L’uomo più ricco del mondo. Un’indagine per scoprire chi è Satoshi Nakamoto, l’ideatore di Bitcoin
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L’uomo più ricco del mondo. Un’indagine per scoprire chi è Satoshi Nakamoto, l’ideatore di Bitcoin
Gian Luca Comandini, autore del libro “L’uomo più ricco del mondo. Un’indagine per scoprire chi è Satoshi Nakamoto, l’ideatore di Bitcoin” e direttore The Blockchain Management School, in dialogo con Vittorio Carlini, giornalista Il Sole 24 Ore, per parlare di criptomondo, blockchain e bitcoin, con un approccio diverso. Comandini, infatti, ha svolto quest’indagine per tentare di capire chi è Satoshi Nakamoto, cioè l'inventore del bitcoin.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Benvenuti a tutti, a quelli che sono presenti qua in sala e a quelli che ci guardano in video via internet. Io sono Vittorio Carini del Sole 24 Ore, ma questo poco importa. Quello che importa è che abbiamo qui con noi Gianluca Comandini, che è un noto divulgatore di tecnologia, soprattutto esperto di bitcoin e di criptovalute. Buonasera a tutti, grazie. E siamo qui a parlare di una sua produzione literaria, di un suo libro interessante, dal titolo L'uomo più ricco del mondo, un'indagine per scoprire chi è Satoshi Nakamoto, l'ideatore del bitcoin. Insomma, parliamo del criptomondo, parliamo della blockchain, parliamo del bitcoin, un qualcosa che credo un po' tutti abbiamo sentito almeno una volta nominare o da i più giovani o sui libri o in televisione o sui media. Però con Comandini abbiamo un approccio un po' diverso, perché lui ha fatto questa indagine per tentare di capire chi è Satoshi Nakamoto, cioè l'inventore del bitcoin. La prima domanda che mi viene da porle è questa, ma perché questa indagine? Diciamo che da una parte Satoshi Nakamoto è sempre stata un po' un'ossessione per me, non tanto perché sa quale motivo, se non per dirgli un grazie che nessuno è mai riuscito a dirgli, perché si è defilato prima che fosse possibile. Poi visto che qualche anno prima il primo libro che avevo fatto un po' più tecnico su cos'è la blockchain e tutte le applicazioni era andato molto bene, quando l'editore mi aveva chiesto due o tre anni dopo di fare un secondo libro, non mi sembrava il caso perché tre anni prima ero stato il primo, poi erano arrivati tutti, era diventato di moda, erano usciti venti libri che parlavano di blockchain, ho detto va bene faccio il secondo ma decido io cosa scrivere. Un po' contro tendenza ho fatto un passo indietro mentre tutti andavano avanti, sono tornato alle origini e ho detto possibile che nessuno abbia mai parlato di colui che ha reso possibile questa rivoluzione tecnologica? Sapevo che sarebbe stata dura, avevo il lockdown del covid dalla mia per fare questa indagine durata quasi un anno e mezzo e ho detto ci voglio provare e l'editore è stato bravo perché mi ha detto se trovi una prova regina, qualcosa che non è mai uscito allora abbiamo l'effetto wow e lo pubblichiamo, altrimenti no. Quindi mi sono cimentato senza sapere se sarei stato in grado di arrivare alla fine, se sarei riuscito a tirare fuori un nome, invece per fortuna è andata bene. Ecco non come tutti i gialli che sono venuti di nota non svegliamo, assolutamente no, almeno all'inizio qual è stato così il detective e qual è stato il risultato di questa indagine. Nel corso del libro che io ho letto e che invito tutti a leggere si parte da tanti nomi, si fa riferimento ai grandi della cypherpunk culture, si parla di Nick Zabo, si parla di Adam Beck e via via si arriva poi, ne parleremo, ad un altro personaggio. Ecco un'altra domanda è i vari guru, ho citato Zabo, Beck, ecco sono stati svegliamolo in qualche modo scartati da questo essere il colpevole, essere lui Satoshi Nakamoto, la domanda è perché, cioè come si è arrivato a un certo punto a definire che non potevano essere loro Satoshi Nakamoto. Diciamo che per una serie di indizi che poi racconto nel libro ed è anche un po' la visione di tanti miei colleghi, si sapeva che quasi certamente Satoshi Nakamoto si trovava all'interno di un mucchio di persone, i cypherpunk e appunto la cultura cypherpunk che ha dato vita a tutto questo. Tra quelle persone, Zabo, Wei Dai, Adam Beck, eccetera eccetera, non si sapeva per certo chi di loro fosse e vigge una sorta, questa è una leggenda metropolitana, una sorta di codice d'onore tra di loro, tutti sono convinti che loro sappiano chi è Satoshi Nakamoto e che abbiano giurato a loro stessi per il bene della rivoluzione blockchain di non rivelarlo mai. E quindi per anni si è cercato di fare interviste, fargli domande, si chiedeva ma chi è Satoshi Nakamoto? Ognuno di loro si rimpallava a vicenda cercando di confondere le acque. Quindi io per partire dal trovare fra di loro chi fosse veramente Satoshi Nakamoto ho dovuto per forza escluderli tutti. E per escluderli significa proprio escluderli mi viene da dire matematicamente, nel senso dovevo essere certo che se quel giorno a quell'ora Satoshi Nakamoto era online in quel punto, allora chi degli altri era online da un'altra parte? Cioè dovevo riuscire ad incastrare la persona giusta, per farlo ho dovuto raccontare le storie di ognuno di loro. Anche per divertimento e per mettere un pizzico di comicità nel libro ho voluto anche raccontare le storie e gli aneddoti intorno a ipotesi che ovviamente sapevo fin dalla partenza che non sarebbero mai state ipotesi concrete come ad esempio Pablo Escobar o Assange o tanti altri però visto che ci sono molte persone nel mondo che credono che anche fra di loro si nasconda Satoshi Nakamoto ho voluto spiegare il perché queste persone credono a questa identità e il perché invece non possono essere loro Satoshi Nakamoto. Ecco prima di svelare ovviamente chi è Satoshi Nakamoto secondo questa inchiesta abbiamo citato i cypherpunk, magari molti di voi li conoscono, magari invece altri pensano che sia un gruppo rock che in qualche modo andava di moda negli anni 90, diciamo un po' che questi cypherpunk facciamo un po' anche appunto d'educazione. Diciamo che sul finire degli anni 70 e all'inizio degli anni 80 una serie di personaggi tutti provenienti dall'area della California, soprattutto da Berkeley, molti professori di informatica o appassionati, chi più chi meno ha la crittografia all'informatica, hanno deciso di riunirsi in gran segreto al termine delle elezioni o la sera tardi dopo il lavoro e di parlare di una cosa tranquilla come sovvertire l'ordine mondiale, di cercare di ideare questo governo basato sulla privacy, basato sulla matematica, basato sulla crittografia e in alcuni dei loro scritti una delle tesi da cui cypherpunk partono, che poi ha dato vita anche a parte del movimento, sono le tesi di Wei Dai. Wei Dai è un informatico che sosteneva che se ci fossimo basati tutti sulla matematica non avremmo avuto bisogno neanche della polizia o delle autorità o di una democrazia nel mondo perché tutto avrebbe funzionato in perfezione. Questi cypherpunk sono cresciuti di numero piano piano da 4-5 individui, sono diventati una newsletter in tutto il mondo di oltre 2.000 esperti di crittografia, tra quelli del nucleo iniziale che erano una dozzina poco più di persone, ci sono poi personaggi che hanno creato il World Wide Web, co-fondatori di colossi mondiali che tutt'oggi fatturano billions, cioè persone che poi nella vita hanno ideato startup o aziende sempre in ambito tecnologico che hanno cambiato in parte il nostro mondo e il nostro futuro. L'unica cosa certa di Satoshi Nakamoto anche per il modo in cui scriveva per alcuni pezzi di frasi copiati e incollati da documenti riservati dei cypherpunk è che chiunque fosse doveva per forza aver partecipato in qualche modo a quelle riunioni. Ecco, quindi un gruppo di persone, alcuni li sostengono che siano dei libertari, altri criptonarchici, c'è stato un famosissimo articolo di Wired che ha lanciato questa indicazione dei cypherpunk e poi mi permetto di ricordarlo è una crasi tra cypher, cifratura e punk, in quel caso era la culture punk, cioè era quel mondo di romanzi distopici che andava molto di moda in quel periodo e quindi era un po' questo tentativo di indicare questo tema, di essere contro la disintermediazione che chi conosce un po' il mondo delle cripto sa che è fondamentale. Questo andare contro il sistema anche se poi mi si è permesso dire e molti di questi sono diventati degli imprenditori parte del sistema. Assolutamente, ma usciamo dai cypherpunk, abbiamo detto, abbiamo citato alcuni di questi importanti crittografi e non perché poi quel gruppo li era un gruppo molto variegato, ricordo anche Timo Timei, Richard Hux. Poi in qualche modo in questa indagine il detective escludendo, togliendo, questo non può essere, questo altro non può essere, arriva, facciamolo un po' breve così poi anche parliamo un po' di questioni più ampie, arriva al paziente 128. Il numero 128, cos'è questo paziente il numero 128 del libro? Diciamo che è un po' l'effetto wow che il libro ricercava e che è venuto per caso mentre facevo le mie ricerche, questo ci tengo a dirlo, quando ho iniziato a scrivere il libro avevo una mia idea, avevo dei miei indizi, avevo un percorso da seguire ma non avevo la più palida idea di quello che poi avrei trovato alla fine del percorso. Quando alla fine poi ho trovato prove così importanti che andavano a fare matching con ciò che io credevo ho detto cavolo allora ci ho preso e il paziente 128 è proprio uno dei capitoli finali ed è ciò che ha dato vita, che ha permesso anche ad una grossa azienda del mondo cinematografico di comprare diritti cinematografici e sviluppare nei prossimi 18 mesi il film perché quando si legge il capitolo finale chiunque chiude il libro e dice questo deve essere un film non deve essere un libro è impossibile che sia veramente così. E invece è la realtà. Cos'è il paziente 128? Il paziente 128 è un documento in cui mi imbatto durante la mia ricerca che dice che negli Stati Uniti c'è un'azienda ad oggi l'unica al mondo che si occupa di un servizio molto particolare di capsule criogenetiche in cui ibernare personaggi per lo più miliardari o politici che hanno un male cronico o che vogliono semplicemente farsi congelare e sospendere la vita in attesa di una cura. Per intenderci io non mi farò mai criogenare perché non c'ho i soldi. Io neanche ma non solo per i soldi ma perché la cosa assurda è che non solo questo trattamento costa tantissimi milioni perché costa accedere a questa lista privilegiata di personaggi che si fanno criogenizzare ma soprattutto costa dopo che sei morto avere abbastanza fondi per mantenere la tua salma nella sospensione di vita perché la cosa assurda è che la tecnologia la scelta è arrivata a sapere come ibernarci ma non come scongelarci. Quindi la scommessa di queste persone è i miei milioni basteranno a mantenere la mia capsula finché qualcuno scoprirà come scongelarmi. Poi non è solo scoprire come scongelarti ma è scoprire anche la cura per la malattia per cui tu sei lì dentro. Quindi tu speri che in 100, 200, 300 anni non solo scoprano la cura per il male cronico che hai ma scoprano anche poi come tirarti fuori da questa capsula. Cosa c'entra questo? Mentre io cercavo di trovare un collegamento tra il mio indiziato numero uno, il mio sospettato numero uno e qualcosa veramente di concreto, qualcosa veramente di forte inizio a cercare nella storia di questo indiziato, di questo sospettato che tra poco immagino, di cui immagino diremo il nome da bambino, da piccolo, cioè non sapendo dove altro cercare inizio a cercare su cosa faceva da piccolo, cosa faceva quando studiava all'università e così via e mi imbatto mentre leggo dove studiava, cosa faceva mi imbatto in un altro nome molto importante, che io da appassionato di tecnologia blockchain ho riconosciuto subito, per molti invece è un nome che può passare inosservato, che è Merkel. Chi è Merkel? Merkel è probabilmente in assoluto il padre vero della tecnologia blockchain, cioè Merkel è uno che nel 1976 quando non esisteva praticamente l'informatica, non esisteva nulla, aveva 22 anni, 21-22 anni, studiava informatica all'università in California, a Berkeley e si presenta al suo professore con un tomo scritto da lui dicendo io credo di aver trovato, aver scoperto, aver inventato una nuova forma di crittografia, secondo me tutto il mondo si sta sbagliando, non ha senso continuare a sviluppare nell'ambito della crittografia simmetrica che all'epoca era gli albori, era il non plus ultra della tecnologia, secondo me dobbiamo iniziare a pensare al futuro e occuparci di crittografia asimmetrica, per chi non è tecnico una forma di crittografia molto più sicura, molto più difficile da accherare. Il professore neanche legge, neanche la prima pagina di questi documenti e gli dice pensa prima a laurearti, poi mi ruberai il lavoro, un po' a prenderlo in giro. Lui cosa fa? Da buon vent'enne, vent'unenne inizia a mandare questa sua ricerca a tutte le riviste scientifiche, a tutti gli altri professori, a tutti quelli che conosceva e tutti gli rispondono se è un po' troppo piccolo per fare queste cose. In realtà in quella ricerca nel 1976 c'era quella che poi trent'anni dopo diventò la blockchain. Cosa c'entra Merkel? Merkel c'entra perché si laurea, pensa a laurearsi come gli aveva detto il professore, gli ruba il lavoro, ma non solo li ruba il lavoro, a Merkel diventa poi uno degli informatici più brillanti che sia mai esistito sulla terra. Gran parte dei brevetti, tutt'oggi dei protocolli utilizzati in crittografia prendono il nome di Merkel. La blockchain esiste grazie ad un asset tecnico che si chiama Merkel Tree, l'albero di Merkel, cioè è dedicata a Merkel la blockchain. Ecco cosa succede? Che Merkel a un certo punto dopo aver vinto tutti i premi possibili, aver creato centinaia di brevetti, aver creato la crittografia moderna, si stufa, molla il settore dell'informatica e va a lavorare in un'azienda che si occupa proprio di criogenia, la Alcor. Questa azienda che poi trent'anni dopo diventa l'attuale azienda, una delle aziende più importanti al mondo che fa questo tipo di capsule. Prima coincidenza. Seconda coincidenza, il personaggio che ora sveleremo, che io credo essere Satoshi Nakamoto, quando era piccolo, per pochi mesi, lavora come staggista proprio per Merkel. Non poteva essere una coincidenza. Era per forza un dato di fatto importante anche perché quando poi questo personaggio si sa che ha contribuito in maniera importante alla blockchain, possibile che Merkel, che l'aveva conosciuto come staggista, non è uscita allo scoperto dicendo ma questa blockchain di cui lui parla o di cui tutti parlano è una mia creazione, qualcosa che io ho fatto nel 76, non ha detto nulla. Non solo, dov'è oggi questo personaggio? Perché non gli chiediamo se è veramente lui Satoshi Nakamoto? Perché è il paziente 128. Questo personaggio oggi è in sospensione di vita nella capsula 128, una capsula che non poteva permettersi perché era un programmatore di videogiochi. Allora sono andato a cercare nei documenti dell'Alcor di questa azienda e la fortuna enorme è stata che pochi anni fa questa azienda ha perso una causa importante e il giudice ha obbligato questa azienda a rivelare i documenti con tutti i pazienti. Mi sono letto tutti i pazienti, capsula 128, nome e cognome del mio sospettato e fortuna qualcuno ha inserito una nota in questo documento originale nella bolla di accompagnamento di questa capsula su questa nota c'è scritto che questa persona ha pagato la sua sospensione di vita non in dollari ma con una criptovaluta neonata di nome bitcoin che poi è stata convertita dall'Alcor in dollari. Quindi quella persona di cui io avevo sospetti fin dall'inizio non solo ha conosciuto Mercolo, il padre della blockchain durante la sua vita, ma dove è finita la sua vita? È finita in una capsula per miliardari che non poteva permettersi ma che ha pagato in bitcoin quindi deve per forza essere, per questo e tanti altri motivi, Satoshi Nakamoto e finire con la capsula col paziente 128 è stata proprio la ciliegina. Insomma di questi famosi call wallet che nessuno utilizza, che tutti bravano e cercano potrebbero essere, anzi secondo il detective e i comandini sono utilizzati in parte in qualche modo, in qualche tempo, non si sa far resuscitare chi, diciamolo, chi è questo Satoshi Nakamoto? Al Finney oggi è considerato da moltissimi, con altissima probabilità, Satoshi Nakamoto, nessuno ne aveva trovato o ha trovato delle prove su Al Finney, molti hanno creduto e credono che sia stato il primo assistente, chiamiamolo così, di Satoshi Nakamoto perché è così che Satoshi Nakamoto lo presenta come il suo primo assistente. La cosa assurda e la domanda che un po' vi faccio provocatoriamente è se voi fossi Satoshi Nakamoto e state in grado di creare una tecnologia che a poco avrebbe cambiato il mondo o vi trovaste con miliardi di dollari in bitcoin, ovviamente in quel momento non vi potete fidare di nessuno perché sono i momenti imbruinari della blockchain, quindi se entra qualcuno di sbagliato all'interno del network e occupa nodi importanti, controlla l'intero network, controlla il bitcoin, controlla la blockchain, di chi vi fidate? Chi scegliete come seconda persona con cui collaborare e da far lavorare con voi? Non penso uno sconosciuto, probabilmente scegliete o il vostro miglior collega, il vostro miglior amico, qualcuno che stimate tantissimo, o voi stessi, ecco quando Al Finney dal nulla alla fine dei test dice, scusate, Satoshi Nakamoto dal nulla alla fine dei test dice, ho scelto Al Finney, sarà lui la prima persona al mondo con cui farò una transazione bitcoin e da ora in poi considerate lui a capo di tutto il movimento bitcoin, sarà lui a darmi una mano perché è uno sviluppatore in gamba e tutto, e ad Al Finney gli viene chiesto ma perché Satoshi Nakamoto ha scelto te? E lui ha sempre risposto non lo so, io sono un umile programmatore di videogiochi, credo mi abbia scelto casualmente. Ecco ma chi è Al Finney? Spieghiamolo un attimo per chi non lo conosce. Al Finney è un personaggio incredibile, veramente incredibile che purtroppo negli anni migliori si ammala improvvisamente di slà e degenera in pochissimi mesi molto molto velocemente e ciò lo costringe poi a scegliere ancora in vita di farsi sospendere la vita e di farsi bernare in questa capsula. Al Finney non è solo un programmatore di videogiochi ma Al Finney è stato il primo collaboratore pubblico ufficiale di Satoshi Nakamoto, è stato colui che ha ricevuto per la prima volta nella storia 10 bitcoin da Satoshi Nakamoto per vedere se il network poteva funzionare tra due persone, è stato uno dei primissimi a portare avanti bitcoin, lo sviluppo di bitcoin e visto che nessuno conosceva Satoshi Nakamoto quando Satoshi Nakamoto rende pubblico e palesa Al Finney da quel momento in poi chiunque aveva preso un po' Al Finney come guida, se c'era un commento tecnico, un errore o un qualcosa da correggere ci si rivolgeva ad Al Finney e lui rispondeva personalmente giorno e notte a chiunque, una piccola coincidenza, un piccolo aneddoto importantissimo che vorrei raccontare che mi ha permesso di andare poi concretamente sul percorso su Al Finney è stato che un grande frentendimento su Satoshi Nakamoto e sulla blockchain è non so se ve lo ricordate qualche anno fa quando all'improvviso su tutti i giornali su tutti i media è uscito fuori trovato Satoshi Nakamoto, ancora oggi se voi rigirate Satoshi Nakamoto su google c'è la foto di quel simpatico vecchietto di origini nipponiche con gli occhiali che sembra che non sappia dove sta ecco quel Satoshi Nakamoto è stato da una parte un grande frentendimento e oggi viene bollato come un bluff come un errore in realtà è stato il mio più grande indizio che mi ha portato al vero Satoshi Nakamoto perché quell'uomo che si chiama veramente Satoshi Nakamoto e colui che l'ha trovato il grande giornalista che l'ha trovato in realtà non ha fatto niente di difficile ha cercato all'anagrafe chi è che si chiamava Satoshi Nakamoto è stato il primo a pensarlo l'ha trovato ed è andato in questo in questo paesino che si chiama Temple City ha trovato questo signore quando bussa la porta di questo signore il giornalista e la giornalista che bussano gli dicono immediatamente ma tu sei Satoshi Nakamoto e questo vecchietto dice sì ma veramente sei Satoshi Nakamoto sì sono Satoshi Nakamoto da quel punto tempo 24 ore e si ritrova tutti i giornalisti del mondo nel giardinetto di casa sua perché avevano trovato Satoshi Nakamoto cosa fa lui? Lui si vende per una Coca Cola o un hamburger cioè lui dice se mi portate una Coca Cola o un hamburger dico quello che volete per i primi giorni inizia a lasciare interviste a dire di essere Satoshi Nakamoto di Bitcoin eccetera poi all'improvviso dopo un po' di giorni cambia idea nega tutto e dice di aver finto di non sapere minimamente di cosa si tratti qual è la cosa assurda? La cosa assurda è che la prima giornalista che è arrivata sul posto che ha avuto modo di parlarsi privatamente senza purtroppo riprendere nulla quindi è la parola della giornalista contro la parola di questo anziano ha detto che quando lui l'ha conosciuto quando l'ha conosciuto quando ha bussato la prima volta lui non stava mentendo cioè quando lei gli ha parlato di Bitcoin lui ha risposto anche con nozioni tecniche che sapeva esattamente di cosa stesse parlando non era un qualcosa campato per aria e lei è sempre stata convinta che lui fosse in realtà il vero Satoshi Nakamoto nonostante lui l'abbia negato allora cosa fa questa giornalista dopo che era uscito fuori che era semplicemente una persona qualunque che non c'entrava nulla indaga sul suo passato e scopre che lui quando era più giovane non solo era un grande esperto è stato anche professore di matematica un grande appassionato di crittografia ma per assurdo a un certo punto della sua vita da professore di matematica e esperto di crittografia che era in poi per 10 20 anni della sua vita non si sa nulla non si sa nulla perché perché i documenti è tutto vero non è non è fantascienza è tutto dimostrabile i documenti su questo anziano che abita in un paesino di 30 mila anni sono segretati dai servizi di sicurezza del paese in cui sta gli stati uniti e quando lui gli è stato detto scusami ma se tu sei un anziano qualunque non c'entra niente ma perché per 20 anni il tuo fascicolo è segretato non si possa per nulla sul tuo passato e lui dice no perché io ero ero bravo in matematica ho dato una mano con alcuni algoritmi al governo degli stati uniti un po strano per un vecchietto qualunque che sta in un paesino di 30 mila anni ma qual è la vera coincidenza la vera coincidenza è un'altra che satoshi nakamoto quello vero un giorno fa un errore carica un pacchetto di dati dal quale si può risalire e gli hacker lo fanno al suo indirizzo ip cioè al luogo fisico in cui si trova è l'unico errore commesso da satoshi nakamoto da quel momento in poi gli hacker individuano l'ubicazione di satoshi nakamoto qual è l'ubicazione di satoshi nakamoto temple city questa cittadina di 30 mila anime ed è il motivo per cui tanti hanno creduto che il vecchietto fosse satoshi nakamoto voi mi direte e allora lui è il vecchietto che c'entra al fin dei sono andato indagare nel periodo in cui satoshi nakamoto pubblica questo pacchetto al finnei con i suoi due figli si trovava in una casa della nonna in una villeggiatura in vacanza in una città che si chiama temple city quindi al finnei quello che io credo essere satoshi nakamoto abitava a un isolato di distanza da satoshi nakamoto che non può essere già di sua una coincidenza il vero satoshi nakamoto è al finnei e quando si è sbagliato ha caricato quel pacchetto dati ra temple city ma non temple city perché ci abitava il vecchietto ma temple city perché ci abitava al finnei e probabilmente secondo me quando al finnei doveva scegliere che nome dare a questo individuo misterioso magari stava spasso col cane o stava facendo una passeggiata o magari conosceva la storia di questo vecchietto che e questo lo racconta la figlia non sappiamo se è vero o no la figlia dice che questo vecchietto per tanti anni il padre per tanti anni ha lavorato nei servizi segreti per occuparsi di cose di crittografia di cui lei non sa nulla di armi di cose di guerra che lei non sa nulla e improvvisamente gli hanno voltato le spalle gli hanno fatto terra bruciata intorno gli hanno fatto perdere tutto la casa e soldi ogni cosa e lo hanno totalmente abbandonato a se stesso fino a far diventare quasi pazzo questo vecchietto satoshi nakamoto quindi forse al finnei voleva dare un tributo a questo signore dicendo ecco cosa succede succede se ti fiti del governo se ti fiti del sistema non lo sappiamo ma sicuramente una coincidenza bella grossa ecco al detective comandini che in qualche modo ha trovato questo personaggio che mi ha da un personaggio famosissimo per chi sta un po all'interno del mondo della crittografia al fine però la domanda che poi un po tra le righe del libro in qualche modo mi sembra che lo stesso detective si ponga è questa ma al netto del aver scoperto o mi sia permesso dire possibilmente potrebbe essere scoperto chi è satoshi nakamoto è veramente rilevante sapere chi è satoshi nakamoto se ci basiamo su e gli portiamo rispetto su colui che ha creato bitcoin quindi su satoshi nakamoto assolutamente no anzi tutte le volte che gli si chiedeva ma chi sei lui si arrabbiava lui diceva non vi deve importare chi sono io non vi deve importare di cercare chi è satoshi nakamoto lui rispondeva sempre satoshi nakamoto siamo noi cioè più voi cercate chi sono io più state togliendo l'attenzione da questa tecnologia e più non state facendo il vostro lavoro vi dovete convincere che io sono una persona qualunque un uomo normale come ognuno di voi e solo tutti noi insieme siamo satoshi nakamoto e possiamo fare veramente il costruire veramente il futuro quindi assolutamente no infatti sono stato anche un po criticato per aver voluto scrivere un libro su questo aver tirato fuori la mia ipotesi di satoshi nakamoto aver voluto seguirne le tracce ma in realtà l'ho fatto anche per dedivinizzarlo cioè per dirgli sei una persona vera sei una persona normalissima grazie ti leviamo da parte e ora ci concentriamo sulla tecnologia sposto i comandini dal detective andiamo un po a parlare perché il tempo è che ci rimane un minimo di questioni un pochettino più generali collego al fatto del discorso su satoshi nakamoto siamo noi quindi il concetto se vogliamo anche a livello sociologico di collaborazione che è alla base di quella struttura socio tecnologica che è il bitcoin perché chi sa un po come funziona la blockchain è l'elemento della collaborazione fondamentale allora è una domanda che sorgia spontanea e poi mi auguro che anche qualcuno dal pubblico abbia delle curiosità delle domande che voglio che qualcuno faccia al detective qualche pochetto acquisito è questa ma al fine o comunque satoshi nakamoto visto quello che è diventato il bitcoin ne scriviamo ne scrivo tutti i giorni più un asset finanziario ad oggi che in realtà una moneta una cryptocurrency più purtroppo un asset speculativo neanche tanto riserva di valore perché basta che la inflazione risulti un po troppo alta cco allora che il bitcoin corolla perché in qualche modo si teme una stretta di politica monetaria e quindi si muove proprio come un asset tecnologico come un titolo high tech fine sarebbe contento di questa quando si risveglia si svegliasse adesso sarebbe contento oppure no? L'assurdo è che Satoshi Nakamoto ce l'ha detto, cioè Satoshi Nakamoto nel momento in cui è sparito per sempre perché Satoshi Nakamoto ha scritto un giorno ci sono cose più importanti a cui devo dedicarmi da un po' non mi sentirete più d è plausibile che sia al fine perché l'esatto periodo in cui la malattia di al fine è peggiora e al fine non era più in grado di parlare di muoversi o di scrivere al computer quindi è molto plausibile che Satoshi Nakamoto si stia riferendo alla sua malattia e sappia che sta per finire in una capsula nella capsula 128 quando scrive questa cosa Satoshi Nakamoto scrive chissà magari tornerò fra cent'anni e vedrò cosa è successo vedrò se ho avuto ragione probabilmente lui pensa veramente di tornare fra cent'anni, cinquecent'anni, mille anni dalla sua capsula e vedere diciamo che all'inizio della sua carriera in ambito bitcoin quando Julian Assange il fondatore di Wikileaks decide nonostante il veto di Satoshi Nakamoto di utilizzare bitcoin Satoshi Nakamoto non è d'accordo e pensa che possa finire lì Satoshi Nakamoto dice non doveva andare così Assange ha dato un calcio a un nido di vespe cioè si sta per rivolgere tutto il vespaio contro di noi e morirà bitcoin quando invece ha visto che dal nulla bitcoin da asset è totalmente sconosciuto grazie a questa mosta di Assange è diventato mainstream almeno la prima fase del mainstream d ha attirato decine centinaia di programmatori in tutto il mondo che volontariamente si sono dedicati allo sviluppo di bitcoin e quindi ha raggiunto un'evoluzione importante Satoshi Nakamoto ha cambiato visione ha detto forse il mondo è veramente pronto per questo perché non dimentichiamoci che bitcoin e la blockchain sarebbero state pubblicate o sarebbero uscite dallo scoperto molti anni dopo Si è scelto un po' d'urgenza di farli uscire nel 2008 perché c'era stata la crisi del 2008 il crack dell'Alemant Brothers ed era la mossa marketing più geniale di sempre era perfetto oggi noi stiamo parlando di blockchain e di bitcoin solo perché il tempismo è stato perfetto una settimana prima o qualche mese dopo probabilmente non staremo parlando di blockchain Satoshi Nakamoto dell'in poi ha pensato ok il mondo è pronto allora sta andando nella direzione in cui io credo io penso però che come diceva giustamente lei vedendo oggi se dovesse uscire oggi da questa capsule e dovesse vedere che asset speculativo è diventato bitcoin quanto ognuno di noi anche io purtroppo non è che mi sto nascondendo lo teniamo gelosamente e noi lo spendiamo e noi lo utilizziamo quanto invece il mondo cripto il mondo cypherpunk 2.0 se vogliamo quindi il mondo cripto è diventato è diviso in fazioni gelose invidiose tutti quelli di bitcoin tutti quelli di Ethereum tutti quelli di quell'altro ecco penso che sarebbe contro ogni principio dei vari principi che è stato Satoshi Nakamoto in quei pochi anni ci ha trasmesso non sarebbe affatto soddisfatto mi immagino come tanti i suoi colleghi che conoscono il suo pensiero che hanno lavorato con lui non sono soddisfatti e si sono defilati chi si è aperto i propri progetti chi ha totalmente abbandonato questo mondo e chi invece da dietro le quintess sta continuando a cercare di tenerne incollati i pezzi però lo vedremo solo fra cent'anni ma il detective comandini pensa che bitcoin possa in qualche modo al di là dell'esperimento secondo me purtroppo o per altri per fortuna fallimentare delle salvador realmente possa assumere la valenza di valuta quindi poi di quello che è un po' l'obiettivo perché chiunque che si legge il white paper di Satoshi era un po' quello l'elemento di volersi raggiungere cioè il fatto che diventasse veramente un mezzo di scambio per le transazioni commerciali arriverà mai oppure no secondo lei? Allora piccola parentesi che l'esperimento di El Salvador sia fallimentare lo dobbiamo vedere perché per ora le riserve sono in bitcoin non sono uscite in dollari o in euro quindi non hanno perso ne guadagnate Se fra qualche mese con l'alving del 2024 bitcoin dovesse ritoccare un picco massimo sarebbe stato l'esperimento meglio riuscito al mondo, avrebbe dimostrato che può esserci un'alternativa alla finanza centralizzata In questo momento però sudano un po' freddo per le riserve del Salvatore Quello si vedrà, non era soltanto la domanda, diciamo che io da appassionato di questa tecnologia è ovvio che spero e mi auguro che possa esserci un bitcoin per tutti, in realtà non è così Non è così perché io penso che come siamo state abituati per secoli se non per millenni ad avere circa 200 valute in tutto il mondo e ad utilizzare le nostre monete in base alla nostra territorialità Cioè se io fisicamente mi sposto dall'Italia al Giappone devo cambiare i miei euro in yen, se mi sposto negli Stati Uniti devo cambiare in dollari, in realtà sto utilizzando lo stesso strumento Io penso che nell'epoca in cui per fortuna i confini non hanno più senso di esistere e la tecnologia ci permette di dimostrare che i confini hanno veramente ancora meno senso di esistere e sono qualcosa di anacronistico Io mi immagino un mondo del futuro in cui se non mio figlio o mio nipote sarà abituato magari ad avere non 200 monete ma averne 50, 30, 40, ma ad utilizzarle per fini funzionali, non territoriali Cioè se io ho bisogno di risparmiare di una riserva di valore utilizzerò bitcoin, se ho bisogno di utilizzare smart contract utilizzerò ethereum, se ho bisogno di far parlare la mia macchina, la mia automobile che si guida da solo con la mia lavatrice che fa i panni da sola utilizzerò iota e così via Quindi io utilizzerò protocolli fatti apposta per quel tipo di funzionalità, questo non significa che sparirà l'euro, che spariranno i portafogli o che sparirà il resto, però significa che sicuramente non mi immagino mio nipote che andrà in giro con le monetine o con le banconote, quello come minimo sparirà e magari qualcuno capirà presto o tardi che oggi forse uno strumento un po' più pericoloso del bitcoin o delle criptovalute esiste ed è uno strumento come il denaro contante che permetta ad esempio la mafia di stare in piedi 3 quarti del fatturato la mafia le fa col denaro contante, se sparisce il denaro contante e si utilizza una moneta basata su blockchain la mafia non ha più 3 quarti dei suoi soldi e quindi non riesce più a mantenere il proprio controllo Diciamo che tante cose possono migliorare, ma possono migliorare se accettiamo un parallelismo, il problema qual è? Il problema è che chi viene dalla finanza tradizionale ha paura del nuovo e lo combatte chi invece è nato col nuovo, con la finanza decentralizzata, non vede l'ora di vedere bruciare chi viene dal passato, chi vede dalla finanza tradizionale, se imparassero a parlare tra di loro e a capire cosa c'è di buono da una parte e cosa c'è di buono dall'altra potrebbero anche imparare e studiare come far coesistere entrambi i mondi Ecco io faccio un'ultima domanda al detective e poi mi auguro che ci sia qualche intervento dal pubblico Da piccolo sognavo di fare il detective sul serio, poi purtroppo sono finito a fare tecnologia Comunque in questo libro si vede molto interessante, io che vengo dalla finanza tradizionale e che invece sono affascinato moltissimo, mi sono buttato in questo mondo delle crypto da tanti anni, però ascoltando le sue interessanti parole mi veniva un'obiezione A parte il fatto che allora a questo punto non è il bitcoin ma sono le teorie di Fonayek che arrivano ben prima del bitcoin sulla presenza di valute private e commerciali che fanno concorrenza alla valuta in corso legale La domanda però banale è questa, qui si parla quando lei faceva riferimento al discorso di tante monete che possono essere utilizzate per diversi scopi di una cosa specifica, cioè andare a minare la sovanità monetaria di uno stato E minare la sovanità monetaria di uno stato, faccio un po' il provocatore, vuol dire per esempio, lo ricordo a molti anche a chi si guarda e chi ascolta, è che in qualche modo si pongono delle problematiche proprio di esercizio delle politiche monetarie che piacciono o non piacciono, politiche monetarie che in qualche modo hanno retto a un urto per esempio della crisi di Lehman Brothers, quindi non c'è forse il rischio anche di voler burciare un po' troppo quello che ci siamo lasciati dietro? Rispondo brevemente, mettendo le mani avanti non vorrei sembrare il cripto anarchico rivoluzionario, io sono lavorato in finanza quindi vengo da quel mondo assolutamente Però diciamo che un esperimento che io faccio da quando ho iniziato ad insegnare all'università, io il primo anno insegnavo ad un primo anno di economia, ho chiesto agli studenti in classe nel 2013-2014, non mi ricordo, ho chiesto agli studenti in classe chi di loro conoscesse i crypto asset, cioè chi conoscesse bitcoin, chi avesse a che fare con la blockchain, zero persone hanno alzato la mano Quando ho chiesto chi di loro avesse già smanettato con il mercato azionario etc. hanno alzato la mano un 70-80% di loro. Ogni anno io come prima lezione faccio questo sondaggio, anno dopo anno io ho visto esattamente la bilancia a pendere dall'altra parte, ad oggi, ma può farlo chiunque di voi o potete chiedere a qualsiasi professore di economia, quando io chiedo all'inizio di un anno, quindi gente della generazione, come si chiama? Zeta, non lo so adesso come si chiama, io ero Millenial, sono del 90, ora non so come si chiami, chiedo a ragazzi di un milione di persone In un primo anno di economia adesso chi di voi ha almeno un crypto asset, che sia un NFT, una land del metaverse, un bitcoin, qualsiasi cosa, alzano la mano un 90% di studenti, se chiedo loro chi di voi ha smanettato col mercato azionario o comunque con la finanza tradizionale, con il forex, alcuni si mettono anche a ridere, cosa significa questo? Questo significa che tra 5 anni, tra 10 anni, tra 15 anni, più del 50% dei decisori, cioè degli amministratori e delegati, dei direttori della Banca Centrale Europea, dei manager, dei sottosegretari, di queste persone che devono decidere che leggi scrivere, che linguaggio parlare, cosa fare, più del 50% saranno queste persone che vi ho descritto, cioè saranno nati nella generazione Millenials, cioè dopo il 1985. Secondo voi, persone che sono abituate, ora che stanno studiando, sono abituate a parlare una lingua totalmente diversa dalla nostra, sono abituate a delle regole, anzi forse a scrivere delle regole nuove, totalmente diverse e soprattutto sono, e questo è sbagliato, ma è così che gli stiamo crescendo, sono abituati a crescere con una sfiducia in tutti i meccanismi e sistemi centralizzati. Perché stanno crescendo i 15 anni di oggi con le banche sono il male assoluto, la polizia è il male assoluto, il governo è il male assoluto, che è tutto il male assoluto, ma secondo voi quando saranno loro a dover decidere che regole applicare, che regole scrivere, che linguaggio parlare, cosa sceglieranno? Qualcosa che non hanno rispettato negli ultimi 20-30 anni o qualcosa che sono abituati a fare ogni giorno da 20-30 anni? Scriveranno queste nuove regole. E il problema è che noi potremmo trovarci all'improvviso a dover stare in uno schema di nuove regole che fino al giorno prima non riconoscevamo, non approvavamo e che non abbiamo neanche studiato. Oggi in Italia noi crediamo che la lingua più parlata al mondo sia l'inglese e facciamo un'enorme fatica di insegnarlo fin dalle elementari, ma nel frattempo la lingua più parlata al mondo oggi non è più l'inglese, è il coding e paesi che chiamiamo terzo mondo come il Mali stanno investendo tutto nell'insegnare il coding ai loro bambini, perché tra 10-15 anni, quando il mercato del lavoro globale parlerà quella lingua, loro non saranno più paesi del terzo mondo. Noi non sapremo parlare neanche la lingua prima, che era l'inglese, figuriamoci il coding, sarà un problema. Ecco, questo è un bias comportamentale che abbiamo tutti, cioè credere che se un qualcosa non fa parte della nostra sfera di interesse o non vediamo noi da vicino, allora non esista. In realtà basta leggere dati, basta vedere il resto del mondo e anche dire che quale sezione sta andando, basta fare un banale sondaggio a chi sta studiando oggi economia e sogna di diventare un domani un economista e chiedergli cosa pensa del futuro, cosa pensa del domani e poi può essere d'accordo o no, però se il mercato va in quella direzione, io ho visto, io sono stato forse tra i primissimi in Italia a occuparmi di blockchain 11 anni fa, io sono passato dal, 11 anni fa il direttore della mia università che mi mandava un email con scritto, sta scherzando vero? Questa truffa non entrerà mai nella mia università. Ah, qualche anno dopo che io ero professore in quell'università e lui non era più direttore di dipartimento, a qualche anno dopo in cui i governi, le banche, le aziende che avevano insultato per 10 anni la blockchain hanno dipartimenti blockchain al loro interno, io sto nella task force del MISE sulla blockchain, qualsiasi governo ha un dipartimento blockchain, qualsiasi azienda sta disperatamente creando dipartimenti blockchain perché il fondo PNRR e su intelligenza artificiale blockchain ha allocato tanti tanti soldi su quello, cioè io ho visto questo passare, questa volta faccia da una parte all'altra, nella realtà, nella quotidianità avviene anche nello studio, in ciò che applichiamo, nel nostro lavoro e sta avvenendo piano piano ma sta avvenendo. Al netto che poi le blockchain stanno diventando molto permissioned, quindi ritorniamo al discorso di prima, io non so quanto poi però questo meccanismo di reale diciamo decentralizzazione in realtà di meccanismo distribuito come si voleva agli albori è in realtà esistente quindi è un po' un discorso se vogliamo di un potere che si sostituisce un altro, ma qui entriamo in discorsi troppo ampio, abbiamo veramente pochissimo tempo ma qualche domanda dal pubblico? Non la sentono. Io lavoro in Banca d'Italia quindi lo premetto, la blockchain è una cosa e il bitcoin è un'altra, adesso stiamo studiando al livello di Banca Centrali, al livello di Banca Centrali si sta studiando l'euro digitale che utilizzerà molto probabilmente in valutazione la blockchain. Quanto l'euro digitale ci riuscirà a sopprimere questo discorso del bitcoin che non ha una politica monetaria, che non è controllata, secondo lei? Grazie, grazie della domanda, giustissima domanda, molti forse neanche lo sanno ma tra pochi mesi avremo in sperimentazione le prime forme di euro digitale ed è giustissimo ed è proprio uno degli esempi di cui parlavo di chi per tanti anni ha attaccato e criticato il bitcoin e poi oggi sta utilizzando la tecnologia sottostante per creare un'alternativa. Io penso una cosa e racconto ciò che penso raccontandovi una storia di un aneddoto brevemente piccolissimo, quando mio nonno deve prendere un passaggio da me, chiama mia madre perché ha paura della mia automobile, perché la mia automobile ha il cambio automatico. Mio nonno, abitato al cambio manuale, pensa che il cambio automatico sia il male. Ecco, oggi mio nonno ci ho messo anni a provare a spiegargli la blockchain e il bitcoin, non l'ha capito e non lo utilizzerà. Ma se la banca centrale o il governo lo costringerà domani a prendere la pensione con l'euro digitale, cioè con qualcosa molto simile al bitcoin, allora per me sarà estremamente più facile, una volta superato quell'ostacolo, farlo passare a bitcoin perché funziona come l'euro digitale. Quindi secondo me io non sono d'accordo con tanti miei colleghi che pensano che l'euro digitale sia il male del bitcoin o permetta alle persone di disinteressarsi del bitcoin e passare all'euro digitale. No, secondo me l'euro digitale sarà un grande boost perché permetterà a tanti che oggi non hanno la forza o la voglia di avvicinarsi a bitcoin di essere costretti ad avvicinarsi più velocemente a quel tipo di utilizzo di uno strumento, a quel tipo di tecnologia, poi di lì sarà più facile fargli capire la differenza tra centralizzazione e decentralizzazione. Quindi io vedo l'euro digitale come una grande opportunità, a prescindere anche senza bitcoin perché ci permette di fare un passo in avanti, ma ancora di più perché ci permette secondo me di raggiungere un puntolino di ritorno da cui non si torna più poi all'euro tradizionale, alla moneta tradizionale, ma è più facile accedere a quella che io considero l'evoluzione monetaria che è quindi bitcoin o la blockchain. Purtroppo, purtroppo, purtroppo, purtroppo diciamo che il tempo rimane ancora anche se è digitale analogico, adesso che il tempo è finito, io veramente ringrazio Gianluca Comandini per questa veramente interessante indagine che è su questo libro, l'uomo più ricco del mondo, un'indagine per scoprire chi è Satoshi Nakamoto, l'ideatore del bitcoin. Ringrazio tutti quelli che sono presenti qui e quelli che ci vedono in video via internet. Arrivederci a tutti. Grazie a voi e sui social potete farmi le domande che non siete riusciti a fare e rispondo volentieri a tutti. Grazie a tutti.
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