Quale strategia per l’economia dello spazio italiana
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Quale strategia per l’economia dello spazio italiana
e di buongiorno benvenuti al feste dell'economia benvenuti a questo dibattito sulle strategie per l'economia italiana nello spazio un evento organizzato in collaborazione con confindustria trento è un dibattito che potrebbe sembrarci lunare ma tutto molto facile ma è danatamente terrestre e noi quando parliamo di spazio di economia pensiamo ai colossi e pensiamo all'america in realtà una cosa che ho scoperto grazie a confindustria preparando questo evento l'ottanta per cento dell'economia spesa economy è garantita da piccole e medie imprese e poi vedremo come non voglio rubare spazio dico solo che l'economia dello spazio è importante dal punto di vista economico sia perché alimenta la ricerca che poi ha ricaduto in moltissimi campi e sia purtroppo adesso perché nonostante il personaggio Nespoli abbia vissuto periodi felici di grande collaborazione nello spazio si giocherà una delle partite della sicurezza mondiale nel futuro e non è già parlando di armi nucleari da fare esplodere nello spazio per distruggere i satelliti pensate se si spengono i satelliti noi non riusciamo a andare più ormai come siamo ridotti dall'attaio perché senza gps non andiamo da nessuna parte quindi l'economia dello spazio è importante su tutti i fonti e ne parleranno con noi la professoressa Elena Griffoni-Winders che ha lavorato all'Agenzia Spaziale Europea è stato quasi un anno nello spazio Roberto Battiston dell'Università di Trento che però è stato a lungo presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana e soprattutto è un infaticabile motore sostenitore della Space Economy che è un'autorità di un'autoritàafullah al- sente se spesa molto dopo vedremo perché infine ma per dovere di ospitalità l'ingegnere Alfredohesין di CONF Industria che ha la delega della transizione digitale e della innovazione technological ragazzini, era un ricercatore di FBK e IHRST, allora si chiamava solo IHRST, e faceva sensori e mi ricordo che proprio all'inizio che IHRST voleva dimostrare che non era solo teoria, mi presentarono questo giovane ingegnere che faceva questa azienda. Io credevo e non credevo, così, sono in 2-3, andranno un po' avanti di auguro, buona fortuna con i sensori. Bene, adesso Opto-I, così si chiama l'azienda, è un'azienda che produce microchip, sensori microelettronici, silicio, sistemi elettronici di misura, è un'industria in continua espansione, ha un'ottantina di dipendenti, il futuro ci riserva altro, ne sono sicuro, ma il segreto professionale non si viola mai, e tra l'altro fondatore e presidente di Industrio Vencio, che è un acceleratore di startup industriale high tech. A lui chiedo innanzitutto di spiegarci, scusate non ho detto una cosa, che ha cominciato facendo i microsensori per l'industria e adesso li fa anche per lo spazio. La cosa che mi piace sempre raccontare anche in altre situazioni è che i suoi microsensori, o banalizzo sempre un po', servono sia per raddrizzare le etichette delle bottiglie di spumante di una nota cantina di Trento, sia per orientarsi e per controllare nello spazio che tutto vada bene. Ecco questo per darvi l'idea di cos'è l'economia del spaziale, non è una cosa solo lunare, è anche appunto molto terrestre. Ingegna Maglione. Grazie Enrico, grazie dell'introduzione. Innanzitutto buongiorno a tutti, ci tengo a partire con un saluto da parte di Confindustria Trento come ospiti e organizzatori di questo evento, da parte del consiglio direttivo di Confindustria Trento, ma anche di tutta la struttura, abbiamo qui presenti in sala il direttore Roberto Busato, il vicedirettore Alessandro Santini e tutta la struttura di Confindustria che con grande impegno e capacità ha organizzato questo evento ed altri nell'ambito del Festival dell'Economia. Io su l'incarico di Enrico partirei da raccontarvi in estrema sintesi qualche numero che rappresenta sostanzialmente l'importanza dell'economia spaziale anche in Italia. Abbiamo riassunto in due slide velocissime dei parametri che vi danno l'idea di quanto in Italia si è importante il settore aereo spaziale e le ricadute di queste attività. In questa prima slide che forse da distanza non si vede nel dettaglio vengono rappresentati gli impegni dei paesi più progrediti al mondo in termini di investimento percentuale del proprio PIL prodotto interno lordo rispetto all'aereo spaziale. Come noto il paese che investe di più sono gli Stati Uniti con circa il 0,25% del proprio PIL, tenete presente che in termini relativi sembrano numeri molto piccoli ma se li confrontiamo col prodotto interno lordo degli Stati Uniti che è di circa 27 mila miliardi di dollari stiamo parlando di investimenti dell'ordine dei 67 70 miliardi di dollari all'anno. Seguono paesi come la Francia, Luxemburgo e la Cina e l'Italia è al settimo posto. Al settimo posto anche perché in questa slide in questa rappresentazione mancano i numeri della Russia, non sono presenti, la Russia apparirebbe al secondo posto l'anno scorso dati aggiornati al 2022 si parla di circa uno 0,15% del prodotto interno lordo. Questo è per dare un po' una dimensione dell'importanza di quest'area e della bravura e del riconoscimento dell'Italia in questo settore. Il tutto si traduce in circa 1,4 o meglio 1400 miliardi di euro di investimento pubblico nel settore spazio che corrisponde appunto allo 0,0 69% del PI. Andando alla seconda slide vedete qualche altro dato sintetico, innanzitutto l'investimento nell'aerospazio nel nostro Paese come in tutti gli altri Paesi in continuamento. In continuamento negli ultimi 6-7 anni siamo passati da circa 800 a circa 1200 abbiamo visto prima 1300 miliardi di investimento pubblico. I numeri più interessanti sono quelli che seguono sotto il settore faricavi di core business di attività pure aero spaziali di 2,5 miliardi di euro, ancora più interessante vedere che gli investimenti totali nel settore aero spazio sono di circa 4,6 miliardi di euro. Negli ultimi anni agli investimenti governativi si sono aggiunti anche gli investimenti del PNRR molto importanti e questo ha portato l'investimento a cifre ancora più importanti. Interessante vedere rappresentando io le aziende e sapendo che l'Italia è un Paese di tantissime piccole e medie imprese vedere come negli ultimi anni siano aumentate tantissimo le aziende che si interessano di aerospace. L'ultima stima da oltre 400 aziende in Italia interessate dall'aero space in realtà è una sottostima e almeno 250 lo fanno di core business, cioè l'attività principale è quella aero spaziale. E chiudo questa veloce carrellata facendo vedere che praticamente siamo i primi posti in tutti i parametri più importanti. Siamo i primi posti per quanto riguarda il secondo posto per la precisione degli investimenti in ricerca e sviluppo, siamo esportatori, siamo molto riconosciuti all'estero quindi al quarto posto come esportatori di tecnologie aero spaziali, siamo anche al terzo posto, questo è molto interessante, nel parametro RTA. Il parametro RTA è un indice di quanto l'investimento in tecnologie aero spaziali abbia ricaduto per la propria azienda sulle altre applicazioni terrestre. Se ci sarà tempo in un secondo giro vi racconterò qualcosa in più di Optoy. E ultimo, parametro interessante, oltre a sviluppare tanta tecnologia aero spaziale siamo anche al quinto posto per i brevetti, quindi siamo anche in grado di sviluppare e siamo anche in grado di tutelare queste nostre innovazioni. Io per ora mi fermerei qui magari Enrico e poi per un secondo giro da maggiori dettagli. Grazie a te Mario, come avete capito oltre alle cose che ho detto prima, è anche membro del direttivo di Confindustria con la Delegation per la Transizione Digitale. Allora, capito che ci sono tante aziende che lavorano, io vorrei capire cosa ci fa un uomo nello spazio. Ovviamente lo chiedo a Paolo Nespoli, astronauta dell'Agenzia Spaziale dove è stato inizialmente il Militare di leva, ufficiale dell'esercito, è stato anche in Libano col contingente italiano e alla fine della missione, questo è interessante per capire come la vita poi prende strani percorso, alla fine della missione decide di andare a New York, si lavora in Ingegneria al Politecnico di New York e poi ottiene anche un Master in scienze nero nautica e astronautica. Nel 1998 è selezionato come astronauta dell'Agenzia Spaziale italiana, viene inglobato nel corpo astronautico europeo dell'Agenzia Spaziale Europea e distaccato al centro NASA di Houston. Il primo volo nello spazio suo è del 2007, poi c'è tornato nel 2010-2011 e di nuovo nel 2017. Complessivamente ha passato quasi un anno 313 giorni nello spazio. Adesso ha lasciato il servizio attivo, non da tantissimo nel 2018, ha una sua società di consulenza, insegna tra l'altro Politecnico di Milano, però ha rimesso i piedi in terra abbastanza stabilmente. La cosa che mi piace dell'ingegnero Nespoli è che l'altro giorno parlando con lui mi ha detto, ma non so ma è il classico understatement delle persone vere, ha detto no ma guarda che io sono un metallo meccanico dello spazio. Allora mi ha già aperto, mi ha acceso una lampadina nel senso che io come penso molti di voi vedo quelle persone che stanno lassù che sono impegnate a misurarsi, a allungarsi, a restringere, a farsi prelievi del sangue, a fare tutte le analisi, a vedere come si mangia, se quello che mangia va bene e non ho pensato che in realtà sono anche dei metallo meccanici perché qualcuno quella stazione l'ha costruita, qualcuno quella stazione la ripara, quindi non è un caso che sia poi un ingegnere che è andato sulla luna. Allora cosa fate nella stazione? Sì, naturalmente quando parliamo di spazio in questo caso parliamo di volo umano nello spazio, siamo in orbita bassaterrestre, adesso non siamo lontanissimi dalla terra, la luna è un pochettino più lontana, noi ci siamo piondati dagli anni 70, ora ritorneremo e andremo avanti in questa esplorazione. Io spero che riusciremo a trovare un altro pianeta o altri pianeti, spero che li tratteremo un pochettino meglio di come stiamo trattando questa terra. Va bene, comunque va bene. Di fatto quando sei sulla Stazione Spazio Internazionale, quando io dico che sono un metallo meccanico non è tanto perché faccio lavoro meccanico, è perché la gente mi guarda e mi dice Nespoli, grande scienziato e io rispondo, grande non lo so, alto sì, grande non lo so, è scienziato, di fatto aggiusto quella che si spacca, facciamo un'uttenzione, sì facciamo gli esperimenti, ma non sono io che penso a che esperimenti fare, al massimo io sono addestrato per eseguire le procedure e ottenere risultati che gli scienziati vogliono, quindi il mio compito è quello di produrre risultati e cercare di produrli nel modo corretto, in modo che siano vari di sennò che i risultati sono se non do le cose corrette. Quindi sei impegnato sulla stazione a far funzionare questi esperimenti per produrre questi risultati ma allo stesso tempo la stazione è una casa laboratorio, anzi è laboratorio primo perché la NASA l'ha costruita come laboratorio e poi ha anche detto ma devono viverci questi qua, non è che alla sera uno dice vado a casa e quindi quasi per sbaglio hanno anche deciso che poi devi anche vivere e hanno fatto qualcosina per farti vivere decentemente, tra virgolette, ma è una vita un po' spartana perché di fatto il focus è sull'attività di scienza, fare gli esperimenti scientifici per il quale occorre, che ne so, giustare il gabinetto, mettere a posto il sistema di mantenimento della vita, cioè ci sono tutta una serie di cose che ti permettono poi di poter fare l'attività per cui vai nello spazio e quindi quando dico metalmeccanico spaziale mi riferisco al fatto che segui una pianificazione che qualcun altro fa, tu non hai molta scelta, segui queste cose e va bene così. Devo dire che quando un astronauta va nello spazio non ha la possibilità di scegliere cosa fare, non solo diventi una specie di tutto fare, io sono ingegnerello spaziale ma a un certo punto la NASA ha detto ci abbiamo bisogno di uno pseudo medico sulla stazione, quindi Nespoli vai all'ospedale non perché se, ma per fare questo corso medico, io ero tutto che bello, che bello, che bello, solo che mi sono trovato in sala operatoria con un paziente lì, giorno dopo in camera mortuaria con un cadavere, cioè sono delle cose che magari per un medico sono normali ma per un ingegnere no, così come sia un medico gli dici c'è da aggiustare il gabinetto ti guarda un po' strano eppure devi aggiustare il gabinetto, cioè vuol dire avere a che fare con le valvole, con tutte le cose meccaniche. Quindi questo tutto fare è veramente interessante, questo saper fare 360 gradi è complesso, ma di fatto la stazione serve per utilizzare le caratteristiche che si trovano sulla stazione che non ci sono sulla terra e non è che ti mancano delle cose, è che il fatto che mancano delle cose ti permette o ci permette di vedere tutte quelle cose che sulla terra non riusciamo a vedere perché la gravità è un elefante, ma a me l'elefante mi interessa ma voglio vedere le formichine, ma se c'ho stellefante davanti forse è meglio che lo butto via e da quello che è successo sulla stazione, butti via l'elefante e vedi che ne so, la zanzarina che tu stai andando in macchina in una autostrada a 100 km per orari, ti sbatte addosso una zanzara, ti ha fatto qualcosa? Se fossimo un fisico come il professor Battistone probabilmente lo direbbe certo, ha una massa e veneva in una certa direzione, tu hai una massa vai in un'altra direzione dovresti metterti lì e farti i conti, sì potresti farlo, salterebbe fuori che la zanzarina ti ha rallentato di 0,00 km all'ora, praticamente niente, quindi le ignoriamo, ma di fatto quello che succede nello spazio, queste piccole cose che qui è difficile vedere, difficile qualificare improvvisamente appaiono, tu le puoi capire, le puoi studiare, puoi cercare di capire come utilizzarle per fare delle cose che altrimenti non riusciresti a fare ed è una cosa molto importante e per cui facciamo ricerca, cerchi di trovare cose, cerchi di capire cose, noi aiutiamo gli scienziati o i pazzi scatenati che sulla terra tirano fuori questi esperimenti perché ogni tanto uno dice ma che sei inventato sta roba? Eppure poi servono queste cose perché alla fine l'obiettivo della stazione è quello di allargare la nostra conoscenza e permettersi di vivere meglio sulla terra. L'ultima cosa che è già stata accennata è la stazione spaziale internazionale, vuol dire che ci sono rappresentanti di tutte le nazioni che sulla terra non sono poi tanto amici, ci sono russi, americani, europei, giapponesi, canadesi eppure nello spazio lavoriamo come razza umana e va bene, non c'è nessun problema, la nostra bandiera che abbiamo e che è importante di fatto quando sei fuori dal mondo tu sei rappresentato della razza umana, non sei più americano, russo, quello che è ed è una cosa molto bella, dovremmo imparare da questa cosa. Ecco ho letto recentemente un'intervista all'ex presidente, no l'attuale presidente della NASA mi pare che è un ex astronauta e diceva da lassù due cose si vedono, prima che non ci sono confine che siamo tutti esseri umani secondo che la terra è piccola e fragile e già allora si vedevano i guasti ambientali, si vedeva la deforestation della mazzone eccetera. Credo che uno degli insegnamenti importanti che ci vende la sua esperienza da quello che ci ha raccontato è anche l'importanza della multidisciplinarità, cioè noi oggi siamo sempre più abituati a indirizzarti alla iperspecializzazione, quello che stai lassù ci insegna e che a volte è utile, io continuo a preferire farmi curare da un medico, però è utile che un ingegnere alla bisogna sappia anche curare una ferita. Letto questo è bello quando facevo il corso all'ospedale c'erano i medici e c'erano i pazienti e i medici dicono c'è un astronauta che vuole fare addestramento, lei consente? Ah che bello un astronauta che mi cura, io gli dico no, didi no, invece si, si, curiamo. Devo dire che è generale, c'è un fascino per gli astronauti che pensiamo che possono tutto e quindi non mi stupisco di questo. Professor Bartistone è nato a Trento e credo anche laureato all'inizio a Trento ma poi ha fatto, no, all'anomale di Pisa scusi, ha insegnato a Trento adesso, ha onorato all'anomale di Pisa, ha dottorato all'università di Parigi ed è ordinario di fisica sperimentale all'università di Trento attualmente, ma è una persona, posso dire un professore, un accademico strano perché all'attività di ricerca ha sempre affiancato quella di divulgazione scientifica ma anche quella pratica, generalmente ricercatori volano nel dippelo uranio, non so se sia corretto il modo di dire, ma volano nello spazio e non si cura, anzi sono un po' infastiditi che qualcuno gli dica ma con questa cosa che se può fare, no io penso, ha fatto oltre a 460 articoli pubblicati su riviste internazionali, fuori ci sono alcuni sui libri insieme ad altri, quindi ha sempre fatto ricerca e divulgazione e insieme a Premio Nobel Samuel Ting ha coordinato la realizzazione dell'esperimento per la ricerca dell'antimateria installato sulla stazione spaziale internazionale, ha collaborato alla realizzazione delle satellite italo-cinese per lo studio dei fenomeni sismici, non so se ci sia ancora una collaborazione con la Cina, sì c'è ancora, ecco che è interessante e noi lo conoscevamo, siamo di taglia il mondo, li ha detto il luogo e lo conoscevano anche prima, lo conosco per il suo impegno per 4 anni da 2014 a 2018 come Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana e ha sempre impegnato sul tema dell'economia e dello spazio e sulla partnership pubblico-privato, allora lei ha proposto e sostenuto lo sviluppo del primo fondo pubblico-privato di investimenti italiani destinati allo spazio, di tipo Venture e tante altre cose e credo ancora delegato per il Parlamento Europeo nel Consiglio dell'Agenzia per programmi spaziali dell'Unione Europea, qual è la situazione italiana e visto che talvolta passa per Trento, visto che ancora a 230, comunque la realtà locale la conosce, quindi qual è la situazione nazionale, globale e Trentina? Come abbiamo visto all'inizio di quei grafici, quei grafici importanti per ribadirlo sono i rapporti rispetto al Pil, il Lussemburgo che è un paese molto piccolo ha un rapporto con il Pil molto grande e si piazza, è una curiosità, invece è importante ricordare che l'Italia che è un Pil importante si colloca al 6°, al 7° posto, 2°, quindi è un paese di Italia che ha una tradizione di lunga data, ricordiamoci sempre che è da Malindi che è importante non per i bilioneeri ma perché abbiamo lanciato quasi una trentina di razzi di lanciatori con dei satelliti negli anni 60-70, quindi Balindi è nata per la scienza spaziale, poi c'è stato il bilioneer, ma un dettaglio, la cosa importante è quello che è venuto fuori prima, l'Italia è stato il terzo paese dopo l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti a mettere in orbita in modo autonomo con un'aiuto importante americano ma in modo autonomo con il generale Broglio satelliti scientifici nello spazio, quindi viene dal molto lontano alla nostra storia, siamo fondatori dell'ESA in Europa, l'ASI in Italia e quindi tutti gli strumenti a fronte anche di un'industria che nello spazio in Italia è un'industria importante, sono migliaia, saranno 6-7 mila addetti attualmente con alcuni player importanti, grandi ma anche svariati player piccoli e torniamo al discorso della piccola e media industria. Su questo punto fatemi fare la seguente riflessione, che vuol dire andare in un ambiente che sfida, perché le leggi della fisica riconosciamo ma è tutto molto complicato, per andare ci occorre un razzo, un razzo è una sorta di petardo gigantesco su cui si sta seduti oppure i satelliti vengono lanciati con tutti i rischi del caso, deve funzionare perfettamente per poter raggiungere l'orbita, poi in orbita non c'è atmosfera, zero pressione, temperature altissime e bassissime, micro meteoriti, sono tantissime difficoltà per cui occorre fare le cose di altissima qualità, non si può più intervenire per riparare, quindi fra le varie aspette di uno spazio è che richiede una qualità di prodotto ausenti, diventa riferimento per gli altri settori, per cui c'è una considerazione di carattere generale, se uno ha un'industria che fa bene certi prodotti e gli garantisce di qualità alta, la possibilità di entrare in questo giro di attività spaziale, areo spaziale perché gli aerei hanno caratteristiche simili, ma spaziale che è ancora più sfidante è molto alta. Vi do due esempi specifici, voi conoscete di ditta fagioli, traslochi italiana, ve lo sapete che Elon Musk sta costruendo i suoi superrazi, movimentando le componenti alte magari 50 metri con le gru fagioli? Perché? Sulle elenco telefonico hanno cercato una ditta che sape movimentare l'impossibile e hanno trovato che in Italia c'è una ditta che poi non è molto nazionale probabilmente, ma che sa fare queste cose e è piena di gru, piccole e medie grandi nei cantieri in cui si lavora allo spazio del futuro. Al Cantara vi dice niente, a Narni noi produciamo questi tessuti avanzati delle formule delle macchine di alta gamma, bene all'interno delle capsule di Elon Musk usano rivestimenti di alta gamma e l'Anca Altara è uno di questi, quindi sorprendentemente due cose molto italiane che rimbalzano in un contesto internazionale perché? Perché sfogliando elenco telefonico, sfogliando Google di una galla che certe eccellenze, certe competenze sono nel nostro Paese. Questa è un po' una base della Space Economist per fare le cose bene, ecco perché l'Italia che in molti settori anche con realtà di piccola dimensione ha un'abitudine a lusso, alla qualità, alla fidabilità di alto livello, può giocarsi una partita in alcuni settori molto significativi. La Space Economist è qualcosa che è esistita anche prima degli ultimo decenni, gli ultimo vent'enni, ciascuno di noi ha le parabole sui balconi, queste parabole guardano a satelliti in geostazionario che mandano i dati televisivi per le varie canali televisivi, quello è Space Economy, si paga spesso e volete un affitto. La Space Economy ha in tasca un telefono che vi permette di andare nel traffico con il GPS, ora con Galileo, la rete europea di guida satellitare che ci permette ormai di muoverci nel traffico quotidianamente, quello è spazio e potremmo continuare così, ma negli ultimi 10-15 anni si è aggiunta una dimensione ulteriore che è la seguente, andare nello spazio per guardare la terra in modo sistematico e preciso e quotidiano, quindi osservazione della terra, fornire dati sulle cose come si muovono, dove sono l'agricoltura, le macchine, il traffico, il mare, la meteorologia raffinata e secondo la grande novità che sta avendo a Gallo adesso con la grande rete Starlink di Elon Musk un'altra volta ma anche altre reti che stanno venendo costruite diventerà possibile ormai siamo alle porte della grande rivoluzione telecomunicare con i cellulari di nuova generazione ma che sono simili a quelle che avete in tasca direttamente da in mezzo al deserto, in mezzo al mare oppure usciti da Trento nella valle in cui non si prende mai la linea perché succede tutti quanti noi questo tipo di fenomeno usando i satelliti nello spazio, questi sono esempi piccoli, grandi, grandi di spese e comune immaginatevi un mondo in cui i satelliti parlano col telefono ma non quello pesante una volta, diciamo telesatellitari quello cellulare che abbiamo in tasca cambia moltissime cose. L'Italia in questo senso come è messa? Intanto in Italia abbiamo sempre pensato a un pezzo dell'Europa e la domanda vera poi magari Elena ne parlerà è come siamo inseriti noi nel contesto europeo, il contesto europeo la conclusione del ragionamento è frammentato ma anche una guida politica abbiamo due agenzie al posto di una e quindi facciamo fatica a stare dietro a sistemi monolitici come quello americano, quello sovietico, quello cinese, quello indiano che stanno operando in un modo estremamente più diretto e efficace chiaramente in un contesto in cui è possibile governare i processi con molta maggiore efficacia. Tutto questo abbiamo dei numeri e i numeri si vedono anche su investimenti che sono cresciuti in modo importante e se vogliamo far scendere questo ragionamento in un contesto come quello Trentino, Trentino ha piccole medie industrie in modo significativo nemmeno una 25-30 che hanno aspetti che toccano lo spazio, alcuni come quella che ha citato prima Maglione direttamente fa pezzi per lo spazio, altre possono avvicinarsi o hanno degli strumenti magari digitali per fare cose che riguardano lo spazio. Probabilmente in questi casi occorre essere collegati a rete con sistemi più grandi, tutte le regioni in Italia o quasi tutto, una buona parte che vogliono fare attività spaziali hanno fatto dei distretti in cui si coordinano assieme le industrie che vogliono entrare in questo tipo di settore e probabilmente un'idea come questa potrebbe aiutare anche il Trentino a fare quel salto di organizzazione più che di qualità, la qualità poi viene dietro. Sappiate che però come ambiente ci sono molte condizioni utili, noi come università abbiamo un'enorme tradizione nello spazio, abbiamo AMS stato rivolato prima da Paolo che opera nello spazio ormai da quasi 12 anni con i chip del Fondazione Bruno Kessler a bordo quindi per dire che a me le cose hanno anche un collegamento forte, ricerca pura con tecnologie applicate, siamo su l'ISA, questo grande interferometro che andrà a misurare le onde gravitazionali, c'è Giuys, una delle missioni più importanti per dell'ESA per esplorare Giove e Saturno, sono tutte missioni importantissime che hanno la caratteristica di avere la responsabilità scientifica proprio all'università di Trento, quindi abbiamo una rete di competenze straordinarie che è data da parecchi anni e sta crescendo anche con una componente di ingegneria e di attività ulteriori, abbiamo un partenariato a livello nazionale che aveva una sede qua a Trento e via dicendo, quindi c'è un sistema che può organizzarsi e può presentare le sue eccellenze anche nel contesto della spesa economica, però occorre fare massa, massa critica, coordinarsi, lo spazio richiede in ogni caso anche per i piccoli un'accellenza di qualità e una capacità di fare rete. Grazie, io sono Bartistone, avete visto quanto è chiaro, devo dire che un po' di esperienza a trovare, io tra l'altro devo dire che la fisica non l'ho mai capita, anche lei, si, grande discussione con mio cugino, dice semplicissima, io, quindi trovare un fisico che mi fa capire tutto per me è una cosa che mi fa sentire meno sciocco. Magari torneremo su questo discorso del collegamento del distretto perché appunto ci sono delle regioni dove questo è nato, io ho scoperto per esempio che la Campania è una regione, non direbbe mai con i nostri pregiudizi, la Campania è una regione che nel campo dell'aerospazio è tra le top in Italia. La processazione è una Griffoni-Wintersch, che io ringrazio in maniera particolare ma non per galanteria perché stamattina all'alba era ad Amsterdam e noi, un protettivo le aveva detto, no, no, io ho detto che vengo, vengo, lei è venuta e quindi grazie perché e ci fa piacere averla perché non solo per il viaggio perché è un'autorità nel settore, adesso è docente di politica dello spazio alla scuola di eccellenza Postgredueta il Sassoscience Institute, ma ha avuto una lunghissima carriera tecnica e politica in ambito spaziale proprio presso l'Agenzia Spaziale Europea dove fino al 2022, se non aderate, è stato al capo di gabinetto del direttore generale e ha ricoperto anche il ruolo di direttore, direttrice, direttrice dell'ufficio spazio alla presidenza del Consiglio Italiano fino all'anno scorso. Ecco, proprio queste sue esperienze in ambito istituzionale mi portano a chiederle cosa possono fare le istituzioni. Allora qui e lì abbiamo sentito parlare che è importante la collaborazione pubblico-privato, però è importante un ruolo del pubblico di che tipo e se posso poi, lei può fare a meno di cogliere questa mia puntura di spillo. Io credo, ho sempre detto nel privato, siamo ospiti anche di Confindustria e credo che il privato sia necessario, però mi preoccupo un po' quando il pubblico si ritira troppo e credo che per esempio, pensare tanto per dirla papale papale, lei su questo non è tenuta se non vuole intervenire, pensare che il privato Elon Musk che non pare sempre in linea con la razionalità possa accendere o spegnere i satelliti per fare a meno e condizionare la guerra della Russia contro l'Ucraina, questa è una cosa che a me fa terrore e quindi io spero che le istituzioni, uno, sorveglino e regolino e come l'Università di Trento, come FBK, aiutino a fare per esempio che l'intelligenza artificiale sia un'intelligenza artificiale etica e perché la tecnologia ne abbiamo bisogno, il progresso non si fermerà, possiamo decidere se il coltello ci serve per tagliare la carne o per uccidere le persone. Allora le istituzioni cosa possono fare, cosa devono fare, cosa stanno facendo? Grazie intanto buongiorno a tutti, allora però devo fare una piccola precisazione, la ragione per cui sono partita stamani è che ieri si è sposato mio figlio, quindi ha fatto una grande festa. Allora un applauso al suo figlio che sia noi. Infatti Roberto mi ha chiesto garantiscici qualche momento di lucidità, quindi io spero, non mi interrompete perché se vi interrompo perde il figlio. Allora innanzitutto grazie Grazie anche della domanda molto interessante, il ruolo delle istituzioni. Faccio un piccolo passo indietro riprendendo anche quello che ha detto Roberto, fino a 10-15 anni fa lo spazio è stato fondamentalmente istituzionale, perché istituzionale? Perché era scienza, era esplorazione, era quindi attività che non avevano un return of investment dove non si monetizzava e quindi non c'era un interesse dei privati ma un interesse istituzionale per fare ricerca del pubblico ed anche molto forte il legame con la politica. Da 10-15 anni le cose sono cambiate sicuramente per quello che ha detto Roberto, perché lo spettro si è allargato, lo spazio non è più soltanto scienza e esplorazione ma anche osservazione della terra, navigazione, tutte le cose che Roberto ci ha detto, ma anche per una seconda ragione molto importante, qui c'entra la tecnologia, perché abbiamo avuto un balzo tecnologico che negli anni precedenti, nei decenni precedenti non avevamo visto, miniaturizzazione, smart factories, additive manufacturing, intelligenza artificiale, tecnologia quantica, tutto questo ha reso possibile ridurre il costo del chilogrammo nello spazio, quindi ridurre il costo di fare attività spaziali. Quando mettiamo le due cose insieme improvvisamente lo spazio ci dà dei servizi, come i servizi che ha descritto Roberto e costa poco perlomeno, costa meno far fare questi servizi attraverso infrastruttura spaziale arrivano i privati e quindi abbiamo, cominciamo a vedere i numeri dell'economia dello spazio che ci ha fatto vedere il dottor Maglione, questi numeri molto interessanti, il privato è entrato e chi arriva arrivano agenti privati che sono industriali, quindi privati come Elon Musk, ma diciamo ce ne sono anche tanti italiani, vi viene in mente uno per tutti, Luca Rossettini con The Orbit, privati che investono del loro per fare attività spaziali ed arrivano anche finanziamenti privati, quindi si trovano finanziatori che decidono di investire nell'attività spaziali. Questo è un cambiamento fondamentale, ci domandiamo ma siccome l'evoluzione c'è un'evoluzione forte, si sentono questi tutti questi numeri, io devo dirvi una cosa nonostante sia una persona del settore, in questi numeri sono poco comprensibili e ci credo sia o no 500 miliardi nel 2022, Morgan Stanley che parla di un triliardo nel 2040, mentre invece il World Economic Forum ci dice no 2 triliardi nel 2035, quindi questi numeri sono numeri talmente grandi da avere quasi poco senso, però la cosa che è veramente importante è il trend, noi vediamo un'economia che sta crescendo e, altra piccola parentesi, noi spaziali tendiamo ovviamente siamo super eccitati a guardare questi numeri, i numeri crescono, lo spazio diventa sempre più importante, non dimentichiamo come ci ha detto anche il dottor Maglione che i numeri rimangono piccoli, in Italia il pill dello spazio è 0, qualche cosa, non so se sapete quanto rappresenta la moda nello spazio, il 4%, l'agricoltura il 14%, quindi rimangono numeri piccoli ma comunque rimangono numeri importanti, quindi qual è adesso il ruolo delle istituzioni se cominciano a arrivare i privati, rimane lo stesso oppure no? Allora qui arrivano finalmente le risposte, innanzitutto fondamentale è oggi e continua a essere il ruolo dello spazio, di nuovo numeri che abbiamo sentito, in 2022 il pubblico ha investito a livello globale mondiale 120 miliardi nelle attività spaziali di cui 70 vengono dagli Stati Uniti e due terze di quelli degli Stati Uniti dalla difesa negli Stati Uniti, quindi si torna al tema fondamentale di come lo spazio oggi sia anche difesa. Il pubblico quant'ha investito nel 2022? 12 miliardi, stiamo parlando di un decimo quindi il ruolo delle istituzioni del pubblico continua e continuerà a essere ancora importante per tanti anni perché il bambino ancora da solo non cammina, quindi importante per questo e cosa farà il pubblico? Continuerà a fare ricerca sviluppo a far maturare la tecnologia, continuerà a fare grandi programmi che ci ha descritto anche Roberto, quei programmi di scienza, quei programmi che non hanno return of investment o per i quali il return of investment è talmente lontano che ancora non ci sono privati interessati e poi ha un terzo ruolo molto importante già oggi, quella che tutti chiamano in splendido italiano anchor tenancy, cosa vuol dire anchor tenancy? Essenzialmente il pubblico è il cliente preferito, è il cliente che garantisce a chi fornisce servizi, al fornitore una base minima di business che permette loro di poi vendere gli altri prodotti e diciamoci l'intera verità nel caso spaziale, non solo di venderli ma anche di venderli a dei prezzi ottimi perché lo stato paga con dei prezzi assolutamente irragionevoli e su questo io voglio fare una piccolissima parentesi su Elon Musk perché ne parliamo tutti. Allora, Elon Musk sicuramente è un genio, nel 2002 crea SpaceX, SpaceX forse lo sapete, l'avete seguito sui giornali, è diventata profitable, quindi fa profitto da un anno, dal 2022, 20 anni per diventare profitable. Se guardiamo ai profitti che sta facendo Elon Musk, nel 2022 ci sono stati 98 lanci, quindi una cosa formidabile, eccezionale, fa veramente dei prodotti formidabili, 98 lanci con il Falcon di Elon Musk, di questi 98 lanci che gli hanno portato come risorse, reddito, 3.5 miliardi, soltanto 15 sono stati istituzionali, solo 15 lanci fatti dal pubblico, ecco due terzi di quei 3.5 miliardi l'ha pagato il pubblico. Fatevi voi i calcoli e vedete quanto costa al kilogrammo al pubblico mettere un chilo nello spazio con Elon Musk e quanto Elon Musk fa pagare tutti gli altri. Quindi c'è ancora bisogno, c'è ancora bisogno del pubblico perché lo spazio continua a essere estremamente costoso e questo continuerà a essere così ancora per un po'. Ma nel futuro cosa vediamo come evoluzione? Forse questi tipi di ruoli, la incontenanzi, si ridurranno perché il settore maturerà, ma c'è qualcosa di nuovo e fondamentale che il pubblico, le istituzioni, l'Europa devono continuare, io direi quasi cominciare a garantire. Ci siamo tutti resi conto con il Covid, con la guerra ucraina, di quanto è importante la nostra autonomia strategica. Noi sappiamo che lo spazio è un assetto, è un'infrastruttura strategica, l'abbiamo visto appunto con Starlink, in Ucraina ed è fondamentale che soprattutto per quelle che sono le infrastrutture strategiche, il pubblico possa abbia il modo di controllarlo, controllarlo per assicurarle che vengono usate per il bene pubblico perché le regole che segue il privato sono diverse, sono le regole di mercato, non sono quelle del bene pubblico. Quindi questo è fondamentale il ruolo dell'Europa e il ruolo dei paesi intorno all'Europa. Ma non solo, dobbiamo stabilire delle regole per garantire la sostenibilità delle attività spaziali. Sostenibilità che vuol dire due cose, quella verde, quindi cerchiamo di non rendere spazzatura, di mettere spazzatura nello spazio, cerchiamo di non portare detriti a terra, ma anche sostenibilità del settore, non possiamo fare degli enormi investimenti, abbiamo appena fatto un investimento, stiamo lavorando sulla parte PNRR con il programma iride, ci spendiamo quasi un miliardo e mezzo, è fondamentale che poi questo progetto cammini da solo, non continui a costare al contribuente, quindi anche sostenibilità del settore e poi soprattutto delle regole per la competitività, quindi per rendere il settore, e qui penso anche all'Italia, competitivo, quindi alleggerire la regolamentazione, le regole d'appalto, creare dei fondi dedicati, ed infine questa forse è la parte più lungimirante, secondo me estremamente importante, assicurarsi che nel futuro noi non rendiamo, non facciamo dello spazio quello che abbiamo fatto della terra, come ha detto Paolo, e non solo, non facciamo dello spazio un far west, quindi stabilire delle regole che ci facciano lavorare e esplorare lo spazio in modo che sia benefico per tutti, che porti del bene a tutti piuttosto che a pochi ed in modo devastante. Direi che mi fermo qua. Direi che per una persona che appunto ha dormito poco, ma ha conservato una ossidità che vorrei avere anche quando dormo tanto. Appunto il problema sia delle regole sia della sostenibilità. Sempre questa intervista che leggerò recentemente mi pare al presidente della NASA, americano, ha detto una cosa pazzesca, che fra qualche anno bisogna portare sulla terra la stazione spaziale che è grande come un campo da calcio e costerà un miliardo e mezzo di dollari. Ricordo a memoria, non sono riuscito a scaricare. Comunque la cosa che mi ha impressionato è che organizzano la discesa nel Pacifico in quello che è chiamato il cimitero dei satelliti. Mi correggano perché la stazione la potremmo buttare via e costerebbe poco. Il problema è che vogliamo buttarla in modo ordinato, non vogliamo farla cadere dove cade cade. Anche perché se cade un frammento in testa sono uguali. No, se cade la stazione in testa sono uguali. Ecco, abbiamo ancora un quarto d'ora. Se ci sono domande del pubblico, noi loro sono lieti di rispondere. C'è questo tipo, tecnico meno tecnico, abbiamo chi c'è stato. L'alternativa è che continui a fare domande io. Questa è una minaccia che subito appena dice, se non la faccio io, piuttosto che lei? Brava. Grazie. Una domanda per il dottor Nespoli. Sa che lei parla molto spesso oltre dell'importanza di arrivare a raggiungere i traguardi, proprio dell'importanza di fallire e del fallimento come insegnamento e percorso educativo per arrivare poi ai traguardi. Volevo chiedere se potesse accendere qualcosa. Bella domanda. Sì, diciamo che non è una cosa spaziale, è una cosa che funziona più o meno dappertutto. I bambini quando imparano a camminare cadono e voi non so se avete visto quanto tempo ci vuole perché un bambino riesce a camminare. Poi quando sei adulto non ti viene neanche da pensare che potresti cadere, ma quando sei bambino pare andare in bicicletta, cadi, fai ciò che scadi, perché cadere vuol dire imparare e io dico sempre, insegno a Politecnico di Milano, dico agli studenti che devono sbagliare. L'errore parte del processo di crescita, se uno non sbaglia vuol dire che sta facendo sempre la stessa cosa. Bisogna essere intraprendenti, fare delle cose nuove ed è inevitabile che facendo una cosa nuova sbagli. L'importante è che questo sbaglio serva per farti capire cosa non fare. Mi piace Elon Musk che lancia uno dei suoi razzi come ha fatto e boom esplode, tutto contento per modo di dire, e tutto contento, e poi dice che finalmente abbiamo capito cosa non fare e i prossimi razzi vengono meglio e ora ne lancia 50, 60, 80, 90 e non esplodono ed è importante ed è basato tutto sull'errore. Noi cresciamo con questo errore e erroneamente pensiamo che fare un errore è una cosa brutta, una cosa che non si deve dire, una cosa che non si deve nascondere ed è una cosa che ho imparato alla NASA. Vedevo tutti questi signori astronauti, io ero un ragazzino allora, che raccontavano tutte le cose più strane che avevano fatto e io non direi mai una cosa così, eppure questi lo dicevano perché pensavano io ho fatto questo errore se lo ho fatto io lo potete fare tutti, attenzione imparate da me e non fatelo e questa è una cosa che dovremmo fare sempre. Sportivamente Janik Sinner si dice quando dice o vinco o imparo, ma molto brevemente recentemente ho intervistato l'industriale Trentino, molto bravo, Antonio Ebruyosi che ha depositato lui, proprio lui li fa 500 brevetti, ha cominciato una garage di casa e ho detto quante cantonate hai preso? E lui mi ha detto no perché quando non riesce un esperimento di innovazione non riesce, dico sempre oggi è una buona giornata perché quello che facciamo funziona però l'importante è che non ci fermiamo, dobbiamo andare avanti, ecco quindi da un lato di errori non devono neanche rassicurarsi e farsi tornare nella comfort zone ma come dice Gernesto dobbiamo cogliere l'insegnamento. Mi è una domanda sulla vostra visione su dove dovremo nei prossimi vent'anni mettere i soldi nello spazio, cioè qual è l'area, faccio una breve premessa, se li mettiamo nelle attività private quindi se sono finanziate privatamente inevitabilmente li mettiamo in qualcosa che ha a che fare con l'economia terrestre, dove c'è il mercato, dove le persone pagano, se vogliamo fare qualcosa invece di più visionaria dobbiamo metterli in qualcosa su cui oggi non c'è mercato. Quindi la mia domanda è secondo voi nei prossimi dieci vent'anni se voi poteste definire dove mettere l'1% del pil mondiale nello spazio, lo mettereste sulla ricerca scientifica quindi Hubble Space Telescope è quello che viene dopo, la mettereste nella visione che ormai è stata propagandata da Musk, prepariamo l'umanità ad andare su un altro pianeta, la mettereste sull'uso dello spazio per fare cose sulla terra, cioè dove la mettereste nei prossimi dieci anni, non tantissimo. Inzitutto la prima domanda sarebbe una domanda alla domanda quando diciamo voi chi? Se la domanda è le istituzioni secondo me bisognerebbe distribuire questo 1% in modo diverso, sicuramente la parte più importante è quello che è ricerca e sviluppo, le istituzioni devono fare ricerca e sviluppo è la base sviluppare la tecnologia e aiutare anche a sviluppare la competitività, per sviluppare la competitività bisogna continuare a dare sussidi, quindi è fondamentale che certi settori continuino a essere supportati, per me comunque come istituzione io credo che ricerca e sviluppo anche in settori come l'osservazione della terra però continuano a essere fondamentali e poi una grande parentesi con lì il discorso sarebbe molto lungo ma dobbiamo e quanto vogliamo investire in difesa, quindi non rispondo. Si possa aggiungere una cosa, la storia di tutti i settori economici all'inizio vi ricordate la battuta di quello che inventò la scarica elettrica del tubo a vuoto, non so se era Thompson, c'era il politico di turno gli diceva che serve questa roba? Diceva ma serve per capire il funzionamento della materia? No, dice questo servirà per applicare delle tasse quando questa roba sarà venduta in quantità, l'approccio del politico, l'approccio dello scienziato è totalmente diverso, ci vogliono entrambi e quindi è giusto pensare come queste cose andranno a svilupparsi nello spazio, una cosa che io chiederei al pubblico è di garantire le regole, una cosa che chiederei al pubblico è di tenere pulito lo spazio, una cosa che chiederei al pubblico è di evitare comportamenti che riducono la possibilità che lo spazio mantenga questa caratteristica di essere un common, una risorsa, un po' come il mare, un po' come l'atmosfera una volta che però l'economia parte ha una marcia in più nell'eseguzione dei progetti, anche la questione della ricerca, la ricerca è molto importante quando anticipa un settore economico che non sta facendo quelle cose, ma guardate il meccanismo con cui Musk fa ricerca sui lanziatori, non è che li fa esplodere per gli piazzoni in fuoco di artificio, ma perché può rapidamente raggiungere dei risultati che col metodo tradizionale del pubblico che non vuole sbagliare perché poi ogni responsabile ha perché hai fatto questo errore, sono soldi del taxpayer non li puoi sprecare, il privato può apparentemente sprecare per fare dei percorsi che sembrano inefficienti ma che in realtà si stanno dimostrando molto efficienti per il modo in cui sono eseguiti, quindi quando si muove il mercato diciamolo questo, il mercato sa attivare ricerca in quantità incomparabile rispetto a quando si fa ricerca perfini diciamo generici, naturalmente per fare ricerca il mercato coglie anche le competenze del settore pubblico, del settore universitario, dei centri di ricerca, ma quando veramente un obiettivo di carattere economico la ricerca esce fuori dai cassetti perché il mondo fa molta più ricerca applicata di quella che noi riusciamo a vedere nell'università ma di fattori, di iodine, la novità dello spazio oggi è che si è attivata l'economia di più che nel passato e vediamo dal trend che questa cosa ha una forte tendenza a crescere però il pubblico deve essere presente con le regole, attualmente lo spazio ha troppo poche regole, sono regole degli anni sessanta che riguardano la non militarizzazione dello spazio, benissimo ma in un momento in cui si parla di risorse spaziali, di mining, di orbite che si intersecano, di chi ha la precedenza, al che fare dei rifiuti, di questo dobbiamo essere in grado di trattare e al momento su questo il pubblico è deficitario, riconosciamolo perché fossero abituati ad un settore in cui l'economia tutto sommato stava un passo indietro e poteramolo prendercela un pochino più comoda, adesso c'è una crescita economica rapida, l'economia non metterà regole, non c'ha tempo per farlo, non c'ha interesse per farlo ma immaginate con un sistema in cui abbiamo le autostrade senza i pedaggi o la regola su chi sta a destra e su chi sta a sinistra che come si sorpassa, non funzionerebbe, siamo a questi livelli in questo momento, il numero di satelliti frammenti è a seconda delle dimensioni del centimetro in più 700 mila e ne basta uno di questi bulloni per perforare uno satellite e mandare a distruggere un qualcosa che costa centinaia di milioni di dollari e non se ne sta occupando nessuno. Ricordatevi che sulla terra questa storia l'abbiamo già sentita, quando abbiamo i cambiamenti climatici di inquinamento l'abbiamo già sentita, stiamo attenti che la stiamo riproducendo a livello cosmico o almeno a livello di orbite basse e non è una grande idea perché lo spazio è molto fragile, se lo riempiamo di frammenti dopo un po' diventerà complicato fare lo slalom fra i frammenti, attualmente i satelliti fanno lo slalom fra i frammenti perché altrimenti se c'entrano frammenti vengono distrutti. Grazie, io chiuderei con Liser Maglione, sempre questo intervista mi ha impressionato, mi ha chiesto ma perché tornare sulla luna? Beh la prima cosa perché non c'è forza di gravità e quindi da lì è più facile raggiungere gli altri pianeti ma poi perché vogliamo evitare che i cinesi arrivino prima e dicono questo è nostro, se questa è la logica appunto delle regole siamo al far west ed è molto preoccupante ma a parte questo in Giorno Maglione penso che abbia ricevuto molti stimoli e forse anche qualche preoccupazione, allora un imprenditore come vede questa è una simile sfida, lei che c'è già dentro e che vuole crescere anche in questo settore senza abbandonare le bottiglie della spumata, queste c'è le etichette stortate, ma quali sono le opportunità e quali i rischi e quale le potenzialità per il Trentino? Abbiamo cinque minuti, chiude. Grazie Nico, beh allora lasciatemi dire non si possono che vedere delle opportunità molto importanti di tutto quello che abbiamo sentito e pensate a quanto veramente si potrebbe fare sulla domanda positiva che è venuta dal pubblico dedicando l'uno per cento del pil mondiale all'aerospazio, quando abbiamo detto prima che vengono dedicati circa 100-120 miliardi all'anno l'uno per cento sarebbe 10 volte di più, circa 1000 miliardi. Perché è interessante e importante investire in questo settore e quali sono le ricadute per un'impresa, per un imprenditore? Volevo fare velocissimamente degli esempi pratici che vengono visti anche dal mondo dell'impresa. Beh l'opportunità di partecipare alla ricerca e sviluppo e all'innovazione nello spazio per un'impresa è un'opportunità di competitività e di riuscire a essere sempre più sostenibili, sempre più sostenibili come prodotti e come azienda. Faccio degli esempi molto semplici. La nostra azienda da 10 anni ha investito in alcuni progetti dell'aerospazio e siamo riusciti a far sì che i nostri sensori ottici che fino a 10 anni fa avevano una vita media, un mean time to failure, una vita media di circa 10 anni, siamo riusciti a portarli a 150 anni. Cosa vuol dire questo? Noi facciamo ancora poco business nell'aerospazio ma in tutti gli altri settori industriali dell'automotive, dell'energia abbiamo adesso dei prodotti che durano 10-15 anni di più e questo è importante per il tema della sostenibilità perché stiamo vivendo un paradigma in questi anni dove, e lo vedete un po' tutti, si punta tantissimo alla ISG, alla sostenibilità economica, ambientale e sociale. Dobbiamo smarcarci dal fatto che i prodotti terrestri, che sia un elettrodomestico, un sensore ottico prodotto dalla nostra azienda che finisce su un robot, su una macchina autentica, su una linea industriale, siano dei prodotti di consumismo che si rompono nell'arco di un anno o due. Questo è un trend, una tendenza che ormai le aziende devono cogliere per essere competitivi. Dobbiamo far prodotti elettrodomestici, telefonini, automobili che durino più tempo e per far questo aiuta molto a lavorare nel settore aero-spaziale e come accennava Roberto, a ottenere una cosa importante che è la fidabilità. La fidabilità dei prodotti e poi pian pianino si capisce quanto sia importante avere anche la fidabilità delle aziende e delle persone. Questo è un grande tema che permette alle tante piccole e medie imprese italiane, ne abbiamo 5 milioni in Italia, di poter partecipare a questa opportunità. Come diceva la dottoressa Griffoni-Winters, si sono abbassati i livelli di accesso grazie alla New Space Economy, quindi tutte le piccole e medie imprese possono beneficiare di questa opportunità. Mi permetto poi di chiudere con un'ultima considerazione. Il titolo stesso del Festival dell'Economia di quest'anno, che è a Quo Vadis dove andiamo, è che troviamo buona parte della risposta proprio nello spazio. Stiamo vivendo e andando verso il futuro e ci dobbiamo andare puntando principalmente al progresso dell'umanità e lo spazio ci indica la via. Lo spazio ci indica la via, è già stato ricordato prima, per me è stato simbolico quando dopo lo scoppio della guerra, dell'attacco della Russia all'Ucraina, nel febbraio 22 c'è stato un momento in cui anche i governi internazionali che si stavano mettendo contro per aspetti geopolitici hanno pensato per un attimo anche sullo spazio di di Vides. Questo non è avvenuto e nella missione del settembre 23, quando l'astronauta americana che è arrivata sulla stazione spaziale internazionale insieme a due astronauti russi, ha fatto un affermazione molto bella, ha detto la ISS è il simbolo di pace e di cooperazione. E questa è un po' la guida, io penso che investire nello spazio sia investire nel progresso dell'umanità e sempre più piccole, medie imprese, grandi imprese devono seguire questo trend. Volevo lasciare con questo messaggio positivo visto che i dilemmi al giorno d'oggi sono tanti ma non si deve perdere la rettavia in questa direzione. Grazie, sì sicuramente lo spazio chiede affidiabilità, a noi tutti è diventata una battuta, a Houston abbiamo un problema, però in realtà non è che quando si rompe qualcosa ti scendo o chiamo il meccanico, lì mediamente tutto funziona bene e tutto deve funzionare a lungo. Quindi questa può essere una lezione di vita e soprattutto questo doppio aspetto, da un lato la collaborazione, la pace e dall'altro che dall'altro si vede che la terra è piccola, fragile e che dobbiamo difendere. Quindi io ringrazio con Findustra Trento che ha voluto promuovere questo evento, possiamo fare per la creazione di un piccolo, senza gasarsi, ma un piccolo distretto allo spaziale del Trentino che continua a occuparsi della luna e del nostro spumante. Grazie,
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