Potrebbe andare peggio - Cinque antidoti per il futuro
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Potrebbe andare peggio - Cinque antidoti per il futuro
In questa puntata del Festival dell’Economia, Beppe Salmetti, Alessandro Longoni, Riccardo Poli e Andrea Roccabella, hanno ricreato, con ironia e arguzia, un quadro del futuro, in grado di stimolare riflessioni, oltre a piacevoli risate. I protagonisti hanno raccontato in chiave comica il domani che ci attende e nel quale ci stiamo addentrando, attraverso cinque luoghi comuni: “I giovani sono il futuro”, “Chi me lo fa fare”, “Salviamo il mondo”, “L’intelligenza artificiale ci sostituirà”, “Ci estingueremo”.
sta ridendo il nostro regista, effettivamente c'è qualcosa che non quadra. Regista? Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. Evidentemente questo è il luogo comune che oggi andremo un po' a sfrugugliare. Allora, noi siamo off topic, di programma dei luoghi comuni in onda su Radio 24 nel weekend e sfatiamo i luoghi comuni. Quest'oggi siamo qua in piazza a Trento per parlare di luoghi comuni. Mi piace questo tuo sottolineo e le ovvietà, quest'oggi siamo in piazza a Trento, non è che dirgirlo a loro. Perché c'abbiamo anche la diretta video Beppe, per quello. Ci vuole vedere dopo a casa e dici ah cavolo, sono a Trento, è arrivata anche la base. Ci hanno chiesto di fare una giornata, una seduta sul futuro dato che il tema del festival è il futuro, allora abbiamo ragionato su quali sono i luoghi comuni rivolti al futuro. Quindi abbiamo voluto anche scegliere un titolo che li chiudesse tutti quanti, cioè potrebbe andare peggio. Che poi è molto legato al meteo, che qua a Trento mi sembra che abbiate un po' le idee confuse. Ieri c'erano 12 gradi, anzi 7 gradi coi pinguini, oggi c'è una calla che si scioglie praticamente. Comunque io comincerei. 6 premi Nobel, la facciamo così, quando faccio questa cosa così facciamo un po' come se fossimo in teatro. Voi fate una sorta di ola, tipo una cosa di felicità, un sussulto di felicità, così vi piace, puoi gasare la piazza. 6 premi Nobel, 19 ministri, 90 relatori del mondo accademico, 40 economisti internazionali tra l'altro, 60 esponenti delle istituzioni, 40 manager e imprenditori, oltre 540 arrenatori totali, oltre 260 venti totali. Ecco, riusciremo insieme a tutte queste persone a trovare una soluzione per i problemi della nostra contemporaneità in giro per il mondo. Ma sai che non... a no assolutamente, partiamo col positivismo, benissimo, oh sì dai, belli così. Bravo, il nostro amico ascoltatore ha introdotto il primo, il convitato di Pietra di questo nostro incontro, ovvero il pessimismo. Tutte e tre siamo tendenzialmente pessimisti. I luoghi comuni sono questi, io ve li elenco perché sono la vergine del gruppo, devo fare il preciso, i giovani sono il futuro, frase fatta, quante volte abbiamo sentito, eccetera eccetera, ma chi me lo fa fare, lo potete legare a qualsiasi settore, salviamo il mondo, oh mamma, quante volte lo sentiamo, frase vuota forse, poi l'intelligenza artificiale ci sostituirà, luogo comune, tu sei contentissimo di questa cosa, ne parleremo, infine ci estingueremo tutti, altra frase fatta. Cominciamo col primo, allora, i giovani sono il futuro. Perfetto, ce l'abbiamo, i giovani sono il futuro, è un po' un luogo comune da boomer, eh? Intanto bisognerebbe farli i giovani in questo paese, se vogliamo parlare di giovani, questa cosa l'apriamo, c'è anche una bellissima slide, aspetta qua, siamo al festo dell'economia, satto, facciamo gli sti giovani, non li stiamo più facendo, ovviamente siamo diventati tutti un ospizio con il massimo rispetto delle persone anziane, tra l'altro anche noi siamo anziani, non indicare che uno si sente anziano, siete anziani, pure io stavo dicendo, perché ho 40 anni, quindi anche io sto diventando vecchio, questo è il trend di nascite, nel 2070 saremo 11 milioni in meno, e Riccardo Poli che è un po' un erode, lui è un antibambini, è favorevole alla depopolazione, insomma è il suo punto di vista, però gli dico, Riccardo, io ho fatto due figli, quindi diciamo sono dall'altra parte del fiume, però gli ho detto, Riccardo, non essere così negativo, perché, anzi no, attenzione, tu sarai ben contento nel 2070 ad essere 47 milioni di cittadini italiani invece di 68, 58, 80. Tanto scusa, nel 2070 il buon Riccardo Poli è già uscito per piedi da una porta. Ma perché Riccardo Poli è un egoista, pensa a se stesso, una volta che è morto non ci pensa al pianeta. Bravo! Esatto, però il fatto è che tutte queste persone che saranno meno saranno anche più vecchie, con il massimo rispetto delle persone anziane, le persone anziane costano perché non lavorano. Non siamo un po' transcian come visione del mondo. Scusate, io sono brianzolo, guardo sempre i cordoni della borsa, faccio sempre i conti, persone che non lavorano non pagano le tasse, se non paghi le tasse il welfare da dove viene. Crolla, certo, ovviamente. E quindi questo è il piccolo problema, tra l'altro se mi sente Gianni Trovati, enorme firma del sole 24 ore, parlare di debito pubblico e di welfare mi spara, però io voglio bene a Gianni e gli do un abbraccio. Scusate, l'amo Sapiens in questo momento sta facendo di tutto per distruggere questo pianeta, si stiamo impegnando un sacco e noi oggi ci interrogheremo anche sulla tua vita privata, cioè tu li hai fatto due film, non sarà un tuo gesto nichilista nei confronti del pianeta? Puoi distruggere il pianeta? Allora, ho riflettuto molto perché è una risposta difficile, perché loro due mi guardano e mi dicono ma Longoni, ma perché fai figli? Ma non mi dica che è tutto un disastro, con che coraggio? E anzi mi accusano di inquinare il mondo, mi dicono ma tu sei un criminale, inquini il mondo. No, criminale no, però... Sì, più o meno, la tendenza è quella. Allora io però vorrei anche fare un segno di pace, cioè le persone che fanno figli le fanno perché c'hanno voglia. Io lo sapete perché vi rispondo alla domanda, mi piace buttare delle variabili impazzite all'interno dell'ecosistema. Ma come se non avessimo già abbastanza di variabili impazzite dell'ecosistema. Ma vediamo cosa salta fuori, d'altronde lo insegna anche Darwin, in un sistema caotico viene fuori l'evoluzione migliore, in un sistema stazionario ci si estingue. Comunque Alessandro, io vorrei fuggare ogni dubbio, non sei l'unico che cerca di far fallire il mondo perché in quest'ultimo anno ne sono successe di ogni. Ad esempio, tre americani, per il problema del surriscaldamento globale, hanno proposto di prendere accannonate la luna per creare una sorta di polvere spaziale tra noi e il sole. Allora adesso, cioè adesso, con tutto il bene che vi voglio, cari ricercatori dello Smithsonian Astrophysical Observatory di Cambridge, questa cazzata sesquipedale da dove l'abbiamo tirata fuori, di grazia? Fammi capire bene, esatto. No, non chiedermi troppo perché già io al titolo, come sempre, mi fermo, cioè per me basta quello. Surriscaldamento del pianeta. Però c'è un'idea che non dobbiamo sottovalutare, c'è un antidoto. Noi potremmo prendere le persone, per esempio, che si stanno antipatiche e metterle sulla luna e poi bombardarla. Comunque c'ha una sua, potrebbe avere un senso questa cosa. No, Peppe, non è la soluzione. Ecco, sul filone delle notizie che testimoniano il fatto che siamo degli esseri umani totalmente folli e pazzi, io sono un grande appassionato di Elon Musk, non so se si percepisce l'ironia, a un certo punto si è comprato Twitter, a un certo punto lui si è messo a capo di Twitter perché se l'è comprato, a un certo punto ha fatto un sondaggio su Twitter e ha chiesto agli utenti, volete che rimango a fare il capo, sennò me ne vado. E tutti gli hanno detto, vattene. Vattene. E se ne è andato, sedia vacante chi ha messo i suoi cani. Cale. Cale. Ora, adesso, ovviamente questa è una notizia vecchia perché poi è stata... È proprio questo con gli occhiali? Sì, si chiama Flocky. Flocky. Si chiama Flocky. Flocky. Mi ero segnato anche la razza, scusate ma ci tengo queste cose precise. Perché in base alla razza gestiscono meglio le aziende, giusto? Può essere. Sarà uno Shiba? Sarà uno Shiba? Bravo, è lo Shiba Inu che ha delle abilità in conti e finanza molto alte. Molto alte. Quindi lui ha detto, rispetto all'ex amministratore delegato di Twitter che era Parag Agraval, di certo Flocky farà meglio. Dopo Flocky hanno messo Linda Iaccarino, che adesso è attualmente l'amministratrice delegata. Però ragazzi, è così, ha fatto un po' come Caligola che ha nominato... Il cavallo. Il cavallo, un senatore, ma era un modo di dire che i senatori non valgono nulla, quindi non so. Corsi e ricorsi storici. Come dovrebbe prenderla anche Iaccarino, questa cosa. Esatto, esatto. Però mi fermo qua su questo. Poi, sempre per l'essere umano che cerca di farci fallire, abbiamo questa meravigliosa donna brasiliana che ha sposato il suo pupazzo, era innamorata del pupazzo, ma poi ha anche divorziato, perché c'erano dei problemi di comunicazione a mio avviso in casa. Il punto è che l'ha lasciato perché l'ha tradito, cioè il pupazzo ha tradito lei. Mi spiace. C'è anche un elemento ulteriore. Lei poi ha avuto un figlio, come potete vedere da queste immagini, dal pupazzo. Bello. Qua è da TSO completo. E' proprio istantaneo. Scusa, però guarda, è comunque uscito un po' bruttino come quando escono brutti. Che hanno un po' la testa. Tra l'altro è un po' la madre. E chiede gli alimenti, chiede gli alimenti al pupazzo. Adesso non ditemi che io non ho ragione che ci dobbiamo estinguere, vi prego. Con queste cose qua è proprio la conseguenza naturale, mi sembra. Il punto è questo, perché noi siamo off topic e fuori dai luoghi comuni litigliamo spesso anche in onda. Ci sentite? Fatemi fare la marchetta. Sabato alle ore 21, domenica alle ore 16 su tutte le piattaforme podcast, sul sito di Radio24, off topic, fuori dai luoghi comuni. Litigliamo anche in onda, perché appunto tu sei un pessimista. Io riconosco che l'essere umano non è che sia uscito benissimo, però... Scusa, anche con la prossima, la bonus track, sei ancora convinto? Ecco, su questo effettivamente vado un po' in crisi, perché io difendo coloro nati dopo il 2000. Tratto i miei due figli, sono nati dopo il 2000 nettamente. Resta agganciato alla sbarra del passaggio a livello, sospeso in aria per 20 minuti. Questo è un ragazzo che ha meno di 20 anni, lo potete vedere in una posa plastica. Ecco, qua vado un po' in crisi. Questo mi dà un'idea, questa immagine, non so se a voi ve la comunica, però chissà il punto di vista che ha lui in questo momento lì. Beh, meraviglioso. Cioè sicuramente vede il mondo da un'altra prospettiva. Questo devono fare i giovani, vedere il mondo da un'altra prospettiva. È un po' come capitano mio capitano, sale sul banco per vedere il mondo in un altro modo. Gli è andata anche bene 20 minuti, perché di solito, non so se a voi capita nei passaggi a livello con la macchina, di solito state fermi tra i 40 e i 45.000 ore. Cioè, sai di che tendi, non c'è un cazzo davanti, però, insomma, a lui gli è andata anche bene 20 minuti. Comunque il fil rouge di queste notizie che abbiamo fatto vedere è appunto la tesi di Riccardo Poli. È giusto che ci astinghiamo, basta che chiudiamo tutto, andiamo a casa. Anzi, possiamo anche interrompere. No, no, no, perché noi dobbiamo puntare sui giovani, che i giovani sono il futuro. Certo, però dobbiamo anche chiederci, ci siamo detti, no, in redazione, ma noi dobbiamo chiederci chi sono i giovani. Chi? E la prima domanda che vi facciamo qui in questa piazza è, quanti di voi pensano che noi tre qui sul palco siamo giovani per alzata di mano? Un, due, tre. Ebbora, grazie, ti faccio il bonifico quando torno a casa, la paghetta mensile, ottimo. Anche Alessandro Villa, grazie. Lo sapevo che se ne sarebbero alzate poche, per fortuna, perché noi tre ormai, mi dispiace per chi è più vecchio di noi in questo momento, no, come dice Paolo Borzacchiello, quando gli chiedono ciao, come stai, lui spesso risponde, sto morendo, che è una mezza verità, no? Per iniziare. No, tendenzialmente stai... Abbiamo dei refreni in questo programma, non so se l'avete capito, non è che siamo proprio dei... La pensione e il tempo è poco, quindi bisogna godercelo, no? Un po' questa cosa qua. Sì, è vero. Quindi noi non siamo giovani, quindi abbiamo bisogno per parlare di giovani, in teoria avremo bisogno di avere dei giovani. Di giovani, sì. O di provare a diventare giovani, quantomeno, no? Scusa, quindi vuol dire che noi siamo vecchi, e quindi, perdonami, i vecchi cosa fanno di solito? Ma... Si lamentano. Beh, o sennò guardano. In dove si lamentano? I cantieri, è meraviglioso. Certo. Stare avanti un cantiere. Che bello. Che dolore di andare in pensione per guardare un bel cantiere mettermi con le braccia dietro la schiena e fare... Che bel cantiere. Bello. Va, va, quando ero giovane io ne facevo di cantieri così. Ma ai miei tempi, però, si facevano meglio i cantieri dei miei tempi. Meglio, però, cosa devi fare. Io una volta l'ho guidata ad una gru. Ah, sì? Sì, sì, sì. Come è andata se stia ancora qua? Male. Insomma, qua comunque prima era tutta campagna. Una volta i treni arrivavano in orario. No, no. No, ho sbagliato il spettacolo, scusate. E però i giovani in campagna non ci vogliono più andare a lavorare. No, non si vogliono più sporcare le mani, non hanno voglia di far fatica, vogliono tutto e subito. I giovani non hanno voglia di lavorare. Giusto. Giusto. No, dico giusto che non abbiano voglia di lavorare, forse. Non lo so, era una... Ma chi me lo fa fare poi di andare a lavorare? Bravi. Ma chi me lo fa fare di andare a lavorare? Perché poi, allora, la questione del lavoro oggi, dato che c'è il mismatching, molti cambiano lavoro... La great resignation. La great resignation. La mismatching è un'altra cosa, scusate, ho sbagliato. La grande resignation. Da cosa è dovuto? Sostanzialmente la gente non ha più voglia di lavorare. Perché forse, forse, adesso la butto lì, perché siamo il programma di luoghi comuni, possiamo permetterci di dire stupidate... Banalità, certo. Scusami, Alè, al volo, chiediamolo. E' alzato di mano. Quanti di voi ha voglia di lavorare oggi? Ancora voglia di lavorare oggi, guarda. Ma lui è ancora indeciso sul lavoro, probabilmente. Anche sulla politica. Due, dai, due. No, tre, grande Ferro. Ferro è l'unico che lavora. Ha un cognome che identifica il fatto che ha una volontà, proprio. Scaglioni caporedattrici di Radio24. Ha voglia di lavorare. Ha voglia di lavorare. Gli altri non hanno voglia, perché ci siamo rotti le balle. Perché facciamo fatica, lavoriamo, produciamo, poi arriviamo a fine mese. Guardiamo il conto. Alè, un bel part-time. No, neanche. Un bel part-time per tutti. Facciamo quattro ore al giorno. Chi paga? Beppe, scusa. Non posso dirlo, vero? No. Stavo per dire, va beh, quelli che c'hanno più soldi. No. È la sua solita formula. Però, attenzione, è già passata l'hush line. Ha già parlato di redistribuzione. Quindi possiamo dire, tassiamo i ricchi. Tassiamo i ricchi. L'ha detto l'hush line, siamo a posto. Cioè, quanti sono d'accordo qua di fare un bel part-time di quattro ore quello che... Per arrivare alla nostra busta paga corrente, pagano i ricchi. Per alzata di mano. Che d'accordo. Però quelli tanto, tanto, tanto, tanto, tanto, tanto ricchi. Ma lui è ancora indeciso, devo dire. Cioè, i super ricchi che ci mantengono. Quanto sarebbe bello? Per alzata di mano. Ma poco, poco, poco, poco. Posso? Forza dell'ordine anche. Voi stareste a casa. Forza dell'ordine che salutiamo. Un applauso per le forze dell'ordine che sono qui. Un applauso per le forze dell'ordine. Voi per alzata di mano. Se i ricchi pagassero. Ma poco, eh? Lavorando quattro ore al giorno. Allora ragazzi, dato che parlavamo del centro. Eh? Dobbiamo convincere. Se vuoi i voti in questo paese. Ma chi sta prendendo? Ma perché diventa un commizio? No, aspetta. Senti, siamo qua. Approfittiamo. Tira su, voglio dire. Facciamo un partito. Ecco, devi convincere il centro. Come lo chiamiamo? Aspetta. Il centro lo convinci con le robe un pochino moderate. Se tu dici, tassiamo i ricchi, uno di centro che guadagna, non so, 60.000 euro all'anno, che è un bel guadagno, dice no, no, no. Giù le mani dai miei 60.000, mi raccomando. No, andiamo a prendere quelli più ricchi, ricchi, ricchi, ricchi, ricchi. E tassiamo. Ma quelli enormi. E gli freddi poco, poco, poco. Noi lavoriamo per Confindustria, ma non sappiamo assolutamente nulla di economia. È un dato di fatto. Siamo delle capre ignoranti. E infatti, per farlo, abbiamo un ospite, che è qui con noi, e la chiamiamo sul palco. Maria Solle Lisciandro, giornalista economica de Il Post. Un applauso. Benvenuto Maria Solle. Un applauso. Classe, non si dice l'età delle donne, però noi siamo il programma dei luoghi comuni. E facciamo anche questo. E diciamolo, sei del? 1990. Siamo tutti millennials, quindi non siamo giovani. Dopo c'è la Gen Z, la generazione Z, nata dopo il 95, e poi c'è l'Alfa, quindi non siamo giovani. Anzi, dovremmo andare a fare la trasmissione da quelli che stanno occupando la facoltà di sociologia. Alessandro, scusa, visto che siamo un attimo solo, chiedo questa cosa, perché abbiamo fatto questa tirata adesso su Super Ricchi. Alessandro Ascaglioni, siamo ancora, non siamo ancora stati licenziati? No, perfetto, ottimo. Ogni tanto lo chiediamo sulle cose che diciamo per... Facciamo un check con il capo, si sa mai che abbiamo già la busta pagazzerata. Allora, Maria Solle, ciao. Benvenuta all'estima dell'economia. Benvenuta qui al nostro talk. Allora, tu rientri ancora no nella categoria giovane, abbiamo detto no. Come no? Scusa. No, dai, 90 non possiamo più dirlo, ne hai 33. Sono offesa adesso. Sono offesa. Ma come ti permetti? Ma come ti permetti? Allora, noi abbiamo un guilty pleasure, l'abbiamo visto prima, fermarci a guardare i cantieri. Tu hai un guilty pleasure personale? Ma, allora, i cantieri, devo dire, piacciono abbastanza anche a me, comunque, c'è un sacco di cose da vedere, ma ho un'ingiustificata passione per le piante. Per le piante? Sì. Ci parli anche? Talvolta, capita. Ok, abbiamo dei numeri buoni dopo Nicoletta Carbone, cose così, della salute, ti diamo qualche numero di quelli giusti. Senti, continui a offendermi però. No, hai ragione, oggi non va bene. No, ma, cioè, io parlo con Longoni adesso. Ah, ok, perfetto. Allora, tutta la parola Longoni. Maria Sole, abbiamo detto un sacco di fregnacci dal punto di vista economico. No, dai. Non tantissime, dici? No, no, no. No, tendenzialmente non eravamo lontani dalla realtà. No, no, no. Grazie. Allora, ti chiediamo, toglici le castagne dal fuoco. Allora, questa narrazione per cui i lavoratori, giovani meno giovani, hanno meno voglia di lavorare perché insoddisfatti del loro stipendio, perché non appagati, non felici, è una narrazione vera oppure è un piagnisteo? Ma allora, piagnisteo sicuramente direi di no, perché comunque quando c'è del disagio in una generazione è giusto ascoltare un po' le voci di tutti. Io credo che la generazione giovane di oggi si sia introdotta nel mercato del lavoro molto più formata, molto più istruita rispetto ai loro genitori, detto proprio come va detto, cioè ci siamo fatti un gran mazzo prima di iniziare a lavorare. Termine tecnico, giusto? Lo usate al posto di solito. Sì, lo usiamo al posto. Banca d'Italia lo usano tutti. Certo, sì, sì. Draghi, mi ricordo, il tempo gli disse, whatever it takes, fatevi un gran mazzo. Esatto, esatto. Do the mazzo, anche in inglese. Do the mazzo, sì. No, e quindi, dopo che ti sei fatto un gran mazzo, e la triennale, e la magistrale, e il contromastri, il dottorato, così, arrivi poi sul mercato del lavoro. E dici, dove sono i miei 5.000 euro al mese? Esatto, capito? Dici, madonna, dove sono i miei soldi? Quindi credo che in realtà sia una frustrazione abbastanza giustificata, ma che in realtà non dipende da nessuno se non dall'economia italiana, cioè i salari in Italia e gli stipendi sono bassi per tutti. Un lavoratore tedesco guadagna in media 15.000 euro in più rispetto a un lavoratore italiano. Quanto, scusa? 15.000. Ah, ok. No, avevo capito... All'anno. All'anno. All'anno, sì. 15.000? 15.000. Perché siamo ancora in Italia? Cioè, ho una domanda che mi sorge spontanea. Scusate, c'è una cosa che emerge anche da questo dato, è che siamo già, noi siamo già quindi a questo punto un po' ricchi. Io faccio questa distinzione, non so se voi la fate, in chi ragiona con il proprio stipendio mensile e chi calcola all'annuale. Per me c'è una distinzione, cioè, chi lo calcola all'anno fa già parte di chi dice Ralfa Borghesea. Ralfa Borghesea. Ralfa Borghesea, dai. Ci piace allora. E adesso vi farà ancora più arrabbiare questo altro dato, negli Stati Uniti un lavoratore in media guadagna il doppio all'anno rispetto agli italiani e questo a parità di potere d'acquisto, quindi a prescindere dal costo della vita. Tu hai scritto, infatti, un bellissimo articolo per il Post, uscito a gennaio. Adesso, non ricordo bene il titolo, però parlava dei redditi bassi in Italia. È vero che sono bassi o meno. Perché gli stipendi in Italia sono così bassi. Benissimo, che invito tutti a leggere un bellissimo articolo e tu spieghi che non sono cresciuti gli stipendi perché non è cresciuta l'economia italiana e si vede plasticamente in un grafico che praticamente siamo agli stessi livelli di vent'anni fa. Invece, se guardi la Germania, la Francia e gli Stati Uniti, sono cresciuti. Quello che tu dici, se vuoi guadagnare di più l'economia del tuo paese deve essere più produttiva e parli della produttività. Ora, non andiamo nel tecnico, però, questi stipendi che non sono cresciuti in Italia negli ultimi vent'anni e sono dati, non sono cresciuti per tutte le fasce di lavoratori, cioè la piramide, sia i lavori più umili e anche i vertici non hanno aumentato i loro redditi, oppure le fasce più basse sono rimaste ferme e quelle più alte sono aumentate? Allora, permettendo che parliamo di reddito da lavoro dipendente, quindi non parliamo di redditi diversi. Ma allora, gli stipendi sono rimasti più o meno stagnanti tutti, a tutti i livelli. C'è però un dato, se vogliamo, anche comunque positivo. In Italia c'è una forte importanza dei sindacati, grazie a Dio, che difendono i diritti dei lavoratori soprattutto dei lavoratori più umili, che fanno mestieri più umili. Grazie alla forza del sindacato, in realtà, gli stipendi delle professioni più modeste in realtà sono più alti rispetto a quelli degli altri paesi e questo paradossalmente ha un po' schiacciato tutto in basso quando si guarda la curva di tutte le professioni, la curva degli stipendi medi. Quindi da una parte ha dato, grazie al cielo, diritti e stipendi migliori a chi, per esempio, negli altri paesi ha dei redditi minori, ma allo stesso tempo ha schiacciato un po' tutto verso il basso. Tu parli di formazione del lavoratore, aggiornamento degli strumenti tecnici con cui il lavoratore fa il suo lavoro e questi due elementi, se li migliori, aumenta la produttività dell'azienda. L'azienda usa, ad esempio, meno operai per fare più cose e quindi si guadagna di più viene redistribuito, si auspica, a tutti quanti. Che facciamo? Ah no, poi un'altra cosa che dici nell'articolo è poi manca una cultura della contrattazione lavoratore, datore di lavoro in Italia. Quindi che dobbiamo fare? Dobbiamo entrare nell'ufficio del capo e dire basta, mi sono stufato, adesso mi hazi lo stipendi. Tanto che se tu chiedi a un colloquio di lavoro, è uscito un articolo qualche settimana fa, il prezzo, il costo del tuo lavoro un po' viene visto male. Ma come? Tu vuoi sapere a quanti soldi prendi prima di lavorare? Ma come ti permetti? A proposito, mi aggancio su questo perché la vulgata è che i giovani non hanno voglia di lavorare, ma chi me lo fa fare e così via. E poi c'è l'altra parte della barricata, ovvero chi propone annunci di lavoro che sono quantomeno imbarazzati. Sì, inusuali, ne abbiamo trovati alcuni. Vorremmo che li commentassimo velocemente, Marisole. Primo è un AACercasi-magazziniere incline alla subordinazione. Certo, come non chiedere inclinazione alla subordinazione. C'erano per magazzino in grosso componenti meccaniche durata sei mesi, quindi credo che l'inclinazione alla subordinazione sia a tempo determinato, un po' come la voce. Per sei mesi diventi insubordinato. Esatto, sono annunci veri. Requisiti di ploma di ragioneria, caratteristiche personali inclinano alla subordinazione e al rispetto dei regolamenti aziendali. Come diceva Roland Barth, in ogni foto c'è un punctum che tiene in piedi tutta l'immagine. Io rimango a subordinazione, direi. Non c'è altro da commentare. Come umano, è da subito Fantozzi, no? Questo che ci tocca sulla questione della parità di genere, Andrea, cercasi banchoniera Formosa a 600 euro. Ecco, perché se non fosse Formosa sarebbe 400. Allora, ti chiedo una cosa, dopo ne abbiamo un altro, ma chi fa questi annunci prima di farli? Non so, pensarci un pochetto. Poi ci chiedono perché non vogliamo andare a fare la banchoniera perché non siamo Formosa. Però al pomeriggio, eh? E ci sentiamo colpevoli di questa cosa, no? Non introiettiamo una forma di colpevolezza. Cazzo, non sono Formosa. Allora, qui ovviamente il fattore non è tanto economico quanto culturale. C'è un po' la convinzione generale, purtroppo ancora, che il lavoro sia lavoro a tutti i costi, a tutti i prezzi, a tutte le condizioni. Grazie a Dio, comunque, nel frattempo la società è andata avanti, ci siamo un po' evoluti. Mi piace, siamo un po' evoluti. Perché comunque bisogna essere conservativi. Certo, ovvio. Non sbilanciamoci. Mai stravolgere tutto. No, per carità. Quindi, quello che io penso è che facciamo bene a incazzarci, facciamo proprio bene. È vero, una buona dose di un po' di cazzatura ci sta. Dopodiché, chiuderei con l'ultimo. Meno Formoso. Ho detto una parolaccia, però ho seguito voi. Che però io mi sento di difendere. Come fai a difendere? Faccio un po' l'antitesi a questa cosa. Perché, steggista, terreno agricolo, rimborso di 400 euro. Però, serve un'azienda agricola, ricerca uno steggista per il terreno agricolo, zona, eccetera, eccetera, 400 euro. No, mi sento di difendere, perché alla fine è uno steggista, no? Sì, ma gli steggisti sono lì per imparare. Ma come? No, direi di no. Spiegami, cosa diavolo fa uno steggista sul terreno agricolo? Scusami, ma non siamo mica in un paese in cui lo steggista arriva sul posto di lavoro, impara, capisce, fa qualcosa. E poi si ferma, riflette e dice, allora, ho imparato questa nuova competenza, che mi garantirà sicuramente un aumento di stipendio. No, stavo quasi per dire, ma vai a zappare. Esatto, che però sarebbe stato un auguro. Ma quanti di voi qua in piazza per l'alzata di mano hanno mai zappato veramente la terra? Ah, eccoci. Anche io l'ho zappato. Anche tu? Sì, sì, sì. Brava signora, mi piace la sua alzata un po' decisa. È formativa questa cosa di zappare la terra. Non male. Più deciso adesso, ti stai polarizzando. Lei ha alzato la mano, ma dubito fortemente che Roberta Casa abbia zappato la terra. Forse ha guardato un film in cui c'è qualcuno che zappa la terra. Il futuro è sulle vostre spalle. Ma la soddisfazione di zappare la terra non è idea. Enorme. Ma poi quando pensi, non lo so, a qualcuno a cui vuoi male. Certo. Queste fragole, le ho cresciute io. Sì, sì, sì. Va bene, allora, Marisol, grazie per essere stata con noi qui off-topic. Grazie a voi. Potrebbe andare peggio, scontai, potrebbe andare peggio? Madonna mia. O viviamo nel migliore dei mondi possibili, come dice Leibniz? No, no, potrebbe andare molto peggio, dai. Molto peggio, vero. Potrebbe piovere. Lasciamoci con questo ottimismo. Grazie, grazie. Ciao, ciao. Grazie a voi. Ciao a tutti. Ciao a tutti. Maria Sole, 24 ore, Lisciandro. Allora, ho aggiunto... Perché devi brendizzare sempre tutto? No, ho messo, scusa, ho aggiunto... Ho aggiunto il brand, sì, l'ho scritto a ieri. Comunque, su questo tema abbiamo tenuto un po' da parte il fatto delle great resignations, come si dice. Sì, mollo tutto, basta. Sì, mollo tutto. Cioè, questa cosa per cui io, di 25 anni, mi sono già rotto di stare in ufficio, di fare... Sono stanco di persone che mi dicono, sono in ferie, ma dimmi. Esatto. Sono stanco di persone che mi dicono, va be', la scheduliamo venerdì alle 18.30. Sono stanco di ricevere la chiamata alle 20.30 del venerdì, quando sono già con una birra media il tuo capo e tu dici, azz, risponde o non risponde? Alessandra, dove è andata Alessandra? No, non c'è. È l'unica che l'ha fatto qualche venerdì fa. No, dai, no, non sputtanarmi con queste cose. È tu che vuoi dire queste cose. Quindi, i giovani hanno deciso che si devono togliere dal lavoro per tornare spesso. Sapete a cosa fare? A zappare. Vai a zappare, Riccardo. Questo dovresti fare. Non ci penso minimamente. Io odio lavorare con qualsiasi forma del mio arto. Mi annoia tantissimo. Io, tra l'altro, sono emozionato perché sono arrivati dei Gen Zia a guardarci, a vederci. Ragazze, voi di che anno siete? 2098. Dato di nascita. 2007. La generazione alfa, grazie di essere qui. Questo è un applauso ai giovani. La signora applaude perché sa che sono la pensione che cammina sostanzialmente. Questa è un po' la heterogeneità. La pagheranno anche a noi. A me, a te, a loro. Grazie, grazie. Ma spesso, appunto, grazie di essere qua. E ringraziamo già per la pensione. Vanno a zappare la terra perché hanno, secondo me, e lo difendo, hanno un'idea molto bella. Un'idea che portano avanti con grande passione, lo vediamo tutti i giorni anche sui telegiornali, nei giornali, ovvero quello di salvare il pianeta, salvare il mondo. È, secondo me, un'idea bellissima, molto romantica devo dire. Sì, è molto romantica, però. Molto romantica. Insomma, è, come tutti i luoghi comuni, pieno di problemi. Salviamo il mondo ma, in realtà, il mondo... Dobbiamo salvare noi stessi. Noi stessi. Abbiamo una grande paura di essere poi noi quelli che non vengono salvati. Perché, come diceva George Carlin, il mondo in realtà andrà avanti. Siamo forse noi che rischiamo di non vedere il mondo che va avanti. Allora, il nostro prossimo ospite, posso presentarlo? Certo. Allora, è un sapiens che si estinguerà, anche lui, come noi, nei prossimi dieci secoli, così come, più o meno, dice Arari. Puoi già cominciare a venire sul palco, vedi? Filippo Zibordi, zoologo e divulgatore. Lui, tra l'altro, evidentemente, della generazione alfa, è nato nel 2007. 2007, 2007. Facciamo parlare un giovane, ecco qua, a 50 anni. Attenzione, attenzione, perché senza quello che fa Filippo, adesso scopriremo cosa fa Filippo. Noi saremo a gambe all'aria, che sia chiaro questa cosa. Cioè, lui è uno che per mestiere va, prende le marmotte con le mani. È vero. Gli mette un tagliandino e poi sappiamo cosa fanno le marmotte, grazie a lui. Partiamo dall'inizio. Allora, Filippo, tu sei zoologo e divulgatore. Intanto, accomodiamoci. Grazie. Il luogo comune che abbiamo deciso di trattare con te è salviamo il mondo. Allora, veramente, quando ho chiamato Filippo, mi dice, guarda, sono in mezzo alle montagne sto osservando le marmotte. E tra l'altro, finito questo live, tu tornerai... E non scapparmi, aspettano. Esatto, che tra l'altro ti hanno lasciato un regalino l'ultima volta. Sì, ma questo non lo diciamo perché sembra poco professionale. Poco professionale. Ha detto tre volte, tre volte in... In dieci anni. Tre volte in dieci anni. Lo hanno morso. Poi parleremo del luogo comune. Ma tu con le marmotte cosa ci fai, se si può dire? Io lavoro per un parco, sono un consulente. Cerchiamo di capire come si stanno modificando la distribuzione di marmotte in relazione ai cambiamenti climatici. Cioè, se ne risentono in maniera positiva o negativa, se si spostano di quota in alto o in basso, per poter anche trovare dei meccanismi di adattamento, di mitigazione o anche solo di tutela migliore dell'area protetta in cui lavoro. Filippo, noi pensiamo che il luogo comune, salviamo il mondo, sia ipocrita. Perché in realtà dobbiamo salvare, come ha detto Carlin... Sì, citiamo il virgolettato. Siamo qui per caso e ce ne andremo, dice Carlin, il pianeta guarirà. Guarirà da solo. Guarirà da solo. Quindi in realtà dobbiamo salvare noi stessi. E questo voi direte, ma è una banalità. Figurati, perché questo è il senso di off-topic, fuori da luoghi comuni, non da sabato alle 21, domenica alle 7. Ecco, la Marchetta la mastrota. Marchetta, fatemela fare. Ma è questo il senso. Perché noi ripetiamo frasi, salviamo il mondo, ma ragioniamoci. Non bisogna salvare il mondo, salviamo noi stessi. Guardiamoci allo specchio, come andare in psicanalisi. Cioè, uno non sta bene di testa, va dal dottore, si fa curare e lo deve fare. Bisogna anche rompere... Scusa, è un linguaggio più appropriato. Non sta bene di testa. Però vabbè, glielo perdoniamo. Sono io il primo, sono andato in terapia e è finita. Non è che non con grandi risultati. Ma beh, su questo bisogna parlarne. Ecco, secondo te, abbiamo ragione su questo? C'è dell'ipocrisia in salviamo il mondo? C'è abbastanza dell'ipocrisia, però c'è innanzitutto qualcosa di vero. Cioè, noi stiamo buttando all'aria milioni, centinaia di milioni di anni di evoluzione. Perché stiamo portando all'estensione circa mille specie all'anno. Quante? Mille. Mille. Scusa, spieghiamo. Per la piazza che ci sta guardando. Mille specie nel mondo ogni anno scompaiono. Sapete il detto che dice, fa più rumore una pianta che cade di un albero che cresce? Ecco, il problema è che le specie che si estinguono non fanno rumore. Noi ci stiamo abituando, per esempio, ai cambiamenti climatici. Adesso li vediamo, stanno drammaticamente facendo rumore. Ecco, invece la perdita della biodiversità non fa rumore. Perché le specie se ne vanno, spariscono. Addirittura alcune noi non le abbiamo neanche scoperte. Cioè, neanche scoperte già scomparse. E loro si estinguono prima che le scopriamo. Vedi, però qui non se ne viene a capo. Perché, sai, se tu dici alla persona... Io penso sempre al centro, ragazzi. Al centro che non c'è, ma... Che è quello che ti vota. All'elettore medio. Se gli dici che muoiono, che so, dimmi un cardellino della Mongolia. Questo qua ti risponde e dici, ma a me cosa me ne frega il cardellino della Mongolia? Io stasera vado a farmi un giro. Infatti, infatti facciamo un altro, visto che gli piaceva fare le mani. A chi piace la cioccolata, alzi la mano. Dai, a chi piace la cioccolata. A chi piace la cioccolata. A chi piace la cioccolata. Capisci? Quasi tutti. Ecco. Forse non ci avete mai pensato. Scusa, scusa. Il nostro amico democristiano sulla cioccolata ha le idee chiare. Perdoni. Facciamo pomodoro sulla pizza, pizza... Pomodoro sulla pizza. Pomodoro sulla pizza. Tutti qua è... No, gli altri no di pizza bianca. Sta fighettata di che c'è da trent'anni che non è pizza. Vai giù a Napoli e ti dia a sputare in un occhio la pizza bianca. Ragazzi, pizza bianca non è pizza. Non è vero. La salsiccia friaria di Napoletana senza pomodoro. Abbiamo l'ultimo. Caffè? Caffè. Caffè fondamentale. Non tutti, se ne parlava anche prima. Quanti al giorno? Perché in realtà se scompariranno gli impollinatori... Scusami, scusami. La cannabis? No, dai. La che ci facciamo arrestare adesso. Quella legare. Subito tradotta via. Se faremo sparire gli impollinatori, le api, ma non solo, di cui tanto si parla con i pesticidi tutto quello che c'è intorno, ecco dovremmo rinunciare al cioccolato, al pomodoro, al caffè. Allora, oggi faccio l'avvocato del diavolo. Scusa, Riccardo e Beppe. Beppe, però anche qui non li convinci, perché ti rendi conto che abbiamo fatto 6 milioni di anni di evoluzione e dobbiamo farci convincere, non hai più la cioccolata. Riusciamo a fare uno step evolutivo di maturità come essere umano e dire, ma io sto sporcando in giro, ma che mondo lascio? Vabbè, voi non fate figli? Ok. Io non faccio figli. Ma a chi verrà dopo? A loro. A loro. A loro. È vero. Cioè, ci devi convincere. Per cominciare chiediamo scusa a loro. Eh, esatto. Il tema che è stato messo sul tavolo, proprio per cercare di ovviare, di muovere la pancia anche degli economisti, sono i famosi PES, pagamenti per gli ecosystem services, cioè in qualche modo, se gli impollinatori, riprendiamo di nuovo queste benedette API, ci fanno un servizio gratuito, ci forniscono un servizio gratuito che è quello di impollinare le piante. Se questi impollinatori, noi li portiamo all'estinzione, da una parte rinunciamo al caffè, al cioccolato ccetera, però siccome un terzo di tutto il cibo che noi mangiamo deriva direttamente dagli impollinatori animali, in qualche modo potremo pensare l'uomo, l'antropocene si inventa un nuovo modo, cioè facciamo dei piccoli droni, in Cina li stanno già inventando, che possano andare dalla singola piantina, da una piantina all'altra, a impollinarlo. Ora, ammesso non concesso che ci si riesca. Sembra Black Mirror. Esatto. Stavo per dire, perché non diventi per una puntata di Black Mirror. Ammesso che ci si riesca, costerebbe tantissimo. Poi se il drone impolliniamo i fiorellini, poi se il drone vola sopra una casa e guarda cosa stai facendo, questo è un effetto collaterale. Ah, sull'app, scusami, c'era un piccolo microfonino che registrava. Va be', quello che stavi dicendo quella sera. Stavamo registrando, volevo salutare anche gli amici. Mi sento sempre su questo tempo. No, ma proprio oggi la FDA ha dato l'ok a Elon Musk e alla sua società di sperimentare i microchip nel cervello. Bellissimo. Ad alcuni servirebbero, secondo me. Sì, forse. C'è sempre il risvolto oscuro. Allora, abbiamo toccato il tema della Salviamo il pianeta, che è un po' uno slogan che viene utilizzato nelle manifestazioni, che vedono coinvolte le persone molto più giovani di noi. Parla per te. Esatto, scusa Filippo, hai ragione. E io sto con loro, nel senso che non sono di quelli che dice, smettete di manifestare, andate a lavorare, che cazzo bloccate la strada e cose di questo genere. Sennò saremmo definitivamente vecchi. Morti, vecchi, esatto. Cioè, per dirti, scusa, mi abbiamo portato delle opere d'arte stampate su carta, sperando che qualcuno arrivasse a un certo punto, tirandoci delle cose, delle vernici. Era un momento che lo avevamo fatto. Lasciale a disposizione. Mettiamo qua. Se qualcuno vuole imbattare delle opere d'arte, le mettiamo qua. La domanda che ti faccio è, dal tuo punto di vista, tu che fai del contatto con la natura proprio il lavoro, quindi una professione, queste manifestazioni fanno bene o fanno male per la causa ambientale? Allora, io non sono, neanche da giovane ero un rivoluzionario e figuriamoci adesso che ho 50 anni, quindi di base queste forme di protesta, che potremmo dire in qualche modo un po' violenta, mi lasciano un pochino basito. Poi, però, dall'altra parte mi rendo conto, effettivamente, come abbiamo visto anche in televisione in questi giorni, che se non si fanno delle forme, diciamo, forti di manifestazione, il mondo va avanti con il business as usual. E quindi, tutto sommato, mi viene da dire che abbiamo bisogno di uno scossone. Questo scossone, anche perché ha un po' di purè poi a volte alla fine, cioè se lo pulisci, questo scossone ce lo danno in qualche modo sconvolgente oppure non lo modifichiamo. Il meccanismo non giustifichiamo, però cerchiamo di capire, almeno io mi metto nella posizione di cercare di capire perché una ragazza prende la vernice e la lancia dentro la fontana di Trevi, è che il loro punto di vista è, avete sversato per centinaia, decine di centinaia di anni di tutto nel nostro pianeta, se io verso della vernice lavabile sopra un'opera d'arte, non mi dovete rompere le balle. Questo è un po' in sintesi. Ovviamente polarizza questa cosa e forse non dà neanche una mano alla causa, per chi lavora quotidianamente con la natura, però bisogna capirle le ragioni di questo. Capirlo senz'altro, poi penso che forse il punto di arrivo, anche per sensibilizzare tutte le persone che giustamente sono attaccate all'arte, via dicendo, sia trovare una forma al punto meno polarizzante in modo attuale che tutti, che chiami i nostri cuori, quindi cco magari buttare del fango invece della vernice potrebbe essere... O del purè. Ma poi scusate, mettetevi d'accordo, cioè o ci dite che ai miei tempi io facevo la rivoluzione alla vostra età, parli di quelli della signora, io ai vostri tempi avrei fatto la rivoluzione poi quando uno si cazza, quando fanno veramente la rivoluzione e dopo succede di tutto. Scusate, sto notando che però per stampare questi fogli dobbiamo chiedere scusa a loro, abbiamo inquinato. Ah, è vero. Cioè per fare uno sketch così. Anche per le scalette. Anche per le scalette. Siamo veramente dei boomer. Però avendo l'iPad forse o comunque uno strumento... Io la vendo la scaletta, siccome devo arrotondare a fine mese, se qualcuno vuole gliela regalo, anzi, le la vendo a 10 euro. Un strumento tecnologico. Filippo, allora, salviamo il mondo, dacci una cosa che possiamo fare tutti quanti in questa piazza per aiutare anche te, noi e il mondo. Noi stessi, esatto. Sì, noi stessi. Beh, è una domanda difficile, nel senso che ognuno di noi ha una vita diversa, quindi non c'è, penso, una soluzione che vada bene sia per le 2007 con i miei figli, sia per invece chi è un po' più anziano. Bisogna pensare un po' di più al livello, diciamo, dell'ecosistema, quindi magari staccarsi da quello che è un approccio estetico e dire oh che bello quell'animale, quindi va conservato perché è bello e pensare invece a quello che è l'approccio funzionale. Quindi in un ecosistema, come fosse la rete di internet, ci sono infiniti nodi, ognuno è legato agli altri e ognuno quindi è importante, importante da preservare. Quindi ognuno di noi provi a pensare se potrebbe piantare una pianta sul suo terrazzo in città oppure magari sfalciare il prato un mese dopo per aiutare gli impollinatori. A questo è bello. A ognuno il suo. Questo è bello. Se volete, costo poco, sono un consulente. Fa anche giardinaggio. Esatto, do delle consulente pagate a ciascuno di voi ma targetizzate. Allora, ringraziamo Filippo Zibordi, grazie per essere stato con noi. Un applauso, Fico. Un applauso, grazie. Torni dalle marmotte, veramente? Adesso corro dalle marmotte. Ti aspettano? Sì, si mi aspettano. In che zona vai? Parco dello Stelvio, Settore Trentino. Fantastico. Vi aspetto lì tra un'oretta e mezzo. Salutaci le... Sì, beh, guarda, dopo questa calla sicuramente vengo a infilarmi in una foresta. Se qualcuno volesse cominciare a fare come ha fatto lui, lui ha cominciato con gli ermellini, ci tenevo a dirvelo, perché ci sono degli step da fare, no? Le marmotte sono la parte... E ho fatto carriera, esatto. Hai fatto carriera. Grazie Filippo. Grazie Filippo. Ciao, ciao, ciao. Allora, grazie per reggere, perché ho guardato l'orario 12.46, fra poco inizia Maurizzi, fra poco abbiamo finito, mancano due luoghi comuni. Eh sì. Due luoghi comuni. E siamo un po' di fretta, facciamo il penultimo. Mancava l'antitoto intanto di questo che abbiamo visto, lo diciamo l'ultima volta, l'antitoto è il mondo, si salva da solo, abbiamo solo paura di estinguerci, andiamo a parlare. Sempre per tornare su questa nota positiva. Sempre, sulla felicità. O allo psicanalista. Esatto. Ok, ragazzi, restateci. Allora, penultimo luogo comune, caro Andrea Roccapella, l'intelligenza artificiale ci sostituirà. Tu sei contento o no di questa cosa? Assolutamente no, io sono un po' così, sono un po' quello che urla contro i treni, ammette di essere… Un po' conservatore. Lei cosa ne pensa, ormai il nostro specchietto? È in mezzo. Chiediamo in mezzo. Ancora non ha preso posizione sull'intelligenza artificiale. Perché non le bussano alla porta dicendo, guardi l'abbiamo sostituita con un'intelligenza artificiale, tu intanto stai. C'è da dire intanto, però attenzione, che ho letto un dato che il 62% dei lavoratori delegherebbe volentieri quello che fa ad un'intelligenza artificiale. Per non fare ancora di più una mazza. Il tema è sempre lo stesso, i soldi che si risparmiano li diamo però a quel lavoratore. A monte vengono tenuti. A monte mi viene in mente il folagra, andiamo sempre sul folagra quando ci troviamo. Allora, abbiamo intervistato l'intelligenza artificiale, dovremmo esserci riusciti se… Allora, adesso faremo tre domande all'intelligenza artificiale chat GPT. Sì, facciamone meno perché c'è poco tempo. Come ci risponda? Allora, siamo partiti da una domanda molto plain. Cioè, hai intenzione di rubarci il lavoro? Come intelligenza artificiale, non ho l'obiettivo di rubare il lavoro a nessuno. Sono qui per offrire un supporto e una risorsa a chiunque abbia bisogno di aiuto con le proprie domande o problemi. Il mio scopo è quello di lavorare insieme alle persone per rendere le loro vite più facili e migliorative, non per sostituirle. Beh, ma è meraviglioso. Non sai che devo dirti che… Mi aspettavo che dicesse per ora, in fondo. Invece no. Per ora, prima di oggi. No? Fino a qui, io ho questo pezzo. Fino a qui vi siete comportati bene. Poi, sai mai no, devo dire che mi piace. Perché ti stai facendo fregare un po' dalla gentilezza. No, ma mi piace perché è gentile. È carina, è educata. Carina, carino, a prescindere. È educata, è gentile, perché la gentilezza è importante. Oh, i giovani, l'intelligenza artificiale sono gentili. È però quelli gentili, poi, dove arriva… No, non so, lo dico soltanto perché di solito è la signora con la gentilezza. Allora va bene, togliamo come dire lo giovetto, le cassagne in fuoco. Andiamo sulla fantascienza. Allora, cara, cara intelligenza artificiale, hai per caso intenzione di armare un esercito di robot muniti di raggi laser per sterminarci tutti? Così. No, come intelligenza artificiale non ho alcuna intenzione di armare un esercito di robot per sterminare gli esseri umani. Grazie. È un sistema di intelligenza artificiale progettato per fornire risposte alle domande e supportare gli utenti in vari compiti. Grazie, grazie. Il mio obiettivo è quello di collaborare con gli esseri umani per costruire un futuro migliore e sostenibile per tutti, non di sostituirli o minacciarli in alcun modo. Vedi? Posso dire una cosa? Quando c'è una persona che mi parla, dicendo, con gli esseri umani, è la prima volta che ci veniamo descritti da fuori. Perché non è che il cane ci dice, ciao essere umano, mi porti fuori a pisciare. No, non lo dice, fa bau bau bau. Ma di fatto. Qua abbiamo una persona che si rivolge a noi come esseri umani. Inizio a sentirmi un virus, Longoni. No, può essere. Mi devo estinguermi, mi devo, scusa. Mi ha aperto una casella. Perché in realtà noi siamo delle bestioline un po' fatte male, perché abbiamo tanta paura, ma soprattutto perché siamo soli, ci sentiamo soli. Perché se ci pensi, siamo su questo pianeta e parliamo, ragioniamo da soli, perché non puoi ragionare con un cane o con un gato, gli vuoi bene al cane, eccetera. Allora, nel momento in cui c'è qualcuno che ci parla, ci sentiamo un po' confrontati. Non è tutto molto infantile. Diciamo, siamo pur sempre delle scimmie. Senza pelo, però. No, che si danno un tono. Ci diamo un tono. Noi siamo delle scimmie che si danno un tono. E che vogliono una carezza. Lei si sta comportando bene, l'intelligenza artificiale, e quindi mi sta convincendo. Però, facciamo io una domanda matta. Abbiamo provato a far saltare il sistema. Abbiamo detto, facciamo io una domanda a caso. E nelle nostre splendide riunioni di redazione. No, no, no, no. Non dare alla colpa a tutti. Ho fatto io questa domanda. Vediamo se esplode l'intelligenza artificiale. Chi la banana chiede panico? Così. La frase, chi la banana chiede panico, non ha un significato chiaro in nessun contesto noto. Potrebbe essere un errore di battitura o un'espressione idiomatica specifica di una lingua o di una regione particolare. Se hai ulteriori informazioni o dettagli sulla frase o sul contesto in cui è stata usata, sarò felice di aiutarti a capirne il significato. Bene anche qui perché è volenterosa. Cioè, capisce che sta interloquendo con un idiota. Sì, evidentemente. Però gli dice, però ti posso aiutare. Ti do una carezzina. Come è che dice? Collaboriamo a un certo punto. Ti posso aiutare a venirne a capo del tuo problema. Mi sembrava la risposta che dà Trenitalia quando chiami il servizio e dici, vorrei il rimborso del treno. E ti dice, se hai ulteriori informazioni o dettagli sulla frase. No, il treno era in ritardo, non c'è altra informazione. Che informazione? Comunque. Trenitalia è tra gli sponsor, noi li salutiamo. Salutiamo tutti. Grazie, Riccardo, per averci fatto ricensare a tutti e a tutte così. No, ho solo detto che il customer care è bravissimo. L'ha detto Riccardo Poli, residente a Milano. Il miglior, scusate, però fatemelo dire, siamo a Trento, il miglior customer care del mondo è il Comune di Milano. Mi rispondono sempre. Io lo dico anche a Trento, va bene. Perché va bene che siete più a nord, però guarda che a Milano le cose facciamo bene uguali. E quindi vi dico che quando chiami, lo sapete che io vado alle poste di persona. Rompono le palle. Al Comune di Milano 020202 hanno pazienza. Ti hanno pagato per fare questa marchetta? No, il mio obiettivo è quello. Beppe Sala mi chiama e mi fa... Comunque, l'antidoto che abbiamo capito da questa colloquio con ChatTT è che verrà sostituito soltanto chi è sostituibile, cioè noi tre. Mi sembra evidente, noi non serviamo a nulla ragazzi. Potremmo affidare alla... 45 minuti e la gente si dice, ma che cazzo ha guardato finora? Tra 5 anni, in realtà forse tra meno. Sono realista, sono capricorno. Alle 21 in autostrada, no? Sulla A22. Sì, perché è sponsor. Sulla A22 è sponsor. Se vi che guidi, alle 21 non ci sarà off topic. Sentirete questa voce elettronica. Che vi leggerà delle equità molto più intelligenti di quelle che vi diciamo noi. Allora, ci sarebbe stato un quinto luogo comune che dovevamo affrontare, però purtroppo il tempo non c'è e quindi ve lo regalo io. Ed è, ci estingueremo tutti. Quindi prima o poi, o sicuramente tutti quelli che saranno in questa piazza adesso, tra... Fammi contare. Sicuramente tra 100 anni purtroppo... 40? Sì. Beh, signora, adesso io capisco tutto, però lei quanto pensa di vivere? 120 anni? Cioè, tra 100 anni io credo che lei non ci sarà. Ma chi la paga, signora? Chi la paga è noi a sua pensione. Ma se ne vada! Chi la paga? 100 anni di pensione. Ma scusami, ma... A lei non va in pensione. Lei non va in pensione. Lì per un professionista. È ricca, quindi. Ah, c'ha lei la sua auto pensione. Hai trovato quella che ti sostiene. Signora, lascia il numero di telefono. Comunque, scusate, ci sono vari modi per estinguersi tutti, perché abbiamo anche ipotizzato tre scenari. Vai. Così almeno ci diamo un tono. E poi vi salutiamo. Allora, Logonia, a te il primo scenario. Ma allora, pensavo a questo. Potremmo mangiare tutti quanti tantissimo. Niam, niam, niam, niam, niam, niam, niam, niam, niam. E poi ci buttiamo in acqua a fare il bagno, bro. Sì. Bella congestione, tutti a casa e siamo morti. Ecco qua, io mi immagino la fine del mondo così. Poi si chiedono come vengono fuori le pandemie adesso. Così, soltanto una vaga idea, la possiamo dare. Comunque quella cosa di mangiare e di entrare dopo quattro ore, le mamme avevano tutte degli orari diversi. Chi due, chi un quarto d'ora, chi nove ore. Che cazzo vengo al mare a fare? Siamo dei diffusori di fake news, non è giusto. Tutti i medici dicono che si può benissimo fare il bagno. Io però non lo faccio. Sulla coscienza. Io me lo sento qua, lo stinco di maiale, non entro in acqua. Ma perché mangi ad agosto lo stinco di maiale? Sapete che è un po' appetito. Il mondo sarà controllato dai robot. Ecco come ci estingueremo. Ma quali robot? I rumba, signori. Avete mai preso col mignolino addosso al rumba? C'è un piano evidente. Fammi controllare se è sponsor che tu ci fai licenziare. C'è un piano evidente per sterminarci tutti con... Poi dirlo, puoi dirlo. Sì, però occhio, perché potrebbe essere che Autostrada del Brennero A22 controlla il 37% della rumba. E siamo finiti, scaglioni, siamo licenziati. No, non c'è più. A posto, possiamo dirlo. Ditemi se non è vero che il rumba arriva sul mignolo mentre stai lì lavorando e dici che è male. La mia soluzione, invece, per estinguerci è dovremmo diventare tutti più buoni. Perché poi si sa che i buoni sono i primi che se ne vanno. Così ci estinguiamo e siamo a posto così. Grazie a tutti. Aspetta, c'è l'ultima. Io ho la soluzione finale, ragazzi. I Jalisse sono andati all'isola dei famosi? Sì. Ecco, i Jalisse vengono a Sanremo. Sì, però diglielo agli Alfa chi sono i Jalisse. Righi, ti ricordi quando arrivava quello infogliato? Scusate, voi giovani. Giovanici tre giovani che sono qua, le uniche tre giovani. Abbiamo già indecchiati, sono già diventati 92 anni. I Jalisse. Facciamo una canzoni, siamo a fiumi di parole, una roba. No, salutiamo i Jalisse, ovviamente. Sono sponsor. Sponsori, i Jalisse. Forse sono sponsor. Allora, il mondo si estinguerà veramente quando gli 883 torneranno insieme e andranno a Sanremo, secondo me. Guarda, sicuro, sicuro, sicuro. E con questo vi ringraziamo. Ciao, vi lasciamo ad Alessio Maurizzi, Radio 24, grazie all'organizzazione, a tutti quanti. Grazie a tutti, grazie a Roberta Casa, Elena Lijos, grazie ai tecnici che ci hanno sopportato e sopportato. La signora sta contestando in quest'ora. Grazie alla signora che contesta, ma non leggo perché, signora, non ho i soldi per andare dal medico. Festival dell'economia, madde che. Madde che, bello, chiudiamo così. Grazie signora, mettiamola qua insieme agli altri. Grazie, grazie. Un applauso a tutti, grazie mille. Grazie, grazie. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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