Il mercato dei servizi spaziali
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Il mercato dei servizi spaziali
Elena Grifoni Winters, Capo ufficio politiche spaziali e aerospaziali della presidenza del consiglio dei ministri, David Alvino, fondatore e CEO di Argotec, Marco Ferrazzani, consigliere giuridico Agenzia Spaziale Europea e Roberto Battiston dell’Università di Trento hanno affrontato il tema dei servizi spaziali. La discussione ha riguardato il ruolo del pubblico nella “new space economy”, l’importanza dell’innovazione e il ruolo di Cina e USA.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Bene, buongiorno, grazie che siete qui, parleremo per tre quarti d'ora dello spazio e di un settore che viene molto curato. Quanto meno culturalmente, noi servizi spaziali che rappresentano ormai la gran parte della ginastica che si fa sopra la nostra testa. Allora abbiamo qui degli ospiti veramente di eccezione che si daranno un layout, si disegneranno un layout molto preciso della vicenda. La vicenda è, scusate ma c'è un ritorno che non fa stile. Allora per esempio è che abbiamo un mercato che fa dai 400 ai 500 miliardi all'anno. Tutti quanti gli amici con cui parlo pensano che questi 500 miliardi all'anno nel mondo vengano spesi per mandare in alta questi razzi potentissimi. Invece su 400 miliardi, questo il conto è preciso, tra 50 e 60 sono il budget delle agenzie nazionali occidentali, NASA ed ESA, poi ci sono i militari, ma questo è un altro po' di maniche e tutto il resto, 300 miliardi e passa, sono servizi che sono privati che investono sperando di avere un ritorno. Di fatto ai privati è stata lasciata la cosiddetta orbita bassa che è bassa rispetto all'infinità dell'universo che sta fra i 200 e i 1000 chilometri che comunque è veramente un'orbita bassa. È un posto infernale dove ci sono 300.000 pezzi di metallo che viaggiano 25.000 chilometri all'ora e di fatto tutti gli astronauti, per fortuna che per il momento ce ne pochi, in quella zona devono giocare a evitarli. Lì si gioca il futuro mercato spaziale che è un mercato. Stamattina per venire qui sono avuto in treno, uno strato miracolato perché il treno c'era e sono andato in stazione col tram. Mentre aspettavo, siccome penso che siamo parecchio di treno, qui posso parlare in veneziano, ho sentito il signore vicino a me, siccome adesso da ieri c'è un afferino che dice che il tram sta arrivando nelle fermate. La signora dice che c'è una novità l'altra gli dice che lo sapranno in qualche modo. Ecco, lo sanno perché abbiamo una svangata di satellite di geoposizionamento. Non vi annoio oltre, facciamo due giri se ci riusciamo. Darei per prima la parola a Elena Griffoni Winters che è capo ufficio delle politiche spaziali e aerospaziali della Presidenza del Consiglio. Ha una lunga esperienza tecnica e manageriale nel settore spaziale internazionale. È stato a NASA, è stato ad ESA, è stato capo di gabinetto dell'ESA e da settembre 22 è capo ufficio delle politiche spaziali e aerospaziali della Presidenza del Consiglio. Perché, come lei ci dirà, nel 2018 ci accenerà stata fatta una legge importante che ha dato una diversa, come si usa a dire adesso, governance dei settore. Prego dottoressa. Grazie a tutti, grazie di essere qui. Mi sento molto onorata a parlare qui con voi questo pomeriggio e sono anche molto contenta di essere fra amici. David, Marco, Roberto sono veramente degli amici da tanto tempo che sono qui e che rappresentano l'industria, peraltro l'industria di punta, l'industria veramente interessante per il tema di oggi i servizi, l'Agenzia Spaziale Europea, quindi l'Europa, l'Accademia. Quindi io mi trovo qui e sono l'unica rappresentante istituzionale se volete. Ho quindi pensato che forse la cosa più utile, più interessante dal mio angolo era parlare di quello che è il ruolo delle istituzioni, quindi il ruolo del pubblico nel mondo dei servizi spaziali e più in generale nel mondo anche della new space economy. Ora mi immagino che sappiate tutti, tutto, lei ci ha già detto una serie di numeri interessanti che sono proprio i numeri di questa nuova grande economia dello spazio. In due parole, semplificando al massimo quando parliamo di new space economy, di cosa parliamo? Parliamo di un nuovo modello di economia dello spazio in cui l'attore principale non è più il pubblico, non sono più le istituzioni che prima erano veramente l'unico, ma sempre più i privati. Ora perché c'è stata questa evoluzione, questo cambiamento? Beh c'è stata essenzialmente per due motivi, il primo motivo tecnologico, un grande impulso alla tecnologia con nuovi modelli di produzione, miniaturizzazione, digitalizzazione, intelligenza artificiale che hanno ridotto i costi, soprattutto i costi di lancio e quindi hanno reso possibile utilizzare i servizi, appunto, i servizi spaziali anche per applicazioni terrestri commerciali e qui gli esempi che sono stati fatti sono assolutamente gli esempi giusti. Parliamo di televisione fatelitare, navigatore nella vostra macchina, di agricoltura di precisione, tutto questo che viene appunto da servizi spaziali. Quindi la nuova tecnologia ha reso possibile l'utilizzazione di dati satellitari e di satelliti per servizi commerciali, servizi che vengono utilizzati ogni giorno sulla terra e allo stesso tempo con la maturazione della tecnologia le istituzioni hanno cominciato a fare un passo indietro, non c'è più bisogno di fare tutto, lasciamo lo spazio ai privati e cominciamo a comportarci da cliente preferito, quello che si chiama l'ancore tenant, quindi a comprare servizi dai privati chiedendo dei prezzi più bassi di quelli che avremmo chiesto prima ed anche accettando dei rischi maggiori. Quindi questo è il nuovo modello verso il quale stiamo volvendo, questo nuovo modello di New Space Economy. Ora uno si può domandare, in questo nuovo modello il pubblico ha un ruolo e se ce l'ha o avrà un ruolo nel futuro e se ce l'ha, che ruolo ha e avrà? Ecco secondo me il settore pubblico continuerà assolutamente a avere un ruolo fondamentale, essenzialmente ci riflettevo proprio nel viaggio in treno su tre grandi linee. La prima è l'importanza, il settore pubblico deve continuare a fare scienza, a fare sviluppo, a fare ricerca e a sviluppare nuove tecnologie. Questo è fondamentale perché accresce la nostra conoscenza, sviluppa nuove tecnologie e le matura, quindi le rende pronte per poi ssere più accessibili per potersi prendere più rischi e meno costose. Questo è un ruolo fondamentale che poi viene implementato con i grandi programmi. I grandi programmi, vi voglio fare un esempio, stiamo parlando, ne abbiamo parlato anche la ministeriale dell'esa nel novembre scorso, delle prossime grandi missioni scientifiche, le missioni verso i giganti di ghiaccio, urano, nettuno. Queste sono missioni che sono pensate oggi e che saranno realizzate in 20-30 anni. Quindi sono missioni con dei costi molto alti, con dei rischi molto alti, ma soprattutto sono anche missioni in cui il ritorno dell'investimento è lontanissimo, quindi è difficile immaginare dei privati che decidono di investire perché non ci sarà un ritorno. Questo è il tipo di missioni che noi dobbiamo continuare a fare come pubblico, che sono peraltro missioni quasi sempre in modello di cooperazione internazionale, perché in questo modo si trovano le competenze migliori nel mondo, i cervelli migliori nel mondo e che portano come grandissimo valore aggiunto, che diventa quasi un valore in sé della missione, il fatto che quando si lavora insieme si contribuisce a lavorare in un modo pacifico, quindi hanno una forte valenza di pace. Quindi queste sono missioni molto importanti che il pubblico dovrà continuare a fare. La seconda linea per la quale il pubblico è essenziale è proprio quella di aiutare la nostra industria ad avere gli strumenti, ad essere sempre più competitiva in un mondo commerciale, in un mondo competitivo, in un mondo di servizi commerciali e come possiamo farlo? Essenzialmente in due modi, di nuovo con l'anchor tenancy, quindi facendo i clienti preferiti della nostra industria e in secondo luogo anche dando alla nostra industria gli strumenti per poter essere competitivi. Cosa vuol dire gli strumenti? Ad sempio leggi di appalto, strumenti nel mercato internazionale che gli permettono di essere competitiva. Un esempio di questo è proprio l'esempio delle stazioni in orbita bassa. Presto, veramente molto presto, nel 2030 non avremo più una stazione spaziale internazionale che è un grande progetto istituzionale e si comincia a parlare di economia dell'orbita bassa, però in realtà si comincia a parlarne ma ancora non esiste, si continua a dire ci sarà un grande interesse per il settore farmaceutico, il turismo, però in realtà questo business model ancora veramente non l'ha provato nessuno. Non possiamo aspettare che il business case sia pronto per ingaggiarci, dobbiamo farlo prima, dobbiamo dare gli strumenti alla nostra industria, ad esempio Tas, Talessa Lenia Spazio che è una grandissima competenza ma anche altri, dare loro un supporto anche finanziario per poter ingaggiarsi e essere pronti nel 2030 per questa nuova grande sfida. E poi la terza linea che volevo menzionare è la terza ma non è la meno importante, anzi direi che per me personalmente è quella la più importante di tutti. Il pubblico ha un ruolo fondamentale come regolatore super partes in un mondo commerciale in cui si deve garantire che il bene pubblico sia protetto, un esempio che soprattutto in un mondo in cui, come abbiamo visto, i servizi spaziali sono servizi sempre più strategici, sappiamo che l'infrastruttura spaziale è strategica, è un'infrastruttura importante per la difesa, è un'infrastruttura importante per la sicurezza. Un esempio che immagino abbiate avuto tutti sotto gli occhi è Elon Musk con Starlink, è il ruolo che ha giocato nella guerra in Ucraina, quindi la grande domanda è possiamo permetterci che un individuo, un privato, abbia così tanto potere su strumenti che sono ffettivamente, hanno una valenza strategica enorme. E qui il ruolo del pubblico è fondamentale, noi dobbiamo definire delle norme, delle regole, innanzitutto come dicevamo prima, per aiutare l'industria a funzionare in un sistema in un sistema estremamente competitivo, ma in secondo luogo anche per definire i boundaries per le future grandi missioni e assicurarci che nell'ingresso del privato, nel settore spaziale, si mantenga un'attenzione fondamentale e primaria sul bene pubblico. Una cosa che mi piace molto di questo festival al quale sono venuta con grandissimo piacere è il manifesto, io direi che potrei sottoscrivere qualsiasi parola, tutto quello che c'è scritto e c'è una frase molto bella che mi sono scritto, più o meno dice così che noi dobbiamo assicurare ai nostri figli un futuro che si basi su delle scelte che sono consapevoli, ecco secondo me noi dovremmo aggiungere una frase a questo, non solo delle scelte consapevoli ma anche delle scelte che sono fatte per il bene comune e questo secondo me è il ruolo del pubblico e mi fermo qui, penso di aver passato alla grande di 5 minuti. Bene, grazie, comunque la voce del governo era molto attesa, onestamente, però diciamo che abbiamo tirato in ballo l'industria, qui l'idea che ci stiamo facendo che torna a terra ci sia questa specie di camera d'aria visto che qui si va molto in bicicletta che contiene l'orbita bassa, questa orbita bassa ormai è anche inutile, ma l'orbita perché di fatto è un'estensione del suo terrestre insomma c'è tutto. Qualcuno ha calcolato che non possiamo vivere più di 15 minuti senza utilizzare un servizio spaziale, probabilmente il pubblico, le grandi, che non hanno problemi di ritorni immediati penseranno all'economia della luna e forse anche dell'economia di Marte che prima o dopo partiranno, ma l'industria come è messa in questo momento? Ce lo dice lei, ce lo dice Davide Avino che è amministratore delegato e fondatore di Argotec che ha avuto un passato nelle forze speciali dell'esercito d è stato istruttore di astronauti certificato da ESA e NASA, ha lavorato in Europa negli Stati Uniti quindi lui diciamo è in full immersion nello spazio e soprattutto dal 2008 ha fondato Argotec di cui è Zeo che probabilmente avete visto perché è salita all'onore delle croniche recentemente. Bene innanzitutto ringrazio tutti e ringrazio davvero per l'invito. L'industria come è messa? L'industria, io parlo chiaramente di Argotec che è l'azienda che ho fondato, da quando nel 2008 ho fondato questa azienda l'ho fondata proprio pensando a quello che sarebbe stato il futuro commerciale quindi la possibilità dell'apertura commerciale. L'apertura commerciale che in realtà sta arrivando come si diceva prima e sta arrivando in modo molto prepotente perché facciamo un esempio, vi do ancora qualche altro numero, adesso abbiamo come economia spaziale totale circa 400 miliardi, si parla di analisi importanti, analisi di fatti chiaramente da tecnici che nel giro di pochissimo tempo, 10-12 anni, si arriverà circa un trillion, un trillion, cioè un numero immenso, ma sapete cosa significa? Quando si parla di un numero così grande significa che praticamente parliamo quasi di beni di consumo perché numeri del genere fanno industrie veramente di consumo quindi significa come diceva anche lei prima si calcola che utilizziamo attività spaziale, satelliti o altre cose ogni 10 ogni 15 minuti è vero, diventerà sempre ancora più uso e costume, diventerà sempre più, entrerà sempre di più all'interno delle nostre abitudini. La cosa fondamentale, io ho apprezzato molto i passaggi che chiaramente faceva il governo che faceva Elena prima, è cambiato totalmente, da quando io ho fondato Argotec nel 2008 con questa visione che sarebbe diventato uno spazio commerciale, la immaginavo in quel modo, ma è cambiato tanto nel senso che nel 2008 era completamente governativo, esistevano alcune grandi aziende quindi Thales Alenia Space, Boeing, Lockheed Martin e così via che in qualche modo avevano il predominio di la maggior parte delle attività spaziali, perché? Perché fare spazio, volare nello spazio significa comunque dotarsi tutta una serie di infrastrutture quindi fare tanti investimenti. Oggi le cose stanno cambiando, lo spazio è diventato grazie anche ad alcune attività governative è diventato molto più commerciale, quindi anche aziende più piccole si possono, adesso siamo circa 150 persone, sedi anche negli Stati Uniti, lavoriamo in Germania, cuore pulsante in Italia, si possono in qualche modo permettere di pensare al futuro ma anche grazie a quelli che possono essere e sono stati degli investimenti governativi, perché altrimenti delle aziende piccole quelle che oggi chiamiamo startup non si potrebbero permettere chiaramente di avere delle infrastrutture per fare satelliti e noi ad esempio lo scorso anno abbiamo fatto due satelliti direttamente grazie all'Agenzia Spaziale Italiana, all'epoca del programma c'era il professor Battiston come presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana e grazie a questo, grazie a quelli che sono gli investimenti italiani in qualche modo abbiamo costruito infrastrutture e siamo andati nello spazio anche piccoli avendo una startup che sta crescendo nel tempo. Questo è fondamentale perché prima abbiamo parlato anche di Stallings, abbiamo parlato di Elon Musk, di SpaceX ma voi immaginate SpaceX cosa ha fatto? Ha fatto una cosa incredibile ma perché l'ha fatta? Perché è stato finanziato ma non è stato solo finanziato da investitori privati, chiaro che poi hanno seguito ma la prima cosa quando faceva i pitch aveva alle spalle il governo americano e quindi la NASA che gli aveva già promesso che nel caso in cui avrebbe raggiunto alcune milestone in quel caso sarebbe stato subvenzionato dal governo americano allo stesso momento gli avrebbe pagato i voli per andare nello spazio. Quindi se Elon Musk non avesse avuto il governo americano così come noi in qualche modo le grandi aziende ma anche le piccole aziende non hanno alle spalle gli investimenti governativi probabilmente non avremmo lo spazio. Lo spazio come si diceva prima diventerà sempre molto più commerciale e quello governativo sarà soprattutto per la ricerca scientifica e per quello che riguarda anche la difesa nei nostri, il controllo dei nostri confini. Sono due ambiti molto molto importanti dove i privati sicuramente avranno un certo interesse ma rimarrà un interesse principale governativo e grazie a questi investimenti noi continueremo a far crescere l'industria nazionale e anche l'industria mondiale. Classico esempio, magari poi faremo un altro passaggio su questo, è un investimento molto importante grazie al PNRR che è stato finanziato proprio dal governo italiano per l'osservazione della terra. Stiamo anche come Argotech facendo una costellazione di satelliti alle basse quote quindi si parla di circa 500 chilometri dalle nostre teste per osservare la terra, ma perché? Per fare agricoltura di precisione, agricoltura che significa anche nel momento in cui osserviamo dalla terra possiamo dire guarda c'è bisogno di irrigare, guarda c'è bisogno di fertilizzanti, guarda non c'è bisogno, non sprechiamo le nostre risorse e nello stesso momento possiamo anche controllare quelli che sono i nostri confini ma soprattutto cosa magari prevenire? Quelli che sono i disastri osservali dall'altro, quelli che possono essere dei disastri naturali. Early warning quindi avvertire che sta potenzialmente succedendo qualcosa e anche noi come si diceva prima stiamo partecipando a questo programma molto importante del PNRR e del governo italiano e faremo 40 satelliti da consegnare tutti quanti a inizio del 2026 in realtà poi a fine del 2025. Bene grazie molto interessante e per quello che riguarda il telerelevamento come si chiamava quando ero bambino il 17% dei satelliti lanciati nel Q1 cioè nel primo trimestre è remote sensing 23 mentre l'81% degli 869 satelliti lanciati nel mondo fra gennaio e marzo è telecomunicazioni. Io ho sempre pensato che se si pagassero i telefonati al gettone come una volta ci sarebbero meno satelliti per le telecomunicazioni. Comunque qui si sta venendo fuori un discorso io ho un sacco di soldi ho una mamma che ha una miniera di diamanti come il nostro Elon Musk faccio finta diversa di me che non è vero perché me li dà il governo americano perché porto su eccetera eccetera mi viene in mente di lanciare 5000 satelliti che agli astronomi non fanno tanto piacere ma soprattutto crea dei problemi in una struttura privata Elon Musk c'era i soldi ed è una persona intelligente a cui dobbiamo molto però dipende dalla Cina perché in Cina ha le sue farms per le tesla e allora cosa succede se la Cina si arrabbia però lui americano e allora c'è bisogno di regolamentazione e passerei questa patata volente a Marco Ferrazani che è consigliere giuridico dell'agenzia spaziale europea e come capo legale di ESA Marco Ferrazani ha definito i quadri regolamentari condotto negoziati ha portato da provazione programmi speciali europei ed accordi internazionali soprattutto il grande sogno nuovo di portare sulla luna un'economia nuova con Artemis come ne usciamo da questo Far West? Grazie a tutti e buon pomeriggio grazie per l'invito. Prima di parlare del Far West vorrei indicare che la ragione per cui facciamo programmi internazionali e torniamo sulla luna è la ragione di lavorare insieme e fare tecnologia che serve a rispondere a varie tipi di sfide a molti questi sono terrestri perché chi fa nello spazio e i colleghi lo sanno chi fornisce servizi spaziali si trova di fronte a un dominio molto difficile ostile in cui bisogna vincere tante contrarietà difficoltà e le società che forniscono spaziali hanno grandi capacità tecniche che possono diversare in tutta una serie di altri servizi sulla terra e quindi si trovano posizionate in posizioni vantaggiose anche poi successivamente a sfruttare queste capacità e fare altri servizi con la terra. Ho giusto un esempio col terrenamento l'Europa l'ESA sta facendo un modello digitale di simulazione del pianeta terra cioè quello che chiamo digital twin earth cioè dire stiamo riproducendo in maniera simulata e digitale quello che tutti i sensori e tutto i satelli ci dicono della terra di quello che noi stiamo vivendo ogni giorno sulla terra a che serve per simulare dove andiamo che la terra è un esperimento continuo e siamo noi stessi lo stiamo influenzando senza sapere esattamente dove andiamo a finire. Questo modello è uno degli esempi in cui la capacità dei satelli di informazione e big data e i nuovi sistemi di disuvenza artificiale ci permettono di poi usare per la terra per la migliore vita sulla terra tutto l'investimento nello spazio quindi stiamo solamente lanciando lo spazio stiamo facendo spazio utile e servizi spaziali che servono a noi per il bene pubblico e per poi sviluppare anche economia sulla terra telecomunicazioni o situazione a terra. Allora perché andiamo sulla luna anche per questa ragione siamo sulla luna per riuscire a vivere un ambiente ostile umano abbiamo fatto accordi con la nasa che i canadesi giapponesi avevano una stazione orbitante intorno alla luna, la capsula Orion che porterà l'uomo intorno alla luna è per metà costruita in Europa grazie ai programmi europei, tutto questo perché noi crediamo all'economia dello spazio e allo spazio utile ovviamente gli americani lo fanno con la versione del tycoon del far west del personaggio roe che fa parte un po dell'immaginario collettivo alla maniera americana che forse noi non abbiamo da noi è diverso. Adesso tutti sanno che le grandi sfide sono il grande confronto storico fra gli Stati Uniti e la Cina come 60 anni fa era fra gli Stati Uniti e la Russia Sovietica, in realtà lo spazio ha anche bisogno di sfide e di confronti e serve anche per affermare il prestigio nazionale anche per ragioni interne. Il partito comunista cinese usa la stazione spazio cinese e gli astronauti cinesi per mostrare al popolo cinese che la Cina è grande che l'Oriente può dominare il mondo così come gli Stati Uniti, sono ragioni politiche strategiche conomiche c'è un insieme di cose ovviamente ognuno ha il suo modello in Cina il programma spaziale degli astronauti è condotto dall'esercito popolare cinese. Negli Stati Uniti è fatto la NASA con i vari investitori Elon Musk, rimane il fatto che le regole dello spazio sono poche perché è un nuovo dominio, sono elementari perché sono scritte negli anni 60 70 in un periodo più o meno pacifico, erano regole più che altro di coesistenza di non-aggressione reciproca, queste le regole internazionali di ieri. Oggi abbiamo un'opportunità da parte degli Stati di intervenire a livello regolamentare come la mia collega Elena indicava, appunto per regolamentare l'economia ma anche per gestire e salvaguardare questa risorsa sempre più scarsa che è l'occupazione dell'orbite spaziale, cioè dire si può intervenire con leggi nazionali di autorizzazione e licenze, abbiamo un panorama abbastanza composto nel mondo, non tutti gli Stati si comportano in questo modo, devo dire in Europa sia a livello agenzia europea che agenzia nazionale siamo i più virtuosi, facciamo attenzione, cerchiamo anche di concepire i satelli di maniera tale che possono rientrare e non provocare pezzi ed ebri. L'ESA lancia adesso una missione di prova per recuperare un satelli stesso, un pezzo dell'ESA e portarlo indietro, è la prima agenzia che lo farà in maniera operativa, ma dimostriamo che è possibile che si può fare e soprattutto avere una politica di far rientrare quello che mandiamo e non lasciare in orbita pezzi vacanti. Bene, grazie, c'è sempre insomma il rischio del monopolio, questo è un grosso problema, bisogna ricordare che lo spazio che è partito col militare, non dimentichiamocelo, basta andare a Penemunde, un posto infernale per fare turismo, ma è interessante andarci, ma è continuato con la scienza e in particolare l'Italia ha fatto delle grandi missioni, ha partecipato, ha proposto delle grandi missioni scientifiche, per esempio per lo studio di Saturno, è quella che personalmente io amo di più anche perché per motivi di età l'ho vista nascere, crescere e poi l'ho vista arrivare al massimo del suo successo, la notte in cui siamo scesi sul titano, un posto internale, però pieno, fare vegola visto che è pieno di petrolio, comunque è stata veramente notevole, è stata una nostra collega, brevissima lancioletta, dico questo per il professor Battistone che ha portato avanti l'ultima parte di quella missione, il professor Battistone che è qui di casa perché è professor ordinario qui di fisica sperimentale, è stato presidente dell'ASI in passati quattro anni e scrive tantissimo, lo avete letto probabilmente anche recentemente sul Corriere della Sera, ha scritto parecchi libri, l'ultimo vi non so se è stato presentato o verrà presentato domani mattina, domani mattina da una brevissima giornalista che è l'Alessia McCafferri e quindi non mancate, dopo di questo professor Battistone cos'altro c'è di scienza, Battistone ha un sperimento con un gruppo internazionale sulla stazione spaziale internazionale che va da anni è grazie alla scienza che si è evoluto allo spazio, è grazie alla scienza che la miniaturizzazione ha permesso questi famosi satelliti scattola da scarpe o la scienza ha ancora senso nello spazio? Cosa ci può dire? Allora tanto sono molto lieto di essere qui con questi amici e con Leopoldo a parlare di questo tema che è un po' spese economica dove va lo spazio in termini più generali. La scienza è stata molto importante, un componente molto importante e lo è ancora perché le missioni che stanno venendo concepite prima Elena ha ricordato una missione che ci porterà fra vent'anni quindi forse qualche anno deve passare ma sui pianeti ghiacciati, sui satelliti ghiacciati dei pianeti lontani una cosa incredibilmente interessante anche perché per quel tempo avremo probabilmente molta più intelligenza a bordo faremo delle cose molto più automatizzate si faranno delle cose interessanti capiremo meglio il sistema solare di cui facciamo parte ma ci sono tanti altri esperimenti James Webb Telescope, gigantesco telescopio nell'ottico nel vicino ottico che si è aperto come un petalo enorme per osservare pianeti di forte, galassi che sono formati a 150-200 milioni di anni dopo il big bang è una cosa non ci volevamo credere che è possibile andare a vedere le galassie così giovani proprio pochissimo tempo per noi sono tanti ma si pensava che non sarebbero esistite galassie per 800 milioni di anni dopo il big bang invece guarda caso ce ne sono una miriade che stanno a 150-200 milioni di anni sono scoperte importanti ci vogliono capire come funziona questa macchina incredibile in cui siamo inseriti quindi la scienza sta spingendo e ha spinto e spingerà molto anche una scienza un po' diciamo diversa da quello che è passato perché gli strumenti cambiano e quindi la stessa terra diventa uno strumento di osservazione scientifica noi guardiamo la terra per vedere le macchine dei navi i treni che si muovono o i nubi ma in realtà il pianeta terra ha tantissime altre cose da raccontarci ha una dinamica di particelle intrappolate di campi magnetici il sole ha tantissime informazioni da darci il sole la stella da cui dipendiamo tantissimo nella nostra vita è dovuta chiaramente al sole quindi credo che le prospettive sono tante tornare sulla luna ci farà fare più scienza evidentemente per non parlare di marte che tutti noi scienziati sogniamo di tornarci magari non con un rubo ma con delle con degli esseri umani degli astronauti perché sappiamo perfettamente che almeno oggi una settimana di una crew di astronauti vale 30 anni di robot che vanno pian pianino a curiosare magari un domani con ciò gpt sarà diverso non credo credo che l'uomo farà ancora la differenza diciamo quando va a cercare cose sconosciute e non già a ripetere cose conosciute quindi la scienza è stata una driver importante per esempio se passiamo dal contenuto scientifico ma anche alla comunicazione nei confronti della società la nasa è un po' i dispiratrici di tutto questo ha una capacità di comunicazione che è rimasta che è leggendaria ma non lo fa diciamo a caso ci mette forse l'uno o due per cento del suo bilancio dedicato a comunicare e a formare gli insegnanti dalla culla alla tomba i ragazzi elementari delle medie gli studenti quando c'è un lancio in america vengono le scuole i bambini tutte le età perché sono organizzati strutturati e finanziati per mantenere viva questa passione che poi è quella che giustifica a livello sociale i taxpayers che dicono benissimo andate a fare ricerca nello spazio e noi siamo contenti di pagare le tasse e questo è un processo che dà a tutta la società non solo la possibilità di fare cose tecnologicamente interessanti e servizi ma anche di sognare che lo spazio è sempre stato sogno è sempre stato andare oltre vedere cose che dalla terra non si possono vedere andare a curiosare lontano quindi questo spirito è parte integrante dell'attività spaziale è stato un traino fondamentale il James Webb Telescope è costato secondo me qualcosa come 8-9 miliardi di euro sul numero esatto è continuamente cresciuto partito con 2,5 è finito a 8 quindi per molto meno il super collider è stato spento chiuso e buttata la chiave ecco invece in america il James Webb Telescope questo telescopio meraviglioso di cui ho parlato messo in ordine l'anno scorso è stato rifinanziato rifinanziato rifinanziato tutte le volte il congresso americano ha provato a dire ma forse lo firmiamo veniva giù il mondo perché la società americana dice ma come e chi ce ne farà le prossime bellissime fotografie del big bang delle galassie queste cose i taxpayer quelli che vanno a fare la spesa diciamo da supermercato sono coscienti che questa parte dello spazio è importante se mi permette di rubare ancora qualche minuto vorrei tornare indietro un passo siamo nel festival dell'economia e quindi vorrei fare una riflessione brevissima sulla questione della cosa ha fatto la nasa in questi 20 anni in cui ha fatto la transizione della privatizzazione dell'orbita bassa perché un concetto che può darsi che sfuga a chi non si non è del settore il governo americano attraverso varie amministrazioni attraverso la nasa braccio operativo a un certo punto negli anni 90 ha detto sai che ridico abbiamo spaziale che noi gestiamo e mandiamo cargo per trasportare il materiale razzi volta sulle persone questo tipo di servizio lo facciamo fare all'industria privata fino a prima di questa decisione venivamo letteralmente gli ingegneri e i team di disegno di progetto stavano la nasa e davano gli odi all'industria che portavano i pezzi e più o meno li assemblava da un certo punto la nasa faccio molto corta ha deciso di fare passare quello tipo di servizi di attività come servizio industriale che un po come uber mi porti questa persona su ti pago un check il passaggio da una nasa che gestiva i laboratori gli ingegneri tutto a una nasa che stacca l'assegno e compra tre biglietti per andare su e tre viti per tornare giù è quello che si chiama privatizzazione realizzare questa cosa nel corso di circa vent'anni è stato un capolavoro di carattere conomico un'amministrazione che passandosi il testimone repubblicani democrati notate un po di tutti ha mantenuto la direzione di dire da adesso a n anni qualcuno ci farà i trasporti sarà stato space x piuttosto che boin piuttosto che che altre altre industrie che hanno preso i contratti e adesso servono la nasa ma soprattutto servono tutto il resto dei privati per portar su satelliti portare altre cose un domani le mobilizzazioni private la lezione che dobbiamo imparare da questa esperienza che durata circa vent'anni che una lezione dovrebbe essere applicata a tutte le space economy del mondo perché di fatto oggi di space economy ce n'è una sola dell'americana le altre sono in qualche modo dei mirror delle ombre dei shadow la cinese non è una space economy in altra cosa perché è un governo che opera un po come una volta ma in un contesto è moltiplicato per molti ma la transizione che l'europa e giappone e canada vogliono fare sulla space economy e la lezione che si deve imparare che per fare questa transizione intanto con le infrastrutture da far servire dell'europa non ne abbastanza per parlare del giappone per non parlare secondo occorre un governo che abbia un braccio operativo tipo un'agenzia spaziale e una capacità di guidare il processo che dura decenni gli americani ha fatto questo i risultati di questo tipo di processo sono gli Elon Musk sono i Branson sono sono i planet sono tutta questa grande diciamo ecosistema di ditte talvolta molto grosse che hanno cambiato il mondo dello spazio questa è una lezione che secondo me noi in europa dovremmo imparare queste cose si devono pianificare e implementare come interesse comune di lunga prospettiva progetti che vengono fatti per qualche anno e poi si cambia direzione non ci porta da nessuna parte. Bene grazie è molto interessante io vorrei adesso devo pregare gli speaker di una frase perché abbiamo sforato in modo indecente ma credo che sia stato molto interessante e io sono sicuro che le persone qui presenti abbiano percepito la passione che con diversa atteggiamento viene da questa parte verso di loro e vorrei mettere in risalto una cosa è stato tirato fuori id un punto importantissimo l'italia che ha già una quindicina di satelliti perché a parte i satelliti militari ne abbiamo una quindicina e col famoso generale brolio che fu anche professore di università anzi fu prima professore poi generale quelle robe che succedevano una volta e grazie al compianto Enrico Mattei che gli regalò senza fare l'antimafia una piattaforma così una volta funzionava così e noi siamo il terzo paese che ha mandato qualcosa il famoso san marco un bellissimo satelliti per area e adesso ne abbiamo quindi si avremo iride che sarà multibanda cioè andremo a vedere in tante bande di frequenza diverse questo perché siamo bravi perché il axion che è la nuova compagnia che farà la nuova stazione spaziale privata viene in italia talessa linea space perché talessa linea space ha fatto il 50 per cento della parte calpestabile che è una roba che fa da ridere perché come si parlassimo di un appartamento della stazione spaziale internazionale allora io chiederei a questo punto andrei in rotazione o un flash cosa vorreste come cosa pensate per il futuro cosa vorreste che succedesse in italia lei è là dove si puote ciò che si vuole e quindi può esimersi mi devo esimere? no lei che va veloce ma sono un po indisciplinata perché riprendo quello quello che ha detto Roberto ha parlato di questa grande visione americana ma se vogliamo senza voler essere super ottimisti quello che vorrei dire mi sembra un messaggio importantissimo che anche in europa che anche in italia questa coerenza c'è quando si fa spazio e lo spazio come l'abbiamo fatto noi con le missioni come rosetta sono missioni che fra il momento in cui sono state pensate il momento in cui sono state realizzate ci sono voluti vent'anni trent'anni e l'italia è partecipata a questa missione ci vuole coerenza non si può cambiare e noi questa coerenza ce l'abbiamo l'italia è coerente l'italia adesso non ha mai messo tanti soldi nello spazio come ha deciso di fare adesso la ministeriale del 2022 il pnr siamo gli unici in europa con una visione siamo gli unici che hanno deciso che per il recovery dell'economia del nostro paese bisognava investire nello spazio siamo quelli che hanno pensato facciamo iride facciamo una costellazione che porterà servizi per l'amministrazione pubblica per la guardia costiera per la protezione civile ma che svilupperà anche l'economia spaziale quindi questa visione nello spazio c'è e c'è anche una è anche una visione che tiene alla faccia del un governo ogni 18 mesi noi nello spazio siamo e continuiamo a essere molto coerenti dobbiamo essere veramente fieri di questo mi fermo qui bene grazie adesso andrei di nuovo con il nostro argotech david avino cosa cosa ci dice ma se si guarda un desiderio il desiderio è quello che il governo e anche i futuri governi che magari si alterneranno possono in qualche modo selezionare qualche azienda qualche azienda champion che magari da piccola media la faccia diventare grande magari riusciremo anche in italia avere la futura la futura space x direi telegrafico è chiarissimo colpito al bersaglio da italiano all'estero perché lavoro per l'esa nella serie parigi osservo e vedo questa progressione dell'italia confermo che è ammirevole ed anche devo dire anche ammirazione qualche volta in vita ai partner uropei che vedono italia crescere crescere bene in espansione un desiderio se posso da giurista e che come gli altri paesi spaziali le potenze hanno delle leggi e dei sistemi regolamentari adatti che non servono a impedire servono a aiutare l'impresa privata ad avere tutele e protezioni anche assicurative prese dallo stato che l'italia veramente faccia una legge spaziale nazionale organica nella quale si prevedono tutti questi vantaggi economici e regolamentari per l'impresa privata il privato crescerà meglio e più forte con una legge spaziale italiana bene certo si fa la risposta adesso la facciamo subito a famo disegno di legge entro la fine dell'anno bene bene questo sui giornali e il mio sogno curiosamente non è un sogno scientifico io vorrei che nello spazio per una volta l'umanità imparasse la lezione che quando uno inquina poi ha un problema questa quantità di una milionata di oggetti grandi come un bullone più anche cose molto più grossi che girano a iper velocità a 9 chilometri al secondo che sono 27 mila chilometri all'ora che tanta roba ecco rende lo spazio che ha il suo valore nell'essere vuoto un common che perde valori come se noi vivassimo i common inglesi dell'erba e ci mettessimo i trattori a fare fuori tutto qua il sistema spaziale mondiale sta comportandosi esattamente come qualsiasi altro sistema industriale che prende e poi guarda dall'altra parte attenzione che lo spazio è uno solo le orbite sono quelle altre non ce ne sono e farlo solo fra i bulloni non è una cosa molto sana a me piacerebbe trovare che nelle leggi di cui si parla nelle strategie degli investimenti globali nei venture capita ditemi voi su cosa ci sia un pensiero coerente ma rapidamente perché se no abbiamo veramente due milioni di frammenti fra qualche anno che incominci a fare qualche cosa che renda questo bellissimo sistema in espansione sostenibile perché attualmente a questo ritmo non lo sta diventando con la mia fioretto per oggi mi aggancio se mi consenti è solo un attimo perché perché abbiamo parlato proprio anche alla presenza del ministro quando abbiamo fatto proprio una riunione e questo è uno dei nostri mantra proprio perché quando abbiamo cominciato a costruire satelliti di piccole dimensioni abbiamo detto non vogliamo far qualcosa di chip ma vogliamo far qualcosa di affidabile far qualcosa di affidabile significa qualcosa di sostenibile che va nello spazio a basse orbite dura nel tempo e poi va giù quando è il momento di mandarlo giù e di orbitarlo questo è il futuro infatti parlavamo addirittura di io mi ero permesso di dire di un bollino è chiaro bisogna poi guardare che anche le altre economie spaziali in qualche modo si adeguino a quello che è il nostro pensiero perché altrimenti poi diventa uno svantaggio e non un vantaggio competitivo bene abbiamo finito purtroppo siamo stati discoli adesso l'organizzazione ha insidioso un sacco di parole ma non c'è spazio per le domande però gli speaker sono qui e l'uscita è lì quindi se riuscite se riuscite a bloccarli loro sono felicissimi di parlare per un altro mezz'ora grazie a tutti
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