Azione collettiva
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Azione collettiva
Il successo di molte attività economiche dipende dalla disponibilità degli individui a sacrificare il guadagno personale a favore del bene comune. Quali meccanismi determinano la cooperazione e quali caratteristiche personali la promuovono? Alcune indicazioni al riguardo provengono dall'esperienza dei paesi in via di sviluppo.
buongiorno e benvenuti a questo primo appuntamento con le parole chiave del festival oggi introdurremo un concetto quello di azione collettiva che è un concetto molto importante non solo per l'economia ma per le scienze sociali generale comprendere la logica dell'azione collettiva per citare un famosissimo messaggio di hodgson è estremamente importante significa sostanzialmente comprendere la relazione tra interessi individuali interessi collettivi e quindi individuare le condizioni che permettono che favoriscono o d'ostacolo non l'emergere di un conflitto che poi si traduce nella diffusione di comportamenti opportunistici e quindi nel ben noto fenomeno del free riding sappiamo che il successo e la performance di sistemi con i sistemi sociali in generale quindi dalla più piccola organizzazione all entità sovranazionali dipende dalla loro capacità di favorire la cooperazione tra le parti che le costituiscono e quindi nel caso dei sistemi economici e il successo è legato in modo cruciale con la loro capacità di affrontare problemi come la produzione di beni pubblici o il consumo o il consumo e l'uso di risorse comune che rappresentano poi 22 esempi tipici fallimento del mercato ecco che quindi in questo contesto il ruolo dello studioso dell'economista in particolare è quello di individuare gli assetti istituzionali le play e le modalità di organizzazione e le caratteristiche culturali che favoriscono la cooperazione quindi permettono di superare il problema del fallimento dell'azione collettiva oggi abbiamo il piacere di affrontare molti di questi temi con oriana bandiera che è docente alla london school of economics and co direttore del programme for the stadio economico organization and public policy giusto e autrice di articoli pubblicati su alcune delle principali riviste internazionali di economia su temi come incentivi preferenze sociali nelle organizzazioni più in generale su azione collettiva e cooperazione con particolare attenzione a quello che accade nel nei paesi emergenti via di sviluppo lascio la parola oria una bandiera è poi alla fine dell'intervento avremo credo una ventina di minuti per una discussione quindi la possibilità di raccogliere domande impressioni dal pubblico grazie grazie grazie soprattutto agli organizzatori del festival si apre invitato ma soprattutto per aver organizzato questa manifestazione eccezionale tra noi ricercatori siamo sempre comunità piccolissime siamo sempre 10 perché sono i chip ati di ahmad rosso ed è una cosa meravigliosa poter interagire con un pubblico più basso le vostre domande cioè io se gamma molto quindi iniziò a darvi un'idea generale di quello che intendiamo per azione collettiva poi spero di avere una discussione con voi quindi siamo da una definizione qual è il problema è il titolo della presentazione ai problemi di azione collettiva e di cooperazione il problema sorge in tutte quelle circostanze in cui le scelte che massimizzano il benessere dei singoli individui non coincidono con le scelte che massimizzano il benessere della società il problema è che in tutte queste circostanze e ce ne sono parecchi se gli individui non riescono ad agire collettivamente quindi se non si riesce ad avere un'azione collettiva il risultato finale sarà peggiore quel tutti inizio con due esempi molto piccoli che però come vedremo subito si possono espandere a problemi di natura globale iniziamo con un esempio di una comunità di pescatori che vive un lago tutti i pescatori pescano nello stesso modo ogni pescato che deve decidere ogni giorno quanti pesci pescara adesso per fare questo è il pescatore massimizza i propri profitti cioè considera quanto a quanto può vendere il singolo pesce e quanto sforzo di costa pescara un pesce in più e sceglie la quantità di pesci che massimizza il proprio profitto quella di cui non tiene conto così facendo è il fatto che la pesca impone un esternalità negative su tutto il resto della comunità in che senso beh ogni pesce pescato dal pescatore oriana è un pesce in meno per tutti gli altri pescatori che usano lo stesso lago e anche riduce la possibilità di riproduzione dei pesci in futuro se fosse possibile per tutti i pescatori che usano lo stesso lago mettersi d'accordo sceglierebbero una quantità di pesca ottimale per la comunità ma se questo non è possibile e ogni pescatore sceglie per massimizzare il proprio profitto finirà per pescare troppo rispetto alla quantità che massimizzerebbe inverse i profitti dell'intera comunità questo è un esempio molto semplice che vi potete potete pensare sia di applicabilità molto ridotta dopo tutto la pesca sul lago potrebbe non essere e la determinante principale del tasso di crescita di un paese però possiamo pensare facilmente come questo si estende un problema di carattere globale facciamo per esempio allo sfruttamento degli oceani e all'estinzione uno degli argomenti che di cui si parla molto in questi giorni e l'estinzione di molte specie ittica o il problema si può anche allargare per esempio alla deforestazione ha come molte delle foreste quando siano distrutte giornalmente il secondo esempio che vi faccio un esempio in cui le azioni del singolo possono portare un esternalità positiva piuttosto che negativa sul resto della comunità pensiamo per esempio a un giardino pubblico di un qualche amo dal piccolo e poi ci allarghiamo sul grande pensiamo un piccolo giardino di quartiere dove tutti gli abitanti del qualche portano i bambini a giocare ogni gente sceglierà quanto impegnarsi nella pulizia del giardino per esempio se compra un gelato al proprio bambino dovrà scegliere se buttare la carta del gelato lì dove viene prima o fare magari altri 100 metri per aspettare di trovare un recipiente apposito di nuovo l'utente singolo fa questa scelta pensando ai propri benefici e ai propri costi quindi cosa attrae dall aspettare è quanto in di costa aspettare con la carta sporca in mano quello di cui non tiene contro agendo individualmente e l'eastern alita positiva stavolta che impone sul resto della comunità c'è una cartaccia in meno terra beneficio tutti gli utenti gli utenti dal giardino in questo caso il mercato produce un equilibrio che ha troppa poca azione buon in questo caso purtroppo poca pulizia rispetto a quello che massimizzerebbe il benessere dell'intera comunità di nuovo questo è un esempio piccolo che però si espande facilmente a un problema di carattere globale pensiamo per esempio al riciclaggio ogni volta che noi si decide se mette da parte il vetro no sì penso ai nostri benefici ai nostri costi quella cui non si pensa è il beneficio che riciclare una bottiglia in più a sud verso della società quindi riciclaggio è troppo poco è di questi giorni si parla molto del problema dello sviluppo sostenibile cioè consumiamo e buttiamo via troppa roba rispetto a quella che viene prodotta partendo da questi due esempi possiamo passare ai modelli economici quindi cosa ci dice l'economia su cosa succederà in questo tipo di situazioni la prima cosa che dovete sapere dei modelli economici probabilmente molti di voi già lo sappiamo è che tutti i modelli economici o quasi tutti si basano sull'ipotesi che i singoli agenti tendono a massimizzare il proprio benessere o profitto si dice che gli agenti economici sono egoisti non in un senso cattivo ma nel senso che appunto si preoccupano di massimizzare il proprio profitto nel modello più semplice questo implica che come già quotato da marco la prima il primo contributo in questa materia fu dato in un libro di marco rozzi che in bibliografia è la tesi principale di olsson era che in presenza di stand alita cioè quando le azioni di un individuo hanno conseguenze positive o negative sul caso della comunità le scelte individuali tipicamente producono risultati che non massimizzano il benessere della società ovvero c'è un conflitto tra ciò che massimizza il benessere del singolo a ciò che bel massimi del benessere della comunità e se i simboli non riescono ad agire collettivamente il risultato che ne conseguirà sarà peggiore per tutti cioè non massimizzerà il benessere della collettività nel suo complesso la teoria dei giochi fatto molti progressi dal 1965 iniziato a analizzare situazioni più complesse la situazione che analizza voce nella situazione di un gruppo di agenti che si vedevano una sola volta e dovevano risolvere questo problema una volta sola lì non c'è speranza i singoli non coopereranno mai ma se arricchiamo il modello e aggiungiamo per esempio la possibilità di interazioni ripetute così nell'esempio dei pescatori del lago è sempre la stessa comunità giorno dopo giorno gli stessi pescatori si incontrano al lago e decidono quanto pesca da allora la teoria economica prevede che anche agenti egoisti nel senso che ho specificato prima cioè agenti che massimizzano i propri profitti possono riuscire a cooperare l'intuizione è che se si interagisce sempre con la stessa gente si può riuscire ad avere un accordo si può riuscire a dire guardate ci stiamo facendo del male a vicenda se ognuno di noi fa uno sforzo e pesca un po meno staremo tutti meglio se sono sempre gli stessi individua interagire e possibile sostenere questo tipo di accordi il problema della crisi economica però è che non offre delle indicazioni precise sulle condizioni che favoriscono la cooperazione ci dice che è possibile cooperare ma non ci dice quando è più probabile in pratica e molte situazioni la cooperazione sembra fallire tragicamente il pianete inquinato gli oceani sono sfruttati le foreste sono distrutte a un tasso che è decisamente assai superiore a quello che massimizza ebbe il benessere degli abitanti della terra di genere eppure molte altre situazioni gruppi di individui riescono a cooperare con successo fatto degli esempi classici qui finanziamento di opere caritatevoli ma possiamo guardare a questo stesso festival il festival impone esternalità positive su tutti gli abitanti della provincia di trento gli organizzatori riescono a coordinarsi per farlo quindi le domande a cui cercherò di fornire una risposta durante questo intervento sono due la prima è se esistono regole che favoriscono la cooperazione cioè regole che riescono a tenere sotto controllo l'istinto naturale degli individui a massimizzare il proprio benessere individuale e la seconda domanda è se esistono caratteristiche individuali o di gruppo che facilitano la cooperazione a uscirò due metodologie mi rifarò ad esempi e analisi statistiche di dati che vengono da paesi in via di sviluppo e mi farò a dati che vengono da esperimenti condotti in laboratorio questo punto vi sorgerà un dubbio cosa fanno gli economisti in laboratori esattamente dovete aspettare un paio di di slice per vedere la risposta alla fine sarà chiaro che entrambi questi due metodologie hanno vantaggi e svantaggi e che possiamo imparare un po dall'una e dall'altra a un'altra domanda che dovrebbe sorgere naturalmente a questo punto è perché dobbiamo andare a guardare ai paesi sviluppo dopotutto molti dei problemi che vi ho illustrato i giardini pubblici la pesca sul lago sono rilevanti in italia così come negli stati uniti perché andare a guardare al ghana ci sono due motivi per cui i problemi di azione collettiva sono più rilevanti nei paesi in via di sviluppo più che nei paesi industrializzati il primo è che nei paesi in via di sviluppo di solito mancano le risorse per gare anche del rispetto delle regole che favoriscano alla cooperazione avere una guardia che si occupa della pulizia dei giardini pubblici è un lusso poterla pagare il comune può pagare qualcuno che si occupa di guardare che i cani non sporchi nei giardini magari ce lo possiamo permettere in trentino probabilmente ingannano di nuovo la commissione di incubi sarebbe un problema minore ma il principio si occupa si applica più in genere è il secondo problema è che le risorse comuni quindi a risorse come laghi foreste ascoli sono molto più importanti per l'economia dei paesi in via di sviluppo perché l'economia dei paesi in via di sviluppo si basa molto di più sull'agricoltura sullo sfruttamento delle risorse naturali che non la nostra economia la frazione di prodotto interno lordo generato dall'industria dei servizi è molto più bassa nei paesi in via di sviluppo per esempio nel caso delle foreste circa un terzo della popolazione mondiale usa il legno delle foreste come fonte di energia domestica voi non avete mai visto nessuno sa che legno come fonte di energia per cui sapete che quel terzo della popolazione è prevalentemente vive prevalentemente in paesi di sviluppo quindi ritorniamo alle nostre due domande la prima se esistono istituzioni e regole che favoriscono la cooperazione quindi adesso vi racconterò di evidenza che viene da paesi in via di sviluppo su questa domanda in particolare l'analisi dettagliata di gestione di risorse comuni come foreste sistemi di irrigazione o pascoli qui sono un paio di autori che hanno lavorato su questi su questi argomenti dimostra che gli individui che non a cooperare con successo quando si verificano queste cinque condizioni la prima è che esistano regole chiare che siano condivise da tutti quindi regole per la cooperazione scelte di comune accordo un esempio dei pescatori del lago ci sono 10 pescatori ogni pescatore s'impegna pescare non più di due chili di pesce al giorno presa la seconda regola è che i costi devono essere proporzionali e benefici quindi pensiamo un sistema di irrigazione che beneficia 10 campi se i campi sono di misura diversa mettiamo ce n'è uno che è sette volte più grande di tutti gli altri allora il proprietario del campo sette volte più grande dovrà pagare una frazione di costo che a sette volte più grande quella casacca dagli altri altrimenti la regola viene percepita come ingiusta e non rispettata il terzo elemento che è fondamentale è che le azioni individuali possono essere monitorata per cui sia pescatori si mettono d'accordo di pesca ed che vi diverso al giorno massimo deve essere possibile notare se qualcuno non lo fa perché perché questo porta al quarto elemento fondamentale perché le deviazioni dall'accordo devono essere punita mi disse un pescatore un giorno decide di fare un'altra dall'ingegnere pescare 10 chi anziché i due aspettati questo viene osservato e punito le sanzioni devono essere concordate infrante e devono essere soggetti a pubblicità nel senso che tutti gli altri devono vedere che chi devia chi non rispetta l'accordo di cooperazione viene punito e infine una cosa che io capelli è che se esiste un meccanismo per dirimere controversie perché ad esempio il pescatore che ha pescato di più può difendersi dei muti per avermi fatto e questo può scatenare una controversia nel gruppo è importante che ci sia un meccanismo che permetta di risolvere questa controversia passando da qui ci sono studi di campo quindi abbiamo guardato pescatori a sistemi di irrigazione pascoli passiamo adesso al laboratorio lui chiede che cosa fanno gli economisti in laboratorio è molto simile a quello che fanno i biologi anziché usare cavi o usano i propri studenti tipicamente i ricercatori arruolano dei volontari per rispondere a dei giochi quindi vengono poste loro delle domande i volontari tipicamente sono degli studenti che prendono il corso del professore che ha deciso di fare l'esperimento è a loro vengono poste delle domande che ricreano ipoteticamente una situazione di cooperazione per esempio nel caso del giardino questo potrebbe essere un bene pubblico agli ai soggetti agli studenti viene dato un gioco originariamente su carta ormai sui computer la maggior parte del tempo su cui ci dice beh voi avete 10 euro dovete scegliere quanti euro investire in un fondo personale che vi darà 5 per cento di interesse e quanti euro invece investire in un fondo comune la caratteristica del fondo comune che più persone investono più alto il tasso di interesse quindi se c'è un investimento mettiamo di dieci dal suo interesse 5 per cento sugli investimenti di 20 tra suo interesse e 20 per cento e così via quindi si crea una situazione ipotetica in cui la cooperazione potrebbe beneficiare tutti e in cui però l'istinto individuale porta a scegliere l'azione che massimizza il proprio beneficio a spese della società in questi esperimenti si trova che di norma la cooperazione scarsa quindi i primi esperimenti famiglie in cronisti ebbero grande successo perché non c'è niente di meglio di provare di aver ragione olson disse civili egoisticamente non coopereranno e il laboratorio si dimostra che infatti gli individui non coprano è molto bello per il rispetto degli iberici al teatro gli astri stessi però ricercatori un po più creativi hanno ben pensato di provare a cambiare le regole del gioco in pratica noi non teniamo le persone isolate in stanze separate prendere decisioni separatamente le persone possono comunicare possono interagire ripetutamente possono punirsi in caso di deviazione e in effetti il laboratorio è stato dimostrato che la cooperazione aumenta e raggiunge livelli abbastanza alti da dove venga data ai soggetti la possibilità di comunicare di interagire con gli stessi partner si ripetutamente di punire coloro che non cooperano e di elogiare o premiare coloro che operano quindi quando ci spostiamo da una situazione asettica di laboratorio in cui non c'è possibilità di usare i meccanismi che in pratica invece vengono usati spesso e con diamo ai soggetti la possibilità di usare questi meccanismi la cooperazione aumenta di queste erano le risposte alla prima domanda che riassumerò a breve adesso passo alla seconda domanda cioè se ci siano caratteristiche degli individui o dei gruppi che favoriscono la cooperazione mi concentro su due caratteristiche la diversità è l'esistenza di relazioni internazionali la diversità analisi statistiche della gestione di sorsi comuni e beni pubblici arriva che gruppi più eterogenei operano di meno cosa intendiamo per eterogeneità o diversità ma lo sappiamo che molte società esistono divisioni su parecchie linee gli abitanti riferiscono per tipo di religione riferiscono per tipo di lingue riferiscono per località geografica o per preferenze politiche è stato dimostrato che diversità per esempio di cassa in india è di religione sono associabili a meno scuole e meno trasporti pubblici nei distretti indiani vale a dire distretti dove la popolazione più eterogenei caimi di caste meno viene spesso in scuole quindi ci sono meno infrastrutture scolastiche meno trasporti pubblici e porta anche alla gestione inefficiente di progetti su repubblica per esempio in pakistan o sistemi di irrigazione che la risorsa comune per eccellenza entrami nato nello stato dell'india inoltre è stato dimostrato e che diversità di etnie sono associabili a cadenza di fondi per infrastrutture scolastiche in kenya e alla bassa produttività delle cooperative nelle baraccopoli né aerobi ice evidenza un po dappertutto nei paesi in via di sviluppo che avere una società eterogenea porta meno cooperazione questo è legato a il secondo il risultato che discuterò adesso cioè l'importanza delle relazioni interpersonali e stati rimossi ma che l'esistenza di tali relazioni favorisce la cooperazione ovvero se le persone con i tempi pescatori del lago si conoscono da tanto tempo e alcuni d oro sono cugini altri sono sposati con le sorelle così via la complicazione più facile i santi che abbiamo vengono da sistemi di irrigazione in messico dove la manutenzione dei segni di negazioni sembra essere migliore quando esistono relazioni interpersonali e gruppi di microcredito in perù dove si dimostra che il risparmio è la restituzione dei prestiti sono più alti quando esistono relazioni interpersonali tra i membri del gruppo questo si lega ha insultato precedente cioè risultato sulla diversità perché tipicamente gli individui tendono a style fra i propri simili quindi quando c'è più omogeneità quello ci sta con tutte le 6 della stessa religione la stessa etnia c'è più probabilità di avere relazioni interpersonali e quindi maggiore cooperazione per riassumere i risultati patite da studi di campo esperimenti di laboratorio dimostrano che la cooperazione tende ad aver successo quando si basa su regole condivise il cui rispetto viene garantito quando i comportamenti individuali sono soggetti e scrutinio e le infrazioni punite pubblici la mente inoltre la cooperazione funziona meglio quando gli individui appartengono un gruppo omogeneo e sono legati da relazioni interprofessionali preesistenti noi ricercato gli saremo già contenti di questo perché a volte ci poniamo domande semplicemente per la curiosità di rispondere ma non è questo il compito della gi chef la ricerca dovrebbe fornire informazioni utili per sempre il disegno delle politiche economiche del governo quindi la domanda che vi dovete poi che quando sempre quando leggerete un articolo di economia cosa abbiamo imparato possiamo usare questi risultati per cambiare il mondo in meglio magari non così grande ma più o meno quindi in questo caso possiamo usare questi risultati per sviluppare politiche che favoriscono la cooperazione per esempio abbiamo visto come meccanismi di monitoraggio tendono a migliorare la cooperazione possiamo essere certi che la creazione di un meccanismo di monitoraggio possa garantire la cooperazione rispondere a queste domande è una condizione necessaria per dare un applicazione pratica a questi risultati se volete ricordarmi solo una cosa di tutto questo intervento io vi consiglio di ricordarvi questo e cioè la distinzione fondamentale tra correlazione causalità la maggior parte della ricerca in economia così come in tante altre discipline si focalizza su cercare di individuare effetti causali ovvero io faccio a ea jean gabin ahimè la cosa più probabile che noi riusciamo a trovare nei dati sono effetti di correlazione io osservo a quando c'è a c'è anche b ma questo ovviamente non implica che ha determini casa neanche lì la ragione per cui è importante è che se vogliamo usare questi risultati per le politiche dobbiamo essere sicuri che ci siano le relazioni di causalità usa un esempio relativo a questa ha questa relazione abbiamo visto che il monitoraggio si tipicamente è associato alla cooperazione ma questo non vuol dire che se prendiamo un gruppo di pescatori che non riescono a cooperare e creiamo di monitoraggio come per magia la cooperazione avverrà perché non è possibile è un problema non so se vedete l'ultima slide è l'ultima linea di questa slide il problema deriva dal fatto che le politiche di monitoraggio potrebbero essere determinati a loro volta da altre variabili che aiutano la cooperazione mettiamo per esempio il monitoraggio funziona solo se i monitor loro stessi sono zelanti quindi solo se quelli che si impegnano a guardare a misurare di pesce pescato ogni giorno da pescatore siano lì a fare il proprio lavoro mi magari il monitoraggio esiste solo quando queste persone se l'anti esistono quindi a imporre il monitoraggio su un gruppo che non ha questo tipo di persone sarà del tutto inutile il problema fondamentale della correlazione verso causalità e che mancano le informazioni su variabili non osservabili che potrebbero influenzare l'efficacia di questi meccanismi i sogni di laboratorio avevo promesso che questi sarebbero stati utili in qualche modo sebbene possano sembrare strane prima vista il laboratorio sono l'esatto contrario degli studi sul campo perché perché permettono di misurare la causalità perché tutte le variabili sono esattamente sotto il controllo dei ricercatori i ricercatori possono scegliere gli individui identici e fa giocare loro un gioco col monitoraggio 1 self e misurare l'effetto del monitoraggio senza cambiare nient'altro quindi a questo punto di vista i suoi laboratori sono fantastici il problema però è che non esiste abbastanza evidenza che gli individui si comportino allo stesso modo nel laboratorio e nel mondo reale cioè un conto e risolvere un problema al computer scegliere dei numeri si si è tutti i generosi quando si gioca con 5 euro ma quando poi mettiamo le poste in gioco sono molto più alte magari il comportamento cambia una nuova metodologia di ricerca che sta diventando sto prendendo sempre più piede in paesi in via di sviluppo cerca di combinare la realtà degli studi del campo con la rigorosità degli studi di laboratorio cioè si fanno esperimenti in situazioni irreali e questo ha il vantaggio di poter controllare tutte le variabili rilevanti e allo stesso tempo di poter osservare come i soggetti si comportano in situazioni reali quindi cosa sappiamo cosa possiamo concludere a riguardo delle politiche di governo per aiutare la cooperazione gli studi sul campo sono abbastanza pessimisti in genere si trova che l'intervento del governo è associato ai risultati peggiori cioè laddove c'è il governo ad aiutare la cooperazione della cooperazione funziona peggio ma questo è un altro esempio di variabili mancanti è una correlazione di nuovo non è una cosa lita in particolare può essere che il governo interviene laddove le comunità falliscono studi più recenti che hanno sono stati più attenti a questo problema di correlazione verso causalità hanno invece dimostrato che gli interventi di governo possono aiutare la cooperazione c'è uno studente che se hanno fatto diamonds delle foreste del nepal che dimostra che la creazione di gruppi di comunità il cui compito è la gestione della risorse della foreste ha ridotto il tasso di sfruttamento delle foreste in età un altro studio in pakistan dimostra che la creazione di progetti di facile monitoraggio ha facilitato la cooperazione nella gestione di infrastrutture persino in comunità che non sono omogenee dal punto di vista di religione e di affiliazione politica in conclusione il fatto che non abbiamo risposte definitive da un punto di vista della ricerca sugli effetti causali delle regole sulla cooperazione e l'importanza enorme che le risorse di proprietà comune acquisiscono giorno dopo giorno ci fa pensare che questa argomenti richiede un ulteriore attenzione sia dal punto di vista dei ricercatori e gli studi scientifici sia dal punto di vista di scelte di politica economica o qui incluso non siete tutti voi abbiate ricevuto una copia di questo intervento queste sono a carattere 8 però se volete approfondire alcuni dei temi e che io discusso e la bibliografia tutti gli studi che ho citato in qualsiasi evento sono citati qui bene grazie i temi toccati sono tanti riguardano sia la teoria che la pratica di politica economica che la metodologia che gli economisti usano quindi abbiamo adesso un po di tempo per la discussione se ci sono domande e osservazioni ad alzare la mano qualcuno vi raggiungerà con il microfono spostiamo rispondo buongiorno io mi chiamo maria grazia sono uno degli ospiti del festival dell'economia avrei due domande da fare più generiche che non riguardano esattamente l'esperienza dei pvs la prima e se la cooperazione non dipenda cioè essere il funzionamento il successo della cooperazione non dipende dal tipo di risorse tra parentesi ho perso i primi dieci minuti quindi magari spero di non fare domande che hanno a che fare con la lezione nei primi dieci minuti comunque ad esempio nel caso in cui il bene sia una risorsa scarsa e quindi la competizione sia un gioco a somma zero mi viene da pensare che in realtà la cooperazione sia non efficace nel momento in cui invece il bene può essere raggiunto con un semplice coordinamento cioè quindi nel momento in cui il bene che si vuole tenere darla della cooperazione comporta un gioco a somma variabile mi sembra che ci sia più facilità nel raggiungimento che non momenti in cui c'è un gioco a somma zero la seconda domanda è spesso capita che è la cooperazione collettiva quando funziona porti al istituzionalizzazione e magari alla costruzione di un organizzazione di questa cooperazione il problema è che quando si crea un organizzazione per ottenere un bene poi come dire sì che non delle regole pochino più rigorose che comunque sia il gruppo si chiude in qualche modo la chiusura ostacola l'innovazione mentre innovazione spesso è uno dei momenti fondamentali dell'innovazione e dello sviluppo economico e quindi mi chiedo come se esista una contraddizione nel caso come si possa risolvere grazie a due domande molto interessati risponda ogni domanda ma come viene perché tendo a dimenticarle poi ce le dimentichiamo tutti è il primo punto è che ci sono beni diversi alcuni sono somma zero nel senso che quello che prendo io non potete prenderlo voi quindi infine si sta tutti uguali e i secondi invece in cui la cooperazione genera un fax quello che gli economisti chiamiamo salta su e su dal punto di vista teorico è molto difficile scrivere un modello economico su cui sebbene intuitivamente è vero che i secondi tp il secondo tipo di beni dovrebbe portare più cooperazione è molto difficile un punto di vista di modelli economici creare questa differenza perché tutto ciò che importa è che i beni abbiano un'esternalità che quindi l'azione del singolo danneggi gli altri è che il singolo non tenga conto del beneficio che questo asso gli altri se il simbolo non tiene conto del beneficio del costo che impone sugli altri non importa se il beneficio totale e più grande o se è un gioco a somma zero perché l'unica cosa che crea la differenza è il fatto dell'incapacità del singolo di esternalizza di internalizzare le esternalità la seconda domanda è molto interesse anche altri altrettanto scusi ma secondo ma è altrettanto interessante la vedo sel e la posso passare tra le diverse dice magari esiste un problema per cui si crea un organizzazione che aiuti la cooperazione ma questa stessa organizzazione creerà un gruppo chiuso e questo di un po chiuso renderà più difficile adottare delle innovazioni c'è un bell'esempio a tal riguardo è un articolo di hubner bryce sui mercanti magrebini del xii secolo dove dimostra che i mercanti magrebini si erano messi d'accordo avevano generato un sistema di cooperazione con gli agenti che agivano nelle colonie al di là del d oltremare quest'anno funzionava benissimo per assicurare il commercio tra i mercanti che erano basati mettiamo in egitto e loro agenti oltremare però visto che questo sistema funzionava così bene con i mercanti d'oltremare i mercanti magrebini si limitavano ad esportare soltanto in cui porti in cui avevano un agente e questo esattamente un esempio di una organizzazione che nasce per risolvere un problema ma poi ne crea degli altri nel senso che limita l'innovazione perché quando poi si aprì il commercio con con i nuovi territori delle americhe i mercanti magrini si trovarono in svantaggio perché non avevano non riuscivano a portare l'organizzazione al di là matteo faini presume matteo faini sono studente di relazione iternazionale bologna nelle relazioni internazionali coloro che si sono posti il problema dell'ordine internazionale e del modo in cui gli stati possono cooperare al fine di perseguire determinati obiettivi comuni hanno raggiunto la conclusione che una co2 condizioni necessarie a che gli stati che operino sono una forma una disuguaglianza di potere tra gli stati e al tempo stesso una forma di equilibrio tra gli stati diseguali per potere ossia si sono determinate grandi potenze che hanno più potere degli altri ma tra queste grandi potenze c'è una c'è equilibrio senza queste due condizioni disuguaglianza da un lato equilibrio dall'altra è molto più difficile che si abbia cooperazione che si riesca a stabilire una forma di ordine ora quanto questi due elementi equilibrio e disuguaglianza si ritrovano in campi diversi dalle dalle relazioni internazionali sì ci avessi avuto due ore per discutere di cooperazione un'altra delle caratteristiche che avrebbe portato nelle mie slide è appunto la disuguaglianza ci sono stati molti studi sul campo sia sul campo sia in laboratorio per studiare l'effetto della disuguaglianza sul livello di cooperazione e la risposta non è semplice perché è vero che avere disuguaglianza può favorire la cooperazione ma allo stesso tempo sa la disuguaglianza è troppa quindi se non esistono dei gruppi che sono più o meno uguali di potere si bilanciano la disuguaglianza può favorire la cooperazione e la risposta degli studi economici è che la disuguaglianza sembra avere un effetto sulla cooperazione in molte circostanze quindi tornando ai pascoli e sistemi di irrigazione in qualsiasi studio siamo stati capaci di misurare la disuguaglianza questa ha un effetto è stato anche dimostrato che non è una relazione lineare c'è una relazione semplice che un aumento delle disuguaglianze a porta a più cooperazione che io sappia non è stata mai analizzata in termini da lei descritti nel senso di avere un piccolo gruppo più uguale a tanti i più piccoli abbiamo una domanda qui io sono francesco silva economista ma dunque è le diceva che il la cooperazione possiamo osservarla o negli esperimenti o nella può esserci può non esserci sono condizioni che favoriscono favoriscono questo è dato positivo il dato normativo e che la cooperazione in caso di beni pubblici è uno strumento utile per risolvere le svantaggi delle scelte individuali quando però andiamo sul mercato a questo punto noi diciamo che non bisogna cooperare cioè quando sul mercato andiamo sulla non cooperazione quindi noi abbiamo due regimi di diversi parato bisogna vedere tutto esatte vedersela non cooperazione sempre un bene sul mercato però noi segniamo due cose diverse questi opere di canto la cooperazione se poi siamo in aula di economia predichiamo la non cooperazione volevo sentire sua reazione penso che lei abbia mente i cartelli suppongo che le domande si riferisca espongono la domanda si riferisca prevalentemente ai cartelli fra imprese non vogliamo per esempio che tutti i grandi supermercati in italia si mettano d'accordo perché altrimenti i prezzi saranno più alti per tutti e si può ri frasari perché dipende da quale a quale gruppo il benessere di quale gruppo ci interessa tipicamente quando diciamo che la cooperazione fra supermercati non è desiderabile e perché a me interessa il benessere del cittadino più che il benessere del proprietario del supermercato quindi se hanno interessato invece il benessere di proprietari e supermercati allora la cooperazione sarebbe ben desiderabile perché è vero che abbassando il prezzo ogni supermercato in può non essere nalità negativa sugli altri quindi visto dal punto di vista del benessere della comunità dei proprietari di supermercato la cooperazione ha una buona cosa il solito si dice che non lo è perché si considera il benessere della società nel suo complesso ci sono molti i cittadini consumatori che non proprietari di supermercati quindi penso che il principio sia esattamente lo stesso la cooperazione benefica sempre qualcuno beneficio scusi sempre qualcuno ma non necessariamente quelli il cui interesse è in cima alla lista nessuno domande qui in terza fila poi su buongiorno sono donati acconci insegnante volevo sapere se è stata previsto il monitoraggio di altri soggetti oltre ai governi che operano nei paesi in via di sviluppo come associazione di volontariato onlus eccentrico se esistono dei monitoraggi di questo genere ed eventualmente se riescono ad ottenere dei risultati migliori che non quelli riscontrati preso l'azione dei governi purtroppo no la risposta a porta questa domanda è purtroppo ben poco e le organizzazioni non governative sono cresciute moltissimo negli ultimi vent'anni e dipende da quali sono i loro obiettivi a volte hanno fatto un gran bene a volte purtroppo molto meno ma non esistono organizzazioni internazionali ancora non esiste un sistema di regole internazionali coerente che si occupi del monitoraggio delle azioni di queste organizzazioni nei paesi in via di sviluppo ma ci vorrebbe data la loro importanza in alcuni paesi come il bangladesh in un'organizzazione non governativa sia ma a brac a più scuola si più scuola il suo governo il tasso di crescita delle scuole molto più alto tasso di classe delle scuole governative quindi stanno raggiungendo un livello di importanza che giustifica o giustificherebbe un sistema di regole internazionali che purtroppo non esiste buongiorno sono lorenzo sono uno studente di economia di sviluppo economico e volevo fare una domanda molto simile a quella accappatoi signore in prima fila cioè che studiando cooperazione internazionale è vero sì che non c'è una grossa propensione alla cooperazione vista in questo senso nei paesi in via di sviluppo ma è anche vero che molti paesi in via di sviluppo è presente una forte identità comunitaria molte volte superiore a quella personale e questo porta comunque a a un altro tipo di cooperazione a società di tipo solidaristico eccetera eccetera volevo chiedere quanto su qualche impatto a il sistema economico attuale l'ho visto anche soprattutto suo queste economie rurali sulla disgregazione di queste di queste di questa identità comunitaria in realtà c'è una forte cielo possono post c'è un identità comunitaria e poi l'economia si batte completamente contro queste da questa identità comunitaria e soprattutto quanto sia dannosa la la cooperazione indotta ovvero una cooperazione arrivi da dall'alto da dal nord verso il sud quanto sia dannosa per esempio quanti danni possono fare nelle ong e re leone g in questi in questo senso e soprattutto qual cosa ne pensa lei di della cooperazione decentrata visto che si parla tanto di operazione di 100 da tutti come una dei risultati ci solidi relais et chateaux economiche è che la cooperazione deve essere basata su regole che vengono accettate dai partecipanti e questo è tipicamente non è il caso in cui questo tipicamente non succede nei casi in cui la propagazione venga imposta con regole decise dall'alto quindi c'è l'evidenza che abbiamo suggerisce proprio quello che se a cui si riferiva a lei che la cooperazione deve nascere dal basso e che è molto difficile imporre un sistema di regole se questo non è stato accettato e disegnato dagli interessi locali l'esempio dello studio in pakistan della manutenzione dei progetti di infrastrutture che ho citato prima dimostra proprio questo cioè che quando è stato possibile coinvolgere la comunità ed è stata la comunità a stabilire la descrizione del jack come amministrarlo i più oggetti strade e ponti infrastrutture in questo senso hanno funzionato veramente meglio quando invece le regole sono state imposte da un'organizzazione esterna e progetti falliti miseramente nel senso che si sono rubati i soldi i materiali e non è stata costruita nessuna strada quindi è sempre molto importante e coinvolgere i diretti interessati soprattutto anche per chi di a tinte che sa che hanno molta più informazione qui sanno conoscono la realtà locale meglio ed è un po sul tuo se controproduttivo pensare che dall'esterno possiamo noi decidere quale sia il sistema migliore per favorire la cooperazione in comunità che non viviamo abbiamo tempo ancora per un paio di domande di un giorno quindi uno di cuore sono francesco ha studiato economia fino a dicembre e volevo portare l'attenzione sulla questione meridionale è appunto sul sud italia su napoli in particolare la questione dei rifiuti e appunto volevo chiedere anche una sua opinione mi pare un caso di mancata cooperazione un occasione mancata di cooperazione e nelle condizioni che lei che lei sottolineava per la cooperazione c'era l'omogeneità della comunità e mi pare che a napoli ci potrebbe essere così come un forte un altro passo diciamo di relazioni interpersonali i legami interpersonali a napoli sono anche più forti che nel nord italia allora mi chiedevo mancano regole condivise oppure la cooperazione si esprime per esempio nella coppa nella camorra nella criminalità organizzata e quale suggerimento lei darebbe per migliorare la situazione e importante tenere conto che nessuna delle condizioni di cui discusso sono necessarie sono sufficienti potrebbero essere necessari ma decisamente non sono sufficienti quindi avere un'estesa rete di rapporti internazionali di omogeneità può aiutare la cooperazione ma non la garantisce come abbiamo visto nelle sabbie di napoli il problema ovviamente è complesso non saprei dare una risposta definitiva adesso ma chiaramente è un problema di infrastrutture e chiaramente un problema di beni pubblici in cui lo stato di cui lo stato dovrebbe garantire l'efficienza io vedo ogni fallimento di beni pubblici ed infrastrutture come un fallimento dello stato non un fallimento dei singoli non possiamo aspettarci che il mercato organizzi la condizione di un bene pubblico perché semplicemente i costi fissi organizzare la raccolta dei rifiuti è l'ammontare di stern alita che questo coinvolge hanno bisogno dell'intervento dello stato ci sono italia sidiqi mini call organizzata ma anche lì è un fallimento delle regole e dello stato che deve far rispettare le regole come un bene pubblico come la raccolta dei rifiuti per me è compito dello stato e se questo non succede allo stato la famiglia ok direi che prendiamo l'ultima domanda perché poi vogliano vendere deve lasciarci sì abbiamo le persone lassù quindi adesso ma ho perso un po la ecco prego buongiorno sono luisa e frequento economia qua trento volevo farle una domanda un attimino più teorica sempre sulla questione del monitoraggio che cosa ne pensa lei di il dilemma della punizione che se non sbaglio ha proposto da bukhan a e non sente adesso sei meglio ok riguardo al problema del monitoraggio che cosa ne pensa lei rispetto al dilemma della punizione che sono sollevato da buchan aus non sbaglia e delle possibili risoluzioni tramite le teorie un attimino più nuove ad esempio le t re delle preferenze conformiste proposta da sacconi e anche il ruolo delle strategie evolutivamente stabili mi scusi se posso se posso sì sì sì credo che riferimento sia al problema può dire della soluzione di un boom di un interazione tipo dilemma del prigioniero facendo riferimento alle teorie delle preferenze sociali o perché i giochi psicologici eccetera che oggi sono sì sì esistono due modi per affrontare questo problema a livello teorico uno è quello di tenere all'ipotesi di base ferma ovvero quella che gli agenti economici massimizzano il loro benessere individuale e cercare di capire come agenti le cui preferenze sono tali per cui non internalizzando le esternalità sugli altri riescano a cooperare una seconda un secondo modo di affrontare il problema è dire beh forse l'ipotesi di fondo è sbagliata quindi tutto il mio intervento è stato un po su primo campo dire io sono un economista continuo a tenermi la mia bella ipotesi che gli agenti siano egoisti vedo come agenti egoisti riescono a cooperare ma è vero che si può cambiare invece l'ipotesi di fondo si può dire ma forse voi economisti siete troppo 16 non è vero che gli agenti sono egoisti agli agenti interessa anche il benessere altrui e non perché porta benessere direttamente a loro ma per puro altruismo e ci sono stati in realtà dei contributi in economia e su cui si è cambiata l'ipotesi di fondo invece di assumere che gli agenti massimi esempio che benessere si assume che ma si inizia proprio benessere più un altro pezzettino che costituisce il benessere della società questa è una preferenza e quelle che si chiamano preferenze su sani la difficoltà di questo secondo tipo di ricerche è che una volta che iniziamo a modificare l'ipotesi di fondo possiamo spiegare tutto per assunzione e questa non diventa più una teoria scientifica perché a questo punto è la spiegazione è l'ipotesi io posso spiegare la cooperazione dicendo ben palco operano bene perché nepalesi sono più generosi invece in kenya falliscono perché che ne oggi sono veramente egoisti potrei spiegarlo così ma non ne sarei molto soddisfatta perché non possiamo farci nulla se questa è la spiegazione vera quindi è meglio partire dalla media la metodologia economica suggerisce la partita di un'assunzione che simile a tutti quindi tutti massimizzerà proprio benessere in certe circostanze agenti lui si riescono a cooperare in altre no ma come un punto di vista di il potere che queste teorie possono avere nel cambiare la realtà più che nello spiegarla perché per spiegarla possiamo semplicemente assumere che tutti abbiamo preferenze diverse e questo spiega il mondo ci fermiamo qui grazie ancora nella bandiera grazie al pubblico così partecipe anche un festival
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