Vuoi vivere a lungo? Pratica la gentilezza
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Vuoi vivere a lungo? Pratica la gentilezza
Telomeri, gentilezza e cromosomi sono il focus di questo incontro, dove Immaculata De Vivo, professoressa di medicina alla Harvard Medical School, evidenza il rapporto tra genetica e stile di vita, rivelando che la gentilezza ha un impatto notevole sulla nostra salute psicofisica e, addirittura, può allungare la vita.
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Scoprila nei nostri showroom. Scoprila nei nostri showroom. Scoprila nei nostri showroom. Buongiorno, buona domenica a tutti, grazie. Grazie di cuore per essere qui con noi. Sono Nicoletta Carbone, lavoro a Radio24 dove da tanti anni Kuro conduco gli appuntamenti dedicati alla salute, alla ricerca, alla scienza, al benessere. Oggi ho pensato di darvi il benvenuto con le parole di Aung San Suu Kyi, Nobel per la pace, parole che ci portano dritti al tema di questo incontro. Tra le dolcezze delle avversità, e lasciatemi dire che sono state numerose, ho trovato la più dolce, la più preziosa di tutte. È la lezione che ho imparato sul valore della gentilezza. Ogni gentilezza ricevuta, grande o piccola, mi ha convinta che non ce ne sarà mai abbastanza nel nostro mondo. Essere gentili significa rispondere con sensibilità e calore umano alle speranze e ai bisogni del prossimo. Perfino il più piccolo gesto di gentilezza può illuminare un cuore incattivito. La gentilezza può cambiare la vita delle persone. Oggi la scienza ci dice di più. Ci dice che la gentilezza ha un impatto importante sulla nostra salute psicofisica e addirittura può allungare la vita. Non è buonismo, non è una favola, non è un pensiero positivo. Parafrasando una famosa frase di un vecchio film con Humphrey Bogard, vorrei dire la ricerca, bellezza, la ricerca. Noi oggi abbiamo proprio a proposito di ricerca la possibilità, il privilegio direi, di avere qua il festival dell'economia, la diciottesima edizione del festival dell'economia di Trento, la professoressa Immacolata De Vivo. Accogliamola con un applauso gentile. Non c'è bisogno di raccontare naturalmente chi è la professoressa De Vivo, ma lasciatemi fare. La nico che di tutti i giorni di Radio24 voglio raccontarvi chi è Immacolata De Vivo voglio già ringraziarla per essere oggi qua ma soprattutto per il lavoro che sta facendo a livello di ricerca ma a livello di divulgazione. Segno che è arrivata perché noi abbiamo davvero una sala gremita, le persone in piedi. È docente di medicina al Harvard Medical School e professoressa di epidemiologia al Harvard School of Public Health. È un riferimento mondiale, pensate nel campo della ricerca genetica applicata al cancro, ma è la massima studiosa, la massima esperta mondiale in materia di telomeri. Poi lei ci racconterà, ma i telomeri sono delle piccole porzioni di DNA che si trovano all'estremità di ogni cromosoma che vanno via via accorciandosi naturalmente nel corso della vita. La cosa importante è che la scienza ha dimostrato che dalla loro lunghezza dipende la longevità e anche in parte la nostra salute. Grazie per essere con noi professoressa De Vivo, grazie di cuore. E allora oggi lei ci spiegherà facendo un passo indietro perché dobbiamo partire proprio dai telomeri perché la gentilezza praticata, un po' come si pratica l'esercizio fisico, aiuta la nostra vita, non solo la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni, ma come abbiamo messo nel nostro titolo Voi vivere a lungo, pratica la gentilezza. Intanto professoressa De Vivo, parliamo dei telomeri. Che cosa sono? E soprattutto perché la loro lunghezza, se è così importante, può servire come indicatore di invecchiamento e longevità. È una sorta di biomarcatore? Innanzitutto voglio ringraziare a voi e a Nicoletta per questo onore. Io sono nata in Italia, è un piccolo paese in la provincia di Salerno, però sono cresciuta in Stati Uniti, per il mio lavoro parlo sempre in inglese. Abbiamo la traduzione, quindi la ringrazio per questo saluto italiano che ci arriva al cuore, ma professoressa partiamo dai telomeri. Sì, sì, sì, non volevo evitare la domanda. Beh, i telomeri sono la parte finale dei vostri cromosomi. In termini biologici è come se fossero quattro lettere dell'alfabeto. E le quattro lettere, combinandole in modo diverso, possono creare diverse parole. Queste parole poi possono diventare dei paragrafi e delle vere e proprie storie. Quindi sono un po' responsabili della nostra storia, si basano sulla biologia, sull'ambiente nel quale viviamo, sulla genetica. Pertanto abbiamo queste parti di linguaggio del DNA che riguardano appunto i nostri cromosomi che vengono dal padre e dalla madre. E questi pezzettini servono a proteggere la parte interna del cromosoma, il DNA contenuto nel cromosoma. Vorrei fare un'analogia. Pensate alle stringhe delle scarpe. So che non si usano più, non sono più così in voga, ma quando esistevano c'erano quei pezzettini di plastica alle estremità che impedivano che la stringa si rompesse. Ed è questo che fanno i telomeri. L'informazione contenuta nel cromosoma viene protetta. Quindi i cromosomi contengono il DNA e parte del DNA forma i telomeri. Quindi i telomeri sono in parte genetici, ma soprattutto sono influenzati da fattori non genetici. Parliamo dell'ambiente, ma l'ambiente significa tante cose. Non sono solo l'aria, l'acqua, la vostra vita, la vita in famiglia, la vostra cultura, i vostri valori. E so che questa è una domanda che Nicoletta mi farà più tardi, quindi non vi darò ancora la risposta. Il concetto dei telomeri è noto da molto tempo, ma ciò che è relativamente nuovo, e faccio riferimento a Elizabeth Blackburn, che ha vinto il Premio Nobel per questo, è una collega, ha scoperto che i telomeri, dato che dipendono in parte dalla genetica e in parte dall'ambiente, possono ridursi in termini numerici. E quindi sono un indicatore, una sorta di barometro che può essere influenzato dallo stress, ma anche dalla gioia. E poi nel corso di questa chiacchierata lo spiegherò meglio. Quindi parliamo di biomarcatori, sono indicatori di come stanno i vostri cromosomi. E sappiamo che la lunghezza dei cromosomi è diversa fra uomini e donne, e sono diversi anche da donna a donna o da uomo a uomo. E sappiamo che tutti noi nasciamo con una determinata lunghezza, e mano a mano che invecchiamo la lunghezza si riduce sempre di più. E a causa di ciò sono stati definiti come dei biomarcatori dell'invecchiamento, qualcosa che può essere misurato in modo oggettivo per misurare la longevità. Pertanto possiamo misurare i telomeri in momenti diversi in base ai fattori che hanno un impatto su di essi. Quindi potreste dirmi, perché dovremmo studiare i telomeri se si accorciano nell'arco della vita? Ci interessa perché abbiamo scoperto un'accelerazione nell'accorciamento. Ci sono persone 90 anni, abbiamo misurato i loro telomeri, potrebbero avere una situazione biologica di una persona di 110 anni. Come sapete abbiamo l'età anagrafica e l'età biologica, esso non sempre corrispondono. Qualcuno magari può avere 40 anni anagraficamente, ma a livello del DNA potrebbe avere i telomeri di un 90enne. La buona notizia però che lei ci porta al Festival dell'Economia è che se è vero che i telomeri si accorciano naturalmente, un po' come una candela che noi accendiamo quando nasciamo e poi va progressivamente, la buona notizia è che possiamo fare qualcosa per rallentare questo, per rendere meno veloce questo accorciamento e insomma i latini avrebbero detto homo faber, fortune sue, nel senso che le nostre scelte di vita, arriveremo naturalmente anche a questa parola cappello gentilezza, possono dare un contributo importante. Quasi sono concentrate le sue ricerche. Volevo chiederle una curiosità. Lei è una delle massime esperte di cancro e di telomerasi. Perché ha voluto studiare proprio la gentilezza? Torniamo alle scelte che bloccano un po', dicono il nostro telomero, non accorciarti così. Ecco, tieni duro. Quando si studia il cancro, chiaramente conosciamo i telomeri. I telomeri ci aiutano a prevenire i tumori. Non voglio andare troppo sul tecnico, ma sono come dei soppressori del tumore e sono influenzate da uno stress ossidativo eccessivo. Quindi in sostanza mutano, e se soffrono tante mutazioni, avrete maggiori possibilità di contrarre il cancro. Per tanto è come se avessero un programma. La biologia è molto furba. Questi telomeri hanno un programma. E se viene mutato molte volte, accadono delle cose, metterà in allerta le cellule e dirà basta. Sono mutato così tante volte che non posso mutare ulteriormente. Perché altrimenti scoprirebbe un cancro. Questo è il modo in cui agiscono i telomeri abitualmente. Io studio i telomeri da molto tempo, da quando avevo 12 anni. E quando ero all'Università di Stanford, nei miei studi ho studiato i modi in cui i topi contraevano la leucemia. E quello è stato il mio primo approccio ai tumori. E ho continuato a studiare quest'ambito, anche dall'ambito genetico. Studiando la genetica si capisce che ci sono cose con le quali nasciamo che non possiamo cambiare. Ci sono alcuni aspetti della genetica, l'epigenetica, che ci dicono che ci sono dei modi per cambiare il DNA, sia in modo positivo che in modo negativo. È diventato chiaro che con i telomeri si tendeva prima a pensare che la genetica fosse il nostro destino, ma possiamo avere un po' di controllo, non in maniera totale. Questo mi ha interessato molto, quali sono gli aspetti della genetica che può essere influenzata dal nostro stile di vita, dall'ambiente nel quale viviamo. E dato che ero un'esperta di genetica, molti esperti, scienziati, psichiatri, psicologi, si rivolgevano a me e mi dicevano che stiamo facendo tutto un lavoro sull'impatto dello stress, dell'aversità, e cerchiamo di aiutare queste persone anche dal punto di vista della salute. Ma nessuno ci crede, perché non abbiamo delle evidenze biologiche, pensano che sia qualcosa come la superstizione. La mia prima esperienza risale al 2006-2007, quando mi è stato chiesto di entrare a far parte di questi gruppi di ricerche, parlavamo del cancro alla mammella, ma mi hanno chiesto se c'è un modo in cui possiamo dimostrare alle persone l'impatto dell'aversità, soprattutto su donne che sviluppano il cancro alla mammella. E io ho detto, c'è qualcosa che sto sviluppando nel mio laboratorio che è una misurazione, una misurazione oggettiva dei telomeri. Conosciamo i telomeri da molto tempo, ma non li avevamo mai misurati, era una sfida per la scienza, e a noi nella scienza interessa andare oltre alle sfide tecnologiche e scientifiche. Pertanto l'idea di poter misurare in maniera oggettiva l'impatto dell'aversità in questo caso sul nostro DNA era una novità assoluta. Quindi abbiamo pubblicato degli articoli e sono diventata famosa. Tra i gruppi che studiano l'ottimismo, poi vi parlerò della gentilezza, gruppi che studiano il perdono, la meditazione, quindi abbiamo pubblicato articoli su riviste molto importanti, riviste mediche. In questo modo siamo arrivati a capire che è possibile misurare in maniera oggettiva l'impatto dell'aversità sul DNA, è stato totalmente rivoluzionario. Quindi devo pensare che i colleghi che mi hanno portato ad impiare il mio orizzonte al di fuori del cancro, perché il mio lavoro era sempre stato associato al cancro, i telomeri nello studio del cancro, ma io penso che ci sia molto di più. Tutti i ricercatori che mi hanno chiesto di aiutarli nel dimostrare biologicamente che lo stress, l'aversità, hanno un impatto sulla salute, con un impatto sul DNA che a sua volta ha un impatto sui processi biologici, chiaramente dal punto di vista epidemiologico sappiamo che l'aversità, la povertà porta a un maggiore tasso di mortalità, di immorbidità, quindi come sono arrivata alla gentilezza? Io uso il termine gentilezza come un termine molto ampio, un concetto molto ampio, intendendo i comportamenti a favore della società, a favore della comunità, quindi i comportamenti convenzionali, oppure l'obesità, il fumo e al contrario l'attività fisica, il modo in cui tutte queste cose hanno un impatto sulla nostra salute, ma la ricerca ha dimostrato in maniera chiara che questi comportamenti come l'ottimismo, il perdono, il prendersi cura degli altri, ti aiutano. Non si tratta semplicemente di pensare devo smettere di fumare, ci sono comportamenti che vanno studiati assieme e hanno un impatto sulla salute umana, se adottati si può vivere meglio e più a lungo, pertanto la gentilezza è solo una parola per raccogliere tutti questi comportamenti a favore della comunità, a favore degli altri che possono avere un impatto positivo sulla nostra salute. Stile di vita gentile, lei ha fatto riferimento, sappiamo quanto sia importante l'attività fisica, l'alimentazione, ne parliamo, ci sono fiorfiori di ricerca, ma li suoi studi e sono rivoluzionari per questo, si sottolineano questo aspetto molto importante, che conta anche quello che sentiamo, che facciamo, che facciamo per gli altri e con un effetto meraviglioso ci torna indietro. E questo e quindi i nostri telomeri ringraziano professoressa, voglio citare la frase di un suo collega Richie Davidson dell'Università del Wisconsin, che ha paragonato la pratica della gentilezza e della compassione all'allenamento con i pesi. Mi sono riscritta la frase. Le persone possono effettivamente costruire il loro muscolo di compassione e rispondere alla sofferenza degli altri con cura e desiderio di aiutare. Quindi si può egoisticamente, mil passi questo termine, allenare questo muscolo della compassione e della gentilezza, parola ombrello, per vivere meglio e più a lungo, non solo a livello dei rapporti interpersonali nei nostri luoghi di lavoro, parleremo anche di questo naturalmente, ma per allungare la vita e dare a quegli anni di vita che abbiamo in più una qualità. E' straordinario che questo sia stato dimostrato in laboratorio. Professoressa, lei ha fatto degli studi che possono davvero farci fare quel click che ci cambia la vita. Prof? È stata brava, brava, brava, brava. Noi la ringraziamo, è un applauso gentile. Cioè, ha una massima esperta di genetica del cancro che gli viene detto, scusa, ma tu parli di gentilezza, di cose buone, ma daci le prove, un momento, e via, e si parte. Prof? Allora, non sarei una scienziata se non volessi le prove, perché le opinioni sono solo opinioni, senza dei dati, quindi abbiamo necessità di avere anche dei dati. La scienza è uno sport di squadra. Come il football, chiaramente, la scienza si comporta allo stesso modo. E ho dei colleghi che mi hanno anche permesso di analizzare tutti questi diversi aspetti della scienza. Quindi vorrei anche, ed è stato anche grazie agli articoli che abbiamo pubblicato ultimamente in una pubblicazione dell'Academia Nazionale di Scienza, abbiamo dimostrato in questo articolo che gli ottimisti vivono più a lungo. E tutto qui, come funziona l'ottimismo? Allora, si può misurare l'ottimismo, sia con dei questionari, ma anche con il laboratorio in cui abbiamo analizzato proprio il sangue delle persone che sono ottimiste rispetto a quelle che non lo sono. Abbiamo visto che gli ottimisti hanno dei telomeri più lunghi rispetto a quelli che non lo sono. E questo, chiaramente, dipende anche anche dall'età. È un biomarcatore che viene influenzato anche dall'età. Quindi abbiamo fatto l'esempio prima delle persone anziane o meno anziane. Quindi possediamo questi dati. E come scienziato ti poni queste domande, chiaramente, perché puoi avere un sacco di scoperte e statistiche che non hanno niente a che fare con i meccanismi biologici. Quindi dicevo, siamo scienziati. Se così non fosse, ovviamente, sarei già stata licenziata da Harvard. Quindi, come funziona l'ottimismo in questo caso? Allora, abbiamo scoperto che esistono due meccanismi secondo i quali gli ottimisti vengono più a lungo e vivono meglio. Quindi, l'ottimismo è una visione del mondo. Non è che esista una patologia positiva. Anche gli ottimisti possono vivere delle giornate, no. Ma la differenza è che l'ottimista dice, sì, oggi è stata una brutta giornata, ma domani è un altro giorno. Quindi l'ottimista guarda avanti. Non è nostalgico rispetto al passato e rispetto a quello che è successo ieri. Ecco cosa fa un ottimista. Ma che cosa significa? Che un ottimista ha anche giornate negative? Sì. Quindi ci sono due meccanismi secondo i quali l'ottimismo influenza la tua biologia. Innanzitutto direttamente perché influenza il percorso dello stress e indirettamente le persone ottimiste tendenzialmente hanno uno stile di vita più sano. Quindi sono più lungeline, non bevono, fanno più esercizio fisico e quindi hanno tutti questi atteggiamenti, queste qualità che rispecchiano uno stile di vita sano. Non so se vogliamo entrare più nel percorso biologico secondo cui tutti questi comportamenti prosociali funzionano a livello biologico, però mostrano tutti un percorso simile che alla fine appunto influenza questo percorso dello stress e tutto è collegato alla disrevelazione del cortisolo al ruolo in cui gli ormoni influenzano poi il sistema immunitario, eccetera eccetera. Però Nicoletta dimmi tu che cosa vuoi fare, se vuoi entro più nel dettaglio oppure no? Suoi mani non mi permetterei mai di suggerire, ma è importante sottolineare che tutta questa gentilezza, cappello quindi, ottimismo, è come se buttassero un po' fuoco su quell'infiammazione causata dello stress che ci fa malare. Raccontata da me non ha nessun valore naturalmente, ma la cosa interessante è che lei è una scienziata e ha dato, è misurato, provato, certificato, quindi non è buonismo, non è la psicologia positiva, è qualcosa proprio che evidentemente funziona a livello biologico, tanto che c'è una biologia della gentilezza. Ovviamente gli atteggiamenti prosociali sono sempre una cosa positiva da fare a livello morale, però io sono scienziata e quindi oltre al moralismo, la moralità, la necessità di essere gentili, di prendersi cura degli altri, del perdono, a livello biologico, questo influenza la biologia. Quindi c'era un biochimico degli anni 60 che ha scritto sull'impatto dello stress, stiamo parlando, scusate, degli anni 50 scriveva che spesso lo stress lascia un segno indelebile in una persona, rende le persone più vecchie. E quindi sappiamo questo modo di dire, se sei stressato magari sembri più vecchio di quello che sei, quindi effettivamente vi dico, se osservassimo il DNA, riusciremo a vedere questa cosa, riusciremo a misurarla. Ne ho parlato qualche anno fa all'Università di Padova, avevamo paragonato questo concetto al vostro libro della vita, l'ho chiamato. Si può vedere dal vostro DNA quanta vita avete vissuto e quanta vita positiva e quanta negativa. Quindi tornando allo stress ossidativo e alle infiammazioni, i telomeri, come ho detto, impattano la lunghezza ogni volta che si dividono, che si moltiplicano però, oltre a ciò, oltre ad avere un impatto in questo senso, sono influenzati anche dallo stress ossidativo. E quindi questi due aspetti sono estremamente importanti a livello biologico. Quindi tornando all'idea del percorso dello stress, anche sapendo che spesso molti di noi siamo nella condizione di o combatto o scappo. Spesso in queste situazioni si attiva l'ormone, in particolare il cortisol, che viene disregolato quindi, e questo potrebbe aumentare le infiammazioni. Quindi ci si scalda anche, e la cosa ovviamente ha un impatto sul sistema immunitario, sul DNA, ecc. Quando parlo sui telomeri che si accorciano, nomino sempre anche lo stress ossidativo e le infiammazioni. Questi atteggiamenti sono quelli che vi danno un effetto anti-infiammatorio e anti-ossidante. Sono atteggiamenti prosociali che non attivano questa reazione fight or flight, quindi combatti o scappa. Ma pensate a qualcuno che, se vi dicesse che vogliono darvi qualcosa per allungare i vostri telomeri, rifiutatelo. Perché questo vi metterà il rischio di contrarre un tumore. Quindi la cosa che potete fare è evitate che i vostri telomeri si accorciano troppo rapidamente. Ci sono cose che possiamo fare che supportano questa, che limitano l'accelerazione e l'accorciamento dei telomeri. Quindi l'attività fisica è un modo per proteggervi sicuramente. Mangiare, avere una dieta tipica mediterranea che riduce anche il rischio di infiammazioni. Ovviamente non sono una nutrizionista, non sono neanche appunto qualificata e non lo voglio fare. Però sono questi atteggiamenti prosociali, quindi questi atti di gentilezza. Questa idea di essere ottimisti, l'idea di focalizzarci su noi stessi e sugli altri, di avere un senso di uno scopo nella vita. Perché quello che facciamo, diciamo, mette un po' a sopire la vostra ruminazione interna. Devo un attimo fermarmi perché altrimenti parto per la tangente e non smetto più di parlare. Comunque ci sono alcune ricerche da parte di colleghi che lavorano sulla PTSD, quindi la sindrome da stress post-traumatico con per esempio i militari, persone che ne hanno sofferto, che ne soffrono. Veramente è una cosa reale. Il modo in cui mi viene descritta è una modalità in cui la tua mente non riesce a dimenticare quello che i tuoi occhi hanno visto ed è una costante, una costante stato di allerta. Gli ormoni sono sempre a livelli altissimi, le inflamazioni sono sempre molto alte d è veramente tremendo vedere questa cosa. Continuassi a suonare. La gentilezza, l'ottimismo spengono questo allarme che produce malattia fa accorciare velocemente i telomeri. Al Festival dell'Economia mi piacerebbe lasciare anche un po' di, se voi siete d'accordo, se professoressa lei è d'accordo, anche le domande delle amiche, alle amici che sono qua perché immagino che il suo intervento abbia suscitato tante domande, tante richieste. La gentilezza è una cosa che noi possiamo praticare tutti e soprattutto dobbiamo, come lei insegna nei suoi studi, dobbiamo praticarla, il che significa tutti i giorni un pochino, un gesto gentile, un pensiero positivo, ma è la scienza dirlo. E possiamo dire che la gentilezza aiuta anche l'economia? Siamo al Festival dell'Economia? Allora, sì, sicuramente. Sono totalmente collegate la gentilezza e l'economia. Non è possibile avere una economia sana e vitale, di valore, senza persone sane, chiaramente. Non si tratta di scienza. La settimana scorsa parlavo appunto con dei colleghi ad Harvard, la settimana scorsa con un collega che adesso è presidente del Departamento della Salute, parte di un progetto umanitario che mi ha detto una cosa che mi ha colpita rispetto all'essere pessimisti. Ha detto, beh, essere pessimisti è un privilegio. E se non controlli questo pessimismo, arriverai all'indifferenza non c'è peggior malattia della apatia. Quindi quando parlo di medicina di precisione, del futuro della medicina, parlo sempre anche dell'impatto della salute di una popolazione. Una popolazione sana, un popolo sano, è sano anche a livello finanziario. E la gentilezza, l'ottimismo si possono praticare. Non lo dico solo io, lo dicono molti esperti. Sono tutte cose che si possono mettere in pratica ed esercitare. Se vuoi esercitarti per correre una maratona, inizia a correre poco poco ogni giorno affinché questa cosa diventi una cosa normale, un'attività normale. Lo fai tutti i giorni e poi diventa un'abitudine. Pensate a solo il fatto di lavarvi i denti. Magari quando avevate tre anni non volevate farlo, ma adesso sapete che la mattina vi alzate e vi lavate i denti. E quindi questa è la normalizzazione di un'attività. Si possono anche normalizzare naturalmente gli atteggiamenti negativi, però l'idea che si possa esercitare anche la gentilezza è qualcosa. Ho uno stile di vita sano. So che non c'è tempo per parlare di altri atteggiamenti prosociali, però veramente se volete pormi delle domande, chiedetemi quello che volete. Sono apertissima. Io chiedo, sì, se hai tanti, scarico con gentilezza la responsabilità alle aiute che abbiamo in sala per chi deve parlare prima. Grazie. Vi chiedo solo, dato che abbiamo una decina di minuti, se arrivate alla domanda che così la prof risponde. Adesso so che è arrivato, vero? C'è già una prima domanda. Grazie. Grazie mille per essere qui. La mia domanda non riguarda la gentilezza in particolare. Sono qui? Grazie. Non riguarda la gentilezza, non so se conosce il concetto di Eminem, il processo di integratore. È un integratore che è anti-invecchiamento. Non so se sia una cosa però reale o no. Grazie. Non riesco a rispondere perché non conosco la risposta, effettivamente. E questa è una risposta da grande scienza. Abbiamo bisogno di persone. Sì, arriviamo anche da lei. Francesco Garraffo, Università di Catania. Grazie. Grazie davvero. Mi piace chiamarla immacolata visto che è originaria dell'Italia. Professoressa, la mia domanda è se può chiarirci, se ci sono degli aspetti del funzionamento della nostra mente, come funziona la nostra mente come questi aspetti del funzionamento della nostra mente possono anche alimentare non solo i comportamenti legati alla gentilezza e alla compassione, ma appunto la nostra salute. Grazie. Sì, puoi chiamarmi a qualsiasi cosa vuoi. Sì, sì, può darmi tutti i nomi che vuole, va benissimo. Si tratta di una domanda più che altro del campo delle neuroscienze. Comunque risponderò rispetto a quello che conosco io perché non c'è niente di peggio delle fake news o della cattiva informazione. Quindi, quello che posso dire, però, è che quando le parti del cervello influenzate dall'amigdala, l'amigdala risponde a livello di amigdala, l'amigdala risponde come una sorta di sistema di allarme, quindi provoca queste reazioni di fuga o di attacco, questi percorsi anche di stress che sono anche benefici, non necessariamente sono negativi. È necessario avere paura, perché se il tuo capo sta arrivando da te, è necessario che reagiate in qualche modo. Le emozioni non sono negative, la paura non è negativa necessariamente. Cerco sempre di dirlo alle persone. Non dobbiamo mai essere assoluti da un lato o dall'altra perché sono discorsi sempre complicati ci sono vari sfumature. Quindi, sì, proprio come l'amigdala viene attivata in reazione a una sorta di paura, di temore, c'è una parte del cervello, il lobo frontale, che è quello della ragione che inizia appunto a pensare. Quindi ci sono degli aspetti del vostro cervello che corrispondono a dei risultati biologici, quindi come risultato dello stimolo biologico che sia un autobus che sta per colpirvi o un collega che magari vi attacca tutto, viene registrato nel vostro cervello poi processato all'interno del corpo. Grazie mille professoressa. Grazie, è un discorso veramente coinvolgente. Mi è piaciuto molto. Credo che lei conosca il lavoro di Louise. No, scusa, non lo conosco. Questo libro si chiama Puoi curare la tua vita. Parla dell'uso di informazioni per cambiare dei pattern della vita per attivare una sorta di ormoni nel corpo. Quindi volevo capire se lei ha mai affrontato questa... l'idea di utilizzare affermazioni positive per migliorare. Ci sono tante sofferenze che rimangono incastrate all'interno delle nostre emozioni. Qual è il modo per liberarsi da determinate emozioni negative? Beh, sicuramente un'ottima informazione, un'ottima domanda. Non conosco il libro di cui hai parlato. Non sono una psichiatra, ovviamente, ma ho lavorato con gli psichiatri e con gli assistenti sociali per moltissimi anni. Ho imparato tantissime cose rispetto all'accettazione del dolore, rispetto all'accettazione delle emozioni. È collegato a quello che pensiamo, chiaramente, a quello che stiamo dicendo. Bisogna fare pace con la sofferenza conoscere la sofferenza, accettarla, sapere che non ci uccide sicuramente in quel momento, soprattutto quando viene trattata il disturbo da stress post-traumatico. Utilizzano molto queste modalità. Anche quando si lavora con gli orfani di guerra, si parla appunto di questo aspetto, di affrontare le emozioni. La seconda domanda richiederebbe ore di conservazione. Non ho mai rifiutato nessun tipo di trauma, quindi se una persona so che ha sofferto, non la negherei mai, non direi mai che un trauma non è fondamentale, non è importante. Però chiaramente bisogna essere in grado di affrontare ogni tipo di trauma. Però un altro punto che spesso ci dimentichiamo è che siamo prodotti dell'adesso, la biologia. Immaginiamo di essere prodotti di questo momento, ma siamo prodotti della nostra biologia, della nostra cultura, del nostro ambiente. Poi chiaramente ci sono traumi che vanno di generazione in generazione, spesso sono traumi che non possono essere trasmessi a livello del DNA. Sì, però non nego mai il fatto che dei traumi esistano all'interno di una persona, perché ognuno poi la vive anche in modo diverso, avendo lavorato anche con gli psichiatri, per esempio, avendo visto come lavorano con le persone, ho imparato da loro qualcosa molto rispetto all'accettazione. Quindi accettare non significa per ferza approvare. Ed è anche una lezione collegata al perdono. Se qualcuno è un criminale, ha fatto qualcosa di veramente brutto, se lo perdoni non significa che non abbia fatto, non debba passare degli anni in prigione, per esempio, ma il perdono libera te stesso o te stessa. Ne parlavo con mia figlia, che è qui nel pubblico, tra l'altro ultimamente stavamo guardando un film c'era un uomo che diceva, dovresti perdonare questa persona. E l'altro ha risposto, no, non la perdonerò mai quella persona, perché non se lo merita. La risposta è stata, non dai niente a quella persona perdonandola, dai qualcosa a te stesso, dai a te stesso il dono del perdono. E quindi, Nicoletta, abbiamo parlato del perdono non solo dal punto di vista morale, ma anche della scienza del perdono, veramente profonda tutte queste cose passano dalla modalità di attacco o fuga. E effettivamente su questo si può avere un po' di controllo. Possiamo arrivare a un modo per modificare questo atteggiamento, ma è una pratica giornaliera. Ogni giorno bisogna fare qualcosa che ti aiuti in quel senso. Scusi se ci ho messo molto a rispondere, ma è un tema molto caro. Grazie. In English? A me vuoi. In your studies... Allora, nei suoi studi, hai mai trovato una differenza nella velocità di accorciamento dei chilometri tra uomini e donne, per esempio, tra gli uomini ottimisti o pessimisti o tra donne? Allora, è una domanda ottima, ma anche scientifica. Dunque, ci sono una serie di nuove lezioni e discorsi a cui parteciperò anche a breve. Le femmine nascono con i telomeri più lunghi, è biologica. Quindi parliamo proprio dei neonati. Ci sono una serie di articoli che si possono trovare in cui si dimostra che i telomeri sono più lunghi, questa differenza si mantiene anche nel corso della vita. Perciò è effettivamente impossibile notare la differenza, perché questa differenza la abbiamo già da quando nasciamo. Quindi non posso trarre questa conclusione che dice cco perché le donne vivono più a lungo. Però c'è chi l'ha detto, effettivamente. Magari si va in un asilo nido si parla anche di un po' di cultura popolare anche. Però biologicamente, abbiamo i dati che ce lo dimostrano, le neonate hanno i telomeri più lunghi rispetto a quello dei bambini effettivamente può avere delle conseguenze. Ma forse probabilmente tutti questi valori che appartengono al femminile al di là della differenza di genere promuovono, mantengono la lunghezza dei telomeri evitano che i telomeri si abbrevino, si accorgino rapidamente. Abbiamo ancora proprio 51 secondi. Una domanda velocissima con una risposta a lampo. Andiamo? E arriva. Gentilmente arriva. I would like to know if you ever talked with philosophers or Christian philosophers, for example, or with Eastern philosophies like Indian and what were the answers. I will respond. Yes, just briefly. I have to stay in character. So briefly, I have worked with... Yes, I have worked with Buddhist monks. One of my great friends was a psychiatrist. He went to India to study eastern medicine because western medicine is rather limited, he said. So he had to expand his skills a little bit. He was a very good scientist. He was a very good scientist. Meditation is one of the forms of medicine that can help in treatments for cancer, for example. Meditation is one of the forms of medicine that can help in treatments for cancer, for example. Meditation people respond to cancer treatment in a better way than medicine alone. So these are results that prove that it is useful utilizzare queste forme di medicina orientale e chiaramente anche i telomeri giocano un ruolo importante. De Vivo quando torna, grazie, grazie, questo applauso è tutto per lei, grazie alla professoressa De Vivo, grazie, grazie. Voglio ringraziare anche Silvia e Marta interpreti, tutta l'organizzazione, la parte tecnica, perché senza la loro gentile professionalità non saremo qui. Professoressa torni presto, grazie, allora pratichiamo la gentilezza. Una buona giornata, buona domenica, grazie. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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