Verso la Terza Repubblica con la riforma istituzionale
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Verso la Terza Repubblica con la riforma istituzionale
La Ministra per le Riforme Elisabetta Casellati illustra la riforma, focalizzandosi sull'elezione diretta del Presidente del Consiglio, mirata a superare l'instabilità governativa. Si discute dell'impatto sulla stabilità politica ed economica, nonché le critiche dell'opposizione e le possibili modifiche future.
buonasera eh siamo qui con la Ministra per le Riforme Elisabetta Casellati e per la semplificazione normativa eh l'anno scorso anche abbiamo avuto un'intorlocuzione sul tema delle riforme costituzionali è passato del tempo proficuo direi in Parlamento perché nei mesi di di esame del suo del Comitore Comunale che introduce le elezioni dietta al primer a mio parere il testo è stato molto migliorato in commissione affari costituzionali in particolare è più chiaro il meccanismo della sfiducia al premier e diciamo così che sono un po' un po' più difficile le emboscate dei partiti minori della maggioranza insomma che la storia italiana sappiamo che eh ce ne ha dati molti casi e quindi in questi giorni il premier britannico Sunac appunto ha deciso di sciogliere le camere no? L'anno scorso la stessa cosa ha fatto il premier spagnolo Pedro Sánchez quindi forse questo tipo di potere il potere di determinare lo scioglimento della camera avvicinerebbe il nostro premier ai suoi colleghi europei insomma anche da questo punto di vista c'è una chiarificazione ecco intanto le chiederei se è soddisfatta eh del percorso fatto in commissione secondo lei c'è ancora qualcosa da aggiustare io intanto eh buon poverigio a tutti e grazie di questo invito devo dire che a mio parere e non perché il il testo porta alla mia firma è un buon testo è un testo che eh rivoluzionario per certi versi nel senso che introduce per la prima volta un'elezione diretta del eh capo del del presidente del Consiglio e quindi questo che cosa significa? Che sono finalmente i cittadini a scegliere non soltanto quelli che saranno i rappresentanti in parlamento ma anche chi lo governerà io ho fatto alcune modifiche rispetto al testo precedente perché mi sono sempre messa in una fase di ascolto sia nella fase che ha preceduto la presentazione di questo disegno di legge perché ho sentito tutti i partiti dell'opposizione le categorie economiche e i sindacati i costituzionalisti quindi ho fatto un ascolto ad ampio raggio e e anche poi durante il la permanenza in commissione di costituzionali al senato siamo stati cinque mesi e mezzo pensiamo che la costituzione italiana è stata costruita dai nostri padri costituenti complessivamente sono cento trentanove articoli, diciotto disposizioni transitorie in un anno e mezzo quindi le ho dire io sono andata a modificare quattro articoli oggi sono tutte perché abbiamo accolto anche qualche modifica dell'opposizione qualche richiesta delle opposizioni quindi abbiamo modificato qualcosa in meglio e diceva perché in meglio perché tutto ovviamente quando uno va a costruire una norma è suscettibile di interpretazioni proprio per evitare interpretazioni che potessero essere forvianti rispetto a quella che è la volontà in genere del legislatore abbiamo corretto tutte le forme di scioglimento delle camere questo perché perché nella nostra costituzione nella costituzione attuale lo scioglimento era previsto soltanto nell'ipotesi di una sfiducia da parte dei parlamentari noi abbiamo previsto che fossero normate tutte le forme di crisi di governo questo perché in questo modo da una parte l'elezione diretta perché abbiamo restituita ai cittadini la possibilità di avere il pallino in mano rispetto ad una forma di governo e a quello che sarebbe stato il la realizzazione del programma che avevano votato e il fatto che il presidente del Consiglio nel momento in cui ha la sfiducia come era prevista anche oggi da parte dei parlamentari potesse sciogliere nell'ipotesi in cui si dovesse dimettere perché ha una sfiducia su un atto per esempio c'è un atto adesso dico il più importante del di quello che è l'anno parlamentare la legge di bilancio ottiene la sfiducia si dimette oppure fa come la eh le dimissioni volontarie come è stato per la premier eh norvegese mi pare eh non erano eh finlandese era sempre dei paesi del nord eh che ha deciso a un certo punto invece di continuare a fare politica di eh dedicarsi alla famiglia quindi si dimette e a quel punto che cosa fa? Sceglie di o sciogliere il parlamento oppure di passare la palla ad un altro parlamentare eletto e eh in collegamento con la sua lista quindi nessuna possibilità di ribaltoni, nessuna possibilità di inciucci fra i vari eh rappresentanti del parlamento e quindi e e la prosecuzione del programma in linea con quello che è stato votato dai cittadini quindi questo è stato uno del degli articoli che ho modificato per renderlo eh meno per così dire fra virgolette suscettibile ad interpretazioni che erano state di interpretazioni che non corrispondevano al testo perché fosse più chiaro in definitiva eh quindi questo significa che potremmo aspirare anche noi in Italia a governi di legislatura perché uno dei problemi della programmazione anche economica nel nostro paese è che non si può mai sapere un governo quanto durerà no? Quindi eh sì questo è il premier del momento e anche più eh come dire invogliato a eh fare delle politiche di corto respiro, dei bonus elettorali, no? Cose che abbiano un ritorno subito perché non sa se arriverà a fine legislatura e questo chiaramente ha degli dei costi indiretti altissimi lei l'ha detto più volte per quanto riguarda gli investimenti anche esteri nel nostro paese. Voglio ricordare che non si può fare questa riforma a superare lo storico problema dell'istabilità. Questo è il nostro obiettivo, cioè garantire la stabilità. Noi purtroppo abbiamo dei numeri che sono incontrovertibili e impietosi allo stesso tempo. In settanta sei anni di storia repubblicana abbiamo avuto sessantotto governi della durata media di quattordici mesi. Ora io spesso mi sento dire in questo momento che c'è oggi in aula al Senato che noi stiamo facendo questa riforma ma altre sono le priorità, la sanità, il fisco, le infrastrutture, l'istruzione, la ricerca, sono le mie stesse priorità. Non è che noi stiamo ignorando questo ma nessuna di queste riforme potrà andare a termine se ci sono dei governi che sono i più instabili. Perché non vanno a compimento nella successione dei governi? Si cambia tutto di nuovo. Quindi noi abbiamo bisogno di un spirito, di una progettualità che fa bene, di una pianificazione che fa bene alle famiglie e alle imprese. Perché nessuno investe da noi se non pensa che un progetto non vada a buon fine perché cambiano continuamente le regole del gioco. Perché di questo si tratta, gli investimenti esteri, le nostre imprese. Io che ho partecipato anche di recente a più convegni con imprenditori, loro sono contenti di questa riforma perché vedono una visione, una progettualità possono fare delle iniziative e gli imprenditori hanno bisogno di un respiro lungo e che oggi non c'è perché l'instabilità produce questo ma produce anche diciamo quello che è una mancanza di credibilità a livello internazionale. Lo dicevano anche diciamo tanti presidenti del Consiglio che andavano all'estero e i loro omologhi chiedevano oggi ci proponete questo tipo di politica ma domani sarà la stessa e allora uno non può essere protagonista nei tavoli internazionali se cambiano continuamente i protagonisti e anche le politiche. Non siamo credibili e quindi anche questo è un effetto positivo e per quello che riguarda l'aspetto economico è un aspetto rilevantissimo perché ci sono degli studi molto qualificati fatti anche di recente che negli ultimi 10 anni noi abbiamo avuto 245 miliardi di interessi sul debito pubblico, una cifra che è superiore all'ammontare di tutto il PNRR. Quindi è un dato significativo e questo significano soldi sottrati alle tasche degli italiani, sottrati alla sanità, sottrati all'imprese, agli investimenti, cioè a tutto quello che uno vuole realizzare in Italia per il bene degli italiani. Questi sono dati significativi. Quindi non è il nostro sulla riforma un dibattito di carattere così filosofico, astratto, è un dibattito che si confronta con il paese reale, con i problemi del paese reale. Quindi non è una diciamo solo è una necessità, è un esigenza insostituibile, cioè davvero io credo molto a questo nonostante diciamo la nostra riforma sia molto ostacolata dalle opposizioni che non hanno proposto una riforma, un'alternativa e ci siamo trovati con duemila e seicento emendamenti, parlo di duemila e seicento emendamenti in commissione e tremila e duecento cinquanta emendamenti in aula, una cifra enorme e significa che non vogliono che facciamo niente, che vogliono che il paese resti quello che è con tutti i suoi problemi, con tutte le sue patologie. Sì, sono quaranta anni tra l'altro che si prova a cambiare la forma di governo e alcune delle più importanti proposte sono venute in passato proprio dal centro-sinistra, no? Quindi c'è, pensiamo alla bozza salvi durante la bicamerale d'Alema, la stessa riforma del 2016, poi bocciata dagli italiani di Renzi, non toccava la forma di governo, però in combinazione con la legge elettorale tendeva anche quella a una maggiore stabilità. Ecco, la mia domanda è il mio punto interrogativo, è anche questo, è vero che l'opposizione ha un atteggiamento molto oppositivo appunto rispetto a questa riforma forse determinato anche dalla vittoria l'anno scorso alle primarie del PD di una personalità come Schlein, no? Più di sinistra. Però ecco, non andrebbe fatto uno sforzo in più, perché i precedenti non portano fortuna. Nel 2006 la riforma di Berlusconi, che lei ricorda bene in quanto esponente di rilievo di Forza Italia, è stata bocciata dagli italiani. Dieci anni dopo quella di Renzi è stata bocciata dagli italiani. Converrebbe anche la riforma e le riforme. Dopo l'Europa potrebbe esserci un cambio di clima o vede questa opposizione non collaborativa in toto? Io mi auguro che ci sia un cambio di clima, però se le premesse sono queste, non lo so, francamente. Io ho fatto di tutto, veramente, perché prima di presentare in Consiglio dei Ministri l'articolato, il progetto di riforma, sono stata quasi un anno ad ascoltare tutti. Nel nostro programma c'era l'elezione del Presidente della Repubblica e quindi quando io ho proposto a tutti l'elezione del Presidente della Repubblica mi è stato detto da tutte le opposizioni un secco no. Allora ho virato verso l'elezione del Presidente del Consiglio presentandomi con una formula per presentandomi con una formula aperta dicendo abbiamo due paletti, garantire la stabilità, perché come diceva lei sono 40 anni che tutti riconoscono che l'instabilità non c'è, perché i tentativi di riformare la forma di governo sono venuti da destra e da sinistra e sono falliti. Vuol dire che però adesso secondo me il tempo può essere giusto perché c'è una maturazione per tutte le cose e io credo che sia arrivato il momento che questo Paese non possa subire più quello che è successo negli ultimi 10 anni che abbiamo avuto capovolgimenti incredibili dove la volontà del cittadino che votava per una forma di governo finiva nel cestino abbiamo avuto governi tecnici non parliamo dell'ultimo del 2018 dove si sono succeduti in una legislatura tra i governi diversi ma improbabili inediti, destra, sinistra cioè nel senso che di solito noi ci troviamo in un governo una maggioranza ed un'opposizione ci siamo trovati come se la maggioranza e l'opposizione fossero dei vasi comunicanti dove non si capiva più qual era la destra e la sinistra e allora mi chiedo e questa la responsabilità che una politica che non è una politica ma è una responsabilità che una politica si permette nei confronti di un cittadino elettore ed è per forza che per questo non vanno più a votare perché hanno una disaffezione nella politica perché non il loro voto non corrisponde più a quella che è poi la forma di governo quindi c'è un disallineamento che ha provocato una stensione che è un'opposizione galoppante che è preoccupante per la nostra democrazia si infatti uno dei vostri propositi è quello di riavvicinare l'elettore alla politica tramite la scelta diretta questo è condivisibile e l'opposizione tuttavia tra i rilievi che fa dice che appunto i poteri del presidente della repubblica storicamente sono stati usati come una fisa harmonica quando il sistema politico funziona i poteri sono più ristretti e il presidente fa quello che dovrebbe fare il garante le momenti di crisi in cui è imploso il sistema il presidente ha esteso questi poteri e effettivamente a volte hanno trovato delle soluzioni che sono state utili al Paese insomma che hanno fatto delle riforme in passata allora l'opposizione dice che questa riforma il presidente della repubblica torna a fare il notaio ecco una cosa è questa l'altra dicono il Parlamento verrebbe svilito perché viene eletto a strascico del premier e non conta più niente in realtà il Parlamento può seduciare il premier giusto? Allora ribadisco le prerogative del presidente della repubblica non sono state toccate c'è una Costituzione che elenca tante volte me lo dico ma forse io ho una Costituzione diversa perché ci sono degli articoli che elencano quelle che sono le prerogative e i poteri e nessuno di questi è stato toccato sono poteri rilevanti il capo del CSM che non è un potere rilevantissimo è il delle forze armate e il che non promulga gli atti ma può porre un divieto per ehm di fronte a quello che può essere la presentazione di un disegno di legge governativo cioè il nostro presidente della repubblica ha i poteri forse più ampi rispetto agli altri presidenti della repubblica eh ha poteri estesi di garanzia e di controllo però con il potere di scioglimento che è fatto nelle mani del premier il potere eh indiretto, politico che finora ha avuto non c'è più ma questo forse non può essere del tutto un male o quello che le chiedo? Secondo me questo eh riporta diciamo un po' e cerca di rimediare a quelle che erano le soluzioni delle crisi cioè come dice una Costituzionalista di ehm di ehm di di di di di di di di di di di di della crisi per cui cioè ritenendo che non sia responsabilità del presidente della repubblica gestire la crisi ma è una responsabilità politica quando il presidente della repubblica ha una legitimatelye che deriva dai valori della Costituzione perché è garante di controllo e ne avrà un potere forte di controllo su un eh parlamento dove c'è un presidente del Consiglio eletto dal popolo. Lo rafforzerà questo potere di controllo. Quindi sono due campi diversi mentre il presidente del Consiglio ha un ruolo di indirizzo politico e non sarebbe giusto che lo scioglimento, le gestioni di una crisi politica fossero risolte da un organo terzo, ma è la politica che deve risolverlo preservando il presidente della Repubblica da questo peso che che non gli competerebbe nel senso che il suo ruolo è solo un ruolo di garanzia. Quindi non sono non è stato toccato il suo ruolo perché viaggiano il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio su due binari completamente diversi e non sovrapponibili. Uno un ruolo di garanzia, l'altro un ruolo di indirizzo politico. Questo dice il nostro disegno di legge che poi ha modificato sette articoli. Cioè non ha stravolto come viene detto sempre dalle opposizioni il ruolo di garanzia perché il ruolo della Corte Costituzionale rimane quello che è sulle legittimità delle leggi. Il ruolo del Consiglio Superiore rimane quello che è quindi non viene travisato il rapporto tra politica e giustizia e magistratura e soprattutto quindi non viene modificato il ruolo che si ha rispetto agli organismi europei. Sono eh si è dato soltanto un rafforzamento come veniva richiesto per il Premierato ai poteri del presidente del Consiglio un rafforzamento che avviene attraverso una legittimazione forte di carattere popolare perché saranno gli elettori che scelgono chi dovrà governare. E invece il Parlamento che appunto che sarebbe letto astrascico e svilito? Eh allora anche questo eh il Parlamento tanto io ritengo che questa valutazione sia assolutamente dello svilimento del Parlamento falsa. E mi spiego. È è vero e l'ho difeso io stessa quando ero presidente del Senato che c'è stato negli anni uno e quindi è una cosa risalente eh una marginalizzazione del Parlamento a favore dell'esecutivo. Questo è avvenuto in tutti gli stati di governo, dal diciamo le Regioni comuni, dappertutto. C'è stato un po' un'invasione di campo è vero. E e quindi questa centralità dovrà ritornare e diciamo dovrà rientrare nei binari di quello che dice la Costituzione. Ma questo non è imputabile certamente a questa riforma. Perché il Parlamento mantiene quello che è il potere politicamente più rilevante. Che è quello di di dare la fiducia o di sfiduciare il il presidente del Consiglio. E quindi di fare e disfare il governo. Allora non mi si può dire come è stato detto che i parlamentari saranno tenuti al guinzaglio? Perché questo significerebbe che noi abbiamo l'idea che un parlamentare sia legato a una sedia e che sia diciamo eh sottoposto che si sottoponga qualsiasi tipo di determinazione da parte di un presidente del Consiglio che magari non funziona pur di restare legato ad una sedia. Significherebbe uno uno svilimento di un ruolo dicendo che uno fa gli interessi propri invece di quelli della comunità che lì ha a rappresentare. Allora io mi rifiuto di pensare che ci sia una situazione di questo tipo e il è stato detto da un grande costituzionalista Barbera che è l'attuale presidente della Corte Costituzionale che scriveva che il eh l'elezione diretta del presidente del Consiglio è la migliore formula di armonia con il Parlamento perché il presidente del Consiglio deve dare esecuzione a quelle che sono le indicazioni del Parlamento quasi fosse al contrario a lui sottoposto. Quindi non sono eh è l'idea quindi sottolinea l'idea di questa centralità che il Parlamento non perde la deve riconquistare nei fatti perché dicevo mi rendo conto che nei tempi è è stato un po' marginalizzato attraverso regolamenti quelli che sono delle delle camere della Camera e del Senato che dovranno rafforzare o mettere delle misure stringenti per eh rivitalizzare questo ruolo che era un po' appannato. Questo sì. E anche magari per evitare l'eccesso di ricorso, il voto di fiducia alle decretazioni d'urgenza che non è di questo governo ma ormai è storico. Questo è il voto a data certa per il provvedente del governo così non si deve fare per forza un decreto. Certo noi abbiamo fatto tra l'altro anche una proposta sullo commissione anche per le opposizioni perché poi adesso c'è una sorta di identificazione di un duello che non c'è perché è chiaro che questa riforma non è una riforma per il centrodestra per questo per questo governo è una riforma che eh se passerà come io mi auguro e ehm se non passerà con il voto delle opposizioni e noi crediamo molto nel referendum è una riforma che si proietta in avanti che certamente non riguarda questo governo noi abbiamo sempre i governi delle alternanza tant'è vero che quando dicono identificando il duello fra la Meloni e Mattarella quando parlano di ruolo diminuito del Presidente della Repubblica a favore del ruolo del Presidente del Consiglio identificano Meloni e Mattarella non c'entra niente perché questo andrà per nella prossima legislatura augurandoci appunto passi e quindi eh io dico allora vuol dire che indirettamente eh l'opposizione riconosce che la prossima volta vinceremo di nuovo noi cioè perché diversamente non potrebbe essere che abbiamo quindi ben governato. Presidente ministra rimangono tuttavia delle criticità delle cose insomma mh ad esempio le ha messe in evidenza proprio pochi giorni fa nel suo intervento in Senato eh un rappresentante della maggioranza come Marcello Pera che è senatore di Fratelli Italia ed ex presidente del Senato quindi non può essere di non si può dire che è uno dell'opposizione eh riguardano soprattutto il sistema di voto perché voi avete fatto una scelta di non definire eh nei particolari diciamo così in costituzione la modalità di elezione del premio ma di me mandare tutta una legge elettorale allora Pera e anche alcuni autorevoli costituzionalisti che non sono pregiudizialmente ostili alla riforma dicono che in realtà andrebbe previsto in costituzione perché si dice eh il premier deve essere accompagnato da una maggioranza che eh l'elezione deve garantire una maggioranza tramite un premio di maggioranza da assegnare su base nazionale ma non si stabilisce una soglia al di sopra della quale scatta questo premio una soglia che ricordo è necessaria perché la Corte Costituzionale ha detto in precedenti sentenze che il premio di maggioranza non può superare il quindici per cento più o meno no? Perché sennò ci sarebbe una un eccesso di disproporcionalità tra la volontà degli elettori e la la trasposizione in seggi quindi dice bisognerebbe indicare una soglia e soprattutto ecco veniamo al dunque e stabilire che cosa succede se nessuno raggiunge la soglia perché se si scrive in costituzione che bisogna garantire la maggioranza al premier non si può pensare che sotto facciamo caso il quaranta cinque per cento il cinquanta e il quaranta si torna a un sistema proporzionale perché sennò il premier non avrebbe la sua maggioranza quindi ma così a naso l'unico sistema che garantisce una maggioranza è quello del ballottaggio il mio sospetto è che non l'avete messo perché c'è un po' di divisione all'interno della maggioranza la lega è sempre stata contraria allora come si può avvenire fuori da questa cosa e se secondo lei è possibile una volta magari dato il via libera al senato ritornare sul testo per chiarire meglio qualche piccolo punto di questo di questo aspetto alla camera? Allora faccio una premessa che diciamo le opposizioni e anche pera però prendiamo anche tutto il discorso di pera perché pera autorevolissimo ex presidente del senato persona diciamo di grande livello ha prima di tutto detto che la formula del premierato va bene allora poi però quando io leggo i commenti su diciamo su quello che ha detto pera in senato appare solo la parte diciamo non negativa critica interrogativa dove lui si pone degli interrogativi su questo quindi premettiamo che pera è d'accordo su questa riforma e sull'impianto di questa riforma e dopodiché qui noi abbiamo come sempre succede varie interpretazioni anche da parte dei costituzionalisti forse chi la pensa diciamo in maniera diversa che è come sempre una maggioranza silenziosa e non appare tanto sui giornali e io mi sono consultata come è ovvio che sia eppure essendo una giurista con i vari costituzionalisti e quindi il scrivere come vorrebbero avrebbero voluto quelli dell'opposizione la legge elettorale addirittura prima di presentare la lo schema di riforma e ho trovato una cosa in chia del incredibile perché noi avremmo ingabbiato la riforma dentro paletti stabiliti da una legge elettorale ora io ho fatto un ragionamento diverso inizialmente avevo messo il 55 per cento e nel dibattito diciamo manca la soglia allora ho tolto il 55 perché se metto il 55 forse era io non ho diciamo dei preconcetti o delle posizioni pregiudiziali o ideologiche se ritengo che una critica sia giusta come ho fatto ho tolto il 55 per cento ho detto che ci sarà un premio di maggioranza e che darà quindi stabilità ma ho detto che deve coniugarsi e andare a bracetto quel principio di rappresentatività quindi ho inucleato quelli che sono i principi tipici di una legge elettorale e nel dibattito alla commissione pur non entrando in un merito specifico perché ho detto io la legge elettorale sto già studiando come è ovvio che sia però poi mi devo confrontare con la maggioranza e con le opposizioni come ho sempre fatto dico preferisco farla nel passaggio dalla prima lettura del senato alla seconda lettura la camera perché lì avrò già una definizione di quello che potrà essere almeno la riforma ma prima di sapere come si fa a scriverla allora io non avrei potuto apportare quelle modifiche i quattro articoli sarebbero rimasti quattro e non sarebbero diventati sette per dire e quindi io penso che mi ero già pronunciata su questo la soglia minima dovrà essere del 40 questo è il mio personale punto di vista e lì ci sta poi un premio di maggioranza che potrebbe arrivare fino al 15 come avevamo detto al 55 quindi questo secondo quella che è la giurisprudenza della corte costituzionale quindi stiamo dentro i parametri che ha stabilito la corte costituzionale ma è favorevole a ballottaggio se nessuno dovesse raggiungere la soglia stabilita diventerebbe problematico dal mio punto di vista se adesso se ci sono degli altri per questo non mi pronuncio con certezza perché poi non ho voglia di rimangiarmi quello che ho detto nel senso che dal mio punto di vista se allora uno non arrivasse mi al 40 per cento mi parebbe logico cosa fa uno torna a votare non credo e però devo studiare se ci sono dei sistemi che garantiscano diciamo una soglia secondo quello che dice la giurisprudenza della corte costituzionale senza ricorrere al ballottaggio questo io non lo so ancora perché non l'ho messa a terra e devo confrontarmi e quindi non capisco neppure mi è stato detto che io sono andata in contraddizione con quello che avrebbe detto il relatore Balboni perché io ho adombrato il ballottaggio Balboni no Balboni non si è pronunciato su questo quindi si trovano anche delle cose che non ci sono poi si parla di una legge elettorale che io non ho ancora alla quale non ho ancora messo mano per cui sembra un po' tutto strumentale ad ostacolare un percorso che non si vuole portare a termine nel senso che uno può avere per carità un'idea anche diversa ci mancherebbe altro non sto discutendo questo e anche l'ostruzionismo io dico i regolamenti lo consentono però che tipo di istruzionismo noi stiamo avendo? Noi siamo ancora all'articolo 1 abbiamo votato in 10 ore in una giornata abbiamo fatto circa 10 ore tre articoli se un articolo che riguardava poi senatoria vita gli emendamenti e quindi questo dialogo che non ci sarebbe è fatto di senatoria vita ne vogliamo 10 9 8 7 6 5 4 no allora io questo io non lo chiamo ostruzionismo perché l'ostruzionismo significa fare delle proposte mi sembra se no la compilazione della schedina oppure il gioco della tombola non lo so non mi piace questo perché non si può attribuire una mancanza di dialogo proponendo o facendo la metà più della metà degli emendamenti in questa maniera e non so anche più avanti entro sette giorni uno dice 7 8 9 10 11 12 13 14 no non mi pare che questo sia uno spirito costruttivo ma sia l'idea di chi vuole chi si proclama riformatore ma vuole lasciare le cose come sono e come lei giustamente osservava prima diceva in fondo è da 40 anni da destra e da sinistra che si tenta di cambiare la forma di governo e se si tenta di cambiare vuol dire che non ha funzionato e 40 anni che si dice che non funziona allora quando uno mette mano sembra sempre che sia una missione impossibile allora siccome io mi sono presentata con uno spirito dialettico nel senso e ho accolto anche molte cose che sono state proposte perché le ho ritenute giuste come osservazioni o come accorgimenti di migliorare per migliorare questa riforma però se è un no a prescindere non ci posso stare io vado a noi non possiamo è vero che la Costituzione si deve scrivere assieme ma questo se siamo in due parti vale per entrambi ci deve essere quello spirito di reciprocità che deve accompagnare ogni forma di dialogo diventamente diventa un monologo e non ci si può accusare di fare la Costituzione o di riformarla a colpi di maggioranza perché allora si vorrebbe non riformarla a colpi di minoranza io lo trovo francamente inaccettabile sì poi anche questa accusa sempre a parte invertite non si riforma la Costituzione a colpi di maggioranza in realtà è stato fatto sia da destra che da sinistra perché anche la riforma del titolo quinto nel 2001 no quella da cui è per anzate in un discende l'ha fatta solo il centrosinistra a maggioranza berlusconi approvò a maggioranza quella del 2005 poi è stata sfortunata a maggioranza l'ha approvata renzi in parlamento quindi diciamo che questa accusa un po è un po come dire di volta in volta all'opposizione conviene fare questa accusa ma non è questo il punto il punto è che non si riesce a mettersi insieme no e a fare qualcosa di io ho tentato varie volte lo devo dire con assoluta serenità l'ho fatto l'ho fatto ho detto io ho rinunciato all'elezione diretta del presidente della repubblica che era non è stato una piccola rinuncia perché tutti ritenevano appunto che il presidente della repubblica ha messo in una competizione elettorale avrebbe poi perso quel carattere di terzietà e non ignorando che nella scorsa legislatura sia Ceccanti che oggi ogni giorno critica e Parrini che ogni giorno interviene al Senato avevano proposto proprio l'elezione diretta e non parliamo perché mi dicono io ho citato più volte Cesare Salvi perché Cesare Salvi aveva proposto il premierato Cesare Salvi era partito democratico e quindi uomo importante relatore della bicamerale d'Alema il quale aveva proposto prima il premierato e poi ha proposto il semipresidenzialismo alla francese dicendo il popolo italiano è pronto a questa riforma e non ci sarà nessun attentato a proposito alla democrazia né derive autoritarie o derive plebiscitarie quando io ho citato questo mi è stato detto erano tempi diversi ma della Costituzione se ne parla allo stesso modo perché se non va la forma di governo non è che noi stiamo parlando di cose che sono mutate rispetto agli articoli dice no perché la società è cambiata e anche i partiti sempre Cesare Salvi diceva che attraverso l'elezione diretta si rivitalizzano i circuiti democratici e anche quindi c'è una rivitalizzazione dei partiti e dei corpi intermedi quindi non ho citato me stessa era il 97 passati un po di anni un ultima battuta sulla questione del voto degli italiani all'estero perché si è scoperto che appunto con noi stessi osservatori gli studiosi e gli osservatori hanno scoperto che con l'elezione diretta il principio di un voto vale uno, all'estero sono circa 5 milioni e potrebbero ribaltare qualsiasi risultato sono il 10% dell'elettorato mentre al momento il loro voto è incanalato in una circoscrizione estera che elege 4 senatori e 8 deputati, questo problema ci state pensando serve secondo lei cambiare una parola in costituzione? Allora diciamo che anche qui si sta insistendo per inserire in costituzione questa questione degli italiani all'estero che come dice lei non è un tema irrilevante e è certo che c'è questa proporzione a questi voti e lo sto pensando perché uno potrebbe anche metterlo in costituzione anche se la costituzione ha già determinato tutto perché ha determinato il numero e tutto quindi per sé non sarebbe necessario può andare tranquillamente nella legge elettorale dove si può pensare. Dico sempre perché mi sto occupando ovviamente di questo tema ma come ripeto lo voglio poi sottoporre ad un'analisi che riguarderà il confronto anche con gli altri a un voto ponderato quindi questo riguarda il numero di seggi certo. Un ultimissima battuta previsione è fiduciosa? Ce la farà questo governo dopo 40 anni a cambiare un po' le regole o è uno scoglio ancora lontano? Io sono ottimista nonostante diciamo tutto sono diciamo l'opposizione questo io spero che dopo le europee si sfiammi un po' il clima pre-elettorale e quindi ci sia una maggiore possibilità anche di un incontro di idee cioè io sono sempre aperta al dialogo e mi auguro anche che siccome dicevo come prima c'è un tempo per ogni cosa dopo 40 anni credo che il tempo sia maturo per modificare una forma di governo e soprattutto perché uno si posta alla Costituzione e si riconcili con il voto popolare perché l'articolo 1 della Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo e quindi ridare in mano ai cittadini la possibilità di scegliere il loro governo e i parlamentari i rappresentanti chi lo governerà e quindi avere la certezza di quello che succede dopo che oggi oggi non lo sanno e quindi di conoscere quello che accadrà e pensare che si realizzerà il programma che loro hanno votato io credo che questa sia una buona cosa che i cittadini la capiranno. Grazie molto Ministra, grazie a tutti di essere qui e di averci seguito. Grazie
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