Lavoro merce rara
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Lavoro merce rara
Questo incontro affronta la scarsità di manodopera qualificata. Romina Pinamonti (La Sportiva) evidenzia le difficoltà di reperire personale in Val di Fiemme, aggravate dalla concorrenza con il settore turistico e dalla limitata disponibilità di alloggi. Alvaro Pereira (OCSE) sottolinea che la carenza è un problema diffuso, legato a invecchiamento demografico e fuga di cervelli. Si discutono soluzioni come investimenti in formazione, attrarre immigrazione qualificata e adattare il sistema pensionistico all'aumento della longevità.
Buonasera a tutti, grazie per la vostra partecipazione. Scusate per la mia voce un po' bassa, ma sono quasi completamente afona, ma ce la faremo ad arrivare fino alla fine. Benvenuti a questo evento organizzato dal sole 24 ore in collaborazione con Lox, Lavoro Mercerara. Questa espressione probabilmente qualche anno fa non l'avremmo intesa o l'avremmo intesa in un senso opposto rispetto a quello che questa sera andremo ad analizzare, cioè la carenza di lavoratori, la carenza di risorse umane per le imprese, di adeguate competenze per corroborare la crescita e la competitività. Come affronteremo questo dibattito, questo approfondimento? Lo facciamo con Nadim Hamad, alla mia sinistra. Hamad è vicedirettore del Centro per l'imprenditorialità, le PMI, le Regioni, le città del Lox, con Alvaro Pereira, capo economista e incaricato del Lox, prenderà il suo posto, il suo ufficio la prossima settimana, se non sbaglio, Romina Pinamonti, direttrice risorse umane della sportiva e infine con Ottavio Ricchi, capo economista del Ministero dell'Economia. Bene, abbiamo detto come le imprese e tutto il sistema produttivo stia affrontando la sfida delle risorse umane, cioè quasi tutte le imprese incontrano difficoltà a trovare lavoratori che possano in qualche modo soddisfare le esigenze di crescita. È una carenza quantitativa ma è anche una carenza qualitativa, cioè di competenze che mancano sul mercato, perché la formazione e il reskilling è in qualche modo in forte ritardo. Pinamonti, iniziamo dall'esperienza, dal territorio, tra l'altro lei rappresenta qui un'azienda che è un gioiello, stavo dicendo un piccolo gioiello ma mica tanto piccolo, diciamo che è un gioiello del territorio perché voi siete localizzati in Val di Fiemme, siete orgogliosi di continuare ad essere, di avere diciamo la sede, una sede produttiva importante credo con 700 lavoratori, 500 lavoratori in Val di Fiemme e vi occupate di abiliamento sportivo ma meglio siete leader mondiale delle scarpe sportive, delle scarpe per arrampicata. Quali sono le difficoltà che voi incontrate nel cercare di avere risorse umane per alimentare la vostra crescita che davvero in questi ultimi anni è stata rilevante e anche molto regolare, non ci sono diciamo picchi un anno e poi magari un calo, continuate a crescere. Assolutamente, intanto buonasera a tutti e a tutte e grazie all'organizzazione di avermi invitata e di darmi l'opportunità di rappresentare la sportiva in questo caso, quindi grazie a tutti. Due parole solo per introdurre la nostra azienda come anticipava la moderatrice, è un gruppo ormai di 700 persone con cent'anni di storie alle spalle e ancora di proprietà al 100% della famiglia della Dio, il nostro presidente è Lorenzo della Dio e siamo alla quarta generazione e fieramente siamo stabilmente in Val di Fiemme, le 700 persone sono distribuite 500 in Val di Fiemme, 50 nella nostra sede a Boulder in Colorado e recentemente abbiamo acquisito un'azienda nel Monte Bellunese per proseguire il nostro mailing Italy al quale teniamo tante. Venendo al tema di questa serata e quindi alle difficoltà che gli imprenditori e noi manager viviamo quotidianamente rispetto alla ricerca del personale, chiaramente la carenza di talenti ma più in generale di risorse in Val di Fiemme è chiaramente all'ennesima potenza mi viene, mi verrebbe da dire, è una sfida, una sfida quotidiana, essere in una valle significa avere diverse limitazioni soprattutto per una impresa che come noi fa della manifattura, dell'artigiannalità da un lato e dell'innovazione la propria cifra distintiva. Perché voi contendete mano d'opera, mi scusi uso una parola, contendete mano d'opera a quella che è la vocazione della valle, una delle vocazioni della valle. Assolutamente, la vocazione della valle è turistica, il turismo assorbe gran parte della mano d'opera disponibile e la nostra esigenza soprattutto si rivolge sia alla parte strettamente più produttiva, abbiamo ampliato la nostra produzione nel 2017 e anche per quanto riguarda la parte più di staff e quindi impiegatizia manageriale ci rivolghevamo al di fuori della valle. Chiaramente la Val di Fiemme rappresenta diversi limiti, il primo di questi, un tema per noi veramente difficile è l'abitare, trovare abitazioni locali sta diventando una sfida importante, non è neanche più una questione di costo ma è una questione di disponibilità, la sportiva mette a disposizione delle proprie persone o cerca di mettere a disposizione delle proprie persone, foresterie e alloggi in modo più o meno temporaneo naturalmente però questo è veramente sfidante per noi. Detto questo e per darvi qualche dato più concreto, diciamo che la nostra crescita come veniva anticipato è spinta, ormai noi siamo un'azienda di valle ma che operiamo su un contesto e su un mercato globale ed internazionale, siamo distribuiti in 80 paesi e davvero la nostra crescita è bloccata, di fatto i nostri piani a budget a livello di organici prevedono una crescita che va oltre il 15% ma diciamo che negli ultimi anni siamo riusciti a crescere in modo variabile fra il 5 e il 10%, questo rappresenta un gap tra il 5 e il 10% e questo per noi è una perdita non solo in termini di produttività ma di opportunità di mercato. Scusi volevo farle questa domanda e a livello di competenze, quali sono le problematiche che incontrate? È difficile attrarre competenze specifiche, quelle che non possiamo trovare in valle e quindi per capirci ormai tutta la parte impiegatizia e di staff e quindi attrarre persone con specifiche appunto competenze pensate a tutta la nostra parte che per noi è il cuore dell'azienda di ricerca e sviluppo cerchiamo competenze su un mercato internazionale e quindi ci rivolgiamo veramente ad un bacino ancora più ridotto di fatto perché ci devono essere le competenze ma ci deve essere anche una passione che in qualche modo ti unisce al nostro mondo. Dottor Pereira abbiamo sentito come le aziende abbiano difficoltà a reperire mano d'opera e mano d'opera qualificata, ci sono varie difficoltà da un lato la formazione ma dall'altro anche diciamo in questo caso un po' la situazione territoriale. Ecco ma questo è un problema comune anche in altri paesi OXE? Ebbene buonasera, buonasera a tutti, io non parlo italiano allora devo parlare in inglese mi scuso ma questa è una problematica che abbiamo cercato di risolvere da tempo ma voglio mettere le cose in contesto. Noi vediamo in molti paesi del mondo dei mercati del lavoro molto sani dove la disoccupazione è a dei minimi storici non in tutti i paesi ma quasi e questo nonostante il covid nonostante una forte crisi energetica dopo la guerra russa contro l'Ucraina e nonostante le grandi sfide che abbiamo avuto negli ultimi dieci anni abbiamo visto due grandi shock prima il covid e poi la crisi energetica e in Europa questa è stata grande quanto quella degli anni settanta ciò nonostante nonostante la crisi energetica e in Europa questa è stata grande quanto quella degli anni settanta ciò nonostante non abbiamo avuto un enorme aumento della disoccupazione e non abbiamo avuto un grande aumento della disoccupazione e sempre peggio invece la situazione dell'occupazione l'OXE nel proprio forum ha fatto tutta una serie di indagini in 34 paesi sul mercato dei lavoratori e questo è aumentato negli ultimi dieci anni cioè uno cerca di trovare lavoratori e non li trova e questo è particolarmente vero nei settori dell'IT ma anche i settori come la finanza, salute e altri abbiamo anche iniziato una nuova indagine in 12 paesi incluso all'Italia non solo questi mercati hanno un livello di disoccupazione molto basso e c'è poca disponibilità ma questa indagine ha mostrato chiaramente che questa mancanza di lavoratori è molto reale solo per darvi un'idea in Italia attualmente 75% delle aziende dichiarano una mancanza di disponibilità del personale 3 società su 4 dicono di avere problemi nell'assumere le persone e peggio ancora molte di queste aziende nonostante questa mancanza di dipendenti potenziali hanno altre problematiche quasi il 20% delle aziende dichiarano che o i loro lavoratori non hanno le qualità, le qualificazioni necessarie oppure il 30% dei lavoratori hanno solo parte delle qualifiche necessarie ci troviamo dinanzi a una situazione dove c'è un mercato molto sano molto basso in disoccupazione ma non troviamo abbastanza lavoratori come stavamo dicendo proprio prima e in Italia questo è un problema particolarmente grave come dicevo non solo in Italia, in Italia dipende da alcuni settori dove questo avviene veramente in parte questo è dovuto a diverse problematiche e questo riguarda anche il rallentamento della produttività e queste indagini ma non stiamo parlando di questo penso che sia in parte dovuto all'invecchiamento della popolazione una forte migrazione della popolazione fuori la fuga di cervelli fuori dall'Italia negli ultimi 20-30 anni in Italia negli ultimi tre decenni è uno dei pochi paesi europei dove i redditi reali sono scesi sono scesi circa del 12% negli ultimi 30 anni mentre invece in Francia e in Germania sono aumentati del 30-40% e questo riguarda una cosa l'Italia non è stata capace di generare abbastanza crescita negli ultimi 20-30 anni e a causa di questo quando uno non genera la crescita non riesce a generare neanche i posti di lavoro necessari e molte persone se ne vanno io ho lavorato per tanti anni nel Regno Unito e in Canada ho visto italiani un po' ovunque anche i portoghesi io sono portoghese ma gli italiani ci sono molti italiani in giro per il mondo e allora si perdono anche le qualifiche per a causa dunque si perdono le qualifiche perché la gente se ne va dal paese e l'invecchiamento poi nelle aziende abbiamo nella sua azienda abbiamo dunque la quarta generazione della famiglia voi cercate di innovare essere più produttivi questo è quello che caratterista le aziende che diciamo riescono a prosperare molte aziende o le grandi aziende sono diverse rispetto ai piccoli ora lavoro nel forum globale della produttività e noi diciamo quando si parla di aziende di frontiera quelle che sono diciamo davanti a tutte le altre queste crescono del 3,5% ma in alcuni settori specialmente nei servizi la produttività è ferma ebbene aziende come le vostre continuano a innovare costantemente hanno grandi carenze di dipendenti perché non riescono a tirare le persone delle quali hanno bisogno però d'altro canto abbiamo un'altra parte dell'economia italiana e dell'economia europea dove la produttività è molto più bassa e questo diciamo prolunga il problema come si fa a risolverlo ebbene innanzitutto riducendo queste mancanze di elementi in comune e poi investire nelle capacità manageriali uno dei problemi che abbiamo in Italia è che dobbiamo migliorare le capacità manageriali di alcune aziende ma bisogna anche attrarre migrazione di alta qualità che cosa intendo? Ho vissuto in Canada tanti anni e quello che i canadesi fanno hanno proprio la capacità di attrarre persone di elevato profilo di competenza e questo vale anche per gli americani. Questo cosa significa? Per poter entrare in Canada in teoria bisogna avere elevate competenze, master, dottorati che praticamente ottengono in altri paesi, il loro paese paga per questi titoli di studio e poi vanno in Canada e attraggono profili d'alto livello e questo è qualcosa che devono fare anche l'Italia e altri paesi europei quindi avere un sistema di migrazione che attragga talenti chiaramente abbiamo bisogno questo sempre e questo potrebbe andare anche a ridurre la carenza di lavoratori l'abbiamo sempre subita, in realtà dovremo imparare a trovare, a ricavare una risorsa, questa è la nostra sfida La migrazione fa parte della soluzione quando si parla di carenza di lavoratori però bisogna attrarre i migranti giusti nei settori dove le competenze richieste sono elevate quindi è una buona idea valutare quelli che sono i sistemi migliori a livello internazionale da implementare poi all'interno del proprio paese, l'Italia per ridurre la carenza di mano d'opera bisogna migliorare appunto il sistema dell'istruzione, della formazione professionale, introdurre un sistema d'apprendi-status quindi duplice in un paese così industrializzato come l'Italia Questa è una priorità massima perché quando la formazione professionale è d'alto livello e le università sono eccellenti in Italia ma con formazione professionale ancora migliore a quel punto si sarebbe in grado di avere dipendenti i lavoratori che riescono a colmare alcuni dei gap qualifiche e contemporaneamente sarebbero estremamente produttivi Quindi l'istruzione e la formazione sono una priorità e questo è stato anche dimostrato quello che abbiamo ottenuto come risultato dell'indagine della Global Productivity Forum Noi abbiamo assistito ad una crescita dell'occupazione anche attraverso una crescita di contratti a tempo indeterminato Il problema però rimane profondo, soprattutto lei come giudica questa che potrebbe sembrare una contraddizione da un lato una crescita che continua a faticare e dall'altro diciamo un tasso di occupazione che va un po' meglio ma da un altro lato ci sono anche molte persone, molti talenti che se ne vanno oltre confine La situazione è abbastanza complessa, guardando dal punto di vista macroeconomico, cioè di performance della crescita italiana si magari ha detto che ha stentato ma in realtà ha fatto negli ultimi anni anche meglio per una serie di ragioni rispetto all'area dell'euro E' anche vero come diceva Alvaro che assistiamo in Italia anche da noi a una rapida costante discesa del tasso di occupazione a fronte però di un progressivo restringimento del mercato del lavoro Abbiamo fatto un'analisi molto semplice nel programma di stabilità dove c'era un grafico che faceva vedere nel tempo come è variato il tasso di occupazione e le cosiddette vacanze cioè il numero totale di persone che non riuscivano a reclutare le imprese E' vero, c'è una relazione crescente, sembrerebbe non particolarmente accentuata, però anche vero che se si va a livello settoriale emergono alcune evidenze che iniziano a preoccupare In particolare, io adesso, ci sono vari survey, questo grafico faceva riferimento a dati di stat ma un altro ottimo survey è quello di Union Camera Guardando a questi dati non si arriva al 75% citato prima da Alvaro, ma intorno al 50 si arriva, tra l'altro scomponendo tra non riuscire proprio a trovare nessuno che si affrontasse ai colloqui ma anche inadeguatezza delle persone che si presentavano, quindi ci sono queste due dimensioni entrambe in crescita Cos'altro si osserva? Si osserva che, di nuovo collegandosi a quanto detto prima, le imprese più piccole hanno, non so se è parata solamente, più difficoltà a reperire mano d'opera in realtà sono appunto le imprese meno produttive, forse hanno meno da offrire anche in termini di salario e quindi, ripeto, trovano maggiori difficoltà Un'altra evidenza che viene fuori è quella che è in crescita la inadeguatezza dal punto di vista dell'offerta di lavoro di personale specializzato, operai specializzati ma anche sembrerebbe di manager, competenze manageriali, sono queste due dimensioni che emergono Un ultimo aspetto che farei presente è quello prospettico, l'estime di esigenza di nuova mano d'opera nel corso dei prossimi anni sembrerebbero arrivare a circa 3 milioni di persone chiaramente non tutta nuova occupazione, anche sostituzione di persone che vanno in pensione e di queste 3 milioni, circa 2 milioni, sarebbero prossimi alle esigenze della transizione digitale e anche ecologica quindi anche qui c'è una grande sfida di trovare le competenze necessarie Adesso non sono sicuro se di parlare in questo momento anche di policy o se questo lo rimandiamo però un elemento occorre lavorare su due fronti, uno i flussi di ingresso sul mercato del lavoro e quindi i giovani l'altro è quello dello stock di mano d'opera, è questa mano d'opera attualmente impiegata per essere le imprese, in grado di affrontare le sfide e qui in entrambi occorre una forte cooperazione tra lo stato e il mondo delle imprese Per rimanere su quello che lei diceva su quest'ultima parte del suo discorso forse basti pensare come il processo di industria 4.0 sia stato accompagnato da un processo di formazione manageriale che le imprese hanno particolarmente apprezzato 4.0 è stato tra l'altro confermato e è stata calata un'altra carta che è quella del 5.0 che insiste sempre sulla trasformazione digitale ma orientata alla modalità di produzione che possano far consumare meno energia o anche processi produttivi che vadano in questa direzione Bene, dottora Madd, lei dirige il lavoro analitico di ricerca della direzione dell'Ox che si occupa di regioni e territori dal suo punto di vista, dalla sua lente, perché è importante guardare il lavoro attraverso la lente dei territori e delle specificità dei territori Diceva prima Pina Monti come una delle difficoltà molto peculiari che la sportiva incontra sia quella della casa per le mani d'opera Funzione? Benissimo, grazie mille per questa domanda. Molti hanno già risposto parzialmente a questa domanda Quando si parla del mercato del lavoro sono speciali le sfide di reclutare i lavoratori, i costi delle case, rappresentano una sfida per affrontare questa carenza di lavoro Questo vale per tutti i paesi dell'Ox perché i costi delle case variano moltissimo tra i vari paesi e hanno comunque un impatto sul mercato del lavoro Quindi ci sono fattori che dipendono dall'ecosistema e quindi l'ecosistema dove si trova l'azienda ha un impatto E forse per contestualizzare meglio la conversazione, perché concentrarsi sui mercati subnazionali, se noi consideriamo la prospettiva nazionale, cioè i tassi di occupazione nell'Ox vi è un 30% di differenza tra la Turchia e l'Islanda E lo stesso vale anche tra Bolzano e la Sicilia e quindi nessuno contesta il fatto di quando si parla di mercato del lavoro nazionale abbiamo bisogno di un approccio specifico per fare a fronte queste sfide Questo vale per il mercato del lavoro locale perché hanno tutta una serie di fattori che determinano differenze nelle carenze di lavoro, di forza lavoro, ma anche la capacità che riguarda la produttività Ci sono differenze tra le varie regioni in termini di capacità, in termini di infrastrutture diverse nelle varie regioni, anche le connessioni, cioè la capacità di avere accesso ai mercati del lavoro, anche il commercio internazionale Perché chiaramente è molto più difficile per uno che ha un'azienda in montagna avere accesso al mercato internazionale, che non quello al mare vicino al porto, ma ci sono altri elementi come sfide, le competenze dei governi locali Perché variano tra i vari paesi, ma anche all'interno dello stesso Paese, cioè quello che fanno per esempio le autorità per il lavoro, a volte si occupano anche della casa o dell'istruzione, tutti questi fattori hanno un impatto sul determinare l'attrattività di quella regione per la forza lavoro Queste sono cose importanti, anche la cultura per esempio, la volontà culturale di accettare il cambiamento e questo ci porta di nuovo ai governi locali, perché come dicevamo i governi locali in tutto l'OX sono più affidabili per i cittadini Quindi hanno chiaramente anche delle capacità di spese, i governi locali sono responsabili dei due terzi dell'infestamento per l'infrastruttura, che sono fondamentali per affrontare moltissimo dei problemi di cui parlavo, per esempio la connessività, le strade, il sistema aviario Anche per quanto riguarda le competenze, le skill, sempre le autorità locali hanno un potere, e le competenze, si parla di carenza di competenze a livello nazionale, si osserve che sono più profonde a livello sottoregionale, quindi a livello regionale Una cosa che stiamo considerando attualmente sono le transizioni professionali per cercare di capire quali sono le carenze in termini di competenze, perché è qualcosa che è fondamentale in tutto quello che facciamo nel mercato del lavoro, è che dobbiamo mettere in discussione la fattibilità o la sostenibilità La verità è che la forza lavoro è sempre vicina al posto di lavoro, l'Italia è all'estremo, 0,3% delle persone si spostano da un territorio all'altro per trovare lavoro e rimangono comunque vicini, quindi la mobilità è molto bassa in Italia, anche nell'Ox è bassa La verità è che quando si passa a cercare di capire come affrontare i problemi a livello nazionale bisogna prima partire a livello regionale, ci sono settori dell'economia che magari si trovano all'avanguardia, nella transizione verde, però come l'industria del carbone, ma ci sono serie di competenze che mancano magari in certe zone Quindi questo si presta per altri settori, ma dobbiamo essere consapevoli che la transizione da un settore all'altro dovrà essere ripensata in modo spaziale, dobbiamo presumere che coloro che lavorano in una certa parte del paese in un settore possono soddisfare le carenze in mano d'opere in un altro settore in un'altra parte del paese, quindi ci sono dei percorsi di transizione che devono essere sempre regionale L'altra cosa di cui volevo parlare, magari ne possiamo ridiscutere ancora, è un aspetto che è importante per l'Italia, è la frammentazione dello spazio, perché una cosa che osserviamo è questo potenziale poco sfruttato dell'agglomerati, quindi delle città intermediarie L'agglomerazione normalmente porta ad una crescita della produttività nelle grandi città, allora se le città diventano troppo grandi si creano delle diseconomie negative, ma ci sono potenzialità enormi all'interno dell'Italia di far leva sulle connessioni rurali per creare delle agglomerati di piccole città in cui la produttività è bassa, ma anche per assistere a queste transizioni professionali e occupazionali E poi cercheremo di dare anche la possibilità al pubblico di interagire Abbiamo in qualche modo messo sul tavolo quelle che sono le condizioni, quelle che sono le asimmetrie del mercato del lavoro che le imprese, ma che gli stessi lavoratori si trovano in qualche modo ad affrontare, perché il fatto di non essere adeguati rispetto ad una certa funzione è naturalmente un problema che i lavoratori vivono sulla loro pelle Allora che fare per rendere questa situazione meno difficoltosa? Sicuramente nella sportiva abbiamo capito rapidamente in questi ultimi anni che il benessere delle nostre persone è probabilmente la condizione indispensabile per poter crescere come impresa Di conseguenza abbiamo puntato, così come tante altre imprese, però sicuramente stiamo facendo la nostra parte in modo importante su tutti i temi del welfare e sui temi della formazione Per quanto riguarda il welfare, due per noi sono gli obiettivi principali La conciliazione famiglia-lavoro è un tema ormai molto di battuto, ma che continua ad essere in Italia molto rilevante Quindi abbiamo introdotto forme di lavoro flessibili, abbiamo rivisto gli orari di lavoro nello specifico sia per quanto riguarda la parte di produzione che sia per quanto riguarda la parte impiegatizia Abbiamo chiaramente reso ordinario lo smart working, che anche la sportiva in realtà ha sperimentato per la prima volta durante la pandemia, ma lo vediamo sicuramente come un grande vantaggio Accanto a questo sicuramente altre iniziative, le navette o questo servizio di mobilità, noi le chiamiamo navette casalavoro, internamente alla nostra azienda perché accompagnano le nostre persone da Trento alla Val di Fiemme e altrettanto dalla Val di Fassa e dalla Val di Fiemme alla nostra sede Abbiamo messo in piedi un premio di risultato, chiaramente con le nostre rappresentanze sindacali e numerosissime altre iniziative che noi chiamiamo campo base, naturalmente sfruttiamo l'analogia e la nostra forte passione per il territorio montano e per la montagna E da questo campo base abbiamo fatto partire veramente tante iniziative che si sostanziano in corsi di scelpinismo, di fondo, di arrampicata, di yoga e quindi tutto ciò insieme a quello che è la conciliazione famiglia lavoro, tutto ciò che crea comunità e che fa sentire le persone La partenza, il coinvolgimento, che è poi lo scopo con cui si uniscono a noi perché queste iniziative ad esempio hanno veramente un successo devo dire enorme Senta brevemente, ci sono degli strumenti legislativi che secondo lei dovrebbero essere implementati? Chiaramente, forse su questo palco qualcun altro riuscirebbe a dare delle risposte molto... Chiaramente noi sentiamo l'esigenza di un aiuto dai governi, di un aiuto dalle regioni, dalle province, di fatto oggi gli imprenditori, nel mio caso devo dire l'imprenditore con tutti i noi manager si sta facendo effettivamente carico di tutto il costo legato a queste iniziative Chiaro, sarebbero assolutamente necessari degli interventi di altra natura, ma come si è detto negli interventi precedenti credo sia per l'Italia anche un tema veramente culturale che deve cambiare Volevo accennare solo e brevissimamente anche all'importanza che diamo però alla formazione, la formazione anche in questo caso parliamo di upskilling, reskilling, ma parliamo di formazione tecnica, competenze digitali in primis perché di fatto anche noi stiamo affrontando una transizione digitale che interessa tutta la nostra azienda Ma formazione in realtà di nuovo come strumento per creare una cultura manageriale distintiva e unica per la nostra azienda e anche questo sta dando dei risultati veramente importanti in termini di retention, attraction e quindi di soddisfazione delle nostre persone Dottor Pereira, quali sono le soluzioni, quali soluzioni mettere in campo? Quali risposte mettere in campo di fronte alle difficoltà? Proviamo un ovviamente il cambiamento climatico e la transizione energetica, dobbiamo investire in questo e poi anche la transizione verso l'intelligenza artificiale e tornerò su questo punto più avanti In realtà per un'altra megatendenza è molto importante, è l'invecchiamento, stiamo invecchiando, abbiamo una società che invecchia o alcuni dicono è una società longeva, invece di parlare di invecchiamento perché invecchiamento è una parola che ha delle connotazioni negative Longevità significa che dobbiamo preparare le persone in Italia, in Europa e in altre parti del mondo, dobbiamo preparare i nostri sistemi, dunque accogliere le persone fino a quando avranno 90 anni o 100 anni Il gruppo di età che cresce maggiormente sono quelli dei 90 anni, crescono al più del 15%, 90-100 anni, abbiamo dunque un'alta probabilità di arrivare ai 85-90 anni Questo significa che ci troviamo dinanzi a mercati molto diversi, grandi sfide per l'imprenditorialità, ma dobbiamo anche prepararci e questo riguarda proprio la carenza dei lavoratori, dobbiamo preparare le nostre società a far fronte al fatto che la gente finirà col vivere fino ai 90-100 anni Dopo la seconda guerra mondiale abbiamo creato dei sistemi di istruzione fiscali e di pensioni sulla base che saremmo andati in pensione a 60 anni e poi 65 anni, e poi i sistemi pensionisti c'erano sostenibili Invece se uno vive fino ai 100 anni, specialmente in buona salute, è bellissimo per voi, è tutto quello che desideriamo, avere vite più longeve, più sane, ma questo ha delle conseguenze massicce per il nostro sistema pensionistico, per le tasse, per il mercato del lavoro Allora tornando dunque alla sua domanda, ritengo che questa sia un'area dove i governi devono fare molto di più, molto meglio, devono iniziare a preparare una società che è invecchia Senz'altro questa è una cosa che dobbiamo fare, ma per esempio dipende perché c'è lavoro e lavoro Molti di noi certe volte fanno lavoreti che non amiamo, non interpretatemi male, io adoro il mio lavoro, ma molti hanno dei lavori che non amano Se uno vive fino ai 100 anni, a questo punto uno arriva ai 50 anni e dice, bene, non mi piace il mio lavoro, a questo punto o torno a scuola o vado a fare l'apprendi di stato, faccio una formazione professionale con un re-skilling e poi per i prossimi 50 anni della mia vita farò quello che desidero Questo è quello che dobbiamo fare, dobbiamo riprogettare i sistemi di istruzione, le pensioni, ecc. in modo tale da poter lavorare più a lungo, ma si spera facendo le cose che abbiamo di più E allo stesso tempo dobbiamo preparare dunque lo stato in modo tale che sia pronto e sostenibile come anche il sistema pensionistico Questo riguarda il re-skilling e l'app-skilling Chiaramente per noi, visto che sappiamo che le sfide che abbiamo in termini di carenza della mano d'opera, investire negli skill deve essere una priorità massima per l'Italia e gli altri paesi Non è importante, se uno ha 50, 40 o 60 anni, oppure molto più giovane, 20 anni, 30 anni, investire di più nella formazione professionale in sistemi doppi o università La nostra capacità è di importanza chiave per permetterci di combattere contro la crescita della produttività Dunque noi nel nostro forum della produttività diciamo che c'è un doppio divario, perché c'è una mancanza di persone qualificate, ma bisogna investire negli skill Bisogna capire quello che i tedeschi e i coreani stanno cercando di fare in modo tale da avere migliori skill e fare re-skilling e app-skilling Questo è importantissimo per far fronte alle problematiche che abbiamo e alle tendenze dunque di invecchiamento della società Allo stesso tempo dobbiamo riuscire a diventare più produttivi e più prosperi Ci sono riuscito Trovandomi dal lato del governo, devo mostrare in qualche modo tutti i buoni consigli che ci vengono dall'Ozze E qualcosa di più che sono consigli, le richieste della parte della Commissione Europea, noi le soddisfiamo Ora, questo è anche nel nostro interesse, prima facendo un rapido di nuovo accenno di tipo macroeconomico Negli ultimi anni siamo stati abbastanza di successo, nel senso di riguadagnare competitività nei confronti degli altri paesi La crescita salariale è stata modesta, riteniamo che ci sia spazio da parte dell'impresa di dare qualche aumento salariale Nel breve, ma in prospettiva ciò sarà possibile soltanto a fronte di aumenti di produttività E quindi questo è un qualcosa su cui il nostro Paese deve migliorare Se vogliamo, per rendere sostenibile anche le pensioni, noi dobbiamo agire su due leve Da un lato aumentare la partecipazione della forza lavoro, perché abbiamo ancora un serbatoio molto alto per attivitare Pensiamo al tasso di partecipazione femmile che sta crescendo ma è ancora molto basso Dall'altro dobbiamo aumentare la produttività investendo sul capitale umano e facendo riforme Vediamo che sul lato della partecipazione le cose stanno iniziando a funzionare Parliamo dell'investimento dal punto di vista del capitale umano Parlavo prima di flussi e di stock della nuova forza lavoro e di quella esistente Per quanto riguarda la prima, utilizzando, rubando un'altra espressione dalla culla alla bara Che si usava in tutti altri contesti per lo stato sociale Ma anche qui noi dobbiamo agire da subito, ad esempio riducendo il tasso di abbandono scolastico Nell'educazione della nostra futura forza lavoro E migliorare, spostandosi verso classi di età un po' più avanzate, la nostra formazione Quindi si passa, per esempio, dagli istituti tecnici che sono stati oggetto di riforma E che avvicinano di più l'educazione al mondo delle imprese Alla riqualificazione della formazione universitaria Ad avere un migliore collegamento tra l'università e il mondo delle imprese Ora vi annoierei elencando le varie iniziative prese anche nell'ambito del PNRR Ma comunque si sta sicuramente andando in quella direzione Dall'altro punto di vista invece c'è la forza lavoro attuale E anche lì ci sono iniziative cruciali Quella che mi sento di citare di più è la garanzia di occupabilità dei lavoratori Che è indirizzata a determinate fasce di lavoratori Quelli per esempio che aderiscono al nostro momento di formazione del lavoro Ma anche lavoratori messi in mobilità O anche i giovani, i cosiddetti giovani NIT, quelli che non sono Ne stanno studiando, si stanno formando, ne stanno lavorando Questa è anche un'altra fassa sociale interessata E direi che qui si vede quel collegamento con la dimensione regionale Nel senso che questo è uno strumento concepito a livello centrale Però la sua attivazione è lasciata alle regioni Ogni regione procede a utilizzare questo canale come meglio si adatta alla realtà regionale L'altro aspetto è di mettere meglio a sistema tutti i mercati di lavoro regionale Si deve passare molto meglio alle informazioni, devono essere meglio collegati Perché altrimenti quella mobilità del lavoro di cui parlava prima NADIM Non può assolutamente verificarsi o trova degli ostacoli elevati Non il human capital e la produttività insieme Ci sarebbero tante altre cose di cui parlare, per esempio le politiche industriali La riforma della pubblica amministrazione Però credo che questi siano aspetti che sono stati toccati in altre sessioni E quindi mi fermo qua Vorrei chiedere come funziona il sistema di formazione Su cui il governo ha intervenuto recentemente dei lavoratori Che lei diceva è stato in qualche modo regolato come quadro a livello centrale Poi le regioni naturalmente per il nostro quadro istituzionale e costituzionale Devono dare l'articolazione migliore che ritengono Come funziona questo collegamento dalla sua cabina di regia? Sembra sia funzionando abbastanza bene Però queste sono questioni che segue più da vicino il Ministero del Lavoro Un aspetto molto interessante sul come funziona e su come sta funzionando Il governo è stato creato e sta iniziando a funzionare per esempio un portale Dove è possibile accedere e iscriversi per poter aderire a questi strumenti E questo è fondamentale L'erogazione di questi servizi è molto recente e oggetto di monitoraggio Quindi è un work in progress Esattamente Dott. Amad, quali possono essere le risposte più efficaci per la situazione italiana? E' una domanda da milioni di dollari però cercherò di rispondere Anzi, sono più ottimista degli altri Se penso ad alcune delle soluzioni Per esempio se ci sono dei gap ci sono anche delle opportunità per colmare i divari Alcune delle cose di cui abbiamo discusso Per esempio le disparità spaziali nella produttività In questi casi, la produttività è un'opportunità di colmare i divari Trovando delle modalità per risolvere il problema della produttività a livello nazionale In generale, quando si pensa all'Italia, che ha tantissime PMI In generale, le PMI sottoperformano per quanto riguarda la produttività rispetto alle grandi aziende in tutti i paesi dell'Ox Ma quello che vediamo è che molte PMI lavorano benissimo Performano benissimo, non soltanto le aziende cosiddette da frontiera Ma ci sono PMI che lavorano benissimo Le PMI possono imparare da quelle che funzionano meglio Perché sono ottimiste Se pensiamo al Covid, pensiamo a come erano le PMI in termini di digitalizzazione prima del Covid Adesso c'è stato un cambiamento monumentale nella loro capacità di affrontare la digitalizzazione Quindi le potenzialità di migliorare la produttività ci sono E che mancano, per esempio, alle grandi aziende nell'uso della IA E poi comunque ci sono delle potenzialità enormi in tutti i paesi dell'Ox E anche a livello internazionale Perché i governi affrontano le PMI e le supportano per colmare i loro divari in termini di qualificazione di skill Con dei uffici del lavoro locali dove si possono avere consulenze fornite direttamente dal governo o dalle stesse aziende Questo è importante, poi anche l'economia sociale Perché gli attori sociali stanno svolgendo un ruolo importante nello scambio di informazione E poi le università, chiaramente, ultimo ma non da ultimo Perché sono una fonte importantissima di appunto conoscenze Quindi far leva su queste potenzialità non sfruttate su questi strumenti importanti Per esempio abbiamo lavorato sugli ecosistemi locali E quindi non abbiamo mai visto un ruolo importante che svolgono le università in questi ecosistemi locali Quello che osserviamo è che non tutti i luoghi fanno leva su queste potenzialità Alcune lo fanno, per esempio, consentono alle PMI di avere il supporto delle università E performano molto meglio, ma questo non viene sempre fatto Quindi quello che vedo è un toolkit di politiche che non è a pieno sfruttato in Italia e altri paesi Ma le potenzialità sono enormi di fare di più E queste potenzialità può aiutare nella transizione digitale ma anche in quella verde Perché se pensiamo alle potenzialità della transizione verde ci sono chiaramente delle sfide associate Ma ci sono potenzialità di migliorare la raditività e quindi la produttività Non so, l'utilizzo energetico delle PMI bisogna creare maggiori efficienze nell'utilizzo energetico Con risparmi energetiche, quindi sono potenzialità non sfruttate I governi possono avere un ruolo nel sostenere questi cambiamenti, nel diffondere la conoscenza Ma anche avere accesso ai finanziamenti perché è una barriera che impedisce alle PMI fare il salto E proprio in capacità di avere accesso alla finanza verde E la sfida in questo caso ha a che vedere con le normative Perché ovviamente per dimostrare, perché le PMI abbiano accesso a questi finanziamenti veri Devono dimostrare di avere un'accreditazione ESG, gli standard ESG Sono stati sviluppati per le grandi aziende soprattutto Le grandi aziende hanno la capacità di fornire le informazioni richieste per ottenere l'accreditamento ESG Le PMI pur essendo quelle più verdi al mondo, non fanno fatica di mostrarlo Per il tipo di informazione che viene richiesta E quindi il tipo di informazione richiesta bisogna accertarsi che sia adeguata alle PMI E che non sia facile per le PMI da acquisirla Ma qualcosa che viene adattata alla loro dimensione, alla loro capacità di essere conforme Di fornire questa informazione, stiamo lavorando molto all'interno dell'Ox Per queste forse non sono tutte le risposte Quindi far fronte alle carenze di manodopere, le carenze finanziarie Ho citato poi altre aree in cui c'è la possibilità di fare di più Per esempio, appunto, stabilendo delle connessioni a livello urbano Arriva la mia collega con il microfono Grazie, ok, funziona La domanda in inglese o in italiano? Preferisce Tornando all'inizio di questa bellissima discussione Penso che ci sia una domanda alla quale non sia ancora stata data la risposta Abbiamo detto che ci sono delle aziende che hanno difficoltà di trovare forza al lavoro Questo perché c'è una mancanza di equilibrio in quello che il sistema di istruzione fornisce Cioè ci sono troppe persone in settori dove non c'è richiesta di posti di lavoro Oppure si concentrano in quei posti dove non ci sono richieste o no Allora, ma dipende un po' Insomma, carinza nelle nostre indagini Di mercato abbiamo visto che negli ultimi 10 anni c'era effettivamente questa carenza di lavoratori C'era una carinza di mano d'opera Ma i mercati del lavoro sono stati molto più resilienti rispetto a quello che ci si aspettava Covid ha peggiorato il problema, non necessariamente in Italia Ma in Australia e Nuova Zelanda c'è stato un shut down completo durante il periodo del Covid E visto che fanno così affidamento sull'immigrazione con i sistemi che ho menzionato prima Hanno avuto delle carenze di lavoratori prima che diventassero ancora peggiori le condizioni E stanno ora cercando di riprendersi Ma negli ultimi due anni abbiamo visto un enorme flusso di immigrazione che non avevamo visto da tantissimo tempo Canada, Stati Uniti, Australia, alcuni altri paesi Ci sono stati afflussi incredibili di immigrazione In parte per colmare queste carenze, ma in parte anche a causa di tendenze demografiche Avendo detto ciò, chiaramente in termini di carenza di lavoratori alcuni settori vengono impattati di più Il settore IT continua a essere uno dei settori dove nonostante un grande investimento nella scienza, tecnologia, nell'ingegneria Questo settore continua a essere assillato da gravi carenze di lavoratori Altri settori come il turismo, è stato un enorme problema trovare persone per lavorarci In parte perché c'era stato un enorme boom del turismo dopo il Covid E non penso che l'offerta abbia recuperato il divario con la domanda In molti paesi non abbiamo abbastanza infermiere e medici E visto che stiamo anche invecchiando e c'è più richiesta per servizi sanitari Anche queste carenze sono presenti Poi ci sono altri settori come la finanza e altri settori dell'economia dove questo è pure vero Nel settore manifatturiero questo è senz'altro il caso in molti paesi E per la manifattura in un paese come l'Italia, il turismo sì, ma anche la manifattura E' particolarmente, l'industria manifatturiera è particolarmente problematica Perché è una delle componenti chiave di questo paese, proprio l'industria manifatturiera La sua società è diventata sempre più innovativa, si è rindustrializzata Ha investito in attività che si possono esportare in giro per il mondo Se uno non ha abbastanza persone, se ci sono delle carenze di personale importanti, Ingegneri, tecnici per le fabbriche, oppure lavoratori molto qualificati ci sarà un problema Lo stesso vale per la cultura, in molti paesi europei attualmente i nostri giovani Non vogliono lavorare nell'arte e nella cultura e allora facciamo molto affidamento sull'immigrazione E anche la robotica, i macchinari, solo per darvi un'idea di quanto gravi siano le carenze di lavoratori in Giappone In Giappone c'è anche un problema dell'invecchiamento della popolazione In Giappone un giovane agricoltore, giovane fino ai 65 anni, in certe regioni del Giappone non si trova nessuno che voglia lavorare In agricoltura è un grave problema quando uno ha una popolazione che ammonta 8 milioni di persone Abbiamo una situazione dove bisogna investire sempre di più Il settore della robotica, questo non è tanto collegato alla migrazione Però il settore manifatturiero, il turismo, chiaramente abbiamo bisogno di un'immigrazione migliore e più importante Dobbiamo investire di più nei macchinari, nell'intelligenza artificiale E poi tornare ad investimenti a doppia cifra nelle qualifiche migliori università, migliore formazione professionale In modo tale da diventare più produttivi Alla fine sarà questa la cosa più importante che possiamo fare Buonasera, una domanda per l'Hichard della sportiva Come è stato detto stiamo vivendo un momento storico in cui, se mi passate la battuta, sembra quasi che sia il candidato che fa il colloquio dell'azienda e non viceversa Le aziende, come è stato detto, si trovano a elaborare strategie di retention E creare degli incentivi per attrarre i talenti Lei ha fatto l'elenco di quelli che secondo me sono gli strumenti ARD Benefits, welfare, istruzione, ecc. Però in realtà penso che al giorno d'oggi per attrarre i talenti bisogna puntare più sugli elementi soft Cioè un ambiente di lavoro molto meritocratico, procedure trasparenti, condivisione degli obiettivi Quello che storicamente in Italia e nelle aziende di stampo Vadronali è stato sempre un elemento carente La sportiva in questo senso cosa sta facendo per cercare di migliorare questo gappa? Grazie Grazie per la domanda perché ci permette di parlare anche della nostra organizzazione interna che è cresciuta moltissimo E lo stesso nostro dipartimento Hichard che in pochi anni ha strutturato tutti i principali processi e quindi tutta la politica del performance management in primis Effettivamente come è stato notato Questo per dire che stiamo veramente lavorando anche su questo Su questo ci danno una mano anche i sistemi di fatto perché la transizione comunque digitale ci aiuta ad assicurare anche questo tipo di processo E come anticipavo prima si sta lavorando su elementi soft intesi elementi di cultura interna E quelli che lei ha citato sono sicuramente come dire le pietre migliari, la bc che spesso manca E che stiamo scostruendo con i nostri manager con la nostra popolazione basandogli su una cultura come dire no? Quella che chiamavo la cultura manageriale unica e distintiva per la sportiva ecco Condivisa, condivisa. C'è qualche altra domanda? Prego arriva, arriva il microfono Volevo chiedere che tipo di modello economico internazionale dovremmo adottare o che l'Oxie ha adottato Così noi come paesi possiamo collaborare nel creare una forza lavoro più qualificata creando sinergie Invece che concorrenza e doppioni in termini di sforzi Allora abbiamo detto prima che noi vogliamo attirare dunque una forza lavoro qualificata E non vogliamo rivolgerci agli altri paesi ma c'è spazio per la collaborazione tra i paesi all'interno dell'Oxie Si cercherò di intervenire ebbene questa nozione di collaborazione è qualcosa che è stato centrale nel modo in cui noi pensiamo alle nuove politiche industriali Per esempio le catene del lavoro globali e i legami tra i diversi paesi e tra le diverse regioni La collaborazione è una componente essenziale per spingere la crescita della produttività Quando uno pensa a vantaggi comparativi ogni paese ha il proprio vantaggio comparativo Quello che vogliamo evitare è di vedere per esempio che la concorrenza cancella questi vantaggi comparativi La collaborazione è una componente essenziale per esempio la mia articolazione e il concetto di collaborazione è all'interno dell'Oxie La collaborazione tra i diversi governi dobbiamo assicurarci che ci sia una coerenza anche delle politiche nazionali Per evitare che delle scelte suboptimali vengano fatte per esempio nelle strutture, nelle infrastrutture dove tutti vogliono fare la stessa cosa senza collaborare Nei telefoni per esempio, allora la collaborazione è molto importante per questa crescita della produttività altrimenti abbiamo una crescita suboptimale Una cosa interessante nella sua domanda è più filosofica che tipo di modello vogliamo vedere, che tipo di produttività Una delle mie visioni personali, una delle mie preoccupazioni è che la produttività sia cristallizzata forse in modo diverso È stata copiata dopo la crisi del Covid, era troppo a breve termine la nostra politica quando cercavamo di trovare delle soluzioni Oggi abbiamo una nozione migliore, sappiamo che c'è una visione a lungo termine della produttività che è molto collegata alla resilienza La resilienza per me è sempre una questione di cercare di far combacciare gli aspetti negativi e positivi Dobbiamo fare il tutto meglio per riflettere meglio il concetto di una crescita della produttività sostenibile È importante sottolineare il lavoro che facciamo a livello subnazionale, per esempio abbiamo il productivity board del Trentino E chiaramente dobbiamo cercare di risolvere le problematiche con collaborazioni transnazionali, transregionali E possiamo imparare gli uni dagli altri sempre con la nozione di collaborazione Grazie a te, Dottore Ricchi, le vorrei fare un'ultima domanda, non la prenda come una provocazione Parliamo prima di salari e dell'adeguatezza dei salari, naturalmente lei ha detto le imprese hanno un po' di spazio per aumentare i salari E poi il resto deve venire dalla crescita della produttività Ecco, io vorrei chiederle, insomma può rispondere in modo molto sintetico Quali spazi ci sono per la crescita dei salari derivanti dalla riforma fiscale, se ci sono? Brevemente, non volevo aprire un tavolo di discorso, un tavolo nuovo Allora, no, gli spazi che possono venire da una riforma fiscale sono comparabili agli spazi che hanno le imprese In questo momento anche loro di dare un aiuto, nel senso che qualsiasi riforma fiscale potrebbe avere un impatto su un anno o due anni in termini di offrire spazi No, perché poi non può essere sempre lo Stato a fornire risorse C'è qualche riflessione in corso su concedere spazi, ad esempio per aumenti dei salari legati alla produttività, per mettere insieme le cose Ma non si può pensare a un ruolo fiscale, un sistema fiscale più efficiente può favorire crescita e questo crea spazi Non un trasferimento, diciamo semplicemente, dal pubblico al privato che è stato un retaggio degli ultimi anni ma non può durare per sempre Bene, è stato molto chiaro e probabilmente, insomma, lei nella sua risposta ha rimesso ordine alla mia domanda Bene, io a questo punto ringrazio gli ospiti di questo panel, ringrazio Nadim Hamad, Alvaro Pereira, Romina Pinamonti e Ottavio Ricchi Ringrazio tutti voi che ci avete seguito con attenzione fino a questo punto, grazie Grazie a tutti
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