Lo sport fa davvero bene alla salute?
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Lo sport fa davvero bene alla salute?
Cosa ci dice il confronto fra il sistema sanitario italiano e quello americano nel rapporto pubblico/privato? Quale è il giusto prezzo dei farmaci? In che misura è sostenibile l'attuale distribuzione delle risorse rispetto ai bisogni?
Relatori
Carson HarryCrepaz Paolo
Fateh-Moghadam Pirous
Mazzalai Massimo
Edizione
2017 - La salute disugualebene buongiorno benvenuti a questo incontro sapete che questa mattina parleremo con i nostri relatori di sport ci domanderemo e chiederemo ai nostri relatori se lo sport faccia davvero bene alla salute innanzitutto dunque le presentazioni io sono massimo mazzalai sono un giornalista sono responsabile della tgr di trento la testata giornalistica regionale della rai di trento ospiti questa mattina con noi ci sono persone molto esperte nel nel mondo dello sport particolarmente gradito avere con noi un grande campione dello sport americano harry carson un grande del football americano ha giocato per per 13 anni nei new york giants per dieci anni è stato il capitano di quella squadra è fa parte della hall of shame del football come giocatore ha subito molti infortuni tra cui anche delle commozioni cerebrali e alla fine della sua carriera qui pare si è conclusa nell 88 beh dagli anni 90 gli e stata diagnosticata la sindrome post commozione cerebrale ci spiegherà che cosa vuol dire bene utilizza la sua esperienza oggi per diffondere la consapevolezza dei rischi nel mondo dello sport lo ascolteremo fra breve l'altro relatore che abbiamo ospite questa mattina pyrus fate moghadam è un medico specializzato in epidemiologia e attualmente dirige l'osservatorio per la salute della provincia di trento insomma lui si occupa di monitoraggio della salute dei fattori che la determinano rappresenta il trentino nella rete delle regioni dell'organizzazione mondiale della sanità e poi medico specialista in medicina dello sport paolo crepaz specialista anche in terapia fisica e riabilitazione docente universitario in pedagogia dello sport autore di centinaia di articoli di sport e di attualità il presidente dei medici sportivi del trentino tutti loro hanno un curriculum molto molto fitto io ho cercato di riassumerlo in due parole io so che la miglior qualità di un moderatore è la sintesi è il fatto che lasci subito la parola ai protagonisti dunque io chiedo subito a r carson di parlarci della sua esperienza nel mondo del football e di spiegarci perché oggi è impegnato per la salute neurologica ricorso non si esprime naturalmente in inglese c'è la traduzione simultanea e ringrazio le due traduttrici arianna germinario e claudia marsilli cari carson a lei la parola buongiorno a tutti buongiorno e grazie e veramente un onore essere qui al festival è un onore poter essere qui e condividere parte della mia vita per cercare di informare per cercare di parlare con chi è interessato di sport su vari aspetti che hanno a che fare con la salute nello sport è veramente un onore lo ribadisco ho cominciato a giocare a football da ragazzino e perché lo facevo perché tutti nel quartiere giocavano football e poi il mio interesse è cresciuto naturalmente e mi piaceva moltissimo portare anche la divisa diciamo del giocatore di football perché era una fonte veramente di orgoglio come per tutti i giocatori di football io volevo essere come loro e per questo ho cominciato a giocare seriamente a football quando ero praticamente alla fine l'equivalente delle scuole medie e tra l'altro hanno subito ho cominciato a capire che era uno sport violento quindi ho smesso all'inizio per cambiare un po spaventato poi sono ritornato a giocare a football e sono migliorato sempre di più sono andato poi alle alle superiori e ero migliorato ulteriormente ho proseguito gli studi a livello universitario ho avuto una borsa di studio perché ero bravo e giocavo e avevo questa borsa di studio per poter giocare e per poter studiare e le squadre di professionisti hanno cominciato ad interessarsi veramente a me e sono stato di conseguenza ingaggiato dai new york football science con i quali ho poi fatto carriera sono rimasto con loro sul diventato bravo sono stato bravo e ero conosciuto tra l'altro come uno dei più duri nella lega perché in difesa e naturalmente chi gioca in difesa cosa deve fare deve fare barriera deve colpire l'avversario chiunque abbia abbia il pallone deve essere fermato e questo era il mio ruolo è naturalmente è un'azione violenta quella che accade mi piaceva giocare devo dire mi piaceva tanto giocare in difesa poi durante la mia carriera di giocatore professionista ho capito che avevo anche momenti difficili momenti di depressione tra l'altro io sono una persona ottimista come carattere un buon carattere che però avevo questi momenti di difficoltà legati probabilmente commozioni cerebrali mi chiedevo come mai questi problemi di depressione visto che non ho un carattere così visto che sono una persona in generale contenta evidentemente erano proprio una conseguenza delle commozioni cerebrali che avevo subito c'erano anche momenti in cui parlavo con i giornalisti per esempio perché ero capitano della squadra e quindi faceva parte del mio ruolo anche questo c'e raccontare ai giornalisti che cosa succedeva all'interno dell'arte la squadra e mi ritrovavo usare un sacco di parole sta prendendo tempo perché non sapevo esattamente quali fossero le parole che volevo usare per esprimere bene il mio pensiero e questa cosa mi ha accompagnato per tanto tempo poi nel 88 mi sono ritirato dallo sport attivo e all'inizio degli anni 90 sono andato dal medico a farmi un check up normale come faccio sempre il dottore mi ha detto va tutto bene a livello fisico ma c'è qualcosa che ti preoccupa io ho detto no in realtà sto bene perché insomma non mi piace sta tanto dal medico quindi ho tagliato corto che lui mi ha detto ma sei proprio sicuro di stare bene e gli ho risposto ma insomma ho avuto dei momenti di depressione o qualche problema di perdita di memoria e ho parlato anche di altri sintomi e lui mi ha mandato a quel punto da uno specialista ho fatto due giorni di esami di test medici mi è stato diagnosticato un problema che è quella della commozione cerebrale post traumatico e questo perché perché avevo preso un sacco di legnate giocando a football è altrettanto ne avevo date e subivo queste conseguenze e questo è accaduto a tutti i giocatori che hanno giocato giocato per anni e anni alla scuola all'università e poi anche dopo quindi c'è un effetto cumulativo di tutti i colpi che si sono subiti e che poi devono essere pagati in qualche modo mi è stata diagnosticata quella problematica l'encefalopatia traumatica cronica e è stato un bene in realtà perché a quel punto sapevo che cosa avevo sapevo che cosa dovevo affrontare e ho chiesto sempre al medico come starò perché avevo paura di avere un tumore cerebrale ho chiesto ma sopravviverò e non sapevo bene come gestire questa cosa e il medico mi rispose sì vivrai non è una malattia mortale ma dovrai condividere con questa patologia e nel corso degli anni ciò con vissuto dal 90 in poi quindi insomma sono 27 anni che vivo con la ct è con appunto la sindrome da posto commozione cerebrale e anche altri giocatori che hanno avuto lo stesso problema hanno avuto le stesse problematiche evidentemente e questo vale per i giocatori professionisti ma anche giovani che hanno subìto diverse lesioni a livello neurologico perché anno perché hanno giocato in modo violento e ci sono anche delle persone che non ce l'hanno fatta a sopportare il carico di questi cambiamenti a livello proprio psicologico anche se sono anche suicidati io sono fortunato in realtà perché sono 27 anni che so cosa ho anche fare so che posso avere dell'emicrania fortissime so quali sono gli altri sintomi che possono venir miss o cose quindi per me è veramente molto molto importante fare la cosa giusta per gestire la mia salute nel modo giusto e cosa faccia a faccia attività fisica faccia esercizio fisico per il sistema cardiocircolatorio in modo che ci siano buoni erogazione sanguigna in tutto il corpo e anche al cervello cerco di mangiare bene cerco di fare in modo che niente mi disturbi per così dire cioè lascio che le cose passino per non sottopormi a uno stress eccessivo che posso risparmiarmi e questo è il modo in cui confronto la vita cerco di affrontare la vita con meno stress possibile e non so come stiano le cose qua in italia o altrove nel mondo ma sapete il problema della commozione cerebrale dei problemi post traumatici nello sport negli stati uniti sono al centro di un grande dibattito perché perché si vedono degli atleti di altissimo livello che sono conosciuti e che hanno problemi neurologici dopo essersi ritirati dallo sport questo scatena evidentemente un dibattito e si vedono anche i giovani giovani che hanno problemi perché hanno subito commozioni cerebrali sempre giocando sport e e poi quando passa il momento della carriera sportiva questi giovani e non più giovanissimi si ritrovano non sapere che cosa accadrà loro e poi ci sono anche i giocatori ovviamente più anziani che hanno problemi problemi di demenza problemi di alzheimer molte persone spesso non riescono a fare questo collegamento ma io l'ho fatto questo collegamento credo veramente che ci sia una correlazione tra gli effetti del gioco il gioco fatto in modo professionistico per 20 30 anni e queste conseguenze successive dei traumi cerebrali che sono stati che sono avvenuti mentre si giocava in modo professionistica questa è una cosa a cui penso spesso e questo è un argomento che affronto anche con gli amici sportivi per esempio che hanno problemi di demenza per cercare di capire se anche loro abbiano fatto questo collegamento ecco dicevo negli stati uniti di questa cosa si parla ma tante persone non vogliono in realtà riconoscere questa cosa perché perché c'è un grande amore per lo sport e le persone stesse che hanno questi problemi amano lo sport che ha causato loro i problemi amano lo sport in sé amano la vita d'atleta amano il fatto che ci sia uno sport che implicano uno scontro fisico ecco suono sport sport che appunto implicano un contatto fisico che fanno sì che si possa avere un trauma un trauma alla testa e non sempre si sa che cosa accadrà dopo anni dopo che ci sono stati questi traumi io ricordo i giorni in cui giocavo e ripensando a me stesso allora vedo che ho fatto le stesse cose che hanno fatto tutti gli altri giocatori e riconosco a questo punto che in generale nello sport ci si può fare male ma lo sapevo già allora questo perché insomma le persone vengono portate fuori in barella da un campo di gioco spesso quindi il rischio è evidente era evidente anche a me allora ma nessuno mi aveva detto che c'era un rischio neurologico al quale mi stavo veramente sottoponendo mi stavo esponendo un rischio che non sapevo è proprio attraverso questo tipo di sport che uno sport uno sport da contatto e per questo ormai sono 25 anni che parlo della ctr cefalo patia traumatica cronica perché nessuno queste cose me l'aveva detto e io trovo invece è importante parlarne trovo che chi già subito questi danni queste lesioni e subisce gli effetti e deve vivere con gli effetti della commozione cerebrale abbiati proprio il dovere di parlarne parla neanche ai genitori di questi ragazzi in modo che i genitori sappiano a che rischio espongono i figli nel momento in cui accettano che giochino determinati sport lo sport è un bene ma gli sport con questo contatto fisico molto forte non necessariamente una cosa buona per i bambini che sono nell'età evolutiva e il cui cervello si sta sviluppando se si comincia più tardi va bene l'importante però è che tutti siano consapevoli di quali rischi corrono nel questi sport che può essere la cross palestre football può essere hockey su ghiaccio un'altra disciplina ma anche determinate corse automobilistiche sono sono appunto dei problemi peso dei casi i corridori molto famosi che hanno avuto degli degli incidenti in particolare un amico che ha avuto un incidente nel 2012 e poi l'anno scorso ha avuto un altro incidente questo questo amico americano e ha avuto un trauma cerebrale e sta lasciando lo sport perché a questi problemi neurologici quindi ci sono sempre più sportivi che in sostanza hanno questi problemi e che poi decidono anche di donare loro cervello alla scienza post mortem proprio per perché appunto vogliono che si studi questa cosa e penso al caso dell'amico di cui dicevo di del nord ma anche di altri e ci sono protezioni scarse anche devo dire perché certo si porta un casco però non è che si possa essere protetti da un semplice casco dai colpi che si ricevono e questo va anche detto vale soprattutto per il football ma il messaggio deve riguardare tutte le discipline sportive e credo lo ribadisco deve deve arrivare a tutti i genitori che devono sapere che si pongono i figli a un rischio neurologico bene grazie nel ricorso allo sport è un bene dunque ma ci sono dei rischi che vanno valutati con attenzione e io lascerei adesso la parola a pyrus fate moghadam che abbiamo detto è uno specialista nel monitoraggio della salute e che nella sua relazione ci parla di come sia possibile promuovere la salute attraverso l'attività fisica grazie molto onorato di essere qui appunto io parlerò dell'attività fisica però dal punto di vista della promozione della salute perché ormai evidente c'è un consenso unanime nella nel mondo scientifico che chi pratica regolarmente attività fisica tutta una serie di vantaggi e benefici nella salute esiste una forte evidenza per la riduzione dei morti della mortalità per tutte le cause per le malattie cardiovascolari ipertensione ictus la sindrome metabolica diabete cancro al seno al colon che sono tra quelli più frequenti la depressione cadute c'è inoltre una forte evidenza per il rafforzamento osseo il miglioramento delle funzioni cognitive e il miglioramento era fitness cardiovascolari muscolare ovviamente è da fare tv da peso ma attenzione solo se associato alla riduzione di calorie nella dieta e questo probabilmente un elenco anche in completo ci saranno benefici anche maggiori rispetto a questo ma sono quelli per cui adesso sono stati più studiati e per cui c'è una evidenza scientifica o ma quanta attività fisica bisogna fare per avere tutti questi benefici beh qui c'è una buona notizia basta già mezz'ora al giorno di attività fisica che non vuol dire praticare uno sport organizzato ma per esempio camminare a passo sostenuto andare in bicicletta va benissimo quindi queste 150 minuti alla settimana chi raddoppia questa quantità a maggiori benefici ma poi basta chi fa ulteriore attività come vedete anche da questo da questo grafico so se ho un fattore si intensità e durata dell'attività fisica anni fa molta più benefici rispetto a chi fra poco ma c'è un plateau quindi aumentare più di tanto non aumenta molto rispetto qui misurato a anni di vita guadagnati anzi sono proprio coloro che passano andata si renda realtà attività anche il sub ottimale anche sotto quello che state quelle mezz'ora nel giorno ad avere i maggiori guadagni relativi no da qui la pendenza della curva più ripida e quindi l'obiettivo prioritario di sanità pubblica ed il lavoro la sanità pubblica come me e non è quella di trasformare tutti gli italiani in atleti ma di ridurre la sedentarietà cioè quella fette di popolazione che proprio non non si muove né al lavoro e nel tempo libero e questi sono i dati del sistema di monitoraggio passi che attivo in trentino n nelle altre regioni italiane e come vedete in trentino della popolazione è molto più attiva rispetto alla media italiana comunque è un 17 per cento di persone non si muove mai circa 60.000 persone come si evolve questo nel nel tempo e anche qui in questo grafico praticamente si vedono due due aspetti vorrei sottolineare qui abbiamo in arancione sud isole poi in blu la media italiana rosso e il centro nord e il verde la prima cosa che salta all'occhio è proprio una questione di disuguaglianza in questo caso geografica vero è molto più chi abita nel sud del paese molto più a rischio di essere sedentario rispetto a chi abita nel nord del paese secondo elemento è un trend al all'aumento della della sedentarietà ora però è un problema perché non è soltanto che l'attività fisica faccia bene e proprio la sedentarietà che fa male ormai si pensa che si considera la sedentarietà come un fattore di rischio al pari del del fumo di sigaretta e fa male non soltanto alla salute ma anche all'economia questo è un recente articolo pubblicato dalla rivista britannica lancet che ha stimato per l'italia per il 2013 una spesa a sommando i costi diretti e indiretti di 144 miliardi di dollari dovuti alla sedentarietà della popolazione e è anche un aspetto di diseguaglianza sociale nella struttura di là delle disuguaglianze geografiche c'è una diseguaglianza sociale perché come vedete è più a rischio di essere in serio che più anziano sia a livello di istruzione basso chi ha difficoltà economiche e chi non ha la cittadinanza italiana quindi tutti questi aspetti qui ho inserito un piccolo spot pubblicitario del giocatore per la salute perché tutti questi aspetti di disuguaglianze nella salute sono stati il riassunto in questo report che è stato pubblicato proprio in occasione per questo festival dell'economia che liberamente disponibile sul sito trentino salute ora chiaramente per soprattutto in una ottica di prevenzione bisogna chiedersi ma se si vuole prevenire la sedentarietà devo capire quali sono le cause per poter essere efficace e quindi quali sono le cause della sera entrare perché facciamo troppo poco sport ma questi sono i dati che george è la leva il presidente registrata presentato in febbraio a un convegno del del coni come vedete gli italiani sono un popolo di sportivi e a differenza della sedentarietà cioè anzi è come la sedentarietà anche l'attività sportiva è in aumento quindi e c'è qualcosa che non che non quadra quindi la la tesi più plausibile al mio avviso è che la causa la sedentarietà e anche di del progressivo aumento è da ricercare nella progressiva motorizzazione del del movimento nella nella vita quotidiana e per illustrare questo aspetto vi ho portato alcuni quadri questo di and white si chiama cristina è stato dipinto nel 1948 ora c'è un artista che si diverte a immaginarsi come diversi quadri famosi della storia dell'arte come sarebbero se fossero dipinti oggi e questo quadro quasi lo immagina così poi quadro forse più più famose di fango che la notte stellata probabilmente oggi avrebbe questo aspetto mentre il mio preferito personale e la colazione sull'erba di manet che oggi sarebbe forse necessario dipingere così ora questo non solo sono tanti delle impressioni o aspetti della vita americana e ci sono dati anche più come dire solidi a sostenere queste sono i dati della motorizzazione il parco auto veicolare in italia per saranno e come vedete c'è un aumento che non è sotto e che non soprende tanto dal momento dop negli anni cinquanta diciamo ma sostenuto e continuo anche nel recente anche oggi diciamo quindi questo ovviamente ha delle conseguenze conseguenze non solo per la sedentarietà ma anche per un altro fattore molto importante che è il riscaldamento globale perché il settore trasporti pubblici per almeno un quarto delle emissioni co2 a livello globale e il traffico è una delle cause maggiori di questo perché come sappiamo da quando ma ne ha dipinto il suo quadro fino a oggi livello di emissione di co2 e ha cresciuto in maniera molto molto forte causando proprio tutti i problemi che sono ormai evidenti del cambiamento climatico ora diventare letale inquinamento ambientale sono due problemi ma potrebbero e possono e hanno una soluzione che affrontano entrambi che è quella più promettente diciamo è che cerchiamo di sostenere come sanità pubblica cioè l'aumento del trasporto attivo che significa lasciare la macchina a casa perché come evidenziato anche prima il problema non è avere l'automobile di utilizzarlo in maniera eccessiva e un camminare di più andare di più in bicicletta usare di più i mezzi pubblici e questo per una serie di motivi perché riduce di inquinanti atmosferici ma anche l'inquinamento rumoroso che non è da sottovalutare o mentre l'attività fisica diminuisce il traffico quindi anche rischi di incidenti stradali e diminuisce anche il consumo di risorse non rinnovabili ha poi effetti multipli sulla salute è anche un potenziale di riduzione delle disuguaglianze sociali come vedremo più avanti in maniera più dettagliata ora può sembrare pericoloso andare in bicicletta questo è l'obiezione che viene spesso ho fatto ma non andarci è molto più pericoloso perché chi va al lavoro regolarmente in bici per esempio reduce o rischi di morte dal 10 al 30 per cento rispetto a chi ci va in macchina inoltre c'è un risparmio economico infatti noi qui siamo nel festival e l'economia servizio sanitario inglese è stato stimato potrebbe risparmiare 17 miliardi di sterline in vent'anni investendo di più sul trasporto attivo e crea anche posti il lavoro è stato qui stimato dall'organizzazione mondiale della sanità che circa 76.000 posti di lavoro potrebbero essere creati se le maggiori città europee ad essere la stessa percentuale ciclisti urbani di copenaghen quindi quante persone attualmente sono usano la bicicletta per risposti e spostamenti quotidiani in trentino e in italia in trentino il 19 per cento una percentuale leggermente più elevata rispetto a quella della media italiana chi usa la bicicletta per gli spostamenti quotidiani lo fa al 4 giorni alla settimana e media per mezz'ora circa quindi si avvicina molto proprio anche a quelle raccomandazioni dell'attività fisica è questo risparmia di 19 morti all'anno per l'attività fisica collegata e evita l'immissione in atmosfera di 18 mila tonnellate di co2 chi sono le persone che usano la bicicletta per gli spostamenti quotidiani e qui vedete una cosa interessante a differenza della sedentarietà la bicicletta e viene utilizzato indipendentemente dall età non è un mezzo e per fare attività fisica funziona benissimo anche nelle età più avanzata non c'è una discrepanza di genera anzi qui abbiamo le donne che provano anche di più rimane un leggero disuguaglianza rispetto alla all'istruzione delle persone ma non c'è nessuna disuguaglianza rispetto al al reddito quindi c'è una piccola differenza italiani e stranieri ma tutto sommato le disuguaglianze sociali sono notevolmente ridotte rispetto al rispetto a quello che abbiamo visto nella sedentarietà quindi la bici è veramente un mezzo democratico e neutrale al genere quindi dal punto di vista della sanità pubblica e di ridurre la sedentarietà e anche per una maggiore tutela ambientale va benissimo pedalare ma meglio non pedalare dentro al chiuso della della palestra ma fuori sulle strade ovviamente una scelta che agevolata e deve essere agevolata da politiche delle amministrazioni pubbliche come il rain questa copertina del mio marca proprio della messa a disposizione di un programma come di bike sharing e ne abbiamo uno bellissimo anche qui in trentino dove si svolgono anche altre attività di sostegno del trasporto attivo come trentino pedala o una iniziativa che abbiamo sponsorizzato molto all'anno scorso di un'attività insiema e richiedenti asilo di gite in bicicletta che è poi ha esitato alla partecipazione di una squadra trentina mista italiani e rifugiati al celebre gara della eroica tutte queste iniziative sono perfettamente in linea con le indicazioni formulate inserite nel piano per la salute del trentino che prevede attività lungo l'intero arco della vita e nei diversi contesti e della vita interventi sia sul singolo individuo ma anche molto sul contesto di vita di lavoro proprio per rendere facile la scelta se contenere per facilitare un po il compito di questo sisifo della salute che chiaramente deve impegni impegnare uno sforzo per spingere diciamo il macigno della vita salutare sul lungo la salita ma il grado di sforzo che deve impiegare ovviamente commisurato alla entità della della pendenza e quella può essere abbassata moltissimo proprio da politiche e interventi collettivi che auspichiamo sia notarie per cui viene reso superfluo l'intervento di supereroi come questo simpatico e attonito che si aggira per la città per città del messico a difesa degli utenti deboli della strada perché come sappiamo un povero il mondo che ha bisogno di eroi vi ringrazio molto per l'attenzione bene grazie al virus fate moghadam anche per questo questo intervento così favorevole ad un mezzo democratico e salutare come la bicicletta ho visto che il sindaco di trento seguiva con particolare attenzione e apprezzato apprezzato questo intervento allora paolo crepaz lei è un medico dello sport ogni giorno incontra molte persone che fanno sport a tutti i livelli dal basso livello ai alle persone che lo fanno ad alto livello allora ci dica anche lei davvero lo sport fa bene alla salute e perché talvolta pur sapendo che dovremo muoverci non ci schiodiamo dalla poltrona buongiorno a tutti e grazie grazie all'invito l'abbiamo sentito alla domanda lo sport fa davvero bene alla salute rispondiamo con una affermazione la sedentarietà fa davvero male alla salute e non ripeto quello che pirlo spia ha spiegato in modo molto esauriente sappiamo anche che l'antidoto alla medicina a questa malattia si chiama attività fisica regolare è una medicina gratuita non ha effetti collaterali e quindi può essere assunta da chiunque come ogni buona medicina a una posologia la posologia la conoscete e questa non non mi ripeto eppure in italia ci sono ancora persone sedentarie e lo sport più amato dagli italiani è sicuramente quello di vedere lo sport in televisione questa sera saremo milioni a vedere juventus e real madrid la disciplina sportiva più praticata in italia in questo in questo momento sono sicuro che se siete qui il vostro è un sì convinto al valore alla bellezza dell'attività sportiva ma allora io mi chiedo la domanda vera è lo sport fa davvero bene alla salute oppure la domanda è ma perché la gente pur sapendo che il movimento fa bene alla salute non la pratica cos'è più efficace nel convincere le persone a cambiare loro stile di vita la paura o la gratificazione quando una persona esce dal tabacchino con un pacchetto di sigaretta in mano trovo la scritta e adesso delle immagini raccapriccianti nelle quale scritto il fumo uccide non ho mai visto nessuno non so se l'avete vista voi che leggendo questa scritta abbia riportato il pacchetto di sigarette dicendo il tabaccaio mi scusi non lo sapeva non lo sapevo potrebbe ridarmi i soldi evidentemente la conoscenza non è un passaggio sufficiente esiste un modo efficace per cambiare lo stile di vita delle persone la paura il terrorismo o la gratificazione c'è chi promuove quella che si chiama fun theory la teoria del divertimento i comportamenti virtuosi delle persone possono essere evocati utilizzando stimoli gratificanti e divertenti vi faccio vedere un video che potrebbe essere esemplificativo forse molti di voi conoscono questo esempio è un esperimento ha fatto nella metropolitana di stoccolma dove le persone venivano invitate a salire le scale anziché utilizzare la scala mobile dal fatto che gli scalini erano trasformate in un enorme tastiera di pianoforte da suonare appoggiando il piede gradino per gradino non so se si può alzare un po l'audio ma non è un problema quello potete immaginare il 66 per cento delle persone ha optato per gli ecologici salutari e divertenti scalini i promotori hanno così dimostrato che basta poco a motivare le persone in una maniera piacevole e vantaggiosa per la salute e chiaro che la risposta delle persone è in questo caso puramente emotiva e forse non assicura degli stili di vita continuativi ma ci può dare degli utili suggerimenti nei prossimi mesi sarete piacevolmente tormentati da una proposta che l'assessorato alla salute ha lanciato ieri una app che ha un obiettivo molto chiaro che è quello di riuscire a smuovere i sedentari dalla poltrona ma ne sentirete parlare ma quali sono le resistenze che ci legano alla poltrona la cultura del nostro tempo davvero promuove l'attività sportiva gli economisti e non solo ci spiegano che la crisi globale del nostro tempo affonda le sue radici nel benessere prolungato di cui abbiamo goduto negli ultimi decenni con un'evidente indebolimento delle forze mentali motivazionali degli individui gli psicologi a loro volta spiegano che i fattori che favoriscono questa crescente irresponsabilità sono diversi quelli cito la pressione per frammentare la volontà individuale al fine di avere dei buoni consumatori l'insistenza nel proporre l'immagine dell'uomo come debole fragile incapaci di affrontare difficoltà in modo da favorire la ricerca di appoggi esterni l'erosione del rapporto con la realtà prodotto dalla cultura digitale la svalutazione costante dell'impegno personale quale mezzo per il raggiungimento dei propri obiettivi a monte dei problemi della salute ci ha spiegato ieri in maniera mirabile michael marmot non c'è l'ignoranza rispetto ai danni di un certo stile di vita all ignoranza rispetto ai benefici di un altro stile di vita c'è la deresponsabilizzazione ovvero la percezione della impossibilità incapacità di controllare e gestire la propria salute e la propria vita la gente diceva ieri marmo con poco controllo sulla propria vita non si sente capace o non è incapace di fare delle scelte salutari e così sono molti quelli che ogni giorno ve lo dico nella mia esperienza di medico tessono l'elogio della poltrona a cominciare delle figure più rappresentative del giornalismo sportivo italiano l'elogio della poltrona affonda però le sue radici nella storia cicerone questo stesso a far nulla essere completamente inattivi reca piacere la pigrizia non è altro che l'abitudine a riposarsi prima di essere stanchi i pigri hanno sempre voglia di fare qualche cosa henry ford l'esercizio fisico è una bombola è uno scherzo se sei sano non ne hai bisogno se sei malato non ne puoi fare l'altro costruttore di auto enzo ferrari diceva i vecchi sono come i mobili antichi meno li sposti e più durano per fortuna non tutti gli anziani la pensano alla stessa maniera e interessante una citazione di gino bartali gli italiani sono un popolo di sedentari chi fa carriera ottiene una poltrona sapete viene il hamster è stata la prima persona che ha messo il piede sulla luna il suo passo è diventato celebre eppure diceva sono convinto che ogni essere umano abbia un numero finito di battiti cardiaci non intendo sprecare i miei correndo in giro a fare esercizi ed è per questo che come potete vedere hanno messo le scale mobili anche i suoi centri fitness qualcuno a commento di questo stile di vita afferma che qualcosa non funziona in una società in cui si prende una macchina per andare in palestra a pedalare su una bicicletta statica ecco allora che la domanda è ma allo sport davvero fa vivere più a lungo mark twain l'unico sport che ho praticato nella mia vita e andare ai funerali dei miei amici sportivi a cui ha fatto eco abbondante il nostro grande giulio andreotti i miei amici che facevano sport sono morti da tempo anche gli economisti si sono occupati dello stato di salute delle persone l'uomo passa la prima metà della vita a rovinarsi la salute e la seconda a guarirsi o detto in altri termini gli uomini spendono la loro salute per raggiungere il benessere economico poi spendono volentieri tutto quello che hanno guadagnato per ritornare in salute ma perché dovremmo toglierci il piacere di stare seduti se non sdraiati e alzarci e muoverci se siete qui è perché evidentemente pensate che la cosa meriti attenzione non mi soffermo sui vantaggi per la salute che ha citato virus esaurientemente ma parlo di soprattutto di quelli psicologici e relazionali come afferma lo ms cioè la salute non è l'assenza di malattia o di infermità ma lo stato di completo benessere fisico ma anche psichico e sociale delle persone non è che lo ms ha scoperto l'acqua calda ippocrate qualche tempo fa il nostro il padre della medicina diceva tutte le parti del corpo che hanno una funzione se usate con continuità in moderazione si sviluppano e invecchiano lentamente il loro non uso comporta la predisposizione alle malattie o ritardato accrescimento e un precoce invecchiamento e ancora se si riuscisse a dare ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute allora della dose di attività fisica ne abbiamo già parlato non mancano gli studi scientifici che cercano di promuovere in sostanza degli stili di vita positivi alcuni sono piuttosto accattivanti che la promessa è sempre quella di vivere meglio e più a lungo uno studio è uscito due giorni fa fumo chi smette prima dei 50 anni guadagna da 3 a 9 anni di vita e 1.250 euro all'anno 37.500 euro in 30 anni più o meno 10 viaggi ai caraibi o qualcosa di simile un altro che ci conferma che la salute è una risorsa sociale prima che un problema sanitario ci spiegati chi ha una laurea vive in media cinque anni in più evidentemente per motivi culturali ma anche ovviamente legati al benessere economico che questa laurea potrebbe potrebbe produrre ma vive su riporta uno studio che forse è più significativo riassume diversi studi diverse ricerche fatte su 55mila persone seguite per 15 anni un'ora di corsa al giorno ci regala sette ore di vita in più vi faccio un calcolo così capite dove andiamo a finire due ore di corsa a settimana per 40 anni significa tre anni di vita guadagnata praticamente con sei mesi di attività fisica ne guadagniamo 3 naturalmente lo studio alla ricerca precisa che se un'ora di corsa allunga la vita di sette ore queste aggiunte non sono infinite e quindi pare esclusa l'ipotesi che correre rende immortali se ci speravate ma a queste condizioni c'è garantita la salute e l'aumento dell'aspettativa di vita quindi vivremo abbiamo capito meglio e più a lungo salvo poi dover fare la stessa considerazione che ha fatto woody allen ho smesso di fumare viverone settimane di più in quella settimana pioverà a dirotto il gesto emblematico dell'attività fisica il camminare ippocrate e sempre lui diceva a camminare è la miglior medicina camminare è una cosa naturale ma è frutto della della volontà camminare e pensare vanno alla stessa velocità russo mi diceva non riesco a meditare se non camminando appena mi fermo non penso più forse non è vero per tutti ma per tanti lo è c'è una profonda relazione fra la storia del camminare e la storia del pensiero l'uomo ha camminato per tanti diversi motivi politici economici e sociali estetici ludici pensate all'esodo del popolo ebreo oppure il cammino di santiago c'è che vara e la fase nomade della rivoluzione cubana la lunga marcia di mao tse tung norma di armstrong sulla luna o i cento passi fra la casa di peppino impastato e quella del boss della mafia camminare è anche arte della fuga da qualcuno o da qualcosa secondo un'usanza eschimese si può sfogare la collera camminando in linea retta nel paesaggio il punto in cui la collera è stata dominata segnato da un bastone testimonia la volontà di riconciliazione provateci il camminare viene dall'africa frutto dell'evoluzione della necessità e si è diffuso dappertutto e soprattutto arte della ricerca di qualcosa o di qualcuno molto spesso ricerca di noi stessi il pellegrinaggio è una forma particolare di cammino e cercare qualcosa di intangibile camminare aiuta a conoscersi un proverbio dei nativi americani dice non giudicare il tuo vincino finché non avrai camminato per due lune nelle sue scarpe e c'è chi è convinto che dal modo di camminare si intuisca il carattere delle persone l'idealista cammina in punta di piedi il materialista sui talloni allora conquistata la meta del cammino ancora tempo massimo se facciamo vado veloce no non posso correre troppo per i traduttori scusanti allora conquistata la meta del camminare proviamo a immaginare l'attività sportiva aiuti utilizzerò la corsa come emblema della dell'attività sportiva ma non me ne vogliano quelli che fanno pratiche sportive diverse perché dovremmo correre snoopy ce lo spiega così correre molto salutare fa bene al cuore le gambe i piedi fa molto bene anche al terreno lo fa sentire utile confucio po più nobile di snoopy diceva quando corro tutti i pensieri volano via superare gli altri avere la forza superare se stessi e essere forti i propugnatori della corsa lunga della maratona non mancano sul nostro pianeta se vuoi vivere devi camminare se vuoi vivere a lungo devi correre negli anni 70 80 la corsa così come il ciclismo lo sci di fondo se in diventati un fenomeno di massa un fenomeno diffusione enorme ma forse sicuramente non a voi qui può venire qualche domanda ma chi me lo fa fare a correre perché dovrei dopo il lavoro stanco ancora immaginare di correre oppure alzarmi presto la mattina come abbiamo fatto alcuni di noi quindici giorni fa alle cinque e mezzo di mattina per correre la breakfast chi ce lo fa fare di motivi per correre ne possiamo trovare tanti ognuno di noi deve trovare i propri un proverbio africano dicesse una cosa la vuoi una strada la trovi se una cosa non la vuoi una scusa la trovi ognuno è invitato a cercare le proprie scuse e cancellarle a trovare le proprie motivazioni zanardi dice un concetto interessante la vita è come il caffè puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi ma se lo vuoi far diventare dolci devi girare cucchiaino a stare fermi non succede niente e l'immagine di zanardi e rinforza le parole di raschi è il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava ma ciò che si diventa grazie ad essa motivazione del tutto particolari estremamente curiosi e interessanti sono quelli che spingono i cinquantenni e oltre il soggetto l'avete riconosciuto a ritagliarsi quasi ossessivamente degli spazi di movimento quotidiani di solito all'alba al tramonto per correre pedalare eccetera siamo i membri di una riconosciuta tribù si chiamano manners age man in lycra uomini di mezza età in sintetico perché il sintetico l'abbigliamento tecnico è fondamentale per questa esperienza contribuisce non poco la bellezza dei materiali ci ammazziamo di fatica insieme ad altri fanatici come noi in sfide amatoriali su ogni terreno di fronte alla monotonia del quotidiano trovare questo spazio dedicato a noi stessi può risultare salutare l'emozione dello sforzo fisico risveglia la mente e il tempo stesso la la placa i fiumi di endorfine che scorrono nelle vene degli amatori rendono il mondo che ci circonda un pochino più degno di essere abitato oltre che rendere omaggio al totem dell'efficienza fisica uomini e donne di mezza età che cercano di evitare la crisi di mezza età ma per fortuna solo il sapersi prendere in giro il cedere all'autoironia ci tutela dalle illusioni un contributo significativo e vado verso la conclusione ci viene dal rugby e rugby viene re guidi vige una regola di stile chiaramente anglosassone del understatement non c'è una traduzione efficace forse minimizzare tutto evitare l'enfasi nella consapevolezza che quello che si fa su un campo sportivo o in una palestra nel rugby come nel football americano è solo un gioco è il modo migliore per cogliere l'importanza e la re ed è il modo migliore per cogliere l'importanza e la bellezza di giocare nello sport come nella vita i fratelli bergamasco giocatori di rugby hanno scritto la vita è molto più che un gioco e giocare un bel modo divertente appassionante per imparare a viverla sul serio torno un atti ma scusate è un grande dell'ultra trail marco olmo consola noi amatori che arriviamo alla marcialonga dopo il il tramonto nella corsa gli ultimi non sono certo meno degni dei primi anzi per certi versi lo sono anche di più arrivano fino in fondo correndo molte ore in più di quelli che sono in testa arrivano fino in fondo anche se sanno fin dall'inizio che non avranno mai una medaglia al collo se volete sapere come sarete fra dieci anni afferma james carr guardatevi allo specchio dopo una gara di maratona a voi giudicare se il mio volto alla fine della maratona che ho corso a roma dieci anni fa assomiglia a quello di oggi lascio a voi il giudizio prima di concludere vorrei ancora dire una parola riguardo la deresponsabilizzazione di cui parlava mar.bat campioni si nasce o si diventa è sufficiente l'impegno a garantire l'eccellenza cosa significa avere talento oggi in tutti i campi le prestazioni di eccellenza vengono abbinate a questo concetto il talento alle abilità innate questa convinzione ha degli effetti devastanti a mio giudizio sui comportamenti reali delle persone se uno nasce poco portato c'è poco da fare ci si rassegna con un inconfessabile moto di sollievo perché così scansiamo le fatiche che l'impegno ci costa questa mentalità è frutto di un ricorso improprio alla genetica che non tiene conto dei recenti sviluppi di questa scienza che vanno sotto il nome di epigenetica l'epigenetica abbandona l'idea che i geni abbiano il totale controllo della nostra vita rivalutando il peso dell'ambiente un gene iscritto nel nostro dna può manifestarsi o manifestarsi solo in parte il suo comportamento dipende da delle proteine regolatrici che a loro volta sono influenzate dall'ambiente dall'alimentazione dallo stile di vita e quindi dall'esercizio fisico in buona sostanza noi sappiamo che l'impegno a un ruolo determinante nel far maturare le capacità che la natura ci ha donato dobbiamo questa scoperta ad anders ericsson uno studioso americano della florida lui ha fornito un supporto scientifico oggi noto come teoria delle 10.000 ore al fatto che i vertici dell'eccellenza non si raggiungono solo grazie al determinismo genetico se vogliamo importante ma attraverso un processo volontario che lui chiama pratica intenzionale che cos'è la pratica intenzionale la pratica consapevole di un compito è una cosa ben diversa dal semplice ripetere quel gesto la pratica intenzionale ritarda l'automatizzazione di quel gesto inserendo sempre nuovi obiettivi sfidanti favorisce questo fenomeno la neuro plasticità cerebrale cioè la padronanza di un compito ericsson ha ricostruito le ore impiegate dalle persone per sviluppare loro 10.000 ore più o meno tre ore al giorno per dieci anni questo purtroppo non significa che 10 ore 10 mila ore siano sufficienti per sviluppare un talento che ahimè forse non abbiamo concludo se ritenete forse sono stato avversario stato forse un po troppo idealista e un po sognatore a parte che con marmo in quanto sognatori mi trovo a mio agio con tutto rispetto a fermarmi ma vorrei concludere con una frase vi guardo galeano un grande scrittore soprattutto con grande scrittore di sport i quali ci spiegava ci spiega che cos'è l'utopia che forse qualche cosa che ci può alzare dalla poltrona l'utopia è la all'orizzonte mi avvicino due passi lei si allontana i due passi faccio dieci passi e l'orizzonte esposti dieci passi per quanto cammini mai la raggiungerò a cosa serve l'utopia serve a questo a camminare grazie paolo crepaz ci ha fatto venire voglia di andare a casa e di metterci i pantaloncini corti di metterci licra e di mettere in pratica i suggerimenti che ci ha dato e tutti gli spunti che i nostri relatori ci hanno dato abbiamo ancora un quarto d'ora io penso sarebbe interessante ascoltare le vostre domande porre qualche interrogativo ai nostri relatori se qualcuno vuole vuole interloquire con loro è gradito ecco vedo che si alza una mano cominciamo subito allora grazie buongiorno mi chiamo stefano e una domanda vorrei farla mista carson in quanto grande ex campione di sport e ora divulgatore per la problematica da lui conseguiti durante questa attività sulla base e sulle conoscenze che oggi a dell'impatto pneumatico degli sporting che lei ha definito di contatto con il nostro cervello ripercorrerebbe tutto quello che è stato suo iter di vita quali conseguenti con i conseguenti benefici economici sociali che suppongo le abbiano portato o darebbe nuova un nuovo senso alla sua attività sportiva e non grazie è una domanda che mi hanno rivolto in tanti io sono giunto personalmente a questa conclusione considerato ciò che so adesso se dovessi rifare il tutto non lo rifarei più perché come vi ho detto prima io ero cosciente dei rischi fisici cui ero esposto e per cui ho deciso di accettarlo di assumerlo sapevo che mi sarei potuto infortunare al ginocchio alla spalla la schiena avrei potuto addirittura finire paralitico disputando quello sport perché l'avevo visto però sono rischi che ho deciso di assumermi però nessuno mi aveva parlato dei rischi neurologici e di conseguenza alla luce di quello che so adesso io so che ci si può protestare il ginocchio se lo si infortuna e lo stesso vale per la spalla o la schiena cioè le articolazioni sono sostituibili ma il cervello no è un organo unico e una volta che lo si e lesione non si può sapere che cosa ti succederà una volta che hai un cervello traumatizzato io non sono un medico ma bensì o una laurea nella scienza della formazione per cui quando ho seguito la certificazione per l'insegnamento poi deciso di passare una carriera sportiva però utilizzato questa mia laurea di scienza della formazione per divulgare a chi aveva bisogno di queste informazioni sulla scia della mia carriera sportiva io mi rendo conto che posso dirlo all'infinito ma certi interlocutori non mi ascoltano perché vogliono o loro giocare a foto lo voglio che lo facciano i loro figli perché naturalmente pensano anche alle gratifiche economiche di quella disciplina sportiva ma che senso hanno queste gratifiche monetarie se poi ti ritrovi con una lesione cerebrale massiva e non puoi neanche più goderti la vita perché devi convivere con questi deficit mi rendo conto che in questo sono diverso da altri giocatori perché io alcuni ex compagni che sono proprio del giocatore di football e che affermerebbero io farei esattamente tutto come l'ho fatto lo direbbero subito invece a me io ci sono un po capitato per caso l'ho fatto per via delle ragazze perché ma avere la divisa era veramente una ricetta magnetica per attirare le ragazze più attraenti però naturalmente c'è un rischio di cui non ero cosciente a quel rischio e neurologico alla luce delle mie conoscenze di oggi mi induce a dire che adesso non lo rifarei nella mia famiglia mi rendo conto che io sono così ci sono stato un talento però vi posso dire che mio nipotino non disputerà mai una partita di football perché per me lui è troppo importante e io so che il rischio di un infortunio neurologico è troppo grande per cui l'ho deciso io che il mio nipotino non avrebbe mai giocato e lui lo sa quindi considerato quello che adesso solo anche detto amy familiari loro capiscono insomma da dove viene questa mia convinzione per cui le cose stanno così buongiorno mi chiamo valerio vecchiarelli ho seguito lo sport anche di alto livello per lavoro ho seguito molte olimpiadi sul campo e mi sono trovato molte volte anche a confrontarmi con una realtà stranissima prima di una finale di 10.000 metri a un'olimpiade per caso ero lì nella col room ho visto che più di dieci atleti presentavano un certificato medico perché facevano uso di ventolin un farmaco contro l'asma ho giocato a rugby tanti anni adesso vedo che negli ultimi anni nel rugby è stato addirittura adottato un protocollo molto severo per chi subisce un trauma cranico e deve rientrare con un medico negli spogliatoi e essere sottoposto a un questionario e capire se può proseguire a giocare o meno la mia domanda è ma lo sport di altissimo livello di alto livello fa bene cioè voi medici che lavorate in questo campo se vi viene un genitore e vi dice sono il papà di un di un ragazzo che potrebbe davvero vivere di questo diventare un professionista andare alle olimpiadi gli consigliate di fare sport di alto livello grazie io penso che la domanda sia rivolta a paolo crepaz in qualità di medico dello sport che immagino si confronti se non quotidianamente comunque molto spesso con tematiche di questo tipo ho cominciato il mio lavoro team e di tutto lo sport sul campo con francesco moser poi polizio fondere gilberto simoni antonella bellutti e per vent'anni la squadra nazionale italiana di canoa kayak dico questo non per ma solo per dirvi che ho una conoscenza diretta di che cos'è la lo sport di alta prestazione nel sommario di questo evento si parla di limiti cioè entro certi limiti allo sport di alta prestazione comporta dei rischi quelli che tu hai sottolineato quelli che calzano e spiegato molto bene per questi limiti è importante rispettare alcuni alcune regole che ci possono aiutare a sopravvivere prima di tutto in secondo luogo a rendere lo sport un ambiente positivo li conoscete i limiti si comincia dalla visita medico sportiva per continuare con l'assistenza sui campo i defibrillatori le competenze di pronto soccorso ma si comincia anche dal rispetto delle regole del rispetto degli allenamenti a seconda dell'età e delle condizioni del soggetto la butto lì un bambino non è un adulto bonsai non si fanno per i bambini degli allenamenti uguali quindi gli adulti semplicemente ridotti per qualità e quantità hanno caratteristiche fisiche e psicologiche completamente diversa e fra le regole che mettiamo perché lo sport sia veicolo di salute è evidentemente la prevenzione riguardo alla al doping il doping è un è un problema di ordine legale è un problema di ordine economico è un problema prima di tutto di rispetto dell'avversario nasce da una incapacità di affrontare l'avversario a seconda determinate regole perché perché influenzati ma non è questo l'argomento perché influenzati da diversi fattori non ultimi i fattori economici e mediatici che spingono soggetti a volte deboli a cadere in questi in queste situazioni nel ciclismo i farmaci che migliorano le aspirazione sono molto diffusi allora fra noi medici gira questa battuta o tutti gli asmatici vanno in bicicletta o tutti quelli che vanno in bicicletta son asmatici il vento che tu hai citato è un prodotto utilizzato per l'asma ed è stato tolto in forma spray è stato tolto dai farmaci doping cioè non lo è stato tolto come farmaco iniettato ho somministrato per bocca ma è stato tolto come farmaco utilizzato in aerosol questo per la sua ampia diffusione e secondo perché non c'è motivo di immaginare che possa migliorare le prestazioni soprattutto al momento in cui lo usano tutti scusate la battuta il credo che lo sport debba cercare di darsi delle regole perché è uno dei delle cose più belle del patrimonio dell'umanità e basse aveva guardato nella sua bellezza quindi non si tratta soltanto di un'azione di polizia ma un'azione di pulizia ecc è di salvare la bellezza dell'esperienza sportiva grazie e salve buongiorno io abbiamo visto prima questa grande differenza tra l'andamento della sedentarietà tra nord e sud e mi chiedevo quali fossero diciamo le principali cause che si possono individuare cioè se è un motivo culturale è un motivo di infrastrutture penso più o meno piste ciclabili tra nord e sud e se appunto si può parlare in questi termini proprio di diseguaglianza anche nella fornitura di servizi per la salute se questa domanda centra proprio il tema anche del festival economia e cioè la salute disuguale si può parlare di differenze economiche e sociali nella possibilità di praticare quello sport che abbiamo capito è così importante per mantenerci in salute anche per mantenerci economicamente in una situazione florida thyrus fate moghadam a lei la parola per rispondere a questa domanda grazie mille della domanda diciamo che rispetto ai dati che rileviamo non è possibile dare una risposta perché noi registi monitoriamo la la questione e quindi però è evidente che la domanda sorge ma perché quali sono i motivi i dati stessi non permettono di trovare la risposta se non in maniera parziale comunque i motivi che ha già lei menzionato sono tra quelli più plausibili vediamo che come dicevo è essenziale per praticare l'attività fisica oltre che allo sport sono le infrastrutture noi per esempio viviamo in una città è una provincia in cui siamo fortunati di avere un sacco di infrastrutture è quasi difficile non fare la tv con anche dal punto di vista naturalistico voglio dire no di farmi camminare di sé e quindi questo è sicuramente un motivo o un altro motivo può anche essere quello culturale in cui anche per i brevi tratti bisogna prendere la macchina perché lo fanno un po tutti e quindi sembra strano camminare o sembra strano anche anche qui noi alcuni miei colleghi e noi lavoriamo all'ottavo piano per dire noi andiamo con le scale però siamo guardati un po sempre un po sempre meno però siamo guardati un po come dei pazzi o ma perché non prendetela senso insomma o se tu va in bicicletta anche quando piove con sé comunque considerato con esagerato e questo è un problema culturale sicuramente da superare anche perché come abbiamo visto in altri paesi dove piove molto di più il fatto di andare e ci ho camminato anche con la pioggia non è degno neanche di un di un commento però anche rispetto all'attività sportiva ovviamente questo è collegato anche con un aspetto socio economico l'abbiamo visto chi ha maggiore difficoltà economica è più a rischio di essere sedentario e questo è collegato sicuramente anche con una spesa da affrontare a cui le politiche possono dare una risposta di maggiore sostegno e mi permetto di aggiungere un ulteriore una ulteriore considerazione su un aspetto che collega anche la questione della sicurezza e delle attività sportiva come sapete in italia c'è la necessità di un certificato medico per le attività agonistiche con esami anche elettrocardiogramma questo obbligo è stato esteso anche a attività non agonistica e per questa estensione mancano in verità evidenze scientifiche di di efficacia che propone un problema anche di equità perché questi esami costano ora per esempio la nostra provincia almeno per quanto riguarda il personale di sotto dei 18 anni rimborsa la spesa collegata questo certificato altre regioni non lo fanno e le persone adulte o anche di anziani devono invece pagarsi la visita e quindi sappiamo questo non ho dei dati precisi su questo però da parte di organizzazione come l'unione italiana sport per tutti con cui collaboriamo che offre delle camminate per gli anziani che adesso si vede costretta a chiedere un certificato medico per fare queste attività di ridurre anche le adesioni perché alla fine costa di più falso certificato che tutto e tutto il resto ripeto senza aver un vero beneficio di salute maggiore sicurezza allora siamo siamo in chiusura c'è tempo per un eventuale ultima domanda prego buongiorno ringrazio per l'incontro molto interessante ho sentito i dati relativi al trentino io vengo dall'alto adige di bolzano e posso dire citando qualche indagine conoscitiva sulla pratica sportiva giovanile che fino ai 14 anni in provincia di bolzano risultano iscritti a società quasi 50 per cento degli degli allievi dei dei ragazzi questa quota film arrivando ai 18 anni si riduce del 50 per cento arriviamo al 25 per cento e qui praticamente stiamo parlando delle voglio dire province e regione forse al top a livello nazionale allora chiedevo quali sono le politiche attive attivabili anche tenendo presente che poi c'è un diciamo differenza sociale io lavoro la formazione professionale e da me meno del 20 per cento dei ragazzi forse pratica mentre invece in un liceo le percentuali sono molto molto superiori e pertanto quali sono le politiche attive perché bisogna aggredire il fenomeno è chiaro anche se siamo bravi e probabilmente essere poi best pratics da diffondere mentre invece a carson che lo ringrazio per il suo intervento io vorrei chiedere a lei che è qui come testimone quale strumenti quali regole quali norme consiglierebbe che dovrebbero essere attivate in maniera obbligatoria dallo stato dalle istituzioni per garantire che l'enorme business chiaramente che c'è dietro questi sport professionistici ad altissimo livello in comunque garantiscono la salute degli atleti grazie per le domande abbiamo davvero pochi minuti una risposta flash harry carson ma non so se ho sentito esattamente che cosa chiedeva potrebbe ripetere la magari brevemente sì volevo intendere lei qui in questo momento ci testimonia la sua esperienza io penso che lo stato le istituzioni chi praticamente governa praticamente il processo della produzione dell'evento sportivo dovrebbe recepire questa sua testimonianza e dando maggiore sicurezza quali potrebbero essere le norme che potrebbero dare maggiore sicurezza evitando che succeda come a lei di avere poi dei danni permanenti il capite io penso che chiunque voglia di sputare uno sport dovrebbe avere la possibilità di farlo nel modo in cui più gli garba però gli si dovrebbe consigliare prima che inizi di quale sono i rischi se parliamo di un giovane dobbiamo renderci conto che lo smi loro sviluppo cerebrale si completa solamente tra i 20 e 25 anni d'età questo quindi qualsiasi danno subito se lo porteranno dietro probabilmente per il resto della loro vita è una cosa che ho visto sulla mia pelle e anche negli stati uniti dove io sono stato un acceso sostenitore della necessità di avvertire la gente di questo grande pericolo delle lesioni cerebrali ho visto spesso queste lesioni cerebrali immediat l'eti che hanno disputato degli sport a contatto ma anche nei militari che sono stati esposti a delle deflagrazioni di bombe quindi per quanto riguarda la tutela delle persone se prendiamo un pacchetto di sigarette dove c'è scritto che il fumo può farti venire il cancro secondo me qualcosa di simile bisognerebbe farlo anche per quanto riguarda gli sport i genitori dovrebbero quindi dovremo fermare un modulo di consenso affinché i loro figli possano giocare però dovrebbero essere anche avvertiti che c'è se questo pericolo di sostenere una traumatologia crani cronica scusate cronica e cranica per cui se poi loro decidono di correre disco lo stesso va bene però sono stati informati e secondo me è importante che ogni genitore sappia esattamente a cosa destina eventualmente il proprio figlio come rischio ecco perché sono stato un acceso sostenitore proprio per la segnalazione del rischio perché la gente del nasce la football league non apprezza tantissimo che io tenga queste presentazioni perché il loro richiamo principale si rivolge ai giovani rispettivi genitori e loro vogliono che i genitori diano piena libertà ai figli di disputare quello sport però resta il fatto che c'è un rischio io non penso che sia una questione di quello che possono fare le autorità secondo me spetta ai genitori decidere se vogliono che i loro figli giochino a football americano altri sport a contatto dove c'è questo rischio di lesione cerebrale gravi responsabilità dunque consapevolezza l'ultima questione se ho capito bene riguarda che cosa fare per promuovere per migliorare ancora la pratica sportiva anche in territori come il trentino alto adige dove questo già avviene in modo ottimale brevissimamente sì forse anche crepaz potrà aggiungere e penso che sia il problema dell'abbandono dell'attività sportiva non gola forse ne yo e paolo avremo televisione anche diverse non so mai dibattito serve per questo penso che e quasi connaturato proprio all'attività alla questione stessa dello sport agonistico e per questo anche che credo nell'ottica di sanità pubblica a tutta una serie di altre ragioni e valori che non voglio minimizzare però dal mio punto di vista di sanità pubblica in promozione della salute lo sport non è proprio così ideale perché deve selezionare i talento per forza non può portare avanti tutta la base della piramide sempre andando avanti anche strutturalmente non è che non sono le capacità per sé non è neanche nella natura stessa e la gara e vincere è l'eccellenza che a tutti i suoi ripeto sono tutti noi piace puoi vedere i talenti giocare facciamo il tifo e tutto quanto però è quindi questo la questione dell'abbandono penso che sia un po connaturato può essere ridotto o bisogna stare attenti che che coloro che abbandonano attività sportiva perché vanno all'università o cose del genere non diventano sedentari ma è proprio praticano l'attività fisica nella loro vita quotidiana e qui le atl anche la società sportiva hanno un grande ruolo già magari durante per far sì che anche le persone arrivano agli allenamenti camminando in bici con il trasporto attivo o favorendo all'interno delle loro palestre eccetera anche la sana alimentazione altri aspetti che sono molto importanti di promozione della salute abbiamo concluso molti gli spunti molto interessanti ringrazio i relatori ringrazio il pubblico per l'attenzione chiudiamo qui andiamo ai prossimi appuntamenti del festival economia nelle altre sedi mi raccomando a piedi o in bicicletta buona giornata
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