Una libertà consumata
Incorpora video
Una libertà consumata
La nostra società ha rimosso vecchi confini: tra pubblico e privato, tra merci e persone, tra proprietà e consumo... Con ciò siamo più liberi? Uno dei più originali e influenti pensatori del nostro tempo riflette sul rapporto tra libertà economica e vita quotidiana.
buonasera spero che mi sentiate siamo alla conclusione di questa sesta edizione del festival di economia di trento una dedizione in cui come sapete abbiamo discusso molti argomenti molti temi tra loro anche connessi e l'interesse credo sia stato a vederne le relazioni la libertà economica che è il tema che abbiamo scelto per guidarci le conseguenze e i problemi connessi alla cosiddetta globalizzazione l'urgenza di dare più forza all'europa in particolare dell'europa politica le politiche dell'immigrazione questi sono solo alcuni dei molti temi quelli che forse si sono rimbalzati di più da un incontro all'altro incontri in cui gli economisti hanno analizzato la crisi economica in cui almeno questa parte del mondo è immersa senza tabù senza stereotipi accettando di confrontare in maniera molto libera in questo ispirati dal nostro direttore scientifico che è una persona molto libera di testa di pensiero tito boeri con altri pensatori con persone che pensano e che ricercano in altri campi dalla sociologia al diritto dalle neuroscienze alla filosofia e in questo contesto di rigore intellettuale e al tempo stesso di libertà di pensiero ci è sembrato prezioso per il festival tornare ad ascoltare la voce di zygmunt bauman bauman come sapete era stato qui al festival nella prima edizione e ci aveva parlato il titolo era un pianeta ospitale la missione dell'europa ci ha parlato della responsabilità dell'europa verso il mondo e oggi ci parlerà della libertà della libertà e direi anche delle minacce alla libertà queste minacce obama li conosce bene perché la sua vita non soltanto il suo pensiero ne sono una testimonianza bauman è nato nel 1925 in polonia a poznan da una famiglia ebraica è fuggito durante la guerra l'inizio della guerra unione sovietica quando è rientrato dopo la guerra varsavia ha studiato e si è laureato in sociologia e nel 1956 ha preso parte al movimento dell'ottobre cosiddetto dell'ottobre polacco in cui si criticavano i criteri ideologici l'ideologia del governo il movimento riformatore studentesco e la sottomissione del governo alle ideologie al volere di mosca una critica l'ideologia ufficiale sovietica che bauman ha fatto seguendo tra le altre cose questo è importante ricordarlo visto che siamo qui in italia anche il pensiero l'insegnamento di antonio gramsci nel frattempo ha cominciato a viaggiare in europa fa uno stage alla law school of economics quindi comincia a frequentare gli economisti già da giovane conferenze in varie università nel 68 solidarizza con il movimento studentesco polacco e per questo viene messa all'indice del partito comunista e prendendo spunto anche dalla campagna antisemita il partito gli impedisce ad insegnare all'università bauman allora insieme alla moglie giannina con cui ha condiviso un intera vita si trasferisce prima a tel aviv all'università e poi in inghilterra l'università di leeds dove insegna fino alla pensione nel 92 esce un libro che già segna un punto di demarcazione che sia modernità e olocausto nel 99 la società dell'incertezza la sua elaborazione il suo pensiero si conci cominciano a concentrare su alcuni temi che poi rimangono la linea guida il passaggio dalla modernità la post modernità dalla società solida a quella che lui chiama e battezza scelta liquida un lavoro sulla globalizzazione come momento di rottura dei legami sociali e l'incertezza come modo di governo degli uomini metodo di governo economico e politico vada sempre messo al centro il consumo della sua riflessione il consumo come farà forse anche stasera per una parte e qualificante degli individui oggi quanto la produzione forse ancora il più uno dei suoi libri si intitola vite di scarto e parla del dei rifiuti umani così le definisce baveno prodotti dalla globalizzazione e contemporaneamente anche la voglia di comunità che ne l'altra componente la cosa molto interessante del suo pensiero sua riflessione anche concentrarsi sui fenomeni di questa post modernità dall'analisi del grande fratello della trasmissione del format come sapete non solo italiano all ultima riflessione una delle ultime sul significato di facebook il suo ultimo libro è un libro dialogo che ha un titolo significativo anche perché in parte dedicato alla crisi si chiama vite che non possiamo permetterci ecco un altro suo libro dedicato all'europa in europa è un'avventura e questa avventura dell'europa bauman appunto la qualifica come tentativo di rendere ospitale pianeta come l'ospitalità come uno dei dati qualificanti di questa parte del mondo che ha sempre caratterizzato la nostra storia di essere state ospitali un luogo del mondo in cui arrivavano persone di altre tradizioni di altre religioni e bauman vede in questo un aspetto importante anche per il futuro ecco io credo che a conclusione di questo festival dove abbiamo sentito tante voci molto diverse tra loro la voce di bauman sia credo molto interessante ad ascoltare a confronto con le altre perché credo che la filosofia del festival sia chiaro a tutti ormai dopo tante edizioni è quella di provare a dare degli stimoli del degli strumenti per comprendere la realtà in maniera molto libera sia dal punto di vista disciplinare sia dal punto di vista degli orientamenti e la libertà di pensiero e appunto una delle credo fondamentali caratteristiche dell'opera della persona che ci accingiamo ad ascoltare cioè zygmunt bauman avatar grazie a giuseppe laterza per questa presentazione così interessante io spero veramente di essere all'altezza di questa presentazione così interessante e desideravo anche cominciare con alcune lodi lodi nei confronti di chi ha individuato il tema è il titolo del festival dell'economia di quest'anno perché chi lo ha fatto veramente ha capito perfettamente quale sia la sfida con la quale siamo confrontati la sfida principale è che quella che appunto dobbiamo effettivamente affrontare nel futuro anche prossimo i confini della libertà economica questo è il problema cruciale perché veramente noi siamo chiamati a riconoscere che l'economia che si è presentata a noi nella sua forma usuale va riconsiderare in relazione all'aumento necessario della libertà libertà anche del consumo libertà di scelta tra le tante cose che abbiamo a nostra disposizione e questa economia che noi conoscevamo deve essere appunto riconsiderata perché cominciamo a capire che invece di ampliare ed estendere le nostre opzioni che diciamo il presupposto base di questa impostazione questo range di scelte in effetti è stato sempre più ristretto è diventato sempre più piccolo e io farò degli esempi su questo in relazione a questa riduzione delle opzioni che noi abbiamo a nostra disposizione perché questo implica una limitazione della libertà è anche una limitazione delle future generazioni dei vostri figli dei vostri nipoti e anche dei miei e per esempio di rete synthes sui giornali sono aperte sono apparse delle notizie per qualche giorno e poi sono scomparse queste notizie e forse voi non l'avete neanche letto questo di conseguenza ma comunque la notizia era questa il picco della produzione mondiale di petrolio che la punta di energia principale che utilizziamo anche noi quando ci spostiamo pervenire anche al festival dell'economia o altri festival o appunto vari eventi ecco questo picco nella produzione del petrolio è stato già raggiunto nel 2006 e da allora sostanzialmente c'è solo il declino una riduzione nella produzione quindi questo va compresa campo compreso bene nel senso che abbiamo dei mercati che sono basati sulla competizione e che presuppongono la disponibilità dell'energia pensiamo all'india alla cina al brasile al sudafrica come nuovi mercati che richiedono sempre più energia e presto ce ne saranno anche altri di mercati che cercano appunto di rifornire milioni e milioni di consumatori in questi paesi con energia e parliamo di popolazione che fino adesso non hanno avuto così tante macchine come invece auspicano e quindi adesso con questo progetto di motorizzazione hanno bisogno di più energia e questa era una notizia e poi c'è un'altra notizia che ci dice che sulla base dei calcoli più recenti fino al 2020 entro il 2020 avremo un raddoppiamento dei prezzi alimentari anche proprio degli alimenti di base e abbiamo già dei segnali in questo senso nel senso che ci sono proprio delle rivolte che basate sulla scarsità di cibo la non accessibilità del cibo cose che non ci ricordavamo più cose di secoli passati ma che adesso vediamo anche in paesi quindi queste cose questi problemi stanno ritornando e poi c'è un altro un terzo elemento a cui voglio fare riferimento che è l'aumento della disuguaglianza a livello globale è una cosa per certi versi incredibile perché va nella direzione opposta di quanto pensato in passato dai pionieri della modernità e dell'illuminismo anche personaggi del calibro di francis bacon o cartesio e hegel veramente è difficile adesso immaginarselo ma sul pianeta non c'era luogo in cui lo standard di vita fosse il migliore il doppio diciamo così rispetto a quello del paese più povero non c'era una disuguaglianza così non c'era una disuguaglianza estrema nella distribuzione del benessere e della ricchezza tra i diversi paesi al mondo allora adesso invece sulla base dicevamo dei calcoli più recenti i paesi più ricchi tra cui il qatar il paese in assoluto più più più ricco a uno standard che di 428 volte superiore rispetto al paese più povero che è lo zimbabwe 428 volpe e quindi non ci stupisce pensare che se bacon cartesio hegel lo avessero saputo si sarebbero vergognati sarebbe stati sconvolti perché veramente era un esito del progresso di cui parlavano loro che non avrebbero mai immaginato e vorrei aggiungere un'altra cosa noi facciamo dei confronti tra le medie questo va detto e le medie per certi versi nascondono più che mettere in evidenza la vera differenza le vere disparità che esistono tra ricchezza povertà e se consideriamo appunto la povertà in termini medi noi abbiamo questa situazione il 20 per cento più ricco dell'umanità ha il 75 per cento della ricchezza mentre il 20 per cento più povero dell'umanità al 2 per cento della ricchezza mondiale questa è una situazione che sta sfuggendo ai controlli controlli fino a 30 40 anni fa c'era un trend statistico nel mondo per cui i paesi si avvicinavano sempre di più e ci sono state delle manifestazioni terribili di povertà ovviamente anche allora ma che si cercavano di superare che sembravano anche via via superabili ma questa disuguaglianza permane un problema enorme non ci sono soluzioni evidentemente pronte ma io veramente voglio sottolinearlo negli ultimi 30 40 anni questo problema è sfuggito totalmente di mano non non è più controllabile perché c'è un enorme trasformazione nella distribuzione anche delle forze militari e nel mondo e anche per il processo di globalizzazione e credo assolutamente che sappiate di cosa sto parlando quindi non mi soffermerò su questo aspetto della globalizzazione a questo punto si pone un quesito come mai questa tendenza questo trend permane malgrado appunto il passato e l'ottimismo che abbiamo avuto anche in passato in relazione al possibile progresso come mai è successo tutto questo io direi questo ci sono due fattori secondo me che sono in primo luogo responsabili di questo e sono più sociali culturali nella loro natura che non economici il primo fattore a cui mi riferisco è la nostra formula in base alla quale vogliamo soddisfare una vita prosperosa una vita ricca ambiente una cosa che è stata perseguita per decenni e che ci ha fatto derivare direi verso modalità che si cercavano di aumentare il benessere ma misurato sulla base dell'acquisto dello shopping è così dice che tutte le strade portano a roma allora se adottiamo questo slogan pare che tutte le strade verso la felicità portino nei negozi e questo ci pone sotto una pressione enorme e pone un carico proprio sul sistema economico enorme è una pressione dicevo incredibile anche per il nostro pianeta dal punto di vista della sostenibilità le risorse sono limitate non si può sopravvivere all'infinito con una crescita anche nei consumi e questo è disastroso per le future generazioni perché noi noi che siamo seduti proprio qui in questa sala è evidente che vi diamo al di sopra dei nostri mezzi e questo a alle spese dei nostri figli e dei nostri nipoti che si troveranno a dover combattere con una situazione è molto più difficile una situazione di deficit molto più grave di quello che abbiamo noi oggi quindi una vita prospera cosa significa essere felici cosa significa vivere una vita dignitosa sono tutte cose che mettono esercitano una forte pressione sulla capacità e appunto nostra di sostenere il nostro modo di vivere e poi c'è l'aspetto della risoluzione dei conflitti che naturalmente è un fenomeno politico e sociale ancor più che economico noi nel corso della modernità abbiamo sviluppato la capacità di risolvere delle emergenze sociali a livello di conflitto in relazione anche allora non equa la distribuzione dei dei beni per esempio con l'aiuto tutto questo di un aumento della produzione basando tutto questo su un aumento della produzione so che il pil viene usato per misurare la crescita e naturalmente quando si va sotto 0 diciamo così questo scatena il panico in un paese ma perché non perché c'è il problema diciamo così della carenza alimentare della sopravvivenza ma per altri livelli e altre considerazioni relazione al consumo c'è il panico dicevo anche tra i politici perché tutti i nostri modo i modi di vivere che sono stati sviluppati nei secoli in relazione anche alla risoluzione alla gestione dei conflitti si basavano sul aumento della produzione e del consumo c'è una controversia di vecchia data tra quelli che dicono che questa pagnotta dovrebbe essere distribuita in modo diverso ma la formula prevalente politica è un'altra e dice invece di discutere su come distribuire questa pagnotta facciamola sempre più grande la pagnotta di pane d'accordo d'accordo però c'è un presupposto che il lievito l'acqua la farina che sono necessarie per fare questo pane per fare questa pagnotta siano infiniti ci siano sempre continuino a crescere ma questo non è vero semplicemente non è vero e questo lo comprendiamo sempre meglio giorno dopo giorno lo capiamo che stiamo arrivando veramente al limite delle possibilità nel aumentare all'infinito quelle dimensioni di questa pagnotta che deve essere poi distribuita e signore e signori questo veramente pone un grande interrogativo sulla gli aspetti essenziali le idee essenziali sottese al nostro modo di vivere che lo ripeto si basa sulla crescita economica due anni fa è stato pubblicato un libro da tim jackson un libro importantissimo secondo me che mette le carte sul tavolo e che dice cosa ci dobbiamo aspettare se continuiamo ad andare nella stessa direzione libro s'intitola prosperity without growth prosperità senza crescita il libro è spaventoso ma al contempo ottimista perché dice che possiamo trovare delle alternative alla situazione attuale per aumentare la nostra sensazione di gioia di soddisfazione senza continuare a dipendere dalla crescita della produzione la crescita dei consumi la crescita dello sfruttamento delle risorse l'alternativa se non ci comportiamo così dice tim jackson è che i nostri figli ei nostri nipoti dovranno subire una scarsità di risorse un ambiente sempre più inquinato la distruzione dell'habitat la decimazione delle specie scarsità alimentare immigrazioni e migrazioni di massa e quasi inevitabilmente anche la guerra gli attuali livelli di consumo sono già insostenibili dal punto di vista ecologico sono problematici dal punto di vista sociale e disastrosi dal punto di vista economico così dice tim jackson e credo che sia un libro molto importante molto più importante di quanto non sembri dai dibattiti che ha suscitato è stato pubblicato due anni fa e recentemente germi mag sulle pagine del guardian ha osservato questo tipo di reazione al libro è giunto alla conclusione che l'idea della prosperità al di fuori delle trappole dell'affluenza e della crescita infinita viene trattata come un idea di pazzie di rivoluzionari dunque non viene preso seriamente il fatto che ci siano persone che pensano queste queste cose lì si considera insomma delle cose rivoluzionarie e sono messe ai margini della discussione pubblica tim jackson dice che ci sono delle alternative a queste trappole e le alternative sono le relazioni le famiglie i quartieri le comunità il significato della vita ci sono enormi risorse di felicità umana che non vengono ancora sfruttate l'altra questione che vorrei sollevare risale addirittura a più anni fa risale a vent'anni fa abbiamo stron un antropologo che si è recato in luoghi non così diversi dal trentino credo che il trentino sia forse uno dei luoghi più vicini all'idea descritta da strong il libro si intitola gava nino commons cioè il governo delle cose comuni l'autrice in questi luoghi un po remoti perché non è andata nelle capitali della finanza e del commercio e bene l'autrice ha visto che la famosa formula di adam smith non funziona conosciamo la formula di adam smith che diceva che se possiamo sperare che domani troveremo il pane nel panificio e grazie alla visita del panettiere dunque l'avidità è una qualità positiva perché grazie a questa avidità tutti noi possiamo beneficiare della produzione e dei frutti della produzione ebbene l'autrice vede che spontaneamente invece le persone sono spinte a produrre a condividere ea aumentare il benessere comune da motivi che sono diversi dall avidità e la reazione spontanea di queste comunità deriva da azione che consumano poca energia che soprattutto non producono rifiuti e le persone che si comportano così sono soddisfatte grazie ad una comunicazione intra comunitaria e grazie al fatto che hanno il rispetto degli altri membri e porgono rispetto altri membri della loro comunità in questo modo possono gestire le risorse comuni nostra ammette che questo modo di vivere alla fine è un modo di vivere davvero felice e soddisfacente perché soddisfa le loro ambizioni i loro sogni ma è anche vero dice lei che nessuno di questi modi di vita è particolarmente favorevole alla crescita economica ma aggiunge l'autrice questa è un'altra considerazione che spesso è ignorata nel dibattito dice l'autrice è la sostenibilità del pianeta e dei suoi abitanti che sono al centro di questo nuovo modo di vivere è un fatto che tutte queste idee che ho appena menzionato sono marginali nel dibattito attuale la gran parte delle politiche attuate nel mondo vanno esattamente nella direzione opposta non credo che ci siano molti governi che pensano al di là della successiva elezione politica e questo è negativo per i nostri figli e per i nostri nipoti ma si conta sul fatto che i genitori pensino che è meglio avere una bella vita adesso piuttosto che pensare a cosa succederà fra venti o trenta anni e qui giungo al messaggio principale che voglio condividere con voi un messaggio a mio avviso importante e un messaggio che riguarda le cause principali dell'attuale recessione in cui ci troviamo affondati io parlo di mercificazione e commercializzazione della moralità i mercati economici sono specializzati in riorientare i bisogni umani sogni desideri umani bisogni che normalmente erano soddisfatti senza la mediazione del mercato ecco adesso i mercati invece cercano di riorientare questi bisogni per spingere le persone ad andare a comprare merci da qui parlo di mercificazione di commercializzazione della moralità a questo penso quando parlo di questi concetti perché i veri bisogni i nostri sono quello di prendersi cura dei nostri cari dedicarci alla risoluzione dei loro problemi occuparci di loro sospetto signore e signori che qui tutti noi per meno il sottoscritto ci sentiamo spesso in colpa spesso abbiamo questo senso di colpa perché non passiamo abbastanza tempo con i nostri cari con i nostri familiari con i nostri amici non dedichiamo sufficiente tempo ad ascoltarli e non li ascoltiamo in maniera attenta e compassionevole non siamo in grado di fare cose davvero simpatetiche e solidarizzati con queste persone perché e vi faccio un esempio negli ultimi 20 anni o meglio vent'anni fa il 60 per cento delle famiglie americane si ritrovavano la sera attorno allo stesso tavolo per cenare vent'anni dopo solo il 20 per cento delle famiglie americane lo fanno altrimenti ognuno si chiude nella propria stanza con il computer con l'ipad è anche se ci si siede intorno allo stesso tavolo ogni membro della famiglia ha comunque il cellulare acceso vicino e in realtà intorno a questi tavoli avvengono delle conversazioni private tra le persone che parlano con loro amici al telefono al cellulare ecco questi sono i recenti sviluppi che portano a questi sensi di colpa non voglio dire che la colpa sia di a qualcuno in particolare non voglio attribuire colpe ma è semplicemente la costruzione la morfologia della nostra vita quotidiana che hanno subito dei cambiamenti profondi e questo anche con l'aiuto delle tecnologie con l'aiuto dei cellulari che hanno sicuramente prodotto delle cose positive per esempio essere in grado di mettersi in contatto con i propri amici in qualsiasi momento ma al contempo ci sono state delle vittime collaterali e le vittime collaterali dei cellulari che si portano sempre appresso perché se uno dimentica di portarsi il cellulare quando esce si sente improvvisamente nudo dunque il cellulare diventata parte indispensabile del proprio corpo e bene il confine tra il momento del lavoro il momento dell ufficio al momento della famiglia è sfumato tutto adesso è lavoro e tutto adesso e ufficio l'ufficio non chiude mai perché perché abbiamo l'ufficio sempre in tasca e siamo sempre reperibili e non c'è alcuna giustificazione non si può dire ah scusa non ho ricevuto il messaggio perché ero fuori ufficio macché diritto ai di uscire dall'ufficio di casa senza il cellulare ecco non c'è giustificazione non c'è scusa non c'è a baby bisogna lavorare a tempo pieno e in effetti signore e signori più si sale nella scala gerarchica meno tempo privato sia a prescindere che uno sia a casa propria che si avvia per il weekend che si faccia una vacanza si è sempre in servizio e questo crea questo senso di colpa amo ai miei figli ma purtroppo non posso passare il tempo che vorrei con loro non ci sono quando hanno bisogno di me e questo è il lamento costante delle famiglie la tragedia delle famiglie oggi ovviamente i mercati del consumismo non possono riparare la situazione ma quello che possono fare e che qui è quello che fanno con grande intelligenza e cercare di mitigare la nostra coscienza cattiva la commercializzazione della morale significa che invece di esprimere il proprio amore in maniera così retrograda la si esprime attraverso lo shopping il natale è diventato un'occasione commerciale in cui si comprano regali costosi nella speranza di compensare coloro che abbiamo trascurato durante l'anno dunque ci facciamo degli scrupoli che vengono messi a tacere in questo modo è dunque lo shopping diventa una sorta di azione morale si va nei negozi non perché sia vede non perché si vuole possedere delle cose ma si va nei negozi per fare del bene per fare del bene ai propri cari dunque non ho potuto stare con te ho dovuto lavorare molto per guadagnare più soldi e adesso ti ricompensa in questo modo in questo modo si esprime il proprio amore con degli oggetti costosi i più costosi possibile questo ha delle ripercussioni a delle conseguenze è una sorta di circolo vizioso e una volta che ci si abitua a questo schema di shopping per regolamentare i propri rapporti con le persone che ci stanno intorno volenti o nolenti si perdono le proprie abilità sociali primitive ci si dimentica di come si potrebbe amare gli altri senza lo shopping e non riusciamo più ad utilizzare quelle abilità primitive questo comporta dei pericoli perché il dolore fisico signore signori è un elemento importante di ogni essere umano senza dolore cioè se fossimo afflitti da qualcosa senza sentire da loro saremmo in pericolo continua perché dolore è un segnale è un segnale che c'è qualcosa che non va 1 senza dolore va dal medico e riceve farmaci oppure un intervento chirurgico a seconda e questo impedisce che la situazione peggiori dopo questo era il dolore fisico e il dolore morale è molto importante per la nostra coscienza perché ci segnala qualcosa di molto importante e non è una malattia dell'organismo ma è una malattia che c'è nella società nel vicinato nel quartiere a livello familiare ci segnala la fragilità dei legami umani quanto può estendersi questa fragilità dei legami umani guardiamo le statistiche guardiamo facebook myspace twitter perché sono veramente esplicativi perché improvvisamente siamo circondati da giovani che hanno centinaia migliaia di amici che loro chiamano appunto amici e sono amici abbastanza diversi da quelli che noi intendiamo tradizionalmente e si dice che l'amico si vede nel bisogno ma gli amici su facebook sicuramente non rientrano in questa categoria ma questa non è l'unica manifestazione delle conseguenze della mercificazione e della commercializzazione degli aspetti morali della vita umana ci sono anche altre aree molto evidenti da questo punto di vista è fonte di grande preoccupazione così come la cattiva coscienza è aggirata come vi dicevo ci sono altri modi per quietare gli animi e sono elementi appunto che ci riportano al mercato il mercato che ci induce ad agire in qualche modo in un certo modo e poi ci aiuta per così dire riuscire a sfuggire alle trappole che ci sono sempre attraverso degli strumenti di mercato per costruire la nostra identità sulla base proprio del valore di mercato perché perché se ci si vuole prendere cura degli altri innanzitutto si ha bisogno di avere delle risorse risorse che ci consentono di esprimere la nostra il nostro affetto il nostro amore la cura e questo passa per i negozi per lo shopping in un negozio ci si va o se siano soldi in tasca o se sia una carta di credito altrimenti non ci si può fare nulla e margaret thatcher da questo punto di vista è famosa ha fatto delle affermazioni anche sciocche e evidentemente non conosceva bene la bibbia margaret thatcher però si esprimeva in modo molto dettagliato sui sul credo del dei nostri giorni e una volta eletta appunto primo ministro del regno unito fece riferimento al buon samaritano per esempio dicendo che il buon samaritano non sarebbe stato un buon samaritano se avesse conosciuto il denaro evidentemente margaret archer non aveva capito molto ma il messaggio è che c'è bisogno di denaro perché col denaro si può fare tanto ci si possono comprare cose costose che desideriamo tantissimo beni alla moda e li scopriamo per noi e per i nostri cari e questo si trasforma in una attività morale guadagnare diventa morale l'egoismo cioè il curarsi di secchi diventa improvvisamente un atto di altruismo è un egoismo riciclato e di me che diventa appunto altruismo c'è poi un ulteriore elemento della mercificazione della commercializzazione dei beni di mercato e della morale e questo attiene all'impatto del consumismo sulla sostenibilità io credo che questo sia un tema che noi tutti conosciamo e noi capiamo anche se non agiamo in questo modo ma siamo consapevoli almeno a livello teorico teorico dicevo noi tutti sappiamo che le risorse del pianeta sono limitate non sono infinite prima o poi soprattutto quando i cinesi avranno comprato tutto il petrolio che è disponibile al mondo noi veramente avremo piena coscienza e dolorosamente del fatto che le risorse non sono infinite questo lo sappiamo tutti ma credo anche che ci sia un altro modo per aumentare l'impatto tremendo del consumismo in relazione a questo aspetto della crescita senza fine un elemento che di solito viene messo da parte non viene discusso mi riferisco a questo fino a quando l'imperativo morale l'istinto morale che noi tutti abbiamo sarà mercificato e commercializzato dal mercato economico dal mercato del consumo l'economia crescerà perché avviata diciamo così dal bisogno e dal fabbisogno umano e poi questa crescita verrà portata avanti sulla base dei desideri che devono essere soddisfatti i bisogni umani non sono molto promettenti o favorevoli ai mercati basati sul consumo perché se si tratta semplicemente di soddisfare il bisogno degli esseri umani la crescita economica sarebbe relativamente limitata e i grandi economisti del xix secolo questo lo hanno pensato nel senso che hanno visto che i bisogni sono stabili ibm e possono essere anche calcolati quindi noi sappiamo quanto prodotto dobbiamo fornire per soddisfare tutte le esigenze tutti i bisogni degli uomini e una volta fatto questo possiamo semplicemente fermarci e goderci il frutto del lavoro fatto e tutta questa ansia tutto questa questo questi sforzi non saranno più necessari james smith uno dei grandi pensatori così come riccardo economisti appunto di allora erano convinti che alla fine del percorso dopo compiuti tutti questi sforzi con la modernizzazione l'industrializzazione ci sarebbe stata un'economia stabile in equilibrio perfetto rispetto ai bisogni degli esseri umani successivamente poi si è presa una strada diversa sia cominciato ad inventare appunto il cliente questo si basava sul soddisfacimento dei desideri e non dei bisogni e delle esigenze delle persone e questo è ben illustrato dal dal caso di folders lau della general motors questo un caso famoso nella storia henry ford proclamava ufficialmente la sua il suo atteggiamento anche un po tradizionale tradizionalista e diceva che avrebbe prodotto il modello t di qualsiasi colore posto che fosse di colore nero questa macchina perché aveva fatto un calcolo ben preciso cioè le persone hanno bisogno della macchina per andare da qui a qui e questo si può calcolare si guarda quanti americani ci sono qual è la distanza che devono percorrere e una volta fatto questo col col calcolo si producono abbastanza macchine modello t nere e si rinnova poi il parco macchine si sostituiscono quelle troppo vecchie punto il signor sull'a1 invece la pensava in modo diverso henry ford perse la disputa sulla un diceva questo ma perché le persone dovrebbero comprare delle macchine per andare semplicemente da qui a qui comprano le macchine per aumentare il proprio prestigio sociale come status symbol per rendere invidiosi gli amici ei vicini perché appunto fanno vedere di essersi potuti permettere una macchina che gli altri non possono comprare e possono anche comprare una macchina per far colpo sulle ragazze perché no per conquistare appunto una ragazza quindi questo cosa significa significa che non si compra una macchina perché c'è un bisogno da soddisfare ma si compra una macchina perché si desidera qualcosa una situazione migliore per se una particolare cosa sulla base dei sogni che noi tutti abbiamo e il desiderio è molto più prolifico molto più favorevole all'espansione dell'economia basata sul consumo ci sono però comunque dei limiti anche nei desideri bisogna fare tanti sforzi a livello di ricerca a livello commerciale a livello pubblicitario per sviluppare costantemente nuovi desideri negli esseri umani e una volta fatto questo allora si comprende che non si può semplicemente spostare il desiderio da una cosa un'altra da un prodotto ad un alto bisogna ricominciare daccapo e bisogna ripercorrere tutto il cammino per far sviluppare le persone sogni nuovi desideri nuovi che prima non avevano quindi il consumismo che è avviato ho portato avanti dai bisogni ed ai desideri a questa caratteristica che ha un limite intrinseco nella sua possibilità di espandersi e ironico considerare che questi limiti sono stati rimossi una volta che la moralità è diventata l'oggetto della mercificazione della commercializzazione questa è l'unica cosa che veramente può continuare a crescere all'infinito perché qui non ci sono limiti non ci sono limiti all'amore non ci sono limiti al fatto di comportarsi bene nei confronti degli altri è un grande filosofo etico del ventesimo secolo ha affermato con chiarezza che la responsabilità che è la sostanza vera della moralità la responsabilità nei confronti degli altri è appunto la responsabilità umana nell'amore negli affetti e questa è assolutamente illimitata questo significa è incondizionata e questo significa dicevamo che si esprime la propria responsabilità in modo continuo questa questo è un approccio generale ci si assume responsabilità nei confronti degli altri della loro sopravvivenza del loro benessere ma non si dice come come si fa questo quindi la responsabilità incondizionata è una sorta di pacchetto che a cui si accompagnano incertezze e ansie perché non si può mai essere certi al cento per cento di aver fatto tutto quello che si poteva fare non ci sono limiti in questo più si fa più sia questo impulso interiore a fare ancora di più e poi nel nostro mondo moderno e liquido sappiamo anche che le cose invecchiano molto presto perdono fascino molto presto e quindi la cosa che segue deve essere ancor più bella deve essere ancora più incredibile deve colpirci ancora di più pensiamo ai film horror ci siamo abituati ormai a delle immagini incredibili e ogni nuovo film deve essere ancora più terrificante ci fa vedere delle cose inimmaginabili ma questo non vale soltanto per i film dell'orrore vale anche per tanti altri aspetti appunto del nostro essere umani e questo vale anche per i rapporti immorali che abbiamo con gli altri quindi io io direi questo tra l'altro questo un argomento sul quale continuo a riflettere e condivido con voi dei pensieri che ho appena sviluppato ecco io credo che la responsabilità etica nei confronti degli altri non tollera alcun limite ma il consumo che ha il compito di soddisfare gli impulsi appunto morali si è sottoposto dei limiti a delle costrizioni e quindi paradossalmente e non è facile per me risolvere questo paradosso ecco dicevo paradossalmente le responsabilità etica e gli impulsi morali oggi sono riciclati in in un ostacolo terribile difficile da contrastare nell'ambito del quale siamo posti di fronte veramente a delle minacce incredibili fortissime proprio nei confronti della nostra della nostra sopravvivenza quindi abbiamo questo fardello incredibile questi obblighi morali che includono le nostre intenzioni il nostro impulso naturale ad occuparci degli altri ad amarci ad amare gli altri e c'è questo fardello quindi e l'economia continua a far leva su queste non rallenta mai deve crescere deve crescere per forza perché altrimenti non saremmo in grado di seguire questo percorso che è stato delineato dall economia consumistica che è fatta di tranquillanti immorali che ci vengono offerti appunto nei negozi nei supermercati quindi noi alla luce di questo dovremmo concepire il fatto che il pianeta è limitato che le risorse sono finite nel senso di non infinite e questo è importante ripercussioni pratiche ne abbiamo anche vari esempi nella storia naturalmente la strada verso l'inferno è lastricata di buone intenzioni questo lo sappiamo tutto tutti e questo significa che noi cerchiamo a trovare dei modi per compensare le difficoltà che incontriamo nell'implementare il nostro dovere morale questo può avere delle conseguenze che sono esattamente l'opposto di quello che volevamo di quello che intendevamo credo che forse il momento della verità signori signore sia più vicino di quanto pensiamo o di quanto ci dicano questi scaffali strapieni nei super mar supermercati o i siti web o anche gli esperti che ci parlano di come fare amici e di come influenzare le scelte degli altri dicevo il momento della verità malgrado la proliferazione che vediamo della società consumistica è relativamente vicino il punto all elemento che possiamo pronosticare è questo come facciamo a impedire oa procrastinare l'arrivo di questo momento della verità questo risveglio possiamo arrivare alla verità nel modo duro diciamo così oppure possiamo anche intraprendere un cammino ragionevole umano basato sulla reciproca comprensione io credo che questa è la scelta che noi adesso dobbiamo fare grazie bene allora abbiamo un po di tempo per qualche domanda intanto volevo dirvi che la marina de francesco la responsabile della segreteria organizzati dalle feste mi ha detto che ci sono tantissime persone fuori tantissime persone che hanno seguito la conferenza di sigmund brown dallo schermo sono tantissime le persone che in questi giorni sono state al festival e credo che c'è un segno molto positivo il desiderio di conoscenza il desiderio di farsi un idea è di assistere eccole e insieme a lorenzo dellai gli altri persone che compongono diciamo l'e'quipe abbiamo deciso dal primo anno di non dare i numeri dopo il successo del primo anno di non cominciare a fare questa scalata quantitativa nel dire quest'anno ci sono più persone eccetera ma credo che possiamo dire qualitativamente che questo è un segno molto positivo un segno molto positivo non soltanto questo ci tengo molto a dirlo perché credo che ce lo siamo detti tante volte con enzo cipolletta un paolo collini compito non è solo importante il fatto che ci siano molte persone a seguire autori relatori premi nobel molto noti ma credo che la cosa straordinariamente positiva del festival e che in questi giorni sono state tantissime persone che hanno seguito anche giovani ricercatori giovani economisti che venivano qui a raccontare la propria ricerca che era è rilevante e interessante certe volte anche con qualche asperità tecnica ma dimostrando credo un fondamentale come dire dare un fondamentale importanza la conoscenza una cosa che poteva sembrare scontata diciamo può sembrare scontata non lo è e quindi credo che sia sia una cosa che ci deve rallegrare come segno di vitalità uno dei tanti segni vitalità di questo paese non so se c'è già qualcuno che vuole fare una domanda ecco c'è un signore con gli occhiali magari se si alza un attimo così ecco c'è una personale sta portando il microfono buonasera innanzitutto vorrei ringraziarla per quelle che sono state le sue magnifiche parole che abbiamo ascoltato questa sera ma durante il suo discorso mi è venuta in mente l'opera di un filosofo greco prodico di ceo nell'antica grecia descrisse l'ercole al bivio nel quale in fondo già 2500 anni fa ci trovavamo in una situazione simile a quella da lei descritta di questa progressiva liquefazione del mondo io direi della nostra anima addirittura e quello che io avverto come pericolo principale della nostra società almeno a mio modo di vedere e che oltre a questo voler in fondo mascherare il nostro egoismo di altruismo come lei giustamente ha detto si vada sempre più verso una forma di incancellabile di incorreggibile irreparabile apatia cioè che in fondo non si sia più in grado di vivere la vita secondo quelli che sono i suoi sapori i suoi colori belli e brutti viene freddi e caldi insomma che veramente si sta perdendo quello che il senso della vita e che non si sia più in grado di vivere sino in fondo quello che il significato quello che può essere secondo poi quello che il proprio percorso secondo poi quello che il proprio significato che si può trovare nel lavoro ma anche non lo so nella religione oppure nel proprio impegno quotidiano per migliorare l'esistenza nostra e quella degli altri che insomma questa maledetta impatti e questa maledetta apatia stia in fondo rischiando di distruggere il mondo e soprattutto di distruggere noi uomini in quanto tali grazie più che funziona sarà la grecia esca il filosofo tanti surgery poi dell'out valente recente e nei sentieri tecniche di sentirsi de sabata saprà di can't be influences poniamo delle condizioni che i nostri figli ai nostri nipoti erediteranno dunque stiamo influenzando la vita di generazioni che non sono ancora nate e qualsiasi cosa si faccia qui a trento influenza la vita di persone che vivono qui ma anche che vivono in altri paesi influenza le vostre prospettive di benessere ma anche quelle di altri paesi siamo tutti interconnessi siamo tutti interdipendenti e questo senza essere in grado di dare un orientamento una direzione per questa interconnessione abbiamo sviluppato per la prima volta i mezzi per influenzare le condizioni di vita di persone e luoghi incredibilmente lontane da noi sia nello spazio che nel tempo ma la nostra immaginazione morale è ancora a livello di adamo ed eva dunque il nuovo fenomeno è la potenza dell'azione e l'incapacità di sviluppare un immaginazione morale parallela delle conseguenze delle nostre azioni questo al problema nessuno volontariamente vuole danneggiare il mondo che verrà era dita ereditato dai nostri nipoti tutti siamo pieni di buone intenzioni e tutti diciamo che vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti il mondo migliore possibile voi darete l'italia ai figli e ai nipoti i vostri e sicuramente anche voi desiderate sinceramente di lasciare in eredità un paese che sia nelle migliori condizioni possibili ma il modo in cui viviamo il modo in cui cerchiamo di soddisfare i nostri bisogni è un modo che è quello che ho menzionato prima all'inizio della mia conferenza andiamo insomma nella direzione opposta ho parlato di frances bay con cartesio hegel che si vergognerebbero se fossero consapevoli di quello che succede oggi e probabilmente voi noi dalle nostre tombe se vedessimo il mondo che abbiamo lasciato anche noi saremmo davvero rossi di vergogna questo è il problema non ho una ricetta non ho una soluzione non sono in grado di offrire una soluzione per risolvere il paradosso cioè che le buone intenzioni producono delle conseguenze negative ma certamente questo non è un fenomeno nuovo la discrepanza tra immaginazione morale e le azioni che compiamo è un concetto vecchio e il giovane che ha fatto una domanda ha parlato di dell'antica grecia questo è vero è il nuovo elemento in questa situazione a che fare con la potenza delle nostre azioni che è davvero enorme e anche l'interconnessione del nostro mondo ai limiti della sostenibilità del nostro pianeta le persone che si occupano di calcolare la sostenibilità del pianeta pianeta dicono che se i nuovi arrivati cioè i paesi emergenti vorranno vivere la stessa vita che noi abbiamo abita ricca opulenta affascinante avventurosa ebbene se anche loro vorranno fare la nostra vita avremo bisogno di 5 pianeti non di uno e questo per arrivare per loro agli stessi consumi che abbiamo noi in europa e questo ovviamente è impossibile è fuori questione ecco ci sono delle scelte morali molto difficili da compiere non voglio demoralizzare nessuno perché sono certo che si può fare molto per impedire questo scenario davvero terrificante re nei limiti della precedente domanda temporali quindi grazie io faccio parte del movimento per la decrescita felice che fa riferimento a serge latouche i principi che lei parlava nella prima parte del suo intervento sono prossimi sono molto vicini a quelli che animano questo movimento che purtroppo come lei diceva è tuttora marginale ma ho l'impressione che sia ogni giorno meno marginale detto questo le farei una domanda su un'altra su un'altra questione in in uno dei dibattiti di questi giorni da un relatore è stato detto che siccome lei sposta l'attenzione dalla produzione dai rapporti di produzione al consumo ha praticamente definitivamente archiviato marx io personalmente ho l'impressione che il suo pensiero sia la migliore attualizzazione di marcia al contrario siccome lei è qui presente può magari sciogliere il dubbio grazie beh non so veramente perché ai tempi di marx max era in linea quei suoi tempi e l'idea che ci potesse essere una questione è come la sua semplicità del pianeta non veniva fatto in mente a persone come marx e marzo era convinto che il problema si riduceva ad una questione di buona gestione buona gestione cattiva gestione se uno si occupa male della gestione allora le cose vanno male ma marx diceva comunque che il nostro destino è completamente nelle nostre mani dipende da come organizziamo la nostra vita e dunque aggiungiamo alla conclusione non ci sono considerazioni definitive da fare ma possiamo dire che ci sono dei limiti alla libertà economica che vanno al di là del nostro controllo semplicemente non possiamo farci nulla dobbiamo accettare queste dei miti se ci sono e trarre delle conclusioni e dobbiamo per esempio cercare di trasportare frutta da un continente all'altro e accontentarci della frutta che viene coltivata per esempio nella bella italia perché dovete prendere la frutta dall'australia e questo è un esempio e ce ne sono migliaia di tali esempi il signore che ha fatto la domanda ha fatto riferimento al a quel movimento ci sono decine e decine di esperimenti del genere in tutto il mondo che cercano di trovare modi alternativi di vivere in pace con le future generazioni con il pianeta e con i nostri vicini il principio generale che ancora una volta va al di là dei nostri desideri è che ogni maggioranza nella storia è partito dall essere una minoranza non c'è altro modo per diventare una maggioranza se lei dice che il suo gruppo il suo movimento è marginale è una minoranza beh non è una tragedia perché tutto comincia con una minoranza ma c'è anche un'altra verità storica tutti tutte le grandi rivoluzioni della storia sono state impreviste forse mentre ce ne stiamo assoluti qui in questo auditorium a discutere di questi problemi molto interessanti forse da qualche parte in nuova zelanda e in australia in amazzonia emerge una nuova forma di vita di cui non sappiamo nulla quando è stato preso il palazzo d'inverno nel 1917 dai bolscevichi qualcuno scrisse in inghilterra boe qualcuno hanno conquistato un palazzo senza capire cosa stava succedendo e questo per dirle che spesso non siamo in grado di comprendere i fenomeni del tempo e spero che anche il suo movimento sarà soggetto alle stesse regole della storia catena mente nato sul palco i responsabili i responsabili del festival per il tradizionale saluto finale allora prima di tutto il direttore scientifico del festival tito boeri il preside della facoltà di economia e commercio di trento paolo collini da assessore comune di trento lucia maestri il presidente dell'università di trento enzo cipolletta sigmund singh e il presidente della provincia lorenzo dellai sa in piedi c'è c'è grazie come da tradizione due parole stelle grafiche a nome di tutti gli organizzatori le dico veramente molto volentieri grazie al professore bauman che ci ha condotto in questa riflessione grazie a tutti i protagonisti di questa sesta edizione del nostro festival il grazie naturalmente va alle persone e alle istituzioni che sono qui con me sul palco la città di trento la nostra università l'editore laterza il sole 24 ore grazie naturalmente ai nostri sponsor i nostri partner ma vorrei dire grazie soprattutto al pubblico come è stato detto da molti la qualità del festival sia certamente con la qualità dei relatori dei nostri ospiti ma sia soprattutto con la qualità delle persone che frequentano il festival e noi abbiamo visto dalla prima edizione via via fino a questa una crescita notevole della qualità delle persone che frequentano il festival qualità vuol dire persone interessate vuol dire persone preparate vuol dire persone che non vengono solo per assistere ad un evento mordi e fuggi ma vengono perché pensano che in questo modo possono accrescere la propria capacità di essere dei cittadini responsabili questo a me pare che sia la cosa più importante prima il ragazzo giovane che ha fatto una domanda il professore parlava di apatia bene è vero il nostro festival vuole essere prima di tutto un grande antidoto alla pazzia e il contrario dell'apatia in questo senso vuole essere non solo la simpatia cioè l'essere insieme il sentirsi insieme ma vuole essere la fiducia vuole essere il sentirsi dentro un destino comune vuole essere una costruzione di futuro che da trento mette getta qualche piccolo seme e di questo siamo veramente molto contenti ora noi siamo soliti chiudere l'edizione del festival oltre che con questi ringraziamenti che rinnovo veramente con grande con grande convinzione a nome di tutti anche con qualche impegno per il futuro mi ricordo che l'anno scorso la facciamo l'incontro finale l'abbiamo ottenuto con roberto saviano e alla chiusura dell'incontro finale con roberto saviano noi avevamo preso tutti insieme un impegno che era quello di fare qualcosa un piccolo segno di attenzione nei confronti dei ton dei tanti cittadini in particolare dei tanti ragazzi dei tanti giovani che in molte regioni del sud del nostro paese si impegnavano per costruire delle prospettive di futuro per costruire delle prospettive di ripresa civile bene mi pare giusto dire che abbiamo onorato questo impegno abbiamo fatto un anteprima a napoli il 28 di maggio proprio sui temi dell'economia sommersa della trasparenza nell'economia della democrazia dell'economia abbiamo suscitato un grande interesse da parte di tante persone che in quel contesto si impegnano allora io credo che l'impegno che possiamo prendere anche quest'anno per il futuro è altrettanto importante l'impegno è quello di continuare innanzitutto con questa nostra esperienza lo diamo per scontato naturalmente le prime edizioni del festival si chiudevano con la domanda ma si farà anche l'anno prossimo ormai questa domanda non ce la fa più nessuno perché tutti danno per scontato che l'edizione successiva ci sarà e certamente ci sarà anche la prossima alla settima un'edizione che noi siamo convinti vedrà una presenza significativa che abbiamo già un po annunciato anche se formalmente non lo possiamo fare ancora che quello del capo dello stato presenta repubblica giorgio napolitano al quale di nuovo invito a fare che presidente napolitano che quest'anno per la prima volta ci ha concesso il suo alto patrocinio insomma ci ha fatto capire che forse se lo invitiamo la prossima edizione non ci dirà di no speriamo che sia così però possiamo forse impegnarsi anche su altre cose chiedo le amiche e gli amici che sono lì con noi conferma di questo insomma noi continueremo a fare certamente a trento ea rovereto come è stato anche quest'anno il festival cercheremo di innovare se possibile un po il format anche se mi pare che tutto sommato maluccio ma ma malaccio non è andato e cercheremo di comunque confermare questo impegno però cercheremo anche di fare qualcos'altro questa responsabilità che ci è stata chiesta nei confronti del sud del nostro paese cercheremo innanzitutto di onorarla quindi non solo rifaremo a napoli un evento in anteprima ma cercheremo di farlo anche in qualche altra realtà del sud del nostro paese perché ci pare giusto farlo e ci interessa anche costruire reti di collaborazione di connessione con le tutte persone con tanti ragazzi tanti giovani che al sud testimoniano in condizioni più difficili che non quelle di trento questi nostri stessi valori civili che abbiamo propugnato in questi giorni e poi cercheremo anche di fare qualcosina all'estero il festival è già oggi internazionale abbiamo relatori internazionali abbiamo interessi internazionali è una curiosità di tante realtà internazionali però cercheremo anche di fare delle anteprima anche in altri paesi perché è giusto che sia così perché è giusto che noi ci cimentiamo un pochino anche con delle riflessioni e dei ragionamenti che riguardano altri paesi europei ma non solo anche altri paesi non europei paesi emergenti paesi in difficoltà dentro i quali comunque una riflessione con la nostra può essere utile per i nostri amici lì e anche per noi e poi e poi penso che riusciremo a fare ancora qualche altra iniziativa per corrispondere ad una esigenza è quella di far sì che tra un'edizione e l'altra del festival non ci sia il vuoto ma ci sia anche qualcosina in più una idea concreta già c'è e io pregherò pregherei prima di concludere tito boeri che ringrazio nuovamente come responsabile scientifico del festival di dirci di dirci di che cosa si tratta grazie a sì in effetti il festival continua tutto l'anno noi da domande forse domani magari ce lo prendiamo di di riposo ma da dopo domani cominceremo già a lavorare sulla nuova edizione abbiamo già un appuntamento da darvi è l'appuntamento che era previsto originariamente per la prima sera del festival giovedì 2 vi ricordate questa presenza di enrico bondi che poi ha dovuto annullare la sua presenza perché c'era questa opa totalitaria e lui in modo molto corretto ha scelto di non parlare non poteva fare altrimenti bene il 13 luglio si conclude l'opa totalitaria e il 14 luglio enrico bondi che la persona di parola ha dato la sua disponibilità a confrontarsi a raccontare parla una volta in pubblico la sua esperienza con parmalat e quello che è successo durante tutta la fase di risanamento e poi quello che è successo in quest'ultima fase quindi il 14 luglio alle 17 a milano quindi porteremo il festival a milano all'università bocconi le stesse persone che erano presenti il 2 sera cioè marconato e massimo mucchetti discuteranno con lui di questa operazione di quello che è successo di chiaramente lo scoiattolo quindi sarà a milano e continueremo approfondiremo quei temi che abbiamo già sollevate in quella serata quindi vi diamo già un appuntamento e poi ce ne saranno altri nel corso dell'anno grazie gitto bene allora lo scoiattolo va a milano va napoli va in germania va in stati uniti che sono in mozambico vedremo resta sempre lo scoiattolo di trento naturalmente questo su questo non ci piove grazie veramente a tutti grazie a tutti voi e arrivederci alla prossima edizione
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}