I confini della libertà economica
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I confini della libertà economica
Un grande pensatore dei nostri tempi, un economista Premio Nobel nel 1998, un intellettuale particolarmente sensibile ai temi del confronto culturale e delle società inaugura con un’anteprima il Festival dell’Economia affrontando il tema generale della sua sesta edizione. Dal 2011 il Festival si sviluppa nel tempo e si proietta nello spazio, da Napoli a Rovereto, confermando nell’agorà trentina una delle province del pensiero economico.
Relatori
Sen AmartyaBoeri Tito
Dellai Lorenzo
Schelfi Diego
Edizione
2011 - I confini della libertà economicasignore e signori buonasera grazie per questo bel applauso e venendo qua mi sono detto che deve essere proprio vero il detto che se il buongiorno si vede dal mattino questo sarà un bellissimo mattino per il festival dell'economia e ringrazio tantissimo voi vi meritate davvero un bel applauso per la pazienza con cui avete atteso questo momento e per la lunga coda che c'è fuori che testimonia quanto sia ancora interessante la formula del festival dell'economia una formula bella che mette insieme due parole quest'anno ambiziose da una parte confini e dall'altra libertà io non ero molto bravo e matematica la somma per me è una parola nuova altrettanto strana e quella dell'apertura e se vogliamo guardarlo bene questo è anche il festival dell'apertura nello spazio e nel tempo beh nel tempo anzitutto perché il festival dell'economia parte quest'oggi con un'anteprima e ringraziamo davvero il mondo della cooperazione che ha organizzato questo evento e che ha voluto essere partecipe di una squadra che da tanti anni sta seguendo il festival dell'economia vedo l'università qui davanti il comune di trento naturalmente la provincia e poi tantissimi altri sponsor e naturalmente un pubblico che non ha mai tradito le attese dello scoiattolo un'apertura però anche nel senso dello spazio oggi siamo qui a trento saremo sabato con un'altra anteprima a napoli per un'altra esperienza ambiziosa un'altra esperienza che fa vedere come il festival dell'economia non è soltanto proprietà di trento ma è una grande scommessa per parlare alle menti che vogliono ascoltare e poi torneremo di nuovo a trento e coinvolgeremo oltre a trento anche rovereto e via dal 2 al 5 giugno ma meglio di me vi spiegherà poi i dettagli coordinatore scientifico del festival tito boeri che salirà su questo palco tra qualche minuto prima di tutto però io vorrei invitare il presidente della federazione trentina della cooperazione dei go scherzi che vi porterà il suo saluto e spiegherà anche laddove nata questa idea possiamo accompagnarlo con un applauso e grazie ancora un saluto veramente cordiale a tutti voi di solito vado a braccio perché io amo parlare con le persone ma l'importanza del luogo della manifestazione delle persone mi hanno indotto ad essere prudente e a leggere un breve cenno di saluto professor sen la cooperazione trentina si onora di darle i più cordiali benvenuti la ringraziamo per aver accolto il nostro invito e di questo rendiamo merito particolare al professor zamagni che ha favorito questo incontro e che oggi lei ritrova trento ristabilendo così un sodalizio umano e intellettuale che dura fin dai tempi dell'università di oxford ringrazio naturalmente la provincia di trento il suo presidente gli organizzatori del festival dell'economia per aver colto l'opportunità di promuovere congiuntamente questa prestigiosa anteprima e infine un ringraziamento dovuto altrimenti mi tirano le orecchie va ai consorzi cooperativi che insieme alla loro federazione hanno voluto e sostenuto l'iniziativa il senso di profonda gratitudine e riconoscenza con cui raccogliamo emerito professor sen è dovuto al grande valore del suo contributo scientifico e alla corrispondenza tra il suo pensiero e la nostra azione di persone impegnate nella ricerca di una via cooperativa per fare economia impresa e per contribuire allo sviluppo delle nostre comunità sono davvero molti gli aspetti della sua ricerca e del suo pensiero che oltre a rappresentare per noi motivo di apprendimento e formazione danno basi e fondamenti teorici e operativi alla nostra attività la cooperativa qualche tema condiviso è per noi molto importante etica ed economia il nostro movimento esiste da oltre un secolo e si è ispirato fin dall'inizio grazie alle scelte lungimiranti dei padri fondatori a criteri partecipativi organizzativi e gestionali volte a combinare l'etica e l'economia ognuna delle espressioni del nostro mondo cooperativo cerca di basare le proprie scelte sui valori della solidarietà umana convinti come siamo che l'economia e la ricchezza debbano essere al servizio dello sviluppo umano capacità e opportunità per ragioni essenzialmente etiche per il nostro modo di intendere lo sviluppo umano ed economico cerchiamo di coniugare le capacità delle persone che lavorano nella cooperazione ad ogni livello con le opportunità che nelle nostre imprese continuamente si creano anche in questo periodo non facile soprattutto per offrire possibilità lavorative ai giovani i processi di modernizzazione della nostra rete di imprese in ogni settore puntano sulla capacità non solo dei singoli ma anche delle comunità per essere protagonisti del tempo in cui viviamo educazione e partecipazione democratica fin dall'inizio il nostro movimento si è basato su intensi investimenti in educazione e formazione e sulla partecipazione democratica di ognuno dei soci delle imprese cooperative alle scelte della propria impresa la formazione diffusa dei collaboratori dei dirigenti e degli amministratori rappresenta oggi una delle attività che ci distingue anche nel panorama nazionale convinti come siamo che come lei stesso sostiene la conoscenza sia una delle fonti principali della qualità dello sviluppo umano ed economico uguaglianza e giustizia le sue profonde analisi dei temi dell'uguaglianza e della giustizia ci hanno aiutato e confermato nel ritenere che non ci possa essere sviluppo senza attenzione alla giustizia sociale e che il principio di uguaglianza delle opportunità rappresenta un valore a cui tendere continuamente per la loro struttura e per i criteri gestionali che cerchiamo di promuovere le nostre imprese cooperative tendono a collegare costantemente la qualità della vita di lavoro con i risultati economici ed infine democrazia interna e apertura internazionale un ultimo aspetto della sua ricerca che tra gli altri ci risuona particolarmente importante e ci aiuta nel nostro lavoro e l'attenzione al rapporto tra democrazia delle decisioni e modi di fare impresa ed economia sia nelle singole aziende cooperative che nelle istituzioni centrali che operano al servizio del sistema all'attenzione alla democrazia interna cerchiamo sempre più di aggiungere l'apertura internazionale che il nostro sistema locale può esprimere alla ricerca di forme di dialogo e cooperazione con le altre realtà del mondo mi preme infine sottolineare almeno due aspetti della cooperazione che riteniamo possano essere ben inseriti nel dibattito di oggi pomeriggio anche in questa provincia autonoma alle imprese cooperative che qui trovano una loro significativa espressione tanto da fare del trentino un distretto cooperativo sono imprese longeve sorte 120 anni fa ancorate a valori e principi universalmente condivisi sono state create non per massimizzare il profitto nel breve periodo ma per soddisfare un bisogno delle comunità e per creare valore nel medio lungo termine e come ad esempio attraverso la destinazione degli utili a riserva indivisibile questo proposito vale la pena ricordare che le imprese cooperative hanno accantonato riserve per le generazioni che verranno pari ad un valore di 2 miliardi e 600 milioni anche attraverso la redistribuzione sotto forma di servizi ristorni e altre forme di restituzioni comunitarie valori questi che è quasi impossibile tradurre in numeri ma che sappiamo bene avere un forte impatto sulla vita della comunità trentina e lasciatemi dire l'economia cooperativa sia a livello internazionale che a livello locale non è fra le responsabili della crisi economico finanziaria iniziata nel 2008 e vengo al secondo pensiero non solo non siamo stati noi causa dei problemi ma in italia come in trentino ci siamo fatti parte attiva per risolverli vale la pena rimarcare che questa crisi è l'effetto di un modo di vedere l'economia e la società fondate sull'utilitarismo e non come invece nel nostro modo di fare economia sulla difesa e la promozione del bene comune bene comune che è il bene della persona di tutte le persone e per essere concreti le nostre imprese hanno mantenuto ed incrementato in particolare in questi ultimi anni il numero di assunzioni a tempo indeterminato e ampliato la gamma dei servizi e delle attività sia a favore dei soci che a favore delle comunità in particolare le casse rurali hanno assicurato anche nella fase più buia della crisi il credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese c'è un limite invalicabile deve essere posto alla libertà economica per riprendere il tema del festival questo limite e la dignità della persona umana fine e mai mezzo dell'azione imprenditoriale il profitto come l'efficienza appartengono e ce lo ricorda sempre il professor zamagni all'ordine dei mezzi e non a quello dei fini tutte queste ragioni è merito professor sen ci fanno sentire particolarmente riconoscenti nei suoi confronti per aver accettato di essere presente oggi tra noi e ci fanno sentire in forte consonanza con la sua ricerca e con il suo pensiero che rappresentano uno dei vertici mondiali della ricerca per la costruzione di un mondo migliore basato sulla giustizia l'uguaglianza delle opportunità e lo sviluppo umano grazie grazie al presidente schelfi per i numerosi spunti contenuti nel suo intervento tra l'altro penso che sul tema della conoscenza avrebbe speso due parole volentieri anche presidente dellai che assieme ad altri consiglieri è impegnato in assemblea legislativa e senza rubare altro tempo perché naturalmente siete qui per sentire il professore se volevo invitare sul palco tito boeri per una brevissima introduzione al tema e soprattutto per parlare della formula del festival dell'economia quest'anno senza anticipare troppo perché ricordo l'inaugurazione è per il giorno 2 nel pomeriggio castello con consiglio prego titano grazie e grazie alla cooperazione trentina per aver contribuito a realizzare questo sogno di avere amartya sen al festival dell'economia credo che proprio questo festival che ha come titolo i confini della libertà economica non potesse che aprirci con una lezione magistrale di amartya sen la marca sen è uno dei pochissimi forse assieme a kenneth arrow l'unico economista contemporaneo che abbia dedicato così tanta attenzione al rapporto tra libertà e teoria economica se andiamo indietro nel tempo nella storia del pensiero economico troviamo illustri importanti economisti che hanno scritto cose molto importanti su questo tema pensiamo il contributo di smith al varrà pensiamo games pensiamo ai e ci sono sicuramente molti e se ami c'erano tantissimi esempi di questo tipo però tra gli economisti contemporanei c'è stata molto meno attenzione dedicata a questo tema questo tema così importante perché perché gli economisti hanno in qualche modo si sono un po allontanati da questo tema forse perché c'è stato molto investimento della filosofia soprattutto della filosofia politica della filosofia del diritto su questi temi quindi un economista che volesse avvicinarsi a queste tematiche dovrebbe fare un investimento anche molto oneroso nell'imparare nella adeguarci a un glossario anche una terminologia che si è voluta moltissima nel corso del tempo se questo investimento lo ha fatto ad harvard davvero anche una cattedra di filosofia ed era uno dei pochissimi economisti che potesse dialogare quando erano ancora in vita con un click per esempio o con con john rawls di questi di questi temi quando ho dovuto cercare di definire un programma del festival di quest'anno mi sono rifatto moltissimo ad alcune delle sue opere in particolare a rationality and freedom un volume che raccoglie una serie di lezioni che sen ha dato nel corso della sua fertilissima carriera con elezioni sono dell 87 a helsinki altre del 1990 action poi ci sono le ero lecture del 91 in tante occasioni in cui ha tracciato e ha definito meglio il termini del problema e ha dato la sua definizione di libertà ci sono due nozioni di libertà nel pensiero di sempre sono molto importanti la prima è la ri la libertà come realizzazione di opportunità e la seconda è la libertà come processo la prima nazione a che vedere con la possibilità effettiva di scelta non conta tanto il fatto di poter fare una cosa quante fatte di poterla realizzare un disoccupato può scegliere di lavorare ma se non ci sono dei lavori per questa persona e difficilmente potrà realizzare questo quindi anche come riferimento alle condizioni di deprivazione materiale di molte persone si trovano soprattutto nei paesi vedi sviluppo ma anche molto in economie avanzate e poi c'è la seconda nozione di libertà la libertà come processo che invece sa più come riferimento alla noce volete libertaria c'è la possibilità di esprimersi di scegliere di compiere che si scontra con le dittature con i contrasti con gli impedimenti all'esercizio della libertà bene l'economia spesso come sottolinea in questi scritti il pensiero economico come soprattutto il pensiero economico che ha cercato insomma in qualche modo di che oggi viene definito come liberalismo ha cercato specie di usare un riferimento alla libertà una retorica del mercato come libertà che era sbagliata in realtà la teoria economica si è occupata di più del rapporto tra mercato e benessere piuttosto che del rapporto tra mercato e libertà bene nella sua ricostruzione la sua definizione di queste nozioni di libertà quindi sen ha dato un contributo molto importante e ci ha dato delle chiavi per capire tanti fenomeni mercato di per sé non è in grado di raggiungere spesso queste due libertà non fornisce una libertà nella redazione delle opportunità perché spesso il mercato non è attento a questioni distributive quindi non si occupa di guardare la distribuzione del reddito e poi spesso il mercato non sempre si accompagna anche a dei regimi democratici questo è un tema che abbiamo affrontato in precedenti edizioni del festival vi ricordate ma le abbiamo parlato di mercato e democrazia allora si diceva noi a un certo punto abbiamo scoperto il cile un paese in cui c'è un mercato e non c'è una democrazia c'è una dittatura però era una piccola eccezione poi è saltata fuori questa eccezione e macroscopica che è la cina con cui coesi stia mo un paese in cui c'è un mercato in cui vastissimi settori sono economia di mercato ma non c'è democrazia di con queste realtà noi dobbiamo fare i conti bene gli economisti non hanno studiato questi temi con l'approfondimento con l'analisi e l'attenzione teorica che ha dedicato a questi temi amartya sen ma sì sono molto cimentati su temi pratici legati a questo problema si sono occupati dei confini tra il ruolo tra l'iniziativa privata e lo stato si sono occupati le dalla definizione del ruolo dello stato e noi porteremo quindi a trento dal 2 giugno al 5 giugno economisti sono come sempre un pubblico soprattutto dei relatori stranieri che sono alla frontiera della ricerca che si sono occupati di questi aspetti hanno studiato come lo stato debba essere investitori in alcuni campi un tema davvero molto importante oggi è stato deciso che la cassa depositi e prestiti finanzierà l'acquisto di navi da crociera e giusto che soldi di contribuenti di fatto di risparmiatori che affidano i loro risparmi alle poste vengano utilizzati per comprare delle navi da crociera o invece lo stato come investitore deve occuparsi più dell'istruzione della scuola e fino a che punto e deve occuparsene fino a che punto bisogna che gli studenti che utilizza questi servizi contribuisca al finanziamento parleremo delle tasse universitarie parleremo di tutti questi aspetti c'è un'altra funzione cruciale dello stato come regolatore dei mercati il tema dell'acqua di cui parleremo al festival avremo un nuovo formati pro e contro che proprio è volto a permettere alle persone di farsi un'idea su tematiche centrali come quelle di cui si dovrebbe discutere se il referendum si faranno su questi temi come mi auguro che ci siano su questi temi per formarci inopinati quindi lo stato come regolatore chi regola questi mercati che regola le situazioni in cui ci sono monopoli naturali che regola i servizi pubblici locali il rapporto tra l'unico e privato che nell'ambito delle municipalizzate una terza funzione dello stato fondamentale è quella di garante del contratto sociale della coesione sociale anche su questo c'è un tema c'è una riflessione molto seria avviata anche come reazione alla grande recessione la grande recessione ci ha dato in eredità un debito pubblico altissimo e tutti i paesi stanno cercando di ridurre di dimagrire stanno facendo una cura dimagrante e molti paesi stanno terrorizzando molti governi che si debba ridurre il ruolo dello stato anche in campi e tipicamente erano assegnati allo stato come per esempio l'assistenza sociale il contrasto alla povertà bisogna delegare queste funzioni ad associazioni private alle organizzazioni non governative nel progetto di cameron della big society di cui parleremo al festival c'è un po questa teoria ecco quali sono i rischi insiti in questo modo di ridisegnare i confini tra pubblico e privato ecco voluto soltanto accennare ad alcuni dei temi se voi vi leggete il programma del festival il programma centrale del festival a parte arancione del programma del festival voi troverete che tutti i dibattiti confronti le occasioni che abbiamo create si snodano attorno a questo interrogativo ma non voglia davvero sottrarre altro tempo alla lezione di amartya sen e all'introduzione che non poteva che essere fornita da stefano grazie bene grazie anche a tito boeri e quindi davvero senza perdere altro tempo la parola perché salta magna questo il sen e naturalmente buon festival a tutti ho accolto con vero piacere l'invito spendere pochi minuti per introdurre la figura di amartya sen e dico che penso di non esagerare se dico che amartya sen appartiene a una schiera non troppo numerosa in effetti di economisti particolari si tratta dunque di una figura privilegiata nel panorama degli studi economici altri contemporanei perché perché come ci ha ricordato per stare alla contemporaneità keynes e successivamente john hicks in un saggio pubblicato nel 1941 pochissimo noto ma è di straordinaria rilevanza e attualità entrambi sia keynes che ci dicono che un buon economista non può essere solo un economista ovviamente questo allora suonava abbastanza frequente oggi invece ha del paradossale all economista diceva hicks deve essere storico deve essere filosofo e lui aggiungeva essendo un amante della letteratura italiana dante in particolare deve conoscere anche di letteratura ebbene il sintetizzare il contributo scientifico di scene impossibili in pochi minuti mi limito solo a ricordare quali sono le aree all'interno delle quali il contributo di saint è stato decisivo una di queste aree è la teoria delle scelte sociali se questo capitolo importante della scienza economica ha raggiunto i livelli che ormai sono tutti i nodi buona parte del merito lo si deve a se ricordiamo tutti il teorema di impossibilità di al 1953 nelle 70 sand pubblica un contributo destinato a diventare veramente decisivo per la perché intrigante l'impossibilità del liberale partiamo questo è il titolo di questo fortunato saggio un saggio che per certi aspetti è più intriganti dicevo di pre l'odiato perché in questo saggio senti mostra 1970 che ci sono delle situazioni della vita associata nell'acqua nelle quali il principio democratico può confliggere con il principio di libertà quella condizione che lui allora chiamò della libertà minimale e questo pone un problema poi un problema perché vuol dire che l'assetto istituzionale di una società non può non tenere conto di queste situazioni conflittuali perché da un lato vogliamo la libertà ma vogliamo anche la democrazia allora quando il principio democratico confligge entra in rotta di collisione col principio di libertà allora vuol dire che nell'assetto nel disegno istituzionale di quella determinata società c'è qualcosa che non funziona questo delle scelte sociali è un territorio di studio che siena ha voluto privilegiare e che testimonia dalla sua attenzione nel non sia parare la dimensione economica dei problemi dalla dimensione socio politica quella distinzione che purtroppo negli ultimi decenni si è andata è andata persa e dire che agli inizi la nostra disciplina era nota come politico l'economy cioè economia politica oggi si dice solo economia non è una dimenticanza di poco conto solo che ci consideri e se noi scorporiamo dal discorso economico la dimensione politica la realtà che andiamo a studiare assume connotati completamente diverse ma c'è una seconda area che ha reso celebre il nome di senna al mondo intero che lo studio sulla povertà e sulle diseguaglianze e l'idea di base qui è stata richiamata ieri poc'anzi è che la povertà non è solo una questione di risorse o diretto la povertà non è solo mancanza di risorse diretto ma è anche e per certi aspetti soprattutto mancanza di libertà e qui c'è quella distinzione che è stata richiamata delle due nozioni di libertà e che possiamo formulare concettualmente mantenendo inalterato il significato originario nella distinzione tra la libertà come immunità la libertà come autonomia e la libertà come capacitazione che in italiano vuol dire capacità di agire capacitazione cioè l'approccio delle capabilities che ormai è diventato noto ai più cioè l'idea è che una certa versione della teoria filosofica liberale dell'ottocento e dalla prima parte del novecento ci aveva fatto credere che alla libertà bastassero le prime due dimensioni l'immunità e l'autonomia immunità vuol dire non essere invasi nella propria sfera personale da azioni di altri quindi è la libertà da come dirà poi a isaiah berlin nel suo fortunato saggio la libertà come autonomia e la libertà di di realizzare quello che la libertà ad esempio di scelta ma se cosa ci ricorda che non basta perché bisogna arrivare alla libertà come capacità appunto io posso avere la libertà di scegliere ma se ad esempio non ho un potere d'acquisto adeguato quella libertà di scelta vanificata in altre parole non basta come dirà poi come ha detto milton friedman nel suo saggio free to choose cioè liberi di scegliere bisogna aggiungere way to be able to giusto cioè liberi di poter scegliere perché se io sono libero di scegliere ma non ho la possibilità concreta di scegliere la libertà rimane un vago filosofi e su questo il contributo di sente stato veramente decisivo soprattutto se consideriamo le applicazioni pratiche che sono state fatti pensiamo agli studi della wan dp delle nazioni unite l'indice dello sviluppo umano e così via che dimostra che quando certi idee fanno presa sulla realtà prima o poi si traducono anche in schemi operativi in proposte e politicamente ridere ma c'è poi una terza area dove io almeno considero molto dei direi rilevanti il contributo di saint e l'area e la dimensione che potremmo dire epistemologica cioè dei fondamenti del ragionamento economico il punto è che per tutta una serie di ragioni come nel suo fortunato saggio di diversi anni fa economia ed etica senza ha insegnato l'economia nasce da una costola dell'etica mai dobbiamo dimenticarlo nasce da una costola per significare che è una particolare applicazione del giudice del discorso del giudizio etico ma nel corso del tempo sappiamo come sono andate le cose è prevalsa l'altra linea di pensiero vogliamo chiamarla tecnocratica un importo nei nomi secondo la quale tra etica ed economia non ci sarebbe nulla da spartire la economia non avrebbe bisogno di fare i conti con la dimensione etica perché possiede rebbe già al proprio interno una sua etica dunque non ha bisogno di sporcarsi le mani con il discorso etico dove poggia questa questa distinzione o meglio questa separazione nella in quella assunto antropologico che è l'assunto dell'uomo economico è difficile trovare un giovane studente che frequentando i corsi di economia nell'una o nell'altra facoltà non impari chen dall'inizio che l'economista è quello scienziato sociale che studia il comportamento dell'uomo economico l'uomo sociologico poi lasciato al sociologo l'uomo ethic usa al eticista chi si occupa di etica così bene sen si è battuto e direi con successo se giudichiamo dall'impatto che ha avuto quest'idea contano questa separazione separare ciò che nell'umano è tutt'uno non può che produrre delle deviazioni e delle conseguenze irrimediabilmente pericolose come stiamo ora queste idee di sé sono state oggi confermate da quel nuovo approccio della scienza economica che è noto come sperimentali con amici economia sperimentale all'epoca in cui sand scrisse queste cose non aveva ancora a disposizione i risultati più rilevanti dell'economia sperimentale dal dilemma del prigioniero al gioco dell'ultimatum al dilemma del viaggiatore giochi che chi ha studiato economia sa bene eccetera e questo è importante perché vuol dire che ancora una volta quando l'idea è centrale e centrata prima o poi risulta confermata e quindi la proposta di sel è esattamente quello di allargare il discorso economico non ridono l'approccio di scena e anti riduzionista non basta avere avere accettare il trade off tra l'eleganza formale dei modelli e la loro pregnanza e soprattutto la loro rilevanza ecco perché dicevo dando a concludere perché il lavoro di sel è veramente esemplare uno può anche poi su singoli punti esprimere posizioni diverse ma non è questo il punto che merita attenzione le tre aree che ho brevemente illustrato sono più che sufficienti per farci apprezzare e per concludere vorrei ricordare che ci sono due tipi di pensiero almeno dall'antica grecia e dal filosofo contemporaneo di aristotele indiano al quale se dobbiamo assen il fatto di aver solo fatto riscoprire e cioè cauti lla che era un metafisico molti noi tendiamo a sottovalutare questo ma in un più o meno nello stesso periodo di tempo in grecia e in india paesi lontanissimi allora avevano sviluppato linee di pensiero filosofico molto simili cioè metafisica ebbene uno dei punti di questo insegnamento era che ci sono due tipi di pensiero il pensiero calcolante e il pensiero pensante il pensiero calcolante il pensiero che ci aiuta al problem solving alla soluzione del problema è il modello dalla national choice che tutti gli economisti conoscono ma in quella direzione ed è un pensiero importante beninteso non avessimo il pensiero calcolati ma abbiamo bisogno anche dall'altro pensiero e cos'è il pensiero pensante il pensiero che ci indica la direzione cioè il senso dell'incedere in questo caso della ricerca economica ecco direi in sintesi che dobbiamo essere grati profondamente grati ad amati al sen perché ci ha fatto vedere che è possibile fare teoria economica alta teoria economica senza separare pensiero calcolante e pensiero pensante e di questo ripeto non faremo non finiremo mai di essergli grati e io personalmente ho imparato molto da lui e a lui devo molto della mia come dire riflessione personale grazie morte benissimo spero che vi sentiate è fantastico privilegio per il sottoscritto trovarsi qui oggi a trento e sono quantomai grato agli organizzatori del festival per avermi invitato sono grato dunque al professor boeri e ringrazio anche le diverse cooperative per il loro contributo nel mio incontro con la stampa questo pomeriggio dicevo che vendi a trento per la prima volta molti molti anni fa e guardando al pubblico posso anche dire che venni a trento la prima volta quando la maggior parte dei presenti ancora non era nata correva l'anno 1954 io stavo ancora studiando ero uno studente a cambridge visto che a quei tempi appunto vivevo in inghilterra per me fu un'esperienza assolutamente affascinante venire in italia il paese della grande pittura rinascimentale e ebbi modo in quello in quell occasione di visitare anche verona venezia ed altre città in aggiunta a tutto ciò devo dire che trento aveva per l'appunto attirato il mio interesse politico sapevo già allora qualcosa del movimento cooperativo ma in quell'occasione non ebbi modo veramente di toccare con mano la realtà del movimento cooperativo per me è una cosa veramente meravigliosa dunque avere avuto oggi l'occasione di ritornare a trento e questo a distanza di quasi sessant'anni e soprattutto l'occasione per vedere in azione il movimento cooperativo vi ringrazio dunque di tutto cuore per la gentile ospitalità e per le cordialissimi parole di benvenuto che mi sono state rivolte dal movimento cooperativo e dal professor boeri e ringrazio naturalmente anche stefano zamagni che ha il grande pregio di essere quanto mai obiettivo io non vi sono abituato alla lingua italiana però devo dire che ho anche una grande simpatia per la lingua italiana e per stefano in particolare ed è stato veramente più che gentile nel riferirsi alla mia opera e alla mia carriera bene il titolo del mio intervento di oggi è la portata ai limiti della libertà economica speriamo che rimanga anche un po di tempo per un dibattito e per le domande non molto tempo fa negli anni 80 e negli anni 90 il capitalismo scopo di lucro sembrava trionfare le imprese erano quanto mai sfiorati nelle vecchie economie capitaliste dell'occidente nonché nei nuovi centri in cina e nell'asia orientale forse prima anche in giappone i nemici dell'ideologia capitalista erano stati umiliati e persino il welfare state lo stato sociale veniva frequente frequentemente presentato come un eufemismo per non dire spesa dissoluta e i burocrati di governo venivano accusati di sperperare il denaro duramente guadagnato è risparmiato dai consumatori in nome del benessere pubblico l'efficacia dell'economia di mercato ed il potere del capitale erano divenuti il messaggio centrale sebbene le economie americane ed europee avessero avuto parecchi problemi nella prima metà del ventesimo secolo in usa l'esperienza della grande depressione degli anni 30 nel secondo dopoguerra l'economia di mercato era eccezionalmente di dinamica e ha generato un espansione senza precedenti per l'economia globale nel corso degli ultimi 60 tutto dunque sembrano suggerire che l'economia di mercato fosse lanciata verso una corsa assolutamente orientata al successo da allora le cose indubbiamente sono cambiate il 2008 è stato un anno di crisi economiche non il primo ma sicuramente quello caratterizzando dalle crisi più gravi più evidenti innanzitutto una crisi alimentare seguita da una crisi petrolifera ed infine al termine dei mesi estivi l'inizio di una gigantesca premesse recessione per un po di tempo l'economia capitalistica internazionale sembrava essere in caduta libera con tutta una spirale di fenomeni annessi e connessi e alta disoccupazione diffusa bancarotta da parte di istituti bancari e di imprese industriali o privati con frequenti perdite anche sul piano privato per persone che non riuscivano più a pagare le rate del mutuo avversità queste che hanno colpito le persone usino nei paesi più ricchi del mondo e gli stati uniti in primo luogo un gigantesco crollo dunque della fiducia a livello di imprese della fiducia dei consumatori per arrestare questa caduta libera e si è reso necessario il ricorso a quello che era considerato il vecchio nemico rossi dario e dunque si è imposto il bisogno di un impegno quanto mai consistente da parte dei governi un impegno dunque su scala gigantesca per puntellare le economie dei paesi più duramente colpiti questa caduta libera sicuramente ora si è arrestata grazie ai grandi interventi di salvataggio e la potente dichiarazione da parte degli stati del mondo che hanno segnalato la loro intenzione di non volere che la recessione degenerasse in una depressione e credo che la svolta a livello globale sia stato l'incontro del g20 a londra nell'aprile del 2009 guidato dal premier gordon brown il mondo dell'economia non è ancora tornato alla normalità e dunque la disoccupazione continua a rimanere piuttosto elevata in particolare in europa in america ed alcuni paesi come la grecia il portogallo e l'irlanda affrontano l'audio assistente minacciati eventuali nuovi disastri ci sono pochi dubbi sul fatto che il primo fattore per la crisi economica mondiale a partire dal 2008 sia stato all'azione irresponsabile soprattutto negli stati uniti e numerose istituzioni e imprese finanziarie che hanno posto al primo posto la ricerca dei profili in un momento di danaro relativamente basso costo in particolare alimentato dai disavanzi meglio dai sordo mostra della bilancia commerciale cinese i nudi strumenti del commercio elettronico anno lubrificato il processo di espansione implacabile delle istituzioni finanziarie il che ha reso sicuramente difficile una assunzione di responsabilità queste istituzioni sono istituzioni che brillano nell'immagine della loro presunta prosperità dell'oro della presunta ricchezza e questo sicuramente è un fenomeno cui ha contribuito la liberalizzazione in corso negli stati uniti già dai giorni del presidente è seguita però anche da tutte le altre successive politiche dei precedenti è stato uno lexie 1 importa di quale schieramento in questo sino a george bush quindi le imprese hanno esercitato una libertà assolutamente senza freno la libertà di adottare iniziative economiche anche quando queste mettevano a repentaglio la loro clientela e in ultima analisi le imprese stesse dinanzi ai problemi che sta affrontando il mondo oggi ci sono due quesiti che emergono intorno una certa frequenza uno riguarda il capitalismo è un altro l'idea della libertà economica il primo è sostanzialmente il seguente di quali riforme ha bisogno il capitalismo e dovremo sviluppare un nuovo capitalismo più resistente più robusto più efficaci ma anche più attento ed umano secondo quesito riguarda invece l'idea come dicevo della libertà economica non dovremo limitare la libertà economica al fine di garantire l'efficienza e l'equità del mondo dell'economia entrambi i quesiti sono importanti e vanno presi in considerazione dal momento che si riferiscono a delle tematiche che hanno sicuramente senso e sono di immediata comprensione tuttavia credo che entrambi così ti siano stati mal posti e siano fuorviante infatti le scienze economiche non riguardano soltanto la capacità di rispondere bene ai quesiti ma anche di formulare i crisi di giusti ed è proprio questa la direzione in cui io intendo muovermi anche se cerco naturalmente di rispondere alla ragionevole curiosità che sta alla base di questi quesiti che fosse sola normali boschi allora iniziò a non chiedere dovremo cercare una qualche nuova forma di capitalismo una volta devo dire o meglio due anni fa ho avuto persino modo di intervenire ad una conferenza a parigi cui aveva invitato il presidente sarkozy con la partecipazione anche della cancelliera merkel è dell'ex premier tony blair e devo dire che anche in quell'occasione si era visto che una delle difficoltà quando si parla del neocapitalismo è che non è del tutto chiaro quali siano i requisiti essenziali che occorre soddisfare perché un'economia venga considerata capitalistica se l'attuale sistema economico deve essere riformato che potrebbe trasformarlo in un nuovo capitalismo piuttosto che in qualcosa d'altro quali sono le caratteristiche specifiche la presenza del uguali fa sì che si possa definire un sistema precipuamente capitalistico vecchio o nuovo che sia se guardiamo ai manuali è chiaro che quando ci si basa il fatto di basarsi sui mercati per le transazioni economiche di solito viene considerato un principio basilare per che un'economia venga considerata capitalistica e di converso anche la dipendenza dalla motivazione del profitto e dell'utile così come i diritti individuali basati sulla proprietà privata vengono solitamente considerate delle caratteristiche archetipiche del capitalismo tuttavia se questi sono dei requisiti assolutamente necessari per il capitalismo i sistemi economici che abbiamo attualmente ad esempio in europa in america sono veramente capitalistici tutti i paesi benestanti del mondo sto parlando dei paesi europei ma anche degli usa del canada del giappone di singapore e centra ormai da un certo periodo di tempo dipendono fortemente dalla transazioni che si verificano al di fuori dei mercati ad esempio le prestazioni per la disoccupazione le pensioni pubbliche altre caratteristiche della previdenza sociale la messa a disposizione dell'istruzione scolare dell'assistenza scolastica è tutta una varieta di altri servizi che vengono erogati in funzione di accordi che non sono accordi di mercati i diritti economici legati a queste transazioni molto spesso non si basano sulla proprietà privata o su diritti di proprietà l'economia di mercato stessa per il suo funzionamento ha dovuto fare affidamento non soltanto sulla massimizzazione degli utili ma anche su altre motivazioni alcune delle quali hanno limitato e modificato la ricerca sfrenata di profitti o di utili pensiamo ad esempio alla notevole andamento dei sistemi capitalistici nei giorni in cui le cose andavano bene piuttosto che male che si basava appunto su una combinazione di istituzioni che andavano è inoltre l'approccio basato esclusivamente su un'economia di mercato intesa alla massimizzazione del profitto il principio della proprietà privata quindi alla base di questa tematica c'è un quesito più fondamentale ovvero se il capitalismo sia o meno un termine di uso usato in modo particolare oggi ci sono naturalmente le grandi etichette che spesso alimentano la loro fama da se ci sono persone e anche che trovano piacere nel avvalersi delle mostrine che di solo così solito vengono associate a queste idee linea del capitalismo sul piano storico ha svolto sicuramente un ruolo fondamentale ma quella utilità potremmo anche considerarla oggi abbastanza esaurita ad esempio i lavori pioneristici di adam smith nel xviii secolo a sostegno di quello che poi sarebbe stato chiamato un capitalismo evidenziavano lucidità e il dinamismo dell'economia di mercato e spiegavano perché soprattutto come funzionasse quel tipo di dinamica e dinamismo l'indagine causale di smith farne va dunque una diagnosi di illuminante proprio nel momento in cui quel tipo di dinamismo stava emergendo in tutta la sua potenza ed il contributo reso dall'opera la ricchezza delle nazioni nel 1776 sicuramente fu determinante nello spiegare questo tipo di approccio economico smith mostrava come ad esempio il liberalismo in materia commerciale spesso potesse rivelarsi quanto mai utili nel generare benessere economico consentendo la specializzazione della produzione la divisione del lavoro queste elezioni sicuramente rimarranno rilevanti anche in futuro le analisi economiche seguite a quelle prime esposizioni sul mercato e sul capitale nel xviii secolo sono riuscite a definire e in maniera soli dalla concezione della logica del sistema di mercato in quella che possiamo definire economia del mainstream tuttavia persino mentre i contributi positivi del capitalismo attraverso i processi di mercato e le motivazioni dell'utile venivano chiaramente spiegati ed illustrati emergevano con l'altra entrata gerenza anche i lati negativi c'era infatti un numero di critici soprattutto socialisti primo fra tutti karl must che in modo assolutamente influenti discute là dell'opportunità di censurare il capitalismo ma oltre a questi pensatori persino per adams mef le gigantesche limitazioni di un'economia di mercato assolutamente principe e che aveva sposato la sola motivazione del procinto risultavano del tutto chiare e in effetti i primi fautori dell'uso dei mercati incluso schmidt stesso non consideravano il meccanismo di mercato puro come un assoluto maestro di eccellenza si diceva anche l'egoismo potrei potrei poteva sembrare sufficiente per spiegare la ragione per cui si cerca di commerciare però non è l'egoismo puro ricercato al di sopra di tutto il resto a rendere il commercio e le relazioni imprenditoriali sostenibile sostenibili efficaci ed efficienti smith infatti diceva anche che si se questo magari può sembrare sufficiente ciò che invece rende sostenibile ed efficiente ed efficace le relazioni commerciali è un altro tipo di motivazione e vi darò un altro esempio che si riferisce soprattutto alla crisi del 2008 alla perdita di fiducia nel sistema finanziario in termini generali e questo è quello che diceva nel 1776 schmidt quando la gente di un determinato paese ha fiducia nella fortuna dell'integrità nella prudenza di un particolare banchiere e ha fiducia al punto tale da ritenere che questa persona sarà in grado di ripagare in qualunque momento le cambiali che verranno presentate e che quindi queste cambiali hanno lo stesso valore di moneta corrente e quindi di oro e argento ebbene da questa fiducia può scaturire in qualunque momento appunto moneta corrente ebbene schmidt spiegava perché questa esigenza e questo bisogno non sempre necessariamente sussistono e credo che me stesso quindi non avrebbe trovato nulla di particolarmente sconcertante nelle difficoltà che affrontano oggi banche e le imprese questo grazie proprio alla psicologia della paura e alla continua sfiducia e gli uni nei confronti degli altri che impedisce di scongelare i mercati del credito ora io credo che si possa dire che smith in molti contesti abbia assolutamente sostenuto il contrario infatti se la era di tutte le virtù quella che è più utile all'individuo noi dobbiamo guardare proprio alla generosità e allo spirito pubblico come alle qualità più utili per gli altri e la fiducia di smash nell'importanza della cooperazione rimane forte e mi sembra il caso di ricordarlo proprio qui in trentino rimase forte persino nel momento in cui egli stava spiegando il ruolo positivo ma limitato dell'egoismo vale la pena anche ricordare in questo contesto soprattutto dal momento che dobbiamo tener conto anche dello stato sociale che poi sarebbe emerso successivamente in europa ebbene vale la pena ricordare che nei suoi vari scritti la sony arti gente la soverchiante preoccupazione this mess per il destino dei poveri e degli svantaggiati è comunque preminente diciamo che il fallimento più immediato del meccanismo di mercato sta e delle omissioni piuttosto che nelle commissioni nelle cose che il marga ii mercato lasciando un fante l'anamnesi economica di schmidt andò oltre tutto questo non soltanto era un difensore del ruolo dello stato nell'erogare i servizi pubblici come l'istruzione nell'ambiente viaria e la povertà ma interessava anche la lotta da parte dello stato le l'uguaglianza e la povertà in relazione appunto all'economia in generale all'economia di mercato ad un certo punto l'autore parla appunto del intervento pubblico e fece anche delle generalizzazioni devo dire che smetta generalizzata molto e in relazione abuso ma questo aspetto disse che praticamente ogni il tar ed intervento fatto dallo stato per i poveri alla fine si rivelava corretto e giusto invece ogni intervento a favore dei ricchi necessariamente doveva essere sbagliato e questa osservazione interessante ma c'era anche un altro punto che sollevava appunto e che è questo che l'intervento non è di per se è giusto o sbagliato dipende da quale lo scopo è l'obiettivo ecco ho perso il filo sono arrivato ho fatto una digressione smith dell'importanza delle motivazioni questo l'ho già letto di quest'anno già mandato ma smilza non uso mai il termine capitalismo in fieri è veramente sarebbe difficile ritrovare nella sua teoria nei suoi lavori sulla sufficienza dell'economia di mercato questo termine non ne ha mai parlato nella necessità di accettare il predominio del capitale la crisi economica attuale in parte è stata generata da una sovrastima della saggezza dei processi di mercato che vedono un attivismo economico eccessivo senza regole in nome del fitto questi limiti esistono sono già stati individuati nel xviii secolo come dicevo da adam smith si tratta quindi di problemi e già analizzati anche se sono stati spesso trascurati è stato al potere degli stati uniti ma anche in tante parti dell'europa e si sono occupati di smith ma citandolo anche in modo improprio come vi dicevo anche precedentemente in relazione ad esempio del mugnaio del macellaio evidentemente non hanno letto tutto il corpo nell'opera di smith e smith voleva una diversità istituzionale e la varietà motivazionale non voleva che ci fossero dei mercati monolitici e non voleva che predominare il profitto ma voleva questa varietà e questo richiedeva anche il sostegno da parte di altre istituzioni al fine di perseguire il benessere e la libertà anche della persone questo pressoché un leva che il mercato venisse veicolando limitato venisse corretto nella parte delle altre istituzioni per prevenire l'inefficienza l'iniquità e di giustizia quindi una tendenza che può esistere nel assumersi un rischio eccessivo nel perseguire il profitto e ritornando appunto a sinistra anche lui aveva parlato di questi aspetti dicendo che lasciare al mercato un pieno controllo del credito per esempio era un errore che tenta sempre in relazione a questo aspetto il beli e di scrisse appunto dal suo punto di vista più filosofico e causa interessante questo ci ha fatto di rivolgersi all'economista primario al mondo spiegando appunto come dovesse funzionare l'economia e il mercato questo è un esempio che mi piace citare proprio perché dimostra avuto quello che stavamo vincendo e bentham a un certo punto penso anche che il fatto che non gli venisse data risposta significava che i due erano perfettamente d'accordo comunque ritornando smith smith e chiedeva che ci fosse un intervento anche bentham occupato di questo aspetto e forse possiamo dire che reggano aveva più seguito gli eventi comunque no dovremmo chiederci questo il modo corretto di analizzare la questione e non considerare quale forma di capitalismo informato in sia necessario non dobbiamo cercare di definire il capitalismo non preoccupiamoci ne dovremmo invece chiederci quale tipo di equilibrio tra le istituzioni serve c'è stato e mercato qual è il tempo di equilibrio che dovremo perseguire questa è la domanda fondamentale e se questo va contro l'ideologia capitalista socialista vuol dire che stanno così perché la domanda fondamentale lo ripeto concerne l'equilibrio tra istituzione tra lo sguardo è terminato e non la definizione del capitone e c'è quindi l'esigenza di riesaminare riformulare la questione della libertà economica delle più forti delle lezioni imparate con l'esperienza vogliamo veramente parlare in termini negativi dell'importanza della economia della libertà economica e di avere una maggiore comprensione della libertà come concetto generale della libertà economica in particolare ecco io credo che ci sia bisogno assolutamente che dobbiamo focalizzarci su questo secondo aspetto qualsiasi approccio che sia focalizzato concentrato sulle persone deve proprio prendere in considerazione l'importanza della vita che viene condotta dalle persone se vogliamo concentrarci sulla lista nera delle persone allora il quesito che si pone immediatamente a che fare con la comprensione della ricchezza e della povertà della vita umana è molto importante attribuire la giusta importanza scusate il bisticcio di parole alle libertà vere delle persone cioè di mille persone veramente godono e questo è in linea sia con l'analisi di adam smith e sulle opportunità che le persone hanno il tipo di vita libera che sicuramente era così accattivante per karl marx come capiamo già dalle sue prime opere nel manoscritto economico filosofico per esempio del 1844 ma quali sono le cose che veramente siamo liberi di fare liberi di essere queste sono le domande fondamentali quali sono le nostre vere capacità ecco nel mio lavoro negli anni passati ma anche in questo mio ultimo libro l'idea della giustizia io mi occupo proprio di questo tra l'altro queste sono opere che sono pubblicate dal montatore sono anche disponibili in inglese ecco ci sono titoli e traduzioni anche in italiano non preoccupatevi anche se io cento in inglese naturalmente sono disponibili anche le opere in italiano non vi sto dicendo devi comprare per forza e potete anche andare in biblioteca prenderlo in prestito a una cosa che mi premeva a dirvi è che c'è in sostanza la traduzione in italiano della maggior parte dei miei scritti e questo vale anche per l'ultimo libro l'idea della giustizia una concezione abbastanza ampia della libertà e della giustizia è molto lontana da altri approcci più limitati alla visione della libertà e della valutazione numero che la giustizia in modo non troppo ristretto e questo è importante soprattutto nella nostra compressione di determinati diritti e libertà delle persone che le persone dovrebbero avere su cui si concentrano per esempio ai libertari funzionali bisogna pensare se questi rende effettivamente poi vengono anche esercitati e se una persona si dava la verità appunto di agire e di esercitare questo diritto allora con questo diritto è pienamente dato mai libertà in un punto spesso non approccio più limitato e molti dei diritti libertari naturalmente anno lo strumentale nel portare avanti una dieta sociale libera veramente ma al perseguimento della giustizia non può limitarsi a questo faccio un esempio forse potremmo per esempio che è bello sapere che lo stato non impedirebbe a nessuno neanche al più povero di andare a capri o ad acapulco in vacanza anche se poi è molto poco plausibile che questa possibilità diventi realtà e ovviamente non è che si impedisca ad un povero di fare una cosa ma evidentemente ci sono altri veicoli la società deve andare oltre la garanzia del diritto degli individui di fare ciò che possono per conto proprio senza interferenze o aiuti dall'esterno è stato piuttosto deve considera deve considerare che cosa la società e lo stato possano fare in modo ragionevole per agevolare questa libertà degli individui di fare quello che desidera e c'è una complementarietà proprio tra questi due livelli e su questo io mi sono soffermato già molti anni fa e ottenuto anche delle lezioni su questo e questo poi anche portato dei riconoscimenti grazie al mio lavoro sull'etica moderna e credo che ci siano stati pubblicati anche appunto gli heat in italiano ho parlato proprio del ruolo della libertà individuale e della comunità noi non dobbiamo pensare le due cose come teese giunte ma come complementari avere la libertà di essere istruiti di non avere fame di evitare la povertà di avere cure mediche laddove necessario di avere un lavoro dignitoso e avere altre opportunità positive ecco tutte queste sono questioni correlate alla libertà e alla libertà economica la libertà è fondamentale nell'analisi sociale è concentrata sulle persone questo deve essere affrontato nel modo giusto ecco io credo che ci siano state anche reazioni negative nei confronti dell'approccio libertarie relazione appunto alla libertà economica dice non è poi così importante molto importante come ogni aspetto della libertà e perché il permesso di fare qualcosa è un complimento appunto la libertà di poterlo effettivamente fare per seguire questa prospettiva di libertà ci sono note ma ovviamente molte difficoltà da affrontare di questo abbiamo già parlato la libertà molti aspetti molte facce diverse il professor zamagni ha già toccato proprio questi aspetti molto gentilmente ha fatto anche riferimento a una mia precedente pubblicazione cosa che mi imbarazza sempre appunto perché devo dire insomma che io sapevo una cosa e poi altri arrivano altre 500 cose in risposta è questa insomma mi lusinga ma mi imbarazza anche e naturalmente io direi posso dire questo per riassumere che la democrazia sia l'esercizio della libertà politica e presuppone l'utilità e neanche in unanimità ecco tutti questi aspetti possono essere facilmente in conflitto però il perseguimento del fine ultimo suo essere comunque possibile ma dicevo la libertà molti aspetti di questa inevitabile fanno tutti parte della stessa storia e l'economia anche in questo è un buon è un buon esempio ci sono vari aspetti da considerare un tutto muove nella stessa direzione e naturalmente dobbiamo attingere a varie teorie anche quella anche quella libertaria per esempio nel occuparci della funzione della tortura e questo per determinati fini purtroppo una cosa che accade spesso nel mondo nel nome della cosiddetta sicurezza globale ecco nel fare la propria voce a protestare contro la folla tortura sarebbe particolarmente importante per esempio riconoscere la rilevanza degli aspetti libertari claps ci della libertà chiedendo a gran voce che ogni essere umano sia e debba essere libero dal l'impressione con la forza del dolore d'illuminazione da parte degli altri incluso lo stato e qui io penso all'opera sulla libertà di john stuart mill e ci sono poi altri aspetti della libertà dove ci si concentra ad esempio sul vantaggio economico e sociale e in generale sulla disuguaglianza nelle vite delle persone appunto all'interno di una società questi aspetti della libertà possono essere meglio compresi se noi consideriamo ciò che adesso in letteratura viene definito in termini di capacità che io appunto socio anche ad un documento scritto nel 79 che la capacità appunto dicevo che riflette le opportunità da parte di una persona e le possibilità quindi di essere e fare io non dico di essere stato il primo a parlare dell'idea di capacità ho cercato invece di affinare piuttosto questo questo concetto ma naturalmente è un concetto che il sistema è già primo prima in india può addirittura terzo secolo nel terzo secolo avanti cristo in india ci fu appunto un pensatore che parla della della capacità e poi c'è stata una lunga tradizione di scuole che si sono occupate del concetto di capacità ma dicevo tutto è partito addirittura un terzo secolo avanti cristo e appunto facciamo riferimento alla capacità come le opportunità di una persona di essere e di fare delle cose naturalmente le cose che per noi sono più importanti sono quelle che vogliamo proseguire e raggiungere ma andando oltre questo l'idea di per sé della libertà e correlata alla nostra libertà di decidere che cosa vogliamo scegliere e visto che io sono sempre stato molto impegnato politicamente devo dire che mi sono occupato moltissimo appunto dell'aspetto della libertà di scegliere anche in relazione a milton friedman e ho detto che l'autore sostanzialmente non ne ha parlato ne ha parlato in termini di utilità ma questo non va bene bisogna considerare mille mike per capire veramente che cosa sia la libertà di scegliere mentre friedman si concentrano appunto sull'aspetto utilitaristico piuttosto che quello libertario ecco noi qui abbiamo la possibilità di proprio celebrare l'importanza dell'essere libero veramente libero quindi non solo avere il permesso di essere libero e questa è una distinzione importante e questo anche una differenza che troviamo nei vari schieramenti quindi essere non soltanto per il permesso di essere liberi e fare ciò che desideriamo ma questo non riduce l'importanza della libertà di scegliere di scelta nella difesa ad opera di karl marx dell'importanza della libera scelta dell'individuo e questo si riferisce ad un'altra pubblicazione l'ideologia tedesca che sopra scritta da marx con engels e con marx e dice questo le condizioni a favore del libero sviluppo attività degli individui sotto il loro controllo sostiene che questa la cosa importante e nota anche che questo dovrebbe consentire all'individuo di essere padrone del proprio destino piuttosto che il caso di denti il padrone appunto del destino delle persone e naturalmente questa è l'idea realizzata di una vita molto romantica evidentemente era una figura molto romantica ma voglio citano di nuovo marx e che che scrisse allora per me sarà possibile fare una cosa oggi è un'altra cosa domani cacciare la mattina andare a pescare il pomeriggio allevare bestiame la sera e poi fare critiche dopo cena e così come ritengo senza dovrà essere necessariamente un cacciatore un pescatore un allevatore o un critico credo che questa sia una citazione bellissima che ci fa capire anche quanto fosse intellettuale un'intrusione urbano proprio marx che definisce appunto l'attività dell'elevatore con me appunto un'attività che si svolge la sera evidentemente non è che uno porta fuori e le mucche e la sera e qui in trentino lo sapete non sapete bene evidentemente era prettamente un intellettuale urbano ma perché ho fatto questa citazione perché qui non abbiamo soltanto una celebrazione della varietà ma abbiamo anche una celebrazione quindi una sottolineatura dell'importanza della scelta e qui di vago per dire questo che vediamo una tensione in smith non resisto a dirvi quest'accordo di questa cosa perché smith ha discusso delle norme e beneficio della dell'economia di scala e della specializzazione e adams vetta si è concentrato fatto solo aspetto della specializzazione e istruzione e l'apprendimento sul lavoro fanno la differenza e se si specializza si diventa molto molto bravi e questo è stato perseguito e questo è giustissimo però se ci si specializza poi si può finire per rifare sempre sempre la stessa cosa magari avete visto tempi moderni di charlie chaplin ricordate l'operaio che continuava a tirare i bulloni nello stesso modo ecco smith di questo si è occupato nella ricchezza delle nazioni in relazione alle persone che fanno la stessa cosa in modo ripetitivo la stessa operazione da mattina a sera naturalmente qui c'è un problema e facciamo riferimento alla divisione delle mansioni alla specializzazioni ea quello che dobbiamo e possiamo fare per migliorare il sistema ecco il sistema marx ritorna proprio su questo dicendo che è importante fare poter fare cose diverse ma è altrettanto importante poter scegliere che cosa fare vorrei concludere quindi dicendo che la cosa principale non è limitare la libertà ma espanderle queste libertà il più possibile per tutti la celebrazione della libertà è una causa incredibilmente importante per tutti noi noi dobbiamo liberare l'idea di libertà nel senso che non dobbiamo pensare che possa essere imposta nel quadro di una visione politicamente ristretta della libertà come permesso e questo va difesa della libertà e credo che noi veramente questa lotta oggi proviamo grazie che il signore che doveva parlare dirigere l'orchestra mi è stato detto che abbiamo a disposizione 15 20 minuti per non una vera e propria discussione quindi se ci sono alcuni pensavo che dovesse essere quel signore non ho difficoltà a farlo io quindi se ci sono alcune domande ovviamente sintetiche il proprio ceo se n è lieto di dare ad esse risposta se ci fosse un microfono che gira per la rai quindi ma sono stato molto sollecitato anche dai numerosi riferimenti storici che il professor sen ha fatto alla consapevolezza diciamo dei fondatori della teoria economica e sui limiti dell'economia di mercato vorrei chiedere al professor cent se è al corrente che cosa pensa del dibattito che purtroppo è venuto in auge in italia negli ultimi tempi sull'ipotesi di modificare l'articolo 41 della nostra costituzione che è una norma che sta all'apice del nostro ordinamento giuridico ed economico e che poneva 60 anni fa alla nostra società l'obiettivo di realizzare un equilibrio tra libertà economica appunto scelte sociali intervento della collettività e dello stato nell'economia ecco non vorrei che questo dibattito forse in questo momento una delle molte strategie per nascondere un fallimento politico anche attraverso tanti sistematici attacchi alle nostre istituzioni mi chiedo appunto se non sia e mi scuso se entro così nel vivo dell'attualità politica italiana di questo momento il tempo politicamente e democraticamente di mettere fine a questo dissennato insipiente tentativo di dilapidare il patrimonio di civiltà che abbiamo ereditato dalle precedenti generazioni grazie ma questa è una domanda squisitamente italiana riferita all'articolo 41 della costituzione difficile che io possa farvi riferimento allora non si può scrivere di un paese si dice tra gli economisti a meno che non ci sia stata la possibilità di sorvolarlo in aereo almeno una volta questo semplicemente per dirvi che non è opportuno parlare di qualcosa che non si conosce c'è però una lezione importante secondo me da ricordare che quella del rispetto il rispetto del patrimonio anche culturale ereditato questo patrimonio per quanto riguarda l'italia sicuramente a che fare molto anche con il concetto di libertà sto pensando anche ai numerosi martiri della resistenza in questo paese e quindi sono assolutamente consapevole del fatto che ci sono state persone che hanno sacrificato la loro vita per la causa della libertà queste sono cose importantissime dunque sono assolutamente dalla sua parte quando evoca il bisogno di difendere questo tipo di patrimonio però glielo dico chiaramente non vorrei che domani mattina i giornali scrivessero che io abbia preso questa o quella posizione sull'articolo 41 della costituzione italiana e per questo motivo preferisco non parlarne grazie ci sono altri professori una domanda sulla libertà di informazione lei il suo libro libertario globalizzazione di dieci anni fa leggo la crescita economica alla libertà di informazione senza informazione non c'è crescita economica purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto un eccesso di informazione un caos informativo al punto che durante la bolla non ci siamo accorti che molte informazion era fiction bloomberg e reuters tutti i giorni ci davano notizie clamorose che poi venivano smentite e contemporaneamente la crisi esplodeva in italia abbiamo un problema informativo molto serio la crescita economica non funziona e la informazione è fiction lei parla per primo del legame fondamentale tra libertà di informazione e crescita economica perché queste cose non vengono dette a livello internazionale e anche nazionale grazie se queste mie emozioni siano state adottate o meno a livello internazionale o nazionale la maggior parte delle cose che io dico comunque non viene adottata quindi sono piuttosto realistico non voglio essere megalomane per carità non voglio esagerare di questo problema del flusso delle informazioni e parliamo anche di informazioni che si rivelano sbagliate informazioni fuorvianti però la questione c'è un modo per porre rimedio a queste informazioni fuorvianti e probabilmente l'unica cura è un plus di informazione noi semplicemente veniamo ingannati da un uso economico dell'informazione non è informazione di per sé ad essere qualcosa di negativo quindi io sono uno dei fatti autori di maggiore libertà per i media maggiore libertà di informazione e quindi mancanza di costrizioni e di censura e se mi è consentito un riferimento al mio paese l'india devo dire che abbiamo fatto parecchi progressi con una legge una legge specifica portata avanti da una grande attivista appoggiata da parecchie incluso il sottoscritto il parlamento infatti ha approvato una legge che ha avuto delle implicazioni fondamentali se pensiamo a tutta la serie di processi legati al momento al tema della corruzione so che voi avete avuto diverse commissioni antimafia istituzioni sto pensando a una personalità come violante quindi so che si fanno questo tipo si prendono questo tipo di iniziative però ecco ritorniamo all'india e alla corruzione ogni individuo naturalmente ha il diritto di vedere la propria libertà tutelata anche sul piano giuridico quindi siamo ancora solamente all'inizio però sono molto lieto di questa sua domanda io chiedo più informazione questo non per revocare nulla che io possa aver detto in quel libro nel 1999 però credo che sia opportuno affrontare il problema della cattiva informazione la risposta deve essere meno restrizione più informazione meno censura da parte del governo e talvolta la censura non viene dal governo stesso talvolta sono gli organi di stampa stessi ad avere esitazioni il problema esiste e dobbiamo vedere allora quali possano essere i nuovi canali alternativi e qui chiamerà in causa nuovamente anche il movimento cooperativo che sicuramente può prestare il suo contributo quindi direi che più si ampia la nostra base di informazioni maggiore è la fortuna che abbiamo nel portare avanti le nostre argomentazioni sociali ed economiche so che avrei potuto darle una risposta più esauriente ma considerati i tempi devo veramente fermarmi qui ap pd ci sono altri ancora prego con il microfono però pronto si professore volevo chiedere cosa ci può dire della decrescita come movimento economico che parte dal basso no sono sempre un po sorpreso quando mi formula nomi vengono poste delle domande rispetto alle quali credo che ci siano grandi esperti in sala e io magari vorrei in prima persona saperne di più lei parlava di decrescita e se mi manderà del materiale su questa decrescita saro lieto di esaminarlo e poi e potremmo vederci per un caffè e avere uno scambio di vedute è qui la mia domanda professor sen fa riferimento proprio alla decrescita e vorrei sapere da lei sarà il futuro della nostra capacità di scegliere se consideriamo le costanti restrizioni della libertà che ci vengono imposte dal nostro ambiente può spiegare un po meglio replica il professor sen teoricamente certo è possibile per me scegliere di andare in aereo a londra o magari di optare per il treno perché no ma in futuro io immagino che queste scelte saranno sempre più limitate a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e dell'ambiente lei che cosa ne pensa di questo ma qui mi suggeriscono una risposta molto più complicata ma la mia è piuttosto semplice e sarebbe questa ci sono due cose secondo me da dire a questo propongo sito una è questa ci sono delle libertà che possono entrare in conflitto quando questo non accade tanto meglio ma alle volte accade ad esempio la libertà di intraprendere un'azione individuale potrebbe venire a cozzare con gli interessi di altri non so pensiamo magari a una situazione come questa in un teatro come questo la necessità di qualcuno magari di urlare che ovviamente non collima con la necessità di altri questo è il territorio in cui viviamo il settore in cui viviamo ora questo ragionamento ambientale che lei evocava riduce a dire che c'è un declino sicuramente a livello ambientale una mancanza di sostenibilità che riducono in maniera drammatica la nostra libertà e insieme alla nostra quella delle generazioni future noi cerchiamo comunque di preservarla quella libertà e quindi si riduce magari la nostra libertà di viaggio credo che però conti un certo equilibrio c'è forse una formula generale no ci sono delle considerazioni molto complesse delle valutazioni molto complesse da fare da considerare io apprezzo molto la sua domanda però vorrei invitare tutti a rifletterci non credo che sia una domanda che possa ora richiedere una risposta assolutamente precisa senso in un altro nel mio libro io faccio riferimento ad uno studioso italiano la cui teoria mi sembra molto molto interessante è una persona che io ammiro profondamente sul piano intellettuale ma credo che tutto sia nato da un suo interesse nei confronti dei miei studi a calcutta eccetera ebbene io avevo chiesto a questo eminente studioso italiano a cambridge suo tempo una serie di cose la risposta era stata beh bisogna riconoscere il fatto che lei è venuto in una città nella quale nessuno è soddisfatto della teoria economica e questo nessuno lo era prima che questa venisse trasformata in uno slogan ma credo che questo sia quanto fanno molti economisti ora io non posso fornirvi uno slogan per rispondere a questi conflitti in tema di libertà sicuramente le libertà possono entrare in conflitto possono avere un'incidenza sulla vita di diverse persone per diversi persi e per ragioni diverse una argomentazione particolare per il ragionamento pubblico che non se ne può fare a meno bisogna sapere su chi incideranno le decisioni e in che misura anche nel caso dell'ambiente bisogna anche cercare di capire quali sia lo scenario migliore ad esempio nel caso dell'ambiente quindi qual è la soluzione migliore ma anche qual è il tipo di catastrofe che potrebbe derivare da scelte sbagliate tutte queste domande hanno a che fare con un pensiero razionale fecero nazionale sulla libertà della gente quindi io raccomando un ragionamento pubblico sulle libertà e non invece una formula uno slogan non credo assolutamente nelle formule nelle slogan e negli slogan di questi tempi ecco io volevo fare una domanda molto simili a quella precedente ribadisco perché mi sembra importante nel contesto economico e dire che gli economisti in particolare recentemente ma forse neanche adesso tengono conto dei confini naturali quando esprimono teorie economiche propongono modelli economici io credo che il nostro modello di sviluppo tiene conto della libertà ma non tiene conto del limite naturale però in parte ha già risposto allora colgo l'occasione per chiedere se approfondisce il tema del trade off tra la democrazia e la libertà se ci fa degli esempi approfondisce quando democrazia e libertà possono entrare in contrasto credo che sempre tornando alla presentazione molto generosa che è stata fatta ecco di relazione a questo posso dire che in relazione alla teoria anche dell'impossibilità di aaron cioè quel possibile conflitto ma questo è il pensiero primo che viene alla mente perché in realtà non è un concetto un conflitto nel senso che ce l'abbia detto molto chiaramente la democrazia e il governo attraverso la discussione il dibattito e c'è una forte tradizione nel mondo e di questo io mi sono occupato nell'idea di giustizia nel mio libro ecco ci sono molti casi di questo perché la democrazia non è unanimità degli interessi c'è un conflitto tra l'unanimità degli interessi particolari diciamo così e la libertà delle persone e ho fatto degli esempi per esempio in relazione al conflitto tra l'unità dell'interesse particolare da una parte e la libri la libertà libertaria d'altra parte e io ho portato avanti il punto di vista di john stuart mill che nel suo testo on liberty sulla libertà ne ha parlato estesa mente dicendo che anche le decisioni a maggioranza e magari non sono giustificate e corrette si violano diritti fondamentali quindi abbiamo la democrazia e la libertà e le loro accezioni naturalmente questi sono anche aspetti molto tecnici posso dire che non soltanto nel caso delle decisioni a maggioranza ma anche nel caso dell'unanimità si possono avere delle scelte diciamo da riconsiderare anche nel momento in cui si va contro per esempio l'interesse di una persona stessa che aveva votato all'unanimità insieme agli altri quindi abbiamo questo aspetto dell'unanimità dell'accordo politico e la democrazia io non direi però che c'è di per sé un conflitto fra democrazia e libertà e naturalmente ci sono diverse prospettive io la mia ma lei solleva anche un altro punto molto importante cioè il fatto che ci sono vari elementi coinvolti nel perseguimento della libertà nel mondo e perseguimento dei desideri da parte di una popolazione queste cose possono non andare nella stessa direzione quindi c'è un conflitto fra democrazia e benessere questo non è nulla di sorprendente lì la posizione secondo me non è riconducibile a quanto detto da john rawls per esempio ma possiamo dire questo l'idea della giustizia e della legittimità nel contesto nazionale deve considerare anche altri aspetti che usano oltre il contesto nazionale stessi relativi alla dignità e credo che l'aspetto dell'equità sociale appunto abbia questa prospettiva internazionale nel senso che non ci può essere una differenza tra gli individui a seconda di dove di dove stanno e non c'è appunto questa questa differenza d'altra parte sono ancora d'accordo con ops il contratto sociale impatto sociale smith nel dire che bisogna soltanto vedere come sono le persone attorno a noi cosa desiderano ma anche che cosa penserebbero le persone lontane rispetto ad una situazione quindi non essere proprio concentrati su se stessi e non essere neanche illimitati alla propria cultura alla propria visione ristretta campanilistica diciamo così questo credo sia molto importante e molto spesso gli americani non vogliono ingerenze per esempio dall'europa in relazione alla pena capitale e alla pena di morte è appunto in relazione ai sempre gli stati uniti molto spesso si è detto che la visione europea non doveva condizionare le scelte americane sulla pena di morte ma questa è una posizione assolutamente opposta al pensiero di smith che diceva che bisogna guardare anche le prospettive da fuori e c'è un paper a cui potrei fare riferimento che è la fao lancia proprio su questo tema che parla appunto di questi aspetti e viene pubblicato nel prossimo settembre nello stadio io di nuovo supporto le visioni di smith che dice che dovremmo così intraprendere un patto sociale globale con le persone anche che sono molto lontane da noi un contratto sociale quindi che va oltre i confini nazionali bisogna sentire le voci che vengono dall'esterno e dare il giusto peso quello che viene detto nel giudicare appunto il proprio operato questi sono gli argomenti che sono stati sollevati e io credo che ci deve essere un dibattito pubblico proprio su questo ma questo questo è qualcosa che ha che fare sia quella democrazia che con la libertà e mi riferisco alla libertà di discutere e di scegliere come esseri pensanti proprio come essere pensante ci interessa il ragionamento come esseri sociali c'è interesse anche ragionamento degli altri e io vorrei appunto sottolineare l'importanza di sentire la voce degli altri poi decidere per proprio conto giunge al termine dicevo siamo molto grati ad amartya sen vorrei concludere con questi il una lettera di fine ottocento di il freddo pareto maffeo pantaleoni scrive e cito a memoria non credi mazzeo che tutta la nostra costruzione teorica in economia sia poco utile a risolvere i problemi della società non ritieni che il nostro teorizzare sia un vaniloquio questa me la ricordo bene al palo ecco se pareto che scrive questa lettera dopo aver inventato il criterio paretiano forse è stata qua questa sera probabilmente non avrebbe scritto quella lettera in quegli stessi termini grazie ancora a marzia e arrivederci a più deboli
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