Solo la crescita economica è rimedio al debito pubblico
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Solo la crescita economica è rimedio al debito pubblico
In questo dialogo tra Gianni Trovati e Giancarlo Giorgetti, il ministro dell'Economia ha affermato che solo la crescita economica può contrastare il debito pubblico, sottolineando la responsabilità dell’Italia nel garantire il debito a lungo termine, considerando gli impatti di eventi esterni come guerre e pandemie. Ha, inoltre, espresso moderato ottimismo per la crescita del PIL italiano, evidenziando la situazione favorevole nel turismo e nei servizi.
scegli team con la velocità della fibra fino a 10 giga e la potenza del 5g ai giga illimitati per tutta la famiglia con team unica power e in più puoi avere netflix con l'intrattenimento youtuber luce audio Buongiorno, buongiorno a tutti, grazie di essere qui oggi pomeriggio così numerosi, grazie al ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che è in collegamento dal MEF, buongiorno. Buongiorno, buona sera. Chiedo scusa a lei ministro, a tutti voi per i 4-5 minuti di ritardo ma appunto l'afflusso di gente diciamo così ci ha imposto di aspettare ancora un attimo, ma entriamo subito nel vivo di questo incontro che è uno degli incontri più importanti, rilevanti di tutto il festival ovviamente e partirei dalla stretta attualità. Ieri la Corte dei Conti ha presentato il suo rapporto sul coordinamento e la finanza pubblica, mentre lo leggevo ieri pomeriggio pensavo non vorrei essere nei panni di chi deve fare la manovra nel prossimo autunno, quei panni sono i suoi per cui sono contento di averla qui. Allora in verità il PIL cresce ancora bene più delle previsioni, più anche delle previsioni del DEF, del ministero dell'Economia questo dà naturalmente un aiuto e margini, però nel contempo dice la Corte nella manovra bisognerà trovare le risorse per confermare il cuneo fiscale, il sostegno ai redditi dei dipendenti pubblici, per intervenire sulla sanità che ha importanti, come dire fa bisogni finanziari per portare il debito in un sentiero di riduzione che sia certo nel medio termine, perché il debito lo stiamo riducendo molto in rapporto al PIL, ma dice la Corte c'è bisogno di uno sforzo in più. Allora chiedo a lei qual è la situazione e come vede questo sentiero. Allora buonasera a tutti, innanzitutto saluto tutti i presenti, ringrazio per la loro attenzione e saluto anche il presidente Fugatti che evidentemente ha lasciato gli orci per un attimo in pace, è venuto ad ascoltare me. Allora innanzitutto parlo della Corte dei Conti, io ho grande rispetto per la Corte dei Conti, tanto rispetto che da ormai, da quando sono entrato in Parlamento, ormai 27 anni che leggo con attenzione le relazioni alla Corte dei Conti e chiaramente la Corte dei Conti esprime sempre una serie di preoccupazioni in termini prospettici. Con grande realismo noi dobbiamo affrontare la realtà, abbiamo fatto quello che si doveva fare, abbiamo definito degli obiettivi che sono esattamente quelli rispondenti anche alle regole europee, li abbiamo puntualmente rispettati, anzi stiamo andando meglio del previsto non soltanto per quanto riguarda la crescita economica ma anche per quanto riguarda il raggiungimento di questi obiettivi. Lo stiamo facendo quindi con grande sedietà, con grande responsabilità e credo che la ricetta giusta per affrontare queste sfide, che sono sfide molto impegnative, sia appunto creare fiducia attorno a quello che fa il governo italiano e quello che stiamo costruendo sia nelle relazioni internazionali, non soltanto europee, ma anche con i mercati finanziari. Per quanto riguarda il debito, permettetemi di dire qualcosa di importante, il debito pubblico italiano è sicuramente una massa imponente, però questa situazione di grave tensione, chiamiamola così, nasce da due situazioni e che non dipendono, anzi tre situazioni, che non dipendono esattamente da responsabilità dei governi italiani tempo per tempo. Ricordo che dopo la crisi del 2008, che non è nata certamente in Italia ma da qualche altra parte, dopo la crisi pandemica del 2020, che non è nata in Italia ma da qualche altra parte, dopo la guerra in Ucraina, che non è ovviamente stata generata da politica italiana, il debito pubblico che era attorno al 105-106% del debito PIL è diventato al 150%. Quindi questo debito è nato anche per reagire a degli shock che avevano origine esterne. Ora si tratta di affrontarli, lo stiamo riducendo, e anche l'impegno che noi ovviamente ci siamo assunti, in settimana è stata qui la delegazione del Fondo Monetario Internazionale che ovviamente ci ha chiesto anche essa questo tipo di reazione, è un impegno che fa parte delle nostre responsabilità e che affronteremo e naturalmente quando si si chiede di garantire del lungo termine per variabili delle leve che dipendono da noi questo sicuramente verrà, se poi scoppiano guerre, scoppiano pandemie o il sistema finanziario americano collassa non è esattamente colpa del governo italiano. Io questo mi sento di ricordarlo perché basta vedere le serie storiche per rendersi conto di questo. Questo certamente e va detto anche che negli ultimi diciamo due anni il ritmo di discesa del debito pubblico e il rapporto al PIL è stato più veloce del previsto, noi peraltro ci siamo un po' abituati a smentire al rialzo diciamo così le varie previsioni di crescita, io ricordo solo molto rapidamente che in novembre Moody's, Fitch e altri ci davano prospettive negative anche molto pesantemente negative poi tutte le hanno riviste al rialzo. Ci siamo abituati anche a rivedere al rialzo le stime del governo perché poi vengono appunto modificate dalla realtà. Questo incontro lega il suo titolo al fatto che sul debito si esce dalla crescita. Noi stimiamo l'uno per cento ufficialmente, nel DEF pensiamo di fare un pochino di più, se mi dai il suo numero così poi magari smentiamo il rialzo anche quello sono contento, se invece mi dice qual è il suo range di previsione reale per la crescita del PIL di quest'anno va bene lo stesso insomma. Io penso che diciamo così che 1,2 1,4 è l'auspicio, dopodiché io mi rendo conto che viviamo in una realtà complessa, guardo i numeri dell'economia tedesca e conoscendo bene il tipo di relazione che intercorre tra la nostra economia e quella tedesca non posso non rammaricare il fatto che lì siamo in recessione e quindi questo è per la nostra industria in particolare in qualche problema lo causerà e sono anche convinto però che la performance dei servizi in particolare del turismo ci aiuterà a compensare queste eventuali difficoltà e quindi io continuo a rimanere ottimista prudentemente ottimista. Mi fa piacere che le abbia ricordato che il governo nei suoi documenti sia in occasione della legge di bilancio che del documento di programmazione economica ha avuto sempre un planteggiamento prudente per quanto riguarda le stime, noi non abbiamo venduto cose che non avevamo e credo che questo tipo di approccio, questo tipo di comportamento sia quello oggettivamente apprezzato e che ha alimentato un clima di fiducia attorno a questo esecutivo. Ecco il tema della manovra e come dire delle prospettive dei conti pubblici si lega al tema della riforma del patto di stabilità delle nuove regole fiscali perché dall'anno prossimo qualcosa entrerà in vigore se riusciamo a trovare l'intesa entra in vigore quello nuovo sennò c'è rischio che torni in vigore quello vecchio. Allora qui i temi sono due in estrema sintesi noi proponiamo il governo italiano propone una trattamento diciamo così contabilmente più morbido mi passi il termine per una serie di investimenti strategici che sono quelli del pnr prima di tutto ma e quindi transizione digitale ecologica ma anche per la difesa questo per liberare spazi sugli investimenti e poi al di là però del tema contabile c'è un tema di orizzonte a medio termine del debito il rapporto al pil perché caratteristica del patto che si sta costruendo è guardare a un sentiero di crescita costante e a medio termine del debito questi due temi si legano nel senso se noi facciamo un trattamento più lasco per gli investimenti ma poi il numero in fondo all'ultima riga come dire sempre il debito pil totale non c'è rischio di avere qualche problema e quante chance vede di far passare la posizione che non è solo italiana perché abbiamo anche sul tema patto di stabilità delle interlocuzioni importanti con altri paesi guardi la posizione italiana sugli investimenti a me sembra assolutamente razionale logica se la vecchia europa deve investire nei settori diciamo della transizione energetica e digitale come appunto statuito dal se l'europa è chiamata a fare un grande sforzo finanziario per aiutare l'ucraina non soltanto in termini umanitari ma ahimè anche in termini militari oggettivamente non è che questi sforzi tipo comune poi debbano essere imputati come cattiva gestione di bilancio ai singoli paesi nazionali quindi io credo che la valutazione diversa della spesa corrente rispetto a spesa di investimento in qualche modo debba essere tenute in considerazione la nostra posizione negoziale in qualche modo è chiara altri hanno diversi approcci evidentemente in sede europea però io sono convinto che col tempo questo tipo di valutazione tornerà di attualità perché come abbiamo visto pochi mesi fa in risposta all'inflation reduction act degli stati uniti improvvisamente l'unione europea la commissione ha proposto un rilassamento delle regole degli aiuti di stato per fronteggiare questo tipo di competizione quindi le regole che sembravano intoccabili una sorta di tabù improvvisamente sono state revocate o allentate quindi quello che vorrei sottolineare però non è che l'italia chiede un diverso trattamento per investimenti per spendere di più io penso che sulla spesa corrente noi dobbiamo prenderci impegni e dobbiamo mantenerli certamente sulla spesa di investimenti là dove questa è qualificata quindi io qualche settimana fa ho parlato di spending review degli investimenti non è che tutti gli investimenti siano uguali non è che tutti gli investimenti aumentino la produttività del sistema e le potenzialità di crescita e quindi alcuni investimenti devono essere sicuramente agevolati altri forse questo tipo di agevolazione non devono averla. Ecco non tutti gli investimenti sono uguali mi porta inevitabilmente a chiosare così quindi neanche tutti gli investimenti del PNRR attuale diciamo così prima della revisione sono uguali secondo lei cioè hanno tutti lo stesso tasso di nobiltà si discute molto anche in molti incontri qui del seguente tema no forse abbiamo fatto male a chiedere anche tutta la quota prestiti lei cosa ne dice? Guardi io non entro dal dibattito se abbiamo fatto bene o male io comincio a introdurre questa non dico tanto sottile di estinzione ma credo che non soltanto lei ma tutti i presenti la accoglieranno non c'è soltanto il PNRR c'è anche il piano nazionale complementare mentre sul PNRR due terzi delle risorse sono comunque a debito e quindi sono comunque a costo dello stato ma un tasso di interesse è particolarmente interessante perché la raccolta viene fatta a livello europeo quindi paghiamo un tasso di interesse inferiore sul piano nazionale complementare ahimè pago il tasso che io oggi sconto sui sui mio titoli di stato che se va bene il 4 4 e mezzo se sono titoli indicizzati anche qualcosa di più come noto quindi prima ancora di discutere del PNRR e io che valuterei valuteremo perché questo come ministro l'economia è mia responsabilità in qualche modo chiedere a tutti i colleghi che tutte le risorse del piano tutti gli investimenti del piano nazionale complementare che pagano un tasso di interesse di mercato attuale che come noto è in continuo momento debbano essere valutate con attenzione mentre le risorse del PNRR è un altro tipo di discorso sempre onere però oggettivamente a tassi agevolati e quindi lì c'è un altro tipo di valutazione da fare rispetto alla tempistica la capacità di raggiungimento dei disfruttati delle milestone programmate ecco in questo fitto tavolo negoziale diciamo così con l'unione europea c'è sempre in mezzo poi il dossier con la copertina nera del del mess noi ce lo stiamo trascinando da un paio di legislature quasi da quattro governi perché ha percorso tutti gli ultimi quattro governi non è mai arrivato in parlamento né con il conte 1 che l'ha negoziato né con il conte 2 che l'ha firmato né con draghi e non arriva in parlamento nemmeno ora però ora siamo gli unici le pressioni diciamo sono note c'è chi dice l'italia sbaglia a mettere mi passi l'espressione il piede nella porta sul mess perché se ratificasse il mess avrebbe più credibilità e più voce in capitolo diciamo così un po' su tutto l'orizzonte negoziale europeo lei cosa ne pensa e prima o poi sto mess in parlamento arriva anche per dire no ma giusto per darle una risposta in parlamento arriverà in realtà c'è già avviato una discussione a livello parlamentare del mess in mess già arrivato in parlamento lo scorso novembre e il parlamento ha dato mandato al governo di non portarlo avanti e questa è la realtà ad oggi e questo io ho detto anche in sede europea nel corso dell'ultimo ecco fine per mia ho preso l'iniziativa io mi subato sotto processo vedo una ricostruzione diciamo della dei media nazionali abbastanza surreale dopodiché ho detto anche francamente quello che è la realtà che il parlamento italiano che ha preso questa posizione mi ha anche detto che potrebbe cambiarla se cambiano alcune cose quindi non è una trattativa sul mess ma anche di immaginare se è possibile immaginare questa valutazione che stiamo cercando di fare che in prospettiva il mess possa avere anche altre finalità oltre per quelle per cui è nato ricordo che oggi il mess è già esistente approvato per quanto riguarda la garanzia dei debiti sovrani il passaggio che manca e che deve essere ratificato dall'italia riguarda sostanzialmente il backstop bancario e quindi anche anche lì abbiamo visto un'evoluzione del mess in relazione alle diverse necessità e quindi noi in qualche modo stiamo facendo questo tipo di questione poi non è che noi ricattiamo nessuno mettendo sul piatto una cosa quell'altra in sede europea ci sono altri dossier che non vanno avanti perché altri paesi non sono d'accordo a discutere tipo che so io l'unione bancaria e quindi ogni paese assume le sue posizioni siamo perfettamente coscienti che una ratifica di un trattato ratificato da altri 19 paesi ha un significato che non si può nascondere rispetto agli impegni assunti precedenti i governi però come giustamente ha ricordato lei in parlamento questo trattato non l'ha portato nel governo Draghi né il governo Conte quindi vuol dire che qualche problema di tipo politico c'è sempre stato comunque anche su questo io continuo a essere realisticamente fiducioso che alla fine una soluzione di soddisfazione per tutti si troverà. Ecco il contenuto diciamo così tecnico al di là del cappello del MES lo diceva lei è questo backstop bancario diciamo una forma di protezione ulteriore in caso di crisi bancaria nel caso in cui il fondo di risoluzione unico non bastasse eccetera il MES come altri strumenti europei si aggiorna in relazione all'urgenza delle crisi lei pensa che il quadro delle banche della situazione delle banche italiano e europeo sollevi il bisogno di uno strumento di questo tipo comunque di ulteriori interventi di aiuto oppure le crisi che abbiamo visto dall'altro lato dell'oceano la rimangono. Diciamo che le assicurazioni servono sempre in ogni situazione dal RC auto al resto e quindi valgono anche in questo caso. Dopodiché io ritengo che il sistema europeo per tutta una serie di motivazioni sia molto più vigiente rispetto a quello americano peraltro là come abbiamo visto il modo di intervento dalla Federal Reserve anche del governo americano ha raggiunto dei limiti che il MES neppure immagina cco diciamo così sia in termini quantitativi sia di possibilità di azione di politica fiscale monetaria barra monetaria quindi ecco quello che io ritengo che sia invece veramente pericoloso cui riflettere l'ho detto in sede internazionale anche al g7 è la capacità ormai istantanea da parte degli investitori di prendere decisioni di disinvestimento con gli strumenti digitali quant'altro basata su informazione più o meno corretta e che pone immediatamente diciamo un tema di liquidità immediata per gli asset degli intercettori bancari e su questa dimensione diciamo non tanto le banche ma tutto il settore che viene chiamato non bancario forse una riflessione regolamentazione a livello europeo non solo ecco sarebbe da valutare da migliorare. Anche perché questa istantaneità diciamo così delle decisioni appunto per gli strumenti digitali eccetera moltiplica anche la potenza delle sensazioni dei timori a volte si scatenano o su titoli o su particolari filoni di investimento come dire reazioni a catena con una velocità improvvisa dettate da sensazioni rumors eccetera con una potenza sconosciuta fino a poco fa diciamo che non siamo più nell'epoca del fissato bollato. Questo dà un po però siamo a proposito di ritorni apparenti al passato siamo in un'epoca in cui i numeri dicono che si è riacceso in modo importante l'interesse degli investitori piccoli parlo del mondo retail per i bot si dice il popolo dei bot un tempo oggi più i btp. Secondo i calcoli del tesoro mi correga se sbaglio diciamo da settembre a gennaio la quota di debito pubblico posseduta dalle famiglie italiane è aumentata di 50 miliardi abbondanti gli ultimi dati di banca italia dicono che circa il 10 per cento quasi del debito pubblico è nel possesso dei cosiddetti altri residenti sono quasi tutte famiglie voi ci puntate abbastanza l'ultimo btp italia è andato molto bene adesso arriva il btp valore che è un nuovo strumento proprio riservato al mercato retail non le chiedo di fare il consulente finanziario perché sarebbe anche il leggero conflitto di interessi però ho detto questo che prospettive avete e perché la vostra strategia punta anche in modo così splicito diciamo così sull'acquisto del debito pubblico da parte dei piccoli investitori italiani ma ragione molto semplice è annunciata ormai imminente anzi di fatto la politica di disimpegno progressivo da parlere della banca eccetera europea per quanto riguarda gli acquisto dei titoli in scadenza tutta la politica monetaria espansiva che setta fatto in questi anni in una situazione tipo eccezionale rientra nel suo albio diciamo così naturale e rientra nell'albio naturale deve rientrare nell'albio naturale anche la politica di emissioni da parte del tesoro noi ci rivolgiamo e lei ha citato il btp taglio il btp valore perché si rivolge risparmiatore piccolo risparmiatore anche in tagli molto molto piccoli e oggettivamente una misura di protezione anche diciamo del valore dell'investimento io non voglio fare concorrenza poi potremmo inevitabilmente accendere altre polemiche di altro tipo ma abbiamo una massa imponente di depositi sui conti correnti bancari con diciamo remunerazioni a sei a sei moderate nulla è chiaro che non entriamo in concorrenza anche con questo tipo di approccio e dobbiamo farlo con un profilo che appunto di comportamento che spiri fiducia in altri paesi e la percentuale in mano alla retina risparmiatore piccolo di famiglia è superiore sicuramente qui poi vedo tutte queste anche qui appellativi sovra sovranismo e cose di questo tipo me sembrano cose abbastanza ovvie nessuno avrebbe accusato i governi viventi o trent'anni fa di sovranismo semplicemente mi sembra una cosa ovvia e doveroso da parte di un governo fare questo però secondo lei cioè il mercato retail pur con la liquidità importante che lei ricordava che è parcheggiata in banca e l'inflazione tutti i giorni gli dà una una piccola pennellata però diciamo sostituire una una mole così imponente come è la quota del debito pubblico nelle mani dell'eurosistema 26 e mezzo per cento se non vado erato è una è ambiziosa diciamo come obiettivo infatti infatti è un percorso progressivo passo dopo passo e come facciamo sulla politica di bilancio facciamo i passi che possiamo fare non facciamo i passi che non possiamo fare e ho detto prima non è che vendiamo cose che non abbiamo e come avete visto l'intervento che abbiamo fatto per la riduzione del cuneo contributivo l'abbiamo fatto perché dobbiamo aiutare i redditi bassi, i redditi medio bassi, i lavoratori dipendenti ma l'abbiamo fatto soltanto quando la nostra politica di prudenza sui conti pubblici ce l'ha permesso e quindi noi rispettiamo puntualmente gli impegni io sono andato a rappresentare a Bruxelles ma al contempo andiamo in aiuto delle famiglie mi sembra che il modo corretto di procedere. Nella sua previsione il quadro dei conti diciamo che sarà scritto nella nadev quindi abbiamo ancora dei dati da aggiornare molti ma ci permetterà di almeno replicare il l'attuale taglio alcune o fiscale che è la somma di due no taglio alcune fiscale anche per l'anno prossimo per tutto l'anno prossimo o avete in mente come dire altre misure per andare incontro al potere d'acquisto dei redditi? Io penso che in una situazione di così alta inflazione che ovviamente a auspico sia in diminuzione ancora più accentuata nei prossimi mesi la priorità del governo sia quella esattamente di confermare questi tipi di misure per le famiglie con i redditi medio bassi almeno personalmente per me questa è la priorità. Andiamo a un altro tema di strettissima attualità giusto ieri si è arrivati alla sigla dell'accordo con Lufthansa per quel che riguarda Ita allora così giornalisticamente l'immagine è che l'accordo finalizzato ieri che in verità è un passo poi verso ulteriori scelte chiude un dibattito molto lungo quanto poco fruttuoso diciamo così sull'italianità della compagnia di bandiera adesso si apre un percorso nuovo quali sono secondo lei le prospettive di questo percorso nuovo e con ovvia e brutale sintesi giornalistica le chiedo se dobbiamo aspettarci una Ita tedesca con tutti i pro e i contro del caso? Io ci ho visto molti più pro che contro. Il primo pro è che dopo aver messo le compagnie cosiddette di bandiera più che altro di bandiera di debito decine di miliardi dei contribuenti magari da destinare al taglio del primo contributivo questo non avverrà più e non mi sembra poco. La seconda dimensione la cosa importante che noi ci teniamo è che il mercato del trasporto aereo italiano funzioni e che quindi sia il traffico business sia quello del turismo funzioni soprattutto in ntrata e l'ingresso in star alliance in alleanza con lufthansa ci aprirà secondo me spazi a oggi impensati. La prospettiva di rimanere da soli in un mercato come quello del trasporto aereo diciamo credo che oggettivamente sia una più illusione e quindi questo accordo certo non ci sarà nazionariato italiano e di stato ma sicuramente ci sarà interesse nazionale tutelato perché coincide settamente con l'interesse di mercato di business di lufthansa. Lufthansa in questo accordo ci ha creduto e ci crede proprio perché il mercato italiano è molto molto interessante e da questa diciamo così da questa operazione credo che ne traremo benefici come sistema paese. Ecco in prospettiva tra le ipotesi tecnicamente percorribili sul tavolo c'è anche quella poi di una ulteriore riduzione poi di una come dire limitazione a quota di minoranza del tesoro. Pensa che questo possa come dire ridurre anche il peso dell'eventuale voce in capitolo che l'azionista pubblico potrà avere sulla compagnia pensa che questo sia un problema oppure pensa che il mercato da solo forse fa meglio nelle condizioni date? Innanzitutto vorrei precisare una cosa che lufthansa non è un'azienda di stato tedesca lufthansa è una compagnia privata che si muove con le logiche di mercato e ha dimostrato nel corso del tempo degli anni di stare sul mercato molto bene e quindi credo che dimostrerà anche di stare sul mercato italiano molto bene. La partecipazione dello stato italiano si ridurrà se le cose andranno bene sarà della dimensione che in qualche modo il mercato ci dirà però io voglio semplicemente ricordare che la storia trentennale della compagnia di bandiera capitani coraggiosi più o meno coraggiosi situazioni generali hanno portato tutte alla medesima conclusione credo che questa decisione che non a caso ha trovato ed io questo vorrei sottolineare ha trovato il consenso dei dipendenti e questo è un fatto assolutamente nuovo nella storia appunto trentennale della compagnia tra virgolette di bandiera credo che sia per sottolineare. Ecco questo è un approccio diciamo così quello del governo lo definirei laico no pragmatico nel nella gestione di questo dossier l'altro dossier industriale finanziario che è nelle mani del governo ereditato da altri governi precedenti è il dossier di monte dei paschi monte dei paschi ha rispetto al passato molto migliorato anche i risultati di bilancio che sono stati gli ultimi presentati poche settimane fa abbiamo un po' più di tempo perché l'ultima proroga per l'accessione diciamo così ci ha dato un orizzonte temporale un po più ampio ma immagino che ci sia da pensare a un percorso di soluzione di uscita dell'azionista pubblico dal monte lei come vede questa partita che tempistica prevede preferisce un matrimonio italiano o un matrimonio con una banca straniera o una soluzione stand alone si è parlato anche molto politicamente nei mesi passati di queste varie lei quale vede con più favore in che termini ed una partita da vincere diciamo che oggi rispetto semplicemente a sei mesi fa un anno fa due anni fa monte dei paschi può diventare diciamo così una predambita invece che un soggetto una qualche cosa a tenere lontano oggi può diventare un lemento chiave anche per definire quello che l'assetto del sistema del credito in italia e quindi sicuramente il governo agirà in questa direzione cioè le mosse che faremo saranno indirizzate a dare un assetto al mercato del credito italiano ancora più competitivo nell'interesse del sistema economico e produttivo secondo lei c'è un'esigenza di un terzo polo adesso terzo polo vuol dire tutta un'altra roba però diciamo nel mondo bancario si discuteva di terzo polo anche quando voleva dire esplicitamente aveva un significato espressamente bancario lei vede questo bisogno oppure anche qui come dire con un approccio pragmatico si può lasciare chi lo sa magari riusciremo a fare anche nel sistema del credito quello che abbiamo fatto con ita cioè fare quello che per tanti anni si è semplicemente discursi non si è riuscito a fare vedremo ma naturalmente agendo con cautela e con la dovuta riservatezza però il governo abbiamo anche la coscienza che è una banca una grande banca maggioranza pubblica non ha nel medio lungo periodo senso ecco e quindi se le condizioni di mercato e anche la nostra ambizione di diciamo così strutturazione del sistema lo consentiranno sicuramente faremo passi che anche perché il sistema del credito è assolutamente rilevante e qui torniamo un po alle cose che dicevamo prima per il rilancio degli investimenti che è un po il cuore della azione di politica economica lo stesso PNRR è investimenti pubblici ma tra i suoi obiettivi ha l'aumento strutturale del livello degli investimenti privati naturalmente da questo punto di vista la situazione di politica monetaria per certi versi non aiuta il meccanismo del credito abbiamo visto che cosa sta succedendo anche il fondo monetario internazionale poche ore fa dice che gli investimenti sono la leva fondamentale per l'Italia per quel percorso di discesa a medio termine del debito di cui parlavamo prima a suo giudizio c'è nelle quadro attuale una leva ulteriore o qualche leva ulteriore qualche provvedimento ulteriore che il governo può deve vuole fare per come dire sostenere il il versante degli investimenti in questa fase di difficoltà legato alla politica monetaria o come dire è solo da scavallare questa fase poi il mercato riprenderà anche sul fronte degli incentivi fiscali transizione 4.0 e compagnia cominciamo col dire che adesso la situazione la stretta monetaria ha causato un incremento dei tassi c'è anche da dire che abbiamo vissuto anni in cui i tassi erano irragionevolmente bassi dobbiamo valutare la cosa con diciamo così una dovuta oggettività dopodiché abbiamo messo sul tavolo a delega fiscale una riforma fiscale che intende promuovere investimenti intende promuovere diciamo gli utili reinvestiti in azienda abbiamo in animo abbiamo annunciato una riforma della giustizia e mi limito ovviamente al tema della giustizia amministrativa tributaria che in qualche modo dovrebbe creare un quadro di certezza per tutti coloro che intendono investire in italia ma diciamo che i casi concreti che noi affrontiamo per coloro che valutano l'investimento in italia fanno riferimento esattamente a queste dimensioni e c'è un disegno di legge sul mercato dei capitali che abbiamo presentato anch'esso in parlamento di cui è iniziata la discussione che intende modernizzare e rendere diciamo più competitivo anche il mercato dei capitali che non è esattamente soltanto il canale bancario tutto questo si affianca alla grande mole di investimenti pubblici o comunque collegati al pnr e siamo impegnati qui non è che nessuno si è disimpegnato siamo impegnati al massimo con purtroppo le difficoltà di un sistema come quello italiano che sconta una certa sclerotizzazione dei meccanismi ecco dico così un punto dito verso nessuno ma oggettivamente abbiamo difficoltà di risorse umane tecniche e di meccanismi burocratici e quindi siamo impegnati al massimo per raggiungere gli obiettivi non c'è nessuna disimpegna di nessun tipo però in quel caso scontiamo un po dei ritardi complessivi della nostra pubblica amministrazione che è un altro tema su cui si gioca il futuro del paese ecco lei si attendeva lei era anche nel governo draghi con un altro ruolo diciamo così più orientato verso naturalmente il mercato privato l'industria degli investimenti privati però diciamo il la costruzione del pnr ra un po il cuore del commitment del governo draghi i problemi che lei ha citato adesso rano problemi noti della pubblica amministrazione delle procedure eccetera adesso arrivano i primi consultivi naturalmente molto parziali di risultati molto sotto la programmazione in termini di realizzazione finanziaria lei si attendeva questo gap è peggio del previsto meglio del previsto cosa cosa che giudizio da? Guarda che qualche problema poteva io l'avevo messo in preventivo diciamo così che non ha un caso che il ministero del loop economico aveva puntato tutto sui meccanismi automatici è ovviamente molto più semplice l'industria a mettere i soldi sull'industria 4.0 in modo che vengono utilizzati tutti subito che imbarcarsi in progetti pubblici infrastrutturali che invece richiedono inevitabilmente progettazione disponibilità poi anche di un'industria delle costruzioni che diciamo così tempestivamente possa allestire i cantieri e tutto questo si è creato diciamo così una sorta di imbuto io ricordo anche e lo voglio fare perché ovviamente questo ha generato molte polemiche nei primi mesi del governo una decisione coraggiosa che il nostro governo ha preso sul super bonus ma io ricordo anche lo spiazzamento completo delle diciamo così delle indirizze privata nei confronti diciamo così di tutto ciò che è lavoro pubblico conveniva molto più investire lavorare e anche trarre profitto nel settore privato che in quello pubblico e questo ha causato oggettivamente uno sforzo concentrato nel settore privato e non lo settore pubblico adesso faticosamente ma dobbiamo riorientare anche in qualche modo l'offerta verso questo tipo di domanda pubblica Ecco tra l'altro il proprio il ministero dell'economia due giorni fa nell'audizione nel ciclo di audizione sui crediti fiscali con i propri vertici tecnici ha portato dei numeri su quell'eredità del super bonus sui saldi di finanza pubblica dei prossimi anni che sono molto imponenti perché lo sforzo è concentrato diciamo così negli anni fra il 2023 e il 2027 quindi proprio negli anni della legislatura del vostro governo questa è un'eredità che peserà in modo in modo in modo importante sulle scelte di politica economica che voi dovrete dovrete fare qual è il suo giudizio su questo e se pensa che questo ostacolo si rivelerà determinante diciamo così nel non poter fare delle scelte che invece con spazi fiscali diversi sarebbero percorribili Guardi io non voglio tornare sulla vicenda al dibattito super bonus credo che i numeri ormai dimostri ampiamente le ragioni per cui il governo è intervenuto la verità è che il grande boom economico legato all'utilizzo privato da bonus super bonus lo stato lo pagherà nei prossimi cinque anni perché nei prossimi cinque anni scenderanno per cassa gli oneri e lo stato vi farà fronte perché ovviamente è un impegno che ha preso nei confronti dei contribuenti dopodiché è chiaro che noi adesso abbiamo un imponente massa di lavori pubblici che devono ssere eseguiti e quindi abbiamo la necessità di avere anche un'industria diciamo delle costruzioni che si è in grado di dirigere questo tipo di sfida faccio un esempio concreto perché non lo dico adesso io l'ho detto esattamente anche un anno e mezzo fa è tutto lo sforzo che abbiamo messo e anche risorse che abbiamo messo sulla fibra ultraveloce la posa della fibra ultraveloce se non abbiamo aziende che posano la fibra ahimè diventa difficile anche rispettare e utilizzare tutte le risorse del pnr se voi chiedete al sottosegretario butti che si occupa della cosa come pure il ministro colau in precedenza noi non abbiamo aziende che in qualche modo scavino e posino la fibra ok non c'è l'offerta di queste imprese probabilmente in questi anni lo dicevo prima era più diciamo così più attraente il business delle costruzioni di l'izio non lo so cosa dire però abbiamo la necessità in qualche modo di superire un gap di offerta che non ci permette di se va avanti così rispettare i tempi quindi l'auspicio è che ffettivamente lì si muova qualcosa quindi è un esempio concreto che mi sembra faccia capire qual è lo stato dell'arte e la difficoltà che noi abbiamo anche a mettere a terra il pnr ricordo di esempio proprio nello scorso nello scorso governo è proprio in chiusura del governo colau da cartabia i miei colleghi che c'erano un protocollo per utilizzare anche parzialmente detenuti sui lavori della posa della fibra una specie di convenzione e questo per dimostrare la situazione di eccezione alla necessità che in alcuni settori noi riscontriamo chiarissimo chiarissimo vedremo nelle prossime settimane peraltro appunto come dire le ricadute di questo ragionamento anche perché è ovvio che sono problemi che poi emergono nella pratica io la ringrazio veramente molto del tempo che ci ha dedicato e anche della disponibilità questa chiacchierata a tutto campo in cui abbiamo spero anche per il nostro pubblico intercettato tutti gli argomenti di più stretta attualità grazie ancora ministro le auguro buon lavoro e alla prossima occasione grazie grazie buonasera
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