Il mercato globale: omologazione o libertà?
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Il mercato globale: omologazione o libertà?
Grazie a Slow Food migliaia di piccoli produttori sono riusciti a preservare le tradizioni alimentari del territorio e l’identità locale contro le spinte livellatrici delle grandi multinazionali. Il fondatore del movimento - sostenitore della biodiversità - dialoga con un economista-manager di grande esperienza che ha sempre sostenuto, sulla base dei risultati economici, che libertà dei commerci e dei movimenti delle persone hanno accresciuto benessere e possibilità di scelta.
allora possiamo cominciare benvenuti a tutti identità e crisi globale il tema del festival dell'economia di quest'anno esemplifica diciamo perfettamente quella contrapposizione che è sotto gli occhi di tutti che trova nelle parole d'ordine dei media molte e tante davvero varianti nell'analisi della crisi economica in atto delle strategie per uscirne è tutto un confrontarsi contrapporsi tra liberismo e protezionismo local e global apertura e chiusura innovazione e tradizione politica e intervento statale mercato mercato come omologazione o invece libertà questa sera vogliamo far dialogare tra di loro su questi temi due mondi sicuramente distanti tra di loro quello di carlo petrini fondatore del movimento internazionale slow food è quello di innocenzo cipolletta manager economista presidente dell'università degli studi di trento e del gruppo ferrovie dello stato da un lato potremmo dire altra contrapposizione l'elogio della lentezza e l'alta velocità diciamo che più distanti di così è difficile va bene ma se fosse il contrario sarebbe un drammatico allora petrini innanzitutto ci racconta a che punto è questo movimento internazionale la sua fondazione slow food avrà come simbolo una chiocciola però diciamo che tra i presidi progetti come terra madre eventi internazionali di strada ne ha fatta parecchia dalla fondazione si è oggi abbiamo compiuto vent'anni e non c'è dubbio che rispetto alla nostra realtà associativa questo evento che ormai giunto alla sua terza edizione di terra madre ha cambiato profondamente la nostra visione del mondo della della biodiversità di università in campo vegetale animale ma anche diversità culturale perché questa moltitudine di quelle che noi abbiamo chiamato le comunità del cibo e che in un primo momento erano comunità produttive agricoltori pescatori i nomadi artigiani nelle seconde della terza edizione di terra madre sia allargata in una dimensione di attenzione anche verso i nuovi consumatori che io preferisco definire co produttori perché i mercati dei contadini che riprendono piede i gruppi di acquisto solidale il vero è quello che viene chiamato l'accorciamento della filiera è anche merito non solo di chi produce ma anche di chi vuole consumare una maniera diversa e quindi le nostre comunità del cibo chi rappresentano questa moltitudine che si è allargata quindi al mondo della ristorazione al mondo dell'università molto importante perché far dialogare i saperi tradizionali espressione di queste comunità con la scienza ufficiale chi sono gli aderenti a oggi in italia nel mondo slow food di soffitto siamo già superato le 100.000 unità ma su terra madre stia parlando di 5 6mila comunità in 154 paesi del mondo alcune di queste rappresentano come in indiana tania interi villaggi realtà compresse cooperative molto importanti nella fascia sub sahariana insomma una rete è molto diffusa di gente che ha a cuore il mantenimento della biodiversità in qualche misura anche la difesa degli ecosistemi della dignità del mondo rurale e questa questa realtà di terrà matrice cambiato ci aveva inviato il cuore l'anima siamo diventati più attenti e queste tematiche io ho appena visto è infatti lo consiglio anche il documentario di ermanno olmi proprio sul forum terra madre dedicato alle politiche alimentari ma hanno colpito in particolare due cose la prima è la definizione che dà l'ambientalista indiana vandana shiva noi siamo cibo il cibo la nostra identità il secondo elemento è la presenza appunto di agricoltori produttori pescatori da tutte le parti del mondo allora le chiedo globalizzazione e identità non sono necessariamente contrapposte ci può essere una globalizzazione sana che salvaguarda le differenze non è solo l'imposizione di un modello unico è certo un certo è proprio le all identità nella diversità culturale che prova forza una globalizzazione virtuosa queste queste comunità che esprimono economia in alcuni casi l'economia della sussistenza che la protervia dell'economia di mercato ha sempre ritenuto come miserrima salvo poi arrivare in questi paesi a far dei danni ebbene queste comunità sono soggetti attivi presenti coscienti in alcuni casi siamo in presenza di veri e propri leader capaci di coagulare villaggi in realtà che vivono in zone difficili ma anche nella nostra europa e nord america sono comunità che rivendicano il loro lavoro di coltivatori di di di difensori della biodiversità e rivendicano il diritto di portare avanti questa questo concetto di economia locale che in questo momento diventa molto interessante ma non in una in una logica di economia chiusa molte volte sento delle persone che quando si dice economia locale ti guarda dall'alto base di che cosa parla ecco l'economia locale messa in rete e potente come che potente l'economia locale isolata conta come il due di picche ma se entra in rete è oggi gli strumenti ci consentono di valorizzare questa rete ci consentono di dare valore alla diversità allora da questo punto di vista il tema di questa di questo appuntamento io che vuol dire solo la pazzia di laterza può portare un gastronomo in mezzo a questa a questo santa santorum dell'economia mondiale ma il tema è interessante perché perché l'identità è un valore forte importante ammesso però che noi riconosciamo che non esiste identità senza scambio non esiste identità senza scambio e lo scambio il meticciato che rafforza la nostra identità vedete io per la mia professione giro il mondo è sempre sti giornalisti ma alla fine hanno una fantasia che non si dica qual è il suo piatto preferito ciccato il cadono proprio allora voi ma cosa voi tiramolla file come italiano non posso che dire la pasta al pomodoro le la pasta nel pomodoro sugli italiani vengo dalle langhe piemontesi il nostro piatto e la bagna cauda rosario è la bagna cauda acciughe olio vi sfido a trovarli il piemonte e lo scambio che ha rafforzato l'identità questo concetto questo concetto che dell'identità chiusa che si arrocca che ha paura e deleterio tutte le grandi identità di questo stupendo paese che è l'italia si sono ravvivate nello scambio pensiamo alle città di mare pensiamo che potrei continuare ma lo stoccafisso una l'unica è mica uscito a vicenza santo dio eppure in questo scambio si rafforza anche l'identità più profonda che è l'identità del cibo perché è importante dell'identità culturale artistica ma quella del cibo e profonda è quella del cibo entra nella nostra personalità più profonda cell hanno trasmesso le nostre nonne con amorevolezza ecco questa identità qui vive dello scambio ed e questo mi pare un argomento molto interessante e coinvolgiamo cipolletta su questo una globalizzazione come scambio d'identità è stata così finora si beh io credo che la globalizzazione sia scambio di identità e quindi sia anche contaminazione e si è essenzialmente contaminazione una identità io questo mi trovo totalmente d'accordo un'identità esiste solo se si rapporta ad altri se io la chiudo all'interno di un localismo non esiste proprio si spezza e si frantuma in tante altre identità in maniera che ciascuno si confronti a qualcun altro fino a che si torna a essere individui allora la globalizzazione presuppone le identità su questo non ci stanno e questo per questo io mi chiedo perché chi difende le identità e contro la globalizzazione non esiste un'identità seleziona globe casi sembra petrini difende l'identità ma non ha fatto contro la pa e come si fa a essere a favore delle identità e poi ci si guarda davanti allo specchio no la mia identità esistenza c'è una sua identità e le due detti da quando si incontrano o sono fatte da individui che si combattono una vice sull'altra o si confrontano e io prendo un pezzo della roba sua ma lui prende un pezzo in romania e quindi ci omologhiamo in qualche maniera stiamo andato troppo d'accordo è troppo il problema è però permettimi io direi che vogliamo scusa ma ti rubo il mestiere ma dobbiamo avere l'onestà intellettuale che esiste globalizzazione e globalizzazione e identità ed ho capito l'identità va da sé che è diversa zanda con un'identità va da se tu sei napoletano cioè la tua identità non è quella di un langarolo allora quello che invece dobbiamo mettere in evidenza che così come può esistere deve esistere una globalizzazione virtuosa perché è un elemento forte di questo momento storico esiste anche la globalizzazione del pensiero unico che non solo ha umiliato le identità che non si lasciano umiliare poi tanto ma umilia la vita quotidiana di milioni di persone ha umiliato la vita quotidiana quella del pensiero unico di milioni di persone il genere gente umile e guarda caso ruby ne sai cosa vuol dire siamo tutti uniti io non sono tanto umile umile deriva da kirui che sta vicino alla terra punto vuol dire che con la tua ferrovia e io con il mio sua foto stiamo vicino gli uomini scavo amica gironi dalle mie parti si usa dire che la terra le passa la terra è bassa e quindi gli umili sono quella moltitudine di contadini che in questo paese sono scesi dal 50 per cento nel 1950 attuale 4 per cento di cui la meta più di 65 anni e invogliare un giovane a tornare alla terra con umiltà se non gli si riconosce la gratificazione economica innanzitutto quella del valore del suo lavoro quella di essere il protagonista e questo è una iattura e a livello globale questo è stato portato avanti con perseveranza al punto che hanno distrutto saperi tradizionali patrimoni con lucida con lucido interesse allora io penso che c'è anche questa globalizzazione perversa che ha fatto dei danni e contro la quale tutti assieme con calma va bene senza senza dobbiamo correre ai ripari e rimettere un po di cose a posto cipolletta ammette che ci sia stato un mercato globale lo recita il titolo di questo incontro che sia stato omologato né che invece di valorizzare le identità le ha ridotte io innanzitutto e non do un giudizio negativo sull'omologazione su alcuni aspetti di omologazione perché anche lì c'è omologazione e mi ammazzo se andiamo tutti verso formule il governo democratico supponiamo penso che nessuno si lamenti di non avere più il califfo dittatore da qualche parte ce l'abbiamo ancora ma insomma non necessariamente ce l'abbiamo dappertutto ci sono forme di omologazione sui diritti umani io credo che ci piacerebbe un po tutti attenzione che non è così scontato è perché abbiamo culture culture che negano e hanno delle ragioni per negare dei valori dei diritti umani se andiamo in asia lì esistono diritti collettivi che che superano e noi abbiamo conosciuti quelli della famiglia per cui a un certo punto il padre decide chi deve far sposare alla figlia noi lo consideriamo una barbaria per alcuni sono identità estremamente forti e ti guardano male se tu glielo vuole imporre perché gli vuoi imporre qualche cosa che è diverso penso che noi glielo vogliamo imporre oppure che l'omologazione non ci dispiacerebbe da questo punto di vista ma stiamo distruggendo dell'università stiamo distruggendo delle identità forti che hanno vissuto secoli più di noi perché la cina il giappone ha una storia ben più grande della nostra e loro devono oggi prendersi una cultura che che non è loro io penso che sia importante penso che il mondo ci si confronta con le diverse identità e poi in una qualche maniera mi faccia dire come al mercato la gente sceglie quelli che sono i valori che in qualche maniera gli si addicono di più la scelta non è semplice ci vuole un sacco di tempo ma per me il mercato non è quella cosa orribile che si racconta per il mercato resta quello rionale dei prodotti della terra dove chi produce già un banco espone i suoi prodotti la gente cammina riguarda li tocca vede i prezzi arriva fino in fondo alla strada e cerca di ricordarci tutti i prezzi tutte le qualità poi torna indietro magari contratta un po e poi compra cioè informazione e scelta e libertà e questo va lì e fatte le dovute proporzioni anche sui diritti sulle sulle identità se noi mettiamo il mondo insieme con tante identità io mi auguro non che noi imporremo delle culture che ha sono abituati a far sposare loro bambini a 14 anni già lo imporremo con la forza certo lo possiamo fare ma abbiamo visto che i risultati sono scarsi io quello che mi auguro è che loro sì o molo e quindi no a noi perché quello che noi portiamo loro lo ritengano migliore di quello che c'hanno e magari adattandolo pure noi prenderemo qualche cosa di loro come stiamo prendendo allora poi saremo tutti uguali attenzione le persone sono diverse ma da un punto di vista di e le sue sono 90 mondo sono nato prenda un articolo che ha scritto detriti su repubblica qualche mese fa la produzione alimentare è per 12 miliardi di persone oggi siamo 7 c'è un problema di distribuzione che non è banale non è banale io non so non credo che basti andare a comprare la roba sotto casa che problema si risolva ma se quella è una soluzione ben venga ma se oggi noi produciamo dodici marcature attenzione il 4 per cento verso gli agricoltori che in italia sono troppi sono troppi già oggi perché noi potremmo fare molto di meno se avessimo la produttività che hanno in altri paesi sarebbero di meno e diminuiranno gli agricoltori nel mondo e la produzione crescerà perché se c'è un settore che ha una più alta produttività perché usa le tecnologie più avanzate e l'agricoltura è sempre stato così e l'agricoltura quella che oggi si riesce a produrre in un campo quanti raccolti 34 raccolti in un anno trovo difficoltà seguirci perché allora stai tagliando con l'accetta delle cose che meriterebbero di essere lavorate che ci sia un amo locazione virtuosa possibile positive la collocazione degli esempi che fa evidente che dobbiamo essere d'accordo ma arrivarci però comizi arrivava bush che portava la democrazia mi pare che non sia affatto auspicata quella dittatura non ha mercato bush ci siamo ci siamo tanto ce lo dà quando vinto obama ha cambiato tutto ragazzi quindi quindi il rispetto per le altre culture non vuol dire accettare le cose le cose che non funzionano no anche per esercitare quel quel lavoro di di colloquio di dialogo di crescita di di conoscenza che e contaminante questo se allora se questo è il metodo io sono d'accordo capito del resto era secondo lei il mercato ha davvero promosso una maggiore libertà non solo una ridistribuzione della ricchezza o invece limitato anche le identità le ha ridotte ea sperequato ancora di più i ricchi e poveri del mondo ma se cipolletta parla di cattiva distribuzione è troppo semplice è troppo semplice noi produciamo cibo per 12 miliardi di viventi la realtà è che siamo 6 miliardi e mezzo però un miliardo soffre di malnutrizione di fame un miliardo 700 milioni soffre di obesità diabete che è la nuova pandemia e malattie cardiovascolari determinati da iperalimentazione follia e non è distribuzione è un disegno lucido questo qui di produrre di più che se fosse solo di questione di distribuzione possiamo anche risolverla e ha ragione a dire che non saranno i mercati dei contadini che risolvono tutto quello che è incredibile è che questa logica del consumismo ci ha preso l'anima ma proprio l'anima e su che cosa e basate possibilismo su tre elementi la velocità la creazione di bisognin totti e lo spreco non è la distribuzione sono lo spreco è l'essenza del consumismo non c'è consumismo senza spreco allora cosa succede succede che davanti a questa macchina è in questo particolare contingente se la soluzione forse troviamo nuove forme distributore ma non è così non è così noi abbiamo bisogno di costruire un nuovo umanesimo una concezione diversa dove il parametro non è solo consumare consumare vedete anche in questo momento di crisi la risposta è trovare ha più fiducia mettiamoci un po più diffusamente continua ma consumare che così torna tornano i tempi felici ma santiddio io non posso comprare quattro macchine adesso anche devo comprare la chrysler per far piacere a quelli della fiat 24 vestimenti mamma mamma mamma siamo fuori ma è la logica questa qui allora io dico che questa che questa logica e veniamo che è la logica del mercato così come è stato inteso finora non trovi beni da parte mia una un talebano di torio sono snorri sono tutt rapirono ecco questa logica questa logica è una logica perversa io uso questa metafora prendere un malato di diabete e portarlo in pasticceria dirigenti 6 ammalato vieni qua manca due pasticcini qui c'è una torta alla crema infatti due biglietti tutto fatto con estremo amorevolezza dopodiché lo uccidiamo lo uccidiamo allora andare in profondità per passare a consumi sostenibili il termine non è esatto le troveremo un altro comunque per passare a una logica diversa dove si privilegia la qualità per esempio rispetto alla quantità dove ci sono dove educhiamo masse giovani noi stessi al rifiuto dello spreco perché una violenza lo spreco che facciamo a noi ea chi ci sta attorno concepire una diversa dimensione rispetto al mercato che può essere sì un mercato sostenibile più attento ecco tutto questo non è una questione di alchimie che ritroviamo al mercato appunto e la questione di creare una nuova un nuovo umanesimo io oggi ero in presenza alla conferenza stampa di due alti di straordinari economisti che all'affermazione via d guardate che una dayco della uno dei disastri dobbiamo imputare a noi stessi alla nostra avidità allora giornali senza ma pensate che si può fermare la visita e queste due persone bravissime il comizio ma l'avidità in fondo non è tutto male perché quello che muove il mondo oh santo cielo se questi ragionano così dopo la crisi poi immaginate cosa dicevano prima allora nuovo umanesimo che io non ce l'ho io cerco lo auspico voglio voglio che inquadriamo questo tipo di deve rifiutare quelle tre elementi perché sono tre elementi fondanti del consumismo velocità prendi una cosa dopo di che ci hai subito un altro bisogno bisogni dotti tre menti che li fighter iv a te li creano te li creano guardate l'anima dei nostri bambini è sotto assedio l'anima dei nostri bambini è sotto assedio in media un bambino europeo si fa tre ore di televisione al giorno tre ore non ha ancora le capacità di decodificare i messaggi allora si comincia a vedere una pubblicità che il latte gli arriva da un contadino che porta la mucca e poi dopo lui in casa bere latte della lola ma vi rendete conto anziché quella pubblicità è girata in sudafrica è già tutta la meraviglia ma questo fatto la tracciabilità più di così ti porta al contadino la mucca e l'altro beve la loro amata hai fatto la filiera ma dalla filiera ma fame sia sera filiera teneva sotto un'altra che ne racconta un'altra che ancora più perfida vi dicevo che vi dicevo che la formazione del gusto di tutti noi la dobbiamo le nostre nonne sapete perché più delle mamme perché le nonne ci hanno accompagnati nella formazione gustativa con l'amorevolezza la mamma aveva altre cose da fare c'è tra le nonne con pazienza che preparavano le cose anche che non ti piacevano ti accompagna e fondamentale è un è una cosa fondamentale bene un anno fa vedo una pubblicità in televisione di una nonna che gli arrivano i nipoti e i figli e la nonna domandiamo non vogliamo andare in trattoria la nonna gli dice andate in quella trattoria bene questi partono vanno nella trattoria vanno nella trattoria era chiusa ma la nonna aveva ottenuto il suo scopo sapete perché era rimasto in casa e si è mangiata tutti i quattro salti in padella da sola con avidità con avidità c'è una nonna nazifascista perso no c'è dubbio allora io mi domando e ridete ridete state tranquilli ridete fino a un certo punto perché così è così perché un bambino non decodifica un bambino quando vede una nonna così può solo tentare di dire che forma a mangiare quei quattro salti in padella allora il ragionamento di questi bisogni indotti e sarebbe anche ora che cominciamo a decodificare cieli tra di noi e non dargli il valore assoluto ma che brava questa questa questa azienda che che ci infinocchia così dalla tenera età ma che meraviglia e lo splendore del mercato ultima questione lo spreco non è distribuzione guarda non è distribuzione solo lo spreco e il sito in questo questo meccanismo è parte integrante allora abbiamo detto le percentuali no i valori assoluti noi in italia buttiamo via 4.000 tonnellate di cibo edibile al giorno negli stati uniti d'america 22.000 tonnellate al giorno e del resto sì dobbiamo buttarne via la metà dobbiamo impegnarci quando io parlo di nuovo umanesimo sapete cosa intendo non intendo di dire dobbiamo cercare una nuova politica nuovi economisti va bene se ci sono ben vengano ne abbiamo bisogno come il pane abbiamo bisogno come pare ma intendo anche che deve partire da noi perché quei comportamenti siamo noi che le abbiamo somatizza ti siamo noi che abbiamo venduto l'anima al diavolo e allora finito a questo nasce niente di contraddittorio casa allora siccome siamo responsabili fatto un esercizio vi prego stasera quando tornato a casa non dico da tempo in questi casi fategli anche i batteri cose braccia aperte stasera quando tornata a casa aprite il frigorifero aprite il vostro frigorifero prendete atto di che tomba di famiglia vi tenete in casa con prezzemoli che chiedono di essere stretto la fai qualcosa questa frase vasetti che mettono una muffa leggerissima che diventa sempre più grande e poi vanno finire nella spazzatura quello che era stato inventato per preservare è diventato l'anticamera della spazzatura c'è gente che c'ha dei dei surgelatori con sotto dei conigli di jurassic park lan dimenticati o cristo c'è il coniglio ridete poco cristo ragioniamo voglio dire se noi partiamo da questa pratica diamo cielo come obiettivo sprechiamo di meno e allora rimane lo insegnano ai bambini i bambini lo insegnano i genitori tutti quanti ci impegniamo per fare in modo che questo strumento straordinario ritorni a essere lo strumento della della preservazione e non dello spreco ecco questo il tetto per moore umanesimo non so in che misura sia coniugabile con questo festival ma io penso che qualcosa c'è però sentiamo a cipolletta tre punti bisogni indotti tempo spreco si spreco comincia dallo splendido mio programma di distribuzione non è solo non è solo un problema distribuzione è sicuramente un problema di scelta senza allo spreco non c'e scelta e non c'è libertà di scelta lo spreco e parte effettivamente parte ed è parte della ricchezza che siamo riusciti a conseguire del livello di attività premesso che alcuni dei discorsi fatti da carlo petrini che di una simpatia tale che è difficile essere in disaccordo che riguardano e che riguardano l'educazione e questa è l'educazione ma andiamo sul fenomeno perché se andiamo sull'educazione personale individuali dobbiamo fare che dove siamo tutti d'accordo che meno si spreca meglio è che bisogna fare attenzione qua abbiamo tante di quelle luci che non so se ci servono tutte quante però ce l'abbiamo stanno qua e quindi le usiamo tutti quanti però però domandiamoci allora andiamo all'estremo opposto andiamo a cercare come si fa a vivere in una società all'interno della quale ciascuno di noi sa esattamente il prodotto che gli serve nella dimensione che gli serva al momento che gli serve proprio su quel punto lì come si fa o c'è un un sistema da grande fratello ormai la parola abusata ma cancellato avute entra nei nostri neuroni ai nostri cervelli ci fa capire quello che ci serve e attraverso delle dhl gigantesche mondiale ce lo consegna alla mattina quando ci alziamo e forse non ci piacerebbe vivere in un mondo nel quale siamo addirittura interpretare di cose oppure ci deve essere un sistema all'interno del quale uno va a scegliere quello che c'è e siccome ciascuno di noi ha delle preoccupazioni o vuole stare tranquillo prendo due uova io ho vissuto l'epoca che di carlo petrini e non non la rimpiango sono nato nel 41 sono dario il 41 sono nato senza frigorifero sono nato senza riscaldamento dentro casa senza lavatrice e senza televisione si comprava il burro a 50 grammi per volta quando era l'estate viveva a roma d'estate ormai anche qui ma insomma fa caldo e quando si comprava il burro se si comprava un etto di burro bisognava mangiasse potuto perché noi non c'eravamo frigorifero certo c'erano le ghiacciaie me le ghiacciaie che superano case più grande noi non avevamo una casa calda compravamo mezz'etto di burro e significava che ciascuno di noi doveva fare attenzione a fare la spesa in continuazione perché quando stavamo a tavola ci serviva qualcosa bisognava correre a comprare quello che ci serviva perché non potevamo conservarlo era una vita difficile noi stavamo relativamente bene ognuno di noi si muoveva molti degli amici miei che non stavano bene mangiava una roba variata morivano la vita media era molto più bassa avevano quanto nelle campagne e quanta gente è morta perché mangiava roba variata perché non si butta via niente perché non c'era una cultura della conservazione abbiamo avuto tanti poi è venuta la civiltà dei consumi la città dei consumi significa anche io ti mette a disposizione una scelta per mettere l'espressione una scelta gel commerciante deve comprare più roba di quella che ne vende evidente ma come fa a fare di essere certo uno si può immaginare di cinque dei circuiti di produzione di cibo c'è un segnale di libertà di scelta è una grossa e libertà di scelta forse carlo petrini è andato nei paesi comunisti quando quando invece di dove era tutto programmato a me mi è capitato una volta che eroina nella ex jugoslavia e aveva affittato una casa per fare le vacanze e allora vado al supermercato e il suo mercato era praticamente vuoto di tante cose però ci aveva un sacco di sapone per lavastoviglie non amo lavastoviglie perché aveva affittato una casa cercava il sapore per lavare chino questo mese è arrivato il sapone per lavastoviglie e quello per le mani ed è passato due mesi fa forse fa cinque mesi arriva poi ho scoperto che la carne bisogna comprare la frana 6 e 8 della mattina perché veniva consegnata alla gente arrivava e se la comprava tutta quella che c'era se non scompariva e quindi poi rivendeva successivamente da un'altra parte quello era un sistema dove si cercava di organizzare e io credo con serietà e onestà perché non ho mai pensato che quei paesi fossero fatte in mano a dei farabutti era gente che voleva consumare il giusto che serviva al momento giusto darlo la disponibilità a tutti e tutto quanto alla fine il cervellone automatico che non c'era impazzito e quei sistemi sono finiti nel disastro più totale allora lo spreco è vero dobbiamo cercare di limitarlo dobbiamo cercare di individualmente di essere più attenti ma attenzione che un simbolo di libertà e io francamente preferisco la libertà allo spreco beh vedi se qui non avessimo luisella che è una persona amabile ma avessimo un arbitro in scontro che avrebbe fermato perché tu dai colpi bassi e dare colpi farsi non avevo letto perché pensare che io possa auspicare che si stava bene 90 solo moriva di fame oppure che sono il paladino del consumismo che del comunismo che non offriva niente non ti fa onore allora io non l'avete non l'ho pensato e le boe balai usato è bene l'ho usato per chiedo perché la logica e niger predare i colpi qui lo showman comodo allora allora che ti dico e vero è vero io non auspico quello ad esempio io sono convinto che noi stiamo perdendo grandi valori della civiltà contadina e prima di me anzi con molta più autorevolezza di me lo dicevano i poeti che vedevano più lontano cesare pavese pier paolo pasolini carlo levi ci dicevano fate attenzione che perdiamo una civiltà va bene più grande genocidio culturale quello che è stato perpetrato e io michele brivido pensare che pensare che possiamo ancora produrre con ancora meno contadini di quelli che ci sono non è questo l'auspicio neanche neanche negli stati uniti d'america dove tutto l'investimento della nuova amministrazione e l'apertura di centinaia di migliaia di nuove aziende agricole piccole questo io auspico per una terra come questa che vive anche di questo patrimonio perché non è un patrimonio effimero allora vivere bene in campania per un giovane non voglia dire accettare questa economia di scala che si può produrre di meno di più essendo in meno ma è sulla forza io vorrei produrre perire vivere bene i più allora ti dico nella nostra pianura padana ci sono aziende di 200 ettari va bene con 100 watt lattazione quattro persone che tirano avanti tutto quel non gliela fanno è cchiù e stanno chiudendo ogni giorno queste queste aziende bene è dimostrato che lavorando su 50 ettari e non accettando la mono produzione ma anche altre cose tornando alla saggezza antica sorprendendo quello di buono che abbiamo buttato via magari trasformando anche diventando anche in parte trasformatori ciò il maiale faccio anche i salami eccetera possono lavorare sui 50 11 persone decorosamente con piena soddisfazione io auspico una tendenza di quel genere li allora cosa ti voglio dire che questa è la cosa ben strana lo spreco e libertà o di tutto mi pensavo vedo che sentire questo stasera perché non è vero che lo spreco in libertà le donne è vero che uno spreco libertà lo spreco e diseducativo ma i nostri mai i nostri i nostri doni si girano dall'altra nella tomba ma e poi dopo io non è che voglio dirvi torniamo ai tempi antichi perché io so benissimo che la civiltà contadina aveva anche i risvolti di violenza e di povertà ma il troppo stroppia il troppo stroppia quindi non posso accettare quello schema lì ma anche questo significa che abbiamo esagerato e allora allora c'è un discorso molto importante che come economista penso che spero che con verrai perché mi sta sorprendendo il governo del limite il governo del limite va bene oltre un certo limite non è libertà è a avidità avidità e l'avidità ci ha portato a questa situazione e dire che bisogna produrre di più per la libertà dello spreco io te la libertà di scelta da brava ecco il 4 salti in padella e una scelta fantastica ma io io penso che non sia che non sia giusto governo del limite io lo dico so che qui ci sono molti produttori trentini i miei cari amici anche che conoscono una nouvelle bague dell'enologia locale beh vi dico produttori tenete tenet quando arrivato a un certo punto fermatevi un pochino in più questa è la prima regola prima regola perché poi se si esagera perde la qualità perde perde i roveri rovini la situazione poi magari ti puoi anche uno schiocco uno schiocco credete c'è una io non vorrei più dire cose simpatiche perché se no io non ci sto a passare per il buon tempone caro regalare per vedete una cuoca delle langhe che io conosco carissima amica fa da mangiare meraviglioso meraviglia lei fa solo da mangiare a mezzogiorno frigo orazi giornalisti economisti dottori avvocati ma signora ma perché non tiene aperto la sera a casa dice che ne ha aperto la sera guadagna tre volte di più tutto perfetto e lei gli ha dato la risposta che fantastica non ho l'ambizione di diventare la più ricca del camposanto allora allora allora io penso che il governo del limite è quello di cui noi tutti sentiamo bisogno e quindi è però detto questo saremmo non generosi se non riconoscessimo a un grande italiano che prima di noi lo ha teorizzato e applicato e che è stato uno dei simboli del nuovo umanesimo tu sai chi parlava del governo del limite ahi ahi ahi vede il preparati tolto infatti stava vicino a casa tua si chiamava benedetto sesto secolo dopo cristo sesto secolo dopo benedetto da norcia santi presidente del nostro sito questo qui scrive la regola benedettina pensate che storia scrive la regola non la applica e la applicano due secoli dopo che lui è morto ma quella regola è diventato il meccanismo che ha cambiato totalmente la civiltà europea totalmente e tutti siamo fissi su quella regola ricordare ora et labora no c'è anche il governo del limite teorizzato in maniera straordinaria straordinaria e applicato è applicato tant'è vero che pochi mesi fa sono stato in belgio in una in una tratta benedettina dove fanno la birra straordinaria un giorno in un viaggio di amicizia ti accompagnerà e e vedrai questo abate che secondo me è un genio del marketing bisognerebbe portarli con sé i tuoi della confindustria pantani da lap labate questa parte fa una buona birra che da tutto il mondo conquista la gente la domanda incredibile e lui sta lì tranquillo entro arriviamo dove c'è la produzione vedo due enormi macchine una funzionava l'altra era ferma ma senza padre perché questa è ferma e mi dice certo perché se si rompe questa qui facciamo funzionare quella line vi sfido a trovare un industriale che ragiona così vabbè passiamo a perdere non basta e dico ma scusi ma e avete una domanda è enorme eh sì però vede noi il capitolo si trova si trova a inizio anno cosa fa il capitolo a inizio anno dice bene abbiamo cinque operai esterni dobbiamo dargli un buon stipendio perché devono vivere bene primo secondo il mantenimento dell'abbazia la chiesa le grondaie e noi monaci che viviamo terzo quanta carità dobbiamo fare quest'anno questo è un discorso su cui l'economia di mercato abbastanza sorda e sulla carità carità è per carità allora 123 mettono assieme fa 30.000 bottiglie non ne facciamo 31.000 non ne facciamo tra il tool mina perché poi dobbiamo pregare ora io penso loro pregano altri possono fare altre cose ai ragazzi non è che dobbiamo tutti accettare questa però io lo trovo un genio del marketing un genio va bene e ciò nondimeno il prezzo lo ri tocca leggermente alesso stanno bene tutti e va avanti io penso che davanti alla visita e alla legge della domanda e dell'offerta senza fine il governo del limite sarà una delle grandi imprese che dobbiamo perseguire cipolletta una risposta sul governo del limite ma non solo le volevo aggiungere dei dati contrato da alcuni suoi articoli pubblicati da repubblica a proposito dell'agricoltura le ha scritto l'agricoltura in italia produce il 15 per cento del prodotto interno lordo relativo all'agroalimentare dal lavoro al 4 per cento della popolazione occupata allora proprio da un punto di vista squisitamente economico perché si considera l'agricoltura il lavoro nei campi come un ritorno al passato e non di fronte a una crisi anche come possibile chance per il futuro via d'uscita come made in italy per la moda no innanzitutto quelli tranquillizzare e una camicia molto vecchia che non voto il sostituto sfilacciata marcato a mia moglie vi dica perché non la butti e quindi stasera andiamo a cena insieme e che di ricerca anch'io di applicare la questione degli evitare gli sprechi e siamo se è un fatto culturale di persona va bene la cultura del limite anch'essa va bene come hai raccontato il discorso del marketing perché marketing e non dissimile da quello che stamattina ho sentito da diego della valle che produce scarpe ne produce un numero relativamente limitato non troppo pezzo ma limitato li produce un prezzo che ci guadagna bene paga bene i suoi operai ricostruisce la scuola nei paesi dove si trova produce tutto quanto in italia e guadagna bene cosa voglio dire voglio dire che c'è sempre c'è uno spazio per un'attività di marchi di livello elevato e questo vale anche nel cibo nel di rottura ma questo è un discorso di segmenti di popolazione abbastanza alti che se lo possono permettere perché evidentemente come che comprare scarpe tod's comunque paga un po di più che se prendesse delle scarpe fatta hong kong lo stesso di prenderle diverrà dal simpatico frate benedettino oppure costa pochissimo nostro garantisco probabilmente costa di più di quello che potrebbe costato oppure se costa pochissimo fa un marketing senza come la coca cola come la coca che non al governo delle destre voglio dire che se c'è sempre uno spazio per questi tipi di attività ma questi non sono sono segmenti dell'economia non sono tutta quanta l'economia se poi dobbiamo andare a parlare di 60 milioni di abitanti in italia o di 6 miliardi di persone del mondo il discorso è diverso la gamma delle produzioni diversa è difficile immaginare a questo punto di sfamare 6 miliardi di persone con produzioni di alta qualità limitate perché non devono superare certi tipi di livelli perché sono la persona si affatica troppo per arrivare a queste soluzioni sono state inventate le macchine sono state inventate i diserbanti che sono serviti aumentare la produttività dei campi e consentire quindi di fornire anche la quantità quindi nell'economia ci sta la quantità e ci sta la qualità il limite nell'economia di mercato viene determinato anche e soprattutto dal prezzo che comunque non è un diavolo il prezzo il prezzo è l'indicatore della scarsità di un bene per esempio se l'energia c costasse di più e quando ci costava di più abbiamo tutti quanti fatti degli sforzi per consumare meno energia quando l'energia ci costa poco accendiamo la luce come stasera ce la teniamo aperta anche se non serve e quindi è il prezzo l'elemento principale il prezzo può essere quello che deriva dalla domanda e dall'offerta banale di mercato tra attenzione il prezzo può anche decidere l'autorità un governo con le tasse e decide che certi prodotti per esempio se leggo devono consumare di meno e quindi magari di mettere una tassa sopraelevata e con i soldi che raccoglie da quelle tasse fa altre attività che sono utili alla gente quindi la strada c'è all'interno dell'economia di mercato fare e si tratta di utilizzare bene quelli che sono gli strumenti che sono disponibili l'agricoltura a 4 per cento la filiera finire negli stati uniti obama investe aprire come io credo che gli agricoltori nelle stazioni america si augura cento della forza di lavoro il 2 cioè la metà di noi noi siamo il paese più agricolo fra i pesi industrializzati no no fra i pesi industriali noi siamo quelli che hanno la meno percentuale di giovani campagna di tutta l'unione europea sta dicendo un'altra cosa ma abbiamo parlato del 4 per cento della signora c'è agricola ebbene noi siamo il paese che ha la più alta produzione agricola rispetto francia germania e francia de france 3m super mano bagnato perché avere 4 per cento sopra i 65 anni averlo tre e mezzo per cento con il 15 per cento di giovani come la germania farà li farà io credo che i giovani torneranno all'agricoltura quando è già e adesso l'agricoltura non è più una condizione di vita rurale prima chi viveva nelle campagne era totalmente isolato dal resto del mondo bucolico bellissimo si vedono tanti bei film il riccio letto che corre in realtà era una persona totalmente isolata dal resto del mondo dentro una famiglia che non parlava perché i contadini non si parlavano tra di loro ma si torni a descrivere questo modo di di malinconia perché perché non riesce da dino oggi può avere la banda larga può collegarsi così ma allora sarà un numero molto piu basso di quelli che potevano essere anni fa ma non è vero ma sì perché anche un agricoltore con banda larga e capace con una mucca di a serravalle fa fabio latte con la banda larga quello che amava ma cosa dici ma cosa dici ma certo lo può vendere dove lo vuole ma dovette dove lo muove ma la bocca fatti litri non è che ne faccia di più perché c'è la banda larga sono migliaia di anni che l'umanità migliaia centinaia di anni che l'umanità sta selezionando sappiamo che le mucche non sono animali naturali no ne abbiamo selezionati distruggendo biodiversità gigantesche ne abbiamo selezionate poche qualità e poche qualità funzionali al latte alla carne ai vitelli sono dei ogm naturali perché non esiste peraltro una mucca non farebbe il latte tutti i giorni scusa farai vela ma questo secondo te per l'oggetto austini sto dicendo che quello che già è quello che è ma ritorna e quindi e quindi più impone cerchiamo in qualche maniera di contenere questo tipo di attività che è un'attività comunque artefatta e o via rete per fare delle produzioni che sono buone e meglio è non vedo che bisogno c'è di aumentare la popolazione e la produzione in un paese che ha già eccessi di produzione agricoli eccezioni di fatto che su questo sono d'accordo qualità non quantità su questo su questo però non vuol investimento nelle campagne cioè obama non è che investa solo a per aprire nuove aziende agricole investe migliorando le infrastrutture incentivando i medici gli insegnanti a rimanere nelle campagne perché si dice di fronte alla crisi comunque poi su un patrimonio anche economico quello dell'agricoltura si dice rilanciamo i consumi rilanciamo l'edilizia rilanciamo l'industria e non l'agricoltura anche migliorando nelle condizioni sicuramente anche l'agricoltura che dice chi dice il contrario l'importante è riuscire a capire che cos'è l'agricoltura di oggi e di domani che proprio evitare il ritorno indietro è un'agricoltura fortemente tecnologica non è un'agricoltura diciamo naturali immaginario tra e un'agricoltura fortemente tecnologia ci consente di avere prodotti di alta qualità con maggior grado di sicurezza quel tipo di agricoltura quello io sono convinto andrà avanti ed è quel tipo di agricoltura che può attirare dei giovani ad investire a vivere una vita anche perché oggi l'agricoltore non vive più isolato nella campagna ma vi vedete una città e quindi con la sua auto col treno possibilmente arriva a strappare vetrini però deve rispondere anche sui prezzi perché è indubbio che mangiamo ho molta difficoltà perché lo cento usa paradigmi e condizioni come se fossero inconfutabile e anche questo discorso che la qualità e il diritto di pochi di una fascia di mercato piccola santo cielo guardate io ho insistito per anni già al terzo secondo terzo salone del gusto di torino e quando abbiamo incominciato a fare il salone del gusto puntando su questo tipo di agricoltura tutti mi dicevano ah ma tu sei fuori di testa il futuro è il nominato no decide cibus la produzione industriale delle cose che adesso che adesso tu mi dici tecnologica per cui dobbiamo decidere che cos'è la tecnologia però fermiamoci lì si no noi mandiamo più via si usava un tempo quel termine perverso della nicchia prodotti di nicchia la festa e hanno teorizzato questo per anni io ho sempre ritenuto una nicchia una cosa funerea c meriti di morticino nella nicchia non è che è difatti quando vedo certi allevatori produttori io faccio un prodotto di nicchia ma la sua pelle ma lascia la qualità è un diritto di tutti caro innocenzo è un diritto di tutti la qualità non della nicchia e noi paghiamo il cibo poco e non può esistere in questo paese la differenza della qualità per i signori e la cosa e ft che per gli altri perché il mercato è così noi dobbiamo portare più in su il discorso di un mercato che poi di robbie che disastri a fatti di una produzione che poi dirò che disastri ha fatto verso un processo virtuoso verso la qualità allora tu sai benissimo che la famiglia italiana nel 1970 spendeva il 32 per cento del per mangiare oggi spende il 13 14 per cento per il cibo questi sono dati lista non di petrini bene allora io vi dico sapete quanto costa questa roba qui che io adesso devo spiegare davvero stata la famiglia italiana 12 per cento allora io dico che quando omaggio prosciutto diventa carlo petrini è allora devo avere amorevolezza per quello che mangio e quello che oggi la salute per un cibo non non buono incide nei costi della salute mi pare che in economia si chiamano esternalità negative si chiama così esternalità negative io mangio male poi vado in ospedale ho speso può accordi perché il calo che spende di più e della nicchia uno che se lo permette io ho speso mapper o poi pago tutti assieme ecco io penso che questa logica vada superata tant'è vero che ti dirò un'altra cosa si deve pagare meno la qualità ma certo si può pagare meno si deve pagare il giusto non meno il giusto si deve pagare perchè i criteri possiamo dire a un giovane di andare in campagna se gli levi sempre giù il prezzo va bene il prezzo deve essere giusto nessuno discute le scarpe del signore che hai detto prima quanto costano se c'è una melanzana costa 10 centesimi in meno o tutto tutti tutti prima facile per la melanzana allora bisogna dar valore all'agricoltura e non dividerla tra un élite che mangia bene e gli altri invece che sono fasce di mercato a cui io e diritto dare questa cosa qui è una che un'impresa ciclopica ma è lì che mi vorrei vedere voi economisti in prima fila con i contadini santi dio e non pensare sempre questa logica che la tecnologia li dovrà accontentare chi sa tutto in maniera e chissà che in maniera indovina un po in che maniera può slittare la tecnologia allora il scusa scusa l'enfasi ma se io parlassi di economia come tu stai parlando di agricoltura mi avresti già fatto un tombino così allora per celebrare allora allora io ti dico una cosa che ti dico una cosa porta la grande battaglia la vinceremo portando avanti fronte cibo biologico cibo buono cibo di qualità negli ospedali nelle mense nelle case di riposo per gli anziani noi abbiamo fatto questa esperienza d'asti l'ospedale di asti quando sono andata a dirglielo devi comprare locale levi cooperare biologico e l'economo mi fa non gliela facciamo porta pazienza non gliela facciamo miss quadri bilanci eccetera ma prova santo cero prova prova bene oggi l'ospedale di asti è un posto dove si compra questo tipo di cose 50 per cento in meno di spreco 50 per cento in meno di spreco e quel poco che paga in più è ampiamente ampiamente soddisfacente per gli utenti perché tu devi capire se io c'ho già la sfiga di stare male ma dall'ospedale mi fai ancora mangiare male per l'economia dell'ospedale penso che non sia non sia neanche una una terapia utile no allora sono convinto che la qualità un diritto di tutti noi dobbiamo perseverare perché l'agricoltura che sta e il cibo che sempre costato di meno sotto quel 13 per cento non c'è più spazio allora rigenerare una co economia agricola è anche una prospettiva per questo paese per questo paese dove tanti tesori appartengono alla civiltà alla civiltà contadina e che non possono essere ritenuti come dire elitario liti st bisogna che diventino elementi no sto parlando di agricoltura molto semplice e bada bene non sto parlando di c'è un fatto che non entrato finora in questa discussione che io adesso lo metto lì nome di altro poi guarda se riesci a cucinarli il tono metto lì il principale responsabile dello sconquasso ambientale nel mondo è la produzione di cibo lo sa anche l'inquinamento atmosferico non c'è più tanto tempo per non correre ai ripari va bene quindi bisogna ridurre questa questa questa questo disastro e lo possiamo solo ridurre attraverso questa pratica perché io non ne vedo altre non di vetro e noi abbiamo la realtà della fertilità dei suoli se un po di diserbanti sono serviti ma ormai i nostri suoli sono come delle conte le suole da scarpe di diserbanti pesticidi la fertilità dei suoli la stiamo perdendo l'abbia persa le api santo cielo le api le lucciole cose grilli facciamo una fila che non finisce più allora la perdita della fertilità dei suoli la perdita di biodiversità e l'abbiamo persa proprio in virtù di quella logica perversa che bisognava che la la vacca producesse 40 litri e che le frisone che dio lo abbia in gloria hanno invaso tutto il nostro la nostra italia abbiamo perso cinque razze di mucche da latte per che producevano di meno 6 di napoli lo conosci provolone del monaco chi lo mangia vi da bambino in questa casa umida lo sai che il provolone del monaco non c'e piu lo sai che provolone del monaco non c'è più non c'è più il provolone del monaco per orecchio che viene da me a un regno il provolone del monaco non c'è più perché semplicemente non faceva la mucca agerolese la mucca agerolese che ti andava su per i monti lattari ma pensa che civiltà i monti lattari duemila anni di storia noi la buttiamo nella spazzatura così tanto bisogna produrre di più faceva 15 litri hanno portato la frisona lei monti lattari che non pastura come pastura vano stanziale 40 litri perché ti chiedi mai perché perché i contadini non gli pagavano bene quei 15 litri e il contadino quando vede così ci siamo a portami su quella da 40 va bene noi abbiamo perso una razza animale ma abbia perso il formaggio perché con il latte della della frisona non si può fare provolone del monaco perché non ha gli stessi grassi non ha le stesse cose questo discorso qui non è un discorso di un gourmet che vive fuori dal mondo di un idiota che pensa a se stesso oa in maniera elitaria è un discorso di civiltà della nostra comune civiltà dove la sapienza di questi contadini anche in povertà ci ha consegnato dei tesori che noi oggi in virtù di questa di questo come l'ha chiamato lo spreco libertà di questa libertà li abbiamo li abbiamo distrutti questi tesori io non sono d'accordo perché questo vado avanti io credo che invece dobbiamo dobbiamo difenderci capirci dobbiamo dialogare ma per dialogare bisogna che mi viene anche un po dietro santiddio perché se parli così tra sea non è possibile si sono mantenute posizioni contrapposte di stasera noi dovevamo fare un dibattito vienna dovevamo convincerci uno con l'altro poi ci possiamo convincere i ma però io penso che la lo scopo di questo festival è e dialogare per la pensino anche ma se non ti ho mosso di un centimetro vado a casa col magone io spero di un centimetro dell'arti moto santuario si no nos vemos io volevo dire innanzitutto una cosa che fosse bisogno spesso male non intendo dire che ci sono prodotti di bassa qualità per la massa è alta qualità per i poveri e per i ricchi perché i prodotti agricoli nostri sono comunque tutti saliti molto di qualità e sono di grande qualità anche i prodotti di massa e sono prodotti molto più sicuri di quelli che avevamo tempo e quindi sono prodotti buoni poi a volte la qualità di marca di cui parliamo forse a te non piacerà come il concetto ma non è necessariamente la qualità intrinseca del prodotto quanto la storia che ci sta intorno e che fa parte del prodotto perché poi quando noi mangiamo onestamente se dovessimo mangiare solo per nutrirci io penso che mangeremo te io tutti 4 molto di meno e non necessariamente bene perché non è che la cosa buona che ci piace è quella che è funzionale al nostro organismo anzi qualche volta sappiamo che quello che ci piace a me mi trasformo 12 bolletta peggiore perché non è che mi fa mi piacciono le cose che fanno e quindi non è che il problema della qualità o quant'altro che noi il mangiare si mangia con la bocca ma anche col cervello allora si paga di più perché magari si va da un contadino in una montagna che fa 4 caciotte e se quello vive con quattro caciotta se ce ne vende deve venderci da un quarto del suo reddito ciascuna perché sennò come fa lui a vivere e io mi diverto quel che sono stato lì sopra vado a raccontare agli amici che sono stato l'unico posto che c'è di calciotto esposte nell'aria più bella perché c'è le correnti del nord est che arrivano e poi si incrociano dagli altri toccano la margherita e finiscono nella caccia lotta a questo punto sono contento lo pago questa è qualità questa è qualità non è non è qualche cosa di campato per aria non è fuffa non è imbroglio perché noi di storie vivano no e basta vedere come siamo vestiti ma che siamo vestiti per coprirci concreto noi non siamo vestiti per capirci questo basterebbe un caffettano sopra ed è finita noi quando ci vestiamo parliamo con la gente è uno strumento di comunicazione investito prima incontrato dellai che era senza giacca e cravatta e mi fa ma come io mi metto senza giacca e cravatta tu il sabatina e senza senza giacca e cravatta stasera e giacca e cravatta si mangia che cravatta perché vi venga a parlare e quindi penso che ma io mi vesto per il lavoro in giacca e cravatta e quindi ho rispetto del pubblico e mi vesto come mi vesto in questo oggetto che alla cravatta rispetto che non la porta e lui no che cavolata la mia identità la tua e senza cravatta per il rispetto senza cravatta io mi vesto come mi resta quadro finito un certo lavoro la cravatta non l'ho più messa hai fatto bene io invece la mente va beh e siccome la mettono quando quando mi incontro con tante voglio dire che noi tante le nostre spese dei nostri consumi non sono essenziali nulla di quello che il massimo forse il 10 per cento spendiamo che è essenziale ma è essenzialissimo lo stesso perché ci consente di vivere e di dialogare con le altre nazioni quindi questo tipo di attività è lì che va vista la qualità anche da spendiamo il 13 per cento per mangiare contro il 30 attenzione la statistica perché il dal 70 in poi è scoppiato il prezzo del petrolio prima il barile costava un dollaro al barile poi è passato a 4 poi è passata al 30 poi passare a 160 noi abbiamo cambiato la struttura dei nostri consumi per un cambio della struttura dei prezzi ma le quantità noi oggi consumiamo meno petrolio di prima individualmente e più cibo in quantità ma essendo il prezzo del petrolio cresciuto e quello del cibio rimasto fermo la percentuale di spesa più bassa ma non è la fine del mondo accusa non è che consumiamo di mare ma è sulla mia tesi che noi stiamo pagando poco cibo si potrà girare fino a noi siamo qua come la domanda e alla questione può costare di meno io dico che sotto una certa soglia non c'è più la garanzia di qualità ma anche di futuro e la prima neanche di future perché questo ragionamento fatto un contadino che in questo momento deve chiudere oa un giovane figlio di contadino che non vede prospettive beh io lo trovo lo provo arrogante eliminando ad esempio la mediazione come si dice spesso tra produttori con su questo è questo quello che sostenere e brava nei quali tutto quello a cui ci stiamo attaccanti cosa che finora l'intermediazione mangiava la parte più grande del dl della torta e c'è da dire che in qualche misura noi dobbiamo lavorare da un lato per deindustrializzare il cibo non è in assoluto ma non va dargli così satelliti se l'industria ha distrutto l'artigianato del cibo sarà pur diritto di questi qui riprendersi un pezzo e quindi di illustri realizzare il cibo io vivo in una città dove nella mia dove dove quando la mia giovinezza c'erano cinque salo mile che facevano il salame cotto delle cose stupende ce ne sono più uno che non voglio morire mangiando parmacotto avrà anche a bra quindi se qualche giovane vuole mettersi a fare il salumaio dovrò pur rispettarlo oggi dobbiamo puntare solo a una società con giacca e cravatta sono guai che invece presenta decorosissimo decorosissimo benefattore dell'umanità cosa vuoi che ti dica per me così la diversità si gioca anche su queste cose e quindi e quindi bisogna fare in modo che ci sia questa economia perché se io la riduco sempre quindi di industrializzare gb una parte del cibo non tutta non ho tutti a tranquillo ma badate che la nuova frontiera la nuova frontiera sarà anche di incominciare a non passare più le domeniche nei supermercati con i bambini i dati e dati sono indiscutibili i dati sono indiscutibili nella nostra italia nella nostra italia il prossimo anno chiuderanno 50.000 botte che questi sono dati indiscutibili bene noi la perdita delle botteghe nei borghi nei paesi significa perdita di socialità chiude la bottega il panettiere chiude il bar alla fine diventano luoghi non luoghi per andare a dormire non c'è più il profumo non c'è più non c'è più quello che il mondo ci invidia per venire in italia siamo tutti negli scatoloni bene gli scatoloni è arrivato il loro momento guardano hanno aperto uno vicino avrà adesso un'altra cosa vergognosa perché badate bene che questi scatoloni stanno cementificando lei suoli agricoli dal 1990 al 2008 questo nostro paese è stato cementificato per una superficie equivalente al lazio all'abruzzo messo assieme al lazio e all'abruzzo messo insieme cementificato corpetto putin gironata cosa che ti stimola vedrai allora io dico questo tema di attualità ad esempio il governo lancia un piano casa però avanti avanti con le villette comunque ti devo dire che questo questo nuovo supermercato che abbiamo fatto un'indagine prenderà il 15 per cento degli altri supermercati quindi siamo già arrivati al punto che si rompono le scatole tra di loro e quindi noi costituiamo un movimento di resistenza i nuovi partigiani si misurano la difendono l'agricoltura difendono le botteghe nei paesi difendono i luoghi della socialità difendono quello che i nostri padri ci hanno trasmesso e che la nostra è che la nostra civiltà ci ha insegnato in maniera aperta solare e non mi interessa se arrivano da fuori io vengo dal bar dalla zona del barolo se non ci sono diecimila macedoni che fanno il barolo coi piemontesi col cavolo che mangiamo il barolo noi andiamo avanti lo facciamo marketing ma i diecimila macedoni sono nelle vigne e il parmigiano reggiano se non ci sono gli indiani col turbante che guardano le vacche non è possibile farlo e in val d'aosta i valdostani fa tutti gli albergatori chi fa la fontina i maghrebini per me sul fraterni per nessun contadini italiani loro meritano di costruire la loro famiglia e di continuare magari la la civiltà contadina che noi abbiamo abbandonati ai contadini l'immigrazione può intaccare l'identità culinaria che pensa alla diffusione ristoranti etnici il fatto che alcuni sindaci hanno deciso di vietare evidente che l'immigrazione porterà altra linfa dello scambio io quando ho visto questo sindaco di lucca questo qui è forte i kebab ha voluto chiudere tutto ma la cosa minuti che non è qualcosa che ultima cosa che oro di santo c'era anche lo scambio meticciato e in questo si rafforza che io ti posso dire che i nostri contro i macedoni sono appassionati del barolo buono quindi anche loro sono stati condizionati capito ecco la il discorso guardate questo qui delle botteghe e la nuova è la nuova frontiera ma anche lì un bottegaio diverso non bramoso che compra che compra meno e vende più perché questa era l'unica filosofia ma un bottegaio colto che sappia dire come è stato fatto quel prodotto che sia il vero interlocutore culturale tra produttore e co produttore che abbia un ruolo sociale questa è una grande cosa che noi auspichiamo ecco io penso che su questo fronte ne vedremo delle belle negli anni futuri però se non facciamo se non facciamo squadra io penso che sia una delle grandi componenti di una rinascita opera cercare scegliere parlare dove lo troviamo ecco questa e un'altra con una bella leggenda metropolitana nelle due settori sono due recente metropolitana la prima pensa dei prezzi equi abbiamo dato una sistemata per quello che posso ami pazienza il tempo non abbiamo più tempo a questa barbara non avrà più tempo i nostri nonni lavoravano 12 ore al giorno no adesso adesso non vogliamo di meno non abbiamo più tempo ma persino i nostri bambini non li facciamo più sognare escono da scuola di di riportare a far dinastica poi dopo c'è la lezione di inglese ma certo ma lasciami stare un po tranquilli maceri sognare la serie divertire il tempo sta diventando una nuova curva una nuova corvette guardate che si arriva al sabato sera e incomincia l'angoscia sabato sabato pomeriggio cosa fai stasera uno guarda l'altro quasi con circospezione cercando di venire un barlume non parliamo non parliamo del capodanno siccome si sa novembre cosa fai l'ultimo dell'anno e lì si consuma tutta la nostra solitudine perché se uno e sfigato che non sa dove andare a letto ecco noi il tempo il primo filosofo di slow food era senica era spagnolo quindi sai cosa diceva seneca non è il tempo che ci manca la vita è lunga siamo noi che la bruciamo siamo noi che la bruciamo seneca pensa duemila anni fa ed è così ancora oggi per esempio è così non si può far pulire la cucina non c'è più tempo cosa fanno gli italiani la domenica mattina sono in casa dormo la doccia accendo la televisione uno che al papa linea verde cazzeggiano in casa va bene non li vedi più e qualcuno ma 7 giu a prendere l'aperitivo ma ormai sono pochissimi se tu monti su come diceva il tuo conterraneo eduardo un bel che fa proprio blog troppi lancini per ogni tanto fai la doccia guardi papa e lui arriva a vanti lo stesso alla fine guerra alcuni serve per tutta una settimana il tempo bisogna cercarlo voglio dire la socialità di andare a comprare da un contadino queste cose e deve essere un'opzione di vita come lo è andare a fare film s.cristophe miss no ma voi pensate voi siete tutti qua dentro parte i giovani che dovrebbero parlare con i loro con i loro bisnonni ma noi della nostra generazione e pensate se noi dovessimo incontrarli per caso di 6 il nonno che vivo in una società dove si spende di più per dimagrire che per mangiare cosa che voi siete tu sei fuori di melone sei fuori di melone o come si chiama quello che ti assist a far ginnastica il verso un'altra persona e il dietologo ormai ha preso una volta andarvi dal prete ti davano a me inizia la varietà e la lebbra adesso mai dal dietologo ti confessi sulla pancia questo cosa vuoi che ti dica cd campagna di meno ma ridete ma cosa vedete si prende 400 euro quel pirla li pentirti mangia di meno 400 euro no e poi la fa parte di questo sistema glorioso che a te piace da morire cristo e mi piace la riporto alla alla cementificazione scusa lui se lo è vi prego per piacere quando uscite di qui non dite solo che faccio ridere perché per me questa sarebbe una sconfitta epocale va bene penso che quando uno parla non debba anche coinvolgere no ma ma se chi non si di qua e il mio amico innocenza ci volete cesar ma è molto simpatico divertente barone male io avrei perso su tutta una linea anche voi se tutte queste cose qui le codifica simo solo nella capacità di sollecitare il riso e usiamo di qua passato una bella serata non va bene non va bene io auspico questo che da dietro la risata ci stia anche la risata per quello che non vogliamo più essere come dire il nostro comportamento classico ecco e non c'è niente di meglio che mettere il re in mutande da sempre mette il rain boot hard non parla più si vergogna anche lui ma io credo che le cose che ha detto carlo petrini sono con sé condivisibili ripeto che come scelte individuali che se noi riusciamo a farle e ci stiamo riuscendo perché se guardiamo i nostri paesi io ho visto più abbandoni di paesi negli anni 60 70 80 che non adesso i nostri paesi questa regione in particolare ma tutte quante è cambiata totalmente la bottega quello che c'era non c'è più l'arrotino ma non facciamo più ruotare i nostri coltelli sono cambiati e sono cambiate le persone il commercio stesso non è più non è soltanto l'avicoltura che in mano giustamente a chi emilia viene qui e vuole stare una giornata nel suo negozio nelle grandi città se si vuole comprare la domenica sera da mangiare non ci sono italiani che dentro i negozi che sono aperti anche la domenica sera e sono gli immigrati e gente per i quali stare a lavorare tutta la giornata la domenica gli consente di vivere meglio mandare dei soldi a casa fanno quello che abbiamo fatto noi negli altri paesi negli anni sessanta settanta quando andavamo in germania ed italia quindi per queste persone ci vuole un enorme rispetto e quelli sono gli italiani e noi gli abbiamo fatto posto a loro e se noi italiani fossimo rimasti nelle nostre valli e nelle nostre baite a fare i nostri formaggi questi non sarebbero venuti non sarebbero proprio venuti che è un'altra maniera per tenerli fuori rimaniamo noi a fare il caciocavallo e tanto peggio per loro vanno in germania vanno altrove invece no la nostra società con la civiltà dei consumi che a un certo punto ha indotto consumi indotti anche molti contadini andare città e mettersi le scarpe invece che mettersi di ciò che questi qua poi alla fine hanno lasciato un vuoto e questo vuoto nelle campagne si è riempito di persone uomini donne con culture nuove e diverse interessanti la ricotta a roma è diventata sarda un certo punto invece vamo una ricotta romana era completamente diversa a un certo punto negli anni sessanta la ricotta è diventata sarda poi abbiamo avuto anche qualche rapimento ma questo era marginale e perché non c'erano più laziali che stavano a pascolare le pecore ma non abbiamo più mangiato la stessa ricotta la ricotta sarda e la buona altrettanto di quella romana anche se la diversa quindi mi dispiace per il caciocavallo però però però abbiamo tante altre altre cose che di cose che river diamo e ne prendiamo la vita e la storia di un paese dell'economia è fatta di continui cambiamenti fermarsi se noi ci fermassimo se tutto il mondo si fermasse oggi noi condanneremmo miliardi di persone nella povertà muovendoci noi facciamo spazio agli altri fare spazio agli altri significa accettare che vengano che facciano le cose nostre che cambino anche chissà un giorno il barolo sarà diverso e vedi che qui perché noi magari e lacedonia si farà un btp tipo piemontese cambierà non cambierà se cambierà 6 perché perché ci sono ancora tanti giovani che vogliono italiani che vogliono fare questo la vera e noi non possiamo dire che un valore aggiunto il fatto che noi ci siamo riscattati andando via dalla terra per lasciare posto ai poveri del sud del mondo non è questo quello che io auspico io guardo con molta fraternità questi persone ma vorrei proprio anche perché un domani poi saranno loro e non c'è una riserva di popper infinita non non c'è una riserva di poveri ferita io vorrei molto che si fosse data fosse data dignità ai giovani che per loro opzione vogliono fare i contadini di avere un'economia che paghi il giusto per continuare a fare i contadini perché non sono andati via per le scarpe non sono andati via solo per quello sono andati via perché gli pagavamo poco perché abbiamo alla è stata distrutta un'economia non si è data gratificazione culturale ecco questo discorso allora se come io le conosco tanti di questi contadini italiani ei giovani sto dalla loro parte fino in fondo e non è questa questa dinamica che poi preso era i ritmi rai ribaltata io non l'accetto nel senso di grande scusa l'integrità non è arrivano e io lascio posto arrivano io sto insieme è diverso non ce l'ha per stare assieme ma per stare assieme bisogna che paghiamo giusto il giusto santo cielo se si rifacciamo stare insieme significa semplicemente che noi li sfruttiamo perché noi gli diamo a loro la possibilità di accedere alle posizioni che noi abbiamo detenuto e nessuno nessuno può mantenere la sua posizione per sempre senza togliere la qualchedun altro o ci spostiamo o abbiamo noi il coraggio la capacità di spostarci a fare cose diverse per consentire a coloro che hanno un'istruzione inferiore la nostra risorsa inferiore delle nostre di fare le stesse cose che abbiamo fatto noi o il mondo si fossilizza è certo può darsi pure che noi vivremo meglio ma con la coscienza non tranquilla perché da qualche altra parte del globo la gente starà molto peggio io penso che questi i migranti che vengano vengono perché sono cacciati da condizioni disumane da dove stanno vengono perché trovano qui lo spazio per poter fare certe cose se siamo noi a difenderci dicendo che non l'hai detto te quindi non lo non è un colpo basso ma lo dice qualcheduno che il prodotto dell'agricoltura deve essere fatto dall italiano perché se non hai fatto dall italiano non va bene e se è che noi manteniamo e allora onestamente o li condanniamo essere tutti nell'ambito della criminalità per questa mentre lande stilita da qualche parte o faremo delle navi da trasportare questa gente via oppure non so qual è l'altro tipo di soluzione certo ce n'è una molto bella che viene sempre raccontata come la cosa più bella perché far venire gli immigranti qui portiamo il lavoro li facciamo sviluppare loro allora io voglio dirvi che non è una una storia di solo di teoria economica ma è la realtà che abbiamo vissuto quando un paese si sviluppa è il momento in cui la gente comincia a emigrare dal paese che si sviluppa quando è che l'italia avuto la più grande ondata di emigrazione nell'ultimo appello del miracolo economico negli anni 50 degli anni 60 quando noi oggi che battezziamo questo come il grande miracolo economico è stata anche la grande fuga dall'italia degli emiliani ma perché perché normale un paese che si industrializza che cresce e si sviluppa istruisce meglio le popolazioni e mick erano coloro che cominciano accedere a certi livelli di cultura non emigra quello che sta nella foresta che non sa neanche come fare per arrivare a una città allora i paesi si stanno sviluppando l'africa si sta sviluppando il nord africa si sta sviluppando e per questo c'è tanta gente che mi tra perché hanno cominciato a accedere ha una vita diversa hanno la possibilità di muoversi e si stanno spostando allora se loro si spostano noi dobbiamo fargli dargli un posto questa gente dargli un posto significa dare un finale petrini grave è che io inviterò a ottobre del prossimo anno mio amico cipolletta terra madre perché è vedere vedere questa moltitudine vedergli dignità dei loro comportamenti vedere la civiltà che rappresentano è molto importante e poi magari lo inviterà colte riunione di confindustria mi da un ricco del banchiere ma guarda che bella gente tutta così generosa aperta aerei con visioni straordinarie però credi lì oggi i deboli quelli umiliati gli umili sono da quella parte lì io penso che sia ancora un valore scegliere da che parte stare scegliere da che parte stare e e se possibile non condividere ma essere fraterna mette vicino a questa questa umanità e un'umanità che abbiamo nel nostro paese ed è anche un pezzo di è una concezione diversa anche della economia dell'economia locale perché perché rilocalizzare l'agricoltura è uno dei grandi obiettivi che noi dobbiamo continuare a portare avanti non si può solo ipotizzare che l'agricoltura e certi prodotti come enrico modi ti devono viaggiare per il mondo quando magari posso avere sul territorio ma quando se cielo sul territorio io devo apprezzare la freschezza devo apprezzare che cosa fanno per l'ambiente perché guardate che molti di questi contadini sono dei custodi anche dell'ambiente importantissimo che noi li manteniamo e questo devi devi far parte dell'economia non è un discorso del bel tempo antico io non penso che dobbiamo vedere tutto come fosse una un ritorno al passato ma chi non ha memoria non può avere un futuro e la nostra memoria non deve solo essere quella che guarda la miseria che tu descrivi che c'era e c'era anche la violenza ma c'era anche tanta sapienza c'era anche tanta solidarietà c'era anche tanta intelligenza vedi io sono tornato adesso dall'università di berkeley in california mi pare che non siamo nel sud del mondo per per per contrattare una una nuova facoltà nella mia piccola università tu sei presidente della potente università di trento io sono presidente della piccola università di pollenzo università di scienze gastronomiche e l'intendimento è di aprire un corso di agroecologia agroecologia il padre dell'agroecologia all'università di berkeley si chiama mi garantiere e siamo andati a discutere sta sta lavorando intensamente eccetera ma certo punto dice sai guarda molte cose la scienza moderna celada la tecnologia eccetera ma tante cose ci arrivano dalla sapienzialità dei contadini va bene allora dove sta la modernità sta nel sposare solo la tecnologia e la scienza o nel far dialogare i saperi tradizionali con la scienza lì che sta la modernità però non è possibile dialogare se l'assenza è qui e saperi tradizionali sono qui io lo dico che qui c'è la verità ma neanche qui è che anche qui perché la mucca pazza non l'hanno inventata i contadini l'anno università l'hanno invitata dell'università del galles perché far mangiare la polvere di pecore marce non salta in testa nessun contadino del mondo alle vacche queste l'avevano razionalizzata allora io dico il dialogo anche la dialettica tra pari tra pari ebbene professor ti scotti con il contadino guarda che quanto ne sa lui delle sementi guarda quanto ne sa lui del dell'humus guarda quanto ne sa di come rendere fertile la terra e poi dopo porti anche la tua cosa in questo dialogo andiamo avanti diversamente se gli altri stanno sempre lì non è giusto non è giusto e non è giusto anche perché rispetto alla loro vita alla loro condizione di vita dobbiamo creare queste condizioni migliori capito se c'è sempre siamo sempre un punto a punto di partenza guadagnano sempre quelli che hanno più arroganza e gli umini cioè quelli più vicine alla terra si useranno sempre nel fracco no va bene si no ma guarda il problema che qui non abbiamo più terra cara ragazza non non i macchinari di macchinari siamo pieni così di macchinari siamo pieni così i macchinari non mancano e neanche chi teneva paga è la terra che non c'è più sangue la terra i miei hanno la terra e conserviamo le vecchie rivista canada che reggono un quinto è messo i suoi amici scusate la figli come fratto 0 cosa te la pini con me e me la figlia con me ma guarda un po in piedi su piedi su 7 giu poche tardi il quarto ma il driver sardi di hotel e tutta stasera che lo sosteneva altro reddito nonché mai frutta ritardo la piacevolissima grazie grazie grazie a tutti voi
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