Fattibilità, prospettive e contraddizioni del regionalismo differenziato
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Fattibilità, prospettive e contraddizioni del regionalismo differenziato
Qual è il futuro del regionalismo differenziato? Ne parla il Presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Gallo, intervistato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Gianni Trovati, focalizzandosi sui livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale e sull’importanza della perequazione, ossia la necessità che le regioni più ricche contribuiscano a ridurre il disequilibrio supportando quelle più povere.
Sottotitoli a cura di QTSS Allora buongiorno buongiorno a tutti grazie per essere qui così numerosi anche oggi a ascoltare i nostri ragionamenti anzi i ragionamenti di Franco Gallo che saluto ringrazio per essere qui con noi sul tema del federalismo fiscale dell'autonomia differenziata allora l'altalena del federalismo ha ricominciato a muoversi dico altalena perché se voi vi ricordate voi da qui osservate questi temi con un giusto distacco perché voi autonomi siete già e quindi il problema si pone in termini diversi naturalmente i vostri vicini veneti vi guardano con odio e invidia per questa vostra condizione e sono uno degli animatori di quest'altalena del federalismo perché dico altalena perché se andiamo indietro molto rapidamente ci ricordiamo che negli anni 2000 fino al 2009 alla legge 42 c'è stata questa grossa spinta nel senso del federalismo del federalismo fiscale e così via la spinta si è completamente congelata con la crisi del debito sovrano vi ricordate arrivò il governo Monti si centralizzò sostanzialmente tutto addirittura arrivando a costruire un'imposta municipale unica che non era ne municipale perché andava a metà allo stato ne unica perché erano tre e quindi si trasformarono addirittura gli nti locali in gabeglieri dello stato adesso questa spinta ricomincia il federalismo fiscale addirittura tra gli obiettivi del pnr prudenzialmente messo diciamo nell'ultimo anno noi dobbiamo attuare il federalismo fiscale entro il 30 giugno del 2026 ma c'è questo treno che ora con il professor Gallo vedremo se è un treno un aereo un trenino ora ora cercheremo di capirlo della autonomia differenziata allora io partirei da questo il contesto professor gallo è il seguente c'è un forte impegno del governo di una parte del governo nell'accelerazione di questa autonomia differenziata il cuore di questa accelerazione è il tema dei lap cioè dei livelli essenziali delle prestazioni che sono previsti in costituzione dal 2001 quindi da 22 anni ora secondo almeno gli obiettivi politici enunciati a più riprese dovrebbero essere fatti in sei mesi pronti via dopo non averli fatti per 22 anni quindi l'ipotesi è o eravamo particolarmente distratti prima o siamo diventati particolarmente bravi ed efficienti ora oppure c'è una terza ipotesi che le chiedo di illustrarci. Questo è interessante il fatto che ci sono sei mesi perché è successo un fatto abbastanza strano e il testo di riferimento importante è la legge finanziaria la quale tratta espressamente dai LEP e da anche delle definizioni che sono poi quelle che ritornano nella legge di disegno di legge calderoli per cui quando sono rimasto un po' colpito ma i giornalisti non hanno fatto notare i vostri colleghi sui LEP ormai il discorso già l'hanno fatto a livello di finanziaria sono degli articoli che vanno dal 790 all'800 che proprio hanno proprio anche il tono di dire qual è quello che c'è sotto cioè di dire qual è il punto di vista generale sul federalismo tanto è vero che c'è una norma finale che mi ha poi colpito dove c'è scritto che con riferimento al comitato che dovrà scrivere la normativa sui LEP questo comitato se non chiude i lavori in cinque sei mesi viene cancellato e si nomina un commissario per i LEP la cosa che a noi è un po' impressionato tu chiami professori di grande livello stanno dentro tutti da amato sono pure io dentro perché perché inizialmente non ho pensato di che ci fossero questi elementi di contrasto parliamo dei LEP Bassanini, siamo tutti lì dentro, Cassese mi pare che lo coordina nel Presidente c'è tutto questo però la mia impressione è che dire che questo comitato se non lavora in cinque sei mesi viene cancellato non è un commissario a me ma mi ha fatto un po' impressione perché non è mai successo si fa un comitato di grandi esperti questi lavorano così via l'argomento è molto complesso e difficile e bene da un termine altrimenti si cancella il comitato questo mi ha fatto venire uno spunto l'introduzione di trovati per il resto cosa mi devo dire io sono uno che ho scritto ho riflettuto sempre sul federalismo fiscale federalismo in generale ho sempre pensato che il nostro sistema repubblicano è costruito sull'articolo 5, l'articolo 116, 117, 118, 119 cioè sul norme di scritte del 2001 che guardano al potere delle regioni e che studiano i rapporti tra Stato e regioni di gente 117, 118 costituzione è molto chiaro la norma costituzionale nel senso di dire che lo stato coordina ma che addirittura le regioni hanno un potere per esempio in campo fiscale di situire tributi che poi non lo si è fatto nei governi di destra nei quelli di centro e quelli di centro sinistra e così via e per cui tutta la normativa costituzionale che consentiva di costruire un sistema fiscale in cui le regioni avevano un'autonomia tributaria nel senso di istituire i tributi è saltato appena accennato ma di fatto la costituzione va in questo senso va nel senso di dare autonomia finanziaria sul fonte delle entrate e cosa è successo? sul fondo delle spese tutti abbiamo vissuto gli ultimi 10 anni 15 anni avete visto come l'unione europea c'è stata col fiato dietro abbiamo quindi costruito delle norme costituzionali che hanno erogato a quelle precedenti da chi con qualcuno è stato riscritto e lo stato ha ripreso di nuovo il potere il vero che deve scritto la norma costituzionale che deve coordinare e così via però è anche vero che le norme che sono uscite fa il 2008 il 2017 e 18 tutte norme che sono a favore del potere statale in cui le regioni hanno sì un potere ma un potere all'interno della struttura che è costruita dalle norme statali questo è così a parte il caso dei duni a statuto speciale che è completamente diverso in questa ottica a me sembrava spontaneo come vecchio professore che è scoperto dalla materia e che bisognasse accelerare il processo federalistico e si vuole fare un discorso sull'autonomia e rilanciarla la cosa migliore era andare a leggersi la costituzione leggersi il 119 e prendere atto di una cosa che fosse molti di voi non sanno voi sapete che nel 2009 è stata varata una legge delica sul federalismo fiscale e sull'autonomia tributaria e sono stati anche varati dei decreti delegati attuativi della legge delica a noi interesserebbe il 68 nel 2008 2009 si è andata nel senso di sviluppare il discorso costituzionale eppure attenendosi agli input della Corte Costituzionale riguardo al coordinamento e così via che è costruito un sistema che si è andata a leggere la legge 42 del 2009 e contiene in temi di regime quello che Calderoni sta facendo in temi di specialità che è successo che improvvisamente dal 2010-2011 un po' per la crisi finanziaria un po' forse non so se l'Unione Europea c'entra in tutto questo la commissione sta di fatto che quella legge che è rimasta vigente i decreti delegati di attuazione sono vigenti ogni anno ogni due anni ne viene rinviata l'attuazione quella era la legge che prevedeva a regime per tutte le regioni quello che il segno di legge Calderoni prevede rispetto alle regioni che chiederanno di entrare nel regime particolare e effettivamente per me che ho vissuto questa esperienza devo dire che sono rimasto colpito di come abbiamo un caso unico una legge con i decreti che lo attuano che non è stata cancellata per scelte politiche e datti parlamentari ma viene ogni volta rinviata ma poi vede rinviata però dov'è il problema? è che poi arriva la legge Calderoni che interviene e sgancia le regioni che vogliono sganciarsi in temi di specialità lasciando sempre sullo sfondo questa normativa generale che è vigente anche se non attuata cco escludendo che come dire il problema della inattuazione della struttura e di questa nuova attenzione invece diciamo a una specialità rispetto alla struttura escludendo che sia un fatto di distrazione collettiva provo a suggerire un'ipotesi e che lei può confermare o smontare l'ipotesi è che ci sia un grandissimo problema di soldi mi spiego il epp i livelli essenziali delle prestazioni e da Presidente Merito della Corte Costituzionale me lo insegna lei sono un fatto particolarmente serio perché vorrebbe dire cioè punterebbero a misurare il livello di servizi la sanità che ha il ea peraltro gli asili nido il welfare locali servizi pubblici che noi come collettività consideriamo minimi per attuare i diritti civili della costituzione allora noi possiamo intenderli in due modi questi lab o sono una cosa seria e quindi vuol dire che nelle regioni dove questi servizi oggi non ci sono bisogna bisogna che il sistema di finanza pubblica complessivo crei le condizioni perché ci siano cioè che ci sia in calabria il 33% di asili nido rispetto alla popolazione invece del 10 attuale che ci sia una sanità quiparabile a quella che noi consideriamo minima eccetera quindi un grosso finanziamento del dei sistemi territoriali nei quali la spesa storica è bassa oppure in alternativa il epp senza diciamo benzina finanziaria devono limitarsi a fotografare l'esistente ma noi a quel punto diremo che quello è il diritto civile costituito garantito dalla costituzione non è questo il problema secondo lei cioè che farlo davvero costerebbe veramente troppo e questo è il problema è quello finanziario e il problema obiettivamente allora qual è la norma più importante della nostra costituzione in materia di federalismo di rapporti stato-regioni è la norma sulla perequazione quando uno va all'università studia questi problemi è una cosa che viene fuori è la perequazione cioè cosa si preoccupa la costituzione di dire dobbiamo creare un sistema perequato nel senso che le regioni più stato unico regioni più ricche e danno a quelle più povere in cui si trova un sistema in cui fanno criteri e che te li ha dati la costituzione certi criteri ti consente nel tempo non certo da un giorno all'altro di finanziare quelle che sono le esigenze delle singole regioni quindi il sud nord il problema secondo la costituzione va risolto attraverso la perequazione però che è successo e sono che quasi ormai da sempre non si è fatta mai la perequazione e voi vedete quello che succede ogni anno con la legge finanziaria cioè lo provvedimento che soltanto per il l'anno successivo stabilisce le regole per il finanziamento delle regioni degli enti locali in senso stretto quindi abbiamo un sistema che non è perequato perché per perequare bisognerebbe non fare quello che sta facendo con il calderoli e cioè fare un sistema differenziato ma fare un sistema che è l'opposto del differenziato e cioè tutte le regioni si tra loro si collegano finanziariamente in modo da trasferire qual è la base di tutto che alla base poi di ogni sistema europeo come il nostro è l'autonomia tributaria delle regioni e degli nti locali che anche ha un senso nel 1931 il fascismo attraverso il sistema di finanza locale regionale chi forse è curioso di queste cose sa che nel 1931 c'era un sistema di imposte che andava dall'imposta di soggiorno all'imposta comunale sul domicilio cioè che finanziava i comuni attraverso il gegido derivante da tributi applicati e pagati dei singoli cittadini cioè c'era quello che nel sistema anche costituzionale italiano è l'autonomia tributaria delle regioni e dei nti locali nell'ambito delle norme di coordinamento statale le regioni possono potrebbero stabilire dei tributi ma non apprezz i redditi vostri sui patrimoni non sono tributi che spaventano il ceto medio o chi lavora e non vuole pagare le tasse, sono i bubi classici dei nti locali regionali io ne avevo fatto una ricerca, avevo visto anche a livello degli altri paesi europei e se vi date tempo, vi avevo individuati perché è importante questo discorso sono i cosiddetti tributi corrispettivi o di scopo che non sono tributi reali ma sono faccio un esempio sono fuggiti i tributi? Sì perché hanno paura di essere coinvolti, hanno paura di essere evocati no no ma lo faccio presto, allora questo passaggio ve lo dico perché nell'esperienza quotidiana queste cose risaltano, allora le imposte di soggiorno che chi le paga non è certo il cittadino ma le paga il turista che viene, ci sono le imposte di soggiorno però una cosa è l'imposta di soggiorno che abbiamo inventato che applichiamo che Venezia applica che Trento applica e così via, sono imposte di soggiorno intese come tributo di scopo improprio di natura speciale pensate alle imposte sulla pubblicità che sono state trasformate due anni fa in un canone patrimoniale sugli impianti pubblicitari che forse più accortamente potevano estendersi alle modalità più penetranti adesso di fare pubblicità, la televisiva, la rete, capite che spazio ci sarebbe e pensate alle imposte sullo spreco di suolo che è provocato dall'idilizza selvaggia come sapete che dopo che è venuto a Roma, ha vissuto, vive Roma dopo i problemi del covid, il centro di Roma è pieno di tavolini, di ristoranti o bar dove i nostri taxi neanche riescono a passarci dentro e pensate alla revitalizzazione della tassa sulle concessioni da applicare in funzione delle nuove competenze comunali, cioè pensate alle imposte ambientali, tutto questo non è che tocca il reddito, il patrimonio di un soggetto, il cittadino, ma sarebbe un modo per finanziare l'autonomia locale, la spesa locale, quindi il discorso che tu facevi prima che risposta a se non c'è autonomia tributaria, se la regione o l'ente locale non è in grado di avere delle entrate che siano proprio collegate alla spesa che fanno, che questi enti fanno, avremo sempre una crisi permanente, anche le riforme calderoli, anche il futuro rimane senza finanziamento, so cosa ne pensi tu, ma non riesco a pensare un sistema in cui poi alla fine c'è da fare l'intervento e sempre l'intervento attraverso tributi erariali, quote di tributi erariali, le addizionali dell'IRP, le addizionali delle varie imposte, ma io credo che la cosa migliore è dire vogliamo essere autonomi, vogliamo spendere, vogliamo avere possibilità di espanderci, ecco ma allora forse anche questa è un'altra declinazione del problema finanziario che dicevamo prima, io mi perdoni sono molto pratico quindi tendo a buttarla sempre sul soldo per ragioni di deformazione professionale, tuttavia e mentre avviso che adesso fra poco apriremo alle domande del pubblico quindi se qualcuno ha curiosità, domande, obiezioni, eccetera, fra poco ci sarà tempo per farlo, in un Paese caratterizzato da una pressione fiscale molto elevata e con problemi crescenti di gestione della finanza pubblica è vero che può essere vero che individuare altre ulteriori forme di prelievo seppur con le caratteristiche che diceva lei innesti un problema politico non irrilevante tanto più in un Paese nel quale sostanzialmente unici nel mondo sviluppato noi non abbiamo più l'imposta sulla prima casa per cui per esempio io abito a Roma, vivo a Roma, voto a Roma dalle elezioni comunali ma li mula pago a Milano dove non voto, dove non ci sono mai eccetera eccetera e come me molti altri. Questo crea diciamo così una situazione nella quale forse affrontare quel tema lì è troppo complesso e allora le chiedo non è che questa questione anche dei LEP per tornare a quello che dicevamo è un diversivo per non affrontare il problema generale cioè se noi nella nuova norma sull'autonomia differenziata applichiamo i LEP, chiediamo di applicare i LEP preventivamente solo alle materie che poi devono essere trasferite alle regioni che le richiedono mettiamo la partita dei LEP in un terreno più piccolo di quello generale è un diversivo che funziona non funziona. Ti rispondo in questo modo e allora o fai l'autonomia o fai il federalismo o dai potere alle regioni come ce l'hanno quelle speciali per esempio così via oppure secondo me è un non senso fare delle riforme perché se poi alla fine è sempre lo stato centrale che deve venire a finanziare la spesa regionale e locale il discorso non funziona non so se è il problema il vero problema è questo o ci mettiamo in testa che certe politiche proprie dei comuni degli antilocali nelle regioni che sono proprio politiche che attengono a scelte del sindaco della giunta e così via vanno finanziate contributi locali che non riguardano non sono doppioni delle imposte statali e quindi quando uno non ha paura di addio bono allora mi aumentano le tasse ma sono soltanto tributi di scopo tributi corrispettivi in questo senso qua allora può avere un senso l'autonomia ma altrimenti l'autonomia senza finanziamento è l'autonomia che abbiamo ogni anno con legge di bilancio statale si vede quanti soldi si possono dare per far fronte alla spesa della regione così il difetto secondo me maggiore di calderoli di questo progetto è che guarda ancora la spesa anno per anno ma che senso ha pensare a il leppe come diceva lui come fonti di finanziamento e poi si torna il problema della legge di bilancio statale anno per anno per andare a trovare fonti di finanziamento ai fini di l'europa già ce l'ha detto a suo tempo vuole che noi abbiamo almeno un arco di riferimento per le politiche economiche di tre quattro anni se pensiamo invece anno per anno a fare la per equazione non è per equazione è un discorso delicato difficile a capirsi ma non è un discorso nel senso dell'aumento del peso fiscale non credo che sia questo ecco il fisco i conti dei comuni da questo punto di vista dal punto di vista della per equazione ci danno forse un modello positivo ma forse anche una notizia negativa allora per chi non non è troppo a dentro per fortuna sua ai dettagli tecnici di questa vicenda nel finanziamento comunale la per equazione almeno nominalmente esiste c'è un fondo che si chiama di solidarietà comunale che viene alimentato da una quota delle entrate proprie dei comuni e la distribuzione i comuni mettono nella cassa comune perdonatemi il gioco di parole una quota di risorse che viene poi redistribuita nel territorio sulla base appunto della distanza fra la capacità fiscale quindi il territorio dove le imposte danno poco gettito perché c'è meno ricchezza delle base imponibili ccetera la distanza fra questa capacità di entrata e quelli che sono i fabbisogni standard quindi lì c'è tutto ci abbiamo la misurazione ufficiale della capacità fiscale la misurazione ufficiale dei fabbisogni standard e la misurazione ufficiale del criterio di distribuzione in base a questi parametri e quindi il modello l'impianto cioè questa è la notizia positiva la notizia negativa però è che tutta questa roba qui bellissima molto raffinata è una minoranza del fondo di solidarietà perché noi quando abbiamo abolito limo sulla prima casa sull'avvitazione principale anzi l'abbiamo poi sostituita nei bilanci comunali con un trasferimento statale per cui la quota federalista di quel fondo è minoritaria perché limo sull'abitazione principale vale 3 miliardi e 8 e invece quella lì per equata vale 2 miliardi e 8 2 miliardi e 9 allora quel modello lì abbiamo poi tutti i dati c'è la sosa che fa un tabelle che partono da qui arrivano là e tornano abbiamo tutti i dati quel modello lì può essere come dire un modello di applicazione anche per le autonomie regionali visto che l'impianto diciamo sia teorico sia pratico c'è già oppure è troppo ambizioso mi pare più interessante questo anche perché se guardiamo l'esperienza dei comuni io non so se lo sapete ma un deceto legge del 2019 124 ha previsto un sistema di periquazione comunale i comuni sono riusciti a darsi un sistema di periquazione e per vedere che il periodo di transizione il 2030 però almeno i comuni hanno creato tutti i comuni un fondo di solidarietà comunale basato integralmente sulla differenza fra bisogni standard e capacità fiscali standard quindi ci sono anche se proiettati nel tempo è la verità che come dicevo non se ne esce fuori se non si ragiona in due sensi prima nel senso di tentare di rilanciare un'autonomia tributaria in termini di corrispettività poi nel senso e questo a me sembra la cosa più importante nel senso di anche non guardando ai tributi propri di mettere ordine al sistema della finanza regionale e come si mette ordine in modo molto molto semplice non soltanto responsabilizzare le regioni sulle basi imponibili come vi dicevo ma fare un discorso di questo tipo cosa è successo sta succedendo col disegno di un sistema di periquazione cosa è successo sta succedendo col disegno di legge calderoli vediamo la norma è successo questo avevo individuata la norma del disegno di legge calderoli calderoli ha fatto questo da una parte ha stabilito delle disposizioni articoli 1 e articolo 4 che subordinano, lo leggo, la previa determinazione dei LEP che subordino alla previa determinazione dei LEP il trasferimento delle risorse relative alle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali di cui al tipo 117 quindi cosa ha fatto non si è posto il problema della periquazione ha detto io i LEP li utilizzo me li ricostruisco avendo riguardo al 117 secondo comba lettera m che riguarda i diritti civili e sociali soltanto cosa ha fatto in questo modo si è preoccupato dei diritti civili e sociali pensa di utilizzare i LEP in questo senso ma tutto del resto della spesa pubblica che non è soltanto i diritti civili e sociali ma sono altre funzioni per ora le ha abbandonate questo secondo me è un modo per agilare il problema non so se è chiaro perché significa che o io finanzio integralmente le funzioni pubbliche attribuite alla regione tenendo anche conto i territori con minori capacità fiscale per abitante in termini di corso tecnico e se io faccio questo e poi non posso non tener conto del fatto che devo intervenire anche con norma costituzionale 119 anche su altre spese anche su altre esigenze finanziarie insomma per arrivare al discorso del disegno di legge si occupa soltanto del finanziamento dei diritti civili e sociali tutto il resto non se ne occupa chiaro io avrei altre domande ma prima chiedo se qualcuno del pubblico voglia intervenire rompendo il ghiaccio se non ne faccio una io ma qualcuno alza la mano eccolo lì aspetti un attimo che le arriva un microfono così la sentiamo meglio ottimo il tema di entrate originarie in base a quanto dispone articolo 8 e 26 8 e 22 e 8 e 26 codice civile pagimonio in disponibile otte e 26 e otte e 22 il demanio pubblico demanio idrico demanio marittimo soprattutto marittimo sottolineo come cittadino della repubblica mi sento un po lesso perché gestendo meglio questo patrimonio lo stato potrebbe giudicarsi una buona ntrata senza diciamo nonostante gli inviti dell'unione europea nonostante da parte nostra cittadini che vogliamo alleggerire un pochettino non è non si è toccato nel tarifario né tanto meno i tempi entro il quale devono essere dati in concessione per esempio trentino ci sono le mai date in concessione fino a oggi 2026 come patrimonio in disponibile con tariffe molto basse non sono stati mai e non mai scusi le montagne che sono un patrimonio in disponibile otte e 26 gestito meglio legname potrebbe fruttare quindi queste cose miei colleghi alla sua domanda al suo discorso in merito alle entrate potrebbero giocare cittadini come mai non si aggiornano questi tarifari come mai non vanno in asta pubblica tutti questi beni che sono ripeto dei cittadini della repubblica italiana patrimonio in disponibile otte e 26 otte e 22 patrimonio dei mani pubblico dei mani terrestri chiarissimo chiarissimo le spiagge le spiagge no mi è piaciuto molto l'eufemismo l'eufemismo sugli inviti ci hanno invitato diciamo hanno fatto ben di più ma non in effetti noi siamo abbiamo respinto diciamo così questi cortesi inviti come la vede mi pare che la risposta è ovvia è chiaro che è un problema politico non è un problema di buon senso se riusciamo ancora rispondiamo all'unione europea la commissione che ci dice ma per quanto riguarda le concessioni balneari volete finirla di avere un sistema in cui si protraggono addirittura per vent'anni 18 anni con un canone di concessorio ridicolo e noi cerchiamo di qualcosa di fare non fare questo è un problema politico non è un problema tecnico capito non è allora il discorso al punto lei fa un discorso che non riguarda più tanto più il tema nostro ma allora domanda perché siamo il paese d'europa che ha minore imposta su di successioni parlare con leo l'altro giorno è un paese in cui posti concessori sono molto limitate se si fa l'indagine si accorge che ne siamo il penultimo mi pare come come come peso successorio è una scelta politica è una scelta forse sociale non so per chi abbiamo la flight tax quando tutti i paesi compreso quelli che ce l'avevano non ce l'hanno più è un problema politico tra i puni è un problema per cui non si può dare una risposta da questo punto di vista. Prego. In merito ai diritti sociali giustamenti i leppe diritti sociali diritti civili indispensabili in ordine repubblicana ovviamente la parte prima della costruzione ci sono anche i trasporti pubblici non penso che il meridione d'italia possa questo non solo ecco qua è l'inganno l'inganno belle buone o i trasporti pubblici e poi esatto i trasporti pubblici. Il punto delicato del calderoli quello momento delicato che si limita soltanto a creare un sistema di garanzie finanziarie soltanto per la categoria importante che è considerata dall'articolo 117 secondo comma lettera m i diritti civili e sociali dimenticando che esistono quello che lei diceva tutto una massa di livelli essenziali non è che siamo fuori dai livelli essenziali che non sono considerati è chiaro che c'è la preoccupazione di affare di affinanziamento c'è qualche cosa ma di fatto perché dobbiamo continuare a discriminare perché dobbiamo da una parte costruire un sistema LEP e quindi di distribuzione migliore soltanto dei diritti civili e sociali e non per gli altri che sono funzioni pubbliche e importanti e che sono anch'esse diritti sociali, sono anch'essi che vengono nei tre LEP, questo è il problema del calderone. Qualcun altro? Di qua attendiamo solo un secondo il microfono sta già arrivando ottimo. Io sono Veneto e visto non da Venezia ma dalla periferia Veneta il dubbio che ci corre è questo passeremo da un centralismo romano a un centralismo veneziano o ci sarà una sussidiarietà vera e propria fino ad arrivare all'ultimo livello che è quello comunale perché sennò il vantaggio si vede poco. Ecco questo è per esempio un timore che anche l'ANCI, l'associazione dei comuni, nell'audizione della settimana scorsa ha detto perché dicono i sindaci per la nostra costituzione le regioni dovrebbero essere enti di programmazione invece gli enti di gestione siamo noi e invece l'elenco delle materie e la loro declinazione concreta rafforza i poteri anche gestionali delle regioni e quindi creando diciamo così una sorta di neo centralismo regionale. Però i comuni non si devono lamentare perché quando hanno fatto la costituzione e hanno costruito un sistema in cui c'erano regioni comuni e province e così via so che i comuni e lo stato hanno fatto in modo tale che il dialogo fosse tra i comuni e lo stato cioè sarebbe normale in un sistema in cui le regioni stanno a mediare tra comuni e stato che il dialogo dei comuni avvenisse con la regione da cui dipendono e invece è sempre successo e credo anche adesso che tutte le scelte politiche di fondo lanci sempre fatte parlando con il governo mai parlando con il suo referente che è la regione per cui è fatto una domanda che forse nel nostro sistema non calza bene perché noi stavamo lamentare è che le regioni non hanno quel potere non hanno di coordinamento non hanno quel controllo non hanno quel dialogo con i comuni che dovrebbero avere secondo le diversità che ciascuno ha perché i comuni normalmente finora hanno dialogato con lo stato questo è quello che mi risulta. Però l'incremento delle funzioni delle competenze regionali peraltro in una intesa bilaterale diciamo così fra lo stato e la singola regione rischia forse anzi domanda rischia di aggravare ulteriormente questo squilibrio? Allora ci crediamo nell'istituto regionale o non ci crediamo? Perché secondo me noi come sperienza migliore abbiamo sempre avuto con i comuni. I comuni hanno avuto dei sindaci che hanno lavorato degli assessori che hanno rapporto diretto con la cittadinanza hanno saputo spendere meglio diamo atto mi sembra che a parte Roma che è il caso più unico che raro ma insomma non mi pare che Milano funzioni male almeno rispetto a certezza appunto alla mia città Si ci sono alcune piccole differenze territoriali in effetti posso confermarlo. Il discorso è che obiettivamente il sistema regionale non si è mai veramente insediato insomma via perché quando fanno il discorso più lungo sono troppe le regioni e dovessimo ragionare e rifare la Costituzione ma io caccelerei almeno metà delle regioni ma che senso ha questi piccoli regioni attaccano la piccola regione che a sua volta si aggancia ma è un discorso complicato ma quindi adesso abbiamo questa diciamo mediazione politica per cui la regione rappresenta i comuni perso il governo ma il governo parla direttamente con i comuni. Si sull'istituto lei ha chiesto ci crediamo alle regioni la risposta è forse abbiamo qualche dubbio abbiamo tempo per un ultima sinteticissima domanda se c'è allora la faccio io ancora più sintetica. Scusate è che fosse chiaro come messaggio che oggi viene dal nostro incontro il testo Calderoli è pieno di buona volontà è scritto anche bene però chi credetemi il vero problema del testo Calderoli è che si occupa soltanto dei leppe ai fini di l'articolo 117 secondo comma lettera m cioè soltanto dei diritti civili e sociali e invece dall'istruzione alla spuola c'è una marea di costi questo vorrei che fosse che dovrebbe avere la stessa garanzia che Calderoli vuole dare attraverso i leppe ai diritti civili e sociali chiarissimo chiarissimo ma secondo lei questa è la mia domanda finale molto brutale ma faccio il giornalista quindi non si può neanche pretendere più di tanto secondo lei pur diciamo su questa fetta limitata e nel limite abbiamo visto esserci un limite strutturale su questa fetta limitata di leppe entro fine anno li vediamo che probabilità diamo anche qui è un problema politico perché penso di sì perché penso di sì perché se c'è quella norma che vi ho detto che scritto nella legge finanziaria che se il comitato perché alcuni esperti come me e altri litigano discutono perché amato non si dimette però dice la sua e così via e non avanti non funziona non funziona dopo sei mesi il comitato viene cancellato e il governo fa quello che deve fare l'ho detto prima questa è la mossa politica a belissima dal loro punto di vista a me sembra che sia questo cioè si farà probabilmente qualche cosa però il leppe non sarà quello che era nella costituzione e il ruolo del leppe e cioè lo strumento per avere ex antico 119 della costituzione un sistema coordinato sociale e così via sarà un modo tecnico per determinare certe spese che qui deveva affronti il problema ripara sempre lo stesso come farà lo stato a finanziare tutto questo visto che i tributi propri non ce ne sono più perché anche l'ira tra poco la cancellerà la tolgono addirittura certo altri tipi di imposte che andavano agli nti locali alle regioni tanno venendo meno e diventano tutto un discorso che proprio non ha senso cioè i cui diamo autonomia di spesa agli enti locali però non questa spesa non se la finanziano loro la finanza direttamente ma in cosa che continua è facile insomma fare grazie grazie al professor franco gallo anche per la consueta chiarezza con cui ha affrontato temi diciamo anche tecnicamente complessi da spiegare grazie a tutti voi e buon proseguimento Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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