Perché serve una scuola dei talenti
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Perché serve una scuola dei talenti
L'intervista a Giuseppe Valditara, Ministro dell'Istruzione e del Merito, al Festival Economia Trento, discute le nuove norme governative per il sostegno scolastico agli studenti con disabilità e stranieri. Vengono presentate riforme per la specializzazione dei docenti di sostegno, l'integrazione degli alunni stranieri tramite corsi di italiano, e l'introduzione del voto di condotta. Valditara illustra inoltre la sua visione di "scuola dei talenti", che promuove l'inclusione e la valorizzazione delle diverse intelligenze, e le riforme in corso, tra cui il modello 4+2 per l'istruzione tecnico-professionale e il ruolo dei docenti tutor e orientatori. Infine, si affrontano gli aumenti salariali per i docenti e l'importanza di coinvolgere il settore privato nel finanziamento della scuola.
e Allora, buongiorno a tutti e buona domenica. Oggi entriamo all'ultima giornata del Fesia delle Commie di Trento. Sono la ventina d'anni che è lo stesso arco di tempo per cui conosco il ministro, il nostro ospite che è il ministro dell'istruzione del merito Giuseppe Valditara che dovrebbe collegarsi e ecco lì. Ciao Giuseppe. Non non ti sento. Non ti sentiamo. Ah eccoci. Ecco qua. Buongiorno a tutti. Mi sentite? Sì sì adesso sì. Ottimo. Intanto benvenuto. Grazie. Visto insomma la nostra ci conosciamo da un po' di tempo farei questa intervista a modo di colloquio. Quindi ci facciamo una bella chiacchierata su questi su alcuni di quei dei temi principali e partirei proprio dall'ultimo Consiglio dei Ministri dove il governo Meloni e in particolare il ministro Valditara ha presentato e sono state approvati un pacchetto di norme che intervengono su due temi molto importanti nel mondo della scuola. Il sostegno e quindi i docenti che devono accompagnare i studenti con disabilità e gli alunni che arrivano in Italia stranieri. Ecco Giuseppe eh se ci dici in posi ci hai dato due numeri conferenza stampa molto forti sono 85 mila oggi docenti che insegnano sul sostegno senza specializzazione. Che novità portano queste norme? Innanzitutto sono due norme eh fortemente inclusive io ho sempre detto che il mio modello di scuola è la scuola costituzionale che mette al centro la persona la persona dello studente in primo luogo e queste sono norme che realizzano quindi eh questa mia ferma intenzione di valorizzare eh lo studente e di includere. Quando eh si riflette sul fatto che ci sono 85 mila insegnanti di sostegno che non hanno la specializzazione eh i nuovi assunti ovviamente eh tutti avranno la specializzazione ma si tratta di docenti precari che eh non hanno eh una eh specializzazione eh specializzazione per il sostegno. E questo dato dovrebbe far riflettere, dovrebbe far riflettere perché significa che noi abbiamo il dovere di eh come dire eh garantire ai giovani con disabilità eh un eh supporto sempre più eh di qualità sempre più specializzato. E allora siccome il mondo universitario non riesce, lo abbiamo visto nonostante gli sorsi, nonostante gli ultimi dati siano certamente più incoraggianti rispetto agli anni passati, però non riesce a eh dare una specializzazione a eh masse così significative, così enormi eh di docenti, poi qua stiamo parlando fra l'altro non eh di eh nuovi docenti ma di docenti precari che ho già insegnato da alcuni anni. E allora l'idea è stata quella di coinvolgere in dire che l'istituto ehm controllato dal Ministero dell' Istruzione del Merito e che ha per eh oggetto fra gli oggetti specifici proprio quello della formazione degli insegnanti gli attribuirà in dire un ruolo eh sussidiario cioè insieme con le università anche in dire potrà eh svolgere questa attività di specializzazione. Quindi il nostro obiettivo è quello di dare eh una eh specializzazione a tutti i docenti di sostegno a cui oggi manca. E l'altro provvedimento eh sempre in materia di sostegno eh abbiamo anticipato nel decreto legge una norma che ritengo molto importante e cioè la possibilità per la famiglia che sia soddisfatta del docente eh precario eh di sostegno eh che sta seguendo il proprio figlio con disabilità eh di chiedere alla scuola di eh continuare questo rapporto. Sappiamo che uno dei eh gli elementi di maggior disagio per il giovane eh con disabilità è quello di interrompere il rapporto che si è creato con il docente eh e quindi garantire la continuità didattica eh significa mettere lo studente al centro. Se la famiglia è soddisfatta, sei giovane soddisfatto eh e ovviamente sei docente disponibile perché non continuare questo rapporto perché invece dover interrompere questo rapporto. Ecco sui docenti invece sugli alunni c'è stata in queste settimane, mesi no? Una insomma si è discusso molto di come integrare gli alunni stranieri. Ecco sempre in questo provvedimento che hai approvato che hai portato. Sugli alunni sugli alunni stranieri abbiamo trovato una soluzione credo molto efficace. Eh perché eh l'ho detto anche oggi in un'intervista è fondamentale che tutti i ragazzi eh che vivono nel nostro paese conoscano l'italiano, conoscano la nostra lingua. Noi abbiamo un tasso di dispersione che riguarda gli studenti stranieri superiore al trenta per cento. È il tasso di dispersione più alto in Europa. Pensate che il già alto tasso di dispersione degli studenti italiani se limitato agli studenti italiani eh si ferma al nove virgola otto per cento. Quindi nove virgola otto contro trenta per cento. Vuol dire che circa un terzo dei ragazzi stranieri non ha futuro. Eh perché eh si disperde. Non ha una istruzione che gli studenti italiani garantisce un futuro. Inoltre i dati in valsi ci attestano che sull'italiano specificamente sull'italiano eh vi è una eh preparazione che è inferiore del ventidue per cento eh e quindi eh ventidue per cento significa un anno in meno. Nella stessa classe c'è uno studente italiano che ha un anno di rispetto al suo compagno. E quindi e quindi e quindi che c'è? E allora l'idea è stata quella di eh far sì che eh ci sia una formazione specifica per docenti eh che docenti di lingua italiana per stranieri eh partiranno subito con dei finanziamenti importanti questi corsi ci sarà un reclutamento apposito e dal duemilaventicinque e dal duemilaventisei eh gli studenti di primo arrivo eh che non conoscono adeguatamente la lingua italiana seguiranno questi corsi fatti da docenti appositamente preparati il che non significa escluderli dalla classe saranno i ragazzi vengono iscritti ad una classe ma per la lingua italiana seguiranno appositi corsi di forte eh e quindi nel 2024 2025 in attesa di questa eh norma possa di spiegare i suoi effetti abbiamo stanziato risorse importanti che daremo alle scuole perché sia obbligatorio per le scuole che riceveranno questi finanziamenti eh nel tempo extracurricolare cioè di pomeriggio eh fare corsi di potenziamento di italiano per i scuole e le scuole saranno obbligate al momento della iscrizione a fare una verifica sulla conoscenza della lingua italiana. Ecco mi sembra Giuseppe tutti questi provvedimenti ecco e qui torno anche insomma al tuo recente libro la scuola dei talenti cioè sostanzialmente mi sembra anche vedendo tutta una serie di interventi che hai fatto poi ne parleremo che sostanzialmente la cioè stai cercando di dare una soluzione alla scuola dei talenti perché ci sono tante piccole o grandi questioni. Ecco cos'è per te la scuola dei talenti? Beh intanto non sono piccole sfide, sono grandi sfide perché eh integrazione eh passa attraverso la conoscenza della nostra lingua e quindi ovviamente anche della nostra cultura e eh l'inclusione eh vera dei ragazzi che eh sono che credo ogni eh ministro che governa la l'istruzione pubblica deve avere che tutti noi dobbiamo sentire. La scuola dei talenti ma io credo che dobbiamo rovesciare un po' l'impostazione novecentesca, l'impostazione che stava anche a fondamento della riforma gentile che per quell'epoca fu anche una grande riforma ma che risentiva eh di un clima e voglio subito per fare una riflessione perché quel clima non era un clima tra virgolette fascista, era un clima che condivideva anche Benedetto Croce, era una visione egheliana eh per cui fra l'altro l'intelligenza era un'intelligenza unica e si costruiva la scuola in modo piramidale eh per cui al vertice c'era eh il liceo classico poi un po' sotto il liceo scientifico e infine eh gli gli istruzione eh i talenti i talenti sono fondamentali c'è eh ci sono studi eh che la psicologia eh ha avviato alla fine degli anni del del secolo scorso quindi da partire dal milleniocentottanta circa eh che hanno dimostrato che ci sono tante diverse intelligenze, tutte le pari dignità. I talenti quindi corrispondono a queste diverse intelligenze. Noi dobbiamo individuare questi talenti e dare a questi giovani una opportunità, a ciascuno di loro dare una opportunità. Infatti molto molto concreto. Eh ci sono ragazzi che hanno dei talenti concreti eh che hanno intelligenza concreta eh che hanno talenti per esempio eh per essere degli straordinari cuochi, per essere degli straordinari tecnici. Bene, noi dobbiamo dare a questi ragazzi una opportunità di realizzarsi concretamente. E da qui allora eh le riforme che ho portato avanti. Cioè il docente tutore, docente tutto. Ci arriviamo. Ok. E quindi ecco ok. E quindi l'idea di una scuola costituzionale, cioè di una scuola eh che valorizza la persona, che dà pari dignità ad ogni persona dando pari dignità ad ogni intelligenza. E questa scuola è la sfida dei talenti e della sfida del merito. Per me il merito non è raggiungere livelli astratti di eccellenza che solo pochissimi potrebbero raggiungere perché questa sarebbe una scuola elitaria e aristocratica. Il merito è dare il meglio di ciò che ciascuno può offrire con l'impegno. Quindi ci sono due elementi fondamentali. Dare il meglio di ciò che ciascuno può offrire. E quindi fare il meglio di ciò che ciascuno può fare con i propri talenti, con l'impegno. L'impegno è un altro elemento del mio modello di scuola. Hai infatti un'altra norma che ha fatto a molto discutere secondo me con con la tua presenza qui magari aiuti anche a capirla meglio. È il voto incondotta. Cioè se da quando ti sei insediato al ministro dell'istruzione hai i tre primi provvedimenti, il rinnovo del contratto dei docenti, hai posto l'attenzione che non è più visto. Io da genitori magari cioè la scuola viene vista no non più cioè il docente non viene più visto, non viene più riconosciuto quel ruolo che probabilmente quando andavo a scuola io forse veniva riconosciuta. Ecco questo è non è solo un aumento economico ma a contrario anche una stretta con i confronti degli atti di aggressioni contro i docenti. Quest'anno l'abbiamo visto, c'è stato un'impegnata di aggressioni questo quindi hai varato una sospensione, hai avuto un'impegnata di agio, di sospensioni, ecco il senso di tutto questo qual è? Ma innanzitutto che bisogna eh riportare all'interno delle scuole e quindi all'interno della società la cultura del rispetto, del rispetto verso l'altro. E' sempre il discorso della persona, no? Personalcetto. E quindi la cultura del rispetto è fondamentale. Bisogna ridare autorevolezza ai docenti, ai docenti scolastici, ai dirigenti scolastici. Eh perché questo? Perché il docente svolge una funzione fondamentale eh per i nostri giovani. E eh accanto a valorizzare i talenti, accanto a dare una opportunità a ciascuno eh bisogna anche responsabilizzare i giovani. Cioè bisogna riportare nella società il principio di responsabilità individuale. Io dico che chi sbaglia paga. Chi sbaglia paga. Questo è un principio fondamentale. E allora il voto di condotta tu puoi essere bravissimo in latino ma puoi fasciare la tua scuola bene eh il voto di condotta serve serve per eh far sì che eh innanzitutto il docente abbia uno strumento ulteriore eh per affermare la sua autorevolezza all'interno della classe. E poi quando sono andato a vedere i danni causati da un'occupazione nel liceo Severi di Milano eh l'istituto eh Severi e Correnti. E ho visto che alcuni ragazzi avevano gettato il computer dalle finestre, avevano rovinato le lavagne elettroniche che avevamo appena dato alla scuola con i fondi PNRR, tagliato i fili della luce, sparso con gli estintori che non è una scuola che tra l'altro è anche tossica in tutta la scuola eh creato danni per oltre settantamila euro. Eh beh io credo che un conto sia il dibattito politico. È un conto invece è sfasciare la scuola. Chi sfascia la scuola non la ama e quindi deve essere responsabilizzato. Ti aggredisce un docente. Chi prende a pugno un docente. Eh chi spara di ricordate il caso di Rovigo a un docente. Eh beh come si fa? A non non si fa in un portamento quindi ecco col cinque a settembre che succede? Scusa in azio tutta la condotta e poi le sospensioni ma che senso ha? Di fronte a un ragazzo che eh aggredisce un docente e dirvi va bene tenesta a casa qualche giorno ma gli fai un regalo oggi come oggi eh non siamo più ai tempi nostri no? Quando eravamo giovani noi dai nostri genitori. Il ragazzo spesso e volentieri torna a casa e si mette davanti al computer, alla playstation, al cellulare, gioca con gli amici e quindi tutto passa in cavalleria. Invece ci vuole più scuola, quindi più riflessione sul perché quel comportamento era sbagliato e poi soprattutto attività di cittadinanza solidale, attività obbligatorie di cittadinanza solidale quando ci sia un comportamento particolarmente grave. Perché lo studente deve capire che è immerso in una società che non è lui solo con il proprio ego ipertrofico, deve capire che ci sono dei valori di solidarietà da rispettare, che bisogna rispettare gli altri a iniziare dal docente e dai propri compagni. Nel mio caso era sempre colpa mia quando anzi veniva rafforzata l'eventuale sanziona scuola. Anche nel mio caso quando sbagliavo era sempre colpa mia, magari qualche volta non era sempre colpa mia però se partiva da questo presupposto adesso invece è spesso, non sempre, perché poi per carità che qua non bisogna generalizzare, sono moltissime famiglie meravigliose che educano benissimo i loro figli. Quindi anche qui elitiamo le generalizzazioni. Però si nota purtroppo una crescita di questo fenomeno e siamo anche intervenuti sul sanzionare i genitori che aggrediscono i docenti. Un fenomeno in estrema crescita in questi ultimi anni è proprio questo. Cioè i genitori che prendono addirittura a pugno a schiaffi un docente. Questo è inaccettabile. E ci sarà una maximulta oltre a una sanzione penale. Esatto, una sanzione di carattere pecuniario che va alla scuola perché la scuola ha subito un danno di magi fermo restando l'azione giudiziaria che il docente o il preside o il personale alta eserciterà nei confronti dell'aggressore. Quando si è insediato il ministro Giuseppe Valditara, il primo atto in assoluto che ha fatto era un ridosso delle iscrizioni al nuovo anno scolastico, ha messo sul sito del ministero e il primo ministro in assoluto che lo fa, la mappa dei posti vacanti. Cioè ha detto alle famiglie guardate scrivete via licee, stiutecnici, professionali qualsia di scelta fate ma sappiate che nei territori a Trento serve questo, a Bolzano questo, a Roma questo, a Milano questo. Ecco questo progetto iniziale che ha messo sul sito per orientare meglio poi si è tradotto in una grande alleanza con il mondo dei privati con San Cita l'anno scorso a Frosinone. Ecco di qui nasce la riforma dell'istruzione tecnica, cioè a settembre partirà una riforma che a mio avviso è una delle più grandi riforme degli ultimi 15 anni della scuola secondaria di secondo grado, cioè il modello 4 più 2. Ecco adesso puoi dirci i numeri, no, quante classi e studenti che ti portino a partire alla settembre? Dunque le classi sono 150 circa, gli studenti credo che dovrebbero arrivare verso i quasi 3000 circa. È ovviamente una sperimentazione ma è un grosso successo se calcoliamo e raffrontiamo una sperimentazione completamente diversa peraltro che era stata avviata nella passata legislatura. Una sperimentazione totalmente diversa, la nostra ha fra le tante caratteristiche di mettere in collegamento stretto, forte la scuola con il mondo dell'impresa. C'è questa filiera che si viene a costruire del 4 più 2 quindi si anticipa l'ingresso nel mondo del lavoro oppure nel percorso successivo. Ecco, per chi non è 4 anni di scuola secondaria superiore più 2 anni degli ITS accademini. Più eventualmente 2 anni di ITS che dà una formazione tecnologica avanzata ma una delle differenze fondamentali è che qua non c'è la semplice riduzione del programma dei 5 anni in 4 che significa comprimere. Noi abbiamo puntato, vogliamo puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Poi c'è la possibilità per i manager, gli imprenditori, i tecnici di insegnare nelle scuole proprio perché abbiamo bisogno di nuove specializzazioni, abbiamo bisogno di portare nelle scuole anche competenze che magari oggi mancano nelle scuole. C'è una forte internazionalizzazione per la prima volta in Europa si farà anche ricerca, sarà stimolata, ci sarà un'apposita direzione ministeriale per l'istruzione tecnica e professionale così come anche una direzione per il trasferimento tecnologico e per la ricerca all'interno delle scuole. Ci sarà anche il potenziamento di quelle materie culturali che oggi segnano una differenza in negativo rispetto ai licei italiano, matematica e inglese. Ma soprattutto ci sarà molta più alternanza a scuola lavoro. Io sono contento che tu la torni a chiamare alternanza a scuola lavoro e non la chiami quella cronica. PcTO anche qui poi cambieremo il nome perché è qualcosa di improponibile. E già qua è un simbolo perché noi riteniamo che il lavoro sia fondamentale, riportare la cultura del lavoro nelle scuole in tutte le scuole. Io vorrei che la cultura del lavoro venisse valorizzata fin dalle scuole primarie. D'altro canto è l'articolo 1 della nostra costituzione, il lavoro come fondamento della nostra Repubblica, l'articolo 4, il lavoro come diritto ma anche come dovere del cittadino. E poi c'è anche il campus. Ecco il campus è un'altra innovazione molto importante, cioè mettere insieme istruzione tecnica professionale, formazione professionale, imprese, ITS, università, eventualmente l'ICI, per scambiarsi i laboratori, per scambiarsi competenze, per scambiarsi anche come dire esperienze didattiche. Abbiamo valorizzato anche la formazione professionale regionale, che è un altro settore molto importante. Tenevo particolarmente che la formazione professionale di qualità, ci sarà una valutazione degli invalsi, non fosse l'accelerante, non la manvenisse valorizzata, quindi ci sarà la possibilità di iscriversi direttamente per quella formazione professionale di qualità, di iscriversi direttamente all'ITS, di iscriversi tramite l'esame di maturità all'università. Insomma è veramente una riforma rivoluzionaria. Il prossimo anno contiamo con una adeguata informazione, contiamo di allargare ulteriormente e poi questo sarà in prospettiva il modello definitivo e stabile di istruzione tecnico-professionale, perché questo è l'obiettivo che ci prefeggiamo. Invece non solo. No, infatti questo è un messaggio, la filiera formativa tecnologico-professionale è davvero, come l'hai descritta, c'è un'opportunità, proprio perché spesse volte non l'hai ricordata. Quella filiera tecnica e professionale, oltre a essere sempre stata vista con un'ingenerosa etichetta di serie B, questo è per un retaggio culturale, che sono d'accordo con te, risale ai tempi di quella riforma gentile di cui parlavi prima, ma è anche il fatto che si dà una possibilità a molti studenti di poter proseguire per un percorso forse più adatto rispetto al liceo. Ma guarda, i dati sono impressionanti. Se io penso ai dati di Union Camera, ma se penso ai dati che vengono diffusi, cioè che centinaia di migliaia di posti di lavoro esistenti, possibili, non vengono coperti per mancanza di qualifiche corrispondenti, io credo che si faccia un danno enorme ai nostri giovani. Lo si fa perché non si offre lavoro ai nostri giovani, oppure li si costringe a lavori non adeguatamente qualificati rispetto alle loro potenzialità. E si fa anche un danno alle nostre imprese, che perdono competitività, tant'e vero che le nostre imprese vanno spesso all'estero a prendere mano d'opera qualificata. Non solo, dico anche un'altra cosa, lo studio universitario è fondamentale e abbiamo bisogno sempre più di ingegneri, informatici, matematici, ecc. Però parlavo proprio con la ministra francese, che ha voluto che le inviassimo una coppia del 4 più 2, poi vi dirò anche un'altra cosa, tra l'altro tu ne sei stato diretto testimone, ebbene la ministra francese mi diceva importantissima l'università, ma per il nostro sistema produttivo è ugualmente importante l'istruzione tecnico-professionale, perché rappresenti quadri senza tecnici specializzati moderni, senza una struttura tecnica di questo tipo, il nostro sistema non può decollare, non può progredire, non può procedere. E non è un caso che, quando sono stato in Etiopia, in Egitto e in Tunisia, vi sia stato molto interesse verso questa riforma, tant'è vero che abbiamo deciso di creare delle commissioni congiunte per studiare insieme questa riforma e perché loro vogliono andare nella direzione, nella stessa o una simile direzione, per modernizzare anche loro il loro sistema tecnico-professionale di istruzione. Ti ringrazio che hai citato il piano Mattei sul capitolo istruzione, di fatto quello, no? A parte ci siamo, sono assi sentiti in quell'occasione. Parlo del piano Mattei, ma ti devo dire che trovo interesse anche al di fuori del continente africano, quindi, voglio dire, è una riforma questa che è fortemente sentita, almeno nello spirito di fondo, che poi è quel collegamento a cui tu facevi Cenno prima, no? Il coinvolgimento del privato. Ecco, vorrei fra l'altro che il coinvolgimento del privato fosse anche nel finanziare la scuola, la scuola nella sua integralità, perché, cito un dato, il finanziamento pubblico al sistema di istruzione è superiore alla media ozze. Il finanziamento complessivo è inferiore. Perché c'è questa differenza? Innanzitutto perché all'estero è più diffusa la scuola non statale e quindi è ovvio che la scuola non statale viene finanziata dai privati o in buona parte dai privati. Ma soprattutto c'è un gap molto importante perché le imprese, secondo i dati Oxe, nella media, finanziano il mondo della scuola per il 2%, in Italia per lo 0,5%. Una differenza di un punto e mezzo è tanta roba. E quindi io sto stimolando anche costruendo, favorendo la nascita di una fondazione di diritto privato sto stimolando le imprese a investire nella scuola italiana. E quella direzione che costituiremo presso il ministero avrà anche lo scopo di fare un po' come l'agente immobiliare di mettere in contatto l'esigenza della scuola io ho bisogno di un laboratorio di eccellenza, poniamo, e l'esigenza dell'impresa io ho bisogno di tecnici formati in questo senso. E allora facciamo incontrare facciamo incontrare queste esigenze. Non c'è dubbio che hai lanciato una cosa molto interessante. Ecco però negli anni è anche vero che le imprese finanziano una didattica probabilmente diversa rispetto a questa. Cioè per un'impresa approcciarsi con la scuola, ora non faccio il difensore del mondo delle imprese ma per quel dal loro punto di vista le sinergie vanno create anche un po' modificando quello che è una didattica sostanzialmente trasmissiva. Cioè c'è una idrati innovativa. Quindi ecco se vogliamo aumentare questa guada vogliamo anche la didattica probabilmente faccia un salto in avanti e mi sembra che... Prima di tutto infatti la riforma dell'istruzione tecnoprofessionale. E questo è il tant'e vero che io sto spingendo molto l'impresa a investire nelle scuole che hanno scelto il 4x2. In tutte le scuole, eh, sia ben chiaro anche nelle altre scuole di istruzione tecnoprofessionale esvolgono una funzione fondamentale perché poi l'istruzione tecnoprofessionale è a 360° e riguarda anche quelle scuole che oggi hanno un percorso coinquendale. Quindi le imprese devono continuare a investire in tutte le scuole di istruzione tecnoprofessionale. Ma poi bisogna anche incoraggiare queste nuove metodologie didattiche. E poi abbiamo anche lanciato la sfida della riforma delle STEM. Le nuove linee guida che partono dalla realtà, dall'esperienza, tanto laboratorio. Io faccio sempre questo esempio, no? Se vuoi spiegare in modo efficace anche a chi non ha la predisposizione per la fisica o per la matematica le leggi della termodinamica o della fluidodinamica per essere più precisi, devi partire dall'aereo che decolla. Perché l'aereo decolla? Perché l'aereo procede nel suo volo? E beh, poi spieghi il perché. Porti ragazzi nel laboratorio e dimostri concretamente quelle determinate regole come si sviluppano. Vedete, io ho trovato dei ragazzi in una scuola di formazione professionale che avevano avuto delle esperienze fallimentari veramente di bocciature ripetute o addirittura problemi con la giustizia, problemi con danni penali gravi per rapina, per spaccio, che ci sono riscattati di fronte ad un motorino in una scuola professionale che gli ha messo nelle mani da aggiustare un motorino. Allora, questi ragazzi iniziando partendo, che ne so, io non me ne intendo, quindi... Nono, manco io. Perchè metta la lettera. Ma dalla candela piuttosto che dall'accensione piuttosto che... Poi hanno iniziato ad appassionarsi anche a quelle leggi della fisica e a quelle regole matematiche che stavano a fondamento della costruzione, della riparazione di una moto. Questo modello di scuola, questi ragazzi poi si sono riscattati, hanno trovato lavoro facilmente, si sono inseriti perfettamente. Questo è anche un bel modello di didattica, un bel modello di scuola, un modello che... E' la pari dignità dei saperi. Sostanzialmente è questo principio che ha fatto tanta fatica, perché c'è stata sempre una medaglia d'oro, d'argento, bronzo, S.R.C. e interregionale. Quindi è stata proprio una classifica di sapere che, purtroppo adesso, lo stiamo vedendo con le rivoluzioni natto, con l'altra grande sfida è la de natalità. Tu hai ricordato in qualche mese fa che la scuola perde 100-130 mila bambini l'anno, gli iscritti. Quindi ci sarà un tema. Quindi il mismatch costa circa 43 miliardi secondo l'ultima stima di Union Camera. Quindi noi parliamo di grandissime sfide. E queste riforme che sono appunto... Insomma, andranno ora a regime, ce l'hai detto tra le righe, ma ce l'hai fatto capire. Invece quello che farai, un'altra riforma che vorrei toccare con te anche in questo ultimo aspetto, questo penultimo. Poi ti faccio una battuta sugli insegnanti. Docenti tutor e orientatori, quando lì lanciasti, diciamo, misi molta enfasi in quella conferenza stampa nel dire appunto che finalmente c'erano dei professori esperti e siano formati per poter appunto indirizzare al meglio, perché, come hai ricordato, chi si realizza con un motorino, chi si realizza con l'iceoclassico, e quindi Balditara è un professore di diritto romano, quindi diritto che non esiste quasi più. Quindi, ecco, ognuno si realizza a un talento. E qui torniamo alla scuola dei talenti. Questi docenti tutor e orientatori sono partiti negli ultimi due anni delle superiori. Ora li vedremo all'opera. L'abbiamo viste all'opera questi anni. Ecco, a settembre si allargherà, arriverà alle medie. Che succede? Dunque, quando ho lanciato la sfida del docente tutor e del docente orientatore, ero in pochi a credere che avrebbe avuto successo, anche perché qualche sindacato si era messo di traverso. Poi mi fa molto piacere che il 99% delle scuole l'abbia condivisa e mi fa molto piacere che poi alla fine tutti i sindacati che hanno sottostritto il contratto l'abbiano accolta nel contratto. Quindi ormai è, diciamo, ufficiale. Ormai c'è. Ormai c'è. Quest'anno siamo partiti con l'ultimo trienio delle superiori e anche il prossimo anno continueremo con l'ultimo trienio delle superiori, ma la riforma prevede che si parta dalla prima media per arrivare ovviamente all'ultimo anno delle superiori. Io credo che sia una riforma molto importante perché il tutto che sarà sempre più formato, abbiamo avviato un percorso di formazione con Indire, poi un percorso di formazione permanente, io credo che debba essere sempre più una figura di riferimento importante perché è quella figura che coordina e personalizza la formazione dei nostri giovani, coordina con i colleghi. Se c'è bisogno di potenziare la matematica, se c'è bisogno di potenziare l'italiano, poi ci sarà ovviamente il docente disciplinare, cioè il docente di matematica, e per la prima volta abbiamo anche trovato le risorse, sia per pagare il docente tutor che per pagare il docente disciplinare destinato al potenziamento della matematica, dell'italiano, eccetera. Poi c'è il tema dell'orientamento. Da una parte è il tirar fuori i talenti e il valorizzarli. Quindi una scuola sempre più come l'abito sartoriale, modellato sui talenti, sulle abilità, sulle esigenze, sulle potenzialità del singolo studente. E poi l'orientamento alle famiglie e ai giovani stessi, perché se un ragazzo ha dei talenti meravigliosi che lo spingono e che gli consentirebbero di diventare qualunque, veramente di avere successo in un certo percorso scolastico e lavorativo successivo, bisogna informare le famiglie da una parte delle potenzialità che ha quel ragazzo e dall'altra, come si diceva all'inizio, delle esigenze del mercato del lavoro. Penso per esempio che in Italia ci sono pochissimi saldatori e un saldatore bravo arriva a guadagnare 4.000 euro al mese. Allora io dico, a un genitore che ha un ragazzo fortemente portato per la manualità, fortemente incuriosito dal lavoro tecnico, eccetera, beh, facciamoci un pensierino, perché 4.000 euro nette al mese con un lavoro che si trova con straordinaggio, con grande facilità, perché è richiestissimo al nostro sistema delle imprese, non è certo una prospettiva da buttare via. No, non c'è dubbio, infatti, anzi, lo accolgo veramente questo invito, non è comune che un ministro dell'Istruzione abbia aperto, stia cercando di aprire così tanto, noi veniamo da diciamo uno smantellamento di tutti i rapporti della scuola e lavoro, gli hanno addirittura cambiato nome, e questo secondo me è un punto molto importante di crescita della scuola italiana nel complesso. Abbiamo tre minuti e abbiamo parlato quasi esclusivamente di studenti, ma era voluta, perché la scuola è fatta per gli studenti soprattutto, però vorrei fare una battuta, visto che ci sono tanti docenti che ci aspettano, che ci ascoltano e soprattutto gli hai promesso un aumento consistente. Quanto sarà consistente? 3 cifre, x cifre, non diamo numeri, però ecco hai rinnovato un contratto di lavoro, pregresso, stai aprendo la tornata del nuovo, il ministro Zangrillo ha ricevuto l'atto di indirizzo, siamo pronti con le risorse ci sono, quando si fija? Allora io parto da questa considerazione, voglio fortemente, vogliamo, governo, voglio fortemente ridare autorevolezza ai docenti, ridare autorevolezza a tutti i docenti, perché tutti i docenti svolgono una funzione fondamentale per il futuro dei nostri figli, credo che l'abbiamo capito, liceo è fondamentale, l'istruzione tecnica è fondamentale, l'istruzione professionale è fondamentale, la formazione professionale, insomma la scuola è fondamentale, qualsiasi indirizzo, e i docenti devono essere rivalutati socialmente, quindi dobbiamo ridare innanzitutto considerazione sociale, ma poi anche retribuzione. Il mio primo atto è stato quello di concludere un contratto che era da anni che era bloccato, semplicemente con una piccola intuizione, cioè 300 milioni di euro, che abbiamo spostato da vari progetti, che si sarebbero dispersi in vari progetti, li abbiamo concentrati per aumentare, l'aumento medio è stato di 124 euro al mese, 123-124 euro al mese per i docenti italiani. Ho chiesto e ho tenuto e ringrazio il ministro Giorgetti e la premier Meloni per aver dato la possibilità alla scuola italiana di avere circa 3 miliardi per il nuovo contratto, non si è mai visto nella scuola italiana che nel giro di due anni si facciano due contratti, credo che la media dovrebbe aggirarsi per i docenti sui 160 euro al mese. Ma hai dato il titolo prima pagina? Sono grossomodo tra l'anno scorso e il 2024, saranno circa quasi 300 euro al mese di aumenti. Ovviamente noi non ci limitiamo a questo perché diamo la possibilità con il docente che recupera in matematica, con il docente tutor, con il docente orientatore, con tante altre funzioni, per esempio la scuola estiva, abbiamo investito tante risorse anche nella scuola estiva, i docenti che avranno voglia... Agenda Sud, agenda Sud è un gran progetto. Agenda Sud, con Agenda Sud per esempio, e tante altre, adesso poi scatterà anche Agenda Nord, c'è la possibilità di integrare, arricchire ulteriormente la ritribuzione, perché a tutte queste nuove funzioni noi corrispondiamo risorse. Ed è la prima volta che noi chiediamo ai docenti la disponibilità ovviamente volontaria di lavorare di più, ma ovviamente venendo pagati. Noi Giuseppe siamo un'unico, con questo ti saluto e ti ringrazio molto, a me mai dato un titolo, hai dato tante notizie, veniamo da retribuzioni sempre uguali, nella scuola il merito, la differenzia salariale per chi si impegna di più e chi più fa nella scuola è sempre stato un po' consigliato un tabù. Le risorse ce l'hai, le hai trovate anche il merito tuo, tu ringrazia altri, so che il carattere, lo conosco tanti anni, il ministro Valditara, il carattere con cui ha battuto cassa, i numeri che sta facendo vedere, dai tempi di Moratti, che batti cassa, che ottieni un miliardo e duecento milioni di euro per la cerca, l'innovazione, la tassa sulle sigarette, me la ricordo ancora. Ringrazio il ministro Valditara per aver partecipato a Trento, grazie e buona domenica. Arrivederci a tutti voi. Ciao Giuseppe. Arrivederci. Ciao. Ciao.
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