Privacy nell’età del digitale - Visioni
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Privacy nell’età del digitale - Visioni
La digitalizzazione porta, volenti o nolenti, ad una invasione della nostra sfera privata. Quale combinazione di spazi rigorosamente privati, protezioni legali e garanzie costituzionali può permetterci di gestire meglio questa trasformazione? http://www.festivaleconomia.it
a questo evento conclusivo a questa lezione conclusiva del festival dell'economia 20 21 in questi tre giorni e mezzo di discussioni abbiamo discusso lungo di quale deve essere il ruolo dello stato in questo suo nuovo protagonismo nella vita economica nella vita anche civile dei diversi paesi dopo la pandemia e si sono alternate tre visioni del ruolo dello stato la visione dello stato come regolatore che fissa le regole e si impegna chiaramente farle rispettare lo stato come facilitatore alcuni hanno usato il termine allenatore forse un po calcistico c'è qualcuno che promuove delle iniziative da insomma una spinta iniziale perché alcune cose avvengano però chiaramente colazione con la spinta poi con iniziativa del privato e infine lo stato imprenditore quello che interviene direttamente in economia interviene nel fare impresa ebbene è chiaramente ci sono state visioni diverse e comunque io penso che generalmente tutti riconoscano il fatto che se ci sono queste due funzioni ulteriori quella di facilitatore o quello di imprenditore sono delle funzioni temporanee che lo stato può acquisire ci sono dei momenti delle situazioni storiche delle condizioni di emergenza in cui si rende necessario per lo stato arrivare anche a intervenire in modo così forte nella vita economica di un paese quindi si vede queste due ruoli dello stato come qualcosa diciamo di relativamente transitorio o comunque che è limitato a delle circostanze specifica dei casi molto particolari tutti in specie mi sembra fossero d'accordo e tutti siamo d'accordo almeno credo si possa dire alla luce della discussione di questi giorni sul fatto che lo stato debba intervenire come regolatore bene questa sera noi abbiamo una lezione lezione di un premio nobel tirol che la persona forse l'economista che ha maggiormente contribuito alla teoria della regolazione alla visione dello stato come regolatore è stato insignito nel 2014 del premio nobel per il suo contributo alle teorie della regolazione del potere di mercato essendo che è stato già qui al festival in presenza o virtualmente anche una volta anche virtualmente devo dire è stato nel 2009 era intervenuto se mi ricordo bene facendo agendo come pubblico ministero nel processo l'autorita di regolazione quella volta avevamo fatto anche il processo agli economisti e credo che era proprio intervenuto parlando appunto dell'autorità di regolazione e poi è venuto ancora nel 2000 e nel 2015 mine essendo già stato al nostro festival non mi devo dilungare nel presentare tutte le cose che ha fatto e i grandissimi riconoscimenti che ha ricevuto nella sua attività mi limito soltanto a constatare tre aspetti se posso del suo contributo che a mio giudizio sono davvero anche distintivi il primo è l'attenzione ad altre discipline i santi roll ha lavorato moltissimo con psicologi e con giuristi queste interazioni vi assicuro non sono sempre facili ci sono vocabolari diversi spesso c'è un po un culto del proprio campo devo dire tirol è sempre stato invece in grado di interagire in modo molto produttivo con persone che lavoravano in discipline diverse una seconda caratteristica e l'eleganza la relativa semplicità dei modelli che presenta affrontando delle questioni complessi modelli servono per semplificare per poter ragionare chiaramente senza però banalizzare mai e devo dire che delle volte gli economisti tendono un po a cadere nella trappola dei modelli a fare delle cose molto eleganti che servono a poco invece nel caso di di juncker all sono sempre molto dando l'intuizione di fondo in modo relativamente contenuto è molto molto elegante molto sintetico e perché questo è davvero una cosa molto molto rara nella professione e infine la terza caratteristica e l'impegno sociale e civile un impegno costante che manifestato sia dell'università del sostenere la ricerca ma anche pro tenere scelte politiche la settimana scorsa è stato l'organizzatore di un convegno sul sul bene comune che è stato aperto dal macro e quindi di grandissimo rilievo in cui si sono discusse tra l'altro molti dei temi che abbiamo affrontato in questi giorni al festival dell'economia questa sera ci parlerà di un tema che abbiamo discusso in questi giorni abbiamo parlato moltissimo della transizione digitale poche ore fa con il ministro colao che chiaramente ha scritto le parti del pid del pnr altro termine che discusso molto spesso in questi giorni e su questo aspetto e abbiamo trattato di questa transizione verso un'era digitale di quel di ciò che tutto questo può comportare bene anche rossa lavorando moltissimo su questo aspetto cioè su qual è la regolazione chiaramente passare alle l'agilità le chiede una nuova regolazione ieri sera cassese parlava del fatto che bisognerà regolare le multinazionali che bisognerà trattarle come dei paesi bisogna trovare delle nuove forme di regolazione quindi un giurista di quel peso quindi ha riconosciuto questa questa necessità e ne parlerà in particolare su un aspetto specifico quello della privacy devo dire è molto importante che gli economisti contribuiscono a questo lo dico anche alla luce della mia esperienza personale perché sia come economista che come diciamo persona che ha avuto una periodo della propria vita impegnato nelle amministrazioni pubbliche gli ha spesso mi sono scontrato con le autorità della privacy mi sono scontrato sia perché talvolta trovavo che l'autorità della privacy non permettevano di fare ricerca di analizzare di aver accesso ai dati e ricercatori sia perché talvolta rendevano più difficile invece esercitare il lavoro istituzionale cioè per esempio raccogliere delle informazioni sugli individui che permettono poi di applicare le politiche però ci sono anche gli altri lati chiaramente del problema che di cui ci parlerà questa sera come sempre ci sono dei pro e dei contro dei trade off come si dice nel fare scelte dei compromessi che vanno trovati tra da una parte appunto queste esigenze che vi accennavo e dall'altro lato invece la necessità assoluta di tutelare la privacy degli individui soprattutto nell'era digitale e di concedere anche il diritto all'oblio ma non voglio portare di altro tempo siamo davvero molto grati di questa sua presenza virtuale ma comunque di su questa lezione in questa sera prego innanzitutto grazie grazie per questa presentazione così gentile e per avermi invitato è un grande onore per me essere qui per concludere il festival ed è bello essere anche se virtualmente al teatro con voi il festival è un modello nel senso che è in grado di disseminare divulgare le informazioni al pubblico più ampio rimanendo però sempre scientificamente molto rigoroso ed è un piacere essere di nuovo con voi desidero condividere le slide dopo più di un anno di cover sono ancora lento nel mettere sulle slide ma prima o poi imparerò eccoci qua partiamo dal concetto di perdita di agency e l'aumento della società della sorveglianza ne perdiamo dei casi estremi per esempio quello del sistema di credito sociale cinese e ci sono anche altre preoccupazioni naturalmente in occasione del covip abbiamo riflettuto molto sulla collaborazione tra lo stato le piattaforme nel momento della pandemia abbiamo avuto preoccupazioni di interesse in relazione anche alla maturità dell'intelligenza artificiale e il sovvertimento sul versante democratico da parte le piattaforme da polarizzazione e anche la sfera pubblica in relazione alla tecnologia il ruolo degli smartphone tenente chase artificiali riconoscimento facciale le i social network e anche norme sociali che cambiano per cui è sempre più normale avere boxing che ci sia ad hoc singh nei confronti delle persone o da parte delle persone e ci sono stati anche degli sviluppi a livello regolatorio e da questo punto di vista l'unione europea è leader c'è stata una decisione sul diritto all'oblio da parte della corte di giustizia europea c'è stato un regolamento specifico g dpr sulla protezione dei dati e di recente una proposta di regolamento in aprile appunto sull'intelligenza artificiale questo ci porta proprio al tema del festival di quest'anno che è il ritorno dello stato perché perché da anni e anni abbiamo avuto una condizione di lecce f adesso invece c'è più normazione sì c'è un maggiore intervento regolatorio io vorrei affrontare tutti questi aspetti presentandovi il mio punto di visto che è una visione economica bisogna saperlo ma con collegamenti con anche tanti altri aspetti questo è ciò che farò innanzitutto parlerò del diritto di sapere sapere quel che viene fatto con i nostri dati poi parlerò favore della trasparenza poi parlerò contro la trasparenza è a favore della privacy e i possibili pericoli che ci sono a livello individuale anche a livello di società infine parleremo dei social scor queste valutazioni sociali punteggi addirittura che sono sempre più diffusi partiamo dalla trasparenza e della privacy di solito l'economia è più per la trasparenza è invece le di filosofi sono più per la privacy ma sempre di più ci si trova a mezza strada tra la trasparenza e la privacy a seconda del caso cos'è il diritto di sapere ecco ci sono preoccupazioni circa ciò che fanno le piattaforme dei nostri dati e anche chi ai nostri dati ci sono quattro elementi in particolare la condivisione dei dati senza il nostro consenso questo è il primo elemento e credo che la cosa che ho appena detto sia molto importante perché è facile avere una de regulation ci porta il secondo appunto questo cioè il fatto di dare un consenso non informato nel senso che vado su una pagina clicco clik clik clik non so neanche cosa faccia dando autorizzazioni non so esattamente quali siano i termini e le condizioni non so quali sono le parti non so con chi con con chi condivido che cosa e non so se ci siano delle politiche corrette alla base di tutto questo il terzo aspetto è quello della condivisione che non si può evitare perché è difficile sottrarsi a questo per cui anche se non vado su internet o magari vado si sulla rete ma non do il consenso all'utilizzo dei miei dati comunque le piattaforme sarà un sacco di cose di me per due ragioni innanzitutto a causa del mio social graph cioè le mie reti sociali informatiche per cui altri mettono informazioni su di me nelle loro mail nei social network e poi c'è il riconoscimento facciale e ci sono tante cose che si sanno di me sui miei sulle propensioni a livello sociale i miei gusti una politica e così via senza che io abbia dato il consenso poi c'è un altro aspetto che le persone collegate con me parleranno di me quindi ci sono delle rivelazioni indirette persone che hanno i miei stessi gusti che frequento infine c'è un investimento insufficiente nella sicurezza può essere che la piattaforma si sia impegnata non condividere i dati ma magari ci possono essere degli hacker che comunque arrivano a questi dati parliamo adesso di nuovo della trasparenza e da una parte privacy dall'altro non è una scelta individuale partiamo dal paradosso sulla privacy che è una mancanza di coerenza tra le preferenze dell'utente che ha dato è affermato e le sue azioni io stesso sono molto preoccupato della mia privacy ma 50 volte al giorno magari faccio clic su qualcosa senza neanche rendermene conto e allora perché c'è questo fallimento del mercato della privacy innanzitutto ci sono le star netta le esternalità dei dati di cui ho già parlato cioè il fatto che altre persone all'interno del mio social graph diano informazioni su di me e poi c'è l'aspetto della razionalità limitata la mia razionalità potrei anche dire perché perché do il consenso e questo comporta degli elevati costi di transizione di transazione leggere centinaia di privacy policy dei siti è difficilissimo e poi capire cosa c'è scritto è ancora più difficile questo rendere tutto complesso che è ulteriormente reso complesso dall'impulsività per cui magari voglio avere informazioni su una partita di calcio e non voglio leggere tutto voglio semplicemente arrivare direttamente le informazioni che mi servono che dico va bene do il consenso poi c'è la questione dello svelamento facciamo un esempio il potenziale datore di lavoro chi dice non devi necessariamente d'armi accesso alla tua pagina privata di facebook puoi farlo se lo desideri ma non sei tenuto a farlo questo magari basta per convincerli a dare questo accesso perché penso se non do accesso alla mia pagina di facebook mariani il mio datore di lavoro pensa che sto facendo qualcosa di strano e quindi alla fine tutti danno delle informazioni è molto importante avere quindi un quadro normativo illegale forte il regolamento generale per la protezione dei dati ha cercato di fare esattamente questo pieno di buone intenzioni naturalmente ma è un primo tentativo nel senso che io non cambio il mio comportamento a causa del gdp r perché non risolve in realtà le questioni precedenti è troppo complesso per l'utente non c'è un vero cambiamento in ciò che importa e poi ci sono altre questioni di cui parlerò in relazione alla concorrenza e altre questioni e abbiamo lavorato assieme a un collega proprio su questa questione abbiamo parlato e abbiamo studiato il regolamento di protezione dati ma adesso io dico che abbiamo bisogno di qualcosa di più del gdp r sono certo che tutti avete un conto corrente e sicuramente non passate la notte a studiare i vostri bilanci della banca potreste dire non sono sicuro quali sono i bilanci di questa banca magari me ne vado cambio cambio deposito e questa è una cosa che potrebbe succedere ma è strano comunque che uno passi la notte a farlo ma similmente dopo questo festival magari uno va in piazza trento andate a cena magari spero che possiate farlo anche voi noi in francia lo possiamo fare e vi chiederete il cibo che servono in quel ristorante è sicuro e sano beh ovviamente non potete esaminare la filiera di fornitura del ristorante anche se avessi dati non potreste farlo dunque alla fine avete bisogno di un regolatore qualcuno che si occupi di regolare il settore ma tra trasparenza e priva si dove c'è un equilibrio beh la trasparenza qualcuno dice ottimale e posner ha proprio detto che ad un certo punto la divulgazione diventa inganno ma sappiamo anche che cosa significa la mancanza di trasparenza avrete letto tutti i libri di science fiction pensate per esempio all'uomo trasparente della ddr cioè l'uomo trasparente come un bicchiere di vetro era quello che succedeva in di dr adesso voglio parlare a favore della trasparenza dal punto di vista dell'economia va bene parliamo degli incentivi la trasparenza crea responsabilità o account e vedete se uno fa bene il proprio lavoro poi ha più probabilità di avere un lavoro migliore perché ci saranno datori di lavoro che vorranno prendere quel lavoratore lo stesso vale per i fornitori dunque ci saranno più incentivi a fare bene le cose lo stesso vale per i politici che avranno meno incentivi alla corruzione sede quella carrozze corruzione viene esposta in maniera trasparente e lo stesso vale per i cittadini se c'è questo social scorre i cittadini magari saranno più attenti all'ambiente non correranno come matti con la macchina ma c'è una cosa da dire c'è un sacco di letteratura e le persone si comportano in maniera più sociale quando sono osservati dagli altri sono stati fatti esperimenti per esempio per quanto concerne le donazioni che si fanno gli enti caritatevoli il voto la salute la donazione di sangue eccetera ecco il secondo punto riguarda l'efficienza allocativa cioè essere sicuri che c'è l'abbinamento giusto il macho giusto come si dice e bisogna evitare l'abbinamento con politici corrotti per esempio non vogliamo che i cittadini votino per politici corrotti e vogliamo che le persone stiano lontani dai predatori sessuali per esempio allo stesso tempo l'informazione può essere utile per facilitare gli scambi e questo viene quindi viene utilizzato è il caso per esempio di alibaba che utilizza la intelligenza artificiale per creare questi abbinamenti questi accoppiamenti una delle preoccupazioni per quanto concerne per esempio gli stress test delle banche che questo può sicuramente rassicurare i mercati ma può creare anche una corsa dei correntisti in banca a prendersi i soldi ora la il caso contro la trasparenza innanzitutto la trasparenza induce degli atteggiamenti falsi la trasparenza può creare si senso di responsabilità ma forse e talvolta anche eccessivo cominciamo da qui questioni consensuali con poche esternalità consensuale significa siamo tutti d'accordo su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato o più o meno siamo tutti d'accordo che la gentilezza è una cosa buona ma allo stesso tempo auguriamo tutti buon compleanno agli amici di facebook ma uno magari a milioni di amici e non li conosce e allora magari dice beh non posso augurare a tutti buon compleanno perché non li conosco neanche dunque c'è questo eccessiva attenzione all'auto presentazione talvolta non so se avete visto alcuni episodi di black mirror e saprete che cosa intendo poi quello che è davvero importante sono le questioni di visite cioè le persone non sono più d'accordo su ciò che è giusto e che è sbagliata ci sono persone a destra e persone a sinistra ci possono essere visioni divisive sulla religione sulla sessualità sulle droghe le regole sociali queste sono questioni importanti per che dividono le società lo sappiamo e quando abbiamo queste questioni di visive magari uno teme ad assumere una posizione perché magari si differenzia dalla visione maggioritaria e e fondamentalmente i molti filosofi pensano che la privacy promuova l'emancipazione l'autenticità si è parlato della necessità per esempio di agire in maniera morale e sartre ha fatto appunto questa citazione cioè agire in maniera morale significa agire in maniera autonoma e non deve essere il risultato di una pressione ora vediamo i costi della trasparenza l'autoregolazione di uno parlerò dopo per esempio quello di mantenere sempre lo stesso comportamento ma atteggiandosi dunque si riduce l'utilizzo dello spazio pubblico per esempio le minoranze sessuali criticate magari non vorranno condividere insieme lo spazio pubblico oppure i drogati oppure le donne che hanno avuto un aborto ecco queste magari non non amano condividere queste cose e l'altra possibilità di creare uno spazio sicuro è quello di concentrarsi su persone che la pensano come come te ma in quel caso c'è una perdita di diversità e una perdita di opportunità magari perderete anche degli amici perché vi concentrate solo sul gruppo di persone che la pensano come voi e che si comportano come voi e tutto questo ha un costo sociale c'è un prezzo per questo e poi l'altra possibilità è quella di cambiare completamente comportamento magari uno decide di non andare in un centro di riabilitazione per droga oppure di condividere le informazioni con il proprio medico se non c'è una garanzia di privacy e c'è questo effetto dissuasivo dello spazio pubblico cioè le persone non osano hanno paura insomma da fermare quello che pensano se c'è una correlazione tra la loro posizione è una tipologia socialmente indesiderabile prendiamo per esempio la questione della liberalizzazione delle droghe io magari mi asterrò dal dire che sono a favore perché uno pensa quello a favore perché è un drogato poi un altro punto che è stato molto studiato dagli economisti e la discriminazione anche la questione della class action cioè non c'è più la volontà di andare avanti perché il sapete che gli altri sanno tanto su di voi e dallo spazio pubblico riescono ad estrarre il vostro comportamento e poi ci sono anche situazioni in cui si cercano degli schemi dei modelli poi l'altra cosa che è stata sottolineata già 15 anni fa è quella della fine della del sistema di assicurazione in pratica infatti se non c'è per esempio la regolamentazione le persone di cui si pensa che avranno un futuro pessimo dal punto di vista della salute non verranno coperte dalle compagnie assicurative se si conoscono i dati su di loro ma questo non riguarda solo la salute riguarda anche errori personali riguarda anche la propria vita personale che alla fine uno diventa una sorta di pari al sociale e poi il quarto punto già menzionato da tito è la violazione del diritto di essere dimenticati il principio di legge è che dobbiamo pagare per i reati che facciamo ma poi una volta ha pagato cominciamo da zero dobbiamo avere una seconda chance e questo è un concetto anche religioso tante religioni hanno questo concetto è questa una prospettiva che incentiva le persone perché se si comincia da zero magari uno migliore siano situazioni del genere per esempio nell'ambito del diritto fallimentare e anche per altri reati la gran parte dei reati in verità e questo è un principio positivo secondo me beh naturalmente un politico estremamente corrotto non può tornare sulla scena politica quindici anni dopo ed essere eletto di nuovo dunque ci sono alcune cose che non si possono fare ma in generale una buona politica il problema degli archivi digitali e che durano per sempre dunque lo stigma dura per sempre togliamo torniamo adesso le questioni di visive allora parliamo di orientamento sessuale politica religione eccetera ce ne sono un sacco di questioni di visive e partiamo dal punto che non siamo d'accordo su ciò che è giusto e sbagliato e questo può alimentare discriminazione odio addirittura violenza x2 qui c'è un costo sociale molto elevato a questo argomento sto lavorando attualmente e cerco di capire qual è la richiesta di trasparenza per le questioni di visive non vogliamo essere completamente trasparenti se vogliamo che il nostro comportamento sia conosciuto al nostro gruppo cioè persone che la pensano come noi e che si comportano come noi questo il nostro spazio sicuro ma è uno spazio sicuro se il comportamento non è conosciuto ad altre persone che invece non la pensano come noi perché se abbiamo una piena trasparenza che significa trasparenza verso l'esterno allora le cose cambiano e dunque spesso abbiamo la sensazione o la voglia di ritornare nel nostro spazio fisico può essere uno spazio fisico come quella della nostra casa del club privato una chiesa oppure anche un arena di conflitti oppure il partito politico loggia massonica se volete oppure può essere uno spazio virtuale come il proprio gruppo facebook ecco me ne sono il mio gruppo facebook e tutti la pensano come me il vantaggio è che tutto questo genera meno possibilità a tutti i siti ma non genera autenticità sicuramente è in effetti crea una serie di segnali la pressione sociale molto alta e c'è poi un effetto amalgama e ci sono gli agenti neutrali che non prendono alcuna parte che sono visti con sospetto da parte degli altri da chi ha un'opinione forte e diversa come dicevo prima questa creazione di spazi sicuri comporta dei costi un uso ridotto dello spazio pubblico e anche il fatto che in questo modo si rinuncia a delle relazioni auspicabili e si riduce anche la varietà del proprio social graph del proprio delle proprie relazioni sociali ci chiediamo quindi che cosa succede nel momento in cui questo avviene oltre al costo c'è e individuale c'è un costo sociale questo volevo dire adesso che c'è un incentivo al rialzo cioè si mette in moto per essere migliore degli altri far finta di essere questo può essere volontario oppure può anche essere obbligato diciamo così perché c'è una minaccia una minaccia di smascheramento di esclusione anche perché ovviamente uno ha scelto di essere in uno spazio sicuro ha ragione e quindi non vuole che sia rivelato nulla di sé ma c'è questa minaccia da parte degli altri quindi questi costi sociali collaterali e questa gara al rialzo nel mettersi appunto nel far vedere qualcosa che non si può essere dovuto proprio a questa una serie di narrative a senso unico con gli odiatori delle teorie cospiratorie insomma i gruppi di facebook su questo ci dicono molto credo di avere ancora alcuni minuti vero a disposizione perfetto allora vorrei parlare degli dei social score delle valutazioni sociali che è una cosa interessante è che non è soltanto limitato alla cina nel senso che la cina è molto avanzata dal punto di vista tecnologico e ha una certa situazione politica funzionale alla creazione di questo sistema di credito sociale ma se non stiamo attenti questo sistema verrà esportato anche in altri paesi oltre alla cina il sistema di credito sociale della cina e su questo ho scritto un articolo già nel 2020 e tra poco sarà possibile leggere un altro sempre da parte mia ecco in questo sistema ci sono degli aggregati sulla base di una varietà di criteri che non sono incisi nel pietre quali sono ragionevoli per esempio la storia creditizia di una persona il fatto che si paghino non si paghino le tasse comportamento ambientale si inquina non si inquina tutta una serie di cose le fai che news rientrano in questo in questo ambito lo quindi la diffusione delle tecniche ma dobbiamo stare attenti a come le definiamo perché naturalmente in alcuni paesi la nozione di fake news è particolare cioè gli usa tutto quello che va contro ciò che dice il governo e ovviamente non è così e poi ci sono degli aspetti assolutamente sgradevole il social graph chi sono i miei amici le mie caratteristiche personale la mia opinione politica la mia affiliazione religiosa e qui ritorniamo alle questioni di visive di cui ho già parlato ecco in cina perché si usa questa cosa innanzitutto per nasti per lo stigma pubblico si viene messi appunto su in elenchi liste nere a sorta di tazebao ma oltre a questa sorta di gogna moderna ci sono una serie di limitazioni cioè le limitazioni dal punto vista occupazionale i trasporti la possibilità di avere un visto per l'estero e anche l'accesso alle scuole alle università migliori in un paper scritto su questo assieme ad altri appunto autori noi cerchiamo di valutare questo in relazione alla distopia e alla creazione di un clima di fiducia noi come individui facciamo parte di rapporti stabili ma a livello familiare quella gente della stessa città con sul lavoro e poi ci sono anche dei rapporti più transitori e questo riguarda le piattaforme contrattazioni dipendente oppure interazioni più ampie in più c'è l'aspetto dell'immagine sociale che ci sta a cuore e ci importa questo lo sappiamo che cosa gli altri pensano di noi cosa significa questo significa che la divulgazione di informazioni ha sempre un impatto e questo noi lo sentiamo fortemente che sia un impatto buono cattivo a un altro questa è un'altra questione ma comunque l'impatto c'è e questo porta a disciplinare un po le persone nel quadro teorico che abbiamo sviluppiamo sviluppato abbiamo considerato altri aspetti cioè quelle delle interazioni con gli altri cioè c'è un'esperienza diretta di interazione con la gente quindi si lost informazioni oppure tutto questo si sa attraverso un sistema di divulgazioni pubbliche delle informazioni dei dati su una persona ecco in cina tutto questo avviene in modo aggregato per cui alla fine sia una valutazione sociale si viene messi come dicevo prima su liste nere o meno e sono dei numeri che vengono attribuiti alle persone con una sorta di graining proprio del comportamento dell'individuo e la divulgazione di questo so chance core ovviamente ha un impatto sulla reputazione della gente in relazione ai suoi rapporti attuali e anche ai partner futuri e in questo modo i partner no una valutazione più chiara possono fare una protezione più chiara dell'atteggiamento sociale del della gente e chiaro che tutto questo ha un versante positivo cioè ci si comporta meglio sapendo che si viene osservati ma quando poi subentra lo stato piattaforme le organizzazioni sociali ecco che può esserci uno sfruttamento dell'interesse della gente per il punteggio degli altri per promuovere l'adesione politica l'idea è questo il social score los social score aggrega il comportamento pro sociale con l'adesione politica quindi il fatto che un soggetto seguo o meno una certa linea politica la coil conformarsi e anche su questo è stato fatto uno studio magari se ho tempo c ne parlerò dopo e quindi lo stato vuole considerare questo questo aspetto e può farlo se autocratico nel senso che vuole sopprimere il dissenso per continuare a rimanere al potere magari anche per il popolo poi capiamo da tutto questo anche che l'impatto è più forte in una società che è più una comunità tra estranei di rapporti transitori rispetto ad una società proprio coesa perché in una società e una comunità stabile di rapporti stabili si sanno tante cose gli uni degli altri questo fugge da contrappeso rispetto alle informazioni date dallo stato e concluderei proprio su questo aspetto nel senso che vorrei parlare della colpa per associazione cioè la colpa attribuita sulla base dei rapporti che abbiamo con gli altri si caratterizza la percezione di una persona per le frequentazioni che ha e questo può essere sufficiente per macchiare la reputazione di qualcuno per essere messi sulla lista nera se si ha un rapporto con una persona che su una lista nera allora questo macchia la propria reputazione qual è la preoccupazione evidentemente la distruzione del tessuto sociale perché nessuno vuole esser visto per strada o al bar oa teatro in compagnia di una persona che ha uno score basso quindi questo distrugge proprio il tessuto sociale e incorporare il social graph di un individuo nelson nel suo social score la sua valutazione è sociale distrugge la comunità e questo lo sappiamo anche dalle esperienze fatte nella repubblica democratica tedesca e questo può essere applicato in generale ai regimi perché c'è lo stato che vuole sapere tutto di una società e punisce se non c'è l'adesione al regime in modo forte e dall'altro c'è quello che dicevo prima c'è una strategia molto diciamo di antica data che usa anche dei mezzi abbastanza rudimentali per esempio la stasi li ha utilizzati per proprio disgregare il tessuto sociale e adesso ci sapete la privacy cos'è il riconoscimento facciale ci sono webcam e videocamere da per tutte noi utilizziamo le mail facciamo le telefonate usiamo i social quindi è facilissimo sapere quali siano le opinioni di una persona che cosa faccia e quindi non ci sono più sistemi costosi che servono come in passato per avere informazioni sulle persone adesso è molto semplice naturalmente io sono un fan assoluto del futuro digitale perché credo che promuoverà il nostro standard di vita la salute l'inclusione molto promettente e questo è chiaro però ci sono anche tanti pericoli non possiamo rinunciare al nostro futuro digitale è impossibile pensare di farlo ma ci sono delle sfide sociali che questo pone e che devono essere affrontate e noi nell'ambito della politica e dell'economia dobbiamo confrontarci con questo aspetto e con questi anche di dilemmi per cercare di creare un sistema normativo intelligente che veramente riesca a proteggere la privacy e questo porta subito al tema del festival che al ritorno dello stato perché deve essere un ritorno intelligente quello che vogliamo grazie lezione meravigliosa vi dicevo prima appunto di jean tirol dell'eleganza dei modelli di tirol i modelli non sono necessariamente dei modelli matematici ma proprio anche un modo di strutturare i problemi di dare un nome alle questioni di mostrare quali sono liri irrilevanti trade office ma le scelte che devono essere fatte e l'ha dimostrato che era molto chiaramente su un problema così difficile come quello che ha trattato con noi questa sera abbiamo tempo per prendere una o due domande veloci dal dal pubblico vediamo se c'è qualcuno tra l'altro anche aspetti nori non si può prendere da lì mi chiese ci sono anche dei giuristi in sala che forse possono porre delle domande io una domanda ce l'avrei ed è legata all'attualità perché noi abbiamo vissuto la la pandemia e quindi mi chiedo anche su questo schema anche abbiamo discusso oggi come ci si deve porre dunque l'authority il garante della privacy in italia recentemente ha stabilito che un datore di lavoro non può chiedere al lavoratore se si è vaccinato o meno non solo ma allo stesso lavoratore non può dichiarare al datore di lavoro se si avvicina neanche volontariamente in questo modo l'unico modo con cui il datore di lavoro può sapere qualcosa sulla vaccinazione dei propri dipendenti e rivolgersi all'autorità sanitaria locale che gli darà un dato aggregato alla percentuale dei lavoratori che si sono vaccinati ecco qui ci sono varie questioni chiaramente ci sono questioni di visive perché la vaccinazione può essere un aspetto controverso c'è un aspetto di esternalità chiaramente molto forte che abbiamo che abbiamo conosciuto e toccato con mano in questo periodo legato al rischio di contagio e e c'è un aspetto chiaramente di informazione sensibile perché chiaramente il fatto di essere vaccinato o meno quindi mi chiedo in che misura un tema di questo tipo si colloca nel nell'ambito del dello schema concettuale che ci ha proposto esiste beh è una questione di visive questa io sto da una parte io sono un l'ayatollah delle vaccinazioni per così dire in tutti i paesi ci sono problemi in francia per esempio non possiamo costringere gli operatori sanitari a vaccinarsi e questo mi inquieta perché capisco che dobbiamo rispettare le opinioni eccetera ma allo stesso tempo queste persone sono continuamente a contatto con pazienti e credo che valga anche per i lavoratori in un'azienda perché c'è il rischio di infettare qualcuno anche lavorando ho ricevuto una lettera da un amico del my t loro chiedono una sorta di pass e se uno vuole andare alle miti deve mostrare che a questo passo ecco lì c'è un compromesso tra efficienza e vaccinazione opinione personale e ci sono ovviamente buone ragioni da una parte dall'altra ma io non capisco a scuola per esempio se uno manda un bambino a scuola in francia il bambino deve essere vaccinato è difficile sì mi rendo conto che io sto da una parte del dibattito e mi rendo conto che non tutti sono d'accordo ma allo stesso tempo ecco io ho questa posizione magari i datori di lavoro non devono sapere tutto sui loro lavoratori ma la questione è il covip pensiamo non c'è uno stigma nell'avere il compito nel averlo avuto così come succede per altre malattie che magari provocano delle situazioni di discriminazione sul posto di lavoro il compito non è non dovrebbe essere uno stigma c'è uno lo prenda insomma parlo del cov in normale non del cover di lungo periodo ma quello che non mi va è che è vero non eravamo preparati alla pandemia ma è chiaro che a un certo punto ci sarebbe stata una pandemia non parlo solo di virus ma parlo anche di resistenza agli antibiotici per ma frost ecco ci sono un sacco di crisi che sarebbero potute succedere che magari succederanno e non eravamo preparati non solo per quanto concerne il sistema sanitario ma non eravamo pratica preparati nemmeno sul dibattito su cosa fare questo è successo in italia in francia chi deve avere la priorità sui respiratori per esempio ecco questo è un esempio di un dilemma a cui abbiamo cercato di rispondere e poi il valore della vita anche sono state fatte delle scelte e per la prima volta non sono state implicite ma sono state discusse ma poi la pandemia sta passando ci sono i vaccini e credo che dovremo però discutere quali sono i vantaggi e i costi della vaccinazione dobbiamo pensarci per la prossima volta che cosa faremo la prossima volta che cosa faremo per reagire a queste crisi io penso che non saremo preparati neanche la prossima volta è un peccato davvero importante quello che ci ha detto sul proprio anche le necessità di discutere a fondo di questi aspetti temo purtroppo che il tempo a disposizione si stia esaurendo dobbiamo anche fare un breve bilancio del del festival prima di arrivare a quello semplicemente volevo dire a voi di un sondaggio che abbiamo fatto durante il festival tra i relatori abbiamo loro posto due domande che erano in qualche modo centrali sui temi trattati qui al festival la prima riguardava un punto il loro consenso con un affermazione sulla questione dei vaccini si erano d'accordo o meno con la seguente affermazione c'è quella che una sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini permetterà anche alle nazioni meno sviluppate di accelerare le loro campagne vaccinali qui si poteva dare un punteggio che andava da 1 a 5 il caso 5 si era perfettamente d'accordo nel caso in cui si va essere messo uno si era in perfetto disaccordo è invece a metà era una situazione in qualche modo neutra e abbiamo avuto come esito di questa diciamo sondaggio che è stato hanno risposto circa 60 dei 100 relatori di questa edizione del festival il punteggio è stato 4 quindi sicuramente insomma dall'atto di essere d'accordo con la necessità di arrivare ad una sospensione temporanea dei brevetti un po meno rilevante la posizione perché era anche distinto tra economisti e non economisti voi sapete che al festival vengono non solo economisti ma anche esperti di altre discipline qui il punteggio era leggermente inferiore 3,7 la seconda domanda che abbiamo posto riguardava invece gli aspetti distributivi perché anche di questo ha parlato molto al festival l'affermazione su cui si chiedeva il relativo accordo era per far fronte alle conseguenze della pandemia sulla distribuzione del reddito sul debito pubblico i paesi ocse dovrebbero aumentare le tasse sui redditi dei ricchissimi e anche qui stessa regola 1 disaccordo 5 accordo punteggio medio 4,08 quindi relativo accordo con questa affermazione un po meno il livello degli economisti ma c'è una cosa degli economisti che mi preme sottolineare quindi gli economisti un po meno forti nel nell'essere d'accordo con queste affermazioni ed è che noi chiedevamo assieme alla risposta anche di stabilire qual era il loro grado di sicurezza di confidenza rispetto alla risposta che ci stavano dando cioè quanto si sentivano sicuri della loro affermazione e la cosa interessante che gli economisti tendono a essere meno sicuri della loro risposta di quanto non siano i non economisti e penso che questo sia indicativa anche di un modo di pensare degli economisti che spesso tendono appunto a vedere i pro ei contro di una questione a saperne e capire fino in fondo in qualche modo le difficoltà queste sono questioni chiaramente molto molto molto rilevanti e quindi una consapevolezza del fatto che spesso questi problemi non hanno una risposta così semplice e anche la consapevolezza del fatto che ogni problema richiede delle conoscenze specifiche che non si può sapere tutto uno neanche in economia studia a fondo un problema non può conoscere altrettanto bene altri problemi data la complessità degli stessi c'è una cosa però quindi questo lo dicevo anche come aspetto credo positivo della professione dell'altitudine che gli economisti hanno su dei problemi così importanti c'è invece un aspetto delle risposte degli economisti su cui mi permetto in qualche modo di essere dissenziente avendo diletti le risposte da otto sono tutte disponibili sul sito del festival rete i nomi e cognomi di chi ha risposto e cosa hanno detto alcuni fra l'altro hanno lasciato anche dei chiarimenti molto utili quindi vi invito tutti ad andarli a leggere e cioè che ci sono diversi miei colleghi che sul tema distributivo quello che diceva della tassazione hanno ritenuto di scrivere che loro non si sentivano di dare una risposta in quanto economisti gli economisti non si devono esprimere su questi aspetti perché sono aspetti che riguardano soprattutto così la propria posizione proprio ideale anche una posizione di natura morale ma che è indipendente dalla propria professione dalle proprie conoscenze come economista e dal tipo di consigli che come economista si deve dare io non sono così convinto anche alla luce della discussione che abbiamo avuto in questi giorni il compito di uno stato non è semplicemente quello di fissare delle regole ma di far sì che queste regole vengano comprese vengano applicate e che ci si crei una consapevolezza diffusa su queste regole sulla giustezza altrimenti queste regole rimarranno per gran parte inapplicate durante la pandemia ne abbiamo gusto diversi livelli di applicazione delle norme sul per esempio le mascherine eccetera io penso che molto è avvenuto perché le persone hanno capito questa esigenza uno stato che non riesce a dare a trasmettere la necessità far capire perché si fanno certe cose difficilmente riuscirà ad attuare sarà molto inefficiente anche nelle regolazioni che introduce quindi non basta stabilire quali sono le regole giuste e quali sono le regole sbagliate bisogna anche pensare al senso civico al modo con cui le persone reagiscono all'introduzione di queste regole facendo molto lunga per dire fondamentalmente che è fondamentale che su temi come quelli distributivi soprattutto dopo una crisi così grave che ha colpito moltissimo le persone che già in partenza vulnerabili ecco io credo che una riflessione sull'equità fiscale su questi aspetti sia doverosa anche per chi ha un giudizio prettamente di natura economica e non vuole importare altrove c'e vuole essere in qualche modo uno scienziato che guarda in modo obiettivo alle questioni perché riguarda e se ne vediamo i sondaggi e meno sono dei sondaggi infatti condotti negli stati uniti e in altri paesi dopo la pandemia noi troviamo che c'è molta più convinzione del fatto che c'è un problema molto serio di equità fiscale probabilmente perché effettivamente sono stati i cittadini più deboli che hanno pagato lo scotto maggiore non soltanto in termini di tassi di mortalità ma anche di perdite economiche durante questa pandemia mentre c'è chi si è enormemente arricchito e tra l'altro tra coloro che si sono enormemente chiti un po le aziende di cui abbiamo parlato molto in questi in questi in questi giorni e questo pone un problema davvero di equita che credo sia importante affrontare per rendere efficace tutte le cose che verranno fatte abbiamo parlato del piano nazionale di rilancio e resilienza quel piano l'arsenal e comporterà una riallocazione di lavoro lo stiamo promuovendo e spostamento verso digitale spostamenti cambiamenti nella situazione quindi e dei costi per molte persone se non affrontiamo il tema dell'equità credo che sarà molto difficile riuscire a realizzare col piano quindi scusatemi per questa divagazione questo commento al modo con cui l'economia alcuni economisti non tutti perché altri invece hanno preso una posizione molto chiara su questi aspetti vengo semplicemente a dirvi da due dati velocissimi su questa edizione del festival stiamo tornando alla normalità chiaramente non ci siamo ancora abbiamo per abbiamo riempito tutte le sale di questi 60 eventi che ci sono stati in tre giorni e mezzo non potevamo accogliere più persone per le restrizioni dovute al cobit però per ciascuna persona che c'era in in aula avevamo dieci persone che ci seguivano in diretta streaming e molte altre che ci hanno seguito attraverso le altre piattaforme questo diretta streaming direttamente sul sito del del festival per esempio solo oggi abbiamo avuto più di un milione e 300mila visualizzazioni del sito e degli eventi di persone che spendevano anche tempo sul sito per seguire le varie iniziative del festival il vero festival lo sappiamo tutti è il festival con le presenze delle sale gremite con le persone nelle piazze nelle strade che si soffermano parlano con i relatori più relatori in presenza anche se diversi di loro anche stranieri sono venuti qui da noi questa volta ci arriveremo l'augurio è di ritrovarci l'anno prossimo davvero con un'edizione che sia a tutti gli effetti abbia queste caratteristiche ancora una cosa molto impatto sui media molto seguito questa volta è un indice di questo è il fatto che nonostante le restrizioni e tutti i problemi che avevamo il fatto che i giornalisti potevano soltanto arrivare fuori eccetera noi stiamo stiamo ritornando ai livelli di presenza di giornali di accreditamento dei giornalisti delle edizioni normali del festival quindi stiamo andando in quella direzione e noi siamo credo molto soddisfatti di tutti questi aspetti ma avendovi dato questi elementi sul festival e si chiamerà i qui sul palco il presidente della provincia fugatti il sindaco di trento ianeselli il rettore dell'università di trento deflorian e poi appunto giuseppe laterza e ed enzo cipolletta che non hanno bisogno di presentazioni nel contesto del festival per così la chiusura a tutti gli effetti formale di questo evento grazie mille per essere stato con noi in effetti già coinvolte in questa parte conclusiva della sessione ma ciò che tu punto ci segui sempre molto e ti ringraziamo moltissimo e ci auguriamo di averti l'anno prossimo in presenza qui da noi a trento grazie ancora anche barbara cioè grazie grazie a voi a un festival straordinario e vi faccio i miei complimenti qui c'è un prof bene buonasera a tutti con questo ultimo colloquio di tito boeri si chiude questa versione del festival dell'economia io vorrei ringraziare tutti coloro che hanno partecipato tutti i relatori tutti i giornalisti che sono intervenuti a gestire i vari i vari eventi ringrazio tutti boeri ringrazio inoltre innocenzo cipolletta ringrazio giuseppe laterza per aver creato questo questo questa versione del festival e aver creduto in questa versione del del festival perché oggi come ha detto tito possiamo dire che c'è stata molta partecipazione c'è stato interesse c'è stato c'è stato il solito sentimento importante sul festival dell'economia diciamo che quando avevamo pensato di farlo così non era così non era così scontato e forse oggi col senno di poi lo dicevamo stamattina prima di incontrare il ministro coau con il magnifico rettore e dicevamo sarebbe stato un errore non averlo fatto così però più sarlo un mese fa non era così scontato quindi oggi prendiamoci questa soddisfazione fra le istituzioni che hanno che hanno organizzato questo questo festival di un trentino che prova ad andare avanti anche prima di altri perché appunto non era scontato abbiamo fatto un passo avanti importante in un momento importante per la ripartenza di trento del trentino e di tutto e di tutto il paese io voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato tutti quelli che vedete di et che magari non vedete ma che sono dietro la classica all organizzazione tutta la parte della stampa tutta la parte della comunicazione tutta la parte della gestione delle relazioni voglio ringraziare marilena de francesco che ringrazio una donna po per tutti perché perché ha lavorato molto in questo in questi giorni anche perché comunque l'arrivo dei ministri c'era non c'era c'è stato e non era stato semplicissimo diciamo a organizzarlo e quindi però ha dato anche un forte valore aggiunto al al dibattito del del festival ringrazio le forze dell'ordine che fuori sono state presenti in numero importante vedo i vigili i vigili del fuoco ringrazio tutti coloro che hanno permesso questa perfetta riuscita del del festival e ovviamente l'appuntamento è all'anno prossimo perché se siamo riusciti a farlo in queste condizioni sicuramente l'anno prossimo diciamolo in un clima vaccinale sicuramente e epidemiologico che auspichiamo migliore trento e trentino torneranno con quella grande partecipazione che il festival ci ha abituato grazie
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