La nuova politica industriale

La recente crisi ha messo in evidenza i pericoli di una de-regulation eccessiva ed ha dimostrato che non si può fare a meno dell’intervento statale, basta guardare al caso delle istituzioni finanziarie “troppo grandi per fallire”. Fino a dove si può spingere l’intervento dello Stato? Deve andare al di là del ruolo minimo di regolatore dei mercati? È auspicabile che i governi intervengano anche in qualità di investitori? Forse l’esigenza di mercati liberalizzati non richiede uno Stato “ridotto” nelle sue prerogative ma “appropriato” nel meglio definire le sue funzioni.