Nascita della nuova industria dell’auto
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Nascita della nuova industria dell’auto
Luca de Meo, CEO Renault Group e Presidente ACEA, in dialogo con Giuseppe De Bellis, direttore Sky, per parlare di automobili. L’industria europea dell’auto “da più di 100 anni è la migliore del pianeta e lo switch verso le vetture elettriche e intelligenti ci mette un pochino in difficoltà, per questo di fronte a questa sfida serve una strategia industriale europea”, queste le parole di De Meo. Durante l’incontro il CEO di Renault Group ha, inoltre, evidenziato l’enorme impatto ambientale, occupazionale ed economico derivante dall’industria europea dell’auto.
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Eccoci qua. Buongiorno, buongiorno D'Emeo. Buongiorno Giuseppe, buongiorno a tutti e grazie per l'invito. Benvenuto, benvenuto al Festival dell'Economia di Trento e benvenuto da parte mia che sono contentissimo di fare questa chiacchierata con lei, sono contentissimo di portare il saluto di SkyTG24, partner del Festival dell'Economia e del Solo 24 Ore. Il tema è un tema estremamente affascinante perché siamo all'interno di una trasformazione. Per qualcuno una rivoluzione o per qualcun altro invece un'evoluzione naturale di quello che sta accadendo nel resto del mondo però capire che cosa sta accadendo nel mondo dell'automobile è estremamente rilevante soprattutto in termini di mercato ma non solo. D'Emeo prima di cominciare ad andare sullo specifico mi piacerebbe però stare sul tema più generale di questo Festival per avere un'opinione su che cos'è per lei il futuro del futuro. È un grosso tema, diciamo che gli ultimi 5-7 anni nel mondo dell'automobile ci stanno facendo vedere una velocità di evoluzione che non abbiamo visto da tanti decenni per cui siamo su dei temi legati ai modi di propulsione delle vetture quindi con il cambio dalla combustione all'elettrico piuttosto che all'idrogeno siamo confrontati con tutto il tema legato alle possibilità che le nuove tecnologie nei semi conduttori ci danno di fare delle vetture che sono intelligenti connessi con l'ambiente con l'intorno e siamo confrontati alle esigenze di ridurre l'impatto a tutti i livelli nella catena del valore per cui quello che vedo e quello su cui stiamo lavorando sono di fatto delle vetture che hanno dei nuovi motori che saranno degli oggetti connessi evolutivi intelligenti a basso impatto. Mi sembra già abbastanza materiale su cui lavorare per portare ai clienti una nuova generazione di prodotti che saranno molto diversi da cui siamo stati abituati negli ultimi 30 anni. Questo è quello che vedo. L'automobile è un buon punto di osservazione perché è un'industria come dicevi molto permanente nel senso che è al centro di molte di queste tendenze tutto il tema demografico ci tocca, tutto il tema della digitalizzazione ci tocca, tutto il tema della riduzione dell'impatto siamo nel mezzo di un crocevia e quindi è un punto di osservazione assai interessante. Ecco, da questo punto di osservazione così interessante le chiedo, la politica, le istituzioni anche noi dell'informazione abbiamo chiesto, abbiamo fatto, abbiamo sfidato diciamo così abbiamo fatto challenge al mondo dell'industria dell'automotive per accelerare su questa trasformazione dal vostro punto di vista tutto il resto che sta attorno e sta dentro questo processo di trasformazione sta seguendo il passo che state tenendo voi o non c'è un totale allineamento? Io penso che ci sia creato un movimento di opinione di fondo che per me nella sua tonalità nei contenuti tocca solamente alla superficie e rischia molte volte di diventare troppo monodimensionale, un po' dogmatico faccio un esempio banale, alla fine tutti quanti concludono che il futuro dell'automobile è solamente le vetture con delle batterie quindi anche il regolatore si sente spinto a creare un frame legislativo che forza tutti quanti a andare solamente su una direzione mentre tutte le buone regolamentazioni anche in altri settori hanno sempre rispettato un principio di neutralità tecnologica che è molto importante, nel senso che il regolatore ci deve dire dove vogliono che arriviamo, questo è il nostro dovere di rispettare le regole del gioco però non è esattamente come farlo, questo bisogna lasciarlo ai tecnici, agli ingegneri quindi noi come industria, anche io personalmente, continuo a predicare il fatto che ci lasci una possibilità di trovare delle soluzioni come avviene normalmente in fase di discontinuità di innovazione. L'altra cosa che io vedo è che i temi diventano talmente tecnici che intanto bisogna ascoltare la gente che le cosa le sta facendo e non arrivare a delle conclusioni troppo superficiali perché ci sono ovviamente delle difficoltà tecniche a consegnare certi prodotti, certe performance del prodotto la terza cosa è che bisogna capire che in queste transizioni ci deve essere un gioco di squadra perché fondamentalmente sono dei fenomeni che tagliano le industrie orizzontalmente, come tagliano le funzioni delle aziende orizzontalmente quindi il tema di fare in modo che la tecnologia dominante sia la tecnologia delle batterie, cosa su cui noi stiamo lavorando per dargli un'idea l'industria dell'automobile da qui al 2030 europea sta investendo 250 miliardi nelle autobatterie però è chiaro che se non ci sono punti di ricarica, la gente non può comprare le auto elettriche se non siamo capaci, come lo facciamo sulle tecnologie tradizionali, di controllare la parte a monte della catena del valore vuol dire che non abbiamo accesso ai materiali, non abbiamo capacità di raffinazione dei metalli in Europa se non abbiamo la capacità di costruire delle batterie, perché le gigafactory ci mettono anni e costano miliardi a via discorrendo poi saremmo completamente strategicamente dipendenti, come il caso oggi, ad esempio della Cina quindi una delle cose che va veramente curata è la capacità di connettere i punti questo è un problema globale, quello dell'inquilamento del CO2 è veramente globale quindi non si può avere un approccio pezzettino per pezzettino o area geografica per area geografica, nemmeno locale d è un gioco di squadra tra regolamentatori, nazioni e industrie, che non è molto facile io ieri ero a Leipzig per l'International Transport Forum, che è uno degli eventi più importanti con tutti i ministri dei trasporti d è uno dei messaggi prevalenti, non solo da parte mia, c'era anche un'altra importante speaker italiana che è la CTO di Rolls Royce, che fanno i motori degli aerei, diceva esattamente la stessa cosa quindi è un tema che ci tocca a tutti, è molto industriale è molto interessante perché poi dopo la complessità di questo mondo spesso si riassume invece in un tentativo di semplificazione che riguarda soltanto l'industria dell'automobile anche soltanto i trasporti sono molto molto più complessi il livello di emissioni che tutte le altre aree di trasporti fanno è equalmente dannoso per l'ecosistema oltre a quello che fanno invece il trasporto individuale su gomma rimanendo al tema della nascita della nuova industria dell'auto che ruolo gioca all'Europa all'interno di questo scacchiere, che è uno scacchiere in cui tutti i continenti si stanno muovendo ci sono grandi e interessanti movimenti l'Europa è prevalentemente un mercato e prevalentemente un hub di creazione, di creatività, più che di creazione siste un posto specifico che abbiamo nel mondo o no? certe volte dobbiamo anche avere coscienza di quelli che sono ovviamente i nostri limbi ma anche le nostre qualità, le nostre potenzialità la verità è che l'industria dell'automobile europea è sempre stata per più di cent'anni la migliore sul pianeta quindi i più grandi marchi, le più grandi aziende sono qui di cui tutti quanti tedeschi, italiani, francesi, etc. possono anche andare orgogliosi non bisogna dimenticarsi che in Europa, tanto per darvi dei numeri l'11% della popolazione attiva lavora direttamente o indirettamente per l'automobile l'automobile è comunque l'industria che genera il più grande impatto sulla bilancia dei pagamenti internazionali con un surplus di 100 miliardi di euro vi divido un altro numero che secondo me è abbastanza importante perché si tende a dimenticare che il 30% degli investimenti in sviluppo nel settore privato e nei budget le ingegnerie dell'automobile dei suoi fornitori quindi stiamo parlando di un'industria molto molto pesante, molto rilevante che assolutamente deve essere protetta, non è una questione solamente di vendere le macchine del mercato è tutto quello che ci va dietro, quindi dobbiamo assolutamente lottare, preservare questo vantaggio che noi abbiamo avuto la verità è che lo switch a vetture elettriche e lo switch a vetture intelligenti quindi pieni di computer dentro in realtà ci mette in un pochino di difficoltà come dicevo prima perché i cinesi controllano tutta la parte alta della catena del valore hanno nel frattempo essendo partiti tra i 5-10 anni prima stabilito un mercato interno molto importante si vende un milione di vetture elettriche in Europa, se ne vendono 6 o 7 in Cina quindi la loro prossima visto che gli è impedito fondamentalmente di entrare sul mercato americano la loro prossima frontiera è l'Europa, questo da una parte ovviamente abbiamo visto fenomeni come Tesla, tutto quanto dagli Stati Uniti l'altro elemento tecnologicamente rilevante è che non avendo un'industria dei semiconduttori molto sofisticata in Europa con capacità di produzione ovviamente dipendiamo da altri nella battaglia per fare delle vetture molto sofisticate da un punto di vista software elettronico che è uno dei campi dove veramente possiamo creare dei prodotti molto attrattivi per i clienti perché sanno fare tante cose, imparano a via di scuola quindi c'è un challenge, ripeto non è un challenge, è un challenge che dobbiamo risolvere con le autorità ci vuole una strategia industriale e bisogna recuperare in questi due ambiti dove siamo sfortunatamente caduti un pochino indietro questo è il tema, quindi è molto interessante ma anche molto complicato e direi anche un pochino di lungo periodo Seguendo questo ragionamento le chiedo, c'è una ovvia legittima competizione da parte delle aziende che insistono nel nostro continente ma al di là della legittima competizione sulla vendita dei veicoli esiste la possibilità di fare sinergia come sistema per andare a contrastare l'eventuale o certa concorrenza imminente di altri continenti? Diciamo che noi siamo concorrenti con Stellantis, con Volkswagen, con quelli che già sono sul mercato quindi non è che ci possiamo mettere d'accordo tra di noi, non sarebbe assolutamente permesso io credo che alla fine è quello che conta di più, che siamo capaci di fare tecnologia, di fare prodotti, di investire per poter dare ai nostri clienti quello che vogliono, quello che desiderano Quella è la migliore ricetta contro tutto. Detto ciò c'è tutto un dibattito in questo momento sull'invasione potenziale di questi nuovi attori che arrivano da altri mondi, da altre regioni la cosa fondamentalmente va gestita, quindi ci sono dei dibattiti che vanno dal liberalismo più spinto, dall'altra parte fino al protezionismo Io personalmente sono dell'idea che non possiamo rinunciare all'efficienza che è data da un mercato piatto globale, però ci devono essere delle regole del gioco, ci deve essere un level playing field c'è un principio di reciprocità che deve essere rispettato per poter permettere a tutti quanti di competere. Noi quando siamo andati in Cina, io ero qualche anno fa nel gruppo Volkswagen, che è un gruppo molto importante soprattutto molto importante nel mercato cinese, non è che siamo andati lì con le mani in tasca e tutto è stato facile, bisognava fare dream ventures, bisognava investire, bisognava localizzare tecnologie con i fornitori quindi non è che possiamo permettere a tutti quanti di entrare in Europa senza contribuire alla crescita dell'ecosistema europeo, queste sono le discussioni anche che devono essere fatte a livello di business, di industria, ma anche a livello politico Le faccio una domanda un po' più personale, lei oggi è alla guida di un grande gruppo internazionale ma ha questa profonda identità e orgoglio dell'italianità, che cosa c'è visto che siamo in un festival italiano che porta anche il punto di vista italiano nel futuro della globalizzazione? Qualunque cosa sia nel nostro futuro la globalizzazione o sarà, c'è una specificità dell'essere italiani in un contesto internazionale? Non so quanti sono gli italiani oggi, 57-58 milioni, ognuno ha la sua identità, le sue caratteristiche, è chiaro che noi siamo un paese di gente molto creativa, molto flessibile Quindi queste caratteristiche si vedono e la bellezza, nell'esperienza che ho avuto io ormai sono un go, sono 30 anni che lavoro nel mondo dell'automobile, due terzi ho lavorato all'estero Quello che ho sempre visto è la capacità dell'italiano di integrarsi molto facilmente, di adattarsi alle situazioni, di portare le loro idee La bellezza per me è sempre stata quella di integrare il mio background culturale con quello degli altri, nella complementarietà delle cose che veramente vengono fuori delle cose magiche Uno delle caratteristiche delle forze dell'Europa, che allo stesso tempo può essere la sua debolezza, è questa varietà Non so, gli italiani sono molto forti sul processo creativo, i tedeschi sono molto buoni nella fase di pianificazione con la loro disciplina, però ci vogliono tutti i pezzi della cosa Quindi io sono per dei team multinazionali in cui gli italiani secondo me si fanno sempre molto onoro almeno per quello che ho potuto vedere Demeo, prima ha parlato delle auto intelligenti, quindi dell'integrazione di tecnologie sempre più evolute nella produzione e anche nell'utilizzo da parte dei consumatori C'è una tecnologia che secondo lei potrà avere un impatto maggiore rispetto alle altre nel futuro? Tutto il tema dei nuovi powertrain è abbastanza rilevante perché il trasporto è un quarto dell'inquinamento che viene generato ogni anno La parte dell'automobile è circa il 10-11%, quindi noi siamo un decimo del problema, però è un problema abbastanza rilevante Quindi non è per cercare di scappare dalla responsabilità, bisogna affrontare questa cosa qua e cercare di vedere se riusciamo a arrivare a zero da qui 20-30 anni come obiettivo Quindi secondo me tutto quello che ci aiuta a ridurre il fumo dagli scappamenti è una missione abbastanza interessante Potrebbe anche non esserci solo l'elettrico, potremmo parlare di idrogeno, potremmo parlare di mix, potremmo parlare di nuovi carburanti, un ventaglio di possibilità su cui si sta lavorando Il tema di rendere dei prodotti intelligenti avrà molti benefici per i clienti perché il prodotto diventerà evolutivo Un'automobile che noi in maniera classica compravamo dopo 5, 6, 7 anni o 10 anni rimaneva sempre allo stesso prodotto, anzi si invecchiava In realtà con le nuove tecnologie diventerà un prodotto sempre migliore perché l'automobile imparerà da te, imparerà dall'intorno, imparerà dell'esperienza che avrà avuto e diventerà sempre migliore Questo è una rivoluzione totale. L'altro tema che è interessante e che potrebbe avere un impatto è quello che parlano di autonomous driving Il fatto che l'automobile sarà capace di leggere l'intorno e di poter fare prendere delle decisioni Bisogna ricordarsi che ci sono più di un milione di moffi per incidente stradale sul pianeta Ok, è una specie di ecatombe questa cosa qua, una cosa che molte volte ci si dimentica di questa Però anche salvare solamente una o dieci vite è una bella missione E quello che si potrà fare è fare in modo che le vetture anticipino il potenziale errore umano o l'errore del sistema, quindi del mix tra il veicolo e le infrastrutture Perché il 90% degli incidenti capita perché ci sono state le distrazioni da parte dell'umano Secondo me è una battaglia che vale la pena di combatti Questo è un tema estremamente interessante Prima ha parlato dell'efficacia di team multiculturali e quindi dell'integrazione Ma invece dal punto di vista dell'efficacia all'interno di un'organizzazione che sta subendo una grande trasformazione Le chiedo non di guardare fuori sul mercato ma di guardare dentro alle organizzazioni Quale è la principale novità che sta cadendo nel mondo dell'automobile? Sono aziende che stanno diventando sempre più tech company e meno industria o no? Certo di farlo con un esempio facile da capire È come se noi avessimo giocato a calcio per cent'anni A un certo punto quindi alla fine facevamo sempre la stessa cosa, lo stesso allenamento e tutto quanto E giocavamo su una catena del valore che era fatta di 4-5 anni di sviluppo prodotto Poi 7-8 anni di manufacturing e quindi di fabbricazione e poi di distribuzione In realtà quello che sta succedendo ma la vedo anche come un'opportunità E che ci stanno chiedendo di fare le olimpiadi Ci dicono in realtà di sport non dovete fare uno, dovete fare cinque Quindi tu hai due decisioni da fare Una è di dire ok allora vado per la medaglia del pentathlon che è assolutamente una medaglia prestigiosa Prendo lo stesso atleta e lo faccio correre, lo faccio andare in bicicletta, nuotare, ecc. Per prendere questa medaglia Normalmente i pentatleti in ognuna delle discipline non fanno il record del mondo Fanno delle prestazioni che sono sotto i migliori sul pianeta Oppure puoi decidere di dire ok prendo cinque atleti che hanno caratteristiche, talenti diversi Si allenano in maniera diversa, hanno una dieta diversa Anche la loro performance è misurata in maniera diversa Una volta sarà il tempo, un'altra volta sarà la distanza, un'altra volta sarà il peso che sollevano e via discorrendo E li specializzi su ognuno di questi sport Noi abbiamo fatto questa seconda scelta E chiaramente devo anche dire quali sono i nuovi sport Uno è sicuramente tutto il tema dell'elettrico, è una catena del valore diversa L'altra è quella del software Anche nei cicli di sviluppo il software è una cosa da settimane Quello del prodotto, dell'hardware sono anni quindi in qualche maniera è difficile coordinare, sono due discipline diverse Tutto il tema dei servizi, di mobilità, le piattaforme Questo è un altro sport completamente da quello che abbiamo fatto Ne aggiungo un altro per completare la cinquina L'economia circolare In questo momento ci stanno giustamente anche chiedendo, anche le regolamentazioni vanno in questa direzione Di ridurre l'impatto su tutto il ciclo Quindi dalla culla alla tomba Su questo c'è delle possibilità di fare del business Perché l'autonorme muove molti materiali Le batterie contengono dei materiali rari che non saranno molto disponibili Per cui devi poter riciclare e utilizzare tutto quanto Questo è quello che sta succedendo Prima vedevamo dei sistemi abbastanza piramidali, monolitici su una catena del valore E adesso dobbiamo giocare, dobbiamo fare le olimpiadi Questo è un po' la trasformazione Spero di non essere stato troppo... No, no, no, è stato molto efficace La metafora è perfetta Anche perché a questo punto mi dà il pretesto per farle una domanda su un altro sport Su uno sport in cui invece il gruppo Renault c'è Ed è la Formula 1 Le voglio chiedere, ogni tanto la si vede nei box Parlare con i piloti, con gli ingegneri, con il team principal Che cosa degli investimenti in Formula 1 può essere trasportato poi nel mondo reale? Ma questo è il famoso win-on-sand-in-sell-on-monday Credo che nessuno abbia ancora formulato l'algoritmo preciso per questa cosa qua Direi che la decisione di un'azienda come Renault di investire in Formula 1 Ha una serie di giustificazioni C'è anche da dire che sono 45 anni che noi siamo dentro Certo La decisione che ho preso era quella di non uscire Perché due anni e mezzo fa eravamo quasi contro il muro Quindi c'era la tentazione di fermare questa esperienza qua Però la Formula 1 è un po' per l'automobile L'automobile è quello che la difesa è per l'industria È quel posto dove tu spingi al limite la tecnologia Dove molte volte non conti i soldi Anche se adesso abbiamo il budget cap Quindi ci aiuta molte volte a fare delle esperienze Sulla combustione, sulle batterie in questo momento Sui materiali, sull'aereodinamica, sulla comunicazione dei dati e via discorrendo Quindi la vedo un po' in questa maniera qua Nel caso specifico di Renault c'è un aneddoto Che comunque è rilevante È che tutta la nostra tecnologia ibrida Che ci sono nelle varie Clio, Capture In realtà viene da un concetto che era nato con l'ibridizzazione della Formula 1 Perché noi avevamo dovuto togliere la scatola del cambio Per togliere peso E quindi abbiamo tirato fuori un ibrido che non ha una scatola del cambio Questo è un esempio Però in realtà trovare il legame così diretto tra le cose non è sempre così ovvio Nel nostro caso almeno un esempio rilevante c'è Ed è la tecnologia dell'ibrido I regolamenti a partire dal 2026 dovrebbero spingerci verso più ibridizzazione Un motore di Formula 1 oggi è 20% elettrico, 80% combustione Dal 2026 sarà 50-50 E funzionerà con dei carburanti sintetici Quindi adesso faremo esperienze sui carburanti sintetici Magari i carburanti sintetici diventeranno una delle opzioni possibili per la mobilità di massa Tra l'altro la regolamentazione europea pare di aver dato un'apertura a questa cosa Poi si fa anche per divertimento Si fa per regioni di marketing e cose del genere Anche se posso dirvi che una volta era una passione Quindi mi divertivo a stare la domenica a vedere il Grand Prix Ad essere diventata una sofferenza adesso che ci sono dentro Abbiamo un minuto e 40 secondi La prima domanda che le ho fatto era larghissima E quindi il futuro del futuro le chiedo una più stretta Cioè domani Se dovesse indicare che cosa l'industria dell'automobile La nuova industria dell'automobile deve fare domani Che cos'è? Un piccolo successo o una piccola iniziativa? In questo momento metto il cappello di presidente dell'ACEA Stiamo cercando di dribblare una serie di regolamentazioni Che consideriamo non opportune e non proporzionali Per cui c'è tutto il dibattito sul fatto che si voglia mettere un'altra regolamentazione A breve che ci distrarrebbe dalla missione di trasformare l'industria Sia da un punto di vista di risorse, sia da un punto di vista economica Perché metteremo tanti soldi su cose che non hanno un futuro Domani mattina mi augurerei che ci sia una revisione di queste intenzioni Da parte della comunità europea Di portare l'euro 7 nelle condizioni in cui lo vogliono portare In questa battaglia sono abbastanza allineato con il governo italiano Che ha preso una posizione molto chiara in questo senso E che ringrazio per il supporto Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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