Crescita, finanza e sostenibilità: prospettive e sfide per l'economia italiana
Incorpora video
Crescita, finanza e sostenibilità: prospettive e sfide per l'economia italiana
In Italia emergono i primi segnali di un recupero, che si prefigura lento, verso una verosimilmente nuova normalità. Nel sostenere la ripresa andranno affrontati i nodi strutturali dell'economia, con riforme volte a favorire l'innovazione e la crescita del capitale umano e, non solo in Italia, la transizione a un'economia più sostenibile, anche con il contributo delle banche centrali.
andrà buongiorno e benvenuti questo ennesimo appuntamento con il festival dell'economia con un illustre ospite perché ci ha onorato della sua presenza a un festival dove sappiamo che le presenze sono piuttosto diradata a meno di pubblico il governatore della banca d'italia ignazio visco che saluto e ringrazio appunto per essere venuto fino a trento un giorno partecipare al festival e io darei subito diciamo nel nel tema del del festival che quello come lei saprà della crescita della finanza e della sostenibilità per chiederle governatore che cosa possono fare le banche centrali in particolare o cosa stanno già facendo per la sostenibilità insomma sotto il tema è fondamentale questo lo capiamo è chiaramente anche l'idea di immaginare un festival su questi temi 3 co feed io credo che dopo quello che stiamo vivendo resterà ancora ancora più importante perché come abbiamo capito anche dalle iniziative europee i due temi cruciali sui quali noi giocheremo il nostro futuro sono quelli della innovazione della sostenibilità su questo le banche centrali si stanno muovendo da parecchio ricordo anche iniziativa fondamentale di marcarne quando era governatore banca d'inghilterra ma soprattutto presidente del financial stability board nel mettere enfasi su le implicazioni anche sul piano finanziario dei rischi rischi climatici rischi rischi sull'ambiente che si può fare che cosa si sta facendo da un lato la gestione dei rischi da parte degli intermediari è all'attenzione delle autorità di vigilanza quindi banche centrali in alcuni casi sono anche come il nostro sono anche autorità di vigilanza è questa come gestire questi rischi è rilevante ma non si tratta di nuovi rischi si tratta degli effetti che il cambiamento climatico che i problemi che noi stiamo vedendo e che vediamo in prospettiva legati all'aumento della temperatura se fosse superiore uno e mezzo perciò un grado con grado vendola 5 nei prossimi nei prossimi 80 anni e questo pronto dovrebbe degli sconvolgimenti secondo tutte le statistiche veramente quasi irreversibile e quindi gli effetti di tutto questo sud e rischi sui quali gli intermediari si confrontano continuamente che sono i rischi di credito i rischi di mercato i rischi operativi e ci sono dei criteri di andare a degli standard andare a verificare su come questi elementi vengono incorporati nella valutazione dei rischi da parte delle banche stiamo definendo le modalità di tener conto di questi di questi effetti e verificheremo verifichiamo gli intermediari come rispondono sia dal lato dell'attivo sia dato della raccolta che tipo di strumenti in che tipo di strumenti vengono vengono essere impiegati e come si raccolgono i fondi per per soddisfare la domanda di credito la domanda gli attivi che le banche che le banche si trovano a investire il punto il punto rilevante qui credo sia però non soltanto questo e gli stress test come rivederli al per tener conto anche di questo quanto in realtà come i mercati possono effettivamente notare dando un ruolo rilevante ai rischi e rischi ambientali su questo vi sono una serie di criteri di metriche cosiddette isg environment ambiente social e di governance con di sos di sostenibilità che possono essere utilizzate per differenziare o per caratterizzare i portafogli queste metri che hanno vari livelli di attendibilità sono simili ai credit rating 6 ratings che vengono definiti dalle società di rating siamo moody's standard poor's fitch e così via però si differenziano per che cercano di andare a definire la qualità nella risposta a queste a questi rischi da parte delle imprese che emettono strumenti sul mercato titoli azioni e il problema e noi abbiamo fatto anche perché una delle attività che possiamo fare oltre quelle tra virgolette di dare più informazioni riguardo è anche quella di muoverci anche come esempio di che tipo di investimenti si possono fare con i nostri portafogli per cui noi come banca d'italia abbiamo negli ultimi anni spostato i nostri investimenti nella direzione di più vicina a soddisfare criteri e sg quali quelli che vengono dalle società che questi criteri e vanno a valutare e lo abbiamo fatto per portafoglio da certa dimensione oltre 10 miliardi di investimenti in azioni da parte nostra ma anche stiamo muovendo anche per la componente in etf cioè nei fondi nei quali investiamo il nostro portafoglio e poi le obbligazioni green bones e altro il problema che abbiamo trovato in questo è la affidabilità di questi criteri per cui ci sono una serie di lavori di studi che anche le banche centrali stiamo facendo noi in particolare abbiamo i nostri i nostri economisti i nostri funzionari hanno prodotto una serie di lavori che cercano di migliorare le informazioni psg che sono già contenute nei gli indici sintetici che vengono anche lì ci vengano dati e con tecniche di intelligenza artificiale di massa inverni sono riusciti a tirar fuori quegli indicatori che più possono caratterizzare il portafogli che rispondono a questi obiettivi quindi le banche centrali possono fare sia dato la supervisione sia dal lato dell'informazione sia dal lato dell'investimento dei propri fondi anche nella componente per la politica monetaria di investimenti corporate adesso c'è una dimensione green tra virgolette noi abbiamo circa credo con quasi il 10 per cento dei titoli corporate che investiamo che sono definiti sulla base di questi criteri grazie governatore a proposito di ambiente di sostenibilità lei sa che la commissione europea ha pubblicato le linee guida per il recovery fund è vincolata una quota abbastanza consistente di questi soldi che verranno spesi dai paesi per digitale ambiente oltre metà in italia come si possano investire questi soldi ma più di tutto siccome stiamo vivendo un periodo in cui le proposte sono tantissime le polizie sia le proposte che il governo ha raccolto ma si sa le proposte che che vengono fatte da da molti gruppi associazioni enti istituzioni e io ogni giorno credo di ricevere 12 documenti che fanno avanzo svolte quindi credo sia bene che proposte specifiche da parte nostra non vengano però contemporaneamente è evidente che possiamo andare identificare i ritardi che abbiamo e vi sono dei ritardi evidenti noi abbiamo dei livelli di esempio per quel che riguarda il la banda larga ultraveloce di di connessioni che sono tra i più bassi in europa media europea che dove stia il 60 per cento delle località che sono raggiunte da noi il 25 per cento tenendo conto che 25 per cento alla media nazionale nel sud sono molto più bassi quindi è chiaro che c'è uno sforzo diretto in quella direzione che va colmato e noi il digitale abbiamo visto è ormai con noi non è il nostro futuro e il modo di vivere e il modo di affrontare molte delle attività sociali economiche che tutti i giorni nelle quali tutti i giorni noi noi ci troviamo a confrontarci e su questo non bisogna avere infrastrutture adeguate quindi le infrastrutture digitali sono un qualcosa che che che non può essere trascurato su questo se ricordo bene io ho cominciato a lavorare su questo a lavorare a osservare questi problemi già già da alcuni anni anche nelle introduzioni finali del titolo non di quest'anno ma l'anno scorso ho messo in luce i ritardi ma i ritardi sono sono sostanzialmente due uno è appunto la nostra connessione alla rete da parte di imprese di famiglie e la seconda e gli skills cioè le competenze digitali su queste due noi siamo a molto in basso nella classifica se c'è una classifica a livello europeo e su queste non c'è niente da fare bisogna operare ma contemporaneamente c'è un problema io credo più sostanziale per la crescita del paese per il ritorno alla crescita noi abbiamo avuto un effetto molto duro da co big ma che si è sovrapposto a una difficoltà che già era da molti anni caratterizzava la nostra economia c'è la difficoltà di riuscire a crescere dando occupazione di qualità e in un contesto molto diverso rispetto a quello del nostro miracolo economico del nostro boom così vi è quello di un mercato molto ampio globale e di un'innovazione tecnologica molto forte di una demografia sfavorevole ora in questo in questo ampio contesto bisogna sicuramente continuare a fare le cose di cui abbiamo parlato sempre l'ambiente favorevole alle imprese per perché investano con ostacoli ridotti ma norme molto molto molto serie un'amministrazione pubblica efficiente un investimenti pubblici che ritornano essere quantitativamente e qualitativamente rilevanti tutte cose fondamentali ma in questo contesto in un contesto in cui non è più sui costi e sui prezzi che si decide il destino delle collettività anche del nostro paese a operare su due grandi direzioni luna e l'innovazione e questo del digitale chiaramente è un elemento fondamentale infrastrutturale di reti sulle quali sono sicuro che il governo metterà il massimo dell'attenzione con le imprese pubbliche e le imprese private anche che possono cooperare la seconda però è anche più importante in questo momento perché riguarda il livello di istruzione e di conoscenze che abbiamo nel nostro paese abbiamo sostanzialmente un livello basso di scolarità credo che abbiamo la metà del rispetto alla media europea dei nostri giovani raggiunge il livello di preparazione universitaria siamo su 24 su verso 45 cosa del genere abbiamo una percentuale di giovani che non è in uso in scuola che non lavora e che non ha una momenti di formazione professionale e su questo abbiamo una percentuale che sarà ordinariamente alta credo che nella fascia d'età 15 29 sarà circa oltre il 20 del 102 milioni di giovani che non si trova in queste condizioni e se pensiamo che questo vale soprattutto per il mezzogiorno più per mezzogiorno il problema è enorme e poi abbiamo però a lato di questo basso livello di istruzione sul quale c'è sicuramente da operare da operare con come si dice come si legge anche in alcuni articoli di fondo e qualche giornale recentemente preparando e motivando gli insegnanti nella scuola ma anche dotando io credo l'intero ciclo scolastico fino a università di risorse migliori più adeguate più più capaci di essere utilizzate nella preparazione vivere in un contesto come quello attuale molto diverso dal passato però c'è anche un problema di ricerca da noi la ricerca e la ricerca è essenziale anche per l'ambiente non è soltanto una ricerca diciamo generica però sulla ricerca noi siamo indietro abbiamo credo probabilmente cinque persone nell'attività di ricerca contro 9 10 nella media europea abbiamo un spesa in ricerca e sviluppo che è la metà di quella media dei paesi dell'ocse questa è una cosa che però noi sottolineamo da anni quando facevo il capo economista dell'ocse questa cosa valeva nello stesso modo con numeri diversi ma sempre la metà e quindi adesso stiamo 1 e 4 per cento della spesa per ricerca e rispetto al pil contro il 24 della media ocse una distanza enorme recentemente ho fatto un intervento alla a trieste per questa conferenza sulla ricerca in cui osservavo che in cina nel 2000 la percentuale sul pil era punto 1 e adesso è 2 2 la differenza è enorme noi eravamo un punto 9 di mussolini 1 e 4 ma loro tutto con una espansione del pil straordinario questo è fondamentale e abbiamo pochi ricercatori poche i brevetti poche ma ma abbiamo un ottima resa dei ricercatori italiani perché il cadore italiani hanno una capacità di influenzare il dibattito scientifico in modo in modo rilevante sulla base di citazioni hanno anche anche con indicatori sofisticati sia in generale sia nelle scienze e tecnologie quindi è un investimento che rende e servendo e questa è un'area per l'ambiente ovviamente non è soltanto questione di ricerca è una questione di produzione e di consumo la esther duflo parlava dell'importanza di cambiare i consumi sicuramente molto importante ognuno di noi può fare qualcosa dal ma poi servono delle infrastrutture servono infrastrutture efficienti nel trattamento dei rifiuti servono infrastrutture poi per fronteggiare i rischi e anche il di banca d'italia molto tempo parla dei rischi e idrici perché li vediamo un investimento in quella direzione aussies mitch e così via è un investimento che poi ti aiuta a evitare costi per il futuro che sono superiori al l'effimero beneficio che noi vediamo in termini di pil quando bisogna poi ricostruire ma il punto il punto non è soltanto i rischi idrici ma è proprio l'intero impianto che che riguarda l'energia e quindi noi abbiamo ottenuto risultati notevoli su questo piano negli ultimi anni ma ancora molto di più c'è da avere sul rinnovabile sulla riduzione della domanda energia possa tornare su un argomento perché lei ha toccato prima del momento che la banca d'italia ha trattato molto non ha mai dimenticata contra di molti governi da quello del mezzogiorno quest'estate biografici e fabio panetta ha fatto un'intervista in cui ha fatto delle proposte molto concrete e ha detto se non rilanciamo il sud adesso con questo enorme quantità di soldi che che pioverà sull'italia quando lo facciamo come dovrebbero intervenire governo è già intervenuto insomma ci sono cieco si è appunto sgravi fiscali eccetera ma che cosa bisogna fare lì ma insomma io credo che il mezzogiorno sia una questione che non si può affrontare con un dibattito breve la questione meridionale sulla portata avanti da più di un secolo e mezzo ed è un problema che non riguarda soltanto il mezzogiorno riguarda il paese nel suo complesso perché andò giorno vive un terzo la nostra popolazione e la distanza rispetto al resto dell'italia è la più grande distanza tra un'area e in via di sviluppo un'area sviluppata nell'ambito dell'unione europea probabilmente il reddito pro capite sarà la meta del resto del paese quindi c'è un problema di fatto oltre ad avere osservato una mobilità che c'è sempre stato dal mezzogiorno verso verso il altre aree del paese o all'estero ma che in questo momento è particolarmente rilevante per coloro che hanno un capitale umano tra virgolette più alto e che fare beh prima di tutto c'è sicuramente noi noi sappiamo un problema di strutture produttive e quindi le infrastrutture le infrastrutture che servono perché gli investimenti privati nel sud abbiano una possibilità di successo non è una questione finanziaria cioè certamente le banche nel mezzogiorno sono importanti abbiamo leggiamo tutti i giorni queste queste richieste di queste proposte di rafforzare il sistema bancario danneggiato abbastanza da da una serie di comportamenti ma in realtà ancor più danneggiato dalla depressione economica che è quella che quindi sicuramente sì ci sono da quel lato cose che si possono fare ma poi ci sono c'è anche da dire che problema non è soltanto un problema di investimenti pubblici ma è di efficacia e di tempi noi vediamo che i tempi gli investimenti pubblici sono nel mezzogiorno sono più o meno il doppio quasi che nel resto che che nel centro nord cioè sono molto lunghi e anche vediamo che le opere incompiute sono prevalentemente il 30 per cento investimenti pubblici italiani ha luogo nel mezzogiorno il 70 per cento delle opere incompiute e nel mezzogiorno quindi c'è un problema è chiaramente di amministrazione e quindi a lavorare sull'amministrazione ma poi bisogna lavorare anche e anche qui credo che sia sia rilevante sul la legalità nel suo complesso è evidente che ci vuole un ambiente nel quale le regole siano più rispettate ma questo riguarda sia la componente locale di amministrazione sia una un'attenzione forte a livello centrale e poi come dicevo prima il sud non ha per quel che riguarda la digitalizzazione una serie di connessioni sufficientemente adeguate per poter anche favorire l'investimento privato la scuola nel sud a un attualità sulla base delle statistiche che si vedono ogni anno che è inferiore per esempio trento è molto sopra la media europea ma molto è nelle nelle statistiche pisa queste che vengono fatte per comparare sulla base di standard facciamo comuni la preparazione dei nostri ragazzi 14 15 anni si vede che mentre il trentino sta ben al di sopra della media dei paesi dell'ocse nel sud ci sono molti irritanti e c'è molta variabilità soprattutto quindi ci sono delle realtà buone ma accanto ad alta buone ci sono tante realtà che non funzionano i tassi di abbandono ed è preoccupante perché perché c'è anche mentre c'è una tendenza complessiva del paese a migliorare in alcune aree del mezzogiorno c'è un distacco che cresce quindi su questo anche detto che scrivere l'accelerazione dei contagi del virus in alcuni grandi paesi europei che preoccupa tutti noi come la spagna la francia e regno unito come cambia al momento le prospettive di crescita in europa e anche in italia per temporalmente in un'europa così interconnessa anche se l'italia è un paese naturalmente meno afflitto in questo momento da dai contagi rispetto ad altri paesi però comunque ecco è possibile esprimere una stima credibile in questa fase così incerta ma l'incertezza è troppo alta per avere una stima è invece da affrontare con analisi di scenari scenari dipendono da due o tre fattori cruciali in questo caso da un lato il grado di fiducia di famiglie imprese che si riflette nelle loro decisioni di spesa per consumi e per investimenti che e questo dipende da fattori non economici dipende dai da ciò che si vede riguarda i progressi su un campo sanitario e riguarda in una società dell'informazione così diffusa anche da quello che si comprende avviene nel resto del mondo e quindi è vero che da noi in questo momento la situazione sembra grave ma ma più contenuta che non in altri paesi a noi vicini però questo è nella percezione che c'è non una consolazione perché negli altri paesi è necessario che ci siano interventi di riduzione della seconda ondata che ancora non sembrano esserci e quindi i consumi sono frenati c'è un risparmio che non è più soltanto risparmio forzato del periodo di chiusura di una parte dell'attività economica e sociale ma ecco il legato all precauzione quindi risparmio precauzionale che tiene bassi i consumi e che ovviamente pesa poi per l'impatto che ha sull'attività produttiva sull'occupazione e sul reddito e quindi sui consumi ancora quindi questo è un elemento che rende molto difficile fare queste previsioni quindi noi abbiamo delle valutazioni sulla base di effetti contenuti di questa seconda ondata che sono la base sulla quale anche impostiamo le nostre misure di politica economica per hobby sono io credo poco a diciamo sorprese positive che sarebbero quelle un bacino immediatamente disponibile che riduce l'incertezza perché ovviamente ciascuno di noi ha molti contatti con il mondo sanitario l'incertezza anche da quel lato la non conoscenza programmato è rilevante e poi c'è anche da dire nel momento in cui ci sono alcuni di questi vaccini che si rendono disponibili c'è un problema di produzione c'è un problema di distribuzione e quindi i tempi non sono così rapidi come si potrebbe immaginare però ci sono se sono ben chiare le prospettive e ben definiti anche gli intenti del dei governi questo può essere un elemento che riduce quell'incertezza così distribuita nel tempo e quindi risparmio può salire adesso in questa fase per coloro che possono risparmiare perché ci sono molti che non riesco a risparmiare perché sono fuori dal mercato del lavoro della produzione e e poi può rientrare quindi possono i party polyp artire la domanda e con la domanda di investimenti però però non è solo diciamo dal lato questo il rischio che abbiamo abbiamo anche una difficoltà nel fare le nostre valutazioni che che riguarda gli effetti globali di questa di questa pandemia che si sovrappongono a quelli sul commercio internazionale connessi al disputa molto forte che si è accesa tra stati uniti e cina e che ci coinvolge perché qualche modo noi abbiamo relazioni su entrambi che richiede quindi ancora di più una capacità europea di essere coesi e interrelati tra di noi il momento in cui ci posso ci può essere una riduzione dell'importanza delle catene del valore globale e della tra virgolette globalizzazione che ha avuto benefici straordinari ma accanto ai benefici straordinari ha avuto degli effetti che non vanno trascurati in questo libro di di esther duflo e vangelis sostanzialmente mostra come se si fossero compensati gli effetti negativi della globalizzazione ma io direi anche gli effetti negativi del cambiamento tecnologico della digitalizzazione dell'automazione compensando quelli che sono immediatamente colpiti dato che benefici sono sicuramente tali da poter ricompensare si sarebbe potuto ridurre lo stato di tensione questa sessione non si riduce quindi questo si aggiunge anche all'incertezza che abbiamo quindi questo questi sono elementi cruciali poi vediamo tante altre cose per esempio abbiamo nel fare le nostre valutazioni e ipotesi su quello che sono l'evoluzione delle materie prime ma anche le materie prime dipendono dalla domanda globale e quindi anche se hanno possono avere dei ruoli poi abbiamo i movimenti decamps ci sono una serie di fattori quindi io credo che gli scenari sono molto importanti andiamo a vedere i rischi rischio di bari basso sono ri davanti ma c'è uno stato di incertezza e complessivo che ci accompagnerà per un certo periodo e che quindi gli economisti fanno valutazioni ma nessuno la sfera di cristallo quando si criticano le previsioni si fa da un lato non si considerano che quelle previsioni hanno delle distribuzioni di probabilità che in questo momento sono molto ampie e non si considera neanche il fatto che servono perché quantificare l'economia è utile per riuscire a capire in che direzione e come intervenire ma non siamo in grado di prevedere il futuro infatti ma andiamo non prediction nar forecast con come tipo quindi buttiamo in avanti per andare più o meno è perché dobbiamo vivere in avanti ma in realtà in questo momento è una cosa che osservavano emozioni finali maggio e che il futuro che ci aspetta sarà un futuro in cui quello che si chiamava normalità sarà diversa quello che avevamo definito come equilibrio sarà probabilmente semmai possiamo definire le situazioni di equilibrio un'economia sarà un'altra ancora non sappiamo dove andremo abbiamo però delle basi di partenza di davanti dobbiamo avere un sistema in grado di rispondere al nuovo meglio più rapidamente con maggiore efficacia e noi siamo in ritardo su tanti fronti lei citava poco fa le variabili incertezza che pesa ovviamente sulle previsioni e usl forecast l'andamento dei prezzi materie prime e anche il cambio ecco questo è un argomento che invece è stato dibattuto molto nelle ultime settimane c'è un euro che si è apprezzato e quindi rispetto a questo apprezzamento dell'euro c'è anche un dibattito all'interno della bce che a volte sembra un po cacofonico nel senso che c'è chi dice non è preoccupante chi dice non dobbiamo guardarla chi dice invece dobbiamo osservarlo ecco la prima domanda è l'andamento dell'euro è preoccupante per la bce insomma che può naturalmente influire su questo è secondo come mai c'è questa cacofonia nel board un po più forte che in altri periodi della mia diciamo empirica percezione tutto bisogna che si capisca che chi è che cos'è il bordeaux perché la bce è diretta direttamente da un board che siate sicuri che fisicamente lì che il comitato esecutivo e poi c'è il consiglio direttivo di cui queste persone fanno parte insieme ai governatori delle banche nazionali c'è cacofonia domanda la mia percezione no non c'è cacofonia se io parlo con christine lagarde con philippe lane con isa berson abile con fabio pane alla fine e con anche devo dire i governatori sono anche ma no no ma quello che c'è e che ci sia un effetto dell'apprezzamento del cambio sui prezzi è un dato di fatto quindi quanto più se prezzo e cambio tanto più c'è un effetto su di spinta verso il basso della variazione dei prezzi quindi su questo c'è dare come si dice da guardare con attenzione ma non è che uno guarda e poi non fa niente per questo è quello che invece che è emerso nella stampa nel giorno in cui abbiamo ci siamo riuniti e poi christine lagarde ha fatto il suo dello statement certo noi non target il tasso di cambio che vuol dire che il tasso di cambio non è uno strumento non facciamo operazioni sul cambio c'è anche tra l'altro da dire degli accordi internazionali dei valori g7 su queste su che cosa si fa quando ci sono dei movimenti eccessivi dei cambi e ci si consulta si vede si si interviene eventualmente ma in questo caso non è nella politica monetaria il cambio lo strumento lo strumento monetaria in questo piano sono i tassi di interesse sono le gli acquisti di attività monetaria finanziarie sono le indicazioni che si danno ma ciò detto se c'è un apprezzamento del cambio se c'è una variabilità del cambio molto forte ci sono conseguenze sull'inflazione bisogno di agire e quindi l'idea che noi monitoriamo il campo è esattamente perché siamo preoccupati di movimenti che possono avere gli effetti sui prezzi sui quali bisogna reagire adesso bisogna reagire anche lì non è che si agisce appena si vede un movimento improvvisamente si e subito si sa noi abbiamo una ford irons abbiamo un idea cioè di tenere la sua stanza monetaria senza monetaria più accomodante possibile per un tempo prolungato se per caso ci sia ci fossero effetti di queste variabili che si che sia il cambio ma siano anche altre per esempio il commercio per esempio la stessa domanda interna legata all'incertezza diverse da quelle che abbiamo negli scenari nello scenario che che abbiamo utilizzato che prende le nostre decisioni beh questo punto gli strumenti saranno usati quindi messi io sono rimasto colpito dalla dalla reazione non tanto del mercato che non è che abbia reagito neanche tanto ma mediatica dopo la nostra riunione perché la domanda ma che cosa ci si aspettava ci si aspettava che la ci fosse una decisione immediata abbiamo preso una decisione paio di mesi fa ci sarà da rivedere la decisione forse se ci saranno le condizioni per farlo ma l'obiettivo è molto chiaro l'obiettivo è accomodare il più possibile la politica monetaria a uno stato di difficoltà dell'economia reale straordinario e quindi che vediamo anche nella difficoltà che il tasso di variazione dei prezzi a nel andare nella direzione che vogliamo con cui vogliamo che vada e insieme ad esso evitare che effetti sulle aspettative di inflazione diventino tali da mantenere un equilibrio dei tassi di inflazione così bassi da rendere la stabilità monetaria e dei prezzi al rischio e quindi con rischi deflazionistici queste sono solo gli obiettivi non è un'invenzione giornalistica però che alcuni membri del comitato esecutivo abbiano detto e anche del consiglio direttivo potremmo anche non usare pienamente il pep questo non è un'invenzione giornalistica sono dichiarazioni su questo questo anno il fatto che sia detto potremmo non vuol dire che non utilizzeremo questo è chiaro no da un lato c'è un problema di utilizzo dell'esistente e come ha detto anche chiusi allagato le condizioni attuali sono tali che è evidente che sarà tolto utilizzato cioè la non è che stiamo vedendo una ripresa straordinaria dell'economia anzi stiamo vedendo i rischi di una seconda fase degli effetti della epidemia sulla sulla società e sull'economia in tanti paesi e paesi europei non non è limitato alla francia o la spagna e quindi queste qui sono degli effetti che sui quali proprio la pandemic emergency facility è stata disegnata quindi quella sarà utilizzata si insegnerà chiedere se quanto a lungo da lì le opinioni possono essere diverse ci sono opinion le opinioni si confrontano con limiti tra virgolette legali che cosa si può comprare quanto come dall'altro con gli effetti di questo perché bisogna anche capire che effetti può avere questa questa espansione monetaria ulteriori sul mantenimento dei portafogli del balance sheet delle barre del nostri delle banche centrali su livelli alti ma anche questa competizione con gli stati uniti con una riserva federale fino a me mi sembra che sia da un lato un po spinta sul piano mediatico ea volte politico e dall'altro sui mercati e ogni tanto sono colpito da come i mercati reagiscono rispetto a news che sono di fatto già già anticipate da parecchio quindi è in effetti poi blip sono blip perché poi rientrano la il trend è abbastanza abbastanza stabili volevo chiederle tornando all'italia e alla discussione sul recovery fund ei su altri strumenti europei che non iniziato dimentichiamo ce n'è stato uno che è stato invece sempre presente dibattito pubblico ma senza mai una risposta politica vera il fondo salva stati messi no che servirebbe sono 37 miliardi servirebbero a rimettere in sesto il sistema sanitario e il governo non dà una risposta su questo secondo lei il mes serve all'italia che io ho già fatto la mia brava audizione su messo a dicembre e ho detto quello che pensavo prima dell'emergenza co.vi.ri ma senza condizionalità altre tuttomanovra in che clima delle corde molto importante perché il mese è stato disegnato per shock asimmetrici di finanza pubblica o di quindi che mettono a rischio diciamo i conti di un paese e o della stabilità finanziaria grave sul settore degli intermediari e dei mercati e in quella occasione ovviamente nel momento in cui viene utilizzata la cosa fondamentale è l'efficacia e la tempestività nell'utilizzo e se ci sono difficoltà contrasti tra chi lo chiede e che chi concede questi prestiti a tassi favorevoli peraltro vi possono essere effetti di stigma quindi sulla parte dei casi medici molto importante la governance è molto importante come vengono definite le linee di credito e così via e di questo si trattava fino a gennaio febbraio c'era un progresso c'erano non mi sembrava che ci fossero grandissimi cambiamenti e quindi da quel punto di vista mi sembrava un dibattito leggermente leggermente diciamo esagerato adesso bisogna anche capire che si usa quello strumento mass mass e un è un meccanismo cia una governance i governatori del messa non sono i governatori delle banche centrali come qualcuno immagina ogni tanto perché ho scritto governatori sono i ministri dell'economia e delle finanze dei paesi dell'unione europea e loro sono i governatori che stabiliscono trovato le regole del gioco e dall'altro di intervento quindi la governance qui ed è vero che non è uno strumento inserito nelle regole dell'unione europea definite dal trattato europeo con commissione parlamento eccetera e uno strumento di pronto intervento per sé firenze e le emergenze in quel caso è nel momento in cui stato concepito non emergenze che colpì che che riguardavano singoli paesi quando intervenne sostituì messo i sm lo gli sf cioè un fondo che fu immediatamente creato per trattare la crisi dei debiti sovrani che colpiva in particolare ad epoca la grecia ma poi anche portogallo e l'irlanda e in caso portoghese e irlandese vede risultati nel caso cresce greco sappiamo i problemi che ha creato ma era per shock asimmetrici non era per uno shock che riguarda tutti ed è in questo caso questa facility che è stata e questo fondo che è stato immaginato e un fondo che si può utilizzare per un conosco uno scopo specifico e quindi ci sono economie di scopo nell'utilizzo e quello ed interventi in campo sanitario e senza condizionalità eccetto che quella di dar conto che poi questi interventi ci sono effettivamente stati e hanno riguardato il settore sanitario il problema beh problema indubbiamente ovviamente c'è un punto fondamentale è un prestito a condizioni migliori di quelle del mercato e per un periodo prolungato e cioè dieci anni che è un periodo un periodo lungo per fare le operazioni di natura infrastrutturale oppure di per di assunzione e di operatori sanitari medici necessari e per rafforzare la sanità locale sono le tre tre obiettivi mi sembra che che ci siamo dati in questo in questa fase è evidente che servono i soldi e si possono trovare sul mercato costeranno un po di più ma cose ma si trovano sul mercato il problema è che se uno vuole liberare il nostro impegno sul mercato e utilizzare questi fondi ci sono si può si può fare non vedo un grave problema l'unico problema potrebbe essere quello dello stigma ma quello stigma è legato a un cattivo utilizzo dei fondi o da un lato e dall'altro a una cattiva comunicazione quindi questi sono i due i due elementi certamente c'è un problema se i paesi che hanno impegni in campo in campo sanitario non trovano un modo di utilizzare questi fondi e poi resta soltanto un paese utilizzarlo ma questo è per questo abbiamo necessità di discussione nell'ambito del consiglio europeo e i capi di stato di governo devono mettere in luce i modi migliori di far sì che chi utilizza questi fondi lo faccia senza senza subirne conseguenze ma dal punto di vista puramente economico vedo solo vantaggi non si va sul mercato è semplice a lunga scadenza condizioni condizioni buone la condizionalità e solamente quella di spendere i soldi nel settore nel quale si si si pensa ad esse si son per il quale è stato disegnato questo fondo questo è però io credo che il problema dello stigma e sicuramente una cosa che va affrontato in modo in modo ragionevole trasparente senza senza particolari particolari grida però non arriva la troika come si fa a dire ogni volta qualcuno ogni volta che si solleva il problema c'è questo fantasma e la troika che è stato completamente non c'è la toya non esiste in questo caso proprio non esiste ma parte che io credo che il problema della troika sia un problema insomma effettivamente parte che la troika c'è il fondo monetario in questo caso il fondo monetario non c'è c'è la banca centrale europea in questo caso non c'è quindi di fatto però è il problema è che rimane che questo è un prestito ma come andare sul mercato e farsi dare delle risorse a fronte delle obbligazioni che si emettono non è che è sempre un prestito è ma anche recovery fund in parte è una grande in parte è un prestito on next generation you come si dice adesso ovviamente un prestito ma anche per la parte di grande ed ha praticamente c'è un prestito dell'unione europea nel suo complesso noi facciamo parte di europea sulla terza economia dell'unione europea dovremmo porre il problema dell'unione europea che va sul mercato per prendere i fondi quindi che quei fondi siano bene teorizzati essenziale ma io veramente mimì mi chiedo perché uno ha paura di mostrare che utilizza bene dei fondi anzi se è in grado di dimostrare che lui già bene a maggiori facilità avere fondi dal sul mercato a condizioni migliori di quelle che adesso pur migliorate non sono ancora vicine che ne so a quelle della spagna del portogallo che non è che che che abbiano situazione economico finanziaria particolarmente migliore della nostra tornando alle prospettive economiche lei vede un rischio deflazione in europa in eurozona ma io credo che la nostra interventi di come si dice adesso quantitative easing sono stati efficaci per rimuovere quel rischio tra il 2014 e il 2018 credo più o meno in modo in modo sostanziale è un rischio che è risalito con con l'esplosione della pandemia si può misurare e il mercato delle opzioni relativi all'inflazione alla segnalato molto bene a marzo c'è il 40 per cento di probabilita piu del 40 per cento proprietà che saremmo andati in deflazione adesso 15 per cento questa è la misura dell'effetto dell'intervento di pandemic emergency che noi abbiamo fatto a marzo e che abbiamo incrementato decisamente a giugno quindi è evidente che il rischio c'è stato e che è contrastato però è un rischio è un rischio 15 per cento per me è un numero non trascurabile mostra che siamo in grado di fronteggiarlo perché è rilevante non andare in deflazione perché in fondo si dice ma se i prezzi scendono le famiglie sono contente si spende di meno si spende di meno se i redditi restano elevati ma se anche i redditi cominciano a scendere per due motivi primo perché le retribuzioni scendono secondo perché l'occupazione si riduce perché la deflazione degli effetti reali rilevanti meno domanda mi alcune imprese che falliscono e così via ma è rilevante perché si sa può copiare ha un problema di debiti elevati e vero che noi abbiamo un debito elevato pubblico e quindi in questo caso siamo dal da quel punto di vista colpiti ma abbiamo un debito privato basso nel confronto e nel confronto europeo forse abbiamo il debito privato più basso di quasi tutti i paesi europei con l'eccezione della germania con la quale più o meno ci confrontiamo ma un livello di debito delle famiglie sicuramente siamo più bassi delle imprese più o meno uguale abbiamo paesi altri paesi anche i cosiddetti frugali che sono frugali sul piano pubblico ma non sono frugali sul piano privato che hanno un debito privato due volte e mezzo due volte volte e mezzo quello nostro e quindi in quel caso lì se c'è una deflazione i tassi di interesse hanno raggiunto da quello che si definisce l'effetti blogger bound il livello minimo che quale sotto il quale non possono dare senza avere effetti dannosi e a questo punto sì sì ma in deflazione del tasso d'interesse reale sale applicato ai livelli di debiti molto alti anche del settore privato questo è un effetto avere effetti da spirale perversa ecco perché bisogna stare attenti a proposito debito pubblico italiano è un tema di cui si parla poco perché ovviamente siamo in un periodo di sospensione il patto di stabilità c'è una certa diciamo concordanza in europa tra le istituzioni i governi eccetera lasciare sospeso questo patto di stabilità anche l'anno prossimo progetto ancora in una fase di grande incertezza però c'è una discussione che a un certo punto dovrà riprendere su due aspetti uno è gigantesco debito pubblico italiano dal quale insomma che raggiungeremo adesso non so quali sono le stime della banca d'italia ma penso che ne usciremo con 160 170 per cento il debito o mi correggerà lei e come poi affrontare questo gigantesco debito in prospettiva secondo che cosa fare del patto di stabilità del six pack di tutte queste diciamo no misure che avevamo reso ancora più stringenti nel piano alla crisi 2011 2012 come ecco come affrontare questi poteca in realtà su anche sull'italia per tutto questo aumento del debito pubblico quest'anno da 130 5 che non sto a 160 invece lei è dovuto al combinato disposto della maggiore spesa pubblica e quindi una spesa pubblica necessaria per sostenere un'economia colpita dallo shock imprevisto imprevedibile forse forse qualcuno lo ha dovuto provvedere ma sicuramente non noi e contemporaneamente una caduta delle entrate legata all'economia che è andata è andata così male abbiamo delle valutazioni se non delle previsioni su quest anno che ci dicono che prodotto probabilmente scenderà vicino al 10 per cento un po meno 10 per cento ma quella è l'area nella quale alla quale probabilmente si guarda e quindi questo queste 22 effetti portano portano tassati del debito di tanto ma il debito è salito prima a queste figure questi livelli così alti non tanto per una finanza pubblica fuori controllo è salito per un'economia stagnante e quindi è un'economia che non era in grado di generare risorse sufficientemente ampie quali quelle che peraltro sono necessarie per sostenere sicuramente il debito di un paese ma anche il debito implicito che non legato per esempio la previdenza e e questo è il punto cruciale quindi che cosa fare in buona parte usiamo bene questi next generation you friends dove next generation vuol dire che si fa per le generazioni future non per dargli un peso ulteriore e cioè costringere per ripagare questi debiti che stiamo facendo adesso e e la seconda è quella di però compone avere una composizione nella spesa che sia attenta a favorire gli investimenti a favorire quindi ciò che le infrastrutture ciò che serve a garantire una capacità di crescita maggiore di quella che abbiamo avuto in passato e come spesso dico questi esercizi sono esercizi che si basano su tre variabili fondamentali quanto cresce l'economia quanto costa e il debito è come il bilancio pubblico viene a essere mantenuto c'è ovviamente una corrente di pensiero che dice che se il tasso di interesse rimane su livelli così bassi e il tasso di crescita riesce a riprendere questa ho combinato risposto è sufficiente per stabilizzare il debito e spingerlo in riduzione non è sufficiente per portarlo giù a un tasso di diciamo di debito complessivo sul prodotto molto inferiore a quello che abbiamo avuto negli ultimi prima della coop ed è lì ci vuole un po di avanzo primario questo è queste 33 grandezze sono le tre grandezze che determinano è sostenibile ma certo che sostenibile ai costi attuali soprattutto se poi prendiamo periodi più lunghi quali quelli che stanno dietro la componente di prestiti dal next generation io stesso il mes come dice la prima a qui è un livello di sostenibilità ovvio il problema è che ci sono molti effetti distorsivi che nascono da un debito molto alto per esempio è molto difficile fare quegli investimenti pubblici che sono necessari perché bisogna andare a prendere altre risorse e quindi per ora prendiamo quelli che abbiamo disponibili perchè sono utili e sono e sono ben mirate anche efficaci però è indubbio che bisogna ammirare ridurlo per poter vedere gli spazi di manovra weidmann che spesso parla anche di cose diverse da quelle che riguardano politiche monetarie dice ma il debito bisogna tenerlo basso perché avete visto solo vendolo basso adesso lo abbiamo potuto far salire per compensare gli effetti negativi io credo che ci sia del dl del vero rispetto rispetto a questo sono sempre portato essere diciamo più attento a considerare gli effetti positivi che anche l'indebitamento può avere in una prospettiva intertemporale però sono anche attento alle considerazioni che si fanno sul piano demografico davanti a noi non c'è una demografia favorevole abbiamo probabilmente nei prossimi due decenni una forte riduzione anche tenendo conto di un flusso di immigrati in modesto ma presente nelle statistiche che vengono prodotte sull'andamento della popolazione abbiamo un riduzione dei vari milioni di persone in età lavorativa in questo paese quindi si può compensare coronamento della partecipazione al lavoro per esempio quella femminile è molto più bassa che nella media europea ci possono essere incentivi e anche sul piano infrastrutturale degli interventi che la favoriscono si può estendere la vita lavorativa tra virgolette io direi si deve però possiamo discutere su come e faccio un inciso più di dieci anni fa probabilmente fu invitato a fare una penalizzazione stradale economisti e la fece sull'invecchiamento della popolazione allora ci sono una serie cose che gli economisti dicono è che ci vuole molto tempo prima che siano non solo per comprese ma attuabili perché la politica poi ha i suoi tempi e le sue difficoltà il diciamo l'orizzonte breve delle visioni politiche e l'ostacolo più grosso prendere iniziative su in certi settori sicuramente in quello di come affrontare l'invecchiamento della popolazione o come affrontare il problema del mancato investimento in conoscenza come spesso dico anch'io sono sono tra questi ma in quel caso lì feci un intervento molto ma si basava su una serie di studi che hanno condotto ocse in banca d'italia nella nella letteratura e così via per mostrare quanto fosse importante reagire e conclusi con 3 bisogna lavorare di più in più persone più a lungo questo era e ovviamente come uno stimolo immaginare ci fu subito un attacco notevole dice ma come un tasso disoccupazione così a 8 vuoi lavorare diciamo più lungo così si impedisce a chi deve entrare nel mercato e lavorare ma il problema è che chi va in pensione adesso molte volte va in pensione col suo lavoro non è che quel lavoro poi viene preso da qualcun altro bisogna vedere la capacità di far crescere l'economia in settori nei quali forse anche difficile immaginare per questo ci vuole una forza del lavoro e delle persone dei giovani che siano attenti a formarsi ea studiare di più lungo tutta la vita però questo questo è proprio cruciale non c'è non c'è altro di più per mantenere la sostenibilità del debito che avere un capitale umano diciamo in grado di progredire anche per affrontare l'imprevisto certo abbiamo pochissimi minuti mi ha copiato ritardo mi prenderei pochissimi minuti e fare due domande la prima riguarda diciamo l'europa che sta attraversando un periodo felice nonostante covi dal punto di vista politico ha ritrovato una coesione su alcune cose quasi rivoluzionarie cioè appunto quattro strumenti di aiuto il mes riformato la bei recovery fund e il lo shore e poi abbiamo questa novità che non possiamo chiamarli eurobond naturalmente perché facciamo arrabbiare i nostri amici frugali però da come si europea si prepara a emettere obbligazioni in quantità ingenti no piace europee ci sono due filosofie su questo su questa cosa qui la prima dice questo è un intervento che prelude a una maggiore integrazione europea una nuova europa ed è la più grande rivoluzione dall'euro come per esempio commissario gentiloni o il ministro le finanze tedesco olaf scholz e c'è chi invece dice la cancelliera merkel no o anche mark rete quello che si è autonominato capo dei the frugali che dice no questa è una cosa una tantum finita la pandemia finisce anche questo lei conquista nono cristo è un problema è che io sono l'idea che la unione economica e monetaria necessita oltre che la banca centrale la politica monetaria unica anche di una politica di bilancio unificata e questo è la prospettiva malata batte prospettiva che c'è nei rapporti dei quattro e cinque presidenti 2012 13 ed è una prospettiva che sulla quale si stava lavorando anche a livello di parlamento europeo di consiglio di commissione prima della covip stata sospesa tutta questa discussione perché c'è la copy ma evidente che la risposta anche ai rischi e alle crisi della nostra moneta è solo quella del legata alla una unione e forte e continua la io credo che quello che è stato deciso questa questa in questa risposta copit 29 19 e non diversa per forza alla decisione che c'è stata nel 2012 di da parte però della sola banca europea ma in un framework che era definito anche dagli accordi di giugno livello a livello di consiglio di intervenire whatever it takes come disse come disse ma in mario draghi in modo magistrale all'epoca e l'impatto fu straordinario perché il problema grosso che c'erano dubbi sulla capacità della costruzione europea di mantenersi beh in questa fase i nostri capi di stato di governo non mostrato una determinazione straordinaria è vero è un evento specifico e sono fondi attribuiti all'evento specifico però la forza di reagire di fronte a un evento specifico in modo coeso è stata una dimostrazione di unità e di consapevolezza sulla quale dobbiamo costruire e mantenere che quello poi sia il momento iniziale dell'eurobond e così tutto da vedere ovviamente sono obbligazioni che resteranno nel tempo quindi c'è un mercato che che si affermerà bisognerà gestirle bisognerà immobilizzarle sono una serie di attività importanti anche infrastrutturali che potranno mostrare come può funzionare uno strumento di questo tipo è una decisione storica su questo piano che che poi ci siano gli incerti dubbiosi eccetera quindi non credo che abbiano tanto a che fare con lo strumento in sé e così via è ovvio che ognuno ha dei problemi diciamo di affermazione nazionali all'interno delle nazioni ci sono problemi vediamo noi stiamo discutendo adesso in italia delle autonomie delle è evidente che ci sono queste queste manifestazioni che possono riflettere effettivamente delle aspirazioni o anche delle richieste di serietà da parte degli altri questo è però io credo che al fondo ci sia la necessità di mostrare che questi sono soldi ben spesi se sono ben spesi io credo che sia l'esempio migliore perché questa cosa posso andare avanti nella direzione di completare l'unione attraverso i vari gli stadi previsti che sono nelle bancaria non è kabul e mercati dei capitali l'unione di bilancio fiscali union e quindi l'unione politica è una prospettiva che forse va oltre la nostra vita ma che credo che sia necessaria anche per capire come fronteggiare una realtà globale in forte movimento e qualche modo anche polarizzazione governatore disco e ringrazio moltissimo per essere venuto qui fino a trento al festival economia e ringrazio anche il nostro pubblico che purtroppo quest'anno ci segue da casa diciamo così buon proseguimento a tutti e grazie di nuovo ma grazie da parte mia ringrazio per l'invito e voglio sottolineare che questo è un momento veramente importante non solo per gli economisti ma tutte queste voci poi dopo lasciano qualcosa non tanto la mia ma quelle che che si sono sentite quindi complimenti agli organizzatori grazie ancora e grazie anche per aver citato esther duflo che è stata mentre hanno travolti che per aver seguito il festival palesemente grazie di nuovo
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}