L’economia della cultura nei 40 anni della Domenica
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L’economia della cultura nei 40 anni della Domenica
Stefano Salis, giornalista Il Sole 24 Ore, in conversazione con collaboratori storici della "Domenica", l’inserto culturale del Sole 24 Ore, che compie 40 anni. Un dorso che vanta una eredità antica ma dalla formula attuale e che tratta e approfondisce l’imprescindibilità del rapporto tra economia e cultura.
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Quindi pluralismo, curiosità, libertà e naturalmente occhio sull'economia che qua vengo, cioè il cercare di far capire che l'economia non si può leggere soltanto con i numeri e che non è fatta solo di numeri, ma è fatta di tendenze, è fatta di cultura, è fatta di movimenti profondi che avvengono nell'opinione pubblica e tutte queste cose qui molto spesso i giornali non le raccontavano e forse mi azzard a dire non le raccontano. E quindi uno strumento che ti abituassi un po' a capire che appunto al di là del tasso di inflazione, del PIL eccetera, ci sono delle tendenze profonde che vanno comprese nella psicologia collettiva, nella cultura, nel funzionamento delle istituzioni eccetera a quello che cercava di fare il sole 24 ore e in particolare il domenicale era molto utile. Quindi da questo punto di vista i 40 anni dicevo prima sono ben portati perché hanno dato questa possibilità, questa opportunità a tanta gente di capire, di avvicinarsi all'economia, è uno strumento che spiega l'economia, il sole 24 ore, e di capire appunto che l'economia è fatta di tante altre cose e che per esempio la storia, la storia di Cipollo che fece una famosa storia dei fumetti dell'economia, e beh, tutta quella storia, la sociologia, la letteratura e sono lementi indispensabili per capire anche l'economia e per capire il mondo dove va e quindi in questa dizione che si intitola il futuro del futuro credo che ci stesse bene in questo momento. Anche se noi ce ne hanno messo dei fori festival forse perché pensavano che parlavamo di passato. Grazie intanto Salvatore, due aneddoti voglio ricordare, uno è stato rivelato appunto domenica scorsa da Armando Torno, la prima volta che fecero collaborare Fortini, Fortini disse ma si mi piacerebbe però il primo articolo che voglio scrivere è contro la fiat e sorprendentemente ma certo lo scriva pure poi ci penso io a parare insomma l'eventuale colpo, lui iniziò a collaborare scrisse probabilmente neanche si accorsero di questo di questo articolo di questo debutto però della grande libertà di cui parlava Salvatore è molto evidente che il domenicale continua ad averla anche ospitando voci dissonanti come è capitato di recente e anche nella scelta dei temi poi torneremo su alcuni punti che voglio sottolineare anche magari con Adriana che collaboratrice quindi propone vorrei chiedere perché arriva a certe proposte per il domenicale per sempio non abbiamo mai avuto paura in questi 40 anni continuiamo tuttora adesso sì a maggior ragione ma a proporre libri che sono direttamente in inglese come hai fatto tu oggi come fa abitualmente Adriana cioè non abbiamo mai avuto paura di proporre a quel gruppo di lettori che ci onora della sua attenzione dei temi che in Italia magari non sono ancora arrivati un tema del quale invece ci siamo occupati con grande assiduità negli ultimi vent'anni che poi sono quelli nei quali io ho lavorato al domenicale prima di fare un passaggio ai commenti e di sottornarci è proprio stato quello dell'economia della cultura che è stato un tema che abbiamo pian piano sviluppato in tempi e modi in cui in altri giornali non è che non si parlava neanche ce li si immaginava proprio grazie a delle firme e adesso ne sentiremo una quella di Pierluigi sacco che a me è un carissimo collaboratore e amico che ha svolto un tratto di percorso con noi adesso collabora un po più raramente ma perché ha troppi impegni istituzionali cercando di far capire perché l'economia era anche un possibile motore di sviluppo economico che è il tema del quale ci siamo interrogati lungo tutto questo questo festival purtroppo Pierluigi non è potuto venire qui era molto rammaricato però allora stanotte gli ho chiesto vai così almeno se non riesci a venire mandaci un filmato raccontandoci quello che avresti detto qui ti prego di stare nei cinque sei minuti perché poi ogni video anche quello del più grande attore ci viene annoio figuriamoci del professore economista e devo dire che il video che ci ha mandato è invece molto interessante poi sui temi che lui sviluppa torneremo quindi se riusciamo a vederlo pregherei la regia di mandare il filmato mi sembra di essere quella la buongiorno ecco spiace molto non potrei essere oggi con voi a trento purtroppo le conseguenze dei tragici venti meteorologici che hanno interessato la romagna in me rendono ancora molto difficili i trasporti e quindi il mio treno è stato cancellato all'ultimo momento non volevo però perdere questa occasione per fare una riflessione su questi 40 anni di economia della cultura sul domenicale del sole 24 ore anche perché mi è capitato di partecipare a una lunga parte di questa elaborazione e credo che sia veramente molto interessante riflettere su come in questo lungo periodo la nostra idea dell'economia della cultura sia cambiata profondamente siamo passati da una fase nella quale essenzialmente ci si chiedeva se si stesse semplicemente una dimensione economica della cultura ad una fase nella quale non solo ciò è diventato evidente ma tutti gli effetti abbiamo assistito ad una crescente attenzione ad un crescente interesse per la cultura come insieme di settori produttivi capaci di creare posti di lavoro capaci di creare valori aggiunto e quindi reddito e ricchezza oggi in realtà siamo in una fase ancora diversa perché per quanto si sia dato ormai per scontato e per quanto siamo stati in grado di elaborare metodi sempre più precisi per misurare l'impatto economico della cultura sta diventando chiaro che l'effetto forse più importante di tutti è proprio la capacità della cultura di incidere sui nostri comportamenti con modalità che sono molto importanti dal punto di vista della produzione del valore economico e sociale oggi per esempio ci rendiamo conto molto chiaramente che c'è una relazione molto forte tra cultura salute mentale salute fisica e quindi come potete capire il fatto che la cultura per sempio migliori anche nettamente le nostre capacità di regolazione emozionale oppure migliori la nostra capacità addirittura di risposta immunitaria a determinati tipi di fenomeni fa sì che gli effetti economici di tutto questo nel momento in cui la partecipazione culturale diventa diffusa possono essere importanti allo stesso tempo oggi sappiamo che la cultura può influire in maniera molto molto significativa su fenomeni come i comportamenti di risparmio nergetico la raccorta differenziata per non parlare del ruolo che ha la cultura nel promuovere la coesione sociale per esempio all'interno di società con forte diversità culturale cco tutti questi aspetti stanno portando anche la nuova concezione della politica culturale che non è più soltanto la politica di sostegno al funzionamento delle istituzioni culturali o semplicemente per quanto importantissimo dell'accesso alle opportunità culturali in modo sempre più inclusivo dal punto di vista sociale oggi le politiche culturali sono anche proprio il capacità di interagire strategicamente con tutta una serie di grandi sfide sociali di obiettivi di qualità sociale che non sempre tendiamo a collegare alla cultura stessa come dicevamo prima per sempio la transizione verde della nostra società o delle nostre economie o tutta la grande problematica della salute mentale post pandemica per fare soltanto degli esempi cco tutta questa evoluzione è chiaramente documentata proprio nel corso della attività ditoriale della domenica del sole sia con gli interventi diciamo di tante voce autorevoli che si sono succedute nel dare contributi su questi temi anche nella copertura dei libri dei testi più significativi e in questa nuova fase che peraltro vede l'europa come vero e proprio leader di innovazione a livello globale non a caso l'europa appena creato questo grande ambiziosissimo progetto del ecosistema di innovazione legato alla cultura e alla creatività che è la cosiddetta kick knowledge innovation community per la cultura e creatività un progetto decennale con il quale l'europa arriverà a spendere quasi un miliardo di euro proprio per sostenere la creazione di un cosistema nel quale la formazione in ambito culturale la creazione di imprese l'accelerazione delle imprese già esistenti e la ricerca applicata il trasferimento tecnologico faranno sì che davvero questo tipo di sistema metterà l'europa al centro dell'innovazione in ambito culturale bisogna sottolineare che finora progetti su scala analoga all'interno del formato della kick rano stati dedicati a temi come il cibo l'energia o le materie prime o il trasporto urbani quindi capiamo quanto veramente sia forte il valore strategico che l'europa attribuisce a questo tema ecco quindi ci troviamo all'interno anche di una nuova stagione io direi entusiasmante anche proprio circa le possibilità e il potenziale che l'economia della cultura può avere nel trasformare le nostre società e nel aumentare la capacità di creazione di benessere delle nostre colonie in che misura siamo in grado di far passare questi messaggi così fondamentali all'opinione pubblica in che misura siamo in grado di scardinare definitivamente tanti pregiudizi e le tante concezioni limitative o forvianti che spesso si vengono a definire intorno all'economia della cultura ecco per un tema di questo genere che ha un'importantissima valenza sociale io credo che ancora una volta il domenicale del sole sarà all'avanguardia nella sua capacità di creare una costante attenzione e soprattutto una capacità molto puntuale di andare a intervenire sulle svolte e sulle problematiche più importanti siamo pronti per questo tipo di sfida in che misura la nostra società è in grado soprattutto in questa fase delicatissima del rilancio post pandemico a ricogliere le grandi opportunità che sono connessi a questa concezione molto più ampia molto più strategica e anche molto più inclusiva della cultura ecco queste sono le grandi domande che speriamo di vedere e sono sicuro saranno coperte con grande attenzione con grande sistematicità del domenicale negli anni a venire grazie a tutti e buon lavoro Pierluigi anche perché ci ha lasciato dicendoci che vediamo se siamo in grado di porre alle domande ovviamente le risposte non ce li abbiamo non ce li abbiamo noi come non ce li ha nessuno ma le risposte le costruiremo insieme ad Adriano vorrei chiedere anche sulla luce di quello che ha detto appena adesso Pierluigi di intervenire però anche con un piccolo passo indietro personale cioè come tu da collaboratrice lavori ti rapporti con la geografia di questo domenicale che comunque un mosaico complesso di tessere sì grazie grazie a Stefano grazie a tutti gli intervenuti è stata una bellissima esperienza quella del domenicale vorrei ricordare una frase che mi aveva colpito una definizione diciamo che mi ha colpito che è stata pronunciata a suo tempo da un ex direttore del giornale ed era scrivere per il domenicale come giocare in serie a o nella nazionale e bene quindi coloro che scriva sul domenicale giocano nella nazionale in qualche modo aveva ragione stando a quello che ci ha ricordato anche prima salvatore caruba perché la sfida di coloro che scrivono sul domenicale e proporre testi sovente complessi come quelli di economia tanto più se sono testi di economia e stranieri appunto come ricordava come ricordava prima stefano sono di solito quelli che propongo io e proporli a un pubblico che molto variegato comunque io sono sempre stata lasciata libera effettivamente di scegliere di proporre quello che volevo e ho scelto questi libri sulla base della mia sensibilità dei miei interessi mi sono orientata subito su altri mondi l'africa l'asia sia dal punto di vista culturale che dal punto di vista conomico perché economia e cultura non solo per le ragioni che sono state dette poc'anzi sono strettamente legate uno dei temi che mi piace ricordare nei rapporti che noi abbiamo con le altre aree geografiche con gli altri paesi con gli altri continenti con le altre regioni in generale diciamo un tema che ha un fattore anche per comprendere bene fin in fondo gli squilibri che ci sono e le incompressioni che ci sono fra noi e loro è quello del differenziale di contemporaneità che detto così se ma cos'è un differenziale vuol dire la frase non è mia il concetto non è mio è di un grande storico dell'economia sidney pollard qual era osservato che certi fenomeni che si riproducono diciamo più o meno contemporaneamente ma in mondi intesi come mondi culturali e religiosi di istituzioni di società di organizzazioni di stili di vita diversi hanno effetti diversi perché tutti lo stesso fenomeno viene filtrato da elementi di riferimento da diciamo mappe mentali che in qualche modo sono diverse e se ci ricordiamo infatti daniel kahneman ci ha spiegato bene come bias rumori condizioni no anche elementi più aperte e infatti lui dice per essere un buon giudice cioè per capire bene in poche parole bisogna essere molto preparati molto quindi aver studiato come dire molto aver letto molto aver appreso molto essere sempre pronti ad apprendere soprattutto e non avere quindi mai dei pre concetti questo è un elemento fondamentale della cultura intesa bene nel senso positivo diciamo e nelle pagine di economia devo dire che di economia del domenicale questo è presente al meno mi sono sempre impegnata in questo senso ricordo quando anni a dietro proponevo i testi sull'africa la mia o il mio corrispondenza e abbia pazienza ad adriana questa volta devo far passare questo però poi arriva l'africa adesso l'africa invece sarebbe in primo piano perché è uno dei continenti chiave strategici dove tutte le grandi potenze giocano il loro futuro che infatti gli scenari di cui parlavamo prima no esatto perché c'è una presenza cinese importantissima e dopo che trump si è il presidente trump americano ovviamente si ra un po dimenticato dell'africa ma persino obama non è che se ne fosse occupato molto nonostante la sua origine e bene questa enorme presenza cinese e l'elefante nella stanza l'ha visto tutti e quindi gli americani tornano in africa con un com'è dire con un atteggiamento diverso blinker che appunto ha compiuto questa sua missione ha dichiarato che loro come amministrazione di washington cercano di essere più simpatetici con le esigenze del dell'elitta africana o meglio di coloro che rappresentano in generale i paesi africani chi li chiama agenzia africana oppure se vogliamo parlare di istituzioni formali l'unione africana per fine no mi guardavi pensavo dico ho sforato il tempo perché io lo vedo e quindi e quindi questo ecco e gli altri grandi che quindi si sono resi conto insomma che stavano perdendo il mercato africano non solo in termini di investimenti redditizzi ma di risorse di mano d'opera perché l'africa è il continente più giovane e sarà un continente che cresce molto anche come classe media di consumi e sono gli uropei appunto e gli americani gli europei hanno un'antica ovviamente con su etudine con l'africa però li ci sono anche giustamente pregiudizi sia la parte europea sia la parte africana che sono stati disegnati dalla nostra storia del nostro passato su questo non non possiamo non possiamo far diciamo negare quello che è esatto che questo è un altro tema ovviamente che sarà al centro del dibattito per per tanto tempo una delle cose che ha detto adriana la prendo come spunto per spiegare anche come avviene dall'interno la selezione degli argomenti diceva io ho sempre avuto libertà a proponga i miei libri eccetera il compito di uno che dirige poi in questo caso nel mio compito che non so nulla di economia non sono un economista è di fidarmi ciecamente di quello che propongono i collaboratori guai se fossi io a dire no questo va bene perché chiaramente il collaboratore tanto più è autorevole quanto più ti propone delle recensioni dei temi che sa che vanno bene per quel suplemento quindi anche chi lo dirige deve avere l'umiltà di fare uno anche più passi indietro rispetto ai propri collaboratori ecco questo secondo me è una formula che ha funzionato salvatore non so visto che hai preso molti appunti però ti solliciterai se ovviamente vuoi aggiungere qualcosa è benvenuto però anche a prendere spunto dall'esempio della tua recensione del tuo bel pezzo uscito oggi proprio sulle pagine del domenicale un pezzo mirabile di una chiarezza esemplare su temi molto difficili e forse sul tema più difficile che ci troviamo ad affrontare in questo momento che è quello delle nostre mistiche tra democrazia e mercato che sembrano aver funzionato molto bene per un certo periodo e per una certa parte del mondo e che invece probabilmente soffrono di una crisi del non so se dire il settimo anno ma di una crisi matrimoniale che tu insieme a martin wolf spieghi bene che poi solitevi che adriana evidenzia per altre parti del mondo ecco questa continua attenzione a questo difficile equilibrio tra democrazia e mercato che poi è la cornice nella quale viviamo grazie mirabile per la verità il libro di martin wolf non certo quello che ho potuto ricamare su quello che scrive a me è incuriosito molto questo libro perché credo che affronti in tante pagine però con straordinaria di chiarezza speriamo che lo traducono presto in italia quelli che sono i problemi che hanno di fronte tutte le le istituzioni e tutti i sistemi politici in tutto il mondo non soltanto quelli capitalistici questo libro l'economist per esempio l'ha trattato non dico freddamente perché martin wolf è un po inattaccabile però insomma ha avuto un po a che dire dicendo è un po troppo pessimista perché ricambiamenti ci sono sempre stati nella storia dell'umanità e alla fine l'umanità è sempre andata avanti quello che secondo me c'è di nuovo e che appunto mette in luce martin wolf è che oggi c'è una sfiducia diffusa nei confronti della democrazia liberale che si accompagna proprio alla sfiducia nei confronti del del capitalismo e qui gli aggettivi sono importanti democrazia liberale capitalismo democratico quello che vuole dire martin wolf e attenzione noi siamo in una fase storica nella quale per la prima volta si contesta l'idea stessa che si possa credere in un modello quello della democrazia liberale come un modello unico perché la democrazia può avere altre varianti suonare campanello a orban zing ping putin eccetera e il capitalismo osserva martin wolf non è necessariamente un capitalismo democratico perché molto spesso il capitalismo senza aggiungere alle valutazioni più critiche di pichetti eccetera è un capitalismo che si basa molto sui rapporti di potere sui rapporti di scambio e un pluto capitalismo dice cioè un capitalismo dei ricchi un capitalismo nel quale non c'è attenzione per la diffusione del benessere d è stata proprio la diffusione del benessere quella che nel secondo dopo guerra soprattutto ha determinato l'enorme successo del modello della democrazia liberale e del modello del capitalismo democratico che non potevano andare insieme ma che hanno funzionato perché la gente aveva fiducia che quel modello le avrebbe fatti stare meglio avrebbe fatto stare meglio i loro figli nel momento in cui questa certezza viene meno ed è venuta meno sicuramente crollano crolla la fiducia nei confronti delle istituzioni democratiche crolla la fiducia nei confronti della politica e del fatto che la politica possa mettersi alla guida di un processo di rinnovamento sociale e quindi si assiste a questo continuo alto e basso del modello democratico per cui noi siamo addirittura arrivati al punto di dover temere che cosa succederà l'anno prossimo con le elezioni americane piuttosto che eravamo nella condizione del temere cosa potesse succedere in Francia o in Gran Bretagna perché ogni volta sembra che la sfida sia fra due modelli ecco questo il libro di Martin Wolf ci invita a fare questo quindi io l'ho definito la bc della bibbia dei riformisti di oggi perché ci induce a ssere consapevoli del fatto che o si è capace di ricostruire questa fiducia e questo può passare esclusivamente attraverso un pensamento globale e sostanziale dei modelli dello stato del benessere oppure la gente seguirà altre sirene e altre illusioni e la fiducia nel modello della democrazia liberale del capitalismo democratico sarà sempre più debole quindi da questo punto di vista è un invito non certo a rassegnarsi tra l'altro è un invito che secondo me viene rafforzato da quello che sta succedendo in altri settori quello che sta succedendo per esempio nel campo dell'intelligenza artificiale alla luce di quello che sta succedendo in questi ultimi mesi con queste ultime traguardi raggiunti dall'intelligenza artificiale generativa che indubbiamente al di là di tutte le questioni etiche cognitive mette pesantemente in discussione la condizione dei lavoratori nei prossimi anni se ne sono accorti gli sceneggiatori di hollywood prima loro e beh questa cosa qui non può rimanere non ci può lasciare indifferenti però io condivido quello che un altro collega di martin wolf sul financial time scriveva pochi giorni fa attenzione il problema non è nella tecnologia il problema è nella società che deve fare i conti con quella tecnologia noi non possiamo pensare di fermare le macchine a vapore 200 anni fa o l'intelligenza artificiale oggi noi dobbiamo pensare di costruire una società nella quale garantendo i diritti di tutti garantendo le prospettive di vita di tutti riusciamo a costruire un sistema che attutisca che assorba questi sciocche che sia in grado quindi di non dare a nessun cittadino l'idea di essere rimasto solo questo è il messaggio di wolf è quello che ho cercato di trasferire adiana questi temi tutti si spesa moltissimo perché da esperta di stasi uniti poi adesso con i tuoi interessi geopolitici appunto sulle regioni un po più diciamo culturali conomicamente svantaggiate come l'africa ma poi ai grandi temi di india e cina ecco dal tuo sguardo la prospettiva dell'economia e del mercato verso che direzioni sta andando stante che il mondo occidentale segna un po il passo su questi temi a volte auto implodendo sì ma è una questione come dire statistica no adesso certo però colgo diciamo l'aspetto buono della tua domanda e per dare semplicemente qualche spunto una questione statistica perché il mondo occidentale si è diciamo proporzionalmente ha perso peso perché gli altri hanno acquisito peso su 100 gli altri sono diventati 60 o quello che sono cioè il mondo occidentale può darsi che sbagli ma mi pare che adesso come piller sia intorno al 25 per cento preso nel suo insieme ma se anche guardiamo il numero degli abitanti di questo pianeta insomma bastano cina e india a fare circa 3 miliardi di persone quindi è chiaro che noi siamo proprio una piccola realtà piccola a punto di vista numerico ma non così piccola ancora dal punto di vista diciamo dell'inventiva o comunque della capacità di rinnovarci perché è vero io condivido quello che dice Wolf quello che ha detto Salvatore Carruba appunto ne abbiamo scritto tante volte sulle pagine del sole il punto è che la democrazia però finora è stata capace di rinnovarsi solo che ci sono paesi che in qualche modo hanno una politica del risentimento nei confronti dell'Occidente e sì perché l'economia è condizionata anche da questo non si tratta soltanto di investimenti di innovazioni bisogna vedere anche come vengono accolte quali sono gli elementi irrazionali che esplodono nel mondo per fermarlo e purtroppo sappiamo che questo è successo tante volte e il risentimento può determinare situazioni in cui si abbandona l'Occidente per passare ad allearsi con la Cina dico solo una brevissima cosa per rendere conto di che cosa significhi ci sono degli studi scientifici non fake news hanno cercato di porre in relazione l'aumento degli investimenti cinesi in Africa con lo spostamento dei voti all'ONU da parte dei paesi africani e quindi ogni miliardo di investimenti cinesi dal 2001 a 2019 ha significato due gradi in meno di allineamento con gli americani oggi c'è un solo paese in Africa che riconosce Taiwan ed è un regno di suatini che è una cosa grossa così nell'Africa del sud-est e basta tutti gli altri hanno abbandonato Taiwan questo significa quindi l'economia, i soldi, gli investimenti come possono cambiare il potere poi a livello salvo poi per molti paesi africani fallire perché i cinesi chiedono indietro i soldi però li hanno salvati gli cinesi sia in Ghana per esempio si sono comprati più che salvati no, sia i cinesi sia gli europei hanno condonato i loro prestiti e quindi questa è una novità anche lo Sri Lanka che ha una posizione strategica perché colombo controlla tutte le merci che vanno in India e quindi l'hanno salvato anche quello ma anche appunto noi europei una delle cose che emerge anche da questo piccolo confronto è che il domenicale almeno lo sforzo che facciamo è quello di dare voce anche al pensiero critico rispetto allo statuto del capitalismo ovviamente non ci sogneremo mai di denunciarne il fallimento come è stato per altri sistemi però le criticità vengono sempre evidenziate anche con molta forza e con molta evidenza per esempio piccolo annuncio domenica prossima ci sarà una copertina proprio di tema economico dedicata a Michael Walter su che cosa significa essere oggi liberale un grande politologo filoso della politica ci spiega che cosa è diventato essere liberale oggi ed è anche questo un tema sul quale io personalmente non avrei puntato perché non sono uno esperto in questo campo ma l'articolo che ci ha consegnato da Francesca Rivolti era talmente bello che secondo me per una volta possiamo fare una copertina di economia anche in questo senso io direi abbiamo 5 minuti per delle domande poi cambiamo scenario con l'annuncio della seconda edizione del premio di saggistica economica anche perché tutti i temi che abbiamo toccato sono poi oggetto dei saggi che vengono presentati ma di questo ci parlerà Karen se ci sono delle domande sono benvenute e ben accette con l'avvertenza che non so se abbiamo le risposte forse c'è quel signore là in fondo si più che una domanda è una testimonianza che è legata al sole 24 ore in particolare al domenicale ossia io e altri 5 amici da una decina d'anni ci troviamo al lunedì sera a commentare il domenicale ci inviti fantastico questo qua ma dove state? Padova Padova allora tutto nacque una decina d'anni fa però partiva da un mio amico che da 30 anni ogni domenica anziché andare a messa si legge il domenicale quindi sottolinea poi col digitale ad esempio lo trasformo in Word sottolinea evidenzia alcune parti interessanti devo dire grazie alla signora ho capito che perché poi parliamo di Kahneman pensieri lenti pensieri veloci parliamo del genere egoista di Dawkins di Harari e di tutti gli altri che proponete insomma Noi ci passiamo il lunedì sera in 5 persone a commentare e quindi sviluppare Guardi valeva fare l'incontro solo per questa testimoniale poi possiamo chiudere qua e salutare perché un giornale fa questa roba è ancora miracoloso è nata un'altra cellula da un anno in un altro paese abbiamo esportato questo format Dopo ci prendiamo i contatti perché facciamo lo spin off immediatamente di questa roba qua Beh direi che un ringraziamento particolare solo le 24 ore lo dovrebbe a questo mio amico per la coerenza Guardi gli regaleremo una buona mente Esatto esatto faremo il modo di regalargli una buona mente E comunque direi appunto che una cosa piuttosto che guardare il print time del televisione passare una giornata così una serata così è bellissima Vediamo se ci sono altre domande Va veramente su per questa testimonianza prego Allora intanto ringraziarvi perché l'appuntamento della domenica è qualcosa che arricchisce tantissimo che nonostante abbiamo tantissime tentazioni devo dire che personalmente trovo sempre lo spazio per cercare di leggere e so che c'è anche qualcun altro E io mi ritrovo molto Cioè per me anche il formato, la lunghezza degli articoli è un qualcosa che è l'approfondimento, la qualità La domanda che mi pongo è io sono contento e vorrei che continuasse sempre così Però forse faccio parte, adesso non voglio dire litre perché per carità non si deve neanche più nominare questa parola Però forse una minoranza E c'è un attenzione, se vedo, adesso non c'è nessun altro di qualche altro giornale Se faccio il confronto con gli altri che amavano gli inserti culturali francamente lo trovo imbarzante per gli altri L'unico che forse può, almeno che non si parla dell'FT della domenica e weekly, che ovviamente è un discorso diverso Ma c'è una tensione per cercare di essere più moderni, più in linea? Oppure è una curiosità? Grazie per questa domanda, se lei prende il suplemento di oggi vedrà che questa tensione si traduce in parecchi articoli E spero che sotto la mia responsabilità questa tendenza aumenti progressivamente Perché la sfida che abbiamo è quella della complessità, cioè la complessità è apprezzata E non possiamo abbassare il livello di questa complessità, però possiamo tradurla in qualcosa che parla al contemporaneo Che dice qualcosa del futuro e che sta dentro il tempo che stiamo vivendo Ed è una sfida ogni settimana, quello che non dobbiamo fare è perdere troppo tempo e troppe energie dietro cose che riteniamo troppo efimere E questa è una sfida che si ripropone tutte le settimane, per tutte le pagine, per tutti gli articoli La fortuna che abbiamo è quella di aver costruito una rete di collaboratori in questi anni che hanno questa sensibilità E che quindi la traducono nei pezzi che poi mandano al giornale e che vengono pian piano pubblicati Però lo sforzo che faremo, e grazie per la solucitazione, è senz'altro questo, che poi è quello che si è fatto dall'inizio Sì, sì, se posso aggiungere semplicemente un commento da dinosauro dell'informazione Io credo che sia moderno questo prodotto proprio perché, come dice lei, non perché sia di elite Ma perché il futuro della stampa, ovvero il futuro dell'informazione di qualità, sarà solo nella qualità, cioè non è un gioco di parole I giornali non hanno altro futuro, come diceva giustamente Stefano, che non sia, se non è quello di essere differenti dall'inseguire i social Ma è quello di distinguersi con una qualità, un approfondimento, che giustifichano anche il fatto che si paghi un euro e mezzo, due euro per comprarlo Quindi è proprio questo il segreto che caratterizza questo prodotto, e lo ha sempre caratterizzato E che secondo me caratterizzerà il futuro dell'informazione della stampa Non ha altro futuro, sono quello di essere un'informazione di grande qualità Vi lascio io il posto Il letterario s'agiscono anche perché dobbiamo far vedere le slide che passano Sì, forse Leonardo, se stai di qua Karen, chiederei a te di presentare la seconda edizione di questo premio che è legato al domenicale del sole 24 ore Allora, siamo molto contenti perché oggi lanciamo la seconda edizione del premio letterario di saggistica economica e sociale del sole 24 ore Che, anche come abbiamo pubblicato sul sole 24 ore oggi, apre le sue iscrizioni sul sito ilsole24ore.com il premio letterario Quindi ci si può scrivere da oggi La durata della possibilità di accedere al concorso è fino al 30 di settembre E poi questi elaborati verranno valutati da una giuria che vede nella giuria presieduta dal nostro direttore Fabio Tramburini Di cui facciamo parte anche Stefano qui presente, io e Leonardo Colombati A cui fra poco cederò la parola Per dire che noi crediamo molto sia nella scrittura che nella lettura soprattutto Con questo premio ci piace intercettare, ci piacerebbe intercettare ma abbiamo visto che lo stiamo facendo Stiamo facendo delle tematiche innovative e importanti per i nostri lettori Oggi, poche ore fa, un'ora e mezzo fa, abbiamo presentato il vincitore della prima edizione Anzi, la vincitrice, abbiamo anche il libro, è Gioventù Bloccata Ci piace intercettare le tematiche di attualità e importanti per il nostro lettorato E non solo, perché abbiamo visto che questo è uno dei temi che trasversalmente è stato toccato in tantissimi panel del Festival dell'Economia E abbiamo qui Valentina, a cui cederei la parola perché ci piaceva avere l'esperienza della vincitrice della prima edizione Ecco, in breve raccontaci tu come andate Vi ringrazio, vi ringrazio anche a nome del mio coautore, l'economista Francesco Pastore Che purtroppo è scomparso l'anno scorso Questo libro è uscito anche in sua memoria e tratta un tema che lui ha praticamente studiato per tutta la sua vita accademica Che è quello del difficile passaggio dalla scuola al lavoro in Italia Un tema che ho approfondito anch'io nella mia tesi di laurea, una decina di anni fa Che mi è sempre rimasto nel cuore, che quindi l'incontro con il professor Pastore Alla fine, dietro sua iniziativa, su sua proposta, abbiamo deciso di scrivere questo libro Perché pensiamo che sia un problema spesso sottovalutato in Italia, di cui non si parla nel modo giusto E quindi abbiamo pensato a questo libro, rivolto in particolare ai giovani e alle loro famiglie In modo che si possa cambiare un po' le percezioni del problema Innanzitutto riconoscere qual è il problema, il fatto che in Italia ci sono difficoltà nel passaggio dalla scuola al lavoro In primis perché scuola e lavoro non si parlano in Italia, si parlano poco Procedono su due binari paralleli e questo ha delle ripercussioni sui giovani che non riescono a inserirsi sul lavoro Quindi poi facciamo un'analisi del problema, ispirandoci ai naudi che diceva che prima di deliberare bisogna conoscere Quindi analizziamo il problema e poi diamo anche una serie di suggerimenti molto pratici Speriamo che siano anche colti magari dal governo, dalle imprese Diamo anche suggerimenti ai giovani, alle loro famiglie Perché in prima persona si impegnino per loro stessi e per il loro futuro Quindi siamo grati al Sole 24 Ore che ha creduto fin da subito in questo progetto Grazie, grazie Valentina, Leonardo? Dicevo l'importanza della scrittura e l'importanza anche di attrarre dei talenti della scrittura Allora lascio la parola, Leonardo Colombati che fa parte della giuria Intanto io non ho un circolo di amici come il signore Faccio una cosa solitaria da tanti anni, la domenica mattina si fa colazione Io ne vado al bar da solo con il domenicale Che ogni tanto mi ha bastonato in qualche recensione, ogni tanto non è andata meglio Sicuramente io di economia so pochissimo Il poco che ho imparato l'ho imparato perché volevo intercettare recensioni di libri sul domenicale E da lì ho iniziato per la prima volta a leggere di economia Di solito saltavo dagli spettacoli allo sport direttamente tutti i giornali Quindi quel po di cultura che mi sono fatto me la sono fatta lì Però è chiaro che essendo io uno che scrive romanzi Benedico il mondo dell'economia con tutto quello che gira attorno ai soldi Perché senza i soldi i romanzi non esisterebbero A partire forse dalle avventure di Sinbad per arrivare ai Buddenbrock È molto facile dare consigli di scrittura creativa a persone che scrivono di economia In effetti tutto è un racconto Quindi quello che vale per un racconto può valere anche per un saggio di letteratura Quindi io mi sono intrufolato dentro la giuria per dare pochi consigli Che sono sempre gli stessi, ma per imparare Io credo che il mondo degli scrittori potrebbe sicuramente avvicinarsi di più a quello scientifico E imparare un po' di economia Quindi diciamo che sono più un allievo che un maestro, come giurato Quindi ne approfitterò Però questo suggerimento che tu hai dato lo faccio mio e lo propongo a Karen, a Adriane A tutti quelli che fanno poi la mente nel programma del Festival d'Economia E secondo me invitare anche qualche scrittore qui al Festival Che abbia unito la competenza della scrittura Alla attenzione, alla sensibilità verso i temi sociali Potrebbe essere una buona ditta da sfruttare Adesso mancano 30 secondi Siamo stati perfettamente nei tempi che ci hanno dato Per cui se Karen, se vuoi chiudere tu Non so se c'era qualche domanda sul premio Volevo dare qualche altra informazione, ma proprio tecnica Candidarsi è facilissimo Abbiamo anche un facile QR code In tutta la comunicazione basta inquadrarlo Si viene condotti al sito Nel sito si chiedono delle informazioni preliminari E poi è possibile uploadare il proprio manoscritto Quindi semplificazione massima anche della possibilità di accesso Volevo magari citare i membri della giuria Che non ho citato prima Abbiamo Marta Dassù, abbiamo Alessandra Losito Abbiamo Alberto Rioli, vicedirettore del Giornale Oltre a noi e al direttore che avevo citato prima Poi magari sulle tappe del percorso Anche che poi ci piace chi verrà selezionato Avrà delle opportunità di presentare Di essere presente alle principali manifestazioni letterarie Dal Salone del Libro al Festival dell'Economia Non so se ci sono delle domande Scrivete, provate a coinvolgere chi conoscete A partecipare Grazie per averci seguito e buon proseguimento di Festival Invece lei è convocato qua L'uscita è stata fantastica Grazie
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