Ripensare la lotta alla povertà
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Ripensare la lotta alla povertà
Perché mai una persona in Marocco che non ha abbastanza di che mangiare compra un televisore? Com’è che, per i bambini delle aree più povere del pianeta, è così difficile “imparare” anche quando vanno a scuola? E l’avere più figli, poi, ci rende effettivamente più poveri? Rispondere a domande come queste è fondamentale per cercare di avere un reale impatto nella lotta alla povertà globale, combinando l’iniziativa pubblica e quella privata.
buonasera a tutti e tutte piacere di accogliere stanislaw questa sera che nomi stati voi già conoscete in cui mista innovatrice origina la tipica anche iperattivo e stato influenzati e tra l'altro professore all ma i chili da già da sette anni dopo una nuova princeton e dei studi alle cose di calipari fondatrice e direttrice già nel clan ed è stata per un anno al collège de france che in qualche maniera più prestigiosa istituzione del sapere in francia e dove ha inaugurato nel 2009 una cattedra saperi contro povertà sau a quattro ruote è stato slow e autrice di vari libri in particolare due volumi che sono stati pubbliche di lasciare il sud la lotta contro la povertà è che in italia è stata pubblicato sotto il titolo i numeri per agire da feltrinelli e appena finito di scrivere di pubblicare un libro negli stati uniti pur economics e che sarà pubblicato l'anno prossimo in italia per i suoi lavori stati suo ha già ricevuto numerose distinzione di qui nel 2005 il premio del migliore economista giovani con e mista in francia nel 29 la macro atro fellowship e nel 2010 la prestigiosa medaglia john bates clocking preciso che all'origine ne parlavamo venendo è stato filo non si presenti stand a va solo all'economia era più incline a alla storia e studi storici e così che lavorando sulla russia sovietica è andato alla fine all'estrema fine della perestrojka ambizione di 90 a mosca dove lavorava se non sbaglio si chiami qui finale della russia sovietica doveva fare cantata da incontrato cifre sax e daniel cohen e in questa questo momento che ha deciso proprio di dedicare la sua attività all'economia verso l'economia anche se lo vedremo l'economia un senso largo passando per apparso come si dice e soprattutto per dovere di cronaca è stato il suo è stato inserita nei suoi lavori dai suoi studi tra le 100 persone più influenti del 2011 da time magazine ma questo non è il più importante il più importante è quello che dicevo in produzione è questo approccio nuovo e originale utilizzato da station per trattare il tema centrale della sua attività del suo lavoro cioè della lotta contro la povertà e questo sotto tutte le sue forme che sia la sanità l'educazione il microcredito e questo ricordiamo loro mentre c'è ancora più di un miliardo di esseri umani vivono nella povertà nel mondo è un approccio pragmatico che parte da questione concreti e semplici ma appurate di considerazioni ideologiche e con la ricerca di soluzione pragmatica dopo una sperimentazione scientifica sul campo è stato di fronte me e di affrontare e sfidare idee preconcette e di risponderci con pragmatismo dopo aver ascoltato anche le persone coinvolte mette in opera l'economia applicata andando nei vari paesi sul campo per continuare le questioni e i problemi e per deve essere soluzioni pensate funzionano dopo questo dopo una valutazione scientifica e sistematica e questo il grande contributo di stato il flop cioè di valutare dei programmi giunta contro la povertà con delle tecniche di scienza sperimentale e quello che ci spiegherà in dettaglio oggi infine prima di lasciare la parola direi che è una delle sue carattistiche anche la sua volontà in qualche maniera di pedagogia e divulgazione parlavo dei suoi libri prima ma anche fondatrice della rivista americana i giornalai aprile caramis e tra le sue molteplici attività non posso non ricordare che hanno che ha tenuto per quasi dieci anni una cronaca mensile di soli bacio una cronaca molto stimolante dove affrontava senza senza ideologia e con pragmatismo faceva delle riflessioni scientifiche dei temi molto vari che andava dalla lotta contro l'aids in africa l'integrazione scolari dei bambini immigrati o ancora mi ricordo di un articolo sull'introduzione del cellulare il telefono cellulare nel kerala e come questo aveva trasformato appunto la possibilità per gli specchi pescatori del posto di sminuire gli sprechi e di aumentare il loro redditi buco e come la nuova tecnologia poteva avere un'influenza anche sulla rotta contrapporre alta ecco adesso direttamente la parola è stato i frutti ringrazio di essere qui quando gli oggetti buonasera buonasera grazie per questa bella presentazione almeno penso che fosse bella perché non l'ho seguita il dibattito sulla povertà nel mondo spesso diventa un dibattito sugli aiuti un dibattito sul fatto che gli aiuti esterni possono veramente sradicare la povertà o no e quel dibattito diventa di per se stesso molto polarizzato da una parte c'è jeffrey sachs che dice che gli aiuti esterni da soli possono sradicare la povertà e quando si è discusso di questo nel 2005 sax diceva che la povertà avrebbe potuto essere eliminata entro il 2015 se i paesi erano d'accordo a spendere abbastanza in aiuti e lui diceva è solo una questione di volontà politica d'altra parte ci sono altre persone che william easterly che per esempio sarebbe dovuta venire ma non è potuta venire sfortunatamente è che più recentemente ha detto che gli aiuti esterni non possono sradicare la povertà al contrario possono essere parte del problema piuttosto che della soluzione e impedisce ai paesi di sviluppare le proprie soluzioni che possono essere invece più adattate ai loro problemi è l'unica cosa che può aiutare i paesi ad uscire dalla povertà è la libertà libertà politica e anche economica dunque questo dibattito diventa un dibattito ideologico che anche fare anche con il tema di questo festival vale a dire fino a che punto possiamo spingerci nello sradicare la povertà e fino a che punto possono spingersi i governi sfortunatamente questo dibattito non è facile da risolvere non ci sono poi tutti questi paesi coinvolti guardiamo l'africa l'africa ha ricevuto un sacco di soldi nel corso degli anni ma non è diventata più ricca e in termini di pil dunque potremmo dire che gli aiuti in africa sono stati un disastro ma non sappiamo cosa sarebbe successo senza gli aiuti magari sarebbero diventati più ricchi o forse anche più poveri dunque non è un dibattito che può essere risolto facilmente un altro problema di questo dibattito e che tende a soffocare le energie perché concentra l'attenzione sullo sradicamento della povertà cioè si dice dobbiamo fare tutto il possibile velocemente e c'è un miliardo di poveri al mondo un sacco di persone e se si comincia a pensare ad un miliardo di persone la gente non dice ma cosa posso fare sono tantissime persone e questo spaventa la gente vi do il resoconto di un caso di un esperimento che è stato fatto in africa in una scuola si è andati in questa scuola e si è mostrato ai ragazzi un immagine di una ragazzina questo che a sette anni a rischio di morire di fame e la vostra dannazione donazione può aiutarla poi sono andati da un altro gruppo di persone senza mostrargli la foto ma una lista di numeri su un milione di persone che modo di fame rain zambia e altre in angola hanno chiesto potete fare una donazione per queste persone per risolvere il problema è il problema è chi è il miglior raccoglitore di fondi e la piccola rocchia oppure il milione di persone che muoiono di fame in zambia dunque facciamo un voto tutti dovete votare non accetto astensionismo chi raccoglie di più fondi rocchi al secondo voi la ragazzina oppure il milione di persone che muoiono di fame no troppe e astensioni dovete votare vincerò che avete ragione ha raccolto 2,83 dollari per ogni persona poi è stato fatto un altro esperimento si voleva sapere se facciamo sapere alla gente che loro denaro va ad una persona precisa piuttosto che a un gruppo in generale si aumenta la donazione ancora una volta si sono rivolti ad un gruppo di studenti e hanno detto abbiamo visto che le persone tendono a dare più denaro ad una vittima ben identificata piuttosto che al problema in generale poi e gli hanno mostrato l'immagine di rocky e poi la statistica sul milione di persone che muoiono di fame la domanda a voi e questo ci permette di togliere il pregiudizio toglie il pregiudizio troppe astensioni votate per cortesia vincete vincete perché comunque c'è questo risultato anche se è controproducente vedete che le persone smettono di dare denaro rocchi e lo danno al milione di persone che muore di fame ora questo esperimento illustra secondo me una caratteristica fondamentale degli esseri umani vale a dire il nostro primo istinto è quello di essere generosi ma poi ci ripensiamo e diciamo se do del denaro è una goccia nell'oceano e non serve a nulla farlo e allora non ci pensiamo più e questo è ciò che è successo in questo esperimento se diciamo alla gente che roche è solo una bambina su milione di persone dicono beh allora non si può fare nulla le persone con cui lavoro cercano di riflettere sulla povertà non come un problema generale ma come una questione identificabile e collegabile a singole persone vale a dire si cerca di risolvere il problema della povertà suddividendolo in varie questioni e se facciamo così allora vediamo che possiamo fare cose più pratiche io vi voglio dare un'idea di come funziona questo approccio e di quanto abbiamo imparato nel corso del nostro lavoro magari cose non del tutto evidente che noi abbiamo scoperto nel nostro lavoro la prima cosa che forse non è del tutto evidente e che talvolta si può risparmiare denaro pagando le persone molte organizzazioni che aiutano i poveri ritengono che sia molto importante rispettare i meccanismi di mercato quando si aiutano i poveri e vogliono che i programmi attuati siano sostenibili dal punto di vista finanziario è effettivamente quando si è un economista soprattutto un economista che si occupa di finanza questa un'idea strana perché ci sono cose che la società vuole più che non le persone singole e in quel caso dovremmo sovvenzionare gli individui affinché assumano un certo comportamento la vaccinazione è un chiaro esempio se io mi vaccino questo aiuta me ma aiuta anche voi perché anche voi avrete meno probabilità di contrarre la malattia e la comunità internazionale spende un sacco di soldi per la vaccinazione in particolare la gavi alliance la bill and melinda gates foundation e 25 milioni di bambini però sfuggono a queste vaccinazioni e questo è il problema dell'ultimo miglio vale a dire arriva al denaro arrivano i vaccini ma non succede nulla perché non succede nulla per scoprirlo abbiamo cominciato a lavorare in rajasthan nel nord dell'india e quando abbiamo iniziato solo l'un per cento dei bambini erano completamente vaccinati per tutte le malattie e ci siamo chiesti perché così una cosa che ci apparsa chiara è che non è che i genitori non si preoccupassero dai loro bambini o della salute perché le stesse famiglie che non vaccina vano i loro figli spendevano comunque al 7 per cento del loro bilancio per la sanità il che significa che i bambini magari non erano vaccinati contro il morbillo ma se poi i bambini beccano il morbillo poi la famiglia disposta a pagare un sacco di soldi per curare questi bambini il primo problema potrebbe essere un problema di informazione le persone non sono consapevoli della questione questa è una cosa che però vale non solo per i paesi in via di sviluppo ma anche dei paesi sviluppati guardate qua questo articolo 300 persone con diagnosi di orecchioni e che hanno rifiutato la vaccinazione perché pensano che il vaccino contro gli orecchioni sia collegato all'autismo ma bisogna comunque passare dalle intenzioni alle azioni una volta informati e per arrivarci per arrivare in questo centro ambulatoriale che cosa importante capire è che questo ambulatorio è chiuso e questo ambulatorio è sempre stato chiuso tutte le volte che siamo andati a vederlo e questo e per l'assenteismo degli infermieri questo è il primo problema magari si pensa allora la gente si scoraggia se cerca di andare in questo ambulatorio lo trova sempre chiuso un secondo problema è che anche se l'ambulatorio era aperto magari uno dice beh non lo vaccino oggi mio figlio aspetto domani qual è la probabilità che prenda il morbillo è molto bassa e dunque posticipo perché oggi ho un sacco di cose da fare ho altro a cui pensare e dunque magari aspetto domani arriva il domani ed è la mamma i genitori dicono beh aspetto ancora domani e non lo fanno più ora se questo è un problema allora uno potrebbe dire beh cerchiamo di dare delle ragioni a queste persone affinché vengano al centro e come l'abbiamo fatto abbiamo sviluppato un esperimento un esperimento per testare l'impatto di queste politiche questa è un'immagine presa dall'alto abbiamo lavorato in 120 villaggi e abbiamo scelto tre gruppi di villaggi a caso in bianco non abbiamo fatto nulla nei villaggi bianche non abbiamo fatto nulla nei villaggi azzurri abbiamo realizzato dei campi mensili di vaccinazione mentre nei villaggi in rosso oltre a queste vaccinazioni mensile la gente riceveva un chilo di lenti che per ogni vaccino dunque un chilo di lenti che in india non è un tanta roba dunque non è una cosa che può convincere le persone se pensano che la vaccinazione sia pericolosa ma se il problema è la posticipazione allora può essere utile perché gli dà una ragione per non aspettare il giorno dopo è proprio perché l'esperimento è stato randomizzato all'inizio tutto è più o meno uguale ma dopo 18 mesi la vaccinazione è aumentato del 6 per cento nel villaggio di controllo e nel villaggio col campo di vaccinazione l'aumento è stato del 17 per cento ma l'aggiunta delle lenticchie aumentato la vaccinazione del 38 per cento eugene pool si tratta quindi di un miglioramento sostanziale di conseguenza l'organizzazione con cui lavoriamo ci ha detto questo d'accordo è un bel miglioramento ma potete permettervi l'acquisto di queste lenticchie perché dobbiamo anche considerare l'aspetto della sostenibilità noi abbiamo allora calcolato il costo della vaccinazione di un bambino nei villaggi con e senza gli incentivi aggiuntivi e abbiamo riscontrato questo effettivamente costa di meno dare le lenticchie che noi non darle come mai perché una volta che si mette in piedi un campo si paga qualcuno per fare le vaccinazioni e allora se questa persona vaccina di più questo significa sfruttare meglio diciamo così il suo tempo lavorativo questo comporta un miglioramento un risparmio in realtà io come economista dovrei considerare il costo delle lenti che come un trasferimento non come un costo di per sé ma comunque anche se le consideriamo come costo alla fine la spesa complessiva è inferiore rispetto al fatto di non dare le lenticchie e molti governi fanno un errore nel fare le analisi costi benefici perché in effetti la cosa più efficiente ed efficace è quella di trovare le modalità anche se sembra che costino di più per spingere le persone verso determinati comportamenti qui abbiamo un'altra affermazione la televisione più importante del cibo da dove viene questa affermazione quando più o meno avevo 13 anni c'è stato il live aid concert quindi your dog e mi ricordo per esempio i casi presentati anche di bambini etiopi che venivano presentati come esempio della persona che ha bisogno di essere aiutata una persona che non ha abbastanza da mangiare e cioè questa trappola della povertà di cui si è parlato in relazione alla nutrizione la logica è questa non si mangia a sufficienza non si è produttivi non si guadagna quindi non si mangia abbastanza non sia produttivi produttivi e si continua a vivere in povertà questa è la logica che in superficie sembra assolutamente ragionevole però se si va al cuore del problema non è del tutto veritiera nel senso che quando si dà un po di più in termini finanziari ai poveri questo dovrebbe tradursi in un acquisto di cibo immediatamente per diventare più produttivi e guadagnare di più e non essere più poveri ma in effetti succede esattamente l'opposto pensiamo all'india l'india nel tempo è diventata sempre più ricca e con l'aumento di questa ricchezza ci sono meno persone che vivono con meno di un dollaro al giorno quindi ci si dovrebbe aspettare anche che ci sia una riduzione della sottonutrizione ma in effetti non è così nel senso che sempre più persone mangiano meno di 2mila e 400 calorie al giorno vedete nell 83 65 per cento della popolazione aveva questo apporto calorico inferiore appunto le 2.400 calorie e poi nel 2004 percentuale è arrivata quasi all 80 per cento e poi per quanto riguarda l'aspetto della carenza di cibo non è questo l'aspetto lo vediamo da quest'altro grafico e non è soltanto una questione di quantità di cibo anche una questione di nutrizione adeguata di sostanze nutritive ma qui il problema è quello della scelta non del vincolo che esiste e c'è un altro esperimento ancora più chiaro che ci fa capire che magari nostro modo di considerare la politica alimentare del tutto sbagliata e questo è un esempio di un esperimento fatto da miller in cina hanno adottato un programma che è simile ai programmi che a cui siamo abituati contro la povertà nel mondo e che sono volti a far diminuire il prezzo del cibo in questo esperimento sono stati distribuiti dei buoni alle persone per avere uno sconto sull'acquisto del riso e questo è un paese in cui si mangia moltissimo riso nel momento in cui è diminuito del 10 per cento il prezzo del riso le persone hanno cominciato a mangiare meno riso quindi il consumo di riso è addirittura diminuito del 2,3 per cento questo significa che il riso e viene considerato un bene è un bene dato è evidentemente quindi farne cambiare il prezzo non cambia molto anzi ma la cosa importante è questo che questo tipo di politica volta a diminuire il prezzo degli alimenti secondo noi dovrebbe far mangiare di più le persone ma quello che accade nel momento in cui per esempio sia abbas abbassa il prezzo del riso o di un altro alimento e quelle persone utilizzano il risparmio che hanno per comprare qualcos'altro altri altri alimenti o anche altri beni questo non significa quindi che ci dobbiamo appunto preoccupare dell'aspetto nutrizionale come abbiamo fatto fino adesso in relazione alla produttività dobbiamo invece occuparci della questione rispettando il fatto che i poveri non sono delle macchine non è che massimizzino la loro condizione fisica non è che sono delle macchine lì si fa mangiare di più e sono più produttivi e perché le cose non funzionano così e per quanto riguarda appunto il cibo questo lo abbiamo testato bene quindi la politica alimentare in molti paesi ha un approccio che è assolutamente controproducente questo è quello che impariamo da questi esempi qui c'è un'altra cosa che ritengo sia assolutamente pertinente rispetto al tema del festival è dell idea che ci sono tantissimi imprenditori nel mondo in via di sviluppo e la grande virtù del movimento del microcredito e anche del social business che appunto poi è subentrato e appunto l'idea che i poveri siano veramente molto imprenditoriali così tanto che possono sollevarsi e togliersi della situazione di povertà posto che abbiano accesso al credito ea quel punto loro riusciranno da soli a risolvere il problema della povertà questo si basa su una così su una considerazione reale nel senso che i poveri molto spesso sono imprenditori perché hanno una loro attività vedete abbiamo raccolto dai dati e in questi paesi vediamo che il 50 per cento dei poveri nelle aree urbane hanno una loro attività economica e il 20 per cento dei poveri nelle aree rurali e mandano avanti un'attività che non è di tipo agricolo se confrontiamo questo poi dati ocse arriviamo ad un 12 per cento il numero dell'ocse e del 12 per cento quindi effettivamente sì i poveri sono molto imprenditori diciamo così ma anche se portano avanti una loro micro attività non è che ne siano particolarmente felici e lo si capisce questo se si chiede loro cosa vogliono che facciano i loro figli e abbiamo fatto questa domanda in vari paesi al mondo e abbiamo chiesto appunto ai poveri cosa ne pensassero cosa desiderassero che faceva che facciano i loro figli il 18 per cento ci dice che vorrebbe che il figlio la figlia fosse un impiegato in un'azienda privata più del 40 per cento vorrebbe che avesse un lavoro statale e non come insegnante il 34 per cento invece vorrebbe vedere il figlio la figlia come un insegnante statale quindi che cosa ci dicono queste ci dicono cosa ci dicono queste cifre ci dicono quali sono i desideri delle persone quali sono i sogni delle persone e vogliono la stabilità per i loro figli che è esattamente l'opposto della loro vita che è all'insegna della non stabilità quindi se sì che si fa questa domanda appunto questa è la risposta qual è la ragione la ragione è che non ci sono questi queste occupazioni non ci sono questi posti e quindi che cosa fanno le persone quando no ha accesso al microcredito si creano un loro posto di lavoro con una loro attività e ci sono però queste che sono piccolissime e rimangano piccolissime non riescono ad impiegare altri non crescono allora che cosa succede succede una cosa di questo tipo questa è questo e un grafico dove abbiamo la produzione e il capitale investito che ci mostra il ritorno sull'investimento immaginate questo si avvia un'attività con un negozio si pulisce locale ma non si sa niente da metterci dentro allora con un po di finanziamento si comprano le prime merci da mettere in vendita a quel punto diciamo che gli scaffali si riempiono di merce e lì finisce la cosa nel senso che se si vuole ampliare l'attività bisogna impiegare delle persone ma questo diventa complicato e questo presupporrebbe un salto diciamo in più ma se questo salto non viene fatto non c'è più un grande ritorno sull'investimento quindi noi sappiamo che questa è la situazione nei vari paesi come anche l'india succede quindi che c'è un'altra funzione che è quella della curva r che richiede che l'investimento sia molto maggiore dal principio quindi invece di avviare un piccolo negozio si apre praticamente un supermercato anche se piccolo questo richiede ovviamente un investimento maggiore e se questo c'è allora è possibile avere anche un maggiore livello di produttività ma qual è il problema il problema è che se si è poverissimi nessuno darà un prestito sufficiente per avviare un'attività di maggiore respiro e quindi ci si ritrova intrappolati in questo tipo di azienda di impresa diciamo piccola che non crescerà mai e allora ci manca questa parte centrale che vediamo nel grafico per cui da una parte abbiamo tantissime micro imprese e all'altro estremo abbiamo poche grandi imprese e nel centro niente e questo ci dice anche perché questo dibattito sul microcredito sia così acceso nel senso che c'era una forte speranza dietro il microcredito si diceva diamo un po di soldi anche pochi ai poveri e loro usciranno da soli dalla povertà grazie a questo a questo piccolo prestito ma vedete cosa succede rimangono intrappolati in questa piccola dimensione che non li toglie dalla povertà il microcredito li ha aiutati individualmente assolutamente questo è già qualcosa ma però il microcredito non fa niente di più di questo naturalmente microcredito è utile va benissimo ma ci aiuta ad andare da 0 a m sul grafico e non a passare al livello successivo e cioè quindi questo dibattito che si è così fermato proprio sugli elementi di base del microcredito c'è chi dice che il microcredito comunque ha funzionato c'è chi invece dice che è fallito proprio perché non è riuscito nel suo intento maggiore e vediamo anche da questo grafico quale può essere il destino di un'invenzione buona come quella del microcredito ma per riuscire veramente a risolvere il problema della povertà in generale bisogna fare di più e cioè come facciamo a dare più finanziamenti a queste persone in modo che risolvano definitivamente problema della povertà questo è un problema che ancora rimane aperto abbiamo qui un'altra affermazione che appunto è molto moderna e a che fare con l'assicurazione naturalmente i poveri sono sottoposti a rischi continui perché hanno le loro piccole attività perché hanno magari una piccola fattoria immaginate in caso di siccità ovviamente è un disastro totale per queste persone o se queste persone si ammalano o se hanno un incidente è ovviamente non possono lavorare e questo è terribile e il rischio non è costoso soltanto quando succede qualche cosa ma anche prima nel senso che per esempio vediamo queste persone del kenya e coltivano mais è un mais tradizionale non ibrido e per che optano per questo tipo di coltivazione tra l'altro perché quello ibrido è più rischioso e quindi loro ritengono di non potersi permettere questo rischio aggiuntivo alla luce di questo si potrebbe dire beh insomma le società le compagnie assicurative dovrebbero entrare prepotentemente in questo mercato perché c'è un grande potenziale l'assicuratore può andar lì vendere la sua assicurazione tutti sono contenti e c'è un mercato quindi che si apre a beneficio di tutti ma questo non succede e allora ci si potrebbe anche chiedere perché perché la domanda dei prodotti che sono offerti dalle compagnie assicurative e molto basse questo è un esempio di un esperimento condotto in ghana si è cercato di vendere un prodotto assicurativo contro le intemperie in relazione appunto alla siccità se si va al di sotto di un certo livello di piovosità allora l'assicurazione interviene e paga e e si tratta quindi di una polizza molto robusta tra l'altro anche facilmente gestibile quindi a beneficio di tutti ed è offerta nell'esperimento anche gratuitamente in parte e poi ad diversi prezzi quando viene offerta questa polizza e gratuitamente tutte le persone la vogliono quindi il 100 per cento vuole questa assicurazione e questo è abbastanza ovvio ma poi non appena si comincia a chiedere un prezzo per questa polizza canale entusiasmo e tra l'altro il prezzo è adeguato sarebbe quello di 9,5 dollari per ettaro e a quel prezzo un 40 per cento degli agricoltori acquistano la polizza poi ci sono i costi amministrativi che devono essere considerati e c'è anche la questione del margine per l'assicurazione quindi l'assicurazione vorrebbe chiedere 14 e non 9,5 e se questo è la debito per per per acro anzi non per ettaro vedete che la percentuale di chi vuole acquistare e bassissima e quindi non c'è più business e allora ci si domanda perché le persone non vogliono un'assicurazione che in realtà andrebbe loro benissimo evidentemente perché il prodotto è semplice l'unico prodotto che l'assicurazione può offrire per tutti gli aspetti amministrativi ai rischi che sono considerati sono prodotti assolutamente semplici e quindi è un'assicurazione sulle condizioni atmosferiche e ci sono poi le altre polizze quelle appunto per esempio per la copertura per la copertura medica ma dal punto di vista dei poveri questo è un prodotto che non è molto accattivante perché ci sono un sacco di di carenze qui vediamo un campo assolutamente secco ma non ci saranno pagamenti per questa situazione se effettivamente il livello di piovosità comunque era appena sopra la soglia perché viene misurato proprio nella stazione meteorologica è quello conta come parametro per che l'assicurazione paghi e allora dal suo punto di vista quello che noi cerchiamo di venderli è una sorta di lotteria qualcosa che a lui costa ma che magari non lo ripaga proprio nel momento in cui ne ha bisogno quindi naturalmente se ci fosse una piena informazione e se lui fosse più razionale capirebbe che questa è una lotteria che vale a cui vale la pena appunto giocare però pensate che a questa vita assolutamente rischiosa già di per sé e gli si chiede di comprare anche un biglietto della lotteria questo per lui è incomprensibile e poi c'è anche questa questione della fiducia c'è un sospetto di fondo e di base che c'è sempre e di conseguenza il domando la domanda per per il prodotto è limitata e allora che cosa facciamo una possibilità e dire d'accordo abbiamo questa situazione di bassa domanda il governo può sussidiare quindi non è l'assicurazione che interviene ma i premi sono finanziati dal governo finché le persone si abituino ad avere un'assicurazione la cena vediamo quest'ultimo punto importante per concludere la voce dei poveri è spesso ignorata ma non per ragioni robuste perché voglio concludere con questo esempio perché quando presento il lavoro che ho illustrato oggi molte volte la gente mi dice ma va tutto bene interessante ma mi sembra più un ingegnere piuttosto che un economista ma qui forse non vediamo il quadro più ampio il quadro più ampio della politica se la politica è buona allora seguirà altrimenti no cioè si può pensare di vaccinare i bambini ma adesso in costa d'avorio la ragione per cui i bambini non vengono vaccinati non ha nulla a che fare con la posticipazione o con il prezzo ma a che fare con il fatto che il paese in guerra dunque ci sono due cose che voglio dire innanzitutto la politica non si presenta in un vuoto non è una bacchetta magica che serve per fare delle cose belle la politica è una serie di regole e istituzioni molto dettagliate e dettaglia i dettagli di queste istituzioni fanno la differenza dimostra un esempio un esempio che riguarda il brasile che è una grande razzia sappiamo che c'è una grossa parte di politica in brasile ecco questo è ciò che bisogna fare per votare in brasile si va al ad actus si va al seggio e si trova questa scheda è per votare il prefetto bisogna tracciare una ics accanto al nome cioè una lunga lista di nomi bisogna decidere chi votare e scrivere il numero un nome senza fare errori e thomas fujimori uno studente all'università di british columbia ha studiato cosa successo quando questo sistema è stato sostituito da un sistema elettronico di votazione e questo per rendere più facile il conteggio dei voti se vogliamo votare per qualcuno si schiacciano questi bottoncini e appare la foto della persona che si vuole votare se non è la persona giusta allora potete cambiare se vi siete sbagliati come conseguenza di questa politica non abbiamo avuto 11 per cento in più di voti validi questo sistema è stato introdotto prima di tutto nelle grandi città dunque un 11 per cento di voti in più vale di di chi erano questi voti che prima non erano validi soprattutto dai poveri e il risultato è che è stato eletto rappresentato da cui è stato eletto un rappresentante diverso e questo rappresenta e rappresentante ha preso delle decisioni diverse in particolare ha speso più soldi per la sanità pubblica e questo ha cambiato la vita delle persone per esempio la natalità è migliorata tra i poveri e questo per dirvi che questa è un'altra soluzione tecnica magari potreste pensare che non è così importante rispetto ad altri fenomeni come la democrazia ma questo è il modo in cui la democrazia funziona la democrazia non è diversa da altri fenomeni l'altra cosa che vorrei dire circa l'importanza della politica e che è vero che la politica è importante ma i dettagli della applicazione pratica delle leggi fanno la differenza molte delle politiche fatte per i poveri sono fallite non per ragioni di cospirazione ma per un problema che a che fare con l'ideologia l'ignoranza e l'inerzia vale a dire ci sono delle politiche che vengono elaborate sulla base di ideologie per esempio stanno morendo di fame oppure sono degli imprenditori ma queste politiche si basano anche sulle ignoranza delle loro condizioni e persistono per inerzia vi darò un esempio un esempio che riguarda l'india un'altra grande democrazia con molti poveri ci interessa vedere gli effetti dei comitati scolastici di villaggio che sono stati introdotti in tutta l'india e sono stati ispirati dall'idea che i poveri devono e possono partecipare al controllo dell'istruzione nel nei propri villaggi questo va benissimo una bella idea dunque ogni la già in india a questo comitato scolastico abbiamo chiesto al ministro chi sarebbe chi avrebbe fatto parte di questi come comitati i genitori dei bambini più bravi i genitori dei bambini meno propri genitori dei bambini handicappati e noi gli abbiamo chiesto ma come potete sapere quali sono i bambini più bravi visto che avete abolito gli esami silenzio e dunque siamo passati ad un altro argomento nella nostra conversazione allora siamo andati nei villaggi abbiamo che sulla gente cosa pensavano di questi comitati e l'otto per cento delle dei genitori sapevano che questi comitati esistevano e il 2 per cento solo sapevano che cosa avrebbero dovuto fare e il 25 per cento dei membri dei comitati non avevano alcuna idea del fatto che fossero dei membri di comitato è inutile dire che questa politica non può avere alcun effetto e questo non perché c'è una cospirazione dell'elite per continuare ad escludere i poveri ma perché la politica non è mai stata attivata non è mai decollata è un po deprimente pensare che si siano sprecate così tante risorse ma c'è anche qualcosa di incoraggiante perché se il problema in molti di questi casi è il fatto che non abbiamo esperimentato non abbiamo fatto una buona valutazione allora possiamo cominciare a farlo questo è un messaggio di speranza secondo me perché significa che possiamo fare molto di più e molto meglio e io ritengo che vengano spesi un sacco di dollari però in maniera incompetente a tutti i livelli e noi possiamo cercare di fare qualcosa di meglio però è anche un messaggio di responsabilità perché non ci si può nascondere dietro ad alibi come il problema è troppo grosso il problema è troppo difficile ciascuno di noi può fare la propria piccola parte uno può scegliere l'organizzazione a cui donare soldi un'organizzazione il cui lavoro è stato valutato e se uno è un insegnante e in india per esempio può decidere di insegnare bene ai propri ragazzi ecco ciascuno a proprio al proprio livello può fare la differenza e una volta che si capisce tutto questo tutto il dibattito sulla povertà non importa più a dire il vero perché il punto è quello di cominciare il punto è quello di cominciare a risolvere un problema alla volta cercando di identificare di capire qual è il problema è non cercare problemi che si adattino le nostre soluzioni bisogna fare qualcosa e se quello non funziona a provare qualcos'altro grazie a questa presentazione abbiamo quindici venti minuti per le domande mettete le domande a stato e se no io avrei una domanda per tanti anni si sa se legato la la povertà realtà la povertà la lotta contro la demografia il tasso di natalità questo parametro quale importanza ancora voci fax a una domanda interessante importante ci sono due aspetti in questa questione innanzitutto fino a che punto la demografia demografia e l'alta natalità è un problema per la povertà e per l'ambiente poi l'altro aspetto supponiamo che sia un problema perché le persone scelgono di avere queste grandi famiglie lo scelgono oppure si ritrovano in questa situazione quali sono gli incentivi non conosco la risposta alla prima domanda forse vale la pena pensare che sarebbe forse meglio non avere una popolazione che cresce così velocemente anche se non abbiamo molte evidenze ma ci sono chiaramente delle pressioni sulle risorse naturali come la natura e il clima eccetera poi quello che colpisce che a livello individuale non è chiaro il fatto che avere grandi famiglie e rende le persone più povere e a livello individuale non è nemmeno chiaro che le persone abbiano grandi famiglie perché non sanno fare altro infatti se osserviamo i dettagli le persone sembrano scegliere il numero di figli che vogliono avere in particolare hanno molti figli perché hanno bisogno di braccia e perché c'è un rischio perché non sanno quanti di loro sopravviveranno e quanti di loro cresceranno e diventeranno adulti e sono preoccupati anche circa la loro vecchiaia chi si prenderà cura di loro quando saranno vecchi forse la risposta giusta è quella forse non tradizionale quella che comportava politiche per abbassare la maternità ma piuttosto politiche diverse che leghino gli incentivi privati gli incentivi sociali incentivo privato adesso e quello ancora di avere molti bambini ma la situazione potrebbe essere diversa se si garantisce la sopravvivenza di queste persone in età adulta riconsegnerò mi pare che lei ci confermi quello che è stato detto in ripeto non pare che legge conferma quello che è stato detto e non convegno fatto poco tempo fa all'università di trento e quello che molti di noi pensano e cioè fino a non molto tempo fa pensavamo che bastasse collegare concentrare gli sforzi per aiuti economici lei ci dimostra e le chiedo se questa interpretazione si incentra sul suo pensiero e se può essere uno strumento fondamentale che è importante collegarci coloro che naturalmente ci credono con le reti degli ordini missionari o le reti laiche o le reti umanitarie o le reti del volontariato o le reti della politica per apportare in alcune di queste situazioni di povertà dei vari stati e per apportare sostanzialmente aiuti di carattere culturale economico per acculturare orientare e coinvolgere posso dire di aver interpretato il suo pensiero ed è su questo che chi ha intende esercitare questa disponibilità nei confronti dei paesi poveri può muoversi grazie anch'io sì lei ha ragione la questione importante non è se gli aiuti sono buoni o cattivi ma quale programma efficace quale programma non è efficace a prescindere da chi paga se paga un governo se pagano ng ciò che importa è che la politica sia una politica buona che il programma sia efficace lei ha ragione io gestisco un lob che si chiama gerome poveri lab dove lavoriamo con diverso ng per valutare le loro attività e cerchiamo sempre di allargare il numero di persone con cui lavorare questo si è dimostrato molto efficace intanto buonasera complimenti di questa organizzazione io sono un po veterano proietatto del volontariato la mia età è veramente ha passato la guerra del 40 45 ho sentito volentieri riguardo della povertà io dico che per risanare un po la povertà è i governi quando che abbiamo un governo e noi abbiamo di esperienza che de gasperi al c day che era andato america per risolvere il problema dell'italia cristo ci ha dato un fattore di sicurezza per più continuare andare avanti l'altro problema effettivamente che se un po abbandonata fattore della salute perché la salute è vita la vita vuol dire lavoro lavoro vuol dire guadagniamo credo effettivamente che ci il principio fondamentale di la sicurezza dei governi sali ancora il migliore grazie in africa anche in africa gli aiuti sono il solo il 5 per cento dei budget governativi quindi persino in africa gli aiuti sono una piccola parte del tutto quindi lei assolutamente ragione nel senso che i governi sono fondamentali il fatto è questo è che insieme il mondo deve trovare delle politiche buone e corrette per avere un progresso a beneficio di tutti io sono a favore degli aiuti io penso che attraverso i canali giusti dobbiamo dare più soldi e credo che questo sia anche un nostro obbligo morale ed è anche una cosa ragionevole per altro perché questo ci consente di avere un po di equilibrio nel mondo quindi credo che una volta appunto individuati i canali giusti dovremo dare di più donare di più e poi lei ha parlato della salute e sono assolutamente d'accordo con lei per questo ho parlato così tanto dei vaccini la salute e la sanità è un fonte di speranza e di frustrazione le speranze hanno a che fare col fatto che sappiamo che ci sono tante cose che funzionano come per esempio appunto i vaccini bere un'acqua pulita avere determinate protezioni contro le zanzare malariche questa è la parte promettente diciamo così poi però ci sono le frustrazioni perché noi ci chiediamo perché questi dispositivi non fanno di più perché non ci avvaliamo di più di queste tecnologie perché soltanto l'uno per cento dei bambini viene vaccinato ritornando ad esempio che vi facevo prima allora il punto è come facciamo a cambiare il sistema e le politiche sanitarie in modo che la maggior parte delle persone possano beneficiare dell'esistenza delle tecnologie che esistono nell'ambito medico e come facciamo noi a influenzare questo ambito se allora io ho avuto l'opportunità di visitare l'etiopia e ho incontrato massa enorme di giovani ora la domanda è questa queste diecine di milioni di giovani c'è la speranza che possano avere una prospettiva di vita degna di questo nome se noi occidentali continuiamo a con un modello di sviluppo che continua a su questo consumismo esasperato fatto di suv mercedes e del rolls royce e deve ecco questo consumismo esasperato che consuma una quantità enorme di risorse che noi rubiamo a loro questa è la domanda è possibile che queste diecine di milioni dei giovani abbiano prospettive di una vita decente ma la risposta è sì se devono essere sintetica e poi posso anche aggiungere che il fatto di aver tanti giovani è un asset è una risorsa in più c'è un dividendo demografico se si confrontano per esempio l'india e la cina la cina è progredita di più però adesso ha dei problemi che derivano da un cambiamento nella demografia e nel tasso di fertilità in india ci sono così tanti giovani che saranno quelli produttivi nel futuro quindi la domanda è bisogna come facciamo a trovare un modo per far sì che queste persone possano vivere meglio ovviamente un canale è l'istruzione è uno dei grossi paesi dei problemi dei paesi in via di sviluppo oggi è che anche se molti bambini vanno a scuola i sistemi scolastici non danno molto nel senso che la qualità dell'istruzione è bassa e ci sono tanti bambini che finiscono la scuola ma non sanno comunque leggere e scrivere ancora bene e ovviamente abbiamo allora questo grosso problema cosa facciamo data questa cattiva qualità dell'istruzione e sempre ritornando ai giovani ci chiediamo come possiamo migliorare rapidamente la qualità delle scuole e ci sono delle buone notizie nel senso che adesso sappiamo meglio cosa fare soprattutto nelle scuole primarie la notizia cattiva è che questo ancora non viene implementato quindi vanno fatte tante riforme in tanti paesi e quindi le cose ancora non sono diventate realtà è tra l'altro sono i bambini crescono e dopo la primaria ancora più difficile avere un'istruzione secondaria veramente di qualità perché ci vogliono più docenti i docenti non ci sono quindi questo è un problema veramente interessante su cui soffermarsi e cioè come si può fare in modo che l'istruzione secondaria sia accessibile a tanti mantenendo però una buona qualità e mantenendo anche il budget all'interno dei limiti ben definiti questo vale per l'etiopia ma vale anche per l'india dove questa è veramente una sfida significativa iori sorci show la sua ricerca ha dimostrato che l'imprenditore al ed imprenditorialità di per sé non è una soluzione per la povertà e vedo anche il dato del 50 per cento degli imprenditori nel nell'area urbana insomma questo dato mi ha sorpreso un po comunque che cosa pensa invece dell'imprenditoria di tipo sociale per quanto riguarda la riduzione della povertà e faccio questa domanda lei perché in questa provincia storicamente fin dalla fine del xix secolo si è cercato di risolvere il problema della povertà attraverso l'economia sociale e quindi la provincia e anche abbastanza famosa proprio per il proprio settore cooperativistico che è tra i più avanzati sviluppati al mondo vorrei capire meglio che cosa sia all imprenditoria sociale perché ci sono definizioni diverse quindi spero di aver capito bene quello che mi ha chiesto l'idea dell'imprenditoria sociale è che si può avere un doppio ritorno un doppio beneficio nel senso che sia un profitto per lo meno non si perde denaro e al tempo stesso si fa qualcosa di utile qualcosa di utile per i poveri di per esempio si può avviare una piccola industria che produce integratori nutrizionali che vengono venduti alle persone quindi le persone sono meglio nutrite e al tempo stesso sia un ritorno economico da questa vendita questa è una soluzione assolutamente accattivante interessante però come tutte le cose estremamente interessanti il rischio che siano troppo interessanti troppo affascinanti nel senso che si è vero in alcuni casi manca un entità nel mercato cioè proprio non c'è il mercato lo questo mercato può essere sviluppato e si possono colmare le lacune che esistono attraverso sistemi nuovi e credo che il microcredito sia un ottimo esempio da questo punto di vista la maggior parte delle organizzazioni attive nel microcredito hanno un profitto comunque non sono in perdita e al tempo stesso danno qualcosa che veramente ha valore di questo sono convinta d'altro canto c'è un rischio nel movimento dell'imprenditoria sociale e cioè a volte pensano di poter risolvere tutto in questo modo e dimenticano la questione della manda perché se non c'è la domanda non si riuscirà a guadagnare assolutamente nulla e quindi la prospettiva dell'assistenza sociale non funziona se non c'è non c'è domanda per esempio io sono certo che nessuno possa guadagnare dal fatto di vaccinare le persone ma la vaccinazione deve essere deve essere pur fatta quindi l'imprenditoria sociale non risolverà il problema della vaccinazione e poi l'acqua pulita 1 potrebbe chiedersi posso guadagnare qualcosa vendendo filtri per l'acqua le persone no questo è un business che fa perdere dei soldi perché costa produrre un filtro e la domanda per la compera che acqua di qualità per svariate ragioni e bassa le persone non vogliono pagare per acquistare questi filtri è molto complesso entrare nel merito del perché sia così non abbiamo il tempo di farlo qui ma questo è un fatto quindi ovviamente tutti noi ci preoccupiamo della necessità di dare acqua pulita però bisogna che ci sia un sussidio per arrivare allo scopo naturalmente gli imprenditori al sociale è importante ma c'è bisogno anche che ci sia un contributo da parte della società perché questo funzione bisogna essere un po creativi capire dove marca manca il mercato dove si può intervenire in modo redditizio allora lì si funziona ma non bisogna illudersi nel senso che non è che possiamo risolvere tutti i problemi in questo modo anche grazie il suo contributo è stato veramente illuminante lei propone un approccio più scientifico alle politiche con un processo di trail and error provando le cose lasciando perdere le cose che non funzionano questo è un messaggio importante secondo me però mi preoccupa un po anche il fatto che ci siano non ci siano delle elezioni generali che possiamo prendere perché le politiche sono eterogenee e ma quelle troviamo lo stesso livello di differenze nelle società nel mondo cambiano le lingue cambiano le abitudini costumi alla luce di questo avere un approccio generale diciamo onnicomprensivo diventa più difficile allora dal suo punto di vista sulla base della sua esperienza e oggi parliamo purtroppo soprattutto di fallimenti ma poniamo che ci siano anche dei casi di successo ecco dal suo punto di vista lei pensa che i casi di successo possano essere trasferiti anche altrove possono essere esportati oppure l'approccio deve essere individuale caso per caso questa è la mia domanda ecco anche accadere che ogni singolo individuo sia assolutamente specifico di per sé ma se adottiamo questa prospettiva non possiamo più avere politiche perché anche appunto ogni individuo è una cosa assolutamente a sé le politiche devono essere ragionevole e dobbiamo presupporre che si possa gestire il fatto che le situazioni sono eterogenee si deve presumere che quello che si fa per una persona possa andare bene anche per il suo vicino è evidente che se noi diamo delle uniformi scolastiche in kenya e questo magari funziona perché i bambini vanno di più a scuola in questo modo ecco questo non significa che se funziona in kenya funzioni magari in asia quindi ci sono due diversi possibili approcci secondo me si può provare a replicare l'esperimento quindi nel momento in cui cominciamo a pensare che una cosa funziona perché è stata testata in contesti sufficientemente diversi da loro allora possiamo provare ad estenderla ulteriormente e poi va detto che l'esperimento di per sé non basta mai l'esperimento è una cosa all'interno di una teoria che si sa che può essere esplicita che può essere implicita e molto spesso magari è implicita a livello politico ed esplicita nel mondo accademico ma comunque nella nostra pubblicazione recente abbiamo cominciato a fare un passo in più oltre la semplice valutazione nell'ambito della quale si può mettere insieme tutti gli elementi come facevamo invece in studi precedenti è come mettere delle macchie di colore ma prima o poi devono formare un quadro le statistiche ci danno delle informazioni importanti e progressivamente cominciano a far comparire un immagine sul quadro ci danno per così dire un'idea della struttura del problema è quando si comincia a dipingerlo questo quadro allora si è anche in grado di predire che cosa magari funzionerà in relazione al contesto specifico quindi l'esperimento di per sé ci dà soltanto dei dati che sono particolari ma non ci dà garanzia del fatto che funzionerà altrove però se l'esperimento viene ripetuto allora si può anche costruire una teoria sulla base di questo come nel mondo della scienza quindi si fanno degli esperimenti delle previsioni ulteriori esperimenti questo da un feedback è un processo continuo questo di deduzione e intuizione a volte i dati vengono prima della teoria volte la teoria anticipa addirittura i dati però un dialogo continuo tra i due elementi piace ci sono altre ma visto lo re ha un pentito the presentation grazie per la presentazione o due domande la prima a che fare con le assicurazioni lei parlava del rischio non so se ho capito bene ma mi è parso di capire che i governi dovrebbero anche dare dei sussidi per coprire i costi del premio assicurativo e noi sappiamo che spesso i sussidi sono criticati perché danno dipendenza diciamo così una situazione di dipendenza e come possiamo pensare che ci sia una sostenibilità degli individui se ci sono sussidi e poi c'è un'altra questione non so se nei vostri esperimenti siate riusciti ad investigare i meccanismi informali assicurativi nei paesi in via di sviluppo uno o due risposte alla sua prima domanda ci sono delle cose che secondo me dovremmo continuare a finanziare dovremo dare sussidi per sempre a determinate cose la vaccinazione in questo paese è obbligatoria e anche gratuita questo è un paese ricco e noi riteniamo che il vaccino vada appunto sussidiato proprio perché è un beneficio per la società e credo che sia molto pericoloso avere questa idea per cui tutto deve ripagarsi diciamo da solo o dobbiamo essere noi in grado di pagare tutto no non è così il governo è qualcos'altro naturalmente è una parte della della della società le persone non dovrebbero pagare di loro per tutte per tutte le cose perché c'è anche la società ovviamente e questa è la è la prima risposta allora anche le assicurazioni come quelle mediche devono essere finanziate dal governo fino a un certo limite e questo secondo me deve essere cosi in relazione per esempio alla lotta contro determinate malattie all'aids e anche per far fronte agli elevati costi delle ospedalizzazioni quindi sussidi vanno bene secondo me e poi in relazione alle assicurazioni informali ecco credo che qui il processo sia veramente lungo non abbiamo ancora dati certi però riteniamo che le persone debbano capire meglio che cosa l'assicurazione fa e cosa non fan perché non è un concetto intuitivo quindi se si comincia a dare dei sussidi e può anche essere che le persone apprezzino di più l'assicurazione come elemento proprio e questo a lungo andare abbasserebbe anche il costo del sussidio la necessità del del sussidio e ovviamente si possono fare degli esperimenti per esempio in un luogo dare sussidi per le assicurazioni e in altri in altri no noi abbiamo fatto degli esperimenti in relazione per esempio ai sussidi per l'acquisto di reti antizanzare ai abbiamo cercato di valutare che cosa succede nelle due aree in relazione al fatto che alla fine del periodo dei sussidi le persone appunto comunque acquistino queste reti anti malaria lo stesso si potrebbe fare appunto con le assicurazioni e poi dicevamo le assicurazioni informali sono molto interessanti molto importanti ma ci sono dei limiti per necessità ci sono dei limiti che sono geografici e questo è un dato di fatto e poi ci sono anche altri limiti perché di solito si tratta di rapporti bilaterali e rapporti uno a uno e quindi che cosa vediamo vediamo che gli amici per esempio node hanno una migliore assicurazione per le cose piccole ma non per esempio per grossi disastri quindi c'è questo aspetto dimensionale che va considerato le assicurazioni informali coprono bene la quotidianità ma non le situazioni gravi e anche lì credo che i sussidi per le assicurazioni potrebbero aiutare ringrazio questa dvd di serenità tra giochi vivere la sua riflessione di scontare la sua maturazione
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