Come cambieranno le città dopo il Coronavirus - Tito Boeri, Enrico Moretti
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Come cambieranno le città dopo il Coronavirus - Tito Boeri, Enrico Moretti
Il coronavirus ha cambiato profondamente il posto di lavoro e il modo di lavorare, sia in Italia che in altri paesi. Per la prima volta, milioni di imprese hanno adottato lo smartwork. Negli Stati Uniti, grandi imprese come Google, Facebook e Apple hanno scoperto che i loro impiegati sono piu’ produttivi da casa che in ufficio. Come sono destinate a cambiare le città dopo Covid19? Il dialogo fra uno dei maggiori esperti di economia urbana e del lavoro e il direttore scientifico del Festival.
buonasera a tutti grazie a tutti voi che ci seguite via streaming ricordo a tutti che coloro che si sono registrati potranno anche porre delle domande in questo nostro incontro questo è il nostro ottava incontro e siamo molto lieti di avere con noi enrico moretti enrico moretti è conosciuto al pubblico di trento perché già avvenuto a diverse edizioni del festival di persona quando potevamo farle di persone a quello il vero festival ma torneremo da fine settembre a farlo nelle piazze nelle strade di trento e comunque siamo molto lieti di averlo oggi qui in presenza virtuale enrico moretti è un professore di economia all'università di berkeley ha ricevuto tantissimi riconoscimenti nella sua carriera dalla society è uno dei quali canonica premio per i giovani economisti del lavoro e tante altre riconoscimenti e autore di un libro bellissimo e che si chiama the new geografia of jobs che tradotto anche in italiano un libro che è di costante ispirazione obama aveva chiesto proprio a ricco di presentarlo e devo dire io questa mattina mi confessa sono andati in ufficio proprio per recupera il calabro lasciato in ufficio per andarmi a riprendere quel libro e ho scoperto che qualcuno me lo aveva sottratto portato via perché è molto ambito e poi ho scoperto incolpevoli che prima o poi riuscirò a rintracciarlo ma oggi non ce l'ho qui con me ma appunto è un libro davvero che consiglio a tutti di leggere prima di dare la parola ed enrico moretti di farei come solito un breve sommario delle cose che abbiamo detto nelle degli incontri precedenti su punto l'economia del covi dell'economia speriamo del dopo copie bene il primo incontro che noi abbiamo ottenuto vi ricorderete stato con il commissario europeo all'economia paolo gentiloni in quel caso abbiamo discusso del recovery plan e lui ci ha anticipato una serie di cose che poi ormai sono di conoscenza comune cioè il fatto che recovery fund e sarebbe stato potenzialmente attivabile già nel 2020 che era fondamentale preparare i piani già da settembre ottobre spero che il governo italiano si stia adoperando per andare molto rapidamente poi ci ha dato queste notizie molto importante sul fatto che la commissione vuole darsi capacità fiscale quindi non vivere soltanto dei trasferimenti dei governi ma vivere anche proprio di capacità impositiva e quindi creando basi imponibili a livello europeo poi abbiamo avuto collaudi torricola all altro e vico moretti sarà uno dei membri della task force di coloro che ci ha parlato dei diciamo più del lavoro perché chiaramente a quello stadio non poteva anticipare i contenuti delle proposte e delle 102 proposte che alla fine sono state presentate a molto sottolineato i problemi della pubblica amministrazione è quello è stato sicuramente un aspetto molto interessante perché è vero in quel rapporto ci sono tante proposte sulla macchina e quelli che devono mettere in atto le politiche c'è davvero bisogno in italia di riflettere molto su questo sito un terzo incontro è stato con pisani ferry che consulente economico di macro e lui ci ha parlato dell'importanza di intervenire a sostegno delle piccole e medie imprese che questa volta sono state particolarmente colpite dalla chiesa a differenza della crisi del 2008 2009 ha colpito più le grandi imprese qui ha cominciato a parlare di una proposta di cui poi ci ha parlato successivamente anche più in dettaglio olivier blanchard quella di come ricapitalizzare le piccole imprese che sopravvivono alla tempesta francesco giavazzi e ci ha parlato delle banche qui di come sostenere le imprese di come certi di ideare la riallocazione dei lavoratori con il sostegno alla protezione sociale olivier blanchard vi dicevo già prima di questi a skype è importante ci ha dato anche qualche messaggio di fiducia perché ci ha detto fondamentalmente questa è una crisi che non deriva dai fondamentali delle economia e una crisi che deriva da un problema di altra natura e quindi se noi risolviamo quell altro problema ad economia dovrebbe ripartire problema è quando noi riusciremo a risolvere l'altro problema che poi ha un nome ben preciso cioè il bacino poi abbiamo avuto un incontro col ministro dell'economia roberto banchiere guido tabellini dove si è parlato moltissimo di come favorire appunto la protezione sociale mentre c'è anche riallocazione all'erogazione sarà molto importante questo è il punto sollevato sia dai tabellini e riconosciuto da gualtieri gli strumenti che sono stati avviati utilizzati nella fase più stringente dell'emergenza durante lo dauna erano buoni erano giusti per quella fase ma adesso non sono più adeguati e con proibire completamente licenziamenti rischia di bloccare la riallocazione che ci deve necessariamente ris e poi si è parlato appunto di come e cercare di come lo stato può in qualche modo intervenire nella capitalizzazione delle imprese e senza sostituirsi al lavoro che le banche e mercati finanziari devono fare per valutare quali sono le buone o le cattive iniziative e qui è chiaramente si è ripresa la proposta di blanchard pisani ferry che quella di dare insomma in qualche modo intervenire nella ristrutturazione del debito di queste imprese e con condizioni particolarmente favorevoli modo tale da invogliare anche le banche chiaramente nello scegliere quali imprese aiutare quali non bisogna in qualche modo appoggiarsi sul parere delle banche degli investitori perché appunto lo stato non ha la capacità di scegliere a questo riguardo ha avuto il ricovero da lei la sagoma anche questo molto interessante che abbiamo affrontato i problemi della sanità deve essere il primo settore su cui interviene e ha sottolineato che bisogna usare i fondi del mes iphone dire me sono fondamentali anche perché bisogna fare l'intervento che non è soltanto sulle strutture e sugli ospedali ma c'è moltissimo investimento in materiale già spiegato che proprio il management degli ospedali ha salvato tantissime vite umane questo è un aspetto molto rilevante perché spesso si dice il management negli ospedali e quello che ti fa sempre lebra rico molto attento alla spesa e che alla fine si contrappone alle terapie appena sentono ci ha spiegato che non è affatto così grazie al lavoro di manager molto bravi in alcuni ospedali si è riuscito a salvare tantissime vite umane sono riusciti a riorganizzare gli ospedali ha in qualche modo far superare i vincoli che c'erano nell'utilizzo della terapia intensiva e altro aspetto molto importante sottolineato da raffaella sadun ha il fatto che c'è bisogno di più coordinamento centralizzazione nelle politiche sanitarie un problema che abbiamo visto molto serio in italia con la dispersione che c'è a livello territoriale ogni regione che è andato un po per conto suo questo sarà un problema sicuramente molto rilevante che doveva terreno che davvero molto importante cioè quello degli effetti sulla riallocazione nello spazio enrico moretti è un economista del lavoro ma anche un economista diciamo proprio regionale e quindi il suo parere su questo è davvero fondamentale ecco qui vi faccio vedere un grafico tratto da un lavoro e ho appena compiuto con alcuni miei colleghi tra cui gaetano basso restando cajumi marco paccagnella lavorano allofs magari italia quindi bisogna sempre usare il disclaimer e dire che le opinioni qui sono le loro personali e non quelle delle organizzazioni cui appartengono in questo lavoro che ci siamo messi a classificare i lavori a seconda della loro del rischio epidemiologico cui espongono le persone che svolgono questi ci sono i lavori che possono essere fatti in remoto il cosiddetto smart working quali sono l'area più grigia di tonalità più bassa che c'è qui poi ci sono i lavori che posso e che non possono essere fatte in remoto ma richiedono poche interazioni con altre persone e un po di mobilità e le altre persone con cui si interagisce sono i propri colleghi quindi siamo in pubblico attivamente delimitato con cui ci si tiene a distanza c'è una distanza fisica sufficiente per non rischiare di in qualche modo contrarre il coronavirus poi c'è l'aria che ancora un po più grigia in questo caso sono sempre lavori che non possono essere fatti in remoto che richiedono un minimo di mobilità e richiedono non frequenti con altre persone ma in questo caso degli scontati non sono solo con i propri colleghi ma sono anche con diciamo dei consumatori esterni il fatto che si vari il pubblico cui si riferisce può essere un fattore di rischio in più bene questo grafico e fa vedere la concentrazione in diverse realtà territoriali dei diversi tipi di lavoro quelli in nero sono quelli a rischio cioè che non corrispondono a nessuna di queste definizioni le tonalità di grigio da più chiaro più scuro sono invece quelli che sono ancora in qualche modo sicuri vedete il dato interessante che viene fuori da questa analisi è che c'è una maggiore concentrazione di lavori non si fuori fuori dall evento di tale aree metropolitane e addirittura nelle zone rurali o nelle piccole città questo è un dato un po sorpreso quando abbiamo fatto questi calcoli perché di solito si sosteneva il grosso rischio sono dentro le città in realtà ci sono sicuramente tanti rischi dentro le chip alcuni talaltro associati alla mobilità urbana ma se noi guardiamo al tipo di lavori che vengono svolti nelle realtà metropolitane ci sono tantissimi lavori che espongono a rischi veramente ci sono tante attività cosiddette essenziali servizi essenziali che devono essere forniti che espongono chi svolge queste mansioni a dei rischi non piccoli quindi credo che sia un dato importante su cui riflettere ma veniamo alle domande che vorrei porre nel dialogo ad enrico le anticipo tutte poi le affronteremo chiaramente una per una perché ciascuno e richiede un certo tempo siamo noi andremo a vivere una situazione in cui ci sarà un deflusso una uno svuotamento delle città con molti lavoratori che adesso possono lavorare a distanza in remoto fare smart working che invaderanno le campagne oppure dobbiamo aspettarci un fenomeno opposto in cui c'è invece addirittura quasi un ripopolamento delle città con la capacità di mantenere le distanze ad esempio come è successo a zurigo diciamo che potrebbe essere il primo punto di partenza che la mente riflettendo sullo smart work la seconda grande domanda e vorrei affrontare con enrico e che cosa succederà al numerazione l'economia ed illuminazioni a quelle diciamo esternalità ma da rete che sono proprio al centro dello sviluppo come esso sottolina in quel bellissimo libro cui ha accennato all'inizio senior geografi of jobs e la terzo filone di professioni riguarda il problema un problema che sentire giudizio non è stato abbastanza affrontato ma il problema molto serio se noi andiamo a fare molto più smartphone il luogo di lavoro diventa per molti la casa ben a quel punto e noi rischiamo che alle disuguaglianze nelle condizioni diciamo di lavoro che già ci sono nei livelli di istruzione in tante altre cose che già treno disuguaglianze per lavoratori ce ne aggiungo un'altra che è quella disuguaglianza nelle condizioni residenziali lavorare da casa e un conto è farlo in una casa grande in cui non ci sono bambini piccoli in cui non ci sono persone non autosufficienti che non hanno bisogno di aiuto e se tu sei lì è difficile sottrarti e chi conosce che ti richiede aiuto un conto è essere una casa molto piccola con presenza di questa natura chiaramente la produttività è molto diversa e se ci viene richiesto lo stesso tipo di prestazioni perché le persone in questo caso sarebbero in condizione di grande svantaggio che è possibile affrontare questo aspetto e creare maggiore uguaglianza riprodotta per esempio andando ad un decentramento degli uffici per cui ci sono possibilità di coworking lavorare in ufficio pur stando vicino a casa senza dover per forza di cose lavorano a casa ma questo è il terzo tema che affronteremo partiamo dal primo e soprattutto dallo smart work scusate se parlate via un po di tempo enrico è la parola grazie innanzitutto ha sempre mi fa sempre piacere ritornare al festival fisicamente o remotamente non c'è dubbio che la diffusione del coronavirus ha portato una profonda riorganizzazione dei luoghi di lavoro sia in italia che in altri paesi del mondo questa riorganizzazione avrà conseguenze di lungo periodo probabilmente importanti per il futuro delle nostre città è cambiato radicalmente la struttura organizzativa il funzionamento quotidiano di uffici e di fa e come hai accennato tu il cambiamento di gran lunga più importante è stata la diffusione del telelavoro e ha permesso ai colletti bianchi di lavorare da casa io credo che la tua tuoi risultati sulla posizione geografica dei vari dei lavori più a rischio mina rischio riflettano la prevalenza di colletti bianchi gente che lavora in ufficio nelle città più grandi e la relativa scarsità dei colletti bianchi nelle zone nelle zone rurali come è importante notare che il telelavoro prima della pandemia era molto raro forse questi quattro mesi hanno fatto tutti cade ma la percentuale di imprese che permettevano ai propri dipendenti di lavorare a casa era bassissima in italia ma anche negli stati uniti o in paesi europei e anche tra le imprese che permettevano qualche forma di telelavoro i dipendenti potevano lavorare da casa in uno molto limitato di giorni tipicamente non più di 12 giorni al mese la decisione repentina e generalizzata del telelavoro ha usato con noi dal coronavirus a partire da febbraio e marzo è da considerarsi probabilmente lo shock più profondo è stato un organizzazione dei luoghi di lavoro dei paesi occidentali anche se la tecnologia lavoro era già ampiamente disponibile avevamo già zoom la quasi totalità dei lavoratori italiani americani e occidentali prima del colonna virus andava in ufficio tutti i giorni questo shock a nel modo in cui lavoriamo acque profonde per il futuro delle città sia quelle italiane sia negli altri paesi europei è quella qui a cena l'itu tito che la diffusione del telelavoro rescinde il mezzo che è sempre esistito ma l'uomo eppure luogo di residenza almeno in linea di principio in un posto e lavorare in una questo nesso tra il luogo di lavoro e luogo di residenza e alla base economica fortissima ha più dinamiche sia dagli stati uniti che in europa città come san francisco come boston new york ossia ma anche londra stoccolma zurigo europa sono cresciute moltissimo in termini di reddito pro capite di salari medi e soprattutto di investimento in innovazione e diventate molto care in termini di costo della casa il costo della vita da cosa succederà dopo il coronavirus a queste città tra luogo di lavoro e luogo di residenza sarà reciso non è generalizzata del telelavoro quota rilevante di persone oltre a colpa da lavorare da casa alla domanda di fondi non che cosa sta succedendo adesso in questi mesi di pandemia ma che cosa succederà a regime una volta che la cir piva e non dobbiamo più siamo più ovviamente limitati dalla stanziamento sociale ma se c'è una diffusione generalizzata di telefono cosa succederà alle città e soprattutto alle città più dinamiche degli stati uniti e l'europa è molto importante secondo me che ha implicazioni per questi paesi taglio italia compresa e secondo me io vedo due scenari futuri possibili 1 che prevede cambiamenti radicali nel tessuto produttivo e nella geografia economica dei paesi occidentali che personalmente ritengo più probabile vede cambiamenti più contenuti ma forse ancora più ancora più interessanti cominciamo dal primo scenario quello che prevede cambiamenti più radicali lo scenario la diffusione del telelavoro rimane alta anche dopo la fine della pandemia a questo scenario si basa sull'ipotesi che il telelavoro comporta dei vantaggi significativi volatori sa che per le imprese quindi molte imprese nel lungo periodo continuano a permettere il loro laboratorio di continuare a lavorare da prima della pandemia il 60 per cento dei dipendenti americani dichiarava il telelavoro sia perché la propria flessibilità sia perché permette le persone di risparmiare tempo il tempo che dedicano ad andare al lavoro e tonale dalla bona infatti il mese scorso grosso imprese americane hanno annunciato che intacca che terrà tutti al lavoro anche dopo alla pandemia facebook e twitter hanno appena annunciato che loro ti potranno lavorare da casa in definitivamente se vogliono facebook addirittura dichiarato che entro il 2025 il suo obiettivo è avere metà dei dipendenti che non vengono ufficio ma che lavorando a casa un obiettivo molto alle azioni mese scorso ha avuto una conversazione interessantissima con un dirigente di apple stavano analizzando i dati sulla produttività dei loro programmatori in questi quattro mesi questi tre mesi di lock down e con loro enorme sorpresa hanno scoperto che i loro programmatori non hanno perso produttività anzi con un tv da quando lavorano a casa e anche che stanno lavorando un po più a lungo nel senso che parte del terrore del tempo che dedicavano al commuting adesso hanno aumentato un po aumentato il tempo libero un po hanno aumentato il tempo di lavoro sulla base di questi fatti molti commentatori qui negli stati uniti prevedono che il codice abbia cambiato in maniera permanente l'organizzazione del luogo di lavoro è entrato perfettamente la diffusione del telelavoro ora questo interessante per le imprese ai lavoratori coinvolti ma a queste notti per perché la giuria di dove le persone andranno a vivere perché se questo scenario fosse vero una parte rilevante nella forza lavoro americana potrebbe spostarsi geograficamente secondo questa ipotesi grazie al telelavoro famiglie decideranno di lasciare le grandi città in particolare quelle più di parte di questo spostarsi in città più piccole sta meno e costo la vita è nettamente più bassa l'idea è che i lavoratori che ora vivono nelle grandi aree urbane degli stati uniti città offrono opportunità di lavoro e di carriera nettamente più attraenti fanno mantenere il loro lavoro e allo stesso tempo spostarsi in città più piccole o in aree rurali i dipendenti di per esempio i dipendenti di google di facebook che hanno sede qui dove vivo io potranno mantenere il loro posto di lavoro a sanza pazzesco e quindi e sull app di san francisco che uno dei più alti del mondo fisicamente in altre regioni in questo scenario lo stesso trasformazione magari meno pronunciata ma comunque la stessa direzione del cambiamento e anche le città europee enti delle grandi imprese di londra o di zurigo di milano potrebbero mantenere il posto di lavoro a zurigo a milano e quindi il salario di londra vivo a milano ma vivere altrove lavorare a milano e viveri d'aosta 1 in sardegna repubblica di settimana scorsa riportava un'iniziativa interessante che si chiama south working e cerca di aiutare persone che vive una palermo a lavorà mano tramite spagnolo senza lasciare palermo godendo del corso la vita di palermo ma del salario di milano lo scenario implica cambiamenti profondi nella geografia economica dei paesi occidentali gli ultimi vent'anni è stato molto interessante nella geografia economica dei paesi occidentali hanno visto una numerazione crescente per tale umano di attività economiche avanzate di innovazione inattaccabile sia negli stati uniti che un'europa queste grandi capitali economiche degli stati uniti ed europa una forza lavoro sempre più scolarizzata sempre più innovative e continuano a generare una quota crescente del valore aggiunto dei e tv paesi in questo scenario queste dinamiche si invertirebbero perché le più avanzate comincerebbero a per colazione e declinare vorrebbe città più piccole polari e sono magari meno produttive ma anche meno meno questo è ovviamente ci sarebbero degli effetti e indiretti tra i valori immobiliari e il declino nel numero di lavoratori ed ufficio di chumby di i colletti bianchi un effetto moltiplicatore perché anche si perderebbe anche tutto l'indotto che queste persone generano in questa città non sarebbe solo limitato a ai colletti bianchi e questo è uno scenario diciamo che comporta cambiamenti abbastanza radicali economica di tutti i paesi occidentali è un secondo scenario possibile applicazioni molto diverse per il futuro delle città e che personalmente io penso sia più possibile va notato che i vantaggi dell'agglomerazione geografica dell'attività economica non spariranno fine del coronavirus le forze economiche che negli ultimi venti o trenta anni la crescita delle grandi capitali economiche e in europa sono ancora inalterate sono sono altrettanto forti quanto erano e l'economia di agglomerazione il cenava tito rimarranno altrettanto potenti non c'è ragione di pensare che queste forze economiche che erano così nette e così parte questi potenti negli ultimi vent'anni in futuro quindi a me pare improbabile che lavoratori di imprese potranno riempire produttivi e creativi nel lungo periodo lavoro petrolati gli uni dagli altri diretto e personale con è di 20 in economia c'è il problema è comune urbana c'è una letteratura molto sviluppata l'affascinante mostra come approfitta di una personali di suo a livello di creatività capace da risolvere i problemi e di creare nuovi prodotti nuove tecnologie in maniera importante non solo dal capitale umano di collaboratori ma anche da chi gli sta intorno dal contatto diretto e personale con i colleghi personale con i clienti tecnica e vita dipendono non possono continuare a vento nel lungo periodo e la maggior parte delle grandi delle imprese grandi e piccole o propense nel lungo periodo a lasciare i loro dipendenti che loro dipendenti di mano lontani sembra che l'esperienza di questi quattro mesi e le dichiarazioni di google facebook mettano gli effetti di breve periodo sulla produttività però queste sono persone che stanno finendo progetti già cominciati che sono stati discussi e creati prima deca dance nel lungo periodo sia difficile mantenere di produttività creatività innovazione forza lavoro completamente sparpagliati bene il secondo scenario tornare il telelavoro ponente aumenterà era molto diversa dal primo scena le imprese richiederanno il lavoratore di andare in ufficio come prima permettendo magari qualche giorno di telelavoro l'aspettativa plausibile potrebbe essere che l'impresa media permetta uno o due giorni a settimana di telelavoro e da al lavoratore medio di presentare ufficio negli altri giorni in questo secondo scenario il maestro tra luogo di lavoro e luogo di residenza rimaneva pezzo e posti lavoro più attraenti non le carriere più promettente i lavoratori dovranno fisicamente mercati lavoro più dinamici occhio come era prima le implicazioni di questo secondo scenario il futuro delle grandi città sono l'opposto di quelle che erano le implicazioni del primo scenario e per primo scenario il primo scenario prevede un inesorabile delle grandi città questo scenario più ottimista perché nel centro principale della diffusione del telelavoro in questo scenario pagamento delle grandi città ma è una diminuzione di traffico e di congestione urbana ovvero se il lavoratore medio può lavorare da casa un giorno alla settimana vedere che il 20 per cento delle persone non sono non vanno in ufficio vuol dire 20 per cento di traffico in meno per lavorare a casa da due giorni alla settimana vuol dire il 40 per cento e meno di traffico unesco di metropolitana con effetto di più vivibilità nelle grandi città ci sarebbe chiaramente una minore domanda di uffici che lo spazio né comunque periodo ovviamente periodo di aggiustamento loro bisogno di meno metri quadrati interni di uffici declino dei valori immobiliari degli uffici e proventi un cambiamento nella struttura abitativa nel settore residenziale ha ovviamente solo tra qualche anno sapremo cosa succederà questo sarà un argomento di ricerca molto interessante come sede un mal di cui parlavi invece la prima stiamo pensando un progetto ricerca che cercano di quantificare in maniera scientifica rigorosa delle quali dei due più plausibile per ora è quello che sappiamo dell'economia delle città li porta a pensare che il secondo scenario sia quello più verosimile una cosa la semantica importante per tutti coloro che ci ascoltano enrico quando parla di telelavoro intende la possibilità di disfare lavoro in remoto da casa in italia talvolta per telelavoro si parla di una cosa molto più riduttivo quando tu sei monitorato cioè a casa tua il monitor e tu puoi lavorare come se lavorassi in ufficio di fatto e 6 costantemente monitorato nelle tue prestazioni quindi a orari vincolati 6 ripeto fosse sotto osservazione in realtà della pagina questo queste nuove forme di lavoro in remoto che stiamo tutti e svolgendo effettivamente di studi dimostrano che le persone quando possono scegliere se fare telelavoro meno e quando farlo diventano più produttive se chi viene imposta invece non sempre sono hanno questo tipo di ecco anche la cosa interessante anche il secondo scenario comunque comporta dei cambiamenti non so se il sindaco di milano ci sta ascoltando ma ci sarà a settembre al festival dell'economia milan ha investito tantissimo nel creare spazi d'ufficio ha investito tantissimo in alcune aree urbane proprio per creare ampi mi sembra che anche in quel caso ci sarebbe un po una rivoluzione che avviene attualmente certi investimenti immobiliari che non sarebbero più giustificati se ammettiamo che la per l'impresa media permetta al lavoratore medio di lavorare da casa da due giorni alla settimana potremmo dire 40 per cento in meno di persone nel posto di lavoro ogni giorno temporanea 40 per cento in meno di domanda per di per domanda di spazi di residenza mette quadrati di ufficio necessario necessario però uno può pensare a trasformare i metri quadrati non vanno persi 1 poco si può ristrutturare e creare a meno che qualche volta si sa invece utile avere la compresenza perché queste c'è molto nei contatti personali come anche il tuo libro suggerisce molto bene uno alle idee quando va a prendere il caffè con la persona che magari incontra per caso nei corridoi del del proprio lavoro io lo penso e lo è lo vivo questo problema io personalmente questo periodo lavorato tantissimo e non ha avuto nessun problema perché avevo già delle reti di contatto sviluppate da anni insomma che faccio questo lavoro ma penso ai dottorandi quelli che finiscono adesso i dottorati di ricerca e che viaggiano poco hanno poche possibilità di incontrare altre persone avranno difficoltà che verso una rete di persone con cui lavorare stando a distanza quindi dare la possibilità alle persone di vederci anche fisicamente di incontrarsi oltre diamo un modo di relazionarsi e di stabilire dei nuovi contatti via internet se no ci può essere anche questo problema non so cosa ne pensi ma quando non c'è dubbio che a tutta letteratura sulla produttività individuale la propensione a innovare ea creare nuovi dei nuovi prodotti nuove tecnologie conferma quello che dice è vero per per una per gli accademici è un punto o più viviamo sulla nostra pelle costantemente le nuove idee raramente nascono in isolamento nascono sempre dall'interazione dalla discussione a volte anche casuale con colleghi ma la letteratura dimostra che la stesse dinamiche che si applicano alla creazione di idee e di ricerca accademica sono fondamentali nel settore privato la creazione di nelle imprese private e che quindi siccome è una delle ragioni per cui il secondo scenario più probabile sembra improbabile che apple twitter google e facebook donatori rimangono ugualmente produttivi nel lungo periodo a isolamento i primi due tre quattro mesi sono rimangono pruderie come nei progetti stanno realizzando idee che sono nate prima ma creare nuove idee e creare nuovi progetti tra le nuove tecnologie nuovi prodotti sarà molto difficile a fare in isolamento completo per questo secondo me questo scena uno che è molto discusso qua in america come uno scenario plausibile sarà molto molto poco plausibile la vedo difficile quattro anni a mantenere lo stesso livello di produttività con una forza volo completamente a realizzare assolutamente isolata senza tra l'altro la collezione con con i colleghi ma anche la connessione i tuoi clienti a discutere del problema di cosa ha bisogno un cliente il face to face è divertito a non è sempre fattibile in maniera in effetti i dati sugli start up durante i mesi della dame sono drammatici per usato un crollo verticale molto di più che tra l'altro è la crisi della grande crisi del 2008 2009 che la crisi finanziaria in cui chiaramente c'era ma anche lì dai problemi molto seri a partire una nuova impresa perché trovare liquidità necessaria era in quel contesto molto difficile ma passiamo alle ultime domande diciamo filone di domande perché poi vorrei prendere un po di domande dal dal pubblico ecco questo potuti trovi che c'è un problema di uguaglianza delle opportunità che può insorgere se ci dà molto più teso al lavoro da casa rispetto alla situazione attuale perché per queste disuguaglianze nelle condizioni abitative che sono presenti tra l'altro nello studio che citavo prima noi guardavamo anche al numerosità dei nuclei familiari notavamo che ci sono ovviamente delle sproporzioni molto forti come anche lavoratori 8 e hanno delle famiglie molto numerose sicuramente ci sono delle potenziali disuguaglianze a una è quella quegli accenni tu il fatto che se la tendenza di lavorare da casa qualche giorno alla settimana nel lungo periodo non solo adesso durante la pandemia ma anche dopo negli anni futuri chiaramente chi vive in condizioni abitative più ristrette è sfavorito c'è sicuramente una sicuramente un cambiamento nella tipologia di abitative ottimali rispetto a quello a cui siamo abituati e chi parte da un'abitazione di capire molto più ristrette arte favorito c'è poi l'aspetto di gender ma che tutto da capire tutto da investigare tutto da studiare mente che cosa vuol dire questo per le donne lavorare da casa può essere da una parte può aumentare la flessibilità come dicevamo prima e poi bel tempo spreca andare e tornare da ufficio dall'altro se i figli sono a casa e se c'è una gender buyers che richiedono alle donne di farsi carico più dei figli degli uomini questo potrebbe avere delle conseguenze negative per le loro carriere quindi sono sotto mande bella prima mi sembra abbastanza o di e cioè la strada carta e la connessione internet ovviamente hanno impatto diretto sulla qua quanto sei disposto quanto per niente a lavorare in smart work la seconda quella di gender è tutto dire perché c'è un po un 3 ed offre potrebbe essere ma cosa che favorisce le donne qualcosa che invece ulteriormente aumenta le differenze di in effetti è stato ricordato che documentano che le donne che fanno smart working finiscano per lavorare molto di più degli uomini soprattutto gli orari sono molto più lunghi perché appunto sono continuamente interrotte il che le mette in grande difficoltà quando ci sono delle lavorazioni che devono essere svolte in baci quindi con una sequenza di di di attività che devono essere fatti una dopo l'altra ma deve essere concentrate se invece tu puoi spezzettare il lavoro quindi dipenderà anche da lei in quel caso invece le cose vanno vanno meglio non si perde in qua si riesce a essere efficienti quindi dipenderà anche molto da questi aspetti diciamo riorganizzare tutta un'altra cosa secondo che va detta che sta abbiamo parlato del lavoratore medio ma la realtà è che la penetrazione dello smart work in sala molto parente sarà molto diversa da settore al settore a livello fiscale tale vales qualità e da posizione professionale ci sono settori che e avranno una presentazione molto più alta e altri settori dove la contrazione sarà molto minori e quindi a questo sarà anche una domanda molto interessante quali saranno le tipologie di imprese di narratori che avranno più vantaggi dallo smart working quali sanno quelli che hanno meno vantaggi magari che svantaggi e quelli che possano fare smart working che fanno lavori che possano essere fatti in remoto sono una minoranza tutti i paesi di dare i studi che sono stati fatti in questi mesi parlano del 30 35 per cento poi i lavori sicuri come definivamo all'inizio possono arrivare anche al 50 per cento cinquanta per cento invece di persone che fanno lavori ancora a rischio e dove dove dove ci sarà smart working inciderà anche sugli altri lavori come dicevi tu prima cioè se davvero c'è lo svuotamento delle città anche queste altre persone si troveranno in grossa difficoltà bene e c'è qui la domanda che mi è arrivata è una domanda abbastanza articolata quindi provo a leggerla tutti gli esperti architetti sociologi economisti concordano sulla necessità che dopo il covip la città sia pensata in modo diverso più verde più lenta più giusta con la salute al primo posto era vero anche prima del copit ma oggi questi concetti sono certamente più forti ma alcuni hanno scritto e detto anche che bisogna ripensare al concetto di densità e l'obiettivo della della densificazione dello sviluppo centripeto gli economisti urbanisti di tutta europa da molti anni hanno sostenuto come antidoto allo sprone non credete che questa opinione sia un rilevante passo indietro rispetto alle conquiste culturali già acquisite non credete necessario riflettere sulla questione strutturale del risparmio di suolo la relazione tra uomo e natura tra l'uomo e la terra è determinata dalla percentuale per crescente riterrà trasformata infrastrutturata non credete che la città più verde più lenta debba essere un invito alla ricerca progettuale senza tornare indietro è una domanda molto articolate impegnativa sul ricco e io sono sono molto d'accordo con il con la persona che pone una domanda da un lato non c'è dubbio che l'avere avuto l'aver vissuto senza inquinamento senza traffico per vari mesi aumentato la domanda e la richiesta da parte di persone e meno inquinamento meno traffico questo è vero le città occidentale ma è ancora più vero nella città dei paesi in via di sviluppo in cui l'effetto è stato us è stato macroscopico posti come le città indiane hanno visto per la prima volta hanno visto il sole in maniera il cielo in maniera chiara per vari per varie settimane è seguito e questo sicuramente aumentato la richiesta di fare qualcosa ma la parte forse più più tante della domanda è quella che riguarda la densità perché una delle lezioni alla alla pandemia è stata da parte di alcuni osservatori di puntare il dito contro la densità come possibile causa della diffusione del virus e se visto almeno visto avvenire tra una serie di descrizioni sui media e una presunta doma avvenuta fuga dalla densità ovvero persone lasciano le aree urbane più dense per per spostarsi secondo me sarebbe uno sviluppo molto poco desiderabile nel senso che pensi tra ha molti vantaggi ambientali e la lo score ai nuovi posti in termini di perdita del pestaggio e diminuzione della qualità della vita di tutti credo che la lezione da ad attrarre alla fine della pandemia non si sa che la densità a ridurre anzi il contrario che le città vadano ridisegnati in maniera più sostenibile più ma rivede esempio cercando di ridurre il più possibile il traffico di aumentare il verde riducendo la densità e aumentando la scolca sarebbe marin dietro a un modello urbani che oggettivamente era a vecchio prima della pandemia come rimarrà vecchio anche dopo la e perché hai fatto al che la densità aumentato la qualità di contagio e molto e molto poco chiara a ci sono sì è vero new york a alla città prudenziali stati uniti ha avuto i casi più alti di di contagio ma san francisco che la seconda città più di essere mite quei casi più pazza di contagio che non è un'evidenza molto poco convincente quella che la densità anche in qualche modo favorito ha fornito la la diffusione della pandemia e quindi appunto ci sono ci sono questo questo sequestro questa possibilità questo diciamo sviluppo urbano che non mette in discussione la densità che chiaramente modifica diciamo l'articolazione molto in linea anche con il tuo secondo scenario che per figurare esatto secondo scemano scena da in cui le stesse dinamiche che hanno favorito l'aumento della densità negli ultimi 20 anni e la rinascita delle grandi città americane a discapito delle suburbe e delle curve quindi le parti ancora più anida dai centri urbani continuano ad essere ad essere in gioco ad essere forti e determinare la l'economia la geografia economica dei paesi occidentali a e lo score in qualche modo cresce meno che in passato bene io purtroppo devo dirvi che siamo anche oggi giunti alla fine perché questi incontri non devono durare più di 45 minuti per varie questioni organizzative anche perché è difficile seguire questi modi per più di 45 minuti ci sono moltissime altre cose che chiaramente avremmo voluto discutere e che vorremmo chiedere ancora enrico moretti che ringraziamo tantissimo per la sua presenza parlava prima di contatti face to face speriamo davvero di incontrarlo e vederlo di nuovo nelle strade di trento molto presto perché su questi temi dobbiamo andare avanti a discutere tra l'altro il festival dell'economia quest'anno era sul tema dell'ambiente che gli sarà il tema anche della tre giorni e mezzo di di settembre parleremo molto dell'ambiente cante ma come vediamo estremamente legato anche alla come usciremo dalla crisi kobe quindi ringrazio tutti voi che ci avete seguito ringrazio enrico moretti per la sua presenza e speranze di vederlo di vederlo presto a trento buona serata a tutti
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