La dottrina Obama e il governo della globalizzazione
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La dottrina Obama e il governo della globalizzazione
Esiste una “dottrina Obama” che prefiguri un governo diverso della globalizzazione? Dalla critica dell’austerity germanica in Europa, fino alle nuove proposte di trattati di libero scambio che incorporano tutele sociali e sostenibilità ambientale: qualcosa si muove nel centro dell’impero... Tra Casa Bianca e Federal Reserve, il neoliberismo ha perso il suo fascino. L’America riscopre perfino una vocazione manifatturiera, e ripensa le regole del gioco nei confronti della Cina. Per il Vecchio continente è un’opportunità...
mi sa che funzioni microfono sono solo matrice come stia sono depressa ha detto oggi è di produrre federico rampini soprattutto quassù ho detto devo studiare questo uomo deve di scriverlo poi sono arrivato oggi a trento c'è un enorme cartellone con lui e mi sono reso conto che federico e star di questo festival e voi lo conoscete tutti comunque sono contenta nonostante quel rientro di urlo e oggi federico parlerà della dottrina obama e il governo della globalizzazione lui è unicamente qualificate di parlare di questo perché lui adesso sta al corrispondente della repubblica a new york infatti segue anche casa bianca la casa bianca in questo momento mi stava raccontando un po i viaggi che fa con obama proprio sulla force one con lui comunque poi all'ora ma prima di stare a new york e lui da 2004 a 2 2009 era la corrispondente a legino pechino come come vuoi dire e prima di quello avevo un durissimo lavoro da 2400 west coast corrispondente per la repubblica a san francisco una città difficile per sentire poi ha lavorato anche molto in europa a bruxelles parigi milano poi conosce bene anche anche europa allora ha scritto anche forse avete visto già fuori tantissimi libri citerò solo un paio di più recente recenti noi abbiamo gli orologi voi avete il tempo manifesto generazionale che non rinunciare al futuro mondadori 2013 che ho visto proprio quella sulla tavola e anche noi ci possiamo permettere lo stato sociale falso ma siamo più permettere non ci possiamo più permettere lo stato sociale e falso alzo anche quella stalin fuori la terza e 2012 in più io sono una grande fan suoi editoriali settimanale di di donna della repubblica che sono veramente ben fatte carini e niente anche sugli articoli da ieri mi sa che questo sulla direttrice italia italia stati uniti cina fra poco che ci sarà negli stati uniti come riceve lui è unicamente qualificato di parlare dalla konami e nel mondo globale perché perché capisci la cina capisce gli stati uniti e soprattutto capisce europa che è un po tra polato e mezzo questi giganti vedi è capace non solo di raccontarci una notizia dell'economia ma vedere tutte le possibili sfumature poi oggi io lascerò a lui a parlare questo sperando che voi fate un sacco di domande perché io non sono icone mister non sono esperti di economia sono americane posso fare i tanti domande sud america ma sto contando su di voi di fare tante domande a federico dopo che lui ci ha spiegato questo obama da plan grazie dell'introduzione tra trichet scusate cominciò cominciò con lo sve stirone intanto per creare un po di eccitazione microfono spogliatoi scordatevi dire come fa la spogliarello per prima si è tornato amico questi non so da voi in sala ma questi microfoni scaldano parecchio poi lancio un appello se c'è qualche anima buona dell'organizzazione che può portare una bottiglia d'acqua qua abbiamo due bicchieri lo dico prima di tutto per patricia abbiamo due bicchieri e una caraffa vuota disperatamente vuoto potrebbe essere ce n'è bisogno se qualcuno ha sentito questo appello spero che apparirà magicamente dell'acqua vedo vedo dei cenni la dieta si ebbene sì la provvidenza esiste allora la dottrina obama potrebbe sembrare un po una forzatura tipica da giornalista di parlare di una dottrina obama è chiaro che obama non è un teorico non è un economista non ha creato una sua teoria però cercherò di dimostrare che nei fatti facendo il suo mestiere che non è quello del teorico ma di presidente degli stati uniti si può discernere la costruzione nel tempo di una sorta di dottrina obama relativa alla globalizzazione e ciò in mente anche delle date la prima importante il g20 il vertice g20 che si tiene in un momento terribile di crisi mondiale nel nell'autunno del 2009 sotto la presidenza americana a pittsburgh e obama è la presidente da pochi mesi era diventato presidente nel gennaio di quell'anno si trova ad affrontare la più grave crisi economica dai tempi della grande depressione e fa un discorso molto interessante in quel g20 che poi diventerà una specie di light motive della della sua dei suoi interventi in quel tipo di vertici internazionali lui dice velo ve lo riassumo ovviamente con parole mie semplificando dice questa crisi è nata in america e dietro questa crisi c'è anche il problema di macro squilibri tra le aree del mondo l'america per troppo tempo è vissuto al di sopra dei suoi mezzi ha speso più di quanto guadagnava e che diceva quindi ha accumulato dei disavanzi con l'estero dei deficit commerciali dei debiti si è indebitata moltissimo dall'altra parte ci sono stati invece paesi come la cina il giappone la germania che hanno vissuto al di sotto dei loro mezzi nel senso che hanno sempre esportato molto più di quanto importavano hanno accumulato degli avanzi commerciali e sono diventati i creditori del mondo la cina prima fra tutti non a caso la cina in questo momento la banca centrale cinese ha nelle sue riserve 1.250 miliardi di dollari di titoli del tesoro americani obama ha detto non c'è dubbio che l'america deve fare la sua parte per aggiustare questi squilibri che sono una delle cause della crisi questi questi grandi squilibri strutturali l'america deve imparare a vivere più proporzionalmente alle sue capacità quindi noi dobbiamo indebitarci meno però siccome l'economia mondiale è un sistema chiuso se si deve aggiustare una parte si deve anche aggiustare l'altra e quindi quei paesi che sono stati abituati ad accumulare dei grossi attivi commerciali con l'estero adesso devono spendere di più devono consumare di più devono diventare a loro volta delle locomotive della crescita mondiale quel ruolo che era stato tradizionalmente degli stati uniti perché essendo dei grandi importatori acquistando merci da tutto il resto del mondo aiutavano gli altri a crescere e questo è un discorso importante perché poi ha delle ricadute che arrivano molto molto vicino a noi ea questa crisi perché il messaggio di obama che lui cominciò a lanciare in quel g20 di pittsburgh nell'autunno del 2009 in qualche modo si può dire che è stato raccolto positivamente dalla cina almeno su questo fronte la cina si è comportata secondo le aspettative di obama la cina ha cominciato a consumare di più e a importare di più continua ad essere una gigantesca macchina da esportazione continua ad avere un'economia molto rivolta verso le esportazioni però si è attenuato lo squilibrio il l'avanzo commerciale cinese sia un pochino di dimensionato e con il l'aumento del benessere i consumatori cinesi stanno comprando sempre di più anche dall'estero qualche paese invece questo aggiustamento non lo ha fatto la germania la germania non è un paese che si sta assegnando a dover essere più locomotiva non sta consumando abbastanza non sta importando abbastanza in particolare dai paesi vicini che invece l'italia in primis avrebbero un gran bisogno di una locomotiva tedesca se la germania consumasse di più se spendesse di più si importasse di più sarebbe un traino prezioso per la nostra industria quindi questo questo è un primo tassello della dottrina obama cioè rendersi conto che c'è una responsabilità grave e primaria dell'america nello scatenamento della crisi del 2008 e tuttavia per aggiustare i fattori strutturali di questa crisi ciascuno deve fare la sua parte e la frugalità la parsimonia non è sempre una dote ecco nel caso della germania essere troppo bravi a esportare va bene è una qualità però bisogna anche prendersi delle responsabilità verso l'eco non quando si ha una economia di quelle dimensioni bisogna rendersi conto di quanto i propri comportamenti influiscono sui paesi vicini poi c'è un altro elemento della dottrina obama e cominciò a è arrivata l'acqua fantastico un altro elemento della dottrina obama che ha cominciato a emergere più di recente e che riguarda proprio la globalizzazione quando noi parliamo di globalizzazione ci riferiamo soprattutto alle regole del gioco del commercio mondiale obama ha cominciato a teorizzare in molte sedi in particolare nei grandi vertici internazionali che bisogna aprire una nuova fase nella globalizzazione bisogna cominciare a ripensare le regole del gioco e questo significa secondo lui introdurre nella libertà degli scambi internazionali nel commercio mondiale nei nella circolazione di capitali nell'apertura delle frontiere degli elementi di tutela dei diritti dei lavoratori e anche degli elementi di tutela dell'ambiente e questo non è un discorso soltanto vago teorico di buone intenzioni di valori queste cose le hanno dette tanti altri prima di lui non è particolarmente originale posso soltanto citare un esempio molto importante un precedente molto importante perché fu quello di jacques delors all'epoca in cui che era socialista francese socialista e cattolico francese fu ministro dell'economia sotto il presidente mi terrò ma poi fu soprattutto presidente della commissione europea in una fase importante in cui si creava il mercato unico europeo e poi dal mercato unico europeo fu uno di quei momenti di liberalizzazione degli scambi all'interno di un'area poi seguirono altri si arrivò per esempio alla creazione delle organizzazioni del commercio mondiale l'ingresso della cina dolore era stato uno dei primi a dire la globalizzazione avrebbe bisogno di una carta sociale quello che obama però sta facendo e porta il passo più avanti cioè queste cose comincio a metterle in pratica e c'è stato un piccolo test molto piccolo ma significativo come esperimento quando ha firmato un trattato di libero scambio bilaterale tra gli stati uniti e la colombia è stato il primo caso di un trattato di libero scambio che includeva proprio delle clausole a protezione dei diritti dei lavoratori colombiani per promuovere diciamo un miglioramento di queste tutele e anche con degli elementi di tutela dell'ambiente quindi è l'idea che il commercio mondiale deve essere libero si però al tempo stesso bisogna usare la leva del commercio internazionale per promuovere questo tipo di diritti ora su una scala molto ma molto più ampia obama sta cercando di proporre lo stesso tipo di operazione con il nuovo trattato di liberalizzazione che ha cominciato a negoziare con noi con l'unione europea cioè questo progetto di un grande nuovo trattato stati uniti unione europea l'impatto transatlantico per far fare un altro passo avanti alla apertura delle frontiere e lì dentro obama vorrebbe provare a inserire gli elementi e sono temi sui quali peraltro lui sa che può esserci una convergenza con noi europei che abbiamo un modello sociale avanzato l'idea sottostante anche se questa rimane espressa in modo molto cauto e molto diplomatico per non perché non suoni troppo bellicosa nei confronti dei cinesi però obama la affacciata più volte per esempio nel dibattito della campagna elettorale dell'anno scorso e che se gli stati uniti e l'unione europea riescono tra loro a mettere insieme un nuovo sistema di regole che sia favorevole agli scambi alla liberalizzazione ma al tempo stesso includa più diritti per i lavoratori e più protezione per l'ambiente questo poi ci darebbe a noi tutti insieme a noi occidente un rapporto di foto un potere contrattuale più forte per andare a negoziare qualcosa di simile con la cina e questo sarebbe molto interessante cioè aprire una nuova stagione di negoziati con la cina per rivedere i nostri rapporti con la cina e costringere anche la cina ad accettare delle clausole di tutela del lavoro e di tutela dell'ambiente tutto questo si inserisce poi in un'idea che ci interessa molto da vicino è quella che la globalizzazione non debba essere una corsa al ribasso che per essere competitivi nell'economia globale non si debba essere costretti a rincorrere chi sta molto peggio di noi a rinunciare ai nostri diritti alle nostre conquiste a elementi di civiltà avanzatissimi come il modello sociale europeo e a questa idea poi se ne aggancia subito un'altra che è strettamente legata e che obama sta mettendo in pratica negli stati uniti cioè che sia possibile addirittura cominciare a invertire la tendenza alle delocalizzazioni noi siamo vissuti ormai da più di vent'anni in un mondo dove si delocalizza a senso unico cioè si chiudono delle fabbriche qui da noi per andare ad aprirle in cina dove il costo del lavoro inferiore o o magari adesso nel bangladesh dove ancora più basso che in cina ecco obama da tempo va dicendo che è possibile reindustrializzare l'america e questo in effetti sta avvenendo sta avvenendo è molto interessante ma ci sono dei segnali ci sono delle prove che ha cominciato a ricostruire l'america una sua vocazione manifatturiera dei pezzi di industria che erano scomparsi stanno ritornando in america allora vi voglio raccontare una storia precisa così usciamo dal terreno delle delle dottrine troppo generali ed entrò in un esempio molto concreto che può dare qualche spunto di riflessione a noi in italia per dei problemi che sono di un'attualità drammatica per noi perché la deindustrializzazione italiana è una cosa gravissima i cui costi sociali abbiamo davanti tutti i giorni allora vi voglio raccontare una storia che davvero non è banale la storia della kodak per quelli che hanno un po di capelli bianchi sulla testa come me ci fu un'epoca in cui la coda che era un marchio universale che era quasi sinonimo di fotografia per che producevano le macchinette fotografiche per le foto istantanee poi le anche le macchine usa e getta e soprattutto soprattutto costruire riuscirono praticamente a diventare il monopolista mondiale delle pellicole per le foto la kodak all intorno al passaggio del millennio fece un errore strategico delle divisione clamoroso è fatale non capì non intuì non avvertì l'avvento del digitale credete che avrebbe potuto continuare a prosperare continuando a produrre macchinette fotografiche usa e getta e e soprattutto pellicole di colpo tra le tante rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo abbiamo tutti cominciato a usare solo apparecchi digitali o addirittura i nostri telefonini di con gli ormai le foto se fanno con gli smartphone sono di qualità eccezionale non è che il consumo di fotografia sia diminuito anzi è esploso in modo vertiginoso c'è stato un a un'esplosione del fare fotografie ne facciamo ne consumiamo una quantità che un multiplo di quello che facevamo quando bisognava avere la macchinetta e la pellicola però questa rivoluzione arricchito altri tanto per fare un nome la instagram una start up che si è inventata queste applicazioni per il telefonino in cui uno oltre a fare la foto fa un po di editing e soprattutto la istantaneamente la manda gli amici e tante tante aziende che hanno capito la rivoluzione digitale si sono arricchite con il nuovo modo di fare fotografia la kodak no la kodak è entrata in una crisi finale crisi spaventosa pensate che è proprio fallita letteralmente nel senso giuridico la con la legge chapter eleven in america cioè ha dichiarato bancarotta e la kodak aveva un insediamento industriale molto preciso nella città di rochester nello stato di new york stato molto grande e new york dall estremo opposto rispetto alla città di new york quindi ai confini col cada col canada e la contario c'è questa cittadina la doccia rochester che era praticamente una città mono industriale cioè era la città della coda la coda nel momento del suo massimo splendore aveva 65 mila dipendenti solo ad ovest poi c'erano dipendenti nel mondo intero ma solo dava lavoro a 65mila persone quindi finanziava tutto poi era veramente una monocultura industriale un po come nei tempi d'oro la fiat a torino forse perfino di più e oggi la kodak a 6.500 dipendenti a rochester da 65mila 6.500 ebbene io sono andato a launceston poche settimane fa è una città che scoppia di salute sta vivendo una rinascita come è stato possibile cosa succede in una città che normalmente uno si aspetterebbe di vedere come una specie di ghost town città fantasma con fabbriche chiuse disoccupazione alle stelle invece non sono mai stati così bene ecco dello spiego perché poi arriverò alla dottrina obama e ma sto cercando di calarsi in una realtà concreta e di vedere come dalla deindustrializzazione si può passare alla reindustrializzazione e successo che mentre la kodak era costretta a licenziare licenziare licenziare al tempo stesso una serie di interventi della stessa kodak degli enti locali comune lo stato dell'amministrazione federale obama e di altre istituzioni molto molto importanti e poi tra tutte vi spiegherò l'importanza dell'università di rochester hanno lavorato per far sì che tutti quelli che uscivano dalla kodak potessero fare qualcos'altro mettersi in proprio perché la coda che era diventata tra l'altro a fianco alla coda c'era anche un importante stabilimento della xerox macchine fotocopiatrici in america si pronuncia zero e anche quella era diventata quasi una mano un monopolio addirittura diventato un verbo in in america per dire fare una fotocopia c'è il verbo to see rocks era diventato sinonimo allora loro si sono detti ma noi qui abbiamo avuto grazie alla coda finché le cose andavano bene un accumulo di conoscenze nel campo dell'ottica che non vanno disperse ci deve essere un altro modo per usarle dobbiamo riuscire a fare queste questo e capitale umano la lasciamo perdere la vicenda di una società come la coda che costretto a portare i libri in tribunale va in fallimento inizia la procedura fallimentare ma qui esistono dei talenti come si fa a non a non mandare sprecati questi talenti ebbene loges si è trasformata nel giro di relativamente pochi anni nella silicon valley mondiale dell'ottica avanzata usando quel capitale umano dandogli la possibilità i mezzi finanziari l'organizzazione le strutture sul cadavere di quel dinosauro che era la kodak costretto a alla scomparsa perché non aveva capito la rivoluzione che arrivava su quel cadavere sono fiorite centinaia di start up di piccole imprese con gli ex ingegneri della kodak che si mettevano a fare cose nuove hanno trovato i capitali hanno potuto appoggiarsi nell'università di rochester che era diventata il politecnico d'eccellenza dell'ottica avanzata e badate oggi oggi a rochester il primo datore di lavoro il più grosso datore di lavoro della città quel ruolo che un tempo era della kodak oggi è l'università il politecnico di rocce e diventato la più grossa azienda cittadina ma lì intorno sono terminate tutte queste star che fanno dei mestieri straordinariamente avanzati per farvi un esempio tutti gli schermi hi macs quelli delle grandi sale cinematografiche che adesso proiettano i film 3d 3d con la tecnologia tridimensionale è ormai hollywood sta sfornando sempre più film 3d l'ultimo è il grande gatsby ma prima life of five i nuovi film quasi sempre cercano di farli in 3d tutti questi schermi adesso si produca una doccia esterna hanno un altro monopolio non c'è più la kodak ma gli schermi in 3d vengono tutti dalle altre attività spaziano dai laser ottici usati nell'industria biomedica per le operazioni chirurgiche e così via al punto che proprio in virtù di questo straordinario capitale umano della qualità delle conoscenze che ci sono le rocce sta attivando investimenti dall'estero ci sono delle multinazionali tedesche che sono nell'ottica avanzata che vanno a creare delle fabbriche a rocce steppe che gli conviene stare lì così vicini a un'università di quel livello giapponesi anche perché anche i giapponesi nell'ottica ovviamente hanno delle grandi multinazionali vanno a investire a rochester aprire laboratori di ricerca centri studi e perfino fabbriche allora ecco un esempio questo volevo darvi un esempio concreto di cosa sta succedendo quando si parla di reindustrializzazione dell'america un paese come l'america era stato quello che aveva inventato le delocalizzazioni cominciarono proprio tra l'altro nell'altra silicon valley quella della california è stato lì 11 dei dei momenti di avvio del processo delle delocalizzazioni quando i colossi dell'informatica californiani cominciavano a dirla noi siamo i più bravi del mondo non c'è mica bisogno che produciamo qui computer qui teniamo gli uffici studi qui teniamo prende i quartieri generali qui teniamo le cabine di regia strategiche fu l'operazione che hanno fatto un po tutti dalla microsoft e apple hewlett packard di avere in california gli ingegneri ma le fabbriche in cina le delocalizzazioni sono cominciate in grande stile e soprattutto in america e adesso stanno invertendo questo processo e l'america sta tornando ad essere il paese che attira investimenti addirittura nel manifatturiero questa è una cosa cui obama ha creduto fin dall'inizio tutta tutto il suo primo mandato anche nei momenti più bui della recessione non ha mai smesso di dire noi possiamo e dobbiamo difendere anche una vocazione manifatturiera di questo paese dobbiamo farcela dobbiamo tornare anche a produrre cose non soltanto essere il paese della finanza e dei servizi dobbiamo anche fabbricare le cose e ci sta riuscendo il caso di rochester e merita attenzione perché vedete quanto quando parlo della silicon valley californiana sembra di parlare di un altro pianeta sono talmente avanti a tutti che è un modello ci hanno provato in tanti a copiare la silicon valley californiana e pochi ci sono riusciti perfino una città una città stato avanzatissima come singapore che ha tentato di ricostruire lì una silicon valley c'è riuscita solo molto ma molto parzialmente che gli ingredienti della silicon valley californiana sono così tanti se è stato un tale accumulo nel tempo che è piuttosto difficile replicare altrove per questo preferisco l'esempio di rochester perché è meno nella stratosfera e un caso molto più simile a certe nostre crisi industriale perché non sta nascendo una silicon valley del design automobilistico a torino dove c'era la fiat di coach e va perché quel che resta della fiat è poca cosa perché dove c'era la olivetti a ivrea nel canavese non è nata una piccola silicon valley europea dell'ip queste operazioni non sono così difficili da immaginare cioè gli ingredienti di voces sono relativamente più semplici rispetto alla silicon valley california e poi concludo sull'ultimo aspetto della dottrina obama perché ovviamente quello che ci riguarda ancora più da vicino in questa fase cioè e anche qui ci sono delle date precise che posso ricordare l'america è uscita dalla sua crisi già nel 2009 di fatto la recessione americana è finita nel 2009 e negli ultimi tre anni poi dal 2010 oggi questa ripresa americana è una ripresa che crea lavoro cioè genera mediamente 200mila posti di lavoro aggiuntivi netti al mese questa è la media di creazioni al lavoro non basta non basta la disoccupazione ancora al 7 e mezzo per cento che elevata più bassa che da noi ma comunque gli strascichi della crisi sono ancora tanti le scorie che ha lasciato una crisi di questa gravità sono ancora molte quindi di problemi da risolvere ce ne sono ancora moltissimi in america però è chiaro che ne sono usciti ne sono usciti perché obama non ha mai accettato la dottrina merkel per riferirsi all'altra dottrina che in questo momento ci preoccupa non ha mai accettato il dogma dell'austerity è stato chiarissimo nella consapevolezza di obama che di fronte a una crisi di questa gravità bisognava recuperare la lezione migliore degli anni 30 cioè quando si è in una fase di vera e propria depressione quindi non c'è più potere d'acquisto delle famiglie i consumatori non comprano più non c'è più fiducia nelle imprese anche quelle imprese che avrebbero risorse da investire non investono perché non vedono la domanda non vedono un mercato che tira in quel momento è lo stato che deve riempire il vuoto di domanda lo stato deve fare la sua parte ci vuole una mano pubblica forte che tira fuori dalla depressione e obama non ha esitato a usare la leva degli investimenti pubblici in infrastrutture in nuove tecnologie ricerca energie rinnovabili fino a far schizzare il deficit pubblico americano oltre il 10 per cento del pil dopo di che adesso questo deficit pubblico americano è sceso rapidissimamente siamo ormai al 2 mezzo per cento del pil è sceso rapidissimamente ma non a furia di lacrime e sangue non con una una cura di rigore dalle conseguenze sociali drammatiche sceso grazie alla ripresa cioè lui è invertito completamente l'ordine della dottrina merkel prima l'economia deve ripartire e attraverso la crescita anche rimettere ordine nelle finanze pubbliche poi diventa molto più facile equa in parte quasi automatico perché ritornano ad aumentare l'occupazione i redditi aumenta il gettito fiscale le entrate dello stato aumentano il riequilibrio del bilancio e parzialmente automatico quindi e la dottrina obama lui la la predicata anche a noi oltre a dopo averla applicata in casa sua con dei risultati che sono ben visibili sotto gli occhi di tutti io ricordo anche qui delle date delle fasi precise perché per ben due volte obama ha tenuto che la crisi dell'eurozona facesse da vagliare anche alla ripresa americana la primavera del 2010 e la primavera del 2011 i primi forti scossoni di crisi dell'eurozona hanno avuto un effetto intanto l'eurozona è il più grosso partner commerciale degli stati uniti quindi se noi crolliamo loro non sono immuni dalle conseguenze ma poi c'è stato un effetto panico un effetto di sfiducia che si stava propagando sui mercati finanziari anche wall street ne risentiva quindi lui ha avuto molta paura di un contagio negativo dall'europa e per ben due volte nella primavera del 2010 nella primavera del 2011 lui ha cominciato a praticare una sorta di interventismo quasi ai limiti dell'ingerenza ai limiti dell'ingerenza negli affari europei nel senso che io ricordo degli episodi in cui si riuniva un vertice ecofin un vertice dei ministri economici dell'eurozona e obama praticamente imponeva che invitassero anche il suo ministro del tesoro tim leitner perché lui venisse a portare il punto di vista americano cioè proprio sim si intrufolava un esterno perché loro non fanno certo parte dell'eurozona proprio perché obama voleva continuamente martellare il suo messaggio non potete uscire da questa crisi con l'austerity you don't get your way out of class action cioè non vi non vi costruite una strada fuori dalla recessione a botte di tagli non funziona e francamente ha avuto ragione lui e oggi oggi guardate nel nella maggioranza del pensiero economico americano cioè mi riferisco alla maggioranza dei premi nobel dell'economia che ci sono in america da paul krugman e joseph stiglitz solo tutti sono convinti arci convinti che questa crisi europea questa recessione non è più semplicemente la figlia della prima recessione questa seconda recessione è stata fabbricata in europa c'è un primo capitolo c'è un secondo capitolo nella crisi non c'è dubbio che il primo capitolo è made in rue esseri cioè la prima crisi quella del 2007 2008 nasce con i mutui subprime nasce per colpa di wall street per colpa dell'america più in generale e noi ne abbiamo subito il contagio ma poi c'è un secondo capitolo è questo secondo capitolo è la storia di una ricaduta nella recessione in europa che è stata fabbricata qui è stata fabbricata perché l'europa ha seguito le terapie sbagliate questo è veramente un messaggio che obama non si è stancato di martellare agli occhi degli alle vecchie dei suoi interlocutori europei con un lavoro anche defatigante nel senso che ricordo nei momenti più acuti di sfiducia dell'eurozona il continuo ripetersi di telefonate o di incontri ma spesso le telefonate si attaccava al telefono chiamava la merkel chiamava on long prima di un launcher sarkozy chiamava monti non poteva chiamare berlusconi e quindi chiamava napolitano a verona vero è vero cercando proprio di di fare una come dire una terapia della persuasione e dicendo guardate la vostra la vostra politica economica non vi sta portando da nessuna parte è un'altra la strada da seguire lo ha fatto con stile perché non è un cowboy obama non ha mai dato la sensazione di essere arrogante o prepotente però ha tentato di usare questa pedagogia purtroppo con scarso risultato tra 15 giorni o seguirò ha nuovamente il privilegio di seguire il presidente degli stati uniti in uno dei suoi viaggi all'estero sarà il g8 il prossimo g8 che si tiene in irlanda del nord sotto la presidenza inglese e non c'è dubbio è facile prevedere che obama tornerà usare lo stesso tipo di linguaggio non mi faccio molte illusioni sul ascolto che riceverà dalla merkel però se non altro è importante per quei leader europei che vogliono tentare di cambiare le politiche economiche dell'eurozona e penso a francois holland ma penso anche al nuovo presidente del consiglio letta è importante avere una sponda washington somma comunque si tratta pur sempre della prima potenza mondiale io mi fermerei qui pronto a rispondere io comincerei con due domande che ho io poi apriamo a tutti spero che c'è un microfono a qualche parte la mia prima domanda è questo ascoltandoti da americana di sempre bellissimo mi sembra che io c'è un presidente fantastico con questa grande visione che mi fa piacere da americana io come tutti ho tirato molto su con l'arrivo a o b obama la casa bianca ma poi quando è diventato presidente sembrava sull'economia stava non so neanche il borgo giusto l'italiano watching da un cadendo quasi da un crisi a un altro con l'icona mia prima cosa ha salvato wall street poi in crisi l'operato tutto molto difficile fino all'ultimo campagna elettorale quando la disoccupazione è talmente alto per gli americani chi pensava lui rischiava di perdere al mitt romney così mi sembra la strada mentre mentre parla ricche veramente obama sempre avuto questo grande visione c'è qualcuno dietro di lui che l'ha creato la sta spingendo veramente è la sua prima e la manda ii aveva domande una per ma poi mi mela diventerà una domanda complessa ma risponde uno alla volta no perché è una domanda molto giusta tra l'altro qualche volta mi rendo conto che è proprio vero quello che hai appena state noi ci diamo del tu semplicemente perché non siamo conosciuti cinque minuti fa e mae è una consuetudine professionale tra giornalisti dal sindaco anche con lei non c'è non non prendetelo per un segno di complicità e semplicemente così si è fatta da colleghi come come funziona l'audio in sala perché ogni tanto l'impressione che va da via questo è vero qualche volta me ne rendo conto anch'io che la popolarità di obama nel resto del mondo è sempre molto più alta che in america anche se comunque non bisogna dimenticare che ha vinto le elezioni del secondo ma quando quando quando contava ha vinto lui è tuttora per essere un presidente al secondo mandato di se gli americani sono molto severi con il presidente al secondo mandato di solito è l'inizio di un declino di popolarità in questo momento propio gli ultimissimi sondaggi gli danno il 53 per cento di consensi che un livello storicamente molto alto per un presidente al secondo mandato quindi non se la cava troppo male neanche in america però è vero che più uno più uno lo guarda da vicino più vede anche i problemi le difficoltà non bisogna mai dimenticare che è un presidente che ha governato solo per due anni con una vera maggioranza al congresso solo i primi due anni del suo primo mandato lui ha avuto il suo partito partito democratico che aveva la maggioranza sia al senato che alla camera dopo di che ci sono state le solite elezioni di midterm elezioni legislative che sono sempre a metà del delle elezioni presidenziali e i democratici hanno perso la camera quindi in questo momento e da dal dicembre 2010 lui ha costantemente un'ala del congresso che gli rema contro e una maggioranza repubblicana che cerca di bocciare qualunque cosa obama approvi questo effettivamente da quella sensazione che dicevi tu che verrà cioè sembra un presidente spesso che arranca che non riesce a fare quello che vorrebbe la visione invece c'è la visione è quella guardate proprio in virtù dei capelli bianchi o è del mestiere anche che faccio perché ho fatto soprattutto il corrispondente e inviato all'estero di leader internazionali nella mia carriera ne ho visti tanti anche da vicino non tutti da vicino ma anche da vicino non credo che ce ne sara che ce ne sia mai stato nella mia generazione o che ce ne sarà un altro di quella statura davvero lo dico perché c'è una cosa di obama che prima di tutto che mi colpisce è la lucidità cioè pochi leader che arrivano a quel livello di potere il presidente degli stati uniti d'america hanno mai avuto una consapevolezza così chiara che il mondo sta cambiando e quando dico il mondo sta cambiando alludo anche al declino dell'america cioè lui ha un presidente che ha chiarissimo il fatto che il baricentro della storia si sta spostando verso l'asia pacifico lohan lo hanno definito il presidente dell'asia pacifico non solo per ragioni biografiche perché è nato alle hawaii e da ragazzino è cresciuto in indonesia quindi in quella parte la del mondo ma anche perché uno che guarda a quella parte è uno che ha capito la storia questo è molto raro in un leader che ha delle responsabilità operative altra altra cosa sono gli intellettuali quelli che scrivono libri come me ma in un leader che a quel livello di responsabilità e rarissimo trovare una simile lucidità nell'analisi della storia io credo che più passeranno gli anni e più la statura di obama si ingigantiva adesso è vero quello che dice se uno lo guarda molto da vicino può trovare 100 cose che avrebbe potuto fare meglio però poi alla fine lui passerà alla storia non solo come il primo presidente nero degli stati uniti e non è poco per di più rieletto per un secondo mandato cosa che a nessun altro democratico con l'eccezione di clinton era riuscito dal dopoguerra perché kennedy fu ammazzato carter fece una pessima fine di un solo mandato quindi anche qui il presidente che passerà alla storia come l'unico dopo franklin delano roosevelt che ha presieduto la merica mentre usciva da una crisi di questa gravità poi dopo si può discutere se merito il merito suo e solo parziale l'economia non obbedisce alla bacchetta magica dei governanti neanche negli stati uniti d'america non è un presidente che decide quando comincia quando finiscono le crie tuttavia e lui rimarra associato per sempre a questo e poi ci sono altre cose c'è un aspetto della tua domanda che mi ha colpito su cui voglio soffermarmi un attimo tu hai ricordato che lui ha salvato wall street è vero beh aveva cominciato bushehr che il piano di salvataggio delle banche parte come piano paulson sì quindi ancora nell'autunno del 2008 quando c'era ancora l'amministrazione bush obama lo eredita e lo fa suo anche preso cuochi uomini proprio e che era coinvolta una quella come se come sempre accade in america c'è sempre un passaggio di personaggi che dalle banche vanno nell'amministrazione viceversa hans haacke si fa sentire e ci sono state tante polemiche anche in america sul trattamento che molti hanno considerato eccessivamente generoso verso le banche ai banchieri è costato salvare le banche anche se nel caso degli stati uniti si può dire che oggi come oggi il tesoro degli stati uniti ha recuperato gran parte di quello che il salvataggio delle banche costò la prima operazione su dell'ordine di 700 miliardi di dollari di quelli ne hanno recuperati probabilmente più di 650 quindi ormai il costo netto al momento si stima intorno ai 50 miliardi che è molto meno detto questo però voglio aggiunge io condivido anche delle critiche che sono state fatte per esempio obama non ha avuto il coraggio di portare fino in fondo la battaglia sugli stipendi dei banchieri per tante ragioni probabilmente i repubblicani non glielo avrebbero comunque lasciato fare ma insomma non è stata una battaglia che ha portato avanti fino in fondo quella per limitare lo scandalo delle super paghe dei banchieri però c'è una cosa su cui anche qui la differenza tra l'america e l'europa mi colpisce molto gli americani non molti americani hanno retrospettivamente ancora tanto ancore nei confronti di wall street e delle banche tuttavia dopo quel salvataggio le banche americane hanno ricominciato a fare credito all'economia reale cioè proprio quello che non succede qui in europa oggi in america c'è credito per chi ne ha bisogno per chi chiede i mille le famiglie che hanno bisogno di un mutuo per la casa lo ottengono le piccole imprese che hanno bisogno di credito per investire per assumere lo ottengono adesso ha ricominciato a funzionare in quello che deve essere la sua funzione essenziale il sistema bancario americano cioè proprio quello che invece non sta succedendo qui in europa e che viene denunciato niente meno che da mario draghi cioè mario draghi ha detto più volte in europa si è rotta la cinghia di trasmissione che è quello che significa è molto chiaro cioè lui lui inteso come la bce fornisce liquidità le banche e quella e se la tengono e non la danno nessun altro cioè non funziona più il passaggio successivo le banche europee non stanno facendo credito all'economia reale chi ha bisogno di credito non lo trova soprattutto nei paesi più in crisi come l'italia la spagna e invece in america lo stanno facendo stanno facendo il mestiere che devono fare quindi si possono criticare e si devono criticare tanti aspetti del salvataggio di wall street però almeno lì in questo momento le banche sono un settore di supporto della ripresa zanon di freno ok molto interessante l'altra domanda obama come diceva prima entrata c'erano tanti ideali tante cose che noi abbiamo pensato che lui avrebbe fatto per esempio chiudere guantanamo che non riuscite a fare l'altra cosa è essere un presidente per l'ambiente tu hai toccato su questa cosa adesso stanno parlando molto di questo shale gas che aiuterà la nostra economia ma lui sarà un presidente della ripresa economica anche pensando veramente all'ambiente questo probabilmente uno dei dei temi su cui lui ha deluso di più ha deluso noi europei ha deluso gli ambientalisti in america c'è rapidamente di ricostruire anche perché obama crede profondamente ai temi del cambiamento climatico e tra l'altro sotto la sua presidenza nel primo mandato ci sono stati due eventi drammatici veramente drammatici uno è stato il gravissimo incidente alla piattaforma petrolifera della bp nel golfo del messico che ha creato una marea nera spaventosa e un altro è stato l'uragano sandy di new york che molti scienziati considerano come uno di quei fenomeni climatologici estremi a cui dove con cui dovremo convivere sempre più spesso proprio in conseguenza del cambiamento climatico e ha dimostrato l'uragano sandy la fragilità di una metropoli come new york che per certi aspetti è una specie di venezia c'è tutta una parte di new york che a livello dell'acqua ed è uno neanche uno tsunami ma una forte maria può provocare dei danni enormi obama ha sempre sostenuto che il cambiamento climatico è un'emergenza che l'america deve assumersi le sue responsabilità che deve investire nelle energie rinnovabili che deve contrastare le emissioni di c due si è scontrato con una serie di ostacoli non soltanto interni voglio ricordare lo anche ricordato di recente in un articolo su repubblica proprio quello quello lì sul vertice che tra poco da poco bana riceverà tra una settimana riceverà in california per la prima volta il nuovo presidente cinese xi jingping sarà il primo vertice da quando si è diventato presidente ecco voglio ricordare che una delle prime batoste obama se l'è presa dalla cina perché io mi ricordo ero andato a seguire il vertice di copenaghen del dicembre 2009 che doveva essere poteva essere teoricamente l'inizio di kyoto 2 cioè un nuovo trattato internazionale per la riduzione delle emissioni di co2 e obama c'era arrivato speranzoso e fiducioso di poter trovare un accordo non solo con l'unione europea che era relativamente facile perché l'unione europea su questo ha delle posizioni molto avanzate ma anche con gli altri due colossi cioè cina india la cina ormai da già tre anni è diventata numero uno mondiale per le emissioni di co2 cioè sorpassato addirittura gli stati uniti ha sempre state gli stati uniti l'economia che inquinava di più adesso è la cina quindi un accordo senza la cina è quasi inutile inoltre trovare un'intesa con cinghia con cina india avrebbe consentito a obama di avere molto più forza politica al suo interno sapendo che in america c'è un partito repubblicano che fino a ieri praticamente addirittura negato il cambiamento climatico ancora ancora mitt romney in campagna elettorale svicolava non c'è tutta la corrente negazionista che rappresenta nella comunità scientifica cioè di recente un inchiesta dell'economist nella comunità scientifica gli scienziati che negano che il cambiamento climatico sia provocato dall'uomo attraverso le emissioni di co2 non arrivano a lui per cento degli scienziati ebbene il partito repubblicano che rappresenta quasi la metà dello spettro politico americano è stato tetragono nel negare in più dietro c'è ovviamente la lobby carbonica robbie carbonica che ha dei nomi e cognomi che sono interessanti perché c'è per esempio una dinastia industriale americana che poco conosciuta perché hanno l'accortezza sono i fratelli koch si scrive ko ch coop non erano nella coca cola e ho ribadito ko ch i fratelli koch sono la terza famiglia più ricca d'america sono pochissimo noti perché hanno avuto l'accortezza di non quotarsi mai in borsa quindi hanno un azienda gigantesca che però non è nei termini americani si dice fry va nel senso che non è pubblica cioè non è quotata in borsa e quindi non ha obblighi di trasparenza di bilancio quindi è un gigante opaco il conglomerato dei coach sono sostanzialmente il più grosso soggetto dell'industria petrolchimica americano soprattutto nella chimica sono tra i massimi inquinatori d'america hanno hanno finanziato l'ira di dio di centri studi farneticanti che negano l'esistenza del cambiamento climatico finanziano le campagne elettorali di tutti i candidati della destra che promettono di opporsi a qualunque legge di riforma ambientalista la potenza di quella lobby è veramente notevole io ricordo in campagna elettorale c'erano dei momenti in cui si accedeva al televisore ogni 5 minuti c'è uno spot pubblicitario che diceva obama manderà sul lastrico 5 milioni di lavoratori con le sue politiche ambientalisti saranno licenziamenti di massa una cosa proprio da da da propaganda da lavaggio del cervello queste sono le resistenze interne se lui avesse avuto una un'intesa a copenaghen dicembre 2009 con la cina e l'india la storia poteva seguire un corso diverso la cina gli voltò le spalle in modo abbastanza valutarle obama se l'è un po legata a un dito cioè da quel momento è diventato molto più diffidente nei sperava di avere un rapporto più collaborativo con i dirigenti cinesi il modo in cui hanno improvvisamente si sono defilati dall'accordo di copenaghen per lui è stata veramente una doccia fredda e poi su questo lo si potrebbe sicuramente criticare di più al tempo stesso l'america è in una fase magica perché sta arrivando all'autosufficienza energetica questo è un tema guardate gigantesco che aveva delle ripercussioni sul mondo intero di cui si parla ancora troppo poco perché purtroppo in europa siete talmente immersi sui vostri problemi giustamente perché l'emergenza quotidiana è forte ma sta accadendo una vera rivoluzione nel panorama mondiale dell'energia cioè per effetto di tanti fenomeni diversi e concomitanti uno è che obama comunque ha investito tantissimo nella green economy una parte considerevole della grande manovra anti recessiva che lui varò nel fine gennaio del 2009 fu dedicata a finanziamenti alle energie rinnovabili e basta andare in california vedere i miracoli come tesla l'automobile tutta elettrica che ormai ha una capitalizzazione di borsa che supera quella della fiat si stanno muovendo tante cose gli investimenti nella green economy accanto a questo però ci sono stati dei delle innovazioni tecnologiche dal paulson talgi l'ing la trivellazione orizzontale al trekking che è molto contestato dagli ambientalisti perché una tecnica che consiste nel pompare getti potentissimi di acqua e solventi chimici per separare dalle rocce il petrolio e il gas tutte queste cose messe insieme fanno sì che l'america ha rapidissimamente superato la russia come primo produttore mondiale di gas naturale e nell'arco di 10 15 anni supererà l'arabia saudita come produttore di petrolio l'autosufficienza energetica è praticamente già gli americani sono cose clamorose se uno pensa al mondo in cui abbiamo vissuto negli ultimi 50 anni eppure pochi lo sanno gli americani hanno già smesso di importare una una sola goccia di petrolio arabo non c'è più una sola petroliera che va dal golfo persico in america tra il petrolio che hanno in casa loro e quello che importano dal canada e dal messico è tutto un commercio energetico all'interno delle delle americhe questo cambierà il mondo è guardati sta sta per succedere qualcosa cioè il fatto che gli americani non abbiano più bisogno del golfo persico e del medio oriente come poi continueranno ad avere la sesta flotta è la quinta flotta tra il mediterraneo il golfo persico per motivi strategici finchè vogliono essere leader mondiale ma non è più perché hanno bisogno di quel petrolio lì non ne hanno più bisogno loro il gas naturale talmente abbondante che stanno convertendo e questo è positivo per l'ambiente anche se gli ambientalisti hanno mille riserve su quelle due tecnologie che citavo prima tuttavia gli americani stanno rapidamente convertendo quelle centrali a carbone che ancora avevano in centrali a gas e questo abbatte moltissimo le emissioni di co2 quindi è positivo per l'ambiente inoltre per la prima volta da decenni obama ha deciso la fine della ut archia sul gas cioè l'america per motivi strategici non voleva esportare il suo gas se lo voleva voleva avere una riserva strategica adesso ne hanno una tale sovrabbondanza che lui ha cominciato a autorizzare dei terminali per la liquefazione l'esportazione via nave anche verso l'europa il costo dell'energia è crollato in america a livelli tali che si calcola che per un impresa americana in questo momento con qualunque impresa americana a una bolletta energetica che è un terzo di un'impresa europea questo gli dà un vantaggio competitivo incredibile oltre a tutte le ripercussioni geopolitiche e appunto il medio oriente tutto quello che noi credevamo di sapere sul mondo cambierà molto per effetto della nuova mappa energetica perché poi oltre all'america e al canada al messico c'è il brasile che ha delle enormi giacimenti offshore insomma tutto l'equilibrio energetico si sta spostando verso le americhe e è un tema che di cui converrà discutere molto in futuro lo purtroppo l'europa in questo momento invece è ancora stritolata da costi energetici altissimi e questo è un ulteriore penalizzazione della competitività europea cioè produrre anche questo è un elemento che favorisce la reindustrializzazione americana perché andare a produrre la significa godere di una di uno sconto energetico favoloso specificare una cosa fantastica io c'ho un volo domani prendo il tuo porto turistico allora io apro a voi per le domande c'è qualcuno con microfono siamo senza microfono allora così eccola come signorina installatori che a una domanda c'è uno e mezzo qua una camicia bianca quinto film come li grazie a una sera in cambi per chiedergli se esiste ancora il problema del fisco clip che ultimamente non se ne parla più grazie così il problema del film state iv il premio fiscale degli stati uniti del al fiscal cliff hanno cambiato nome no il fiscal clip è stata quella emergenza fiscale che c'era la fine dell'anno scorso quando si rischiava una paralisi del bilancio federale perché non riuscivano a mettersi d'accordo ancora una volta democratici e repubblicani tra i due rami del congresso adesso con quelle emergenze è stata risolta grazie a quell'accordo importante che obama ha negoziato il famoso accordo di genere anzi di capodanno perché arrivato a ridosso della notte del veglione di capodanno in cui obama è riuscito a strappare ai repubblicani un aumento delle imposte sui più ricchi sacrilegio ce l'ha fatta ed era un punto fondamentale su cui lui aveva fatto campagna elettorale cioè lui aveva detto io mi rifiuto di negoziare qualunque taglio alle spese sociali se prima i più ricchi non fanno qualche sacrificio in questo paese e su quello a ha incassato una prima vittoria capodanno l'emergenza del fiscal cliff è stata superata adesso siamo in un'altra fase quella che viene definita il sequestro cioè per una serie di compromessi sempre perché bisogna comunque negoziare sonnini in un sistema stranamente che evoca le larghe intese italiane cioè o si mettono d'accordo qui parlo delle leggi esclusiva delle leggi di entrata e di spesa su quelle sulle quali il congresso è onnipotente il presidente non può da solo ignorare il parere del congresso quando si tratta di leggi di bilancio o di tasse o di spese siccome il congresso è diviso il senato sta in mano e democratici la camera ai repubblicani o si trovano le larghe intese oppure si ferma tutto allora uno dei tanti compromessi ha prodotto questa legge chiamata al sequestro non vi sto a fare la storia della parola di quello che significa messo ma siamo in una fase in cui ci sono dei tagli di spesa automatici che stanno pian piano riducendo la spesa in alcuni settori dell'amministrazione federale non è un austerity di tipo europeo non è una cosa drammatica però è un è un diciamo così è un freno alla spesa pubblica che anche qualche effetto di rallentamento della ripresa cioè la ripresa americana sarebbe ancora più forte se non ci fosse questo meccanismo di tagli automatici ma stanno tagliando anche tanti all'attenta come risultato ecco questo è positivo nei tagli è vero ma questo però lo si deve obama è un merito di obama cioè quando negoziarono quella cordoba ma riuscì a imporre che il pentagono cioè i militari fossero sottoposti agli stessi tagli e questo sta producendo per la prima volta da dalla seconda guerra mondiale una vera riduzione del bilancio militare degli stati uniti allora altri mani alzate chino lì con la barba allora queste sarà l'ottimo domanda ma c'è microfono per lui ma c'è un'altra di mandarli indietro allora scusa ce l'ho io chiamo scusa allora facciamo questi ottimi 2 scusi posso mi dica no io mi rifaccio quel bellissimo esempio che ha fatto su rochester per la storia di successo e e poi all'aggancio che lei ha fatto che sulle possibilità che anche voglio di anche noi che viviamo una situazione di disastro dal punto di vista industriale ci possiamo però ecco io la speranza qui non la vedo tanto perché operazioni di quel tipo voglio dire presuppongono tutta una diciamo una base di supporto lei ha fatto riferimento prevalentemente al sistema all'università di rochester e poi tutte alle istituzioni locali se io guardo per un attimo ed ecco vorrei trovare una parte con faccio una domanda per trovare magari anche una parola di speranza perché io in questo momento non riesco a vedere gli agganci se faccio riferimento po la situazione italiana per riproporre esempi di questo tipo io mi guardo in giro e vedo che la nostra sistema universitario voglio dire stato molto bene diciamo penalizzato il sistema industriale e in modo specifico la confindustria nostra che insegua rai versiliana governo a ridurre i costi dovrebbe guardarsi invece proprio dentro perché i costi della confindustria italiana sono dieci volte di più di quelli della confidustria inglese o eccetera eccetera con la burocrazia incredibile a livello di burocrazia voglio dire siamo messi è inutile parlarne a livello di politica e allora io dico ese trasferimento di esempi così belli in una situazione come la nostra cioè almeno io lascio a trovare elementi di disperati rispondo si sa è l'ultima non l'avevo capito succedere cercherò di essere rapido perché quell altro signore che si è avvicinato a sussurrare all'orecchio di patricia è chiaramente stava dicendo che stiamo sfidando nei tempi giusto ho indovinato pulire vecchi persone fino allora dunque è vero è vero quello che lei ha detto in in apparenza un'operazione come quella di rochester sembra molto difficile da riprodurre in italia però attenzione io le do proprio una risposta di fiducia e di speranza perché prima di tutto la prima cosa che voglio osservare questa nel nel giudicare il sistema universitario italiano io vi dico una cosa proprio perché sto negli stati uniti che sono la principale destinazione dei cervelli in fuga dall'italia io vi posso testimoniare che avete ancora un grande sistema università avete perlomeno tante facoltà eccellenti che formano dei giovani così bravi che quando arrivano in america se la battono alla pari con i migliori studenti americani o quelli venuti dalla cina o dall'india o dalla germania quindi c'è ancora ci sono ancora delle eccellenze universitarie che fanno sì che non a caso poi quei talenti vanno la e hanno successo ma perché una formazione di base l'hanno ricevuta qui l'operazione rochester se uno la guarda bene da vicino però non è un'operazione dove ha fatto tutto obama lì c'è la convergenza di tante forze e oserei dire che prevalentemente quello che poi stupisce e sorprende tante volte dell'america e quante cose vengono dal basso dalla società civile senza aspettare che sia il governo a intervenire a risolvere e nella società civile ci metto anche gli imprenditori e vero quello è se i nostri facesse un po meno di convegni della confindustria e facessero quello che ha fatto la coda perché anche il comportamento della coda che piuttosto esemplare un'azienda che stava sostanzialmente morendo ha tentato di pensare comunque al futuro dei propri dipendenti e di agevolare anziché dare semplicemente fare semplicemente i licenziamenti di massa o come si fa da noi lo scivolo verso la pensione la mentalità del management coda che è stato proviamo a dargli uno scivolo verso l'imprenditorialità cioè nel spingere i propri ingegneri verso l'uscita perché la kodak si stava rimpicciolendo gli davano non un ponte verso il pensionamento ma degli strumenti anche finanziari per crearsi una piccola impresa una startup allora quell'operazione come lo cester va studiata perché è un fatto che ha messo insieme energie di una università di una grossa impresa che stava morendo ma voleva in qualche modo lasciare in eredità qualcosa di positivo al territorio non sono cose impossibili e con non è tutto non è stato obama a salvare lo ha contribuito anche l'amministrazione federale con i sussidi alla ricerca però guardate anche la ricerca universitaria in america in gran parte finanziata dai privati e bisogna dirselo obama fa del suo meglio per aumentare i fondi alla ricerca per esempio per l'energia rinnovabile ma il grosso lo fanno i privati allora questo è uno so che uno dei tabù in italia soprattutto a sinistra a parlare il fantasma lo spettro della privatizzazione dell'università sistema americano però è così ricco di risorse per fare ricerca anche perché i privati danno tanto tanto con sgravi fiscali ovviamente tutto deducibile dall'imponibile fiscale studiamo l'ho un po più da vicino perché siccome noi avremo a che fare molto molto tempo con uno stato povero e allora le risorse dobbiamo trovare da qualche altra parte siamo meno dogmatici nell'esaminare che cosa funziona così bene del mecenatismo privato in america purtroppo neanche l'ultima domanda possiamo fare ringrazio tanto federico è stato bravissimo saremo rimasti tutta la notte davvero bene grazie
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