Mercati per il corpo umano: sfruttamento o opportunità?

In Italia così come in molti altri paesi, il fabbisogno di organi per trapianti è superiore all’offerta, e il divario cresce nel tempo. È possibile pensare che l’istituzione di ricompense monetarie per i donatori o altre forme di scambio, praticate in alcuni paesi, possano contribuire a colmare il divario tra bisogno e offerta? Non c’è il rischio di introdurre forme inaccettabili di sfruttamento e di iniquità?