Medicina e diritti umani
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Medicina e diritti umani
Il diritto alla cura è un diritto umano universale e, come tale, deve essere riconosciuto ad ogni individuo. La sua realizzazione non può dipendere dal luogo di nascita, dalle condizioni sociali o dall’appartenenza politica. Perché le cure siano veramente accessibili a tutti, devono essere completamente gratuite; perché siano efficaci, devono essere di alta qualità. Gino Strada, che vive e conosce ogni giorno sul tavolo operatorio le storie delle vittime della guerra e della povertà, pensa che esista solo un modo di fare medicina, creando pari opportunità per tutti nel rispetto della dignità e dei diritti dell’uomo.
buonasera buonasera a tutti quelli che sono qui in teatro e un saluto anche a quelli che purtroppo non hanno potuto trovare posto e ci ascoltano da piazza del duomo che credo che siano ancora più numerosi di quelli che siete qua stasera ancora una seconda che vento dei testimoni del tempo è testimone di stasera e gino non lo presento il gino strada ovviamente direi che c'è un filo conduttore nei personaggi che stiamo incontrando in questi eventi serali in teatro e che sono persone che nel sono tutti medici anche quelle anche flavia bustreo che incontrerà domani sera che a un certo punto del loro percorso hanno provato una profonda insoddisfazione per lo stato delle cose e hanno deciso che così non si poteva andare avanti e che bisognava fare qualcosa per cambiare fra l'altro la cosa in comune con molte differenze e anche questo desiderio di dire che bisogna fare qualcosa per cambiare ea questo punto metto in piedi qualcosa io non mi appoggio un'istituzione già esistente perché le istituzioni già esistenti sono in qualche modo non dico compromesse ma comunque legata allo status quo e quindi se vogliamo veramente camere qualcosa lo dobbiamo fare partendo da zero gino allora noi siamo tutti e due del 48 abbiamo quindi tutte e due fatto in qualche modo politica oltreché studiato medicina in un periodo in cui la politica si faceva così non certamente calata dall'alto la si faceva dal basso abbiamo lavorato in ospedale in italia e tutti e due poi tutti e due abbiamo in qualche modo cambiato mestiere tu a un certo punto sei partito per l'africa com'è che questa cosa cioè come è maturata questa cosa è e cosa c'è soprattutto rispetto al titolo di stasera medicina e diritti umani che nesso c'è questo fatto di partire per l'africa e i diritti umani ma per me decisione di partire tra l'altro la prima partenza fu per per il pakistan prima ancora dell'africa è stata e non è stata una decisione dettata dal qui non mi trovo bene direi che è stata più una curiosità cioè volevo capire facendo il chirurgo cosa voleva dire fare il chirurgo in posti dove i chirurghi non lo sono in molti insomma cosa doveva dire lavorare nel cosiddetto terzo mondo allora si usava questo espresso in assoluta e lì io sono venuto a contatto non con i pazienti del terzo mondo ma con una realtà molto specifica su dei feriti di guerra le vittime di guerra è stato quell'incontro lì che in pakistan che guerra c'era noi pakistano eravamo sul confine tra pakistan e afghanistan venivano i pazienti afghani che venivano feriti intorno a kandahar dove si combattevano lucent in afghanistan con le truppe governative ovviamente il governo che era ovviamente filorusso gente che faceva dei viaggi allucinanti dei modi più incredibili alcuni mi ricordo del real in ospedale a cammello insomma ma si ri traverso per il cammello perché la feriti ed è stata una realtà che non conoscevo assolutamente e che mi ha molto impressionato per cui dopo sei mesi ho deciso voglio fare una seconda esperienza e poi anche curare i feriti e un po come la droga della guerra diventa una droga anche quella insomma che passioni alla cosa capisci che puoi dare una mano che li un chirurgo computing i meno può fare una certa differenza alla fine ho fatto il mio lavoro che era all 87 mi sono un 30 anni con che organizzazione leaf è la prima volta io ero quello il comitato internazionale della croce rossa di ginevra ho lavorato con loro per alcuni anni poi quando loro hanno cambiato un po politica deciso insomma la chirurgia di guerra era costosa difficile pericolosa hanno deciso di fare altri tipi di intervento io ho pensato con alcuni amici che fosse il caso invece di continuare quel tipo di attività perché ce n'è un bisogno drammatico lo stiamo vedendo in questi giorni ieri noi a kabul abbiamo ricevuto il nostro ospedale 126 feriti oggi ne abbiamo ricevuti ancora parecchi e tanti morti purtroppo perché ci sono stati disordini in città e ultime notizie che ho sono di 20 minuti fa sulla fascia pericoli alle domani possa scattare ancora una nuova guerra civile in afghanistan ma domani nel senso di domani mattina pare che ci siano molte si combatte a kabul fra anche stamattina fino a metà pomeriggio c'erano spara in continuazione purtroppo queste queste azioni di violenza in questo momento sono 50 metri dal nostro ospedale che è completamente circondato da una massa di persone dimostranti molti armati ovviamente quindi non si sa mai come va a finire ecco io credo che ci insomma fin da allora ho visto di bisognerà un enorme enormi e che c'era poco a disposizione in termini di cure mediche e chirurgiche per la popolazione questa cosa mi ha convinto che su di esse la pena di cercare di dare una mano al meglio possibile il titolo di stasera medicina i diritti umani lei me l'hai corretto tui avevo messo un altro titolo è i e qui volevo fermarmi un attimo perché forse in quel momento lì quando con alcuni amici avete deciso di mettere in piedi e mezzi sarà il 94 oltre a quello che dicevi prima cioè aver scoperto che la chirurgia poteva essere uno strumento per aiutare poi come dici tu è diventata anche una droga per aiutare per essere utile delle persone che ne hanno ancora più bisogno di quelle che possono essere qua forse estate mettendo a fuoco una cosa importante cioè che la medicina la chirurgia in particolare poteva essere anche qualcosa di più che uno strumento per aiutare cioè uno strumento per affermare del dittico di libertà di uguaglianza di pace nel senso che non è così scontato nella dichiarazione dei diritti non c'è la minima non c'è la salute esplicitamente c'è indirettamente forse no c'è anche se anche esplicitamente all'articolo 25 in cui si dice che un individuo ha diritto alle cure mediche però è vero quanto dice cioè noi ci siamo arrivati in col tempo ci sono arrivati dopo anni dove essere onesto all'inizio emergency si occupava di curare più feriti possibili non si parlava di guerra non si parlava di pace non superava di diritti umani questa è una cosa che è venuta con gli anni perché a un certo punto quando incomincia mettere in piedi un ospedale 23 45 si pone anche il problema si ma che tipo di ospedale mettiamo in piedi perché la chirurgia si può fare con una fiala di ketamina e coltello dell'armata svizzera il risultato è ovviamente deprimente e soprattutto per il paziente però c'è gente che ancora oggi la fa così c'è gente che ancora oggi sostiene che in africa bisogna andare soltanto portare la medicina di base alle vaccinazioni secondo me sono dei passi fondi sociali ma è un dato di fatto e quando noi anni dopo ci siamo chiesti la benna come lo mettiamo in piedi un ospedale come lo disegniamo come lo costruiamo ci vuole qualche punto di riferimento ci vuole qualche stella polare insomma è la risposta che ci siamo dati è stata molto semplice per i pazienti oi feriti afghani iracheni cambogiani o africani serve un ospedale dove noi saremo contenti di essere curati dove saremmo disponibili a farci curare i nostri familiari se va bene per i nostri familiari o per me va bene anche per loro se invece io metto in piedi una struttura che penso e dico va bene per loro ma come succede qualcosa a me ho qualcuno che mi sta vicino chiamo subito ne divac per essere portato in europa allora vuol dire che sto prendendo per i fondelli con cui io mi interrogò perché mi fa venire in mente quando c'era ebola in sierra leone quando avete messo in piedi il secondo centro con i soldi degli inglesi ma con una terapia intensiva che non avrà niente da invidiare a quelle che si usa si usavano in quel periodo qui in occidente per curare gli occidentali che venivano trasferiti abbiamo avuto e quando questa terapia sia stata pronta ci sono stati ancora un paio di infermieri e medici di emergency che si sono infettati e hanno tutti deciso di rimanere lì questo secondo me è stato banco di prova una prova di fatto del fatto che quel principio funzionava franato non è o è una decisione molto razionale perché in quel momento in quel posto lì c'era la massima esperienza concentrata al mondo per trattare quella malattia gravissima è quasi impossibile da affrontare per cui quello che si fa normalmente quando si ha una situazione gravissima pericolosità si vada dal migliore cioè si va da quello che ne ha visti di più come si dice no erano lì c'era quelli che se ne sono messi devo dire che nel contempo io sono stato molto contento da un lato sono contento anche molto preoccupato perché avere due persone del tuo stato internazionale che dicono no io voglio farmi curare qui non fossero sopravvissuti tutti e due sarebbe stato il solito casinò mediatica ci vuole anche come si dice nella vita ci vuole per loro ora ci vuole ci vuole su e bay ball è stata un'esperienza per me unico fate che non c'entra niente con la chirurgia ma toccare con mano la sconfitta e la vergogna della medicina ha vergogna cioè la ci si trovava a litigare tutti i giorni in riunioni in cui c'erano tutti per usare un termine filtro filosofico di nella miseria della macchina va bene ci sto la c'erano i soloni quelli che non gli esperti mondine recall e sostenevano alcune cosucce tipo i malati non vanno toccati il cous cous malatino fantomatico del cazzo si fa curare un malato senza toccarlo pubblicavano anche credo che una delle più importanti riviste di medicina il mondo sia in lui england journal medici che ha pubblicato un articolo in cui un organizzazione ha riportato di avere trattato 700 casi una mortalità che non era indicata nell'articolo cosa strana perché se tu sei un articolo scientifico di trattamento e una casistica una casistica non indica la mortalità nessuno te lo accoglie ma di questi tempi insomma sia di bocca buona si accoglie anche la rumenta diciamo chi è e poi leggevi nell'articolo che i pazienti erano stati osservati non curate osservati per una due volte al giorno per 12 minuti per volta cioè totale di circa gli hanno dato un occhiata a quattro minuti al giorno è questo qui è il massimo della cura che la comunità scientifica e userà neanche il tempo di toccare no non c'erano i dragoni è vero problema e lì è stato secondo me un discrimine forte quando non abbiamo detto vabbè andate pure avanti come volete mica possiamo impedire allo msn surf servita di rito però noi andiamo avanti così è se nessuno è disposto a finanziare una terapia intensiva perché tutti la ritengono folle perché gli africani non se la meritano terapia intensiva insomma pazienza ce la paghiamo noi e la mediamente di noi l'abbiamo messo in piedi e credo che in quel centro lì come dicevi tu prima si è accumulata probabilmente la più larga esperienza al mondo di trattamento intensivo dei malati di deboli speriamo che non serva riutilizzarla con subito vende stato questa come sapete che una settimana dieci giorni fa le mete ha dichiarato una piccolo focolaio di e buona che credo ci sia già fortunatamente il signore alla fine fossero solo 29 casi però col virus lì a vederlo anche se non il proprio in faccia ma anche soltanto di sbieco da lontano è veramente una brutta bestia però volevo tornare magari poi ci ritorniamo su questo che ci sono tanti aspetti che sono interessanti a proposito della miseria della medicina figure o tornare momento alle origini di emergency e cosa quella volta lì si pensa perché correggi ma io credo che il più grande successo di emergency muore prematuramente il più grande è stata la campagna contro le mine perché quella è stata una campagna che a un certo punto ha cambiato la storia del sotto punto di vista è quella non è non era chirurgia non era né di guerra e non di guerra non era neanche medicina e quella era proprio politica dei diritti umani si originava ovviamente dal dall'osservazione certo che centinaia vedere in estate sicura che quando ho visto i primi feriti da mina i primi bambini feriti da mina e quando man detto questo bambino ha raccolto da mina giocattolo io ho pensato mi ricordo venuto in mente una frase la solita propaganda anticomunista perché la sovietiche non ci credevano ci credevo e non c'ho creduto fino a quando un po di giorni dopo non me ne hanno portato una ovviamente non più carica di esplosivo mi ha detto guarda con queste quattro e tu ti chiedi ma io vivo in un pianeta in cui qualcuno dei miei confratelli diciamo si mette lì studio delle armi per mutilare i bambini nei paesi che in futuro la politica considera nemici cioè qui siamo di fronte a dei mostri che purtroppo però sono mostri veri che vivono insieme a noi e che fino a quel periodo di vivevano tranquillamente perché che l'italia fosse il terzo produttore al mondo di mina antiuomo non sapevano tutti il terzo il terzo altri due stati uniti e cina organizza un bel lo sapevano tutti un bel primato succedeva che in qualche fabbrica qualche fabbrica tra l'altro del gruppo fiat durante il week end si tirarono giù gli stampi delle macchine si metteva sugli stampi delle milanti uomo che sono semplicissimi sono delle scatole di plastica che vengono riempiti di esplosivo e con un meccanismo a pressione non è che c'è tanta tecnologia per cui è lui che te ne sparano le 100.000 e 200.000 ovviamente i primi a saperlo erano i lavoratori e sindacati ea tutti ed e va bene così e quella è stata l'importanza di quella campagna dal punto di vista del sollevare l'indignazione dell'opinione pubblica io mi ricordo che facemmo delle cartoline con nomi e cognomi età che tipo di lesioni avevano subito delle varie vittime proprio in pratica buttando in senza pur senza capi il registro operatorio dell'ospedale e dietro c'era un invito al presidente della repubblica a stimolare una messa al bando subito di queste armi la cosa fu talmente scioccante quando facciamo vedere delle fotografie che in meno di un mese arriva dal presidente della repubblica un milione e mezzo di cartoline e a quel punto non si poteva più star tt facendo anche riunioni a livello sindacale in cui noi diciamo signori per noi la priorità non è il posto di lavoro primo punto è queste cose non si possono più fare dopodiché ci mettiamo anche insieme a cercare di non perdere neanche un posto di lavoro e non se n'è perso neanche uno però queste cose quindi l'italia non l'ha più fatta e qualche mese dopo sostenuta non solo una moratoria ma una legge di messa al bando insomma è stato un i primi paesi che che ha firmato questa legge e poi si è arrivati a livello mondiale si è arrivati a livello mondiale ancora oggi purtroppo mancano alcuni piccoli paesi tipo gli stati uniti il cinema non si sa hanno bisogno di svilupparsi questi insomma ai e gli stati uniti non hanno aderito sotto obama a maggior ragione cioè questo strano nobel per la pace e una prima cosa che ha fatto è stato mandare 30.000 soldati in più in afghanistan secondo di rifiutarsi di firmare il trattato sulle mine antiuomo alla iii di rifiutarsi di firmare il trattato di kyoto sono tutti aspetti qualcosa di meglio della grande qui aspetti qualcosa di meglio data mai arrivare una trama non sono membro è un caso clinico però appartiene alla disciplina che il cupo che non conosco solo ignorate e psichiatria quelli c'è un chirurgo si sono un banale chirurgo insomma allora prima di lasciare a causa delle minacce erano due punti che volevo lì quelle cartoline cioè quelle fotografie dove l'avete fatta vedere in televisione se io ne feci vedere la prima volta in televisione al maurizio costanzo show perché l'importanza i media sono importanti per fare queste cose cioè dei media sono dei mediatori sostanzialmente sono degli intermediari e però senza emiliano si va da nessuna parte credo quando si vogliono coinvolgere milioni di persone purtroppo è così purtroppo noi viviamo in questa situazione in cui va bene l'idea sappiamo poi che sono i padroni dei media che sulla guerra però direi che la maggior parte dei padroni sono concordi nel dire padrone di mediaset o dire sono concordi nel dire che sulla guerra bisogna dire bugie di guerra è una bugia di suo ma bisogna dire bugie ne hanno dette di tutti i colori l'ultima l'altro ieri leggo su un quotidiano italiano attentato kabul eccetera eccetera io lo sapevo perché ritenevano che i nostri dalla prima mattina leasys rivendica ma vado su quotidiani internazionali non c'è nessuno che riporta la notizia l'isis rivendica ma tutti la giornata i talebani ha detto non c'entriamo niente leasys ha detto c'entriamo niente nessuno sa cosa che non è come dire fuori dal comune in afghanistan se pensi che a distanza di molti molti anni nessuno ha ancora rivendicato l'uccisione di masud nessuno una rivendicata e che ti fa venire poi qualche sospetto maligno che di solito ben fondato peraltro il ruolo dei media è fondamentale ci hanno rifilato di quelle cose allucinanti sulla guerra in afghanistan sulla guerra in iraq sulla guerra in siria libia allucinante che poi la tecnica è sempre quella che si dice una cosa completamente inventata poi il giorno dopo se ne dice un'altra non è che si dice ci siamo sbagliati la regione fino a un'altra siccome secondo me la storia di emergency di questi 25 anni è strettamente legata alle guerre che ci sono state in questi 25 anni che sono prevalentemente le guerre in afghanistan e pakistan in ruck scuse pakistan in iraq e in afghanistan e si sono succeduti in una maniera tale per cui secondo me si finisce di perdere poi io stesso perdo il filo dei ragionamenti che poi ri assumercela un'app che mi sembra che in questi 25 anni prevenire in afghanistan emergency abbia avuto il merito di continuare a parte che in certi momenti è rimasto l'unica organizzazione presente mentre nessuno riteneva più che ci fosse la sicurezza per poter rimanere ma che continua a dire che quelle guerre la guerra in gela ma che quelle guerre erano una follia che avrebbero solo peggiorato le cose che non avrebbero risolto nessun problema è che al di là del fatto che questa cosa e logica di per sé ma proprio la storica aegean dimostra che avevate ragione cioè basta bisognerebbe in effetti farle vedere a scuola quello che è successo come a ogni passaggio di guerra veniva fuori se si voleva creare il mostro un mostro ancora peggiore di prima cioè far vedere bisogna dire la verità quante volte si legge sui media italiani l'informazione che noi da nostro paese da 15 anni è in guerra noi pensiamo ad essere un paese in pace certo la guerra dobbiamo fare prevalentemente di la dico prevalentemente perché poi la facciamo anche di qua certo non la facciamo a colpi di kalashnikov mortaio ma la facciamo per esempio contro i poveri la facciamo contro gli immigrati la facciamo intanto in modi diversi ma sulla guerra proprio quella nel senso più tradizionale la bugia è un presupposto del castello non è soltanto colin powell che l'ato a mostrare una provetta delle urine all'onu dicendo che la norma i chimiche peraltro dicendo qualche anno dopo che si pone a roba lì lì resto un po come una macchia sul curriculum cioè voglio dire grazie a quella rovina lima ed è fatto per un milione di morti alla scritta sul curriculum nono dice che se come la macchia nella sua carriera la bugia è veramente l'essenza della guerra perché non si può dire la verità perché non c'è guerra che non sia fatta per ragioni di conquisto di rapina potere ricchezza che ama come vuoi non c'è guerra io non ho mai visto tutti i paesi in guerra che ho frequentato negli ultimi trent'anni non ho mai visto una dimostrazione di persone come noi per le strade che chiedono al governo di entrare in guerra dicendo basta con questa indifferenza entriamo in guerra contro tizio che ormai le guerre non le fanno i cittadini non le vogliono i cittadini come scriveva un un vecchio socialista francese non sia francese ormai americano era eugene d'elsa ancora negli anni della prima guerra mondiale insomma la classe dominante di car le guerre ci manda a combattere le battaglie i figli della classe più propria lasciamo un attimo di l'agua intanto voi eravate tu eri in tutto punto nell iraq nel kurdistan iracheno e lì una delle cose seconda che mi piace far venire fuori facevate e chirurgia di guerra prevalentemente di un salto che è stato fatto e quello di dire va bene opera arrivano qui massacrati dalle mine o da altri armi li operiamo però questi rimangono invalidi oltretutto una cosa essere invalidi italia con tutte le possibilità se non è piacevole neanche qua una cosa a rimanere invalido in un posto dove diventi non solo non sei in grado di fare quasi niente ma diventi un peso per veramente insopportabile per la famiglia che ti deve e lì ci cono è uno primo assalto di dallas e dalla sola chirurgia a qualcosa di diverso quello è stato un percorso scommessa dopo un percorso bellissimo perché in quegli anni io ero in iraq dotoli tre anni e mezzo e che quindi ho avuto modo di seguirlo tutto si è cominciato con per fornire la fisioterapia ai pazienti operati poi si è cominciato con il produrre protesi ortesi per quelli che avevano insomma e amputazioni o comunque difficoltà motorie poi si è fatto quel ragionamento lima e come fa sto qua a campare sì adesso cammina cammina anche bene perché facciamo delle belle protesi e continuiamo a farlo ancora oggi però che possibilità di lavoro a 20 cappato non putato in iraq pensiamo da noi quante difficoltà ci sono insomma per cui abbiamo incominciato a mettere in piedi dei corsi di formazione professionale falegnameria carpenteria leggera iva c o le scarpe così ai vestiti la pelle eccetera eccetera poi siamo andati ancora oltre perché era chiaro che non è che individualmente potessero poi sfondare no per quello che ho messo in piedi piccole cooperative di 34 persone di gente che abitavano stesso villaggio erano tutti ex pazienti li abbiamo messo in piedi nelle cooperative di avermi aiutato economicamente per sei mesi abbiamo visto che poi alla fine non è in grado di essere autosufficienti e di dare da vivere a tutte le loro famiglie e di queste cooperative noi in iraq ne abbiamo messo in piedi non so la cifra esatta ma credo circa 300 cosa enorme dopodiché l'ultimo passo è stato quello che ci ha spinto a occuparsi dei pazienti paraplegici che purtroppo non solo per le mele ma anche preferiti di guerra sono sono abbastanza numerosi e abbiamo fatto un progetto di modifica delle loro abitazioni e di abbattimento delle barriere culturali in modo che potessero liberamente circolare e lavorare con la carrozzina secondo me è stato un bel percorso di affermazione della dignità di affermazione dei diritti di eli anche che è certo punto è che fatto seguito il percorso anche di restituzione dell'ospedale alla comunità locale c rendendola completamente noi continuiamo a gestire per ora il centro di riabilitazione che comprende tutte queste attività ma l'ospedale che giusto attraverso la strada l'abbiamo consegnato al ministero sanità anche se un occhio di lodiamo oltretutto linea e che venne liberata è facile siete dovuti tornare a erbil adesso con voglio tornare al bie per tutti inseriti nella battaglia di mou sul perché poi la cosa straordinaria questa qua c'è la grande scoperta è questa qua che quando vai a vedere è una situazione di guerra e comincia a sfrondare la tutte le sciocchezze a tutte le bugie ed a tutte le ore l'unica cosa che resta la fine di vero su una tragedia delle vittime sono tra i geni di quelle personali e solo una massa esorbitante morti feriti e mutilati ora ovviamente noi non curiamo i morti però per dare una dimensione del problema dopo il 1945 fino a oggi ci sono stati 26 milioni di morti diretti per azioni di guerra nel dopoguerra l'ennesima bugia quale dopoguerra mai finita in questo momento stiamo vivendo io credo magari tu che ne sai di me smentisci mi ha forse la guerra più lunga che abbiamo conosciuto la guerra dei sei giorni quello dei 30 anni quella dei cent'anni beh questa qui va avanti già da 102 anni perché cominciata nel 1915 senza mai smettere nonostante un tentativo che è stato fatto ma ho seriamente anche di fermare la guerra di controllare la guerra di fare a meno della guerra di più avanti va avanti lo avanti è la cosa che trovi comune proprio il denominatore comune è la tragedia di milioni e milioni e milioni di persone e invece in afghanistan dove appunto fra l'altro media si era a kabul come unica organizzazione quando kabul è caduta come si dice che hanno era sono stato io sono stato in afghanistan ero là quando kabul venne presa dai mujaheddin 1992 ed ero ancora la quale è stata ripresa e bugiardi nel 2000 del 92 non c'era ancora mettersi quelli no io la collaborazione croce rossa poi sono andato avanti e nel 2001 quando alla fine a novembre dal 2001 kabul è stata ripresa dai muse di nei talebani sono scappati eravamo ancora gli unici pirla del tuo libro eccoli che noi c'è stato un altro salto di qualità simile a quello di sulle mani a perché a un certo punto immagino che guardandosi attorno e vedendo che per esempio lì sì che molti morire uomini donne e bambini morivano per le mine oppure per le armi da fuoco che proiettili ne sono sempre di credo che girino più proiettili che zanzare da quelle parti però che le donne e giovani morivano di parto forse con una frequenza che con noi non ci immaginiamo neanche noi fortunatamente qui in italia abbiamo un tasso di mortalità materna tra i più bassi al mondo e ciononostante siamo spesso sono sempre troppi perché quando muore una donna giovane proprio nel momento in cui dovrebbe dare la vita lo shock è sempre forte tant'è vero che poi il ministero reagisce regolarmente mandando gli ispettori che è una cosa assolutamente assurda ma abbiamo credo 50 morti l'anno 50 donne morte della nepal credo che lì siamo un fattore di due ordini di grandezza superiore se non so dirti esattamente quale fosse la mortalità materna prima che noi aprissimo la prima maternità ecco perché avete aperto la maternità ma restiamo pensata abbiamo la mentalità viene immesso di occuparvi delle vittime della guerra per noi non abbiamo smesso ha smesso andiamo agli occupati hanno capito che anche quelle donne lì come anche i bambini che muoiono di malattie prevenibili perché per esempio ci sono le vaccinazioni non ci sono i medicinali sono vittime di guerra non ci sono gli enti vax non ce n'era uno ma l'hanno fatto scappare un 50 anni fa io vorrei che qualcuno degli anti vax venisse andasse a fare un giro a vedere due terzi del mondo in cui non ci sono le vaccinazioni poi dopo ne riparliamo ci si è resi conto che che per l'appunto ci sono le vittime delle pallottole delle mine delle schegge da bomba eccetera eccetera ma c'è anche chi non può più avere una gravidanza sicura cerchi mornati prevenibili c'è anche la malnutrizione perché la guerra poi si porta dietro tutte queste altri disastri insieme la guerra genera non solo morti feriti mutilati ma anche poveri sfollati affamati eccetera eccetera lieben detto vabbè ma manca il terreno in panne shear apriamo la prima month abilità anche lì le solite reazioni come quella di gesù state anche in italia quando si è saputo che noi avremmo aperto una cardiochirurgia in sudan non verrà nessuno gliel'ha quella banda bilità che abbiamo dovuto raddoppiare recentemente perché non ci sta più dentro oggi sta facendo 750 parti al mese e famiglie vengono col marito perché lì marito anche per fare in termini planning certo che non ci vuole un giorno per cambiare la mentalità però basta come dire dare un esempio e dare un esempio fatto bene cioè in cui si rispettano i diritti ci rifletta anche la cultura in qualche modo però per esempio le donne trovano lavoro che normalmente fa noi nei nostri ospedali abbiamo sempre dato priorità per l'impiego a parte ovviamente alcune professioni più definite specialistiche non è che possiamo assumere chiunque a fare l'infermiere o chirurgo bracco per tutte le altre figure professionali che pure sono altrettanto utili in un ospedale ho sempre dato priorità alle donne soprattutto le vedove e ai disabili la percentuale di donne che lavora i nostri pedali è sempre stata altissima sopra 50 per cento nettamente sopra anche a kabul anche nel tempo dei talebani certo riavere in ospedale entravo e gli ospedali ci toglievano il loro burqa e lavoravano andavano fuori si li mettevano il burqa dava la caccia non avete mai avuto incursioni di forsennati abbiamo avuto una volta un incursione della polizia religiosa abbiamo reagito in un modo molto deciso per quello c'è stata una seconda volta però in generale no in generale si capisce ed è paradossale questa cosa perché quando noi eravamo a kabul con i talebani avevamo anche un altro ospedale in panne share ovviamente i feriti da una parte tendevano ad andare verso un ospedale però succedevano anche le cose inverse non abbiamo mai avuto nessun problema né a trasferire un paziente né una volta dimesso un paziente a riportarlo a casa in sicurezza cosa che oggi con l'attuale situazione politica di pace di pace e con so quanti sono quante migliaia quante decine di migliaia adesso sono importatori di pace armati di varie nazionalità questo non è possibile scoppia una bomba in kabul la prima cosa che succede che l'aria viene circondata da forze non solo afghane e da lì non esce nessuno anche ferito grave se prima non è stato interrogato cosina beric in aperta violazione sia sì però ormai diritti umani insomma sono finiti cupo nel dimenticatoio anzi il padre neanche più parlando di donne la voglia di parlare un po di teresa sono pensavamo di teresa perché mentre tu stavi in divertiti in afghanistan e in kurdistan in italia teresa stava mettendo in piedi mattone dopo mattone una rete in tutto il paese di volontari che adesso è diciamo la linfa vitale di emergency assoluto mentre oltre questo cioè quale è stato e quale impronta che teresa dati emersi specifiche ma io faccio ancora fatica a rendermene conto compiutamente anche se teresa ormai manca da diversi anni credo che che le ci abbia messo la sua umanità che era straordinaria io non so come facesse perché io non sono una brava persona come non le trova il tempo di ascoltare tutti di parlare con tutti e ogni volta di fronte a problemi che riguardavano la guerra lei diceva io quando vedo quel bambino li vedo la faccia della mia bambina e allora devo comportarmi di conseguenza era capace su un diverso dei concetti molto semplici banali lei per esempio aveva questo questo modo di dire no che non servono non servono gli eroi non citava brecht e diceva se ciascuno di noi fa il suo pezzettino non ci troviamo in un mondo più bello senza neanche accorgercene era questo richiamo all'impegno personale all'impegno personale per la per la dignità per la per la compassione ma anche per la solidarietà rispetto a chi viene colpito da questa malattia pazzesca che la guerra io credo che lei sia stata insostituibile nello sviluppare merosi dispiace che adesso se restano in qualche modo affievolendo un po le tracce ma era veramente una un'iniezione di entusiasmo e di voglia di fare per tutti forse sì pare giusto questo applauso perché tu l'hai conosciuta e poi testimoniarlo forse questa attenzione alla quotidianità qui e ora di teresa è quello da cui poi è nato anche il programma italia che è un altro salto perché vicenda sia anche questo si parlava prima voi surrogate lo stato di sostituire ciabatte euro che ammala di tenerezza non dire che voglio dire se uno ha mal di denti per me non è rilevante quanto lo stato che lo toglie o quanto il pubblico glielo toglie il priva dei rotori il death se una mal di denti credo che non ne posso più che qualcuno glielo faccia passare no allora non è problema di surrogare qualche cosa è un problema di aiutare di rispondere a dei bisogni di persone che altrimenti verrebbe loro bisogni insoddisfatti ma quelli che fanno questi ragionamenti qui sullo surrogare sistema sanitario non hanno mai visto che sono sicuro non ho mai visto che cos'è la tragedia il dramma di tante tante persone in italia che stanno male e non sanno dove andare non parlo solo del immigrati non parlo solo degli immigrati parlo anche di cittadini italiani ormai la medicina è arrivato a un processo di trasformazione secondo me di decadimento tale per cui per il cittadino non si pone più il problema o diritto non ho diritto si pone il problema di come faccio come faccio avere accesso al sistema sanitario poco dopo che a primo 10 12 anni fa il primo poliambulatorio palermo negli ospedali di palermo troviamo attaccati dei cartelli dicevano per questo questo questo questo rivolgersi al poliambulatorio delle processioni e vedi che surrogate allora sarà anche loro gatto ma quelle persone lì è servito o non è servito a me interessa quello poi voglio dire se tutto fosse fatto perfettamente dal sistema sanitario nazionale sarei il primo ad esserne felice però più pare che esistono anche tu dici le già detto più volte stasera non esiste in più le già detto più volte stasera esatto di espressione se qualcuno di cui tra vedesse quei suoi occhi se qualcuno potesse vedere un bambino ho saltato sulla mina una migrante appena sbarcato ecco potesse weekend a rosarno se siamo weekend a rosano cioè questo fatto del bisogno importante questo fatto ci me cioè la forza di convinzione della testimonianza diretta in questo senso sei un testimone del tempo nel pieno senso la parola però mi viene da pensare che quello potrebbe essere un bel sistema di rieducazione cioè forse per esempio i politici che parlano di guerra ogni volta che c'è nell'occasione magari fargli fare un giro a vedere nel mio sto dicendo ironicamente nel senso che io penso che manchi oserebbe che sarebbe una bella una bella esperienza un modulo penn si concretizza però non lo fa non lo fa cioè il nostro amico erasmo da rotterdam scriveva la guerra piace chi non la conosce questi la guerra piace anche perché moltissimi di loro per via più o meno attraverso comunque fanno buono mercato di questa vicenda va al di là di questo non lo fanno perché non è nel loro dna cioè il loro dna non è quello di andare a vedere come si sta in afghanistan ed arrivare alla base militare no con l'aereo con tuta militare foschetti cognomi con la faccia da pirla andare in un'altra caserma militare tornare ci sono stato in afghanistan ma poteva dare la caserma di rogoredo che era lo stesso non c'è proprio questa questa abitudine ma io ricordo o riunioni ma ancora quindici anni fa con i talebani imperversanti ricordo una riunione alla farnesina in cui c'era tutto il gotha della farnesina e alla domanda scusate ma voi che contatti a rete con questi e con quelli nessuno nessuno tirarono fuori me la ricorderò sempre una cartelletta verde con dentro due pagine strappate dal numero dell'espresso in cui si raccontava un viaggio fatto dal nostro amico giovanni porzio questa era la documentazione che avevano il ministero degli esteri sull'afghanistan e abb è una cosa ha fatto rabbrividire è scusato ma voi non avete contatti con l'alleanza del nord con sud ma sud chi lo trova quello è un'araba fenice viva e dusan beh treno dopo l'ho chiamato sul cellulare gli auto guaricci al ministro degli esteri della dello spagnolo parlarti cioè era quello ii livello non vanno non vanno non solo a vedere mondi separati non vanno neanche vedere il risultato delle loro azioni che culturale poi tutta la storia per quanti anni sono andati avanti e dire che sostanzialmente loro i nostri militari in afghanistan con i blindati eccetera eccetera non li sa fare attraversare le vecchiette la strada a herat poi dopo qualcuno altre bugie una via l'altra sta di fatto che noi siamo da 15 anni in guerra contro l'afghanistan quando nessun cittadino afghano non so se abbia attraversato col rosso in italia ma l'italia non ripudia la guerra l'italia invece poi torniamo sulla guerra volevo prima di ieri mari la guerra poi cerchiamo anche di concludere questa chiacchierata però volevo prima fatti raccontare un'altra un altro salto che emerge sia fatto dal punto trattamento delle vittime della guerra preoccupa se anche poi della riabilitazione preoccuparsi anche di chi non è direttamente vittima della guerra ma magari degli effetti indiretti della mortalità materna e infantile ha trovato su questo devo dire che il famoso millennium goal fissato dallo ms 2015 dubbi poi per il 2030 la raddoppiate ecco noi siamo già tre volte sotto adesso rispetto ai loro obiettivi in arcani di in afghanistan e quindi li guardiamo un po così come dire arrivate o no no l'altra salto è quello di di giuda del centro salam di cartone che vuol dire non occuparsi più gli effetti direttamente dagli effetti della guerra trattare malattie che non hanno un una relazione diretta con quello fare della chirurgia su civile e farla però questo è il salto che molti non digeriscono accennavi prima farla fare diciamo così una chirurgia molto avanzata non fare appunto solo cure primarie vaccini e cure primarie mai impiantare come con la terapia intensiva durante bola in sierra leone impiantare un centro di cardiochirurgia nel cuore dell'africa e farci convergere malati da tutti i paesi dell'africa questo io spiega c'era questa cosa perché spiegarci perché questa non è una cattedrale jesi tanto voglio dire tra questi mondi no come con i bambini i bambini e le donne rispetto ai le vittime da mina tra questi mondi ci sono poi delle sovrapposizioni e o tre settimane fa operato a khartum sostituito la valvola mitralica a un paziente arrivato dallo yemen che era un amputato bilaterale da mina e poi li ha scoperto che c'era scompensata c'è questo problema e abbiamo sistemato ma a parte questo se noi pensiamo alla medicina come un servizio che deve fornire cure in linea con come dire gli avanzamenti scientifici e non in linea con le esigenze o le pressioni del mercato qualcuno mi deve spiegare perché per un bambino africano la medicina deve fermarsi a qualche vaccinazione non tutte e pochi farmaci di solito scaduti e non debba comprendere la cardiochirurgia mentre invece se il nostro bambino ha un difetto al cuore ci incazziamo come bisce se non c'è a disposizione della cardiochirurgia e subito anche dove sta questa differenza di diritti dove sta questa differenza di approccio io capisco l'africano che ormai si è rassegnato che tanto lui quelle cose lì non vedrà mai ma che questa diventi addirittura la lezione che viene da noi nel dire non portate queste cose qua la saranno cattedrali nel deserto scusa loro cosa ne pensa il loro intento gli africani ma anche i governi a quando noi abbiamo celebrato giusto un mese scorso dieci anni di lavoro dal centro salam quello che tutti dicevano non funzionerà mai aveva fatto in dieci anni più di 7 mila interventi chirurgici con risultati clinicamente straordinari adesso stiamo rivedendo le mettendo insieme pubblicheremo e abbiamo operato li gente che è venuta da tutti gli stati del sud anche uno stato federale più 28 paesi al di fuori del sud qui ora sono contenti di avere questa si è cominciato creare un network per cui nei nostri cardiologi vanno in giro per tutta l'africa fare scrive di pazienti poi come troviamo dei punti di riferimento si organizza il trasferimento da noi per quelli più urgenti lì sopra ovviamente non è che possiamo risolvere i problemi perché siamo come dire un ospedale con 65 letti in lombardia ci sono 21 i pare cardiochirurgie tre quarti delle quali non fanno un cazzo bene anche non far niente sai dove trovare i cardiochirurghi no no molti preferiscono stare qui a non farne indebitato nella per qualcosa e la cosa bella è che c'è apprezzamento per questo approccio cioè dire non sei venuto qui a portarmi gli abiti che non ti va più bene o quelli bucati seduto qui a condividere con noi quella che è una delle discipline mediche più complesse più tecnologiche più avanzate anche più difficili obiettivamente allora è l'essere riusciti a farla lì con risultati che sono assolutamente notevoli se paragoniamo per tipo di intervento noi su alcuni interventi che sono quelli che più ci riguardano sulla chirurgia valvolare sulla chirurgia della malattia reumatica abbiamo mortalità che sono cinque volte meno quella che c'è negli stati uniti per capirci e cinque volte meno tutti i segni che medicina è tanto ma tanto tanto non è il 5 per cento in meno e tutti quelli che dicevano i critici i soloni quelli che riscrivono che cosa serve sudanesi senza mai glielo chiesto per altro no adesso stanno tutti zitti perché perché si è dimostrato che quell approccio lì è possibile poi se un organizzazione è un'istituzione decide invece di usarne un altro libera di farlo però non puoi più venire a dire non è possibile cercate l'abbiamo dimostrato e abbiamo aspettato dieci anni prima di darti si è come come la terapia intensiva per rebora esatto che dicevano non si può fare di tutto insomma re della faccenda oggi tutti sono oggi dovesse tornare bora credo che non poté nessuno più potrebbe dire non si può fare però lì non è solo forse non è stata solo una prova di concetto che sta per che state facendo un altro ospedale voi in uganda se facendo un centro di chirurgia pediatrica che farà tutta la chirurgia pediatrica tranne la cardiochirurgia che continuiamo a fare la cartoon e la cosa bella è che anche questo secondo ospedale è stato sarà bellissimo è stato disegnato da renzo piano che c'è ma nessuna passione straordinaria anche questo secondo ospedale se la parte di questo network in cui i pazienti arrivano da dunque chi ha bisogno viene curato da così semplice dice ed è bellissima l'esperienza del centro salam perché cioè l'età media dei nostri pazienti il reparto cardio chirurgico ed i 24 anni qui ormai si sa né sugli 80 progettano 40 per sei forse anche per quella avete una mortalità così basta cioè questi sì questa è la spiegazione più semplice più facile però io devo dire siccome sono un pignolo poi vado a vedere le cose e dico la valutazione del rischio operatorio se bisogna cambiare una valvola cardiaca un paziente è più a rischio al paziente che stava bene fino a settimana prima 75enne giocava a tennis e disse rotta una corda oppure più a rischio il paziente di tre anni dell'utri toe che pesa 89 kg ma noi consideriamo lo berry l'obesità il fattore di rischio ma non consideriamo la manutezione un fattore di rischio l'età la consideriamo un fattore di rischio se si va a struppa non se si viene giorno mattino non credo sono bambino piccolo abbia meno rischio e quindi tutto questo inficia un po questa questo luogo comune è certo nella sono più giovani sotto i giovani ma sono molto più concerti lui quando presentiamo i nostri dati in ambito scientifico c era qualcuno che siamo sicuri che guarda cartelle sono lì pazienti pure non c'è nessun problema noi non riceviamo su appuntamento va bene credo che stiamo avvicinandoci alla conclusione poi magari cerchiamo di salvare un po di tempo anche per qualche domanda volevo tornare in maniera più decisa sulla questione la guerra perché mi sembra che qui c'è in vista l'ultimo l'ultima in ordine di tempo il salto di qualità di emergency perché mi sembra che tu abbia deciso con gli altri di emergency di prendere poi il diavolo per le corna cioè di dire finora con la guerra ci abbiamo ci abbiamo girato intorno cercando di più che altro di fare quel che si può per contenere gli effetti disastrosi per lo meno quale sulle persone però adesso dobbiamo cominciare a dire che non si può che non si può continuare così cioè riprendendo einstein dire la guerra non si può cercare di addomesticarla o di farla diventare più umana ci possono abolirla che è una frase che quando la si sente ovviamente in tutti suscita due reazioni opposte la prima e di dire certo giusto chi può dire che no neanche quelli che ci speculano probabilmente sarebbero disposti a dire che non è giusto e l'altro e di dire sì certo ma è facile a dirsi ma come si fa tu rispondi sempre in una maniera che mi mi sembra retoricamente efficace che cosi dire ma guardate che non ci sono alternative cioè siamo in un angolo cioè l'umanità arrivata a un punto e questo può ancora citando einstein e gli altri scienziati contro la guerra arrivata a un punto che fa un balzo di civiltà e prende questa decisione di rinunciare una volta e per tutte per sempre la guerra oppure destinata ad autodistruggersi questo è la profezia che si è cominciata a fare soprattutto da quando l'umanità raggiunge una capacità di istruzione che non è solo quella nucleare che è spaventosa fra l'altro io non sono mai stato di hiroshima sono stato però qualche a dresda quello che è successo ad resa non è con bombe di tipo tradizionale ma che sono state utilizzate in maniera così intensa da trasformare una città in una testa di un cerino che si accende contemporaneamente di una sola fiammata con tutto quello che c'è dentro non lo so che cosa è peggio quindi io direi che questa cosa a me convince penso che quelli che sono qui stasera magari uscendo di qui possono dire pechino ha ragione possiamo tutti pensare di dire di fare come diceva teresa cioè ognuno di noi faccia quel suo pezzettino tutti i giorni per esempio una cosa che mi sembra che si possa fare è quella di abituarci tutti a usare questo metro cm non so come pietra di paragone per valutare tutte le decisioni o le valutazioni cioè ogni volta che si deve valutare qual cosa dire ma questa è una cosa che ci avvicina ci allontana dalla guerra per esempio non soldi sono di costruire un muro o di chiudere un paese rispetto ai rapporti con gli altri paesi ci avvicina ci allontana dalla guerra e abituarsi a questo però tutto questo non basta cioè hai voglia a cartoline cioè voglia con le cartoline anche se oggi invece che la televisione ci sono i social media che cosa si può fare tre tu hai già in mente se stai facendo sul serio io penso che se ti conosco stai facendo sul serio questa bisogna succedere hai già in mente una road map una strada con cui almeno ci si può avviare in quella direzione ma sono ad hoc mappe ancora da definire poi non mi piacciono queste parole qui a per ios a sulle road map che gli exit strategy una volta disse l'allora presidente del consiglio era romano prodi che mi parlava di strategia tu guarda romano stato tu conosci che al comandante militare degli italiani di 17 metri italiani in fila e liorni di andare sempre detto sempre detto vedrai che escono dall afghanistan cazzo ester ci sta ci penso che la guerra banalmente noi non possiamo più permettercelo perché la bomba di hiroshima ha cambiato il mondo pochissimi anni dopo hiroshima ci sono già bombe che vengono anche testate come la bomba a idrogeno atollo di bikini che già allora aveva una potenza da polverizzare città delle dimensioni di new york londra o mosca ancora nel 55 einstein e gli altri scienziati dice guardate che il problema non è quello lì sparissero tutti gli abitanti di new york di londra di un mosca insieme a me la botta bestiale ma l'umanità ci metterà magari un secolo due secoli ma poi si rifà di quel botto torna a vivere invece non è così ormai le bombe sono tali per cui una sola di queste bombe non serve neanche la risposta del cosiddetto nemico una sola di queste bombe potrebbe porre fine alla vita sul pianeta terra e questo gli scienziati lo sanno ancora di più si è verificata la incapacità totale di controllare la guerra di controllare gli armamenti perfino le battaglie più nuovi la battaglia per il disarmo nucleare di questi giorni ne stanno discutendo anche per mettere in piedi un nuovo protocollo dell'onu per i trattati sono come le convenzioni di ginevra funzionano in tempo di pace tipo di guerra non funzionano più diceva una volta joseph rotblat che era stato quello che ha preceduto tra l'altro la conferenza stampa di presentazione il manifesto noi non possiamo dimenticarci non possiamo this inventare la bomba atomica sappiamo come si fa e quindi se anche adesso se vedendo accordo che eliminiamo tutte il giorno in cui ci incazziamo vogliamo fare la guerra ci mettiamo poco vari farcela no e allora cosa resta visto che tutti i tentativi sono falliti berrà tentativi seri non sono critiche cioè la lega delle nazioni subito dopo la prima guerra mondiale il patto di brian qello che del 28 chiamato trattato di rinuncia alla guerra che ancora in vigore e che è stato utilizzato una sola volta per fornire la base giuridica per il processo di norimberga e basta per il resto e poi la nascita delle nazioni unite le nazioni unite nascono con questo scopo per salvare virgolette per salvare le generazioni future dal flagello della guerra 254 conflitti da allora adesso è fallita come dire l'onu come fallita la dichiarazione universale dei diritti umani che aveva capito perché lì si era fatto un passo fondamentale al 48 l'anno cui siamo nati dall altro si era capito ed è scritto lì ma tanti cittadini quelle robe lì non sono chiamati a leggerle perché stati e governi sono molto più contenti se i cittadini non leggono li sta scritto che il riconoscimento della uguaglianza in dignità e diritti di tutti è il fondamento della pace libertà e della giustizia nel mondo cioè che senza quel riconoscimento lino ci può essere di giustizia e libertà né pace dopodiché l'impegno costruire diritti umani non c'è mai stato c'è stato insomma forme minime parziali frastagliata ed è lì che che ha fallito anche l'ultimo tentativo di fermare le guerre di porre fine alle guerre che oggi siamo allo stato brado a me preoccupa perché recentemente si è ripreso a parlare di possibilità di opzione nucleare spero che quello non succede però ogni guerra proprio perché non è controllabile ha dentro in luce a questa possibilità che si comincia con armi convenzionali è un po di certo punto uno tira botto e allora non c'è niente da fare bisogna dire che anche stavolta piaccia o non piaccia aveva ragione einstein e la guerra si può solo abolire il processo di abolizione è un processo di cultura e di etica che come l'abolizione della schiavitù ma oggi basta dare rosarno che la schiavitù l'adedy però è abolita e importante che sia abolita ed è importante che a livello delle nazioni unite incomincia a lavorare su come si arriva lì sulla road map perché quello è il loro mandato due anni fa non mi pare che lo stia facendo ma guarda doni fa nel novembre di due anni fa fine novembre ha mandato questo cosiddetto nobel alternativo li stoccolma a stoccolma capo io feci una conferenza due giorni dopo sullo stesso tema ginevra a palazzo dell'onu e cerali seduto in prima fila direttore generale dell'onu e io guardando lui sì ma io trovo allucinante che le guerre dell'anno su come pop corn e nell'assemblea generale della cellulite che hanno come scopo quello di proteggerci dalla guerra non si sia mai neanche discusso dell'argomento ma mari e lui e alla fine non sono d'accordo con te facciamo in modo che succeda è quello che stiamo cercando di fare io sono convinto che ci sia la possibilità di far esprimere la loro opinione e cittadini è stato colpito che si trova il mezzo di farle esprimere a tanti tanti tanti tanti è un plebiscito contro la guerra va bene non si può anche magari andare l'area di gli regali che famo sentiamo cosa dicono i cittadini che sono qui prevalenti non possiamo sentire quali che sì sì che sono in piazza del duomo ma abbiamo forse ancora qualche minuto c'è qualcuno che nola no per favore parliamo uno alla volta con il microfono aspetti che arriva intanto complimenti per il suo eroismo lei un vero eroe si vede anche dalla sua mimica la la guerra la tragedia totale no un incapace di garantire la pace problema che mi pongo tante volte ho si sta avverando quello che prevede la profezia della bibbia la progressiva distruzione dell'umanità mezzo pianeta o di più guerra oppure riusciamo veramente a interrompere le guerre ea garantire la pace problema io provo chiederglielo non ho il suo coraggio di andare a vedere bambini donne uomini muti problema come facciamo da cittadini e da singoli stati il generale dicono penso solo l'italia a resistere quando uno stato è attaccato dall'altro quando un centro di terrorismo ci attacca quando ci sono rivolte violente interne ci sono 100mila sistemi per bloccarli e non solo corrispondere contrapporsi con la guerra vabbè chiaramente il par però la domanda mi pare chiederlo a lei che vive in una situazione di di aiuto ma all'interno delle conflittualità tra grazie alle grazie secondo me c'è una contraddizione in termini cioè vogliamo abolire la guerra però come facciamo con quelli che ci attaccano o col terrorista è evidente che se qualcuno ci attacco se c'è un terrorismo non si è abolita la guerra quali era stato acceso e se noi rispondiamo ugualmente risultato finale che di guerra ce ne sono due o comunque c'è una risposta guerre terrorismo poi sono due facce della stessa medaglia io penso che molti di quei ragazzi che si fanno esplodere sarebbero più felici di tirare una grossa bomba sul pentagono con di far esplodere se stessi spettacolo cremlino quel diavolo che sia ciascuno fa la guerra come può con i mezzi che ha senza regole il problema e cominciare a diffondere la cultura che la guerra non è soltanto omicidio e anche suicidio perché noi stiamo uccidendo c all'interno della stessa specie io sono molto affezionato al pensiero di albert einstein riscriveva l'uomo ha costruito la bomba atomica non topo non costruirebbe mai una trappola per topi quella è una trappola per uomini ed è un problema di etica e di cultura se non si parte dall etica della corte della cultura io non credo che ci siano trattati che possono reggere le violazioni dei trattati sono un ordine del giorno così come i brogli elettorali cioè sono realtà quotidiana bisogna intraprendere un percorso che è di etica e di cultura e nel contempo però bisogna esprimere il proprio no alla guerra e la propria richiesta che la guerra sia abolita come primo passo la solenne dichiarazione che dice la guerra è abolita quindi chi la fa per le sue ragioni ovviamente lui pensa dalla ragione quell'altro ben salak ha ragione lui ma chi la fa è un criminale commette un crimine perché non si può più vivere in un mondo in cui l'omicidio è considerato un crimine ma l'omicidio di massa 9 marzo 1 vado in galera nel mazzo 200 no non ci sta più non ci sta più bisogna tenere presente che è possibile oggi per i cittadini esprimere la loro opinione a differenza di cinquant'anni fa o di cento anni fa dove era molto più complesso abbiamo spazi ancora dire per una domanda al massimo due brevissime c'è qualcuno prego buonasera volevo sapere ma se invece i potenti e ricchi del mondo passasse la serata studiare le guerre se invece di questo si facessero una parte a risiko così riferendosi invece se invece di fare le guerre i potenti si facessero una partita a risiko dovrebbe essere una buona opzione non guarda che a carte tutti a carte oppure semplicemente si rilassasse era un giorno se prendesse del giorno libero e militare in afghanistan e non facessero la guerra in afghanistan ha proposto dico è possibile che domani o dopodomani scoppiano nuova guerra civile in afghanistan non sorprendetevi se sono trovate sui giornali ma se sì per me è solo un giorno libero e destinassero in beneficenza come si dice i soldi di quella giornata lì per fare ospedali ecco a noi potrebbero venire circa 250 milioni di euro in un giorno per fare dieci ospedali di eccellenza perché un giorno di guerra in afghanistan costa 250 milioni di euro forse io non ho tenuto conto dell'inflazione insomma sono un po arretrato ma siamo 300 euro certo si facesse una partita a risiko sarebbe meglio sicuramente meglio però l'impressione che la proposta sia un po debole da fare al pentagono va bene io direi che possiamo chiudere qua grazie grazie dateci una mano e già che ci siamo un modo molto semplice che non vi costa nulla di dare il cinque per mille nemmeno recensioni grazie grazie sono serata
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