Miopi per natura, la tragedia delle imprese moderne
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Miopi per natura, la tragedia delle imprese moderne
La Professoressa Ericka Costa, componente del comitato scientifico e coordinatrice del gruppo di studio “Valore e sostenibilità” del GBS, Intervista il Professor Thomas Donaldson (University of Pennsylvania), il quale evidenzia come siano i valori a creare valore per l'impresa e come sia necessaria una riconcetualizzazione generale dell'impresa in modo che il profitto possa essere al servizio del soddisfacimento dei bisogni umani.
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Mark Twain, lo scrittore, diceva mio padre sarebbe fiero, mia madre non ci avrebbe creduto, questa è la presentazione che mi avete dato. Che cosa intendo per blind, ciechi o miopi per natura? Il modello attuale delle grandi aziende, soprattutto pubbliche quotate, è destinato a fallere. Soprattutto quando ci troviamo a che fare con i valori più profondi d è destinato a fallere perché la progettazione ha almeno tre elementi che portano al fallimento. Il primo, la struttura della corporate governance che tende ad essere predominante questa comprende quello che probabilmente conoscete, la routine, degli obiettivi routine compreso il consiglio d'amministrazione. E' anche legata alle unità di misura utilizzate nelle corporation attuali che vogliono misurare il successo. E poi, infine, riguarda anche le idee che affollano la mente dei dirigenti, degli azionisti, i componenti del consiglio d'amministrazione. Sono le idee che hanno imparato queste riguardano anche ben altro. Hanno delle difficoltà nel raggiungere valori come la dignità umana, l'ambiente, la qualità della vita. Volevo soddolineare che per ciascuno di questi valori inevitabilmente bisogna sempre fare riferimento al business case, che si parli di un'iniziativa che riguardi la sicurezza o il benessere a livello aziendale per i dipendenti o che sia del marketing. Il business case significa che devono essere spiegate le ragioni per avere queste iniziative in termini di successi a lungo termine soprattutto dal punto di vista finanziare. Quindi ci si mette grande impegno nel portare a termine questo business case, magari parlando di ambiente, però sempre portare al guadagno nel lungo termine. Ci sono molti valori che non vengono considerati nel business case stesso. Come abbiamo visto nelle ultime settimane in Europa, probabilmente avrete letto che due dei più importanti asset manager a Mondi un altro trust, un altro fondo di investimento, hanno fatto pressione su McDonald's, per eliminare e limitare l'uso di antibiotici. Ma se guardiamo la spiegazione che hanno fornito per sostenere la proposta degli azionisti limitare l'utilizzo degli antibiotici, cosa hanno detto per giustificare questo fatto? Le parole che hanno usato dicono che l'uso eccessivo di antibiotici è un rischio sugli ritorni, sugli guadagni degli azionisti. Un rischio per i guadagni degli azionisti, non tanto per quelli che potrebbero morire o subire delle conseguenze perché hanno ricevuto o digerito troppi antibiotici. Un altro esempio è la storia in particolare di un'azienda farmaceutica in relazione allo sviluppo di un farmaco che alcune popolazioni, lo sappiamo, non sono in grado di sostenere il costo di determinati farmaci. Un caso classico, uno di quelli più discusi è un'azienda guidata da Roger Vageleuse, il CEO e il presidente del Consiglio dell'amministrazione. Hanno avuto l'opportunità di sviluppare, di testare e di mettere sul mercato un farmaco che cura una malattia terribile, la cecità dei fiumi. È una sorta di verme che entrano nel corpo, soprattutto delle popolazioni che vivono vicino ai fiumi, nei bacini fluviali e sono i più interessati. In particolare queste popolazioni sono poverissime, quindi non potevano permettersi di acquistare i farmaci. Quindi l'azienda era molto interessata, voleva sviluppare questo farmaco. Merck ha preso questa decisione storica di profitto e nel lungo termine potranno esserci delle perdite in termini di profitto, ma oggi hanno vinto, perché la cecità dei fiumi è stata praticamente debellata. Ho invitato Roger Vageleuse in una delle mie lezioni per discutere della storia della cecità dei fiumi uno dei miei studenti gli ha fatto una domanda che nessuno gli aveva fatto. Signor Vageleuse, come lo ha spiegato il Consiglio d'amministrazione? Ha detto che non l'ha mai detto a nessuno prima, ma semplicemente non ha condiviso questa decisione con il Consiglio d'amministrazione. Questo ci fa capire qualcosa. Un uomo impegnato per contrastare il sistema, facendo qualcosa di straordinario all'interno dell'azienda, questo per andare a favore dei valori umani più profondi. In generale, deve essere progettata l'azienda, ma ora bisogna sostenere il business case, ma andando oltre. Presentata questa situazione, hai detto che ci sono dei momenti in cui c'è questa cecità da parte delle corporation, ma abbiamo dei modi per riconoscerlo? Ci sono delle realtà che si trovano più in questa zona, in qualche modo bersagli, o altre che sono più fuori da questa situazione? Tutte le aziende, tutte quelle hanno degli elementi che li caratterizzano come ciechi per natura, ma ne sono alcune, diciamo particolarmente, in quelle quotate in particolare, ma ce ne sono alcune che hanno bisogno di un aiuto, di un sostegno speciale, quindi spostando radicalmente la loro governance spesso hanno bisogno di aiuto nel senso che devono collaborare con altri membri dei settori di cui fanno parte. Cosa sto pensando? Quali settori? I settori che sono davvero concentrati sui valori umani e non adoperano il modello del business case. Vi faccio un esempio nell'ambito della sanità. Vi racconterò un'altra storia. Di recente ho presentato i 200 top manager di una azienda per l'azienda, la PBM, ovvero Pharmacy Benefit Manager. Durante il dibattito ho chiesto ai dirigenti quanti di voi potrebbero dire un diritto umano alla salute. Probabilmente sarete sorpresi, tutti hanno alzato la mano. Poi ho parlato con questi dirigenti su argomenti particolari dice, no, ma io non ho capito. Tutti hanno alzato la mano, ma lo so io, lo sapete anche voi, che adesso a Washington le vostre aziende hanno un lobbista che sta spingendo, che sta fermando l'espansione del sistema sanitario. E quindi vi devo dire, queste persone sono brave persone. Sarebbero in qualche modo sconvolte nel sentire questo, perché sembra chiaro che i lobbisti faranno sicuramente guadagno in futuro, ma sanno che il loro settore è davvero impegnato dedicato al settore sanitario. È un altro simbolo, un altro emblema del problema. Ci sono delle aziende che sono legate a valori fondamentali al di là del business case, ma hanno bisogno di un aiuto speciale per sistemare le cose. Possiamo parlare anche più a fondo, ma in particolare del giornalismo. Il valore della verità è molto legato al denaro, alle banche, al sistema delle banche. La profittabilità è fondamentale per l'immagine di una banca all'interno del settore. I banchieri, le banche, hanno pochi modi di riflettere l'integrità dell'intero sistema finanziario la profittabilità, quindi la redditività di una singola azienda. La formazione, ha il valore fondamentale della conoscenza. E spesso le istituzioni di istruzione non sono adatte. Ma comunque queste sono alcune delle aziende ne possiamo parlare. Più di questo, tu dici che c'è bisogno di un'attenzione al settore, anche nella collaborazione tra settore. Visti i tempi che stiamo attraversando, faccio fatica a non farti questa domanda, parliamo del settore bancario. C'è stata la crisi nella Silicon Valley, abbiamo assistito la stessa cosa con Swiss Bank in Svizzera. Questo ha creato un po' di scossoni, se posso usare questa parola, sui mercati finanziari. Che cosa ci potresti dire sulla creazione di valore nell'industria bancaria? Per chi riguarda appunto il settore bancario, noi abbiamo la Silicon Valley Bank, la Signature Bank, la Republic Bank, sono andate a carta 48, per così dire, quindi forse voi sapete che il rischio ra quello di fare crollare in qualche modo tutto il sistema finanziario americano, se non addirittura quello mondiale. La cosa che colpisce tanto qui intanto è l'evoluzione della tecnologia, è il modo in cui in genera tutta una serie di problematiche i regolatori fanno fatica a trovare delle soluzioni, ad esempio il fallimento di queste banche che ho appena citato. In questi casi la tecnologia era un colpevole, perché cliccando sul mouse puoi trasferire i fondi immediatamente da una banca all'altra. E il settore bancario non era preparato, chi si occupa delle normative non era pronto per tutto ciò, quindi chi deve regolamentare non era pronto. Quindi con le meccere sempre più forte della tecnologia, questi problemi sono conosciuti meglio all'interno del settore rispetto a livello governativo, ad esempio, una singola banca non può effettivamente gestire questo problema. La banca deve unirsi, le banche si devono alleare per gestire il problema. Un ottimo buon esempio sarebbe lo scandalo Lybor. Non so se ne avete sentito parlare. Aveva a che vedere con i tassi di prestito lo scandalo ha coinvolto JP Morgan, Barclays, la Deutsche Bank, hanno ricevuto multe, non di milioni ma di miliardi di dollari americani, perché avevano in qualche modo alterato il tasso Rebor. Una banca non avrebbe potuto risolvere il problema, perché lo stavano facendo tutti, tutti sapevano che anche gli altri stavano facendo. Se una banca fosse uscita da questo sistema di alterazione, si sarebbe posta in una posizione di svantaggio nemmeno chi doveva regolamentare le cose, perché i regolamentatori sono un passo indietro rispetto a quello che succede nei diversi settori. Per questo un approccio corpore all'interno del settore è davvero fondamentale. Al di là di quello bancario, quali sono altri settori che secondo te oggi sono vulnerabili nella creazione di valore come si può superare questa cosa? Guardate, il mio italiano non è un gran che, spero di aver capito bene quello che intendevi. Ci sono altri settori che sono vulnerabili, ci sono altri settori vulnerabili come li identifichiamo, come lo troviamo, come facciamo capire che un settore è vulnerabile? Ci sono degli indizi. Uno, come dicevo prima, è questo. Quando l'evoluzione della tecnologia, quando la tecnologia crea uno shock, uno scossone, questo settore è vulnerabile e necessita di attenzione rispetto al valore dell'integrità, perché chi si occupa di regolamentare non è in grado di restare al passo con quello che accade. Pensate ad esempio alla crisi finanziaria. La crisi finanziaria è accaduta in un contesto all'interno del quale il settore bancario ne sapeva molto di più di quello che stava accadendo nelle normative, nelle regole. Quindi i derivati legati ai mutui sono stati venduti ai fondi pensionistici europei, ma chi conosceva le strutture o i rischi che implicavano rano così complessi, erano davvero un pezzo di tecnologia, se mi permettete il termine, anche chi li aveva creati aveva difficoltà a identificare il prezzo stabilire quindi il valore di mercato. Chi si occupava di regolamentare le cose era molto più indietro in un settore in cui questo tipo di scossone tecnologico può accadere, è accaduto effettivamente in molti luoghi. Ci sono anche dei pattern, dei modelli di svolatilità. Pensate al settore del petrolio, al settore estrattivo, minerario. Il valore chiave per loro dovrebbe essere l'ambiente, chiaramente. Se la loro corporate governance è progettata in modo tale da non permettere la traduzione dell'ambiente in qualcos'altro che non sia solo un business case, il pianeta a questo punto rischia moltissimo. Questo è un altro segno preoccupante che potrebbe essere riferito a un comportamento deprecabile normalizzato. Ho trascorso molto tempo con gruppi di dirigenti che parlavano di problemi di identificazione del valore costantemente quello che io sento è questo. Noi pensiamo che uno dei problemi principali che abbiamo è che noi siamo meglio degli altri membri, degli altri che fanno parte del nostro settore. Tutti pensano di essere migliori degli altri, ma la cosa importante qui è che effettivamente si tratta di qualcosa per cui tutto il settore ha normalizzato in quanto pratica abituale quindi si tratta di cose che le persone all'esterno conoscevano o conoscono, magari qualcuno può cominciare a fare delle domande, può restare scioccato se queste problematiche vengono individuate di nuovo incontate anche con i regolamentatori che magari sono stati coptati perché questo sistema è una cosa di parte girevoli per così dire oppure non sono sufficientemente informati da conoscere i dettagli, tutti questi sono indizi quindi io credo che prestare attenzione a questi indizi è uno dei modi per cominciare a riprogettare, a ridisegnare la governance aziendale in modo che non fallisca automaticamente. Ti chiedo questo, hai parlato di valore pluralistico, pluralistic value, hai fatto intuire che c'è questa esigenza di creare valore in maniera pluralistica, ci sono alcune modelli di impresa se posso usare questo termine, penso a tutto il mondo del non profit, a tutte le banche cooperativi che hanno questa voglia o tentano di avere una visione più pluralistica di valore non soltanto economica, cosa pensi di questo? Allora sì, i valori pluralistici sono assolutamente fondamentali voi ne avete un esempio qui in Italia perché chi ad esempio fa parte delle banche cooperative, tu Erika ne hai scritto proprio al riguardo, hanno scoperto che la maggiore responsabilità significa più fiducia tra gli stakeholder, relazioni più profonde tra gli stakeholder e l'azienda. E la responsabilità sociale qui quindi ha a che vedere con la pluralità dei valori che vanno appunto oltre quello che abbiamo chiamato fino ad ora il business case forse dai le organizzazioni no profit possiamo imparare a come gestire valori pluralistici. Un'altra cosa che possiamo aprendere, che è davvero importante spesso viene trascurata, è come motivare meglio i nostri dipendenti ad esempio. Robert Frank, un economista della Cornell, un university negli Stati Uniti, ha condotto delle ricerche molto interessanti che mostrano effettivamente che i laureati delle business school, i diplomati delle business school e non solo delle business school, ma anche delle università in generale, sono pronti a perdere centinaia di migliaia di dollari di stipendi per lavorare per un'azienda che secondo loro promuovono valori con cui loro si riconoscono. È incredibile ed è molto difficile tradurre tutto questo nel cosiddetto business case. Ho accennato delle business school perché entrambi abbiamo questa responsabilità come docenti universitari, quello che comunque spieghiamo in aula va a impattare sul futuro del nostro mondo, utilizzo spesso questo esempio, ma potrete, se lo dico anche a voi, che noi professori siamo molto spesso valutati sulla qualità della nostra ricerca scientifica, però in realtà un grande impatto l'abbiamo anche in aula con i nostri studenti, perché il pensiero va a un numero di studenti molto importante, quindi è un impatto forse non misurato, parlando anche di misurazione di valore. Quindi la domanda che ti faccio è, che responsabilità hanno le business school o la trasformazione anche di pensiero sulla creazione di valore? Noi, i professori delle business school, siamo uno dei colpevoli principali in questo senso, in questa equazione. Ci sono due lingue che vengono parlate nelle business school attualmente. Di solito, in passato c'è andata sempre stata solo una, però negli ultimi 10-15 anni, voglio sapere, Erika lo sa, c'è stato un tentativo crescente delle business school di parlare ad esempio dell'ambiente, di parlare di cose come ad esempio la dignità umana, i diritti umani e così via. Ci sono però due lingue diverse, sono due lingue diverse e non si rapportano bene l'uno all'altra, non si traducono bene, perché il linguaggio dell'efficienza, che è il linguaggio, la lingua tradizionale che esce dall'economia neoclassica per così dire, parliamo ad esempio del valore attuale, netto, è la lingua di questo tipo di valori, in modo da avere questo valore immediatamente disponibilmente. È come il latino, vi ricordate nella storia, se avevi una buona formazione, avevi studiato il latino, parlavi il latino, se sei nei consigli di amministrazione, parli la lingua del valore attuale netto di altri valori del genere, altri concetti simili, ffettivamente possono essere chiamati le lingue dell'efficienza, ma c'è un problema, il latino se non altro può essere tradotto nel vernacolare, la lingua utilizzata, la lingua dell'efficienza non può essere tradotta nella lingua dei valori. Non è come tradurre l'italiano in cinese, significa tradurre il cinese in matematica, in linguaggio matematico, non può essere fatto. Noi abbiamo fatto un pessimo lavoro, nel senso che noi formiamo gli studenti, gli insegniamo la responsabilità, nell'ultimo capitolo del libro sulla finanza si fa riferimento agli obblighi sociali di chi si occupa di finanza e così via. Noi però non aiutiamo i nostri studenti, assolutamente. Molti di noi non hanno proprio la minima idea di come aiutarli a tradurre questi aspetti. È come se dicessimo, io sono un professore di una business school, il mio lavoro è quello di aprire scatolette, ma non abbiamo l'apriscatole. Potrei dire molto di più al riguardo. Ti ringrazio per questa riflessione. Volevo un attimo tornare al dibattito che abbiamo un pochino aperto sul tema del purpose dell'impresa, perché questo che hai detto sulla creazione di valore, su come noi trasmettiamo le idee di valore, ci fa un po' tornare a qual è il purpose o la raison de trade, dicono i francesi dell'impresa, che è una domanda un po' ontologica, perché mi verrebbe da dire, le imprese sono nate per creare profitti per gli azionisti o sono nate per creare valore per molti soggetti o per più soggetti? Quindi oggi è un dibattito attuale, oggi si sta parlando di purpose and profit, quindi sta tornando questa idea del purpose. Cosa pensi di questo? Sì, in effetti è un concetto che dovremmo spostare in prima linea quindi mettere sul tavolo la questione del purpose dell'azienda, dello scopo delle aziende. Una volta mi hanno invitato, non so perché, ad un incontro delle strategie accademiche top degli Stati Uniti. Si siamo incontrati in un bel posto, in montagna. Io e un altro collega abbiamo chiesto a questo gruppo, abbiamo posto una domanda, magari pensate anche a cosa avreste risposto voi. La medicina sta alla salute come la legge e il diritto sta alla giustizia, come l'economia e il business sta a che cosa? Nella sala è caduto il silenzio tombale, però è durato per un po'. Un mito che va spatato riguarda la cacophonie, può essere come rispondere a questa domanda. E il gruppo che comprende anche me come professore di economia rientra nel concetto di un linguaggio dell'efficienza come usato quello nella strategia risponde a due domande fondamentali. Cioè, che cos'è l'economia? Sappiamo che è legato al benessere, all'economia, ma c'è una grande difficoltà di andare oltre a questo. Dobbiamo farlo. Quindi abbiamo smesso di farci la stessa domanda. Stiamo facendo una domanda sbagliata. Qual è lo scopo delle aziende? E abbiamo cercato di trovare una risposta valida. E dovremmo chiedere, qual è lo scopo delle aziende? Una volta stabilito quale questo sia, possiamo tornare indietro e cercare di capire qual è lo scopo delle aziende. Non ci dovrebbe sorprendere che lo scopo di ogni singola azienda dovrebbe comprendere la governance in modo diverso, in una certa forma, in modo diverso rispetto all'economia. Non ci dovrebbe comprendere la governance in modo diverso rispetto, in una certa misura, in modo che l'ecologia delle aziende potesse ottimizzare quello che spensiamo sia lo scopo del business. Qual è lo scopo del business? Anche come ha scritto il mio collega, non è nient'altro se non soddisfare i valori più profondi. Uno di questi è il valore, il benessere economico. Potrei mantenere una promessa in cambio che si contribuisce con il denaro ad un'azienda manteniamo una promessa. Ma ci sono così tante altre cose che sono legate al business. L'agglomerazione dei valori collettivi, che è lo scopo del business, spesso riguarda anche la dignità dei dipendenti. Questo riguarda l'ambiente, riguarda l'attenzione, che semplicemente è l'equilibrio tra la vita e il lavoro. Ovvero, se si lavora così tanto da avere una vita all'esterno del fuori del lavoro, molte donne ne sono interessate anche a livello europeo, questa è la vita di ogni giorno. In questo senso dobbiamo cambiare un po' l'equazione. Chi non ha mai sentito parlare della grande tentazione? Soprattutto per gli studenti della MBA di recente. Ed è il vecchio modello di business con funtino a funzionare. È solo un orizzonte temporale molto lungo, nel lungo termine. Quanto è stato fatto nel nome del lungo termine? Ma ci sono molte eccezioni, queste eccezioni sono spesso la parte più importante di quello che poi deve fare il business. Prima vi ricordate quello che dicevamo, il Merck. Anche nel bisogno delle giustificazioni a lungo termine, delle promesse, magari una piccola perdita a livello di profitti, ma dobbiamo fare come ha fatto Merck? Sì, assolutamente, aveva il farmaco d è l'unico attore che poteva debellare questa malattia. In ogni caso la grande tentazione dovrebbe essere evitata. Appunto collegato, se ci stiamo chiedendo oggi qual è il purpose, l'obiettivo in qualche modo del business, io ti chiedo collegato, quindi il ruolo del profitto, il profitto che ruolo ha? Possiamo immaginare che il profitto non sia un target, un obiettivo? Ieri mi hai detto una frase che mi è piaciuta moltissimo, mi hai detto quando la misura diventa il target, abbiamo perso l'obiettivo. Mi chiedo come possiamo applicare queste idee al profitto? Sì, sono perfettamente d'accordo. I profitti sicuramente svolgono un ruolo importante, una sorta di limite sul mantenimento di un salario minimo. Mi ricordo una interessante citazione di una teoria, un teorico della misurazione. Se invece di utilizzare dei modelli, il profitto dovremmo sicuramente porcelo come un problema, ma i profitti alla fine devono essere quelli che esercitano il grande obiettivo delle istituzioni economiche. Questa idea di pensare che il profitto ha servizio di un bisogno diverso mi volevo collegare un pochino a questo, perché nel 2021 è uscito un tuo articolo, che come accademici ci ha colpito molto, almeno a me personalmente, dice in un qualche modo così, non possiamo creare valore se non abbiamo valori, tu hai proposto proprio un framework, cioè prima di parlare di valore anche economico che un'empresa può creare, ci bisogna di parlare di valori, tu hai appunto offerto un framework interessante, riusciamo a dire qualcosa anche su questo? Sì, la teoria della creazione del valore, che è una regola d'oro delle business school, nella teoria economica, vogliamo sempre creare valore, portare avanti la creazione del valore, ogni giorno lo diciamo, c'è molta difficoltà nel definire che cosa significa, con nota che vi sia, e suggerisce, che vi siano dei valori che arrivano a questa creazione, ma questa teoria prevede di utilizzare, se la studiate, la teoria è molto semplice, d è una teoria che fa un po' fatica a stare in piedi, c'è una relazione di scambio tra l'azienda e il cliente, in cui quasi tutti i valori vengono denominati come dei criteri finanziari per l'azienda stessa, di vantaggi finanziari per l'azienda stessa. Se il business ha l'obiettivo di creare dei valori, dovrebbe essere legato al valore in qualche modo, ben più, andando oltre il valore economico. È un neofemismo, un modo discreto ed educato di non parlare di qualcosa di cui non vogliamo. La creazione del valore dovrebbe essere legata a valori fondamentali come la dignità umana, la salute, la sverità, la conoscenza. Questa è la teoria di cui abbiamo bisogno e di cui possiamo parlare. Non abbiamo oggi, purtroppo, il tempo per approfondirlo. Questa idea di valori, che hai fatto riferimento alla dignità umana, all'integrità, alla fairness, in un qualche modo. I skipped to the last question because time is almost up. È un po' d'obbligo, anche per i temi che abbiamo affrontato a questo festival, d è un po' il tema dell'intelligenza artificiale. Perché, in un qualche modo, parlando di valori, ci sono alcune preoccupazioni sulla compatibilità tra l'intelligenza artificiale i valori umani. Si sta anche un pochino studiando se l'intelligenza artificiale oggi possa acquisire anche un'intelligenza morale. Tu cosa mi puoi dire? Abbiamo sentito parlare molto dell'intelligenza artificiale. È per un buon motivo. Perché questo rischia di cambiare completamente il modo in cui io e tu insegniamo. Si tengono un sacco di incontri nella mia scuola. Come gestiamo un mondo nel quale l'intelligenza artificiale può creare un saggio, un articolo, d è impossibile definire o scoprire, anche da parte del professore, lo studente non l'ha scritto, ma l'ha fatto scrivere l'intelligenza artificiale. Ho lavorato negli ultimi due anni con NASA, ho collaborato con la NASA, pensavo che i problemi di intelligenza artificiale fossero diversi su questa terra. In realtà sono ancora più complicati nello spazio. Gran parte delle aziende adesso hanno un atteggiamento. Aspettiamo e vediamo. Vediamo come va a finire rispetto all'uso dell'intelligenza artificiale nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale generativa, come ad esempio Google BART o anche naturalmente GPD. Ma oltre un terzo delle aziende che hanno partecipato a un sondaggio, dicono che intendono a breve utilizzare l'intelligenza artificiale. E magari lo sapete che adesso i primi colloqui in un sacco di posti di lavoro vengono tenuti completamente da un'intelligenza artificiale. E possiamo aspettarci che questa tendenza continui. Voglio raccontarvi una storia vera, qualcosa che è accaduto negli ultimi mesi negli Stati Uniti. E questo ci dice molto del potenziale, dei potenziali sfidi o anche tragedie che possono venire fuori. Allora, come sapete, negli Stati Uniti le sparatorie sono comuni. È una grossissima tragedia nazionale. All'Università della Michigan State c'è stata una sparatoria la Vanderbilt University, avendo sentito che molte persone erano morte, ha inviato una mail per porre la propria condoglianza ai professori e agli studenti della Michigan State University e diceva qualcosa del tipo vi siamo vicini, sappiamo che questo potrebbe succedere anche nel nostro campus, la morte di studenti è qualcosa che è assolutamente inaccittabile, vogliamo aiutarvi. Ma in fondo alla mail non avevano cancellato una frase, perché c'era scritto creato da ChatGPT. Come potete immaginarvi ci sono stati dei Dean alla Vanderbilt University che non sono più ai loro posti. Ma questo è un esempio di come noi ci buttiamo in questo nuovo mondo coraggioso, in questo brave new world, e sono d'accordo su una cosa con Elon Musk. Forse dovremmo fermarci un attimo in questo percorso, altrimenti potremmo finire in una situazione che potrebbe essere una tragedia assoluta. Uno dei problemi su cui ho scritto e che ho studiato ha a che vedere con l'intelligenza artificiale utilizzata sulle automobili, ad esempio per i veicoli autonomi a guida autonoma, l'intelligenza artificiale si sta evolvendo rapidissimamente in questo ambito. Ci sono molte valutazioni che vengono fatte, ma se l'automobile, uccidendo il passeggero ad esempio, finendo contro un muro, e questo fa sì che appunto, non il passeggero si scusa, ma l'autista, magari salva la vita di quattro pedoni. L'auto deve essere programmata per fare questa cosa. Naturalmente è un dubbio morale fortissimo, ma sono stati fatti tutta una serie di esperimenti per cui sono stati poste domande alle persone di tutto il mondo rispetto a cosa sono disposte ad accettare. Ma l'esperamento dell'MIT effettivamente ha scoperto che se scambiare la vita di una persona senza casa, un senza tetto, rispetto a una persona che invece ha un'abitazione, molti hanno detto che avrebbero preferito salvare la vita di una persona che non è un senza tetto, soprattutto ad esempio salvare la vita di una donna rispetto a salvare la vita di un uomo, addirittura la vita di qualcuno che è più ricco rispetto a qualcuno che ha meno disponibilità economica. Questa è proprio parte del problema. Mentre cerchiamo di allineare l'intelligenza artificiale, si chiama allineamento del valore, possiamo semplicemente fare dei sondaggi alle persone chiedendo loro perché i valori profondi devono essere valori intrinseci che devono essere davvero parte di questo processo. Cosmo, questa è la sfida dell'oggi. Io lascerei un attimo qualche domanda dal pubblico, se c'è qualche domanda. Vedevo che dice già qualcuno, se potete portare il microfono, grazie. In italiano? Sì, la traduzione. Ascoltando, professore, le sue esperienze, il suo punto di vista, il suo lavoro di creare un business model che sia orientato ai nostri valori, mi è venuta questa domanda che le rivolgo. Ha parlato all'inizio della cooperazione tra aziende dello stesso settore, di trovare un obiettivo di valore verso cui tende un business model in industry. Allora mi chiedevo se questo crea coerenza dentro un ambiente delle nazioni che hanno i loro valori in comune, mi chiedevo se questa è una dimensione che può aiutare o meno nella cooperazione con aziende con cui ci sentiamo diversi, penso alla Cina ma penso a tante altre parti del mondo. Quindi se introdurre questo purpose dei values, può aiutare o può diventare un elemento di maggiore contrasto difficoltà di cooperazione. Grazie. Sì, davvero una domanda importante. Mi piacerebbe avere una bella risposta da darle. Le do una risposta che non è un gran che, ma è il meglio che posso fare al momento. Allora, come lei sa, dicevo che io credo che sia meglio che ogni azienda faccia parte di un sistema ecologico, di un ecosistema in modo da avere dei valori condivisi, valori pluralistici. Questo io credo che significhi che ci sono diversi modelli possibili. La mia donna è cinese, a me il business model cinese non piace, ma c'è una differenza tra una buona azienda cinese e un'azienda che non è un gran che. E se ci allontaniamo dal mercato dell'economia libera e così via, io credo che ci siano cose importanti che possono essere apprese da modi diversi di fare le cose. La Cina è un caso un po' complicato, voglio farle un esempio diverso. I modelli indigeni per così dire locali, per esempio quello scandinavo è diverso rispetto al business model americano, anche il business model italiano è diverso da quello statunitense. Uno dei miei colleghi ha studiato i modelli degli indigeni neo-zollandesi il loro modello nel creare appunto aziende. Credo che mille fiori possano fiorire, quindi mi piacerebbe poterle dare una risposta migliore. Dai, poi mi spiace, ma qui il monitor ci sta dicendo che siamo in ritardo, quindi non riusciamo a raccoglierne altre, però prego. Grazie, buongiorno, Francesco Garraffo, sono professore di manageri risorse umane all'Università di Occatania, Sisli. Grazie innanzitutto al professor Dolanson per aver condiviso la sua prospettiva di indagine, ricerca di messaggio anche all'umanità. Voglio fare una brevissima premessa. In questa epoca di grandissima incertezza, io ho una incertezza incontrovertibile. Un giorno morirò, spero molto lontano nel tempo, ma cadrà. E il mio goal in questo periodo della mia vita, chiaro in ogni momento in cui mi alzo dal letto la mattina, è che voglio lasciare un mondo migliore di quello che ho trovato quando sono nato. Ho però un forte dubbio che questo potrà accadere in futuro non è una visione pessimistica la mia, ma tendenzialmente realistica. Vado alla domanda con una brevissima premessa che spiega la domanda. Una persona molto più intelligente di me, sicuramente. Una volta detto che per affrontare un problema nella vita noi dobbiamo ragionare a un livello superiore a quello che ha generato il problema. E' attribuita ad Albert Einstein questa frase, credo. Ecco, la mia domanda è al professor Dolanson. Qual è lo shift, qual è il livello superiore di pensiero che noi dobbiamo elaborare prima e applicare poi per affrontare questi tempi? Grazie. Un messaggio forte, ma molto importante. Rispetto al suo desiderio di lasciare un mondo migliore rispetto a quello in cui è nato, questo pensiero è legato a questo desiderio. È legato anche alla seconda parte della sua domanda. Personalmente, credo che senza un impegno personale verso dei valori è proprio la realtà nostra e di tutti noi. Nessun tipo di formazione, di istruzione, nessun seminario, niente. Nessun tipo di formazione, di istruzione, nessun tipo di formazione, di istruzione, nessun seminario sulla diversità otterrà un gran che. Io vi dico, penso che spesso le grandi tradizioni della saggezza quindi gli insegnamenti cattolici, io non sono cattolico, però ad esempio i testi orientali di Baccadiva, del taoismo in Cina, includerei ad esempio anche incredibili filosofi romani e greci. Molti di questi parlano a livello del cuore, del cuore che va oltre, che trascende e che supera, va oltre quello che possiamo costruire con il linguaggio, con la teoria. Quindi diciamo che forse è una questione un po', questa è la mia risposta un po' vaga, ma è quello che io penso. Fare del nostro meglio per lasciare un mondo migliore, noi ci salutiamo, ringraziamo tantissimo al professor Donaldson per la sua presenza. Io ringrazio anche tutti voi. Vi auguro un buon proseguimento di festival. Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
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