L’intelligenza artificiale, nuova frontiera del contrasto all’evasione
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L’intelligenza artificiale, nuova frontiera del contrasto all’evasione
L'intervento del Comandante Generale della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro, al Festival dell'Economia di Trento 2024, illustra come l'intelligenza artificiale possa essere una nuova frontiera nel contrasto all'evasione. De Gennaro sottolinea l'importanza di gestire enormi quantità di dati per l'analisi del rischio e la creazione di sistemi di interoperabilità tra banche dati. L'obiettivo è individuare fenomeni di evasione sia a livello geografico che tematico, garantendo al contempo la tutela della privacy e il ruolo cruciale del decisore umano nel processo.
Buongiorno e benvenuti a quello che costituisce uno dei primi appuntamenti del Festival dell'Economia di Trento 2024. Oggi abbiamo la possibilità di interrogarci su un tema di stretta attualità che avrà risvolti attuali, ma soprattutto futuri, che è quello dell'intelligenza artificiale nuova frontiera del contrasto all'evasione. E lo facciamo con il comandante generale della Guardia di Finanza, generale Andrea de Gennaro, che ringrazio per l'onore che ci ha voluto accordare nel partecipare al nostro convegno. Lo facciamo con una presenza significativa di pubblico presente in sala, che ringrazio, così come saluto tutti coloro che ci seguono in streaming. Dicevo che il tema è di estrema attualità, perché l'intelligenza artificiale domina le riflessioni in tutti i campi degli ultimi mesi. È diventato un tema di discussione corrente, ma un tema che si proietta nel futuro perché costituisce, come dice il titolo, una nuova frontiera di cui bisogna sperimentare gli esiti e gli effetti. Oggi lo faremo in particolare sul fronte dell'evasione con l'aiuto del comandante generale Andrea de Gennaro. La GDF sta facendo i conti con l'utilizzo delle nuove tecnologie nella lotta all'evasione e in generale agli illeciti economici. Quali sono le prospettive circa l'utilizzo di questi strumenti di intelligenza artificiale? Intanto buongiorno a tutti e grazie dell'invito ancora una volta agli organizzatori di questo festival al quale ho la fortuna di partecipare per la seconda volta. L'intelligenza artificiale è un qualcosa di estremamente ampio come fenomeno. È un fenomeno relativamente nuovo, un fenomeno del quale si parla da qualche mese, in modo anche un po' più strutturato dal 2023, quando l'Unione Europea ha promulgato una legge, un atto proprio sull'intelligenza artificiale per cercare di delimitare contorni, di dare un quadro normativo di riferimento, perché altrimenti questo è un sistema che ha, può avere e sicuramente avrà degli sviluppi ancora probabilmente in parte non percepibili e che quindi se non regolamentato in qualche modo può rischiare di portare a derive che non siano molto chiari. Il Parlamento italiano ha ricevito questo passaggio dell'Unione Europea e dal mese di aprile, se non ricordo male, di quest'anno c'è in Parlamento in discussione un disegno di legge sull'intelligenza artificiale. Ora se ne parlerà, se ne continua a parlare, sappiamo tutti che nel corso del G7, che ci sarà a metà giugno la parte finale del G7, la parte più significativa, quello dell'incontro dei capi di Stato e di governo, che ci sarà a metà giugno, questo sarà uno dei temi. Il Presidente del Consiglio l'ha già proposto e programmato come tema. Tutti abbiamo ascoltato alla televisione degli organi d'informazione che al G7 sarà presente anche il Santo Padre, il quale sarà stimolato a parlare anche di questo tema. Quindi è talmente forte, talmente grande l'attenzione sull'intelligenza artificiale che dobbiamo veramente guardare con attenzione al fenomeno. In questo momento, per quanto ci riguarda, noi stiamo cercando di delineare il più possibile l'utilizzo degli strumenti informatici massivi, ad interrogaazioni massive, cioè tutti quelli che effettivamente hanno la necessità di sistemi di sviluppo informatico molto più ampi, molto più grandi, molto più elaborati, quindi una massa di dati enorme. E stiamo sia da un punto di vista operativo che da un punto di vista anche di formazione del personale ragionando molto su questo. Nel comando generale abbiamo istituito un ufficio e adesso sarà ancora implementato a breve che rivedrà tutta la parte dell'analisi delle informazioni, tutta la telematica sarà inserita in questo ufficio. Stiamo cercando di sviluppare per quanto possibile tutti i sistemi. Questo si riflette e si rifletterà anche nel prossimo futuro sulla formazione del personale perché c'è in corso già uno sviluppo molto più sentito, molto più ampio della formazione di specialisti. Siamo però ancora in una fase non completamente iniziale ma che è in pieno sviluppo. Questo è anche perché diventa uno strumento, quest'ultimo, che dovrebbe consentire di intrecciare i numerosi dati che sono a disposizione dell'amministrazione finanziaria. Anche in prospettiva, come dice la stessa legge delega, di analisi del rischio. Quindi da questo si potrà trarre probabilmente tutta una serie di filtri alle informazioni particolarmente utili. Esattamente così. Quello che ho detto poco fa è preliminare rispetto a questo approfondimento. Sotto un profilo più strettamente operativo per quanto ci riguarda, la gestione dell'intelligenza artificiale significa gestione di una massa di dati particolarmente importante, particolarmente elevata, che va ragionata. Allora, questa massa di dati nasce da cosa? Nasce da tutte le informazioni che vengono inserite, nasce dal numero di banche dati che possono essere interrogate, nasce dalla necessità di sviluppare un interoperabilità, cioè un dialogo tra le banche dati che consenta di estrarre quelli che sono più significativi per il tipo di attività che devi andare a sviluppare. Ora questo, e arrivo al cuore della sua domanda, viene sviluppato prevalentemente, meglio in una parte iniziale preliminare, viene sviluppato esattamente per l'analisi del rischio. Analisi del rischio che nella nostra organizzazione viene poi elaborata dai reparti speciali per singole categorie di intervento, quindi per il settore della spesa pubblica, piuttosto che quello delle frodi fiscali o altro. E quindi tutto questo numero molto importante di dati e di informazioni viene inserito, cerco di dirlo nel modo più semplice anche perché è quello che mi è più proprio, non mi spingo a entrare in dettagli tecnici che non mi appartengono. Viene inserita questa massa di dati in strumenti informatici che con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale raffinano, come se ci fosse un quantitativo di petrolio grezzo che poi viene raffinato, e il risultato è un'analisi su possibili fenomeni di rischio di evasione, sia su base geografica che su base tematica. Questo risultato viene poi trasmesso, inviato e partecipato dai reparti speciali a quelli che sono sul territorio, che quindi ricevono un prodotto già in avanzato stato di lavorazione e poi però devono passare alla fase applicativa più diretta. Ecco, quindi immaginiamo che dietro le vostre analisi tutto questo lavoro, poi naturalmente tutto passa da un altro filtro che è quello del decisore umano. Beh, certo. Chieriamo una cosa che credo però sia già enormemente chiara a tutti. Sì, esatto. Io ne parlavamo poco prima, anche col direttore, poco prima di iniziare. Noi non possiamo prevedere oggi, forse qualcuno sì, ma sono pochissimi nel mondo, non possiamo prevedere oggi dove si arriverà con lo sviluppo di questi sistemi. Ci sono, la dico proprio in modo estremamente banale forse, non pensiamo di avere nel prossimo futuro delle macchine che riescano a iniziare e concludere un lavoro tutto da soli. Ovviamente mi riferisco a questo tipo di attività che ha bisogno di un affinamento da parte dei tecnici e degli specialisti. Non mi riferisco a questioni dove già oggi, tanto per dire, la robotica ha un suo sviluppo, ha un suo utilizzo quotidiano. Quindi per tornare alla sua domanda, assolutamente sì, il decisore umano oggi ha un'importanza vitale, direi, un'importanza fondamentale, perché siamo noi poi alla fine che sulla base del risultato che ci promana dallo sviluppo informatico dei dati e delle informazioni possiamo indirizzare il nostro lavoro. Ci sono alcuni aspetti della nostra attività nel settore fiscale che sono però prevalentemente gestiti dall'Agenzia delle Entrate, che sono aspetti anche abbastanza automatici, ma per i piccoli controlli, per le piccole cose, per l'analisi, il match tra i dati che ha l'Agenzia delle Entrate e quelle che vengono dichiarati con riferimento alla singola persona fisica, ma se andiamo a parlare di grandi masse di dati e di elevazione del livello di target, del livello di obiettivo su obiettivi più strutturati, evidentemente almeno per oggi e mi sento di dire per un futuro prossimo l'intervento dell'uomo è assolutamente fondamentale. In termini di decisione anche di dove andare a finire di controllare, perché questi dati arrivano, sono una prima parte, poi bisogna andare effettivamente a verificare se l'elaborazione dei dati è stata corretta. Come diceva lei, per materia o per territorio, per usare termini un po' di questo genere. Sappiamo che è riemerso anche nei giorni scorsi in modo prepotente che la delega punta molto sull'adempimento spontaneo, cioè il fisco del futuro nel disegno che si sta elaborando attraverso i decreti attuativi della delega fiscale, puntano sulla collaborazione fisco contribuente e anche sulla induzione all'adempimento spontaneo dei contribuenti. In che misura l'utilizzo di questi nuovi strumenti avrà una significatività anche per convincere i contribuenti? Poi, probabilmente, da un lato, le informazioni in possesso dell'amministrazione sono di qualità e dall'altro che probabilmente vale la pena riflettere sulla possibilità di raggiungere accordi con il fisco, piuttosto che riesaminare la propria situazione, perché non la si è presa in considerazione nel modo adeguato. Quindi è adempimento spontaneo. Sì, capisco la domanda. Effettivamente nella delega fiscale il principio è chiarissimo. Nei decreti che sono già stati approvati l'indirizzo è esattamente quello. Quello che viene chiamato per semplicità e per pronta comprensione è il patto di lealtà tra il fisco e il contribuente, dove ciascuno deve fare la sua parte ma ciascuno deve cercare di essere il più possibile collaborativo con l'altro. Da entrambe le parti, perché questo concetto di collaborazione e di lealtà deve essere anche da parte dell'amministrazione finanziaria e non solo come adempimenti spontanei da parte del contribuente. Può esserci un aiuto da parte. Anche qui mi vado in parte ad intromettere in quella settore di attività che è più propriamente svolto dai colleghi e dagli amici dell'agenzia dell'entrata, ma lo faccio anche senza problemi. L'intelligenza artificiale e tutta la massa di dati che ne è contenuta può sicuramente essere di aiuto per l'amministrazione finanziaria. Per esempio le lettere cosiddette cambiaverso, o per chi parla in termini un po' più significativi le lettere di compliance che vengono inviate dall'amministrazione finanziaria al contribuente del quale si ritiene che la dichiarazione non sia stata completamente o correttamente compilata. Queste lettere servono per promuovere l'adempimento spontaneo, cioè per dire al contribuente che a noi risulta questo aspetto non chiaro o sbagliato o non adempiuto nella dichiarazione reddita e ti diamo un certo quantitativo di tempo per spiegarci per quale motivo siamo noi che sbagliamo o per adempiere a quello che ti stiamo dicendo. L'automazione è stata, ed è e sarà fondamentale per questo tipo di attività che non sembra ma ha reso ai colleghi dell'agenzia dell'entrata ma anche ai contribuenti la vita molto più semplice. C'è anche l'aspetto di colore e i quali invece viene inviata una lettera nella quale, a me ancora non è mai capitato, nella quale viene scritto che sei stato bravo, hai fatto tutto secondo le regole. Ma non è solo questo perché per esempio recentemente è stata costituita una banca dati con enorme, ma enorme non nel senso ovviamente delle dimensioni fisiche ma del quantitativo di dati che contiene che riguarda tutti gli interpelli e tutte le risposte interpretative che l'agenzia dell'entrata ha predisposto in relazione a specifiche domande. Questa che è una banca dati aperta alla quale il contribuente può accedere è un aiuto a mio parere enorme perché prima di rischiare di commettere un errore, prima di fare una richiesta all'agenzia dell'entrata di specificazione su un determinato aspetto il contribuente potrà andare a interrogare questa banca dati a vedere se per caso già c'è la risposta al suo quesito. Poi evidentemente se non ci fosse si passerebbe alla richiesta ma quella poi sarebbe un ulteriore step ma non solo anche un ulteriore alimentazione della banca dati stessa. Se io parlo troppo me lo dica. Veniamo ad alcune domande più mirate per materia, per alcune delle materie di cui vi occupate nella vostra attività primaria. Uno dei compiti che è la tutela delle frodi sui marchi e sulla contraffazione. Spesso noi compriamo beni anche via web per i quali siamo bersaglio di frodi, talvolta con rischi penali anche per chi acquista. Le stesse imprese si trovano a fare i conti con chi fa della contraffazione la propria attività primaria. Che attività state svolgendo per incidere su questo fenomeno che è economicamente significativo e anche dannoso poi per il consumatore finale che ne subisce gli effetti? Sì grazie per la domanda perché questo è un tema di grande attualità e non da oggi. E talvolta anche un po' dimenticato. Ecco mi fa piacere che venga all'attenzione perché questo è uno di quei fenomeni illegiti perseguiti anche penalmente in alcune circostanze. Che però poiché destra un allarme sociale tendente a zero, non viene adeguatamente inteso e percepito come fenomeno. Poi noi cerchiamo di fare di tutto, noi come tutti gli altri colleghi delle altre forze di polizia, cerchiamo di fare di tutto per far comprendere invece la pervasività di questo fenomeno e la pericolosità di questo fenomeno anche ma non solo con riferimento a dove finiscono poi i proventi di questo fenomeno. Siamo portati a individuarlo con la persona sia di qualunque nazionalità che te lo vende per strada sulla spiaggia o dove sia. Non è quello il punto, non è quello il problema, quello è l'ultimo e forse vorrei dire meno grave ma più visibile effetto. Il problema vero è chi organizza le importazioni o la produzione, chi beneficia degli effetti economici e quindi degli utili di questo fenomeno. Dove lo andiamo a collegare con il tema di oggi? Dove lo andiamo a collegare con il tema di oggi? L'evidenza che così come, e passatemi la battuta ma è il modo migliore per far capire che cosa voglio dire, così come oggi compriamo un paio di occhiali su Amazon, legittimamente allo stesso modo ci sono fior di siti sul web sia sul web chiaro che sul web scuro, clear web e dark web, il cui accesso è un po' più complicato ma che purtroppo sta diventando sempre meno complicato e questa non è evidentemente una bella cosa. L'acquisto online di questi prodotti è da tempo diventato un dato di tutta evidenza. Dove è la difficoltà maggiore? La difficoltà maggiore è che mentre l'indagine tradizionale nei confronti dell'organizzazione che poi importa fisicamente il prodotto contrafatto è più semplice perché i siti dove si possono acquistare questi prodotti online sono siti la cui territorialità non è mai molto chiara, dove nella stragrande maggioranza, se non arriverei a dire nella totalità dei casi, il server di quel sito è situato in un paese straniero che però non è l'Austria o la Spagna dove poi una rogatoria diventa molto semplice ma sono paesi dove la collaborazione sia di polizia che giudiziaria è estremamente complessa e dove quindi è molto più semplice. Allora che cosa bisogna fare? A rendersi? Ovviamente no e in questo senso però in questo tipo di attività è fondamentale la collaborazione di quelli che vengono denominati normalmente stakeholder, e cioè coloro i quali hanno interesse a che il fenomeno venga ridotto, combattuto se non represso e cioè le aziende che producono i beni. Quindi un'alleanza con le aziende per poter lottare contro la contrastazione perché il vantaggio è evidente anche per le aziende che producono. Qualcuno dice che ci sono aziende che dalla commercializzazione dei loro falsi traggono comunque una pubblicità in diretta, io personalmente non ci credo molto anzi non ci credo affatto poi però potrei essere smentito. Non sia particolarmente credibile anche perché poi la differenza di prezzo è tale per cui il consumatore si orienta. Sarebbe secondo alcuni una teoria molto poco convinta. Passiamo a un tema che ha scaldato gli animi degli italiani per vari anni ormai, possiamo dirlo perché abbiamo iniziato nel 2020 parliamo dei bonus fiscali e dei bonus edilizzi in particolare. Perché sappiamo, lo rivela la cronaca ciclicamente, che ci sono state indagini sull'utilizzo dei bonus fiscali e dei bonus edilizzi, sono state riscontrate delle frodi, qual è il bilancio attuale? Tra l'altro gli stessi verificatori sono stati poi costretti ad un aggiornamento continuo perché sappiamo che la normativa ha subito in 4 anni una serie di continue verifiche, aggiustamenti e messe a punto. Quindi qual è il bilancio e avete delle ultime norme con cui misurarvi che effetti avranno rispetto al vostro punto di vista? Il nostro punto di vista evidentemente non è mai un punto di vista né politico né operativo, è semplicemente un punto di vista operativo. Quindi noi abbiamo fatto e facciamo fronte al problema che effettivamente, come ha detto lei, è un problema molto rilevante, una misura che evidentemente si pensava potesse spingere l'economia e che probabilmente lo ha fatto. Quindi ci sono state e ci saranno anche molte aziende che avendo seguito le regole e avendo fatto tutto nel modo più lineare e aderente alle norme abbiano potuto aumentare il loro fatturato. In tutto questo c'è stata e c'è ancora una sacca di frode molto rilevante. Quindi il lavoro di disclosure divenuta allo scoperto delle frodi è ancora in corso, non è terminato? Assolutamente no, no, no, assolutamente non è terminato. Quindi oltre i numeri che abbiamo già dobbiamo attendere ulteriori sviluppi, ragionevolmente? Ragionevolmente sì. Allora qui il tema era teoricamente molto semplice, poi però che cosa è successo? Che per arrivare alle, anche qui cerco di semplificare nel modo più ampio, per arrivare alla possibilità di avere detrazioni di imposta o crediti di imposta, sono state attuate una serie di creazioni di crediti inesistenti, prevalentemente attraverso le fatturazioni per operazioni inesistenti, quindi l'emissione di fatture false che vengono portate a giustificazione per la monetizzazione del credito o per la compensazione debito-credito. Quindi qual è il punto che, e lo dico proprio nel modo più diretto che mi viene, che il grande problema per le casse dello Stato è stato che a fronte di debiti veri, che sono debiti di imposta che molti contribuenti avevano, questi debiti veri sono venuti meno attraverso crediti falsi. Il l'ammontare di crediti che è stato recuperato è estremamente alto perché noi siamo sugli 8 miliardi e mezzo, qualcosa di più, che è una cifra ragguardevole, ma la nostra attività è stata indirizzata soprattutto, e la grande capacità è stata quella di riuscirci in molti casi, è stata finalizzata soprattutto ad un'attività di carattere preventivo più che repressivo, mi spiego. Qui parliamo di crediti che attraverso complessi giri di fatturazioni e di cessioni di crediti tra un istituto e l'altro vengono poi monetizzati, ma prima di essere monetizzati passano attraverso i cassetti fiscali dei contribuenti. Allora, la nostra attività preventiva è riuscita quando, e è capitato in molti casi, ora i numeri con precisione non li ho e non me li ricordo, si è riusciti a scoprire la frode e quindi bloccare il tutto con i crediti ancora nei cassetti fiscali. Che cosa significa questo? Che non c'è stata l'erogazione del credito riferito a quelle fatture, cosa che poi ti comporta la rincorsa per cercare di recuperare denaro che è già uscito, ma si è riusciti a bloccare il denaro nei cosiddetti cassetti fiscali prima che fosse erogato il credito. Questo poi comporta per alcune banche o per istituti assicurativi o qualche problema poi connesso, ma quello è tutto un altro mondo. Tra l'altro molto spesso, o in alcuni casi, queste frodi hanno coinvolto i condomini, con i condomini talvolta ignari o comunque coinvolti a loro insaputa, senza averne gli elementi per poter valutare. Avete riscontrato casi di questo genere dove poi in realtà l'operazione rischia di coinvolgere anche soggetti che alla fine non avevano consapevolezza della realtà dei fatti? Sì, alcuni casi sono stati individuati. Mi hanno segnalato, mi hanno portato all'attenzione un'operazione a Milano che ha portato poi al sequestro di un quantitativo oltre 40 milioni di euro, esattamente riferibile a condomini di più condomini che, senza sapere da dove fossero arrivate queste fatture, si è ritrovata giusto appunto nei cassetti fiscali dei quantitativi di denaro che poi sono stati in maniera fraudolenta riportati fuori. Sì, alcuni casi li abbiamo anche perseguiti, devo dire però che la nostra attività tende prevalentemente, se non quasi esclusivamente, alle fraudi più strutturate, quindi a quelle che hanno riguardato casi maggiormente complessi. Passiamo a un altro tema molto rilevante per l'allarme sociale che suscita. È un allarme sociale ciclico ma purtroppo sempre presente nella nostra realtà anche quando viene momentaneamente dimenticato. Parlo degli incidenti sul lavoro perché negli ultimi tempi noi abbiamo avuto fenomeni o situazioni molto eclatanti che hanno riportato l'attenzione sul tema. Quali sono le attività e le esperienze che avete svolto nel contrasto al lavoro irregolare e quindi conseguentemente anche nell'attività di interdizione che poi porta in molti casi a evitare incidenti? Perché alla fine quello è una delle matrici principali che può portare a questi incidenti e anche in che modo probabilmente vi muoverete con le altre amministrazioni per combattere questo fenomeno? Il fenomeno ha toccato diversi aspetti del problema. Noi siamo più che altro indirizzati con la nostra attività su quello che riguarda il cosiddetto lavoro nero, che noi poi chiamiamo il lavoro irregolare. E cioè tutti quei casi in cui ci siano lavoratori in qualunque tipo di attività economica sia esso un bar piuttosto che un'impresa edile, dove il lavoratore dipendente è assunto in maniera irregolare e non ha mai avuto un contratto di lavoro che ne determina e ne delinea non solo il trattamento economico, ma anche quello previdenziale di orario di lavoro, condizioni di lavoro e quant'altro. La nostra attività nel 2023 in questo senso è stata particolarmente elevata perché siamo a quasi 18.000 controlli che hanno portato alla scoperta di oltre 10.000 lavoratori completamente sconosciuti, oltre 17.000 lavoratori irregolari. Anche questo settore di attività è da approfondire anche in questo, anzi forse in questo più che molti altri, ci deve essere una collaborazione tra le istituzioni che c'è fortunatamente. E' un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che poi spinto i cui effetti, parlo del lavoro irregolare, i cui effetti possono portare più facilmente a casi di incidenti. E' un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche nel PNRI, un tema che è stato inserito anche quando Dustimo il ministro del Lavoro, è stato capofila. Il cosiddetto piano nazionale電 degli istituzionali coinvolti per cercare di migliorare decisamente tutto il contesto del tempiece del lavoro. All'interno di questo piano nazionale del sommerso è stata costituita anche una task force per il lavoro nero, della quale facciamo parte anche noi e della quale fanno parte tutti gli attori istituzionali che sono chiamati nella loro attività a contrastare il lavoro irregolare. Quindi in primis il Ministero del Lavoro attraverso l'Istituto nazionale del lavoro, ma anche l'Arma dei Carabinieri perché ha un reparto che è proprio specificamente indirizzato a questo tipo di controlli, ma anche il LIMPS evidentemente per tutto quello che riguarda la parte previdenziale contributiva. Noi stiamo definendo sulla base proprio delle attività che promanano da questa task force, stiamo definendo da quello che è previsto nella normativa sul lavoro che è stata non senza approfondite discussioni emanata qualche mese fa, stiamo elaborando definitivamente un test di protocollo insieme al Ministero del Lavoro e un test di protocollo a tre, tra noi l'Istituto nazionale del lavoro e l'IMS per aumentare, cercare di migliorare i controlli in questo settore. È un decreto che dovrà essere emanato dal Ministero del Lavoro quindi noi più che predisporre compiutamente il test non possiamo fare, stiamo in attesa dell'emanazione, però è un tema di grandissima attualità e sempre molto all'attenzione. Purtroppo come tanti altri, quindi un ingolfamento di attività da fare che non di poco penne. Torniamo al tema della lotta all'evasione, voi avete un monitoraggio di fatto continuo della vostra attività, quali sono le indicazioni che si possono trarre per questa prima parte dell'anno e anche qualitative, cioè anche i risultati che vi hanno colpito rispetto ad altri o ambiti che si sono rivelati particolarmente fecondi, per il vostro lavoro fecondi è una parola che di solito viene riconnessa a valori positivi, ma insomma ambiti che vi hanno potuto colpire per la loro particolarità. Sotto un profilo numerico non siamo ancora in condizione di vedere per bene l'andamento del 24 o meglio abbiamo il trend dell'andamento mensile, ma non è ancora comparato con i trimestre degli anni precedenti. E' un andamento positivo, stiamo ottenendo dei risultati interessanti, però ripeto ancora anche solo il primo trimestre non è stato ancora elaborato in relazione all'annualità precedente, almeno alle due annualità precedenti, poi siamo ancora, purtroppo non possiamo andare ancora molto indietro perché poi andiamo a sbattere contro il 20 e il 21 che sono stati gli anni in cui c'è stata una interruzione della gran parte delle attività, ma almeno si può tornare due anni indietro, ancora non l'abbiamo concluso. Sotto un profilo qualitativo direi che l'attenzione è incentrata sulle frodi più estese sulle quali abbiamo maggiormente attirato l'attenzione negli anni scorsi, in primis quella di cui abbiamo parlato fino a poco fa, cioè sui crediti inesistenti. Devo dire che ci sono stati interessanti risultati ed è un altro aspetto che abbiamo molto l'attenzione sulla somministrazione illecita di mano d'opera e qui mi ricollego a quello che abbiamo detto poco fa in tema di lavoro, cioè stiamo vedendo sempre più spesso che ci sono grandi società che, anziché assumere dipendenti quando hanno bisogno, fanno un contratto di appalto di servizio con società con altre società più piccole prevalentemente nel settore della logistica e dei servizi e quindi vanno ad acquisire temporaneamente mano d'opera anche attraverso una serie pure di fatturazioni abbastanza improbabili, anziché assumere il personale che evidentemente in termini contributivi, reddituali, previdenziali è un onore molto maggiore rispetto all'acquisizione di un servizio da un'altra società. E qui l'attenzione è molto alta per vedere se soprattutto in alcune zone del paese questo potesse portare a forme di caporalato. Quando dici alcune zone non è geograficamente individuato, è diffuso a macchia di leopardo. Ce n'è per tutti. Ce n'è per tutti. Questo anche per raffreddare il pregiudizio. Assolutamente sì. Un altro tema sul quale la nostra attività è sempre molto attenta è il contrasto all'evasione fiscale internazionale perché, come dicevamo prima di iniziare anche con il direttore, ci sono forme di evasione che sono particolarmente significative, particolarmente sottili da parte di grandi società straniere che di fatto operano in Italia, di fatto hanno un'organizzazione stabile in Italia, non la dichiarano. Quindi lei fa riferimento alle società? I nomi se li facciamo tutti. Alcuni casi sono chiaramente riscontrabili perché l'attività si è conclusa, perché è finita su tutti i giornali. L'ultima è una nota società internazionale che eroga servizi alloggettivi, così non mi sono fatto capire, che ha avversato nelle casse dello Stato 725 milioni, che non sono esattamente una cifretta da poco, perché è una cifra molto vicina al miliardo. Quando uno dice miliardo si spaventa, 725 milioni è una cifra molto importante che entra direttamente come adempimento da parte del contribuente che riconosce il suo errore. Di questi casi ce ne sono stati diversi e questo è per noi l'aspetto più qualificante dell'attività antifrode e antievasione. In un colpo solo si è riusciti a raggiungere un risultato che rispetto a tante piccole realtà avrebbe avuto bisogno di tanto tempo. Però il fenomeno continua, perché vedremo, potrebbe anche essere messo in regola. Questa cosa ha riguardato compagnia aeree, ha riguardato l'Hightech, non mi dipeso. Il che non significa che non si rimanga con l'attenzione alta su fenomeni meno significativi sotto un profilo di quantità. Un'ultima domanda prima di chiudere, che si ricollega a quella precedente. Se lei avesse il termometro dell'evasione, che temperatura segnerebbe in questo momento? Piuttosto alta ma non da morire stecchiti. Quindi non codice rosso al pronto soccorso, ma tachipirino. Però c'è da lavorare altrimenti. D'accordo. Senta, io vorrei approfittare del fatto che abbiamo l'opportunità di avere alcuni studenti di alcune scuole per chiedere loro se hanno due o tre domande da sottoporre al comandante, che è così gentile da prestarsi a questa interrogazione a contrario. Questa volta siete voi che fate le domande. Coraggio, non spaventatevi che... Anche i non studenti. Anche i non studenti, naturalmente. Sì, volevo fare due domande da comune cittadino. Primo, quanto dell'evasione accertata viene effettivamente incassata? E la seconda domanda è come l'intelligenza artificiale, come può sussistere il connubio tra intelligenza artificiale e privacy ed eventuali abusi che si possono creare? Grazie. Grazie a lei. Sulla prima, non ho una risposta precisa nella misura in cui questa è una domanda che andrebbe posta all'agenzia delle entrate, perché noi possiamo fare un piccolo riscontro Per le nostre attività è una percentuale abbastanza alta, però io non sono in grado di dargli dei termini numerici attendibili e quindi preferisco non farlo. Invece ha toccato un tema importantissimo per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, che è evidente che la tutela dei dati personali è una priorità assoluta. E' altrettanto evidente però che se si vuole arrivare ad una definizione un po' più spinta di un qualche risultato concreto, la comparazione dei dati deve essere fatta per forza e in un tema come questo non può non essere fatta un'intersecazione di dati anche sotto un profilo nominativo. Se si cerca di analizzare e quindi fare un'analisi di un settore di attività dove per una serie di elementi si ha fondato sospetto che ci siano delle sacche di evasioni, non si può non rendere noti a chi fa questa analisi i nominativi delle persone giuridiche e delle persone fisiche e quindi quello che è connesso con la loro posizione reddituale. La cosa importante è che tutto questo venga evidentemente, intanto che ci sia una condivisione da parte dell'autorità garante dei dati personali e le assicuro che prima di fare qualunque tipo di impostare, qualunque tipo di banca dati anche al nostro interno fosse anche solo quella che riguarda il nostro personale, noi ci misuriamo con il garante dei dati personali. Ma poi l'altra cosa fondamentale è che tutto rimanga riservatamente all'interno di coloro i quali stanno gestendo questa analisi di rischio. Abbiamo un altro studente. Riprendi. Se volessi parlare come studente mi cacerebbero subito da questa sala, visto quante volte sono stato bruciato. Io le parlo come cittadini o anche come imprenditori. Le chiedo semplicemente una cosa che è all'evidenza di tanti, mi domando come, come impresa abbiamo una rigidità nel comportamento e meritevole anche mia moglie con 12 anni di lavoro insieme, 56 a testa. A parte questo io le voglio richiedere come può essere che un cittadino normale vede certe situazioni, vedi persone che non hanno dichiarato alcun reddito, poi hanno 10-15 vetture sempre di altra cilindrata, come è difficile, io mi sono sempre chiesto come può essere così difficile a scovare queste persone e non permettere loro di continuare a avere queste dimostrazioni di ricchezza quando loro non fanno nulla. Adesso le faccio una battuta, posso? Perché a difesa del mio viceministro, ieri ha elaborato un decreto che era previsto fosse elaborato perché una nuova normativa ne prevedeva una rielaborazione, lo ha fatto, e tende esattamente a cercare di semplificare la scoperta delle persone a cui lei fa riferimento ed è stato assalito da tutte le parti, tanto che oggi il decreto è stato temporaneamente sospeso per rivederlo un attimo. Ci vorrebbero degli strumenti, premesso che si può fare, premesso che non ci dispiacerebbe qualche denuncia in più e non solo qualche giusta recriminazione, in molti casi quello che sembra non è esattamente, nel senso che ci sono esterovestizioni, ci sono residenze fittizie in paesi diversi dal nostro, per scoprire le quali c'è bisogno di un po' di tempo, però effettivamente queste misure renderanno nel momento in cui il decreto sarà rielaborato più semplice la scoperta. A lei. Tra l'altro lei non dicendolo ha detto che abbiamo avuto una grande questione nominalistica, si è parlato tanto di un tema, forse perché faceva paura il nome, non l'oggetto, non la materia. Non la seguo. Si è parlato molto di redditometro, ma era forse la parola che faceva paura, non erano negli obiettivi, nelle modalità. Probabilmente il termine che non piace o che evoca cose che non è detto che siano. Vorrei essere molto chiaro, io non l'ho letto quel decreto, non fosse altro perché è stato emanato ieri e è temporaneamente sospeso oggi, non è stato ripreso, è stato temporaneamente sospeso nell'efficacia. Anche perché era già andato in gavetta ufficiale. Però tutto sta a vedere che cosa c'è scritto dentro. Abbiamo ancora una domanda credo. Finalmente uno studente. Finalmente uno studente. Buongiorno. A lei. Volevo chieder se sui controlli di cesioni hanno fatto controlli anche sugli incrementi di prezzi. Sì, si fanno controlli sui incrementi dei prezzi. Abbiamo fatto una campagna molto spinta nel 2023, nella estate del 2023, in conseguenza degli aumenti dei prezzi dell'energia, dei carburanti, sono controlli che facciamo che hanno poi una valenza amministrativa. Se i prezzi non sono quelli dichiarati c'è una piccola sanzione amministrativa, ma insomma niente di particolarmente pesante. Allora abbiamo un'ultima domanda credo. Grazie, buongiorno. Vorrei chiedere, attualmente, qual è l'implementazione pratica dei sistemi di intelligenza artificiale nelle vostre operazioni? Qual è l'implementazione pratica dei sistemi di intelligenza artificiale nelle vostre operazioni? Salvo l'utilizzo dei database che vanno ad incrociare dati, questo incrocio dei dati ha una certa autonomia nell'indicarvi, ad esempio, delle operazioni sospette? Quindi mi chiedo, a livello pratico, qual è già l'implementazione dell'autonomia nei sistemi di intelligenza artificiale? Se già vengono utilizzati oppure si stanno implementando nelle vostre operazioni? Si stanno implementando e l'obiettivo è esattamente quello che diceva lei, cioè una facilitazione nella predisposizione di analisi di rischio attraverso l'individuazione automatica di possibili aree di rischio e poi, come dicevamo, per esempio, fa col direttore, almeno in questa fase è assolutamente necessario l'intervento umano per definire poi meglio il contesto. Allora, io ringrazio tutti coloro che ci hanno seguito da remoto, ringrazio tutti coloro che erano presenti, soprattutto ringrazio... Sold out? Sold out, ringrazio il comandante generale, generale Andrea de Gennaro, ed ho appuntamento a tutti voi ai numerosi appuntamenti che caratterizzano il Festival dell'Economia di quest'anno, che è particolarmente ricco di stimoli già dal titolo centrato sui dilemmi del nostro tempo, che mi pare, basti seguire la cronaca quotidiana, vengono alimentati quantitativamente quasi giorno per giorno. Grazie e buona giornata.
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