Il PNRR tra investimenti e riforme
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Il PNRR tra investimenti e riforme
Il PNRR comporta una combinazione di investimenti e riforme. Chi se ne farà carico nei prossimi anni? Si tratta di coinvolgere sia le amministrazioni centrali dello Stato che le autonomie locali. Può essere un’occasione per migliorare la cooperazione fra Stato e Regioni che non ha certo brillato durante la pandemia? http://www.festivaleconomia.it
buongiorno ormai buonasera sono del 15 e 30 sono alessandro barbera della stampa siamo al festival dell'economia di trento oggi parliamo in questa sessione del piano nazionale delle riforme sono ripromesso di non usare l'acronimo molto usato dpn rr perché obiettivamente poco piacevole il piano delle riforme ovvero il piano europeo per il rilancio del paese che come tutti i grandi paesi del mondo è stato colpito pesantemente dalla pandemia abbiamo ospiti preparare di questa sessione francesco giavazzi che è un economista e conoscete tutti consigliere di palazzo chigi che ad esse collegato da palazzo chigi buongiorno professor giavazzi e buon pomeriggio e il ministro maria stella gelmini che dovrebbe essere anche lei collegata da roma perché hanno origlio eccola qui abbiamo 120 grazie a lei abbiamo un c'è un consiglio dei ministri oggi pomeriggio quindi il ministro è anche lei rimasta a roma allora io diciamo non perdere troppo tempo né convenire anche perché il ministro se non sbaglio a un certo punto dovrà lasciarci per partecipare al consiglio dei ministri e quindi partirei subito con il professor giavazzi faccio una brevissima premessa la mia impressione che da osservatore da giornalista che si occupa di queste cose che il cosiddetto piano nazionale di riforme è una importantissima occasione per l'italia ma si tratta in fondo di 200 miliardi non una cifra immensa per un paese come l'italia ma siamo anche il paese dell'unione europea che riceverà più di ogni altro c'è moltissima attenzione sul come l'italia spenderà questi soldi come è noto diciamo in giro per l'europa sono tanti i paesi che guardano sempre con attenzione il modo in cui gli italiani spendono i soldi e non a caso questo questo piano che è fatto di risorse a fondo perduto in parte in parte da da prestiti sono soldi che sono vincolati a una serie di riforme che l'italia deve attuare in cui sono sempre le stesse che la commissione europea come dire con cadenza quasi regolare che dall'italia alcune le abbiamo fatte su come abbiamo fatto passi avanti su altri su altri riforme abbiamo fatti meno ecco chiederei subito preso giavazzi quanto importante recovery quanto sono importanti le riforme necessarie a chi e poi queste risorse vengano effettivamente erogate di che come sa chi lo ha studiato questo piano è vincolato l'erogazione di questi soldi sono spesso vincolati anche a passaggi obbligati sia nella capacità di usare i soldi sia nella capacità di portare avanti le riforme allora professor giavazzi allora le grazie innanzitutto e pomeriggio dott perde il piano importante secondo me e di una cosa ci ha detto dentro per bene il l'importante non è tanto nelle risorse che ci vengono date in parte pressi di parte come regalo perché questi sono un totale di cd circa 191 190 miliardi che è una coppa e 11 per cento del pil però per avere un ordine di grandezza l'aumento discrezionale del deficit pubblico italiano cioè gli scrisse vuol dire al di là degli della cassa integrazione delle cose automatiche che scattano automaticamente quando c'è una recessione la componente discrezionale del deficit dell'anno scorso era 175 190 è che parliamo di un ordine di grandezza è diverso ovviamente sono dette modo diverso ma l'ordine di grandezza è sì secondo me avrà un effetto sul pil quest'anno l'anno prossimo con giusy sicuramente però noi chiediamo fallo personale stretto di medio periodo fra ditte chan di scommesse era soprattutto per rivelato dalla riforme che sono attaccate a questo piano di questi invece sono lì per restare noi sappiamo che il una delle ragioni per un italia cresce poco da 20 30 anni è un assenza di riforme va ricordato la parte importante queste riforme sono imbullonate al piano perché il cioè moon magari sarebbe utile pubblicarlo sui giornali c'è un grande tabellone cosa la commissione dove c'è scritto maggio 21 le riforme che bisogna fare e poi via telefono a fare fino al 26 molto in dettaglio ovviamente questo e non è un'imposizione della commissione queste sono accordi che il governo ha fatto con la commissione che il parlamento poi ha approvato che cosa succede se ne manchiamo 1 e di formalmente se manchi sono due concetti che si chiamano milestone e targhe target quanto fai la giustizia per esempio il ritardo medio nel case in corte d'appello è di 800 giorni 800 trattando uno sottopone il caso il contrappello e quando in media c'è una decisione in germania fra 100 quindi ecco la commissione si è deciso di ridurlo ovviamente questo la commissione ci consente di prendere un numero elevato se di 17mila nuovi giudici per accelerare i processi però questa riduzione dell'attesa media da 800 a un numero piu basso viene fatta anno per anno e se uno non manca di 50 e credono non accada nulla se però mancati numero significativo lo può succedere che può succedere che i finanziamenti si fermano ora come se l'europa quindi o dubito che tutto il piano si ferma perché una di queste riforme non segue il calendario è fissato però teoricamente quello che esempio abbia fatto aspettare molto preciso semestre per semestre per esempio li leggo solo il primo semestre il 21 cioè da fare entro questo mese cioè leather crederete abbiamo fatto cioè la semplificazione che si chiama me non è un buon nome per in realtà un decreto di liberalizzazione o delle semplificazioni che contiene tutta la parte sui contratti pubblici su 10 gli appalti poi una cosa importante la cabina di regia cioè chi decide che cosa di questo grande piano questa è una cosa politicamente importante mettono dei motivi per cui 200 il governo aveva avuto difficoltà andrà avanti disaccordi sulla cabina di regia e poi il alcune norme anticorruzione che devono essere fatte entro il mese di giugno la legge annuale sulla concorrenza che voi sapete questo c'è da 20 anni è stata attuata ogni governo dovrebbe ogni anno fa approvare la legge sulla concorrenza che tiene conto dei suggerimenti dell'autorità antitrust una sola volta nel 2017 non è mai stata fatta ma qui ci siamo impegnati a regolare cioè ogni anno a fare una legge sulla concorrenza e questa la versione fatta dentro lui milioni così via quindi scadenze molto precise e forse questo aiuta aiuta nel senso che il rischio di perdere i finanziamenti questo è il quadro e so non so se volete che andiamo nel dettaglio di queste cose oppure diciamo le cose fatte fino ad esse sono la governance chi fa che cosa come sapete noi chiave è una cosa è una cabina di regia diciamo ad alto livello a palazzo chigi a geometria variabile per evitare che ci siano problemi tra ministri è semplice dal consiglio e poi volta per volta i ministri che sono interessati alle alle misure specifiche credo che sia sempre la ministra gelmini perché le regioni ci sono sempre quindi lei che è l'unica oltre avrebbe considerato da sempre poi c'è già c'è un tavolo permanente con le parti sociali c'è un meccanismo di consultazione con le parti sociali sindacati e imprese via via che sia un piano poi c'è la segreteria tecnica tattica questa cabina di regia arrivano eventuali disaccordi fra le unità attuative già per chi deve attuare il piano e quindi c'è una segreteria tecnica piccola pietro decide cosa fare la cosa importante della serie tecnica istituita fino al 2026 quindi vive al di là della legislatura per garantire continuità al piano poi c'è un'unità di monitoraggio dell'enorme perché adesso con questi ultimi decreti abbiamo aggiustato le norme per me per rendere le norme adatte a gestire questi finanziamenti però può darsi che nel tempo si scopre che c'è qualcos'altro che deve essere fatto di stato e c'è qui una unità di monitoraggio che si occupa di norme eventualmente da fare poi questo accada palazzo chigi poi c'è una parte importante al ministero dell'economia che è il cuore diciamo economico finanziario del piano dove perché il piano funziona così che si costruisce un ponte non si possono fare follie strana se si costruisce un pezzo di una linea ferroviaria che si possono fare allora si cominciò a costruirle ci sono dei trimestre per trimestre che cosa bisogna realizzare di questa linea linea ferroviaria chi paga il mestre mise l'economia anticipa trimestre per trimestre i fondi per pagare le imprese che costruiscono e la commissione rimborsa trimestre per trimestre i fondi l'esposizione dello stato è al massimo un trimestre scuote però la missione in borsa a fronte di rendicontazione affezionata una commissione quindi l'unità eventi conte rendicontazione che è stata istituita alla generale è importante per detrarre deportazione di 190.000 poi c'è sempre la ragioneria con tutte le imprese un controllo di odi e di unità anti corruzione fatta con collana e poi sotto ci sono gli enti attuativi gli atti attuativi sono in gran parte i comuni per gran parte di queste cose ne spendono i comuni sono gli asili questi mille asili da fare le palestre e le fanno bene comune e infine è forse la cosa più innovativa ci sono i poteri sostitutivi cioè questo piano deve momenti capito procedere a una certa velocità perché se siamo in ritardo questa ansia io senta davanti questo sta bene già me ritardo rischi che perciò allora ogni tanto può cadere in questo paese che non riesce c'è qualcosa che non funziona allora il tentativo è di fasti che gli enti attuatori facciano quello che devono fare se no si va al livello del ministero dell'economia che si cerca di capire per certi di aggiustare il problema se no ci sono i poteri sostitutivi che sono nel consiglio dei ministri quale può dire va bene questa cosa decidiamo noi e si fa cioè se come militi euro per dove mettere l'asilo perché se n'è uno per due comuni piccoli ma che non capitino ma se capitasse il c'è questo potere sottili sono importanti come minaccia credibile per ha mai usato ma il fatto che esistono aiuta ad accelerare il decesso di governance che è stato fatto due settimane fa poi c'è il criterio cosiddetto semplificazioni che è vero che semplificano la parte importante di questo decreto è un decreto che fa molti interventi di liberalizzazione mi fa nel nei servizi pubblici locali facendo una cosa che in italia non esiste cioè definisce che consente un servizio pubblico locale non era definito e poi interviene nella nell'attività in house handheld dei vari enti nelle chiare per la distribuzione del gas e fallimenti di liberalizzazione e riguardano anche le autostrade possono leggere su questo ritorneremo quindi questo è la tutta la parte diciamo semplificazione e liberalizzazione che hanno dentro anche delle norme che riguardano l'apertura dell'impresa sapete l'italia è purtroppo basta me ne nella graduatoria della banca mondiale per il tempo necessario per aprire un'impresa e qui sono delle norme che facilitano rendono più rapida la personale secondo di cristo poi il terzo che al decreto che danno il consiglio dei ministri di questo pomeriggio invece reclutamento vi do solo i criteri generali autorizzati sui giornali di scontento di riservato è un criterio che ha scelto questa strada da le linee generali attraverso le quali le amministrazioni possono rifiutare le persone in cui c'è bisogno perché per gestire ben 190 miliardi dice bisogno di che per esempio è molto comuni purtroppo un ingegnere in genere del comune noi abbiamo bisogno di essere quadro generale è conseguita al reclutamento delle persone che sono pagate direttamente dal pnr che sono poche da un po che quello che siano poche più di mille tutte le altre che ci dovranno essere pagate dalle amministrazioni cioè dallo stato e questo verrà fatto era fatto dopo 5 stelle nel quadro generale e poi si comincia grazie professore il quadro che centra anche molto completo mi pare di capire passo subito beva una domanda mi è venuto per il professor giavazzi ma gliela faccio dopo andrei sul ministro perché mi pare chiaro che qui dalla descrizione professor giavazzi ci sono due soggetti che sono essenziali alla riuscita del piano 1 sono i partiti di cui il ministro gelmini in qualche modo in questo momento nel nostro unico rappresentante e l'altro sono le regioni che sono i soggetti con i quali il ministro gelmini ha diciamo per ragioni istituzionali il compito di interfacciarsi infatti diceva giavazzi e l'unico ministro che parteciperà sostanzialmente via permanente alla cabina di leggere recovery plan allora le faccio una domanda provocatoria lei più preoccupata per diciamo la determinazione dei partiti devono preoccuparci più i governatori delle regioni che diciamo in questa ultima fase la pandemia ci hanno hanno dato l'impressione ogni tanto andare un po ciascuno per la sua strada intanto grazie per la domanda che si che mi dà la possibilità di entrare subito nel merito delle deleghe che pro tempore ricopro e delle questioni che riguardano pnr sorgia marzo rim ha sottolineato giustamente l'aspetto delle riforme perché il dibattito italiano attorno a questo piano a ruota sulla questione degli investimenti e delle risorse e si cerca o si tende a mettere il secondo piano quello che è invece il cuore della proposta europea perché ci tengo a dire che la prima grande riforma l'ha fatta l'europa scegliendo di affrontare la pandemia spingendo gli stati membri ad uno sport sicuramente per realizzare investimenti ma è uno sforzo l'informatore e questo è il cuore del piano nazionale di ripesi ad esperienza rispetto al quale sia i partiti che gli enti locali hanno delle grandi responsabilità su tratta di una sfida epocale rispetto alla quale il compito dei partiti è quello di non fare dal frenatori rispetto alle riforme che sono indispensabili per mettere a terra di investimenti e le risorse che l'europa mette a disposizione dall'altro lato la presenza delle regioni dei comuni e delle province sta a significare la consapevolezza del governo che la sfida si vince solo con il coinvolgimento dei diversi livelli di governo quindi io credo che lo stress test della classe dirigente politica è quello di fare finalmente le riforme che in tutti questi anni abbiamo anche l'altro di pare abbiamo cercato di realizzare ma non ci siamo riusciti questo è un po l'ultima chiamata l'ultima chiamata ma anche il crollo degli altri perché l'europa è stata per una volta un'europa generosa lungimirante che da un lato mette sul piatto delle risorse ma dall'altro chiede la maturità e la responsabilità di realizzare dei cambiamenti non a caso le riforma tufaceo riferimento prima il professor giavazzi le semplificazioni sono riforme abilitanti cioè sono il forno e propedeutiche alla realizzazione degli investimenti è intuibile 26 e quindi come si raggiunge questo obiettivo si raggiunge sicuramente con attraverso un governo di unità nazionale che vede la partecipazione della stragrande maggioranza dei partiti e dei gruppi parlamentari i quali per una volta devono uscire dalla logica come dire righetti incrociati delle contrapposizioni e provare ciascuna dare un contributo per fare dei cambiamenti perché noi non dobbiamo commettere l'errore di assaporare il superamento della pandemia accontentandoci di tornare allo status quo ante cioè non dobbiamo tornare indietro dobbiamo guardare avanti e quindi superare la pandemia cercando di traguardare il futuro e di superare quel gap di colmare quel gap che abbiamo sempre avuto non a caso ci sono delle solo ci sono delle riforme abitanti e delle riforme di contesto che sono la riforma della pubblica amministrazione la riforma della giustizia ma ci sono anche delle priorità trasversali e le tre priorità più significativi per il piano e per l'europa sono i giovani le donne e il mezzogiorno quindi come dire questo piano è davvero uno stress test per il per la politica ma anche per chi diversi livelli di governo e noi dobbiamo provare a fare entrambe le cose cioè a spendere bene le risorse che l'europa mette a disposizione nei tempi che ci sono stati assegnati e per fare questo è chiaro che ci vuole equilibrio e dobbiamo evitare di perdere ci litigiosità in divisioni nord a sud ma dobbiamo provare a far correre tutto il paese dall'altro lato dobbiamo mettere a terra le riforme quindi è un compito che compete al governo che ha scritto il pnr e che ovviamente sta portando anche oggi consiglio dei ministi delle proposte ma io non vorrei trascurare anche il protagonismo del parlamento perché queste riforme per essere approvati convertiti in legge hanno bisogno del protagonismo parlamentare quindi io credo che il governo di unità nazionale custar dovrebbe agevolare un cambio di passo agevolare il raggiungimento di quegli obiettivi che in vent'anni sono risultati impossibili da realizzare e rispetto alla governance trovo che ci sia una profonda discontinuità rispetto alla proposta di piano e di governance del governo precedente perché da parte nostra c'è la consapevolezza che prima di avventurarci nuove riforme dobbiamo a costituzione vigente realizzare quella leale collaborazione che la carta costituzionale prevede e quindi per fare questo noi il presidente draghi ma tutti noi abbiamo ritenuto importante la presenza in cabina di regia ogni volta che ci siano progetti che interessano una singola regione che in cabina di regia a siena il presidente il governatore di quella regione è un patto di rispetto istituzionale ma anche di rispetto della carta costituzionale e laddove ci siano progetti che interessano più regioni la presenza oltre che del ministro degli affari regionali del presidente della conferenza rimanda a quella leale collaborazione che già ci ha consentito di segnare un gol mi riferisco al tema delle vaccinazioni non è cambiata la costituzione non abbiamo fatto riforme che stravolgano la sanità piuttosto che i diversi livelli di governo semplicemente con il generale figliolo alla protezione civile con la struttura commissariale e con tutte le regioni italiane abbiamo costruito un gioco di squadra che ci ha portato a raggiungere quell'obiettivo degli oltre 500 mila vaccini al giorno e quindi come è stato possibile superare il contenzioso superare le divisioni e operare per mettere in sicurezza la salute degli italiani ecco cura siamo chiamati ad affrontare l'emergenza economica facendo tesoro di questa opportunità che l'europa ci mette a disposizione un'opportunità che però non è a costo zero nel senso che non sono solo risorse da spendere è un nuovo modello di governance anche del paese e di realizzazione dei risultati se questo si farà e chiaro che il piano la valutazione d'impatto del piano prevede dei cambiamenti importanti un aumento del pil del 3,6 per cento nel 2026 un miglioramento anche dell'occupazione di 3,2 punti e gli investimenti previsti nel piano dovrebbero portare a miglioramenti marcati negli indicatori che misurano i divari regionali non fu passione che mi è anche l'occupazione cipani le quindi come dire è un banco di prova rispetto al quale non dobbiamo fallire e rispetto al quale ovviamente è chiaro che le regioni le province i comuni saranno e sono chiamati ad un protagonismo che però non deve significare campanilismo divisioni e conflitti nord sud ma una collaborazione vera e anche l'aspetto più critico della collera riferisca i poteri sostitutivi in realtà secondo me fotografa la la correttezza nell'impostazione perché per una volta non si premia chi blocca ma si premia o comunque si dà la possibilità di sostituire il decisore laddove il decisore non abbia un coraggio con la capacità di decidere e questa è una una responsabilità non solo per i livelli diciamo di governo regionali comunali ma anche per il livello centrale questo provochi sia un fatto estremamente nostro grazie poi torneremo sulla questione del rapporto con le regioni e di cosa e se è cambiato qualcosa nel rapporto con le regioni negli ultimi mesi che mi pare un tema decisivo anche per gli anni a venire per un paese che comunque come avete fatto capire bene entrambi per poter avere fino in fondo questi soldi dovrà cambiare professor giavazzi una domanda secca qual è la cosa che da consigliere di palazzo chigi che si occupa quotidianamente di queste cose qual è la cosa che qual è l'aspetto cruciale quale la riforma essenziale secondo lei agli occhi dell'europa e qual è il prossimo passo quello che approvato oggi il decreto sulle assunzioni è il prossimo passo decisivo in questo processo di riforma e cosa lo dicevo prima che più darsi almeno a me e l'elenco delle cose da fare come ho detto ci sono scadenze semestrali e da qui diciamo alla fine alla fine di luglio c'è forse le cose fatte c'è la legge annuale sulla concorrenza ripeto vedo me funziona cioè l'autorità antitrust ha mandato come tutti gli anni e l'elenco delle cose da fare ma il governo deve fare tutte le sceglie programmiamo da dovrà fare una legge sulla concorrenza alcune anzi molte di questi suggerimenti li ha inseriti nella rete semplificazioni altre verranno fatti e questa fatta entro la fine dell'anno poi c'è la riforma fiscale la riforma fiscale non è parte del piano però noi ci siamo è una riforma così di accompagnamento cioè sono impegnati a farla parallelamente al piano qui non è una delle riforme che può bloccare il flusso di finanziamenti però sono impegnati a farlo è il calendario è che il governo sulla base di due commissioni parlamentari che hanno lavorato dall'inizio della legislatura nella camera e uno al senato sulla riforma fiscale partendo dal punto di arrivo di quella commissione presenterà entro fine luglio quindi domani una legge delega comunque tra le giudico dei principi generali riforma fiscale e alla quale poi seguiranno poi entro la fine dell'anno ci sono tutte le riforme che hanno a che fare con la giustizia la giustizia tributaria la giustizia penale i provvedimenti di giustizia civile quindi però andare avanti ma dovete ci sono molte cose da fare poi all'interno delle semplificazioni molte cose specifiche per esempio si è discusso molto sugli sugli appalti sub sub appalti alcune cose vanno fatte quest'anno alcune l'anno prossimo vinciamo più pieni di singole misure che sono tutte importanti le 31 però più interessanti le il ritmo a cui vengono fatti voglio citare una perché sto me è cruciale è stata creata in realtà era stata creata dal governo precedente ma messa inventata da questo un'autorità presso il ministro delle infrastrutture che si chiama ansys che allo scopo di controllare tutte le infrastrutture strade autostrade e ferrovie perché è importante questo perché se uno si chiede qual è il motivo dei disastri che sono successi dal ponte morandi ad altri e vero che sono state le ovvie e responsabilizzate i concessionari però attualmente anche lo stato come concedente non ha controllato come avrebbe dovuto sono in altre parti della mia vita occupato del mose a venezia è vero che vi sono stati dei disastri fatti dalle imprese che lavoravano però sicuramente l'ufficio del ministero delle infrastrutture a venezia forse non ha fatto tutto quello che poteva fare per controllare ecco questa autorità lo scopo di controllare ma attenzione la cosa interessante che non è un'autorità di fiction dentro dei giuristi controllano la correttezza delle concessioni è un atleta in cui saranno 500 ingegneri adesso ne ha 300 ne assumerà intera gli altri giovani laureati in ingegneria queste persone vi devono andare andare in giro per l'italia e vedere se c'è un problema di botti con i to me lo diventano sanno la tecnologia di oggi che vuol dire mettere dai sensori e controllare se si muove questo è importante che se una è un secondo me è una cosa che consentirà ai cittadini c'è un po di tempo di essere più tranquilli quando giro per il paese che succede il pasticcio è una delle cose che fanno parte del capitolo strade autostrade ferrovie ministro gelmini il senso parlava siamo passati diciamo dal dal macro tema della gestione del recovery alla quella che definiva la messa a terra delle copri cioè la sua attuazione che è l'altro aspetto decisivo da un lato le riforme dall'altro dobbiamo essere capaci di spendere bene questi soldi le regioni non sono diciamo notoriamente degli enti particolarmente bravi a spendere in generale gli enti locali in generale delle regioni in particolare alcune regioni del sud che fanno sempre fatica come lo dicono i dati non è una mia opinione riescono sempre a spendere già ben prima del recovery molto meno di quello che i fondi europei mettono a disposizione allora io le volevo chiedere questo l'impressione che mi sono fatto io da osservatore da cittadino negli ultimi mesi e che le regioni sono molto brave nel chiedere nei mesi diciamo dell'uscita della pandemia si è notato molto sono molto precise nel chiedere ciò che vogliono ciò che rivogliono ottenere ad esempio il premier avrebbe voluto faccio un esempio le scuole superiori al 100 per cento da quando è stato decisa la riapertura delle scuole fino alla fine dell'anno le regioni si sono imposte tuo no non ce la facciamo non abbiamo i servizi pubblici adeguati non abbiamo abbastanza autobus per le strade quindi ci vuole ancora la data è si sono imposte hanno chiesto le riaperture più veloci in partiranno ottenute insomma l'impressione appunto e che le regioni hanno molto potere interdittivo nei confronti del governo pro tempore questo come precedente oserei dire con questo gli è andata meno bene che con quello precedente ma però a questo non corrisponde una responsabilità non c'è un'assunzione responsabilità come è noto le regioni italiane non hanno un autonomia fiscale non spendono soldi spendono risorse che lo stato gli concede non hanno un'autonomia impositiva come invece la riforma del federalismo fiscale ormai se ne è persa traccia ma è una riforma che attende di essere attuato da dieci anni era ministro giulio tremonti c'è una commissione per i fedelissmi fiscale che allora era guidata dal professor luca antonini allora non è arrivata forse l'ora su questo tema come diceva lei parafrasando lei diceva questa una grande occasione per fare quello che non abbiamo fatto negli ultimi anni ecco queste non sarebbe anche l'occasione per ridefinire il rapporto con le regioni non è il momento che le regioni si assumano un po di più le responsabilità del potere che di fatto esercita no io parto da una premessa nel senso che sicuramente la pandemia ha reso più esteso il ruolo dello stato e i poteri dello stato non poteva che essere così essendo la stagione eccezionale e chiaro che ha visto la necessità el urgenza di prendere decisioni anche molto incidenti sulla vita e sul quotidiano dei cittadini e questo ha però determinato in alcuni secondo me è un errore di prospettiva nel senso che dopo la qualità non è che noi siamo chiamati ad estendere o a confermare l'estensione dell'azione dello stato ma dobbiamo renderlo più efficiente quindi non possiamo dimenticarci principi che abbiamo sostenuto per anni a cominciare dal 35 di sussidiarietà e io su questo condivido anche le parole del governatore della banca d'italia che diceva un mio piano ampliare l'azione dello stato ma lo dobbiamo rendere vincente e allora la ratio del piano nazionale di riprese resilienza qui non è accrescere il molo della macchina pubblica ma avere un'amministrazione più efficiente per far correre la macchina delle imprese io non credo che per quanti a soluzioni possano arrivare con la riforma della pubblica amministrazione non sono nel governo nelle regioni nei comuni che devono creare occupazione ma sono le aziende se noi confondessimo la stagione della pandemia o immaginarsi ma la stagione successiva alla fine della pandemia con una stagione in cui confida allo stato aumentano e l'azione dello stato avrei qualche difficoltà ad appoggiare prof e quindi credo che negli investimenti in infrastrutture quelli per la digitalizzazione distinzione il lavoro sul capitale umano gli interventi sulla transizione ecologica devono servire ad aumentare le opportunità ea migliorare la capacità di fare impresa dell'italia e questo deve essere il nostro obiettivo quindi il ruolo delle regioni io credo che dipenda che una cornice regolatoria nazionale serva sempre e torno al caso dei vaccini e qua c'è stata una stagione nella quale sicuramente le regioni sono andate ciascuno per la propria strada ma questo perché accaduto perché le linee guida del governo pronte rispetto al sistema vaccinale erano linea che lasciavano ampissimi margini di manovra e quindi ciascuno ha deciso in maniera autonoma quando si è invece rafforzata la cornice regolatoria dello stato in materia di vaccinazione e si sono date delle indicazioni precise mi pare che le regioni abbiano fatto poi ovviamente rimangono delle felicità differenti ma nella sostanza i numeri complessivi sono cambiati quindi io credo che noi se poi doversi moggi dare una valutazione una riforma come quella del federalismo scala il che non è mai stata attuata faremo delle valutazioni campate per aria perché è vero che quella legge risale al 2009 ma è altrettanto vero che i provvedimenti attuativi non hanno in molti casi mai visto la luce e quindi io credo che prima di archiviare una impronta che ha visto anche un confronto referendario e con delle regioni che si sono espresse a favore di un di autonomia per un completamento del federalismo fiscale credo che privano avrebbe quantomeno attuarla quella riforma e quindi penso che oggi la bolla l'atteggiamento l'approccio che noi abbiamo avuto all'interno della governance tetti mrr non ha la pretesa di disegnare un sistema regolatorio differenza ma a costituzione invariata di creare le condizioni perché ciascuno eserciti proprio crollo e è indubitabile che l'articolo 117 ma anche 119 della costituzione 116 delineano un sistema delle autonomie dal quale se vogliamo attuare il pnr è nubile 26 dobbiamo come dire attuarla questa costituzione e dobbiamo partire da lì e quindi un patto di avere coinvolto nella cabina di regia le regioni e la conferenza delle regioni rimanda la volontà di evitare un contenzioso e delle impugnative che ci farebbero solo perdere un enorme quantità di tempo poi è chiaro che ciascuno risponderà del proprio operato e oggi è chiaro che ci sono regioni che hanno un grado di efficienza maggiore che regioni che vanno più in difficoltà rispetto agli obiettivi ma francamente non da questa l'urgenza di attuare il piano nazionale e di mettere a terra le risorse e le riforme non si riesce dividendosi o dando le pagelle alle regioni il nostro compito è quello di favorire una leale collaborazione e credo che anche in tema dell'autonomia io l'ho detto anche in durante l'audizione alla camera in commissione nella vita nerale sulle questioni regionali anche sul federalismo fiscale trovo che non si debba ricominciare da capo ogni volta che cambia un governo è stato fatto un lavoro che inquadra i principi a cui uniformare l'autonomia e le diverse intese con le regioni credo che dobbiamo partire da lì attuando i costi standard e fabbisogni standard i livelli essenziali di prestazione e di assistenza laddove non sono stati definiti da un lato e dall'altro procedendo con la perequazione nel l'ultimo provvedimento che abbiamo approvato e gli stan che c'è un articolo che riguarda la perequazione infrastrutturale ecco io credo che vogliamo garantire parità di diritti e di opportunità ai cittadini e quindi il tema della perequazione va affrontato e lo deve digerire il nord così come la questione di una trasparenza che è legata al costo standard al famoso posto della siringa si diceva tempo fa eco deve essere digerito dal sud e insieme dobbiamo dentro un sistema di coesione nazionale provare a far correre l'italia perché il compito nel piano non è assist meramente assistere assistenzialistico di coesione ma è anche di crescita e di sviluppo quindi questi nodi che sono rimasti irrisolti per troppo tempo abbiamo il compito di farli progredire verso delle soluzioni e mi pare che i diciamola la maggioranza ampia dovrebbe aiutarci in questa in questa direzione senza dibattiti ideologici senza compiti istituzionali che ripeto fanno solo perdere tempo e opportunità ma insomma partire dal tema della sussidiarietà del federalismo fiscale dell'autonomia coniugata con la collisione con il rilancio del mezzogiorno con la perequazione credo che sia l'unico modo per affrontare la e per designa disegnare l'italia dei prossimi professor giavazzi so che non è una materia diciamo è una materia più per il ministro che per lei però le vorrei chiedere un parere su questo parlo sempre da osservatore ad esempio su questa vicenda il rapporto con le regioni adesso ministro gelmini ha affrontato il tema che è molto importante ma forse più di medio termine che ha a che fare con anche l'assetto istituzionale tra stato e regioni ma io guardo delle cose molto concretamente o vi ho visto accadere in questi in questi mesi all'inizio della campagna vaccinale si è aperto ad esempio si è discusso a livello di governo sull'opportunità di costituire una anagrafe vaccinale unica perché questo avrebbe potuto consentire ad esempio quest'estate di gestire le vaccinazioni in un modo diverso cioè potendosi spostare tranquillamente regione all'altra senza che chi si spostasse da un confine all'altro in una regione diventasse un signor nessuno perché naturalmente se ciascuno esce dalla propria regione in questa fase ed è fra la prima e la seconda dose la regione vicina non è in grado di sapere se sono meno vaccinato all'inizio le regioni hanno fatto resistenza all'ipotesi di avere un anagrafe unica e poi quando si sono accorti arrivata l'estate si sono accorti che sarebbe sta forse anche un'opportunità per alcuni di loro sono ripensato neto 9 dovremmo abbiamo dovuto farlo all'anagrafe vaccinare penso ed è una storia molto simile alla questione delle politiche attive del lavoro altro grande tema sul quale immagino questo governo si dovrà misurare in fretta come è noto ciascuna regione alla sua banca dati degli occupati disoccupati e quindi le regioni da una regione all'altra non sia in grado non siamo mobilità spesso anche nella domande offerti lavoro spesso perché gli enti gli organi che si occupano dei cosiddetti centri per l'impiego non hanno i propri dati e li ritengono generosamente costine propri confini fra le misure che ci sono nel decreto che state approvando oggi c'è ad esempio l'istituzione di un'anagrafe mi pare ci siano ipotesi di costituzione di una banca dati unica che permetta di gestire al meglio le nuove assunzioni del recovery ecco la domanda che mi faccio è questa l'impressione che al netto del progetto di medio termine che si spera si attuerà appunto di ridefinizione di questi rapporti ci sono dei passi avanti che si possono fare rapidamente nella collaborazione fra stato e regioni perché ripeto io ho l'impressione che durante la pandemia e questo sarà un tema decisivo nell'attuazione recovery ci sia ancora un grande equivoco nel rapporto fra stato e regioni le regioni chiedono e non danno lo stato chiede e spesso non riesce a ottenere mi sbaglio rispondo con un esempio concreto che fosse il modo migliore che riguarda la tessera sanitaria cioè il documento che contiene tutto dovrebbe contenere più di dati istat i sanitari dei cittadini ovviamente ogni regione ha il suo sistema e molte regioni ritengono di avere un sistema ottimo e che non ha nessuna intenzione di cambiarlo in realtà quello che sta facendo il ministro colao chi gestisce una parte circa il 30 per cento di tutto il piano è quello di mettere tutti i dati sanitari del cloud e far sì che ciascun cittadino abbia la sua tessera sanitaria ma non solo la tessera col numero con tutti i suoi esami nei club così si sposta nella rete dall'altra può suoi dati lo seguono chiaramente bisogna fare un salto di qualità perché all'inizio se uno dice uso scuso il sistema dell'emilia romagna o quello del piemonte ovviamente ciascuno pensa che sia migliore se uno con salto di qualità e di cd cancelliamo tutti andiamo sul cloud che quello che sto facendo ovviamente nessuno per questo appunto questo salto di qualità che secondo me consente di risolvere molte delle difficoltà che ci sono state finora risposto sì direi di sì quindi mi pare che sia ottimista ci si può andare per la politica dei piccoli passi può essere la strada migliore in questo caso le facciamo ne so risponde una cosa che non mi ha chiesto una per dare un esempio per quanto riguarda i sedicenti decidendo anche oggi cioè i concorsi pubblici il fatto di la pandemia ci ha aiutato perché la pandemia ci ha fatto capire che i concorsi ci vuole una volta una modalità a distanza il mega concorsi elargisce che si passiamo una volta dal meglio si possa fare questa proprietà a distanza la cui necessità è nata i mesi della pandemia adesso viene adottata come come come regola e l'idea del ministro brunetta è quella dei cento giorni c'è un concorso si svolge in 100 giorni tra quando si presenta le domande e quando c'è la graduatoria finale sui concorsi fatti parte con prove a distanza digitali e alla fine come anche la prova a lavorare qui con sufficienti garanzie funzionano beh stanno funzionando il concorso per il sud che il primo concorso di questo nuovo tipo per 2.800 posti nelle amministrazioni del mezzogiorno è stato lanciato qualche settimana fa 100 giorni sono solo una settimana avanti rispetto alla tabella di segnerà sicuramente in 100 donne altra cosa che consente questo il governo ha deciso di usare questo sistema di concorsi per le assunzioni nella nella scuola si è cercato di limitare ovviamente non è che poi cancellando completamente ma di limitare il ricorso docenti cosiddetti precari e fare delle vere assunzioni e si è cominciato da un settore quello della matematica della fisica perché è una materia chiaramente importante al primo settembre di quest'anno mancano nel ciclo scolastico delle elementari al diploma 4.500 insegnanti perché alcuni mali in pensione altri sono spostati mancano quasi 1500 di maternità materie come stan matematica e fisica allora per far si è lanciato un concorso per un po di più credo 5.000 posti perché poi con tutti non tutti accettano e con questo sistema di concorsi dei 100 giorni è auspicabile ma io credo che l'esempio concorso per dovuto far vedere che questi 4500 saranno in aula il il primo settembre questo è un grande passo perché finora col sistema dei dei precari non a parte che questo non era possibile per chi è andato a vedere quanti nelle classifiche dei precari ce n'erano che potevano insegnare matematica e fisica e ce n'erano 123 ovviamente uno che è laureata in matematica fisica dello stadio aspettare sola lavoro abbastanza rapidamente qui con 123 comunque non si riempivano 4.500 posti con questo concorso se tutto va bene di pezzo alcun così per il sud e residente a direzione libertà in un senso di come ci sono dei cambiamenti che già avendo degli effetti che io spero i cittadini possano vedere pro pochi mesi grazie purtroppo il tempo è a dir poco tiranno il ministro ha chieste richiudere i venti non rimane tempo nemmeno per le domande che ne faccio una molto rapida perché deve andare in dossier i ministri secca molto veloce questo governo il governo draghi governo di larghe intese e lei ottimista andrà avanti fino alla fine di questa legislatura pensa che ci arriverà o invece diciamola la scadenza delle elezioni del capo dello stato la prossima primavera potrebbe essere un momento diciamo complicato da gestire per la nota ipotesi che mario draghi posso andare al quirinale dei cosa auspica e cosa pensa che accadrà questa domanda me l'hanno rivolta molte volte ho sempre risposto con due riflessioni la prima che proprio delicato e non è sicuramente il momento per parlare che presidente della repubblica credo al tempo stesso che governi non abbiano una scadenza e che al momento noi dobbiamo rimanere concentrati molti canali su politiche ma sul portare il paese fuori dall'emergenza sanitaria ed economica dobbiamo rimanere concentrati su questa operatività che riguarda la vita degli italiani è un po ha risposto allora la ringrazio so che deve andare deve andare l'aspettano a palazzo chigi grazie anche francesco giavazzi grande errore grazie ancora appresso e grazie anche da parte mia è avanti per chi è qui segue anche gli altri appuntamenti oggi ce ne sono tantissime feste dell'economia di trento grazie
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