Europa – Italia
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Europa – Italia
Lo sviluppo economico dei singoli paesi e dell'Europa nel suo insieme richiede visione di lungo periodo, leadership condivisa, fiducia reciproca. Che scarseggiano. Un confronto aperto sui vincoli e le opportunità della fase che attraversiamo.
buonasera a tutti e ben ritrovati qui a trento al festival dell'economia che tutto grazie ancora una volta a tito boeri e giuseppe laterza tutti gli organizzatori per la decima edizione questo festival che più vanno più avanti negli anni più che speciale più cresce quindi sempre bello essere essere qui quest'anno ci sono delle somiglianze con l'evento cui ho partecipato l'anno scorso l'anno scorso c'era il sottosegretario delrio nel frattempo è diventato ministro delle infrastrutture e c'era un economista molto importante venire dagli stati uniti capo dei day ci ficcano mix di canzoni ed economiche baiser di di obama è lì in quel contesto c'erano una situazione che era in qualche maniera rovesciata rispetto a quella attuale il governo aveva appena vinto le elezioni europee alla grande però la ripresa economica non si vedeva tanto oggi in qualche maniera la situazione rovesciata la ripresa si comincia a vedere un primo trimestre sicuramente positivo per gli standard italiani magari un risultato alle europee che alcuni nel governo ha ritenuto un po soddisfacente o anzi molti fuori dal governo al governo sembrano essere contenti chissà a livello europeo alcune cose sono cambiate altre sono rimaste uguali si parlava della differenza fra i della situazione americana la situazione europea certo c'è un po di ripresa in europa l'abbiamo vista nel primo trimestre ma per esempio il confronto nei dati disoccupazione fa la disoccupazione americana disoccupazione europea resta impietoso con un tasso di disoccupazione che in europa è il doppio rispetto a quello americano e nel frattempo ci sono anche arrivati alcuni problemi aggiuntivi la soluzione era la situazione greca un anno fa sembrava se un altro stabile e oggi invece sicuramente preoccupa di più e se in parliamo sempre d'europa la vittoria del governo con la vittoria dei conservatori e in gran bretagna il paese da cui vengo in cui mi trovo in questo momento ha portato prepotentemente sullo scenario europeo il tema di break sit oltre il tema di grex cioè la potenziale uscita della gran bretagna dall'unione europea altri temi restano sul tavolo uno che vedrà nelle prossime settimane un passo in avanti del tema della governance della dell'unione della zona euro c'è un rapporto da parte dei quattro presidenti che è in arrivo e si dovrebbe ricominciare a parlare governance della zona euro che è un tema che è stato un po lasciato in sospeso in questi in questi mesi è però questo ovviamente avviene in un momento in cui la voglia di più europa sembra essere fermata dalla nascita o dalla crescita o in qualche maniera dalla permanenza di alcuni partiti euroscettici no euro che sembrano prendere piede o comunque rafforzarsi in diversi in diversi paesi dell'europa questi sono alcuni dei temi che tratteremo oggi alla mia sinistra c'è il ministro pier carlo padoan prima di essere ministro ovviamente lunga carriera fondo monetario all organizzazione all'ocse di cui è stato anche capo economista e alla mia destra daniel grossi del centre for european policy studies di bruxelles anche lui economisti diverse istituzioni al fondo monetario al poi consulente alla commissione europea e al parlamento europeo due voci in qualche maniera sicuramente diverse come vedremo però entrambe estremamente autorevoli quindi non vedo l'ora di cominciare questo questo dibattito parleremo per circa un'ora poi lascerò lo spazio a qualche domanda dal pubblico come al solito domande stringate veloci in modo tale da dare a più persone la possibilità di parlare ministro cominciò cominciò da lei allora il primo trimestre abbastanza positivo per l'italia però in qualche maniera poi il risultato elettorale non così soddisfacente che succede quando la crescita arriva agli italiani all'italia non va bene il governo perché hanno con le correlazioni perché adesso il fatto che ci sia un primo trimestre che va bene sia con i adatta come si dice cioè col pil che effettivamente si materializza con i soft dei dogi abbiamo questo dato sulle pmi cioè sull'indice di fiducia che è notevolmente migliore delle aspettative il fatto che ambedue questi tipi di informazioni dicano che si va nella direzione giusta è incoraggiante non dico di più perché vorrei essere prudente intanto siamo in linea con le prospettive del governo vedremo più avanti non solo la ripresa della crescita ma io mi aspetto una composizione della crescita della domanda ancora più favorevole nel senso che dopo la spinta di esportazioni che risentono ovviamente anche di un euro più debole ed il dell'ambiente internazionale più favorevole cominceranno a crescere e già lo stanno facendo gli investimenti e questo significa che se ci sono investimenti finalmente con un tasso di crescita positivo si inverte drammaticamente un clima la fiducia positiva prevale le imprese decidono di allargare la capacità produttiva e questo significa prospettive per il lavoro quindi senza lanciarmi eccessivi ottimismi vedo questo come un segnale importante consumi però sono ancora un po deboli insomma i consumi stanno migliorando sono vari mesi che migliorano la banca d'italia se posso dirlo ha appena detto che circa il 90 per cento dei mitici 80 euro è stata spesa il che significa che non è stata dal punto di vista del governo una inutile allocazione di risorse cioè un taglio fiscale un aumento del reddito disponibile per le famiglie a reddito più basso ci vuole un po di tempo ma le cose miglioreranno nei prossimi trimestri il grosso come vede la situazione italiana è un trimestre che fa primavera oppure no un team est che promette una primavera ancora inoltre il dato sugli investimenti molto importante perché tra vedere che almeno imprenditori iniziano a credere nella via from a metterci i soldi loro stessi ma direi che è troppo presto per parlare o per sperare in una ripresa anche basata sui consumi i paesi che sono stati sotto pressione dei mercati finanziari devono essere molto cauti la loro caching deve essere basata soprattutto sulle esportazioni non dipendere di nuovo dai al posto di capitali come prima per cui per italia spagna e anche la grecia il primo imperativo dovrebbe essere quello di aumentare le esportazioni poi consumo può venire dopo e chiaro idealmente al nord dove c'è il problema contrario dopo essere i consumi aggirare il problema è che nessuno ancora ha inventato un bottone che si può spingere aperta consumare rifiuti dischi e questo è il problema centrale un po dell'economia europea e invece di valutazione diamo per ora del quantitative easing della banca centrale europea è stata una mossa positiva visti i risultati oppure dobbiamo temere qualcosa io ho l'impressione che viene molto sopravvalutato e con tdp leasing è venuto alla fine di un lungo processo in cui l'economia europea è stata più debole delle aspettative per cui l'apice ha reagito a qualcosa che sta avvenendo qualcosa che sta avvenendo a livello globale perché l'inflazione è rimasta bassa in tutto il mondo particolarmente bassa in europa e questo secondo me perché c'è un eccesso di risparmio un po in tutto il mondo quello europeo si conosce tedesco olandese è alto poi c'è quello giapponese già da molto tempo e si aggiunge quello cinese che che rimane molto molto importante questa è secondo me la ragione per cui tassi sono così bassi in fondo le banche centrali non fanno nient'altro a constatare che c'è un problema di investimenti e si adeguano al mercato piuttosto che spingere il mercato per questo dico che magari era inevitabile ma non lo si deve a lui non si deve imputare i tassi interesse così bassi che abbiamo adesso ministro e d'accordo penso di no giusto perché no lo stato ovviamente nel massimo dell'indipendenza della banca centrale europea però quando è arrivato il kiwi non ho sentito grande dispiacere da roma assolutamente non vedo perché non dovrebbe dispiacere chiudersi qui è molto utile i fiumi forse in europa arrivato un po tardi ma questo riflette anche il fatto che la governance la bici è un po più difficile della governance della fed o della banca d'inghilterra della banca del giappone quindi c'è stato un processo decisionale più complesso il kiwi ha prodotto secondo me importanti modificazioni nel quadro macroeconomico le aspettative delle l'inflazione improvvisamente si sono migliorati nel senso che stavano andando su il tasso di cambio dell'euro si è indebolito nei confronti del dollaro e è importante che il kiwi annunciato sia mantenuto per l'orizzonte temporale per cui è stato annunciato cioè fino a oltre la metà dell'anno dell'anno prossimo detto questo e questo è il presidente l'abi cielo continua a dire io sono totalmente d'accordo la politica monetaria apre una finestra di opportunità per definizione di finestra questa è una cosa che prima o poi si chiude e quindi non doveva per sempre a questo punto è responsabilità fondamentale dei governi di approfittare questa finestra per come dire navigare l'onda del ciclo che sta migliorando e rinforzarlo con le misure di natura strutturale ecco parliamo un attimo di questo l'italia c'è stata una riforma del mercato del lavoro significativa a detta di molti anche osservatori internazionali ami a mio vedere forze sul mercato dei product marketing delle professioni e comunque il mercato servizi si potrebbe fare ancora qualcosa lei condivide questa visione condivido e ricordo che c'è in discussione al parlamento il documento sulla concorrenza che comprende ulteriori liberalizzazioni dei mercati dei servizi dei mercati dei prodotti e questo insieme ad altre le riforme che sono in via di completamento dal punto di vista della implementazione cioè la pubblica amministrazione la giustizia civile la riforma della scuola creeranno quello che con un termine ben noto si chiama business plan cioè l'ambiente nel quale le imprese prendono le loro decisioni di investire o meno il fatto che le imprese stiano investendo un po di più riflette secondo me anche l'aspettativa di un business environment più efficace più favorevole all'investimento sparo la domanda su una riforma che non non avete fatto voi ma appartiene al mercato il governo precedente il governo monti alla riforma delle pensioni negli ultimi mesi ho sentito qualche segnale un po contrastante delle dichiarazioni a parte presidente del consiglio su persone che magari vogliono diventare nonna e avrebbero diritto ad andare in pensione un po prima c'è il rischio che si facciano dei passi indietro sulla riforma fornero a detta di molti è stata una riforma di grande successo non vedo nessun rischio di passo indietro vedo la possibilità su cui stiamo discutendo nel governo e questo non è un segreto nessun modo di considerare forme di cosiddetta flessibilità in uscita e cioè delle persone che stanno avvicinandosi all'età della pensione la possibilità di vagliare l'ipotesi di uscire con un minimo anticipo non un anticipo eccessivo naturalmente in cambio di una prestazione pensionistica adeguata nel senso che questo rappresenterebbe un costo per la finanza pubblica per il sistema previdenziale che deve essere compensata quindi un po di flessibilità in uscita avrebbe la possibilità di offrire opportunita a persone che lo desiderano e allo stesso tempo potrebbe facilitare ancora di più l'ingresso nel mercato del lavoro di giovani generazione che impressione ha del sforzo delle sulle riforme strutturali in europa o non solo nell'europa del sud che si parla tanto le riforme strutturali l'europa del sud però per esempio anche in germania si potrebbero fare le riforme strutturali forti sul mercato dei servizi che però non vengono fatte insomma magari c'è il rischio di che il kiwi faccia dimenticare questa necessità non andrai maiali ma comunque in germania si stanno facendo il conto delle forme questo è molto evidente sia interrotto il salario minimo sia aumentata l'età pensionabile e questo perché uno se lo può permettere per cui parlare di aver si stia via sistemato il sistema delle pensioni un paese secondo me sempre molto come dire pericoloso perché cambiano le circostanze cammino governi e se sono più soldi c'è sempre la tenenza di spende un po di più e questo mi ricorda molto la situazione nel 2001 dopo l'entrata dell'italia nell'euro i tasse vanno giù c'è qualche spazio per la finanza pubblica e allora c'è la domanda che cosa facciamo lo spendiamo o lo utilizziamo per abbassare il debito e c'erano altri paesi d'europa che hanno la stessa situazione tipo il belgio che all'epoca aveva lo stesso debito dell'italia in italia la scelta era di spenderlo risultato che il debito rimasto alto ed italia risposta alla crisi finanziaria in belgio hanno fatto il contrario hanno mantenuto un suo spinario molto elevato il debito è sceso quando è scoppiata la crisi belgio stava della buona parte per cui bisogna essere molto cauto a considerare gli effetti a lungo termine di spendere quello che rimane magari a causa del declino a causa di tasse e tassi bassi mister e devono difendere un diritto di replica c'è un rischio di 2001 che ci sia tanta voglia di spesa pubblica in italia e che ci dimentichiamo un po di tutti questi vincoli che abbiamo mal sopportato come cittadini ogni tanto in questi in questi anni posso fare una battuta che non mi è usuale direi che questa domanda va fatta quella parte politica che dal 2001 in poi al governo e non a me perché era un altra parte politica con un'altra visione della gestione della finanza pubblica detto questo quello che diceva daniele molto vero quando è entrato in vigore l'euro c'è stata una convergenza verso il basso dei tassi di interesse perché tutti a cominciare dai mercati erano convinti che il rischio associato alla partecipazione all'euro si fosse azzerata e stata un errore di valutazione terrificante che in qualche misura contribuito poi alla crisi successiva ribadisco che è la linea di questo governo è quella di mettere il debito che è evidentemente molto grande su un sentiero di discesa inequivocabile quindi gli spazi di finanza pubblica sono bilanciati fra questo aggiustamento ulteriore che sta dando i suoi frutti e l'utilizzo molto ha curato nei margini di manovra che vengono concessi dalle regole europee per sostenere l'attività e soprattutto sostenere l'occupazione questa è la filosofia della politica economica del governo che è stata adottata e continuerà ad essere adottato e volevo chiederle prima di passare un po temi più europeo ad un tema che mi sta proprio cuore da trentenni a penale io ho vissuto con un po di disagio quello che è successo sulle pensioni qualche settimana fa e non è stata una decisione il governo è stata una decisione della corte costituzionale e io ho avuto l'impressione che c'è stato un piccolo ovviamente ci in 5 miliardi che però sono andati in qualche maniera a quella generazione che dal mio punto di vista ha già avuto mentre la mia generazione in qualche maniera continua a sopportare cuneo fiscale molto alto occupazione che vengono introdotti ma in maniera un po lenta non c'è un problema ripeto questa ovviamente so che non è una decisione del governo una decisione che però vedendola da fuori io l'ho vissuta con disagio non è che l'italia sempre paese che dà a quelli che sono andati negli anni 40 anni 50 è invece quello degli anni 80 restano a dover andar via la decisione del governo di rispondere con un decreto alla sentenza della consulta contiene un problema che lei appena citato e cioè il fatto che per rispondere almeno per quanto riguarda i principi generali a quella sentenza della consulta si è dovuto andare in una direzione non coerente con la necessità di proteggere le giovani generazioni e di favorire le generazioni più anziane cioè di proteggere chi era già andato in pensione questo è stato una delle conseguenze da da ottemperare se si è evoluto come il governo ha voluto rispondere alla sentenza della corte costituzionale e allo stesso tempo mantenere gli obiettivi di finanza pubblica in coerenza con il i vincoli europei perché altrimenti il costo per l'intero sistema in termini di credibilità e di costo di finanziamento del debito sarebbe stato molto elevato quindi ci sono state cose che in assenza della sentenza della corte costituzionale il governo non avrebbe fatto che ha fatto per ottemperare a queste due esigenze cioè rispondere alla la sentenza è mantenere la finanza pubblica sotto controllo passiamo dall'italia un po allo scenario europeo ormai non c'è settimana in cui non si aumenti il rischio e di uscita dalla grecia la grecia dall'euro io onestamente non quando mi viene chiesto ma se usciranno non ho proprio idea giro la domanda lei visto che a bruxelles a bruxelles se lo chiedono tutti penso in tutte le capitali in europa inclusa da te ne io dubito che ad atene qualcuno sappia veramente quello che sta accadendo perché all'interno del governo che è meno a quanto si vede dall'esterno ci sono molte voci molto disco con discordanti e vanno in tutte le direzioni possibili per cui la situazione si fa sempre più come dire più difficile nel senso che basta a questo punto un piccolo incidente di percorso poi abbiamo una situazione che alla fine non fa bene a nessuno ho l'impressione che più si va avanti più il governo greco o almeno una sua parte ha l'impressione di poter contare su una soluzione in bollette politica cioè avere i soldi senza condizioni più la gente diventa nervosa vogliono ritirare i soldi ai conti bancari e questo può andare non oltre un certo limite per cui temo che tra un po sarà inevitabile di mettere qualche controllo sui conti bancari quindi i controlli di capitale si è già visto in cibo e necessità del fine del mondo il problema è quando una volta che uno va messo i controlli sui capitali che può essere una buona cosa perché si dimentica spesso tutti la grecia è fallita guardando le cifre la grecia si trova in una situazione più o meno il pareggio parecchio su sul fronte primario fiscale a quanto si possa vedere i conti non sono proprio veramente trasparenti e anche lì dove i conti sono i più trasparenti cioè i conti con l'estero più o meno in pareggio a quanto si può dire magari leggevo su questo vuol dire che la grecia in quanto paese non ha bisogno di un continuo flusso di aiuti esterni quello che non può fare per metà di gente dipende dai soldi portarli fuori adesso con i controlli sui capitali la gente non può più portare i soldi fuori c'è un bilancio c'è un pareggio con il resto del mondo e se da lì l'economia si riprende facilmente i controlli potrebbero anche a scomparire un po come è stato fatto in cibo naturalmente se mettere i controlli vuol dire più disordine politico sociale e altro con eni che mi sa che va ancora peggio però poi su una spirale che va nel senso contrario queste sono cose che non possono adesso gestite miracles era ancora meno da berlino trapanese gestita a catena ed è lì che sarà chiave ministro si va verso i controlli di capitale le sembra uno scenario basta dire quello che ha descritto daniel con molta accuratezza è un possibile scenario lui ha citato giustamente cipro che ovviamente aveva e considerazioni strutturali molto diverse però vorrei dire un'altra cosa noi ci stiamo la domanda che ci poniamo che appena posto lei ci sarà una grex ci sarà un un incidente forse non è la vera domanda che bisogna porsi l'aveva domanda è quella da porre al governo greco nelle cui mani c'è il destino del paese il governo greco è stato eletto democraticamente con un mandato molto preciso ha deciso di interpretarlo in un certo modo forse ha perso un po di tempo per capire quale fosse il tipo di interlocuzione che nelle istituzioni europee di cui facciamo tutti parte è necessario avere contezza il governo greco può ancora raggiungere un accordo sia sul piano tecnico sia sul piano politico anche se i tempi stringono moltissimo che abbia essenzialmente il vero obiettivo in mente che è quello di permettere alla grecia di ricominciare la grecia ha bisogno di una ricostruzione profonda della sua economia innanzitutto per il bene del popolo greco e quindi inevitabilmente deve fare delle riforme ne ha già fatte alcune molte dolorose ci sono problemi di sostenibilità fiscale di lungo periodo che non sono insormontabili lo accennava d'angelo adesso e quindi veramente si tratta di fare l'ultimo passo politico non verso il vuoto o non verso il buio perché nessuno può dire oggi come si potrebbe gestire una grex nessuno in piena coscienza e invece decidere che si può passare per una strettoia magari stretta e dolorosa ma ricominciare a fare un discorso di medio termine di crescita di ripresa e in termini di condizioni volevo sapere chiaramente l'italia fa degli sforzi anche importanti dal punto di vista della finanza pubblica mantenendo un avanzo primario cospicuo qual è la sua lei deve avere una linea rossa in testa in cui limite in cui dice al suo amico yanis varoufakis guarda io non posso permetterti di avere un avanzo primario così basso perché come lo spiego ai miei cittadini esempio 3 per cento o su insomma il compito dei ministri dei membri dell'eurogruppo non è di stabilire se il 3 per cento questo è compito dei negoziati tecnici tra le istituzioni che sono demandate a gestire le crisi cioè commissione bce fondo monetario fondo europeo di stabilità il cosiddetto fondo salva stati per intenderci e autorità greche è lì che si negoziano cose come il 3 per cento quello che fa l'eurogruppo cioè che fanno i ministri e cioè un organo politico è quello di approvare una proposta di accordo io dico che c'è volontà politica di approvare una proposta di accordo ma la proposta di accordo deve avere elementi sostanziali alcune riforme fondamentali un profilo di finanza pubblica credibile nel medio termine misure per combattere l'evasione fiscale misure relative alle pensioni che bene o male in tutti i paesi avanzati sono un asse portante del sistema fine del sistema di finanza pubblica e ovviamente previdenziale migliorare la competitività del paese che non può crescere evidentemente solo col turismo per quanto bella sia la grecia e possono tradurre quello che ha detto il ministro prego di stoffa diplomatica cioè il governo dal nuovo governo greco è in evitato una situazione che andava migliorando e praticamente ha distrutto tutto il qb che c'era negli ultimi quattro mesi facendo più populismo che altro è è un po un dialogo tra i soldi da una parte dall'europa dalle istituzioni si dice sì siamo d'accordo facciamo un accordo ma tecnico concreto con delle cifre e della parte di atene si spera sempre di fare una telefonata a merckx e si regola tutto sono su due piani diversi che non si incontrano e teli il poneva fondamentale prima abbiamo fatto il viaggio insieme dall'aeroporto è una delle cose che mi diceva era un altro programma i greci non lo farei il terzo un terzo bail out un terzo salvataggio ma secondo me sembra ovvia cioè i pay greci il programma è la fonte tutti loro mani come ho detto prima per il momento i greci non hanno bisogno di altri soldi al netto dei rimborsi i rimborsi non si possono fare allora e speriamo che i boss rimborsi su 20 anni e poi diciamo ciao voi farete quello che volete ma avete un budget constraint per cui noi non vediamo altri soldi di cui voi greci con le nubi dovete spendere quello che incassate a casa vostra per cui la responsabilità e basta voi non volete fare come va bene popolo gay con giudicherà questo secondo me si può fare abbastanza facilmente ma l'unica cosa che manca e controlli sui capitali perché l'altra metà se la gente lo vede vorrebbe subito che tirare tutti i soldi che non è possibile con i controlli sui capitali si può dire i greci adesso rivoli ma è vostro ci rivediamo fra vent'anni e speriamo che voi avete riuscito a metodi casa vostra e nudi ministro una domanda secca qui spero è possibile immaginare un'eurozona senza la grecia craxi è possibile sì o no grex it è sicuramente possibile la domanda è però se sia auspicabile quali sono le conseguenze io ho già detto più di una volta che le conseguenze di breve periodo sarebbero molto limitata e sicuramente non mi preoccupano per il paese potrebbero essere più serio nel medio periodo perché perché una grex it significa che l'euro è un animale diverso da quello che abbiamo pensato cioè un meccanismo reversibile dal quale si può uscire di conseguenza dovrebbe scattare un altro tipo di reazione dovrebbe cioè accelerarsi il processo verso il rafforzamento delle istituzioni delle l'euro è un animale incompleto deve essere completato e rafforzato se ci fosse una craxi ci sarebbe una ragione in più per accelerare questo processo arriviamo al rapporto dei quattro precedenti sarà un attimo proprio prima parlare dell'altra exit ovvero break sid che impressione il governo deve camera mandato in giro per l'europa non è venuto a roma mai andato che impressione ha della volontà del governo inglese vuole veramente negoziare qualcosa di fondamentale oppure semplicemente di fare un po per l'impressionante fatto qualcosa per poi vincere il referendum che ci sarà l'anno prossimo quello 22 21 io penso che il governo inglese ho avuto occasione di parlarne con il mio collega osborne per proprio deve essere qualche giorno fa abbia sincera intenzione di aprire un dialogo chiamiamolo pure negoziato con l'europa e io penso che l'europa debba favorire intensamente questo dialogo perché io penso che l'europa perderebbe molto se ci fosse una break sit che ci sono molti terreni lungo i quali gli interessi sono comuni ne cito uno il mercato interno di cui l'inghilterra è un forte sostenitore rimane per me uno dei drivers più importanti per la crescita in europa e quindi nel l'eurozona ma sicuramente se il mercato interno è una sigla generica si deve coniugare in termini più precisi ma già sappiamo i capitoli la digital economy la energy union l'ha capito mark azioni non eccetera si potrebbe però un problema che fino adesso è stato affrontato solo in parte e cioè la convivenza el interazione positiva fra la zona euro che più o meno si allargherà e quelli che nella zona euro non centreranno mike cui evidentemente l'inghilterra cioè bisogna prendere atto seriamente non solo a parole che le velocità multiple nell'europa sono una caratteristica permanente dell'integrazione europea però ci sono anche dei temi dove immagino ci possa essere un po più di se non altro contrasto immagini patente per esempio il tema della libertà di movimento delle persone londra lo dico da londinese al quesito è piena di italiani e io ho l'impressione che oggi l'immigrazione in gran bretagna stia cominciando a dare abbastanza fastidio si comincia a pensava parla parlare per esempio di limitare quelli che sono i sussidi per per gli immigrati tra cui ovviamente tanti italiani così come tanti polacchi tanti spagnoli tanti francesi e ci sono delle spinte addirittura nel partito conservatore vorrebbero avere un limite ai alla circolazione delle persone in europa su questi temi come si può né l'italia l'italia ovviamente si pone avendo di fronte a sé una tragedia che è il peggior possibile tipo di immigrazione cioè quella dei rifugiati che sappiamo tutti poi purtroppo a volte si traducono in tragedie quindi è difficile comparare il destino di questi immigrati con quelli compresi gli italiani che si muovono e vanno a lavorare in inghilterra perché trovano occasioni di lavoro meglio che da noi questo lo dico non lo dico anche con un senso di rammarico quindi il problema dell'immigrazione per la complesso è un problema che ha molte varietà varietà sia nel tipo di persone che si muovono sia delle ragioni per cui si muovono sia delle ragioni che hanno i paesi ospitanti di volere o meno questi immigrati però è un problema che va affrontato con estrema pacatezza tutti hanno una problema virgolette una issue più che un problema di immigrazione anche la germania ce l'ha e ce l'ha avuto per tempo ce l'abbiamo tutti si tratta di capire fino a dove è sufficiente un approccio nazionale e finn e dove invece è indispensabile un approccio europeo laddove si riconoscono confini europei a dove si riconoscono questioni europee tra queste ci metto anche la questione umanitaria che non può essere semplicemente lasciata al menu dei singoli membri europea ingrosso e fa paura l'ipotesi di un break set la vede realistica brex interesse spero ancora che non avvenga ma come per il caso greco c'è sempre un miscuglio di due cose ci sono delle ragioni oggettive dei problemi pratici che si poteva anche affrontare e poi un problema di fondo i problemi oggettivi per l'inghilterra sono un po quello si chiama turismo di welfare cioè la gente che viene chiede dei benefici e senza aver pagato queste sono cose che qualche aggiustamento magari a qualche regola comunitaria si potrebbe anche gestire poi c'è la city il mercato finanziario europeo e di nuovo da c'è qualche eccezione per l'inghilterra basti pensare al l'alta autorità per il settore bancario che ha sede a londra e dove l'inghilterra praticamente un diritto di veto queste cose che si potrebbero anche gestire quello che non si può gestire e quello famoso sì che si chiama è preclusa union cioè quello gambolo del trattato che lo scopo è di avere un'unione sempre più intensa più più vicina più vicina no su questo gli inglesi hanno un sentimento diverso per l'unione europea rimane una cosa che dal punto di vita pratica pratico che come dire positiva per loro e punto vista politico economico soprattutto ma non parte ciò che sto sentimento e questo è una cosa che dovrebbe sviluppare e andare a sempre in avanti mai indietro ed è su questo terreno in meno palpabile che alla fine si gioca il referendum anche se vuoi una parte ci paga st impresa che si vede anche nel caso dell'evo quando le cose non vanno bene noi andiamo in avanti ci integriamo di più per loro magari quando le cose non è bene è una questione di andiamo un po indietro per cui anche se si può trovare un'intesa pratica su tutti gli aspetti pratici che che cameron ha elencato alla fine può darsi che il popolo non vuole partecipare questo questo sentimento europeo e lì spero che alla fine si convinceranno che gli aspetti pratici sono così anche positivi per loro che alla fine diranno di sì ma questo non è garantito allo stato attuale è un'europa a due velocità quindi anche quella che stava descrivendo è possibile in mano cioè una roba a due velocità vuoi dire che sono due parti che vanno nella stessa direzione no non sarebbe più a 22 velocità sarebbe il continente che a questo punto si può integrare molto di più perché senza e l'inghilterra il continente è una zona schengen non senza controlli integrata quasi più o meno tutti l'euro nel settecento anche la polonia per cui sarebbe un'area veramente molto come dire propensa a integrarsi di più sia dal lato del diritto che dal lato della moneta mentre l'inghilterra andrebbe per conto suo quello che secondo me non ho capito che lo scenario globale non è più quello del secolo scorso a quello prima quando camperà ne poteva governare il mondo con la cina tutti emergenti che sanno sempre prendendo più peso l'inghilterra da sola può farci poco diventa praticamente una svizzera isolana in un certo senso è questo cioè si sa i nei nei m nell'elite politica si sa per cui quasi tutti sperano che poi referendum avverrà in porto ma questa è l'attrazione per l'inghilterra di separarsi da questo continente misco parliamo della europa a velocità in avanti oppure quella velocità veloce se mi è consentito c'è il discorso a cui faceva accennava prima della governance della zona euro che è un discorso che è stato un po lasciato a metà in qualche maniera durante la crisi c'è stata una piccola accelerazione con tutti questi nomi six pack sul pack regole di bilancio votate anche anche modifiche costituzionali come appunto il pareggio di bilancio nella costituzione italiana e può in qualche maniera ci si è fermati lì ora c'è un rapporto in arrivo da parte dei cosiddetti quattro presidenti si sente la banca centrale europea della commissione europea dell'eurogruppo del consiglio dei ministri bih e che impressione di questo rapporto che cosa vorrebbe vedere nel rapporto e cosa pensa ci sia quello che ci sarà lo vedremo quando esce il rapporto la sua inter infettato c'è ovviamente uno scambio di idea anche a livello di governi vorrei vedere due cose più ambizione e più spinta verso quello che si chiama mutualizzazione cioè essenzialmente la messa in comune delle risorse se l'euro l'euro è in una situazione dinamica nel senso che non può stare dove sta affetto che sta adesso se non va avanti torna indietro la crisi ci ha insegnato molte cose alla crisi anche portato costruzioni importanti la bank in union bancaria è un importante esempio di mutualizzazione bisogna tradurre in fatti il riconoscimento che ha capito il festival dell'economia si possa ricordare cioè che un'unione monetaria non è soltanto basata sulle regole fiscali ma è anche basata su un sistema bancario appunto ma anche su meccanismi che mantengono gli squilibri tra i paesi membri dell'unione nell'unione bancaria in condizioni accettabili il che vuol dire che ci sia un aggiustamento più simmetrico che ci sia un aggiustamento più orientato alla crescita e non basato soltanto sulle cosiddette svalutazioni interne e che questo richiede evidentemente una maggiore flessibilità zione dei mercati quindi riforme strutturali che per esempio mario draghi continua a chiedere ma anche riconoscere questo lo sappiamo da quando siamo abituati a ragionare riunioni valutari di unioni monetarie una disponibilità di meccanismi di redistribuzione del rischio di risk sharing per esempio in tema di occupazione il governo italiano ha inviato alla per come contributo al dibattito del rapporto dei quattro presidenti una proposta e cioè quella di ragionare su un meccanismo di sostegno alla disoccupazione che evidentemente può essere elevato soprattutto in situazioni di crisi come quelle che abbiamo vissuto e quindi che permetta permetta sia il riconoscimento che c'è bisogno di avere un risk sharing cioè il fatto che c'è un rischio che va condiviso sia che ci devono essere meccanismi enrico e risorse messe messa in comune so che questa è una proposta che molti paesi ritengono inattuabile però io penso che sia indispensabile andare in questa direzione anche per una ragione molto evidente e che forse le elezioni che si sono concluse ieri ci ricordano e cioè che l'europa deve essere percepita come una soluzione e non come un problema è sicuramente uno dei problemi fondamentali se non il problema fondamentale dell'europa e della zona euro è la disoccupazione nel grosso allora un sussidio di disoccupazione europeo come primo passo di mutualizzazione di liability qualche tipo comunque di risorse in questo caso marino deve essere molto cauti anzi mi ha detto bene vedi tocca ultimo detto poi prima una promessa ma un po generale quando si è fatto ma space si è venduto il il progetto euro diciamo a notte la vita qui lo slogan era non c'è bull situazione tutti i rischi rimangono a casa non sarete mai chiesti a pagare per gli altri si è dimenticati una cosa che cosa tra i mercati finanziari erano integra e che non si poteva avere stabilità dei mercati nel senso sistemico dappertutto se c'erano problemi costume una parte dell'area comune e per cui abbiamo avuto il problema quando a grecia e con gli altri paesi e per cui si è anche visto poi c'erano c'era bisogno di creare questo praticamente fondo monetario europeo e poi anche lui un hub a carica fatto questo o non si può chiedere ma a questo punto una volta come dire mezzi in salvaguardia i mercati finanziari con una motorizzazione del rischio inerente questo è chiaro no una volta fatto questo c'è bisogno di altro io direi a questo punto non c'è tanto bisogno di utilizzare molti altri rischi tranne uno che rimane ed è quello che un paese sia sottoposto a dei shock molto forti perché i piccolo shock che avvengono un anno positivo un anno negativo secondo me i paesi si possono anche gestire da soli e questo è data anche loro l'occasione di aggiustare la politica economica che poi deve essere fatto a livello nazionale abbiamo parlato della consulta prima le costituzioni non lo permettono altro il problema è che cosa facevamo quando c'è uno show come diva di fuori del normale quando di governo anche ma che è sottoposto a uno stress finanziario ea questo punto trovo che sia utile avere qualche elemento di sostegno alla disoccupazione che viene da un istituzione centrale ma che appunto non vuol dire utilizzare tutti i rischi solamente quelli grossi che uno da solo non può gestire un po quando uno fa una situazione 8 generati da un hai detto di dato posti una qualcosa che si fonde due non ho ora una quota che uno deve pagare da solo no ai piccoli branca fine della fiction scusate se c'è una franchigia e cui gli stati secondo me dovrebbero poter gestire come di un occhiata franchigia solamente quando il suo xvi diventano molto alti a questo punto entrare una assicurazione livello europeo che abbiamo parzialmente dell'unione bancaria con il sm e magari qualche qualche cosa di simile che che dia un sussidio a livello europeo al cas nazionali per la disoccupazione questo è un sistema che secondo me è compatibile sia con lo spirito di master e fa anche senso ministra senza sono stato cauto no no no anzi sei stato molto costruttivo lei diceva dalle elezioni è venuto un segnale che bisogna anche dare qualcosa che l'europa deve dare un segnale positivo in qualche maniera i cittadini la disoccupazione è un'area si potrebbe anche guardare al risultato di alcune lezioni vediamo quelle in italia ma anche quelli in spagna in maniera un po diversa oppure quelle francesi di qualche qualche mese fa che basta cioè dare altri poteri altra altra centralizzazione si è anche fatto troppo cioè non c'è un rischio che si stia cercando di imporre ai cittadini europei piu europa di quanta non sopportino già dunque l'europa sta andando verso più integrazione sta andando ha cominciato con l'unione doganale continuato col mercato interno poi ha deciso una parte riprende sulla moneta comune quindi dire che c'è troppa europa significa tornare indietro nel processo di integrazione io penso che si debba andare avanti nel processo di integrazione ma andare avanti non significa semplicemente appiccicare sistemi economici nazionali uno accanto all'altro perché sono divisi semplicemente da un confine geografico significa avere un meccanismo comune di crescita significa avere istituzioni comuni significa e io ne sono convinto aumentare e di molto la capacità di crescita e di creazione di posti di lavoro dell'europa e della zona euro c'è un enorme potenziale in europa che non viene sfruttato e io sono convinto che deve essere sfruttato con più integrazione in questo senso più l'europa non meno europa se ci fosse un meccanismo che gestisce in modo diverso e in modo meno duro l'aggiustamento dei singoli paesi così come avvenuto durante questa crisi questa sarebbe piu europa che secondo me farebbe piacere i cittadini non dispiacere però si vedono forzano euro che crescono la lega nord che è andata molto bene le ultime elezioni in francia marie le pen vado altrettanto va molto bene insomma non c'è anche proprio come come se come come siccome si si può dire che c'è più voglia d'europa io non sto dicendo che c'è più voglia d'europa io sto dicendo che secondo me a molti dei problemi che giustamente cittadini guardano in primo luogo il benessere e l'occupazione ci sono risposte con più europa che se avrebbe più efficaci di risposte con meno europa e secondo lei i partner europei sono in questo momento disponibile a fare quel passaggio penso alla germania prima io penso che ci sia una diffusa consapevolezza tra quelli che pensano che l'europa sia un fattore positivo che bisogna adeguare l'architettura europea ecco perché io dico alla chi deve portare avanti il rapporto dei quattro presidenti ci vuole piu ambizione non si può semplicemente vivacchiare alla giornata bisogna fare dei salti di qualità anche nella costruzione delle istituzioni a maggior ragione adesso che stiamo uscendo la più grave recessione del dopoguerra di cui l'europa ha dato una sua versione particolarmente drammatica e se come ovviamente in cambio questi processi avvengono per dovesse in qualche maniera cioè in modo tale da lì sarebbe disposto a dare a far fare ulteriori annunci di sovranità pur di avere per esempio ovviamente le rinunce sovranità deve essere fatte da tutti io dico che nell'interesse di tutti avere una sua risposta europea faccio un esempio molto concreto uno dei problemi che l'europa da almeno vent'anni quindi non stiamo parlando della è sicuramente una bassa crescita potenziale da dove viene la crescita in un paese o in un gruppo di paesi che in qualche modo sono una frontiera della tecnologia perché l'europa anche se ha qualche ritardo è vicina alla frontiera della tecnologia da più innovazione e più investimento in tecnologia soprattutto per una zona come le europea e che è una zona che invecchia e quindi una crescita attraverso fattori demografici è una prospettiva limitata c'è invece un enorme prospettiva di crescita di aumento della produttività e noi sappiamo che abbiamo adesso in europa tutte le condizioni per una nuova accelerazione tecnologica c'è una nuova generazione di tecnologia da quella delle informazioni alle biotecnologie alla robotica che aspettano solo di essere messe insieme e tradotta in opportunità di investimento questo non può che essere fatto con una visione europea con quello che una volta si chiamava un sistema europeo di innovazione cioè mettere insieme le potenzialità le istituzioni a livello europeo non a livello di somma dei paesi finché siamo divisi o ci sono barriere non andiamo molto avanti quindi cosa ha in mente un budget europeo più grosse ad esempio ma anche abbattimento delle barriere la trasferibilità dei titoli di studio un sistema di educazione superiore veramente europeo una sforzo di ricerca e sviluppo veramente europea un mercato di finanziamento per l'innovazione veramente europeo tutte queste cose sono le cose che servono a tradurre le idee le tecnologie in crescita e produttività sono fatte ancora in gran parte a livello nazionale in europa e quindi perdiamo un enorme potenzialità di crescita che invece è pronta deve essere sfruttata anni grossa ma ci sono troppe barriere in europa e chiaro che ci sono delle barriere click il problema è sempre molti di consigliamo per più europa e poi andiamo al concreto come nel caso greco e allora siete pronti ad abbandonare alla sovranità nazionale nel campo dell'energia nessuno siete pronti a mettere il consumo in comune la spesa nazionale per ricerca e sviluppo perché la spesa nazionale oggi viene spesa nel nel paese non viene messa è competizione in tutta europa chi è d'accordo con questo la commissione 20 anni fa ho fatto una proposta 0 nessun paese vuole farlo perché naturalmente se un paese spende le sue risorse per ricerca e sviluppo vuole che siano spese a casa e si potrebbe moltiplicarsi investirvi questi esempi per cui c'è moltissimo da fare ma non come dire con meccanismi complicati di governance europea ma con tassi concreti in tutti questi campi di cui alcuni e ministro aveva elencato dove c'è molto da fare il problema della governance europea o gli iniziale di dire facciamo una governance europea e che prima di tutto si è provato già con lisbona quando il consiglio europeo ha detto facciamo dell'unione non l'economia più prospera più competitiva fino al 2010 poi successo niente ma parte quello il problema è che quando le cose non funzionano il problema sarà europeo come nel caso della grecia la grecia non funziona non è un problema greco ma è un problema europeo abbiamo accanto alla grecia da bulgaria che va questo senso peggio ma non è un problema europeo perché la polizia non ha avuto un programma di aggiustamento in cui no per cui bisogna essere molto cauti e bisogna essere anche realisti da paul xcell dall'europa quello che si può fare per tutti i vestiti tagli molto importanti che il ministro conosce che tutti i giorni che poi fanno la cresce in paese da bruxelles si può fare molto poco se possa fare un esempio qui in italia il divario nord sud esiste da 150 anni e si provato il tutto di cava nancy sussidi di no di tutto e ho paura che certe differenze in europa siano di questa natura e dire adesso facciamo una cava nel suo meccanismo europeo per cambiare tutto questo sì è una scommessa che poi si perde e alla pinna si perda anche l'europa è parte del populismo anti europeo che vediamo è anche questo che l'europa qualche volta ha promesso troppo ministro in qualche maniera l'obiezione delle grosse questo tante cose che potete fare anche voi a roma se se volete abbattere le barriere faccio un esempio subito io lo vedo anche da tanti colleghi la portabilità dei titoli all'interno dell'unione europea anche di rientro in italia è una quantità di burocrazia terrificante c'è proprio bisogno di una riforma la governance europea per fare queste cose si possono fare in un paio di decreti legge ci sono moltissime cose che devono essere fatte a livello nazionale riprendo l'esempio della finestra di prima questa finestra sparisce si chiude se i governi non fanno le cose che devono fare e l'elenco di cose che devono essere fatte in italia è molto lungo e lo sappiamo sono del programma del governo però c'è una dimensione squisitamente europea che ha a che fare con il fatto banale che finché ci sono barriere tra paesi non esiste un mercato unico ma ne esiste una collezione di mercati nazionali ed è un'idea molto semplice che sta alla base del processo di crescita dell'europa da quando io la conosco si cresce attraverso più integrazione per me più integrazione significa in primo luogo eliminazione delle barriere quindi una volta che le barriere sono eliminate sì ci sarà più confronto e competizione fra i sistemi nazionali e quindi peggio per quei sistemi nazionali che ne si sono riformati poi c'è bisogno di apprendere alcune decisioni comuni come per esempio sulle grandi reti ci sarà bisogno di stabilire regole comuni o qualche standard comune da anni a citava l'energia che sicuramente un campo su cui questo è importante non sto affatto dicendo che tutto si risolva a bruxelles per carità molte cose bruxelles non si risolvono molte cose semo e la gran parte le cose devono essere risolte a casa però ci vuole ripeto una dimensione europea perché altrimenti le cose che si fanno a casa restano confini nazionali va bene penso che sia arrivato il momento di prendere qualche domanda dal pubblico se alzate la mano e dite chi siete e tenete le vostre domande si unali ragazzo buongiorno io avrei una domanda per entrambi e sabato durante la sua conferenza tom api che ti aveva osservato che quando si parla della crisi greca e bisognerebbe tenere a mente la il fatto che la germania sia uscita dalle sue due crisi durante la prima e la seconda guerra mondiale anche e soprattutto perché i suoi debiti sono stati virtualmente azzerati e con un lavoro solamente di sapere cosa cosa ne pensate giriamo è un grande consenso per abbassare il debito greco ovviamente avrebbe un costo anche per l'italia perchè l'italia è creditore nei confronti dei greci quindi il debito pubblico italiano aumenterebbe cosa ne pensa il ministro delle finanze penso che intanto la grecia ha già avuto due ristrutturazioni del debito punto primo punto secondo che allo stato attuale il profilo dei pagamenti per servire il debito nel caso della grecia è molto meno difficile di quello che ha di fronte a sé l'italia quindi secondo me il problema non è quello di un ulteriore ristrutturazione del debito il problema è che fino adesso si è pensato che fosse solo un problema dell'istituzione del debito e si è dimenticato il fatto che un debito ristrutturato che però è viene ristrutturato in un'economia che non cresce è un debito che il giorno dopo la ristrutturazione ricomincia a crescere quindi il problema della grecia oltre a quello di gestire il debito ma ripeto le ristrutturazioni già sono state fatte in gran parte è quello di mettere in moto un meccanismo di crescita il pubblico di vista è senz'altro vero che una ristrutturazione del debito al momento poco uno può essere molto importante parte dei problemi dell'economia tedesca prima dell'ascesa di dei nazisti al potere era anche la questione del debito esterno che non veniva risolto e parte del boom tedesco dopo una piccola parte era anche la disposizione del debito nel 53 la differenza è che li ha mai aveva fatto delle forme e poi gli scienziati gli accademici discutono molto il debito come dire il cosiddetto tedesco è stato ha tagliato a metà anche perché rimaneva solamente metà dei territori del clima bisogna anche mettere questo incontro territorio metà me come potenza economica poi molto più forte per via delle riforme e poi come diceva il ministro la grecia ha avuto cioè una ristrutturazione per dirla più chiaramente la grecia in questo momento paga interessi molto meno dell'italia c'è qualche memorandum del nuovo manisco che eco stesso che ha detto il nostro debito valore nominale vale quasi 200 del pil ma questo sono parole sue ma questo è un illusione se guardiamo agli interessi che dobbiamo pagare il nostro debito o più o meno equivalente a quello italiano per cui provo avessero sostenibile a questo punto sì restano insomma buona sera ascoltando i dibattiti di questi giorni sembra che il grande assente sia la parola identità europea stiamo costruendo la casa europea ma ci stiamo dimenticando di fare gli europei forse specialmente in tempi di crisi in cui l'europa non sembra più convenire a tutti qual è la vostra opinione riguardo ma ovviamente il concetto di identità è molto complesso che dico una cosa banale se ricordo che un identità non si improvvisa è il frutto di una storia del che deve essere costruita in alcuni casi molti casi forse il problema dell'identità europea è un problema più serio da un impatto molto più immediato sui problemi economici di quanto si pensi e nel momento in cui il caso greco credo che sia un esempio esempio importante cioè il fatto che nel caso della crisi greca spesso nel dibattito anche a livello politico che si svolge si finisce con un'affermazione del genere io devo andare a casa e ottenere l'approvazione del mio parlamento sulla misura che stiamo approvando questa frase è stata detta più o meno con le stesse parole sia dal ministro greco sia dal ministro di un altro paese non io che diciamo così da un punto di vista contabile si collocherebbe dal lato dei cosiddetti creditori questo episodio mi ha fatto molto riflettere perché tutti e due ministri hanno ragione tutti e due i ministri devono rispondere ai rispettivi parlamenti oggi siamo in una situazione difficile anche perché non c'è un terzo ministro che è il ministro europeo che si alza e dice io devo andare a strasburgo a riportare a il mio parlamento cioè il parlamento europeo la decisione che abbiamo preso oggi è ottenere la maggioranza quindi questa non è una risposta alla sua domanda che una domanda molto complessa ma è come dire un rafforzare il suo argomento credo che abbiamo ancora molto da fare per costruire un'identità europea avere istituzioni europee che funzionano e che producono risultati tangibili per la cittadinanza dei paesi europei può aiutare ad andare in quella direzione ministro prendo spunto dalla sua metà una sua metafora che ha ripetuto la finestra che si apre per quanto riguarda l'immissione di liquidità ma chi si può anche chiudere è un'altra sua considerazione il progetto della misura meglio della flessibilità in generale della sburocratizzazione questi due elementi a fronte di una testimonianza attestazione di lenta lieve ripresa come insieme si possano contemperare per apportare anche solo un lieve miglioramento al problema più tra più drammatico che è quello della disoccupazione giovanile giacché tutti i giorni facendo vita politica e sociale lo andiamo constatando misure concrete per l'immediato se lei può illustrarci le grazie ma il governo la disoccupazione è al centro delle preoccupazioni del governo e il governo sta cercando di agire sulla disoccupazione compresa quella giovanile lavorando sul lato delle riforme strutturali con il jobs act ma io aggiungerei con la riforma della scuola perché bisogna dare anche buona occupazione e giovani e quindi buona istruzione ai giovani e dall'altro dal lato della finanza pubblica con agevolazioni fiscali a favore di assunzioni a tempo con contratti a tempo indeterminato e quindi in direzione di una progressiva abolizione di quel dualismo del mercato del lavoro che come sappiamo penalizza soprattutto i giovani naturalmente questo è non è qualcosa che si risolve immediatamente è completamente cioè aggredisce la totalità della disoccupazione domani ma io sono convinto che si andrà nella direzione giusta abbastanza rapidamente spero più rapidamente di quanto ci si possa attendere grazie per porre la domanda mi riallaccio alla questione proprio dell'innovazione occupazione eccetera eccetera detto il ministro padoa allacciandolo però la questione del made in che è un qualcosa che ci portiamo avanti da parecchi parecchi anni attualmente il tutto è abbastanza bloccato perché ci sembra che i punti su cui l'italia punta sono sette il calzaturiero la moda il mobile la ceramica eccetera eccetera pur tuttavia questo e di un blocco attualmente che confronta i paesi del sud produttori innovatori e i paesi del nord che sono essenzialmente trasformatori importatori assemblatori chiedo in primis a daniel gros cosa intende fare la germania a questo punto di vista che un po capofila di questi paesi e se il governo cosa intende fare nei prossimi settimane mesi grazie non sono certamente portavoce del governo tedesco ricordo solamente che il meeting fu inventato due secoli fa dagli inglesi per poter distinguere l'alta qualità petain dica contro i cattivi prodotti fatti nell'area tedesca per cui se uno vuole rovesciare la moneta basta avere prodotti alta qualità e il meeting sarà conosciuta come un marchio di qualità vabbè magari fosse così facile il made in naturalmente richiede due cose un prodotto che sia di qualità e su questo daniel ha sicuramente ragione e il riconoscimento che sia di qualità da parte di chi lo vede come una penetrazione del proprio mercato quindi c'è una dimensione di efficienza e questo sta ai paesi raggiungerla quindi sta all'italia dimostrare nei fatti che il made in italy è qualcosa che vale e poi deve essere riconosciuto a livello di regole europee tra virgolette e questo è compito del negoziato politico che è un negoziato che va avanti continuamente giorno per giorno perché oltre aveva una dimensione politica ha anche una dimensione tecnica però è un esempio e mi fa piacere che lei abbia sollevato di come le barriere in europa siano ancora tante perchè in teoria se un paese membro dell'unione europea produce qualcosa che piace a un consumatore di un altro paese non ci dovrebbero essere problemi nel venderlo quel consumatore no invece ci sono dei problemi legati appunto alla alla definizione del marchio delle caratteristiche così via questa è la dimostrazione che abbiamo ancora in europa altamente integrata e allo stesso tempo altamente segmentata qui davanti la ragazza non ci sono più di quanto basta insomma va bene si si tornando alla questione break sit il referendum proposto da cameron sta diciamo che incontra l'ostacolo della scozia che sono invece a favore di una permanenza questa può essere una cosa favorevole o negativa per bruxelles in genere poi sel non ama e secessionismo e cui ha poi non vedevano bene il referendum sull'indipendenza della scozia ma è chiaro che tutti fanno poi calcoli dicono se inglesi vogliono uscire gli inglesi adesso cioè l'inghilterra non la gam betania devono fare i conti con gli scozzesi e magari questo cioè sapere che se se lui cioè se la gran bretagna esce dal dall'unione europea magari potrebbe perdere anche la scozia e rimanere solamente inghilterra e questo secondo me avrà un e avrà un impatto importante sul dibattito e milan petagna e secondo me sarà uno di questi alimenti che secondo me alla fine faranno prevalere il voto del sì rimaniamo nell'unione europea ultima domanda sì il ministro dottor grosso quali potrebbero essere le soluzioni a livello europeo per risolvere la disoccupazione soprattutto in quei paesi che magari non hanno ancora l'euro e può darsi che lo adotteranno più in là per motivi di equivalenza dell'euro con la loro moneta per la capacità di spendere sul mercato il corso della vita appunto l'occupazione due paesi se loro possono fare degli incontri tra loro mi disse qualche rappresenta dell'unione europea perché in qualche modo si risolvano grazie la disoccupazione come ho detto prima è il problema principale rispondo con una risposta un po classica la disoccupazione a varie componenti c'è una componente legata alla insufficienza della domanda che è ancora troppo basse in europa e c'è una disoccupazione legata a fattori strutturali che quindi richiede misure di natura strutturale modificazione dei meccanismi di prezzo tech criteri per l'assunzione anche criteri per l'espulsione la cosiddetta flessibilità le politiche attive per l'occupazione che richiedono risorse ma sono indispensabili quindi non c'è una ricetta semplice e unica quello che dicevo prima a proposito della istituzione di un meccanismo di risk sharing per quanto riguarda l'occupazione a livello di zona euro potrebbe essere uno strumento aggiuntivo che quantomeno minimizzi i rischi di disoccupazione quando ci sono sono d'accordo con daniel soprattutto degli shock di estrema gravità quindi non diciamo andamenti fenomeni di carattere ciclico di disoccupazione che in qualche modo sono anche fisiologici però ripeto non c'è purtroppo una bacchetta magica come qualcuno dice dovete creare lavoro e il lavoro apparve in mezzo alla sala così com'è va bene purtroppo non abbiamo fatto apparire il lavoro in mezzo alla sala però per il resto abbiamo toccato un sacco di argomenti quindi vi prego di ringraziare con me ministro padovano il grosso e ci vediamo l'anno prossimo fare bene il proprio messaggio diventare semplicemente dunque le piace mentita anche in titoli del treno che parte dovrei capiscono che la mafia è tanto più una barra si fa ma se si conta che i contratti nel senso solo nel dolore
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