Videogame - Molto di più in gioco - Live at Lounge Fuori Festival
Incorpora video
Videogame - Molto di più in gioco - Live at Lounge Fuori Festival
L'impatto dei videogiochi sull'economia e sulla società con interviste a content creator, cosplayer, e dirigenti del settore. Vengono analizzati i numeri del mercato videoludico italiano, le sfide poste dai nuovi media e l'evoluzione del ruolo dei videogiochi nella cultura contemporanea.
Relatori
HimortailSolitoMute
Malagò Thalita
iNoob
Edizione
2024 - QUO VADIS? I dilemmi del nostro tempoe non è un po' più. Buonasera a tutte e a tutti. Complimenti. Questo è l'atteggiamento solo di chi ha giocato a Fallout di recente o gioca a League of Legends. Quindi davvero complimenti per il coraggio e la come dire la performance speriamo che non ci sia. Registrazione bagnata, registrazione fortunata perché dovete saperlo adesso inizierà davvero una registrazione di un podcast che poi potrete ascoltare ovviamente sul sito di Radio24 e su tutte le piattaforme con gli ospiti, direi prestigiosi e altrettanto coraggiosi che a breve vi presenterò. Ma intanto iniziamo, inizio a raccontare una storia per cui chiedo in regia a Riccardo di iniziare la storia. Radio24 presenta videogame, molto di più in gioco. Sono ovunque. Come fosse un'invasione si nascondono da per tutto, anche dove non te lo aspetti. E non sono l'ultima moda passeggiera, come molti in realtà credono, anzi, sono destinati a ridisegnare le dei videogiochi che evasi dalle console, dai pc di qualche nerd e dalle sale arcade anni 80, oggi sono diventati un fenomeno inarrestabile. La domanda allora è ma che diamine centrano i videogiochi col Festival dell'Economia di Trento che è da dove stiamo registrando live questa puntata speciale? Beh la risposta sostanzialmente è semplice, la risposta alla domanda perché siamo qui perché nell'era digitale i videogame sono uno dei fenomeni più dirompenti e diffusi, non solo sono entrati nelle nostre abitudini a volte cambiandole senza che ce ne siamo accorti, lo hanno fatto in modo da diventare una parte imprescindibile delle nostre vite, finendo in ambiti impensabili. Dall'arte all'addestramento militare, dalla didattica allo sport e proprio fino all'economia, ed ecco qui la risposta al motivo per cui siamo qui, i videogiochi non sono il futuro, sono un presente destinato a rimanere per tanto, tanto tempo ancora. Anche qui da Trento mentre diluvia proveremo a raccontarvi come. Io sono Emilio Cozzi e vi do il benvenuto a Videogame, molto di più in gioco. Intanto saluto tutte le ascoltatrice e gli ascoltatori, bagnate e bagnati, qui davanti a me, da avere un ringraziamento particolare a voi e al vostro coraggio che solo i veri e le vere gamer hanno, immagino che sapete bene di cosa parlo. Detto questo, facciamo la breve. Non parlare di videogiochi in un festival dedicato all'economia, dal mio punto di vista sarebbe non parlare di una fetta gigantesca della realtà, di una fetta veramente grossa così. Certo, per le percentuali, per le cifre, per il volume economico che il settore dei videogiochi ormai muove e anche di questo parleremo con una ospite che a breve ci raggiungerà sul palco, ma non solo per questo, perché io sono convinto che oggi i videogiochi, il gaming, sia tra lenti migliori con cui osservare la nostra realtà e con cui provare a capirla, provare a intercettarne le cose che succedono, anche i sommovimenti, provare a capirne le cose belle e, sia chiaro, anche le cose brutte. Su questo punto poi torneremo, perché sono sempre convinto che se il teatro e la letteratura sono state le espressioni in regine di due secoli fa e il cinema quella del secolo scorso, oggi non ci sono dubbi sul fatto che il videogioco sia la manifestazione artistica dei tempi correnti. Ci ho detto, parliamo allora di una cosa molto precisa. Che cosa significa oggi parlare di videogiochi? Voi lo sapete molto bene, in realtà parlare di videogiochi significa tutto e niente. Un po' perché è difficile, e immagino voi lo sappiate, far capire a un'amica o un amico che non giocano o al papà e la mamma, che cosa centrino Tetris, intanto qualcuna giustamente ci abbandona, comunque un grande saluto, un ringraziamento per essere resistita fino a qui. Dicevo, intanto perché è difficile capire cosa abbiano a che fare Tetris con Fallout e The Last of Us, perché i videogiochi cambiano costantemente. E poi perché dentro i videogiochi succede di tutto e fuori dai videogiochi, cioè nel nostro mondo, grazie ai videogiochi, succedono cose che prima, fino a pochissimi anni fa, sarebbero state impensabili. Pensate alle nuove professioni, pensate ai nuovi talenti. Ebbene, proprio perché questo abilito nei videogiochi, io comincio a presentarvi due ospiti che rappresentano molto bene la potenza generativa di questo settore. Allora non perdo altro tempo e chiamo qui con me Antonella Arpa, ben pinota come Immorta. Applausi ragazzi. Antonella benvenuta, video game, accomodati. Ciao buonasera a tutti, ciao. Ciao Antonella, benvenuta. Con lei Raffaele Bottone aka il solito mute, applausi. Intanto anche la pioggia sta aumentando l'intensità. Ciao Raffaele. Antonella, Raffaele benvenuti a video game. Grazie. Grazie mille, grazie per l'invito. Ciao a tutti. Allora partiamo sottolineando questo ritmo battente della pioggia. Grazie, grazie veramente a chi è qui nonostante la pioggia. Tutte pazzie, vi amo. Verissimo. Partiamo da un dato che è l'ultima cosa che ho detto. Antonella partirei da te. Quanto e come il video gioco conta o ha contato in quello che fai, in quello che fate, sempre premesso che abbia contato qualcosa. Voglio essere un po' retorico, la butto lì. Che cos'è per te il video gioco oggi Antonella? Beh sicuramente una parte molto importante del mio lavoro. Diciamo che da content creator e da cosplayer, io nasco come cosplayer. Prima cosplayer o una delle prime in Europa? Così mi risulta dalla bibliografia e dalla filografia. Grazie. Vai, vai. Grazie. I video giochi sono una parte molto importante perché effettivamente quello che faccio è promuovere non solo fumetti, video giochi, cartoni animati. Quindi insomma i video giochi sono una parte veramente molto importante. Diciamo che al mese, dai facendo un po' di conti, il 40% del mio introito finale deriva dai video giochi. Quindi siamo passati. Sì, una parte molto importante. Poi parleremo di cosa hanno generato a livello anche di immaginario, di fantasia, ma prima faccio la stessa domanda al solito mio da Raffaele. Raffaele per te voglio dire, tu ci sguazzi nei video giochi. Io parto da quello, sì. Parto da quello dall'età di sei anni appassionatissimo, poi dopo una passione. Quindi due o tre anni fa praticamente. Giusto due o tre anni fa perché come noterai sono piccolissimo. Comunque ormai nove anni sono diventati a tutti gli effetti il mio lavoro, quindi una passione che è stata trasformata un lavoro e poco fa mi è arrivato un messaggio su Instagram, un ragazzo mi ha scritto, vedendo dell'evento qui a Trento, mi ha detto pensa da dove sei partito, pensa dove sei e pensa quanto piove. Sei finito nell'apocalisse, sei partito e sei arrivato nell'apocalisse. Mamma mia quanto piove. Informiamo quelli quali stanno ascoltandoci adesso, non possono ovviamente vedere, ma c'è letteralmente The Last of Us si sta manifestando davanti ai nostri occhi. Credo che nei microfoni entri il suono della pioggia. Sì, un po' sì per forza. L'intervista più bella della vita, sappilo. Ti ringrazio anche se evidentemente non è merito mio, però ti ringrazio, ringrazio anche madre natura che mi ha concesso questo privilegio. Antonella parliamo però, e torno anche a quello diceva Raffaele, perché rifaccio la stessa domanda a lui, parliamo di cosa dal punto di vista dell'immaginario, della fantasia ai videogiochi, evidentemente tutto anche il contesto, quindi penso ai cartoni animati, agli anime, i fumetti evidentemente hanno generato rispetto al tuo immaginario professionale. Ma tantissimo, infatti adesso stiamo vivendo anche a livello cinematografico, soprattutto di serie tv, ad esempio The Last of Us è una delle ultime, ma penso anche alle serie tv più di successo in questo momento, come ad esempio Squid Game, la vita in un videogioco. In generale tutte le serie tv più famose in questo momento sono tratte o qualche modo prendono ispirazione dalla vita come un gioco, quindi il videogioco è veramente importantissimo in questo settore, anche in quello cinematografico, in quello fumettistico. Raffaele, sei d'accordo? Sono d'accordo, stavo seguendo il suo discorso, giustamente c'è questo parallelismo ora con tutto quello che è l'ambiente cinematografico che sta spingendo tanto un po' il mondo videoludico ed è bellissimo perché si arriva agli appassionati e non solo. Sono perfettamente d'accordo, tra l'altro parlando di quello che arriva agli appassionati, adesso mi rivolgo voi due come professionisti, ma anche, permettetemelo, come via tramite la quale arrivare a comunicare a un numero davvero importante di ragazze e di ragazzi. Detto questo, quello che si vede di voi è solo il risultato, solo la punta dell'iceberg, sembra molto facile, in realtà dietro c'è un lavoro impressionante. In estrema sintesi, so che non è facile Antonella, vuoi raccontarci cosa c'è dietro, quello che poi i ragazzi vedono di te? Sicuramente da un punto di vista videoludico e da content creator è veramente molto importante fidelizzare l'utente, come lo fidelizi? Devi giocare tanto, quindi sicuramente devi perderci tanto tempo dietro, nel mio caso poi da cosplayer devo anche studiare bene i personaggi come sono vestiti, guardarli da ogni singola angolazione, parlare con i sarti, capire qual è il modo più efficace, magari non sono neanche sufficienti i sarti, magari ci sono dei laser e devi contattare degli ingegneri per capire come realizzare questi laser in un costume, quindi veramente c'è un lavoro, ad esempio quando devo realizzare un cosplay anche di mesi su un singolo personaggio videoludico. Tra l'altro io so che in questo processo, diciamo così, di apprendimento anche di quello che fai, ha un ruolo centrale, la tua nonna lo raccontasti proprio in un episodio di videogame che abbiamo già e spero abbiano già ascoltato gli ascoltatori, ma tu da piccola volevi farla poetessa. Sì, in realtà volevo fare tutt'altro nella vita, però mi piace dire questa cosa filosofica, che il content creator in qualche modo è un poeta che narra tutti quanti le sue avventure, in qualche modo ce l'ho fatta, però sì mia nonna è sarta e lei mi ha insegnato a cucire quindi devo veramente tantissimo a mia nonna, lei mi segue tanto, è la mia prima fan. Beh questa cosa del poeta mi è piaciuta molto e ti ho pensato a Rafferri. Sì, sono un grande poeta, il collegamento è automatico. C'è una forma di sapienza della comunicazione, quindi se vuoi anche di eleganza nel comunicare quello che fai, tu davvero comunichi per mestiere senza neanche fermare l'immagine come spesso capita ad Antonella, che cristallizza un lavoro, tu parli, tu ti esprimi dinamicamente, quanta fatica e quanta preparazione c'è dietro. Guarda un po' il discorso è quello che faceva Antonella, lei dice giustamente che c'è tanto lavoro dietro nella preparazione, ad esempio di un personaggio quando si tratta del mondo del cosplay, secondo me dal punto di vista di quello che facciamo entrambi sui social è importantissimo studiare e prepararsi perché abbiamo una responsabilità immensa con chi ci segue, dobbiamo essere molto attenti a quello che diciamo, a come lo diciamo e dobbiamo anche essere abbastanza elastici da adattarci alle meccaniche del web e quindi ormai si parla tantissimo di questa tensione che sta scendendo sempre di più per via di questi video rapidi veloci, allora bisogna anche sapersi adattare e capire qual è il momento giusto, come veicolare le informazioni giuste. Hai toccato Raffaele almeno due punti fondamentali, responsabilità ovviamente preparazione ma anche capacità di coglia nelle evoluzioni. Antonella, voi siete purtroppo per me decisamente più giovani e anche decisamente più belli del sottoscritto, intanto è iniziata la grandine, è iniziata la grandine meraviglioso, sta diluviando, ce la faremo. La domanda è questa, sempre che riusciamo a sopravvivere a questa intervista, Antonella, la domanda è questa, hai visto nonostante la tua giovanisse metà un cambiamento da quando ti occupi di questo settore e se sì cosa hai visto? Intanto vediamo se vai. Assolutamente sì, l'ho notato tantissimo e devo dire, ahimè, anche peggiorato, nel senso che parlava prima Raffaele di questo deficit di attenzione. Diciamo che prima andava tantissimo youtube o comunque twitch, video lunghi dove puoi esprimerti, dove hai tanto tempo e le persone hanno voglia di ascoltarti. Oggi invece c'è TikTok che comunque è un'altra mia piattaforma che utilizzo, che è completamente opposta, nel senso che tu hai un secondo per catturare l'attenzione delle persone altrimenti ti scrollano, vanno avanti e questo rende il nostro lavoro molto più difficile, molto più complicato ma secondo me anche molto più superficiale. Nel senso che io ad esempio mi piace moltissimo fare recensioni, come faccio a catturare l'attenzione di una persona in un secondo e quanto posso raccontare di un libro, di un videogioco in un minuto? Invece su piattaforme come youtube, come twitch avevo molto più tempo per fare questo e diciamo che però questa cosa è comunque challenging, è una sfida continua quindi sicuramente ho notato nell'utente questa voglia di perdere quanto meno tempo possibile e questo deficit dell'attenzione in qualche modo, cioè ti do un secondo, devi convincermi in un secondo se non vado avanti quindi il nostro mestiere diventa sempre più difficile man mano che si evolvono queste piattaforme. Raffaele sei d'accordo anche rispetto alla responsabilità che tu prima sottolineavi, oggi uno come voi, una come voi potrebbe sentire nei confronti di una comunicazione che è sempre più rapida, deve essere efficace in pochissimi secondi oppure non essere perché sennò non arriva. Cosa ne pensi? Sono un po' anche i due lati della medaglia secondo me perché parlavamo giustamente anche della questione della superficialità perché c'è quel rischio, c'è il rischio che pur di arrivare e allora non si faccia più attenzione a ciò che viene mostrato, a ciò che viene detto però d'altro canto forse ha reso anche meno elitario il mondo dei content creator in questo momento cioè se fino a qualche anno fa era necessario lavorare tantissimo su youtube per farsi notare che mi sembra essere un po' la piattaforma di riferimento per eccellenza o su twitch negli ultimi anni che è decollata tantissimo, ora forse mezzi come tiktok, irl di instagram consentono a tutti di provarci di capire se quello è il mondo giusto e di perseguire quell'obiettivo. Riparto esattamente da queste parole perché sono assolutamente d'accordo con quello che dici però ci vedo anche una minaccia o meglio un rischio il fatto di vedere persone come voi di successo perché anche a livello numerico ci sono poche opinioni cioè evidentemente avete una platea la capacità di comunicare a tantissime persone non rischia di far sembrare il vostro mestiere facilmente accessibile e quindi di creare delle aspettative nei confronti di una ragazza di un ragazzo che si illude di poter raggiungere il vostro livello facilmente non si rischia anche di illudere qualcuno? Assolutamente sì ma io noto proprio la differenza dei giovani di oggi cioè io quando ho iniziato non ho iniziato dicendo voglio diventare famosa voglio arrivare ad avere numeri io ho iniziato dicendo mi piace il cosplay voglio travestirmi da cartone animato oggi no piuttosto loro hanno veramente la malattia diciamo del numero del like e quindi vogliono arrivare a tutti i costi senza neanche avere un contenuto però quindi da questo punto di vista assolutamente molto rischioso perché si mette appunto il numero e la views insomma il deal like come lo chiamo io davanti al contenuto stesso e quindi mi chiedo cosa si comunicherà si comunicherà sempre meno questa è la mia paura c'è questo rischio Raffaele di comunicare sempre meno o di illudere le ragazze ragazzi che sia molto facile entrare in questo mondo facendo i numeri che fate voi? C'è assolutamente questo rischio però non mi va di non spingere le persone a provarci è vero che c'è il rischio di pensare che possa essere semplice però provateci se siete interessati a questo mondo io non avevo assolutamente idea di come funzionasse le cose si imparano nel tempo non partiamo tutti dallo stesso livello e si può sempre migliorare mi sembra anche scontato dirlo però provateci poi se vi piace magari ci investite il tempo giusto però almeno lanciatevi anche perché permettimi di aggiungere una dose di banalità personalissima come dice qualcuno se c'è un modo sicuro per fallire è non provare a fare una cosa per cui adesso dopo questa mi licenzieranno probabilmente però insomma ci tenevo a dirla Antonella Raffaele un'altra cosa ai miei tempi e posso purtroppo dirlo l'ho raccontato anche nell'introduzione di questa puntata erano il cinema era la musica a generare non solo tantissimo pubblico ma generare una identità intanto per chi dovesse ascoltarci deve sapere che siamo letteralmente inondati ci sono comunque dei ragazzi temerari che stanno prendendo se questi non sono i più vostri grandi ammiratori sono dei pazzi scriteriati scriteriati esatto torniamo a noi Antonella dicevo una volta addirittura la musica creava un'identità visiva eri un metallaro perché ascoltavi un certo tipo di musica addirittura la pensavi in un certo modo avevi un certo tipo quasi di ideologia politica oggi non credo che la musica e anche il cinema riesca a fare la stessa cosa forse le serie i fumetti i videogiochi sì sei d'accordo sto delirando anch'io come i ragazzi qua davanti no assolutamente no infatti diciamo che quando ero piccina al nerd perché così no tutto ciò che riguarda il fumetto i videogiochi era considerato nerd e nerd aveva un'accezione negativa cioè nerd era uno sfigato perdonami il termine vero verissimo oggi nerd e pop vero oggi è un figo il nerd insomma quindi assolutamente hai ragione non stai delirando è così tu caro il mio solito mute quando i nerd erano considerati la feccia dell'umanità probabilmente non eri ancora nato ma in realtà forse sì forse eravamo quasi in quegli anni lì un po l'ho vissuta mia sorella ok prendere in giro me ma soprattutto mia madre ogni tanto le dice ma tu lo sai che tuo figlio è nerd e mia madre dice no non la voglio sentire questa verità io invece mi sono sempre sentito fieramente nerd geek magari del mio campo un po tech un po gaming non sono stato mai troppo vicino al mondo degli anime dei manga ma sto recuperando c'è sempre tempo anche per imparare quello io ho scoperto che tu tra le altre cose è stato credo per addirittura più di dieci anni un arbitro di calcio si è vero che occupi anche di sport è vero si si si lei ha raccontato questo passaggio da poetessa a una delle cosplayer più note in assoluto e non solo poi vuol dire lavori per touch tante cose adesso tu mi racconti il passaggio da arbitro a quello che fai c'è uno step precedente il passaggio iniziale da calciatore fallito ad arbitro questo però è più comprensibile perché poi vai a sfogare come arbitro quando dice ok non ci sono arrivato a fare il calciatore non sono mai stato bravo a calcio ma sono innamorato dello sport e dei regolamenti quindi quando poi ho avuto la possibilità di conoscere il mondo arbitrale mi sono lanciato a capofitto c'è anche tanta politica un po nel mondo arbitrale quindi c'è tutta una questione associativa difficile da gestire però è una bellissima esperienza formativa però non puoi essere sui social certo quindi è stato quello il punto di recente l'hanno un po più sdoganata come cosa quando io facevo l'arbitro non c'era la possibilità di rivestire anche il ruolo social nel frattempo aveva avviato questa attività su un videogioco in verticale che era rainbow six siege e quindi ho dovuto fare anche una scelta un po' obbligata e poi parleremo anche dell'e-sport anzi ti chiederò di raccontare a chi non dovesse saperlo un po' di cosa si tratta ma torniamo alla domanda diciamo da cui siamo partiti secondo te il videogioco oggi genera identità genera passione aggregativa cioè le ragazze le nuove generazioni ragazze ragazze possono identificarsi raccogliersi grazie alla passione per i videogiochi è bello essere nerd oggi e penso che arrivi un po' tutti a questo messaggio penso arrivi a tutte le età ad ogni livello perché ormai i videogiochi riescono a riempire un po quelle che sono le passioni e i pomeriggi di tantissimi ragazzi dall'età scolastica a seguire e permette anche di essere un mezzo aggregativo per queste persone quindi direi assolutamente di sì si sentono legati a questo mondo i ragazzi ed è bello vederlo altore io mi sento davvero in colpa a tenervi qui mentre stiamo letteralmente fra poco apriranno le corsie per la gara di 100 metri farfalla allora ti sarò breve tenterò di congedarvi con pochissime altre domande tu prima hai raccontato dove sei partita puoi raccontare a chi non sapesse torniamo alla fatica la preparazione che c'è dietro cosa fai tu in una giornata come prepari anche a livello strategico so sai che vuoi andare a puntare da una parte come ci arrivi quella tua strategia posto che tutto nato dalla passione lo dicevi molto lo dicevi prima una cosa molto semplice una passione viscerale sì allora diciamo che adesso sono cambiate un po le cose nel senso che ho degli sponsor e quindi ho dei clienti che hanno delle richieste specifiche nel mio caso quindi dipende moltissimo da ciò che mi chiedono una volta che mi arriva il brief perché praticamente l'azienda ti manda un brief e mi dice devi sponsorizzare questo prodotto in questo modo devi elaborare l'idea quindi il fattore creativo quindi stai lì pensi all'idea la proponi al cliente ci mette sempre qualche giorno per rispondere insomma quindi poi torna e quindi magari devi capire se va bene se devi correggere e poi parte parti con la fase esecutiva che può essere un video può essere appunto un montaggio di qualcosa può essere un ballo su tiktok può essere un costume da realizzare può essere qualsiasi cosa quindi insomma a seconda di ciò che ti chiede il cliente e realizzò se la domanda è a livello di passione che cosa fai hai me sempre sempre sempre sempre sempre meno perché ci sono sempre ringraziando il dio tante aziende con cui lavoro e quindi è quasi tutto lavoro poi vi chiederò come sono cambiata attraverso i nuovi formati i nuovi anche le nuove piattaforme il vostro modo di comunicare ma prima raffaele abbiamo accennato poco fa l'e-sport poi con natalita malagoa fronteremo anche i numeri di questo settore a te chiedo tre domande in una molto brevemente che cos'è per chi non lo sapesse l'e-sport oggi come sta perché i dati ci dicono che sia un po' in crisi però voglio capire quanto è vero e tu esattamente che cosa fai rispetto a questo tipo di contenuto l'e-sport penso sia l'idea migliore che il mondo del gaming abbia avuto negli ultimi anni perché penso sia il mezzo tramite cui riesco sentita questa sensazione questo si è sentito io dicevo se pezzo sia tutti effetti il mezzo migliore tramite il cui diciamo il mondo del game è riuscito ad arrivare ai player che sentono l'agonismo perché c'è tanto agonismo nel mondo del gaming e magari gestirlo nella maniera giusta indirizzarlo verso dei tornei organizzati far sì che i player possano stare insieme lavorare di squadra e partecipare a dei tornei forse è la cosa più bella possibile del mondo del gaming e poi da un punto di vista economico visto che siamo nel posto giusto per la mia penso che l'e-sport abbia mosso anche un po' l'economia del mondo dei videogiochi soprattutto coinvolgendo gli sponsor che diversamente non avrebbero avuto quei palcoscenici per mostrarsi al grande pubblico in questo momento che come sta vivendo l'e-sport forse non benissimo siamo un po' sempre al discorso dell'anno zero dell'e-sport che si ripete ormai da 7-8 anni che è l'anno zero dell'e-sport ormai si trascina un po' da tanto tempo quindi in questo momento forse non benissimo il gioco da cui son partito io ne parlavamo prima Rainbow Six ha avuto un momento florido qui in italia con una scena e-sport seguitissima che poi un po' alla volta purtroppo è scomparsa fino al punto da non esserci più quindi visto che mi chiedevi cosa faccio io in questo momento sto cercando di organizzare dei tornei per i player che seguono la mia community quella dedicata a questo videogioco e d'altro canto invece sui miei canali personali provo a trattare l'e-sport anche dal punto di vista informativo ma così un po' il mondo del gaming in genere. Vi saluto con queste due domande in una Antonella abbiamo detto che le piattaforme stanno cambiando come pensi che cambierà il tuo modo di comunicare sempre che cambierà non sapendo quale potrebbe essere la prossima piattaforma di grande successo oggi è vero c'è tiktok magari fra due anni tre anni c'era qualcosa che nemmeno conosciamo e a questo punto ti chiedo anche alla domanda aggiungo un'altra banalità qual è il segreto secondo te del motivo perché sei così efficace perché raggiungi così tanta gente poi non non scherzare caro almeno a fele perché lo chiederò anche a te vai. Non mi ricordo chi diceva che è l'arte di adattarsi a rendere una persona di successo e nulla può essere più metaforico di quello che succede sui social perché veramente così devi adattarti alla piattaforma se la piattaforma è una piattaforma logoroica diciamo esplicativa come twitch allora devi stare due ore lì devi capire e devi ragionare insomma sulla cosa al contrario una piattaforma come tiktok che devi essere efficace in un secondo devi essere brava ad adattarti lì poi sicuramente ci metto anche il lato umano nel senso che io percepisco la mia community come veramente degli amici e mi fongo in maniera d'amica quindi magari anche questa cosa può aiutare le persone a fidelizzarsi in qualche modo e quindi sì io dico sempre ci vuole sempre il lato sensibile però non tutti eh sono così ci sono quelli che li insultano e loro sono contenti e funzionano e funzionano uguali quindi però nel mio caso dico sicuramente ci vuole una dose di empatia no quindi credi questi sono i segreti della tua efficacia comunicativa e quelli che manterrai a prescindere dalla piattaforma assolutamente sì ma secondo me senza empatia non puoi fare questo lavoro non tutti saranno d'accordo con me tanti miei colleghi però io lo penso così ci saranno quelli non empatici che dico ma cosa sta dicendo esatto da fele non il segreto del tuo successo detta così suona veramente male ma ti sei mai chiesto perché riesci ad arrivare a tanta gente anche immagino perché uno a un certo punto o una si mette lì e dice perché questa cosa ha funzionato meglio di un'altra immagino che siano che studi o comunque ragionamenti che qualcuno si fa e come pensi che sarai fra cinque dove sarai fra cinque anni ma che bella domanda questa mi piacerebbe saperlo ma parto dal segreto del successo un po guru in questa cosa qui ma non penso ci sia un segreto penso di aver individuato magari il seguito che sono riuscito ad ottenere sui social nel parlare in maniera semplice di argomenti un po complessi quindi argomenti non proprio alla mano per tutti non proprio simplicissimi e forse trattarli in un certo modo trattarli con dovizia di particolari attenzione massima e quant'altro forse mi ha consentito magari di ottenere una credibilità sui social ed è un po il mio modo di vivere tutti i giorni quindi semplicemente ho portato raffaele sui social è stato quello tra cinque anni mi piacerebbe passare dall'altro lato lo dico spesso in realtà io mi sto laureando in medicina che tutto un altro campo che non c'entra nulla c'è però la divulgazione anche in quel caso divulgazione fondamentale la mia tesi in questo momento è sulla divulgazione quindi legata un po a entrambi i mondi ma mi piacerebbe anche passare dall'altro lato magari investire in questo mondo dei creator perché sono affascinato dal mondo della comunicazione ragazzi non credo sia stata la migliore intervista che vi abbiano fatto ma per me è stata la più pazza la più bella per me la ricorderò per tutta la vita sicuramente la più umida la più umida antonio larpa immortal a fele bottone il solito mute grazie di essere stati a videogame grazie grazie mille grazie grazie ragazzi lasciate pure qua i microfoni che andiamo avanti ho detto che avremmo parlato di numeri insomma sarebbe bizzaro in effetti che lo che non lo facessimo qui al festival dell'economia anche perché parliamo di cifre importanti lo stava anticipando anche adesso raffaele ma visto che i numeri spesso annoiano soprattutto se come dire elencati mentre una pioggia torrenziale vi sta letteralmente immergendo in un brodo primordiale ne do solo un paio e poi ne parlo con la persona che sta arrivando che in italia non solo segue i numeri ma segue e contribuisce a sviluppare tutto il settore dei videogiochi allora velocissimo al 2023 i videogiocatori in italia sono stati circa 13 milioni fra i 6 e i 64 anni età media 30 anni quindi questo già sfatta un mito per cui si pensava che i videogiocatori e le videogiocatrici fossero solo teenager assolutamente falso perché costituiscono un terzo della popolazione italiana 9,5 milioni sono i gamer più assidui cioè coloro i quali videogiocano almeno una volta la settimana e nello stesso anno il giro di affari del settore videoludico ricordo il 2023 è stato di 2,3 miliardi di euro dal punto di vista dei consumi nel 2023 si è evidenziata una straordinaria performance del segmento hardware con una crescita del 63% rispetto al 2022 e un valore di 60 665 milioni di euro comincio a scivolare anch'io con la lingua evidentemente veramente l'umidità fa tutti scherzi insomma i videogiochi sono in salute e va tutto bene oppure c'è qualcosa che non va lo chiediamo a talita malagò dal 2018 direttrice generale e dal 2023 consigliera delegata di idea l'associazione che in italia raduna e rappresenta gli editori gli sviluppatori di videogiochi e anche l'ecosistema isportivo talita benvenuta a videogame ciao emilio grazie talita partiamo da una cosa intanto poi racconteremo a chi non ha ascoltato il pregresso di questa registrazione che ti hanno chiamata taiti tabita tre dita è la migliore sembra uscito da un film di gayricci matita matita è niente male allora partiamo partiamo dalla matita che mi ricorda lo studio qui a trento sei un po a casa nel senso che tu ti sei laureata in giurisprudenza letteralmente a pochi passi da qui allora la domanda è questa mi spieghi il passaggio da giurisprudenza a mondo dei videogiochi? Beh è abbastanza semplice io durante l'università ho fatto un periodo in ricerca in cui mi sono occupata di diritto della proprietà intellettuale e nuove tecnologie ai tempi c'era il caso napster quindi questo questo è stato il mio diciamo metallica perché metallica non volevano assolutamente che si usasse certo. Mi sono molto appassionata a questo tema della proprietà intellettuale ho continuato facendo la pratica legale poi sono entrata in Microsoft Italia il dipartimento affari legali istituzionali dove ho iniziato ad occuparmi anche di supporto legale istituzionale alla parte xbox e poi da lì sono entrata nell'associazione perché la vedevo come un'opportunità incredibile di far iniziare qualcosa in Italia di importante per lo sviluppo di un settore che ai tempi era ancora abbastanza agli albori. Assolutamente sì in particolare in Italia ma ne parleremo dopo adesso però ti chiedo di fare un passo indietro poco fa ho elencato dei numeri sono numeri del più recente rapporto che voi avete fatto sul consumo dei videogiochi in Italia che cosa ci dicono questi numeri come sta il videogioco oggi Talita? I numeri ci dicono che il settore è assolutamente in salute è sostenuto da una forte domanda da parte dei consumatori il 2023 è stato però un anno particolare nel senso che se guardiamo questi dati vediamo che il videogiocatore italiano ha preferito investire il suo budget nell'acquisto di nuove console per rinnovare quindi il proprio parco hardware e nell'acquisto di accessori o di nuovi videogiochi quindi quello che ha sofferto un po' di più sono stati i contenuti aggiuntivi gli acquisti in game sono andate benissimo le vendite delle nuove console benissimo le vendite degli accessori e quelle dei nuovi videogiochi che per un 46 per cento sono ancora acquistati attraverso il canale retail quindi non in digitale. Non in digitale questa è un'altra cosa curiosa perché la nuova tendenza parrebbe o meglio le stime prometterebbero in realtà un'esplosione del retail digitale del retail smaterializzato ma arriviamoci dopo Talita un'altra domanda dicevo che dal 2018 tu sei diventata direttrice generale di idea insomma non solo è passato del tempo da allora ma c'è stata una pandemia che cosa è cambiato secondo te da allora a oggi? Beh innanzitutto penso che sia importante partire proprio dai numeri dal 2019 al 2023 il mercato dei videogiochi in italia è cresciuto del più 28 per cento si tratta evidentemente di risultati eccezionali che si legano ad una situazione del tutto atipica quindi noi quello che immaginiamo più che quello che immaginiamo quello che già stiamo vedendo è che dopo la pandemia c'è un progressivo ritorno alla normalizzazione. Certo. Quello che è cambiato riguarda molto la percezione del videogioco come medium non soltanto di intrattenimento durante la pandemia è esploso un interesse per il videogioco anche come mezzo per rimanere connessi per socializzare da parte anche di genitori per stare con i propri figli e per imparare qualcosa di nuovo quindi c'è stato proprio un salto nella percezione nella legitimazione di questo mezzo da parte dell'opinione pubblica e questo secondo me è stato molto importante per noi come industria. Sono perfettamente d'accordo ma adesso permettimi di fare l'avvocato del diavolo abbiamo tra l'altro dedicato a questo tema in maniera specifica proprio un episodio di videogame i numeri sono esorbitanti anzi lo sottolineo io da ormai decenni il videogioco è nel comparto diciamo così intrattenitivo quello il segmento più proficuo più del 50 per cento è fatturato dai videogiochi a livello globale significa che videogiochi oggi fatturano più del cinema e della musica messi insieme eppure da mesi direi ormai da quasi un anno e mezzo si parla di crisi profonda licenziamenti l'anno scorso 6000 persone del settore hanno perso il posto quest'anno si prevede che potrebbe succedere a 10.000 impiegati che cosa sta succedendo ma sta succedendo come dicevo prima stiamo andando in una situazione di progressiva normalizzazione dopo una serie di anni in cui abbiamo avuto una vera e propria esplosione del mercato non è che c'è una sola causa di questa situazione non facile che sta vivendo l'industria con tante ristrutturazioni che stanno toccando diversi attori soprattutto internazionali in italia fortunatamente l'impatto lo vediamo è meno importante anche perché noi abbiamo sempre avuto un tessuto formato da piccole medie imprese e quindi in un certo senso siamo siamo stati protetti un po' di più però ecco c'è un insieme di fattori c'è la fine della pandemia la fine dei prestiti bassi c'è un tema di evoluzione dei modelli di business di evoluzione dei comportamenti ed acquisto e delle preferenze dei consumatori c'è un tema di escalation di quelli che sono i budget di produzione e del livello della competizione che si è molto alzato sul mercato globale quindi non c'è una causa è una pluralità di cause che stanno determinando questa situazione che noi speriamo si possa normalizzare il prima possibile perché ovviamente da parte nostra c'è tutta la solidarietà a tanti colleghi e colleghe che soprattutto in altri paesi europei hanno perso il lavoro hanno perso il lavoro esatto noi come associazione italiana in questo momento come sai non soltanto in questo momento ma da anni siamo molto attenti alle imprese italiane perché in Italia fortunatamente negli ultimi dieci anni si è sviluppato un settore di produzione ai videogiochi e li stiamo supportando soprattutto per avere una visibilità all'estero in Italia e per avere un sostegno istituzionale sempre più forte. Ecco vorrei evidenziare questo punto che mi sembra cruciale lo hai detto prima per certi motivi anche come dire fisiologici di struttura della nostra industria italiana stiamo in qualche modo salvandoci o se non altro ci stiamo proteggendo da una crisi per tanti motivi evidente altrove però di sicuro siamo grandi consumatori di videogiochi noi italiani ma siamo meno grandi produttori raccontami un po' lo stato di salute lo stato di fatto della industria italiana che produce i videogiochi sì assolutamente questo è vero come base di partenza nel senso che noi tradizionalmente siamo stati più un paese di consumo che non un paese produttore di videogiochi però questa tendenza si sta invertendo noi il primo censimento dei game developer italiani che abbiamo realizzato nel 2012 ci parlava di 72 team di sviluppo di cui meno di 50 erano costituiti sotto forma di impresa vero nel 2023 dopo un po più di dieci anni abbiamo quasi 200 team di sviluppo di cui un 150 sono delle imprese gli addetti sono passati dai 400 del 2012 e 2004 del 2023 sono sempre dei numeri piccoli però è cresciuto di sei volte questo numero è cresciuto anche il fatturato dai 20 mi poco più di 20 milioni del 2012 ai 130 150 del 2023 quindi davvero stiamo guardando ancora ad un'industria che ha delle dimensioni contenute ma che si è sviluppata con un trend sempre in crescita e quello che noi vediamo è che finalmente questo passaggio si è avuto soprattutto dopo il 2000 2021 non siamo più un'industria in fase di startup a livello nazionale ma siamo un'industria dove accanto alle startup che sono la linfa di questo uno degli aspetti appunto che costituisce la linfa di questo settore abbiamo anche tante aziende che sono piccole e medie e che appunto si stanno consolidando si stanno strutturando in questo mercato. Ecco su quest'ultimo punto sul consolidamento c'è chi dice che l'Italia potrebbe essere il prossimo grande paese dei videogiochi un po come è successo per la Polonia che non esisteva praticamente 15 anni fa chiaramente in termini videoludici dopo con prodotti clamorosi come cyberpunk 2077 e The Witcher è diventata rilevante è vero o è un delirio? Noi crediamo che l'Italia abbia tutte le carte in regola per poter diventare uno dei prossimi big player a livello internazionale ovviamente per quanto riguarda la produzione indipendente di questo stiamo parlando perché stiamo parlando di un tessuto imprenditoriale che è piccolo e medio però sicuramente l'attenzione sta crescendo come ci dimostra anche il riscontro che abbiamo anno su anno nella partecipazione a First Playable che è il nostro appuntamento business dedicato al settore internazionale che si svolge a Firenze agli inizi di luglio vediamo che c'è proprio una crescente attenzione verso i nostri sviluppatori verso le nostre produzioni perché sta aumentando la qualità noi abbiamo delle grandi doti in termini anche di flassibilità di capacità di adattarci ai cambiamenti anche alle situazioni difficili abbiamo una grande creatività delle grandi competenze tecniche quindi sicuramente le basi ci sono ovviamente ci vogliono tanti ingredienti per far uscire la ciambella col buco tra i quali ci vuole anche un appoggio istituzionale ogni tanto in Italia qualche politico fa invece ancora la sparata come i tempi del mio caro nonno contro i videogiochi so che idea tra le sue tantissime attività anche quello di facilitatore istituzionale per quanto riguarda la regolamentazione raccontaci un po' questo aspetto, Talita Quello che posso dire è che in realtà il nostro rapporto con le istituzioni ha andato via via migliorando e sono stati fatti dei passi avanti giganteschi direi nel supporto al settore cito solo due o tre esempi il primo riguarda ICE che è l'agenzia che si occupa di supportare la promozione delle imprese italiane all'estero lo fa per tutte le industrie stiamo parlando quindi di ministero degli affari esteri della cooperazione internazionale ICE supporta il settore dei videogiochi dal 2012 e ad oggi permette all'industria italiana di avere degli spazi e della visibilità nelle principali fiere di settore la games come in Europa, GDC, San Francisco quest'anno per la prima volta saremo anche al Tokyo Game Show quindi avremo la bandiera italiana anche al mercato asiatico uno degli avamposti del mercato asiatico secondo esempio il ministro della cultura nel 2016 è stata approvata la legge cinema ci è voluto un po' di tempo per portare ad attuazione il tax credit videogiochi però dal 2021 il tax credit esiste è operativo ci sono state finora tre sessioni una da 5 una da 16 e l'altra da 12 milioni di euro sono stati finanziati decine di progetti anche per quest'anno è stata confermata la dotazione finanziaria di 12 milioni di euro è un inizio sì è positivo sì si può fare tanto ancora per migliorare assolutamente noi quello che abbiamo chiesto al governo è di adeguarci agli standard dei paesi europei più evoluti come la Francia quindi di aumentare la dotazione finanziaria complessiva di aumentare la percentuale del tax credit e anche di aumentare il massimale per azienda opera opera oltre a questo abbiamo chiesto se è possibile di introdurre anche una misura più per gli studi per i team più giovani più piccoli che magari non hanno la possibilità di accedere al tax credit che è una misura per la quale devi avere un minimo di strutturazione di essere un pochino più solido certo anche se devo dire una misura comunque facilmente accessibile però abbiamo chiesto di avere anche un secondo binario di sostegno abbiamo riscontrato comunque un approccio positivo da parte della ministra della cultura speriamo che poi si riesca a concretizzare hai parlato di giovani tra l'altro ne stanno arrivando nonostante con delle canoie stanno arrivando perché lo ricordiamo per chi non dovesse vederci sta diluviendo dall'inizio di questa registrazione poi ti saluterò con una domanda proprio che riguarda i giovani prima ti chiedo Talita come se fossi il medico di questo settore in Italia pregi difetti parlo appunto del mercato italiano dell'industria italiana e se serve cura allora i pregi sicuramente c'è un grande spirito di collaborazione tra gli sviluppatori italiani una grande volontà di aiutarsi a evitare magari degli errori che altri hanno fatto a collaborare cioè questo questo spirito di collaborazione è una cosa molto positiva c'è una grande generosità nel condividere le proprie esperienze difetti non è tanto un difetto ma quanto una mancanza un po' strutturale il fatto che purtroppo abbiamo ancora pochi imprenditori no abbiamo tantissimo talento tantissimi professionisti in campo tecnico artistico design tutte le varie tutti i vari aspetti della produzione però si sta diciamo formando una classe diciamo imprenditoriale e manageriale l'aspetto gestionale manageriale manageriale e di sviluppo dell'impresa no quindi noi dobbiamo passare un po' da una visione che è molto legata al prodotto ad una visione che invece più legata allo sviluppo dell'impresa che poi sviluppo dell'impresa non vuol dire necessariamente diventare una grande azienda ma diventare un azienda sostenibile anche nel suo piccolo o nel suo medio per cui noi è su questo che dobbiamo andare ad agire e sul fatto di permettere alle imprese non soltanto di fare startup ma anche di fare scale up e magari di arrivare a un livello per cui io sono un'azienda che rimane sul mercato che appunto riesce a sostenersi a dare lavoro questo questo è il nostro obiettivo. Ecco dare lavoro poco fa su questo palco sono saliti i morta Antone L'Arpa e il solito mio Traffaele Bottone che sono, permettimi questo gioco di parole nemmeno così azzardato, figli di questo mondo letteralmente la domanda è questa Talita il settore di videogiochi in Italia produrrà nuova occupazione per i giovani e le giovani di oggi? Io penso di sì, noi abbiamo fatto un'indagine di recente per capire quali sono le previsioni di assunzione da parte delle aziende o di collaborazioni da parte delle imprese italiane e devo dire che le prospettive sono comunque positive quello che c'è anche da aggiungere è che questo è un settore che in Italia attualmente dà lavoro soprattutto a professionisti giovani nella produzione parliamo di un più di 80% di professionisti che hanno meno di 36 anni e che hanno anche dei percorsi di studio delle competenze molto specialistiche quindi sì secondo me quello che bisogna considerare che questo è un settore dove si può creare valore qui in Italia ma anche con una visione internazionale perché soprattutto chi si occupa di produzione produce un prodotto qui che poi è destinato al mercato internazionale quindi questa è una caratteristica che pochi settori economici hanno anche se ci pensi nel settore delle industrie culturali e creative uno di solito prima crea per il proprio mercato di destinazione poi esporta noi siamo un mercato che esporta un prodotto che si esporta da solo e io spero di riparlarne fa qualche anno dandoti ragione Talita Malagò direttrice generale di idea grazie a talità di essere stata videogame e dopo la scorpacciata di numeri e riflessioni di talita malagò torniamo a essere un pochino più leggeri ma ripartiamo dall'ultima domanda per colpa di o grazie al videogioco sono tante le figure che negli anni si sono ricavate uno spazio importante tra chi è capace di comunicare di raccontare e di sostanzialmente rappresentare il mondo con uno sguardo un po' diverso fra loro ecco qui due prodotti locali della piovosa ai me oggi trento andrea grassi e giovanni levechi ben più noti come camp e respawn che insieme sono gli ai new be benvenuti a videogame prego ragazzi se devi pure se detevi se devi ragazzi tanto non si può andare molto in giro molto in giro come state anzitutto bene bene bene come state siamo siamo non a casa vostra ma molto vicini un chilometro un chilometro un chilometro tra l'altro devo dire a chi ci sta ascoltando che siete stati perfetti riguardo al meteo evidentemente da utocco dicendo appena iniziamo a registrare inizierà a piovere così è stato abbiamo fatto degli errori perché a saperlo prima se ne abbiamo arrivati in canoa esatto perché i refetti diluviamo ragazzi poco fa con antonio raffaele parlavo della versatilità che la comunicazione oggi in qualche modo impone voi siete particolarmente ferrati sull'argomento avete basato la vostra efficacia comunicativa su questa cosa la domanda è punto primo sto delirando siete d'accordo punto 2 come vi immaginate il futuro e voi da chi parla vai no non stai delirando nel senso che adesso nel 2024 essere versatili essere presenti non solo magari nel nostro caso su youtube ma accostarsi anche le altre piattaforme che hai me o per fortuna si sono create che rispondo diciamo le esigenze dei del pubblico dei ragazzi nel nostro caso quindi essere su youtube essere versatili riuscire a reinventarsi un pochino e avere un contenuto che va bene sia per youtube sia per tiktok sia per instagram magari in formati anche 16 noni lungo e 10 verticali verticali sulle piattaforme più da telefono essenziale ormai nel senso che ma non avete paura che il cambio di piattaforma che non decidete certamente voi come dire il successo di un tipo di tecnologia o di un tipo di software non dipende da voi possa in qualche modo se non addirittura rovinare il vostro lavoro costringervi a cambiarlo magari facendovi comunicare in un modo diverso paura no sì siamo abituati ad adattarci di volta in volta in base a quello che richiede l'algoritmo o comunque il pubblico noi ci adattiamo le nostri contenuti si possono adattare a più formati certo si chiedono di fare formati brevi facciamo formati brevi non c'è problema per noi diciamo che si abbiamo la fortuna di negli anni aver creato una una fan base abbastanza solida che ci segue indipendentemente dal luogo e da solo abbastanza solida ma anche abbastanza impermeabile perché davvero sono c'è una cosa tipo woodstock capito che diluviava o c'era il fango e la gente rimaneva davanti al palco quindi questo sicuramente è un merito allora ve lo chiedo domanda veramente banalissima qual è il segreto nel 2024 di una comunicazione efficace il segreto nel nostro caso particolare è avere negli anni costruito una community una fan base solida che conosce più noi secondo me è un segreto è studiare gli algoritmi studiare quello che i social richiedono quindi sostanzialmente competenza non è una cosa spesso insolutamente anzi oggi spesso volentieri come raccontavo prima qualcuno che vi veda potrebbe può pensare potrebbe essere portato a pensare vabbè ma sono capace anch'io come si dice una volta dell'arte concettuale lo dico non credo che lo dici vai e fa un camile e la salvatore febbra anche noi il video di te che te fai la pizza no no magari no e quindi c'è uno studio dietro una competenza come tutte le cose mi viene a dire adesso stasera sto veramente sparando una banalità dietro l'altra però questo è vero sostanzialmente ragazzi voi non siete così legati al mondo dei videogiochi o sì qual è intanto qual è il vostro videogioco preferito tanto sto ormai sto sparando le varie noi abbiamo iniziato proprio attraverso i videogiochi perché eravamo dei ragazzini giocavamo per per oggi invece siete ormai esatto esatto abbiamo cominciato di lontano 2012 che sembra ieri non sembra quindi in realtà avete cosa dovete ai videogiochi sempre che dobbiate qualcosa i videogiochi è il nostro esordio sostanzialmente primi anni per noi era semplicemente un gioco non c'era nessun tipo di programmazione ambizione un divertimento come tanti altri e proprio legato ai videogiochi avete che ci limitavamo a fare purissimi gameplay poi abbiamo scoperto invece la passione per la realizzazione di contenuti audio video e quindi ci abbiamo sperimentato nel corso degli anni fino ad arrivare a quello che siamo arrivati oggi avete smesso di giocare no io tutte le sere da dopo cena quando ho avuto di lavorare fino a tarda notte c'era fare una distinzione se video alcune volte video giochiamo per lavoro per creare contenuto altre volte invece sì solo per la nostra passione personale allora ne approfitto di questo vostro punto di vista che evidentemente ormai tra virgolette solo di appassionati a me sembra ma il mio punto di vista è viziato anche dal tipo di cultura e di età che ho io che oggi video gioco sia ovunque con dinamiche anche a volte inaspettate parlo per esempio anche della gamification non sto parlando strettamente di un contesto ludico i social network quello che fate voi spesso eredita delle dinamiche del video gioco motivo per cui io spesso sintetizzano dicendo il video gioco oggi oggi oggi osborne oggi è dappertutto sto delirando ancora una volta per ma è corretto quello che dici diciamo che la prima generazione di giochi video giocatori è cresciuta e adesso ovviamente che ne so se le vai a fare la spesa ai 35 anni vuoi giocare video giochi è facile trovare anche in quei posti qualche dinamica qualche meccanismo che ti richiama soddisfazione ludica per poi quello di cui parla no un circuito per cui tu vieni in qualche modo ingaggiato perché delle soddisfazioni dopaminiche addirittura si dice quel circuito lì sì assolutamente adesso diciamo che la molle di gente interessata al video gioco è raddoppiata tra virgolette perché due generazioni ci sono che hanno effettivamente video giocato tutta la vita e più avanti andremo più più questo rinforzamenterà e se la gente interessata a questo ci sta che gli venga anche dato fece scalpore la foto di obama mentre giocava il primo presidente statunitense ad aver giocato super mario o se vi ricordate le foto di renzi che giocava fifa insomma vi assicuro che vent'anni fa sarebbe stato piuttosto impensabile in un mondo in cui le piattaforme possono cambiare il modo in cui comunichiamo la comunicazione è ancora libera si può ancora approfondire si può ancora fare quello che si vuole o siamo siete schiavi dell'algoritmo siete schiavi di dinamiche che non controllate voi secondo me non stai guardando molto male ma non posso che non ho mai nel mio personal esperienza l'algoritmo non mi ha mai imposto un cambio di comunicazione al massimo si può dire che è il pubblico che muove diciamo cioè spiega più bene questo passaggio faccio un esempio vai se se sempre più persone cercano e guardano video verticali e corti la piattaforma si adegua di conseguenza tiktok esploso youtube ha replicato con gli shorts ma perché c'è una richiesta alla base non è che la piattaforma ha detto da domani facciamo solo video da un minuto quindi tu dici che non è un processo dall'alto è sempre dal basso che si si comanda è la richiesta del pubblico che che fa la differenza allora devo confessarvi una cosa fra poco vi saluto perché temo che davvero potrebbe ricominciare l'apocalisse del momento all'altro a me incuriosisce molto il fatto che voi vi siate sottratti a un ritmo produttivo forse nato voi non siete costantemente come dire ossessionati dal fare qualcosa quanto invece la costante pubblicazione è importante e quanto pensate possa diventare una gabbia per chi si sente per essere presente costantemente costretto a fare qualcosa guarda è più importante la costanza ma non la frequenza di contenuti nel nostro caso facciamo pochi contenuti perché richiedono tanto tempo tra montaggio riprese perché la qualità produttiva è molto non si può fare si può fare miracoli certo ci sono magari altri content creator che pubblicano tutti i giorni perché possono farlo allora conviene ma la gabbia può essere solo mentale da un certo punto di vista se uno è una libera professione ci si può organizzare come meglio si crede noi veniamo da un'epoca in cui 5 6 anni fa lo youtuber medio faceva 1 2 video al giorno e noi che provavamo a starci dietro con 4 5 settimana e poi abbiamo cominciato a calare e a dire no ne facciamo pochi ma fatti come si deve e in realtà questa cosa ha pagato ha pagato perché il video singolo anziché fa visualizzazioni dei 7 video spalmati sulla settimana l'utente ha un appuntamento l'utente sa che ne esce uno perché ci hanno messo un po più di impegno eccetera e alla lunga questa cosa ha pagato sia diciamo in termini di crescita sia in termini di sanità mentale perché c'è però qualsiasi strategia in realtà può funzionare ci sono content creator che pubblicano tutti i giorni content creator che pubblicano una volta al mese quindi sono un po' vario il web, mi stanno dicendo che uno può trovare il suo ritmo e il suo spazio, sì assolutamente, Andrea e Giovanni vi faccio l'ultima domanda che spero non suoni banale come alcune di quelle che ho fatto in questa puntata ma vorrei che foste molto seri su questa su questa risposta che cosa a te consigli a chi volesse seguire le vostre orme e a te che cosa sconsigli di fare a chi volesse seguirvi? Io consiglio sempre di studiare, studiare l'algoritmo, le piattaforme, cosa funziona banalmente il capire perché un contenuto funziona può dare degli spunti su come replicarlo e poi farlo a proprio modo, sconsigli? Io sconsiglio di seguire la moda se non è nelle tue corde nel senso è molto più importante secondo me capire le proprie potenzialità e svilupparsi in quella nicchia piuttosto che va di moda il calcio e adesso mi interessa il calcio, io non ho mai parlato di calcio perché non lo seguo e la mia famessa che non sono credibile quando parlo di calcio e quindi trovare qualche qualche caratteristica propria che è unica o migliore rispetto alla media e lavorare su quella secondo me non mi non vivrei quest'ansia da voler essere sempre sulla cressa dell'onda e snaturarsi e fare di tutto pur di non perdere il treno ecco. E soprattutto farlo per divertimento poi in caso... Noi siamo cresciuti proprio con è un hobby che è dato un lavoro e abbiamo visto tantissima gente che invece in maniera molto più imprenditoriale cinque sei anni dopo ha detto io adesso faccio questo lavoro qua e ha cominciato a provare a fare a farlo come lavoro e l'impronta fin da subito imprenditoriale è molto legata al risultato al denaro a volte ha pagato a volte si si vede cioè il pubblico lo percepisce. Mi avete dato un'idea per chiudere questo episodio di videogame ma intanto ringrazio Andrea grazie Giovanni Leveghi, Yai, Niub per essere stati a videogame. Grazie a tutti. E ancora ci sono dei ragazzi fermi ad aspettarvi mentre ricomincia a dirlo bene grazie ragazzi. Continuare a giocare per rimanere per rimanere sostanzialmente pronti a quello che succederà credo che tra le tante suggestioni uscite oggi in questa stranissima e specialissima puntata di videogame questa sia quella da portarci dietro perché divertirsi mantiene giovani sempre anche quando noi ci rincontreremo per aspera ad astra
{{section.title}}
{{ item.title }}
{{ item.subtitle }}