Ideali o interessi? Come si fece l'unità d'Italia
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Ideali o interessi? Come si fece l'unità d'Italia
Contro ogni previsione tra il 1859 e il 1861 nasce il Regno d’Italia: il movimento che l’ha sostenuto è stato animato da una fortissima spinta ideale. Ma dopo il 1861 le classi dirigenti del nuovo Regno devono fare i conti con interessi locali, professionali, economici: la soluzione adottata cerca di tenere in equilibrio promozione dell’innovazione, catene clientelari e nazional-patriottismo. Una missione impossibile?
Relatori
Banti Alberto MarioBoatti Giorgio
Edizione
2014 - Classi dirigenti, crescita e bene comuneazione il mio tema del risorgimento invece all'inizio al risorgimento in azione da anni si stava quando si stava occupando di presto io non starei di avere vedete nella schiena il programma del festival come pure vedete le netto della sua vastissima eco nergia io con questa produzione scientifica questi sono i saggi devo dire che ho avuto a che fare come giornalista era stato preparato il tuo occasione perché aveva molto colpito particolare verrà colpita nell'assoluto libri l'onore della nazione identità sessuali di eventi del giornalismo europeo dal xvii secolo ragazzo è un libro veramente capace di ferrari.com una serie di stereotipi culturali sulla donna costituissero un ingrediente fondamentale di quello che poi è stata polemica politica l'impegno politico che anche una serie poi ti viene paste conseguenze inserite dentro il contenitore delle nazioni di cui ho parlato opportune 2005 quando era uscito pubblicato dalla emi altro disegno e poi avevo ritrovato ancora il lavoro dei propri soldati ne ho parlato sulla stampa in un libro notevole che avevo definito una sorta di complesso ipertesto che che affrontava tutti i nodi fondamentali si stava avvicinando il centocinquantenario dell'unità d'italia tutti i nodi fondamentali del risorgimento era un ipertesto attraverso le fonti le idee spera tv simboli le immagini che accompagnano il processo di unificazione nazionale nei suoi prodromi e nelle sue conclusioni e però io adesso potrei diplomaticamente glissare dimenticare una cosa e ma mi prendo altri due minuti perché io devo nel senso che in quella in quella messa a punto in quella recensione di quel libro io è rimasto colpito nell'introduzione che il professor banti aveva fatto dai toni particolarmente duri o comunque polemici che sviluppava verso un continuo richiamo a quelli che sono i connotati del identità nazionale che erano contenuti nei messaggi del presidente della repubblica di allora ciampi e mi sembrava fuori luogo mi sembrava così prezioso il ruolo che il presidente ciampi stava svolgendo che questa polemica e l'andare a evidenziare questa questa insistenza nazionalistica tra virgolette mi sembrava qualcosa che distonico al come la vedevo delle volte si capisce che occuparsi del passato non è solo studiare il passato in passato si capisce bene anche alla luce del presente e io quella mia puntualizzazione che era secondo me ingiustificata questo l'ho compreso che che fosse ingiustificata qualche anno più tardi quando il professore ha davanti a un intervento di benigni al festival di sanremo punto su che riprendeva ingredienti di nazionalismo secondo gli stereotipi più scontati metteva a punto con estrema precisione come questi contenuti potessero essere scivolosi e pericolosi ecco allora gli ho visto lì che già in nuce c'era aveva colto una serie di di possibili scivolamenti e pericolosità e comunque che stanno attorno al tema del nazionalismo che poi sono al centro di tutto di tutto il suo lavoro io so che il professore adesso si sta dopo essersi occupato per tanti tanti anni di risorgimento sta cambiando orizzonte la cosa mi piace tantissimo che perché in italy di solito gli accademici presidiano i loro giardinetti e non li mollano nemmeno invece sta muovendosi su tutt'altro orizzonte sta muovendosi lo possiamo dire professore sulla cultura rock degli anni 60 nei paesi euro grosso modo mi sembra di capire che come i giovani i giovani che affluiscono nel risorgimento ed ambita questa grande a quel 48 e quelli che invece poi rock e la stagione politica e della contestazione successiva forse ci sono delle attinenze comunque vi ringrazio di essere qui ed ho la parola al professor banti dopo la relazione del professor banchi dovremmo avere un certo lasso di tempo per domande e interventi grazie mille vi sono dei momenti in cui l'animo particolarmente dei giovani è disposto in maniera che ogni poco distanza basta a ottenerne ogni cosa che abbia un'apparenza di bene di sacrificio come un fiore appena sbocciato s'abbandona mollemente sul suo fragile stelo pronto a concedere le sue fragranze alla primaria che gli aliti punto d'intorno questi momenti che si dovrebbero dagli altri ammirare con timido rispetto sono quelli appunto che l'astuzia interessata spia attentamente e coglie di volo per le gare una volontà che non si guarda questo è l'incipit del decimo capitolo dei promessi sposi ed è il capitolo dedicato a gertrude e con questo bel periodare ottocentesco manzoni riassume il punto della storia che sta per raccontare e cioè quanto sia facile che giovani menti cedano alle manipolazioni interessate degli adulti può sembrare strano che il mio intervento in un festival dell'economia parta da i promessi sposi e dal capitolo dedicato a gertrude ma traggo questa indicazione da un lavoro di un mio amico e collega uno storico che si chiama roberto bizzocchi che ha ricostruito la storia di una famiglia nobile toscana dal cuore dell'età moderna fino agli anni sessanta del xix secolo il libro si intitola in famiglia ed è pubblicato dalla terza perché nella parte finale di questo libro c'è il profilo di un personaggio che appartiene a questa famiglia nobile che ci può interessare molto ci può aiutare a mettere a fuoco il tema che ci occupa stamattina e come vedrete fra un minuto questa citazione che viene usata da bizzocchi della incipit del capitolo manzoniano ci serve a illustrare un aspetto di questa trance dei vini allora il personaggio nasce in toscana nel 1834 è abbastanza fortunato perché nasce in una famiglia nobile sono i bracci cambini non una famiglia di prim'ordine ma proprietari terrieri un ottimo patrimonio sono ricchi dopodichè la sua nascita non è accompagnata da stelle particolarmente benefiche intanto i suoi genitori antonio bracci cambini e carolina banti di danno un nome che anche per gli standard della italia dell'ottocento suonava assai bizzarro atanasio lo chiamano povero figlio ma non è tanto questo il punto il punto è che lui è il settimo dei figli di antonio e di carolina di più frutto fuori stagione per questa famiglia quando nasce il padre ha 58 anni la madre a poco più di quaranta la madre lo amerà sempre appassionatamente è il piccolo di famiglia viene dopo cinque altre sorelle e un fratello il fratello primogenito è più grande di lui di 22 anni il padre antonio un nobile vecchio stampo cattolico conservatore fedelissimo del granduca ragiona come ragionavano i suoi avi in epoca moderna la rivoluzione francese l'epoca napoleonica i cambiamenti legislativi che sono intervenuti per lui non hanno avuto alcun significato e ragionando come un nobile anzi r jim c'è un problema il problema è posto dalla nascita di atanasio lui vuole che tutto il patrimonio di famiglia resti concentrato nelle mani del primogenito come risolve la questione e va bene la risolve nel modo classico con tante altre famiglie ha risolto questa questione decide di mandare atanasio in convento atanasio ci va a 16 anni nel 1850 da pisa va a lucca entra come novizio nella congregazione degli agostiniani regolari ci resta per un anno e dopo un anno è pronto a prendere i voti il giorno prima della cerimonia che sancirà il suo passaggio allo stato è ecclesiale a 17 anni il padre lo prende lo fa uscire dal convento lo porta in uno studio di un notaio e gli fa firmare un documento preparato da un notaio di lucca in cui atanasio rinuncia a tutti i suoi diritti sul patrimonio di famiglia in ragione dello stato ecclesiale che sta per indossare la cerimonia al logo il diciassettenne viene spedito prima in un convento di napoli poi in un convento di bitonto inizialmente è molto persuaso della bontà della scelta che la famiglia ha immaginato per lui è convinto di ciò che sta facendo pensa che sia la sua vocazione pensa che sia la sua strada però dopo poco non ne può più capisce che si sente male lontano da casa avrebbe voglia di incontrare la madre avrebbe voglia di tornare in toscana non si trova bene nel convento e comincia progressivamente a tempestare la famiglia di lettere una dopo l'altra in cui sempre di più esprime questa suo disagio e chiede disperatamente aiutatemi aiutatemi fatemi uscire fatemi tornare trovate un'altra collocazione per me vi prometto vi giuro non non a camper o diritti sul patrimonio di famiglia niente resta a bitonto resta nel convento alle sue lettere sono sempre più ansiose finché ecco il colpo di scena siamo nell'autunno del 1860 anche in convento arrivano notizie di ciò che sta accadendo nel mezzogiorno continentale arrivano notizie della esperienza garibaldina dei successi di garibaldi e atanasio decide butta alle ortiche l'abito ecclesiale fugge raggiunge i garibaldini diventa uno di loro combatte a capua fa in tempo per combattere a capua finita l'esperienza garibaldina se ne torna finalmente in toscana riprende gli studi diventa maestro insegna in una scuola elementare di un piccolo comune della toscana molto apprezzato dall'amministrazione comunale e dalle famiglie dei bambini ai quali insegna si fa una fidanzata intenta una causa legale al fratello per tornare intanto il padre morto per tornare in possesso della parte di patrimonio che gli spetta ma nel 62 riparte con garibaldi ed è con lui ad aspromonte intanto va avanti il processo nel 65 si conclude vince la causa ritorna in possesso della parte di patrimonio che gli spetta e a quel punto si fa il maestro ha una vita sua e anche una buona collocazione economica e sociale se ne potrebbe stare tranquillo ma tranquillo non ci sta perché nel 66 riparte volontario un'altra volta per andare a combattere con i volontari di garibaldi nella terza guerra di indipendenza e siccome queste cose qui cioè le spedizioni garibaldini lo dico fin da subito non sono passeggiate di piacere si va a combattere e si sa a cosa si va incontro si sa che si rischia si può morire sono battaglie quelle che si combattono atanasio prima di partire nel 66 fa un testamento nel testamento decide di lasciare a tutti i suoi beni ha un figlio di una delle sue sorelle poi scrive che parte per pugnare nelle ultime battaglie per la libertà e nazionalità della patria italiana dispone nel testamento che venga pagato uno stipendio annuale in perpetuo al maestro elementare di buti purché costui non fosse prete insomma senta ma è chiaro ciò che sta pensando se muore in battaglia che ci sia un maestro basta che non sia un prete e poi l'ultima a disposizione che il mio corpo sia inumato nel sepolcro dove è sepolta mia madre vestito della camicia rossa garibaldina con le decorazioni sul petto ora per atanasio questa esperienza di vita è sicuramente stato un mezzo per uscire da una situazione un'esperienza che non riusciva più a a vivere liberarsi dell'abito ecclesiale scappare dal convento e finalmente fare la vita che aveva sognato negli anni precedenti quando aveva capito che la sua vocazione non aveva radici profonde ma certo la militanza garibaldina per lui è una cosa seria non è per nulla strumentale non è che scappa e si unisce garibaldini indossa una camicia rossa fa finta di essere lì tanto per nobilitare il suo gesto e dare a sé e agli altri una giustificazione punto e basta no continua a combattere e io trovo perfino commovente da un certo punto di vista questa cosa che lui che ha più di 30 anni a quel punto lì 32 anni decida nonostante abbia ormai la sua situazione in buona equilibrio un patrimonio a disposizione decida di partire lo stesso nel 66 andare a combattere di nuovo cioè una passione forte che lo spinge ci sono dei sentimenti politici forti che lo spingono tanto chiediamoci quante storie simili a quelle di atanasio si possano contare nella prima metà del xix secolo moltissime certo non della stessa natura biografica ovviamente non con lo stesso tracciato ma moltissimi sono i giovani giovani ragazzi e in misura minore in forme diverse anche donne ragazze che decidono di militare e dentro il movimento risorgimentale moltissimi quanti io penso molte centinaia di migliaia di persone se si prende un arco di tempo che va dall'inizio dell'ottocento fino alla costituzione del regno d'italia insieme a un mio collega ed amico che si chiama paul ginsborg abbiamo scritto un saggio nel quale abbiamo scritto il movimento risorgimentale è stato un movimento di massa poi abbiamo messo una nota e abbiamo specificato usiamo questo termine un po forte per dire che è stato un movimento quantitativamente grande tante persone quindi per quanto sia importante il ruolo del regno di sardegna uno stress stato abbastanza bene amministrato come un esercito rispettare nella sua organizzazione efficiente con un presidente del consiglio cavour di straordinarie capacità diplomatiche di grande lucidità politica tuttavia io credo si debba dire che uno stato unitario come si crea come si del quale si inaugura la vita nel 1861 non ci sarebbe stato se non ci fosse stata anche un'iniziativa che nasceva dal movimento risorgimentale se non ci fossero state le insurrezioni a modena a parma a bologna a firenze se non ci fosse stata l'esperienza garibaldina uno stato come quello che abbiamo imparato a conoscere nel dentro il quale viviamo non si sarebbe formato gli accordi di plombières d'altro canto sottoscritti da napoleone iii e cavour prevedevano la formazione di un regno dell'alta italia regno di sardegna più lombardo veneto basta forse prudenza o fosse altro quello era ciò che aveva immaginato cavour ma c'è una spinta dal basso quindi non un movimento piccolo non cavour e basta e poche elite intorno a lui ma un vasto movimento di massa d'altro canto non si spiegherebbe ciò che succede nel 48 49 in italia se non si tenesse in considerazione questo sono decine di migliaia di persone che scendono per le piante per le strade in piazza e fanno manifestazioni e chiedono riforme e tirano su barricate e combattono per strada e fanno cose assolutamente enormi a milano la guarnigione dell'esercito di una delle super potenze dell'epoca l'impero austriaco viene cacciata e lo stesso succede a venezia e si combatte per più di un anno un anno e mezzo a venezia e lo stesso succede a brescia ea bologna ea livorno e nel 59 quanti sono i volontari che partono per recarsi a torino e unirsi all'esercito del regno di sardegna che sta per combattere insieme ai francesi contro gli austriaci parecchi tra 15 e 20 mila e abbiamo le liste quasi complete nominative nell'archivio di stato di torino che ci dicono che sono ragazzi la cui l'età o giovani la cui età va da 15 a 30 anni e vengono da lombardo veneto dai ducati dal granducato di toscana dallo stato pontificio e anche ma sebbene in numero minore dal regno delle due sicilie e non è una passeggiata non è che un ora venezia dice vabbè adesso va da santa lucia 3 sul treno poi scendo a portanuova vado all ufficio di reclutamento fatto no non è così non c'era la linea ferroviaria non solo il confine tra il lombardo veneto e il regno di sardegna era presidiato dall'esercito austriaco c'era una tensione enorme bisognava arrivarci con mezzi di fortuna superato il confine andarsi ad arruolare per andare a combattere non per andare a fare una passeggiata e pensate ai giovani ragazzi che partono da lombardo veneto fanno una cosa enormemente rischiosa idolo di combattere conto dello stato al quale appartengono fossero stati presi prigionieri la imputazione che gravava sulla loro testa era di tradimento cioè una cosa gravissima quindi ci vuole una spinta enorme e lo stesso succede nel 60 i mille di garibaldi non sono mille alla fine sono 40 mila 20 mila che partono dal centro nota e 20.000 reclutati nell'italia meridionale tra cui appunto anche il nostro atanasio bracci cambini e nel 66 sono 30 mila sono numeri enormi per un paese senza comunicazioni interne con un tasso di analfabetismo spaventoso significa che c'è stato un movimento bello forte che ha aggregato persone ci sono interessi economici che spingono questi giovani ragazzi dai 15 ai 30 anni e molte altre persone con loro a partecipare in varie forme al movimento risorgimentale francamente no c'è stata per lungo tempo una tesi sostenuta anche da importanti storici ricordo solo emilio sereni uno storico di orientamento marxista che in apertura di un suo importantissimo libro il capitalismo nelle campagne 1947 diceva senza mezzi termini l'unificazione d'italia è il frutto degli interessi della borghesia imprenditoriale cioè proprietari terrieri e industriali che volevano costruire un mercato nazionale un mercato unico ma non è così gli interessi degli imprenditori non andavano in direzione di un mercato nazionale non vendeva non ce l'avevano proprio come prospettiva uno che produceva olio nelle puglie non lo voleva vendere a milano a torino noi imbarcava per trieste e da trieste andava verso la germania uno che produceva agrumi in sicilia non li vendeva a venezia li vendeva a bordo a londra e negli stati uniti uno che produceva seta a como non la produceva per venderla a perugia no la mandava a lione a londra e negli altri luoghi in cui ferveva la produzione e il mercato serico gli imprenditori stavano in direzione centrifuga non ci avevano proprio la prospettiva di un movimento di un mercato nazionale e sono convinto che abbia ragione uno storico economico luciano cafagna che ha detto che non è stato l'intenzione del mercato nazionale a spingere il movimento risorgimentale ma viceversa è stata la costruzione di uno stato nazionale a fare sì che ci fosse una spinta alla costruzione di un mercato interno tutto il contrario allora queste centinaia di migliaia di persone dal cosa sono spinte sono spinte da un sentimento di appartenenza a una comunità nazionale che è costruito attraverso narrazioni simboli saggi politici che lo rendono estremamente seducente una specie di bomba comunicativa viene costruita dall inizio del xix secolo in avanti anche in contrasto con la realtà socio economica effettiva dell'italia all'inizio 800 se uno guarda va l'italia di inizio ottocento faceva fatica a scorgere la realtà di una comunità nazionale questo bisogna tenerlo presente l'idea di nazione come si forma in italia è dappertutto in europa all'inizio dell'ottocento inventa elezioni le crea ne pone i presupposti non si limita a identificarle nella realtà non c'erano nella realtà sociale però ne crea i presupposti e come si forma a questo sentimento nazionale intanto diciamo che i migliori cervelli creativi di cui dispone l'italia nella prima metà del xix secolo contribuiscono alla costruzione di narrazioni simboli immagini che illustrano l'esistenza questo presupposto politico fondamentale l'esistenza di una nazione italiana e il dovere che ciascuno dovrebbe seguire di fare qualcosa affinché questa nazione abbia un suo stato nazione e chi sono questi cervelli creativi beh insomma foscolo manzoni leopardi berchet d'azelio guerrazzi verdi hayez e altri si potrebbero aggiungere e cosa fanno fanno una cosa geniale che una storico bravissimo uno dei più bravi del ventesimo secolo george mosse ha definito l'estetica della politica cioè usano degli strumenti che servono per il tempo libero servono per rilassarsi e fantasticare poesie romanzi romanzi storici melodrammi importantissimi le pitture per raccontare le storie della nazione e per accreditare l'idea che la nazione non solo esiste all'inizio del xix secolo ma esisterà tempi immemorabili e siccome esiste da tempi immemorabili bisogna ricordarsi gli esempi degli aghi e cercare di riscattare ritrovare la libertà per la quale gli ha di anne tanto combattuto ora le strutture narrative che vengono costruite dagli autori che vi ho citati e che sono tradotte poi in proposte politiche altrettanto efficaci da persone come mazzini gioberti o lo stesso d'azelio persone diverse come orientamento politico ma concordi intorno all'idea che esiste la nazione italiana queste narrazioni questo insieme di storie della nazione attingono il loro potere di comunicazione da tre nuclei simbolici fondamentali il primo nucleo è questo la nazione italiana la cosa che dico per l'italia vale per tutti i nazionalismi europei di epoca romantica però adesso ci concentriamo sull'italia la nazione italiana viene presentata come una famiglia come una parentela che è una cosa semplice da capire il concetto di nazione in se suona un po fumoso la nazione è la comunità che possiede la sovranità politica è in nome di questo bisogna riorganizzare le strutture dello stato e fondare uno stato italiano nuovo suona un po fumoso così ma se io dico la nazione è una famiglia una parentela ma non la tua famiglia personale tua moglie e tuo marito tuo padre e tua madre eccetera eccetera no una famiglia più grande che è quella delle persone che vivono su un territorio che è proprio della nazione la penisola che parlano la stessa lingua e qui c'è un grado di forzatura incredibile che fanno gli intellettuali risorgimentali perché l'italiano era parlato è capito al massimo dal 20 per cento delle persone che vivevano nella penisola all'inizio del xix secolo ma insomma si dice così la tua famiglia è fatta da queste persone parlano la tua lingua anno la stessa storia alle spalle e poi c'è un elemento più più profondo che è il legame di sangue è così no che si descrivono all'inizio dell'ottocento i legami familiari e questo non si parla di biologia non parlano di biologia gli speaker della nazione di inizio ottocento ma noi lo possiamo dire è una concezione biopolitica quella che mettono in campo gli intellettuali del risorgimento vi ricordate naturalmente una d'arme di lingua d'altare di memorie di sangue di con il sangue on the manzoni marzo 1821 il sangue è un termine che viene evocato costantemente e qualcuno evoca anche le espressioni che col senno di poi ci sembrano inquietanti ma all'epoca non hanno questa connotazione specifica stirpe qualcuno dice anche razza perché usano queste espressioni perché fanno un'operazione che per noi può sembrare assai esotica ma che all'inizio dell'ottocento è geniale prendono il concetto di genealogia il concetto di genealogia e ciò che fonda la pretesa dei sovrani in epoca moderna è ancora all'inizio dell'ottocento alla sovranità un re r perché è figlio di re e perché sta su una linea dinastica la genealogia e ciò che fonda i diritti per le pretese delle famiglie nobili ai diritti che hanno un nobile nobile perché è figlio di un nobile ecc a un albero genealogico alle spalle ebbene gli speaker del risorgimento gli intellettuali del risorgimento presentando la nazione come una famiglia parentela è come se dicessero tutti noi ci abbiamo una genealogia non solo idee e non solo i nobili tutti noi abbiamo una nostra nobiltà è per questo che dobbiamo lottare e se onoriamo particolarmente dante più che cesaro molière know chiunque altro voi vogliate e perché lui sta sul nostro asse genealogico e stando sul nostro asse geneologico o delle cose speciali da dirci lui come petrarca come chiunque altro si sia espresso nella lingua della nazione da qui si capisce perché il lessico della famiglia è così importante nel discorso nazionale perché i leader del movimento diventano i padri della patria patria è già un termine che rimanda alla terra dei padri perché fratelli d'italia è un'espressione così pregnante per la gente che lo ascolta nell'ottocento è premiante perché rimanda subito a questa dimensione e sorelle d'italia anche si usa si usa anche questa espressione punto primo punto secondo la nazione viene presentata come una comunità sessuata cioè fatta di uomini è fatta di donne è necessario che ci siano le donne per due motivi se io voglio raccontare delle storie avvincenti voglio scrivere una poesia avvincente o un romanzo storico avvincente ci devo infilare negli ingredienti che sono importanti all'epoca perché romanzo non sia una mattonata in testa ma sia anche divertente e sia eletto fa un piacere 15 devo infilare il tema dell'amore romantico e se non c'è un personaggio femminile un discorso non mi viene è la genialata più geniale dalle pa foscolo con le ultime lettere di jacopo ortis quando mette in sovrapposizione amore patriottico e amore romantico lui figlia il werther di goethe amore romantico e basta esso fra ci mette l'amore patriottico mette in corto credo che sia il primo che lo fai in tutta europa e stabilisce un modello un modello geniale si raccontano storie avvincenti l'eroina della nazione è l'eroe della nazione che devono lottare contro gli ostacoli che i tiranni gli stranieri lantic la vecchia mentalità frappongono alla loro unione che quando si saranno uniti la cellula originaria del futuro della nazione si sarà composta l'altro motivo per cui si descrive la nazione come una comunità sessuata è perché si fa intervenire in tutto questo discorso un altro valore che per noi è incredibilmente esotico ma perché per loro funziona alla grande ed è il valore dell onore perché si dice finché non avremo riconquistato la nostra indipendenza le nostre donne saranno esposte alle aggressioni dei barbari stranieri oppure dei traditori oppure dei tiranni e c'è una quantità io quando l'ho studiato all my diversi anni fa la cosa veramente sorpreso la quantità di storie di stupro tentato realizzato ai danni delle eroine della nazione dentro queste narrazioni che vi dicevo prima veramente sorprendente perché l'idea qual è l'idea è che si deve far bollire il sangue e l'idea è nazionalizzare il concetto dell'onore e per noi l'onore è un'altra cosa ma all'inizio dell'ottocento non ore significa che è un maschio deve difendere la sua rispettabilità sessuale e quindi la rispettabilità sessuale delle donne della sua famiglia che in questi romanzi le rovine della nazione l'eroina italiane sono tutte le scritte come caste di originali buone madri ottime moglie eccetera eccetera il meccanismo di nazionalizzazione dell'onore e funziona in modo simile a quello della famiglia è come se si dicesse guarda tu non ti devi sentire pronto a combattere un duello cosa che si fa regolarmente all'inizio dell'ottocento per difendere l'onore della tua famiglia e basta per difendere solo le tue donne se non difendi tutte le donne della nazione nessuna e salva neanche tu sarai salvo allora questa cosa qui che come vi dico a noi sembra strana all'epoca tocca una corda profonda nella costruzione della mascolinità e della femminilità fa battere i cuori raggiunge scatena emozioni e terzo elemento la comunità nazionale viene presentata come una comunità sacrificale e cioè si insiste ossessivamente sul fatto che i membri della nazione uomini o donne che siano hanno un dovere etico e il dovere etico che hanno è di sacrificarsi per la nazione essere pronti a soffrire per la nazione il sacrificio è ciò che fa sacra la vita di una persona e si usa anche un altro termine che è impiegato larghissimamente nella esperienza risorgimentale e il termine martirio come sacrificio lo si prende dalla tradizione cristiana e lo si sposta di peso dentro il campo semantico simbolico della nuova proposta nazional patriottica ma il significato della parola resta lo stesso nella tradizione cristiana il martire è colui che dà testimonianza della propria fede anche a costo della estrema sofferenza della vita a tutto il resto della sua comunità nel lessico nazional patriottico il martire politico è colui che ti dà testimonianza della sua fede politica a tutto il resto della comunità fino al massimo possibile della sofferenza e il cristo della passione diventa l'archetipo di riferimento e questi romanzi e queste poesie di cui vi parlavo prima spesso non hanno il lieto fine vanno a finir male l'eroe alla fine stesso muore perché si deve sottolineare la dimensione sacrificale nello stare dentro narrazione ma perché sta roba masochistica entra dentro il circuito del discorso nazionale adesso mettete di un attimo nella prospettiva della penisola del 1815 e di un movimento come quello nazional patriottico chiunque lo promuova che che sia vs o che sia mazzini non ha importanza inizialmente un piccolo movimento assolutamente fuorilegge che alla pretesa sconfinata di rovesciare l'ass geopolitico della penisola sfidando la massima superpotenza dell'epoca l'austria è chiaro che è un movimento che almeno all'inizio dovrà subire delle sconfitte e chiaro che è un movimento di cui membri dovranno esser pronti a essere catturati processati torturati esiliati messi in carcere giustiziati dovranno combattere rischieranno di essere gravemente feriti di morire allora il punto fondamentale è fare in modo che la morte della sofferenza la sconfitta non siano un elemento deprimente depressivo per il movimento ma siano anzi un elemento propulsivo allora se io nobilitò al punto massimo la sofferenza e la morte e costruisco un altare della memoria per coloro che sono morti per la patria nobilita moltissimo l'esperienza proposta politica che sto lanciando è come se dicessi guardate che noi che mi richiamo del movimento di sorgi mentale è che siamo dei pazzi forsennati siamo nobili tanto quanto erano nobili i martiri paleocristiani facciamo la stessa cosa e quindi come dire si dice una cosa molto facilmente comprensibile nell italia all'inizio xix secolo è molto suggestiva adesso io ho diviso questi punti in modo analitico ma bisogna tenere in considerazione che nelle immagini nelle narrazioni nei melodrammi questi tre aspetti sono sempre fusi l'uno con l'altro e se ci pensate un attimo sono degli aspetti che toccano danno una spiegazione una spiegazione una possibile spiegazione quella spiegazione a degli eventi che strutturano la forma del sé l'identità personale di ciascuno eventi come la nascita eventi come la morte ed enti come la sofferenza eventi come la sessualità come le distinzioni di genere e essere maschio femmine allora questa è un miscuglio che ha una potenza comunicativa incredibile fa veramente bollire il sangue nelle vene a molti poi naturalmente c'è anche la prospettiva politica cambiamo gli assetti della penisola e la nostra vita cambierà da così a così c'è anche questa speranza ma ci sono questi elementi simbolici che hanno una grandissima spinta una grandissima forza trovo che questa è la proposta che vi faccio poi se non vi convince fra trenta secondi ve la siete dimenticati ma trovo che questo sia l'elemento di forza nel discorso nazionale del risorgimento e per questo le passioni le idee sono più forti degli interessi fine del discorso di ato fine siamo a posto così la costruzione dello stato unitario e fatta e siamo tutti contenti sì siamo contenti però c'è un problema c'è un problema che si palesa molto nettamente dopo il 1861 dopo il 1861 il sistema ideologico che vi ho descritto adesso è che motiva così fortemente atanasio bracci cambini e molte decine di migliaia di altri giovani come lui continua ad abitare permanentemente la cultura ufficiale dell'italia liberale dell'italia unita vi assicuro che non c'è discorso pubblico di leader politico della destra storica o della sinistra liberale che non cominci e non finisca o non tratti anche nel suo contenuto della grandezza della patria della necessità di imitare ricordare coltivare le memorie del risorgimento nella grandezza passata è essere pronti al sacrificio è un incessante battere sugli elementi simbolici che vi ho ricordato prima e non è solo questo è che dopo il 1861 e anche in italia un processo che sempre lo storico che mi ricordavo prima george morse ha chiamato di nazionalizzazione delle forse si esprime così per dire una cosa che per noi in italia dn declinata usando un detto attribuito al massimo d'azeglio fatta l'italia bisogna fare gli italiani cioè bisogna spiegare a tutti anche quelli che ancora non hanno capito quali sono i fondamenti simbolici dell'italia unita e allora partono dei processi che sono imponenti e se qualche volta si pensa che nel contesto italiano non ci sia mai stato un senso di appartenenza a una comunità nazionale questo può valere forze per il periodo post 1945 per ragioni che adesso non posso trattare ma per il periodo precedente non è così il processo di nazionalizzazione è intenso e crescente e coinvolge sempre più persone come intanto con la scuola elementare i programmi della scuola elementare sono un martellamento continuo nella testa dei ragazzini e delle ragazzine intorno ai principi della nazione italiana e all'esperienza del risorgimento pensate solo per un attimo al successo al best seller the best sellers dell'italia liberale che è cuore di de amicis 1886 un libro che funziona la macchina narrativa straordinaria ricordate un diario scritto da enrico un bambino di una terza classe elementare di una scuola di torino nell'anno scolastico 1881 82 che narra le vicende che gli capitano in classe ma è un libro molto ideologico vuol far vedere che in questa scuola in questa classe ci sono certo torinesi ma ci sono anche bambini che vengono da altre parti d'italia nella differenza geografica non conta nulla perché la nazione è un blocco compatto e tiene tutti insieme e ci sono bambini ricchi e bambini poveri enrico è figlio di un ingegnere viene da una famiglia borghese ma ci sono anche i suoi compagni che sono molto poveri e molto si insiste sul fatto che le differenze non devono essere vissute come differenza di classe sono differenze funzionali ognuno ha il suo ruolo nella armonia della nazione ognuno ha il suo contributo da dare e così avanti la scuola elementare e poi un esercito la costruzione di un esercito a coscrizione obbligatoria nel regno d'italia serve naturalmente come strumento di difesa ea un certo punto di offesa ma serve anche come scuola della nazione nell'esercito si insegna ai coscritti perché stanno lì per cosa devono combattere gli si insegna anche a parlare italiano talvolta lo devono fare gli ordini sono emessi in italiano se non capiscono rischiano punizioni e poi c'è la red e urbano i nomi delle strade le statue le statue sono statue mortuali e di eroi della nazione che vengono messi nel cuore pulsante delle città a memoria dell'esperienza passata e poi le feste pubbliche la principale della festa dello statuto che consiste in una sfilata militare e poi nei discorsi delle autorità insomma cresce un discorso positivo intorno ai simboli della nazione e all'appartenenza a questa comunità nazionale solo che questo discorso positivo entra in rotta di collisione con almeno due o tre aspetti del sistema rappresentativo che viene costruito in italia dopo il 1861 secondo lo statuto albertino c'è una camera dei deputati elettiva e lì nascono dei problemi intanto nasce un problema che adesso posso solo evocare e non esplorare di più e cioè lo stato unitario si forma attraverso i plebisciti nei plebisciti vanno a votare tutti i maschi adulti poi tantissimi di coloro che hanno votato i plebisciti si trovano privi del diritto di voto fino al 1882 votano in pochissimi 2 per cento sul totale della popolazione maschi adulti alfabetizzati e ricchissimi dall 82 al 1912 votano gli alfabetizzati che son pochi 10 per cento circa sul totale della popolazione dal 1912 ci sarà un suffragio universale maschile le donne non votano mai non solo in italia non è una peculiarità italiana ma così succede coloro che sono esclusi dal gioco della politica che non possono andare a votare o guardano alle istituzioni dello stato con scetticismo risentono molto distanti oppure diventano una parte di circuiti comunicativi di movimenti anti esterni cimenti questi movimenti possono essere l'opera dei congressi cattolici intransigenti coloro che seguono pio ix come capo politico e capo spirituale e non riconoscono la legittimità dello stato unitario come ha fatto pio ix e possono essere più tardi dal 1892 coloro che sono contattati dai propagandisti del partito socialista italiano che è vero sta in parlamento ma fin da subito c'è un programma molto chiaro lo statuto del partito socialista dice che vogliono fare la rivoluzione non vogliono rafforzare il parlamento vogliono cambiare completamente cancellarlo del tutto e questo è un problema bello grosso ma c'è un altro problema di lungo periodo tralascio altre cose enormi brigantaggio cose che fanno pongono enormi difficoltà a guardo solo a degli elementi strutturali un altro problema enorme che colpisce proprio quel pezzo di opinione pubblica che accetta lo stato unitario il regno d'italia partecipa alla politica manda deputati in parlamento perché il problema qual è il problema è che appare evidente fin da subito fin dagli anni della destra storica è molto più evidente dal 1876 quando la sinistra liberale va al potere che i meccanismi di raccolta del consenso sono dei meccanismi che si basano su una costruzione di catene clientelari a volte anche con dinamiche esplicitamente corruttive due facce della medaglia allora come oggi fare campagne elettorali partecipare alla vita politica costa se uno è un ricco proprietario terriero può darsi ci mette i soldi per conto suo se uno non è tanto ricco e succede dopo il 1876 in molti avvocati sono vanno in parlamento alcuni sono di buona famiglia altri hanno bisogno di sostegno ha bisogno di avere dei contributi possono avere dei contributi da dei loro sostenitori ma molti contributi comincerò a farseli dare dai responsabili delle banche dai responsabili delle grandi imprese acciaierie industrie tessili e industrie seri che questa cosa si vede benissimo quando esplodono degli scandali enormi il più enorme dei quali allo scandalo della banca romana fra il 1889 1890 6 non ve lo descrivono in dettaglio ma il punto fondamentale è che c'è una rete di finanziamenti che grosse banche esistenti all'epoca danno a diversi leader politici per fare la loro campagna elettorale contro favori norme coperture di irregolarità gravissime commesse dalle banche e lo stesso va a colonne acciaierie ansaldo con le acciaierie orlando non solo questo ciascun candidato al parlamento si costruisce la sua base di consenso attraverso meccanismi clientelari a volte incredibilmente capillari lo sappiamo perché ci sono delle storiche degli storici che hanno trovato gli archivi di alcuni uomini politici dell'epoca liberale dove sono conservate migliaia di lettere scritte da postulanti e inviate ai postulanti quello chiede che l'ipotesi assunto all'ufficio postale quell'altro chiede che la nipote trovi un posto come maestra oppure una comunità vorrebbe che nel singolo paesello ci fosse costruita un edificio pubblico oppure la città vorrebbe che la linea ferroviaria passasse dall'in invece che dalla città vicina e così via un reticolo di clientela a volte veramente spaventoso è sotto gli occhi di tutti adesso guardate non è una cosa che riguarda solo l'italia liberale i meccanismi di clientela appartengono ai processi di instaurazione dei sistemi rappresentativi accadono in gran bretagna come in francia come altrove se per caso avete in mente un ciclo di quelli dipinti da hogart a metà del xviii secolo che si intitola la campagna elettorale avete forza in mente uno dei quadri in cui hogart dipinge un tentativo di corruttela da parte di due esponenti di due partiti opposti verso un un elettore e in italia anche capita così è tanto più capita dopo il 1876 con il trasformismo in sé questa espressione descrive la formazione di un grande centro liberale il leader della sinistra liberale in un suo discorso dice i partiti si devono trasformare cioè la destra liberale si deve unire a noi perché ormai non ci sono più differenze ideologiche fra noi ma non essendoci più differenze ideologiche a maggior ragione lo scontro politico elettorale fra i candidati che vogliono andare in parlamento e combattuto a colpi di clientele in questo c'è l'elemento corruttivo del trasformismo che viene denunciato molto sulla stampa dell'epoca ora che succede succede che la bellezza nobile dell'ideale nazionale che de amicis descrive con parole così commoventi esempi di bambini pronti a perdere la gamba a morire per combattere in nome della nazione e che è coltivato così ossessivamente sulla scena pubblica monumenti e feste e programmi nelle scuole elementari va a sbattere confligge durissimamente contro ciò che le persone vedono ogni giorno nella pratica politica dei maggiori esponenti e anche dei minori esponenti della dell'italia unita del panorama politico dell'epoca e nasce un sentimento di critica un sordo sentimento di critica contro il parlamento ma l'atteggiamento è non tanto critichiamo il parlamento da parte di chi lo critica perché vogliamo riformarlo l'atteggiamento che si diffonde un atteggiamento che noi definiremmo di antipolitica all'epoca si definisce antiparlamentare si tende a dire basta con questo parlamento il parlamento il luogo della divisione è this anzio e luogo della corruzione e molti ce l'hanno anche con i partiti politici che sono termini e formazioni forme organizzative che sembrano confliggere con l'idea di nazione l'idea di nazione un blocco compatto come se la immaginano le persone che vivono nell'italia post 1861 i partiti per definizione dividono quello è il pluralismo però molti considerano la divisione delle opinioni con una cosa nefasta soprattutto se produce corruttela adesso se il problema fosse solo che c'è qualche articolo di giornale che critica qualche leader politico non so cavallotti che è scatenato contro la corruzione dei suoi colleghi che dice a qui è un disastro moralmente stiamo andando verso lo sfacelo va bene sarebbe un fenomeno preoccupante ma certo limitato il problema è che questa rotta di collisione fra la nobiltà dell'idea di nazione e la concretezza delle pratiche politiche intanto produce una letteratura che ha un grandissimo successo una enorme sequenza di romanzi parlamentari in cui si descrive si descrivono storie che hanno come protagonisti persone che partecipano alla vita del parlamento descrivendo il parlamento come il luogo degli orrori morali e allora si descrivono storie non so del garibaldino che ha combattuto con convinzione battaglie per l'unità d'italia e poi si trova di fronte a un'italia che lo delude nella maniera più profonda è una struttura un plot che è ritornato nel film di martone noi credevamo è questa la struttura oppure altri romanzi narrano del giovane provinciale pieno di belle speranze che va nella capitale vuole fare o il giornalista o il politico è veramente animato da grandi ideali e poi viene travolto da un'ondata di corruzione che lo porta a fare cose sempre più schifose guerrazzi il secolo che muore 1875 ferdinando martini l'elezione di un deputato 1875 con lauti fidelia 84 matilde serao la conquista di roma 1885 enrico nutri all ultimo borghese 85 soci i misteri di montecitorio 1886 federico de roberto l'imperio lo scrive negli anni 90 ma viene pubblicato molto più tardi 1929 ma fa parte di questa temperie un po castelnuovo l'onorevole paolo leonforte 1894 carlo del balzo le ostriche 1900 1901 e così via e solo una punta dell'iceberg è una quantità di romanzi che hanno successo e che descrivono questa dinamica e di nuovo non è solo quello ci sono poi intellettuali di alto livello politologi sociologi che teorizzano il fatto che il parlamento come struttura inclina la le persone alla corruzione gaetano mosca teorica dei governi e governo parlamentare 1884 in un passo scrive ci pare che un sistema non parlamentare il quale nella sua applicazione moltiplica e sviluppa la corruttela non possa mai alla stessa diventare un argine quindi non ci sono margini per riformare il parlamento è proprio la struttura del parlamento che induce le persone alla corruzione vilfredo pareto un grande sociologo alle stesse posizioni psichiatri di grande fama all'epoca come cesare lombroso e guglielmo ferrero teorizzano le stesse cose e questa marea montante antipolitica diremmo noi antiparlamentare dicono loro cresce e cresce e cresce in nome dell'ideale nazionale l'ideale nazionale e il positivo tutti compatti pronti a morire a sacrificarsi l'ideale negativo è il parlamento e testimonianze di quali sono i frutti di questa dinamica ne abbiamo di impressionanti quando guardiamo il dibattito furibondo che nei primi mesi del 1915 attraversa l'italia quando si deve discutere se entrare in guerra oppure no faccio solo un esempio lo traggo dalla idea nazionale l'idea nazionale è il giornale dell'associazione nazionalista italiana che è un raggruppamento di destra che molto sviluppa la polemica contro il parlamento e sostiene all'epoca la necessità dell'ingresso dell'italia in guerra in un articolo del 15 maggio 1915 intitolato il parlamento contro l'italia l'idea nazionale polemizza direttamente contro giolitti che in parlamento ha preso la guida dei parlamentari neutralisti adesso sentite come si esprimono il parlamento è giolitti giolitti e il parlamento il binomio della nostra vergogna questa è la vecchia italia la vecchia italia che ignora la nuova la vera la sacra italia risorgente nella storia nell'avvenire signora appunto perché è parlamento parlamento cioè la falsa efficace one della nazione l'urto è mortale o il parlamento abbatterà la nazione e riprenderà sul santo corpo palpitante di lei il suo mestiere di ruffiano per prostituirsi ancora allo straniero o la nazione rovescerà il parlamento spezzerà i banchi dei barattieri purificherà col ferro e col fuoco le alcove dei ruffiani che in faccia al mondo che aspetta proclamerà la volontà della sua vita la moralità della sua vita la bellezza augusta della sua vita immortale si esprimono con un lessico dannunziano d'altro canto proprio in questi giorni d'annunzio dice cosa è molto simile anche peggiori da un certo punto di vista posizioni così radicali si vanno diffondendo prima e dopo l'esperienza della guerra e non si fa fatica a vedere in posizioni di questo genere la cifra ideologica che sarà poi propria e fondamentale del movimento fascista ma se questa estrema radicalizzazione appare appartiene certamente al periodo che va dal 1914 al 1922 io credo che essa affondi le sue radici tra le altre cose anche nell'urto inconciliabile che si crea in italia tra idealismo nazional patriottico e la mediazione degli interessi concreti personali locali regionali economici che aveva connotato l'esperienza politico parlamentare dell'italia post 1861 grazie credo che dobbiamo ringraziare il professor banfi che riuscito ad attraversare le vicende complesse del risorgimento a vele tese con una chiarezza e una densità che che cià cià coinvolti tutti e anche estendendo una filigrana che percorrendo il passato poi noi afferriamo come in tanti momenti e in tanti aspetti ci tocca in questo presente che stiamo vivendo con delle analogie dei richiami che sono abbastanza evidenti noi adesso abbiamo un credo una ventina di minuti grosso modo che possiamo dedicare a a domande che il pubblico può fare le smi stiamo magari che cerchiamo di capire punto se magari rappor a grappolo e se sono su temi analoghi oppure vediamo un po che tipo di domande sono quindi c'è la signorina con il microfono che andrà ecco c'è già qualcuno c'è un signore qui in prima fila e poi c'è un signore che ha alzato la mano nella settima ottava fila prego a brevissimamente perché il professor banti tetto praticamente già tutto gli devo soltanto l'interpretazione chiamiamo mente quella arrivi la rivisitazione di tutto questo nella brevissima frase è collocata nel dialogo tra fabrizio cordara di protagonisti del gattopardo per intenderci è sceso a lei che è una frase ricordiamocelo in inglese le are coming tutti chast mans ma non avranno successo dove quasi quasi si come si dice si riassume in 10 parole si anticipano tutte quelle frasi che invece sono in francese dei generali e dei grandi ufficiali piemontesi a napoli subito dopo l'annessione all unificazione seconda di come la si voglia chiamare quando giustificavano le ragioni della lotta al brigantaggio eccetera eccetera e di cui non si è parlato perché giustamente è una espressione è una conseguenza quella interpretazione lì soltanto una domanda su è una depressione più letteraria forse ma molto più efficace di quanto non lo sono le molte parole che ha speso per esempio nei vicerè dove è molto ben ben più articolato il discorso ma è molto più riportato a una borghesia una classe dirigente siciliana più che matura ed è cotta è più che matura decorte chiedo scusa magari se ne va un'altra domanda ecco questo signore ci sono altri poi ok sentiamo questa di domanda sul sito hanno aperto l'idea di prevalgono sugli interessi nelle guerre di indipendenza che nella quarta guerra d'indipendenza quella che si concluderà con l'annessione del sud tirolo come stanno le cose a suo parere un signore che c'era ecco restò lì lì praticamente alzi la mano che così è così microfono cela perfetto e poi diamo signore laggiù io condivido tutto quello che ha detto il professore noto però una certa come dire mancanza della questione meridionale che già allora si affaccia in maniera molto prepotente volevo sentire la sua opinione al riguardo 3 perché altrimenti direi che appunto tre domande sono comincia a rispondere e poi ci sono c'è questo signore la e questo signore qui che successivamente così cominciamo questo primo gruppo lamento che è molto denso mi sembra sì sì dunque partiamo da quest'ultima si sia certamente ragione è chiaro che la questione meridionale è di enorme importanza io l'ho solo evocata in un attimo sotto la forma dello scontro militare che c'è nel mezzogiorno continentale fra 1861 1865 perché ovviamente insomma limiti di tempo il grande quantità di materiale che avevo deciso di mettere a fuoco mi chiedevano anche delle esclusioni e chiaro che c'è un problema lì ma io penso che dovremmo avere la serenità di guardare in particolare a come si profila la questione meridionale sin dal 1861 65 perché lì accade una vicenda incredibilmente spaventosa cioè c'è una guerra qualche storico usa la parola guerra civile insomma si sono i cittadini di un nuovo stato che combattono fra loro però dobbiamo capire bene per quale motivo molte decine di migliaia di persone in particolare contadini insorgono nell'italia meridionale insorgono perché c'è un problema che ha a che fare con la redistribuzione delle terre dei demani feudali adesso sarebbe complicato andare nella questione descrivere tecnicamente la faccenda ma c'è un problema di terra enorme distribuite tra tra i contadini si accendono grandissime speranze in sicilia cioè l'episodio di bronte ma anche nel mezzogiorno continentale si spera che la situazione nuova apra possibilità per la redistribuzione delle terre quando si capisce che non è così la gente furibonda però bisogna anche riconoscere un altro aspetto che la storiografia più recente ha messo a fuoco e cioè che i leader dell'insorgenza meridionale 61 65 combattono in nome di francesco ii di borbone di pio ix c'è una componente politica nelle campagne del mezzogiorno gli ideali del risorgimento non sono arrivati per niente mentre la lealtà nei confronti della casa regnante è piuttosto forte mescolanza fra queste due faccende fa sì che ci sia uno scontro furibondo i governi di torino mandano l'esercito permanentemente 40.000 soldati operativi in varie parti del mezzogiorno continentale con una violenza e di scontri da una parte dall'altra che è terrificante ora è vero che fra gli insorti ci sono anche dei banditi crocco e uno per dire però non è questo il punto punto è che c'è uno scontro socio politico enorme che viene risolto manu militari molto duramente represso ma lascia una scia di sangue che in molte comunità meridionali e superata con grande difficoltà la differenza che scusate la diffidenza che molte comunità meridionali manifestano nei confronti degli istituti dello stato nuovo nasce anche da questa esperienza molti parenti fratelli figli che hanno combattuto che sono morti ritenevano per una giusta causa a volte uccisi in modo assolutamente barbaro torturati deturpati con mutilazioni esposti con fotografie per intimidire le popolazioni quindi cose belle pesanti poi c'è un divario economico un divario economico che è già evidente al momento dell'unità e che cresce poi successivamente quindi tutti questi elementi entrano in campo ma se dovessi dire secondo me il punto fondamentale è questo scontro terrificante che c'è fra il 1861 1865 pensate se è un buon modo per inaugurare la vita di uno stato nuovo una guerra civile subito ferocissima durissima e chiaro che non lo è ed è chiaro che lascia delle delle scimmie delle tracce profonde ed è chiaro che appunto c'è anche bisogno di un'educazione delle masse c'è bisogno di entrare in contatto con le masse c'è bisogno di riportarle poi attraverso strumenti educativi dentro il campo della nazione da questo punto di vista io penso che la costruzione di un sistema elementare obbligatorio sia assolutamente fondamentale perché è lì che si gioca il futuro dell'equilibrio della nazione qualunque cosa passi attraverso attraverso i programmi educativi è lì che si deve riconquistare gli che ci provano classi dirigenti liberali adesso prima ho descritto l'aspetto più cupo la corruzione nelle dinamiche clientelari però bisogna riconoscere anche alla destra storica la sinistra liberale che sono riusciti a tenere in piedi uno stato sul quale nessun osservatore internazionale avrebbe scommesso un centesimo all'altezza del 1861 sembrava quasi impossibile tenerlo in piedi mantenuto in piedi costruito infrastrutture c'è un decollo economico un decollo economico significativo nel nell'area settentrionale insomma ci sono anche cose che funzionano fra le cose che funzionano c'è una scuola che all'inizio scricchiola e poi lentamente alla fine degli anni negli anni novanta dell'ottocento e poi l'età giolittiana comincia a decollare quarta guerra d'indipendenza sì io la metterei la digitazione gattopardo l'ha inserita in questa dimensione qua c'è uno sforzo di recupero delle masse che che passa attraverso questi meccanismi è che è molto faticosa e che fatemi finire il ragionamento visto che ci siamo arriva a compimento intanto attraverso la grande guerra molti giovani contadini uno dei quali era mio nonno fra gli altri scoprono la nazione quando vanno in guerra non ci vanno volentieri vorrebbero andar via hanno magari idee contrarie alla prospettiva nazional patriottica ma poi quell esperienza di forme con l'esperienza fa conoscere loro ideali nazional patriottici nel bene o nel male e poi l'altra cosa che c'è da dire che il processo di nazionalizzazione delle masse prosegue e se c'è un momento in cui ci piaccia o ci faccia dispiacere non ha importanza alcuna se c'è un momento in cui veramente in italia tutti si sentono parte di una comunità nazionale italiana questo è il periodo che va dal 1929 allo scoppio della seconda guerra mondiale con il concordato la guerra di etiopia il fascismo con i suoi strumenti di uno stato totalitario costruisce perfeziona il processo di nazionalizzazione delle masse certo con i contenuti ideologici che il fascismo ha per questo dico ci può piacere e non ci può piacere però funziona così lì c'è la piena nazionalizzazione delle masse italiane lì si capisce anche come mai dopo il 1945 il sentimento di appartenenza alla patria italiana è una cosa complicata troppo schiacciato sul fascismo troppo identificato il fascismo con gli ideali nazional patriottico dopo il 45 leader politici intellettuali e persone tendono a prendere le distanze da tutta quella roba lì e va bene poi ci sono tanti altri elementi che andrebbero presi in considerazione ma insomma questo diciamo è la mia linea di costa ideali nella gran nella grande guerra gli ideali sono fondamentalissimi ma mica solo in italia io penso ci sono degli storici in francia ci sono gli storici bravissimi che hanno dedicato ricerche innovative alla grande guerra e hanno sostenuto una cosa che io trovo perfettamente convincente non sarebbe spiegabile come è possibile che molte decine di milioni di persone in tutta europa settantina di milioni di persone abbiano attraversato l'esperienza della grande guerra che è un'esperienza fisica e psichica devastante senza ribellarsi continuando a stare lì se non si tenesse in considerazione gli apparati repressivi se uno diceva no io non voglio combattere vado a casa lo mettevano davanti al tribunale militare e lo fucilavano però non si capirebbe tutta questa roba se non si tenesse in considerazione che c'è alle spalle ci sono 100 anni di pedagogia nazional patriottica in italia come in tutti gli altri paesi cento anni in cui romanzi programmi scolastici film di recente sono stati restaurati e studiati film dell'inizio del ventesimo secolo di contenuto patriottico che so commerciali e andavano nelle sale cinematografiche che sono finalizzati a spiegare come e perché i ragazzi devono essere pronti a combattere affrontare la morte così come hanno fatto i garibaldini i mazziniani i combattenti del risorgimento se non ci fosse questa enorme sforzo pedagogico alle spalle diventerebbe inspiegabile la grande guerra bisognerebbe inspiegabile come persone hanno cercato di dare un significato a una cosa che inizialmente per molti non aveva assolutamente significato io la metterei in questa prospettiva grazie abbiamo allora prima c'era quel signore ecco lì a destra e poi c'è questo signore che ha chiesto la parola sì posso fare prima c'era prima questo signore in piedi lei allora è il terzo il terzo poi intervenire su hrbaty è accennato a giolitti no nella parte sulla guerra se voleva a proposito della difesa del parlamentarismo la figura di giacomo matteotti volevo che lei magari integrarsi e leggermente per richiamandola perché non ci fu solo giolitti giacomo matteotti forse oggi ricorrono i 90 anni della sua morte forse il difensore del parlamentarismo nella forma più moderna e democratica e proprio giacomo matteotti volevo che lei magari integrarsi con due parole ricordo di giacomo matteotti grazie allora questo signore prego professione torniamo un attimo la questione meridionale ma molto velocemente condivido tutto quello che ha detto guerra civile se si può aggiungere la famosa è la maledetta legge pica del 1860 le eccetera però mi permetta io non condivido una una sua affermazione che ha fatto poc'anzi e cioè che ci fosse una ristrettezza tra nord e sud d'italia prima dell'unità attenzione io non sono revanscista all'unci è un'idea e non vorrei essere frainteso io ho avuto modo qualche tempo fa di leggere uno studio di sergio di stefano fenoaltea e di ciccarelli edito dalla banca d'italia numero 4 del 2010 dove è lecita anche fenoaltea in questa bibliografia che ci è stata consegnata poco fa dove in realtà insomma si dice espressamente che i problemi dell'unità italiana sulla rivoluzione sulla sulla questione industriale e sul ritardo della visione rispetto al lordo non sono riconducibili a fenomeni preunitari eccita delle statistiche per esempio per altri radice napoli aveva un indice di industrializzazione dell 1,04 per cento addirittura superiori un po arti monte la mia città io sono un immigrante della necessità di adozione oggi è la bellissima bolzano e l'invito a recitarla la mia città foggia e addirittura aveva un indice di industrializzazione dello 0,99 per cento ed era addirittura superiore a città come sondrio e altre città scusi dimenticavano così importante questa indagine di fermo altea prende in considerazione i censimenti che furono fatti rispettivamente nel 1871 1881 1901 1911 dal 1881 in poi c'è evidentemente un crollo tre metodi tutta quella realtà allora io le chiedo professione ma non ci poniamo il problema della grande emigrazione che c'è né dagli anni 70 in poi dal nostro paese non deriva questo dalla sparizione di mongiana in calabria che dava 1000 1000 addetti al lavoro di pietrarsa di portici e così via attenzione non vorrei essere frainteso io non sono anzi mi fa piacere dico anche di più mi fa piacere aver sentito già con ricordare qui giacomo matteotti ma questa è una fluiscono sono voli assolutamente una risposta come dire ho un'idea che dal mio dire può essere apparsa anti risorgimentali certo poi c'è cerca sad unici cioè pontre adolfo c'è la riggi piga generale vandi eccetera eccetera eccetera grazie la ringrazio adesso c'è dovrebbe prendere la propria il ragazzo con gli occhiali e si ha già il microfono perfetto nell'ottocento d'azeglio diceva fatta l'italia bisogna fare gli italiani oggi non si potrebbe nel 2000 e non si potrebbe dire fatte l'europa bisogna fare gli europei perché abbiamo un quasi stato europeo una banca centrale un parlamento la commissione tutto il resto le classi dirigenti europee vogliono un europa unita ma buona parte dei cittadini se non la maggioranza si sentono ancora italiani francesi tedeschi e abbia visto anche senza elezioni beh rifiutano buona parte dell'italia europa unita e non sentono nessun effetto né verso la bandiera né verso un inno deve essere una squadra di calcio che non c'è e così via quindi come sono costruite le nazioni nell'ottocento italiana francese tedesca oggi non si potrebbe costruire nello stesso modo una nazione europea e quindi dei cittadini europei mi sembra un interrogativo giusto per concludere questo trittico di domande dopo la risposta del professore fondo andrei a verso la conclusione di questo incontro va bene matteotti da fuori l'arco della mia osservazione ma matteotti da un socialista che denuncia i brogli le violenze nelle elezioni del 1924 e ne paga orribilmente con con la vita un momento di svolta che fa sì che i regimi insomma il sistema politico dominato dei fascisti in forma quasi legale fino all'ora di 20 dal 1925 poi definitivamente uno stato che smantella completamente ogni legalità costituzionale e diventa uno stato totalitario ma questo era come dire matteotti non non lo avvocato perché non perché mi fermavo prima nella nell'analisi che vi ho proposto il mezzogiorno si certo ha ragione ci sono nuclei di industrializzazione significativi nel mezzogiorno preunitario lì il problema è che con la destra storica per ragioni di opportunità internazionale e forse anche di dire di subalternità del nuovo stato che si è formato rispetto ai rapporti politici ed economici con altre potenze si adottano politiche economiche rigorosamente liberiste quindi le tariffe protettive che esistevano nel regno delle due sicilie che facevano prosperare nuclei industriali piuttosto significativi vengono completamente smantellate i nuclei industriali nell'italia meridionale siri mostrano scarsamente competitivi su un mercato che diventa aperto alla concorrenza internazionale un problema perché poi a cinquant'anni di distanza in epoca giolittiana bisogna varare la legislazione speciale per il mezzogiorno per ricostruire anche industriali giusto a napoli o in altre aree del mezzogiorno però è chiaro adesso diciamo come lei sa benissimo ci sono state delle polemiche furibonde negli anni passati perché sono stati i giornalisti o polemisti che ha ritenuto di vedere un'intenzione distruttiva nelle politiche liberiste a danno del sud io quella intenzione non ce la vedo proprio ci vedo delle scelte di politica economica che sono state prese senza tenere adeguatamente in considerazione gli effetti negativi avrebbero avuto sui nuclei industriali del dell'italia meridionale è stato un danno per tutti per tutti che i nuclei che esistesse che esistevano non non si fossero mantenuti danno doppio perché poi i contribuenti tutti hanno pagato la legislazione speciale che è stata necessario varare all'inizio del ventesimo secolo con giolitti per rilanciare l'economia meridionale sia nella produzione industriale sia nel campo della produzione agricola quindi penso che sia così non ci vedo insisto nei desideri di conquista di colonizzazione del mezzogiorno francamente non riesco a vederli nei documenti ci vedo gli effetti negativi di politiche economiche che si sono rivelate nefaste per le strutture economiche dell'italia meridionale l'europa io penso che lei abbia veramente ragione nel senso che in linea generale c'è un sentimento c'è stato fin o meglio c'è stato fino a diciamo a 45 anni fa un sentimento filo europeista abbastanza diffuso in particolare in italia adesso le cose mi sembrano un po cambiate ma non c'è dubbio che il problema è che la struttura costituzionale europea è a non circondata da simboli che tocchino il cuore delle persone ahimè punto è questo in epoca contemporanea 800 900 inizio del xxi secolo la comunicazione politica deve parlare alla testa certamente però deve anche parlare al cuore deve scatenare le emozioni metterci degli elementi che possano indurre la partecipazione io simboli scaldano il cuore delle persone intorno all'europa non ne vedo anzi vedo meccanismi di funzionamento costituzionale o finanziario che piuttosto pesantemente respingenti punto 2 io come professore di storia contemporanea all'università di pisa faccio un corso generale per il primo anno e nel corso generale arrivato al punto giusto spiego anche quali sono le strutture costituzionali dell'unione europea che cos'è il consiglio europeo come viene nominata la commissione quali sono i compiti del parlamento qual è il procedimento legislativo siccome una costruzione un po strana non perfettamente corrispondente alle tradizioni costituzionali che conosciamo mi ci volle un po per spiegarlo è la vera disperazione è quando arriviamo agli esami voi non avete idea successe se io e de voest quando faccio la domanda su quali sono gli assetti costituzionali dell'unione europea sono quasi certo che 4 su 5 cadono questo normalmente ma la cosa che ma veramente lasciato senza fiato io ho fatto gli esami quattro giorni fa e che cadevano anche quattro giorni fa dopo le elezioni dopo le elezioni europee quindi c'è un problema che peraltro ha attraversato anche la storia dell'italia repubblicana le costituzioni bisogna conoscerle la costituzione europea la struttura costituzionale europea al trattato di lisbona così come la costituzione della repubblica italiana i simboli ci vogliono ma ci vuole anche la razionalità illuminista certo è adesso mezzogiorno e 26 mi concedo una parola un po plebea è un po palloso mettersi lì a studiare il trattato di lisbona ma bisogna farlo se no come funziona sta faccenda è però bisognerebbe che ci fossero élite europee che ci induce essere tutti quanti a fare un'operazione di questo genere stesso discorso per l'italia ma quanti di noi riescono a conoscere bene la costituzione della repubblica italiana adesso non voglio dire dimmi qual è l'articolo 50 di non me lo ricordo come anche dopo i mutamenti dell'ultimo degli ultimi dieci anni sul titolo quindi qualcosa di simile caviglia the cose e magari le persone non se ne accorgono e non ce l'hanno presente un problema quindi ci vuole un patriottismo europeo emotivo ma ci vuole anche un patriottismo costituzionale europeo io penso che a habermas abbia scritto nelle cose fondamentali su questo se siamo europei siamo intanto tali perché ci riconosciamo in un assetto costituzionale se per caso quell assetto costituzionale non ci piacesse sarebbe una cosa meravigliosa mente democratica se tutti quanti lo discutessimo avessimo la possibilità di discuterlo cosa che non è veramente tanto successo del passato quindi per lei terrei presenti tutte e due queste prospettive simboli e le emozioni sim poi anche una bella razionalità illuminista applicata alle strutture alla conoscenza delle strutture costituzionali europee e con questo bruciante cortocircuito tra passato e presente e quello che il futuro sta dicendo il bussando la nostra porta io ringrazio il professor e ringrazio tutti voi buona giornata co ap
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