Merito
Incorpora video
Merito
Cosa definisce il merito? Le capacità innate, le competenze acquisite, l'impegno profuso o i risultati ottenuti, frutto anche di fortuna? Distinguere tra questi aspetti è fondamentale per individuare criteri meritocratici che rispettino l'uguaglianza delle opportunità di accesso.
buongiorno benvenuti a tutti io sono matto ploner sono ricercatore presso questo dipartimento dipartimento di economia e management e ho piacere di introdurre il professor daniele checchi professore ordinario in economia politica all'università statale professore è autore di numerosi saggi sulle tematiche che sicuramente col merito hanno molto a che fare tematiche sulla diseguaglianza sociale sulla rappresentanza sindacale sulla scuola e proprio il tema della scuola è uno di quei temi che porta sempre all'attenzione dell'opinione pubblica il tema del merito anche recentemente abbiamo assistito a tutto il dibattito sulle famose prove invalsi e questa cosa appunto va al cuore del problema del merito preparando questa piccola introduzione io stesso ho fatto voluto riflettere sul tema del merito ho capito quanto tutti noi più o meno parliamo di merito e tutti noi concordiamo sulla affermazione di principio in cui il merito vado ha premiato il problema è probabilmente la definizione stessa di merito ed è lì che il dibattito emerge quindi sono sicuro che l'intervento di oggi ci aiuterà a capire meglio che cos'è il merito è appunto dove nasce la difficoltà anche nella valutazione del merito e nella definizione delle politiche di valorizzazione di questa risorsa appunto del merito non rubo altro tempo riservo di fare una domanda eventualmente alla fine quindi lascio la parola al professor checchi grazie buongiorno a tutti io ho strutturato questo intervento come una serie di provocazioni con l'idea di portare il seguente messaggio che la parola merita una parola alla fine troppo ambigua che dovremmo cercare di evitare perché non riesce a identificare nessuna situazione realmente interessante e non ci aiuta se non in pochissimi casi a risolvere problemi di scelta sociale cerco di costruire diciamo questo vi ho raccontato la fine cerco di costruire questo percorso nella misura in cui posso parlare cerco di costruire questo percorso in modo tale da vedere se n'è uscita convinti o meno abbiamo del tempo alla fine per discuterne e quindi diciamo lavoriamo insieme ho messo all'inizio due esempi di ambiguità la costituzione italiana che ci dice che i capaci ei meritevoli hanno diritto a raggiungere i più grandi alti negli studi e la citazione di uno studioso di management che invece dice che alla fine quando noi dobbiamo identificare il merito scegliamo quelli come noi stessi sono due messaggi che dicono esattamente la cosa opposta la struttura delle cose che dico è articolata in questi sei punti la prima cosa è distinguiamo tra merito mobilità intergenerazionale e uguaglianza delle opportunità che sono concetti che spesso vengono usati in modo intercambiabile la seconda se è possibile definire questo merito quindi teoricamente che cosa vogliamo identificare quando parliamo di merito la terza se possiamo misurarlo e in particolare con cosa misuriamo il merito di una persona se lo dobbiamo giudicare con la carriera scolastica delle persone o se lo lasciamo giudicare al mercato che è la tipica soluzione che di solito viene proposta la quarta dove si verifica tipicamente il problema del merito che scegliere le persone giuste per il posto giusto questo è quello che noi tipicamente pensiamo quando immaginiamo qualcosa di meritocratico quinto che cosa succede se lasciamo al mercato scegliere chi sono i migliori e qui viene fuori diciamo l'implicazione sociale della parola meritocrazia spesso la parola meritocrazia è utilizzata per giustificare le diseguaglianze retributive quando i calciatori oi cantanti percepiscono delle retribuzioni altissime si dice che se le meritano da ultimo diciamo una domanda da da chiusura ovvero se esista una meritocrazia giusta vedrete che diciamo uso anche degli esempi un po ridicoli per esempio il concorso per miss università dell'università di roma ma l'idea è quella in qualche modo di stimolare io non ho nessun problema che mi interrompe a te mentre sto esponendo perché questo diciamo ci aiuti alcune citazioni qui per esempio si dice che è presa da uno studio di questi tre signori che hanno lavorato per una fondazione che propone il merito m un misuratore del grado di meritocrazia delle società basato su ci torniamo tra un attimo basato su un funzionamento delle istituzioni quindi una prima nozione è quella di pensare che la meritocrazia sia una allocazione ottimale delle risorse in modo da far giungere nel posto giusto chi può svolgere meglio quindi la persona giusta al posto giusto questa è una nozione per esempio che utilizziamo però vedete subito che ci mescola insieme a questo problema di allocazione l'altro problema della mobilità sociale e dice se c'è in mobilità sociale allora non c'è allocazione di persone giuste al posto giusto il che non è necessariamente avere i due concetti possono essere distinti se c'è una capacità che viene trasmessa tra le generazioni ma questa capacità e 7 per esempio ai figli dei chirurghi che fanno i chirurghi se c'è una mutazione genetica che rende la mano del chirurgo molto capace di fare l'operazione giusta e questa capacità geneticamente si trasmette i figli voi potete avere una situazione in cui la persona giusta è al posto giusto e nello stesso tempo perfetta in mobilità sociale perché il figlio del chirurgo continua a fare il chirurgo quindi l'idea che ci sia mobilità sociale di per se stesso non dice che la società sia più o meno meritocratico secondo idea viene da questo libro di franzini granaglie raitano dice l'idea cruciale al cuore della meritocrazia e che l'accesso alle posizioni di vantaggio deve essere aperto a tutti ecco qui invece si mette la meritocrazia in rapporto all uguaglianza delle opportunità domani c'è in questa stessa sala una lezione fatta dal professor peragine sul concetto di opportunità è diverso anche in questo caso perché dare a tutti uguali chance di concorrere a un risultato non comporta necessariamente che l'esito finale si sa che il migliore o quello che vince la gara che si apre quando tutti partono dalla stessa linea di partenza sia necessariamente quello che viene scelta allora definiamo i tre concetti mobilità intergenerazionale diciamo comporta tipicamente la definì l'indipendenza dalle condizioni sociali della famiglia di provenienza questa è una tabella presa da uno studio di due colleghi ballarino bernardi in cui hanno il misurato fondamentalmente il coefficiente che corre la le origini sociali con i risultati dei figli questo e quello tipicamente quello che definireste persistenza quanto la situazione in cui mi trovo io dipende da quella dei miei genitori questo è il concetto di mobilità si possono questa mobilità si può misurare in tantissimi modi più tardi c'è un dibattito su questo tema questo è un caso estremo è una misura della mobilità nel reddito e nella ricchezza a distanza di sei secoli è uno studio che hanno fatto alcuni colleghi di banca d'italia in cui hanno preso il censimento a firenze nel 1400 hanno preso i cognomi di chi era ricco allora poi hanno preso i dati dell'agenzia delle entrate nella firenze del 2011 hanno identifica hanno preso il reddito medio degli stessi cognomi hanno fatto vedere che avere un certo cognome per esempio antinori è correlato a distanza di sei secoli ad avere un reddito più alto ecco questo è il concetto di mobilità intergenerazionale seconda cosa è il l'uguaglianza delle opportunità l'uguaglianza delle opportunità qui c'è tutta una letteratura non voglio rubare lo spazio abito ma sostanzialmente l'idea è che se tu hai dei risultati che sono per esempio il reddito che guadagni la posizione che ricopre eccetera questo è tipicamente l'esito delle circostanze da cui sei partito per esempio la famiglia di partenza e lo sforzo l'impegno che ci hai messo anche in questo caso l'operazione che gli studiosi cercando di fare è quello di separare in qualche modo gli effetti degli uni dagli effetti degli altri qui vedete è una regressione che ho preso da un lavoro che abbiamo fatto insieme a vito ci sono alcune situazioni che chiamereste circostanze il titolo di studio dei vostri genitori e l'occupazione ai genitori il vostro genere la vostra luogo di nascita l'età eccetera sono tipicamente tutte circostanze che condizionano i risultati senza che voi abbiate alcun merito nascere maschi o femmine nascere in un paese o in un altro avere un genitore con un livello di istruzione alto basso ieri stiglitz ha concluso dicendo la cosa migliore che potete fare scegliervi un genitore poi la traduzione che ne hanno dato ma immagino che volesse dire io non ero in sale qui non so cosa abbia detto ma la cosa migliore sciegliersi loro han detto dei genitori belli e buoni propriamente voleva dire buoni e ricchi immagino e quindi questo è l'uguaglianza delle opportunità anche questo non necessariamente a che fare con il reddito il reddito è l'idea e scusate il merito è l'idea che le probabilità di conseguire le posizioni più alte siano contendibili cioè sia possibile concorrere a raggiungere le posizioni più alte e qui avete alcuni esempi di che cosa esempi che trovate in letteratura questa è la quota di donne nelle orchestre delle cinque principali città degli stati uniti c'è un paper molto bello di una collega goldin che ha studiato il fatto che inizialmente quando venivano fatte le audizioni per scegliere i membri dell'orchestra queste audizioni erano aperte e le donne venivano discriminate infatti vedete questa pratica di cui vi sto parlando comincia a metà degli anni settanta le donne erano circa 10 per cento sì il movimento femminista ha fatto presente il fatto che questa non era una selezione meritocratica tant'è che quando hanno cominciato a fare le audizioni dietro un velo quindi non si sa chi suonasse la quota delle donne sale al 40 per cento questa è una buon esempio di che cosa voglia dire rendere contendibile una posizione il posto viene deciso sulla base della capacità di suonare bene e sulla base di nient'altro questo è diciamo è la stessa e lo stesso articolo in cui fa vedere che alla fine li diciamo dove viene fatta una blind audi shaun la probabilità dei maschi delle femmine di essere selezionati è identica allora questo è un applicazione del concetto di meritocrazia è indipendente dalle condizioni ma è anche il proprio la probabilità di conseguire la cosa altro esempio questo è preso da un paper di bugs che era qui a trento l'anno scorso sono i concorsi universitari allora hanno fatto questo studio mi godo sono di concorso universitario quelli in magistratura comunque diciamo concorsi c'è una commissione giudicatrice è quello che loro fanno vedere è che conoscere il candidato avere qualche forma di conoscenza del candidato poi loro distinguono tra quelli che vedete qui strong taiz legami legami stretti legami deboli ei legami stretti s il commissario è stato il relatore della tua tesi di dottorato oppure scritto un paper insieme i legami deboli sono se venite dallo stesso dipartimento è quella cosa che loro fanno è i numeri con le stelline sono numeri statisticamente significativi fanno vedere che chi ha in commissione un commissario che è conosciuto e che ha un legame forte ha più probabilità di vincere ecco questo è un criterio non meritocratico perché la probabilità di vincere dipende da un evento avere o non avere in commissione uno che ti conosce che è slegato dal tuo merito oggettivo allora se se vi è chiara diciamo a distinzione tra merito uguaglianza delle opportunità e mobilità intergenerazionale proviamo a cercare di definire che cos'è questo merita la parola meritocrazia è stata creata da questo signore michael young in un libro che era fondamentalmente un 1984 di orwell cioè si immagina le trasformazioni della società inglese libro e del 45 avanti per 80 anni quando si applica un criterio rigidamente meritocratico nella selezione dei vertici della pubblica amministrazione il libro finisce con una rivolta popolare contro la meritocrazia e l'abbattimento del sistema in questo libro la formula centrale che voi trovate è questa qui in merito uguale abilità dell'individuo più s lo sforzo l'idea quindi che il merito sia fatto di due cose da una capacità oggettiva e da un impegno delle persone e che queste due componenti siano tra di loro parzialmente sostituibili perché tu puoi compensare una minor capacità con un maggior sforzo questa è diciamo l'idea nel libro poi si supponeva che questa capacità fosse misurata dall intelligenza noi abbiamo diciamo delle misure di intelligenza sono i test di quoziente intellettuale su cui ritorno tra un attimo ma teoricamente in questa formula ci sta tutto nel senso che nelle capacità naturali ci sta a essere belli per diciamo alcune posizioni essere belli può essere una caratteristica desiderabile ci sta il talento fisico per giocare a calcio bisogna saper giocare a calcio non è che tutti hanno un talento naturale per fare questa cosa qua notate però che diciamo in qualche modo l'idea stessa di come legate queste due grandezze cioè se ha più s o per esempio a per s sono due ipotesi molto diverse se voi fate a per s vuol dire che se hai 0 qualunque sia essa il risultato è zero cos'è a per s è il fatto che le due caratteristiche lo sforzo dell'abilità si potenziano l'uno con l'altro per cui per un esempio di a per s è il fatto che se io mi alleno per quanto io mi possa allenare io i 100 metri sotto i 10 secondi non lo faccio perché non ho una struttura fisica adeguata cioè il mio a nel fare cento metri è scarso e quindi a per s indica che alcune persone hanno incentivo più di altre nel fare le cose e quindi quella formula la seconda a per s potenziale diseguaglianze spontaneamente perchè in aggiunta le differenze di dotazione di abilità il rendimento di questa abilità e il rendimento dello sforzo crescono reciprocamente e chiaro quindi che a mio parere è cruciale per adottare il concetto di merito che noi si possa misurare sia che esse poi possiamo anche studiare nella realtà come si intrecciano ma quantomeno dobbiamo essere convinti che queste due grandezze siano osservabili perché se arriveremo la conclusione a cui io spero di condurvi che ha ed esse non sono osservabili il criterio stesso basato su as non sta in piedi allora prima cosa supponiamo che ha sia un dato genetico a un dato genetico diceva io lo posso studiare ormai le mappe del dna sono facilmente disponibili e quindi in linea di principio a è misurabile osservabile tuttavia c'è tutto un filone diciamo della genetica legate a queste idee di cavalli sforza in cui fondamentalmente si dice che l'evoluzione umana non è guidata esclusivamente dal meccanismo darwiniano per cui le speci più adattate hanno una capacità di riprodursi più elevata e quindi alla fine i migliori sono quelli che hanno i geni più adattati perché fa vedere con una serie di esempi diciamo nella storia evolutiva dell'umanità che ci sono elementi culturali lui li chiama idee pensate per esempio le società che adottano un certo punto dei meccanismi di poligamia o poliginia o poliandria questi non sono trasformazioni genetiche che tuttavia conducono alcune società a svilupparsi alcune società recedere e il prevalere di alcune idee diventa nel comportamento umano altrettanto importante quanto i geni del viaggio allora se questa abilità che dovrebbe rendere alcuni individui più adatti a diciamo compiere alcune mansioni adesso io non vorrei andare su degli esempi legati alle razze però potete immaginare che quando noi usiamo la parola razza che è una parola che dovremmo abolire ma quando usiamo la parola razza non stiamo identificando solo differenze di tipo genetico ma stiamo identificando molto spesso delle differenze anche di tipo culturale e allora capire se questo a è una caratteristica che ha a che fare con la biologia o con la storia culturale l'antropologia delle persone rende il concetto di per se stesso ambigua ma allora se non sappiamo neanche bene cosa sia l'abilità il problema gli individui che hanno degli alti a li hanno ottenuti da una lotteria presa due termini usati da john rawls da una lotteria naturale o da una lotteria sociale o da una combinazione di queste due lotterie seconda cosa anche che voi vogliate crederci che esista e lo vogliate misurare con il test di iq c'è comunque un evidenza empirica abbastanza chiara che ci dice che la iq è socialmente determinato questo è un paper di black dell'errore sylvain sylvain e sutura è stato qui tito credo paio d'anni fa che cosa hanno fatto hanno misurato l'effetto che ha il peso alla nascita sulla e chiude le persone tutti i grassi adesso si sentiranno bene no e stato usato un campione di gemelli quindi gemelli che hanno lo stesso patrimonio genetico gemelli monozigoti quindi veramente lo stesso patrimonio genetico tuttavia nascono spesso con masse corporee leggermente diverse a distanza di 20 anni si è andato a misurare che quelli che sono nati più robusti sono anche hanno una iq più elevato e questo è l'effetto che vede diciamo questo è il peso alla nascita e questo e like you misurato ci sono gemelli monozigoti e dizigoti in entrambi i casi vedete che questa linea è leggermente crescente allora se il peso alla nascita che è totalmente indipendente dalla volontà ed al merito degli individui determina la misura che stiamo scegliendo di usare che è la iq è segno che ci sono delle condizioni sociali che determinano questa cosa nello stesso paypal che questa regressione che fa vedere che questo è like you misurato e qui ci sono alcune caratteristiche c'è il peso alla nascita l'ordine di nascita se sei nato per primo per secondo l'anno di nascita e il fattore della famiglia il fattore socio economico allora tutte queste caratteristiche sono correlate con like you delle persone ma se allora è così questo ci dice che in qualche modo la misura della iq non è una buona misura che noi possiamo proporre di utilizzare per misurare il fattore abilità addirittura questo silvane al vantaggio di essere norvegese tutti i norvegesi hanno un grande vantaggio colore fanno i ricercatori perché hanno accesso dei dati che nessun altro paese del mondo dispone questa è una misura maschi su maschi maschi padri maschi figli il test di iq al militare quindi per ogni individuo maschio c'è la misura del quoziente intellettuale distribuito sulla misura il quoziente intellettuale di suo padre allora se ha la nostra misura di abilità fosse una lotteria cioè io nasco intelligente o stupido e nessuno può farci niente perché nasco così voi dovreste avere che per ogni in questo caso colonna di individui questi sono i decili della distribuzione dell'abilità del padre la distribuzione della iq del figlio dovrebbe essere indipendente dal padre invece vedete che lungo la diagonale principale i numeri sono più alti questo significa che c'è trasmissione della iq dal padre al figlio ma non è una trasmissione di tipo genetico cioè non è quanti neuroni attivi hai nel tuo cervello che si trasmettono nel cervello di tuo figlio ma il fatto che la relazione sociale esistente tra padre e figlio le condizioni materiali in cui vivono le condizioni alimentari in cui vivono la madre che è stata scelta dal padre per generare questo figlio eccetera che sono tutti fattori di origine sociale evidentemente condizionano il risultato dei figli c'è anche una certa letteratura che dice che in realtà il concetto di abilità non può essere misurato dalla schiuma deve essere misurato da quelli che sono chiamati le competenze non cognitive per esempio l'atteggiamento sorridere o non sorridere è una cosa che viene trasmessa non geneticamente ma culturalmente se siete figli di genitori che sorridevano tendete a sorridere se siete figli di genitori cupi tendete a essere cool bene allora sorridere o essere cupi sul mercato del lavoro ha un rendimento si dimostra che le persone che sorridono di più in media a parità di tutte le altre caratteristiche guadagnano di più allora e abilità quella di cui gli individui hanno merito e quindi possiamo costruire una meritocrazia su quel criterio o no questa è una tabella presa da questo articolo di ball segin tease in cui loro hanno cercato di decomporre quanto della persistenza padre figlio dipenda dai diversi canali allora sono dati americani la correlazione complessiva tra i redditi dei padri figli e 0 25 loro dicono che like you il fattore di trasmissione intergenerazionale della iq è solo lo 0,5 lo 0,10 cioè quasi metà dipende dalla trasmissione scolarità del padre su scolarità del figlio la ricchezza viene introdotta solo quando parliamo di reddito di reddito totale non reddito al lavoro c'è un tratto che loro riescono a misurare che è la misura di fatalismo io prima l'ho detto sul sorridere non sorride ma potete pensare l'ottimismo il non ottimismo che a sua volta spiega uno 0,03 che non è molto lontano dall effetto della iq la razza 10 set ecco quindi vedete che quando vogliamo cercare di scendere a misurare in qualche modo il fattore abilità già dobbiamo fare delle scelte dobbiamo scegliere cosa utilizziamo per ordinare meritocraticamente gli individui qui avete già una proposta di almeno quattro caratteri tuttavia se voglio fare l'avvocato del diavolo e difendere questa idea della meritocrazia dico la meritocrazia è il fatto che i risultati scolastici debbono guidare le scelte questo è tipicamente quello che le persone ci hanno in mente allora se voi guardate questa tabella presa dall economist un paio di settimane fa allora ci dice quanto viene speso delle famiglie americane nel potenziare le capacità dei ragazzi quindi è al di là delle tasse universitarie al di là delle tasse scolastiche al di là dell'acquisto dei libri sono quelle attività tipo mandò mio figlio a fare il corso di piano forte mando mio figlio a fare diciamo attività di potenziamento questo la linea blu è la parte bassa i poveri se volete chiamarli così la linea arancione e la parte alta il 20 per cento più ricco della popolazione e chiaro che i ricchi spendono più dei poveri ma negli anni 70 diciamo questo divario era sostanzialmente nell'ordine dei 3 mila dollari nel 2005 2006 questo di mario è nell'ordine dei 9.000 dollari quindi stiamo dicendo che col tempo le generazioni i ceti medi che tendono a scomparire eccetera che la fanno potenziano nel caso degli stati uniti ma qualcosa del genere accade anche da noi potenziano i propri rampolli mettendoci i soldi e allora quando ci mettete questi soldi vuol dire che in realtà quello che poi misurate come risultato scolastico non solo la capacità di questi ragazzi ma c'è anche sotto pesantemente l'effetto dell'investimento delle famiglie salto per ragioni di tempo il fatto che sappiamo benissimo che i sistemi scolastici spesso non aiutano l'uguaglianza delle opportunità per esempio avere un sistema scolastico dove si può fare i licei e si può fare la formazione professionale è tipicamente una cosa che depotenzia o potenzia le capacità degli individui ma diciamo un esempio che spesso viene utilizzato è il fatto che c'è effetti ma ci torno tra un attimo sul fatto che la scelta dell'occupazione dipende pesantemente anche dalle reti familiari allora uno dice va bene non va bene usare come misura il risultato scolastico prendiamo le competenze vere degli individui competenze vere adesso sapete che ci sono questi test pisa per i ragazzi su van anche i test piac per gli adulti splende una popolazione adulta e gli si fa fare i test e si misura che capacità concrete anno di svolgere delle operazioni elementari questa indagine è stata fatta nel 2012 e qui vedete i diversi paesi quanto è collegata la capacità della persona col reddito guadagnato da quella persona se io guardo questa cosa qui dico in effetti negli stati uniti la correlazione è più forte il che vuol dire quindi che negli stati uniti essere più capaci porta a guadagnare di più l'italia è tra i paesi qui più in basso quindi un sistema che in generale tende a rendere poco in realtà questa resa e in particolare più forte nel momento in cui si entra sul mercato del lavoro lì è per fasce di età quanto rendono le capacità allora il problema meritocratico in effetti se si pone lo si può né nella fase di ingresso sul mercato del lavoro in cui gli individui vengono selezionati nel processo di carriera infatti vedete che le capacità rendono molto fino agli anni diciamo a metà degli anni trenta e poi tende a diventare abbastanza piatto quindi questa potrebbe essere una misura approssimativa delle capacità si fanno dei test attitudinali alle persone si vede come questi vanno e quello può essere utilizzata tuttavia fino adesso non abbiamo diciamo discusso di keko come misurare l'altro pezzo del merito che s s vogliamo misurare l'impegno delle persone però misurare l'impegno non è facilissimo nel senso che chiedere alle persone c a basarsi sull'auto dichiarazione delle persone ovviamente non affidabile un modo che viene utilizzato è quello di guardare quante ore le persone lavorano però quante ore persone lavorano spesso dipende di nuovo da circostanze non strettamente legate all'individuo il sistema di regolazione delle ore lavorate quindi io vi proporrei come primo punto il dire fondamentalmente che nell'analisi empirica a ed esse non sono così separabili non siamo così sicuri che a stia misurando quello che stiamo misurando e quindi a meno che non si può sega una misura chiara di queste due grandezze parlare di merito richiede molta attenzione passo anche per ragioni di tempo a l'altra questione ma è possibile misurare il merito ci sono delle persone ho evitato la fondazione per il merito della gelmini perché è naufragata diciamo prima ancora di cominciare abbiamo in italia una fondazione per il merito che dovrebbe teoricamente raccogliere fondi per distribuire borse di studio non ha fatto niente fino a oggi questa fondazione ma cinque anni di vita ho cercato un po in rete ho trovato questi signori che propongono il merito métro merito m fondamentalmente una misura per paesi prendono degli indicatori di funzionamento delle istituzioni le istituzioni che prendono incontro sono per esempio il grado di libertà le pari opportunità la qualità del sistema educativo però la mia impressione è che a parte che c'è non è una misura applicata una circostanza ma nella misura applicata al paese poi la mia sensazione è che mettono insieme dei crediti dei concetti così diversi che usare questa come misura anche se vedete che l'italia il paese meno meritocratico di tutta questa lista co diciamo facendo riferimento a questa cosa è piuttosto tenderei a dire se vogliamo credere al merito guardiamo i risultati scolastici allora guardiamo i risultati scolastici ho fatto questo esercizio prendo i dati di un'indagine sulla popolazione italiana che l'indagine della banca d'italia nell'indagine la banca d'italia c'è il titolo di studio hanno conseguito le persone e quale voto hanno preso quindi so il voto di maturità per chi si è fermato al diploma e il voto di laurea per chi è laureato so anche l'informazione relativa alle origini sociali e quindi posso diciamo studiare ho preso quattro gruppi gente che ha il diploma di maturità avendo un genitore col diploma di maturità genitori col diploma di maturità ai figli si laureano genitori che si laureano i figli si fermano il diploma di maturità genitori che si laureano i figli si laureano qui vedete il voto medio lo normalizzato tra 0 e 1 e il reddito medio complessivo anno guardate questo grafico allora sull'asse orizzontale avete il voto le figure di sopra sono a parità di genitore qui sono geni tele2 in alto il genitore al diploma di maturità nella ii in basso il genitore alla laurea allora che cosa io mi aspetterei se fossi in un mondo meritocratico prima di tutto che coloro che conseguono la laurea sono meglio di coloro che hanno il diploma e coloro che hanno i voti più alti sono meglio di coloro che hanno i voti più bassi quindi vorrei trovare a parità con voti alti e laurea in divi tanti individui qua sopra e l'altra cosa che vorrei applicando il principio di uguaglianza delle opportunità e che il titolo di studio dei loro genitori non influenzasse quindi vorrei trovare i migliori qua sopra e quelli un po meno migliori qua sotto ok questo è quello che una situazione tendenzialmente meritocratica dovrebbe produrre in realtà vedete i puntini puntini sono gli individui allora che cosa che i figli dei laureati in media vedete li qua a parità di titolo di studio e a parità di voto guadagnano di più non c'è nessuna relazione tra retribuzione e voto vedete che le linee sono orizzontali non c'è nessuna relazione o molto debole tra guadagno e titolo di studio posseduto c'è una relazione forte tra guadagno istruzione dei genitori quindi questi sono dati riferiti all'italia al 2012 quindi diciamo se dovessi usare questa cosa per dire che c'è meritocrazia la risposta è no chiudiamo questa discussione in fondo tutti ce l'aspettavamo e la chiudiamo però vorrei diciamo continuare a riflettere su che cosa vuol dire allora possiamo avere delle situazioni meritocratiche se abbiamo queste tre condizioni uno è possibile ordinare i candidati in modo univoco per esempio se io gli ordino sulla base dell'altezza questo è un criterio oggettivo verificabile accettato da tutti secondo questo ordinamento deve essere su una dimensione sola non posso ordinare le persone in modo univoco se le ordino per altezza e per lunghezza del piede le due misure sono correlate ma ci sono bassi con i piedi lunghi e ci sono alti con i piedi corti quando cominciò avere già due criteri che non ordinano nello stesso modo sono in difficoltà e l'altra cosa che è una cosa tecnica è cosa faccio quando due individui a pari merito non è un caso diciamo generale ma è un problema che si pone concretamente due esempi elezione di miss università sv sv e l'avete vista sul sui giornali la sapienza ha ospitato il concorso di miss università il rettore della sapienza premia queste signore è un'idiozia ovviamente ma mi serve come esempio per richiamare l'idea il concorso prevedeva che potessero partecipare alla selezione di miss università ragazze solo femmine un concorso femminile belle ma brave allora belle ma brave vuol dire che devono avere la media superiore al 28 ok quindi io qui ho un esempio in cui ho due criteri la bellezza e il voto conseguito che danno potenzialmente degli ordinamenti diversi queste due caratteristiche anzi tipicamente tra gli studenti si pensa che se una è carina può anche avere dei voti alti solo perché carina però quindi potrebbero essere correlate positivamente però potrebbero anche essere correlate negativamente potrebbero anche essere indipendenti tuttavia non so come abbia fatto il rettore della sapienza a scegliere se prendere una studentessa bruttina con la media del 30 e lode o prendere una studentessa molto bella con la media del 28 qui applicare un criterio meritocratico è problematico perché avete due dimensioni e se le dimensioni non sono esattamente simili siete in difficoltà secondo esempio non so niente di calcio ma ho provato ad applicare il criterio questa è la classifica marcatori della serie a nell'anno 2009 2010 ci sono quanti gol hanno fatto eccetera eccetera e sono andato a vedere chi ha scelto lippi per entrare in nazionale nei campionati del mondo e vedete che i gialli sono stranieri quindi non potevano essere selezionati lippi scelse di natale che era il capolista nella graduatoria marcatori poi scelse per pazzini gilardino e poi molto più sotto in graduatorie al dodicesimo posto scelse quagliarella stessa cosa posso fare nel 2013 14 allenatore prandelli anche lui scelse il primo della lista immobile scelse il settimo della lista balotelli l'ottavo cerci e scelse cassano ora domanda era più meritocratico lippi o prandelli qui qui il criterio meritocratico posso usarlo perché ho un ordinamento chiaro palese e le scelte vedete questi sono i diciamogli 1 sono quelli scelti allora lippi ha scelto il primo il quarto il quinto e non so questo sarà il dodicesimo prandelli ha scelto il primo il settimo l'ottavo e l'undicesimo quale delle due selezioni è più meritocratica non è chiaro con un paio di co autori abbiamo proposto applicandolo ai concorsi universitari dove anche lì ordiniamo i professori sulla base di quanti articoli hanno scritto quindi è che equivale a quante reti hanno fatto e si può proporre un indicatore basta sommare la posizione dei selezionati e normalizzando la poi adeguatamente e allora la conclusione di questa analisi guidice che lippi che ha un indice di 0 95 è stato più meritocratico di prandelli che ha un indice di zero91 però questo è solo un esempio per dirvi che se voi avete una misura chiara in cui puoi mettere le persone in fila a quel punto puoi usare dei criteri meritocratici problema locativo se ho un criterio meritocratico l'ora l'uso per scegliere il primo esempio di applicazione della meritocrazia nella cina 200 avanti cristo la dinastia one introduce l'esame di mandarino esame che serve per selezionare diciamo i funzionari della pubblica amministrazione sulla base di un criterio meritocratico che era il numero degli ideogrammi che questi erano in grado di riconoscere quindi quella era una applicazione chiara potevano concorrere tutti lo sforzo lì dimensione che era premiata dopo di che questo criterio diciamo meritocratico ricompare ogni tanto nella storia del pensiero per esempio vilfredo pareto un sociologo un economista tira fuori questa idea della meritocrazia quando a un certo punto parla di della teoria della circolazione delle élite dice sostanzialmente se io ho la società divisa in strati e la natura periodicamente tira fuori delle persone migliori se io non permetto ai migliori dello strato sotto di salire sopra questi diventano dei capi rivoluzionari che guidano la rivolta del sistema quindi suggerisce il criterio meritocratico come un criterio di stabilità sociale cioè bene far salire ai vertici della società i migliori anche da sotto almeno in una certa misura per preservare l'ordine sociale tuttavia guardate questo caso è preso da un modellino di un economista degli anni 50 roy racconta una storiella in cui dice immaginiamo una società in cui ci siano due mestieri soltanto i cacciatori e pescatori allora i cacciatori possono essere anche i migliori pescatori e allora in questo caso avete che gli individui sono più o meno distribuiti così o può essere che i cacciatori migliori siano anche i peggiori pescatori allora nel primo caso è facile dire chi deve fare che cosa nel senso che si lasciano scegliere gli individui si dice tu che cosa vuoi fare tu che cosa vuoi fare perché è grosso modo diciamo qui c'è una selezione qui è altrettanto diciamo facile capire che se tu sei un buon cacciatore bene che tu faccia il cacciatore ed è meglio che tu non faccia il pescatore perché sei tendenzialmente uno scarso pescatore ma il problema dell'applicazione di chiesi a il migliore quindi l'idea che si possa far scegliere in un qualche ordine non è molto chiara ultima idea diciamo che ho proprio scandagliato un po varie discipline alla ricerca di che cosa è benissimo immaginiamo di poter scegliere il migliore per esempio nelle carriere aziendali l'asìa che pure era qui due anni fa è noto per aver proposto tra gli altri il principio di peter non so chi fosse questo signor peter ma il principio di peter si insegna nel corsi di organizzazione e gestione delle risorse umane come il principio seguente che tu promuovi 1 finché raggiunge il livello di incompetenza tale per cui non lo puoi promuovere ulteriormente e che quindi più sali nella gerarchia interna alle aziende più trovi delle persone che sono al livello di incompetenza massima da non poter procedere ulteriormente l'esempio più semplice e questo supponente che io vi faccio giocare con dei dadi e tirate il dado quattro volte vi da un numero la somma dei lanci che avete fatto vi metto in fila sulla base dei risultati che avete ottenuto ci sarà qualcuno tra di voi particolarmente fortunato che ha fatto quattro volte sei ok se quella è la misura della performance io dico benissimo questo è il più fortunato lo faccio capo ripeto l'esercizio e la volta successiva è praticamente impossibile ha una probabilità bassissima che rifaccia quattro volte sei quindi la produttività di quello che ha vinto la gara se c'è un qualche elemento di randomness è sicuramente più bassa una volta che è diventato capo euro questo è l'idea del principio di peter dove sostanzialmente l'idea è che i professori universitari sono un esempio palese di questa roba qui quando vengono promossi ordinari non hanno più nessun incentivo per che hanno finito la carriera e avete un sacco di gente che ha 40 anni smette di fare ricerca è un problema diciamo che è studiato nell'organizzazione aziendale è l'idea è come faccio a mantenere degli incentivi perché la gente continui a produrre fondamentalmente per esempio posso dire che non li posso promuovere fino a 50 anni oppure posso creare fiori sistemi di premio per indurli comunque c'è questo problema ultimo punto allora domandiamoci se è visto che non siamo capaci di trovare un criterio per scegliere i migliori questa la tesi a cui io vi vorrei portare la difesa diciamo degli economisti dice benissimo non dovete sceglierli voi lasciate lì scegliere al mercato se il mercato li paga tanto è il segno che hanno qualche caratteristica che fa sì che debbano essere premiati quindi perché dobbiamo scandalizzarci che ci siano calciatori che guadagnano 10 20 milioni di euro per anno se il mercato li paga ben vengano ora se voi credete al mercato non ho argomenti per convincerli però vi propongo il seguente esempio perché i notai guadagnano tanto eppure voglio dire è un fenomeno sul mercato allora ci sono tre spiegazioni possibili però a seconda di quale sceglieteli risposta poi alla mia domanda diversa potete dirmi che i notai guadagnano tanto perché è molto difficile fare l'esame di notariato e quindi coloro che hanno superato l'esame notariato sono così bravi che meritano di poter guadagnare tanto perché sono i migliori hanno superato un esame difficilissimo quindi meritocrazia è giusto che notai guadagnano tanto per oppure possiamo dire che i notai con elevata probabilità tipicamente sono figli di notai trasmissione intergenerazionale dello studio ancora potrei accettarla se è vero che c'è un talento genetico nel fare il notaio per esempio la scrupolosità è possibile che il figlio di un notaio erediti quel talento specifico di scrupolosità quindi geneticamente è meritocratico far sì che i figli dei notai facciano i notai oppure più semplicemente perché c'è una legge che e dice ad altri di fare il lavoro dei notai tant'è che adesso per esempio che è stata introdotta la possibilità per gli avvocati di fare i rogiti per le case quell'aspettativa dell'economista e che il guadagno dei notai cali o ho aumentato il grado di concorrenza sul mercato o ridotto la rendita di posizione ed ecco che questo mi produce questo tipo di risultato allora è chiaro che il terzo è un esempio non di mercato cioè sto guadagnando tanto non perché sono bravo ma perché il mercato mi assicura una rendita questo è diciamo la quota di reddito è un grafico simile a quello che ha fatto vedere ieri stiglitz e la quota di reddito guadagnata dall 1 per cento più ricco nei paesi in alcuni paesi ocse allora se la meritocrazia fosse fondamentalmente più o meno costante nel tempo queste linee dovrebbero restare più o meno orizzontali si scommette vedete chiaramente che tendono andare in su non stiamo andando verso un fenomeno di crescente meritocrazia stiamo andando piuttosto verso un fenomeno di concentrazione dei redditi stiamo andando verso un fenomeno di aumento del potere di mercato dei ricchi che sono fenomeni che non hanno a che fare con la meritocrazia esiste diciamo questa è una classificazione proposta sempre dal libro di franzini eccetera distingue tra benestanti e ricchi benestanti sono quelli che hanno fino a 5 volte il reddito mediano ricchi quelli che hanno più di 10 volte del reddito mediano vedete che quando vado a guardare qual è la fonte di reddito dei ricchi il grosso è un lavoro autonomo allora se è lavoro autonomo mi sorge ulteriormente il dubbio che sia realmente meritocrazia quella che sta sotto questa crescita dei redditi e siano piuttosto altri fenomeni dopodiché c'è una teoria che trovate nei manuali di economia che la teoria delle superstar perché i calciatori guadagnano tanto o perché i cantanti guadagnano tanto la spiegazione è legata al diciamo al fenomeni di concentrazione mediatica se voi guardate quanto guadagnava un calciatore 50 anni fa quando non c'era la vendita dei diritti televisivi perché non c'erano le televisioni in termini relativi potete spiegare la crescita di guadagno relativo dei calciatori per il fatto che la televisione permette di assistere allo stesso evento a un numero crescente di persone senza alcun costo aggiuntivo prima per vedere un calciatore bravo dovevi andare allo stadio quindi c'era un costo di partecipazione gli stadi avevano una data capienza è un calciatore guadagnava tanto quanto più pubblico riusciva ad attirare tranne che il massimo del pubblico che poteva attirare legato alla capienza dello stadio per cui o allargare gli stadio il guadagno di quel calciatore aveva un limite dato dalla capienza con la televisione e la possibilità di vederselo a casa il numero di persone che potenzialmente può vedere quel calciatore è infinito e il costo aggiuntivo di nuovo di nuovo pubblico e zero tuttavia potete vendere i diritti sky e quindi guadagnare ulteriormente su ulteriore pubblico e quindi quando c'è un calciatore in grado di attirare clienti aggiuntivi a costo zero voi avete questo meccanismo di crescita esponenziale delle superstar ma non è merito di quella persona cioè quella persona è esattamente la stessa capacità di giocare pelè era probabilmente un calciatore migliore di maradona il quale è probabilmente un calciatore migliore di balotelli e tuttavia se doveste fare la guerra a graduatoria di reddito pelè è tra i tre è quello che ha guadagnato meno e quindi voi capite che il fenomeno delle crescenti diseguaglianze retributive non è una misura di meritocrazia allora questa è l'ultima slide la meritocrazia a mio parere è un'utopia che di fatto è irrealizzabile perché perché non è osservabile il merito spesso non è unidimensionale e terza cosa non è spesso necessario remunerare dimensioni di cui gli individui hanno alcun merito dopo di che uno può dire la selezione degli individui basati sui risultati scolastici e meglio di altri criteri di selezione che una domanda più ristretta non sto più riferendosi risposta è sì cioè probabilmente è meglio usare dei criteri scolastici piuttosto che altri criteri tipo la fedeltà politica tuttavia anche basarci troppo sui risultati scolastici può essere molto rischioso perché anche i risultati scolastici tendono a essere socialmente selettivi concludo con che cosa concludo con questa frase di sempre di michael young 50 anni dopo che ha scritto questo libro scrive sul gal è morta nel 2004 scrive sul guardian nel 2001 dice io sono molto diciamo tristemente depresso del mio libro del 58 la crescita della meritocrazia ho creato una parola che ha avuto grande circolazione specialmente negli stati uniti e più recentemente ha trovato un posto preminente nelle parole di tony blair lui è un laburista gli undici il libro era una satira e che era intesa essere un avvertimento contro quello che sarebbe potuto succedere in gran bretagna nel dal 58 al 2033 molto di quello che ho predetto si è realizzato e molto improbabile che tony blair abbia mai letto il mio libro ma ha usato la mia parola senza capire i rischi che essa comportava quindi lo stesso inventore diciamo del termine meritocrazia diciamo ironizza sul destino di questa parola che lui ha introdotto grazie professor che chi allora approfitterei per fare una prima domanda poi ovviamente ci sarà modo di far passare il microfono volo riallacciarmi direttamente al lavoro di young che ho avuto modo di rileggere recentemente e chiedere se almeno in parte questo divario fra ricchi e poveri cui assistiamo in questi grafici che vediamo frequentemente possano derivare da un'applicazione molto stretta della meritocrazia lunghi in un passaggio dice molto interessanti se prima della grande riforma meritocratica l'intelligente era distribuita più o meno ugualmente in tutte le professioni dopo la riforma tutti gli intelligenti lui usa l'intelligenza sono arrivati alle professioni più in alto e tutti i meno intelligenti sono rimasti in basso può darsi che stiamo andando verso questa polarizzazione e questo si riflette anche in un maggiore divario nei redditi è una domanda una provocazione avevo saltato questa diciamo slide per per ragioni di tempo in realtà questa è sempre diciamo l'economist che dice fondamentalmente che negli stati uniti c'è una corsa da parte dei ceti medi a evitare di scomparire investendo nei loro figli e quindi la l'investimento nell'istruzione che poi si riflette diciamo nell'intelligenza misurata attraverso i set scor che sono poi i criteri usati per essere ammessi nelle top university in realtà è il diciamo l'elemento questi questi tratti sono difficili da obiettare cioè il fatto che in qualche modo la competizione tra le scuole conduce alla duna standardizzazione e l'incremento delle chance dei genitori ricchi nel trasmettere il vantaggio dei loro figli è aumentato cioè è proprio la competizione all'interno del sistema scolastico che ha indotto i genitori a investire di più prestare più attenzione pensate per esempio a questa cosa che ha prodotto la fondazione agnelli che forse vi è capitato se avete diciamo dei figli che devo andare superiore se andate nel sito della fondazione agnelli c'è questa cosa che si chiama edu scopio e 2 scoppio è un graduatoria delle scuole secondarie basate su la i risultati universitari degli studenti che escono da questa scuola secondaria non voglio discutere dalla misura che usano ma l'idea del accentuare la concorrenza tra scuole inducendo i genitori a prestare più attenzione alla qualità della scuola e via di questo passo che diciamo una delle virtù del sistema scolastico americano induce come effetto il fatto che chi riesce a trarre vantaggio dall informazione se ne avvantaggia e chi non ci riesce resta indietro e allora non possiamo dire che sono diventati più intelligenti quelli di si è investito di più i nella loro formazione e siccome ci investe solo qualcuno e non qualchedun altro il risultato è che tu hai questo allargamento delle differite go molte università italiane si sta fermando la prassi di premiare con l'esclusione dal pagamento delle rette universitarie chi ha preso il massimo dei voti all'università ora questo è un caso di meritocrazia ma che confligge quando ho preso qui con l'idea di uguaglianza di opportunità e soprattutto con il bene dell'istruzione come voleva young come bene meritorio ora ci sarebbe se è giusto la mia osservazione questo contrasta con l'uguaglianza di opportunità ma soprattutto effetti regressivi perché i migliori quelli con risultati migliori hanno un'origine sociale solitamente avvantaggiata e ora la mia preoccupazione scusate arrivo subito al punto finché diciamo riguarda pochi casi di massimo le scuole superiori magari può anche essere accettabile ma alcune università lo stanno estendendo a un regime molto ampio questo mi sembra che abbia dal punto di vista fiscale effetti regressivi e la parola merito a questo fascino e difficile è difficile non essere d'accordo con quello che ha detto però tu hai fatto una roba assolutamente di pars destruens senza nessuno nessun elemento costruttivo cioè sostanzialmente il tuo discorso è difficile misurare capacità impegno eccetera eccetera dunque non sappiamo bene dove andare a finire ed è vero voglio dire sul piano sotto il profilo analitico e difficile dissentire da questo può a impostazione si possono però come dire fare piccoli passi verso una riduzione dell'ereditarietà quantomeno e allora da questo punto di vista qualche misura ragionevole non perfetta ma qualche misura ragionevole del grado di ereditarietà possiamo averlo e osservare se nel tempo una società aumenta o riduce il proprio grado dire ditta rietà sociale complessiva non parlo sono ovviamente di trasferimento di ricchezza eccetera qualche piccolo passo verso capire se una situazione sociale e più equa di un'altra o per meglio dire a meno con le meno collegata all'ereditarietà sociale credo sia possibile insomma credo che cover collego con quello che diceva prima lui allora se io devo applicare un principio meritocratico che tenga conto delle influenze alle origini sociali dovrei fare la cosa seguente che per i figli dei laureati diciamo la soglia per l'esenzione delle tasse universitarie dovrebbe essere per esempio il 29 e mezzo per i figli dei diplomati la soglia di esenzione dovrebbe essere più bassa tipo il 28 e via di questo passo cioè dovrei come misura di policy partire dalle condizioni oppure i maschi con le femmine la soglia delle femmine siccome sono più bravi dai maschi dovrebbe essere più alta dovrei azzerare attraverso quote il divario legato alle circostanze di cui gli individui i figli degli immigrati dovrebbero avere delle soglie più basse perché fanno diciamo partono l'idea e se io riuscissi a creare una linea di parte come quando si fanno le gare di barca a vela tutti corrono sulla stessa distanza ma c'è il fattore di handicap per cui il tempo impiegato da una barca viene moltiplicato diviso a seconda della tipologia di barca allora se esistesse il fattore di handicap nella ascesa sociale nella missione all'università nei concorsi pubblici allora questo potrebbe essere un modo per tenere insieme un principio diciamo di tipo meritocratico combinato con la conoscenza di quello che sappiamo degli effetti delle origini di torino mi occupo dei servizi educativi sono dirigente mi occupo il bilancio della resa lizzy educativi delle tariffe dell'isi i servizi educativi 0 14 ristorazione scolastica media materno pre obbligo allora quello a cui si assiste a una disuguaglianza molto prima della scuola secondaria rispetto risultati scolastici che cosa succede succede che con la riforma moratti e gelmini no le ore obbligatorie sono 24 e poi in nome del toto in dell'autonomia scolastica se sono richieste le ore arrivano a 40 sia richiesta dalle famiglie beninteso la scuola i mezzi le ore aumentano da 24 36 a 40 cosa si assisterà la mia città no la corsa alle scuole che possono fare le 40 ore beninteso finanziate dalle famiglie perché perché i comuni non hanno più i soldi no quindi il bilancio si riduce si chiede alle famiglie oltre che la carta igienica anche tutti i contributi per e quindi alla ghettizzazione no della dell'opportunità assistiamo già dal penso dall'ido ecco quindi volevo sapere se questa cosa è studiata b volevo sapere se avete già fatto una qualche ipotesi sull'influenza che potrebbe avere il nuovo is né sulla riduzione di queste disuguaglianze mi spiego luisa da una parte potrebbe essere molto ma molto inclusivo dall'altra parte avrebbe potrebbe avere effetti molto ma molto distorsivi per l'accesso alla prestazione agevolate il primo punto cioè sugli effetti della scolarizzazione precoce ci sono pochi studi in italia per via del fatto che non abbiamo dati su persone che vengono osservate più tardi ci sono in alcune indagini per esempio quella dell'invalsi quella dei pisa si chiede ai ragazzini stessi sei andato all'asilo in realtà bisognerebbe poter sapere quale qualità di formazione hanno ricevuto anche asilo sono andati che risorse avevano queste scuole eccetera questo è un mondo ideale ma al momento attuale non c'è niente sugli effetti delle se diciamo io ho visto solo i documenti che lo lo disegnano ma non ho visto studi applicativi l'intenzione di chi l'ha disegnato era esattamente quella di fare emergere casi di finta povertà l'intento era diciamo tra virgolette quello di costruire una misura più precisa delle potenziali risorse di cui godeva una famiglia però che effetti di applicativi questo aveva prodotto e non li conosco una cosa molto più breve greve ho visto che ha messo abravanel nei suggerimenti finali l'ha messo beh per il pass per completezza di informatica e in parte strens di pars construens diciamo allora non sapevo se sarebbe stato i na'vi qui dentro e quindi secondo me non è un buon libro a me di quel libero la cosa che noi che non piace il fatto che è molto attesi ad essi avrei potuto rispondere anche così salve volevo solo fare una piccola precisazione negli anni sessanta gianni rivera fa presente che certo allora seguivo il cane si guadagnava più o meno sui 10 11 milioni di lire ad oggi insomma sarebbe abbastanza però più o meno in quelli che aveva un'agenzia di assicurazioni per complementare il suo reddito cioè diciamo sì però in quegli anni ecco diciamo che a moena in val di fassa dove abito io un bell'appartamento costava più o meno un milione più o meno quindi in proporzione poteva comprarsi per dire i dieci appartamenti nel 2005 e si lamentava del fatto cioè diceva e ma noi nei nostri tempi non guadagnavamo come guadagnano adesso i calciatori eccetera per fare un esempio nel 2005 2006 vieri era uno degli attaccanti più forti prendeva sui 6 milioni di euro ea nel 2005 2006 un appartamento costava 5 600 mila euro quindi proporzione poteva prendersi dieci appartamenti di conseguenza diciamo che ha detto che appunto pelè così prendeva di meno non è esattissima cioè insomma in proporzione cambiamonete per tre buone no in proporzione prendevano uguali quindi uno potrà prendersi dieci appartamenti nel 60 1 sempre nel 2005 lo voglio dire sì però diciamo o citati calciatori non per altro vi ricordate che nel 2011 visco pubblico i dati sui redditi rimase online circa sei ore però furono pubblicati tito è riuscito a scaricarsi di tutti per allora ho guardato quelli di milano nei primi 20 ricchi di milano 8 erano calciatori quindi secondo me 20 o 30 anni fa non era così perché tra i ricchi di milano a quei tempi c'erano industriali eccetera poi può essere che in realtà questi abbiano portato alla loro residenza all'estero e i calciatori siano costretti a restare via eccetera però questo fenomeno diciamo della crescita esplosiva delle superstar è peraltro un fenomeno non solo italiano ma direi mondiale se non ci sono altre domande vi ringrazio
Contenuti correlati

Merito
Edizione 2008

Eredità o merito: cosa conterà di più nel XXI secolo?
Edizione 2012
Tematica simile

Artificial intelligence
Edizione 2018

Produttività
Edizione 2018

Big data
Edizione 2018

Popolo/Populismo
Edizione 2019