Umanità post industriale
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Umanità post industriale
La fine della società industriale significa la fine di un sistema in cui i membri di diverse classi sociali (operai, ingegneri, amministratori delegati) potevano pensare di appartenere a uno stesso mondo. Non è più così. I lavori non qualificati vengono dati in outsourcing, i manager cambiano lavoro e paese di continuo. La rappresentazione del mondo è ciò che lo tiene insieme. E il mondo virtuale comincia a essere più attraente del mondo stesso.
buongiorno a tutti sono francesco manacorda e sono piloti per non centrando il professor rientro è che ascolteremo e con il quale parleremo dopo aver ascoltato la sua relazione nel coin è uno dei più noti economisti francesi insegna scienze economiche alla sua mons e tra le molte cariche che ricopre è anche membro del consiglio di analisi economica del primo ministro al francese ha scritto vari libri tra cui la mondializzazione i suoi nemici tradotto anche in italiano così come ricchezza del mondo povertà delle nazioni sempre dedicato al tema della mondializzazione o globalizzazione che dir si voglia oggi lo ascolteremo su un tema un po diverso che quello dell'umanità post industriale un tema che tocca anche molto da vicino gli argomenti del suo ultimo libro ancora non tradotto in italiano ma che lo sarà presto che si chiama tre lezioni sulla società post industriale in estrema sintesi il professor coin as affronta in questo libro la rottura del legame tra modi di produzione e modi di protezione sociale che esisteva nella società industriale classica diciamo un tipo di legame questo esemplificato dalla catena di montaggio dove dirigenti tecnici operai e anche non specializzati lavoravano fianco a fianco condividevano la stessa cultura e in fondo condividevano anche gli stessi interessi economici sebbene con sfumature diverse adesso questo non avviene più il professor con ci spiegherà a suo parere perché non avviene più ha individuato alcune ragioni in particolari e in sostanza con una frase che ho trovato sua che mi sembra molto efficace l'industria ha abbandonato la società dice questo con degli effetti visibili molto visibili in alcuni casi ad esempio il disagio proprio delle banche francesi è un fenomeno che il professor coin attribuisce molto anche a questo problema economico dettato più che dall'intolleranza religiosa o da problemi di questo genere ha degli alti tassi di disoccupazione che del resto sono quelli che vediamo un po in tutta europa in certe fasce della popolazione legate anche a una scarsa istruzione cisa ci sono anche degli altri fenomeni meno visibili di questa rottura del rapporto fra industria e società che speriamo che il professore ci aiuti a capire lascerei la parola a lui e poi ci sarà una sessione naturalmente di domande spero molto e spero molto concentrato e brevi per lasciare tutto il tempo al professore e agli altri per parlare grazie che cosa intendiamo quando parliamo di umanità posto industriale un mondo post industriale per rimanere in linea contenuto della conferenza forse il modo più agevole di iniziare e credo che sia una cosa chiara a tutti ma che comunque merita alcuni momenti di riflessione il fatto che viviamo in un nuovo momento del capitalismo il capitalismo questa fase del capitalismo per semplificare del xxi sec lico secolo sarà qualcosa che nulla avrà che vedere con il capitalismo del ventesimo secolo che di per sé era radicalmente diverso dal capitalismo del xix secolo dando per scontato che il capitalismo nacque appunto alla fine del xviii secolo questa è una cosa interessante di per sé perché se avete letto marx e lì era solito dire che il capitalismo non era che è una fase della storia economica collocato tra il feudalesimo e socialismo a partire dai tempi antichi in effetti ci siamo resi conto che il capitalismo di per sé ha una storia a sé stante diciamo che cambia le proprie modalità di incarnazione nel mondo quindi è interessante cercare di capire qual è l'effetto di questo cambio di paradigma nel capitalismo onde capire questo nuovo mondo questo nuovo capitalismo e come funziona il mondo della produzione di beni e servizi penso sia interessante analizzare e tre aspetti in particolare ognuno di essi ha una storia propria e messi insieme e quasi per coincidenza non posso dire che c'è una causa prima di quello che avviene oggi ma ci sono una serie di fattori collegati tra di loro che hanno portato un cambiamento di paradigma il primo fattore è la rivoluzione tecnologica ci torniamo fra un attimo a seconda della rivoluzione finanziaria il terzo è ciò che chiamiamo globalizzazione un termine che utilizziamo per descrivere l'intero processo anche se in realtà per me la globalizzazione solo una tessera di questo grande mosaico partiamo dalla rivoluzione tecnologica credo sia facile affermare che peraltro questo è molto chiaro che ci troviamo nella terza rivoluzione industriale terza per il fatto che ve ne sono state due prima una prima la rivoluzione striale con la r maiuscola affina 18esimo secolo ma secondari voluto industriale a fine del xix secolo e la attuale la rivoluzione industriale è significata alla fine di seventeen e 6 20 st di ogni secolo nel 1670 ci sono state molte innovazioni tecnologiche la macchina a vapore l'innovazione in campo metallurgico tessile con quattro grandi scoperte che erano state preconizzate nei decenni precedenti ma che sono diventate evidenti a tutti è solamente a un certo punto della storia particolare la macchina al vapore stessa cosa successa negli anni 1870 anche lì vi sono state grosse innovazioni particolare nel campo dell'elettricità nell'ambito della chimica o nell'industria automobilistica che però si è sviluppata nel 1880 nel 1970 nel decennio degli anni 70 in particolare nel 69 è stata sviluppata la arpanet negli usa una rete di comunicazione che doveva resistere a un attacco nucleare da parte dell'unione sovietica è questa naturalmente all'inizio della rivoluzione di internet che consente di utilizzare tutti i sistemi tlc e nel 1971 c'è stato il primo microchip immesso sul mercato da intel poi alla fine degli anni 70 80 la rivoluzione dei pc con la nascita di apple ibm microsoft in cui appunto il computer è stato portato a casa di tutti tutte queste innovazioni queste serie di rivoluzioni tipo clusters utilizzando la terminologia utilizzata da sean penn praticamente quando due tre cose si mettono insieme e cambiano il paradigma produttivo un altro termine che è importante capire è un termine come general proprio per technology c'è un tipo di tecnologia che supera travalica le intenzioni del suo creatore in particolare l'idea un po di edison che ha inventato il grammofono e quella tecnologia è molto utile per registrare la testimonianza dei morenti questa era una delle idee accertarsi che prima di morire uno potesse lasciare le proprie memorie o le ultime frasi ai propri cari ovviamente la tecnologia è stata utilizzata per scopi ben più ampi di quella dei morenti ecco quindi questa è un cambiamento in pratica si va a cambiare l'approccio all'applicazione che è stata concepita dall'autore facendone un uso più ampio noi in grazia i computer quindi abbiamo una tecnologia di questo tipo e stiamo scoprendo sempre nuove applicazioni che naturalmente ai tempi per esempio di arpanet il pentagono aveva in mente alcune cose non poteva certo immaginare che saremmo arrivati ad internet grazie a loro quindi queste innovazioni tecnologiche non riguardano solo le tecnologie certo bello poter utilizzare internet o fare delle telefonate ma questo ha modificato l'organizzazione della produzione e quindi c'è stata una sequenza non prevista di eventi quindi utilizzano le tecnologie in modo che non era nemmeno immaginabile quando furono fatte le scoperte per la prima volta quindi sono scoperte posteriori per esempio quando è stata inventata l'elettricità la gente pensava che sarebbe stata utile per il piccolo artigiano per le piccole botteghe che naturalmente per una grossa concorrenza da parte delle grosse aziende poi con la macchina a vapore due secoli fa c'era un'organizzazione del lavoro per cui c'era questa macchina al centro e tutti gli operai attorno utilizzavano l'energia quindi l'organizzazione del lavoro era praticamente consequenziale insomma l'unica cosa era che c'era questa macchina che produceva energia e quindi la produttività era una cosa individuale poi nel xix secolo queste piccole e artigiane non avevano la macheda vapore perché era troppo costosa e quindi non potevano assumere una dimensione industriale come i concorrenti quello è stata inventata l'elettricità tutti hanno pensato ecco in questo modo si rende più democratico l'accesso all'energia e la gente all'epoca pensa questa la fine del sistema industriale ma al contrario è stata creata la linea di montaggio perché grazie all'elettricità si poteva organizzare il lavoro in maniera molto più efficiente e in questo modo praticamente il l'operaio è stato reinserito in una organizzazione del lavoro che ha portato la produzione di massa questo per dire che quando è stata inventata dentro città la gente non immaginava di che cosa si sarebbe trattato lo stesso quando siamo entrati nell'era dei computer negli anni 70 80 90 la gente non immaginavo insomma c'è voluto tempo c'è voluto qualche decennio fine anni 80 anni 90 prima che si riuscisse a capire quali sarebbe stato gli effetti sua organizzazione del lavoro noi tutti pensiamo di sapere che cosa sia l'organizzazione del lavoro per dirla semplicemente è un'organizzazione piu semplice e piu flessibile di quanto non si facesse ai tempi della catena di montaggio faccio alcuni brevi esempi il fatto che noi tutti utilizziamo delle tastiere e trascrivere quindi semplicemente siamo andati a sostituire alcune figure professionali insomma questo avviene sempre quando ci sono delle innovazioni tecnologiche certo quando è stata inventata la tipografia è sparito l'amanuense quindi è interessante notare che i nuovi programmi ci consentono di andare a sostituire alcune figure professionali come non so chi compone la stampa eccetera e questo naturalmente cancella con a figure professionali rende più produttive altre chiaramente questo cancello alcune figure professionali come dicevo magari il computer rema contro lo stenografo ma insomma un'altra cosa che l'era dei computer ci consente di fare è quella di annullare il mediatore cioè non serve più lo stesso uno di persone per trasmettere le informazioni questo crea più disuguaglianze perché si si toglie una figura intermedia o si deve rivolgersi al top oppure al fondo insomma quindi aumentano le diseguaglianze perché tende a sparire la figura centrale il canale di mediazione eccetera comunque ne parleremo poi un altro aspetto che non sembra essere poi così immediato e farò un esempio per esempio un impiegato di banca quando è entrato in una banca oggi credo sia la stessa cosa in tutti i paesi c'è una persona con la quale parlate da quale fa tutto non so risponde il telefono usa il computer vida i contanti che avete chiesto se non siete andati al banco ma vent'anni fa le cose non erano così uno sarebbe entrato in banche c'era la persona che cambiava l'assegno c'era un'altra persona che rispondeva al telefono c'era qualcun altro che si occupava dei mutui insomma quindi le cose erano organizzate in modo diverso secondo appunto sistema terroristico con una specializzazione dei compiti ora la stessa figura fa tutto quindi se ci chiediamo cosa ha cambiato questa organizzazione qual è stata la causa certo l'innovazione tecnologica contribuisce a questo perché un'acqua al computer può fare molte cose però ci sono cose che avrei potuto essere fatte nello stesso modo di oggi anche in passato per esempio la stessa persona poteva rispondere al telefono cambiarvi un assegno eccetera che non c'è stato un cambiamento di paradigma che va ben al di là di quello che ci consente di fare innovazione tecnologica pensiero ci chiediamo ma di che cosa si tratta ecco forse dovremmo far riferimento ai giapponesi e la loro organizzazione del lavoro nella nuova modalità organizzativa tutto è organizzato in modo tale da non sprecare tempo nella vita lavorativa prima i cassieri e poteva stare tutto il giorno prima che arrivasse qualcuno a chiedergli di cambiare un assegno ora se qualcuno non chiede di cambiare un assegno comunque l'impiegato può rispondere al telefono fare altro quindi erogazione del lavoro diciamo neo stakanovista se vogliamo secondo un termine coniato da philippe askenazy quindi in pratica si lavora sempre non ci sono tempi morti per cui se pensiamo a questo cambiamento appena descritto cercando di capire qual è la portata il peso effettivo dell'innovazione tecnologica mi limiterò a dire che la rivoluzione tecnologica ha modificato il processo di controllo di monitoraggio cioè più efficiente e più agevole controllare il lavoro di chi lavora e questori delle cose più difficili ci sono una serie di segni di sintomi chiari un amico ha cercato di capire perché la gente si rivolge allo psicanalista la stragrande maggioranza delle persone che a dallo psicanalista 20 30 anni fa è perché soffrivano di de brasi ossia ma diciamo un personale una modalità di lotta di contrasto nei confronti delle autorità che fosse il campo che un genitore insomma ecco nel passato c'era comunque una struttura gerarchica nel mondo del lavoro per cui bisognava obbedire sempre a un superiore e questo creava nevrosi oggi invece si va da luciano lista per depressione è una cosa diversa la depressione significa che una persona teme di non essere all'altezza del compito che gli si richiede e questo è tipico di questa umanità a posto industriale di cui siamo qui a parlare soffriamo di depressione perché ci si chiede continuamente di essere produttivi non è il sistema che dice fai questo fai quello per cui alla fine del giorno uno dice sono stufo di obbedire ma uno deve produrre comunque è il sistema vi osserva e voi dovete dimostrare di essere produttivi questa è veramente un notevole cambiamento di paradigma nel nuovo mondo passiamo ora alla seconda grande innovazione degli anni 80 che spiega perché il mondo è così cambiato la rivoluzione finanziaria anch'essa una storia indipendente che chiaramente si correla anche le innovazioni tecnologiche ma ha una vita a sé stante in particolare la crisi del 29 negli anni trenta pressione dei mercati finanziari hanno perso legittimità nei confronti della società quindi è difficile difficile dall'epoca spiegare agli azionisti coda fare questa ha aperto alla porta a teorie come quelle di galbraith per esempio quindi fondamentalmente l'azionista rimane silente e il direttore generale all amministratore delegato fa quello che ritiene essere in meglio per un'azienda quindi gli amministratori delegati degli anni 40 50 60 funzionavano così i ceo cioè gli amministratori delegati e in realtà sono dei degli stipendiati come gli altri certo guadagnano molto di più del ragioniere magari 20 volte di più rispetto a qualsiasi altro impiegato ma fondamentalmente vengono pagati stipendiati come gli altri dipendenti c'era una forma di collusione diciamo negli obiettivi tra l'amministratore delegato di pennelli ma sapendo che lo stipendio è noto il ruolo del ceo è quello di minimizzare il rischio di perdere il proprio stipendio a fine mese negli anni 50 degli anni sessanta il cioè una mistura delegato quindi mirava minimizzare il rischio a cui era esposta un'azienda al facoltà di economia si spiegano gli studenti in quegli anni come diversificare il portafoglio di attività industriali in quegli anni 50 60 un'azienda che produceva per esempio ombrelli ecco si poteva dire sarebbe utile produrre anche costumi perché magari se c'è un cambiamento climatico e diventa tutto molto più caldo allora si può passare alla produzione di costumi da bagno e quindi magari l'azienda si salva e non va in fallimento a questo spiega perché c'è stato questo cambiamento negli anni 50 perché fondamentalmente si condividevano obiettivi certo c'era il problema della condivisione dei benefici della crescita ma fondamentalmente c'era una comunione di interessi con la rivoluzione finanziaria degli anni 80 il mercato azionario praticamente ripreso il controllo arriva semplicemente sulla operatività di queste aziende negli anni 80 questa organizzazione di aziende questo grande conglomerato è stato tagliato in tanti pezzetti e quel modo di organizzare le cose vale a dire minimizzare il rischio che quell azienda andasse in bancarotta non era più l'obiettivo negli anni 90 gli stati i mercati finanziari hanno riguadagnato il controllo di diverse aziende e dei mercati finanziari sono diventati più potenti e la gente ha cominciato poi a dimenticarsi della crisi degli anni trenta ora il compito assegnato ai ceo è completamente diverso perché dal punto di vista dell'azionista non c'è più bisogno della stessa azienda per produrre ombrelli e costume da bagno e da azionista si compra una azione dell'azienda che produce ombrelli e un'azione dell'azienda che produce costumi da bagno e tagliando a pezzetti e questi grandi conglomerati liceo è stato chiesto di soffermarsi sui vantaggi comparati ignorando i rischi e il modo in cui sono stati compensati liceo è cambiato vale a dire non erano più stipendiati ma sono diventati azionisti loro stessi tramite le share option e gli obiettivi si sono completamente di modificati e questa è una pietra miliare di questo mondo post industriale infatti c'è stata una sorta di rivoluzione copernicana circa lo stato degli stipendiati perché in pratica uno stipendiato e qualcuno che è protetto dal rischio questo ci riporta a hegel e marx dove abbiamo la dialettica tra il lo schiavo è il padrone il padrone vuole o deve andare incontro al rischio mentre lo schiavo non vuole andare incontro al rischio e questo ci riporta alla teoria degli stipendiati lo stipendiato è uno che vuole uno stipendio alla fine del mese non vuole rischi mentre il capo il padrone dell'azienda si assume il rischio e viviamo in un mondo che è esattamente l'opposto è lo stipendiato adesso che si assume il rischio mentre l'azionista l'investitore alla capacità di diversificare il proprio rischio e questo è alla base del malessere del sistema attuale del sistema capitalistico attuale ci sono nuovi esperimenti e ne parleremo magari durante la discussione ma dopo un mondo in cui potevamo dare più sicurezza ai lavoratori sapendo che l'azienda non era più nella situazione di offrire questa sicurezza e bene tutto questo ci porta a cercare dei modi nuovi per assicurare per dare sicurezza agli stipendiati ecco questa è stata la seconda rivoluzione è la terza rivoluzione è la globalizzazione è ancora una volta ha una storia particolare non è perché wall street ha chiamato densi hoping che poi tensio ping ha deciso di aprire la cina al capitalismo è stata una rivoluzione interna cinese e indiana che ha portato alla globalizzazione che se vogliamo riassumerla semplicemente è proprio quello di riavere la cina e l'india nel mercato internazionale se vogliamo dirla in parole molto semplici abbiamo questo grande continente che ha deciso di essere parte del sistema capitalista una delle domande che ci possiamo chiedere è perché tutti questi paesi e l'india la cina e paesi dell'america latina e l'ex unione sovietica stessa perché hanno deciso nel corso del ventesimo secolo di rimanere isolati dal sistema mondiale perché tutti questi paesi che coprono un quinto dell'umanità nel 95 in vari gradi perché avevano deciso di non fare parte del sistema mondiale capitalista ebbene ci sono diverse ragioni ragioni idiosincratiche bisogna parlare della cina e dell'india in modo diverso ma la spiegazione più semplice che comunque è una fra molte a che fare con il fatto che l'india e la cina già nel xix secolo avevano avuto una prima ondata di globalizzazione che essenzialmente non ha portato alcun vantaggio né all'indian e alla cina se guardiamo il rapporto del reddito pro capite in india all'inizio del xix secolo e lo confrontiamo con quello britannico il rapporto era di uno a due fra d'india e l'inghilterra e si pensava in passato che il rapporto fosse addirittura più basso dunque c'era questa discrepanza questa differenza fra l'india e l'inghilterra alla fine di quell'ondata di globalizzazione il rapporto è diventato di 1 a 10 vale a dire l'india non ha seguito la crescita dell'inghilterra e il reddito pro capite dell'india è rimasto stabile per tutto il xix secolo mentre nel caso dell'inghilterra è stato x 6 ci sono diverse spiegazioni di questi ma diciamo che quando è arrivata all'età dell'indipendenza in india e la stessa storia potrebbe essere raccontata anche per la cena è successo che la globalizzazione non gli ha portato molto non gli ha dato molti vantaggi e c'è stata questa idea negli anni 50 secondo cui la globalizzazione non dava prosperità non dava ricchezza ai paesi poveri e che erano necessarie politiche autarchiche sono state sviluppate diverse idee diverse teorie a favore di questa ragione ecco e si diceva che essendo paesi poveri non valeva la pena di commerciare e di avere rapporti economici con i paesi ricchi ecco nel caso dell'unione sovietica poi entravano in gioco anche ragioni politiche ma nel caso dell'india queste ragioni politiche non entravano in gioco ecco alla fine del ventesimo secolo tutti quei paesi si sono accorti hanno capito che se il sistema economico mondiale del xix secolo non gli aveva portato molto le politiche protezioniste seguita durante il ventesimo secolo non gli avevano dato molto e il rapporto delle diseguaglianze in effetti ha continuato ad aumentare durante il corso del ventesimo secolo con pochissime eccezioni e questo è ciò che ha portato alla fine del ventesimo secolo a pensare che forse il l'economia pianificata nell'unione sovietica ma anche come conseguenza in cina in india non era forse è il modo migliore per raggiungere i paesi più ricchi e il modello che emerse da adottare soprattutto in cina e in india e in misura minore era il modello giapponese perché il giappone è l'unico esempio di un paese che era povero all'inizio del ventesimo secolo è diventato ricchissimo alla fine del ventesimo secolo dunque quella è un'eccezione alla regola che i poveri rimangono poveri i ricchi e rimangono ricchi forse un'altra eccezione in argentina che era ricca all'inizio del ventesimo secolo mentre adesso è un paese più povero il giappone è un modello interessante un modello ibrido certamente non è protezionista nel senso che è un modello che si basa sulle esportazioni e dunque investe molto nei mercati mondiali e dunque sicuramente fa parte del mercato mondiale ma è un po protezionista internamente perché hanno una valuta sottovalutata per esempio cosa che rende difficile vendere merci straniere in giappone questa è fondamentalmente il modello che sta seguendo la cina un'altra caratteristica del giappone che fa parte del modello di sviluppo giapponese è il fatto che i giapponesi investono moltissimo in tutte le dimensioni del termine l'educazione è per esempio investimenti in capitale fisico e umano e per dirla semplice la lezione che i paesi poveri hanno tratto dai fallimenti del ventesimo secolo è che si può partecipare al sistema mondiale e commerciale se ci si dota dei mezzi per parteciparvi se si è un paese povero con nulla e in cui il paese non è istruito non c'è un aeroporto non ci sono strade e magari ci sono anche delle malattie endemiche allora in quel paese non ci si può aspettare che le multinazionali vengano date e dicano io ti costruisco le strade io ti costruisco le scuole se non ci si dota dei mezzi per partecipare al sistema mondiale commerciale ecco questa è la lezione del giappone se vuoi partecipare deve dotarsi dei mezzi per farlo e questo è quello che sta succedendo oggi credo in asia e questa lezione è stata imparata adesso vorrei tornare ai paesi ricchi che cosa significa il paradigma odierno per illustrare questo punto vorrei fare un esempio che definisce il nuovo modo di divisione del lavoro tra paesi ricchi e poveri prendiamo l'esempio della nike e per esempio un'azienda simile ad un'altra che si chiama air pegasus che vende negli stati uniti scarpe a 70 dollari e vedremo in questo esempio qualcosa di davvero emblematico della divisione del lavoro tra ricchi e poveri ora se prendiamo questo paio di scarpe vendute a 70 dollari la prima cosa che ci chiediamo è qual è il costo di produzione e poi quanto guadagna da persona che produce la scarpa ora se prendiamo questo esempio di questo paio di nike e lo stipendio dell'operaio che ha prodotto quelle scarpe e 2,57 dollari diciamo meno di 3 dollari su un costo di 70 dollari dunque è una piccolissima parte del valore della merce ora per produrre quella scarpa il lavoro è solo una parte perché poi c'è bisogno della materia prima al cuoio la plastica la macchina poi i costi di trasporto per portare quella scarpa prodotta in indonesia negli stati uniti ora tutti questi costi di transizione di danno un costo di 16 ora per produrre quella scarpa e per venderla a noi che abbiamo speso 16 dollari ora la nike e prende quella scarpa a los angeles diciamo e poi deve trasformare quell'oggetto fisico in un oggetto sociale in un oggetto desiderato dalle persone e qui entra in gioco il valore aggiunto della nike e il costo della nike i per pagare gli atleti per esempio le star del calcio e cosi via anche il mio presidente indossa le nike e a proposito ebbene tutto questo porta ad un costo che è più o meno equivalente al costo necessario per la produzione vale a dire la nike e aggiunge a quei 16 dollari di produzione altri 16 dollari e in tutto arriviamo a 35 dollari 34 dollari per produrre fisicamente e socialmente quel bene ora la parte rimanente che ci porta da 35 a 70 è il prezzo che deve essere pagato per portare quella scarpe nel negozio e al cliente finale e tutto ciò che serve per commercializzare alla fine quel paio di scarpe ora questa decomposizione della catena del valore la ritroviamo in molti i settori nel settore farmaceutico della musica dell'editoria c'è sempre questa sequenza in cui un quarto serve per la produzione un quarto serve per rendere quel bene un oggetto sociale mentre la parte rimanente serve per vendere fisicamente il bene ora se cerchiamo di pensare a questa catena di valore sicuramente abbiamo un'idea netta della divisione del lavoro fra paesi ricchi e poveri i paesi ricchi sono specializzati in due cose vale a dire la concezione dell'oggetto e la vendita dell'oggetto facciamo l'esempio farmaceutico le aziende farmaceutiche inventano la molecola e poi ci sono i medici che vi prescrivono la medicina perché avete una certa malattia e in mezzo abbiamo la produzione del bene e qui sono coinvolti i lavoratori del terzo mondo se guardiamo il sistema del commercio oggi vediamo che molto diverso da quello del xix secolo nel xix secolo c'erano i paesi ricchi che compravano le materie prime dai paesi poveri tra successivamente nel ventesimo secolo era nei paesi ricchi che facevano affari tra di loro dunque era un commercio che avveniva più all'interno del mondo ricco oggi la divisione del lavoro segue la sequenza della catena di valore noi pensiamo alla merce e poi chiediamo ai paesi poveri di produrre quella merce poi la compriamo e la rivendiamo ecco e tutto questo è rientra proprio nel modello di cui parlavo prima vale a dire la rivoluzione finanziaria ha spezzettato le aziende in piccoli pezzetti e il modello adottato dalle aziende negli anni 80 proprio per la rivoluzione finanziaria è stato proprio questo facciamo questa piccola parte della produzione in cui siamo più specializzati e dunque loud source in ai paesi poveri è una forma estrema di un processo che è cominciato negli anni 80 e che è stato poi spezzettato decomposto in piccoli pezzetti della catena di valore ora se la cina avesse voluto entrare nel sistema mondiale negli anni 50 60 non ce l'avrebbe fatta perché ci sarebbero state delle pressioni protezionistiche così forti nei nostri paesi che sarebbe stato impossibile è stato già difficile digerire il giappone che a quel tempo quando è entrato nel sistema mondiale ha assorbito interi settori quello della fotografia della delle auto e oggi non funziona più così oggi abbiamo il settore tessile noi ci teniamo la concezione degli ambiti lo stile fashion invece ai paesi poveri producono poi quelli quegli oggetti ecco questo ci fa capire meglio il mondo opposto industriale il mondo posto industriale è un mondo in cui produrre le merci non è più essenziale prendiamo l'industria farmaceutica che è molto emblematica di questo mondo possa industriale produrre il bene produrre la pillola è solo una piccola parte della catena di valore quello che costa e scoprire la molecola e pagare il medico il mondo post industriale è un mondo in cui la produzione non è più importante mentre ciò che è importante sono i lati estremi del gioco da una parte la produzione di idee il pensiero il ragionamento e questa è un'attività globalizzata perché se pensate alla molecola se avete una buona idea non c'è alcuna ragione per cui non deve attraversare il mondo in maniera istantanea ora questo primo livello della catena di lavoro e di valore è la produzione di un'idea poi all'altro estremo abbiamo la relazione che chiamo fs cioè faccia a faccia il dottore che parla con voi una cosa che non è affatto globalizzata ma che richiede un rapporto tra due persone persone che devono essere fisicamente nello stesso posto questo è il mondo post industriale ora la contraddizione interna di questo mondo possa industriale e che abbiamo un mondo di immagini che attraversano i continenti in maniera istantanea e poi abbiamo una realtà sociale materiale vale a dire alla realtà del faccia a faccia alla realtà dell'essere e del vivere in una certa regione del produrre certi beni che va al di là di questo processo di globalizzazione dunque c'è un nuovo divario che vediamo in volto e dimensioni un divario tra la globalizzazione delle idee che è molto veloce la globalizzazione dell'immagine che è molto veloce perché in qualunque posto stiate nel mondo avete le stesse immagini che avete in altri paesi mentre la diffusione della prosperità anche se sta avvenendo è molto più lenta che non la diffusione delle immagini e c'è una distanza tra il mondo virtuale il mondo reale e questa è un'altra patologia del mondo in cui viviamo e avrai tantissimi esempi da farvi ma adesso non ho tempo magari ne parliamo durante la discussione ora e abbiamo un divario proprio tra il mondo virtuale che è molto ricco e poi la realtà di un mondo che è molto povero e questo rende il mondo post industriale così difficile da sopportare grazie al professor coin io vorrei a propri molto molto punto forse ci siamo si sente non so se il camino questo non so su che canale sappiamo sul canale 1 per l'italiano 2 poi l'inglese adesso mi sento c'è la traduzione no c'è il volume poi devo dire che non solo parlo vediamo che questo ci dicono canale 1 a posto adesso non può sentire allora se l'industria non plasma più la società se non è più l'industria a tenere assieme la società che cos'è che tiene insieme la società forse una risposta ce l'ha già data con l'esempio delle nike se spendiamo una cifra equivalente per produrre e per commercializzare un bene forse quel che tiene assieme alla società e il consumo a questo punto è un'identità possibile non è più quella di produttori ma quella di consumatori però volevo sapere dal professore quanto appunto l'identità di consumatore serva oggi è quanto si ponga poi a quei paradossi di cui si parlava prima della prima differenza fra mondo reale e mondo virtuale e quanto si siano altri elementi dell'economia che tengano insieme alla società ok quindi organization york per esempio all'organizzazione di un'azienda in un'azienda si trovava l'ingegnere che cercava di capire come rendere produttiva la manodopera non specializzata l'amministratore delegato cercava di far sì che l'azienda fosse il più tutelata possibile contro i rischi che l'azienda assumerà e c'era qualcosa che per camion chiamava solidarietà organica tra i membri della società ossia si sapeva che tutti andavano più o meno la stessa direzione della società dei consumi all'epoca era molto semplice si producevano so un modello di vettura è un modello di televisore che era uguale per tutti o un telefono che era uguale per tutti che la differenza tra le classi sociali erano questione di tempi fondamentalmente cioè un lavoratore negli anni cinquanta sapeva con la precisione quanto era arretrato rispetto al proprio capo ma professor punto come il giro 10 anni avrebbe avuto accesso a autovettura televisore eccetera qui c'era una solidarietà organica tra i membri della città perché il campo cercava di rendere più produttivi propri dipendenti tutelandosi dai rischi anche la società dei consumi diciamo poneva tutti sullo stesso piano tutti andavano nella stessa direzione questa è la cosa che è cambiata oggi nelle aziende praticamente si agisce secondo diversi gradi di abilità anche se negli usa c'è una crescente differenziazione nelle aziende diminuiscono le differenze perché all'interno delle aziende e le persone sono più omogenee se mi spiego l'ingegnere lavora al computer e la gente non lavora per l'azienda lavora per microsoft oppure ci sono delle cooperative di poli di pulizia che lavorano come esterni insomma quindi diciamo la società è più regolata dal mercato che non dalle gerarchie per usare un termine economico quindi la società non produce questa coesione di per sé come nel passato lo stesso avviene nelle città nel xix secolo prima di mettere dell'ascensore insomma i ricchi vivono in alto e i poveri più in basso ma negli stessi luoghi fondamentalmente tutti avevano accesso alla all'istruzione i bambini potevano andare nelle stesse scuole dei riti oggi impossibile ci sono città per i poveri o per i ricchi o quartieri per i poveri e quartieri per i ricchi insomma c'è una diversità di classe sociale negli stessi quartieri ma non con una volta e questo perché appunto le scuole non sono più di libero accesso per tutti e questo è un problema per quanto attiene dalla sua azione dell'istruzione perduti questo fa sì che il tessuto sociale non è più quello di un tempo e viene tenuto insieme da l'immagine o dall'idea di partecipare tutti allo stesso mondo una volta ricco andava all'opera al concerto aveva a certi comportamenti oggi non è più così almeno in base alla mia esperienza diciamo che ricorda il povero partecipano gli stessi spettacoli di intrattenimento quindi l'immagine che la società è coesa ma in realtà non lo è per esempio pensiamo all 11 settembre i fogli che hanno concepito quel progetto volevano apparire alla televisione quando si è schiantato il primo aereo non lo si è visto ma il secondo è con la televisione ha fatto in tempo a intervenire ci sono altri esempi più positivi rispetto all'undici settembre che cito nel mio libro transizione demografica è una breve parentesi pensando a questo aspetto magari non tutti sanno che si sta verificando questo fenomeno ci saranno notevoli si momento di popolazione prima del 2050 e in passato invece si pensava che ci sarebbe stato un calo demografico perché le donne non vogliono avere più di due figli alcune non hanno figli e quindi diciamo che il numero dei figli necessario per mantenere la popolazione mondiale non viene concepito e quindi ci sono gli stessi andamenti demografici nei paesi cattolici come in egitto come in indonesia negli anni cinquanta ogni donna aveva circa sette figli adesso meno di tre quindi anche questi paesi molto prolifici perdono un figlio per decennio questo avviene nasa in indonesia anche in africa che diciamo comincia appena adesso a subire questo cambiamento demografico e ogni donna a circa cinque figli comunque dopo il 2050 inizierà un calo irreversibile probabilmente non saremmo qui ad assistere perché questo si verifica a ovunque i democratici chiedono perché questo avviene anche se non so questo avviene anche in paesi in cui le donne non lavorano da noi avviene perché le donne e lavoro perché magari il calo demografico è più rapido in italia che in altri paesi perché si verifica anche in campagna prima dell'urbanizzazione massiccia che era considerata appunto una causa di calo demografico la risposta è che le donne del mondo guardano la televisione non è una mia teoria ovviamente è dei grandi demografi alle televisioni vedono un'immagine di donna libera che amano non vogliono essere associate un'idea di donna che sta con dieci bambini attaccati alla gonna per il resto della sua vita e quindi questa è una trasformazione che si verifica ma questo va bene ma avviene proprio per motivi precisi si verifica nei quartieri più degradati come nei quartieri più ricchi questo l'effetto anche appunto ricerca dell'immagine televisione buoni buongiorno avrei una domanda necessariamente generica forse ma insomma mi sento di doverla fare qual è in sostanza il ruolo della politica nello schema che abbiamo visto la relazione si chiude con la sottolineatura di un divario fra mondo virtuale e mondo reale vi chiedo la politica dove si colloca in questo questo la seconda domanda che è legato alla prima è come si comportano i processi di democratizzazione in seguito alle volvere dei processi di globalizzazione perché siamo nella teoria classica si poteva pensare che apertura e globalizzazione portasse a maggiore democratizzazione ma mi sembra che questo non sia affatto scontato nel disegno che è stato delineato nella relazione del professore grazie la prima domanda il ruolo della politica evidente almeno in francia che il sistema politico la sinistra piuttosto diciamo è per rispondere alla sua domanda anche se il termine non così da realistici e con sinistra pensa che la politica possa diciamo regolare l'economia la quale a sua volta andrà a regolare la scelta eliminando diseguaglianza eccetera è un doppio errore innanzitutto perché è sempre più difficile controllare l'economia è quasi impossibile chiedere un azienda di fare una cosa piuttosto che l'altra in un mondo che è il globalizzato ma ha aperto ai mercati in conseguenza della rivoluzione finanziaria degli anni 80 che ho descritto poco fa e quindi il presupposto possiamo chiedere alle aziende cosa fare e sbagliato secondo è che anche supponendo che si possa regolamentare l'economia ma questo non ha alcun effetto sulla riduzione delle diseguaglianze non ha effetto sulla scelta per una serie di motivi anche se si potesse dire standard poor's far sì che si attui una certa politica questo avrebbe ben poco effetto sulla società perché non c'è più il tessuto sociale degli anni 50 le aziende hanno delocalizzato sono presenti molti paesi del mondo e quindi in effetti dell'impegno per i politici è quello di dare sicurezza in altri modi non cercando di imporre la sicurezza tramite il sistema produttivo e sicurezze territoriali di istruzione di stipendio accedere quindi bisogna concepire un modo completamente diverso di raggiungere le persone in luoghi ove esse vivono e non più attraverso le regolamentazione dell'economia è una cosa molto difficile un esempio che ci piace molto che era del programma politico sia di destra e sinistra c'è un modello in cui le aziende possono competere liberamente ma quando una persona viene licenziata riceve da 13 per cento del proprio salario per almeno quattro anni e questo naturalmente con attento monitoraggio da parte del welfare che appunto deve trovare un nuovo posto di lavoro per questa persona eccetera già una politica sociale attiva che vorremmo importare però è molto difficile poiché da noi ci abbiamo provato con gli artisti gli attori coreografi eccetera che appunto seguivano quel modello una volta perso il posto di lavoro immediatamente avrebbero ricevuto sussidio di disoccupazione eccetera però sistema è fallito perché nessuno controllava era difficile per un attore trovare un nuovo posto di lavoro perché poteva dire non voglio recitare in quel film quindi è importante garantire delle sicurezze sociali ma nel contempo bisogna dare degli incentivi sarebbe utile avere delle istituzioni che possono risolvere questi problemi e credo che ogni paese debba trovare una pioppa propria strada questa è una delle nostre difficoltà avviene cioè non c'è una soluzione sociale per tutti quindi questo modello flessibile deve essere reinventato quello appunto danese indipendenza dell'assetto istituzionale o degli impegni sociali sottoscritti il sistema del welfare del passato era che praticamente una volta andati in pensione si riceveva la pensione c'erano io ora abbiamo bisogno di un sistema più in inclusivo e questo implica molte domande che non hanno però risposte univoche poi la domanda sulla democratizzazione se vi sono molte teorie e sull'argomento per capire qual è il nesso tra prosperità e democratizzazione si pensa quando ci si arricchisce si usa più capitale si pensa di più ci si democratizza eccetera ma secondo me questo è un concetto fuorviante perché vi sono per esempio molti paesi poveri che sono democratici come l'india o ricchi paesi come la germania degli anni venti e che è stata appunto per molti anni nelle mani di un dittatore e quindi qual è il rapporto tra istruzione e democrazia collega sociologo ha evidenziato che la l'istruzione non porta alla democrazia e ci sono delle persone estremamente colte che si dedicano il contrabbando per esempio l'alto livello di istruzione non è una garanzia di obbedienza alla legge c'è una cosa però nella quale io credo l'urbanizzazione è un fattore importante nel processo democratico nelle società rurali più difficile avere un ambiente e democratico le città sono ambienti democratici più delle campagne quando si passa da una società rurale in cui tutto è chiaramente organizzato secondo una serie di regole a una città in cui le cose sono più disorganizzate c'è una atmosfera più democratica perché non ci sono delle istituzioni tradizionali come può essere in un ambiente rurale ma questa è una parentesi questo potrebbe avere nota interessante pescara di capire perché la cina non è democratica in cina come sapete ci sono persone che vivono sulla costa nelle città e molti che vivono in campagna che vanno nelle zone urbanizzate per lavorare ma non è chiaro se resteranno nelle città o uno studente che e andato a studiare questa situazione ho visto che questi contadini vanno a lavorare in città lavorano lì per una decina d'anni mettono da parte dei soldi tornano a casa quindi è un processo di urbanizzazione un po anomalo e non porta alla democratizzazione questa è una delle possibili spiegazioni ma diciamo che il rapporto tra prosperità e democrazia non è poi così scontato il rapporto tra capitale sociale e democrazia anche in questo caso è difficile avere dei dati e solidi vi sono vari autori che stanno elaborando degli studi sull'argomento ma in effetti si tende deve a succedere che appunto ai paesi più ricchi siano quelli più democratici ma accortezza le due questioni rapidissime rapporto tra economia e politica riprendendo quello che è stato detto allora si può dire una questione non faccio una formazione che l'economia domina il mondo domina il pianeta è una domanda che pongo a me stessa una question la pongo anche lei secondo lavoro virtuale e lavoro tradizionale si può e professore prevedere uno scenario di questo genere che il lavoro virtuale sicuramente e proseguirà si svilupperà con estrema rapidità il telelavoro i sistemi tecnologici telematici non approfondisco che lei approfondito dovutamente e comunque li sappiamo dall'altra parte il lavoro tradizionale che comunque in qualche maniera deve esserci dovrà sopravvivere la questione si può prevedere che parte del mondo sviluppi posseggo con lavoro virtuale intensamente e un'altra parte comunque rimanga al margine come lavoro classico con lavoro tradizionale e quindi se possa prevedere una sfruttamento dell'uno sull'altro che comune e comunque lo sviluppo inevitabilmente si basa sulla virtualità però la problematica e questa fino a che punto la virtualità la prosecuzione del tè lavoro eccetera eccetera che è inevitabile sarà planetaria senza però che gli esseri umani parte degli esseri umani la debbano subire prevedendo un mondo magari tra qualche secolo oltre a qualche decennio in cui ci sarà comunque coinvolgimento visto che parliamo di capitale umano e di capitali e sociale grazie buona beh il rapporto tra lavoro virtuale e lavoro tradizionale beh se dovesse esserci una correlazione tra la decomposizione il costo del capitale umano funzionerebbe in maniera opposta quella che pensiamo vale a dire è il capitale umano che richiede un rapporto de visu un rapporto personale vale a dire possiamo sicuramente terziarizzare il lavoro virtuale non c'è alcun problema a dare un libro da stampare in asia per esempio ma via via che la qualità del lavoro aumenta via via che aumenta la densità del capitale umano c'è bisogno di rapporti personali rapporti de visu è effettivamente potrebbe essere un privilegio del beriche vivere nello stesso posto mentre la tragedia dei poveri e quella proprio di essere lontane dal dalla regione in cui c'è un'alta densità di capitale umano vi faccio un esempio prendiamo gli stati uniti e il sistema accademico negli stati uniti ci sono due luoghi la regione di boston nella regione di san francisco in cui si svolge la metà della ricerca mondiale e questo perché abbiamo un'enorme concentrazione di ricercatori e scienziati che vivono nello stesso posto si incontrano e si scambiano idee ed esperienze la tragedia dell'europa e che noi siamo sparsi in tutto il continente non accetteremo mai che londra e bologna di 20 e no due pilastri dello stesso sistema accademico perché ogni provincia in italia o in francia vuole la propria università e questo causa uno spargimento una distribuzione inefficiente delle conoscenze dunque la traccia la tragedia della povertà è che è distribuita nel mondo e una delle fonti fonti del benessere è proprio la capacità dei lavoratori altamente qualificati a stare insieme a lavorare insieme ecco questo è il modo in cui mi sento di rispondere alla sua domanda ci sono domande lingua lei ha parlato dei problemi associati alle rivoluzioni industriali e ha parlato anche delle discrepanze che esistono tra i ceo e i lavoratori le voglio chiedere il modello germanico con la concertazione è una soluzione a questo problema e magari un modello per altri paesi oppure dobbiamo adottare il modello americano in cui la capitalizzazione al mercato azionario la fanno da padroni beh credo che il modello germanico sia altrettanto in crisi del modello francese perché il modello germanico funziona sul presupposto che le grandi aziende quotate in borsa consentono ai sindacalisti di partecipare alle decisioni in cui però a noi la maggioranza ma il punto è che adesso il modello germanico è stato riformato ed è stato messo in crisi nell'ultimo decennio le agende germani che hanno terziarizzato tantissimo lavoro nei paesi dell'est e dunque la ricetta che sta alla base del modello germanico negli ultimi cinque anni è associato al fatto che gran parte dei compiti e gran parte del lavoro è stato terziarizzato stato terziarizzato nei paesi dell'est in francia invece magari la terzializzazione avvenuta all'interno del paese nella campagna per esempio prendiamo la renault la renault produceva all'ottanta per cento merci mentre adesso una renault produce solo il 20 per cento di tutte le merci dunque adesso al 20 per cento il valore e scusate adesso il 20 per cento del valore dell'auto viene prodotto in francia mentre l'ottanta per cento del valore dell'auto viene esternalizzato dunque questa idea che attraverso un'azienda si possa controllare la società è proprio quello di cui parlavo prima e tante più pressioni e si esercitano sulle aziende e tanta più pressione c'è verso all esternalizzazione sì ci sono alcuni insider che sono protetti ma il numero sta calando nel caso della francia per esempio negli ultimi 30 anni non sono stati creati e posti di lavoro mentre le piccole aziende hanno prodotto è creato 2,5 milioni di lavoro e di posti di lavoro dunque il modello germanico e davvero obsoleto adesso abbiamo il modello anglosassone vale a dire dobbiamo combattere con tutti i mezzi a disposizione per raggiungere la piena occupazione e la protezione sociale che si dà un a un lavoratore è proprio quello di dire vivi in una società di piena occupazione e dunque non avrai mai il problema di perdere il lavoro è questo questo è un modello modello molto attraente un modello che ho descritto nella mia presentazione poi ci sono altri due modelli uno non è un vero e proprio modello il modello italiano francese il modello scandinavo il modello scandinavo è quello danese le aziende fanno quello che vogliono assumono e licenziano ma si fa in modo che i lavoratori abbiano una buona formazione in danimarca per esempio dopo un anno di disoccupazione bisogna frequentare un corso di formazione è uno studio ha dimostrato che questo fatto spinge la persona il lavoratore disoccupato a cercare lavoro piuttosto che andare a fare un corso a scuola ecco questo è un modello poi un altro sistema che non è un modello potremmo chiamarlo il modello franco italiano e quel modello in cui l'istituzione principale è la famiglia è effettivamente in francia abbiamo una categoria di lavoratori che hanno subito la flessibilità mi riferisco ai giovani è difficile per i giovani avere un lavoro a tempo indeterminato e una volta che i giovani ce l'hanno rimangono lì per molto tempo ma la difficoltà è che questo processo molto lungo e difficile ecco questo è questa è la situazione ci vuole tantissimo tempo prima di entrare nella forza lavoro e questo fa sì che la disoccupazione giovanile sia molto elevata sia in francia che in italia ma alla fine vediamo che i giovani dopo un lungo processo riescono a entrare nella forza lavoro dunque questo non è un modello che scoraggia i giovani ma è un processo molto lungo e faticoso però diciamo che i lavoratori fino a 27 anni restano in famiglia è stato dimostrato che appunto ci vogliono 27 anni prima che un ragazzo trovi un lavoro nel senso che fino a 27 anni se ne sta in famiglia e viene protetto dalla famiglia ricorderete le ribellioni della band in francia un paio di anni fa in quel caso avevamo un sistema molto iniquo un sistema che però è stato accettato per molti anni per il fatto che c'era un istituzione silente dormiente che si prendeva cura di questi giovani vale a dire le famiglie ora la contraddizione del modello francese non è tanto che le famiglie sono stufa di tenersi i figli in casa per tanto tempo ma se c'è una ragione di fallimento è la seguente perché ad un certo punto le competenze di un lavoratore diventano obsolete e alla prima occasione si licenzia quel lavoratore dunque il sistema francese è un sistema in cui ci vuole tantissimo per entrare in azienda ma poi si viene facilmente licenziati magari intorno ai 50 55 anni ecco è un sistema al collasso questo è un sistema che va bene per le persone tra i 30 e 50 anni ma non va bene prima dei 30 anni e va malissimo dopo i 50 55 anni ecco questo è un sistema che dobbiamo cambiare per ritornare ad un sistema di solidarietà vale a dire dobbiamo preoccuparci delle competenze dei lavoratori anziani in modo che non diventino lavoratori facili da licenziare la situazione francese che lei citava prima legge ha spiegato prima che la sinistra non capisce secondo me il fatto che la politica non incide sull'economia all'economia non incide più sulla società perché in francia la uai alla festa così abito in base a questi a queste categorie interpretative chiesa così è stato in grado di dare delle sicurezze che erano le sicurezze che chiedevano questi lavoratori e per altri motivi no musica beh non credo che sarkozy via più sicurezza lui ha spaventato un sacco di gente e sarkozy ha riconosciuto che il re è nudo vale a dire dobbiamo cambiare il sistema perché sistema non funziona dobbiamo rendere più flessibile il mercato ha auspicato l'adozione del modello danese di flexsecurity ha promesso molte cose contraddittorie ma in un certo senso ha riconosciuto che le cose devono cambiare lei invece ha giocato sulla difensiva la signora royal è diventata la candidata della sinistra perché lei durante la campagna delle primarie ha detto qui le cose non vanno la scuola non funziona c'è tanta delinquenza giovanile ecco grazie a queste affermazioni lei diventata molto popolare perché la gente ha detto a capisce tutto quella donna ma una volta che è diventata la candidata ha letto il libro dei socialisti ha detto dobbiamo fare questo questo e questo e alla fine la gente ha capito che lei non aveva una vera agenda e credo che gli elettori avrebbero apprezzato di più un agenda più aggressiva una cosa molto importante in francia e lo stato l'amministrazione pubblica che rappresenta un quarto della società è forse la metà di tutti gli elettori di sinistra dunque è difficile è dire agli impiegati pubblici dovete lavorare di più dovete lavorare di più nella scuola dovete lavorare di più negli uffici per raggiungere gli obiettivi che noi vediamo sarebbe stato un nuovo contratto un new deal tra lo stato e i lavoratori lei non è riuscito ad articolarlo nel programma l'aveva articolato prima della campania ma poi ha messo in campo delle soluzioni un po timidi e poi ha fatto alcuni errori personali che però non voglio menzionare qui dunque alla fine credo che ci sia stata una discrepanza tra il suo atteggiamento prima della campagna e dopo la campagna ci sono altre domande qualcuno buongiorno intanto professore grazie per la sua carissima lezione dalla quale traspare credo io prioritaria e sovrapporre a un'esigenza di democrazia politica quella di democrazia economica ma direi forse ancor di più di economia democratica laddove ogni soggetto che partecipa all economia deve poter essere protagonista della stessa ea proprio per questo io le faccio una domanda su un concetto che va verso la microeconomia le aziende cioè la governance lei sa che specialmente in europa sta partendo e sta per essere adottato un sistema diverso di governance delle aziende il sistema dualistico laddove c'è un comitato di sorveglianza nominato dagli azionisti e un comitato di gestione che può essere appunto il classico come consiglio d'amministrazione amministratore delegato ecco questo sistema secondo lei può contribuire a rendere appunto l'economia più democratica più equa più o meno quanto dicevo prima citando il modello tedesco non credo è un modello interessante però non è utile nella nostra economia ove sempre più lavoratori operai lavorano nelle piccole imprese sparse cioè quelle che danno dei posti di lavoro non qualificati festa offese e quindi non sono diciamo adatte a utilizzare questo sistema dualistico delle grosse aziende in effetti sono stati fatti una serie di sondaggi sulla reazione degli operai se si ritengono ancora classe operaia e sono sempre meno quelli che dicono facciamo parte della classe lavoratrice secondo marx la maggior parte il dice no sono una persona come gli altri e interessante notare che praticamente non c'è un divisorio in base alla classe sociale tra coloro che hanno votato per ségolène o sarkozy diciamo le percentuali sono uguali ecco magari giovani meno di 25 anni hanno votato per la sinistra quelli che hanno più di 60 anni per sarkozy però non c'è divisione in termini di classi sociali e quando si cerca di capire perché è così perché la gente non dice più faccio parte della classe operaia anche se da un punto di vista sociologico lo è perché prende gli stessi stipendi e alle stesse condizioni di lavoro degli altri operai insomma magari ora lavorano per mcdonald e non più per la ford ma è il lavoro e lo stesso perché non si ritengono più parte della classe operaia uno dei motivi che vivono e lavorano in piccole aziende e pensano come l'imprenditore dico ci sono troppe tasse lo start è troppo ingerente ostacola la vita alle aziende quindi nelle piccole industrie è difficile che l'operaio prenda atto del fatto che appartiene alla classe operaia in generale questo era un semplice esempio di dal nuovo mondo dei colletti blu più diviso più sparso nel che nel passato e quindi è più difficile tutelarlo rispetto al passato per questo che non credo che ci sia una soluzione generale al problema come quello attuato dalla modello tedesco credo che questo peggiori le cose perché crea incentivi a esternalizzare è sempre più certo modello utile ma non perfetto buongiorno professore grazie per la presentazione e vorrei tornare un attimo sul tema della redistribuzione prima lei ha detto che la politica difficilmente potrà potrà intervenire sul sistema economico anche perché viviamo in un contesto globalizzato per cui la mobilità dei capitali a mobilità di diversi ordinamenti rende difficile per la politica intervenire sul sistema economico prima ancora ha detto che la conoscenza in poche parole non è un non è efficiente se viene distribuite sul territorio ecco io vorrei vorrei chiederle ma quali sono loro i processi e le distribuzioni che potranno avere luogo in maniera reale per redistribuire la ricchezza redistribuire la conoscenza in europa in altre partite non è certo ricchezza e istruzione e conoscenza devono essere separate più che mai questo è fondamentale cioè accertarsi che la conoscenza venga distribuita tempestivamente a tutti e che ci siano delle politiche sulla accesso all'istruzione in particolare alle università e all'istruzione superiore per garantire che ci sia accesso appunto agli studi superiori e università in modo che effettivamente ci sia una trasmissione di conoscenza per quanto riguarda la francia abbiamo sistema a due livelli con le scuole superiori che veramente consentono alla crème della crème quindi le famiglie che possono permettersi di spendere inviano i loro figli a queste scuole quindi è stato un grosso fallimento in termini di accesso e non si parla di cambiare perché fondamentalmente l'establishment e io stesso vengono da queste grande col è importante che la conoscenza sia aperta a tutti in modo che nel corso della propria vita si abbia una seconda possibilità in francia sarà molto difficile non so per un quarantenne ottenere una seconda laurea perché il sistema è così complesso bisogna fare un diploma di scuola superiore per cinque anni non è possibile ottenere un titolo nel giro di un anno quindi in paesi come la francia bisognerebbe essere più coercitivi imporre per esempio non so un anno sabbatico per i lavoratori in cui appunto uno dovrebbe fare un anno sabbatico prima di compiere i 45 anni magari pagato per un terzo dal datore di lavoro da un terzo dallo stato e un terzo autofinanziato in modo che una persona potrebbe ricapitalizzare le proprie abilità e magari l'università si riorganizza rebbe in modo da rispondere a questa richiesta di conoscenza e di studio per quanto riguarda una riduzione del reddito la cassazione eccetera ci sono dei limiti a questo non mi è mai piaciuta l'idea del registri buzzone del reddito centro certo bisogna tassare i ricchi per aiutare i poveri secondo quanto su un aspetto fondamentale credo che la cosa più importante è che ci si deve far sì che il povero che lavora possa mantenere il proprio lavoro e avere uno stipendio e tutti i relativi benefici io certo mi piace quello che diceva friedman ognuno deve avere un salario decente anche per i pensionati ovviamente bisogna far sì che chi ha avuto una vita difficile è stato a lungo disoccupato pure la donna che in 3 esce dal mercato del lavoro bisogna essere sicuri che anche se abbiano una pensione decente questi sono i punti chiave però non metterei tutta queste frasi o queste aspettative sulla ridistribuzione del reddito tramite la tassazione o come modo per risolvere i problemi sociali benissimo io direi che possiamo ringraziare molto professore che ci ha dato degli elementi di preoccupazione ma degli altri in collina risoluzione dei problemi grazie ancora
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