Potere
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Chi detiene il potere in democrazia? Elettori, politici, burocrati, imprenditori, intellettuali e gruppi di pressione hanno tutti un’influenza sulle scelte pubbliche. Sono le regole formali e le istituzioni materiali di un paese a determinarne il peso, a decidere se (e quanto) potere formale e potere sostanziale coincidano o divergano tra loro.
buongiorno a tutti con molto piacere che do inizio a questo incontro su un tema che mi pare un tema cruciale in questo festival e vi dico subito che la struttura del nostro conto sarà quella completa ci sarà una brevissima introduzione da parte mia di circa 10 minuti poi darò la parola senz'altro professor nannicini e poi avremo mezz'ora di tempo circa per il dibattito alla fine e passo senz'altro a presentare il professor nannicini con molto piacere è professore associato di economia presso l'università bocconi di milano e direttore del corso di laurea in economia e scienze sociali si è formato allo european university institute anche negli stati uniti spagna con numerosi soggiorni di ricerca tra gli arti a tra gli altri anche presso l'università di harvard e l'università pompeu fabra di barcellona come si dice nel nostro ambiente ha pubblicato molto e bene sulle migliori riviste del settore su temi che spaziano nel funzionamento del sistema politico e sistemi elettorali il rapporto tra i media il sistema politico quindi tutti tutti i temi che saranno molto importanti nello svolgimento del nostro incontro quindi prima di dargli la parola passo ad una breve introduzione sul potere e la breve introduzione sul potere davvero un compito un compito difficile quindi io come sapete si tratta di un tema che è stato studiato da antropologi da filosofi politici da economisti da giuristi psicologi sociali quindi è un tema importantissimo evidentemente a me sembra importante per parlare un linguaggio comune partire dalla semantica e parlarvi appunto brevemente anche del rapporto tra il termine potestas da cui deriva la nostra parola potere il nostro concetto di potere e i termini che come probabilmente sapete tutti vengono utilizzati nella lingua inglese quello che noi chiamiamo potere può essere reso attraverso due verbi il bombay il verbo ken che rendono significati diversi mei avere il permesso di ken essere capace di in questa idea avere il permesso di queste due idee avere il permesso di avere il titolo a avere la legittimità a ed essere capace di ci sono due due concetti fondamentali per capire il potere il concetto della diciamo della legittimità del potere nella titolarità del potere diremmo in termini giuridici e c'è anche però l'idea importantissima dell'effettività e dell'efficacia del potere non dalla della capacità di fare concretamente qualcosa ora è da questo punto di vista penso inevitabile a partire da una definizione di potere tra le più note che la definizione poi poi è stata criticata nel tempo ma la definizione proposto da max weber che definisce il potere come la possibilità di trovare obbedienza presso certe persone a un comando che abbia un determinato contenuto ecco quindi si individua subito nel potere una relazione una relazione tra soggetti che ruota attorno ad un comando e l'obbedienza il risultato tipico del potere da questo punto di vista è interessante rileggendo max weber vedere che il fenomeno del potere non è necessariamente legato ad un apparato amministrativo cioè il potere è una relazione interpersonale che non necessariamente si istituzionalizza quindi è una relazione che può essere anche una relazione tra due individui ecco due esempi interessanti il maxxi per fare due esempi interessanti il il padre di famiglia che non ha una diciamo una struttura istituzionale particolare è pure esercita un potere parlare di padre di famiglia un po è un po datato oggi e solleva questioni di genere ma l'idea è interessante e l'altro esempio che fa è il capo beduino che tassa impone un tributo a tutta le carovane che passano vicino alla sua rocca non c'è alcuna dimensione sociale precisa non c'è un corpo sociale preciso non c'è una dimensione istituzionale precisa però c'è una relazione di potere secondo lui quindi ci lascia questa idea importanta importante penso che i nostri fini che parlare di un apparato istituzionale parlare di un apparato amministrativo è sicuramente molto importante ma non è l'unica dimensione del potere ecco volevo volevo segnalare a questo punto di partenza e chiaro però che il potere per come lo studiamo anche noi giuristi per come lo si studia spessissimo è legato al contratto sociale all'idea del contratto sociale all'idea di appunto un corpo sociale che si affida ad un sovrano e diciamo dona la propria obbedienza il sovrano ricevendone in cambio protezione sicurezza la garanzia di determinati beni della vita e da qui nasce appunto il tema importantissimo dei contro limiti rispetto al potere noi del tentativo di rendere l'esercizio del potere efficiente ma di non farlo diventare un sovra potere cioè un potere eccessivo rispetto alle finalità quindi tutto il tema del controllo sul potere e del funzionamento dei meccanismi istituzionali una cosa che forse manca nell'approccio di max weber è che l'approccio nazione è fondamentalmente con comportamentista cioè è legato ad un comportamento al comando quindi noi possiamo vedere l'esercizio il potere una volta che il comando viene diciamo esercitato e possiamo vedere come si sviluppa la relazione di potere da questo punto di vista si può forse pensare che un problema importante sia però capire anche l'assenza di comportamento capire anche cosa succede quando il comportamento non c'è e interrogarsi sul perché determinati comportamenti non avvengano e mi riferisco da questo punto di vista non solo alla coercizione o agli incentivi economici che sono le spiegazioni tipiche per spiegare perché si obbedisce ad un comando in una relazione di potere ma mi riferisco alle tecniche di persuasione di manipolazione se forse il modo più da un certo punto di vista interessante e pervasivo di esercizio del potere sia quando anche a prescindere da un comando preciso la diffusione di determinate idee di determinate forse ideologie in una società non fanno non mettono nemmeno i consociati in grado di capire che hanno determinati interessi li spogliano anche la loro compressione è diciamo inhibit rispetto a determinati interessi che potrebbero avere ma non hanno perché l'ideologia dominante li li elimina completamente dal dibattito no quindi c'è anche la pervasività e la manipolazione insomma del degli interessi quindi non si può dire che l'assenza di doglianze in un corpo sociale significhi necessariamente che non esista una relazione di potere la relazione di potere può esistere lo stesso a prescindere da un preciso comando ecco forse questa è una è una delle critiche più interessanti alla definizione fornita da max weber potremmo dire forse che siamo così immersi nel presente da questo punto di vista da perdere la possibilità del cambiamento siamo così convinti che la società gerarchica sia connaturata alla nostra organizzazione sociale inevitabile che non riusciamo nemmeno a immaginare diverse forme di organizzazione sociale questo diciamo è un discorso molto complesso molto delicato esistono altre forme di organizzazione sociale non gerarchica siamo capaci di pensare a organizzazioni sociali diverse radicalmente diversa è un tema che è stato affrontato il passato sicuramente però forse oggi con gli sviluppi tecnologici a cui abbiamo assistito si può pensare che esistono dei dati nuovi e mi riferisco in un certo senso alla libertà dal bisogno cioè lo sviluppo tecnologico che mette potenzialmente in grado il nostro la nostra società di essere di liberare gli individui di liberare i popoli dal bisogno materiale lo sviluppo tecnologico è da questo punto di vista imponente non è forse una questione di distribuzione della ricchezza più che di capacità tecnica di produrla e l'altro sviluppo tecnologico che mi sembra importantissimo è ovviamente la comunicazione globale attraverso la rete che rende le nostre società davvero più vicine apparentemente più piccola ecco questo è uno e uno sviluppo che permette una maggiore orizzontalità una maggiore capacità di democraticità o è uno sviluppo invece da temere e che porterà nuove forme di di concentrazione del potere ecco questo questo è un tema sicuramente interessante dal mio punto di vista è infine chiudo in dando sicuramente la parola è senz'altro la parola il professor nannicini segnalando quello che mi sembra forse un problema nel dibattito sul potere che io chiamerei l'ipertrofia del discorso sulle istituzioni e forse questo è un problema anche è un equivoco in generato dai giuristi in una certa misura cioè l'idea che il potere si eserciti necessariamente nelle istituzioni attraverso le istituzioni le istituzioni formali ecco da questo punto di vista e che quindi la nostra insoddisfazione per gli assetti di potere esistenti per le relazioni di potere esistenti debba per forza sfociare o in un atteggiamento di sfiducia generale nelle istituzioni che ci porta magari a pensare che le istituzioni siano inutili e controproducenti oppure nell'idea forse un po banale che la riforma istituzionale possa di per sé e da sola modificare le relazioni di potere che però sono molto complesse molto più complesse forse e questo ce lo spiegano benissimo gli economisti quindi con questa con queste due note nostro sul rischio di diciamo infatti zara il discorso è la narrativa sul l'esercizio il potere delle istituzioni come l'unico elemento rilevante e con questa nota do senz'altro la parola professor medicina bene io vi ringrazio per la presenza ringrazio marco per l'introduzione in verità il tema a dir poco vasto e anche un po evanescente quindi più che altro mi limiterò a raccontarvi un po come nel mio nella mia attività di ricerca mi sono avvicinato al tema del potere politico in particolare della selezione della classe politica che esercita di sa poi nelle democrazie rappresentative in varie forme in con vari condizionamenti il potere politico quindi se non altro una cosa imparerete che ci sono modi un po strani per guadagnarsi da vivere il mio e vedrete che un economista che passa il suo tempo a studiare i politici a raccogliere dati sui politici e cercare di capire come funziona la selezione dei politici nelle democrazie rappresentative quindi marco ci ha già introdotto un po al tema delle definizioni e io mi adeguo diciamo a definire il potere come la capacità di influenzare la scelta degli altri quindi ovviamente si può usare questa parola con un passepartout per definire tante cose c'è anche il potere di fare delle scelte di raggiungere gli obiettivi in base alle risorse materiali in materia immateriali che uno a disposizione però nell'ambito politico quello che ci interessa soprattutto il potere come capacità di influenzare qualcun altro quindi ha una relazione tra persone una relazione tra gruppi tre nazioni in cui chi c'è un soggetto è un oggetto quindi c'è la capacità di chi esercita una qualche forma di potere di influenzare le scelte degli altri di economisti parlerebbero di vincolo di scelta anche se la scelta di chi è oggetto del potere il libero o per lo meno volontaria se io cambio i suoi vincoli vincoli in cui devi fare questa scelta ovviamente influenza o poi la sua decisione qui poi si può parlare a lungo di cosa sia una scelta libera nel senso o una scelta volontaria degli economisti usano spesso anche il termine di disoccupazione volontaria che è un po criticato perché siamo un po la storia la signora è fermata dal borseggiatore gli disse o la borsa o la vita se lei sceglie di dargli la borsa ovviamente una scelta volontaria però una scelta non del tutto libera perché esercitata sotto il potere della rivoltella che gli viene puntata alla tempia ma semplicemente per dire che c'è un vincolo un vincolo di scelta che può essere modificato da chi esercita una funzione di potere in vari modi e ovviamente insieme al termine insieme al tema del potere c'è subito il tema della violenza e non solo della violenza legittima del potere coercitivo con cui poi si fa rispettare una certa un certo ordine una certa decisione di potere anche la violenza come risorsa quando non riesco a esercitare il mio potente in fondo questa è una cosa abbastanza innata non sono uno psicologo quindi non so andare a fondo di questa cosa del perché in fondo il potere abbia questo fascino su di noi su perché abbiamo questa tentazione sempre di voler condizionare le scelte degli altri di cambiare le scelte degli altri ma fin da piccoli insomma la violenza spesso nasce quando il potere non ha uno sbocco quando voglio che l'altra faccia qualcos'altro se poi vedo che non si adeguano lo fa mi scatta una appunto una reazione violenta è una reazione di conflitto però il potere va di pari passo come diceva anche marco anche col tema della manipolazione perché se non riesco a cambiare i tuoi vincoli di scelta i vincoli a cui nel fare la sua scelta deve sottostare posso provare più direttamente più subdolamente ma anche più pericolosamente a cambiare le sue preferenze quindi a manipolare i tuoi obiettivi ea cercare con la propaganda o con altri meccanismi più o meno subdoli di cambiare non tanto i vincoli a cui è sottoposta la sua scelta ma gli obiettivi stessi della sua scelta facendosi credere che vuoi una cosa un po diversa da quella che magari volevi all'inizio quindi c'è il tema della della manipolazione però per andare poi al concreto dei paper su dei filoni di ricerca di cui voglio su cui voglio intrattenervi un attimo oggi dentro questo cappello generale del tema del potere come relazione di tra gruppi tra persone quello che su cui mi interessa poi intrattenermi è il potere inteso come potere formale come potere politico all'interno soprattutto in un contesto di democrazia rappresentativa in cui c'è un soggetto che è chiamato a fare delle scelte collettive quindi ci sono delle scelte collettive che devono essere fatte nell'interesse della collettività e queste scelte collettive dalla tassazione alle regole del funzionamento della giustizia quello che impongono dei vincoli sulle scelte degli individui che vivono in questa societa in questa collettività e sulla base di questi vincoli e di queste decisioni poi i comportamenti individuali più o meno volontariamente più o meno liberamente si eseguono ora che cosa porti a esercitare il potere in una democrazia rappresentativa e quali siano le leve o comunque quali siano i fattori che influenzano le decisioni di potere collettive ovviamente è un tema molto intricato c'è un aspetto istituzionale in cui all'interno di una collettività c'è un potere istituzionalizzato e leggiamo dei rappresentanti in parlamento che a loro volta eleggono un governo che deve prendere delle scelte per tutti noi quindi ci sono delle posizioni istituzionali che danno potere perché c'è una delega più o meno esplicita più o meno completa direbbero gli economisti in cui si in termini contrattuali in cui si è chiamati a prendere delle scelte per le collettività ma non è solo la posizione istituzionale è anche la posizione nei network di potere che poi danno l'influenza sulle scelte collettive può essere che alcuni gruppi alcune persone in base alla posizione che hanno all'interno di network formali o informali di potere possono poi incidere più o meno bene sulle scelte collettive sulle scelte di una società c'è il tema della conoscenza e quindi di anche come le il potere passi anche da delle asimmetrie informative sempre per usare un gergo da economisti in cui il fatto che alcuni soggetti sanno più di altri o hanno un quadro più completo degli altri del contesto in cui sono chiamati a fare delle scelte di da un potere il potere appunto di avere più informazione degli altri di poter manipolare o comunque orientare la scelta in una in una data direzione e c'è il tema delle risorse materiali perché poi qui c'è un grosso filone di ricerca sul quale non mi dilungo ma sul quale francesco iii b per esempio si è già in un'altra degli incontri sulle parole chiave di questo festival si è dilungato il termine il tema di quanto i soldi continue democrazia di quanto le scelte democratiche possono essere influenzate dalle lobby dal peso quindi anche delle risorse materiali che vengono immesse nel processo nel processo politico quindi dopo questa definizione dicevano del potere come rapporto relazionale tra perciò o tra gruppi all'interno di una democrazia rappresentativa viro subito verso le cose più di mia e di mia competenza che è il tema delle élite politiche il tema di chi per lo meno da un punto di vista formale poi una discussione abbastanza cruciale in democrazia a capire se il potere formale con il potere formale il potere istituzionalizzato coincida con il potere sostanziale appunto se chi è chiamato come che ci mette la faccia a prendere le decisioni al primo ministro parlamentari quello che sono presidente di una regione poi sono anche i detentori del potere sostanziali della concretezza di quelle scelte però non c'è dubbio che un passaggio fondamentale nelle democrazie rappresentative per capire l'esercizio del potere politico e capire il tema della selezione delle élite della selezione delle élite politiche e chi arriva a posizioni di vertice in un contesto appunto democratico di gioco politico democratico ma è davvero importante alla fine alla fine della fiera chi esercita formalmente chi ha queste posizioni di potere politico nelle nostre democrazie ovviamente non è facile dare una risposta proprio perché come abbiamo detto ci sono tante cose tanti poteri più o meno visibili 80 influenze più o meno legittime che poi impattano sulle decisioni finali prese in democrazia ci sono due economisti ben johnson ben all ken che hanno fatto uno studio empirico economisti piace sporcarsi le mani come vedrete nei due per scrivi racconto con i dati anche se poi queste ricerche empiriche a volte hanno i loro limiti perché con i dati non si può dire tutto e sono una rappresentazione anche a volte in perfetta della realtà però hanno cercato di raccogliere nel corso dei secoli un sacco di dati sulla crescita delle nazioni stati nazionali e li hanno abbinati al leader politico per eccellenza l'identità del presidente o del capo del governo in particolare del capo del governo ovviamente ciò non possiamo capire semplicemente da chi ha questa posizione apicale in democrazia se ha un impatto o meno perché c'è un problema che gli economisti chiamano di endogene età senza indugiare troppo nella gergalità vuol semplicemente dire che non si capisce bene se una nazione magari prende delle decisioni una certa traiettoria di crescita perché c'è un certo leader o viceversa c'è un certo leader proprio perché quella nazione un tessuto connettivo un tessuto sociale che mi permette di avere certe traiettoria di crescita quindi con fare un po macabro anche questo è un tratto un po comune degli economisti hanno trovato uno shock alla all'identità di chi comanda in democrazia all'identità dei leader e lo shock che hanno trovato sono le morti le morti naturali dei leader dei capi dei del governo ovviamente poi possiamo discutere in certi paesi se le morti naturali sono davvero uno shock o c'è anche qualcosa che non quadri però questo è lo shock che usano loro e nello studio econometrico nello studio statistico che hanno pubblicato fanno vedere che quando c'è un cambio di leadership quando c'è un cambio di chi detiene formalmente le redini del governo all'interno di uno di un paese c'è un cambio nella traiettoria di crescita di quel paese quindi l'identità di chi governa non è un fattore accidentale ma anche se c'è uno shock cambia per qualche ragione appunto esogena non legata al la traiettoria di sviluppo di quel paese le politiche economiche cambiano cambia la traiettoria di crescita di quel paese questo è uno studio che viene citato per spesso per dire beh allora forse dovremmo capire un po meglio per quale come si arriva ad avere queste posizioni di potere come si arriva al vertice della politica in in un contesto di democrazia rappresentativa che ovviamente non è lo standard è interessante capire anche come si arriva al vertice in contesti di autocrazia in contesti dittatoriali però questo diciamo è l'ambito di su cui mi confermo oggi come si selezionano le élite l'elite politiche in democrazia rappresentativa vedete che c'è un trend negli ultimi anni verso una maggiore incidenza del dei regimi democratici a livello internazionale e questo ovviamente ci dice qualcosa sulla quantità di democrazia che si vede a livello internazionale non ci dice ancora niente sulla qualità della democrazia poi dipende cosa ci sta dietro cosa ci sta dietro l'etichetta e come qualità della democrazia qualità delle leadership democratici ovviamente gli indicatori a livello internazionale scarseggiano ci sono molte serve per esempio sui livelli percepiti di corruzione si chiede ai cittadini agli operatori economici come percepiscono il livello di corruzione nei loro paesi non si vede grandi trend nel tempo su questo indicatore ovviamente un altro indicatore di qualità della democrazia anche se qui possiamo discuterne perché non è poi così chiaro è il livello di partecipazione elettorale per alcuni il fatto che calerà cari la partecipazione elettorale non è necessariamente un indicatore di bassa qualità semplicemente potremmo essere così contenti di come viene selezionata la nostra l'it politica che in fondo ci costa un po troppo andare a votarla perché alla fine tutto tutto va bene quindi rinunciamo a esercitare quella scelta però di solito ovviamente la per la pressione dal basso viene vista come una misura di accountability come una misura di controllo degli elettori sugli eletti quindi trend decrescente di partecipazione elettorale possono essere associati anche a uno sgretolamento del tessuto connettivo tra governati e governanti e quindi ad una capacità minore far sì che noi che ci sia un esercizio di controllo concreto sulle scelte sulle scelte democratiche se si guarda a come varia la partecipazione elettorale negli stati degli stati uniti per esempio non c'è una grande correlazione con la fiducia nel nel governo nella fiducia nella politica a livello di stati comparando uno stato con l'altro quindi non sembra che la partecipazione elettorale risponda in maniera così forte alla alla fiducia nelle istituzioni dalla fiducia nella politica però qui per permettere un po questo tema in contesto gli economisti si dividono un po in due filoni se vogliamo due filoni rispetto a come interpretare il potere politico in democrazia come inquadrare questo tema c'è un primo filone che parte dal la necessità di usare anche strumenti di analisi economica per capire appunto il comportamento dei politici e supera un po una visione tradizionale di economia che viene chiamata l'economia del benessere in cui la politica veniva vista come una sorta di dittatore benevolo in cui c'era uno stato che aveva di fronte un problema e cercava di risolverlo con gli strumenti dell'analisi economica massimizzando il benessere dei suoi cittadini il filone di ricerca della public choice ci insegna invece che i politici gli élite politiche in democrazia non sono un dittatore benevolo che massimizza semplicemente gli interessi della collettività ma sono anche loro degli individui in carne ed ossa con le loro motivazioni più o meno nobili con i loro incentivi più o meno nobili sono agenti razionali che prendono delle scelte sono delegati a prendere delle scelte per la collettività ma nel farlo cercando conto del loro interesse individuare e quindi per questo filone è importante riconoscerlo che gli incendi è importante capire gli incentivi dei politici i loro interessi tornaconto personale quando prendono delle scelte per limitarli il più possibile se sempre un po questa tendenza di chi ha il potere politico di chi esercita il potere politico ad abusarne e quindi a trasformare lo stato l'intervento pubblico una sorta di leviathan è una sorta di mostro che si prende via via più sfere della vita della vita sociale quindi qui il nodo è quello di trovare delle costituzioni o degli rimedi costituzionali che imbrigliano il leviatano che imbrigliano il mostro per cercare di limitare questa voracità di chi detiene delle élite politiche di chi detiene il potere in democrazia però c'è un'altra un'altra visione in economia che è un po più benevola rispetto al po che ottimista se vogliamo rispetto al agli effetti al funzionamento del gioco politico in democrazia è questa visione possiamo chiamarla scuola di chicago ma non solo per esempio i nostro gaetano salvemini nelle elezioni che ha fatto visitando harvard ha scritto delle cose egregie su questa visione della democrazia come gioco competitivo tra elite per cui semplicemente il gioco democratico è una sfida per il consenso tra elite in competizione tra loro per accaparrarsi i nostri voti quindi può anche darsi che l'obiettivo di questi politici sia semplicemente quello di accaparrarsi voti ma magicamente un po come la mano invisibile del libero mercato fa sì che l'interesse individuale di chi scambia bene sul mercato poi aumenti la crescita del benessere collettivo sul mercato anche con o anche in politica il fatto che ci siano queste ditte questi politici assetati di potere che competano tra di loro per accaparrarsi il nostro voto il nostro consenso più o meno magicamente porta a risultati di efficienza perché poi per accaparrarsi il voto dei cittadini devono rispondere devono rispondere agli interessi della collettività ovviamente questo modello per cui la concorrenza elettorale disciplina e politica riesce a mettere un vincolo ai comportamenti dei politici ea indirizzare le loro scelte verso l'interesse collettivo si basa su tutta una serie di assunzioni si basa per esempio sull'idea che ci sia un elettorato che partecipa che esercita questa scelta consapevolmente che non ha un problema di asimmetrie informative per cui il controllo nel momento in cui esercitano la mia scelta è informato e qui il ruolo anche l'importanza dei mezzi di informazione per far sì che questo gioco competitivo tra elite sia il più possibile orientato all'interesse all'interesse generale alle scelte concrete da prendere però questo è un modello che ovviamente non fosse altro per questa simpatia degli economisti questa fissazione per le virtù della concorrenza ha un suo fascino anche parlo da economista e porta a un risultato abbastanza noto che quello di della convergenza tra piattaforme politiche è un risultato che va sotto il nome di teorema dell'elettore mediano chi è l'elettore mediano elettore mediano se pensiamo a uno spazio politico in cui dobbiamo prendere sempre semplicemente una singola decisione più o meno tasse a qualcuno piacerà avere zero tasse a qualcuno piacerà averne molte per finanziare dei beni pubblici e fare redistribuzione l'elettore mediano è semplicemente quell'elettore che in questo scontro in questo conflitto di interessi tra chi vuole più o meno tasse spezza in due la distribuzione degli elettori il 50 per cento stata una parte del 50 per cento sta dall'altra quindi questo modello dell'elettore mediano pre dice semplicemente che se ci sono elite politiche che competono tra loro per il potere per il consenso elettorale entrambi convergeranno entrambi se ci sono già due partiti tutti i modelli hanno questa distorsione per cui pensiamo sempre agli stati uniti però così così va alla letteratura economica e c'è questo risultato di convergenza verso gli e gli interessi degli elettori dell'elettore mediano quindi chi detiene il potere in questo modello è l'elettore mediano chi si pone al centro dello del conflitto tra tra gli elettori perché poi partiti per vincere le elezioni si indirizzano verso le preferenze di questo fantomatico dottore media ci sono altri modelli di competizione elettorale che invece fanno riferimento più che all'elettore mediano agli elettori volatile ai cosiddetti su in volersi in cui la competizione tra elite la competizione tra partiti tra politici si concentra nel accattivarsi nel caparra rsj il consenso di quegli elettori che sono meno attaccati meno attaccati per motivi ideologici per motivi di tradizione familiare quello che è ognuno di noi ovviamente ha una certa attaccamento a un partito rispetto all'altro più o meno forte ci sono elettori che voteranno lo stesso partito per tutta la vita perché hanno una forte propensione ideologica una tradizione che viene da un processo di socializzazione politica individuale o familiare e voteranno sempre per quel partito il modello dello swing ozer ci dice che questi elettori si chiamano un po fuori dal potere in democrazia perché poi i partiti gli danno un po per scontate le danno un po per acquisiti e quello di cui si preoccupano è semplicemente il lettore su in l'elettore volatile e quindi è quel sono quelli gli elettori su cui interessi si fa il gioco politico si fa le scelte le scelte democratiche ovviamente questi modelli sono basati su assunzioni molto diverse rispetto molto diverse su un insieme di assunzioni eterogenee diversificate su quelli che sono gli incentivi dei politici e degli elettori nel gioco nel gioco democratico la letteratura economica sulle scelte politiche sul le decisioni in democrazia assume di solito che i politici possano rispondere a tre motivazioni di fondo tre grosse motivazioni la prima è il puro opportunismo detto in termini tecnici senza nessuna valutazione morale o moralistico opportunismo o semplicemente dire che politici nel fare le loro proposte nel fare le loro scelte di governo sono semplicemente interessati a massimizzare il proprio interesse che può essere quello di essere eletti quindi è un politico office i kings l'unica sua ossessione e prendere voti essere eletto o rieletto in continuazione oppure renzi scende nel senso che vuole estrarre delle rendite delle rendite che possono essere perfettamente legittime andare in giro con biglietto da visita onorevole e quindi soddisfare l'ego in base alla posizione raggiunta o può essere illecito come forme di corruzione o di mazzette ci può essere invece una motivazione puramente ideologica di massimizzare una certa idea di scelte collettive o una forte visione ideologica l'indirizzo che dovrebbero prendere queste scelte collettive e questo è quello che mi motiva quindi questi sono modelli in cui il il fattore cruciale la selezione chi selezioniamo perché poi sappiamo che una volta che l'abbiamo eletti se la loro motivazione non è tanto essere rieletto e quindi stare in contatto con l'elettorato a quel punto abbiamo firmato una cambiale in bianco e quindi in base al loro orientamento ideologico dobbiamo aspettarci una scelta collettiva piuttosto che in un'altra perché ognuno a questa forte visione e una volta che sarà eletto la metterà in pratica la tradurrà in scelte in scelte collettive potere la terza possibilità non molto di moda per lo meno nella nella letteratura nei giornali però è quella del senso civico quella che una delle motivazioni per me di cercare posizioni di potere politico in democrazia è quella che voglio servire il mio paese voglio dare un contributo al di là di quelle che sono le mie preferenze personali e le mie preferenze ideologiche questo è diverso modo di vedere le motivazioni dei politici ci introduce un po ai due temi forti sui quali poi la letteratura economica sull'argomento si è soffermata da una parte è quello di capire gli incentivi dei politici come partendo da assunzioni diverse su quello che sono i politici se sono opportunistici ideologici o muniti di senso civico sulla base di queste diverse assunzioni come riesco a cambiarne gli incentivi e quindi a capire come le scelte che prenderanno una volta eletti saranno modificate per esempio dalle regole istituzionali come un sistema elettorale diverso da un altro maggioritario proporzionale come uno schema di remunerazione diversa rispetto a un altro quanto dobbiamo pagare i nostri politici ovviamente varia e dipende in termini di prescrizione da quello che pensiamo sia la motivazione dei politici e quali siano i loro incentivi il secondo tema è quello della selezione dei politici e quindi capire come di nuovo regole istituzionali diverse stipendi diversi incentivi monetari diversi sistemi di informazione diversi selezionano la classe politica che ha qualità diverse che ha caratteristiche diverse e quindi una volta che avrà posizione di potere le eserciterà sulla base sulla base di quello di quello che sono le proprie le proprie caratteristiche quindi i temi di fondo sono quelli dei degli incentivi e della selezione delle élite politiche non mi dilungo in questo esempio avevamo messo perché i modelli per gli economisti sono un po come la coperta di linus dobbiamo portarci né un po da tutte le parti questo è un esempio molto semplice semplicemente che che sta a dire che le scelte collettive dove non solo non sono una cosa semplice nel senso lo sappiamo benissimo o poi tutti ci lamentiamo in democrazia quando i governi non decidono quando la nostra classe politica inconcludente perché non prende delle decisioni efficaci e concrete però poi quando andiamo alla riunione di condominio ci accorgiamo che prendere una decisione anche quando siamo pochi intorno a una stanza non è poi così facile perché aggregare le preferenze individuali in una preferenza collettiva in una decisione collettiva che può essere quella di un condominio di una bocciofila o di quello che è è un esercizio è un esercizio terribilmente terribilmente complicato c'è questo teorema che si chiama teorema dell'impossibilità di euro premio nobel per l'economia che senza dilungarsi nei dettagli tecnici dimostra semplicemente che anche se ci sono preferenze individuali perfettamente razionali perfettamente pulite di una loro logica e di proprietà che appunto sono tutto quello che chiedereste un ordinamento di preferenze tra scelte diverse aggregarla in maniera democratica è praticamente impossibile davvero impossibile aggregare delle preferenze individuali perfettamente comprese razionali e transitive in scelte collettive che hanno le stesse le stesse caratteristiche questo dice semplicemente che il compito della politica il compito di prendere delle scelte che aggreghino in maniera razionale in maniera concreta alle preferenze individuali dei singoli è davvero complicato è davvero complicato e lascia il campo a un esercizio del potere che va al di là del potere formale e poi quello di un potere sostanziale che manipola questa difficoltà di aggregare le preferenze individuali se è davvero così difficile mettersi d'accordo e prendere una decisione collettiva che rispetti le nostre preferenze individuali c'è spazio per chi vuole indirizzare la scelta in una direzione rispetto all'altra per manipolare manipolare il processo decisionale per esempio c'è spazio per fissare l'agenda fissare i temi sui quali poi la scelta collettiva deve deve orientarsi e in base al potere di orientare l'agenda della politica in una direzione o nell'altra c'è la possibilità di chi ha il potere di fissare l'agenda in un comitato legislativo ma anche sui media nel dibattito pubblico di orientare il punto di arrivo di quella scelta il punto di arrivo di quel di quel dibattito fatemi adesso chiudere raccontando alcuni dei lavori di ricerca sul quale mi sono concentrato nella mia appunto attività di ricerca che hanno a che fare appunto con l'esercizio del potere o i vincoli e limiti dell'esercizio del potere da parte del dell'elite politica cioè questo famoso teorema o dilemma di junker legata al fatto che i politici si lamentano spesso di dire va bene in fondo io so che cosa dovrei fare quali sono le riforme che servono al mio paese il vero problema è che non so come farmi eleggere o rieleggere se faccio queste cose che richiama un po il tema del teorema dell'impossibilità di harlow di questa difficoltà poi di aggregare aggregare le preferenze le preferenze individuali il il tema di come la classe politica risponde poi alle preferenze elettorali di come la classe politica di spendere alle preferenze degli elettori è un tema multidimensionale a che fare con molti vincoli istituzionali o molti vincoli del dibattito del dibattito politico ovviamente ci lamentiamo e spesso a ragione di come la nostra classe politica sia di bassa qualità di come chi arriva a posizione di vertice in politica spesso non si sa ci siano problemi da un punto di vista di competenza di onestà seconda dei dei regimi politici o dei contesti che siamo che stiamo considerando è anche vero però che parte della qualità l'esito di questa selezione dei politici di che tipo di bol.it sui poi ci ritroviamo in democrazia dipende molto anche da come funzionano le istituzioni da come funziona per esempio il sistema elettorale la selezione dei politici e da come esercitiamo anche la nostra funzione di controllo il filosofo spagnolo fernando savater ama ripetere spesso che in fondo quando in treno o al bar ci lamentiamo della cattiva qualità della nostra classe politica non ci accorgiamo che si stiamo un po lamentando di noi stessi della nostra incapacità di selezionarla in maniera in maniera adeguata ovviamente a volte non è così facile scegliere o selezionare una classe politica una élite politica in maniera efficace perché dobbiamo un po accontentarsi di quello che passa il convento economisti direbbero che abbiamo dei vincoli dal lato dell'offerta se l'offerta politica e quello che è in fondo la scelta elettorale è fortemente limitata però per esempio in questo paper con il mio collega vincenzo galasso cerchiamo di studiare la selezione della classe politica all'interno di un sistema elettorale maggioritario usiamo i dati sulla selezione dei politici in italia ai tempi del mattarellum quando votavamo nel singolo collegio elettorale per scegliere il politico che doveva rappresentare il nostro collegio quindi con una scelta uninominale un nome associato a una coalizione e facciamo vedere che alcune misure di qualità della classe politica ora qui potremo discutere a lungo su cosa sia la qualità della classe politica ovviamente è un concetto di difficile maturazione ovviamente la qualità di un politico e anche la capacità di esercitare un carisma di esercitare una capacità di raccogliere consenso e di aggregare consenso questo è molto difficile da misurare però ci aspettiamo anche che politici poi quando sono chiamati a risolvere qualche problema sappiano un po dove mettere le mani in questo lavoro usiamo alcune misure di qualità della classe politica vediamo per esempio al che so che faranno storcere il naso a qualcuno però mettendo le tute insieme misuriamo la qualità dei nostri politici guardando alla loro istruzione quindi il capitale umano che hanno acquisito durante un percorso di formazione di studio non è necessariamente detto che un buon politico sia un politico laureato però questa è un'indicazione del capitale umano che ha accumulato guardiamo alle esperienze amministrative con l'idea un po che elezioni successive possono essere un filtro della sua qualità se continui a passare da stadi successivi di esperienze amministrative vuol dire che gli elettori a diversi stati continuano a riconfermarti e c'è un elemento di scelta che viene riconfermata guardiamo al reddito sul una volta che contro al reddito prima di entrare in parlamento una volta che controlli per la professione con l'idea che se guadagni più controllando per la tua professione di riferimento hai avuto più successo sul mercato quindi indicatori di capitale umano di esperienza amministrativa successo in politica di esperienza di mercato successo sul mercato in termini di reddito individuale quello che vediamo e che misure di conte stabilità del collegio mi curo misure di concorrenza elettorale quanto è contestabile quanto non so prima chi vince tra centro destra e centro sinistra sono positivamente associate a queste misure di qualità dove c'è più concorrenza dove c'è più contestabilità dove i partiti non sanno prima che vince l'acqua la classe politica l'élite parlamentare ha qualità misurata in queste tre dimensioni maggiori e migliori qualità perché il v nicolò della competizione elettorale doversi accaparrare gli elettori indecisi per vincere il collegio discipline ai partiti nel selezionare una classe politica più più efficace se di nuovo credete in questi tre indicatori questo è un risultato che va nella direzione di dire il controllo dei gli elettori sugli eletti dipende molto dal contesto politico dipende molto dalla concorrenza ed alla conta e stabilità del potere politico quindi se ci sta a cuore una elite di maggiore qualità si deve stare a cuore anche la contestabilità di queste posizioni di potere il fatto che siano realmente concorrenziali e che non siano date per scontate perché ovviamente sappiamo che in un collegio sicuro ex ante può essere eletto chiunque anche il celeberrimo cavallo di caligola nel nel secondo peper invece guardiamo a sul capite con stella tabelline troiano sull'effetto del capitale sociale sul controllo degli elettori sugli eletti guardiamo a un'altra dimensione del dell'accountability politica di quanto gli eletti rispondano poi concretamente agli elettori che è il concetto di capitale sociale il capitale sociale al pari di potere un'altra parola un po passepartout nelle scienze sociali si parla di capitale sociale quando la società il tessuto connettivo tra governanti e governati e forte perché c'è una rete diffusa che lega cittadini tra loro per esempio in termini di associazioni di associazionismo diffuso in termini di di legami di legami sociali capitale sociale nelle scienze sociali viene misurato in vari modi per esempio guardando alle donazioni di sangue atti altruistici che faccio come cittadino semplicemente perché ho un forte legame con i miei simili o alla presenza di associazioni no profit di associazioni sportive che aiutano i legami i legami sociali all'interno della società è quello che facciamo vedere che se guardiamo per esempio ai parlamentari prima repubblica e alle autorizzazioni a procedere che allora si dovevano chiedere quando un eletto in parlamento incorreva in accuse di corruzione e reati contro la pubblica amministrazione questi reati di politici della classe politica di chi detiene delle élite parlamentari sono maggiori laddove il capitale sociale più basso laddove i legami tra cover governati tra i cittadini sono più tenui c'è un tessuto associativo tessuto connettivo molto più debole questi reati sono maggiori e soprattutto la punizione elettorale dei politici che incorrono in queste scappatelle che vengono per esempio sanzionate da un procedimento procedimento giudiziario per problemi di reati contro la pubblica amministrazione la punizione elettorale che i cittadini impartiscono a questi politici la volta dopo in termini di preferenze esempi della prima repubblica c'erano ancora le preferenze per i parlamentari sono molto minori questa punizione elettorale è molto minore laddove il capitale sociale è più basso questo lancia anche un campanello d'allarme sul fatto che si è vero a volte dobbiamo accontentarsi di cosa passa il convento non è così facile controllare la selezione dell'elite la selezione dei politici in democrazia però c'è anche un a volte una virgolette colpa da parte di chi di un corpo elettorale che non esercita questo controllo fino in fondo o come troverebbe sanzionando certi comportamenti opportunistici e c'è un effetto e chiudo anche da parte dell'informazione in senso lato ovviamente questo controllo degli elettori sugli eletti la mia capacità di selezionare in maniera efficace chi governa dipende molto dal l'informazione delle capacità di informazione degli degli elettori qui c'è il ruolo ovviamente di una stampa competitiva il più possibile non distorta non catturata dalla classe politica a sua volta ci sono molti lavori internazionali che mostrano che la competizione fa bene anche all'interno dei mezzi di comunicazione perché un settore dell'informazione più competitivo più aperto più concorrenziale riduce i fenomeni di cattura delle fonti informative dei mezzi di informazione da parte da parte della della classe politica e ci sono molti weber che fanno vedere che un aumento dell'offerta dei media tradizionali o non tradizionali aumenta la partecipazione elettorale e migliora la il controllo sulla classe politica per esempio riducendo il potere di dell'incumbent di chi già detiene posizioni di potere di farsi di farsi di farsi rieleggere concludo concluso semplicemente con la suggestione di questa foto non so se l'avete mai vista è una foto che ci porta ad esso in tutt'altro argomento ci allontana un po dal gioco politico e per la lotta per il potere nelle democrazie questa è una foto del 36 durante un'adunata nazista stava passando iter non vediamo non lo vediamo nella foto ma la folla in una sorta di inchino collettivo al passare del fiore files il saluto nazista si distingue appena nella folla un individuo che poi è stato riconosciuto soltanto molti anni dopo come august l'anm esser un operaio tedesco è poi stato deportato e morto in un campo di concentramento è l'unico individuo in questa folla in forme che si inchina al passaggio del fiore perché se ne sta tranquillamente abbraccia crociate sembra quasi in qualche modo che sorrida ma non è un sorriso di schermo di beppe semplicemente un sorriso tranquillo di chi ha ritrovato per usare un termine di vaclav aver il potere dei senza potere la capacità di di fronte a una pressione di propaganda e di conformismo collettivo che è una forma di esercizio del potere in questo caso del potere totalitario ritrova la la libertà di una scelta di un gesto che nient'altro è che il potere dei senza potere di sfuggire al conformismo e al alla propaganda in quel caso di un regime autoritario ovviamente può sembrare un po fuori tema perché stavamo parlando di democrazia però anche se il parallelismo può sembrare un po un po fuori luogo ci aiuta tocqueville diciamo a riportarlo a riportarlo nel contesto di dell'esercizio del potere in democrazia tocqueville nella democrazia in america scrive che il dispotismo per esempio un regime come quello che abbiamo visto per arrivare all'anima colpiva grossolanamente il corpo ma nelle repubbliche democratiche la tirannide non procede in questo modo e se non si cura del corpo e va dritto all'anima il padrone non dice più voi penserete come me o morirete ma di se voi siete liberi di non pensare come mai la vostra vita ai vostri beni tutto vi resta ma da questo momento voi siete stranieri fra noi quindi farti sentire straniero tra noi al di fuori di un conformismo della maggioranza questa è anche una forma di esercizio del potere che può creare le sue distorsioni anche in un regime democratico sotto forma di dittatura della maggioranza di confermi smo del pensiero questo si invita a ritrovare il gusto del potere dei senza potere anche quando sentiamo forte la pressione del conformismo di forme di pensiero unico che schiacciano la la libertà è libero esercizio della nostra coscienza individuale grazie grazie a tommaso per questa presentazione che mi è parsa chiarissima e che soprattutto ha dimostrato che il funzionamento del sistema politico non dipende soltanto dalla classe politica ma è una questione molto più complessa che che riguarda il funzionamento della società e di una serie di fattori siamo puntualissimi abbiamo mezz'ora per il dibattito io vi pregherei soltanto di fare domande nei limiti del possibile brevi in modo da garantire fosse risposte più ampie e anche di permettere a tutti di prendere la parola a tutti coloro che lo vogliano raccogliamo forse gruppi di tre domande per poi dare la parola tommaso nannicini allora prego le fa le faccio complimenti per la bellissima presentazione e poi volevo chiederle se c'è un qualche lavoro magari non suo se però lei ha passato vari argomenti dal il capitale sociale all'informazione forse un altro elemento che è sicuramente molto importante e l'istruzione e quindi la mia domanda si riassume molto brevemente in sé cioè se ci buon attimi illustrare un qualche lavoro in cui prende in considerazione anche questo elemento è un secondo cavillo sempre alla domanda dove l'istruzione c'è questo problema che è in mano a chi ha il potere quindi i picchi gli stessi a cui noi deleghiamo il potere poi hanno hanno la capacità di influenzare il livello di istruzione oppure no di una nazione di quindi di chi poi dovrà eleggerli come qui c'è come c'è come questo effetto è tenuto conto in modelli economici o modelli sono silvano bert ieri luciano canfora in un'altra aula diceva che nell'antica società romana greco romana il potere è intriso di sacro e non solo nella società antica aggiungeva io mi sono trovato fra le mani un libro di cui intendevo fare la recensione per una piccola rivista trentina di luigi sandri il quale nel sottotitolo diceva la chiesa fra vangelo e potere nella difficoltà di incominciare la recensione ho pensato di rivolgermi ai lettori della rivista chiedendo loro che connotazione davano alla parola potere in quel titolo cioè ritenevano che sandri la storia della chiesa tra vangelo e potere volesse dare una connotazione positiva negativa o neutra ognuno di voi può rispondere nella propria testa adesso incredibilmente nel giro di pochi giorni ho ricevuto 80 risposte tanto questa parola è intrigante come è stato detto nella nella relazione io ho un plico di riviste poi a qualcuno a chi s se qualcuno la vuole in omaggio nella lazio prevedere il bilancio che ne ho tratto vi leggo solo la risposta di uno perché parecchi di voi è noto si chiama pierangelo schiera pierangelo schiera ha risposto così il potere non è mai neutro essendo nel titolo scritto minuscolo penso che l'autore lo pensi in piccolo cioè quasi positivo ma cos'è positivo ciò che fa bene o ciò che non fa male il bello del potere quando e maiuscolo è che fa bene facendo male grazie pronto mi sentite tutte la prima due cose volevo osservazione volevo fare la prima riguarda lo stato di fame parlo in questi termini proprio per rendere chiaro il concetto che si può dire tutta la gente e la gente può credere tutto ma quando gli manca l'essenziale è in grado di capire se le cose stanno una determinata maniera o in un'altra maniera ecco su questo aspetto io credo che bisognerebbe fare un pochino di chiarezza perché la situazione economica del nostro paese e è talmente disastrata da qualche decennio per cui sacche di miseria totale o quasi sono ampie e tendono ad ampliarsi quindi questo può influire poi sulla situazione economica e quindi i rapporti tra cittadini e potere l'altro aspetto è già stato sollevato da quel signore che mi ha preceduto ma volevo precisarlo nell in questa cosa che la pur l'istruzione almeno quella pubblica in italia è disastrata questo ormai è nota a tutti credo su cui spero che non vi siano contrasti di valutazione anche se mi sono trovato di fronte in certi casi essere non avere gente con persone che non hanno accettato questa mia valutazione ma io sono profondamente convinto e io credo che questo che quando ci accorgiamo che la pubblica istruzione è messa male ha preso un percorso sbagliato e che a quel punto siamo già troppo tardi per fare qualcosa per rimediare allora forse però se proseguiamo con qualche altra domanda grazie lo stimolo a intervenire me l'ha data all ultimo intervento io sono una dirigente scolastica e sono stata professoressa in una scuola media e comunque con questo suo percorso ma ha fatto venire in mente un film che io presentavo i miei alunni proprio sul tema dell'educazione civica questo film era un film abbastanza semplice anche divertente fulmen ad un certo punto c'era il rettore dell'università di harvard che diceva al suo allievo qui tu diventerai importante potrai gestire il potere sappi che quel potere vuol dire mettersi a servizio ecco su questa linea io ho educato i miei allievi ecco mi ha colpito quando ha citato la posizione liberista anche nell'ambito della gestione politica in ambito economico abbiamo visto che il liberismo di per sé non è che porta a una diffusione di ben s piuttosto non ricchi di mente o più ricchi poveri diventano più poveri tant'è che lo stato diciamo deve fare dei correttivi no in qualche modo ecco mi chiedo come la situazione invece rispetto al liberismo politico perché la forte sensazione che non è che perseguendo gli interessi individuali ecco c'è questa mano magica ecco che porta veramente all'interesse collettivo almeno abbiamo evidenze che non sempre succede così e allora se non sempre succede così quali possono essere i correttivi in questo senso anche io ringrazio molto per la relazione è anche pelle efficace conclusione anche se poi ha pagato con la vita allora ricorda fosse la scelta fra boss e vita riconduca all'inizio della relazione due domande brevi una lei ha detto che gli studi sono molto incentrati sugli stati uniti almeno nella prima parte teorica e volevo capire se date le particolarità del sistema politico istituzionali e statunitense ruolo del presidente frequenza delle lezioni ruolo dei partiti non strutture patiti ci sono proprio delle stati individuati proprio delle differenze notevoli fra appunto sistema sistemi europei sistemi sistema statunitense e la seconda domanda visto che abbiamo parlato molto collega ha parlato molto ovviamente élite politiche del sistema della democrazia rappresentativa adesso da qualche anno appunto è molto convoc la democrazia partecipativa e può essere questo anche in parte un correttivo un influenza per questo nostro tema grazie io un'altra curiosità non so seguito tra rispondere persone anni cini e c'è una fiction americana è molto in voga in questo momento che viene data anche in italia house of cards li si vede bene come c'è questa competizione fortissima tra elite insomma è come i tre tipi che ci ha descritto il professor nannicini fanno parte della vita politica americana come se la immagina la versione in italia ricorda seria se il buongiorno anch'io volevo fare una domanda per gli amministratori a importante dà delle risposte nel caso del privato uno decide di comprare un computer in un attimo prende il computer un'amministrazione pubblica per comprare un computer ci deve mettere settimane e settimane perché deve rispondere a tutta una serie di norme la domanda è questa non è che una una distorsione del controllo del potere sia più dannoso del potere stesso prego vi ringrazio molto per la partecipazione delle domande sul quale mi dividono a qualche spunto ma il tema dell'istruzione ovviamente è importantissimo nel senso che ci sono molti istituti di più a carattere storico sul le dinamiche parallele diciamo di dell'avvento di distruzione di massa e anche socializzazione politica gli studi più recenti fanno vedere come ancora l'istruzione per esempio sia un predica abbastanza bene la la partecipazione politica o comunque la risposta degli elettori a stimoli di manipolazione del consenso diverse nel senso che ci sono molti esperimenti adesso anche gli scienziati politici si sono messi a giocare un po come gli scienziati pazzi a fare esperimenti e nel quale si somministra in maniera casuale a persone diverse e messaggi elettorali diverse da parte del politico par da parte di una organizzazione no profit che cerca per esempio di aumentare la partecipazione elettorale è ancora nelle sacche di elettori con livelli di istruzioni più basse la risposta a questi messaggi di propaganda elettorale sono molto molto maggiori questo a due letture una positiva e una negativa quella negativa è che c'è più margini di manipolazione se questa propaganda elettorale viene usata in maniera opportunistica dai politici di cui sopra in termini positivi che c'è ancora molto spazio per aumentare l'informazione e la partecipazione del corpo del corpo elettorale questo ovviamente è legato non solo all'impatto delle istruzioni anche all'impatto delle condizioni economiche si dicevano poi alla fine la partecipazione politica le scelte politiche rispondono anche al al portafoglio rispondono anche a quanto apprezzati sono i vincoli economici non foss'altro per citare il solito clinton it's the economy stupid nel senso che ci sono dei grossi cicli elettorali in cui negli stati uniti di anni rieletto se l'economia va bene altrimenti scordatelo ma ci sono anche studi che fanno vedere per esempio l'effetto delle crisi finanziarie delle crisi economiche tanto per stare a un tema d'attualità sugli orientamenti politici nel senso che si questo grosso dataset di crisi economiche e finanziarie bancarie che alcuni economisti reinalter rogoff hanno messo insieme studiando nei secoli l'impatto delle crisi finanziarie che hanno colpito paesi diversi se si usano i dati questi più recenti degli ultimi 20 anni del world values harvey di questa grande serve internazionali sugli orientamenti politici degli elettori si vede che dopo questo shock queste crisi finanziarie queste crisi economiche alcuni alcuni attitudini politiche alcuni atteggiamenti politici cambiano per esempio la risposta sull'importanza delle decisioni sull'importanza dell'uomo solo al comando lo dico l'accezione tecnica non è accensione valutativa molti più elettori rispondono che c'è bisogno di una persona che prenda in mano le redini del paese dopo che c'è stata una crisi economica e da un punto di vista ideologico c'è una polarizzazione si polarizzano di più e ci si posiziona più sugli sugli estremi quindi le le le crisi finanziarie crisi economiche hanno un impatto anche sugli atteggiamenti politici sulle orientamenti politici queste sono alcune delle tendenze che si vedono nei dati liberismo politico bene in effetti non quando presentavo quel quello schema concettuale non avevo in mente l'idea che fosse la bacchetta magica nel senso che dentro proprio quello schema concettuale ci sta il tema dei fallimenti del processo politico così come nello studio della concorrenza ci sta il tema dei fallimenti del mercato e della concorrenza che richiede dei correttivi se quelle assunzioni che fanno funzionare la concorrenza non sono verificate non si verificano per esempio perché c'è un delle asimmetrie informative le parti contrattuali qualcuno sa più dell'altro e tende ad approfittarsene lo stesso nello studio economico dei processi politici c'è forte accento sui fallimenti del processo democratico sul fatto che quell ideale quell'idea al tipo di una concorrenza virtuosa in cui l'élite competano e poi si allineano agli interessi degli elettori non è verificato se non abbiamo sistema dei media funzionante se non abbiamo elettori informati che esercita una pressione costante non solo al momento della scelta nelle urne se non abbiamo una serie di condizioni di contesto di cui di cui abbiamo bisogno perché la concorrenza faccia il suo mestiere però questo non vuol dire che non avere concorrenza sia ancora meglio nel senso se non ci sono quei contesti di controllo degli elettori sugli eletti di sistema della libera stampa e di informazione diffusa se in più ci mettiamo anche che non c'è concorrenza e quindi i politici si sentono abbastanza sicuri di di mantenere il proprio la nuova posizione di potere la propria seggiola francamente questo non non aiutano un meccanismo che che risolve che anche in termini di democrazia partecipativa beh questa è una domanda complessa non so francamente ci sono due lettore ce n'è una più ideologica a volte viene un po agitata in chiave anti elite però essa stessa un meccanismo di elite potenziali che vorrebbero farsi elite che agitano l'arma in maniera un po strumentale e poi c'è il tema di capire se quei meccanismi possono funzionare o meno ovviamente dipende molto dalla scala della decisione nel senso per esempio in uno degli studi su cui poi nuovo modo di parlare si parla anche dei problemi del federalismo dei rapporti tra livelli diversi di governo e come rapporti non sani di deresponsabilizzazione tra livelli di governo come un eccesso di trasferimenti dall'alto di rispetto ad ambiti importanti decisioni economica possono creare dell'incentive alla corruzione alla distorsione delle scelte a livello locale 15 è senz'altro un'indicazione da questi studi di avvicinare sempre di più il momento della decisione è il momento del controllo democratico se poi questo debba esserci essere esercitato con livelli diverso di governo rappresentativo o con strumenti partecipativi non è chiaro c'è uno studio molto molto recente ma molto ben fatto da un punto di vista empirico sull'effetto della democrazia diretta in svezia perché ci sono delle forme partecipative in svezia che dipendono dal livello di abitanti quindi puoi comparare comuni in cui gli strumenti di democrazia partecipativa ed altri comuni in cui non li hai sono comuni molto simili per cano più o meno gli stessi abitanti 1 e sopra la soglia in cui non si usa quel sistema 1 e sotto in cui in cui si usa e si trova un effetto sulla erogazione di beni pubblici a livello locale laddove c'è strumenti di democrazia partecipativa c'è un maggior investimento in alcune in istruzione e infrastrutture locali per esempio nella fornitura di alcuni servizi servizi di base se poi ovviamente questo è un esercizio empirico molto ben fatto infatti è stato pubblicato in una grossa di vista dell'economia però al la validità esterna che sa la verità esterna vuol dire quanto è generalizzabile perché stiamo parlando di paesi molto piccoli nella svezia per riallacciarsi poi al tema del senso civico e quant'altro del capitale sociale lì con quella dotazione di senso civico come la dotazione capitale sociale e quelle dimensioni di quei comuni si trova questo effetto se questo effetto troviamo estrapolandolo ad altri contesti francamente questo è davvero davvero difficile difficile saperlo house of cards e non sono sceneggiatore quindi non so bene come lo farei anche se mi piace molto quella serie anche perché quella serie di sembra fatta da un economista nel senso è proprio come modelliamo i politici nei nostri modelli la c'è tutta la tipologia io penso che sarebbe abbastanza simile ovviamente quelle ci sono delle esasperazioni non mi aspetto è anche nella politica americana il delitto di non sia all'ordine del giorno la forma di delitto però penso che sarebbe più o meno simile un po più artigianale molto probabilmente nel senso le stesse motivazioni individuali ma un livello di sofisticazione un po più artigianale probabilmente se dovessi farlo buongiorno beh sì gli altri sono spunti si sono spunti che si qualche altra domanda allora davvero grazie per la partecipazione grazie per la chiarezza di questa relazione
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