La vigilanza bancaria europea e l’integrazione da completare
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La vigilanza bancaria europea e l’integrazione da completare
Qual è la situazione delle banche europee in questo momento? A rispondere a questa enigmatica domanda Andrea Enria, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea, che durante questa conferenza ha parlato della vigilanza bancaria in questo momento, quindi dello status quo, evidenziando prestazioni, traguardi, ma anche problematiche, senza dimenticare di menzionare le prospettive future.
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Sono molto felice di poter partecipare anche in qualità di moderatrice a Trento per questo evento. Oggi parleremo di un tema molto importante che è quello della vigilanza bancaria in questo momento, quindi dello status quo. Ma guarderemo anche alle prospettive future. Lo faremo con una persona estremamente competente. Sono molto felice che sia qui di potergli dare il nostro benvenuto Andrea Enria, a capo della vigilanza della Banca Centrale Europea. Benvenuto. Enria, buongiorno. Partiamo subito dal tema attuale. La situazione delle banche in questo momento in Europa. Che situazione è? Che stato di salute hanno? Lei una volta mi ha detto questa equazione, no? Banche americane, europee e svizzere è un'equazione che è un po' scorretta. Qual è il stato di salute al momento delle banche europee? Se facciamo una fotografia oggi in termini di solidità patrimoniale, di liquidità, di reddittività la situazione è molto buona. Come diceva giustamente una lettura incrociata che proietti le difficoltà che abbiamo visto per le banche regionali svizzere o anche per creare i sui sulle banche europee non è in realtà corretta perché le banche americane che sono andate in crisi avevano dei modelli di business molto estremi molto particolari con grande utilizzo di depositi non assicurati concentrazione su titoli di Stato concentrazione nel settore tech quindi non vediamo banche simili in Europa però questo non ci deve spingere ad essere eccessivamente rilassati è un periodo ancora in cui ci sono livelli di rischio elevati l'incremento dell'inflazione la rapida uscita dai tassi di interesse negativi nell'ambiente in termini tassi di interesse pone anche dei rischi d è importante che anche le banche europee siano particolarmente allerta gestiscano questi rischi in maniera molto attiva in particolare quello che abbiamo visto nel caso delle banche l'aumento di tassi di interesse per le banche europee è una buona notizia in generale perché i momenti di turbulenza sui mercati come abbiamo visto recentemente i mercati non guardano solo alla reddittività guardano anche al valore di mercato degli attivi delle banche che ovviamente può essere negativamente influenzato dall'aumento dei tassi quindi è un momento ancora delicato bisogna essere sempre allerta le si chiedesse in questo momento in prospettiva il rischio che vedo è questo cosa risponderebbe? marzo è stato un mese difficile quello che si è visto sono state dinamiche molto distruttive in cui i depositi hanno iniziato a muoversi molto più rapidamente che in passato una cosa che mi ha preoccupato di questi casi negli Stati Uniti è stata la velocità con cui i depositi hanno iniziato ad uscire dalle banche che può essere legata anche alla digitalizzazione al fatto che ora spostare i fondi è molto più facile sullo smartphone di quanto fosse un tempo magari social media che anche danno un canale di diffusione magari molto più rapida quindi la reazione dei depositanti è molto più rapida ma quello che mi ha anche preoccupato è che c'è un grande nervosismo sui mercati determinato dal cambiamento rapido dell'ambiente in termini tassi interesse che a volte gli investitori tendono a prendere posizioni speculative sulle azioni o magari sui CDS sugli strumenti di protezione del rischio che poi contaminano anche i depositi perché cosa che non sapevo è che mi ha colpito durante la crisi le imprese, le istituzioni che hanno depositi nelle banche tendono a guardare i prezzi azionari come valori che li portano a ritirare depositi quindi ci sono stati a credit suis ma anche nelle banche americane rapidi uscite di depositi quindi queste turbulenze che legano mercati azionari, mercati di strumenti per la protezione del rischio e depositi è una situazione che mi preoccupa spesso mi dicono, guarda che i CDS di tale sta salendo, quindi attenzione perché questo sta creando tensione sul mercato l'altro giorno è accaduto credo sui CDS sul debito americano, quindi comunque bisogna sempre prestare molta attenzione a questo parlando con un analista un punto che ho fatto recentemente che per me è molto importante dove non ci sono molte transazioni quindi è molto facile muovere i prezzi a volte ci possono essere anche casi di manipolazione bisogna essere molto attenti anche l'autorità tutela dei mercati devono cercare di garantire una trasparenza nel funzionamento di questi mercati l'Esma, l'autorità europea si sta occupando un analista prima di moderare questo evento mi ha detto, vedrai che il problema delle banche è stato americano poi è stato svizzero, ma la regolamentazione sarà ancora più stretta per l'europa noi in qualche modo subiremo delle regolamentazioni più strette invece poi alla fine non è successo questo secondo lei le misure messe in piedi perché poi la vigilanza bancaria è nata in epoca della Grecia, mi viene in mente il post Lehman Brothers sono sufficienti secondo lei in questo momento? ogni volta che c'è una crisi il riflesso quasi automatico c'è un buco nelle regole dobbiamo fare una riforma non credo sinceramente che sia il caso rispetto agli eventi che abbiamo visto negli ultimi mesi le autorità americane hanno fatto dei rapporti molto interessanti e anche molto onesti sulle elezioni da quelle crisi credo che emerga con chiarezza che i due problemi fondamentali siano stati la governance e i controlli interni delle banche e come hanno onestamente ammesso l'autorità statunitense della vigilanza bancaria quindi secondo me dobbiamo concentrarci più su questi due aspetti può darsi che si debba avere qualche recalibrazione di qualche requisito per dire sul requisito di liquidità c'è una stima di quanto velocemente i depositi di diverse categorie potrebbero lasciare la banca magari quelle stime sono già un po' obsolete può darsi che dobbiamo un po' rivederle però secondo me non c'è bisogno di grandi riforme in questo momento bisogna concentrarsi molto di più dal lato delle banche, assicurare buoni controlli su rischi, buona gestione del rischio buona governance, buon funzionamento dei boards che siano capaci più esigenti nei confronti del management più challenging dal lato della vigilanza azioni a volte più determinate tra l'altro forse una cosa mi piace dire è che le banche a volte ce l'hanno criticato qua in Europa perché siamo un po' troppo intrusivi sulla governance perché diamo delle indicazioni su come la banca è organizzata su come sono organizzati i controlli interni che interferiamo con la libertà quello è un po' il sancta santorum dell'impresa quindi col funzionamento del board però credo che gli eventi di questi mesi hanno dimostrato che bisogna essere esigenti se la governance non funziona poi la banca tra l'altro nella domanda era implicito che gli analisti che mi dicevano questo mi dicevano questo perché dicevano in molti magari criticano questo genere di intrusione o di regole però l'unico sistema bancario che ha tenuto è quello europeo, quello che non ha fatto preoccupare rispetto a quello che è accaduto negli Stati Uniti quindi quello che mi diceva l'analista guardando invece all'European Court of Auditors è questa corte europea di auditors che fa gli audit, tra cui anche la BCE d emerge che hanno trovato alcune falle, come lei sa la domanda che le faccio è, da una parte voi comunque avete aperto i vostri cassetti e i vostri armadi agli auditors esterni, come dire venite pure a fare il vostro lavoro come risponde a queste falle che sono state trovate? Prima mi fa piacere che dica questa cosa perché ci tengo molto, quando sono arrivato alla BCE nel 2019 c'era una forte tensione tra l'European Court of Auditors e la BCE perché la BCE come banca centrale nel trattato ha delle previsioni molto restrittive per proteggere la propria indipendenza la capacità di della Court of Auditors o di altre entità di fare audit completi gli audit sono limitati a questioni di efficienza gestionale però io ho pensato che un'autorità di vigilanza deve essere accountable, deve dare conto quindi è importante fare le porte, i cassetti e lasciare che ci sia scrutinio su quello che facciamo quindi abbiamo fatto un memorando understanding con la Court of Auditors che consente di fare audit tra l'altro un'altra cosa di cui sono orgoglioso è il fatto che mentre si guardiamo ad altri paesi si fanno questi rapporti per vedere cosa noi invece abbiamo chiesto a un gruppo di esperti di vigilanza internazionali di tutto il mondo di fare una review di fare un rapporto su come funziona il nostro processo di vigilanza e questo rapporto è uscito poche settimane fa e ora siamo alle prese con dare seguito sia a questo rapporto che a quello della European Court of Auditors nel rapporto della European Court of Auditors ci sono molte cose utili noi stessi stavamo aggiustando alcuni dei nostri processi interni per diventare più rapidi, più efficienti sappiamo che i nostri processi sono un po' heavy handed anche le banche spesso ce lo fanno notare quindi cercare di fare un po' di streamlining di aumento dell'efficienza, di trasparenza quindi siamo molto concentrati ci sono anche alcuni punti sui quali siamo un po' più dubbiosi delle osservazioni dell'European Court of Auditors ad esempio uno di questi è che loro pensano che noi non siamo stati sufficientemente duri nel chiedere requisiti patrimoniali a banche con attività deteriorate con non performing loans molto elevate quindi abbiamo riuscito il livello di capitale richiesto per le banche più rischiose come attività deteriorate però c'era un motivo per questo che io considero molto ben giustificato perché ovviamente queste banche stiamo parlando sostanzialmente di banche che avevano più dalla metà dei propri crediti in situazioni di difficoltà è un processo complicato di vendita di cartolarizzazione di questi crediti quando si fanno questi processi hai bisogno di spazio patrimoniale di prendere perdite per vendere questi crediti al di sotto del valore di libero quindi se noi avessimo alzato i requisiti patrimoniali molto le banche non avrebbero potuto avere lo spazio per vendere quindi la discesa delle attività deteriorate è una situazione rapida e efficace come è stata negli ultimi anni questo è un punto in cui forse non daremo seguito alle osservazioni della cortovodita con tutto il rispetto istituzionale che è dovuto altro punto la domanda delle domande che cosa manca a unione bancaria? ovviamente quello che manca al terzo pilastro sono i depositi europei questa è una mancanza grave Mario Draghi diceva giustamente che senza l'assicurazione dei depositi comune c'è un problema anche per la moneta unica perché se guardiamo gli aggregati monetari più del 90% sono della moneta come la definiamo sono depositi delle banche commerciali il cash che abbiamo in tasca le passività dirette della banca centrale quindi se un euro depositato in una banca a Cipro ha un valore diverso di un euro depositato in una banca a Helsinki è chiaro che c'è un problema di mancanza di integrità proprio della moneta unica quindi un problema istituzionale fondamentale è che i depositi cominciavano a spostarsi da un paese all'altro anche perché c'era una preoccupazione sulla forza del fondo di assicurazione dei depositi nazionali con la capacità di rimborsare depositanti in caso di crisi questo è un elemento fondamentale che chiuderà anche il processo di riuscita di banche dagli stati sovrani quindi questo circolo vizioso che abbiamo visto all'opera durante la crisi del debito sovrano tra stati e banche ha bisogno per essere tagliata di un fondo di garanzia europeo questo ancora manca d è un peccato non voglio dire che l'Unione Bancare che abbiamo l'Unione Bancare funziona ci sono altre cose secondo me che potremmo andare molto avanti con l'Unione Bancare con le regole che abbiamo a volte ci sono esitazioni o posizioni di policy a livello di stati memberi che purtroppo ostacolano questo processo il più veloce che posso se prendiamo il sistema bancario statunitense se fallisce una banca in Nevada se c'è una crisi del mercato immobiliare in Nevada innanzitutto in Nevada sono presenti banche che vengono da tutti gli altri stati quindi le banche possono assorbire le perdite in Nevada con i profitti che fanno in Illinois quindi è meno probabile che vada in crisi quindi ci sono problemi di diversificazione geografica del rischio se una banca in Nevada va in crisi il fondo di garanzia statunitense quindi federale può vendere attività e passività di questa banca a banche che vengono da altri stati quindi questo consente anche se c'è una crisi in maniera indolore più facilmente se prendiamo le situazioni in Europa abbiamo molta meno diversificazione quindi i mercati sono molto più segmentati lungo linee nazionali come abbiamo visto recentemente c'è una crisi di Banco Popular se la compra Banca Santander c'è una crisi di Sberbank quindi manchiamo ancora di questa capacità di avere un sistema che lavora veramente a livello europeo potrebbe essere fatto molto con quello che abbiamo noi abbiamo cercato di aprire a concentrazione cross border la trasformazione di filiazioni in filiali, in sportelli che aiuterebbe questo processo aiutare al pooling della liquidità a livello di gruppo anche le banche stesse talvolta dissuase magari dall'autorità nazionale non hanno fatto grandi passi avanti spero che negli anni futuri ci sia una nuova spinta in questa direzione di integrazione è interessante però perché è spiegato così uno capisce anche tanto quelli che sono i vantaggi da una parte è probabilmente una questione molto politica a livello dei singoli stati membri dall'altra anche certo populismo perché si dice perché volete che accada questo cosa dobbiamo fare, perché dobbiamo aiutare la Germania faccio un esempio di frase che si sente mentre invece detta così se tu hai delle perdite in uno stato le puoi assorbire perché sei presente anche in un altro è proprio ovvio, è la palissiano che c'è un vantaggio è come se occorresse un quid in più dal punto di vista politico in questa Europa prima che poi ci sia l'Unione bancaria c'è un elemento di maturità innanzitutto diciamo, proviamo a vedere anche come dire, a metterci nei panni di chi ha una posizione più preoccupata una di queste preoccupazioni è se qualcosa va male l'impatto sarà sul mio fondo di garanzia dei depositi nazionali che ha ovviamente una rete di protezione da parte del fisco nazionale quindi voglio essere più in controllo però è un po' miope come ragionamento perché facendo così in realtà si aumenta la probabilità che questo vento negativo si realizzi quindi ci sia un impatto sui fondi di assicurazione nazionale poi insomma tutto il processo che ora è molto complicato di integrare anche questa rete di protezione nazionale in una rete di protezione europea è ostacolato esattamente da questi processi e poi diciamo anche la verità c'è un aspetto che le banche secondo me purtroppo sono ancora viste questo è un strumento molto legato alle politiche nazionali quindi questo è un po' un problema che dovremmo cercare di panare nei prossimi anni sì questo è molto vero, io ho ancora un po' di domande però volevo dirvi che dedicherò gli ultimi 10 minuti ne mancano una ventina quindi me ne prendo altri 10 così rispettiamo i tempi potete fare delle domande anche voi potete prepararle e farle siamo qui insomma per questo quindi ve lo anticipo così non vi faccio la domanda a brucia pelo domanda invece sempre su questo tipo se esistesse un fondo di garanzia diciamo europeo per chi è spanso in tutta l'Europa di modo da dire ok non hai più quel dettame a quella che può essere una perdita fuori che però ti leghi al fisco di casa tua questa la vede una ipotesi sarebbe anche più vendibile diciamo nei confronti dei più scettici o no? sì certo ma voglio dire già ora diciamo abbiamo quello che ho chiamato fondo di risoluzione unica che è l'unica parte totalmente mutualizzata che non è una cosa che piace tantissimo dall'opinione pubblica però mi sorprende perché alla fine è alimentato dalle banche quindi nessuno in questa stanza paga un solo euro per questo fondo le banche pagano per gestire situazioni di crisi che li possono riguardare collettivamente prima cosa seconda cosa tutta la legislazione è stata costruita in maniera tale di minimizzare l'impatto su questo fondo quindi cercare di far assorbire le perdite innanzitutto da azionisti e da creditori arrivare al fondo solo come terza battuta quindi anche questo è positivo poi appunto di fatto la sola esistenza di questo fondo è un elemento di riduzione del rischio collettivo che abbiamo quindi è un elemento secondo me molto positivo poi diciamo la verità, c'è questa cosa tutti quanti pensano, quanti depositi hanno le banche europee, nell'area dell'euro nella banking union, nell'unione bancaria grosso modo adesso non ho visto le cifre ultimamente siamo sopra i 7.000 miliardi, 7.500 siamo da quelle parti lì questo che mi distro guarda questa cifra è se faccio un fondo comune sto firmando una garanzia per 7.500 miliardi, ma in realtà se uno guarda come funziona il fondo di garanzia negli Stati Uniti, dopo tutte le crisi della grande crisi finanziaria il tesoro americano non ha speso un dollaro per rimborsare il fondo, cioè il fondo di fatto agisce prende delle perdite ovviamente quindi riduce le banche disponibili e poi ricarica fees ricarica commissioni sulle banche che per riempire di nuovo il fondo, riportarlo questa cosa ha funzionato benissimo negli Stati Uniti sono uscite dal mercato 500 e passa banche nel giro di 3 anni dopo la crisi, il sistema è ritornato in reddittività e ci siamo interrogati per 10 anni come mai le banche europee fossero così meno redditizie avessero valutazioni sui mercati così più basse delle banche americane, perché nel sistema statunitense hanno usato questo fondo per pulire il mercato, ristrutturare, riorganizzare fare concentrazioni e ripartire l'hanno fatto in maniera molto veloce noi l'abbiamo fatto anche noi perché ora le nostre banche sono solide ma ci abbiamo messo 12-13 anni che è stato un po' più faticoso Parliamo invece dell'alluvione perché volevo attualizzare anche un po' questo nostro incontro oggi in quanto non possiamo non guardare a quello che è successo in Emilia-Romagna io so che voi anche sul cambiamento climatico state facendo tante cose quindi volevo approfittare anche di questa occasione per raccontare che cosa fate L'uno vede invece questa istituzione come quasi non occuparsene, non è così Frank Elderson che è il vicepresidente della vigilanza bancaria della BCE ha detto giustamente, chiaramente che noi non siamo policy makers nel campo del cambiamento climatico gli attori veri sono altri noi siamo policy takers noi facciamo e dire visto che siamo in una crisi climatica, siamo in un momento in cui l'Unione Europea sta disegnando politiche molto ambiziose al campo del cambiamento climatico questo genera dei rischi importanti per il sistema bancario e noi come autorità di vigilanza dobbiamo spingere le banche a misurare, gestire in tutta trasparenza, dare conto di come loro prendono e gestiscono questi rischi quindi abbiamo già nel 2020 abbiamo dato alle banche una serie di indicazioni, quelle che sono le nostre aspettative, scusa ci aspettiamo che le banche facciano in termini di avere responsabilità allocate a livello di board in termini di avere un risk appetite framework, quindi una capacità di dare limiti ai propri uffici commerciali di quanto rischio si vuole prendere anche sul clima capacità di fare stress testing sul clima capacità di avere disclosure, di dare conto, di dare trasparenza alle proprie esposizioni le banche hanno onestamente ammesso che sono piuttosto distanti da queste aspettative che abbiamo fissato, quindi con ogni banca abbiamo determinato un processo un sentiero per arrivare a essere totalmente in linea con le nostre aspettative entro la fine del 2024 questo è quello che sta succedendo se le banche ovviamente non saranno in grado di farlo ovviamente ci saranno delle penalizzazioni dal punto di vista di vigilanza questo l'abbiamo detto chiaramente devo anche dire che tra le banche si lamentano molto perché dicono ma non abbiamo informazioni, non abbiamo i dati i nostri clienti non ci danno dati che ci consentano di misurare l'esposizione del rischio climatico facciamo un esempio, i certificati di quanto i edifici, i appartamenti che sono dati come un tipo di collaterale, le banche quanto siano sposti da un punto di vista energetico molte banche non hanno questa informazione però vuol dire è un'informazione fondamentale se uno fa un presto da 25 anni deve sapere quanto varrà tra 25 anni quel tipo di collaterale, quindi avere spingere le banche a dotarsi questa informazione questo è molto importante e noi abbiamo anche disseminato buone pratiche che sono disponibili nell'industria, ci sono banche che lo hanno fatto che hanno creato delle proxy che hanno anche in assenza dei dati sono state in grado di stimare di gestire il rischio meglio quindi facciamo anche un'opera di disseminazione delle pratiche questo a livello di unione bancaria è un vantaggio perché se uno è in un piccolo paese non avrebbe questa visibilità perché quelle sono le migliori pratiche in tutto il settore europeo si di fatto poi le banche forse sono una delle poche società ad avere una mole di dati immensa se gestiti bene quei dati possono essere veramente una buonissima fonte di informazioni con le tecnologie a disposizione oggi a partire dall'intelligenza artificiale la domanda che le faccio è quando parlate con le banche del problema del cambiamento climatico che devono accelerare per un cambiamento credo le banche europee siano molto più avanti delle banche in ogni altra parte del mondo in questo momento c'è stata un po' di lentezza e sorpresa magari all'inizio e anche qualche critica nei nostri confronti per essere un po' troppo esigenti però credo che ora le banche abbiano preso più consapevolezza abbiano anche molte di queste abbiano anche sviluppato proprie policies e abbiano visto che questo è anche un elemento di vantaggio competitivo alla fine il cambiamento climatico è anche una grande opportunità per le banche ci saranno finanziamenti giganteschi che andranno mobilizzati per sostenere il cambiamento necessario quindi le banche si stanno attrezzando c'è un po' di ritardo ma anche con un pochino di spinta da parte nostra credo che alla fine dell'anno prossimo saremmo già in un altro pianeta da questo punto di vista sì sì, deve essere un qualcosa che coinvolge tutti le grandi aziende devono spingere le piccole le istituzioni devono spingere le banche la cosa importante secondo me è anche una mentalità sia le banche e attraverso le banche anche i loro clienti, bisogna muovere a questa idea di fare transition planning quindi pianificare come arrivare a net zero a zero emissioni nel 2050 tutti lo devono fare le banche devono valutare alla propria clientela anche sulla loro capacità di avere traiettorie credibili di riduzione del loro impatto ambientale sarà un lavoro fondamentale nel quale le banche possono anche dare un valore aggiunto per tutta la comunità vedo il rosso ci sono delle domande degli spunti prego prego che ci sia un microfono per lei si attende proprio un secondo così la sentono tutti prego mi sento volevo chiedere al dottore Ria sui derivati un argomento che non avete affrontato le banche europee nei loro bilanci hanno contabilizzato i derivati in un determinato modo siamo certi che non ci sono dei problemi di valutazione? è una questione molto seria quello che lei dice è perché in molti derivati non tutti, ma molti derivati hanno mercati molto illiquidi di fatto non esiste una valutazione di mercato affidabile per questi strumenti finanziari quindi le banche fanno valutazioni che sono basate sui propri modelli a volte questi modelli alla resa dei conti, dei fatti hanno lasciato un po' a desiderare quindi è un problema serio noi abbiamo fatto una campagna di ispezioni alle banche le ispezioni sono lo strumento migliore perché abbiamo i nostri ispettori che vanno proprio dentro la banca prendono lo strumento individuale la transazione, la rivalutano cercano di vedere le debolezze che possono esserci nel processo di valutazione dalla parte della banca quindi un lavoro di vigilanza molto serio e capillare è stato fatto ovviamente il rischio rimane questo è anche uno dei motivi per cui una delle priorità che abbiamo individuato per la vigilanza bancaria europea è il rischio di controparte quindi l'aspetto dell'interfaccia tra le banche spesso queste istituzioni non bancarie che stanno prendendo rischi molto rilevanti su mercati a volte piuttosto rischiosi quindi cercare di avere una forte pressione sulle banche per rafforzare le proprie pratiche di misurazione e di gestione di questo rischio Grazie, prego Buongiorno, intanto complimenti per il lavoro svolto della vigilanza europea perché se guardiamo cosa è successo in America in Svizzera in questi mesi mi sembra che abbiano fatto bella figura la mia domanda invece concerne la concorrenza nel mondo bancario Quanta concorrenza c'è? Per esempio guardando i tassi dei conto correnti che al momento in Italia sono 0,29 un anno dopo l'aumento l'inizio dell'aumento dei tassi da parte della BCE abbiamo il tasso discount a 3,25 quindi la domanda è non c'è abbastanza concorrenza, non mi sembra Grazie La risposta è a ragione non c'è abbastanza concorrenza uno dei punti è quello che stavo dicendo prima che il mercato rimane molto segmentato anche a livello nazionale ad esempio vado a visitare tutte le autorità nazionali mi è capitato nelle settimane scorse di essere nei paesi baltici nei paesi baltici stanno discutendo in Lituania mi sembra appena introdotta anche delle tasse aggiuntive sulle banche proprio perché vedono un rimbalzo molto forte della redditività lì stanno addirittura proiettando ritorno an equity nell'ordine del 35-40% in quest'anno le autorità lì dicono ma come mai non viene qualche banca magari da un altro paese come dire apres, portelli in realtà questo processo non ha funzionato abbastanza bene per una serie di motivi che sarebbe molto lungo discutere però secondo me la digitalizzazione cambierà molto questo aspetto anche grandi brands ora prendo il brand Chase come banca digitale a livello europeo darà servizi su tutto il mercato nel Regno Unito hanno fatto un esercizio pilota, hanno offerto tasse sopra il 3% e stanno prendendo quote di mercato molto rilevanti. Detto questo bisogna anche dire che è abbastanza naturale in un ciclo di restrizione monetaria ci sia all'inizio un ampiamento dei margini le banche anche nel momento in cui i tassi di interesse sono andati in negativo per diversi anni hanno evitato di passare alla clientela i tassi di interesse negativi quindi forse anche un po' fisiologico che ci sia un periodo iniziale nel quale la trasmissione non è totale però ha ragione, ci deve essere un momento nel quale la concorrenza comincia a spingere i tassi verso l'alto forse questo momento è arrivato anche Apple adesso offre i rendimenti al 378 non ancora in Europa però, solo negli Stati Uniti dovete essere non rapidi, di più rapidissimi buongiorno, volevo chiedere a chi ha evitato ad avere fiducia nel completamento dell'unione bancaria, in tutte le sue componenti anche in quelle su cui c'è più ritrosia perché c'è un evidente vantaggio collettivo dal completamento di questo processo in questo contesto, come vede lei, in un'ottica evolutiva perché il mondo cambia velocemente e nessuno può star fermo il ruolo delle banche che hanno una vocazione prevalentemente territoriale si sono date attraverso un gruppo bancario anche degli strumenti per presidiare la stabilità delle singole componenti attraverso un accordo di garanzia ma come vede il futuro di questa componente del sistema bancario, in un territorio che gode di buona salute dal punto di vista economico anche bancario finanziario in questo momento molto velocemente, due cose è chiaro che nel mondo in cui siamo entrati la dimensione comincia a essere un elemento rilevante molte delle banche territoriali si sono collegate in reti di cooperative di casse di risparmi, a questo gli ha consentito di ottenere quella scala che probabilmente è necessaria per le sfide di oggi mantenendo quel radicamento territoriale come una protezione positiva però il radicamento territoriale non deve essere considerato come una protezione permanente contro la concorrenza di fatto anche le banche che hanno goduto di un forte rapporto con la clientela nei territori potrebbero essere domani sotto una forte competizione da offerte digitali, di servizi quindi bisogna attrezzarsi anche sviluppare un'agenda digitale anche per banche piccole questo è secondo me un elemento importante farlo in rete probabilmente consente di superare anche le difficoltà di scala anche in questo campo l'altro giorno lei ha detto che non sono riuscito a firmare una grande operazione transnazionale è diventato tutto molto complicato si distrugge valore a fare una fusione perché dovrebbero farle? è possibile che non le vedremo ancora per molte anni? è vero, quello che ho detto l'altro giorno ra una strigliata anche alle banche perché penso che le banche a volte non abbiano avuto sufficiente coraggio nel prendersi anche qualche rischio nel sviluppare la loro attività più in maniera integrata a livello europeo non hanno risposto positivamente una serie di aperture che noi abbiamo fatto a livello di bici però capisco che l'aspetto principale che ha frenato anche le integrazioni bancarie fino ora è stato che le banche hanno avuto delle valutazioni di mercato molto basse il price to book, il livello dei valori di mercato rispetto ai valori di libero per le banche europee è stato deprimentemente basso per tanti anni questo vuol dire che le banche hanno avuto molto poca incentivo economico possibilità veramente di fare concentrazioni ora che finalmente con la ripresa della redettività i valori di mercato stanno migliorando secondo me le condizioni per le banche più di successo, che hanno capacità di crescita più notevoli, di aggregare magari altre banche, crescono finora la prospettiva dell'integrazione abbiamo avuto integrazioni in Spagna, in Italia in Tesa, Ubi, abbiamo avuto integrazioni o Caixa, Bankia ma molto nazionali, perché l'obiettivo ra ridurre i costi, era l'efficienza sui costi in futuro secondo me quando le banche cominceranno invece di restituire valore agli azionisti a traverso buybacks, cominceranno a investire sul proprio business, allora secondo me si comincerà a vedere il beneficio anche della diversificazione del rischio anche a livello territoriale, quindi io mi aspetto che sia ineluttabile avere concentrazione trasfrontaliere, sarà questione di qualche anno possiamo sentire lei che aveva alzato la mano da un po' di tempo poi vengo da lei, però abbiamo due minuti scusate, io vi avrei dato 25 minuti di domande non pensavo ci fosse stesse domande sulla vigilanza bancaria sarò velocissima Presidente lei ha fatto riferimento al tema dell'illiquidità dei titoli sul mercato, le banche sono attentamente vigilate e lo apprezziamo molto non è che invece stiamo sottovalutando che il rischio finanziario invece vada a colpire altre aree fondi pensioni, assicurazione, settore del risparmio ottimo punto, prego e se puoi andare di là grazie mille la risposta breve è sì, in realtà se noi facciamo una fotografia dei flussi di finanziamento, dei stock anche di finanziamento ai tempi della grande crisi 2008-2010 ora vediamo che in realtà il livello di debito dei prenditori finali quindi famiglie, imprese e governi è aumentato significativamente il livello di leverage delle banche si è ridotto quindi è chiaro che questo aumento è stato finanziato prevalentemente da soggetti non bancari che sono risposti a una regolamentazione prudenziale perché molti di questi hanno una regolamentazione di condotta anche non è entrante ma da un punto di vista prudenziale non c'è una grande copertura quindi questo è un tema che la BCE ha posto a livello di financial stability board si sta considerando probabilmente avere più presidi anche di regolamentazione in questa parte del settore finanziario sarebbe opportuno vado veloce il concetto di integrazione nell'ambito della vigilanza bancaria volevo qualche parola in termini di security corporate management in particolare l'aspetto cyber o criptovalute velocissimo Andrea, grazie cyber risk le banche lo identificano probabilmente come il rischio più rilevante che hanno che noi abbiamo messo tra le nostre priorità sia l'anno scorso che quest'anno è un tema difficile, complicato diciamo che faremo per la prima volta un cyber risk stress test anno prossimo e sarà focalizzato prevalentemente sulla capacità di recupero delle banche gli attacchi ci saranno, ci saranno momenti di vulnerabilità l'importante è quanto velocemente le banche sono in grado di ripristinare le loro funzioni fondamentali quindi questo sarà il nostro focus su cripto sarebbe troppo lunga la passo dobbiamo per forza chiudere ma per rispetto di chi viene dopo altrimenti poi si crea sempre la solita grazie, grazie da Andrea e Andrea grazie a voi, alla prossima grazie
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