Lavoro, competenze e povertà
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Lavoro, competenze e povertà
Il lavoro è la dotazione principale dei poveri e, nonostante questo, nei paesi a basso reddito milioni di persone sono impiegate in occupazioni instabili, irregolari e sottopagate – non molto diverse dai lavori “a chiamata” nei paesi più ricchi. È la trappola della povertà a bloccare queste persone, o la mancanza di capacità e motivazione per sfruttare le opportunità a cui hanno accesso come quelli più ricchi di loro?
sì non penso che si esalteranno questo ruolo diciamo di singapore bene di povertà ci affida la gente c'è sempre più gente e questo prima nasa tv è visibile sempre più viva e le scuole sì diciamo se il mio primo giornale ormai picard sentivo segue per questo motivo anche le cronache sociali politiche loro stata molto ovviamente su questi aspetti qualche servizio sanitario la gabbia noi siamo un governo perché io so non sono bravissimi d'accordo ma non capisco niente la pace così su quello tra perché cioè dalla critica da con la mia vita 50 un vecchio signore perché sì da telecom senti tranquilli quelli no no no tutto ciò facevano strada senza si è arrogata la pretesa di essere diciamola tutta la spiegazione abbiamo scalato questo articolo si prospetta marca abbiamo scritto mari lui la reale dell'area rete card sì si può leggere qui c'è link alla quale si aspetta quando avete pubblicata su science noi l'abbiamo pubblicata su prospect creata prima l'abbiamo cia salgariani guardian ha detto no a questo questo è il sele articolo che poi eliminazione che vi ha fatto scassi faccia fatto che si voglia genere sul prospetto lo cercherò oppure se non di semicoma vittoria cosa non l'hai aspetta che la mensa adesso ne stiamo preparando perché proprio passato si ignoranza è pericoloso perché alla fine ci sono si supera xvi va bene sì insomma non ci siamo bene perché non mia chi pippo facciamo no no no domandandosi cosa no assolutamente non l'ho certo si innamora di domanda buonasera e benvenuti a questo incontro è sempre un piacere per me trovarmi davanti al pubblico del festival dell'economia di trento piacere presentare essere qui con voi per ascoltare la professoressa una bandiera è l'argomento di cui si parlerà speriamo penso che tutti voi conosci conoscendo il programma del festival avete potuto leggere il profilo della biografia professionale di oriana bandiera non starò io adesso a riepilogare i numerosi titoli accademici di cui diciamo che contraddistinguono la sua carriera di economista sappiamo che insegna alla london school of economics forse oriana bandiera appartiene a quella categoria che noi giornalisti chiamiamo i cervelli in fuga mi ha detto poco fa che a studi studia e insegna e fa ricerca fuori dall'italia da molta molti anni da quando era giovanissima io non credo molto nel significato di questa categoria mi viene sempre in mente una citazione del presidente jefferson che diceva che il sapere la cultura le idee sono come la fiamma di una candela se se io accendo alla tua fiamma la tua fiamma non sarà per questo più piccola e quindi l'importante penso che non si sa dove la prima fiamma viene accesa quindi penso che l'europa sappiamo che è una costruzione economica e politica in difficoltà ma come spazio culturale almeno ce lo teniamo tutto e quindi siamo soltanto contenti di averla qui oggi pomeriggio per poterla avere in mezzo a noi e ascoltarla l'argomento della di quest'incontro è un argomento che definirei un po in controcanto rispetto al tema di questa edizione del festival come sappiamo questo festival il tema generale è lavoro e tecnologia credo che oriana bandiera ci parlerà molto di lavoro e poco di tecnologia cioè ci parlerà del lavoro in un mondo che non è un altro pianeta ma il nostro stesso pianeta eppure un mondo molto diverso dal nostro dove il lavoro appunto è a bassissima tecnologia o nulla addirittura tecnologia o comunque una tecnologia sicuramente non avanzata e il mondo in cui invece il l'altro termine importante e significativo è la povertà un lavoro che per alcuni aspetti paradossalmente assomiglia alle forme di lavoro che le nostre nuove generazioni conoscono la cosiddetta gig il co nomi fatta di lavori precari saltuari poco qualificati e il mondo di cui ci sta per parlare oriana bandiere un mondo che potremmo chiamare una diga e toni 11.0 in cui il lavoro è effettivamente quasi sempre occasionale precario saltuario e poco qualificato e la domanda che sicuramente lei da economista ricercatrice non si pone in questi termini ma che io come giornalista mi pongo invece con con parole non da scienziato dell'economia e se è vero quello che noi sappiamo che noi ci portiamo dietro questo mantra chiamiamolo così il secondo il quale il lavoro emancipa l'uomo o potrei dire manci per gli esseri umani perché credo che rimane ben dire ci parlerà molto anche di donne lavoratrici oltre che di uomini lavoratori ecco è una domanda direi importante e io sono qui insieme a voi per ascoltare poi naturalmente come mi aspetto come sempre accade qui a trento sono qui anche per dare spazio alle domande dei presenti e quindi saluto oriana bandiere molto volentieri le dò la parola mi scuso in anticipo perché le slide sono in inglese c'è stato un incomprensione e mi scuso anche per il mio italiano che può essere non perfetto però ci sono problemi più grandi al mondo ve ne parlerò oggi questa oggi parlerò di tre cose parlerò di povertà e quindi come buona abitudine di finiremo prima che cos'è la povertà e come viene misurata e poi parlerò della relazione tra povertà è lavori pietro via descritto questi lavori l'ha fatto già molto bene quindi le domande che chiederò sono se questi lavori tengono alle persone in povertà o se i poveri sono solo capaci di fare questi lavori saltuari precari malpagati e la risposta vi dirò dipende da dal fatto se la locazione del talento efficiente quello che vuol dire questo è che se la locazione del talento efficiente tutti fanno il lavoro per cui sono migliori a fare se invece la locazione non è efficiente vuol dire che ci sono degli incidenti che determinano le opportunità se uno è nato ricco alla possibilità di fare tutto quello che vuole se un è nato povero certe opportunità gli sono precluse useremo una tecnica che si chiama esperimenti randomizzati per dare domande a queste risposte e per ultimamente informare la politica qui ci sono due visioni del mondo che ho messo lì a contrasto una verso l'altra nella prima visione tutti hanno uguale accesso alle opportunità ma hanno delle caratteristiche diverse e per questo motivo queste caratteristiche che possono essere la motivazione il talento le abilità genetiche determinano la loro condizione di vita in questo mondo le condizioni alla nascita non importano se uno nasce genio per la musica diventerà un grande compositore se uno nasce in povertà con un grande dono per la medicina diventerà un chirurgo in questo mondo la locazione del talento ai lavori efficiente perché tutti fanno quello che sono migliori a fare e in questo mondo aiutare i puri e così i poveri è solo giustificabile per uguaglianza c'è un altro mondo che il mondo dall'altro lato dello schermo lì dove tutti hanno la gente a tratti simili ma hanno accesso diverso l opportunità a seconda se sono nati i ricchi o poveri in questo mondo il talento non è allocato efficientemente al contrario perché quello che determina l'accesso a certi lavori è la ricchezza alla nascita e questa ricchezza non è correlata con il talento individuale quindi in questo mondo c'è un bravissimo chirurgo nasce povero non diventerà mai un bravissimo chirurgo in questo mondo e la riduzione della povertà non è soltanto è necessaria da un punto di vista etico ma è necessario da un punto di vista di efficienza perché permettere ai più bravi ingegneri diventare ingegneri e più bravi medici di diventare medici migliora la condizione di tutti nell'economia quindi fatemi cominciare con la definizione di che cosa alla porta gli economisti definiscono la povertà in termini di reddito tutti i paesi hanno una linea della povertà e quindi se guardiamo a questa definizione nazionale della povertà ci sono poveri dappertutto ci sono poveri dappertutto perché la linea della povertà è più alta nei paesi più ricchi né su vi mostro i dati più recenti della banca mondiale che divide paesi in quattro gruppi il blues on i più poveri low income countries poi ci sono i nomi dle income countries poveri ma non tanto quanto i premi upper middle income countries ancora andando su e infine in can can l'italia è nel gruppo arancione lì dove la povertà viene definita ha un reddito inferiore ai 21 dollari punto 7 al giorno adesso quello che noi sentiamo di solito nel misurare la povertà è la dollaro day cioè coloro che vivono per meno di un dollaro al giorno in realtà questo era un dollaro al giorno più di venti anni fa adesso è diventata un dollaro e 90 adesso vi potrete chiedere che cosa c'è di speciale per questo dollaro al giorno cosa vuol dire cosa si compra con un dollaro al giorno in realtà la linea di un dollaro al giorno non è stata creata perché questo dollaro simboleggi un minimo ammontare di benessere o di di beni che si possono comprare per la sopravvivenza piuttosto 20 anni fa quando la banca mondiale stava preparando il world development report sulla povertà è un gruppo di economisti scoprirono che nei paesi più poveri la linea locale dalla povertà era proprio un dollaro e quindi pensarono beh se è un dollaro nei paesi più poveri non si può essere più poveri di così è quello diventò la linea d one dollar dei la linea continua a crescere perché i prezzi salgono e perché il mondo si sviluppa e quindi come vi ho detto è un 190 ma prima di continuare a parlare di povertà in questi termini penso sia importante chiedersi la domanda fondamentale cioè se gli economisti misurano la povertà per quello che importa ovvero a noi interessa il benessere degli esseri umani non ci interessa necessariamente il reddito che hanno e quindi si dice spesso che magari la povertà come la misuriamo noi economisti non è vera che i poveri sono felici beh io se vi volete ricordare una cosa di questo intervento che faccio oggi per fare ricordatevi questo è una menzogna c'è una grandissima correlazione tra povertà e felicità abbiamo tante misure di felicità dove chiediamo alle persone quanto sono felici è questo questo grafico che vedete a sull'asse orizzontale il gdp per capita dei paesi quindi la ricchezza di un paese e sull'asse verticale la percentuale di gente che si rivela felice come vedete c'è una relazione negativa chiarissima nei dati nei paesi più poveri ci sono più persone infelici questo vale anche all'interno dei paesi questo che si chiama il grafico a spaghetti fa vedere in ogni paese la ricchezza correlata alla felicità dei suoi abitanti e vedete che ci sono delle differenze di livello quello lì su azzurrina il brasile in brasile sono tutti più felici che in ucraina che la linea rossa di alla fine di quel grafico però tutte queste linee hanno una inclinazione positiva che vuol dire che le persone all'interno di quei paesi più ricche sono più felici sono quindi io continuerò a parlare di povertà in termini di reddito ma questo non vuol dire che ci interessa il reddito per se misuriamo il reddito perché si può misurare più facilmente quello che ci interessa il benessere e cominciamo con delle notizie felici questo grafico qui inizia nel 1820 e finisce nel 2015 e rappresenta la la scena quindi la lan la quota grazie la quota di persone che vivono sotto la linea della povertà a livello globale ci sono varie linee perché le misurazioni cambiano di tanto in tanto ma la cosa che si vede molto chiaramente da questo grafico è che questa quota scende nel tempo nel 1820 per gli standard di oggi la 85 per cento della gente era povera oggigiorno siamo all'undici per cento quindi questa è la buona notizia se si può però se iniziamo a guardare alla distribuzione geografica della povertà vediamo che imposti come l'africa il numero di persone in povertà è rimasto costante o è addirittura cresciuto perché il grafico che vi ho mostrato prima è una scena una quota quindi se cresce la popolazione il numero di persone in povertà può salire anche se la quota diminuisce e la cosa più preoccupante di questo pattern è di questo che vediamo in africa è che l'africa è il continente dove la crescita della popolazione è più alto al mondo quindi se continuiamo così quella diminuzione della quota di povertà verrà invertita presto ma purtroppo vi faccio vedere dei dei numeri che io non sapevo avevamo un'idea ma visto che è venuta qui a trento ho pensato di vedere ai dati italiani e questi sono come vi ho detto per la banca mondiale la poverty line per i paesi ricchi e 21 dollari al giorno in italia ci sono il 23 per cento della popolazione un quarto della popolazione italiana che vive sotto la linea della povertà dei paesi ricchi un quarto non è un numero basso in germania in francia questo il 9 all 8 per cento il prossimo grafico e forse anzi sicuramente più triste queste sono le linee della povertà per i paesi poverissimi e medio poveri in italia ci sono due milioni di persone che vivono al di sotto della linea della povertà dei paesi medio poveri che sono 5 dollari al giorno 5 e c'è un milione di persone che vive sotto le linee della povertà dove nella repubblica del congo verresti considerato povero che 1.9 dollari al giorno un milione di persone non celi la linea per la germania e la francia non perché me la sono dimenticata ma perché quel numero zero in francia germania quindi l'italia è la terza economia della dell'europa e ha un livello di povertà molto molto alto quindi penso che questa questa mia questo mio intervento oggi sia interessante penso almeno per me lo è ovviamente per i paesi in via di sviluppo ma anche per paesi come il nostro perché il livello di povertà sta crescendo sempre di più quindi per capire perché la gente sta in povertà dobbiamo cercare di capire che lavori fanno fondamentalmente dobbiamo capire che cosa determina il loro livello di guadagno è il guadagno è semplicemente e il salario guadagnato per le ore lavorate in molti casi non c'è scelta sulle ore lavorate o si fa un lavoro a tempo pieno o part time o non si fa quindi alla fine questo viene determinato interamente dalla scelta del lavoro se andiamo a vedere i lavori che poveri fanno la prima cosa che scopriamo è che paragonando i paesi ricchi le prime due colonne e lì sono l'europa e l'asia centrale ai paesi più poveri le ultime due colonne e l'africa salsa rana la prima cosa che proprio risalta agli occhi è il fatto che i lavori come li consideriamo noi c'è che ha un contratto un datore di lavoro un lavoro stabile un reddito a fine mese comunque prevedibile sono la grande minoranza sono circa il 15 per cento delle donne il 20 per cento degli uomini che hanno lavori che noi consideriamo lavori stabili il resto hanno lavori instabili e questi come diceva pietro prima sono i lavori a chiamata 1.1 hanno salari bassissimi le offerte di lavoro vengono giornalmente o anche allora non c'è un minimo garantito di ore il salario è molto molto sensibile agli shock di produzione quindi qualsiasi cosa negativa avviene il salario si abbassa per cui il datore di lavoro non sopporta nessuno del costo dell'incertezza viene tutto passata e lavoratori e questo nasconde anche parecchio sotto impiego che è diverso dalla disoccupazione perché quasi tutti lavorano in salsa run africa si chiede una persona è lavorato la settimana scorsa ti dirà di sì con grande probabilità però magari la settimana scorsa ha lavorato due ore e quindi c'è molta sotto occupazione che diversa la disoccupazione e qui ci sono due esempi in due paesi dove ho lavorato io di cui vi dirò un poco di più il primo e bangladesh queste sono 4mila scusi 23 mila donne in 1.600 villaggi e lì le quattro colonne rappresentano quattro classi sociali si va dagli estremamente poveri ai poveri a quelli che chiamiamo una classe media e quelli che chiamiamo una classe alta però dobbiamo immaginarci che questi sono villaggi rurali negli stretti più poveri del bangladesh quindi anche la classe alta e una classe molto povera e queste donne fanno soltanto tre cose in questi villaggi o si dedicano a all'allevamento di mucche e capre o lavorano nei campi saltuariamente o lavorano come domestica anche liszt attualmente e come vedete il blu chiaro e il lavoro con gli animali con le mucche le capre i ricchi fanno solo quello in cui villaggi i poveri ne fanno pochissimo i più poveri in questi villaggi sono soltanto su lavori a chiamata o in agricoltura o nel settore domestico ora passiamo dal bangladesh all'uganda questo è un un sondaggio nazionale fatto cinque anni fa il tasso di disoccupazione tra i giovani e del circa il 30 per cento e tra quelli che hanno un lavoro il 70 per cento hanno lavori saltuari quindi tutti tra le donne del bangladesh ai ragazzi dell'uganda in tutto il mondo in via di sviluppo la maggior parte dei lavori dei poveri sono lavori saltuari quindi la domanda che ci dobbiamo fare è perché questo succede e vi riporta alle prime due visioni del mondo che aveva mostrato circa 10 minuti fa nella prima visione del mondo i poveri fanno questi lavori saltuari perché l'unica cosa che sanno fare le loro motivazioni intelligenza tutti i tratti innati a cui possiamo pensare li rendono adatti solo a questi lavori in questo mondo alla locazione del talento e efficiente perché stanno facendo l'unica cosa che possono fare nell'altro mondo al di là del muro c'è un accesso diseguale alle opportunità e quindi alcuni dei poveri che noi vediamo impegnati i lavori saltuari in realtà se gli fosse data l'opportunità potrebbero fare altre cose adesso ai miei figli sono qui oggi e abbiamo fatto questo insieme il primo mondo e come una collina che non importa da dove si parte e arriva a tutti allo stesso punto l'omino blu e l'omino viola lì sono due promettenti ingegneri l'omino blu comincia più povero ma alla fine raggiunge l'omino viola se pensiamo all'economia che spiega questo fatto questa questa collina immaginate che la persona sia nata con un negozio i genitori hanno lasciato in eredità un negozio ogni periodo deve decidere quanto mangiare e quanto risparmiare per investire nel negozio per ottenere quella collina deve essere il caso che gli investimenti fatti da un livello basso anno il ritorno più alto quindi quando il negozio è piccolo anche spendere 100 euro nel negozio migliora di tanto il reddito del negozio allora se gli investimenti vedete la collina la collina è più alta all'inizio è più ripida all'inizio poi si appiattisce quello vuol dire che gli investimenti a un livello basso di capitale hanno il ritorno più alto il secondo mondo è un mondo un po più triste è così è come una montagna ripida nella montagna ripida vediamo se riusciamo a farlo ripartire quello che parte dal basso non arriverà mai alla cima e questo succede perché la prima parte della funzione di produzione per essere tecnici e molto molto ripida in questo mondo se torniamo all'esempio del negozio gli investimenti fatti a un livello basso hanno un rendimento bassissimo se uno ha soltanto 100 euro è un negozio un investimento di 100 euro non serve assolutamente a niente questo in combinazione con scarso accesso al credito può creare delle trappole della povertà dove ci sono delle persone che sarebbero degli ottimi negozianti se potessero avere accesso al credito agevolato potrebbero aprire un impero di negozi ma alla fine riescono riescono a farlo questo non vale soltanto per il commercio vale per tutto potrebbero esserci delle persone che hanno un gran talento per la medicina ma studiare costa non possono permettersi di non lavorare mentre studi ne non possono permettersi le rette dell'università e quindi finiscono per non farlo adesso le porte trappole della povertà non sono soltanto in quel sono soprattutto inefficienti sono in è qui perché le persone con due persone con esattamente allo stesso evento finiscono per avere una vita molto diversa semplicemente perché sono nate con della ricchezza diversa e inefficiente perché delle persone con grande talento che sono nate povere non saranno capaci di mettere a frutto questo talento e verranno questo si pensa meno spesso verranno rimpiazzate da persone con meno talento ma più ricchezza quindi ci sono dei medici potenzialmente bravissimi che non riusciranno mai a studiare a diventare medici e loro posto verrà preso da medici meno bravi questo non è soltanto una questione di ricchezza alla nascita ma anche di genere di razza di casta di qualsiasi barriera che venga posta alle persone senza correlazione col loro talento naturale adesso come facciamo a stabilire quale delle due vie del mondo e quella che in realtà prevale vi racconterò di due esperimenti che abbiamo fatto in collaborazione con un'organizzazione non governativa chiamata braque break l'originale nome era bangladesh rural advancement committee ma quelli erano gli anni settanta e andava molto di nuovo ad avere questi nomi adesso braco dire soltanto break non solo i miei figli cuomo anche mio marito che ha un co autore su entrambi i ferri quindi potrà rispondere alle domande sono due paper che ci riportano a quei due esempi che avevano dato prima lugan del bangladesh non erano esempi fatti a caso in uganda prendiamo questi giovani 70 per cento occupati di cui il 70 per cento i lavori saltuari e gli diamo un'opportunità gli diamo l'opportunità di andare a scuola ed imparare un mestiere che ci sono sei mesi di training su vari mestieri tipo parrucchieri meccanici così di questo tipo in bangladesh prendiamo quelle donne poverissima che lavoravano come cameriere o lavoratori saltuari in agricoltura e gli diamo quello che hanno le donne ricche gli diamo una mucca che lo possiamo chiamare capitale fisico però in realtà è una mucca e quindi vediamo questo test consiste nel vedere se quando diamo e ripa i poveri la stessa opportunità che hanno avuto le loro controparti più fortunate che sono nate ricche cosa ne fanno se è vero che non hanno talento mangeranno bene e nel caso del bangladesh mangeranno bistecche per un po e poi torneranno a fare i lavori di prima se invece hanno questo talento dovremmo vedere che abbandonano i lavori saltuari e iniziano a fare i lavori che le loro controparti più ricche per fanno di solito questo è quello che succede in uganda sono circa mille ragazzi dall'età di 18 ai 25 anni tutti vogliono far parte partecipare a questo programma di training non so come formazione grazie formazione professionale e randomizzati quindi diamo a caso tiriamo una monetina ma non una monetina 600 volte lo fa il computer ma il principio è lo stesso a 604 di loro li andiamo a intervistare dopo quattro anni vediamo cosa stanno facendo dopo quattro anni dopo quattro anni il loro salari e salito dal 40 per cento il tasso di occupazione è salito del 21 per cento e il loro reddito del 34 per cento la loro vita è completamente trasformata del sonno lavori regolari in delle aziende e cambiano di aziende in azienda torniamo in bangladesh abbiamo circa 23 mila donne entra 1300 villaggi le più povere in un campione scelto di nuovo con la monetina questa volta veramente ne avevamo un cappello con i nomi dei villaggi abbiamo estratti a mano e ricevono una mucca riceve una mucca con istruzioni perché non hanno mai avuto una mucca per cui gli viene insegnato cosa fare come prendersi cura della mucca pulirla si parla ottenere il latte avere l'inseminazione artificiale per produrre vitelli quattro anni più tardi la trasformazione spettacolare la barra rossa lì sono il numero di ore passate a prendersi cura della mucca aumenta moltissimo le seconde due barre quella quel sono le ore passate in lavori saltuari diminuiscono le ore totali aumentano i giorni totali lavorati aumentano e questo è un sintomo della sotto occupazione di cui vi dicevo prima queste donne volendo volevano lavorare di più ma nei lavori saltuari non trovavano abbastanza di di cose da fare dopo il programma il numero di ore lavorate aumenta ma aumenta nei lavori che sono propri delle donne di classi più abbienti e in quelli nacci ovviamente guadagnano di più perché lavorano di più e consumano di più perché guadagnare di più ma il risultato per me più spettacolare che completamente contraddice la visione dei poveri come poveri perché incapaci e che quello che veramente cresce spettacolarmente in questa economia e il risparmio quindi queste sono donne sono poverissimi hanno l'opportunità di consumare molto di più di quello che abbiano mai visto nella loro vita e cosa fanno risparmiano risparmiano perché si vanno a comprare delle altre mucche e soprattutto della terra che prima non potevano neanche sognarsi di comprare quindi queste due questi due esperimenti che abbiamo fatto in un grande in bangladesh dimostrano che sia la formazione professionale sia la il trasferimento di capitale fisico riescono a trasformare le scelte di occupazione dei poveri c'è più lavoro quindi sintomo di sotto lavoro prima 18 impiego prima il reddito aumenta c'è più investimento questo è sintomo di una riduzione di povertà sostenibile al contrario di della riduzione della povertà che può essere ottenuta dando ai poveri un sussidio che quando viene rimosso il sussidio il povero si ritrova esattamente nella condizione di prima questa è una riduzione della povertà sostenibile nel senso che non si dà più la mucca non ci dà più la formazione professionale queste persone ormai la loro vita è stata trasformata adesso perché questa si tratta di una trappola della povertà noi possiamo stimare quale se vogliamo fare i finanzieri possiamo stimare qual è il tasso di rendimento di questi investimenti che costano parecchio in uganda il training la formazione professionale costa circa 500 dollari il gdp per capi da dell'uganda quindi lo possiamo prendere come il salario medio dell'uganda sono 600 dollari nei praticamente costa l'equivalente di un anno di stipendio in bangladesh è simile una mucca senza tener conto di tutto la formazione che gli è stata data una mucca cosa 560 dollari giri più per capite 540 nonostante questo costo il tasso di rendimento di questi investimenti del 22 per cento e molto molto alto e molto alto ma nessuno presterebbe a questa gente l'equivalente di un anno di consumo e non possono neanche risparmiarlo perché se hanno soltanto quello devono pur mangiare e questo tipo di investimenti non si possono comprare a pezzettini non si può comprare la coda di una mucca da sola non ti rende niente quindi le povere persone che hanno talento per questi lavori non possono mai permettersi di accedervi ci sono soltanto dei trasferimenti molto grandi che gli permettono di scappare ma per alcuni non è abbastanza il prossimo grafico non è bellissimo rivela la mia vera natura di economista in bangladesh non possiamo identificare la l'ammontare di ricchezza oltre alla quale bisogna portare questa gente perché scappano dalla povertà e come vedete c'è un ammontare di persone queste sono le stesse donne in bangladesh se stanno sotto alla sinistra di quella linea perdono tutto per loro una mucca non è abbastanza perché non hanno dei beni complementi per prendersi cura della mucca la maggior parte per fortuna il 75 per cento sta a destra della linea quindi continuano ad accumulare e accumulare beni produttivi ma per il 25 per cento che a sinistra sarebbe servito un po di più cosa ci dice questo sulle politiche cosa dobbiamo fare per ridurre la povertà c'è una notizia buona notizia cattiva come sempre la notizia buona è che se come io dimostrato è vero che ci sono tanti poveri che hanno talento per risolversi il problema da soli un tipo di politica che gli dà un'opportunità riduce la povertà in modo sostenibile quindi questa è una buona notizia perché vuol dire che non dobbiamo continuare a pagare sussidi basta dare un grande sussidio all'inizio che gli permetta di accumulare o capitale umano come i ragazzi in uganda o capitale fisico come le donne in bangladesh e questo può ridurre la povertà nel lungo periodo a confronto dei sussidi piccoli come sussidi di disoccupazione o come tanti sussidi che vengono dati nei paesi in via di sviluppo aiutano a sostenere il consumo ma una volta che il sussidio scompare il consumo ricade ai livelli di prima a una politica che ha avuto molta forse se avete sentito solo una cosa di economia dello sviluppo avrete sentito del microcredito il microcredito in principio vuole fare lo stesso di questi programmi perché vuole dare la possibilità ai poveri di prendere a prestito e con questi prestiti di iniziare delle attività però i micro il microcredito da un ammontare piccolissimo la maggior parte dei prestiti del microcredito sono sotto i 100 dollari nessuno va al sopra dei 200 dollari una mucca ne costa 600 un'altra importante caratteristica del microcredito è che i prestiti micro devono venire restituiti entro due settimane quindi si ottengono questi 100 dollari entro due settimane bisogna iniziare a ripagare se parti da zero hai bisogno di sei mesi di formazione professionale o sera riesce a comprare una mucca ci vuole un po di tempo prima che la mucca riesca a darti un reddito quindi in due settimane non si può ripagare niente è infatti le valutazioni che sono state fatte dei programmi di microcredito dimostrano che il microcredito è molto efficace per persone che sono sulla soglia della povertà quindi per esempio qualcuno vi ha un piccolo chiosco e dal chiosco vende bevande gelati ha bisogno di un altro frigorifero con 100 dollari compri un frigo e spandi l'attività ma se non hai niente con 100 dollari ripagabili in due settimane non fare molto quindi in conclusione nel primo mondo gli uni le uniche politiche fattibili per ridurre la povertà sono politiche di protezione sociale ma nel secondo mondo dove penso spero di avervi convinto il mondo in cui viviamo le persone povere sono povere perché hanno accesso a diverse opportunità a peggiori opportunità quindi politiche che e quelli gino l'accesso alle opportunità così come politiche di formazione professionale o grandi trasferimenti di capitale permettono di ridurre la porta in un modo sostenibile e penso che di questo ce ne sia un gran bisogno grazie grazie mille ore alla bandiera io mi ero permesso prima che lei cominciasse a parlare di dirle che questo è un festival non era un convegno e che quindi era importante che lei si rivolgesse a un pubblico non di specialisti potevo fare a meno di dirlo perché penso che sia stato tutto veramente molto chiaro molto comprensibile tra l'altro in uno dei suoi articoli ho trovato un dato che al quale poteva arrivare anche da solo ma insomma ha messo con belle evidenze cioè il fatto che la popolazione mondiale cresce e la sua crescita è molto più veloce della crescita delle opportunità di lavoro nel mondo cioè la crescita e la popolazione mondiale comporta una crescita netta del numero delle persone che non hanno lavoro che non trovano lavoro quindi in questa dimensione della povertà globale sicuramente questa forbice anche conta e quindi aumenta anche il costo diciamo di queste politiche efficaci ma costose di cui lei ci ha parlato siamo pronti per le domande del pubblico prego sono i complimenti se può presentarsi era un giornalista chiamo stefano feltri il fatto quotidiano no volevo chiederle un parere c'è molta discussione di pelle in questo momento suo reddito di cittadinanza dove diciamo in teoria alcuni degli aspetti che lei ha toccato sono considerati perché in teoria alla parte sussidio abbinata una parte formativa e poi la parte più complessa perché non è detto che la pubblica amministrazione sia in grado di erogare ma secondo il suo approccio dare diciamo 780 euro al mese a un povero comunque non gli cambia la vita perché in un paese come l'italia diciamo appunto ci compra magari due frigoriferi per il chiosco ma non non ci fa molto altro quindi volevo capire se diciamo questi esperimenti del reddito minimo come si inseriscono specie nei paesi sviluppati nel contesto diverse strade urbane brescia grazie e come ha detto all'inizio gli economisti sono un po se si è nati dall efficienza c'è un importantissimo una importantissima questione morale quindi io il reddito di cittadinanza lo vedo più come rispondere al problema morale di assicurarsi che in un paese non ci sia porta e tanti paesi riescono a raggiungere questo obiettivo come vi ho fatto vedere in francia in germania non c'è nessuno sotto la linea dei paesi più poveri non vedo perché ci devono essere in italia in spagna ingresso dove ci sono tante quindi da un punto di vista morale penso che sia giusto avere dei sussidi per quelli che non possono comunque riuscire ad occupare o che non hanno il talento da occupare ma penso che ci sia molto di più da fare nel valorizzare il talento delle persone più povere perché quello fa bene a tutti prego buonasera sono marco campili professoressa diciamo qual è la strada principale per scalare la collina secondo lei è sempre una società che devono diciamo una politica che deve puntare sulla scuola la formazione e anche sul non so sulle politiche giovanili ma è un gioco litiche giovanili hanno una frase non dice niente comunque diciamo qualcosa che che incentivi i giovani a essere per esempio la decontribuzione per i primi anni di lavoro assolutamente le stime sui tassi di rendimento degli investimenti in capitale umano sono altissime diventano sempre più alte man mano che si va indietro nella vita il rendimento è altissimo a due anni quando il costo di provvedere capitale umano a quell'età è molto molto basso e paradossalmente nessun paese lo fa togliamo la scandinavia che sono sempre tutto ma nessun paese investe abbastanza in capitale umano a quell'età e già ci sono degli studi che dimostrano che all'età di tre anni un bambino che è stato cresciuto in una famiglia di ceto medio alto con genitori con istruzione universitaria già possiede un vocabolario che è di gran lunga superiore e quindi una sviluppo celebrale che di gran lunga superiore allo stesso bambino che a sei mesi era identico che però è cresciuto in una situazione più disagiata quindi eliminare quella differenza all'inizio potrebbe far miracoli ed è una politica a costo piuttosto basso perché non c'è bisogno di professori universitari per insegnare ai bambini di due anni che potrebbe avere un rendimento spettacolare è per qualche ragione non capirò mai non viene mai fatta io mi chiamo oggi lo galdi sono un dottorando l'università all università di trento e così quando ha parlato di queste piccole somme che più servivano le donne per avviare un'attività effettivamente la prima idea che mi è venuto in mente il microcredito che e in particolare agrimi la grameen bank che ha avuto molto successo avete provato a raggiungere a contattare appunto ma anche il microcredito come questa o altre ea evidenziare come vi potesse essere opportunità di sviluppo che alla fine degli interessi ci sono stati degli esperimenti fatti non da me ma da colleghi dove è stata cambiata la struttura del microcredito per cui sono stati dati i prestiti più grandi che permettevano alla gente di iniziare un'attività piuttosto che a comprare un altro frigo e maturità più alta per cui non dovevano essere ripagati nelle due settimane ma potevano essere pagati nel giro di sei mesi o un anno questi prezzi più stati molto efficaci nell'aumentare il numero di attività non sorprendentemente però un'altra cosa è cambiata il tasso di default e il microcredito sono delle istituzioni finanziarie sono delle banche il fatto che operino in manga des non vuol dire che non vogliono fare un profitto sono estremamente hanno dei profitti estremamente alti e hanno dei profitti alti perché il tasso di ripago è così alto è il tasso di ripagamento è così alto perché devono ripagare entro due settimane quindi è vero che offrendo dei prestiti più alti con un termine di pagamento più dilazionato si otterrebbe l'effetto voluto di ridurre la povertà ma sia il loro scopo è di massimizzare il profitto non sono altrettanto profittevoli quanto i prestiti che in realtà offrono già conviene di più il microcredito di quest altra forma conviene a chi presta voglio dire a chi presta conviene quello che sta facendo adesso grazie proprio alla luce di questa sua risposta direi che non le credo quando dice che non sa perché certe cose avvengono nel senso che mi pare abbastanza ovvio che una scandinavia socialdemocratica in cui il contenimento del conflitto passa attraverso alcune scelte all.re siano investimenti di questo tipo in altri casinò e rapporto su un altro terreno però che è quello che ci dà una prima il giornalista il reddito di cittadinanza a prescindere dal nome che potrà avere io trovo strana tra virgolette questa tensione positiva che c'è questo store verso questo strumento da parte di alcuni soggetti che fino a poco tempo fa l'hanno assolutamente scartato fondo monetario ma l'italia anche gran parte di quelli che oggi sono al governo o soggetti legati alle classi dominanti come uno strumento ottimo per contenere il conflitto già questa prebenda ma è chiaro che non ci deve essere alcuna richiesta di altro tipo mentre invece quello che lei adombrava contempla scelte di ordine diverso quindi quello lì al di là della bontà di chi lo sta ricercando o chi lo vuole per contenere dei disagi la povertà e quant'altro rischia di essere uno strumento che invece va in in una direzione opposta e qui oggi che parliamo di tecnologie degli effetti di sviluppo tecnologico già dall'anno scorso attento qualcuno dice sì sì lo sviluppo tecnologico ha degli effetti enormi anzi in questi decenni ha avuto come dire un effetto di premiare sostanzialmente profitto certo bisognerà introdurre qualche elemento per contenere il conflitto che questo può aprire e per esempio il reddito di cittadinanza che è scaricato sulla tassazione generale sulla fiscalità generale ha ragione è un palliativo non è una soluzione gli investimenti mi dicono sempre problema della povertà un problema troppo grande per risolverlo io a questo non ci credo non è troppo grande ve lo faccio vedere quanto costa costa circa 600 dollari a persona estremamente povera ci sono il mondo 600 dollari per ogni povero se li vogliamo spendere gli effetti ci saranno poi magari non si vogliono spendere mi chiamo flavia cainelli sono una pensionata ed è bellissimo ascoltare i discorsi che lei ha fatto ma ci sta parlando del bangladesh dell'uganda e che sono problemi attualissime importantissimi e della nuova povertà che abbiamo adesso qui tra noi con i nostri migranti questo problema dei migranti nell'europa questa nuova povertà che ci interpella tutti i giorni possono valere gli stessi principi che lei ci ha detto lo affronterebbe nella stessa maniera io me li trovo vicini a casa lì che non sa anche fare gli offro dei lavoretti cerco di pagarli in maniera regolare facciamo bene cosa possiamo fare per affrontarla perché non abbiamo mica ormai è grossa la parola ma ce l'abbiamo anche qua la povertà quella brutta di cui lei parla gran sessi assolutamente come vi ho detto all'inizio io ho ricercato i dati sulla povertà in italia e sono rimasta assolutamente sconvolta perché questi dati se vedete queste due linee fece il numero anno quella sono io non è molto utile tutto questo il numero di poveri in italia ma poveri per gli standard del brasile o può averli anche per gli standard del bangladesh è aumentato tantissimo negli ultimi dieci anni siamo a 2 milioni di persone che guadagnano meno di 5 dollari al giorno non si può vivere con 5 dollari al giorno in italia quello che dice lei ha perfettamente ragione dare lavoro a questa gente è l'unico modo per risolvere questo problema dobbiamo ricordarci che per venire in italia questa gente fa un viaggio molto molto duro se sono venuti qua è perché quello che hanno lasciato è peggio ci sono c'è una ricerca recente che hanno fatto un collega che ha dimostrato che quando in italia c'è stata un amnistia per cui gli immigrati sono diventati tutto d'un tratto regolari e hanno avuto il permesso di lavoro il crimine commesso degli immigrati è crollato perché gli immigrati illegali non commettono crimini necessariamente perché quella la loro scelta preferita ma spesso perché non hanno niente altro da fare adesso non posso generalizzare a chiunque però è vero che se non hai assolutamente niente da fare spesso finisci in una rete po spiacevole quindi dare lavori legali secondo me è l'unico modo di risolvere però ricordiamoci sempre che vengono da posti se sono venuti qua facendo quel viaggio e perché quello che aveva una casa era peggio secondo me queste cifre comprendono anche i migranti anche le persone di cui ci ha parlato la signora o non riguardano solo gli italiani questo è molto difficile da dirsi perché sono delle stime fatte dalla dalla banca mondiale sono fatte sulla base di inchieste quindi dipende da chi è caduto nel campione secondo me sono delle sottostime perché gli immigrati legali tipicamente non rispondono alle interviste della banca mondiale quindi penso sia una delle sottostima questi sono i poveri diciamo emersi gli assensi quindi approssimate per difetto di choc penso di sì tutti domanda sempre su queste cifre su questi dati che lei sappia e è una situazione ci sono delle cifre comparative cioè una situazione del nostro paese e una situazione che è peggiorata negli ultimi anni o e costante c'è quella curva si è ormai c'è una variabile tempo sotto al sesso nissim a ma dal 2005 2015 il tasso di persone sotto 5 dollari al giorno e raddoppiato era 1.7 adesso siamo a sé molto significativo come 67 ecco c'è una domanda mi chiamo pietro sono uno studente e volevo chiedere per quanto riguarda l'italia lei ritiene che ci siano delle misure attualmente in atto che sono particolarmente efficaci per combattere la povertà grazie a guardi le confesso non lo so però la natura della povertà secondo me è la stessa in tutto il mondo quindi finché non si dà ai poveri l'opportunità di lavorare l'opportunità di accumulare del capitale umano non direi che ci sono delle politiche efficaci per ridurre la povertà se questi numeri sembrano indicare che non ci sono queste politiche o non sono sufficienti ma non sono sufficienti a contrastare tutte le altre politiche che creano sì io mi chiamo volevo dire allora tutta quella parte e propaganda che sentiamo in questi cinque stipendi cura di aiutarli a casa loro io penso che sarebbe molto semplice aiutarli a casa loro cioè noi ci lamentiamo perché loro vengono qua e lei come dice fanno anche dei viaggi terribili fendente qua dopo noi li vediamo e coni e coni qua e coni e con il telefonino pesce amo chissà che ma comunque è gente nella stragrande maggioranza che ha fatto dei viaggi terribili per dare qualche gente come noi 15 aiutarli a casa loro noi avremo la possibilità penso di aiutarli quali diamo 30 euro giolo spendiamo 30 euro geologo per loro e questi qua con 500 euro all'anno possono cambiare e provare a cambiare la loro vita se cambiano e lauro vita non vengono qua non mi sembra dire delle cose poi strane sono sean cose però e certe volte quali poi c'è poi ti dicono aiutarli a casa loro abbiamo anche delle cene risorse per aiutarli cioè che c'è a casa loro diamo 30 euro al giorno per loro siamo in grado di aiutarli e cioè veramente è una cosa stupida al secondo m guardi la migrazione è importante perché ci sono certi lavori che possono essere fatti solo in certi posti però chiaramente quello che vediamo adesso non sono soltanto i grandi chirurghi che si spostano dal malawi all'italia vediamo gente che viene per disperazione che fanno dei lavori qua che potrebbero fare lì la problematica della aiutare a casa loro e che i soldi vengono mandati in questi paesi ma molto raramente raggiungono i beneficiari che dovrebbero raggiungere quindi li si pone un altro problema della gestione della dell'aiuto internazionale che non sempre raggiunge quasi mai raggiungere governi corrotti ci sono governi corrotti esatto e ci sono soprattutto governi corrotti per cui la maggior parte dei soldi mandati finisce a costruire la piscina al dittatore di turno più che costruire scuole salve sono francesco studente e volevo sapere in italia qua in base al livello di reddito diciamo quale sarebbero questi 600 euro da poter dare ai poveri insomma per poter superare la collina tra virgolette nel senso se noi prendiamo un operaio per esempio che ha un figlio che studia all'università che ne so anzi che dovrebbe studiare all'università quanti soldi servirebbero a questo operaio per esempio per effettivamente permettersi di mandare il figlio all'università è una bellissima domanda guardi non le so dare una risposta precisa ovviamente perché sono un economista sono sempre attenti ai dati però se guardiamo ai paesi dove abbiamo trovato questa risposta è l'equivalente di un anno di reddito medio quindi faccia contro un anno di reddito medio dell'italia quella la risposta è tanto però è una volta per tutte se considera tutti i pagamenti in sussidi alla disoccupazione e sussidi sociali che vengono dati ai poveri nel corso della loro vita probabilmente non è di più se non abbiamo le domande allora se voleva dire non vuole aggiungere nulla penso che possiamo ringraziarlo grazie a voi è vero
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