Tecnologie, principi e regole
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Tecnologie, principi e regole
Il dialogo ha affrontato svariati temi riguardanti la tecnologia. È stato analizzato il ruolo dell’intelligenza artificiale nella società odierna, oltre a quello della tecnologia nel plasmare le regole della società, ma Flick ha avvertito sulle conseguenze negative, inclusa la perdita di centralità della persona umana.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Allora, buon pomeriggio, bentrovati. Scusate, guardavo perché bisogna rispettare i tempi anche le sigle perché poi ci sono le dirette e i vari incastri. Spesso ci diciamo nella vita ci servirebbe un avvocato, qualche volta ci serve un magistrato, altre volte ci servirebbe un professore, altre volte ancora forse questo problema potrebbe risolverlo un ministro. Quando proprio non sappiamo cosa fare, chiediamo aiuto alla Corte Costituzionale, sarebbe bello avere un grande uomo della consulta. Noi abbiamo la fortuna di avere in una persona tutto questo perché Giovanni Maria Flic che ha fatto tutto questo nella vita per cui, figuratemi la confusione, ha abitato il diritto mi viene da dire. Io se sei d'accordo Presidente però partirei, anche se dobbiamo parlare di tecnologie, di principi e di regole, partirei da quello che hai scritto proprio sulle 24 ore ieri a proposito di quello che accade in Emilia e Romagna che sembra solo apparentemente lontano dal tema delle tecnologie. In realtà profondamente nel tuo articolo si parla di tecnologie dove però la transizione è una transizione molto ampia, sociale, culturale, ecologica, economica per cui come vede il giurista quello che sta accadendo in Romagna? Il primo pericolo che il giurista almeno uno come me vede è che la transizione diventi una transazione e questo è il primo problema, attenzione. Il secondo problema è che c'è tra la transizione ecologica e la transizione tecnologica energetica una strettissima connessione perché se siamo riusciti a fare lo scempio della terra, del cemento, dell'acqua che siamo riusciti a fare non solo in Italia ma ci abbiamo messo una buona mano, io credo che molto lo dobbiamo anche da un lato alla evoluzione tecnologica, dall'altro al rischio di dimenticare i rischi dell'evoluzione tecnologica, fine guerra, DDT, DDT a strafottere dappertutto, poi ci siamo resi conto che forse questa somministrazione generale del DDT creava qualche problema per l'equilibrio delle specie, si potrebbe andare avanti. Tu citi l'articolo 9 della Costituzione, ci ricordi che anche in questo caso la Costituzione è avanti perché parla di tutela di ambiente e di paesaggio? E' proprio questo il discorso che abbiamo avuto recentemente una riforma della Costituzione che la maggior parte di noi non conosce, non conosce la Costituzione compresi quelli che la vogliono riscrivere senza averla riletta, ma non conosce in particolare un articolo che per me è molto importante, l'articolo 9 il quale si lega con l'articolo 2 diritti inviolabili e doveri di solidarietà, con l'articolo 3 della Costituzione pari dignità sociale per tutti anche per i diversi tra virgolette e noi di categorie di diversi ne abbiamo tante nel nostro paese come in altri. Articolo 9 guarda il passato, ricorda il passato per progettare il futuro e lo puoi fare se sviluppi la cultura che è l'anello e che congiunge tra di loro il passato il futuro. Intendiamoci non la cultura del papete beach, adesso scontento un po' i miei amici della Maremma o dell'ultima spiaggia di Capalbio, ma qui puoi dire tutto, la cultura accessibile a tutti che poi è la più difficile e allo stesso tempo la più facile. Allora prima corra cerchiamo di far viaggiare insieme la transizione ecologica e la transizione tecnologica, prima corra, seconda corra credo che la domanda che tu mi farai e poi... fai come Marzullo, cioè ti fai una domanda e ti dà una risposta, fai come Marzullo, si faccia una domanda e si dà una risposta, e poi pensavo di chiederti e poi... poi io ho scritto un libro insieme a mia figlia Caterina e mi piace ricordarla perché ne capisce molto più lei di me e poi è più giovane, io ho scritto un libro sull'algoritmo d'oro e sulla torre di Babel perché l'algoritmo d'oro? Paragonato al vitello d'oro, eh? Paragonato al vitello d'oro biblico degli ebrei nel cammino verso la terra promessa. Torre di Babel, il linguaggio unico che racconta la Bibbia che induce gli uomini a costruire una torre per arrivare fino al cielo. Capito? Una Babel, tecnicamente si direbbe venne fuori un casino, ma fu quello insomma, non si capiva più. Adesso siamo a un nuovo tipo di linguaggio unico, quello tra le persone, tra le persone e le macchine delle macchine tra di loro, il deep learning, e questo ha messo già nel dimenticatorio, o quasi per moduli dire, il problema dell'algoritmo, cioè della visione computistica della vita, tutto in base al calcolo realizzato da me, mostri di capacità come sono i computer oggi, a favore di un discorso che a me mi sconcerta abbastanza, quello dell'intelligenza artificiale. Tu hai una tua teoria sull'intelligenza artificiale. Eh? Tu hai una tua teoria sull'intelligenza artificiale. Io ho una mia idea di intelligenza artificiale che se non stiamo attenti nel discuterla finiamo di ritornare dall'intelligenza artificiale alla stupidità naturale, e parto per questo da una premessa che mi preoccupa un po' come uomo, come persona che si occupa di diritto. Devo dirvi che io sono giurista, spero almeno, alla fine del mio percorso di studio nel diritto, spero cattolico. Proprio per questo non mi sono mai voluto iscrivere ai giuristi cattolici nonostante le richieste che mi sono state fatte più volte. Allora, come tale, con un po' di perplesità di fronte a una situazione nella quale il ricorso alla prospettiva digitale, al nuovo tipo di linguaggio unico, alle conquiste pazzesche che già hanno messo quasi nel dimenticatoio l'algoritmo, perché adesso il problema è quello delle chatbots, quello della GPT, quello di tutto il discorso dell'intelligenza artificiale. Sono un po' perplesso proprio perché condivido con, non con molti, ma con tanti altri che benissimo l'intelligenza artificiale, benissimo la civiltà delle macchine, anche se il termine non mi piace, purché intelligenza artificiale e macchine siano strumenti che aiutino la persona ad andare avanti. Discorso molto affascinante. Il problema è che siamo un po', siamo talmente affascinati dagli emeriti, dai successi della tecnologia e dello sviluppo tecnologico che ci dimentichiamo dei prezzi che ci fa pagare. Cominciare dal prezzo delle fake news, false notizie, a proseguire col prezzo di una progressiva indebolimento, direi, della posizione umana e della difficoltà di capire dove finisce la persona e dove comincia la dimensione artificiale. Questo non voglio fare dell'uddismo o ritornare all'anno 1000 per carità, lontano da me, ma mi fa paura l'idea che stiamo sottovalutando una regola purtroppo fondamentale del nostro modo di vivere, non solo noi italiani tutti. Profitto uguale potere, potere uguale profitto. Attraverso il profitto si realizza il potere e non ho bisogno di spiegarlo. Attraverso il potere si realizza tanto di quel profitto, se ci si sa fare. Ho l'impressione che questa specie di meccanismo di reciprocità è quella che poi ci porta ad esempio a vedere in tutta la tematica dell'intelligenza artificiale la valorizzazione di quei signori della rete che sono i nipotini dei signori che nell'ottocento congiunsero le due sponde atlantico-pacifico degli Stati Uniti facendo strame dei pelirossi e dei bisogni. Tu dici che un tempo le regole avrebbero condizionato, controllato le tecnologie. Oggi è quasi l'opposto. Oggi sono le tecnologie che formano le regole e il problema è questo, un tempo era il linguaggio, un linguaggio che si smarrava attraverso un accordo relativo, precario quanto volete, sui principi fondamentali dai principi si ricavavano le regole, le regole venivano dettate dal legislatore, famosa tesi della distinzione dei poteri, poi il governo, la pubblica amminizzazione le applicavano e il magistrato controllava l'applicazione. La rivoluzione perché chi fa le regole? Il governo. Pensate a tutta la tematica dell'uso e qualche volta dell'abuso dei provvedimenti legislativi manati per ragioni d'urgenza oppure per delega dal governo. Non entro nel discorso tecnico. Anche se sull'abuso se voglio dire qualche parolina, l'uso e l'abuso di decreti sarebbe male. Lo so però rimaniamo qui fino alle 8 di stasera questo è il problema, magari ci vediamo un'altra volta e parliamo dell'abuso. Oggi è diventato di moda mettere da parte la costituzione, non disapplicarla, dimenticarla e fare un unico articolo con 999 pezzetti i commi che consentono di far approvare tempestivamente e convalidare da parte del Senato e della Camera un decreto legge emanato senza alcuna ragione d'urgenza o di necessità. E qui apro una piccolissima parentesi io in tutta la mia esperienza del diritto sono arrivato a due conclusioni e ve le do per quello che valgono la prima è che sono entrato nel mondo del diritto convinto di cercare la certezza attraverso la legge ne esco con la convinzione che la legge non ci darà mai nessuna certezza, anche perché le leggi poveracci adesso galleggiano come possono che il vero fondamento della convivenza insieme è il ragionevole dubbio, evitare le polarizzazioni cercare il dialogo senza rompersi la testa per convincere l'avversario che c'ho ragione io, senza rompersi la testa scusate se sto sull'attualità, per convincere chi continua a nutrire simpatie fasciste del fatto che non deve farlo più a me basta che ferme restando le memorie comuni ma non condivise di chi sta da una parte e di chi sta dall'altra ci sia un rispetto reciproco, questo vuol dire la democrazia, oltre a essere necessità di rispettare alcuni principi fondamentali e quelli sono intoccabili la seconda considerazione è che si parla tanto della costituzione da cambiare perché è vecchia, perché non è attuale in realtà non è che non sia attuale, non è attuata e diciamo che non è attuale per fare un alibi del fatto che non l'abbiamo attuata allora prima di cambiarla radicalmente io preferirei che provassimo a verificare se non è sufficiente cominciare perlomeno attraverso un'interpretazione attraverso qualche adeguamento come quello che è stato fatto per quella norma importantissima che è l'articolo 9 quando l'articolo 9 è stato emanato, 1948, la costituzione, parlava di tutela del patrimonio artistico e storico e tutela del paesaggio legate tra di loro allo sviluppo della cultura, perché paesaggio? intanto perché il termine ambiente era ancora nuovo, non era ancora molto ben masticato non c'erano ancora i pretori d'assalto che poi si occuparono di portarlo avanti poi c'era una concezione un po' estitizzante che era la concezione di Bottai, 1939, leggi di tutela del patrimonio che era una buona legge per carità non ditemi che sono facista perché sono esattamente il contrario non corli questo pericolo, mi pare che si sia già capito cco, la dottrina scusa, dato che hai detto esattamente il contrario, ricordo che il contrario di fascismo è antifascismo non comunismo perché spesso si trova su questo il contrario di fascismo è antifascismo a me basta la costituzione, è vero che non ci sta scritto esplicitamente antifascismo, la costituzione è antifascista la costituzione è la democrazia parlamentare fondata sul lavoro andiamo a interpretare, poi si, si è discusso anche allora, lavoro o lavoratori? c'era chi la voleva fondata sui lavoratori, chi mi piaceva, un po' troppo unilaterale, trovarono un accordo cioè la costituzione è un documento, non è intoccabile per carità non andrei sul parco scenico di Sanremo con la bandiera con la costituzione magari sul cavallo bianco anche perché ho paura di cadere per dire la costituzione più vera del mondo, no, no, una costituzione seria, basta, nata dalla sofferenza non nata dalle alchimie delle segretarie dei partiti, metti questo io metto quest'altro poi ci tocchiamo questo piccolo terzo e ne viene fuori un documento che per accontentare tutti scontenta tutti cco, è stato un documento, non sto a spiegare come è nato, lo sapete molto meglio di me basta comunque che vi facciate come domande quelle che si fa il giornalismo americano chi l'ha scritta, che cosa ha scritto, dove l'ha scritta, quando l'ha scritta e perché l'ha scritta ci troverete tutto quello che occorre per capire che con qualche modifica senza bisogno della rivoluzione generale la costituzione può continuare a tirare avanti questo discorso, per tornare all'inizio, mi dà la sensazione di che cosa occorra aggiungere alla transizione ecologica alla transizione tecnologica ed energetica, aggiungere il tema che occorre soprattutto una transizione culturale occorre partire provvesciando le cose, posso fare un esempio provocatorio pensate come ci stiamo arrabbiando sul problema della maternità surrogata contro ideologico, polarizzazione da una parte e dall'altra mi ricordo che veni una volta a Trento a parlare di costituzione e citai la storia di San Simonino quello che era stato inventato con una delle più colossali fake news della storia il bambino sacrificato dagli ebrei per la Pasqua ebraica e poi mangiato per celebrare la Pasqua perché evidentemente non trovavano Agnelli per poterla fare meno male che è scomparso, ci sono voluti dei secoli, per fortuna non ne parliamo più ho l'impressione che sia quanto mai necessario ritornare alla concretezza e al discorso dell'equilibrio vitare le polarizzazioni estreme, allora vi dicevo il discorso dei figli diritto a essere genitori, diritto ad avere i genitori sono i figli che devono rivendicare questo diritto e noi per loro dobbiamo rivendicare per loro lo stesso trattamento, qualunque sia la caratteristica, la targa dei genitori matrimonio mono o matrimonio bisessuale a me quello che interessa è che i bambini abbiano tutti lo stesso diritto l'eguaglianza dei bambini, il resto viene dopo anche perché i bambini ci sono già il problema è proprio anche questo allora continuare a vedere questa lite perenne che abbiamo io credo che dovremmo preoccuparci di un'altra cosa ma quella te la dico dopo visto che parlavamo della costituzione che bisognava attuare però si può anche in alcuni casi cambiare si può modificare in alcuni punti, io ho litigato con Rodotà con il quale eravamo molto amici sul tema eravamo molto amici perché abbiamo lavorato insieme nel 1996 perché l'Italia potesse entrare in Schengen ra necessario avere una legge sulla privacy che noi naturalmente in Italia non avevamo allora lavoravamo insieme a quella legge che portò a istituire l'autorità della privacy portò l'Italia ad entrare in Schengen, non so se sia stato un vantaggio o no, comunque ci siamo litigaste proprio sulla rete, litigaste proprio su internet satto e litigamo proprio su internet perché lui diceva bisogna riconoscere esplicitamente il diritto all'abeastata oltre a quello dell'abeascorpus che c'è in Schengen stiamo attenti che non diventi una gabbia dorata perché poi i nipoti di quelli che fecero le ferrovie mandando a quel paese i peli rossa e i bisonti i nipotini, che sono quelli che adesso governano la rete, il web potrebbero utilizzare internet o ciò che è l'evoluzione ulteriore di internet per crearci dei problemi di condizionamento la mia paura è proprio questa cioè che tutti preoccupati della transizione ecologica e tecnologica non ci preoccupiamo del fatto che probabilmente giustissimo battere molto sul tema della tecnicizzazione ma ci si batte con una tendenza all'antropomorfismo che non capisco mai se un modo per cercare di umanizzare la tecnica oppure di tecnicizzare l'umanità mi domando quale sia la via giusta e l'equilibrio tra queste due dimensioni che rischiano di collidere mi fa un po' paura pensare che la disinvoltura con cui ci dimentichiamo tutti i problemi legati al tema della digitalizzazione, del linguaggio unico della trasformazione del linguaggio da mezzo di comunicazione a mezzo di creazione delle regole finisca per ipotizzare una specie di società tecnicizzata al massimo nel quale la persona conta di meno il messaggio della Costituzione è la persona deve restare al centro ora noi abbiamo tre problemi che io vedo grazie, ne avevo bisogno sennò mi addormentavo è un'ora un po' sbagliata per fare i dibattiti tu dici che non devo fare il pavone no, no, no, che fai la battuta e se mi sono ben addormentato perché effettivamente è un'ora in cui di solito poi passate di là che sono le caramelle per quelli che hanno battuto le mani uomo al centro io mi occupo abbastanza di carceri, di detenuti io uno delle poche corre che riesco a continuare a fare da buon ex anche se era Andreotti che diceva è meglio essere ex che ex sono d'accordo con lui una grande verità solo su questo sono d'accordo con lui anche perché avete di fronte l'unico uomo al mondo forse che disse di no ad Andreotti quando gli chiese di difenderlo hai fatto anche questo nella tua lunga carriera hai rinunciato la difesa di uno che era appena appena potente nel paese allora il discorso che mi pongo è questo abbiamo avuto tre stress formidabili che ci hanno steso la crisi della globalizzazione abbiamo cominciato a capire nel 2008 che non tutte le corre marciavano come sembrava poi la crisi del covid è stata molto peggiore direi da questo punto di vista poi la guerra pure Gesù ce ne abbiamo avuto troppo tutto questo a mio avviso ha inciso pesantemente su tre componenti della personalità umana io non ne capisco niente mi inchino profondamente di fronte ai tecnocrati che ne parlano in modo meraviglioso ma la persona l'individuo diventa persona attraverso la relazione con gli altri adesso causa contagio abbiamo cercato di limitare al massimo le relazioni relazioni online e via discorrendo abbiamo privato la persona di una palestra fondamentale per formarsi nel rapporto con gli altri poi adesso stiamo parlando di piantare microchip che sottiliranno il bisogno delle relazioni è la notizia di oggi, no? c'è Odieri che oggi è sui giornali di Elon Musk che pensa di mettere... cioè il problema non è la notizia del chip il problema è che è stato autorizzato questo esperimento non c'è un passo ulteriore non dipanto al punto arrivi dopo poi al tema delle regole prima dovevamo capire dove andiamo invece già ci mettono un ciclo in testa noi andiamo senza sapere da dove veniamo e dove andiamo ignoriamo il passato e ci disinteressiamo del futuro come i due amici che viaggiavano in una nave la nave va incontro alla tempesta l'amico sveglia o chiama l'amico che dorme dice guarda che la nave sta affondando l'altro si sveglia, l'altro se ne dice che mi frega, non è mica mia cco, io ho l'impressione che il nostro presentismo un po' viaggia su questo tipo di binari qua mi preoccupa abbastanza mi preoccupa perché è vero che la cultura digitale non sente dei progressi enormi nella medicina per esempio nella circolazione stradale speriamo almeno non a Roma perché ne abbiamo ancora parecchio da fare prima di arriverci nella tenuta dell'ambiente poi però abbiamo una cementificazione che fa paura abbiamo demolito completamente i criteri di fondo lo scritto su come mantenere puliti i fiumi ora che ci prescrive una legge del 1923 la legge Serpieri quello che è capitato ai fiumi nelle Marche adesso nelle miglia romane è la seconda volta che citi il periodo fascista devi stare preoccupati i bottai del 39, attento no no erano leggi buone le uniche due come ti dico erano leggi buone nonostante fossero dell'era fascista anno non mi ricordo quale le leggi bottai, diciamo delle cose serie il problema è quello quello lo ho scritto in un articolo che vi invito a non leggere siamo tutti pronti a dire è colpa nostra è colpa nostra è colpa nostra ma noi non ne possiamo andare dovremmo battarci per eliminare tutte le lordure tecniche con cui abbiamo inquinato l'atmosfera le immissioni non lo possiamo fare quello che l'Italia fa almeno dell'1% il problema è che non ci preoccupiamo lì la colpa è un po' giustificata il dire colpa nostra ma non lo diciamo in quel senso la colpa è di quello che capita in cosa nostra il sovrano disinteresse per ciò che capita fuori non nel mio giardino nel mio giardino non venite a toccarmi non rompetemi le scatole rispetto al frigorifero rispetto all'aria condizionata ccetera eccetera dovremmo cercare di avere una maggiore coerenza in questo senso forse dovremmo forse unire al tema della transizione ecologica della transizione tecnologica quello della transizione culturale umana proprio perché come dicevo prima io ho paura di una situazione nella quale non sappiamo bene qual è il confine tra umanizzare la tecnica il robot con sembianze umane il dialogo col robot e via discorrendo tanto più che adesso non è più robot è l'intelligenza artificiale al contrario dell'umanizzare la tecnica è tecnicizzare l'uomo farlo diventare un qualche cosa che non è più lui è uno strumento di un nuovo tipo di civiltà che io mi rifiuto di credere e di accertare come si possono ho visto anche in fondo un robot che applaudiva come si possono però dare principi e regole alla tecnologia che ha già superato i principi e le regole perché appunto noi rimaniamo del cipella nel cervello si qualcuno sostiene si qualcuno sostiene i fatti che ormai i guasti sono stati combinati io credo però che dobbiamo cominciare a cercare di muoverci nel nostro ambiente dobbiamo cominciare a porci il problema ma perché non sono stati puliti i fiumi? ma santi Dio, se sei mesi fa c'è stata una prima alluvione di acqua che veneva giù ha portato tanta massa di detriti alla foce dei fiumi c'era da aspettarselo che nella alluvione successiva come è capitato adesso che la massa facesse diga che avessimo l'invasione delle terre ora, potrebbe essere giustificato nel 1950 il Polesine altri tempi adesso dobbiamo cominciare a domandarci il perché abbiamo pelato le montagne abbiamo disboscato in un modo incredibile il cemento, lo sapete meglio di me ormai si parla solo della cementificazione ha superato ogni limite, ogni decenza dall'altro lato le città le città sono nate come momenti di incontro per difendersi dalla natura dagli animali, non dagli orsi come abbiamo visto in Trentino qui, da voi per difendere dai pericoli esterni adesso le città devono difendersi dai pericoli interni il ghetto dei poveri il ghetto dei ricchi che si fronteggiano avevamo cominciato a parlare di una rigenerazione delle città assolutamente necessaria finito, si è dimenticata io credo che dovremmo cominciare a muovere da queste corre qua perché le città sono diventate invivibili non quelle come queste piccole, Trento che è meravigliosa da quello che posso vedere io vivo a Roma ci sono andato quando aveva un milione di abitanti circa nel 1964 adesso nel 2023 è una premessa una megalopoli futura mi fa un po' paura perché la città invece di essere un luogo di incontro è diventata un luogo di contrasto un luogo di feroce un luogo di non fai in tempo che scatte al verde dal semaforo che subito da dietro ti suonano rompendoti le balle per dirti che devi muoverti è un modo di vivere con la tecnica con la velocità con l'efficientismo che un po' mi preoccupa che tra l'altro dato che io vengo dal mondo del diritto vedo che sta prendendo campo anche nell'ambito del diritto di fronte alla crisi della giustizia che riteniamo insormontabile va bene, in questo momento siamo in una transizione che è quella di lasciare che gli avvocati e i magistrati litighino tra di loro anche perché si litigano su brandelli non so cosa è grosso il problema è che prima o dopo se andiamo avanti di questo passo arriveremo alla giustizia o giustizia robotica o giustizia artificiale vedete un po' scegliete perché ripeto il problema della intelligenza artificiale non è solo quello dell'aumento del calcolo della computistica che addirittura ha portato qualche tempo fa a proporre di dare il premio Nobel a un computer mi pare un po' eccessivo come discorso ma è quello proprio della possibilità di manipolare la dimensione umana per rendere l'adeguata a queste novità a me questo sembra veramente un po' una specie di programma che mira dall'intelligenza artificiale a ritornare alla stupidità naturale credo che la prima cosa sarebbe quella di pensare se non il caso di guardarci un po' indietro perché forse nel passato si viveva di meno si moriva di più beh, per morire di più credo che la percentuale morta hai citato le uniche due certezze che c'erano al tempo tu dici che si sapeva della vita e della morte rano due certezze per me il fenomeno lo vedo da uomo del diritto io mi sono formato in università quando l'uomo aveva due momenti indiscutibili la nascita e la morte la nascita adesso non è più un momento è diventato un terreno di combattimento circondazione, surrogazione della maternità circondazione assistita fino a quando posso impedire la prosecuzione della cravidanza una delle cose che mi fa più paura è questa polarizzazione estrema che mi viene sempre in mente questo lo dico da cattolico il ricordo di quel vesco non mi ricordo di quale città francese Albi mi pare forse città protestante i cattolici locali spinti dal re di Francia l'assediano l'assedio sta per finire la sua convenza inevitabile della città i guerrieri vanno dal vesco e dicono come faremo a distinguere quando entriamo in città i cattolici, dai protestanti, dagli eretici la risporta è splendida uccideteli tutti ci penserà il Padre Eterno a distinguere i suoi io non vorrei che tornassimo a un discorso di questo genere al discorso di San Simonino tanto per restare in territorio di Trento è come d'altra parte la morte il tempo era l'evento è morto adesso abbiamo allungato la vita qualcuno dice che l'abbiamo allungata troppo che quindi i malessi e le sofferenze dell'invecchiare possono pesare moltissimo stiamo discutendo sulla possibilità di aiutare il suicidio di chi non ce la fa farlo da solo quindi se e quale responsabilità c'è il terzo nell'aiutare il suicidio stiamo avviando le pratiche della morte dolce a pagamento vai in Svizzera dove c'è le cliniche in cui puoi morire dolcemente io vorrei che riuscissimo a ritornare a discutere un po' più serenamente un po' meno polarizzati di come siamo adesso mi pare molto difficile avendo qua il presidente emerito della Corte Costituzionale d essendo in Trentino io non posso non chiederti due cose presidenzialismo e autonomia differenziata qua ovviamente guardiamo con curiosità l'autonomia differenziata però parlavamo di costituzione cambiabile o non cambiabile sono due temi di non poca importanza sono due temi molto importanti io credo che c'hanno una premessa logica, uno scalino forse dovremo cambiare il sistema elettorale che non è contenuto nella costituzione se contate gli ultimi cambiamenti della costituzione mi pare sono almeno 5 mattarellum, porcellum, rosatellum, italicum qualcuno ci ha infilato anche il consultellum votare come dice la Corte Costituzionale sono troppi, sono troppi non funzionano perché con questo risultato con le liste, le preferenze bloccate e indicate dai partiti con i personaggi autorevoli mandati a candidarsi dove capita purche sia un collegio sicuro che poi magari non lo è il Parlamento ha finito per essere delegittimato presso cui completamente l'abbiamo visto ridurre con l'inerzia di tutti perché costava troppo a me pare che la politica costa troppo in altri aspetti c'è rischio di confondere i costi della democrazia con i costi della politica? Ecco, i costi della politica sono essenziali perché la libertà si paga la partecipazione si paga se no, se non si paga si deve poi accettare una televisione che risponde ai parametri fissati dall'alto quando dico si paga intendo dire una partecipazione attiva alla vita sociale anche combattiva quando occorre nel mio ultimo articolo del sole ieri mi pare dico che qualche volta le proteste dei giovani ecologisti sono un po' petulanti meno male che non urlano liquidi non cancellabili però forse il modo non è questo il modo è di ricominciare a recuperare la dimensione della formazione sociale che noi abbiamo perduto ad esempio nel nostro paese quando abbiamo finito per distruggere i partiti la concezione dei partiti è cominciata quando la scheda elettorale si è indicata il nome del leader che è una forma di riforma della costituzione io preferirei che invece di farlo così lo si facesse cambiando la costituzione lo si può fare alcune norme della costituzione sono state cambiate senza traumi altre non ci si è nemmeno provato però il messaggio è se vogliamo toccare il presidenzialismo se vogliamo toccare la economia tu pensi che sia il momento di toccare io non entro nel contenuto mi domando però come sia possibile in un momento di difficoltà come questa portare avanti con una certa energia le cose il cambiamento della costituzione per quello che riguarda il cosiddetto presidenzialismo perché poi c'è un altro problema quale presidenzialismo? il sindaco di Italia, il premier forte oppure già c'è stata una demarche il premierato forte cosa vuol dire il premierato forte? che il premier viene eletto dal popolo se il premier viene eletto dal popolo quando il presidente della repubblica letto dal parlamento dell'egittimato lo chiama è capace che gli risponda con una pernacchia dicendogli io c'ho da fare adesso devo andare a sentire il popolo cioè ho l'impressione che una diarchia tra presidente della repubblica presidente del consiglio ai fini della stabilità il problema c'è i governi devono essere più stabili per esempio sono convinto che forse il tema della cosiddetta la sfiducia con l'indicazione dell'alternativa la sfiducia costruttiva possa essere da verificare ma queste cose vanno discurse, vanno verificate con calma vanno verificate senza partire in quarta mi sta capitando ad esempio mi sembra per le consultazioni nelle quali mi sembrava di assistere alla consultazione che il presidente del consiglio nominato fa per formare il governo il presidente del consiglio ffettivo o no quello nominato, quello da disegnare convoca le altre parti per sapere come volete cambiare la costituzione io credo sono quei pochi che sostengono che il problema della costituzione debba essere discurso a livello parlamentare non a livello di chi dovrebbe essere controllato dal Parlamento non il governo che deve essere controllato dal Parlamento non so, sbaglierò? così come mi fa un po' paura come metodo la costituzione è soprattutto un metodo molto più che merito anche merito sono i principi fondamentali dell'eguaglianza, della solidarietà della paridignità del ripudio della guerra della laicità del riconoscimento di quelle che sono le convenzioni convenzioni internazionali ad esempio in materia di trattamento di tutte le persone questo è un discorso i principi fondamentali del rapporto che deve essere equilibrato tra centralismo della Repubblica Una indivisibile e valorizzazione delle autonomie locali ma se la valorizzazione delle autonomie locali per disgrazie, non so se sia giusto o sbagliata la polemica che è venuta fuori sul documento dell'ufficio del Senato mi interessa intanto è venuta fuori diciamo che intanto è venuta fuori però qualcuno ha detto chi l'ha buttata fuori? quale manina? una manina di destra o una manina di sinistra? io non ne posso più di questo clima di conflittualità e soprattutto di complottismo permanente ma il presidente merito dell'autonomia differenziata cosa pensa? sta in piedi ho paura che aggravi la situazione di frattura tra il nord e il sud devo essere onesto vedo che continua, abbiamo un servizio sanitario nazionale che dovrebbe garantire l'unità per tutti già adesso il livello essenziale dell'assistenza sanitaria, sociosanitaria perché dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità giustamente ha detto che la salute non è soltanto l'essenza di malattia è benessere ntro in gioco tutto ntro in gioco l'assistenza che è solo temo che un po' che la legge che è stata approvata mi pare da tutti i due rami del Parlamento adesso sull'assistenza agli anziani io sono anziano quindi tutto l'interesse ma viaggio un po' sull'idea poi vediamo anche le caramelle i palloncini perché vuole far riparare far dimenticare ciò che accadeva durante i tempi del Covid ricordate le barre che da Bergamo andavano via coi camion militari da un lato dall'altro che pensa di cogliere al volo l'opportunità del PNRR che prevedeva una mission bellissima la parola per occuparsi degli anziani d è venuto fuori un malloppo di 20 pagine di deleghe al governo chissà quando queste deleghe se e quando troveranno applicazione abbiamo un sistema sanitario che purtroppo non funziona continuano le corse al nord per la salute, per farsi curare il nord non direi più quello che era una delle ragioni di diversità è stata al sud e nord la criminalità organizzata per quella è arrivata al nord ha fatto l'unificazione per conto suo abbiamo una serie di trasporti al sud che fanno paura io vengo da Torino fanno paura per i tempi abbiamo un territorio che soprattutto al sud adesso purtroppo è arrivata anche qua si scioglie perché i fiumi non sono governati i campi sono disabitati si continua così arrivare a una distinzione come quella che viene progettata un po' in fretta come la storia presidenzialismo mi fa pensare ma siamo proprio sicuri che sia il caso di rinunciare a una figura di coesione non di pacificazione ma di tentativo di equilibrio come quella che il presidente della Repubblica deve rappresentare secondo la Costituzione Corrini fa paura che un taglio drastico nord, regioni privilegiate sud, regioni disgraziate, aggravi la frattura che c'è Come vedi chiaro Presidente, abbiamo finito il nostro tempo, resterebbero molte domande molti dubbi però ti ringraziamo per averci portato dentro la Costituzione dentro l'attualità e anche dentro le tecnologie che dobbiamo guardare con calma Adelante Pedro con Iuisio Grazie a voi di avermi portato Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio Iuisio
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