Sorprese dall’espansione dell’Universo
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Sorprese dall’espansione dell’Universo
Nell'ultimo pomeriggio del Festival dell'Economia, è intervenuto in collegamento dalla Johns Hopkins University di Baltimora (Maryland), il Premio Nobel per la Fisica 2011 e professore di fisica e astronomia Adam Riess. Tra formule matematiche, storia e immagini dello spazio, il fisico statunitense ha spiegato come le misurazioni, negli ultimi vent'anni, siano diventate sempre più accurate e come sia fondamentale lo studio delle supernove per progredire con la ricerca.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Buongiorno, buon pomeriggio. Possiamo iniziare questo evento in lingua inglese. Sono lieta di essere qui. È un privilegio vedere così tante persone che si sono riunite qui per questo evento. Parleremo dell'universo. Pensare all'universo può essere un po' spinoso per la mente umana. Pensare alla sua vastità è un po' una sfida per la mente umana. Ma ci sono alcune menti che ci possono aiutare a capirne un po' di più. A capire che cosa sta accadendo attorno a noi, se pensate all'universo come a qualcosa che sta attorno a noi. Oggi abbiamo il privilegio e l'onore di avere qui una delle menti più brillanti che ci può aiutare a capirne un po' di più. Abbiamo una mente brillante che ha dato dei contributi rivoluzionari alla cosmologia. Il dottor Adam Reiss lo vedremo fra qualche secondo. Immagino che sappiate tutto su di lui, ma vi darò giusto qualche informazione. Il dottor Fisico ha vinto il premio Nobel per la Fisica nel 2011 assieme ai colleghi Saul Pirmeter e Brian Schmidt per studi che dimostrano che l'universo si sta espandendo con una velocità sempre crescente. Signore e signori, diamo il benvenuto al dottor Adam Reiss. Buon pomeriggio, buongiorno, lei si trova a New York. Non vediamo ancora nulla, ma penso che potremmo magari sentire la sua voce. La sentiamo. Vediamo la sua presentazione. Magari, giusto per iniziare, potrebbe passare dalla modalità presentazione alla telecamera. Sì, la vediamo. Buongiorno, buongiorno. Buon pomeriggio. Buongiorno a tutti, come state? Bene, sono molto contenta di essere qui. Ripasso alla modalità presentazione. Vediamo le sue slide. Beh, ho già detto che lei ci parlerà dell'espansione dell'universo poi la lasceremo magari un quarto d'ora alle domande. Grazie molte per essere qui al Festival dell'economia di Trento. Bene, le lascio al microfono, al microfono virtuale. Grazie, e l'ascolteremo. Bene, sono lieta di essere qui a Trento. Attualmente mi trovo a Baltimore, nel Maryland, alla Johns Hopkins University, al Space Telescope Science Institute, dove abbiamo il telescopio Hubble e altri telescopi, vi parlerò di ciò che facciamo, il James Webb Space Telescope. Beh, abbiamo iniziato a studiare questo argomento dallo studio delle supernova, che mi ha permesso di capire che l'universo si sta espandendo che, anzi, è oltre a questo che sta accelerando. Prima di dirvi di queste grandi scoperte, vorrei farvi vedere questa immagine. Questa è l'universo, come si vede dal telescopio Hubble, si potrebbe pensare all'universo come un qualcosa di statico, ma poi, lasciando aperto l'otturatore per settimane, abbiamo visto tutte queste galassie, questo è solo un piccolo frammento del cielo, un granello di sabbia. Ma quando guardiamo all'universo sembra statico, ma questa non è vero. In realtà, l'universo si sta espandendo grazie al Big Bang, ora la separazione tra le galassie sta aumentando. Pensate, è una sorta di panino con l'uvetta nel forno, la separazione delle galassie aumenta con il tempo, sattamente come fa il pane quando lievita. Ma come sappiamo che l'universo si sta espandendo? Nell'animazione che vi ho mostrato, dobbiamo capire quanto lontane sono queste galassie da noi, con velocità si stanno allontanando da noi. Quindi, come facciamo a capire le distanze nello spazio? Dobbiamo misurarle. Ci sono diversi metodi, alcuni dei metodi che utilizziamo qui sulla Terra, usiamo la parallasse, che, se vogliamo misurarla a distanza di un oggetto che è lontano da noi, lo misuriamo riferito a un punto di riferimento che è più lontano, spostandoci e misurando l'angolazione vediamo la distanza. Abbiamo poi il metodo dei fari. Ci sono degli oggetti molto luminosi in lontananza, in base alla luminosità di questo oggetto possiamo definire la sua distanza approssimativa. Ma se c'è la nebbia, questo può essere un po' forviante, potrebbe sembrare molto lontano, ma semplicemente invece si tratta della nebbia. Poi abbiamo anche i nantofoni, che emettono dei suoni molto forti, quando siamo lontani da loro sembrano meno forti, da lì possiamo misurare la distanza. Poi abbiamo il metodo degli oggetti di dimensioni note, è un metodo che si usa, sappiamo che gli areplani sono molto grandi, in base a come appaiono possiamo stimare la loro distanza. Da noi se sono molto piccoli saranno lontano, se sono più grandi saranno più vicini a noi. Quindi questo richiede un po' di pratica, ma nella cosmologia non abbiamo questi oggetti, non abbiamo questi oggetti fatti dall'uomo, abbiamo lo telescopio e ciò che la natura ci offre. E ciò che la natura ci offre è molto simile ai fari. Quando guardiamo allo spazio vediamo la galassia, come quella che vedete qui, questa galassia è costituita da miliardi di stelle, ma ad un certo punto una di queste stelle potrebbe esplodere, diventare una supernova, quando vediamo una di queste funziona un po' come un falo, una candela standard. Quindi questa stella esplode e quanto più lontano è da noi, tanto più fievola sarà questa luce, in questo modo riusciamo a misurarne la distanza. Utilizziamo questa legge dell'inverso del quadrato per misurare. Potete immaginare che la luce venga emessa debba coprire delle aree sempre più grandi, quindi se è due volte più lontano vuol dire che è quattro volte più debole, se è tre volte più lontano significa che è nove volte più debole. Questo è il modo in cui noi misuriamo la distanza delle galassie. Andrà più in dettaglio più tardi. Poi dobbiamo misurare la velocità con cui si sposta questo oggetto da noi lo facciamo, magari conoscete l'effetto Doppler? Quando sentiamo un suono, come un'ambulanza ad esempio, mano a mano che si allontana da noi sentiamo che questo suono diventa più fievolo. Lo stesso principio lo applichiamo alla luce. La luce è emessa da una supernova, sembra avere una lunghezza d'onda crescente chiamiamo questo fenomeno Red Shift. Questo è lo spostamento verso il rosso. Questo accade non perché l'oggetto si sposta da noi, si allontana da noi, ma perché l'universo si espande. Quindi quando io e i miei colleghi guardiamo a una candela standard possiamo misurare sia la distanza sia la velocità. E ora tornando a questa animazione che vi ho mostrato dell'universo in espansione, ciò che facciamo nella cosmologia è osservare queste galassie lontane, misuriamo la loro distanza, la loro velocità con la quale sembra che si spostino da noi creiamo questa relazione lineare quanto sono più lontane da noi, sembra che si spostino più velocemente da noi. Questa è la prova di un universo in espansione. Quando diciamo che l'universo è in espansione significa che possiamo vedere delle cose lontane che si smuovono più rapidamente. E questa non è solo una idea teorica, è stata osservata per la prima volta da Edwin Hubble, l'astronomo, circa 100 anni fa. Lui ha unito le misure di diverse galassie con il redshift e ciò che vedete qui, il grafico che vedete qui, sembra un po' una versione un po' primordiale del grafico che vi ho appena mostrato, ma è chiaramente la dimostrazione di ciò che vi sto dicendo. Io ho cercato di ampliare il lavoro di Hubble misurando altri oggetti e potete vedere che il lavoro di Hubble è raffigurato qui nel quadro rosso, ma da questa relazione lineare potete vedere l'espansione dell'universo la sua velocità. Quindi, ora che abbiamo capito che l'universo si sta espandendo e sappiamo come misurarlo, come ho descritto, possiamo passare a domande più profonde quando è iniziato l'universo e possiamo immaginare che l'universo si espanda e possiamo misurare la velocità alla quale l'universo si espande, sempre partendo da quella relazione tra la velocità la distanza, quanto tempo richiede l'universo per raddoppiare la sua dimensione. Se applichiamo la matematica, possiamo pensare di fare un'equazione e di tornare indietro nel tempo. Se torniamo indietro, possiamo stimare l'età dell'universo, quanto tempo abbiamo impiegato ad arrivare all'attuale posizione degli oggetti nello spazio. All'inizio Hubble aveva calcolato un numero che è molto lontano da quello che abbiamo invece calcolato in seguito. Inizialmente sembrava che l'universo avesse un'età di soli 2 miliardi di anni, ma nel 1929 già si sapeva che non era corretto, sapevano che la Terra era già più vecchia di 2 miliardi di anni. Ma dato che misurare la velocità di espansione dello spazio è difficile, qui abbiamo sviluppato un grafico più recente che mostra un po' l'evoluzione di questa misurazione. Siamo partiti nel 1929, quando è stato misurato per la prima volta e si sposta poi ai giorni nostri. In questo modo però è stata calcolata la constante di Hubble abbiamo capito molto delle stelle, abbiamo imparato molto dalle stelle misurando l'universo nell'ultimo secolo, abbiamo imparato a misurare le distanze usando la supernova, abbiamo imparato ad usare meglio i telescopi negli ultimi 20-30 anni queste misurazioni sono diventate abbastanza accurate e pertanto sappiamo che grazie a tutte queste evoluzioni sappiamo che l'universo ha un'età di 13-14 miliardi di anni. Ora che sappiamo che l'universo si sta espandendo, sappiamo la velocità di espansione, sappiamo l'età dell'universo, potreste chiedervi qual è il destino di un universo in espansione, che cosa accadrà in futuro, cosa è accaduto in passato questa domanda è la stessa domanda che si è fatta anche a Isaac Newton quando ha sviluppato lo sperimento della palla di cannone. Quando ha pensato a questo ha realizzato che dipende dalla velocità con cui viene lanciata questa palla di cannone, se viene lanciata con tanta velocità potrà arrivare ad uscire dall'orbita terrestre, ma se non si ha una velocità sufficiente cadrà sulla Terra, ma se la velocità è tanta arriverà in orbita. Quindi in questo modo per quella palla di cannone sarà più facile volare e andare nello spazio, ntrare in orbita perché la sua massa è minore. Con una velocità ancora maggiore potrà addirittura lasciare l'orbita terrestre. Pertanto ci siamo chiesti se l'universo stesso avesse una velocità di fuga. Pertanto ci siamo chiesti se l'universo continuasse ad espandersi a viaggiare come fa quella palla di cannone. Albert Einstein nel 1917 ha sviluppato una nuova teoria della gravità, partendo dalla teoria di Newton e ha sviluppato la teoria della gravità generale. Quindi cosa fa l'universo? L'universo si espande, si sta contraendo, ha chiesto questo agli astronomi. All'epoca gli astronomi non sapevano che l'universo si stavano espandendo gli hanno detto ad Einstein che era statico questo ha confuso Einstein perché ha realizzato che una serie di galassi e di oggetti nello spazio erano soggetti alla gravità. Quindi ha fatto un po' di fatica con questo ha fatto una grande scoperta. Ha scoperto che nonostante la gravità degli oggetti nell'universo sia una forza di attrazione, la gravità stessa può essere anche di repulsione ha sviluppato la costante cosmocologica ha quello che oggi chiamiamo energia oscura. Quindi alcuni oggetti hanno una forza di attrazione mentre gli spazi vuoti hanno una forza di repulsione, una forza repulsiva. Pertanto la sua idea era corretta potrà magari sembrarvi molto teorico parlare della gravità, di spazi vuoti, di gravità repulsiva, ma questo ha portato Einstein a capire la legge della gravità generale. Oggi i vostri smartphone usano il GPS vi permettono, partono dal rilevamento da voi, vi trovate sulla terra. Questo consente appunto di avere un rilevamento accurato grazie appunto alla legge di Einstein. Se si fosse usata invece la legge di Newton sarebbe sembrata un po' più esoterica. La curiosità nella ricerca molto spesso porta a scoprire dei fenomeni. Quindi dieci anni dopo Einstein ha scoperto che l'universo effettivamente era in espansione è andato a fare visita a Apple altri colleghi in California ha scoperto da lì che l'universo si stava appunto espandendo ha detto ho fatto un errore grandissimo ffettivamente con questa idea che lo spazio vuoto potrebbe avere una gravità repulsiva. Però ritorneremo poi nella nostra storia anche a quell'idea effettivamente. Quindi ci possiamo chiedere, ma sia trattata di un'idea teorica però come misuriamo quanto sta rallentando l'espansione dell'universo a causa di questa gravità attrattiva proprio come succede alla palla di cannone che viene lanciata dalla superficie terrestre dove tutto viene attratto verso terra. Quindi per scoprire questa cosa abbiamo bisogno di usare un trucchetto. Quello che vi ho fatto vedere prima che l'universo era in espansione che possiamo osservare oggetti in distanza ho evitato di dirvi una cosa essenziale che gli oggetti in distanzi sono così lontani da noi che possiamo metterci magari miliardi di anni per riuscire a tornare indietro in forma di immagine. Quindi gli oggetti lontani non ci dicono che cosa sta succedendo adesso nell'universo anzi ci dicono quello che è successo in passato quando la loro luce ha lasciato l'oggetto. Quindi con una supernova così distanza magari arriva da noi a un ritardo di un miliardo di anni quindi ci dice quello che succedeva in quel periodo. Se ne guardiamo ancora più distante ci dice quanto stava espandendosi l'universo due miliardi di anni fa. Quindi è un modo fantastico e molto potente per osservare la storia passata dell'espansione dell'universo per dirci quanto si sta espandendo. Quindi abbiamo delle immagini che nel caso della palla di cannone che ci mostrano la traiettoria di questa palla quindi osservando la traiettoria quando vediamo se la palla è tornata a terra o no ci dà chiaramente questo e ci fornisce un sacco di dati molto utili. Negli anni 90 potevamo fare questo. Potevamo osservare l'universo e la sua storia di espansione come vedete qui in questi due diagrammi per cercare di capire quali fosse tra le due la teoria prevalente. Cioè se l'universo fosse così pesante, così pieno di materia che stava rallentando e alla fine si sarebbe fermato in questa espansione avrebbe iniziato a contrarsi proprio come quella palla di cannone che viene lanciata ma con non troppa velocità o magari i pianeti sono così pesanti che in futuro ci sarebbe stato questo big crunch, contrario al big bang. L'altra teoria invece era che l'universo fosse molto vuoto, molto leggero quindi come lanciare questa palla di cannone da un pianeta molto piccolo con poca massa che quindi sarebbe scappata dalla sua orbita. Quindi con i miei colleghi abbiamo capito che osservando queste super nove ci avrebbero detto la velocità dell'espansione dell'universo in passato paragonarla con l'espansione attuale e capire se questa espansione si stava rallentando sufficientemente per fermare proprio l'espansione come è il caso dell'immagine a sinistra se si stesse espandendo molto lentamente come nell'immagine a destra. Quindi per fare queste misurazioni avevamo bisogno di una supernova molto particolare chiamata di tipo 1, 1A, che è una sorta di stella bianca che ha una massa bassissima ma l'astrofisico Chandrasekhar che ha vinto una premio Nobel, ha dimostrato che c'è una massa critica che è di 1,4 volte la massa del sole, allora la stella esploderà quindi raggiuncerà una luminosità molto standard come quel faro che abbiamo visto prima cioè possiamo osservare l'oggetto e fare queste misurazioni. Quindi questa è una delle super nove di tipo 1A che vi ho mostrato prima vista in una galassia distante con il telescopio Hubble. Negli anni 90, alla fine degli anni 90, all'inizio degli anni 2000 abbiamo cercato di osservare queste super nove abbiamo creato questo team chiamato Hi-Z Team per misurare la decelerazione dell'universo per capire se l'universo appunto sarebbe espanso per sempre oppure se avrebbe in futuro iniziato a contrarsi. E come l'abbiamo fatto? Abbiamo utilizzato dei telescopi per catturare delle immagini del cielo come vedete qui a sinistra. Poi abbiamo iniziato ad aspettare un mese o due per fare un'altra fotografia. Poi quando in quel tempo i computer stavano molto migliorando avevamo a disposizione delle nuove tecnologie che ci hanno permesso di paragonare questa immagine per identificare una delle super nove che, come vedete, tra le due osservazioni abbiamo scoperto che effettivamente c'era lì qualcosa abbiamo potuto seguire queste osservazioni. Nella primavera del 1997, nell'autunno del 1997, ho sviluppato delle analisi con il nostro team, ho avuto un momento di illuminazione che mi ha permesso di raccogliere un set di super nove per capire la decelerazione dell'universo, cioè quanta massa ci fosse nell'universo, ignorando l'idea di Einstein della costante cosmologica quindi questo è il mio libro per gli appunti, ho chiesto al mio quaderno di dirmi la massa dell'universo che stava causando questa decelerazione proprio come ci stava dicendo la super nove. Sono arrivata a una conclusione sorprendente che però all'inizio non aveva senso. Il computer mi ha detto l'universo ha una massa negativa, ma la massa negativa non ha senso effettivamente, non esiste qualcosa del genere, ma è perché non mi ero reso conto del fatto che l'universo invece stava accelerando, come ci mostramo nei dati. Quindi siamo tornati all'idea di Einstein che l'universo effettivamente è pieno di energia oscura che quindi questo può aumentare, diminuire la forza di gravità fare in modo che l'universo accelere ulteriormente. Quindi insieme ai miei colleghi abbiamo scritto questo articolo nel 1998 che conclude che l'universo sta accelerando, in espansione sta accelerando, poi un altro team è arrivato alla stessa conclusione però l'anno dopo quindi questa è stata la scoperta dell'anno ffettivamente pubblicata sulla rivista Science anche Einstein sarebbe rimasto molto sorpreso da questa scoperta. C'è questa idea che lui aveva, ffettivamente era probabilmente la cosa più importante dell'universo in questo momento. Quindi non prendiamo alla leggera queste cose, quindi dopo la nostra scoperta alla fine degli anni 90 abbiamo utilizzato il telescopio Hubble, che vedete qui a sinistra, nuovi macchinari per osservare le supernove ancora più distanti per completare questa immagine che avevamo ottenuto alla fine degli anni 90, cioè che l'universo effettivamente sta accelerando nella sua espansione il 20% più velocemente rispetto a 5 miliardi di anni fa. Quindi la nostra comprensione dell'universo oggi è più o meno questa, ci sono questi due modelli, entrambi sono sbagliati, c'erano questi due modelli sbagliati, l'universo non sta rallentando nella sua espansione, ma è più come questo modello qui a destra, sta anzi accelerando, lo sappiamo perché siamo riusciti a studiare gli ultimi 8-10 miliardi di anni di storia dell'universo osservando queste supernove così distanti. Quindi, perché l'universo sta accelerando? Ho descritto le idee di Einstein, ma la verità è che siamo ancora un po' perplessi a riguardo. L'idea di Einstein era che c'è energia nello spazio, quella che chiameremo energia del vuoto. Il problema però è che non comprendiamo quanta energia c'è. Quanto di questa energia c'è? Bisognerebbe comprendere la teoria quantistica della gravità per capire ulteriormente questi dati. Non sappiamo come mettere insieme queste teorie, insieme alla teoria quantistica della gravità, per capire appunto i nostri risultati. Quindi esiste una, la domanda è esiste una energia oscura dinamica o alla fine abbiamo superato la teoria della gravità di Einstein che non si può applicare a queste dimensioni così grandi. Quindi è un'area ampissima di ricerca attualmente. E l'obiettivo primario adesso è capire la energia oscura che è una delle sfide più grandi in fisica. Quindi la NASA e l'ESA hanno dei telescopi speciali proprio perché verranno lanciati nei prossimi cinque anni per capire la natura dell'energia oscura, perché vogliamo comprendere la gravità, vogliamo comprendere la teoria quantistica della gravità. Però l'energia è parte integrante di queste teorie quindi dobbiamo continuare a studiare questi aspetti. Sono veramente felice che a Stoccolma l'Accademia per i Nobel ci abbia premiati per aver compreso queste nuove teorie. Abbiamo nel 2011 vinto il Premio Nobel per la scoperta del fatto che l'universo sta accelerando nella sua espansione, per quanto ancora non abbiamo una comprensione così profonda dell'energia oscura che c'è nell'universo. Quindi vi lascerei con alcune idee nuove che abbiamo studiato negli ultimi anni. Una viene dalla nostra ricerca per la comprensione dell'universo dall'inizio alla fine. Quindi date le nostre competenze riguardo all'universo, del fatto che c'è la materia oscura, che c'è l'energia oscura. Abbiamo capito che cosa ha iniziato a rallentare l'universo prima di iniziare ad accelerare, però la domanda era dominata dalla materia oscura oppure adesso è dominata dall'energia oscura. Quindi possiamo misurare la velocità di espansione dell'universo oggi, però si tratta di un problema attualmente per noi, perché possiamo osservare l'universo ai tempi dopo il Big Bang, grazie alle radiazioni che ci arrivano che possono ancora essere visibili. In collaborazione con una delle missioni spaziali europee stiamo studiando questa radiazione combinata con l'energia dell'universo che ci dice che probabilmente l'universo sta diminuendo nella sua espansione. Si parla di tensione, di energia tensiva che è collegata con la materia oscura o con l'energia oscura, con qualcosa che ancora ci sfugge. Quindi questa è la nostra teoria dell'espansione dell'universo, chiamata Lambda CDM, d è ancora però per noi un mistero, qualcosa che ancora non riusciamo a capire approfondottiamente, quindi speriamo di riuscire a scoprire qualcosa in più nei prossimi anni. Stiamo ancora affrontando la domanda principale quanto avecchio l'universo e cosa ci manca, cosa ci sfugge per risolvere tutte queste domande. Quindi vi lascerei con una sorta di visione ottimista del fatto che abbiamo un modello standard cosmologico sviluppato negli ultimi 20 anni che ci porta a sapere che lo 0,05% dell'universo è fatto da pianeti, 25% materia oscura, poi il resto pianeti, stelle e gas energia oscura per il 70%, materia oscura 25%. Quindi la nostra domanda è dobbiamo continuare a studiare da che cosa è composto il resto dell'universo, ma ci sono elementi molto confusi in questa storia, perché se guardiamo l'universo dall'inizio, la questione è dobbiamo iniziare a studiare l'inizio dell'universo per capire quanto sta accelerando o guardare la fine dell'universo. Quindi da qui dobbiamo forse scoprire nuovi dettagli che ancora ci mancano, però a sicuramente aumentare la nostra comprensione. La cosa che stiamo facendo è cercare di raccogliere sempre più dati che ci vengono da nuovi telescopi. Quindi vi vorrei raccontare di alcuni telescopi più nuovi, uno è il James Webb Space Telescope, il telescopio James Webb, che ha un diametro molto più grande rispetto all'Hubble, come vedete qua nella slide ha indicato l'area anche di immagini molto più ampia rispetto all'Hubble. Può coprire quattro volte la distanza tra la Terra e la Luna, quindi questa è la differenza delle immagini tra i due telescopi. Questo è un cluster di galassie visto dalla Hubble poi visto con il telescopio James Webb. Come vedete si riesce a vedere molto più in profondità, le immagini sono molto più chiare. Continuo a farvi vedere la differenza tra l'Hubble e il James Webb. Quindi è un telescopio molto più potente che ci permette di guardare più in profondità, raccogliere dati migliori speriamo di riuscire ad arrivare a capo di questi misteri della cosmologia. Vi vorrei ricordare perché studiamo l'energia oscura quando sembra che non rientri nei nostri smartphone attualmente. Il fatto è che è un aspetto estremamente importante del nostro universo perché arriva proprio al cuore della comprensione della gravità della teoria quantistica. In passato, quando abbiamo capito meglio queste cose, siamo riusciti a capire molto meglio anche la vita qui sulla Terra. Vi ho parlato per esempio del GPS prima per farvi un esempio. Quindi vorrei concludere qui con un riassunto del fatto che 25 anni fa abbiamo scoperto con i miei colleghi, osservando le super nove, utilizzando i telescopi, l'espansione dell'universo che sta accelerando. Sembra che abbiamo dovuto utilizzare delle idee anche di Einstein come la costante cosmologica e con i nuovi telescopi nello spazio, compreso il telescopio James Webb e altri nuovi telescopi, speriamo di riuscire a scoprire ancora di più rispetto a questi temi così interessanti. Quindi vorrei concludere qui. Sono molto contento di ascoltare le vostre domande, se volete. Grazie, grazie molte. Abbiamo tempo per qualche domanda. Potete fare la vostra domanda direttamente in inglese, sarebbe anzi meglio. Ma in ogni caso abbiamo la traduzione simultanea, quindi potete anche fare la domanda in italiano. Grazie per essere qui. La mia domanda è, cos'è il tempo in quanto fisico, dal punto di vista fisico e filosofico? Come umani percepiamo il tempo in modi diversi. Il tempo cambia dal punto di vista fisico? Questa è la mia domanda. Einstein ci ha spiegato nella sua teoria iniziale che il tempo e la sua evoluzione dipende da come lo osserviamo, la velocità rispetto ad altri punti di osservazione. Dal punto di vista fisico ciò che accadde nello spazio può avvenire in un ordine diverso. Ma come umani dobbiamo sempre pensare al nostro tempo biologico, lo possiamo percepire in un'unica direzione. Dal punto di vista fisico pensiamo al tempo inverso. Se avete dei gemelli e i gemelli viaggiasero nello spazio a grande velocità, chiaramente uno dei due, vedreste veramente dei piccoli cambiamenti, ovviamente non rilevanti, ma ci sarebbero delle conseguenze diverse a livello di tempo. Abbiamo un'altra domanda? Rito inglese, ma dopo la morte si è cancellato l'inglese. Intanto grazie, è affascinante, bravissimo. Una domanda, parlando con dei suoi colleghi in Italia, già che ho la passione del cielo stellato, dell'universo, dell'energia potente che si diffonde, possiamo pensare che tra milioni di anni, così come veniamo da milioni la vita umana, potrà così migliorare, da rendere l'umanità non soggetta a grandi sacrifici, ricerche, disperazioni, oppure dobbiamo pensare a una distruzione generale, oppure, come dice la Bibbia, alla catastrofe generale. Grazie, professore. Quello che ho scoperto, studiando l'universo, da forse una prospettiva un po' più ampia sulla Terra, la vita sulla Terra, studiando l'universo si scopre che chiaramente è nato negli arti di anni fa, ci sono dei cicli che riguardano i pianeti, le stelle, ad esempio il nostro sole è probabilmente la seconda, terza generazione di stelle, poi ci sono i pianeti che vivono la stessa ciclicità. Quindi ciò che posso sperare è che questo ci possa dare una prospettiva sulle nostre vite, ma se guardiamo le immagini della Terra dallo spazio, la Terra appariva come un puntino blu, se lo guardiamo da quel punto di vista, questo ci ricorda dell'importanza della vita qui sulla Terra, e quindi di non prendere così seriamente alcune delle cose che accadono qui sulla Terra che magari hanno un impatto sulle persone. Una domanda molto semplice, cos'è l'universo? Beh, cos'è l'universo? Non ne siamo totalmente sicuri, ma direi che la definizione è l'origine dello spazio. È possibile che gli oggetti, poter vedere diversi oggetti, poter comunicare, che gli oggetti comunichino fra loro, e abbiamo pensato molto spesso, si sta pensando al concetto del multiverso, sia questa idea di universi diversi che non possono comunicare, non possono interagire fra loro. Quindi alcune teorie della fisica dicono che all'inizio dell'universo si fossero creati tanti diversi universi, questo multiverso, alcuni compatibili con la vita, altri no. Quindi, chiaramente, questi universi non sempre comunicano, possono interagire fra di loro. Bene, stiamo mandando questo evento in streaming stiamo ricevendo domande dalle persone che sono collegate. Molti ci chiedono dove sta andando l'universo. Beh, è una buona domanda. Dobbiamo capire qual è la natura dell'energia oscura per fare delle previsioni sul futuro. L'energia oscura è in costante movimento. Questo significa che l'universo può espandersi per sempre. Ma, ad un certo punto, questo significerebbe che la luce degli oggetti più lontani non arriverebbero più a noi non potremmo più vedere quegli oggetti. Ma è comunque possibile che l'energia oscura cambi la sua natura e possa causare di nuovo un collasso dell'universo. Quindi, è una mera speculazione avremo bisogno di studiare meglio l'energia oscura. Un'altra domanda, messaggi che arrivano dai nostri ascoltatori in streaming. L'universo è infinito? Sì. Non lo sappiamo con certezza, ma i dati attuali indicano che la geometria dello spazio è piatta. Questo ci lascia pensare, in base alla geometria Euclidea, che lo spazio sia infinito. I dati non sono precisissimi da questo punto di vista, ma riteniamo che l'universo possa essere infinito. Ultima domanda dai nostri ascoltatori online. Una domanda che riguarda la tecnologia. Hai menzionato il telescopio James Webb. Che tipo di tecnologie vi aiutano nel vostro lavoro? Vi dirò qualcosa che è molto diverso rispetto a un telescopio normale. È un telescopio ad onda gravitazionale. È a forma di L, lungo un chilometro. Ci sono degli specchi all'interno di questo tubo. Se misuriamo la lunghezza del tubo la confrontiamo con la lunghezza di un altro tubo perpendicolare ad esso, lo facciamo perché le onde gravitazionali arrivano da questi grandi oggetti nello spazio. Attraverso questo metodo possiamo capire le onde gravitazionali, che sono veramente delle increspature nello spazio. Uno di questi rilevatori si trova qui in Italia, altri due sono negli Stati Uniti, altri si stanno sviluppando. Poi i rilevatori di onde gravitazionali saranno utili sempre di più per permetterci di capire meglio l'universo. Bene, credo che il nostro tempo si sia concluso. Grazie al professore Adam Rees per partecipare al Festival dell'economia di Trento. Buona giornata, arrivederci. Grazie. Grazie.
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