Il consenso di Bruxelles: opportunità e rischi
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Il consenso di Bruxelles: opportunità e rischi
Come si è arrivati al Recovery Plan? In che misura può cambiare in maniera sostanziale i rapporti tra i paesi membri e le politiche dell’Unione, rendendole più verdi, digitali e sostenibili? A quali condizioni ciò sarà possibile? http://www.festivaleconomia.it
a tutti e benvenuti al nostro panel di oggi sul consenso di bruxelles verso un capitalismo post covip per l'europa parleremo di questo con due ospiti molto importanti a cui diamo il benvenuto il professore sia lucrezia reichlin che spero sia connessa e che professoressa di business economics alla london business school e il professor louie scaricano economista e da un paio d'anni anche europarlamentare quindi un politico purtroppo non vi abbiamo qui ma in presenza ma dovete sapere che da cinque minuti è cominciato un temporale pazzesco qui a trento quindi questo ci porta alla prima alla prima domanda che ha sulle previsioni non metereologica ma in generale quindi se sentite un rumore sotto non preoccupatevi sono i tuoni partirei domandandovi proprio delle previsioni economiche per l'eurozona e chi è le chiederò professore sarà in scena di parlare in particolare dell'italia recentemente la commissione europea ha pubblicato le proprie previsioni primaverili e con una crescita del 4,3 per cento per l'eurozona cui 4 per cento qualcosa per l'italia è stato detto qualche giorno fa che potremmo arrivare anche a 4 e 7 per l'italia questa è una previsione fatta dal professor e sarai flynn quindi cosa succederà cosa ne pensate speriamo che sia così perché il 2020 è stato un anno estremamente negativo e di conseguenza è abbastanza normale pensare che poi ci sarà un recupero un rebound bisogna ricordare che nel quarto trimestre c'è stato un rallentamento ulteriore dell'economia per la questione economica l'anno scorso i numeri adesso vanno meglio invece in particolare in questo vale per l'italia ma non soltanto per l'italia e credo quindi che siamo in un momento di ripresa possiamo discutere sulle cifre di per se è vero certamente che le proiezioni europee sono già obsolete perché sono state fatte in maggio nel frattempo sono arrivate delle cifre sugli indicatori di confidence la produzione industriale e alla luce di quelli è probabile che il numero per il 2021 sia più alto di 4 e 3 la previsione addirittura del 47 il governo italiano aveva fatto una previsione di 4.5 ma è stata una previsione evidentemente pessimistica alla luce dei nuovi numeri i numeri italiani sono comunque in linea con i numeri europei se facciamo gli aggiustamenti del caso in relazione a queste ultime divulgazioni di informazioni abbiamo avuto una recessione però in italia peggiore degli altri quindi per recuperare quanto perso dobbiamo avere un rialzo maggiore rispetto agli altri in europa quindi la preoccupazione è se questa ripresa durerà oltre 2000 e 21 sono state fatte tante previsioni come si diceva e noi sappiamo che i numeri via via che si va sempre di più nel futuro diventano sempre più incerti quindi per il 2021 sono abbastanza fiduciosa anche in relazione alle previsioni istat e ma per il 2022 chi lo sa come andranno le cose speriamo speriamo che la ripresa continuerà naturalmente ci sono tanti rischi all'orizzonte non sappiamo se avremo la stabilita dal punto di vista sanitario e non sappiamo neanche quanto siano profonde le ferite e le cicatrici per l'economia questa a questo ha delle implicazioni per la finanza pubblica naturalmente professor caricano l'italia non è un caso unico perché in tutta l'eurozona considerando le previsioni vediamo effetti di rebound importanti per il 2021 visto che la maggior parte dei paesi non sono cresciuti nel primo trimestre questo significa che nella seconda parte dell'anno ci saranno alcuni paesi tra cui anche l'italia con una crescita alla cinese nel senso che se si vuole arrivare alla fine dell'anno a 42 43 questo significa che in un certo momento dell'anno bisogna avere una crescita del 6 per cento per arrivare a quella media annuale di cui si diceva quindi le chiederei è d'accordo con la professoressa reichlin sul fatto che ci sia il rischio che questa rebound sia molto forte nel 2021 per avere però un rallentamento nel 2022 oppure non condivide questa questa idea buon pomeriggio grazie a tutti per l'invito mi sarebbe piaciuto moltissimo essere lì di persona speriamo che l'anno prossimo cominceremo avere di nuovo il festival in per soldi persona e sarà un piacere rincontrarci in quell'occasione lucrezia si è occupata di previsioni si occupa da moltissimo tempo di previsioni si occupa anche di nowcasting in particolare ci sono due tre cose che vanno meglio di quanto ci si aspettasse innanzitutto i vaccini che vanno avanti a pieno ritmo siamo riusciti a vaccinare tanto e se riusciamo a vaccinare ancora bene l'estate andrà bene e speriamo anche del passaporto vaccinale che ci può sentirà di viaggiare in tutta europa e questo ci darà una buona è stata e naturalmente questo anche un riflesso nel mondo aziendale e lo abbiamo visto negli indici dei set di servizi e produzione per esempio la spagna negli ultimi mesi ha avuto la crescita maggiore dalla crisi del 2008 in poi voglio sottolineare una cosa sul lungo termine che è cruciale durante la crisi la divergenza la differenza meglio tra nord e sud è aumentata una delle caratteristiche dell'economia europea dal 95 in poi è stato proprio questo cioè avere una differenza e se si considera la crescita di produttività in italia in spagna rispetto alla germania l'austria al paesi bassi abbiamo una differenza addirittura del di produttività del 50 per cento in germania e noi invece siamo meno produttivi e incredibile che ci sia una differenza così ma questo è accaduto abbiamo periodo lunghissimo senza crescita e la crisi sembra aver accentuato ulteriormente questa diversità i paesi del mediterraneo i paesi che hanno maggiori contatti maggior intensità anche dei rapporti sociali hanno sofferto di più della pandemia per evidenti ragioni e allora ci chiediamo in che misura vedremo una correzione di questa diversità di questa differenza di qui l'importanza del recovery plan che dà più fondi alla spagna l'italia alla grecia pro capite rispetto ad altri cittadini europei è molto importante cercare di correggere e colmare il gap non è soltanto una questione di quanto si investe ma anche una questione di quali riforme si fanno veramente abbiamo la volontà di cambiare le nostre economie e il modo in cui funzionano le nostre economie per riuscire a risolvere questo gap io sono molto ottimista per l'italia un po meno ottimista per la spagna io e lucrezia abbiamo parlato da sempre della differenza fra italia spagna io di solito sono sempre più ottimista per l'italia lei invece più ottimista per la spagna vedremo chi avrà ragione ha scritto anche una proposta molto interessante durante la crisi precedente ma ritorneremo su questo aspetto dopo prima di fare questo le farei un altra domanda perché parlando di crescita e parlando del futuro dell'economia non soltanto quest'anno il prossimo anno ma soprattutto nel 2023 ecco sappiamo che c'è un nuovo fattore o meglio c'è un ritorno di un fattore cioè il patto di crescita e stabilità e credo che sia stata la giornata iniziale quindi apertura del festival a trento in cui c'è stata un'intervista dei tito boeri a gentiloni che ha detto in tutta onestà di non pensare che il patto di stabilità e crescita possa di nuovo essere quello che era in passato perché le cose sono un po cambiate e vorrei chiederle che cosa ne pensa di questo e che cosa accadrà professoressa rai che in chiedo innanzitutto a lei dobbiamo fare un distinguo tra quelle che sono le mie opinioni e ciò che invece è fattibile possibile ciò che io penso e ciò che pensano molti economisti è che le regole sono estremamente complesse e sono state anche in parte disattese ben prima della crisi durante la crisi finanziaria sono stati procicliche quindi hanno spinto molti paesi a consolidare piuttosto di utilizzare politiche di gestione in relazione a quanto fatto dalla banca centrale europea ecco credo che ci sia un'idea diffusa per cui le regole vanno cambiate anche il consiglio tedesco dei consulenti finanziari ha detto esattamente questo ma è una discussione e divisiva dal punto di vista politico e trovo che sia molto importante invece di dire io penso questo e quello considerare quali sia il processo quali si ha la legittimità democratica del processo e essere estremamente ambiziosi e dire buttiamo via tutte le regole perché non vanno bene potrebbe essere effettivamente molto pericoloso per la costruzione di un percorso comune verso una maggiore integrazione se mi chiede che cosa penso io ecco la mia opinione è che mi piace una proposta assolutamente radicale che è stata avanzata da olivier blanchard e jeremy zattere meyer due economisti uno francese e uno tedesco che dicono che le regole numeriche e probabilmente non saranno giuste magari andranno bene per un paese ma non per tutti i paesi può essere che siano giuste in alcuni periodi storici e penso alla nostra regola per esempio sul debito del 3 per cento del bilancio che avevamo negli anni 90 e adesso è pura fantasia pensare a una cosa del genere nel momento in cui nell'eurozona arriviamo a tassi sul pil completamente diversi e debiti e deficit fiscali alti in un momento di tassi di interesse elevati e questo ha delle conseguenze sul rifinanziamento dunque perché dovremmo avere uno standard invece di altre cifre l'idea che sappiamo che deve essere sostenibile ma in europa nell'area euro è difficile definire che cosa intendiamo con questo concetto l'idea è quella di avere un aspirazione uno standard in termini di sostenibilità e ogni paese però potrebbe dire la commissione europea al consiglio ad altre istituzioni potrebbe dire nel giro di 5 anni o questo piano e percorrerò questa strada e rispetterò la sostenibilità e alcune politiche in alcuni paesi sono più ragionevoli in alcuni paesi è più ragionevole fare una politica espansiva in altri paesi no dunque una proposta molto radicale credo che non abbia alcuna chance di successo e ci dà però un benchmark è per lo meno ci si preoccupa perché a prescindere dalle regole alla fine quando andremo a giudicare quali sono i bilanci che i paesi presenteranno alla commissione c'è sempre un altro giudizio ci sarà sempre un altro giudizio e il giudizio sarà buono ma se diciamo ci sono queste regole molto severe e poi tutti fanno quello che vogliono il pericolo è che la credibilità si riduca o sparisca e questo è controproducente dunque se volessi essere un dittatore benevolo direi ok passiamo agli standard invece che le regole ma ritengo che sia una strada difficile da percorrere vediamo dove ci porterà al processo politico è anche vero professor caricano che questo ci offre l'opportunità di andare avanti di parlare della questione del debito pubblico cosa che magari non si poteva fare in passato anche durante la crisi più grave la crisi finanziaria dunque dalla prospettiva europea quali sono i possibili cambiamenti nell'architettura dell'europa e le chiedo se il next generation and you deve essere considerato un punto di partenza un punto d'arrivo gli stati membri e si dice hanno fatto il massimo che possono fare questa è una posizione oppure quello che stanno facendo è la base per partire per fare di più bella domanda davvero mi faccia fare 2 commenti e poi rispondo sono d'accordo con quanto ha detto lucrezia noi non vogliamo dare troppi problemi ai paesi e l'europa ovviamente deve sostenere gli stati e deve gli stati a loro volta devono sostenere la propria economia e vogliamo ovviamente farlo in maniera ordinata e regolare e questo richiede degli strumenti comuni è un modo migliore per gestire tutto il processo ma prima di rispondere alla sua domanda cioè come andare avanti vorrei sottolineare una cosa quest'anno l'europa ha fatto qualcosa di straordinario vorrei veramente sottolineare una cosa impensabile per la gran parte di noi in passato quando sono arrivato a bruxelles due anni fa non mi sarei mai immaginato che avremmo avuto un debito comune ricordate tutte le discussioni litigi su questo è invece l'europa pensateci l'europa è entrata veramente nella gestione quotidiana dei nostri problemi baccini per sé la gestione dei viaggi e recovery plan poi tutti i piani di lavoro e tutto stato finanziato grazie a shore lo strumento varato dall'europa dunque l'europa ha veramente fatto tanto per sostenere l'economia dei nostri paesi ora questo significa che avremo uno strumento permanente giovanna i direi che è desiderabile ma siamo ancora a livello di esperimento l'europa dice guardate italia spagna eccetera avrete il denaro per fare una bella ripresa una grande ripresa ma adesso è nostra responsabilità soprattutto i paesi che riceveranno più soldi cioè la spagna e l'italia dovremo vedere come i paesi reagiranno dunque i due paesi che spendono più denaro devono spendere bene questo denaro devono davvero dimostrare che è una buona idea e una volta fatto questo potremmo dire ok questo dovrebbe essere permanente ci sono ottimi motivi per andare avanti insieme e credo che riusciremo avere un the thing sorens permanente ovviamente sappiamo tutti di cosa stiamo parlando e è una grande responsabilità è una grande opportunità e dovremmo fare in modo di avere successo lei è ottimista forse più ottimista della professoressa reich l'ing che cosa pensa next generation iu se utilizzato bene può diventare uno strumento permanente magari per finanziare un bilancio comune europeo che cosa ne pensa beh credo che l'europa ci arriverà prima o poi oppure non ci arriverà proprio ma sono d'accordo con lewis dipende proprio da questo esperimento con l'esperimento estremamente coraggioso e anche se molti di noi avevano spinto perché questo succedesse negli anni passati ben nessuno pensava che ci saremmo arrivati mentre ci siamo arrivati non sono tutti entusiasti di questo esperimento come sappiamo non tutti i paesi hanno la stessa posizione l'italia e la spagna sono i più grandi beneficiari dunque c'è un elemento di redistribuzione a favore di un gruppo di paesi e altri paesi sono preoccupati di questo e se il denaro non verrà speso bene e se l'italia non riesce ad utilizzare bene questo denaro per aumentare la crescita potenziale non quella del 21 del 22 ma dei prossimi dieci anni e se questo non succederà sarà un po problematico perché ci sarebbe una pressione sulle finanze pubbliche questo avrebbe delle conseguenze su altri paesi che eserciteranno sempre più pressioni ecco penso che sia molto importante che i paesi beneficiari capiscano che questo denaro non è solo per noi ma questo denaro deve servire a garantire che riusciamo a fare di meglio e di più anche con il resto dell'europa e dobbiamo fare tante cose insieme agli altri perché molti dei problemi che abbiamo possono essere risolti solo con strumenti comuni pensiamo ai cambiamenti climatici pensiamo all'immigrazione pensiamo a possibili future pandemie ecco tutti questi problemi richiedono delle risorse comuni degli sforzi comuni naturalmente il settore privato non è in grado di affrontare questo tipo di obiettivi ma sono obiettivi europei perché tutti i cittadini europei beneficeranno da queste spese è dunque ragionevole secondo me finanziare questi questi sforzi attraverso strumenti comuni gli stati uniti ha ovviamente hanno un'enorme capacità di spesa perché sono un enorme federazione e idealmente mi piacerebbe arrivare a quella situazione ma noi non abbiamo una federazione politica dobbiamo arrivarci attraverso un processo credo che siamo ad un punto di svolta il modo in cui il denaro verrà speso il successo di questo programma avranno un enorme influsso sul futuro secondo me professoressa wright l'ing lei magari non è un ottimista ma è una sognatrice perché pensa a un europa simile agli stati uniti beh sarebbe un sogno che cambierebbe il mondo faccio riferimento al bilancio europeo comune questa idea che è stata sollevata che potrebbe essere finanziato da un futuro next generation new che potrebbe diventare uno strumento permanente ma come lei sa c'è un grosso dibattito a bruxelles su un bilancio comune potenziali che potrebbe essere finanziato tramite una forma di tassazione per esempio la tassa sul l'anidride carbonica oppure la web tax adesso passo al professor caricano ma voglio poi sapere anche l'opinione della professoressa reichlin meyer il g7 ha concordato una nuova tassa del 15 per cento la corporate tax un obiettivo veramente eccezionale l'europa voleva arrivare al 21 per cento ma va bene così comunque gli stati uniti volevano arrivare appunto a quella cifra e ci siamo fermati al 15 per cento va bene comunque lei pensa che questa imposta sulle imprese sia un'idea positiva che cosa ne pensa beh lo scopo della digital tax è proprio questo ma vorrei spiegare alle persone perché è così importante alcuni sono un po perplessi dicono 15 per cento ma né tasse sono già alte belle ha ragione che non è alta questa aliquota se sei netflix amazon google e se uno usa la sua proprietà intellettuale e poi la mette a lega ma sunderland e uno dice che tutte le vendite vengono da lì si pagano zero tasse la microsoft beh c'è stata una notizia ricette che microsoft ha pagato zero tasse su centinaia di miliardi di euro in irlanda dunque il 15 per cento in tutto il mondo sarebbe un bel miglioramento ed è legato anche alle vendite si pagano le tasse dove si vende se vendi tanto in italia lista se le paghe in italia ecco un grosso passo avanti è una bella conquista è un miglioramento drastico anche se la cifra sembra bassa uno potrebbe dire beh il 15 per cento non è tanto ma 15 per cento e medio di 0 facciamo un esempio che riguarda la spagna netflix nel xviii netflix ha pagato 2.000 duemila euro ecco dunque con il reddito preso dall'affitto di un piccolo appartamento uno si paga le tasse ecco pensateci un po perché non è una soluzione favorevole se uno ha una libreria e deve pagare 2000 euro di tasse così come le paga netflix amazon beh non è giusto dunque è un grande miglioramento ma voglio tornare al bilancio il parlamento e il consiglio ha concordato hanno concordato una serie di tappe per una nuova fonte di entrate dunque non è solo il debito ma anche la possibilità di pagare questo debito vogliamo avere una tassa sul la plastica la passa sul l'impronta carbonica eccetera poi una tassa sui redditi finanziari ecco questi sono gli obiettivi che abbiamo e vogliamo proprio arrivare a queste tutte queste idee sono importanti per finanziare l'europa sono abbastanza ottimista che con una nuova amministrazione riusciremo ad ottenere alcune a meno di queste cose il professore sarà i flame cosa pensa dell'accordo di ieri del g7 naturalmente deve essere anche sottoscritto in altre sedi ci sarà presto un g20 a venezia ecco forse l'europa è stata un po meno coraggiosa degli stati uniti questa volta perché la prima proposta degli stati uniti era una tassa del 21 per cento quindi le chiederei che cos'è questa è una co nomia della contrattazione cos'è o può essere una spinta per unione europea nel senso di dover affrontare la disuguaglianza anche in europa sull'onda anche di quello che viene fatto negli stati uniti vorrei dire che questo accordo sulla corporate tax è un successo incredibile e lo soprattutto perché janet yellen diciamo il ministro la ministro delle finanze statunitense è riuscita a portare a casa questo risultato un compromesso di grandissimo successo lo ripeto perché i negoziati sono andati avanti per anni le trattative hanno portato a un risultato fantastico non capiamo ancora bene quanti quanti soldi si stia parlando ma già in linea di principio un progresso significativo questo è anche un segno importante di quello che fa l'amministrazione statunitense e di quali siano le finalità gli obiettivi di questa amministrazione si può dire che hanno due anni di spazio politico prima che ci sia un cambiamento nella maggioranza del congresso statunitense quindi hanno un limite temporale molto stretto ma sicuramente nessuno si aspettava che biden fosse subito così ambizioso questo a che fare con gli aspetti globali come nel caso della tassazione le multinazionali ma anche a livello nazionale quello che sta facendo è sperimentale ed è un esperimento che ha colpito tutti tutti gli economisti inclusi quelli mainstream come lui 6 ed io e sto scherzando naturalmente ci ha sorpreso però perché perché sono stati messi sul tavolo così tanti soldi e si poteva fare anche altro si poteva fare una distribuzione di fondi alle persone senza pensare al debito senza pensare all'inflazione e così via a torto oa ragione ci sono i keynesiani tra gli economisti che come larry summers che hanno criticato moltissimo biden dicendo che spende troppo e questo porterà all'inflazione e questo significherà ritornare a ha gli incubi degli anni 70 penso che questo esperimento sia molto interessante forse ciò che biden sta suggerendo facendo quello che fa e che non dovremmo separare il denaro per tre per la domanda e denaro sul lato della fornitura le due cose stanno insieme cioè domanda offerta vanno insieme più di quanto magari gli economisti tradizionali abbiano pensato finora se ha ragione allora questa spesa pubblica spingerà l'output potenziale negli stati uniti e per questo non dovremmo temere l'inflazione gli economisti in generale non è che sappiano tutto c'è tanto che non sappiamo si tratta di un esperimento vedremo vedremo fra un paio d'anni se biden ha ragione o meno cosa dice sostanzialmente dice che quando non si sa quando c'è tanta incertezza sull'effetto delle politiche monetarie fiscali è meglio fare un errore in eccesso che un errore in difetto dopo la crisi finanziaria abbiamo fatto troppo poco gli stati uniti hanno fatto troppo poco e l'europa sicuramente al fatto troppo poco adesso facciamo l'opposto magari stiamo esagerando stiamo facendo troppo magari avremo un po di inflazione ma è meglio fare errori in quella direzione che nell'altra direzione perché l'altra direzione significa disoccupazione significa povertà significa disgregazione sociale a livello anche politico oltre che sociale non ce lo possiamo più permettere tutto questo quindi a me piace quello che sta facendo pur riconoscendo che ci sono dei rischi in tutto ciò professor caricano lei cosa ne pensa se c'è una lezione che possiamo imparare dall economia alla biden credo che la prima lezione da imparare sia politica e non economica c'è stato un forte dibattito sull'identità lo abbiamo avuto lo avete avuto in italia in relazione ai partiti populisti e negli stati uniti c'è stato anche un dibattito che ha consumato gli stati uniti abbiamo visto questo con la presidenza ciampi e i paesi rossi i paesi blu tutte le questioni che aveva a che fare con il razzismo la polizia e così via c'è stata una forte divisione sociale durante la presidenza ciampi quindi la prima lezione da imparare è che sia riportato il dibattito sul livello materiale tradizionale su come si può attingere a risorse ed utilizzarle io fare riferimento a un makinen un un politologo statunitense che ha affermato che tutto viene ricondotto al fatto che il partito non sia diventato in generale in partito di una fazione ma il pop partito di tutti gli americani ed è quello che sta cercando di fare la presidenza baida nel senso che non rimane invischiato in tutti gli aspetti difficili da gestire in relazione all identità politica di per se trovo che questo sia ottimo cioè non sta dicendo risolveremo questo e quest'altro dice facciamo politiche per tutta la classe media spendiamo tassiamo chi non è stato tassato abbastanza in passato lo chiamo per una maggiore equità sociale redistribuiamo i proventi del gettito noi sappiamo che ci sono situazioni state situazioni molto inique in negli stati uniti in passato in relazione al credito fiscale ci sono state delle norme un po particolari ecco biden dice risolveremo risolveremo questi problemi materiali aiuteremo le persone a trovare un posto di lavoro cercheremo di rimettere in piedi l'economia e trovo che questo sia assolutamente promettente non ci sono tutti questi dibattiti generali l'immigrazione tutta questa cosa complicata che invece abbiamo in europa sull'identità europea ecco forse anche noi potremmo adottare la stessa linea cioè cercare di risolvere i problemi dei cittadini utilizzando bene i fondi lottando contro la povertà e l'equità fiscale credo che questa sia una lezione importante che spero che si possa imparare anche in europa parlando dell'aspetto politico di tutto questo professoressa rai klein è vero anche che il presidente biden sta affrontando la disuguaglianza e l'iniquità dal punto di vista anche fiscale questo alimenta un dibattito sui movimenti progressisti o meno progressisti in europa in italia enrico letta recentemente ha fatto una proposta dicendo di essere stato ispirato da tutto questo in relazione la possibilità di introdurre una sorta di tassazione di tassa sulla successione per i redditi più alti per avere una ridistribuzione a favore dei giovani meno abbienti in italia con una sorta di dote diffonde di fondo di 10 mila euro ciascuno cosa ne pensa di questa proposta perché in italia questo ha dato adito molte controverse e controversie e il primo ministro ha detto che non è il momento di prendere ma di dare alle persone ecco questo potrebbe essere un opportunità a livello europeo c'è questa crisi può rappresentare una chance per mettere da parte gli euro scettici o pensa che l'effetto sarà il contrario partiamo dalla tassa di successione non credo che letta si sia ispirato ai bug non so perché abbia detto questo perché maggior parte dei paesi hanno imposte di successione nel regno unito dove io vivo e altissima anche se c'è un governo conservatore quindi l'italia è veramente uno dei pochissimi paesi che non hanno imposte di successione credo ecco io sono a favore tra l'altro dell'imposta di successione e non credo che sia un grande cambiamento nel sistema di tassazione non sono sicurissima che sia magari il momento giusto di fare una cosa del genere ma è una questione assolutamente politica questa lascio ai politici decidere quando sia il momento giusto e quando no ci sono problemi più importanti nel sistema di tassazione italiano che hanno bisogno di riforme io però detto questo sono a favore delle imposte di successione anche se questo non risolve il problema della povertà il presidente biden sta investendo tantissimo sta veramente iniettando tanti soldi è un ordine di grandezza completamente diverso biden parte parte anche da una situazione peggiore rispetto a quella europea dal punto di vista della disuguaglianza lo stato della disuguaglianza e anche la tendenza degli ultimi 20 anni che ha visto un peggiorare della disuguaglianza è un peggioramento per la classe media questo è avvenuto un po ovunque ma non così tanto quanto negli stati uniti gli stati uniti hanno un sistema di welfare piccolo contenuto rispetto all'europa noi in europa stiamo meglio da quel punto di vista il presidente biden sta portando delle correzioni da questo punto di vista è ovviamente ogni luogo alle sue specificità ci sono delle cose che possiamo imparare dal punto di vista dell'impatto macroeconomico che queste cose possono avere ma per altri versi siamo una situazione molto molto diversa non abbiamo bisogno sempre delle stesse politiche di cui hanno bisogno gli stati uniti per quanto riguarda la distribuzione e questa rispondere alla prima parte della sua domanda poi ha chiesto che cosa accadrà tra euro scettici euro favorevole in futuro e populisti e non ecco se consideriamo la situazione italiana i nostri populisti sono diventati pro europa perché hanno capito che l'europa chiamiamola così è utile è utile in determinate circostanze non pagava essere anti europa in questo frangente storico naturalmente hanno in mente un tipo di europa diversa e ciò che hanno in testa parlo dei partiti populisti italiani non è così lontano da quanto da quello che altri partiti vogliono in europa c'è un'europa meno federale e è un'europa più forte invece a livello nazionale ma al di là di questo o dietro questo forse c'è un po di scetticismo non soltanto nei confronti dell'europa ma anche nei confronti dei governi una cosa quella che dicono è un'altra è quella che rappresentano sicuramente sono portavoce di uno scontento che permarrà perché è vero che siamo in un momento di ripresa è vero che c'è il recovery plan e ci sono tante cose che vanno nella direzione giusta ma l'economia è rimasta fortemente ferita e vedremo come ne usciremo la coesione sociale che risulterà da tutto questo è ancora incerta nel senso che sempre se discuterà tra i partiti su quale direzione prendere in questa ripresa e quale posizione assumere in relazione all lo scetticismo nei confronti dell'europa o altri elementi e sicuramente lo scetticismo l'euroscetticismo è sempre stato un elemento presente lo abbiamo visto in italia ma anche in altri paesi ritornando alla sua domanda io non credo che lo scontento sociale scomparirà prenderà delle forme politiche che ancora non sappiamo quali siano ma penso che sia molto interessante vedere che in questo momento tutti i partiti mainstream parlano di inclusione parlano di social balance e quindi la discussione sia un po spostata è cambiata anche grazie alla pressione che è stata esercitata sui partiti politici credo allora dobbiamo andare avanti in questo modo non c'è ancora una soluzione ma ci sono segnali di allarme su quello che stava succedendo bene grazie quali lezioni possiamo imparare dalla crisi lei ne ha parlato ma quando si parla di integrazione europea questa non viene fatta solo dai partiti dai paesi ma dalle persone e allora chiedo al professor caricano questa cosa tra poco la cancelliera merkel non sarà più al suo posto e le chiedo se lei pensa che qualcuno in europa possa sostituirla possa prendere il suo posto bella domanda davvero perché siamo in una fase di transizione tra settembre di quest'anno il giugno del 2022 avremo elezioni in germania e in francia due paesi guida e la merkel è già indebolita ci sono adesso altri personaggi in germania che stanno assumendo la guida in francia l'aspettativa è che macron continuerà a governare ma in questo periodo il forte leader sicuramente mario draghi che ha molta esperienza di gestione delle crisi a conoscenza dell'architettura europea perché conosce tutto e poi ha ben chiaro in testa che cosa bisogna fare e alla fine la conoscenza è potere conoscere le persone conoscere i problemi capire i problemi è una caratteristica importante che può portare alla leadership ora che cosa succederà beh dipenderà anche dai cittadini italiani ed al sistema politico italiano ma mi piacerebbe che mario draghi diventasse un leader perché sappiamo abbiamo capito quanto è stato importante anche per l'europa e lui potrebbe essere il nuovo leader dell'europa sarebbe una bella notizia per me è d'accordo professoressa reich l'ing beh avere draghi per il progetto europeo è fantastico perché ha una grande esperienza come ha detto luis alla visione alle reti le conoscenze ma dubito che un grande progresso dell'europa possa essere fatto senza la germania e la francia a capo di questo progresso perché questo è stato un progetto franco tedesco con l'italia ovviamente che salta una componente importante ma credo che dobbiamo tenere aperti gli occhi vedere che cosa succederà in francia e in germania io sono più preoccupata della francia che non della germania perché in germania è probabile che vinceranno i verdi comunque un partito pre europeo europeo mentre la francia ha una società più divisa rispetto a quella della germania questa paradossale se volete perché se pensate alla distinzione tra l'est e l'ovest in germania ben si potrebbe pensare che i tedeschi sono meno uniti che non la francia e questo per ragioni storiche ma alla fine la francia a mio avviso che ha la società più frammentata e anche un'opposizione molto aggressiva anti europeo l'italia è tornata sulla scena l'italia è sempre stata pro europea dunque l'italia è tornata nella posizione che dovrebbe avere ma abbiamo bisogno anche della francia e della germania e anche della spagna la spagna non è più quella che era la spagna adesso è un paese che è tornato importante l'eredità della storia spagnola adesso è passato remoto e credo che la spagna adesso sia molto importante ha un'ultima domanda prima di sentire il pubblico dicevamo che forse lei è più pessimista rispetto alla crisi del passato e il confronto con questa adesso lo è chiedo rispetto a quella passata a quella del 2008 professor caricano le più pessimista o ottimista sono più ottimista perché credo che l'europa abbia risposto bene se pensiamo al febbraio dell'anno scorso immaginiamo abbiamo visto la germania che cominciavano a e ordinare cose i francesi cominciavano ordinare immaginiamo che quella situazione fosse continuata che il presidente van der leyen sappiamo ha scritto un articolo sul corriere di marzo scusandosi per quello che era successo ecco le cose e sarebbero state davvero disastrose l'europa non fosse tornata sulla scena e l'europa davvero si è risvegliata a marzo ad aprile eravamo molto preoccupati sapevamo che dovevamo mettere insieme qualcosa per contrastare la crisi e molti di noi hanno lavorato giorno e notte al recovery plan e in un certo senso possiamo dire che gli europei adesso hanno ottime ragioni per essere ottimisti sia dal punto di vista economico con il recovery plan ma anche grazie alla campagna vaccinale credo che l'europa abbia fatto bene il suo lavoro e questo è diverso rispetto alla precedente crisi crisi quando l'europa praticamente non esisteva era una cosa che riguardava l'eurogroup che dava dei prestiti era veramente un gruppo di persone che chiedeva semplicemente dei prestiti col fondo monetario internazionale l'argentina come quella situazione ecco invece in questo caso abbiamo lavorato veramente come un unione è d'accordo professoressa reichlin le cose vanno meglio adesso sì sicuramente siamo stati molto attivi sia per quanto concerne la risposta monetaria finanziaria poi l'allentamento delle regole fiscali aiuti statali eccetera dunque sono d'accordo d'altra parte l'europa non ha avuto una bella crisi se la confrontiamo a quella degli stati uniti o del regno unito credo credo che l'europa sia stata brava rispetto alla crisi finanziaria del 2008 ma non è stata così eccellente come avrebbe potuto essere perché nella gestione di una crisi c'è bisogno di flessibilità c'è bisogno di capacità decisionale non ce la si può fare con regole complicate come l'unanimità o il voto di maggioranza ecco c'è un architettura che va bene solo quando c'è il sole fuori ma questo non va bene c'è bisogno di un'architettura che vada bene anche quando fuori c'è il temporale ecco usciremo da questa crisi con la consapevolezza di questo cioè abbiamo fatto bene ma avremmo potuto fare di più e avremmo potuto fare meglio e dobbiamo davvero avviare un processo politico in modo che questo dibattito sia il più ampio possibile perchè questa non è come non è l'ultima crisi ne avremo altre magari non l'anno prossimo ma ne avremo un'altra magari speriamo fra dieci anni non prima ecco dobbiamo prepararci per quello ma non solo quello abbiamo delle sfide enormi di fronte a noi per esempio i cambiamenti climatici che richiederanno enormi trasformazioni nel modo in cui viviamo in cui trasformiamo le nostre industrie ecco per tutto questo abbiamo bisogno di strumenti e dobbiamo cominciare a pensare a cosa si deve fare e non sa cosa è possibile fare restando dentro le regole dunque siamo più ottimisti forse grazie ad entrambi cioè se parliamo in italiano può sentire la traduzione di audience che non sono quasi in italia sim e domande però io vorrei chiedervi perché questo è sempre stato un festival che ha dato grande attenzione agli studenti e ai giovani quindi vorrei dare la precedenza se c'è qualcuno tra i più giovani del nostro pubblico che ha voglia di fare una domanda non siate timidi finalmente dopo un anno in cui eravamo a distanza abbiamo l'occasione di fare cose in presenza c'è qualcuno no mi scusi signora siamo signore no no no c'era c'è la ragazza mi perdoni eccoci buonasera entrambi non se mi sentono così si abbassa per oppure se vuoi volevo chiedere visto che abbiamo parlato in più occasioni di un un'ulteriore cooperazione un approfondimento della cooperazione e dell'integrazione europea se a loro avviso il covip sarà una sorta di punto di svolta per finalmente arrivare a risolvere il problema della difesa comune in europa il tema della difesa comune o se comunque rimarrà una tematica è risolta nonostante questa ulteriore integrazione verso cui ci stiamo avvicinando grazie professor gajcanin tempo fest breitling traslation ci sono delle forze che ci spingono a unirci le forze esterne ma ovviamente i governi non vogliono perdere il proprio potere è una questione difficile lasciano il loro potere solo quando la crisi è difficilissima altrimenti se le cose vanno bene no ecco per quanto concerne le politiche di difesa comune beh l'europa e inefficace con la sua posizione esterna vedete cosa succede con putin e borrelli e poi quello che è successo con erdogan con il cosiddetto sofa gate o lukashenko per esempio che ha rapito un passeggero su un volo europeo ecco vedete l'europa non ha saputo prendere una posizione ecco e l'europa è molto più grande di piccoli paesi che invece sfidano l'europa e dicono ecco io capisco chi voglio sui voli europei e non facciamo altro che condannare fortemente diciamo noi condanniamo ma è imbarazzante dobbiamo fare di più e meglio è la verità è che i ci sono paesi che non vogliono condividere appunto le loro di politiche di difesa e magari ci vorrà una crisi per andare avanti non credo che i paesi siano disponibili a cedere la loro difesa comune professori sarai clean abbiamo forse può anche risponderci italiano professoressa savona sentite sì adesso sì sì sì sì sì sì la sentiamo sì insomma sono d'accordo con quanto diceva lewis quando si pensa alla difesa si deve pensare per esempio alla storia della moneta perché sono sia la moneta che la difesa sono due cose essenziali per la sovranità di una nazione e rinunciare alla propria moneta alla capacità di uno stato appunto di emettere moneta e quindi di finanziare e possibile giovani in casi i limiti la spesa il governo le guerre whatever è una rinuncia incredibile infatti il punto di arrivo della moneta unica con il trattato di maastricht e stato un percorso molto molto lungo ed è quasi un miracolo che ci si sia arrivati e secondo me ci si è arrivati quasi per caso perché ci si è arrivati con anche spinti appunto da eventi eccezionali come sono stati quelli appunto della riunificazione tedesca dell'ottantanove quindi se si pensa ad un passo di quel tipo di quel tipo di radicalità come appunto quella di avere un esercito comune e penso che questo sia ci si arriverà diciamo dati da una necessità esterna oppure alla fine di un percorso che dovrebbe prevedere una maggiore maggiore ma maggiore con la m minuscola integri l'integrazione politica grazie e stata una bella conversazione io forse colpa mia perché ho esitato un po troppo e ho parlato un po troppo nelle mie domande comunque vi ringrazio tanto perché avete aperto gli occhi a tanti di noi e ci avete detto che cosa succederà anche in futuro grazie e vi aspettiamo l'anno prossimo qui a trento grazie grazie
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