Sostenibilità sociale, diversity e inclusione
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Sostenibilità sociale, diversity e inclusione
La sostenibilità non è più una scelta per le imprese, ma è ormai una via obbligata. Ne discutono durante questo talk Eleonora Angelini, presidente del consiglio provinciale dei giovani Provincia autonoma di Trento, Gabriella Berloffa, Università di Trento e, Anna Roscio, executive director sales & marketing imprese Intesa Sanpaolo.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Executive Director Sales & Marketing Executive Director Sales & Marketing Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org superiori, ragazzi dell'università e giovani professionisti appartenenti alle associazioni e alle categorie professionali di riferimento. È stato istituito con una legge 7 del 2009, quindi è parecchio tempo che c'è, e l'obiettivo di questo consiglio sarebbe quello di promuovere la cittadinanza attiva, gemellaggi, fornire delle consulenze in merito nei pareri di disegni di legge che vertono appunto dalle politiche giovanili, alla cultura all'istruzione. Però eravamo fermi qua. Il nostro consiglio, che è in carica circa da tre anni e mezzo, perché appunto con la pandemia c'è stato un breve stop, ha deciso di rendere questo strumento più operativo su tre ambiti. Il primo, la cosa fondamentale, è quella di creare rete sul territorio, perché anche i giovani, magari più insicuri, se riescono a collaborare con i propri coetanei, riescono a portare avanti i progetti, e quindi la rete nel mondo delle associazioni, dei progetti culturali e professionali è fondamentale. Adesso andiamo a siglare un protocollo con la fondazione De Marchi per creare questa mappatura e dare vita a una app, in modo tale che un giovane under 35 che lavora, studia, vive all'interno della provincia autonoma di Trento, abbia dei riferimenti concreti con le varie realtà giovanili su tutto il territorio. La seconda riguarda un disegno di legge, anzi due, però quello più interessante riguarda le quote giovani, un po' per tutto il cappello introduttivo che ho fatto. Abbiamo proposto un disegno di legge per dare l'opportunità a un under 35, sia donna che uomo, di fare esperienza, quindi di essere nominato all'interno dei CDA delle partecipate della provincia autonoma di Trento. Abbiamo fatto un lavoro con maggioranza, minoranza, ci siamo rivolti a un costituzionalista a livello nazionale Stefano Ceccanti. Non è stato facilissimo mettere d'accordo tutto il consiglio provinciale. Adesso questo disegno di legge approderà il 7 giugno in aula e speriamo diventi legge a tutti gli ffetti. Ma questo perché? Non per uno sfizio, per avere un posto, un riconoscimento, una targhetta, ma perché intanto aiuta un giovane a conoscere finalmente cosa sia un'azienda. È una certificazione utile in più da inserire all'interno del proprio curriculum, ma soprattutto fa capire a un giovane come funziona il sistema pubblico, soprattutto in Trentino dove l'autonomia ha creato molte di queste realtà. Quindi è un riequilibrio della società, un patto intergenerazionale, non di rottamazione perché vogliamo far fuori boomer. Perché rottamazione porta male come parola? Si porta un po' male, infatti non lo diciamo mai, però il termine boomer lo utilizziamo un po' per differenziarci. Non mi piace tanto boomer. Non avevo dubbi. Allora, lettero rompo, grazie anche dell'ironia e poi ci torniamo perché è interessante questa proposta. Quindi 7 giugno dovrebbe essere approvata in Consiglio provinciale di Trento. Poi mi dirà quale sono le partecipate perché non le conosco qui in Trentino. Professoressa Barloffa, per quanto riguarda la partecipazione femminile, adesso si spostiamo dai giovani alle donne, anche se anche la Eleonora ha parlato di donne. Perché la partecipazione femminile al mondo del lavoro è un pilastro della sostenibilità economica, insomma il ruolo della donna, il ruolo del lavoro, insomma come si sposano, perché si devono sposare anche per una questione di PIL banalmente. Grazie, grazie per l'invito e grazie a chi è venuto a sentire. Allora io sono un economista e quindi mi occupo più di economia che di aspetti sociali, però quello con cui volevo iniziare è dicendo che un problema nel parlare di sostenibilità sociale è che non sappiamo di che cosa stiamo parlando. Non c'è una definizione condivisa di che cosa sia questa sostenibilità sociale, quindi ciascuno ci mette un po' quello che vuole. Si va da problemi di partecipazione a problemi di equità, problemi di inclusione di diverse etni, eccetera eccetera. A livello internazionale la sostenibilità sociale insieme a quella economica ambientale è uno dei tre pilastri di quello che più in generale viene chiamato sostenibilità. Sulla definizione di sostenibilità siamo un pochino più d'accordo, nel senso che a fine anni 80 già le Nazioni Unite avevano definito la sostenibilità come la capacità di far fronte ai propri bisogni di una generazione senza precludere la possibilità che le nuove generazioni possano far fronte ai loro bisogni nel futuro. Questo ci dice che ci sono due aspetti chiavi quando parliamo di sostenibilità. Il primo è la definizione dei bisogni, quindi dove vogliamo porre della generazione presente, quindi dove vogliamo porre l'asticella dei bisogni, di quali bisogni stiamo parlando e se secondo è che abbiamo un vincolo e il vincolo è che non ci possiamo appropriare di risorse delle generazioni future. Allora da questo punto di vista il lavoro è alla base di entrambi questi aspetti perché da un lato il lavoro è un bisogno individuale, è un bisogno della persona di espressione di sé, di soddisfazione e dall'altro è anche un mezzo, uno strumento per avere a disposizione i mezzi per far fronte ad altri bisogni. Quindi sia che lo guardiamo dal punto di vista della singola persona come dovere collettivo di garantire la possibilità di un lavoro a tutte le persone, sia che lo guardiamo dal punto di vista del sistema il lavoro è importante. In che senso il lavoro femminile è importante? È importante perché io vengo da un incontro di un'ora fa in un'altra sala che aveva come titolo allarme demografia. Allarme demografia vuol dire che come tutti sappiamo l'Italia è all'ultimo posto in Europa per tasso di natalità, stiamo continuando a scendere in termini di nuovi nati all'anno, dal 2014 all'anno scorso abbiamo perso un milione e mezzo di abitanti, le prospettive demografiche per il 2070 implicano 11 milioni di persone in meno in Italia soprattutto nella fascia lavorativa. Allora con questa prospettiva di allungamento dell'aspettativa di vita e di riduzione della natalità chiaramente per poter garantire un sufficiente benessere economico alla popolazione è necessario che tutte le risorse umane presenti nel paese contribuiscano a questo obiettivo. Chissà perché però sempre gli asili nido vengono sacrificati anche con le risorse? Forse perché non abbiamo molta coscienza che se non se non sviluppiamo questa cosa andiamo a sbattere contro un grande muro, molto grande. Come diceva prima Eleonora abbiamo un tasso di occupazione femminile bassissimo in Italia, molto diversificato a livello territoriale devo dire però diciamo che una donna su due lavora in età da lavoro. Se voi fate un conto di quanti inattivi ci sono inattivi vuol dire o i bambini fino ai 14 anni o le persone giovane che sono in istruzione quindi che non partecipano al mercato del lavoro oppure gli over 65 pensionati o che non hanno mai lavorato quindi tutte le persone diciamo che non hanno che non partecipano al mercato del lavoro rispetto agli occupati in Italia siamo attualmente al 145% che vuol dire poi se ci mettiamo i disoccupati siamo al 154 vuol dire tre inattivi ogni due occupati attualmente. Tra vent'anni questa proporzione se non cambia niente è destinata a diventare 5 ogni 2. Voi capite che per poter affrontare il benessere economico della generazione presente aumentare le persone che possono avere un reddito da lavoro è importante principalmente queste persone sono nella categoria delle donne anche un po' negli uomini perché c'è stato anche un calo nel tasso di occupazione maschile però diciamo che principalmente sono le donne e sono donne principalmente con basso livello di istruzione quelle che non partecipano al mercato del lavoro. Quindi dobbiamo mettere in atto delle politiche che partano innanzitutto dall'orientamento scolastico. L'Italia è uno dei paesi con un tasso di alfabetizzazione finanziaria più basso in Europa quindi poche famiglie sanno fare i conti. Hanno presentato i colleghi ieri o l'altro ieri in manifesto dell'educazione finanziaria. Quindi poche famiglie sanno fare i conti di che cosa conviene veramente nel lungo periodo perché siamo tutti bravi a fare i conti nell'immediato faccio i conti oggi il reddito che ho quanto spendo quanto mi rimane ma che cosa mi conviene in termini di investimento per il futuro è un calcolo molto più difficile da fare ma se non investiamo lì le famiglie i giovani soprattutto quelli con basso livello di istruzione perdono delle opportunità perché non fanno questo investimento e in particolare le ragazze o lo fanno in campi sbagliati perché non serve solo studiare serve anche studiare quelle materie quei filoni che danno più possibilità di rendimento conomico e o sono più richiesti dal mondo del lavoro attuale abbiamo un problema di mismatch che vuol dire di differenze tra le figure richieste al meccanico del lavoro e le le le le offerte di lavoro che è enorme quindi occorre investire nella forna dell'orientamento nella formazione scolastica nella formazione finanziaria perché diceva eleonora prima che è un problema principalmente culturale io su questo non sono totalmente d'accordo c'è un grosso problema all'interno delle famiglie nel modo con cui si fanno le valutazioni economiche su quale figura della coppia vale la pena che si astenga non dico si ritiri del tutto ma faccia dei periodi di interruzione dal mondo del lavoro nel momento della nascita dei figli o in termini di cura degli anziani in che senso c'è un problema perché si fa sempre un conto nel breve periodo quindi oggi la donna guadagna di meno il uomo guadagna di più quindi se c'è un bambino chi è che deve prendere il permesso per star dietro bambino e quindi però è culturale insomma c'è finanziare finanziario perché guadagna di meno perché guadagna di meno perché il cane che si morde la coda no c'è il fatto che le donne hanno una remunerazione più bassa rispetto sattamente però allora c'è proprio un circolo vizioso e se non rompiamo questo circolo vizioso le cose non cambieranno mai gabriella devo interrompere ci diamo del lei qua o del tuo ancora non ho capito comunque devo interromperla e dare la parola alla dottoressa anna roscio di intesa san paolo anna buongiorno buongiorno tanta carne al fuoco come insomma sarà ascoltando ecco dal punto di vista dall'osservatorio di intesa san paolo andiamo a capire un attimo la leadership femminile insomma ha fatto un bel assist sul discorso della remunerazione di chi sta a casa no ecco però appunto uno leadership femminile nelle imprese e in particolare nelle start up ecco e qual è l'identikit di un'azienda dove decidere una donna perché poi scopriremo che le donne a capo di un azienda rendono quell'azienda migliore di aziende di dare da uomini o no? satto intanto buongiorno a tutti anche da parte mia spero che mi sentiate bene io intanto mi scuso per il collogamento da remoto ma all'ultimo momento un problema di natura familiare quindi sono un esempio di una donna che deve essere per fare certe cose però in questo caso i potenti mezzi dei conoscenti non li permettono di parlare per assistere un familiare quindi sono adulta di maniera torino per caso di forza maggiore allora sono stati detti tanti aspetti molto interessanti sia in termini quantitativi che sotto il profilo qualitativo io in banca all'interno san paulo mi occupo di imprese e dunque guardiamo tutto l'universo imprenditoriale e la componente delle imprese femminile rappresenta una componente importante sono dato un numero significativo il peso delle imprese da donne sul totale dell'imprenditoria italiana il 22% quindi comunque una fetta importante della nostra forza imprenditoriale cosa vediamo noi da questo osservatorio? allora vediamo innanzitutto che le imprese oggi guidate da donne ancora come dire sono concentrate su quelli che sono dei settori a basso contenuto tecnologico qualitativo quindi la concentrazione maggiore delle imprese femminili è la concentrazione dei settori del commercio dei servizi della persona ecco quindi della restaurazione piuttosto che dell'accoglienza ecco quindi c'è una preponderanza settoriale di un certo tipo e questo è stato anche un aspetto che ha determinato durante la pandemia una debolezza, l'esposizione maggiore a quella che era una fragilità settoriale e questo da cosa dipende? dipende fondamentalmente dal fatto che in passato negli anni passati avevamo un gap che tuttora persiste se vogliamo un gap anche di formazione tra le donne e gli uomini e quindi minore formazione di natura tecnologica digitale quindi una propensione a scegliere settori privi appunto di queste caratterizzazioni e poi soprattutto in certi territori dell'Italia la tendenza insomma l'accesso, l'assunzione ecco di un'impresa rispondeva più a un bisogno di auto impiego che ha una vera e propria come dire spirito no? di natura, di natura imprenditoriale sticcato. Ora questo trend noi lo vediamo ancora persistente però sicuramente in miglioramento e incambiamento quindi aumentano il numero delle aziende di date da donne con una forte e competente connotazione di natura tecnologica. Noi abbiamo alcuni programmi che guardano alle imprese, di valorizzazione delle imprese femminili, guardiamo le startup e quindi quello che noi chiamo e moltissime nuove aziende con caratterizzazione innovativa focalizzate sulla tecnologia innovativa guidate da giovani donne, da giovani, da dove le ragazze poi se volete di citare qualche caso carino insomma anche di tipologie di mercelogici in cui abbiamo trovato insomma giovani donne che si sono impegnate quindi c'è comunque un fattore di cambiamento in questo senso e quindi uno spostamento anche settoriale delle imprese guidate da donne sicuramente è stato già detto sono necessarie risorse finanziarie quindi il sistema pubblico ma in questo il sistema privato bancario possa ssere un elemento di aiuto dove la finanza privata si abbina alla finanza pubblica quindi sono stati citati i vari fondi, le iniziative di Invi Italia e dove appunto la finanza bancaria in accoppiamento può essere un potente moltiplicatore di risorse ma anche di declinazione di quelli che possono essere strumenti finanziari di supporto che tengono conto delle diverse esigenze di una donna imprenditrice rispetto a un imprenditore uomo quindi che si tenga conto della possibilità eventualmente di sospendere il rato dei finanziamenti nelle fasi particole della vita quindi in occasione di una modernità piuttosto che è una gestione familiare complessa quindi ovviamente noi come va anche abbiamo declinato no? Quelli che sono le risorse finanziarie che crediamo di poter mettere a disposizione a favore delle nuove imprese femminili ma anche di quelle già esistenti proprio per tener conto di una diversità di esigenze anche di natura famigliare. Quello che vediamo inoltre è che è molto interessante perché oggi noi parliamo di sostenibilità e di inclusione dove se parliamo del mondo impresa l'inclusione significa, chiedo scusa ma c'è il mio pendolo che sto suonando spero che non sentiate questi rumori di fondo. No e se sono le campane che immagino stiano battendo le tre del pomeriggio. Ecco esatto esatto sattamente questo. Vediamo anche che le imprese guidate da donna hanno una maggiore propensione quindi una maggiore comprensione e se vogliamo sono più avanti ecco delle altre imprese, sorsemmo delle inclusioni sociali attenzione quindi a quelle che possono essere politiche di welfare, politiche di formazione, attenzione al benessere dei propri dipendenti e dunque la presenza insomma la guida, la leadership femminile di un'impresa rende anche l'azienda molto più avanzata sotto il profilo dell'inclusione sociale rispetto alla media delle imprese. Posso interrompere un attimo se no mi anticipo anche la risposta al secondo giro non voglio perché volevo chiederle ma ci sono in intesa adesso ma in generale il mondo bancario che le sappia degli strumenti ad hoc proprio finanziari no per per le donne imprenditrici? Ovviamente il sistema bancario segue e affianca quelli che sono gli strumenti pubblici no? Sono stati citati poco prima quindi tutte quelle che sono le forme di aggevolazione di incentivazioni pubbliche in termini di garanzie statale, in termini di contributi fondo perduto, in termini di finanziamenti tassol zero per le nuove imprese quindi c'è una parte pubblica molto importante dove però evidentemente ci sono detto sarebbe anche necessario forse a volte una semplificazione, l'accesso e nella possibilità appunto di ottenere queste risorse. Il sistema bancario cosa fa poi? Utilizza, declina la propria offerta finanziaria in funzione di queste misure pubbliche per aumentare nella magnitudine la capacità. Come ho detto noi abbiamo delle linee di finanziamento che seguono la vita dell'impresa in funzione del fatto che la leadership serve a una donna e quindi ha delle caratteristiche di flessibilità maggiori proprio per tener conto di quelle che sono le diverse esigenze dell'imprenditrice. Abbiamo delle forme assicurative no? Proprio che nascono per le imprese affeminive, le imprese donna abbiamo delle linee di finanziamento per tutte le imprese che premiano le aziende che favoriscono l'inclusione femminile nel mondo delle aziende. Quindi questo è la testimonianza insomma di una banca, la prima banca italiana ma tendenzialmente c'è consapevolezza da parte del sistema bancario che la finanza può essere un motore di sostegno alla neo impresa e in particolare a quella femminile. L'avevo fatto questa domanda perché poi do la parola alle altre due leatrici perché ho sempre sentito parlare ne ho scritto pure di prestiti green, di green loans quindi ad aziende che si comportano bene al punto di vista dell'ambiente però non ho mai sentito parlare di social loans, prestiti sociali per aziende appunto che per esempio promuovono l'inclusione, promuovono il lavoro femminile e perciò insomma quindi lei mi conferma che ci sono anche questo tipo di loans? Assolutamente guardi noi per esempio abbiamo un S-Loan diversity Non lo sapevo, grazie per averlo ricordato. Allora torno alla dottoressa Angelini Eleonora e appunto voleva chiedere un po' andare un po' sul personale per quanto riguarda il suo lavoro. Lei è a capo di nuova agenzia che è una società di ingegneri, di architetti, mi diceva prima che è un ambiente non propriamente femminile no? Almeno come ve lo ricordo io però adesso ci sono più ingegneri Ecco mi spieghi un po' però come funziona, lei è a capo di questa società di ingegneri e come la sua esperienza appunto? Sì allora noi siamo partiti come startup all'inizio del 2016, siamo partiti in tre, adesso siamo in venti più i direttori tecnici. Come abbiamo ricordato la vita delle startup non è sempre facile perché il 55,2% delle startup quindi più di una startup su due dopo i cinque anni chiude i battenti. I ruoli apicali nella nostra società sono occupati da donne di conseguenza le donne hanno più competenze perché sennò non sarebbero i vertici almeno nel nostro caso responsabilità e quindi anche una remunerazione più alta rispetto ai colleghi uomini. Comprimenti. Dovrebbe essere la palissiano in realtà non lo è No ma siamo undici donne e nove uomini. Allora io posso dire il mio ragionamento ci ho pensato prima di venire qua no? Allora giustamente noi donne dobbiamo valorizzare le peculiarità appunto nostre, le sensibilità però fortunatamente la mia generazione è anche quella di mia sorella insomma perché alla fine siamo giovani però come avrete capito c'è differenza di sigenze tra un 18enne e un 30enne. I giovani d'oggi cercano di vedere la differenziazione nell'individualità e questo è importante perché è un motore culturale se io mi baso sulla differenziazione tra individuo non esiste la questione di genere. La differenziazione? Tra uomo e donna cioè se io mi rapporto da donna con un uomo quindi con la consapevolezza di essere donna anziché rapportarmi con un uomo una donna con la consapevolezza che sono individui semplicemente diversi con magari altre visioni è lì già la prima barriera culturale si abbatte quindi è importantissimo fare la differenziazione tra individui poi ovviamente a monte forse ci devono ssere anche tre cose allora la prima noi donne dobbiamo toglierci dalla testa questa sudditanza psicologica che non ce la facciamo meglio dobbiamo avere il coraggio di autodeterminarci e guardare i nostri bisogni perché anche questa è una cosa banale che a un certo punto però di fatto scompare perché giustamente come aveva ricordato la professoressa è la donna che deve andare in part time è la donna che deve andare in maternità per occuparsi dei figli ma noi dobbiamo ricordarci che la strada dobbiamo costruircela noi stesse in primis e dopo ovviamente rapportarci con gli altri quindi anche con un eventuale compagno di vita la seconda questione riguarda lo studio l'ha detto anche la premier meloni bisogna studiare il doppio le donne devono studiare il doppio per ottenere lo stesso livello degli uomini d'accordissimo all'inizio è così però questa doppia fatica dopo potrà mutarsi in doppia forza perché superando gli uomini a livello di competenze possiamo arrivare a raggiungere i livelli ai vertici come meloni merkel von der layer e quindi superarli di conseguenza la terza può essere la solidarietà femminile qui tocco alla vedo dura però adesso la mia idea allora solidarietà femminile questa chimera allora il problema ok c'è qualche invidia tra donne però sono sciocchezze come può esserci invidia tra uomini proviamo a ragionare insieme allora la solidarietà femminile non esiste ma esiste quella maschile secondo me no sì no no mi faccio a finire proposito di facciamo un sondaggio vi spiego perché secondo me dal punto di vista di no non è che gli uomini siano più bravi a fraternizzare tra loro semplicemente perché vivono viviamo in un contesto culturale che porta avanti le idee le proposte di una cultura maschilista e secondo me banalissima questa cosa non è che si aiutano di più maschile non maschilista però perché anche maschilista però per certi maschile però quando uno si chiede perché non può arrivare ai vertici o a un colloquio di lavoro ti chiedono se vuoi avere figli no a un uomo viene chiesto se ha intenzione di avere figli a me non pare molto raramente adesso fortunatamente non si può più fare almeno buon costume comunque noi quindi a maggior ragione dobbiamo creare una solidarietà femminile per andare a combattere quella cultura maschile che ci impedisce di andare avanti insieme quindi ecco perché serve la solidarietà femminile semplicemente per andare a scardinare questo sistema culturale va bene mi sembra sembra di essere tornata gli anni 70 ma non so scherzare una battuta questa però sì no mi sembra il percorso molto lineare e sono d'accordo sul discorso delle competenze anche non sono d'accordo sul fatto che dobbiate fare il doppio del lavoro insomma io penso che è giusto che facciate come fanno gli uomini insomma si studia allo stesso modo insomma anche perché sembra che uno debba raggiungere dei risultati doppi no insomma non sono d'accordo però però noi dobbiamo fare il dopo come la misura delle quote rosa e delle quote giovani che adesso mettiamo in campo è una misura speriamo di transizione perché si arriverà finalmente a un equilibrio io pure non sono d'accordo sulle quote rosa secondo me deve essere di default cioè che ci siano donne uomini certo ma per fare in modo che sia di default bisogna creare le condizioni per far recepire il messaggio mi piace questa passione mi piace mi piace prof gabriella allora insomma vedo belle arrembanti le nuove generazioni femminile ma anche voi insomma anche noi le nostre non sono da meno e volevo capire con con lei quante decisivo da punto di vista la accennava già prima no da punto di vista demografico e previdenziale l'inserimento delle donne nel mondo del lavoro e che ruolo può giocare il pnr nell'algevolare aggevolare tal inserimento se mi permette prima di rispondere alla sua domanda volevo riprendere una cosa perché il punto fondamentale è secondo me per rompere il ciclo vizioso il circolo vizioso del perché un datore di lavoro una donna chiede ha intenzione di avere figli è all'in la redistribuzione del lavoro non retribuito all'interno delle coppie finché per un'impresa la probabilità di assenza dal lavoro è maggiore per le donne che per gli uomini questo circolo vizioso non lo riemperemo mai quindi che cosa dobbiamo fare ci sta solidarietà tra donne se io non entro in questi aspetti ma dobbiamo bisogna pensare a quiparare le donne gli uomini dal punto di vista per esempio dei congedi parentali cioè noi dobbiamo legislatore deve riservare dei congedi ai papà e se il bambino si ammala il papà sta a casa finché lo lascia finché si lascia alla decisione delle singole coppie la persona con il reddito più basso magari impiegata nel settore pubblico quindi più protetta dal punto di vista dei diritti sarà sempre quella che rimane più a casa sarà sempre quella che le imprese percepiscono come maggior probabilità di assenza questo è un fenomeno molto studiato si chiama del discriminazione statistica per quello che le imprese sono cattive non gli piacciono le donne semplicemente fanno una valutazione statistica sulla probabilità che questa persona stia a casa finché questa probabilità è diversa questi circoli viziosi non si rompono perché è importante per il sistema previdenziale sanitario beh come dicevo prima se ci aspetta un aumento dell'aspettativa di vita dicevano sempre nell'incontro di stamattina che gli over 90 attualmente sono 800 mila erotti nel 2070 saranno più di 2 milioni ok quindi questo vuol dire un aumento dei bisogni di cura e sanitari enormi norme quindi occorre la fetta di popolazione in età del lavoro sarà si ridurrà sempre di più quindi se tutti non partecipiamo al mercato del lavoro la cosa diventerà insostenibile che cosa può fare il pnrr aveva detto che nella predisposizione originaria proprio del piano del nela dise nel disegno del meccanismo europeo alla base del pnrr diciamo che l'impianto iniziale si era un po dimenticato delle donne era un problema poi il parlamento europeo ha fatto presente questa cosa gliel'hanno infilata un po la stessa cosa si è ripetuta in italia nel disegno del pnrr un primo disegno assolutamente miope dal punto di vista del problema dell'occupazione femminile poi di nuovo il governo draghi ci ha infilato un po di cose per riequilibrare la situazione che cosa c'è adesso allora le previsioni sono quelle di un impatto maggiore sull'occupazione femminile che non sull'occupazione maschile attraverso sia questi son previsioni a livello macro qual è il problema secondo me ci sono due ordini problemi primo il fatto che i due grandi ambiti digitalizzazione e green ambiente su cui si focalizza il pnrr quindi grandi infrastrutture sono ambiti in cui le donne non lavorano cosa hanno fatto per facilitare la cosa la participazione femminile hanno messo le clausole di condizionalità e di premialità che vuol dire per partecipare alle gare le imprese devono garantire che almeno il trenta per cento della nuova domanda di lavoro sarà destinata alle donne tu puoi anche garantirlo sulla carta ma se poi le donne che si occupano di i ct non ci sono che cosa sta succedendo sta succedendo che le clausole di condizionalità siccome si possono anche non mettere motivandolo giustamente per perché se nelle donne non ci sono vengono applicate nel trenta per cento delle gare sono state applicate chiaramente una percentuale che sale col valore della gara quindi dare di valore più a più grande hanno una percentuale maggiore di rispetto di queste condizioni ma non andiamo oltre il 58 per cento in quelle proprio di importo massimo che vuol dire che c'è una grossissima fetta di soldi che non va a garantire quello che nell'ipotesi iniziale doveva garantire problema di chi fa le gare no io credo problema degli ambiti di intervento l'altra grande partita sono gli asili nido anche quelli inseriti po expost un po di fretta adesso vedremo il 30 giugno se riusciamo a se i comuni riescono a portare a termine i progetti come richiesto per avere la successiva trans di finanziamenti investimento fondamentale forse avremmo dovuto essere più coraggiosi da questo punto di vista destinare molti più fondi ma anche destinare cioè prevedere delle percorsi di attuazioni specifici specifici con capacità di attuare questi progetti molto più grandi perché dico questo perché i servizi siccome ci sono quei problemi all'interno della copia di cui parlavo prima la presenza dei servizi è fondamentale per togliere almeno da una l'alibi le donne il lavoro di cura ci sono c'è uno studio di qualche anno fa molto interessante che il semplice la riduzione dell'età dell'obbligo a scuola per cui la possibilità che i bambini andassero alla scuola materna in anticipo invece che a tre anni compiuti a due anni sei mesi eccetera ha favorito tantissimo l'occupazione femminile tantissimo su relativamente come si può in italia no in italia in italia ha favorito tantissimo questo risale al 2009 insomma però hanno studiato l'impatto di questa misura che non c'entra non aveva assolutamente come obiettivo quello di favorire l'occupazione femminile era pensata per tutt'altro però per esempio nel sud dove non ci sono gli asili nido la possibilità di mandare il bambino alla scuola materna che invece a due anni ha permesso alle donne a molte donne di andare a lavorare di rientrare gabriela devo interromperla e passare la Anna Roscio dove appunto prima l'avevo interrotta perché la domanda era questa qui cioè si lavora meglio dunque in un'azienda guidata da una donna volevo capire un po se sì e se sì perché non la sento però deve togliere togliere il muto forse adesso adesso sì ok perfetto mi collego agli interventi precedenti ma proprio per sottolineare alcuni alcuni aspetti allora sicuramente quello che noi vediamo le aziende che sono guidate da donne si portano dietro una sensibilità maggiore a questi temi del welfare della attenzione della possibilità di consentire un lavoro pur conciliando quella che mia vita privata la cura della famiglia che sia la famiglia giovane che sia la famiglia ansiana ecco effetto fenomeno sempre più rilevante e quindi vediamo che tutti questi aspetti che sono stati citati da interventi precedenti cioè la necessità di avere forme di assistenza asili orari flessibili e quindi appunto quella che la possibilità di conciliare in maniera ottimale una vita lavorativa dei anni questo nome con una vita privata questo lemento che notiamo molto più spiccato e forte nell'ambito di un'impresa femminile quindi in qualche modo l'impresa privata compensa quelle che sono delle carenze no strutturali come sono state poche anzi citate di quei servizi che facilitano un sano e corretto accesso al mondo del lavoro quindi dal nostro punto di vista anche collegandosi al tema del pnr ecco il pnr potrebbe no risolvere questi aspetti purtroppo alcuni alcune misure alcuni interventi strutturali quello del desilienio in particolare è stata una misura che non ha avuto grande successo è andata in gran parte deserta almeno nelle prime nelle prime edizioni ma questo evidentemente sono invece lementi che consentirebbero no una parità di genere sotto profilo della accessibilità a modo del lavoro però la tenda privata che ha una responsabilità sociale e quindi che come dire vede questi elementi con elementi importanti per anche un benessere quindi la competitività maggiore interviene in questi termini e questo è tipico delle aziende a femminile grazie sono una battuta bisogna capire perché i problemi di conciliazione famiglie al lavoro ce li hanno le donne non gli uomini cioè mi risulta che anche gli uomini abbiano una famiglia di per sé i sento che va a te prego leonora vuole fare una battuta no assolutamente condivido e quindi torniamo al problema culturale a proposito di pnr e infatti l'obbligo di assumere di coinvolgere i giovani e donne lo abbiamo anche noi come società di ingegneria io lavoro prevalentemente nel pubblico cco io ho il problema inverso siccome stiamo facendo metà degli asili nido sul territorio provinciale i miei ragazzi che abbiamo un'etta media di 36 anni ha detto che non faranno figli per i prossimi 15 anni perché non ce la fanno più ovviamente no è un'idea sbagliata però perché c'è un ritardo anche sul pnr perché ovviamente come in tutte le cose andiamo a scontrarci contro la burocrazia noi abbiamo comuni amministratori in gambissima che però si ritrovano il segretario a scavalco l'ufficio tecnico che non c'è un difficile dialogo con il ministero e quindi questo ha rallentato non di poco tutte le varie progettazioni in più a provoito di sostenibilità e anche la sostenibilità ambientale che quindi viene applicata a questi progetti del pnr dove c'è un obbligo appunto dell'assunzione di giovani professionisti donne ma anche l'obbligo di protocolli specifici uno fra tutti i criteri ambientali minimi quindi l'utilizzo di materiali salubri per la salute dei bambini e ovviamente il sostentamento dell'edificio tutte le nuove costruzioni sono obbligatoriamente in nzeb quindi si auto alimentano da soli cco questa è una piccola chiosa però riguardo alla retribuzione posso dire una cosa però facciamo fare ma che domanda dal pubblico perché penso che andiamo andiamo proprio su che un uomo vuol fare una domanda possiamo che siamo minoranza due uomini ecco abbiamo sei minuti prego brevi le domande altrimenti non riusciamo a rispondere brevissime buon pomeriggio mi chiamo gabriele gattozzi cittadino italiano residente a rovereto ok spazio ai giovani spazio alle donne per carità chi non sarebbe d'accordo io poi non sono né dell'una né dell'altra categoria quindi ma signori qui non abbiamo trattato il vero problema nostro che è la gerontocrazia o meglio la geronto oligarchia ho già mi ha interrotto lei sì ho capito questo però se non la fa finire abbia pazienza ho parlato 20 secondi quindi morale della favola se non rimuoviamo questo nodo gordiano di questi vecchietti cariati di attaccate al potere che sia economico finanziario societario purtroppo rimarrà tutto un sogno irrealizzabile grazie grazie prego poi dopo dico la mia su questa non sono d'accordo io sono mariano gardumi sono un imprenditore e volevo capire da voi se potete darmi questa risposta nella mia azienda le donne sono le più pagate però sarà un'eccezione questa qui almeno va bene comunque adesso ne raccolgo un'altra da una donna c'è una donna che fa una domanda no allora rispondiamo a queste due io su questa della gerontocrazia non sono d'accordo nel senso che no va benissimo cioè a me non interessa non interessa una questione di età è una questione di scusi aspetti è una questione anche di forza di energie dei giovani come abbiamo una rappresentanza qui io vedo che è una questione di individuo non è una questione di anche perché qual è l'alternativa che facciamo cioè la vedo un po dura questa risposta prego prego a rienora forse la risposta no al di là delle quote giovani infatti il motivo non è tanto come abbiamo detto la rottammazione però effettivamente i ruoli apicali spesso vengono detenuti da persone adulte anziane nel senso che va benissimo che facciano la loro carriera e lavori noi che insomma lasciamo stare la questione delle pensioni il problema è che le aziende pubbliche e private tendono a non far crescere i giovani c'è un giovane fa fatica a fare esperienza si ritrova a fare esperienza ed essere considerato giovane a 40 però non generalizziamo perché è sempre un errore io non andrei a parlare tutti anziani tutti giovani o con tutte le aziende ogni ci sono situazioni e situazioni cabriella sì io volevo dire questa cosa che dobbiamo incominciare a vitare di pensare alle cose sempre in maniera duale i giovani i vecchi le donne gli uomini allora ci sono tanti studi che mostrano che anche a livello di impresa la cosa importante come dice il tema di oggi è la diversità e l'inclusione nei comitati nei nelle commissioni decisionali quindi non è tanto quello che dobbiamo far fuori i non giovani ma che dobbiamo cioè che dobbiamo imparare a creare dei luoghi di lavoro in cui siano sempre più presenti punti di vista diversi perché se altrimenti i soli giovani potrebbero fare altrettanti disastri come gli anziani cioè non è detto che i giovani in quanto giovani sono più no abbiamo competenze diverse anche tra donne uomini competenze diverse punti di vista diversi sensibilità diverse il poter la vo il poter mettere a frutto l'unione di queste diversità crea valore si bisogna continuare a contrapporsi non crea crea anche innovazione in un azienda avere un board un cda oppure delle commissioni con diversità diversità di genere diversità di età consente anche di vedere i bisogni di tutti no quindi non soltanto dei giovani non soltanto gli anziani delle donne degli uomini c'è c'è una diversità di vedute di opinioni e per fare un commento sulla domanda che ha fatto l'imprenditore ci sono tanti casi specifici come ha fatto l'esempio anche prima eleonora di singole imprese in cui c'è o magari più rappresentanza femminile oppure le donne sono pagate meglio il problema di cui stiamo parlando è un problema a livello di sistema perché nella generalità dei casi questo non è non avviene non avviene quindi il problema è far fronte a quello che è l'intero sistema e non la singola dottoressa rosso vuole aggiungere qualcosa da torino deve togliere il muto ma che ho già tolto adesso la sento ok perfetto forse arriva a ritardo la voce ma allora io concordo sulla interpretazione della professoressa nel senso che secondo me è finito un po' il tempo delle contraposizioni delle questioni di genere ecco non è questo il punto dobbiamo cercare di integrare di includere delle diversità all'interno del sistema produttivo e imprenditoriale questo crea assolutamente valore e questo è un fenomeno che vediamo comunque in fase di continua affermazione continua miglioramento certo è che questo perché questo se realizzi sono necessarie alcune condizioni di contesto di sistema di cui si è discusso oggi bene allora siamo over time come dice qui lo schermo io ringrazio eleonora angelini e ringrazio gabriela barloffa grazie anna rosso ringrazio voi presenti e al prossimo festival questo grazie no no Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance Inizia la trance 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