La salute disuguale nell'Italia unita
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La salute disuguale nell'Italia unita
Nel corso di un secolo e mezzo il benessere degli italiani ha compiuto un balzo di dimensioni epocali. Sconfitte la fame e la miseria, siamo diventati uno dei paesi più ricchi al mondo. Tuttavia, il progresso economico non ha distribuito i propri benefici all’intera popolazione, e anche la salute non è stata garantita a tutti allo stesso modo.
buon pomeriggio a tutti ben trovati un festival e intanto oggi pomeriggio fra poco con il professor vecchi affronteremo il tema della salute disuguale nell'italia unita faremo insieme al professore un viaggio nel tempo perché il professor vecchia è uno storico economico e racconterà dati alla mano quello che ha ricostruito negli ultimi 150 anni della nostra storia e il professor vecchia 49 anni è di modena ha sposato ha due figli ma vive a roma dove insegna economia all'università tor vergata ma i suoi studi in particolare riguardano la teoria la misurazione e la storia del benessere dei popoli è un economista dello sviluppo studio di insegna storia statistica ed economia ma è anche presidente dell'associazione per la storia economica che ha sede all'università sant'anna di pisa associazione sostenuta dalla banca d'italia e domani parlerà qui al festival dell'economia il governatore ed è anche co editor della rivista di storia economica fondata da luigi enaudi del 1936 ma e tante altre cose quindi raccontiamo un po quello che fa il professor vecchi perché anche responsabile scientifico pensate di un po di un progetto di ricerca internazionale in collaborazione con l'università di oxford questo progetto è stato scelto veramente tra decine di migliaia di progetti perché che cosa fa ha il compito di studiare i bilanci delle famiglie tutto il mondo negli ultimi due tre secoli quindi un progetto veramente importante che è finanziato dall institute for air new economic thinking di new york ha un sito aggiornato in tempo reale un sito internet che potete vedere anche voi che fra poco vi farà vedere il professor vecchie nel board scientifico di questo istituto di new york ci sono diversi premi economisti e premi nobel e nel tempo libero nel pochissimo tempo libero che gli rimane il professor vecchi però gira il mondo anche per la banca mondiale ovvero per la world bank di washington per fare che cosa per assistere i paesi in via di sviluppo nell'analisi delle condizioni di vita paesi che poi chiederanno gli aiuti per il sostegno internazionale ma come abbiamo detto allora uno studioso un ricercatore che questa sera ci prenderà per mano e con lui faremo come hanno detto all'inizio un viaggio nel tempo ripercorreremo i progressi della salute degli italiani negli ultimi 150 anni questi progressi che lui ha studiato in una ricerca veramente ampia una ricerca che non era mai stata fatta prima e che è stata pubblicata nel suo libro dal titolo in salute in povertà proprio in occasione dei 150 anni dell'unità d'italia il format che proporremo questa sera sarà un po diverso dagli altri ovvero non ci saranno domande alla fine ma proprio perché faremo insieme un viaggio indietro nel tempo voi tutti siete partecipi e quando avete delle curiosità o delle domande da fare al professore lo potete c'è la signorina qui che ci assiste lo potete interrompere lui si fermerà faremo una sosta una fermata a seconda degli anni e continueremo poi insieme allora io lascio la parola professor vecchi grazie grazie allora mi tolgo la giacca scusate ma che c'è una temperatura eccessiva è un grande piacere avere l'opportunità di presentare questa ricerca in questa sede e vediamo se riesco a far procedere scusate con la tecnologia eccoci qua perfetto allora questo è il titolo diceva un grande piacere avere la possibilità di raccontarvi è l'esito di ricerche che sono state svolte all'interno dell'accademia quindi poter uscire fuori a raccontare quello che troviamo all'interno dell'università è un'opportunità e rara di cui sono molto grato di poterlo fare che cosa farò vi proporrò una ricostruzione in cui guardiamo a lungo periodo quindi l'orizzonte temporale che cercano di coprire sono i 150 anni che ci separano un po di più ormai dal 17 marzo del 1861 quando venne proclamato il regno d'italia quindi cercherò di darvi una visione di lungo periodo che lascerà ovviamente poco spazio al dettaglio sarà una visione che si basa sui fatti su una lunga raccolta ed elaborazione dei dati che appunto hanno il vantaggio di darci la prospettiva storica di farci capire che cosa e nuovo che cosa abbiamo di fronte per la prima volta il compito più difficile è l'ultimo è quello di e che dà anche il titolo a questo festival è quello di andare oltre il cosiddetto italiano medio il reddito medio la speranza di vita media la mortalita media riconoscendo che ci sono tante differenze nella nostra società e che non tutti riescono beneficiare dei benefici della crescita nella stessa misura quindi guarderemo però di guardare gli aspetti distributivi allora le fonti sono sostanzialmente i due libri uno italiano uno in inglese uno scritto nel 2011 ricchezza in povertà quando abbiamo celebrato questa importante ricorrenza dell'unità d'italia l'altro è uscito il mese scorso per soli 9 sti presse scritto in inglese e contiene sostanzialmente buona parte per chi fosse interessato dai materiali e che vi presento oggi e poi c'è un progetto che si chiama historic sul budget bilanci di famiglia storici in cui raccogliamo decine di migliaia di contabilità di famiglie che sono quelle che ci consentono di ricostruire una storia per la quale pochi altri paesi possono che posso pochi altri paesi possono raccontare vi farò vedere a brevissimo quindi queste sono le fonti nel caso qualcuno si sta in chi prima e voglio andare a vedere se da solo può andare a vedere io comincerei e delineando un pochino il contesto economico di questi 150 anni poche in poche in pochi diapositive però qui direi che è saltato dopo tutta l'animazione per qui ci sono scusate ma c'è un tecnico scusate un secondo e stata caricata no come sì quando ve la siete così questo pdl sono saltate va bene facciamo finta che vada tutto bene no no il contenuto che non va bene allora va bene cominciamo da cominciamo da questa questo grafico fondamentale questo è un grafico fondamentale perché vi mostra nell asse orizzontale c'è il tempo comincia con il 1861 e corre lungo tempo i 150 anni e nell asse verticale c'è il prodotto interno lordo aggiustato per l'inflazione maniera tale che stiamo confrontando il potere d'acquisto fatto bene comincia quindi la storia dal nostro primo reddito romano il secondo e termina con il pil di renzi perché quello di gentiloni ancora come sapete non è stato non è disponibile questa parabola ci racconta questo questo grafico ci racconta una storia di una crescita che molto non lineare il reddito è rimasto abbastanza costante per 50 100 anni e poi ha avuto questa improvvisa scalata che è rimasta nella nostra cultura associata al miracolo non miracolo economico gli anni 50 60 poi vedete che si continua a crescere poi dopo stiamo nel periodo quassù in cima che noi continuiamo a chiamare di grande recessione quindi questo è il quadro che ci interessa a guardare perché naturalmente se siamo interessati alla salute c'è un nesso molto complesso ma stretto fra salute e reddito da un lato si può immaginare che il reddito possa aiutare vivere più a lungo a beneficiare lo stato di salute lo stesso tempo ci può anche immaginare la relazione opposta cioè che lo stato di salute consenta di generare più reddito quindi è importante avere in mente se vogliamo capire l'evoluzione delle reti degli italiani il il grafico del pil per abitante di questi 150 anni e questo ce l'abbiamo il secondo grafico che qui vi mostro è un grafico che mi mostra nell'asse orizzontale come al solito il tempo i soliti 150 anni nell'asse verticale ci sono la percentuale di italiani in povertà assoluta questo ci interessa perché naturalmente sono proprio le fasce l'abbiamo sentito in tanti interventi le fasce più marginali più povere della popolazione quelle che se avessero un po più di reddito avrebbero dei guadagni più consistenti di salute quindi ci interessa molto per con per capire i margini di miglioramento di una società capire quante sono le persone povere perché sono proprio su quel segmento dove abbiamo più margini per ottenere dei guadagni significativi di salute questo ci mostra una storia molto bella ci mostra vedete un trend di lungo periodo che ci dice che gli italiani sono riusciti a crescere secondo la traiettoria che abbiamo visto prima ma vedete che qui è interessante perché la povertà mentre se vi ricordate dalla diapositiva precedente il reddito restava piatto per un po di tempo qui invece la povertà sta calando fin da subito no quindi un modello di crescita interessante questo gli italiani che sono riusciti a crescere contemporaneamente ad abbattere la povertà assoluta e poi vedete che ci sono tuttavia due episodi di inversione di tendenza uno è quello in cui viviamo oggi e l'altro è quello degli anni 30 questo porta voglio andare fuori tema ma porta a una piccola osservazione a margine che se vogliamo fare un confronto storico fra l'epoca in cui viviamo è il passato suggerisco di prendere gli anni 30 che non sono stati degli anni belli molti di voi saprete no per prendere e qui vedete che le statistiche stanno iniziando a sottolineare delle correlazioni ovviamente un mondo diverso e siete però abbiamo queste due invece di tendenza quindi quello che registriamo è che intorno alla fine degli anni ottanta primi degli anni 90 la povertà subisce un'inversione che ha un unico precedente che è quello degli anni trenta ma che sta continuando per diciamo ormai 20 25 anni questo sta accadendo come mai succede questo beh i bilanci di famiglia raccolti decine di migliaia voi sapete che diciamo l'istat nasce nel 1926 le indagini campionarie quelle che servono per capire se la disuguaglianza del reddito aumento diminuisce sono oggetti che nascono nel secondo dopoguerra negli anni 50 qui invece riusciamo a dirmi riesco a dirvi in questo grafico la distribuzione disuguaglianza del reddito anche per i periodi precedenti grazie a questa raccolta di cui abbiamo parlato prima che rende l'italia un paese di grado di ricostruire la propria storia distributiva l'asse verticale qui ho un indice questo indice di gini che varia da 0 a 100 quanto più è alto tanto maggiore la disuguaglianza tanto più è basso tanto maggiore è l'uguaglianza quindi questo è un tassello che ci dice nuovamente che c'è una tendenza di lungo periodo alla maggiore equità distributiva la maggiore uguaglianza ma poi di nuovo abbiamo un mondo che cambia che il mondo che diciamo dell'ultima generazione gli ultimi 20 25 anni questo ci dà un quadro secondo me è importante per capire comprendere anche le dinamiche degli indicatori a cui siamo più interessati oggi che è quello della gli indicatori sanitari ecco questo procida il background e il contesto economico che possiamo tenere utilmente a mente le ultime due positive sono la solita storia nel senso che i 150 anni nella soli zonta le questo è lo stock di ricchezza e la porta è la ricchezza privata delle famiglie queste stime le abbiamo fatte e non ancora pubblicate sostanzialmente con due studiosi di banca d'italia luigi cannari e giovanni d'alessio e come vedete c'è una parabola irresistibile e poi inizia questa discesa che si vede anche in quest'altro grafico dove in questo caso vi faccio vedere la capacità di risparmio degli italiani che sta andando a picco perché perché la difesa del benessere che troviamo in atto come risposta agli indicatori che vi ho fatto vedere poco prima abbiamo un paese che non cresce più con le disuguaglianze in aumento la povertà in aumento quello che sta accadendo e una difesa del benessere attraverso una minore capacità di risparmiare e andare ad attingere alla ricchezza accumulata dalla generazioni precedenti quindi questo momento difficile ovviamente dal punto di vista economico e dal momento che va messo tra virgolette nel senso che un periodo molto lungo per sono 20 25 anni che abbiamo questa difficoltà che quindi si può a mio parere chiamare strutturale e questo ci dà il e la possibilità di fare un primo punto è che riassume quello che abbiamo visto fino adesso tanto per fissare le idee poi concentrarsi sulla salute e stato un percorso non lineare abbiamo avuto fino al 1911 per i primi 50 anni dell'unità d'italia abbiamo avuto indicatori tutti stazionari questi monetari non succedeva un granché il reddito non riuscire ad aumentare anche il risparmio è stata una conquista era vi ho fatto vedere puramente troppo grafici troppi i grafici in troppo poco tempo però era un mondo comunque non accadeva nulla sostanzialmente fino alla seconda guerra mondiale qualcosa si è mosso fra le due guerre gli anni venti sono stati molto diversi dagli anni 30 che poi dopo invece c'è stato questo grande balzo utilizzato un po tutti gli indicatori che abbiamo visto nel secondo dopoguerra quindi i miracoli da su cui non so cosa accada alle slide sono andate tutte mi scuso con voi immaginate male qui sotto c'è scritto non lo vedo neanche io ma avendo le preparate e faccio finta di leggerlo ci sono due miracoli che sono rimasti in mente diciamo sono due miracoli che ho portato alla vostra attenzione il primo è quello del pil del reddito e questo lo sanno tutti perché c'è scritto in tutti i libri di storia il secondo che non invece nuovo e non c'è scritto in nessun libro di storia tranne quelli che avete viste e quello della disuguaglianza il primo miracolo quello del reddito lodati amo negli anni sessanta il secondo miracolo quello in cui gli italiani davvero hanno fatto uno strappo sono riusci diventati una società più eguale più inclusiva e sono riusciti ad abbattere la povertà è stato negli anni settanta d'accordo quindi fate finta di vedere un secondo bullet qui con scritto il primo miracolo del pil il secondo della disuguaglianza e poi c'è una terza parte della slide che vi racconto andando a memoria in cui dico che ci sono delle nubi sul futuro perché negli anni 90 al mondo nostro cambia tutto negli anni 90 tutti gli indicatori che abbiamo visto svoltano il pil inizia a scendere la disuguaglianza aumenta la povertà aumenta il mondo che sta prendendo una direzione chiaramente diversa senza precedenti nella nostra storia questo contesto economico a questo punto iniziamo a guardare la salute dell'italiano medio voi capite che diapositive bianche mi mettono in difficoltà perché le mie sono non bianche è però qui abbiamo problema non piccolo non posso raccontarvi i grafici che non vedo neanche io come si fa allora allora intrattenga un secondo per capire perché è un po imbarazzante qui c'è un grafico vada memoria con la speranza di vita degli italiani cioè queste ore non sono un cabarettista ma so che c'è questo imperativo che the show must go on grazie però io vado avanti ma senza di voi nel senso che grazie mille qui c'è un grafico con la speranza di vita degli italiani capite che era un grafico fondamentale è un grafico che vi mostra provo a raccontarvela parole attesa che forse qualcuno non riesca a soccorrere è un grafico che vi mostra e che è stato difficile ricostruire non lo trovate neanche nel sito dell'istat dimostra quale era la speranza di vita alla nascita del regno degli italiani quando il 1861 si sono trovati come un paese un paese unito in quell'anno la speranza di vita era pari circa 25 26 28 anni c'è un po di quindi la speranza di vita alla nascita nel 1861 era facciamo un numero tondo 28 29 anni oggi non esiste paese al mondo con questo livello di speranza di vita così bassa il più povero degli stati africani non credo che scenda sotto 40 42 anni come speranza di vita nasce quindi è un indicatore quello che non vedete che cattura in maniera fortissima l'arretratezza dell'italia era una vetrata che fatichiamo non possiamo neanche vedere oggi andando in sera leone perché è un paese che già a 10 15 anni in più di speranza di vita rispetto a quello che eravamo noi quindi eravamo palco in quartiere un paese periferico arretratissimo sottolineo questo perché le stime di chi si è avventurato nel passato e ha stimato la speranza di vita dei romani all'epoca dei romani stimavano 25 26 anni quindi vuol dire che in circa duemila anni gli italiani hanno guadagnato 4 5 anni in due millenni di vita media poi il grafico che non vedete parte e inizia ad aumentare ad aumentare ad aumentare fino a raggiungere i livelli attuali che sono superiori agli 80 anni rendendo gli italiani secondi sostanzialmente solo al giappone c'è una manciata di paesi di cui non mi interessa tanto la svizzera un pochino di paese ci sono ma diventiamo il paese più longevo questa una parabola che non ha eguali in nessun'altra metrica del benessere degli italiani in nessun'altra metri che gli italiani sono così brillanti nel conquistare questa questa questo benessere poi ci sarebbe un altro diapositiva che io cambio in maniera diligente ma che per voi non cambia niente in cui ed è questa in cui faccio uno zoom negli ultimi 15 anni che gli ultimi vent'anni è quello che vedo è che sì la speranza di vita continua ad aumentare ma iniziamo ad essere superati dagli spagnoli ed altri paesi cioè non riusciamo più a tenere il passo e non è una sorpresa perché il diciamo il passo di crescita abbiamo fatto vedere il contesto economico quello che sta succedendo è abbastanza da attendersi che un paese così in difficoltà e mostri questa flessione e venga inizia inizia ad essere superato dalla nell'astrazione vita ad altri paesi a questo punto avrei avuto questi diapositive che non compaiano quindi facciamo finta che si henry e questo troppo tenore disco cometa il che vi chiedo scusa c'è questo di servizio per cui non riesco a commentarli la rappresentazione come era allora è un altro un altro modo per guardare per valutare gli aumenti della speranza di vita degli italiani è quello di guardare cosa c'è dietro c'è un crollo della mortalità del tasso di mortalità in particolare di quella infantile quindi nelle diapositive che non riusciamo a vedere vi avrei mostrato il motore che stava dietro a questa grande aumento della speranza di vita con conquista della longevità che è una caduta sostanzialmente della mortalità in particolare della mortalità infantile e quando si riesce ad abbattere dei dati che qui non riesco a farmi vedere in cui all'unità d'italia le stime sono che 250 bambini su mille cioè uno su quattro non riusciva arrivare al primo anno capite che questi sono numeri ormai sconosciuti oggi si arriva al 3 4 per mille questo è questo il saluto che non grandissimo su questo abbiamo di nuovo una bella pagina di storia ma se ci confrontiamo con altri paesi si mostrano dei ritardi nel tempo in cui siamo riusciti a raggiungere questo questo traguardo prova ad accelerare perché capisco che le diapositive bianche non siano bellissime da guardare allora se mi chiedo che cosa c'è dietro il crollo della mortalità sono tante le spiegazioni che sono state date nella letteratura una a che fare col miglioramento della nutrizione e l'altro con l'avanzamento delle conoscenze altri al coro naturalmente col reddito altri ancora l'elenco dei test dei sistemi sanitari pubblici e il punto che con cui diciamo riassumiamo per dire beh allora quale di questi quello che maggiormente conta non ce l'abbiamo una risposta non è stato ancora elaborata per quale motivo per motivo che sono fattori che spesso agiscono simultaneamente sono sinergici gli uni con gli altri e molto difficile identificarli le relazioni causali quindi la mia personale e conclusione avere in mente questi fattori quali sono gli agenti e avere un senso nel quale momento storico questi fattori hanno più importanza e questo lo dovremmo vedere allora qui abbiamo maggiore fortuna ti faccio riusciamo a vedere una ricostruzione in cui vi mostro lungo l'asse orizzontale c'è sempre il tempo nel nell'asse verticale c'è la disponibilità di calorie per persone al giorno non so chi di voi abbia fatto la dieta gli ochhi lotto sempre tutti i giorni questa è grosso modo una possibile soglia sotto la quale si può iniziare a parlare di deficit diciamo di energia 2000 2006 in media in una popolazione quello che vedete da questo grafico che se dovessimo giudicare sono due cose interessanti a mio parere se dovessimo giudicare con questo parametro la conclusione e gli italiani non sono mai stati sottonutriti perché siamo sempre stati in media sopra questa soglia diciamo ipotetica di sottonutrizione poi vedete che a differenza degli indicatori monetari che abbiamo esaminato prima qui c'è molta azione questa non è una serie piatta nei primi 50 anni qui c'è un aumento della disponibilità calorica degli italiani poi vedete che qui ci sono anni molto diversi e qui abbiamo una cosa non sorprendente ma il pattern e l'andamento che ormai abbiamo visto più volte che caratterizza un po tutte le serie di lungo periodo del nostro paese allora questo è un fattore che e si ritiene abbia un'importanza nello spiegare i miglioramenti nella speranza di vita nella resistenza nel nella naturalmente come dire dipende dai periodi storici un aspetto che gli storici economici usano per in assenza di altri indicatori è quello di tenere conto non solo della disponibilità calorico cioè di quanta energia si introduce ma anche dello stile di vita delle condizioni ambientali di quali limiti di quali vincoli le l'ambiente pone sugli individui per misurare il saldo netto di ciò che si ingerisce ciò che si spende si usa l'indicatore della statura la statura riesce in generale a dare un senso delle condizioni in cui le persone vivono e sono in questo caso vi volevo raccontare l'esperimento che venne fatto negli anni 50 dalla bbc i quali fecero una trasmissione che si chiamava adesso queste diapositive sono veramente terribili twins east wing brother in cui invitarono per amore di scienza presentarsi negli studi televisivi tutti i gemelli che fossero stati separati alla nascita che per qualche motivo la vita aveva separato dopo la nascita questo e fece una trasmissione che aveva uno scopo squisitamente e così culturale un genetista dell'university college london college specie una capi che questo è un grande esperimento è un grande esperimento naturale perché avrebbe dato la possibilità di vedere l'impatto dell'ambiente sulla statura degli individui cosa fece prese mannaggia non c'è neanche questa diapositiva sono desolato allora c'è una diapositiva molto bella questa bianca eccola rimetto per per tigna qui ci sono due gemelli omozigoti quindi con lo stesso corredo di dna separati alla nascita uno si chiama alfred l'altro si chiama harry vennero divisi alla nascita harry venne mandato da una zia psicotica te lo fece vivere sotto un sottoscala negandogli persino acqua con le deprivazioni più terribili harry rimase o altri non ricordo rimase invece nella casa di papà è trattato bene in un benessere totale si sono riuniti in questa trasmissione all'età di 35 anni e questa diapositiva vi mostra le differenze tra le due persone una magra è più bassa l'altra più in carne e più è più alto di statura con una differenza di 908 centimetri e mezzo questi otto centimetri e mezzo di statura sono essendo gemelli omozigoti attribuibili interamente alla alle condizioni ai vincoli che l'ambiente ha messo questo per argomentare come la statura riesca a cogliere l'impatto dell'ambiente sulle sulle condizioni di salute a questo punto il grafico successivo sono più su sono più su ma non ci sono proprio lì mancano diapositive lo stesso perché sennò andiamo andiamo fuori tempo va bene una allora cosa succede perché la statura ci piace molto ci piace molto perché in questo caso abbiamo dei dati siamo molto ricchi di dati perché come voi sapete quando c'era la visita di leva tutti i maschietti all'età di 20 anni venivano misurati veniva misurata la statura e la statura e come vedete qui in questo grafico mostra solo l'esempio di popolazioni che sperimentano proprio delle diminuzioni degli accorciamenti questi sono tratti da altri studi dimostrano come nell asse verticale c'è la statura media dei dei ventenni maschi dimostra come ci sono tanti episodi anche i paesi molto ricchi non gli stati uniti regno unito in cui ci sono periodi di tempo in cui la statura si accorcia quindi non è ovvio che la statura sia destinata sempre nelle storia è piena di esempi di popolazioni che subiscono per periodi prolungati delle privazioni quindi la statura si accorcia questa è la nostra ricostruzione fatta su circa 26 milioni di dati che sono stati elaborati di individui la statura degli italiani questi erano nel 1861 mi sta dicendo che la statura dei ragazzotti italiani era 163 cm in media e questo vi fa vedere l'ultimo dato disponibile i nati nel 1980 la leva è stata tolta obbligatori e abbiamo una statura e vi mostra diciamo l'andamento l'andamento italiano che mostra appunto l'assenza di particolari ferite diciamo dico decrescite e ora il ruolo giudicato il ruolo della l'intervento dello stato il ruolo della conoscenza della scienza è difficile da cogliere io qui ho un diciamo una diapositiva che vi mostra la relazione che lega la speranza di vita alla nascita al reddito questa è una curva che vale per il 1000 queste questi pallini sono le regioni italiane e la dimensione del pallino è proporzionale alla dimensione della regione quindi questo vi mostra una relazione che lega il reddito alla speranza di vita diciamo le condizioni di salute che si sposta nel tempo questo vuol dire che a parità di questa curva si alza nel tempo avrebbe potuto continuare a tracciarla per altri anni e più andiamo in anni recenti più questa si alza cosa significa questo significa che se fissiamo un livello di reddito qualunque esso sia c'è una parte della speranza di vita che non è spiegata dal miglioramento delle condizioni economiche ma da qualcos'altro e questo qualcos'altro un insieme di conoscenze che vengono rese disponibili diffuse con il concorso dell'intervento pubblico insomma da fattori che non dipendono dal reddito questo era semplicemente un modo per ricordarci che ci sono degli elementi ci sarà la medicina ci saranno le scoperti saranno di fusioni ci saranno le politiche pubbliche che devono rientrare nel nostro quadro per capire chi a causa cosa ha causato miglioramento delle condizioni quest'ultimo grafico è obbligatorio è una ricostruzione ancorché faticosa in un lavoro congiunto fatto con professor atella e la dottoressa francisci dell'istituto superiore alla sanità in cui abbiamo costruito ricostruito l'andamento della spesa pubblica che da un pò un'idea delle risorse messe in campo per migliorare le condizioni degli italiani qui il riassunto che si che emerge dalle slide che non avete potuto vedere che era l'arretratezza per capirci della iniziale il che si contrappone tuttavia alla dinamica mostrata dal agli altri indicatori che invece siamo riusciti a vedere all'inizio quindi abbiamo salute che migliora e speranza di vita alla nascita mortalità che si muovono da subito la nutrizione la statura a fronte di una stazionarietà degli indicatori monetari questo porta naturalmente a a dire una cosa un piccolo messaggio cioè tutti i libri di storia economica che possiate avere a casa e mancano di dare una rappresentazione di quello che è accaduto il benessere degli italiani perché sono basati quasi esclusivamente sul prodotto interno lordo il prodotto interno lordo vi dice non è successo nulla per i primi 50 anni qualcosa si è mosso negli anni fra i due guerre e grandi balzi del racconto una storia stilizzata fatta così gli indicatori sanitari raccontano una storia diversa i miglioramenti si registrano fin da subito ora il passo successivo di questa relazione a cercare di vedere oltre l'italiano medio cioè gli aspetti distributivi questo è un terreno più difficile naturalmente perché i dati sui 150 anni sono più difficili da raccogliere l'italiano medio non esiste che cosa sappiamo abbiamo una chiara percezione questo ho messo di documentarla del fatto che l'integrazione economica del paese non è un processo compiuto quindi è giusto lecito e legittimo chiedersi in quale misura questo trovi riflesso anche nelle disuguaglianze della salute questo è un grafico che vi mostra sempre nei 150 anni nella sori zonta le nell'asse verticale c'è la percentuale di italiani che non raggiungono le 2.000 2.200 calorie al giorno la percentuale sta all'interno di questa banda i dati non ci consentono di farvi vedere solo una linea precisa c'è incertezza dovuta tanti fattori ma sappiamo che il numero vero sta dentro quel tunnel e quello che vedete è di nuovo una storia molto diversa da quella che racconta il pil il pil sta fermo nei primi 50 anni qui abbiamo una incidenza della sottonutrizione che invece crolla e questa fa il verso con l'aumento della disponibilità di energia che abbiamo visto nel grafico delle calorie nel senso che è coerente sono più calorie rese disponibili e qui naturalmente catturiamo rispetto distributivo ci sono due altre corre un pochino sono il tempo passa troppo in fretta ci sono due altre cose che la storia ci consegna molto interessanti qua siamo nel secondo dopoguerra questi numeri ci stanno dicendo che la fame è tornata in italia la storia è tornata indietro all'improvviso livelli anche precedenti a quelli dell'ottocento questi sono poli che nessuno poteva aspettarsi però questo questa idea che sempre si debba andare verso il progresso qui trova diciamo un opportuno reminder cc ricorda che le cose possono prendere un'altra svolta e poi colpisce un po questo tratto finale cioè questo tratto finale ci sta dicendo che in italia nonostante gli straordinari progressi economici abbiamo ancora uno zoccolo di persone che per i quali il cibo la nutrizione adeguata è il problema questa curva non si schiacciano diventa zero tanto e tanto è vero che così giusto per inciso vi riporto qui un indicatore che forse non tutti hanno presente ma insomma nel piano che la comunità europea si è dato per gli anni a venire nel misurare la povertà è ancora presente fra gli indicatori che vengono monitorati guardate l'incapacità di fare un pasto adeguato almeno una volta sembra un po anacronistico no andare a giro per questa ricca italia e chiedersi ma scusa tu hai per difficoltà a mangiare la risposta è non è anacronistico lo abbiamo visto nel grafico prima e lo vediamo ancora presente negli indicatori che vengono usati nel radar di oggi tagli ai policy makers vi faccio vedere la cosa più se sappiamo delle stature c'è un gradiente c'è un gradiente geografico molto grande e ci sono tre centimetri che separano questi sono gli italiani del nord nella linea rossa centro nord e quelli della linea tratteggiata sono italiani il mezzogiorno vedete che è un paese che non è riuscito a chiudere questi divari sono aumentati anzi questo è quello che accade a quasi tutti gli indicatori fra le due guerre poi arriviamo qui a un divario un po meno marcato ma ancora diciamo ampio poi diciamo per questo periodo abbiamo meno interesse perché abbiamo indicatori molto più potenti per indagare i fenomeni che ci interessano però diciamo il lato che rende molto interessante l'analisi delle stature ve lo faccio vedere nella diapositiva successiva che è una bella pagina della storia italiana per fortuna c'è allora questi sono questa è l'immagine dell'italia sono siamo a livello provinciale i colori rossi indicano stature corte nella misura in cui accettate di prendere la statura come un indicatore del buono cattivo ambiente epidemiologico ma più in generale economico vedete che c'è una questione meridionale presente da subito questi sono i nati nel 1850 questo ritrarrebbe il divario nord sud e nel 1800 le soglie diciamo dell'unità questa mappa si fa prima della della prima guerra mondiale si trasforma in una maniera che come vedete il nord diventa strepitosamente verde cioè strepitosamente alto e ci sono molti miglioramenti anche al sud molti miglioramenti anche assunte e c'è un dato che è particolarmente interessante di questa nostra storia non c'è una singola provincia che subisca un peggioramento delle condizioni di vita o delle condizioni di salute non ce n'è una sola questo cioè ci dà un'idea da cui il titolo di questa di questa diapositiva della natura benevolente della nostra industrializzazione in molti altri paesi non è stato così ci sono state aree in cui alcune zone hanno subito un deterioramento delle condizioni di vita e l'urbanizzazione tipicamente crea almeno temporaneamente delle pressioni che diciamo nocive per la salute che si vedono delle flessioni e nella statura questo non è accaduto quindi quello che impariamo da qui una cosa molto importante ogni singola provincia del paese ha registrato un miglioramento e questo non è ovvio non è stato così in spagna non è stato così in inghilterra non è stato così negli altri paesi per cui sappiamo qualcosa e secondo dato è che naturalmente alcuni alcune zone sono cresciute molto più rapidamente delle altre il nord che è diventato molto più verde di quanto non lo sia diventato il sud d'accordo quindi questo è un aspetto che stiamo dicendo di un paese che ha corso tutto nella stessa direzione è quella giusta ma una parte ha corso più velocemente e questo ha causato naturalmente un allargamento della forbice fra le due fra le due aree questo è quello che impariamo qui c'è sempre un tratto è bello la diffusione del benessere e un tratto forse meno che è quello della non tutti naturalmente sono andati alla stessa velocità alcuni sono andati un po più piano un secondo tratto naturalmente una seconda divisione è quella di genere in questo caso c'è una forbice che si apre fra i maschi e le femmine nel secondo dopoguerra l'anno come vedete insomma è una forbice che diventa importante e credo di farvi vedere qui la stessa questo è lo stesso grafico in cui vi faccio vedere l'italia che questa linea scura questa è la differenza di morbidi anni fra gli uomini e le donne quindi siamo un livello molto basso che cresce nel tempo abbiamo il 1900 dove sta qui questo è il nostro massimo nel 1979 l'anno in cui è più ampio il divario fra le donne e dei maschi sono circa 7 e anni mi sembra e mezzo o qualcosa del genere dopo di che oggi si attesta intorno ai 4 e mezzo quattro anni e mezzo questa è la lunghezza di vita la supera la fazione che si registra ma come vedete l'italia per lungo tempo a un divario stando questi numeri più bassi di altri paesi per i quali abbiamo informazioni la cosa che la spiegazione poi queste solo una se riuscissimo andare avanti si sarebbe molto bello sì grazie forse è arrivata la versione giusta della acs e stiamo finendo però pensavo per rispetto a voi di mettere un secondo solo la la versione giusta ma non riparto dall'inizio è no sì per questo e coglie impreparato sulla francia 61 crollo adesso vediamo prego in altri paesi no cioè in italia la prima e la seconda guerra non adibiti b e come se dei dati fossero carenti soprattutto la prima guerra perché qui ci si aggreghi la morti ci sono stati certamente la germania nella seconda ho detto qua la germania non c'è però almeno l'italia nella prima guerra dovrebbe avere un piccolo probabilmente lì le statistiche non hanno colto questo fenomeno se ci sono ragioni no no perché c'è ci sono e come ci fossero di buchi di rilevazioni assolutamente la mettiamo nella prossima versione le pecette sulle due guerre mondiali nella prima e nella seconda dopodiché questo non risolve il problema nel 1871 ma sospetto che sia questo il motivo assolutamente prego c'era un picco la fine della prima guerra mondiale penso fosse la spagnola invece lì c'è la pandemia spagnolo si che sia va bene adesso questo era solo una slide che mi serviva per nell'economia del tempo per mostrare l'esito di un paper recente di graziella caselli in cui spiega ma come mai e come mai siamo riusciti dal 79 ad oggi quasi a dimezzare il divario di genere nella speranza di vita e ho trovato molto simpatico dopo una analisi tecnica molto impervia la conclusione di graziella che dice non è tanto le donne che hanno iniziato a fumare come talvolta si si questo è vero certamente ma l'analisi della caselli ci dice che sono e questo diciamo evidenziato nel testo in blu sono gli uomini delle generazioni più recenti che hanno capito che devono invitare i comportamenti femminili quindi gran parte della riduzione del gap maschi e femmine perché c'è stata una comprensione da parte degli uomini delle corti più recenti di dover seguire gli stili di vita delle donne ora questo è un dato questo è un grafico che mostra e secondo me è molto interessante mostra qui la difficoltà del processo di convergenza allora qui nelle nell'asse verticale o riassunto qui diciamo dietro questo grafico c'è la ricostruzione della speranza di vita a livello regionale quindi diciamo circa venti regioni per ogni per ogni anno la lunghezza della barra è tanto più lunga e la barra tanto maggiore è la differenza fra la regione più longeva pensò la liguria il piemonte e la regione meno longeva la calabria tipicamente qui non ci sono scritte perché un po cambiano nel tempo i dati non sono neanche molto certi e quindi la lunghezza della barra vi mostra il bonus di un bimbo o una bimba che nasce in una regione rispetta un altro quindi nascere in calabria rispetto la liguria se queste erano le regioni più più e meno longevi fa una differenza di 10 anni in media questo è il differenziale che tiene come vedete per tutto il periodo dell'italia liberale fra le due guerre il aumenta e diventa di circa 12 anni e oggi diciamo il periodo medio è di 5 credo che negli ultimi anni ma qui forse ci sono esperti si sia dapprima assottigliato e da ultimo negli anni più recenti credo che ci sia evidenza di una divaricazione già in atto da qualche anno cioè di riapertura della forbice ora è un altro modo per per mostrare questo grafico è quello di mostrare in questo caso avete questa matassa di fili grigi che sono le regioni però questo vi mostra la speranza di vita e al centro nord e mezzogiorno il un elemento di chiusura c'è esattamente all'indomani del secondo dopoguerra nel saggio scritto col professor della dottoressa francisci ipotizziamo un diciamo spiegazione che passa per l'introduzione degli antibiotici che come sappiamo sono più efficaci e debellare malattie infettive più tipicamente associate ad età più giovani a loro reintroduzione degli antibiotici associati a una struttura demografica più giovane ne regioni meridionali spiegherebbe aumenti dei benefici distribuiti a maggiore diciamo favore delle regioni meridionali questo che vediamo è una pausa perché qui si inizia già ad intravedere come in realtà vi sia una forbice che si sta riaprendo in maniera mi sembra abbastanza abbastanza chiara allora dal punto di vista degli indicatori di cui siamo riusciti a ricostruire la pole dinamiche questo grafico vi mostro cosa succede chi guadagna e chi perde diciamo così che chi guadagna di più guardando alla distribuzione delle morti per età e per genere questo grafico qui riguarda l'italia per il primo dato di cui disponiamo 1872 vi fa vedere che molte morti sono concentrati nei primissimi anni di vita nell'asse verticale c'è l'età della popolazione quindi le barre lunghe qui vuol dire che muoiono molte persone giovani poi ne muoiono relativamente meno nella fase centrale della vita e poi abbiamo un quello che di solito ci si aspetta cioè la le morti maggiori si dovrebbero concentrare nella parte alta delle età questa è la trasformazione a distanza di quarant'anni come vi faccio vedere come si come si modifica questa questo indicatore nel corso dei 150 anni qui inizia a prendere la forma più moderna che siamo nel secondo dopoguerra e questa è l'immagine tipica diciamo di un paese moderno in cui sostanzialmente abbiamo la il fatto che si muore l'età giusta si muore quando si è anziani con questa asimmetria un po legata al fatto che sono le quindi diciamo i bambini escono diciamo dalla da questo il dato più più però come vedete è questione è molto soggettiva stabilire quanto e rapido il crollo della mortalità infantile i confronti internazionali mostrano che non siamo stati molto veloci soprattutto nel secondo dopoguerra non siamo stati molto veloci questo questo è quello che intendevo questa è la mortalità infantile quindi decessi entro il primo anno e nell'asse verticale 150 anni nella soleggiata le l'italia è questa rossa e quello che vi fa vedere semplicemente come a partire dal secondo dopoguerra vi siano paesi come la spagna come il regno unito in cui non regno unito il rigetto la germania vedete che qui riescono andare giù molto più velocemente di quello che non riusciamo a fare questo è semplicemente per dire che adesso se dovessimo fare un analisi congiunturale abbiamo che anche la velocità è un fattore di cui tenere conto tuttavia arriviamo al 1961 con ancora un divario e vedete sostanziale c'abbiamo che per ciascuno che muore in toscana ne muoiono due in campagna se guardiamo che non è proprio il mio mestiere ma insomma a distanza di 50 anni interrogo quello che mi dice l'istat ieri sera è l'istat ieri sera mi dice che in calabria registriamo quattro decessi punto 7 per mille nati vivi e in piemonte 1 e 6 quindi queste sono questo è la sintesi di un documento che è lì per dire dove siamo questo esula un po dalla nostra carrellata di lungo periodo però è evidente che abbiamo delle ampi margini per la chiusura di questi divari le conclusioni e beh ve le pongo in forma un po più basta grafici in forno più narrativa parto da questo medico bolognese il quale al quale venne affidato un'inchiesta che dovrà riferire al senato del regno le condizioni del neonato regno e ho trovato molto belle le parole con cui si espresse cere pallide sempre di carne morbidamente impastate macchine gracili e frolle costituzioni questa era la descrizione per ricordarci è una descrizione così suggestiva per ricordarci quello che abbiamo visto e non visto nei grafici della speranza di vita ed altri che abbiamo visto non visto cioè della tremenda arretratezza che caratterizzava lita nel 1861 molto più importante di quella che si può cogliere dal da altri indicatori monetari la salute degli italia poi sappiamo che c'è lieto fine nel senso che abbiamo raggiunto questi questo vertice della longevità e se confrontassimo i risultati ottenuti in altre dimensioni del benessere l'istruzione lavoro minorile quello che può venire in mente non c'è non c'è pagina più di cui essere più orgogliosi di quella della salute in termini di ciò che siamo stati in grado di raggiungere non abbiamo non abbiamo indicatori che ci mostra nella storia di maggiore successo la e nella prima fase quello che vi ho mostrato e qualcos'altro che non vi ho mostrato porta a suggerire l'importanza di fattori che hanno giocato un ruolo fondamentale è il punto su cui vorrei diciamo lasciarvi una sottolineatura è che uscite di qui i libri che raccontino del benessere degli italiani basati su cose diverse dal pil sui 150 anni non ci sono equilibri quelli che ci sono vi racconto nella storia basata sul pil sul prodotto interno lordo quella non è la storia che abbiamo raccontato oggi guardando questi indicatori perché la storia che abbiamo raccontato oggi una storia di miglioramenti che partono subito che hanno tempi diversi conseguono mette in tempi diversi quindi la storia basata sul pil davvero non rende un buon servizio storico a raccontare i guadagni i progressi il tempo e con cui gli italiani hanno raggiunto le condizioni di salute nel secondo ruolo nel secondo dopoguerra naturalmente questo è un campo come vale per tutti i paesi abbiamo i progressi che sono tribù insomma capiamo e sappiamo che cosa che cosa cosa ha consentito il miglioramento delle questo mi fa venire in mente che purtroppo nelle diapositive non viste avevo inserito dei bei grafici in cui facevo vedere l'evoluzione delle cause di morte e le cause di morte si riassumono però nessuno a parole ma abbiamo un crollo delle malattie infettive che precede proprio precede il decollo del prodotto interno lordo quindi sono altri non è non è il benessere economico in sé chi è consentito questo traguardo di abbattere la mortalità infantile di far decollare le altre statistiche nel secondo dopoguerra abbiamo invece il ruolo della medicina dell'azione pubblica e questo diventa sinergico per naturalmente quel punto ci vogliono anche i quattrini naturalmente per implementare e trarre vantaggio di queste da queste miglioramenti ora come cittadino non può non venirmi in mente questo articolo della costituzione e la mia lettura questo è l'articolo conoscerete l'articolo 32 ci dice la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti allora naturalmente alla luce delle evidenze che abbiamo visto seppure di corsa la mia personale lettura e che e rimasto una lettera d'intenti ancora non siamo riusciti a rendere ad attuare questo questo principio del articolo 32 se guardiamo le tendenze che non è proprio esattamente il mio compito ma insomma mi pare che siano già visibili elementi di preoccupazione vi ricordo la lunga premessa è che abbiamo fatto sul contesto economico cioè un paese in cui le disuguaglianze aumentano tanto la povertà è in grande aumento questo rende più difficile l'accesso rende più difficile l'accesso a cure adeguate eccetera eccetera quindi questo è un è l'accordo di tenerci da tenere a mente ciao l'ultima conclusione che un ottimo argomento per aperitivo che forse ci aspetta che è questo allora questo è un grafico terribile è un grafico che è fatto così ci perdo due minuti smari date perché vi riempirà di amarezza allora nell'asse orizzontale ci sono gli anni questa volta gli organizzati per decadi e mi sono chiesto prendiamo la prima decade quelle del 1861 1870 qual è il peggior paese al mondo in termini di tasso di crescita durante quel decennio la risposta è cina questo numeretto qui il peggiore è tutta questa linea qui sono i peggiori paesi del mondo nella stessa decade mi sono chiesto qual è il paese che cresce come media nel decennio più veloce in tutto il mondo la risposta è news il alla nuova zelanda non mi chiedete perché perché non lo so facendo questo esercizio si ottiene questo grande cono che dimostra nel tempo come i paesi sotto i paesi peggiori si alternino e i paesi così come paesi migliori la traiettoria qui in mezzo la nostra italietta questa vedete tratteggiata questa è l'italia che arriva nel decennio 2000 2010 a essere proprio il punto di sviluppo inferiore cioè il paese nel mondo scartati i paesi che hanno meno di 300mila abitanti scartati i due paesi che hanno il petrolio sono scartate una manciata di paesi che per quale ci qualifichiamo come paese peggiore ora non è mio compito in questa sede argomentare che dice il paese è in una condizione di declino ma supponiamo per un secondo che lo sia questo è un piccolo grafico ma è un argomento per l'aperitivo e questo quando un paese in declino se lo è si sviluppano c'è un bellissimo libro scritto da un signore americano che si chiama friedman benjamin friedman nel 2007 che si chiama the moral consequences of economic growth ci spiega cosa succeda una società quando smette di crescere quello che succede argomenta questo autore è che nella società si sviluppano dei valori che diventano un ostacolo alla crescita economica quali sono è una tendenza alla chiusura una tendenza alla intolleranza perché naturalmente in assenza della prospettiva della crescita se la stagnazione si prolunga per troppo tempo allora si sviluppano questi sentimenti queste queste questi che si affermano poi si traducono in all in in in atteggiamenti questo fa sì che parta un circolo vizioso ovviamente noi sentiamo questo argomento fuori dall accademia come una sostanzialmente ritorno o ricerca di condizioni migliori che riguardano il passato quando cioè si cresceva sostanzialmente allora in generale le cifre che noi abbiamo visto non danno spazio alla nostalgia non c'è spazio per essere nostalgici nel mondo che abbiamo visto in passato si moriva prematuramente c'era purtroppo non abbiamo visto tanti grafici per qualche problema tecnico ma c'erano crisi molto più frequenti era un mondo in cui nessuno vuole tornare quindi questo tipo di atteggiamento di guardare un po indietro non è supportato non è un posto in cui vogliamo andare in porto in cui tu vogliamo tornare se vogliamo guardare avanti e questa è la mia ultima considerazione allora e serve una una cosa che uno studioso che si chiama giovanni bocchieri uno storico economico di princeton ha scritto un bellissimo libro che si chiama del calcio o chrome in cui fa un passettino avanti rispetto alla centralità che spesso a nelle nostre discussioni il tema dell'istruzione che importante coltivare education siamo indietro con indicatori pisa tutte queste cose sapete non le gestioni italiani stanno scivolando un pochino su questi mochis dice non basta più non basta più l'istruzione non è più sufficiente per riuscire a stare sulla frontiera e crescere serve una cultura che cosa vuol dire una cultura serve non solo l'istruzione questa ormai è una condizione necessaria ma non è più sufficiente serve comprendere come fare a gestire tutte le tensioni che si creano quando un paese sviluppa s'accorge che non riesce più a crescere la tendenza a chiudersi la tendenza a sollevare muria ergere muri a tendenza a rendere cioè un divario allocativo se la torta alle stesse dimensioni gioco forza bisogna avere una fetta più grande il gioco diventa quello e lì partono questi ricerca della rendita tutti i valori che non sono quelli che servono per la crescita allora mochis dice serve una cultura della crescita cioè capire che per fare questo bisogna gestire queste tensioni che nascono nella società e per farlo bisogna avere qualcosa di più dell'istruzione bisogna capire cosa serve per crescere ed è secondo aggettivo che la mia modesta giunta è l'inclusività questo serve nel nostro discorso di oggi perché se non è una crescita inclusiva cioè se non è una crescita che raggiunge i segmenti più svantaggiati della popolazione i nostri indicatori che della salute e qualunque essi siano peggioreranno in maniera drammatica si polarizzeranno e creeranno le basi per diciamo che tutta una serie di dinamiche che sono ben note in cui il tessuto sociale inizia ad essere messo sotto sotto sotto tensione in maniera molto vistosa un fenomeno peraltro già in già in corso io credo quindi la cosa che qui emerge che il mio pensi della riflessione conclusiva è che questo aumento delle disuguaglianze che abbiamo visto unito questo ormai strutturale incapacità di invertire il trend e ha delle ripercussioni che sono già visibili nella nelle misure di disuguaglianza degli indicatori sanitari ma sospetto che sia un processo molto non lineare e che la chiave per per uscirne sia questa difficilissima ricerca di una cultura della crescita su cui serve riflettere io credo assai anche per le disuguaglianze della salute grazie mille allora avevamo detto che non c'erano domande alla fine ma se ci sono le possiamo fare visto che alcune diapositive erano in bianco che ci consentono di fare le domande prego sono sono vincenzo atella e sono anche coautore del professor vecchi volevo solo aggiungere una notazione in una delle slide che è stata presentata giovanni ha fatto vedere che continua a esserci uno zoccolo duro di persone che con problemi di sottonutrizione questo è sicuramente importante ma la cosa ancora più interessante che lui non ha fatto vedere ma che insomma esiste e che insieme a questa sottonutrizione c'è una notevole fetta della popolazione italiana che soffre di malnutrizione cioè significa che noi abbiamo persone che non riescono a raggiungere le calorie e minime e abbiamo tante persone soprattutto adolescenti che stanno ben oltre quello che dovrebbe essere il limite della ottimale di calorie e l'insieme di queste due cose è chiaramente ancora più esclusivo perché è un problema non è solamente un problema italiano è un problema un poco mondiale questo di avere diciamo un numero di persone sottonutrite il numero di persone malnutrite che diventano sempre più grandi rispetto al numero di persone che sono correttamente nutrite e questo diciamo per tutta una serie di problemi che attiene soprattutto nell'età adolescenziale anche prima a come creare condizioni per cui patologie croniche poi nell'età adulta si possono si possono sviluppare come dire ci dà una visione quella che non è presentato ma che comunque anche da questo grafiche altri calci prima cioè che le cose nei prossimi anni potrebbero diciamo non essere così belle come le abbiamo viste fino adesso e faccio una cosa di pubblicità domani mattina poco della sostenibilità bene della della salute alle nove e mezza sì io sono dalla zuanna tempo abbiamo spesso di queste cose quando ci vediamo quindi volevo condividere alcuni ragionamenti loro intanto devo dirti che forse sono un pochino meno pessimista per un po di cose per esempio secondo me l'articolo 32 della costituzione è vero che non è attuato del tutto però abbiamo visto anche prima l'intervento gruber si che annuncia quello del padre dell'obama kern ecco il quale lui mostrava parlava lo dava l'italia nel senso che diceva in italia a differenza di quello che sia degli stati uniti e in altri paesi le cure di base sono garantiti a tutti di base non udire le aspirine vuol dire con si ammala gravemente si va in ospedale e ti vengono portati alle cure serie bene a differenza per esempio negli stati uniti dove c'è 20 milioni di persone che prima dell'obama che erano non coperte e col trump che aree di sogno di diventare un onco parte di nuovo insomma ecco tanto per dire allora la domanda è avete provato a scorporare un pochino l'effetto se si riesce del particolare dal 78 dal sistema sanitario nazionale cioè un sistema sarà nazionale noc e almeno si dice universale si dice così cioè in che modo è intervenuto sulle diseguaglianze cioè è riuscito a a intervenire in modo importante ecco ben sapendo che la materia è molto infida molto fino al 30 anni fa 40 anni fa erano i ricchi che morivano di più di infarto rispetto ai poveri c'erano anche le malattie del benessere no che venivano chiamate adesso ci sono ma sono diverse perché se c'è più consapevolezza insomma tutta una serie di cose per cui è veramente una materia su cui io vi vi ammiro molto perché so che hanno diano difficoltà enorme riuscire a lavorare su sta roba è un'altra cosa sulla nutrizione se posso chiaro che è una cosa di cui si parla da un secolo si discute quindi voglio dire non è che sono cose semplici però è vero che in epoca pre diciamo prima della rivoluzione della medicina almeno quello che ci dicono i demografi storici che la mortalità era la stessa per i conti marchesi e per i poveracci nel senso che anche se alcuni mangiavano benissimo altri mangiavano quasi da da schifo però alla fine quello che contava era che ti ama la vidi perché tpt graffia vi quando con un chiodo come di questo tipo eccetera ecco per cui anche qua non è che rischiamo di sovrastimare un pochino l'effetto della nutrizione cioè nel senso che in realtà noi abbiamo visto miglioramenti enormi anche in alcune ospitato al veneto in particolare in alcuna fase dell'ottocento miglioramenti importanti della mortalità infantile ma con tassi di nutrizione nella seconda metà per esempio nel periodo asburgico assolutamente non crescenti insomma non migliorata certo che sono andati difficili eccetera e se posso chiedere l'ultima cosa dici qualcosa dei tuoi libretti che sono cose fantastiche dai libretti di consumo così condivide anche con loro un po di cose che stai facendo buonasera lei prima aveva fatto notare che la salute pubblica nella storia italiana ha anticipato il miglioramento del pil volevo capire se c'era stata una vera stretta correlazione con questo c'è nel senso che è proprio il miglioramento della salute pubblica ad aver dato il miglioramento poi del pil in italia grazie l'ultima così a rispondere se posso c'è spazio proprio mi rivolgo allo storico abbiamo visto che nei primi 50 anni dall'unità d'italia il pil non è aumentato cioè sostanzialmente rimasto invariato il pd italiano però abbiamo visto una riduzione consistente della povertà l'ha toccato veramente come fattori finali in quelle di finali però mi interessava si può fare un approfondimento su quali sono stati i fattori che l'hanno ridotto perché a parità di pile o c'è stato un fenomeno di redistribuzione del reddito che mi sembra strano in quell'italia liberale però forse vi chiedo allo storico io non ricordo più forse non ho mai studiato o ci sono stati invece più che una redistribuzione del reddito quindi un aumento delle fasce meno abbienti della rete magari ci sono stati interventi pubblici quindi in qualche forma di redistribuzione un attrezzo l'intervento pubblico sussidi alimentari sussidi materiali le mense per i bambini altre forme di sostegno che hanno ri che hanno sottratto con una certa percentuale consistente dalla fascia di povertà grazie una sera professore innanzitutto complimenti per la bella presentazione non fatto disturbata dalle difficoltà tecniche la mia domanda si basa su una parte del suo titolo in ricchezza e povertà nell'italia unita appena si partita che si parlava dell'articolo 32 della costituzione invece mi vorrei concentrare sugli ultimi 16 anni cioè dall'agosto del 2001 da cui eni in un momento da cui è in atto il processo di federalismo sanitario allora io volevo sapere se voi avevate osservato con evidenze empiriche un impatto di questo progressivo autonomia regionale in termini appunto di impatto sullo stato di salute dei cittadini italiani e di aumento riduzione delle disuguaglianze grazie tutte difficilissime queste domande e allora zampiero l'impatto della ragione il tema era non bisogna essere così pessimisti in fin dei conti se pensiamo gli americani e se guardiamo altre realtà non bisogna essere così pessimisti questo condivido in pieno quindi è una notazione opportuna e tutta la nostra storia ci abbiamo sempre questa tensione se la guardiamo in isolamento e guardiamo la traiettoria della nostra italia giungiamo a certe conclusioni quando ci confrontiamo ad altri paesi naturalmente le conclusioni cambiano e questo si applica in entrambe le direzioni abbiamo fatto meglio abbiamo fatto peggio quindi lo condivido il punto che la precisazione che hai fatto l'impatto del sistema sanitario nazionale cioè di queste grandi grandi cambiamenti istituzionali e io da un punto di vista econometrico non è il mio mestiere ma non l'ho cercato di identificare ma lo abbiamo gli studi dopo lo show latella e da altri l'abbiamo ben segnalato cioè c'è un contesto con la riforma ospedaliera del 68 in cui evidentemente bisogna mettere dentro il quadro dentro il fattori quindi chiamiamo le istituzioni quindi non le abbiamo potute datare misurare perché la presentazione descrittiva che ho fatto questa questo pomeriggio aveva lo scopo di delineare un po i lineamenti di lungo di lungo corso quindi premessa per un appetiti più curiosità più importanti sono stati nominati è però non saprei quantificare per lo meno non sono neanche al corrente di studi che questo facciano quindi è una bella domanda ma non c'è una risposta la nutrizione e è il se non sbaglio che poi qui il maestro sei tu non sono io è un ruolo a cui l'importanza della nutrizione dice ma io credo che fossero schofield weekly che avevano sollevato anche questo aspetto dicevano ma guardate come può essere la nutrizione responsabile dei miglioramenti della salute in fin dei conti essere re può essere poveraccio in un'epoca pre industrializzata si muore più o meno con lo stesso con lo stesso tasso dopo di che il signore che ha portato dentro questo questo fattore alla rilevanza della nutrizione sappiamo bene è un epidemiologo mcewan e ad altri che i quali viceversa hanno sostenuto quindi un dibatto hanno sostenuto il contrario quindi non ti so dire se il gradiente nel caso dell'italia non lo conosco il gradiente causa una maggiore mortalità legata al censo legato alla gestione da economica ancora non ce l'abbiamo probabilmente probabilmente accolgo volentieri il tuo invito a raccontare un secondo la i dati dei bilanci di famiglie probabilmente abbiamo la possibilità vorrei solo fare capire la complessità del complice che difficoltà c'è nel legare lo stato di salute alle condizioni di reddito una difficoltà è la non disponibilità dei dati e molto poco divertente come risposta ma non abbiamo i dati per farlo e tantomeno lo abbiamo per il secolo scorso mi ricordavo durante la presentazione come per capire gli aspetti distributivi cioè le differenze in questo caso ci stiamo concentrando fra ricchi e poveri diciamo così condizioni di salute degli uni e degli altri per potere fare questo tipo di analisi dobbiamo avere i dati dei redditi degli italiani no 1 non il pil non avere un campione di dati per poi ordinare i redditi identificare chi è ricco e chi è povero e poi vedere se ci sono delle difficoltà la difficoltà di questo esercizio è che le indagini campionarie nascono in italia nel secondo dopoguerra la prima indagine dell'istat è del 1968 per il 1968 noi abbiamo una pubblicazione di 40 pagine perché non sono sopravvissuti l'italia un paese che ha distrutto quasi tutto il proprio materiale storico cioè tutti i dati raccolti nel 1900 1968 dall'istat le schede di questionari in cui chiedevano le famiglie come stai che reddito ai dove tutte le domande che ci servirebbero per rispondere a queste domande sono state mandate alla croce rossa tutti i censimenti le schede dei censimenti della popolazione tutto stato mandato al macero per aiutare la croce rossa qui non siamo più in grado di seguire i nostri migranti non siamo più in grado di fare tante ricostruzioni storiche se anche le avesse conservate quindi l'istat è stato il primo produttore diciamo di statistiche ufficiali e siamo nel 1968 ma non avrei non abbiamo i dati che sono sopravvissuti in quanto mandati al macero i primi sono del 1980 i primi dati per cui potremmo iniziare a fare qualcosina la banca d'italia che l'altro ente che raccoglie questi oggetti pubblica per la prima volta e dai dati disponibili per il 1977 quindi come abbiamo fatto a mostrare dati che vanno indietro nel tempo questo mi serve questa qua vi faccio vedere con la moneta ti faccio vedere i due ragazzotti di cui vi ho detto prima cosa che erano i gemelli altre questa era la figura di cui abbiamo parlato prima dell'impatto delle stature sul solo per far vedere che era vero che c'erano nelle positive bianche no allora tornando ai dati disaggregati allora il progetto che ci ha consentito invece di raccontare la storia distributiva che è questa sostanzialmente sia della povertà ma diciamo questa della disuguaglianza è che per il periodo che precede vedete questa questa è l'istat che la banca d'italia di cui vi dicevo con i dati mandati al macero però abbiamo fatto un po di salti mortali e siamo riusciti a stimare questi numeri questa è l'indagine del 1948 fatta dalla doxa la doccia vi ricorderete è una credo che esiste tuttora venne creata nel 46 e fece un'indagine strepitosa a livello nazionale per il 48 quindi abbiamo questo abbiamo non sappiamo nulla di quello che accade in mezzo per il periodo più antico abbiamo questo andamento che spiega in maniera un po erratico la distribuzione per questo periodo invece c'è questo progetto di ricerca in cui nell'arco di circa vent'anni ho raccolto circa 20.000 bilanci di famiglie che sono conservati negli archivi le famiglie hanno donate a un patrimonio unico che ha consentito di fotografare intervalli di dieci anni la distribuzione dei redditi delle famiglie e porre le basi per iniziare un po a capire come sono andate le cose dal punto di vista distributivo e quindi tutti questi puntini qui che dicono che la disuguaglianza ha seguito se crediamo queste stime questo andamento in italia sono state rese possibili da questa raccolta di contabilità di famiglie che ci hanno potuto dare un'idea della distribuzione del reddito questo mi porta a rispondere alla una delle altre domande il pil come è stato possibile giustificare i miglioramenti con un pil stazionario beh il pil il grafico naturalmente lo schiaccia tantissimo perché tiene dentro tutti i 150 anni in realtà ha un suo trend gentile in cui aumenta più velocemente degli ultimi dieci anni recenti quindi siamo sopra l'uno per cento nei primi 50 anni il grafico quando si descrive il lungo periodo ovviamente si semplifica eccessivamente lo mostra piatto ma in realtà la sua dinamica ce l'aveva si aggiunge una tendenza distributiva che qui è molto schiacciata questo è un indice sintetico molto brutale vista dicendo che qui non è che poi è cambiato tanto e non c'è una grande azione è un di vaga ma sembra un po stazionarie quello che si può fare che non odia positivo e qui per farvi vedere è che dietro questi numeri sintetici ci sono dei guadagni distribuiti in maniera molto diversa nel periodo nei diversi periodi storici qui c'è stata una redistribuzione abbastanza favorevole alla alle classi meno abbienti che dovrebbe tornare con un discorso di povertà che diminuisce ma non esageriamo l'ho neppure troppo e la povertà dove era era prima diminuisce e la cosa divertente qui non c'è il tempo ma in questo periodo aumenta molto anche la dimensione della popolazione quindi in termini di numero di teste la popolazione qui sta aumentando talmente tanto che questo andamento ottimistico come percentuale non è supportato da dai numeri assoluti quindi in realtà sarebbe stato opportuno anche un diciamo una precisazione in questo senso che emerge un quadro un po meno pessimista chiudo dicendo dal 2001 sì io ho voluto tenere il diciamo il radar sui 150 anni quindi non mi avventuro per uno storico e poco prudente entrare nel presente ma è chiaramente visibile una tendenza alla divaricazione credo che gli interventi in questo festival portino molta evidenza le dinamiche si stanno di nuovo allargando certamente io credo di avere forse no la sua non ho risposto aspetti aspetti no va bene il legame col pil e con la salute diciamo è uno di quei legami che non si riescono a districare perché appena 16 zarda a dire che è stata la salute il professor dallagiovanna 19 che i poveri morivano al tasso dei ricchi e ha ragione appena si dice che era il reddito no perché in realtà a parità di reddito aumenta quindi era quella complessità io non sono ancora al corrente di studi in cui si riesca ad attribuire hicks per cento è dovuto a miglioramenti delle conoscenze hicks per cento a miglioramenti del reddito e hicks perché perché sono sinergici fra di loro sarebbe fa credo anch'io non non ce l'abbiamo ancora questo quindi la cosa importante è avere un senso io credo dell'importanza relativa di questi fattori nelle diverse epoche la mia lettura e che in questa fase la nella fase iniziale gli aspetti di nutrizione e quelle cose se era un mondo più semplice di diffusione delle conoscenze di base abbiano giocato un impatto un po più importante che non quello del reddito che gioca un impatto molto importante in una fase più avanzata nell'economia bene grazie a tutti per la vostra attenzione disponibilità e buon proseguimento con il festival arrivederci
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