Inflazione, scampato pericolo?
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Inflazione, scampato pericolo?
L'inflazione in Europa è in calo, ma la componente dei servizi rimane elevata. La BCE ha adottato misure per contrastarla, ma alcuni critici sostengono che siano state tardive o inefficaci. Si discute del ruolo della politica fiscale e della necessità di un maggior coordinamento a livello europeo per affrontare le sfide economiche. L'aumento dei salari è un fattore chiave da considerare, ma si teme possa alimentare ulteriormente l'inflazione.
Relatori
Buti MarcoMascolo Rita
Tamburi Giovanni
Edizione
2024 - QUO VADIS? I dilemmi del nostro tempoora non farei asputare perché se non c'è un attimo spostare forse, perché vi fermi 10 minuti insomma non è bellissimo se lo dico ma non è un po' interessante io adesso potevo iniziare 5 minuti prima, visto che è già tutto il buco, ma andate con i nomi è lo solo del no perché no, perché c'è la diretta web anzi che faremo iniziarci 10 minuti se dovete spostare 10 minuti di là come voi? certo, come... eh lo so no? io vi sento va bene, ve lo dico giusto, perché se volevate io arrivo va bene, va bene, va bene, ve lo dico per questo ci siamo ancora 5-10 minuti non è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante quindi facciamo per un anno quindi non spettiamo poi gli effetti non è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante e il fatto che io parlo di quello più difficile perdonare al 2% quindi da domani era quando potremmo davvero dire che gli ero scappati sostanzialmente in altri termini possiamo fare ancora conti, ancora lungo con l'inflazione che cosa potrebbe far deraliare questo come prima questo non è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interessante ma è un po' interesante ma è un po' interessante ma è un po' 마음에 ma è una Choose che è un tema di conferma viene insomma anche da questa folta partecipazione è un tema che riguarda tutti eh riguarda imprenditori, riguarda eh esperti della materia, ma è un tema che eh lo sappiamo bene eh tocca a tutti noi, ci ha toccato in questi ultimi mesi in maniera anche inaspettata, ci ha spiazzato, ha spiazzato in realtà chiunque ha quindi ribaltato modelli econometrici, ne parleremo, ha spiazzato in realtà anche l'intervento, abbiamo messo anche le stesse banche centrali un po' sul banco degli imputati e anche questo sarà un tema al centro del nostro confronto. Eh oggi cercheremo di capire sicuramente se anzitutto questo pericolo, questa minaccia eh è in qualche modo alle nostre spalle eh cercheremo un pochettino di verificarne quanto come dire eh parla di cristallo non c'era nessuno ma metteremo sulla gratticola ovviamente chi mi accompagna in questo viaggio vi mostreremo la scelta ovviamente dalla professoressa Rita Mascolo, docente eh di storia economica alla Luisa e docente di economia comportamentale e di scelte di consumo all'Università Europea di Roma, il professor Marco Buti, titolare della cattedra Tommaso Padoa Schiopa, l'Istituto Universitario Europeo e già capo di gabinetto del commissario Gentiloni, Giovanni Tamburi, presidente amministratore delegato di tip eh Tamburi Investment Partner. Allora ehm quindi questa è una previssima presentazione come dire anche come dire di perché siamo qua e come dire non servirebbe ma è giusto ricordarlo eh abbiamo ehm come dire vissuto qualcosa che davvero eh non si vedeva da decenni eh da ehm sicuramente una circa vent'anni da fine del duemilaventuno l'inflazione ha raggiunto i massimi eh che non vedevamo appunto dall'inizio degli anni ottanta qualche millennial forse lo vedo anche qua eh sicuramente non ha mai avuto eh come dire qualche capello che ha qualche capello eh bianco in più invece l'ha vissuto sicuramente negli anni addietro. Di certo l'impennata inflazionistica vissuta ha in qualche modo eh come dicevamo eh prima ha cambiato davvero gli equilibri. Oggi si tratta di capire e mi rivolgo subito a lei eh professoressa perché abbiamo vissuto anzitutto questa inflazione cioè che tipo di inflazione è stata? E ovviamente secondo lei in qualche modo che non è stata in grado di fare una scelta. Prego. Allora intanto grazie per il gradissimo invito su una tematica di così grande interesse. Oggi abbiamo visto un periodo di grande inflazione dopo questo lungo periodo si può parlare di quarant'anni di grande moderazione rispetto alle inflazione. Bisogna fare una premessa exante. Quando si parla di inflazione bisogna declinarla e anche rispetto alle diverse aree geografiche perché in questo momento ci sono delle iniziate specifiche parlare di inflazione negli Stati Uniti evidentemente ha delle altre caratteristiche e parlare di inflazione o deflazione in questo momento in Cina ha delle altre motivazioni. Ma restiamo ovviamente al tema che più è vicino a noi quindi rimaniamo nel contesto mese economico e quindi al contesto europeo. Perché si è innescata questa fiammata che è stata innescata nelle interruzioni di catene di approvvigionamento perché legate chiaramente alla questione pandemica del covid-19 lockdown chiusure quindi hanno creato certamente delle pressioni eh a livello logistico c'è stata una riduzione dell'offerta e chiaramente ha provocato anche un incremento dei prezzi. Dall'altra parte mentre la questione pandemica si andava a riprendere, si è avversa in maniera sempre più preponderante una domanda repressa, quella domanda repressa che quindi dei consumi che sono rimasti bloccati a causa proprio dei lockdown durante il covid-19 e nel momento in cui la situazione si stava riprendendo c'è stata una infiammata di consumi legata a quei risparmi accantonati durante la pandemia. Quindi ovviamente quando c'è un incremento della domanda inevitabilmente c'è anche un incremento dei prezzi. Al contempo c'è stato un incremento dei prezzi energetici a cui si è andata poi sommando la una complicazione di tipo geopolitico con l'invasione della rusa che ha fatto incrementare i prezzi delle materie prime soprattutto legate alla fornitura di gas e eh abbiamo coscienza che l'Europa ha una grande dipendenza energetica tanto è vero che per lo meno per quanto riguarda la prima fase iniziale di inflazione si può parlare a tutti gli effetti di agflazione ossia un'inflazione legata al settore agricolo quando faccio riferimento al settore agricolo faccio riferimento alle risorse primarie in senso più ampio quindi quelle energetiche che poi inevitabilmente si sono ripercosse anche sul settore anche alimentare. Ancora, quindi, è una altra motivazione individuabile certamente nella politica fisica della politica fisica espansione, la politica monetaria espansiva legata a una riduzione drastica dei tassi di interesse da parte delle banche centrali e anche di un quantitative easing già portato avanti durante seguito in realtà alla crisi dei muti su prime è durante la pandemia basti pensare alle misure di la pandemic emergency purchase program associato all'asset purchase program già utilizzato dalla Banca Centrale Europea in precedenza che ha portato chiaramente a una massiccia iniezione di liquidità nel sistema monetario e quindi a un incremento della circolazione monetaria e poi non bisogna assolutamente dimenticare i cosiddetti effetti di secondo livello per effetti di secondo livello faccio riferimento all'incremento da prima dei profitti e poi dei salari a cosa faccio riferimento nel momento in cui c'è stato un incremento delle materie prime quindi dell'energia e quindi dei costi di produzione ecco perché in Europa è sicuramente un'inflazione da costi le imprese di fatti potevano fare due scelte o riducevano i loro margini di profitto oppure hanno riversato sui consumatori e quindi sul prezzo finale dei beni l'incremento dei costi di produzione ma non si sono limitati solo a questo perché molto imprese hanno incrementato il loro markup di profitto e quindi hanno fatto leva per un incremento ancora più alto dell'inflazione tant'è vero che la bc è stessa già nel 2022 poi rimarcato nel 2023 ha sottolineato come addirittura il 60 per cento dell'inflazione era legato a un incremento dei profitti extra profitti delle imprese laddove negli anni precedenti solo un terzo dell'inflazione era legata ai profitti oggigiorno abbiamo visto che già in realtà dalla metà del 2022 sostanzialmente poi anche nel corso dello scorso anno i prezzi dell'energia hanno visto una drastica riduzione i prezzi alimentari una drastica riduzione questa inflazione sostenuta per un incremento invece e direi finalmente anche della componente salariale chi allude a una spirale inflazione salari certamente sbaglia perché l'incremento dei salari non è sufficientemente alta a compensare la perda di potere d'acquisto avuta in questi anni a causa dell'inflazione. Grazie tanti temi sul tavolo uno in particolare mi vien da dire toccava la questione energetica che sicuramente è stata alla base soprattutto nella prima parte della della fiammata inflazionistica alla base di questo fenomeno ciò che è stato messo ovviamente la manovra anche politica politica che abbiamo assistito ha cambiato un po' gli scenari. Oggi però e qua arrivo a lei professore assistiamo sicuramente a un raffreddamento significativo dell'inflazione. C'è e questo ovviamente confortante c'è ancora però un elemento c'è l'inflazione di fondo quella che appunto è al netto delle componenti energetiche ancora rimane un livello comunque sensibile insomma che è quella forse che ci preoccupa quella che ancora noi ravvisiamo in fin dei conti no quando quindi nel famoso carrello della spesa. Allora questo è il segnale secondo lei che bisogna attendersi ancora un mantenimento di questo trend inflazionistica ancora lungo o dobbiamo quindi dire o meglio qual è anche secondo lei il pericolo maggiore che può intervenire che può bloccare o far deragliare questo processo deflazionistico che in qualche modo è l'obiettivo anche della Banca Centrale Europea. Allora siamo arrivati all'ultima giornata del festival per cui faccio vorrei fare una cosa e quindi mi pentirò ammaramente e magari l'anno prossimo se mi rinvitano come spero diranno ma magari dovete ti sbagliare. Le responsabilità sua. Allora io penso che l'inflazione rientrerà sul livello del 2% e rientrerà rapidamente. Allora le previsioni della commissione europea sono le ultime che ho visto alla fine della settimana scorsa. Danno una decrescita dell'inflazione su intorno a 2,5 quest'anno e in media l'anno prossimo leggermente superiore al 2 però in media anno quindi intorno alla metà dell'anno saremo intorno al 2% per poi continuare a decrescere sotto il 2 verso la fine dell'anno. Le previsioni sono fatte per essere smentite e questo è un classico ovviamente ma io penso che stavolta le ragioni per proiezioni che hanno un certo grado di ottimismo su questo ci siano. Allora quello di cui si è discusso parecchio è l'ultimo miglio. L'inflazione l'avete visto come un albero di Natale e poi giù giù giù velocemente e poi ci si stabilizza qui intorno al 3% un pochino più un pochino meno e la questione è che cosa bisogna fare per arrivare all'obiettivo di definizione di stabilità dei prezzi che è il 2% della BCE. Allora è vero che l'inflazione di fondo rimane più elevata, la ragione principale di questo è l'inflazione dei servizi quindi la componente servizi è quella che alla fine si è ridotta più lentamente delle altre componenti e da novembre scorso è in stallo intorno al 4% quindi al di là del. Allora bisogna preoccuparsi di questo particolarmente o no? Io devo dire non sono particolarmente preoccupato ma poi magari apriamo la discussione e ci saranno senz'altro altri opinioni. La componente dei servizi è più come dicono gli economisti sticky quindi è come dire meno volatile degli altri prezzi, ci sono componenti che hanno una frequenza di variazione dei prezzi che è per la natura dei contratti che sono nei servizi quindi meno frequenti rispetto ad altri, ci sono alcuni elementi di prezzi amministrati che sono sono aumentati in Europa non solo in Italia e ci sono delle componenti come gli affetti che riflettono un'indicizzazione passata quindi questi elementi rendono più stabile a livello più elevato questa inflazione ma se il giudizio adesso la valutazione è corretta io mi aspetterei che anche l'inflazione per servizi decresca nel prossimo futuro e sono assolutamente d'accordo con la professoressa Mascolo per la valutazione sui rischi che non vedo di una spirale prezzi salari cioè noi sostanzialmente prendiamo un po' una prospettiva un po' storica e ritorniamo al grande fiammata inflazionistica cum stagflazione degli anni 80 alla fine dopo i due shock petroliferi e facciamo un esercizio di confronto di allora e di oggi le componenti le caratteristiche strutturali che diedero luogo a questa rincorsa prezzi salari al tempo non ci sono più cioè c'era una indicizzazione che era al cento per cento e più punto della scala mobile di quel tempo c'era oggettivamente una forza sindacale che oggi non si vede c'era un sistema di contrattazione salariale per cui si applicava poi al resto dell'economia delle negoziazioni di settori punta in cui la forza sindacale era particolarmente forte quindi c'era un mercato un sindacalizzazione della forza lavoro molto più accentuata rispetto ad oggi tutte componenti che diedero luogo a questa spirale prezzi salari questi non si vedono oggi quindi io globalmente devo dire sono sull'ultimo miglio relativamente ottimista quando ci vediamo l'anno prossimo decideremo un po' se avevo ragione o o meno sulla seconda domanda brevissimamente è diciamo ci sono rischi di una riaccelerazione quindi quello di cui discorso adesso è l'ultimo miglio quindi rispetto al 2% ma ci sono rischi di riaccelerazione io rischi ci sono secondo me sono rischi tipo geopolitico a questo punto cioè sul prezzi energetici da un lato rischi di sulle catene del valore dall'altro e da questo punto di vista come dire un vedo con preoccupazione più in generale anche rispetto alle dinamiche inflazionistiche e le tensioni che si accrescono in ocina stati uniti che è possibile diciamo guerra tarifaria e così bene. Presidente arriva lei inevitabilmente non possono raccogliere le riflessioni del professore ribalto quindi su di lei ovviamente la richiesta di capire anche le quali sono le sue attese lei è un grande investitore come dire imprenditore a fondato tip società holding che ha sotto di sé diverse partecipazioni peraltro non ha sbagliato fino ad oggi l'andamento del titolo è di quelli che contano visto che più o meno se l'è giocata col nasdaq e non è da tutti quindi a questo punto che è da lei nel breve termine in qualche modo secondo lei è raggiungibile insomma l'obiettivo target e quindi possiamo mettere da parte i timori di una ripresa del trend inflazionistico e invece guarda un po più lontano provo quantomeno a chiedere questo ci sono delle di fattori che devono essere in qualche modo pesati. Pensa alle dinamica appunto alla geopolitica da una parte che sicuramente spinge inevitabilmente verso un rischio inflattivo. Dall'altra parte ci sono anche dei fattori più deflattivi. Pensa l'intelligenza artificiale, pensa l'introduzione a un punto di tecnologie. Ecco alla fine diciamo come dire provando a mettere sul piatto della bilancia lei cosa vede ovviamente sul fronte dell'inflazione. Tra parentesi preparatevi qualche domanda perché sarà poi piacevole eventualmente se avete piacere ovviamente anche a fare qualche domanda alla fine agli ospiti. Buongiorno a tutti. Innanzitutto non sono professore, non sono un economista per cui come siamo detti col moderatore l'altro giorno cerco di dare oggi una prospettiva più aziendale, più diciamo microeconomica che non macroeconomica. E parto dal dire che le previsioni, l'ha detto il professore prima, sono fatte per essere smentite per cui non risponderò alla terza domanda in modo chiaro. Allora vediamo di fare un quadro un po' generale. La prima affermazione che mi sento di fare oggi è che comunque le banche centrali hanno sbagliato tutto. Sono vent'anni che continuano a sbagliare, non solo, ma tutta la loro manovra per trovare inflazione, perché adesso si parla dell'inflazione, oddio oddio il 2%, andiamo sotto, andiamo sopra, il 3 servizi, eccetera eccetera. Per vent'anni ci hanno fatto una testa così che non ce n'era abbastanza di inflazione. Poi arrivata, oddio oddio, hanno portato giù i tassi, troppo e per troppo tempo, per cui hanno sbagliato anche lì. E adesso si sta vedendo che in realtà se uno mette insieme non tanto le mosse, perché le banche centrali ormai sono paralizzate perché hanno fatto talmente tanti errori che non sanno più che cosa fare, questa è la realtà, quanto le minute della Fed, della BCE, eccetera eccetera, uno vede che loro hanno capito che il loro intervento non è servito quasi a nulla, perché in realtà, e la non parte detto anche loro molto meglio di me, quello che sta riequilibrando l'inflazione, riequilibrando, sta portando l'inflazione su certi livelli perché poi vedremo la prospettiva aziendale, non è mica detto che l'inflazione debba per forza stare bassa, in questo momento o se bassa vuol dire 2, vuol dire 3, vuol dire 1, non sono riuscite a incidere, cioè loro hanno fatto tutta una serie di provvedimenti, hanno raccontato una serie di cose, anche perché in realtà noi calcoliamo che da un anno e mezzo, quasi due anni, ci raccontano che arriva la recessione fra un mese, due mesi, tre mesi e questa credo che sia la recessione più annunciata e mai realizzata della storia per lo meno che ho vissuto io negli ultimi 50 e più anni di lavoro. Per cui il primo assioma è, questi qui non ci azzeccano più, forse non ci hanno mai azzeccato però certamente negli ultimi anni hanno sbagliato tutto. Prospettiva aziendale, dicevo prima, e che cosa succederà dal punto di vista appunto degli fattori inflattivi e deflattivi? All'azienda buone, i tassi di inflazione un po' elevati, hanno fatto bene, per cui hanno fatto male ai cittadini, o meglio hanno fatto male ai cittadini quando c'è il recupero sui salari e sugli stipendi, ma comunque alle aziende buone l'inflazione ha fatto bene. Ha detto bene la professoressa prima quando ha detto che c'è un tema di extra profitti, però scusate se faccio il microeconomista, se c'è domanda è chiaro che tu alzi prezzi, prima si parlava dei prezzi degli alberghi in Puglia, da cui viene la professoressa, se c'è tanta domanda uno va dietro, perché le aziende sono fatte anche per guadagnare, non sono fatte soltanto per fare poesia o andare dietro ai trend macroeconomici. Per cui io credo che come secondo argomento si possa dire che in realtà se diamo per scontato che sia non troppo sbagliato il discorso dei banchi centrali vuol dire che tutti questi aggiustamenti sono domande offerta. Perché sono domande offerte? Perché per esempio si parlava di energia, di fattori geopolitici, eccetera, eccetera, ma l'albero di Natale di cui parlava il professore dimostra che l'energia è esplosa molto rapidamente, ma è anche implosa molto rapidamente, molto più di quanto non si temesse. In questi giorni in Texas a certe ore del giorno tu paghi per mettere l'energia in rete, perché l'energia ha un valore praticamente talmente basso che in alcune ore ce n'è troppa e tu per mettere in rete devi pagare. Questo è cosa vuol dire? Vuol dire che questo mondo si sta molto ben aggiustando da solo e per cui credo che una delle belle cose che ci sono è che questo tema della domanda offerta e non questa regolazione molto artificiale che hanno fatto governi, banche centrali, eccetera, sta funzionando molto meno. Vengo al futuro inteso come fattori inflattivi e deflattivi. Se diamo per scontato che non sia totalmente sbagliato il discorso della domanda offerta che si compensano, la questione fondamentale secondo me a livello europeo, seguo la professoressa per dire che è inutile che andiamo a guardare in giro per il mondo, si chiama salari, si chiama stipendi e in particolare sull'Italia noi siamo sempre stati troppo timidi nel aumentare salari e stipendi. Io credo che sia tra l'altro con questa minor voglia di lavorare che c'è in tutto il mondo, ormai sapete meglio di me che ci sono movimenti importantissimi negli Stati Uniti, anche in parte della Cina, sul lavorare meno, sulla qualità della vita eccetera eccetera, per cui c'è una spinta a lavorare meno o comunque lavorare meglio molto forte. Tu la puoi compensare soltanto in un modo, aumentando i salari, gli stipendi eccetera. Speriamo che sia vero quello che diceva il professore, che questo non rinesca un fenomeno negativo inflattivo, però certamente è giusto perché noi dobbiamo trovarci in un mercato che dia a chi c'era di cittadina anza, che ci sono comunque in tutto il mondo, noi ci lamentiamo del nostro, ma purtroppo c'è dovunque, salari di disoccupazione, regita' in anza eccetera. C'è uno zoccolo duro di persone e addirittura adesso c'è anche chi chiede il salario minimo eccetera eccetera, un gruppo di persone che comunque stando a casa prende i suoi soldi e via. Poi c'è chi lavora che vorrebbe ben di più di chi non fa niente e stando a casa prende il suo salario, ancorché con i vincoli che sono stati messi anche in Italia eccetera eccetera e poi c'è qualche cosa che deve incentivare. Ecco questo secondo me è uno dei primi fattori che a livello italiano ed europeo va spinto perché al di là del tema inflazione, scusate se esco parcialmente fuori tema, non c'è dubbio che non possiamo essere le persone che poi esportano medici in tutto il mondo, esportano persone in Germania e in Austria che qui dietro solo perché li guadagni il 30, 40 e il 50 per cento in più. Ecco per cui stiamo attenti a questi fattori perché io credo che l'intelligenza artificiale di cui veniva parlato prima certamente potrebbe essere un elemento di deflazione o comunque di minor lavoro. Dall'altra parte però tutti anche qui venendo stamattina vari negozi avranno fuori il cartello circasi personale e questo è un fenomeno che c'è a livello mondiale pertanto bisogna stare attenti a tutta questa serie di componenti molto intersecate, molto interrelate sulle quali ripeto la politica e le banche centrali possono fare poco, hanno fatto poco ma che certamente domineranno moltissimo lo scenario dei prossimi 2, 3, 4 anni su quello che può essere il costo del lavoro, l'inflazione eccetera. Professoressa il dottor Tamburi confermando la sua fama nomea di contrarian quando dice le banche centrali hanno sbagliato tutti in realtà trova terreno fertile perché è una accusa che spesso viene mossa le banche centrali, cioè quello di non aver capito nulla di ciò che stava per accadere. La realtà conferma, giusto. La domanda la giro a lei, secondo lei c'è stato un errore da parte delle banche centrali in particolare della BCE a intervenire troppo tardi, anzitutto non prevedere, ma soprattutto da intervenire troppo tardi, troppo male o invece adesso in qualche modo sta sbagliando secondo lei a muoversi nella direzione? Allora io aggiungo qualcosa altro, non solo credo che la banca centrale europea abbia commesso degli errori, ma le ha commessi perché c'è un problema di governance europea, per cui la BCE si trova a sostituire anche un organo politico che non fa i propri compiti a casa per bene, mi spiego meglio. Rimanendo in tema inflazione, perché è l'oggetto centrale della discussione di quest'oggi, l'inflazione si sta combattendo come solo e soltanto un fenomeno monetario. Ora perché si sta combattendo come un fenomeno monetario? Questo è legato a un approccio macroeconomico che è quello del nuovo consenso che è in piedi ormai nella teoria mainstream già dagli anni 80 del 900 secondo il quale difatti il miglior modo per far funzionare l'economia è quella di lasciare i mercati senza regole per cui i mercati finanziari, il nome ne voglia, in questo caso il presidente Tamburi, in realtà c'è una predominanza dei mercati finanziari rispetto all'economia reale. Ora invece l'inflazione deve essere gestita non combattuta perché non è un nemico, deve essere gestita vedendola come una problematica di tipo strutturale. Che cosa significa? Significa che evidentemente non può essere governata esclusivamente a livello monetario da un istituto sovranazionale, quale è quello della Banca Centrale Europea, attraverso la movimentazione del tasso di interesse, ma bisognerebbe riprendere un policy mix, come dicono gli economisti, ossia accanto alla politica monetaria, e mi riaggancio al presidente, è necessario introdurre anche altre tipologie di politiche, deve essere ripresa a livello europeo ed è una urgenza la politica industriale, deve essere ripresa la politica del lavoro, deve essere ripresa la politica fiscale dei governi in questo senso, cioè ci vuole anche un intervento di spesa pubblica che possa intervenire per una migliore redistribuzione dei redditi e delle ricchezza, perché è vero che le imprese hanno un obiettivo che non va assolutamente demonizzato, che è quello di fare profitti, ma se gli extra profitti che sono un qualcosa di diverso dai profitti vengono fatti a scapito di alcune classi sociali, allora è un problema, perché ci sono frange della popolazione che a causa di aver riversato i costi sui consumatori finali sono in affanno e anche quella frange della popolazione costituisce la cosiddetta domanda aggregata e allora io credo che anche all'imprese sia di interesse che questa domanda aggregata non subisca dei rallentamenti e quindi una mix di politiche che purtroppo in Europa non possono essere attuate, basti vedere il patto di stabilità riformato, così come l'hanno riformato, che hanno ripropinato ancora una volta due limiti, il 60%, il 3%, ormai è ben noto che il 60% rinviene da un calcolo errato, il 3% è stato completamente inventato, non si capisce perché invece 20 paesi rispetto a 200 paesi in tutto il mondo siano relegati a due parametri che non hanno alcuna base scientifica, loro non hanno neanche pensato di poterli rimodulare, hanno pensato solo di trovare dei correttivi che lasciano imbrigliati i paesi in un coacervo di nazioni, perché ricordiamoci che purtroppo non abbiamo un bilancio fiscale, che imbrigliano i paesi e non riescono ad attuare questo policy mix che secondo me a mio modesto parere è fondamentale in questo momento. La professoresa pone un tema, prova a tradurla, un tema di governance europea che sicuramente impatta e su cui bisogna ragionare. Io aggiungo un pezzo a questa riflessione e la porto su un dato che mi incuriosiva, che stavo leggendo nei giorni scorsi, cioè il fatto che l'andamento dell'inflazione a livello europeo in realtà non sta muovendosi in maniera omogenea, anzi tutt'altro, vedevo i dati, ci sono 4 paesi dove l'inflazione è addirittura aumentata, ci sono paesi invece dove sta scendendo, ci sono altri paesi dove l'inflazione è stabile, questo pone problemi a mio giudizio del tutto nuovi per l'assetto europeo, soprattutto all'olio del fatto che in realtà noi condividiamo l'idea di essere un'unione appunto con un'unica politica monetaria. Allora, gli chiedo, è un tema in prospettiva quello della frammentazione e soprattutto da che cosa deriva e come può essere in qualche modo corretta questa che si pone con problemi allegate anche al mercato dei beni e dei servizi. Vorrei dire una cosa in primo luogo perché vengo da un panel che era troppo omogeneo come opinioni, qui sono contento che siamo saltati alla cosa opposta, devo dire che condivido molto poco di quello che ha detto il presidente Tamburi e quello che ha detto la propria presenza Mascolo. Questo è un grande piacere per i giornalisti, quando vediamo poi di divergenza. Che è una buona cosa per il dibattito. Prima cosa il giudizio sulla BCE, sulle banche centrali che hanno sbagliato tutto, questo mi sembra, il fatto che poi anche lei stesso indichi che non abbiamo avuto una recessione e l'inflazione sta venendo giù vuol dire qualcosa di buono l'hanno fatto. No, va bene, neppure questo, ma mi sembrano giudizi, francamente, io non voglio fare il palladino della BCE, magari sarebbe bene che ci fosse un banchiere centrale per difendere l'istituzione. Ma la Banca Centrale Europea ha un mandato chiaro, lo fa cercando di rispettare anche le possibilità di crescita dell'economia, non conducendo ad una stagnazione per quanto possibile. Quello che abbiamo visto, io penso in questo episodio inflazionistico, è il fatto che i messaggi chiari della BCE, poi uno può discutere se qualche mese prima o qualche mese dopo nel processo di restrizione monetaria, quali sarebbe stato quello ideale, ma ha condotto, ha permesso di stabilizzare, di ancorare le aspettative inflazionistiche che hanno impedito quella spirale prezzi salari di cui si diceva precedentemente. Questo è un elemento di credibilità del sistema che credo sia importante riconoscere. Io sono d'accordo sul punto della BCE o delle politiche monetarie che sono state lasciate troppo sole, questo è un punto importante. Devo dire vale in particolare per il periodo della eccessivamente bassa inflazione durante la grande crisi finanziaria, quando si diceva che il solo gioco in città sono le banche centrali perché le politiche fiscali non avevano fatto i loro compiti a quel tempo. Se guardiamo ad oggi il giudizio deve essere un po' più articolato. Da un lato quello che hanno fatto le politiche fiscali attraverso una serie di misure che sono di calmiramento dei prezzi, di sussidi, l'abbiamo visto, ha aiutato l'economia, adesso c'è la questione come ne usciamo da questo, secondo le analisi del Fondo Monetario Internazionale hanno condotto a un riduzione dell' inflazione di oltre due punti queste misure fiscali. Quindi in qualche modo c'è stato un maggiore allineamento fra i due, che poi le politiche fiscali avrebbero potuto fare ben altro per contrastare questo shock negativo di offerta, io non sono d'accordo e l'ho scritto anche in maniera chiara. Devo dire non sono d'accordo neppure sulla valutazione sul nuovo patto di stabilità, di cui bisogna forse mescolare un po' i panelisti con il panel precedente. L'idea che si mette in croce il 3% e il 60% ha poco senso. Adesso con le nuove regole fiscali questi parametri sono diventati degli indicatori di valutazione se si fanno le cose bene o non si fanno. Sembra che qui il pasto gratis sia il modus operandi e invece non è il caso e questo significa anche che bisogna mettere il debito pubblico su una traiettoria gradualmente discendente con le nuove regole appena approvate e si può fare senza austerità. Quindi queste sono le valutazioni a grandi linee sugli interventi precedenti. Sulla frammentazione molto brevemente nessuno dice che l'inflazione debba ridursi in maniera omogenea da tutto. Tant'è che se c'è una eccessiva omogeneità non necessariamente una buona cosa perché l'inflazione fra l'idifferenziale di inflazione fra i diversi Paesi aiuta anche a cambiare i prezzi relativi fra i Paesi e la competitività. Il fatto che negli anni passati per tutto il periodo della bassa inflazione, il fatto che abbiamo avuto la Germania con un'inflazione inferiore rispetto alla media, questo ha alimentato la competitività tedesca, il surplus esterno tedesco quindi conducendo a una divaricazione all'interno. Ora il fatto che nella fase attuale abbiamo Paesi, penso alla Germania e anche altri Paesi con un surplus importante esterno che hanno una riduzione dell'inflazione che è meno forte rispetto ad altri, aiuta a ribilanciare la competitività e quindi non è un fattore necessariamente negativo. Ci sono, e questo è vero, io sono assolutamente d'accordo, altri elementi di frammentazione che sono importanti. Noi valutiamo qui e leggiamo sui giornali l'inflazione media, abbiamo visto i dati che dicevo precedentemente, noi abbiamo avuto il picco dell'inflazione intorno al 10-16% nel autunno 2022, se noi però andiamo a vedere il paniere dei beni al consumo per le classi più agiate e quelle invece per le classi meno abbienti, si vede chiaramente che per redditi più bassi l'inflazione è stata di tre punti superiore rispetto a quell'inflazione media e per altri, per altri quelli che sono invece al reddito più elevato, un'inflazione che non ha raggiunto le due cifre. Quindi questi elementi qui di frammentazione sono importanti e bisogna tenere presente nella lotta all'inflazione in generale questi aspetti distributivi e questo non è il compito della Banca Centrale Europea e il compito delle politiche fiscali. Cioè la Banca Centrale Europea, come si dice negli Stati Uniti, quando tu hai un martello tutti i problemi sembrano dei chiodi. La Banca Centrale Europea che cosa ha? Ha i tassi di interesse, adesso ha anche il suo bilancio in termini di acquisto di titoli ma sostanzialmente uno strumento monetario. Quindi bisogna associare a questo altre politiche, ma secondo me una critica che in qualche modo criminalizza la BC non è adeguata e analiticamente scorretta. Dottor Tampuri, lascio in parte se vuole ovviamente, ma è innegabile che la BC abbia comunque in mano lo strumento della politica monetaria, quello invece fiscale compete ad altri. Questo ovviamente lo faccio per alimentare ulteriormente il confronto perché mi piace. No ma a parte gli scherzi invece una questione secondo me interessante, lei è un grande investitore quindi è interessante almeno avere la sua lettura su questo. In un'epoca di inflazione noi quello che abbiamo visto è sostanzialmente un'impennata di tutti le asset class, sale l'oro, salgono le criptovalute, scende lo spread, salgono le borsa e i massimi storici. Che cosa sta succedendo anche in questo senso? Allora credo che mette sia a discutere se le banche centrale hanno sbagliato tutto o hanno credibilità sia abbastanza sterile, per cui passerei avanti, ognuno c'ha la sua idea, pazienza, io ho permesso che sono uno che vede il mondo tramite le aziende e per cui evidentemente il palcoscenico che vedo io è diverso da quello che vedono i professori, i economisti o altre persone, ognuno può fare il suo giudizio. Prima di arrivare alla sua domanda, io farei un discorso per le persone che abbiamo di fronte. Le persone che abbiamo di fronte sono risparmiatori, sono cittadini in quanto hanno un conto economico e possono avere un tema di carrello della spesa legato all'inflazione, tre sono cittadini che fanno parte di uno stato che sappiamo che è piuttosto indebitato. Primo caso, risparmiatori con l'inflazione più bassa guadagnavano, con l'inflazione più alta hanno guadagnato anche di più e per cui io credo che il mondo del risparmio, poi adesso possiamo demonizzare finché vogliamo i mercati finanziari, io sono un grande critico di tante cose i mercati finanziari anche se ci vivo dalla mattina alla sera, certamente negli ultimi anni, sarà liquidità, saranno altri fattori, hanno guadagnato molto e comunque oggi con il BTP Italia piuttosto che con i titoli azionari si guadagna ben di più che non prima. Per cui in questi ultimi due tre anni, al di là delle cassandre, delle negatività, delle recessioni annunciate, eccetera eccetera, da risparmiatori è andata bene un po' per tutti, perlomeno chi è stato un minimo accorto ha guadagnato. Per cui questo terribile fenomeno dell'inflazione, al risparmiatore non ha fatto così male. Alle aziende, l'ho detto prima, le aziende buone riescono a guadagnare, non posso non fare un cenno sugli extra profitti perché onestamente il mercato aperto è il mercato aperto, perché non esistono mai gli extra profitti o meglio se tu sei una banca, chiedi il 4% e paghi lo 0,1 forse lì si può discutere dei extra profitti però altrimenti se tu vendi una qualsiasi merce e c'è domanda devi seguire la domanda e non è che il tuo maggior profitto visto che c'è più domanda è negativo o devi pensare alle classi sociali che comprano quell'oggetto lì. Onestamente mi sembra un discorso un po' bolcivico, un po' diciamo dimenticato nel tempo per cui quest'aspetto qua onestamente da persona che ha 30 partecipazioni in aziende e vedo i conti da l'OVS, alla Moncler, da tanti altri già la Alpitour si parlava prima eccetera ti chiedono la maglietta, ti chiedono la giacchetta, tu aumenti un po' il prezzo nei limiti del decente se no vanno dal negozio di fronte per cui devi essere attenta a queste cose qua. Cittadini col carrello della spesa, qui è chiaro che l'inflazione morde perché l'inflazione chiaramente mangia queste cose qui purtroppo molto spesso l'inflazione arriva prima di quello che può essere un recupero sui salari, sugli stipendi eccetera ho detto prima come la pensavo sugli stipendi e i salari in particolare in Italia non c'è nessun dubbio nell'azienda in cui io sono i miei colleghi siamo diciamo sempre aumentate gli stipendi aumentate gli stipendi e la leva strategica del costo del personale è una delle chiavi del futuro conterà più di certe strategie conterà più di politiche di prodotto eccetera perché se hai le persone brave te le devi tenere devi pagare lì sì che qualche volta le devi anche strapagare perché il valore che posso dare alla tua azienda è molto al di là di certe cose purtroppo il sistema Italia più di tanto non lo consente nei grandi numeri però certamente sul cittadino che ha lo stipendio che ha il salario eccetera queste secondo me sono le cose importanti a tener presente l'altro cittadino quello che ha un pezzettino del debito pubblico chiaramente oggi come oggi soffre tra l'altro mi pare che non sia stato detto oggi ma qui ci troviamo in un momento in cui ci hanno riempito di soldi l'unione europea il pnr 194 miliardi dati al paese Italia primo paese beneficiario d'europa proprio perché ritenevano che avessimo bisogno di questa cosa qui però solo 40 sono al fondo perduto 150 dobbiamo rimborsarli e questo ci ha aumentato il debito non poco oltre alla follia del super bonus oltre un po' di altre stupidaggini che qualche governo ha fatto in passato eccoci qua in una situazione molto complicata perché parlo di quel cittadino lì che ha questo peso sulle spalle grossissimo perché purtroppo dal punto di vista dello stato più c'è inflazione meglio è perché l'inflazione mangia tasso riduce lo stock in termini reali del debito e per cui in teoria nei prossimi anni al di là di quello che faranno le bce o sul discorso frammentazione su cui sono d'accordo quello che è stato detto avremo un conflitto pesantissimo avremo un conflitto fra gli stati che hanno bisogno di inflazione per abbattere lo stock di debito e avremo tutto il resto che invece sarà dall'altra parte già negli stati uniti oggi avrete visto gli articoli settimana scorsa sul fatto che il giappone sta diminuendo l'investimento in treasuri americani dopo che la cina l'ha già molto diminuito se gli stati uniti non tengono i tassi alti ma dove vanno non c'hanno più il modo di andare avanti e gli stati uniti hanno avuto un'esplosione del debito molto più grossa della nostra per darvi un'idea il loro pnr è stato di circa 7 trilioni il nostro è stato di 800 miliardi per cui rendiamoci conto di che tipo di squilibrio c'è laggiù rispetto al nostro dico questo perché in realtà malgrado tutte le politiche che potranno essere fatte proprio in questa convergenza che prima o poi ci sarà tra mondo politico europeo e mondo della bce c'è questo tema grossissimo e c'erano dei bracci di ferri molto grossi su quali io non ho idea di come se ne potrà uscire fuori ma certamente questo sarà un conflitto di interesse mostruoso fra lo stato che deve proteggere il cittadino e lo stato che deve proteggere il cittadino indebitato in quanto parte di questo mostruoso debito che si è accumulato nel tempo è il tema sicuramente dell'inflazione dell'impatto sul debito delle persone e degli stati sicuramente poi come dire interverrà e sarà una questione inevitabilmente no che creerà forse anche un conflitto magari ne parliamo subito dopo prima come dire abbiamo una decina di minuti vedo se qualcuno ecco quindi proviamo allora iniziamo magari a raccogliere un po' di domande proviamo a fare un attimo se c'è un microfono ecco prego prego insomma raccogliono magari le domande poi magari le le le. Volevo fare una domanda al presidente Damburi ma ovviamente anche agli altri speakers hanno a rispondere è un ultimo l'avete sfiorato parlando di oro come riserva in momento difficile io guardando l'aumento del prezzo dell'oro in queste in questi ultimi mesi significativo che siamo passati in poche settimane da 29 euro al grammo a più di 70 mi sono andato a guardare le serie storiche dell'oro e ho visto che negli ultimi 300 anni l'aumento del prezzo dell'oro in realtà è stato di lunghissimo periodo ma nel breve periodo le oscillazioni sono talmente brutali che rendono assolutamente stupido scusate il termine detenere oro come fanno tantissime famiglie italiane si regalano i lingotti le monete d'oro perché così se succede qualcosa ma cosa deve succedere cioè la terza guerra mondiale cioè io ho detto ho fatto ho detto a tutti vendete oro adesso è il momento giusto perché questa fibrillazione è data solo da queste due guerre non serve tenerlo allora la domanda che faccio è duplice una se siete d'accordo su questa analisi e due perché ci continuiamo a tenere questo oro se non serve niente cioè serve solo alle banche centrali ma non alle famiglie demolisce non so quanti regali di cresime comunioni di decenni però che mai raccogliere assolutamente e tanto grazie per lo spunto vediamo come dire se riusciamo anche a prego salve a tutti buongiorno grazie per gli interventi io avevo una domanda sul tema degli extra profitti perché è stato un tema che ha scaldato il dibattito quindi vorrei tornare in particolare rivolta al dottor tamburi riguardo al suo concetto di mercato libero perché ha sostenuto che essendo il mercato libero gli extra profitti sono leciti però questo ragionamento mi domando se vale anche nella situazione contraria cioè quando ci sono le perdite la domanda cala perché ricordiamo tutti che durante il covid in una crisi terribile le imprese in generale sono state le prime comunque a chiedere l'aiuto dello stato usando anche magari la leva della disoccupazione quindi delle classi sociali più in difficoltà per ottenere aiuto in quel caso spesso gli è dato mentre poi quando c'è da rendere magari il favore di mostrarsi soggetti responsabili si tirano indietro un al suo punto di vista su questo. Grazie questo chiama in causa ovviamente quindi le scelte anche proprio politiche importanti. Ma io sono stato scioccato nel sentire il primo intervento del dottor Butti quando probabilmente riportando quello che è il sentimento che c'è a Bruxelles ha detto ma noi non ci preoccupiamo dell'avvento salariale non omitteranno i sindacati sono stati spaccati, è stata spaccata la schiena tanti anni fa per cui quel 20-25% di perdite del potere d'acquisto che hanno avuto i poverazzi se li attaccano al tram vorrei ricordare a lei che lo dica anche a Bruxelles che i Depp Horables come se ne ha accorta anche la Clinton un'anni fa hanno ancora il diritto di voto per cui poi non pianzete quando il latte sarà versato. Butti ovviamente come dire non deve essere preso un emblema come dire però esatto sono tanti temi come dire che si stanno come dire accavallando proviamo a dare giusto come dire un flash rapido se vuole intanto dottore. Sì le prime due domande che allora sono d'accordissimo sul tema dell'oro. Ricordo un grande economista quando c'è stata una di queste sparate stupide dell'oro che disse non ci rendiamo conto che tutto l'oro del mondo entra in un cortile di un grande isolato per cui stiamo parlando di una materia veramente inesistente, qui sono d'accordo con lei è assolutamente assurdo però la correggono su un fatto non c'è domanda perché facciamo il regalino del lingottino all'azia c'è domanda perché alcune banche centrale in particolare la Cina il Giappone eccetera hanno un deciso siccome vedono la situazione del debito pubblico dei loro stati molto pesante di accatastare un po' di cose per cui io credo che il vero fenomeno inflattivo sull'oro in questo momento sia più dovuto alla questione banche centrali che comprano governi che comprano che non a noi che facciamo il regalino. Anzi in prospettiva mi sa che il tema geopolitico su quello sarà rilevante no forse dominante. Non lo so se sarà. La scelta della Cina intendo dire di sostituire in qualche modo come riserva valutaria. Esattamente sarà in questo senso effetti geopolitici non ne vedo vedo effetto economico perché se fossi un macchiere centrale con tutto quello sta giudice mi porrei il tema di dire metto lì un po' di cose visto che l'abbiamo sganciato il dollaro dall'oro qualche settimana fa. Venendo alla domanda del giovane del fondo allora innanzitutto forse lei non l'ha notato ma io due tre volte ho parato di imprese sane di imprese buone di imprese giuste non quelle che vanno a chiedere i soldi allo stato per alcune cose. Poi sul covid era evidente che qualche stato dovesse dare qualche mano alle aziende però io ho l'impressione che sia sbagliatissimo mettere in relazione i profitti di quando c'è domanda alle situazioni di crisi. Anzi purtroppo le situazioni di crisi andrebbero gestite da tutti i governi in maniera molto più dura molto più forte e le aziende che vanno troppe perdite e che sono troppo aiutate dall'amministrazione straordinaria da tutte queste cose qui sono lì il problema perché quella è concorrenza sleale rispetto al resto. Io credo che se fai il tuo mestiere in modo corretto aumenti i prezzi quando c'è domanda, riduci quando c'è meno domanda e sei in un mercato libero perché ripeto i noviese di cui tutti quanti credo che siamo stati o siamo clienti se tu non trovi la maglietta giusta al prezzo giusto vai al negozio dopo vai alla uping vai da un'altra parte e compri tutto quello che vuoi per cui nessuno potrà mai dire che per eccesso di domanda lì c'è qualche cosa che non va o che se per caso perdesse io chiedo aiuto a Pantalone. Se chiedo aiuto a Pantalone ho un problema diverso ho un problema di responsabilità di amministratore nella società e devo essere punito in qualche modo ma non metterai insieme le due cose. Sulla domanda di salari io credo di aver già risposto al professore. Buongiorno una domanda per tutti e tre. Allora abbiamo parlato prima di previsioni e di politiche monetarie come strumento di lotta all'inflazione vorrei quindi avere una vostra previsione sulle prossime politiche monetarie tradotto sono mesi che non si fa altro che parlare di tassi di quando erano tagliati chi taglierebbe il primo qualcuno ha già tagliato in Europa vorrei avere una vostra opinione sulla direzione in cui stiamo andando grazie. Quindi da analisti insomma non so se ci sono. Prego proviamo allora a raccogliere forse l'ultima. Scusate non ho visto va bene se sei lì vicino abbiamo un solo microfono quindi dobbiamo un attimo armonizzare. Prego. Come si dice l'inflazione è un'accelerazione invece i prezzi sono la velocità. Detto che l'inflazione sta calando. Mi chiedevo se su alcuni branche di prezzi ho in mente soprattutto le costruzioni riferite soprattutto ai progetti PNR se possiamo pensare che i prezzi vadano in calo non solo l'inflazione. Questo è per chi deve rifare la casa secondo me sarà un tema direi che abbiamo ultime questioni come dire soprattutto il tema dei tagli mi vengo a dire. Se qualcuno vuole intervenire sulla questione delle materie prime che si collega. Professoressa prego un flash abbiamo ancora in chiusura. Allora effettivamente come giustamente è stato sottolineato qualcuno in Europa ha già cominciato a tagliare i tassi. L'ha tagliato la Svezia qualche settimana fa seguendo la Svizzera. I mercati in Europa parebbero aver già scontato una presunzione di taglio di 25 punti base tant'è vero che i tassi sui mutui hanno... A giugno? Esatto si la settimana prossima praticamente i tassi sui mutui hanno già subito un lieve calo. Io non ci giurerei molto. Sul fatto che mi perdono? Sul fatto che taglino i tassi ora in BCE. A giugno? Secondo me non li taglieranno ora. Professore vuole aggiungere magari commentare quello che... Un paio di spunti prima cosa ok costruzioni... allora al contrario di altri tipi di diciamo beni che sono beni di consumo beni non durevoli in cui insomma di solito c'è un trend positivo più o meno rallentato nel caso delle costruzioni la possibilità di un diciamo di una fluttuazione che vada poi in negativo oltre a... Questo è io penso anche abbastanza elevato. Noi quando facciamo delle misure straordinarie anticicliche come era stato pensato il super bonus a suo tempo quello che abbiamo poi come il rischio grosso a parte il fatto che stiamo scoprendo diciamo lavoragine che c'è dietro e che come dire ci porteremo dietro per un bel po' ma poi al momento in cui le diciamo queste facilità questi sussidi vengono più o meno il rischio diciamo di pro ciclicità e elevato per cui che ci siano ci si possa aspettare sulle costruzioni poi un... diciamo un impatto negativo dopo il boom che abbiamo visto, questo mi sembra abbastanza evidente. Sui... sugli estra profitti molto velocemente no io sono d'accordo con il presidente ma questo qui implica come dire sottostante diciamo una situazione di mercati concorrenziali noi abbiamo diciamo mercati in cui prevalgono situazioni oligopolistiche o no e lì il concetto di extra profitto è un concetto rilevante e importante. Sui... sui... diciamo la tensione fra esigenze degli Stati visto l'alto debito e diciamo esigenze di raggiungere la stabilità dei prezzi, ecco io quello su cui vorrei mettere l'accento è il fatto che l'inflazione funziona per ridurre il debito pubblico nella misura in cui è inflazione non anticipata se questa poi entra nelle aspettative i tassi vanno su e a quel punto non salvo se non c'è repressione finanziaria l'inflazione non aiuta poi a medio lungo termine i governi. Infine sui tassi a giugno io sarei un po' più ottimista anche perché più o meno questo qui va insieme al mio intervento iniziale che diciamo sono sufficientemente una visione sufficientemente benigna diciamo del futuro dell'inflazione per cui mi aspetterei insomma alcuni sono espressi insomma favorevolmente Dottor Tamburri a lei Volevo rispondere alla sua domanda che è quella che fanno tutti io ho dato proprio la 24 ore intervista qualche mese fa dicendo non vi ludete tutti ci promettono abbassamenti di tassi, tagli di tassi ma non li faranno e per il momento è andata abbastanza benino come previsione. Quello che succederà secondo me in giugno è che taglieranno lo 0.25 perché non possono più fare a meno di raccontarci la balla che rinviano per cui mentre la fed probabilmente ha un po' più coraggio, ha un po' più di spalle e forse non li taglia ma magari li taglia anche lei per far contenta alla politica secondo me la BCE farà molta fatica a non tagliare perché forse lo 0.25 di gesto lo farà però rimarranno in alti tassi anzi a voi giovani è bene che vi spieghiamo noi vecchietti che i tassi bisogna che vi abituate a vederli come stanno adesso perché se anche scenderanno tantissimo, scenderanno di un punto di un punto e mezzo ma quello che avete visto fino a ieri negli ultimi 15 anni non succederà mai più ma veramente mai più per cui purtroppo l'economia cambia paradigmi e bisogna abituarci a questo Allora io ringrazio tutti anche devo dire per la ricchezza in qualche modo in attesa insomma da moderatore no? del dibattito e del confronto Grazie a tutti voi e buona ultima giornata del festival Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti Grazie a tutti
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