2035: Cui Prodest? Una (R)involuzione annunciata per il motore endotermico
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2035: Cui Prodest? Una (R)involuzione annunciata per il motore endotermico
L'evento "2035: Cui Prodest? Una (R)involuzione annunciata per il motore endotermico" discute l'addio all'Europa al motore endotermico previsto per il 2035, con un focus sull'ascesa dell'auto elettrica. Camilla Girardi di FederAuto, Gianluca Pellegrini di Quattroruote e Carlo Biasior, esperto di consumatori, affrontano la questione da diverse prospettive. I temi chiave includono gli incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici, l'impatto sul mercato, la dipendenza dalla Cina per le batterie, la discriminazione tra consumatori e la confusione mediatica riguardo alle tecnologie future.
Buona ferata a tutti, benvenuti. A questo evento dedicato al mondo dell'auto, in particolare al mondo dell'auto elettrica, ibrida e quindi a un ragionamento complessivo sull'addio e sulla bontà di questa decisione dell'addio in Europa al motorendo termico. 2035 qui prodest, altra citazione latina, all'interno di un titolo più ampio di questo festival dell'economia che va a ragionare appunto in generale sui temi dello sviluppo futuro quindi Quo Vadis in questo caso dove va il settore dell'auto. Lo facciamo con Camilla Girardi che è all'interno del board di FederAuto, o meglio il presidente anche di FederAuto Trentino, l'associazione che raggruppa i concessionari del mondo dell'auto, Gianluca Pellegrini direttore credo da 10 anni questo mese, o al prossimo mese, 10 anni direttore di quattro ruote e con Carlo Biasior direttore del centro di ricerche e tutela di consumatori e utenti. Quindi affrontiamo il tema da tre aspetti diversi, diciamo chi opera nel settore direttamente quindi vende e lavora con le auto, chi segue dal punto di vista della stampa specializzata quindi chi segue tecnicamente e anche produttivamente questo settore da anni, e poi l'aspetto del consumatore. Qual è il tema? Il tema di fondo è questo addio che l'Europa ormai deciso, ormai deciso con l'assetto attuale di questa commissione europea, qualche punto di domanda rimane su quello che accadrà in futuro però da 2035 interiore in Europa non si potranno più vendere auto a motore endotermico e quindi l'unica scelta, neanche i bri per la verità, e quindi l'unica scelta potrà essere quella dell'auto elettrica. C'è stata una grande impennata negli anni scorsi in particolare in Germania e nei paesi scandinavi della quota di vendite elettrica anche sulla spinta dei produttori tedeschi che sono stati tra i primi a sposare questa filosofia mentre altri costruttori in primis Toyota ha mantenuto un livello di motorizzazione ibrida più più soft, quindi un ibrido che comunque mantiene tutte le proprietà del motore endotermico. Questo trend è iniziato anche in Italia, per la verità in Europa e in Italia questo sia un po' negli ultimi mesi inceppato anche se nei motori dei paesi maggiori, quindi prendiamo Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito, abbiamo comunque una quota di queste motorizzazioni tra ibrido plug-in ed elettriche nell'ordine del 18%. Quindi stiamo parlando comunque di qualcosa che è già presente sul mercato. Ha senso procedere con questa velocità? Ha senso tagliare fuori tutto quel mondo intermedio che per esempio nell'ibrido plug-in ancora convive e quindi puoi tenere insieme sia l'assetto industriale e la parte produttiva dei motori endotermici che anche la bontà in particolare nelle città di una mobilità invece più dolce. Allora cominciamo a parlarne con gli operatori del settore e partirei da Camilla Girardi e dal Federauti intanto per capire il mercato e l'aspetto di cronaca forse è quello degli incentivi su cui noi ragioniamo proprio in queste ore perché dovrebbe finalmente dopo mesi di attesa arrivare a un punto di caduta questa incentivazione del settore e però come in tutti i casi in cui c'è un annuncio distaccato di mesi rispetto alla concretizzazione del decreto ha inchiodato il mercato. Corretto effettivamente gli federauti si chiede al tavolo istituzionale che quando vengono messi su questo piatto gli incentivi non debba passare così tanto tempo dalla comunicazione dell'attuazione che ripeto siamo a sei mesi questa situazione ha bloccato il mercato ha bloccato noi concessionari abbiamo creato le case madri ha bloccato l'utente che non sta ovviamente acquistando il prodotto quindi quello che noi si chiede è che i tempi dalla comunicazione siano molto stretti poi all'attuazione quindi all'uscita del dpcm e quindi all'attivazione della piattaforma. Però c'è da dire anche che FederAuto non vuole pensare di continuamente restare in attaccata ai contributi cioè il mercato deve essere un mercato che procede regolarmente anche senza il contributo e l'incentivo perché lo vediamo più come un progetto e un aiuto in un momento di crisi altrimenti quando c'è una vera crisi se non riusciamo ad avere dallo stato questi aiuti diventa un pochino più difficile la commercializzazione per svecchiare invece il parco circolante forse questi contributi sono effettivamente sani e utili però bisogna dare a più a tutta la tecnologia perché non possiamo pensare di fare una transizione solamente elettrica. Ecco Gianluca Pellegrini che ho letto e ho visto che più volte ha preso posizioni abbastanza diciamo scettiche critiche sullo sviluppo dell'elettrico in questa modalità, qual è il problema che lei vede tra i tanti quindi la diffusione delle reti e delle ricariche disponibilità diciamo di energia per poter ricaricare il fatto di dare in appalto ai cinesi diciamo una tecnologia importante e la produzione di batterie, il fatto che comunque costando di più vanno a creare delle discriminazioni tra consumatori, qual è la difficoltà che lei vede il problema principale che lei vede in questo viaggio nostro verso il 2035? Allora che sia il 2035 non è ancora detto nel senso che tutto quello che sembrava praticamente scritto nella roccia fino a pochissimi mesi fa adesso viene ripreso in considerazione perché è abbastanza evidente che il mercato stia dando una risposta molto netta cioè lasciamo da parte l'Italia che sta diventando un'anomalia da noi le macchine elettriche non si vendono per tantissime ragioni la principale delle quali è un motivo culturale, passiamo a vedere i mercati nel nord d'Europa dove l'elettrico si è affermato e parliamo di full electric quindi non di macchine hybrid non di plug-in ma di full electric per esempio la Germania appena la Germania ha tolto gli incentivi improvvisamente le vende di macchine elettriche sono crollate il che significa che questo è un segmento che è condizionato dalla presenza degli aiuti pubblici mentre aiuti pubblici significa fare debito. Allora è chiaro che il sistema degli incentivi visto che ne stiamo parlando molto probabilmente domani mattina verrà pubblicato come sentivamo prima il decreto sugli incentivi che entreranno in funzione sei mesi dopo l'annuncio quindi questo a sua volta ha bloccato il mercato è chiaro che questo è un sistema che non può funzionare sul lungo periodo cioè il prodotto elettrico deve affermarsi senza avere l'aiuto di stato allora il che collide però col fatto che le leggi dell'Europa hanno stabilito come dicevi giustamente tu prima che nel 2035 tutte le automobili nuove dovranno essere elettriche allora tutti quanti si stanno rendendo conto per prima primi politici e poi i costruttori che 10 anni di distanza e stiamo adesso parlando di una quota di prenetazione che è attorno al 12% il che significa che 88 persone sul cento in Europa ancora comprono macchine termiche allora è impensabile che in soli dieci anni si passi dal 12% al 100% quindi verosimilmente ci sarà un rallentamento si andrà sicuramente verso l'elettrico probabilmente non sarà nel 2035 il tema dell'elettrico e qui torno alla tua domanda sono le implicazioni le implicazioni ad ampio raggio dal punto di vista mettiamola così ogni soluzione tecnologica ha un suo cliente che sia una macchina benzina che sia una macchina diesel che sia una macchina gpl a metano elettrica plugin ormai diciamo c'è una possibilità diversa di tecnologia assolutamente straordinaria come non c'è mai stata nella storia dell'automobile ognuna di queste specialità ha un proprio cliente il tema è che come dicevamo prima l'europe ha deciso che c'era che ci sarà soltanto una tecnologia per tutti i clienti il tema sono le implicazioni di tutto questo la prima implicazione è il fatto che ci affidiamo praticamente l'industria dell'automobile europea che per 100 anni per ultimo secolo ha difeso la propria leadership tecnologica nei bottigli termici rispetto agli ingressi di alti player diciamo ogni tanto dando delle possibilità da prendo perché comunque sono arrivati coreani sono arrivati giapponesi c'erano già gli americani ma i cinesi non abbiamo mai fatto entrare sul nostro mercato l'europe facendo scente mente la scelta del face out del 2035 quanto sarà si affida completamente a un'economia che controlla del tutto la filiera del elettrico cioè l'intera catena del valore dal momento in cui si estraggono le materie prime necessarie per fare le batterie al momento in cui si producono le batterie al momento in cui si produce il software per governare le batterie fino a quel momento in cui si producono le macchine su cui le batterie vengono montate la cina controlla completamente la catena del valore dell'elettrico allora adesso ci stiamo rendendo conto di due cose la prima è quello che dicevo prima cioè il fatto che il consumatore non sta rispondendo come tutti quanti si aspettavano la seconda è ma questi cinesi a cui noi abbiamo dato la possibilità di entrare sul nostro mercato gli abbiamo aperto l'autostrada in realtà è un'economia che non è abituata a fare prigionieri è un'economia che ha sempre fatto delle espansioni industriale espansione commerciale la propria ragione d'essere adesso ci stiamo rendendo conto che forse questa autostrada che non abbiamo aperto è stata troppo larga che non abbiamo fatto pagare un pedaggio e di fatti che cosa stiamo pensando? Di mettere i dazi. Biden ha già annunciato di voler mettere dei dazi al cento per cento al raddoppio del valore e l'europe probabilmente lo farà anche se la Germania pare abbastanza riluttante la Germania ha un problema in più rispetto a noi e ad altri paesi anche la Francia vende moltissime auto. La Germania non vorrà mai mengiare i dazi. Però la domanda è questa a me ricorda anche se poi effettivamente Cina e Giappone non sono lo stesso film sicuramente però mi ricorda quello che accadde negli anni 70 80 con gli Stati Uniti quando le macchine giapponesi erano molto migliori rispetto alle macchine americane erano molto più performanti costavano molto meno perché gli Giapponi avevano inserito i modelli di produzione lin Toyota all'interno delle fabbriche e i consumatori invece americani erano costretti a comprare auto meno performanti esattamente questo per dire è d'accordo sui dalfi cinesi allora siccome hai fatto l'esempio dell'america è interessante è stato fatto esattamente lo stesso errore che fecero gli americani nel 1974 quando mi stavano una legge che si chiamava a cafe che stabiliva i limiti massimi di consumo delle automobili ed era chiaramente una legge che andava a favorire il Giappone perché il Giappone faceva delle macchine più economiche che consumavano meno noi adesso siccome non abbiamo imparato la lezione dopo tanti anni dopo tanti decenni dopo abbiamo fatto esattamente lo stesso errore cioè abbiamo stabilito per criterio che la futura tecnologia sarà quella elettrica per lei i dazi si sarebbero da mettere in realtà i prenot perché alla fine come dire i dazi ogni a ogni azione corrisponde una reazione e siccome è una luce possiamo mettere la verità che però i produttori europei che portano in cine le macchine pagano i dazi e li pagano li pagano al 20 per cento quindi se non altro sarebbe auspicabile andiamo al tema del al consumatore no con carlo biasiolo perché l'altro aspetto poi alla fine insomma il punto di caduta è il cliente finale perché poi tutto il sistema sta in piedi soltanto se queste tecnologie qualsiasi tecnologia si diffonde poi sul mercato no in questo momento c'è ancora una una difficoltà di diffusione e c'è probabilmente anche il rischio di creare una segmentazione a livello diciamo di classe economica tra le persone le auto elettriche costano di più e le auto elettriche richiedono comunque una ricarica allora tu vai in giro a cercare quelle poche colonnine che sono presenti nelle città oppure hai la possibilità di avere o una tua casa indipendente o un tuo box in cui puoi spendere dei soldi per mettere la ricarica e allora ti rendi autonomo però questo crea evidentemente qualche discriminazione in più il suo punto di vista sì allora io io partirei da da un dato che è un dato deloitte che dice sostanzialmente che teoricamente 8 italiani su 10 sono sarebbero intenzionati ad acquistare un'auto elettrica adesso parliamo solamente dell'elettrico e insieme a questa a questo dato io inquadrei il problema in maniera puramente di mercato nel senso per come la vedo io e leggendo un po i dati e vedendo quello che sta accadendo l'approccio deve essere totalmente positivo se partiamo dal dato che questi questi veicoli alternativi hanno un miglior impatto sull'ambiente e è stato dimostrato anche ad oggi seppur risicato anche un vantaggio economico per le tasche delle persone la parte pessimistica io la lascerei al tempo necessario per far sì che il mercato arrivi a maturazione sostanzialmente quindi gli assetti industriali nuovi player strategie per poter arrivare ad avere un'offerta diversificata e molto più ampia mi viene da pensare ascoltando leggendo anche ultimamente arriveranno macchine si potizza che possano arrivare macchine dalla cina a 12 mila euro al momento la macchina meno costosa in elettrica a disposizione a 21 mila euro il povero e ricco è evidente che la massa e quindi il popolo e quindi i numeri ancora non ci sono e siamo in una situazione di stallo completa perché non c'è massa critica per invogliare l'industria a intervenire o operare dall'altra parte però ho anche visto che esistono già investimenti pnr e parliamo di svariati milioni di euro anche miliardi per lo sviluppo delle smart grid cioè il lavoro lo si sta facendo ma il 2035 che sia è una scadenza ragionevole per poter dire da questo momento in avanti ricordo non è non circoleranno più auto endotermiche non se ne potranno vendere più è una scadenza ragionevole io non ho idea se quella possa essere una scadenza effettiva di sicuro l'averla la verla fissata ha dato una una forza ovviamente di azione di tutti gli attori necessaria per cui anche appunto leggevo a livello industriale iniziano a mettersi in campo delle strategie acquisto di quote di società cinesi stellantis appunto inizia la distribuzione cioè è un mercato che si sta definendo sostanzialmente quindi tutto quello di cui parliamo stiamo parlando di un mercato all'inizio quasi non maturo il rischio principale che lei vede per il consumatore al momento in questo momento diciamo di fronte a questa scelta si crea per esempio io per me per dire l'idea che ci sia una differenza di prezzo ancora così alta secondo me rischia di creare una segmentazione ulteriore di mercato cioè non è accessibile a tutti l'elettrico non solo per il costo di acquisto della macchina ma anche per l'infrastruttura che poi ti devi portare a casa a meno che non accetti appunto di andare a ricaricare ovunque sì sì rischio la gente è ovvio che se può acquistare un veicolo che migliora l'ambiente e le tasche devono guardare per l'aspetto economico ovviamente no quindi fino a quando questa cosa non sarà possibile è chiaro che ci saranno dei dei dei limiti non ci saranno le azioni se è vero come riportava al sole che dal 2025 dovrebbe arrivare è vero senza altro è per quello che lo cito dovrebbero arrivare le macchine bid a 12.000 euro può darsi che lo scenario cambi cambi sostenamente approfittiamo della vostra presenza qui ma ovviamente senza che nessuna pretesa di statistica è evoluta chi di voi ha un'auto elettrica o i brida plugin chi di voi ha intenzione di acquistarla hai visto la risposta la risposta è contentissimo il direttore di quattro ruote perché non effettivamente non si sta diffondendo però io vorrei aggiungere però chi è che ha beneficio da questa io vorrei aggiungere però un elemento allora io vorrei che noi ci contentassimo sul fatto che non sono le macchine elettriche che costano di più rispetto alle altre sono le macchine le lezioni macchine che costano di più punto rispetto al passato cioè il tema è che l'automobile storicamente è stato un prodotto democratico no si da quando abbiamo avuto la motorizzazione di massa che partita in anni 50 poi si sviluppate anni 60 abbiamo avuto a 500 600 i tedeschi avevano il maggiorino gli inglesi avevano lost in seven no allora il prezzo medio automobile nel giro di 5 anni è aumentato di 40 per cento di un'automobile in generale allora la verità è che la transizione che diciamo così è il cappello sotto cui si nasconde anche l'elettrico mira fondamentalmente avere meno automobili in giro perché se rimane fermo il parco circolante che noi abbiamo in italia siamo quasi al 40 milioni di macchine tutte clamorosamente vecchie non raggiungeremo mai gli obiettivi di miglioramento ambientale che si apposta all'europa questi miglioramenti si ottengono soltanto riducendo il numero delle macchine in giro per strada quindi l'obiettivo finale a transizione non è imporre l'elettrico che avvantagerà sicuramente la cina ma di aver meno macchine in giro allora noi dobbiamo farci la domanda siamo disposti ad accettare che la vocazione democratica dell'automobile venga meno questa secondo me la immagino che il direttore di quattro ruote sulla riduzione delle auto in giro non sia proprio il primo a fare manifestazioni di piazza in questo senso no ovviamente no perché secondo me le macchine sono troppe le macchine sono troppe sono troppo vecchie e questa è una cosa di cui stiamo parlando prima cioè noi ci stiamo illudendo del fatto che le macchine elettriche possano migliorare l'ambiente che noi in cui noi viviamo ma non è così non è così perché noi stiamo vedendo che stiamo ottenendo risultati esattamente contrari rispetto a quelli che si è posto all'europa con il phase out del 2035 e con il fit for 55 vuole ridurre le macchine le macchine sono più di prima vuole ridurre le missioni di co2 le missioni di co2 sono più di prima perché la gente non ha i soldi per comprasi delle macchine che costano il 40 per cento di più di prima quindi stiamo ottenendo risultato esattamente contrario rispetto alla transizione ecco con camilla girardi vorrei toccare un altro aspetto che è quello della confusione nel mercato perché questo capita direi in diversi aspetti perché è una fase questa di grande cambiamento normativo a livello europeo capita nel packaging capita nella chimica capita nelle auto capita nelle case nelle caldaie quindi abbiamo una serie di trasformazioni alcune già portate a termine altre ancora in fase di evoluzione però volevo capire dal punto di vista di un concessionario quanto pesa questa confusione perché è stato detto il 2035 succederà questo però intanto il 2035 è ancora di là da venire però c'è una grandissima secondo me confusione su quello che è la diffusione perché quando ti dicono compra l'elettrico perché questa è la tecnologia del futuro poi hai altre voci che ti dicono no investiamo sull'idrogeno no cerchiamo altre tecnologie e comunque insomma non è non è così chiaro anche a livello mediatico quale sia la direzione di marcia in un concessionario il cliente quando arriva cosa dice sì io mi rifaccio anche mi piace o vadis dove vai e io allora dico dove andiamo e come andiamo perché effettivamente macchina ovviamente perché se no come concessionaria ovviamente devo dirle in macchina però invece come imprenditrice del settore dell'automotive le posso dire che dobbiamo ad usare sempre il solito termine e se diventare una cultura diversa perché sì io le dico andiamo in macchina io stessa le dico per esempio non ho un utilizzo quotidiano di un'auto elettrica perché con la mia tipologia di lavoro e dove io vivo non ho la disponibilità l'auto elettrica sempre pronta di conseguenza ci stiamo fossilizzando sul prodotto finale però in via da farle questo paragone quando costruiamo una casa una casa partiamo dalle fondamenta le fondamenta qui forse dovevamo iniziare a porci il quesito di come viene prodotta l'energia dove viene prodotta l'energia dove riusciamo a trasformare tutte le città tutti i condomini per poter per tutti portare questa nuova mobilità ecco i dati che ci anche questo non lo che noi abbiamo in questo momento in italia 54 mila colonnine e quindi in due anni sono raddoppiati e questo voglio dire trend e favorevole ce ne sono 942 in autostrada quindi siamo ancora a una situazione ancora limitata però comunque il 58 per cento delle colonnine che abbiamo in italia sono al nord quindi in realtà non è così facile pianificare un viaggio e andare a trovare energia ovunque l'altro aspetto diciamo interessante dell'infrastruttura al di là delle colonnine e poi l'energia dove la prendiamo nel senso che noi per esempio io sono di milano a luglio noi abbiamo già in questo momento da anni in alcuni quartieri dei blackout quando si accendono i condizionatori al netto delle macchine elettriche io immagino quando a venerdì di giugno la gente si prepara per il weekend io immagino 100.000 vetture in ricarica immagino cosa succede alla rete esattamente infatti era questo che volevo arrivare perché noi di federauto noi concessionari siamo per la decarbonizzazione siamo per una transizione ambientale che possa portare giuvamento a tutti perché questo sembra l'indirizzo però la tecnologia deve essere diciamo la disponibilità anche di tutti perché la mobilità è libertà dell'essere umano quindi di conseguenza dobbiamo pensare di poter avere una mobilità che possa essere alla portata di tutti poi se qualcuno dovrà utilizzare la mobilità pubblica effettualmente si apporgerà a quello c'è chi poi utilizzerà l'autovettura e quindi di conseguenza per esempio noi siamo in uno stato europeo che ha il problema sulla fiscalità dell'automobile abbiamo il problema del parco circolante così vetusto ma io ricordo tutti è anche sicurezza perché non è solo dire transizione elettrica abbiamo dei prodotti circolanti che non sono dotati di idroquida di servo starzo di abs perché lei l'ha detto l'italia è lunga ed è diversa dal nord al sud ecco l'altro tema che volevo toccare con voi partendo da pellegrini è questo oggi nei ragionamenti di costo si ragiona anche sulla sulla ciclo di vita del prodotto e si dice si è vero costa di più però se tu la usi per un tot di anni comunque l'energia elettrica rispetto alla benzina dovrebbe consentirti un risparmio dopodiché la domanda è cosa accade all'energia elettrica quando lo stato si accorge e forse se ne già accorto che le acise di benzina e diesel spostano dai carburanti e quindi come già sta succedendo in america peraltro perché in realtà non lo stato non c'era mai al gettito fiscale dei carburanti il tema è giustissimamente e va spostato dal prodotto finale a quello che c'è prima c'è l'energia l'automobile elettrica ha senso e significato nel momento in cui l'energia che tu metti nelle batterie prodotti dai cinesi chiusa parentesi è fatta da da fonti rinnovabili in italia siamo storica ormai fermi da più di 10 anni intorno ai 15 anni tra il 30 35 per cento non aumenta è sempre lì ferma inchiodata quindi in realtà l'automobile elettrica dal punto di vista del miglioramento ambientale e relativa relativa non significa che non significa che non porterà nessun vantaggio ma il suo il suo apporto è relativo perché comunque delle emissioni non c'è soltanto la co2 prodotte dai motori a scoppio ma ci sono anche particolato il pm 5 pm 10 tutta una serie di cose che poi nelle grandi città si sentono allora il tema dell'automobile elettrica è l'energia bisogna produrre con energia rinnovabile immaginiamo pure che da questo 35 per cento si arriva al 50 poi al 60 e poi al 70 allora il tema del si è sempre detto l'automobile elettrica costa di più nel momento dell'acquisto e costa di meno nel momento di esercizio perché non ha manutenzione e questo vi faccio un esempio quattro ruote ha fatto una prova di un anno 100.000 chilometri con un audi q4 macchina completamente elettrica abbiamo speso 70 euro 70 euro in tutto come manutenzione c'è la mutazione del automobile elettrica è pari a zero il tema però è che sta aumentando tantissimo il costo di energia elettrica perché tutti quanti si stanno rendendo conto che non esistendo ancora un mercato che si sostiene da solo non si può come di rinunciare ai ricavi e quindi sappiamo che i principali energy company facciamo esempio di nx b-charge nx fa parte di nl b-charge fa parte di eni stanno togliendo tutti i vantaggi che fino a questo momento garantivano i consumatori attraverso gli abbonamenti con plafondi che ti consentivano di acquistare tanti kilowatt ora e che quindi consentiamo di abbattere tantissimo adesso fare il piano di una macchina elettrica il piano di elettroni costa tantissimi soldi allora anche qui forse noi ci siamo un po presi in giro dicendo che l'automobile elettrica serve anche a risparmiare non è mai stato detto da nessuna parte che il green non ha un costo anzi quello che stiamo vedendo fuori in questo momento è la crescente consapevolezza che qualsiasi cosa sia grinna e non mi riferisco soltanto all'automobile ma anche alle case che è un altro dibattito in europa molto forte tutto questo avrà un costo ma un costo molto alto allora noi siamo disposti come consumatori ad accettare questo costo per avere un miglioramento relativo per quanto riguarda l'ambiente queste sono tutte domande che noi dobbiamo porci la verità è che e questo io più volte l'ho scritto sui medi editoriali noi abbiamo accettato come cittadini come consumatori come abitanti dei nostri paesi il fatto che l'uno europea abbia deciso non ce l'ho da che dopo domani tutte le macchine devono essere di un certo tipo no ma basta semplicemente il mandato elettorale che fu dato non mi ricordo quando forse state fatte l'ultima elezione europee non si parlava di automobile elettrica nell'ultima elezione europee allora io mi domando ma queste scelte che poi hanno un impatto sociale hanno un impatto occupazionale enorme perché sappiamo che per esempio in italia perderemo 70 mila posti di lavoro soltanto in italia pensate quanti sono i milioni di posti di lavoro che perderemo in europa per quanto riguarda la competitiva industriale rispetto alla cina quindi problemi energetici problemi occupazionali problemi di competitità con problemi di carattere geopolitico è giusto che la politica decida autonomamente senza passare prima attraverso una legittimazione popolare questo secondo me è un tema fondamentale beh questo sarà probabilmente uno dei temi però in realtà c'è anche qualche partito che caralca queste tesi adesso ci troviamo in una situazione paradossale no perché la politica dice questo abbiamo fatto un errore tanto mandiamo via la maggioranza che c'era prima adesso ne mettiamo un'altra e cambieremo le regole ma adesso i costruttori di auto non si possono più permettere di tornare indietro perché hanno fatto miliardi di investimenti sull'elettrico e quindi non possono far marce da questo punto di vista no due considerazioni la prima è che purtroppo i fornitori italiani che per lungo tempo sono rimasti agganciati a della ora stellantis in passato fiat fiat era prima dell'integrazione con stellantis il peggior gruppo al mondo dal punto di vista della diciamo dello sviluppo verso l'elettrico nelle classifiche di roland berger sulla diciamo la preparazione verso la nuova tecnologia fiat era ultima poi naturalmente con integrazione con stellantis è cambiata ma questo ha generato il fatto che i fornitori italiani sono rimasti in gran parte tagliati fuori dagli sviluppi tecnologici di queste nuove situazioni la domanda è allora a ragione alla fine toyota nel senso che toyota ha fatto una scelta come dire dura se vogliamo dal punto di vista tecnologico io vado avanti con un ibrido che è un ibrido mild si chiama va beh quello che non ha bisogno del plug in e non ricarica toyota sulle librido toyota su libido ha perso soldi per vent'anni adesso sta raccogliendo i dividendi di un investimento che fu fatto alla metà degli anni 90 ma diciamo a cavallo del 90 anni 90 da un signore che si chiamata che i suci amada che quello che ha inventato il motoribido adesso la toyota sta raccogliendo gli investimenti perché il problema fra i tantissimi problemi di cui adesso stiamo suonando cennando c'è che i cicli politici sono completamente diversi rispetto a quelli dei cicli dell'automobile quando io dico guardate che 2035 è domani non è neanche dopo domani per visto che adesso mancano 10 anni allora il ciclo medio di un di un'automobile sono sette anni quindi stiamo parlando di un ciclo e mezzo di automobili che significa che adesso i costruttori stanno investendo su quelle macchine che usciranno verosimilmente il 2035 infatti adesso tutti quanti stanno facendo marce indietro perché si stanno rendendo conto che ancora non esiste un mercato sostenibile dell'automobile elettrica sostenibile non da punto di vista ambientale ma dal punto di vista economico e quindi adesso tornare a fare le macchine che hanno abbandonato volevo sentire su questo se girare che biasi or dal punto di vista del valore di ciò che uno ha in casa cioè a questo punto se va avanti questa scadenza che cosa succede al 20 prima del 2035 delle nostre macchine endothermic standard che verranno magari acquisiranno un valore triplo perché la gente può essere quello prima che vada vada no fuori mercato nei comprasi oppure invece a un certo punto verranno zero perché poi alla fine non trovi più mercato che che tipo di previsioni fate voi se va avanti questa scadenza del 2035 ovviamente sì queste potrebbero essere gli scenari o le più vecchie tolte di mezzo comunque continueranno a poter transitare il divieto ovviamente non è relativo al fatto che abbia una macchina per scelta o per potere d'acquisto e capacità di spesa debba tenere quella macchina di quel tipo insomma magari più inquinanti di altre sì sicuramente quindi potranno andare avanti sono domande che vi fanno nei concessionari queste sono domande che ci fanno ma effettivamente rifletiamo che dal 2035 diciamo vietata la vendita diciamo vietata l'immatricolazione quindi potrebbe essere che noi concessionari nel 2034 facciamo un boom fortissimo di matricolazione riempito i parcheggi e viamo tutti ma nello stesso tempo ripeto non c'è il blocco della circolazione perché poi stiamo parlando qui ci stiamo anche dimenticando tante volte in europa ma viviamo in un mondo noi quindi ci sono anche altri mercati che hanno diciamo esigenza di prodotto e mobilità che forse non è ancora così avanzata come si sta imponendo qui da noi ci teniamo qualche minuto in fondo per per le vostre domande ai nostri relatori volevo però sentire cambiando leggermente discorso un punto di vista del direttore di quattro ruote sul tema del made in italy un paio di annunci diciamo dell'ultimo periodo esatto quale un paio di fatti capitati letto pulino prodotto in marocco con la bandiera italiana fermata la dogana e si chiede a stellantis di rimuoverla perché effettivamente potrebbe essere misleading così come l'idea di produrre un'auto in polonia un'alfa romeo chiamandola milano e il ministro urso ha detto guarda che così come italia un sounding per il food non si può fare anche qua non è che tu puoi produrre un'auto ecco noi abbiamo circa 500 mila vetture oggi no stellantis arriva a 750 mila con i veicoli elettrici con i veicoli commerciali siamo a mezzo milione l'idea di arrivare a un milione è credibile ma ma assolutamente no ma è la stessa stellantis che lo dice per prima che è impossibile raggiungere questa cosa qua tant'è vero che in questo momento noi siamo nell'esigenza nell'obbligo le necessità di andare a cercare i cinesi cioè i cinesi su cui noi diciamo dobbiamo mettere i dazi perché sennò uccidono la competitività dell'industria europea allo stesso tempo i governi che a parole appoggiano l'azione del unitario dell'europe allo stesso momento vanno tutti quanti in cina a chiedere per favore aprite una fabbrica da noi perché dobbiamo mantenere l'occupazione perché per forza di cose la transizione come dicevo prima impone un pedaggio in termini occupazionali che noi ancora non ci immaginiamo purtroppo l'italia è un vaso di coccio perché non è più un paese produttore un paese produttore per conto terzi cioè un paese produttore per conto di una conglomerato stellantis che non è più controllo italiano ma è controllo francese sappiamo benissimo che il consiglio amministrazione francese di stellantis difende la propria filiera è giusto è legittimo e noi faremo altrettanto ma noi non riusciamo ma perché quando alla fine c'è stata l'unione fra fca e peggio e psa venata stellantis al tavolo quel tavolo trattative c'era il governo francese era seduto macron da noi non c'era nessuno perché all'epoca c'era un governo che era completamente contrario all'automobile completamente e adesso ne paghiamo le conseguenze perché stellantis inizierà a chiudere fabbriche e siccome il governo italiano lo sa sta cercando dei diversi investitori dall'estero domande da parte vostra su questi temi sull'elettrico motori endotermici e si no prego se abbiamo magari un beh però magari se alza la voce la sentiamo prego l'idrogeno nelle auto tecnologia fattibile io vi ricordo che formigoni allora presidente della regione una quindicina di anni fa inaugurò un distributore di idrogeno alla periferia di mano e disse allora è il primo di una lunga serie è rimasto il primo ma ha subito chiuso nel senso che non c'è stata nessuna in realtà chiudere il giorno dopo delunga ne corta chiuso il giorno dopo il famoso distributore di idrogeni s'andò nato cioè distributore infatti l'unico in italia quando noi facciamo le prove delle macchine di idrogeno veniamo a fare il pieno a bolzano perché è l'unico che esiste il tema dell'idrogeno è molto semplice ha un costo industriale alto c'è un tema di distribuzione c'è un tema di stoccaggio c'è un tema di pressione cioè ci sono dei temi tecnici da affrontare che possono essere risolti in questo momento ci sono soltanto fondamentalmente due costruttori in mezzo uno è la toyota l'altro gruppo yun da ikea il terzo è bmw che all'epoca quando formigoni lanciò quella cosa lì era perché c'era una bmw serie 7 di idrogeno adesso si sta tornando in quella direzione lì però immaginiamo una cosa se già è difficile distribuire l'energia elettrica che abbiamo ovunque immaginate che cosa significa mettere una rete di idrogeno ovunque capillare che arriva da tutte le parti no quindi vero similmente l'idrogeno sarà per prima cosa l'applicazione sui vicoli industriali perché possono stoccare un'enorme quantità di idrogeno e non hanno bisogno di fare di fermarsi ogni 200 300 chilometri ovviamente si fermano ogni 1500 a questo punto avrebbe senso avere poche stazioni di idrogeno perché anche lì insomma non è poi così semplice vediamo tutti i problemi tecnici che ci sono la distribuzione dell'energia elettrica. Prego altra domanda. In Giappone in Giappone soprattutto gli autobus soprattutto gli autobus sono mossi a idrogeno per quel motivo che dicevo prima perché da punto di vista logistico è più facile a gestire. Se riuscissimo però ad avere un microfono in sala secondo me è meglio. Ecco qua qui c'è un signore scusa. Qualcosa ho capito non proprio completamente avevo dei dubbi però la mia domanda è questa. Passare dall'endotermico all'elettrico il motivo qual era? L'inquinamento ambientale. Il motivo era l'inquinamento ambientale che è incomiabilissimo noi siamo in Europa facciamo una ricerca la differenziato però sappiamo che l'Europa nell'inquinamento mondiale incide il 2 2 e mezzo per cento per cui la nostra cosa bellissima mettiamoci d'accordo però vogliamo salvare il mondo benissimo ci va bene però cerchiamo di non essere neanche masochisti verso di noi io sinceramente adesso io adesso devo camminare la macchina camilla prenderò una ibrida un'elettrica non mi sento di prenderla adesso perché io per carità pensare di partire la colonnina dei notti questo questo altro io sono sono più non sono il ventenne i quali stanno guardando l'euro parlo di quelle della mia generazione eccetera non sento uno che decida di prenderlo elettrico grazie lo prenderanno c'è abbiamo una domanda la in fondo grazie mille mi pare siamo allineati con quello che è stato detto buonasera se l'idrogeno ha la difficoltà della rete di distribuzione che è molto complicata fare in italia l'enia due bioreaffinerie a marghera e a gela e l'italia ha provato a far sì che i biocarburanti rientrassero tra quelli ammessi insieme all'idrogeno e gli e fuels dopo il 2035 e non c'è riuscita questo chiaramente per serverebbe da tutta la distribuzione italiana buona parte della filiera della cosi che serve per costruire il motore neotermico e queste anche due bioreaffinerie che l'enia è implementato al posto di quelle tradizionali la vedete possibile questa quasi scappatoia per evitare la morte del motore endotermico dopo il 2035 cambia la commissione devo rispondere io sì la domanda la stanno facendo ok allora secondo me quello che accadrà è che il 2035 ormai una data identitaria rimarrà secondo me verranno introdotte degli spostamenti delle d'eroghe delle cose che come dire annacqueranno un po il principio fondamentale delle emissioni zero anche perché ci stiamo rendendo conto appunto che l'elettrico fa fatica ad affermarsi in modo economicamente sostenibile quindi ci sono tutta una serie di soluzioni tecnologiche diverse allora l'idrogeno è molto molto molto complicato ci sono una serie di soluzioni che consentono di ridurre cioè di abbattere non di azzerare le emissioni allo scarico ci sono sicuramente gli fuel sono prodotti attraverso la scissione sono molto molto costosi da produrre tant'è vero che in gergo si chiama il lodo porsche cioè quello che ha ottenuto la germania noi che abbiamo purtroppo una leva negoziale molto più bassa rispetto ai tedeschi perché non siamo più un paese produttore come dicevo prima quando siamo andati in europa e devo bisogna dare atto al ministro salvini di averci messo la faccia su questa cosa qui quando siamo andati in europa dicendo noi siamo i principali produttori in europa di biocarburanti che consentirebbero non di azzerare le emissioni ma sicuramente di abbattere le emissioni di un parco circolante clamorosamente vecchio perché quando dico vecchio vuol dire che l'età media in italia è supero i 12 anni 12 anni e mezzo nei privati e 15 anni in alcune regioni di italia fondamentalmente la carabina e la campagna l'età media di automobili è 20 anni 20 anni e noi stiamo parlando di macchina emissioni 0 quando stiamo parlando quando milioni di persone guida macchine euro 0 euro 0 senza il catalizzatore allora l'europa diciamo la commissione precedente quella guidata da timenmans che era la commissione ambiente che poi quando ha capito come stavano andando le cose è fuggito in olanda la van der laien che prima diceva non possiamo fare d'erroge e adesso pur di essere eletta dice no in realtà dobbiamo essere realisti chiaramente queste cose in un modo o nell'altro dovranno rientrare per consentire alla maggior parte delle persone di non buttar via le proprie macchine perché noi stiamo dicendo nel 2035 si potranno più vendere macchine con motore termico ma stiamo dicendo anche ma nessuno oserà non far circolare altre macchine ma guardate che nella città italiana sta già succedendo sta già succedendo a milano adesso hanno fatto una deroga per far circolare le macchine euro 6 euro una deroga per l'euro 6 quindi stiamo andando in quella direzione stiamo andando nella direzione che dicevo prima cioè di ridurre il più possibile il numero dei automobili e le automobili si riducono anche riducendo la possibilità di utilizzo quindi è chiaro che l'europa non dirà non potete più utilizzare la vostra macchina vecchia ma ci sarà il vostro comune che lo dirà e a questo punto voi non potrete entrare nelle mura cittadine se non avrete una macchina il più recente possibile c'è una domanda qui in prima fila grazie come cittadini abbiamo il primo problema uno si pone se devo fare un viaggio medio lungo i tempi di ricarica questi già sconsigliano l'acquisto di una macchina elettrica comunque tentiamo di evitarlo dove la cariceremo ma il problema è ci viene detto che il tutto deve essere in funzione di avere meno impatto ambientale e ha toccato il tasto dei rinnovabili il problema è che noi abbiamo una discreta produzione di rinnovabili ma non possiamo farci conto hanno quasi tutte perse quelle perché la domanda di energia del paese deve essere soddisfatta sempre comunque ma vento e sole non ci sono sempre e comunque per cui quell'energia ci sarà ma per lo più viene anche acquistata e pagata molto dal gestore ma non viene utilizzata a questo punto se per caricare le macchine dobbiamo sempre usare carburanti carbone a volte e in ogni caso combustibili fossili questo fa saldare da cui nasce la grande polemica su cambiare le fonti energetiche cioè rimettere in piedi nucleare no perché alla fine quella che piacciono è l'energia più pulita attenzione però allora io sono come avete capito mille perversità sulla transizione per come è stata eseguata l'europe perché secondo me è un suicidio è proprio un suicidio industriale è un suicido occupazionale da tutti i punti di vista ma sono favorevole auto elettrica come risposta specifica a un'igenzia specifica io uso auto elettrica io faccio 30.000 chilometri all'anno con auto elettrica ma perché ho un utilizzo che va bene per quella cosa lì e secondo me non ci sono quelle limitazioni di utilizzo che l'opinione pubblica accredita all'automobile elettrica lo devo dire con grande onestà con grande onestà intellettuale cioè onestamente oggi io penso che tantissime persone già potrebbero passare a automobile elettrica senza avere dei problemi tantissime persone chiaramente però devono avere una modalità di utilizzo che va bene per quella cosa lì io per esempio la colonnina casa mi sono fatto montare una wall box a casa per poter caricare una macchina che ha una batteria molto grande però quando vado in giro in autostrada non ho mai dei problemi nel caricare i problemi sono poi nella città perché ci sono le persone civili che parcheggiano le macchine termiche nei parcheggi delle macchine elettriche ci sono le macchine le colonnine elettriche che non funzionano il con l'intero sistema di infrastruttura al di là del numero delle colonnine funziona malissimo malissimo perché quelli che avevano investito hanno investito perché avevano un sacco di soldi pubblici da spendere anche qui diciamolo tutte queste colonnine che sono nate sono nate perché sono state sovvenzionate dai comuni dalle province dalle regioni dallo stato attraverso il pnr ma poi sono state abbandonate lì allora qui funziona tutto bene mandate a milano e guardate quante colonnine che sono state installate e non funzionano stiamo parlando del 20 per cento dei colonnine installate e non collegate alla rete quindi in realtà ripeto come diceva giustamente il edificio è stato costruito partendo dal tetto cioè il tetto è il prodotto finale l'automobile senza costruire tutti gli elementi abilitanti che erano sotto e adesso prima o poi come si va a sbattere contro la realtà e soprattutto si va a sbattere contro il giudice finale che è il consumatore che è l'agente che è il pubblico che deve comprare le macchine che non è convinto molto banalmente siamo in linea siamo in chiusura coi tempi che c'eravamo dati io prima di chiudere però una brevissima domanda per lei perché ho letto che lei ha dichiarato io dagli ultimi trent'anni credo di aver guidato tutte le vetture che sono state prodotte addirittura usando il termine del globo terraqueo che poi dopo la uscita della meloni non è un'espressione ma lei l'aveva detto ma ecco volevo capire di questi quindi se la guidate tantissime la più bella che ha guidato è la più brutta la più bella per le più belle sono sempre ferrari le ferrari per le macchine migliori da guidare sempre la più brutta la più brutta secondo me è una rover 220 turbo che non andava né dritta neanche neanche pregarla già il fatto che non fosse una stellantis una fiat è una bella notizia su stellantis adesso ma ancora prima fiat ha sempre fatto le macchine eccellenti poi a noi italiani piace no come dire derubricare il prodotto di carica no perché no perché in realtà noi abbiamo dato lezioni a tutto il mondo a come si costruire di come si costruivano le macchine io sono anche direttore di ruote classiche quindi diciamo io sono anche uno storico dell'automobile conosco benissimo ho fatto anche un libro sulla storia della fiat noi italiani l'ingegneria italiana dell'automobile ha insegnato al mondo come si facciano l'automobile quando i tedeschi che non toccavano palla negli anni 50 60 facciamo le macchine tipo le mercedes queste cose qui ma quando ho voluto fare le macchine tipo la golfe hanno copiato l'alfa sud e sono andato a chiedere a giugiaro a disegnare la golfe ricordiamoci questo noi siamo stati dei maestri purtroppo abbiamo perso questo e poi abbiamo perso anche tutti i maestri perché giugiaro pininfarina e altri mava poi ducati lamborghini insomma tutti comprati comunque alla fine stellantis fiat tutti comprati da gruppi esteri allora io ringrazio camilla girardi carlo biazior già luca pellegrini e ovviamente grazie a voi per averci seguito buonasera
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