L’innovazione è come il tartufo: non si può coltivare ma quando uno lo trova ha vinto un tesoro
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L’innovazione è come il tartufo: non si può coltivare ma quando uno lo trova ha vinto un tesoro
Bene, buongiorno, benvenuto da parte mia, io sono Enrico Paglierini, forse l'avete letto nel programma. Volevo partire, visto che oggi ci occupiamo di innovazione, cerchiamo di definire, dare una forma all'innovazione pensando soprattutto ai nostri tempi, ma prima di arrivare ai nostri tempi volevo partire da questo luogo bellissimo, questo è un luogo meraviglioso, mi dicono gli esperti, io non sono esperto di arte, men che meno di rinascimento, ma mi dicono gli esperti che questo è uno dei palazzi più belli di Trento, sede di rappresentanza del Comune, se siete di Trento lo sapete e se siete di Trento sicuramente conoscete il palazzo Geremia, un luogo speciale che come dicevo è una delle testimonianze dell'architettura più interessanti e una delle testimonianze di architettura rinascimentale più interessanti di Trento, allora da qui vorrei partire perché qui siamo in un luogo di innovazione, perché all'epoca a partire forse dagli affreschi che potete ammirare questi meravigliosi affreschi sulla facciata è stato un palazzo innovativo, certo in un periodo particolarmente innovativo e da qui vorrei partire per poi saltare ai giorni nostri, saluto i nostri ospiti che vedete qui a fianco a me partendo dal professore Alberto San Giovanni Vincentelli che insegna computer science, quindi potremmo tradurla informatica scienza dei computer, semplifico un po', alla università nota, Università della California a Berkeley, si è laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano, Politecnico di Milano anche Vita si è laureato al Politecnico di Milano, Ingegneria ma non a Milano, non a Milano, dopo arriviamo anche a Vita, è andato in Silicon Valley nel 1975 e dal 1976 insegna alla Berkeley University ingegneria elettronica scienza di calcolatori, ha fondato poi mi taccio però ci tenevo a dire questa ulteriore cosa, ha fondato assieme ad altri due società che sono Cadence e Synopsys che sono ancora oggi molto importanti in un ambito particolare che poi in definitiva serve a tutti noi perché qui dentro c'è un processore che è probabilmente stato progettato col software di queste due società, siamo nell'ambito di quello che viene definito Electronic Design Automation, quindi software per disegnare i microprocessori, poi se vuole aggiungere qualcosa, buongiorno, benvenuto. Buongiorno grazie a tutti per essere venuti, ho visto che qualcuno ha avuto anche qualche difficoltà a venire visto che siete stati spediti in un altro posto dato le direzioni originarie, come dice il nostro Paglierini, sì sono un professore ho fatto anche altre cose, tra cui queste due compagnie che diceva lui, però non ho ancora detto cosa fanno, quanti soldi fanno. Dopo lo diciamo, molti soldi, molti soldi. Un'altra società che fa molti soldi è Amplifon, abbiamo il piacere di avere con noi l'amministratore delegato che è Enrico Vita, che è un ingegnero meccanico, ha iniziato facendo proprio quello per cui ha studiato, cioè occupandosi di meccanica all'interno di Indesit, azienda fantastica, straordinaria, in cui per tanti anni ha anche svolto il ruolo di direttore generale e poi è arrivato in Amplifon, 8 anni fa circa, dico bene, perfetto. Però sveliamo l'ingegneria meccanica dove? Io l'ho fatta nella città dove ho vissuto e sono nato, quindi ancora. Molto bene, ottimo. Amplifon è un'azienda innovativa e poi scopriremo che cosa significa, però volevo proprio da questo punto di vista lasciarle, il professore, col professore ci siamo lasciati in sospeso per dire due parole su queste due società, invece diciamo qualcosa su Amplifon perché il nome è noto ma magari non tutti sanno che Amplifon fa. Amplifon fornisce soluzioni e servizi nell'ambito della cura dell'udito, siamo un'azienda assolutamente italiana, il professore prima pensava fossimo americani, in realtà no, siamo stati fondati nel 1950 proprio a Milano e veniamo da una storia di grande crescita, tanto è vero che oggi ci piace definirci come una startup da 2 billion, questo è un po' il livello di fatturato che abbiamo consumtivato lo scorso anno, abbiamo anche una discreta profettibilità ma nulla in confronto a quelle dell'azienda del professore con cui prima ci scambiavamo alcuni numeri per cui non possiamo competere con le società del professore. Adesso tutti siamo curiosi, io mi occupo di tecnologie e conosco queste società e so che fanno un business centrale nella catena del valore dei semiconduttori però lascio a lei dire due parole in più perché sono anche stuzzicanti da un certo punto di vista. Quello che facciamo noi è la software scientifico che aiuta le persone a progettare i sistemi lettronici, quindi non solo i microprocessori, tutto ciò che è elettronica ci mettiamo le zampe noi e ultimamente siamo anche debordati, siamo debordati nel senso che facciamo anche software per la progettazione di sistemi meccanici, infatti i nostri clienti sono Formula McClaren, Ferrari e compagnia e nel mondo della salute abbiamo acquisito una compagnia che fa la drug discovery, cioè la scoperta delle medicine. Tutto sommato se voi andate a vedere è avere un grosso martello che è la scienza che sta sotto queste imprese che sono gli algoritmi che servono per fare queste ottimizzazioni, una volta che hai capito il buco tutto il resto è un chiodo, quindi vai, elettronica, meccanica, medicine, quindi vediamo se poi riusciamo a trovare qualche cosa d'altro, però queste compagnie che sono partite una nel 1983 e l'altra nel 1987, eravamo in pochi all'epoca, poi qui uno dei miei former student che ha lavorato per una di queste nel centro di ricerca di una delle nostre imprese e adesso fanno un fatturato una sui 5 miliardi e l'altra sui 4 miliardi, ma quello che conta di più è che sono valutate sul mercato azionario una ieri a 65 miliardi e l'altra 62, quindi fanno 137 miliardi di valutazione in borsa. Stop, adesso ci fermiamo qui, però non abbiamo finito il nostro incontro perché molti si domandano, ma noi siamo venuti per ascoltare una riflessione sull'innovazione, l'innovazione è creatività, sì forse, l'innovazione è fare semplicemente qualcosa di nuovo e di diverso da quello che si faceva prima, l'innovazione ha a che fare con la tecnologia nel senso che basta mettere un briciolo di tecnologia e si fa innovazione, l'innovazione è forse uno dei concetti più difficili da definire, è un po' come tenere in mano una saponetta molto bagnata con le mani bagnate cercare di fare un po' giochi di prestigio, non è facile definirla e qui sta la sfida di questa mattina. Allora vorrei partire da Enrico Vita per cercare di dare una definizione almeno dal vostro punto di vista di che cos'è innovazione. Essendo questa una domanda difficile io la farei al professore, ma no cercherò di rispondere per quello che riesco, direi che in generale noi interpretiamo l'innovazione come un qualcosa che crea valore chiaramente per l'azienda, crea un cambiamento, ovviamente non si può confinare l'innovazione solamente al prodotto, al servizio piuttosto che altre cose, ci sono tantissimi modi di fare innovazione, uno dei modi che a me piace in particolar modo nell'applicazione aziendale è quella relativa all'organizzazione, perché poi le aziende sono fatte di organizzazione, quindi riuscire a innovare anche nell'ambito organizzativo è sicuramente una cosa che dal mio punto di vista per le aziende è estremamente importante. Quindi non è semplicissimo, dipende anche molto da settore a settore, ma credo che in generale è un qualcosa che possa apportare un beneficio per l'azienda, ma anche in generale per tutti gli stakeholders dell'azienda e quindi per l'intera società, direi. Prendendo anche spunto dal titolo molto originale simpatico di questo incontro, l'innovazione che cos'è? Ha e quanto ha a che fare con la scoperta? Sicuramente sì. Il titolo infatti dice l'innovazione come il tartufo, questo qui è venuto fuori un po' di anni fa quando tentavamo di far capire alla gente cos'è in realtà l'innovazione. Prima di tutto l'innovazione non si insegna, quindi voi avete un sacco di corsi nelle scuole MBE che insegnano innovazione, questa è una contraddizione in termini perché se la insegnano è più nuova, vuol dire che la sapevi prima. Secondo, come ti insegno adesso come diventi un innovatore? Non funziona così, l'innovazione è un qualcosa che nasce dalle condizioni a contorno e quindi bisogna creare l'ambiente per fare in modo che questa innovazione cresca, per quello la Silicon Valley non è altro che questo aggeggio qua, è un ecosistema complesso, molto complesso, in cui si creano le condizioni per poter fare innovazione, per portare a fare qualcosa di nuovo che non vuol dire invenzione. Esempio classico, Apple ha inventato qualcosa secondo voi, raise your hands, bene la sapete non ha inventato assolutamente nulla. Quella che è stata l'innovazione è quella di aver dato una forma, un utilizzo di una tecnologia che esisteva già da prima, che tutti conoscevano quindi prende per esempio quella, Google ha inventato la ricerca, ma quando mai, com'è che ha fatto i soldi Google? Inventandosi il fatto che con la ricerca magari ci attacchi le advertisement, quindi tutte le imprese di internet più o meno si basano su advertisement quella è un'invenzione non mi pare, è un'innovazione nel senso di come facciamo a fare i soldi? Allora andiamo a vedere Google, ha inventato il motore di ricerca? No, c'era da 10 anni nelle università eccetera, è riuscito a monetizzare, a portare un valore a quello. Yahoo per esempio aveva un motore di ricerca ben prima di Google, quindi ricordarsi che invenzione non è uguale a innovazione, ci sono delle compagnie che hanno inventato l'ira di Dio, una di queste è Xerox, quelle che facevano le fotocopie. Quella che noi chiamiamo Xerox, è come dire, dici space X, space X, ok, ok, perfetto. Quella lì, aveva un centro di ricerca a Palo Alto che si chiama Parc, Palo Alto Reserve Center, tutte le innovazioni nel campo dei calcolatori vengono da lì, quanto ne ha monetizzato zero un mega zero. E chi l'ha sfruttato? Apple, Microsoft, quindi non necessariamente invenzione uguale a innovazione, ma ci vuole invenzione, qualcuno la deve avere inventata la cosa. Però vedete che tutto questo insieme di fattori che poi portano al trasferimento, chiamiamolo tecnologico, io odio questo termine, ma che portano al dollaro. Time to dollars è quello tempo che ci vuole dall'invenzione alla monetizzazione finale della cosa. Allora, che cosa è quella cosa che non puoi coltivare, però è molto prezioso? A me è venuto in mente, siccome a me piace molto mangiare bene, no? Quindi è una delle gioie della vita. Bene, facciamo un paragone col tartufo. Quanti di voi sanno che il tartufo bianco non si coltiva? Non si coltiva, lo devi trovare. Dove? A Alba o altri posti particolari. Perché? Perché lì c'è l'ecosistema che lo fa crescere. Ci vogliono le foreste di castagna, ci vuole un clima particolare e quindi c'è. Però non sai dov'è, è nascosto, è sottoterra e quindi vi si vogliono i cani da tartufo, i maiali, ma quelli li lasciamo fuori perché l'analogia funziona meno bene. Chi sono i cani da tartufo? Sono le persone che sono in grado di identificare che un qualcosa effettivamente ha in nuce la possibilità di diventare importante. Quindi Steve Jobs, cane dal tartufo, ma non è quello che ha inventato il tartufo, l'ha scoperto, snasando in giro e quindi i cani che trovano il tartufo sono altrettanto validi quanto il tartufo. In venture capital non fa nient'altro che ciò, cioè va in giro a snasare dove c'è una possibilità di far crescere un'impresa, farla diventare bella grande. Qualcuno di questi tartufi è muffito, per cui lo tagli, lo mangi e dici che schifezza. Ebbene sì, ci sono delle idee che magari vengono trovate da cani da tartufo che però non danno frutto. Secondo me è un'analogia che ci sta, non è perfetta, ma ci sta. Per quello è difficilissimo trapiantare un sistema innovativo da un posto ad un altro. Così come il tartufo cresce a Alba, ma non nelle colline di Napoli, non è che puoi prendere quello che c'è ad Alba trapiantarlo a Napoli, non funziona. Semplicemente muore tutto. Quindi non mettetevi in mente che copiare i modelli funzioni, si può prendere ispirazione, bisogna vedere le meta regole che uno può seguire per favorire l'innovazione. Quindi una di queste regole fondamentali è quella che dovete avere grandi imprese, medie imprese, centri di ricerca e centri di università perché devi crescere i giovani. Questa combinazione ha quell'aspetto lì. Molto bene, mi piace molto l'aspetto che ha sottolineato il professore che l'innovazione non è necessariamente inventare qualcosa, che certo è innovazione. E mi piace l'esempio che ha fatto del tartufo è perfetto, ma se vogliamo tradurlo, un esempio che piace molto citare è quello del Cirque du Soleil, che è un circo. Quindi non è che si siano inventati molto. Hanno tolto gli animali, spettacoli straordinari, ma sulla base di qualcosa che già esisteva hanno creato qualcosa di nuovo. Mentre il circo tradizionale da anni soffre è in crisi, il Cirque du Soleil è un successo internazionale. Non so quanti spettacoli ci siano che viaggiano per il mondo, ci sono anche un sacco di spettacoli residenti soprattutto a Las Vegas pieno di spettacoli del Cirque du Soleil e se non li avete mai visti vale la pena perché sono veramente straordinari, incredibili, meravigliosi. Uno potrebbe pensare che il settore di cui si occupa Amplifon sia un settore poco o per niente innovativo. Dice cosa dovete fare? Invece non è così. Come creare un ambiente favorevole all'innovazione in un settore come il vostro, che è percepito, come dicevo, forse poco innovativo, ma forse non è così? Non è assolutamente così. La percezione probabilmente deriva perché c'è l'associazione con il nostro cliente Target, che è una persona che è mediamente a 80 anni, per cui è il settore che viene associato con qualcosa di vecchio, ma non è assolutamente così, parlavo prima delle diverse possibilità di innovazione, Amplifon è nata con l'innovazione nel servizio, è stata la prima società che in Italia in qualche modo ha adottato un modello di servizio, quindi una grande distribuzione nel 1950 e da lì è nata e cresciuta. Oggi per noi l'innovazione significa moltissimo innovazione di tipo digitale, anche perché abbiamo scoperto che anche le persone senior hanno comunque un'attenzione al digitale che è lontano da quelli che sono gli stereotipi inotipici della terza età, perché poi sono molto connessi, hanno la possibilità di dialogare anche con i nipotini tramite Facebook, per cui noi effettivamente abbiamo molto puntato sull'innovazione digitale, questo ormai da qualche anno ma non da tantissimi, nel senso che siamo partiti da zero praticamente nel 2016, rispondendo alla tua domanda. Io direi due cose, la prima cosa che stiamo cercando di fare è dare tanto spazio all'esperimento e se vuoi anche all'errore, perché noi investiamo in ambito di digitale, quindi cercando di innovare quello che facciamo nell'ambito del digitale, investendo circa 100 milioni di euro l'anno, che per una società come la nostra è un'ammontare estremamente importante e questo perché personalmente ritengo che le aziende che vinceranno nel futuro saranno proprio quelle che saranno in grado di sfruttare al meglio queste tecnologie, quindi tra l'altro pur non capendo molte delle cose che i miei fanno, perché io sono nato analogico, sono ingegnere meccanico, eccetera eccetera sono metal meccanico, però appunto dicevo dare spazio all'errore, per cui io sono perfettamente consapevole che di questi 100 milioni che noi investiamo l'anno una parte sicuramente non sarà spesa in maniera efficiente, sicuramente non ci darà dei ritorni economici di primissimo livello. La seconda cosa è che cerchiamo di essere sempre molto aperti verso l'esterno, cioè quindi di cercare di sfruttare tutte quelle che sono le possibilità di poter interagire con quelli che sono altri ecosistemi, da qui dicevo prima siamo partiti nel 2016, l'abbiamo fatto partendo anche dalla consapevolezza che non fosse possibile sviluppare tutte le competenze piuttosto che tutte le conoscenze internamente, quindi ci siamo molto appoggiati anche a partner sterni e poi abbiamo anche cercato di confrontarci con startup, con aziende innovativa, una di queste tra l'altro l'abbiamo acquisita e quindi direi che anche un'apertura molto grande verso l'esterno è un'altra delle cose che può contribuire a mantenere diciamo un certo tipo di spirito di cultura aziendale rivolta all'innovazione. Faccio una domanda molto bella a Enrico Vita e poi al professore, si può fare innovazione all'interno di una grande azienda? Sì, però tu hai citato quella che viene chiamata e definita open innovation, cioè l'acquisizione di una startup dove forse alcune dinamiche sono semplici e più facili, quindi come è il rapporto nell'ambito dell'innovazione tra grande azienda e open azienda e fino a che punto può arrivare una grande azienda e fino a che punto invece per fare innovazione bisogna poi andare ad acquisire competenze dall'esterno, innovazione magari invenzioni dall'esterno? Sì, dicevo, noi abbiamo acquisito una startup che operava nel nostro settore, tra l'altro probabilmente difficile da credere ma lo abbiamo fatto a seguito di uno scouting a livello mondiale che abbiamo fatto appunto partendo anche, anzi partendo dalla Silicon Valley poi andando in altri continenti eccetera eccetera, quello che faceva in qualche modo per noi l'abbiamo trovato a Napoli, questo per dire che il trattufo si può trovare probabilmente un po' anche in posti diciamo inspirati e però quello che dicevi tu è molto giusto nel senso che poi la grande o media azienda acquisisce la startup poi la gestione e il mantenimento di questo spirito che in qualche modo ha contribuito alla nascita di questa piccola società, di questa startup non è banalissimo e non nascondo che ovviamente ci sono delle problematiche. Quello che noi abbiamo cercato di fare è mantenere sempre una grandissima autonomia della realtà che abbiamo trovato e che abbiamo acquisito proprio per lasciare in qualche modo le briglie sciolte per poter dare spazio appunto a quelle che sono le loro capacità e le loro capacità di innovazione. Si chiama Otoab che poi abbiamo rinominato quando l'abbiamo acquisita si chiamava Otoab abbiamo rinominato Amplifon X. Amplifon X, che cosa faceva questa startup? Questa startup aveva sviluppato l'unico software al mondo in grado di poter realizzare test audiometrici, quindi per poter verificare qual è il calo uditivo su tecnologia iPad, quindi Apple, e certificato dall'FDA, quindi in America che ha un processo di certificazione particolarmente complesso. Bravi, in effetti succede così, io incontro molte startup e a volte ci sono anche idee che sembrano banali uno dice ma non ci aveva mai pensato nessuno e questi dicono no, in tutto il mondo no, ovviamente non solo in Italia, succede in tutto il mondo. Tornando al punto di prima sull'innovazione delle grandi aziende, qual è il tuo punto di vista? Perché vediamo in modo molto spesso che anche grandi aziende che noi riteniamo particolarmente innovative poi in definitiva innovano comprando startup. Infatti lui già la sa, perché ne avevamo già parlato, ma secondo me è praticamente impossibile innovare in una grande impresa, poi dipende cosa vuol dire grande impresa, ma io ho avuto molti esempi avendo lavorato in IBM nel 1980, quando IBM era il numero uno delle aziende tecnologiche ma di gran lunga. Avevano inventato un po' tutto nel cassetto, quindi avevano inventato il reduce instruction set, computer, il RISC, avevano inventato le date base basate sul relazionale che poi ha dato lo sbocco a Oracle, grande impresa, ma in realtà IBM ce l'aveva già tutta. Come mai non l'hanno monetizzata? Perché si sparavano nei piedi, loro erano i leader di quel settore lì con una tecnologia meno performante, ma per introdurre la nuova tecnologia avrebbero ottenuto come risultato di distruggere quello che avevano fatto prima, quindi un atto di cannibalismo se vogliamo. Questo non piace nessuno, prima motivo, quindi puoi innovare per esempio nei grandi centri di ricerca tipo IBM o i Bell Labs all'epoca, ma poi ti manca l'ultimo miglio per portare sul mercato queste innovazioni. Il secondo problema è che costa innovare, studiare, trovare, inventare, costa e quando sei quotato in borsa la cosa non piace, è proprio zero, quindi se tu investi in qualcosa guardi all'innovazione a breve perché almeno ti recuperi la valutazione che hai sul mercato, perché i profitti calano, se tu investi non hai il prodotto perché lo stai costruendo pensandolo da zero, per un certo periodo di tempo non esce niente. Se siete quotato in borsa non va tanto bene innovare, allora come è che si passa attraverso le piccole aziende? Perché quello non va nel bottom line, quindi se io investo comprando un'azienda a Wall Street gli importa fino a un certo punto perché i conti aziendali rimangono forti, quindi non è che uno spende spande, investe ma non investe in modo che non si vede, investi perché hai comprato già un prodotto che hai sul mercato, un gruppo di persone che hai noto perché sono brave per qualche motivo e quindi il meccanismo base dell'innovazione di grandi imprese in America è l'acquisizione di altre imprese. Quante di queste hanno successo? Così come nel mondo delle start up non immaginatevi che tutte le start up che vengono fuori dalla Silicon Valley hanno successo, una piccola percentuale, è di quelli che diventano famosi unicorn, una valutazione di un miliardo, ce n'è una su diecimila se va bene, quindi ricordatevi che fallimento fa parte dell'equazione, però non mi venite a dire che poi la cultura della Silicon Valley è la cultura del fallimento, non è vero niente, a nessuno piace fallire, sarebbe stupido, quindi il fallimento può non essere dovuto alla tue scelta sbagliata perché fallimenti possono venire, condizioni a contorno, tanto per dirne una, una delle compagnie che ho co-fondato nei tempi antichi era veramente buona, noi dovevamo avere il finanziamento fondamentale per scalare, indovinate che giorno? Settember 11, allora lì, sorry, ma francamente non mi sento di dire che ho fallito, è andata male, devo andare a San Gennaro e dire please, quindi questo non conta contro di te, quindi va bene fallire, non è che va bene, ma è successo, secondo punto è che hai anticipato i tempi, quindi la cosa ra una buona idea, ma era un pochino prima di quanto il mercato fosse pronto a recepirla, allora a volte ha a dire più, perché dici guarda che razza di innovatore è la pensata prima e quindi questo è un fallimento che si accetta e poi c'è il fallimento invece, quindi qui arriviamo a quelle brutte, cioè il fallimento dovuto a pensare che la tecnologia fosse sviluppata abbastanza per poter fare un prodotto che il mercato vuole, e invece no perché questa tecnologia non è stata ancora studiata abbastanza, per cui non funziona brutto, questo è negativo, ultimo è quello che la startup non funziona perché si litigano tra le varie persone e guardate che succede molto di più di quanto voi non immaginate, si litigano quindi non riescono a organizzarsi in modo tale da portare l'innovazione sul mercato e questo è brutto, quindi come dico bisogna mettere un po' di granus salis nella faccenda, quindi va bene fallire ma non va bene fallire, è un punto fondamentale anche del discorso dell'innovazione portato dalle startup, una volta che l'hai acquisita ce n'è una su dieci che ti va, noi Kedence abbiamo acquistato 120 compagnie nel corso della nostra vita e di queste dieci hanno funzionato e novanta e più no e quindi non funzionato vuol dire che proprio non si sono integrate, non hanno portato quell'innovazione che volevate, tu puoi anche acquisire per acquistare fette di mercato, per cui la tecnologia niente di che, però hanno quella fetta di mercato che a me interessa, quindi la compro, ma quella è a very short time, molto breve perché il mercato può svanire, se tu non lo sostieni a un punto c'è più e quindi tu hai comprato mercato che poi svanisce, non è una bella idea e quindi queste dinamiche sono importanti da capire, allora perché dicevo per esempio che in un ecosistema di innovazione ci vanno le grandi imprese, le exit strategy, cioè quando uno pensa io investo in una startup, se io sono un investitore, io faccio a tempo perso faccio anche venture capitalist, a me interessa rientrare nei miei investimenti con un buon moltiplicatore, e quindi mi interessa di vedere qual è la exit strategy, cioè come faccio a rientrare dei capitali che ho investito, ce ne sono due fondamentalmente, la terza meglio non dirla vuol dire fallire, ma la prima è quella che va in borsa e ce ne sono pochissime e la seconda è quella di essere acquisita da una grande impresa, questo vale perché rientro nel mio investimento, quindi per ogni startup dovete metterlo in mente se la finanziate qual è la exit strategy e se quindi non ci sono le grandi imprese pronte ad assorbire una startup con le idee innovative eccetera eccetera, io taglio una grossa fetta di exit strategy e quindi vi chiedete come mai non c'è tanto venture capital in Italia? Perché non ci sono grandi imprese, il mercato azionario ok ma non è tutto sogranché in Italia, ecco lì, sono cose semplici, semplicissimi da capire, se però uno viene a dire ah no non c'è innovazione che ne so le università non gliene importa niente di fare innovazione tecnologica, beh guardiamo l'ecosistema, magari se avessimo le exit strategies le persone che lavorano in università gli avrebbe più voglia di fare. Do comunque una buona notizia perché negli ultimi anni gli investimenti in venture capital in Italia stanno crescendo e forse la cosa ancora più interessante è che stanno crescendo quelli da investitori stranieri perché c'è almeno questo dicono i dati non è vero? Allora i dati sono sbagliati no? Esatto ok, domanda, se avete delle domande fatte vivi che poi io faccio circolare il microfono, abbiamo detto di innovazioni che avete portato sul mercato cioè facciamo degli esempi per capire cosa significa poi un apparecchietto che quasi non si vede ormai, in che cosa è stato innovato? Beh innanzitutto nella capacità diciamo che noi abbiamo fatto leva sulla capacità degli apparecchi acustici di poter dialogare con il mondo esterno tramite bluetooth e questo ci ha permesso in effetti anche tramite un app che abbiamo sviluppato internamente di poter raggiungere due obiettivi per noi estremamente importanti, il primo tramite appunto il dialogo e quindi tramite la app poter raccogliere una quantità enorme di dati relativi all'utilizzo degli apparecchi acustici, cosa che questa ra assolutamente impossibile quando appunto gli apparecchi acustici non erano in grado di poter dialogare con il mondo esterno e il secondo per venire al concreto, il secondo obiettivo che abbiamo raggiunto è quello di poter tramite la nostra app dare dei servizi innovativi aggiuntivi rispetto a quello che facevamo qualche tempo fa, ad esempio tu hai un apparecchio acustico, non ti funziona bene per un qualunque motivo, io sono in grado da remoto senza che tu venga in negozio perché magari ti trovi in vacanza eccetera eccetera ad agire sul settaggio del tuo apparecchio acustico e quindi sistemartelo da remoto, questa è una cosa molto concreta ad esempio. Quasi incredibile mi verrebbe da dire, però deve essere connesso allo smartphone. Esattamente certo, se no non possiamo comunicare. Non è che voi mi controllate in dare moto all'orecchio, devo connesso, devo essere io che connetto. Parliamo anche del settore, che è un settore forse in crescita, immagino di sì, in crescita diciamo che siamo molto fortunati perché è un settore che sicuramente è supportato da quelli che noi chiamiamo trend secolari, il primo è l'invecchiamento della popolazione mondiale, basti pensare che oggi gli over 65 rappresentano circa il 10% della popolazione mondiale, nel 2050 gli over 65 rappresenteranno circa il 20% della popolazione mondiale, quindi chiaramente c'è un trend di invecchiamento che va assolutamente in nostro favore. L'altro qui devo dire che l'Italia è un po' l'emblema perché oggi in Italia abbiamo una popolazione che è tra le più vecchie al mondo, è la seconda più vecchia dopo il Giappone, oggi gli over 65 in Italia rappresentano circa il 20% e nel 2050 il 30%, quindi indubbiamente diciamo che siamo in un contesto che in qualche modo è favorevole perché proprio siamo italiani nel paese secondo al mondo per ciò che riguarda l'invecchiamento della popolazione. E l'altro trend che è sicuramente a nostro favore è il fatto che c'è sempre una maggiore attenzione rispetto a quelle che sono tutte le problematiche relative alla salute e quindi anche all'udito quindi c'è anche un incremento della penetrazione, cioè delle persone che in qualche modo si rendono conto della necessità di dover in qualche modo avere una soluzione a quelle che possono essere i loro problemi a livello di udito. L'innovazione tecnologica nel vostro caso ma in generale anche in altri mercati è anche una minaccia? Perché forse per nuovi entranti, adesso non conosco bene il mercato, potrebbe essere più facile fare prodotti simili ai vostri? Non c'è dubbio, non c'è dubbio, in particolar modo il digitale permette di innovare anche a gruppi ristrettissimi di persone chiaramente e quindi è sicuramente un'opportunità e anche una minaccia, basta pensare anche, sicuramente anche nel nostro settore ma basta pensare anche a un settore molto tradizionale come quello dell'automotive dove probabilmente il futuro non sarà più di quelli che piegano la lamiera o fanno i freni ma saranno di coloro i quali faranno il software e quindi probabilmente non è impensabile pensare che tra 20-30 anni diciamo in principale i players saranno aziende che fanno software piuttosto che quelli che fanno diciamo lamiera o hardware. Eh sì, c'è questo mega trend che si chiama software defined vehicle, cioè veicolo definito dal software che fino a pochi anni fa dici ma che cosa stai dicendo. L'innovazione è, e non è quanto lo è legata a un pizzico o forse molta incoscienza perché a volte ci sono degli innovatori che se uno riavvolge il nastro va indietro e dice ma questo 10 anni fa era un pazzo poi invece si è capito che non lo era. Certamente e quella è la parte visionaria che parlavo, cioè qualcuno che intercetta il futuro in modo opportuno è importante, quindi però parti sempre da una tua previsione di quali sono i bisogni del mercato, quindi per esempio molti pensano Tesla, grande cosa, cioè innovazione, certo Tesla è innovato in modo importante ma voi pensate che l'innovazione principale fosse il motore elettrico, ma dove mai? Cioè il motore elettrico nelle macchine si faceva già, io ho lavorato per 14 anni con General Motors, ero nel loro Science and Technology Advisory Board, la prima macchina elettrica di che si poteva vendere in volumi era della General Motors che non è mai stata considerata un'impresa molto innovativa, come mai non ha avuto successo, sempre lì cannibalismo, dice ma perché io devo mettere sul mercato una macchina elettrica che mi spara nei piedi con tutti questi investimenti nel piegare le namie, però è cominciato a venire il dubbio all'amministratore delegato di General Motors, dice vuoi vedere che il futuro è diverso dal presente, vuoi vedere che c'è qualche innovazione che parte dal left field e mi stronca, tant'è vero che a un certo punto ho dovuto prendere questi che ne erano mai stati in Silicon Valley e portarli in Silicon Valley, perché la loro paura, e parlo 20 anni, 30 anni fa, la loro paura è che venisse fuori in innovazione dalla Silicon Valley che le avrebbe messi in crisi e infatti Tesla ha messo in crisi i grandi costruttori di veicoli, ma uno va a vedere perché, perché Tesla ha intercettato il trend delle persone a voler salvare il pianeta, quindi il motore elettrico va bene, ma dal punto di vista tecnologico la vera innovazione di Tesla è l'architettura elettronica della macchina, non è appunto il lamiere, se voi aprite il cofano della Tesla e vedete quanti fili ci sono, sono pochissimi paragonati ai fili che avete nelle vostre macchine, assumendo che voi non abbiate una Tesla, e come mai? Perché loro hanno detto, bene, qual è uno dei problemi più gravi dell'automobile che ha centinaia di chili di cavi di rame? Dice ma perché? Perché devi portare i segnali in giro, ma cosa succede se a posto di avere tante centraline, se voi vedete la macchina è una specie di aggeggio, di accrocchio infame di elettronico, dice ma se io faccio una sola centralina con cervello e tutto quello che ho bisogno di elettronico, grossa così, poi io i cavi non ho bisogno di spendere centinaia di migliaia di dollari, di milioni di dollari per fare i cavi, perché non ce n'è più bisogno, ho tutto concentrato e quindi i costi di produzione della Tesla sono calati a piccolo rispetto al resto del mondo. E allora a questo punto come è che la fai funzionare una macchina? Visto che hai un cervellone che sta tutto lì, puoi fare i conti all'ira di Dio e io mi customizzo la macchina col software, perché tutto quello che avete in giro ormai sono sistemi immersi, cosa vuol dire? Qualsiasi aggetto stupido che avete in mano c'è dentro un chip, una delle cose che io spiegavo, parliamo i 40 anni fa di quello che poteva succedere alla penna dentro il chip, in modo tale che non era il Newton che è stato un fallimento totale, ma voi scrivavate normalmente col movimento veniva mandato a un processore centrale il movimento della mano e quindi perfino una penna big di quelle che tenete in tasca è un oggetto elettronico e infatti ottenuto adesso Montblanc la vende questa cosa qua. Infatti i miei colleghi americani mi hanno regalato una di queste e dicevano di 40 anni fa l'avevi detto, ecco al proposito di me, dico sì però non ho fatto un'induzione, la ha fatto Montblanc, però ecco questo per dire che quello che voi pensate sia l'innovazione che chiave di un'impresa non è qualcosa che sta sotto e che non si vede tanto bene, però non pensate che poi si parla molto anche di un'altra cosa importante, è la disruption, la disruptive innovation, ma disruptive perché? Cioè voi pensate che tutte le cose, c'è il GPT, le reti neurali, l'artificio, è nata nel 1958, mi venite a dire che è una disruption, ma perché? Sono venute a crearsi le condizioni a contorno per cui la gente si impaurisce, ma non vede che è solo la punta dell'iceberg, che c'è sotto tanto di quel lavoro che ha reso possibile certi sviluppi che poi si vedono da tutte le parti, ma c'è dietro tanto lavoro. Bene, noi avremmo terminato il nostro tempo, visto che io faccio la radio, cerco di essere preciso sui tempi e lo saremmo, però se qualcuno vuole sforare, prego, prima di darvi la parola aggiungo però una cosa, condivido è vera, è vero, c'è tutto il discorso software, eccetera, ma quello dico perché c'è un pizzico d'Italia, Elon Musk andò da, non ricordo come si chiama l'imprenditore, dell'Hydra Presse, tu lei lo lo sai, conosci? Il Sole 24 Ore ne ha parlato e Elon Musk ha detto dobbiamo trovare un metodo per costruire il telaio in modo più efficiente e l'imprenditore o Bresciano Bergamasco, non vorrei offendere i Bresciani e i Bergamaschi che è un po' rischioso, esatto, e lui ha detto ah ho capito cosa vuoi fare, nessuno mi aveva mai fatto questa domanda e io che sono il leader mondiale delle Presse per costruire le automobili te lo faccio e l'ha fatto e quindi, allora ok siamo in questa zona qua, prego. Grazie, Presse, volevo provare a riprendere il punto di prima, gli investimenti in innovazione di stranieri in Italia, grazie. Che cosa ne pensa, domande simili? Allora ci arriviamo dopo, ok, su questo? Ok. Io dicevo non è vero, bisogna vedere come sempre bisogna fare un attimo di investimenti stranieri, vedete la Barilla è stata acquisita da una presa francese eccetera e quelli contano come investimenti, comunque sia, questi contano come investimenti steri, Stellantis, c'è un intervento del capitale francese, Ita, capitale esteri, capitale tedesco, quelli vanno tutti come investimenti, ma se uno va a vedere le aziende nuove, le startup tra virgolette, e beh sempre solo, quasi sempre, gli investitori italiani, i venture capitalist italiani che investono nelle imprese italiane, perché è difficile per un imprenditore venture capital investire lontano dal proprio posto, infatti se voi vedete tradizionalmente tutti gli investitori specializzati stavano tutti in Silicon Valley, poi c'è venuta la parte di Boston, un grosso numero di venture capital stanno a Boston, poi ci sono i venture capital stanno a New York, FinTech, la capitale è FinTech a New York e quindi tutti i venture capital che si focalizza su FinTech stanno là, perché poi? Perché c'è una correlazione uno a uno quasi della presenza di chi ha fatto l'investimento nella impresa in cui ha investito per farla funzionare meglio, perché venture capitalist non è solo chi dà i soldi, è la persona che ti aiuta a crescere, che ti dice non fare questo errore, guarda attento qui, guarda che io ho sentito dire che ci sarà una crisi dovuta all'aumento dei tassi, quindi tienti i soldi stretti, questo è il ruolo vero del venture capitalist, non è quello di dare i soldi, quello è un decujo se volete, ma è l'advice che conta, e l'advice lo puoi fare solo se puoi andare tutti i giorni all'impresa, no? Come fai? Ok, lui? Visto che non riusciamo a creare, diciamo, zone per tartufi che in Italia visto che poi investimenti non arrivano, la domanda è, il caso Tecnoprobe, insieme a quello che lei ha fatto in America, è possibile immaginare un filone appunto di chi costruisce scienza e approfondisce i temi di controllo sui chip o diciamo ecosistemi simili per fare questo lavoro? Ok. Tecnoprobe è un caso però tipico, Tecnoprobe è una compagnia italiana che è leader nel mondo per fare il testing di chip, quindi per vedere se funziona, detto così tra i denti, però attenzione che Tecnoprobe da dove è venuta fuori? È uno spin-off di ST, non uno spin-off che ST ha creato, ma la gente che lavorava in ST Microelectronics è uscita da ST e ha fatto quest'impresa, quindi sempre nell'ecosistema, ST è una delle aziende, è stata una delle aziende leader e tuttora è importante nel settore dei microcircuiti, dei semiconduttori e quindi è una dimostrazione dell'ecosistema, cioè Tecnoprobe non sarebbe potuta nascere se non fosse stata vicina a ST Microelectronics e quindi è l'effetto di induzione dei settori di eccellenza che uno ha, quindi ST Microelectronics, Tecnoprobe. A proposito del fatto della creazione di cosistemi eccetera, noi ci proviamo come, con molti di voi forse già lo sanno, il Milano Innovation District, che è la zona arexpo, è stata definita così come area di interesse per far crescere un comparto innovativo e anche lei, cosa è che sto tentando di fare in quella zona lì? Portare le grandi imprese, abbiamo portato l'acceleratore di Berkeley dentro Mind, c'è Human Technopole, c'è l'Università di Milano che si sposta lì e sono riuscito a convincere a mia alma Mater a mettere un piede, Politecnico di Milano a mettere un piede lì, adesso sto lavorando con i miei amici della Bocconi per venire lì. Guardate cosa c'è, università e a Milano ce n'abbiamo una pacca, sono buone, sono tutte buone, ci abbiamo un grande ospedale, Galeazzi, quindi per la scienza della vita è importante se non c'è l'ospedale, come fai a verificare che le tue idee sono buone e Human Technopole che è appunto uno dei più grandi centri di ricerca europei sulle scienze della vita. Allora vedi che cominci a seminare, però cominci a seminare per far crescere gli alberi di castagna e poi dopo viene il tartufo, quindi quello che sto tentando di fare è far crescere gli alberi, però ci si prova, bisogna sapere cosa bisogna fare. Domanda velocissima, mi chiedevo, siccome prima si diceva l'innovazione non è una cosa che si insegna, quindi la mia domanda è come si fa a crescere una cultura dell'innovazione sperare di avere questi cani da tartufo che non siano però dei pochi seoi illuminati, diciamo. Molto chiaro, centrale. Il punto è che tu non insegni innovazione perché l'innovazione la devi vivere, devi stare in un'impresa innovativa, devi stare con le persone che hanno fatto innovazione perché solo così. Io quando sono andato in America a Dina in 1975, pensavo che le industrie fossero il diavolo perché così ci insegnavano, quindi mai toccare l'impresa è corrotta, la purezza della scienza. Arrivato là, ho cominciato a guardarmi in giro e vedi che hai le imprese che ti vengono a tampinare tutti i giorni, a chiederti ma io ho questo problema ma tu ce l'hai una soluzione e inizia a dire ma forse ce l'ho e poi magari fare una ricerca che non pensi neanche che potrebbe essere utilizzata, ti arriva l'impresa e dici ma questa si può applicare? Dico ma davvero? E' così che è nata Cadence e Synopsis, è nata da questa interazione con la gente che ti veniva a chiedere, dice ma tu non ce l'hai una soluzione a questo problema e quello l'innovazione dell'ecosistema, allora per i ragazzi in giro in Italia io dico sempre aprite le orecchie e viaggiate, andate in giro, questa storia della fuga dei cervelli è una stupidaggine che non si può sentire perché i cervelli circolano quindi devi trovare il modo di farli circolare magari più velocemente possibile perché l'esperienza nell'innovazione è fondamentale, la devi respirare, la senti, a un certo punto dici cavolo ho quest'idea vuoi vedere che funziona e quel coraggio, l'incoscienza che diceva Paglierini prima è importantissima, cioè avere il coraggio di osare, ma io mi metto in discussione e ci credo io a questa cosa, sì dovete crederci, questo è un'altra cosa importante, non è che uno lo fa tanto per fare, si sveglia la mattina, una nuova idea, adesso c'è è una delle cose che non vanno bene molto spesso negli innovatori italiani che non mollano il loro posto, quindi techno probe hanno dato le dimissioni da ST e hanno fatto, devi metterci skin in the game, pelle nel gioco, devi osare e devi dire questa è la mia vocazione, voglio fare questa determinazione è importantissima. Grazie, tanti spunti ricchissimi e utili, quindi diciamo l'innovazione come l'adozione di invenzioni, la visione, il valore economico anche delle scelte, credo che ci sia un altro elemento di cui volevo chiedere esperienza sia l'ingegneria di vita di Amplifon, sia esperienze californiane che sono le contaminazioni cross-industri, sempre di più l'innovazione è qualcosa che nasce un po' per contiguità, oggi sono quasi più consumatori che portano lo stimolo all'innovazione da un'industria all'altra, ma i tavoli di lavoro cross industriali sono particolarmente importanti. Assolutamente così, nel nostro caso la dimostrazione di quello che stava dicendo è il fatto che la nostra azienda è nata anche attraverso una grande trasformazione a livello organizzativo in questa trasformazione che ha visto anche un ricambio generazionale proprio nelle persone non abbiamo mai assunto una persona che venisse dal settore, abbiamo sempre cercato di assumere persone che venissero da settori tendenzialmente più avanzati dei nostri, settori anche come quello della telefonia che sembrano lontanissimi da quello che facciamo noi ma in realtà ci sono poi sotto tante cose in comune, quindi è assolutamente vero quello che diceva e noi lo abbiamo cercato di fare appunto portando persone che avessero esperienze e background più variegati. Bello questo, l'importante è che quelli che arrivano dalla telefonia non siano quelli che fanno i contratti, cioè dei servizi o il customer service. Io posso citare due sempi che sono assai interessanti, uno è per esempio voi sapete Neuralink che è questa compagnia fondata da Elon Musk ma anche qui sono vent'anni che facciamo star impiantare i chip nel cervello e le primi esperimenti sono addirittura anche prima di vent'anni fa ma quello che è venuto dalla contaminazione per quello che riguarda la mia università è che abbiamo fatto questa cosa di impiantare il cervello e sì il chip nel cervello dalla continuazione mio dipartimento elettrocardiologico computer science e la facoltà di medicina UCSF, University of California San Francisco e quindi c'era un bisogno di vedere come si potevano curare certe malattie neurologiche tipo la depressione profonda Alzheimer Parkinson eccetera e dando degli impulsi al cervello che è un po' come si faceva con l'elettroshock nei tempi antichi che poi è stato bandito perché era una tortura però aveva effetto cioè funzionava e il punto quindi è di portare quell'idea dentro il cervello in modo tale che ti bastano microcorrenti per farlo funzionare, contaminazione assoluta avete medicina, altro esempio che abbiamo appena formato tre giorni fa abbiamo fatto un incorporation di questa compagnia italiana che è un'impresa della difesa è un'impresa che fa sviluppi l'Enlis che è quella di Milano Innovation District e quello che facciamo è questo dispositivo che fa entrare in risonanza i virus e li fa schiattare allora come mai un'impresa della difesa nel settore della sanificazione degli ambienti perché la tecnologia è la stessa cioè voi tirate giù i missili che arrivano perché accecate questi missili quella tecnologia lì è la stessa che usi per fare entrare in risonanza il virus no anche questo viene da contaminazione di un'impresa della difesa con un articolo che è venuto fuori in su nature che parlava dei virus come di poli elettrici allora metti insieme a più b io faccio le microonde per accecare i missili posso usare le stesse microonde per far schiattare i virus non così facile ci ha voluto due anni però insomma alla fine è molto semplice perché se è vero come è vero perché abbiamo poi visto che i virus sono dei dipoli elettrici quindi c'hanno una carica negativa dentro una carica contrario carica positiva dentro carica negativa all'intorno un po come gli atomi no allora un dipolo elettrico un aggeggio con una specie di molla e quindi se tu gli dai un buffetto questa molla incomincia a oscillare se glielo dai alla frequenza giusta questa molla oscilla sempre di più si innesta in fenomeno di risonanza e quindi è andato a punto la molla si spezza e quindi quello il trucco no quindi però bisogna trovare la frequenza giusta per fare andare questo aggeggio fuori poi gli devi dire quanta potenza gli devi dare e per quanto tempo lo devi far vedere e questi qui sono tutti studi che portano via un sacco di tempo ma al principio quello lì quando tu accechi un radar di un missile che ti arriva devi capire che radar è e poi gli devi mandare la frequenza giusta per scassare il radar tant'è che li ci vogliono 3 megawatt se voi avete usato il mio dispositivo con 3 megawatt friggete no sicuro anzi friggo tutti voi invece la montare di potenza è bassissimo perché deve uccidere un virus sai che roba e quindi è meno dannoso di un cellulare anzi non è dannoso per niente interessante c'è una domanda lì prego volevo chiedere al professore secondo lei qual è stata la causa che non c'è stata una silicon vale e aivrea negli anni cioè ci sarà una una causa no perché non ho mai capito perché ci deve essere la silicon vale in california o a bangalore in india anche per quanto riguarda la tesla cioè noi non abbiamo nessuna tecnologia per poter innovare le macchine elettriche perché o quella importiamo da l'estremo oriente oppure secondo lei cos'è successo in questi in questi ultimi anni c'è veramente anche dal punto di vista scientifico un calo nelle università nei centri di ricerca nelle innovazioni perché è vero lei ha lavorato in california però in uropa siamo veramente messi male secondo me e anche le anche per ricordo per esempio sulla tecnologia del gas freon non so se lo sa meglio di me che ancora Einstein assieme ad un fisico ungherese avevano elaborato un gas che era molto molto più efficace e meno inquinante del però l'electrolux riuscì a smorzarla questa chiaro io sarei un po più positivo nel senso che ad sempio sulla no sull'auto elettrica guarda che sull'auto elettrica noi abbiamo una serie di aziende che stanno facendo delle innovazioni straordinarie che sono poi fornitori di altre aziende però professore risponda lei la storia dell'olivetti è una delle scandali totali del sistema italiano perché l'olivetti era un'azienda di eccellenza ma allora lì che cosa che è successo uno alla mio pia del management di olivetti che si è messo a fare me too cioè quindi ha detto io faccio i calcolatori dell'ibm a più basso prezzo e quella è una strategia che perde sempre e quindi a posto di innovare come facevano prima no in olivetti sono messi a dire faccio le cose che costano meno e questo è stato all'inizio della fine l'altro fatto è quello che ai nostri amati politici della tecnologia di poter beffergare di meno no e quindi di conseguenza viene a cascata no cioè trento vogliamo parlare di trento trento adesso io mi dato un attimo ma io alla prima volta sono venuto qui a trento c'era del lai lorenzo della tutti i soldi che venivano dal governo come provincia autonoma lui del lai li riversa va sulla ricerca tutti quasi ok e quindi fbk a fondazione mac chi piova l'università no ed era un'isola felice per la ricerca c'erano tutte queste cose no adesso non voglio dire non voglio entrare ma quello a quanto mi consta le finanziamenti sulla ricerca sono andati giù a tappeto no e questo è un problema perché certo magari il valore della ricerca si vede sul lungo termine ma se tu lo tagli è chiaro che poi non viene fuori niente cioè se tu pianti un seme magari cresce e crescerà in vent'anni ma se non lo pianti non cresce niente giusto e quindi il fatto di dare valore alla tecnologia oppure anche alla scienza anzi alla scienza e alla tecnologia nell'ordine è un fattore purtroppo che non è stato fatto in italia in europa già un po' diverso no ci sono delle zone per esempio nel campo dei semiconduttori il centro di ricerca su come si fanno a fare i semiconduttori più avanzati è in belgio imac che ha come clienti tutte le case di semiconduttori del mondo non ce n'è una che non che non li usi per sviluppare nuovi processi quindi se può far però poi chi è che sfrutta i risultati della ricerca dei me sono quelle compagnie che quindi le altre noti smc le compagnie americane eccetera però c'è gente di eccellenza se possono fare e ci sono però a noi siamo campioni mondiali per spararci nei piedi io che sono tendenzialmente molto ottimista però ricordo anche sempre che il sole venticotore qua c'è l'ello naso che lavora alla redazione di conomia e noi pubblichiamo non so se regolarmente uno studio è una classifica che dice che l'italia è leader in un migliaio di nicchie di eccellenza e questo salva molto spesso anche la nostra conomia vorrei ricordare che la germania è in recensione tecnica l'italia non lo è anche per questa leadership in tante nicchie quindi è vero che abbiamo i problemi ma io una visione solo negativa del sistema italia tenderei a non farla amplifone un esempio di eccellenza di un'azienda che ha giusto in quanti paesi lavorate cioè dall'italia voi vendete questi prodotti dove sì siamo in 25 paesi siamo una delle effettivamente aziende italiane leader nel mondo nel senso che abbiamo una quota a livello mondiale superiore all'undici per cento e chiaramente siamo nati in italia abbiamo le radici in italia siamo leader in italia ma siamo leader dall'italia all'australia agli stati uniti paradossalmente la marquesa più elevata che noi abbiamo in nuova a zelanda quindi esattamente dalla parte opposta del mondo questo non per dire che non abbiamo i problemi problemi ce li abbiamo e quello che direi parlando di investimenti in america c'è il chips act dobbiamo riportare tutto in america in europa c'è il chips act dobbiamo riportare tutto in europa la cina vabbè c'è il chips act e vuole prendersi anche magari qualche parte che non è proprio in cina e questa tendenza può stimolare l'innovazione o magari una tendenza chiudersi in qualche in un certo senso potrebbe ostacolarla interessante lei è l'ex studente ok no giusto giusto una parola di contesto cips act negli stati uniti e cips act in in europa sono provvedimenti legislativi e anche stanziamenti di miliardi dall'una parte dall'altra parte per tentare di riportare in negli stati uniti in europa la produzione di semiconduttori in generale che è prevalentemente in asia tendenzialmente e direi taiwan la parte più più elevata tecnologicamente più elevata del mondo ricordo prima il professore citava il belgio come centro ricerca dei semiconduttori vorrei ricordare che in olanda c'è una società che si chiama asml che numero uno assoluto numero uno assoluto poi c'è tokyo electron mi sembra che sia un competitor importante che è numero uno assoluto nelle macchine stampa litografica per la produzione di cip se uno va a vedere ce l'abbiamo vicino a milano esty micro electronics vede queste macchine gigantesche che costano 50 milioni di dollari e le fanno in olanda infatti cioè il quando uno va a vedere le eccellenze no io sono sempre l'idea che l'intelligenza è mediamente distribuita tutta uguale no e quindi bisogna farla saperla tira su cioè sfruttare questa intelligenza distribuita e quindi per forza visto che in europa siamo in tanti a un certo punto qualche cosa di eccellente spunta fuori il punto di farlo sistemico no quindi tu c'hai i mac c'hai asml mando stanno le intel st niente da dire cioè un'ottima azienda ma la percentuale mercato è minima no la produzione sia appunto ci sono questi settori di eccellenza per cui uno incomincia a fare una cosa perde l'ira di dio di soldi all'inizio poi deve esserci governo che sgancia perché a taiwan la t smc mi ricordo quando è nata cioè ero lì quando è nata no e dicevano era della philips by the way t smc all'origine ra philips è andato molto philips ma io non ci faccio i soldi qua ma che cavolo lo chiudo allora andarono dal governo di taiwan e dice guarda che io questa roba qui la chiudo e il governo di taiwan dice al questa suona bene hanno cominciato a sganciare i soldi no e poi hanno chiamato un professore da stanford che morris c'è una figura mitica adesso più di 90 anni ancora capo tanto per dare un'idea e costui ha detto bene vediamo di focalizzarci sulla produzione perché all'epoca non c'erano le fonderie ce l'avevi in casa cioè quelli che facevano i chip ce l'avevi in casa ogni compagnia che faceva i semiconduttori c'aveva la sua linea di produzione e lui dice ma se io lo offro come servizio non abilito l'industria e bene sì perché i ragazzi che vengono da stanford da berkeley da mt eccetera magari hanno un'idea nuova di un prodotto di un chip ma non lo possono fare perché non hanno la fonderia non c'è nessuno che glieli fa t smc si è specializzato nel fare quello però all'inizio quanti cavolo di dei cip gli facevano fare pochi e quindi loro continuate a investire continua a investire continua a investire tutta all'improvviso gli altri no tipo intel e compagnia si sono cominciati a accorgere che gli investimenti i conti non tornano perché non tornano perché i volumi che avevano loro sono i volumi dei propri prodotti e quindi sono limitati per definizioni ma se io lo faccio per tutti tutta l'improvviso e volumi crescono in modo notevole quindi tanto più investo tanto più soldi faccio e tanto più mercato semplice questo è arriviamo a cips a quella una domanda molto molto perché va alla radice di che cos'è l'innovazione no per cui uno dice va bene ho bisogno di soldi cips act lo faccio perché per questioni strategiche e di difesa io non voglio dipendere da una regione del mondo dove non si sa come va a finire e quindi io mi voglio salvaguardare da un rischio non tecnologico un rischio strategico non tecnologico pertanto lo sappiamo fare in semi-converso e quindi cosa che faccio investo l'ire di dio per liberarmi dalla dipendenza. Europa perché è venuto fuori il cips act ma perché c'è stato il problema del covid e che le case di automobili non avevano più cip per fare le loro automobili e quindi hanno perso miliardi perché non potevano fare le automobili allora oddio i soloni di bruxella hanno detto bisogna avere cip in casa ma che come hai fatto il cips act investono per far tornare in europa o comunque per sviluppare in europa il bleeding edge technology bleeding dge vuol dire la limite sanguinante no cioè proprio l'estremo quella da tecnologie da un nanometro meno quanti cip da un nanometro voi trovate in una vettura lo dico io 0.00000 periodo 0 nulla di tutto ciò non serve per fare le macchine e quindi la spinta che veniva dal fatto di voler riportare di voler riportare sta cosa non è quella giusta se uno vuol dire io voglio fare tecnologia avanzatissima ma non rispondo ai bisogni del mercato va benissimo però devi fare i conti bisogna fare i conti della serva quanto cavolo di soldi mi servono per quanto ritorno che io ho di questi investimenti ma il problema che citava lui se tu cominci a tirare in casa tutto quanto è ovvio che poi non scelto niente no e quindi di solito la scienza va avanti attraverso contaminazioni collegamenti quindi un problema serio molte grazie ringrazio i nostri ospiti ringrazio voi sono le 13
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