La riforma fiscale: come passare dal dire al fare
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La riforma fiscale: come passare dal dire al fare
Il talk ha toccato vari aspetti della riforma fiscale in Italia, con un focus sui temi tecnici ed economici. È stata sottolineata l’importanza di reperire risorse e di ridurre il carico fiscale per giovani e professionisti. Inoltre, sono stati discussi dettagli dell'articolo 20 del disegno di legge, come il taglio delle detrazioni, il credito d'imposta, il 'tax gap', il federalismo fiscale, e la tassazione delle imprese.
Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Buongiorno e benvenuti al convenio che il festival dell'economia di quest'anno dedica al tema della riforma fiscale con un sottotitolo impegnativo come passare dal dire al fare che poi è una caratteristica diciamo se vogliamo di tutti i disegni di legge delega passare dalle indicazioni di principio e dai criteri direttivi alla declinazione di questi criteri direttivi nella pratica ospiti partendo dalla mia sinistra la professoressa Livia Salvini ordinario di diritto tributario alla università Louis Guido Carli, il viceministro dell'economia e delle finanze Maurizio Leo, il dottor Raffaele Rizzardi, storico collaboratore del sole 24 ore e l'avvocato Fabrizio Colombo dottore socio dello studio Tremonti, Romagnoli, Picardi e associati. La presenza soprattutto del viceministro Leo che ringrazio per aver partecipato ci dà la possibilità direi di partire con un punto sullo stato di avanzamento dei lavori. Oggi non è una giornata qualunque perché oggi scade il termine per la presentazione del primo pacchetto di emendamenti parlamentari che costituiranno tema di discussione e di confronto appunto in sede parlamentare per una prima analisi da parte delle forze politiche dei contenuti della delega. A lei la parola. Grazie, buongiorno a tutti. Come ha ricordato il dottor Delbao questa è una giornata particolare perché oggi i parlamentari componenti della commissione finanzi e non solo, un po' tutti i parlamentari della Camera, potranno presentare gli emendamenti a questo disegno di legge delega che è un disegno di legge delega strutturato in modo modulare, consentitemi il termine, perché è strutturato in quattro parti. Abbiamo una prima parte dove vengono enunciati i principi di riforma fiscale e qui abbiamo norme che riguardano sia i principi di diritto interno sia i principi di diritto euro unitario e internazionale e poi anche il tema della rivisitazione e approfondimento di alcune questioni che riguardano lo stato del contribuente. La seconda parte riguarda nello specifico i tributi, si passa quindi intervento sui tributi con l'obiettivo di riduzione graduale del carico fiscale, si parte dall'IRPF, all'IRES, all'IVA, all'IRAP anche ai tributi minori e non solo, abbracciamo anche interventi per sempio sui tributi doganali, sulle ACIS e sui giochi. La terza parte che quella ritengo di gran lunga più significativa è quella dei procedimenti, abbiamo un intervento sui procedimenti dichiarativi e diversamento, i procedimenti di accertamento, di riscossione, di contenzioso e infine le sanzioni. L'ultimo segmento riguarda i materiali, i materiali sono i testi unici, quindi una rivisitazione dei testi unici e poi in vista di dar vita al codice fiscale che sarà strutturato in due parti, una parte generale che ricomprenderà oltre l'obbligazione tributaria ma anche l'accertamento, le sanzioni, il contenzioso, la riscossione e poi una parte speciale che riguarderà nello specifico i singoli tributi. Questo è il disegno, sostanzialmente ci si vuol muovere in modo graduale perché come ho detto soprattutto per la seconda parte è necessario reperire le risorse necessarie per fare interventi che riguardano nello specifico l'imposta. Poi se penso che la sua domanda era diretta a capire un pochino che cosa, quale possibilità di ulteriori diciamo inserimenti si possono fare, giustamente noi abbiamo diciamo diversi temi su cui si può intervenire. Un primo tema può riguardare nello specifico l'Ires perché voi sapete che per l'Ires è prevista una norma che prevede la graduale riduzione dell'Ires e a fronte della riduzione dell'Ires il vantaggio deve essere indirizzato su due versanti o sull'occupazione oppure sugli investimenti qualificati. Un dubbio che si era posto è dire ma occorre fare l'intervento quindi il beneficio fiscale l'abbiamo se interveniamo sui due settori. La cosa che riteniamo si possa fare è quello di dire o si sceglie l'uno o si sceglie l'altro anche perché magari imprese più strutturate che intendono privilegiare per esempio l'investimento qualificato penso all'industria 4.0 piuttosto che alla ricerca e sviluppo che al patent box si possono orientare in quella direzione. Quelle che non ritengono di poter fare quell'intervento possono sfruttare la possibilità di fare un investimento in occupazione per esempio in occupazione per i giovani occupazione per gli ultracinquantenni colori quali escono del reddito e cittadinanza quindi dare l'alternatività. A questo riguardo un altro intervento a cui stiamo pensando è fare misure per i giovani penso i giovani professionisti e i giovani imprenditori e stimolare le aggregazioni in una logica anche di riduzione del carico fiscale quindi questo è un altro tema su cui sicuramente si può affrontare un ragionamento. Il terzo passaggio anche questo molto sentito è quello dell'IRAP come sapete si dice che si andrà alla graduale riduzione dell'IRAP graduale lo sottolineo perché l'IRAP ci dà un gettito di 10 miliardi che servono per finanziare la spesa sanitaria però certe cose possono essere corrette penso per esempio alle società di persone o alle associazioni tra professionisti oggi si disaggregano queste strutture perché oggi la persona fisica professionista o imprenditore non paga IRAP invece le strutture societarie, società personali la pagherebbero e a fronte di questo si dice che per le società di capitali ci sarà una graduale riduzione creando però una sovraimposta. Ecco la caratteristica della sovraimposta rispetto all'attuale meccanismo è questa che oggi questo è stato denunciato da più parti nel momento in cui c'è una perdita IRS per effetto poi dei meccanismi delle variazioni si può arrivare a un imponibile IRAP e col meccanismo della sovraimposta questo non si verifica perché se non c'è IRS da pagare non ci sarà sovraimposta da pagare. L'aspetto che viene segnalato dice ma non ci sarà un aggravio per le imprese per le società su questo punto si può dire che la costruzione di questa sovraimposta dovrà essere fatta a varianza di gettito quindi non bisognerà gravare sulle società di capitali non bisognerà poi porre in capo alle società di capitale un ulteriore aggravio quindi deve rimanere lo stesso carico fiscale che oggi esiste per l'IRAP. Questi penso che sono tre degli interventi su cui si può ragionare. Quindi di fatto renderete neutrali le scelte per quel che riguarda le assunzioni diciamo piuttosto che gli investimenti e cercherete di favorire le aggregazioni degli studi in che modo in particolare questa questa determinazione? L'obiettivo è un po' questo perché cerchiamo un punto di venire in contra quelle che sono le esigenze che ci sono state rappresentate. In verità il discorso della scelta tra investimento in occupazione o investimento in diciamo in beni strumentali in beni innovativi già si può evincere dal tattato normativo l'unica cosa che non si può mettere nel testo di legge una congiunzione una disgiuntiva e barra o perché questo era un po' l'obiettivo dire puoi fare l'investimento in beni strumentali innovativi oppure in oppure tutte e due però ecco se avessimo messo la disgiuntiva dice o l'uno o l'altra se uno lo voleva fare su tutte due sembrava non lo potesse fare quindi ora stiamo costruendo proprio una norma in modo tale da dare certezza in questo senso. Allora ringrazio il vice ministro perché è stato anche rispettoso dei tempi che ci eravamo dati e anche perché naturalmente vorremmo arrivare poi ad una disamina ampia di questo tema della delegata fiscale toccando vari punti e lasciando poi alla fine la possibilità di alcune domande da parte di coloro che ci seguono. Io partirei con la professoressa Salvini partendo da un tema che è stato sollevato da più parti che è quello del costo della riforma in particolare se ne è parlato per l'IRPF ma più in generale. Lei che cosa ne pensa questo è un ostacolo determinante? Allora sì effettivamente questo mi sembra un ostacolo o per lo meno uno dei punti nodali di questa disegno di legge delega e d'altra parte è stato sottolineato da più parti abbiamo letto negli ultimi giorni naturalmente dalla commissione europea la quale non perde occasione è probabilmente a ragione di ricordarci i nostri vinque di bilancio e anche dalla corte dei conti proprio da ultimo perché venendo a un profilo più specifico l'articolo 20 del disegno di legge prevede che ci sia come ha ricordato il viceministro nel complesso delle misure della delega un pareggio di gettito nel senso che non deve determinare ulteriori aggravi a carico del bilancio dello stato e anche una invarianza della pressione fiscale ma questo direi è scontato dal momento che tantissime misure come è stato evidenziato hanno proprio l'obiettivo di una riduzione e razionalizzazione in diminuzione del carico fiscale venendo ancora più allo specifico lo stesso decreto prevede che vi deva essere una priorità nella emanazione delle misure che comportano un maggior gettito rispetto all'emanazione delle misure che comportano un gettito minore e questo chiaramente in relazione al principio di pareggio di bilancio di quella costituzione e la relazione tecnica continuamente ricorda da una parte che le entrate, le maggiori entrate, le maggiori uscite non possono essere stimate da un momento che giustamente si tratta di una legge delega quindi solamente dei principi e da un'altra parte a commento di tutti gli articoli dice in ogni caso c'è l'articolo 20 che dice prima le maggiori entrate e poi le maggiori uscite o diciamo le diminuzioni di gettito quindi bisognerebbe fare un analisi delle singole disposizioni e vedere quali possono comportare un aumento di gettito di prima chita non sembrano essere molte magari la razionalizzazione delle procedure di riscosso sicuramente forse anche le procedure di accertamento e il concordato preventivo biennale forse quindi sembrano più le misure di procedimento a comportare maggiori ntrate ma non sappiamo quanto sensibili rispetto invece alle misure di carattere sostanziale, la flat tax, la riduzione e razionalizzazione dell'Ires e tante altre misure, la riduzione dell'Iva, la liquida zero quindi tante altre misure sostanziali che sono quelle importanti credo proprio quelle qualificanti per l'opera del governo del legislatore rispetto alle quali forse appunto c'è come lei giustamente ricordava qualche dubbio proprio andando ad analizzare le singole disposizioni. Ecco io resterei su questo tema per poi dare la possibilità di tornare sul tema al viceministro e chiederei al Dottor Rizzardi diciamo di soffermarsi su questo punto anche in quest'occasione come si era fatto in passato ma con maggiore determinazione devo dire di quanto era stato fatto in passato viene richiamato il tema come possibile fonte di sostegno delle nuove misure viene richiamato il tema del taglio alle agevolazioni fiscali. Questo è un tema storico su cui molte volte si è cominciato a parlare ma poi non si è arrivati a un risultato. Questa volta la determinazione è maggiore tanto che viene scritto chiaramente anche nell'articolato insomma pur prevedendo tutta una serie di caveat relativi a determinati tempi. Ecco Dottor Rizzardi la sua opinione su questo punto. Grazie cco si parla tanto di questa tax expenditure. Beh abbiamo dei precedenti per esempio negli Stati Uniti nel 2017 il governo ha fatto provare una legge si chiamava tax cut and jobs act quindi c'era anche il jobs act dentro dove sono state appunto tolte alcune detrazioni fiscali per ridurre le aliquote. Ecco però sul questo oceano perché veramente un oceano delle cosiddette tax expenditure io vorrei fare un discorso qui non tanto di diritto tributario ma direi di scienza delle finanze. Quando mi sono laureato io la prima volta oltre 50 anni fa non c'era diritto tributario c'era solo scienza finanza. Ha avuto Giancarlo Mazzocchi, il relatorio della mia tesi è stato Gilberto Mazzac che poi è venuto a insegnare a Trento. Io li dividerei in quattro gruppi dove purtroppo sui primi tre credo che non ci si possa muovere più di tanto. Allora primo abbiamo le code delle detrazioni già sorte cioè se io quest'anno spendo 10.000 euro e tu mi dai la generazione dieci anni non mi puoi togliere i nove anni che mancano perché se no qui la Corte Unizionale direbbe che è violazione dei diritti acquisiti quindi questi purtroppo non si possono toccare. Secondo una cosa che nell'arco della precedente della precedente tutta la vigente normativa ha dato luogo a due grandi sbandamenti che poi sono rientrati e si chiama principio di correlazione. Cosa vuol dire? Vuol dire che perché deduco i contributi previdenziali perché quando avrò la prestazione sarò tassato. Ecco quindi anche qui non si può alterare questo quilibrio per esempio abbiamo uno dei temi che sono anche ineligibili è la previdenza complementare. Ecco previdenza complementare tutto sommato dal punto di vista della correlazione non ha dei grandissimi problemi perché la deduzione fiscale è ancora degli ex 10 milioni. Rottondiamo almeno agli euro 5.400 è abbastanza buffo. Rottondiamo almeno questo quindi mettiamo 5.000 euro. Perfetto, io però ne voglio versare 7.000. Cosa succede? Che alla fine dell'anno in cui ho fatto la dichiarazione di redditi da cui risulta che 5.000 li ho dedotti e 2.000 non li ho dedotti, comunico al fondo alla previdenza complementare che 2.000 non li ho dedotti. E loro cosa fanno? Nel linguaggio, anche un tema che ho seguito molto quando è nato, abbiamo il conto A e il conto B. Il conto A mette i 5.000 che è dedotto, la prestazione che ne conseguirà sarà tassata. Nel conto B metto quello che non hai dedotto, la prestazione non sarà tassata. Quindi i principi di correlazione non si può rompere, questo è molto importante. Ecco però se vogliamo già adesso c'è un piccolo vulnus che è la flat tax dei forfettari perché andando in questa strana norma già un po' rielaborata alcune volte, si dice tu hai un ricavo, un introito, un ricavo, un compenso, lo abbattiamo, hai un netto, da quello togliamo i contributi. Se poi non ci stanno li togli del reto complessivo, ma siamo sicuri che questo signore abbia anche altri redditi dove possa imputarli. Ecco quindi quello della correlazione dei contributi, almeno di quelli alla previdenza obbligatoria, non bisogna romperlo. Fondo pensione sì, potremmo anche aumentare da 5.000 a 6.000 euro, ma non è che cambia, perché se viene verso 6.000, 1.000 vanno nel conto B e quindi non è tassato. Quindi primo principio i decimi le code, non possiamo toccarle, secondo la correlazione. Direi che come adesso non è poi tanto sbagliata. Terzo, le perdite di capacità contributiva. Cosa voglio dire? È un tema che poi magari ricontonerà anche dopo quello della famiglia. Se io ho un reddito di 100 e 30 li ho persi al gioco, ovvio che il fisco mi dice io voglio la tua capacità contributiva dei 100, non ti tasso su 70. Ma se tu li hai spesi, non so, per far crescere i figli, a questo punto la tua capacità contributiva è di 70, non è di 100. E quindi sarebbe, anche qui è una mia idea che poi vedremo di rinunciare, qui bisognerebbe proprio fare oneri deducibili, proprio perché negli anni 80-90 era sorto un movimento di opinione sbagliatissimo. Dice ma se tu hai una liquota alta lo stato ti dà di più. Non è vero, se io ho una liquota alta ho perso marginalità e quindi perché devo pagare 43 che poi oggi è 46, 47 con le addizionali, se ho una capacità contributiva che sia ridotta per una spesa socialmente utile. E finalmente arriviamo al quarto gruppo. Quella sì è tax expenditure. La più grande tax expenditure che abbiamo avuto è stato il 110. Tra l'altro apro e chiude una parentesi perché lo ho visti in questi casi, ho visto ristrutturare tre ville a forte dei marmi di lusso e tre ville di lusso in Sardegna col 110. E i condomini che non sono riusciti a farlo perché dovevano comunque anticipare alcuni fondi. Questa è stata la spesa più, la tax xpenditure veramente più sbagliata, perché è giusto agevolare e questo però ci sono dei limiti, va beh a parte delle frodi poi le mancanze di controllo. Ecco e qui dentro per esempio abbiamo delle cose che sono, ecco domani mi pare arriverà Giulio Tremonti, un termine che usava molto lui, le cose bagatellari. Ecco la detrazione per mandare i figli in palestra. Sapete qual è il massimo che può consentire? 40 euro di imposta. Va la pena di avere una detrazione di 40 euro con tutte le spese amministrative che sono connessa. Ecco quindi qui ecco diciamo che il campo, ecco quindi il mio messaggio, ecco se vuoi signor ministro, è quello di dire le code non le possiamo toccare. Le spese che hanno una rilevanza sociale le vanno tolte dalla capacità contributiva. La correlazione non si può spezzare perché ci ha provato Formica tanto per non far nomi ma solo i cognomi. Ecco però poi è rientrata perché alla fine non reggeva più il sistema. Ecco invece c'è un grande maremagno. Ecco scusate sapete l'anno scorso quante pagine di circolare ha dovuto fare agenzia delle entrate per spiegare a questo. Ha dovuto fare due circolari. Il totale è 550 pagine. Ecco ditemi voi se è un sistema che può stare in piedi dove ci vogliono 550 pagine per fare un 730 a vedere se per caso c'è questo. Grazie. Allora, gli stimoli sono arrivati. Volevo sapere, chiaramente non possiamo risolvere in due minuti il problema delle coperture però qualche indicazione forse si può dare. Interessante quello che diceva la professoressa Salvini ed è legato proprio come ricordava all'articolo 20 che non è una norma nuova è una norma che è stata utilizzata già nella passata legislatura nella delega che cosiddetta delega Draghi c'era un articolo finale che diceva prima trovate le coperture e poi fate gli interventi quindi lo si deve fare con i decreti legislativi. Questa cosa poi è stata studiata anche in passato ricordo i provvedimenti pro divisco del 1997 anche lì c'era una norma finale quindi abbiamo riprodotto sostanzialmente quello che nel corso del tempo è stato sempre fatto quindi bisogna trovare le coperture una volta trovata le coperture e lo si deve fare con i decreti legislativi e nei decreti legislativi si può affrontare le coperture e poi fare una riduzione delle tasse. Vediamo qual è la situazione attuale. Ecco noi diciamo abbiamo avuto un incoraggiamento da questo segnale di crescita perché nel primo trimestre del 2023 abbiamo visto che la crescita era dello 0,5 per cento. La stessa Unione Europea ha detto a fronte di questo tipo di crescita voi siete forse il paese più virtuoso dell'Unione Europea si prevede una crescita annuale del 1,2 per cento. Noi saremmo ancora un po' più ottimisti diremmo potrebbe andare a finire all'1,8 per cento. Quindi queste sono risorse eventuali che possono essere messe al servizio della riduzione del carico fiscale. A fronte di questo poi abbiamo altri elementi voi sapete che lo si è fatto anche nell'ultimo DEF si è individuato una diciamo delle risorse derivanti dalla lotta all'evasione e quelle devono essere messe nel serbatoio della riduzione della pressione fiscale. Vediamo che succederà nel 2023. Nel 2022 agenzie entrate guardie finanze hanno fatto un recupero importante di 20 miliardi di euro e questo ha generato questo tesoretto per poter fare gli interventi nel 2023. Vedremo che succederà nel 2023 per il 2024. Tax expenditure ecco mi collego all'altro tema che diceva il dottor Izzardi. Tax expenditure noi oggi abbiamo fermo restando che concordo al cento per cento che le code non vanno toccate, la correlazione deve rimanere diciamo bisogna tener conto della correlazione, salvare tutto ciò che è previdenza, contribuzione perché è fuori di dubbio che a fronte di una deduzione poi ci sarà in prospettiva una tassazione quindi come pure certe tematiche tipo la salute, tipo gli interessi per mutui casa, noi l'abbiamo già scritto a chiare lettere che tutto quello deve essere salvaguardato. Ma abbiamo tre tipologie di tax xpenditure, deduzioni, detrazioni e crediti d'imposta. Allora ai tempi diciamo quando io ho cominciato a occuparmi di queste cose e quando la vera riforma è quella degli anni settanta che era stata costruita da studiosi del calibro di Vicentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro, c'erano solo poche deduzioni e se non ricordo male la detrazione per spese di produzione del reddito per familiari a carico erano due, poi c'è stato un proliferare di deduzioni, detrazioni, ne contiamo circa cento tra deduzioni e detrazioni e la cosa più imbarazzante riguarda i crediti d'imposta, oggi abbiamo circa 230 crediti d'imposto, 227, 229, ecco meno di 230 ma siamo lì che cubano circa, un termine brutto cubano però significa che queste costano 36 miliardi di euro, sia la politica è stata sempre incentrata a dare crediti d'imposta che hanno generato oltre alle circolari che ricordava prima Raffaele Rizzardi anche 70 pagine di istruzione alla dichiarazione dei redditi, quindi ha un senso rimettere mano a quella materia salvaguardando quelle spese che devono essere sicuramente riconosciute e contribuenti ma non possiamo andare avanti con un meccanismo di questo tipo, soprattutto i crediti d'imposta che effettivamente rendono il nostro sistema sicuramente disallineato rispetto agli altri sistemi tributari di altri paesi. Quindi per fare una ultima battuta ci dobbiamo aspettare che il primo passaggio auspicabilmente se la delega verrà approvata nei tempi sarà quello di incidere e presentare i decreti che vanno a recuperare i getti tipo discorsione e accertamento? Dicevo la terza parte nel meccanismo modulare che abbiamo pensato, abbiamo detto principi, tributi, procedimenti, allora i procedimenti, allora il procedimento d'accertamento non è, noi pensiamo di recuperare i getti, pensiamo di cambiare verso al rapporto fisico contribuente. La conseguenza potrebbe essere anche quella di di avere un rapporto migliore quindi risultati migliori, almeno credo sia quello il disegno. Il disegno è quello di, forti di quella che è il bagaglio conoscitivo dell'amministrazione finanziaria. Oggi siamo in una situazione tale per cui abbiamo tanti e tali di quegli elementi a disposizione, banche dati, interoperabilità delle banche dati, fatturazione elettronica con rispettivi telematici, pre compilate, intelligenza artificiale, analisi predittiva per cui siamo in grado di dire millimetricamente a Maurizio Leo quant'è il suo reddito e questo deve generare un cambio avverso dell'accertamento ma questo non lo diciamo noi, ce lo dice l'Ox e dice guardate che nel rapporto fisico contribuente voi dovete agire in via preventiva non in via successiva. Noi sappiamo che oggi il tax gap è sempre oscilla tra gli 80 e 100 miliardi quindi si parla sempre di lotta all'evasione ma a mia memoria dagli anni 80 poi nonostante l'attività svolta è importante che ha fatto la Guardia di Finanze e l'Agenzia di Entrate, il tax gap rimane sempre alto quindi o cambiamo verso oppure rimaneremo sempre a parlare di lotta all'evasione ma senza produrre mai risultati significativi. Un'ultima cosa poi restituisco la parola alla professore Sassalvini, in questi giorni tante critica alla flat tax, resta un obiettivo credibile, ragionevole e raggiungibile? Allora la flat tax innanzitutto vediamo il discorso autonomia. La flat tax in molti casi non è neanche un vantaggio perché il meccanismo come funziona si parte dai ricavi, si applica un coefficiente di aggiornamento e poi si arriva a un quantum su cui si applica la liquida. Il coefficiente spesso non esprime neppure tutti i costi che sostiene l'imprenditore o il lavoratore autonomo perché spesso si hanno autovetture, si hanno altri beni e via dicendo e i costi sarebbero maggiori. È una logica di semplificazione, tant'è vero che ho visto che ci sono risultati dove molti italiani se ne stanno valendo della flat tax. Tra l'altro teniamo presente che anche dal punto di vista del carico contributivo mentre per il mondo del lavoro dipendente, per carità noi dobbiamo guardare con attenzione anche al mondo del lavoro dipendente, ma il professionista a tutti i contributi a suo carico mentre invece il lavoratore dipendente una parte dei contributi sono a carico del datore di lavoro. Quindi la flat tax è in una logica appunto di diciamo di semplificazione, è chiaro che c'è anche un vantaggio fiscale che spinge però anche a essere un più a far meglio e per il mondo del lavoro dipendente invece. Noi abbiamo parlato di flat tax incrementale però può essere in diciamo questa cosa può essere declinata ma ci si sta ragionando e vedendo insomma la fattibilità. Per esempio una tredicesima mensilità che nella sostanza è una flat tax incrementale perché di solito la retribuzione è mensile su dodici mesi. La tredicesima se io arrivo per il lavoratore dipendente applicare una liquida flat del 15 per cento in un momento particolare dell'anno dove ovviamente si può ragionare fissando certi tetti e via dicendo se io do a quello diciamo le classi medio-basse una tredicesima detassata è vero simile a ritenere che questi soldi che chi avranno in tasca i contribuenti li impiegheranno in consumi quindi acquisteranno diciamo beni per le festività natalizie quindi ecco che si innesca pure un circuito virtuoso. Se ragioniamo sui due versanti penso che potremmo fare un risultato nell'interesse degli italiani. Ecco professoressa Salvini la riforma chiaramente ridisegna il sistema e rimette in qualche misura anche in gioco il rapporto tra le tipologie di imposte dirette e indirette. Ecco che prospettive che direzioni si possono prendere secondo lei? Questa delega a leggerla da due impressioni molto forti. La prima di essere stremamente tecnica rispetto anche alle precedenti sessura come governo Draghi e ho anche riproposto in questa legislatura le norme sono molte sono dettagliate molto dettagliate anche per essere una legge delega quindi dimostra che ci sono delle idee molto precise dietro in attesa di essere attuate come dei grid delegati e copre come è stato detto tantissimi campi appunto dalla codificazione da quelli più generali la codificazione il rapporto fisico contribuente per arrivare poi alle disposizioni concrete. Quindi la prima impressione è fortemente tecnica la seconda impressione naturalmente non potrebbe essere diversamente fortemente politica questo questa delega perché in questa logica ampiamente evidenziata e manifestata sotto tutti i profili di tutte le imposte vorrei dire di riduzione del prelievo con tutte le questioni appunto che hanno accompagnato stanno accompagnando la flat tax soprattutto la previsione della liquida unica lascia nell'ampiezza di contenuti al governo legislatore delegato un amplissima ambito di manovra e quindi naturalmente si potrà scegliere sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio si attuare prima una misura oppure un'altra e quindi questa è la seconda impressione che viene leggendo la delega naturalmente dal momento che si riguarda che la delega riguarda quasi tutte le imposte si pone un problema che è quello poi classico che si pone sotto il profilo economico finanziario del peso delle diverse imposte di come le modifiche previste alle diverse imposte possono interagire tra loro per esempio si prevede di diminuire sia notevolissimamente anche se in prospettiva nel tempo il carico dell'IRPF e di diminuire anche probabilmente il peso dell'IVA cosa che in genere viene posta invece in contraposizione e normalmente quello che si raccomanda anche in sede internazionale proprio in prospettiva della diminuzione delle imposte sul lavoro è quello di un aumento delle impostazioni in diretta in particolare dell'imposizione sui consumi come metodo classico per finanziare proprio la riduzione delle imposte sul lavoro ma ragionando anche in termini più ampi quello che colpisce devo dire positivamente ma è un grande impegno del governo nel passare dal dire al fare è il collegamento tra le misure della delega e altri temi pensiamo per esempio appunto alla riduzione per ora temporanea del cuneo fiscale come si va sia a combinare con la riduzione della tassazione IRPF sia naturalmente con la riduzione poi del bilancio dello stato e quindi la necessità poi di reperimento ventualmente di un gettito aggiuntivo e pensiamo mi sembra un tema anche molto rilevante è quella cui lei faceva riferimento della abolizione dell'IRAP da tantissimi attesi soprattutto delle associazioni tra professionisti a parte gli scherzi e dell'istituzione di un addizionale dell'IRES che mi sembra una misura che va a riecheggiare la vecchia ilor è un qualche modo ritorno all'Iran in posta reale sui redditi no ma a parte queste classificazioni che interessano il giusto cioè niente quello che mi che mi sembra molto interessante è la correlazione tra questa misura fiscale e tutto il tema del federalismo fiscale delle entrate delle regioni del federalismo differenziato quindi di tutta del regionismo differenziato quindi di tutta un'altra capitolo importantissimo delle misure politiche che si stanno studiando e che forse dovranno essere adottate che appunto si vanno a combinare indubbiamente appunto anche questo può essere non dico un ostacolo ma insomma grande impegno nel passare dal dire al fare. Dottor Colombo, prima il vice ministro ha fatto riferimento ad alcune misure in preparazione anche per le imprese ulteriormente specificative di quelle che già erano contenute nella delega per imprese in realtà e anche studi professionali. Diciamo come si colloca il ruolo della tassazione delle imprese in questa rideterminazione del sistema tributario? Sì grazie dunque la tassazione delle imprese ha un ruolo cruciale nel disegno di legge delega per la riforma fiscale tant'è che l'articolo 6 prevede espressamente la revisione dei sistemi di imposizione sui redditi delle società e degli enti. La revisione del reddito di imprese si articola secondo due modalità attraverso una riduzione dei pesi delle imposte e mediante la semplificazione e la razionalizzazione dei criteri di determinazione del reddito di imprese. Quanto concerne il primo punto la riduzione del peso delle imposte questa forse è la parte più innovativa della riforma fiscale anche perché risponde all'obiettivo di aumentare la competitività delle imprese e attrarre capitali e investimenti esteri in Italia e si prevede come si diceva prima l'introduzione di un regime duale con l'applicazione di una liquida agevolata per quelle società che nel biennio successivo la produzione del reddito effettuano determinati investimenti, assumono personale e non distribuiscono utili ai soci. Abbiamo scoperto oggi dal viceministro che le prime due condizioni non sono, possono ssere alternative e quindi non devono essere verificate entrambe, questo è sicuramente molto positivo, e le risorse finanziarie utili per la copertura della perdita di gettito derivante dalla riduzione della liquida, potranno provenire dalla revisione degli incentivi fiscali. L'articolo 9 del disegno di legge prevede spessamente di rivedere gli incentivi fiscali all'imprese i criteri di determinazione e fruizione delle agevolazioni stesse. Andrà chiarito il rapporto tra questo regime duale, il nuovo regime che entrerà in vigore, e le agevolazioni fiscali che sono oggi esistenti perché investimenti qualificati che daranno diritto a beneficiare del regime fiscale agevolato con la liquida duale, sono gli stessi investimenti che oggi formano oggetto di agevolazioni fiscali che abbiamo in vigore, quindi crei di imposto, ricerca e sviluppo, industria 4.0 e patent box. È ragionevole ritenere che alcune delle agevolazioni fiscali che sono oggi vigenti saranno abolite o meglio, saranno sostituite o riassorbite dal nuovo regime fiscale agevolativo. Il tutto poi dovrà essere fatto considerando e tenendo in debita considerazione la direttiva UE, un tema di Pillar 2 che è stata emanata dicembre 2022 che dovrà ssere recepita in Italia entro il 31 dicembre 2023 e che prevede a partire dal primo gennaio 2024 l'introduzione della global minimum tax ad una liquidità ffettiva per le multinazionali di rilevanti dimensioni per singola giurisdizione non inferiore al 15% e quindi bisogna verificare come queste agevolazioni fiscali incideranno, influiranno nella determinazione del tax rate effettivo, a seconda che vada al numeratore o del denominatore del rapporto. Allora se è importante ridurre come avevamo detto la liquidità di imposta è importante semplificare il calcolo dell'imposta e a questo riguardo il disegno di legge delega prevede spressamente la razionalizzazione e la semplificazione dei criteri di determinazione del reddito di impresa. L'obiettivo è raggiunto con il processo di avvicinamento del reddito imponibile al risultato di bilancio mediante il potenziamento del principio di derivazione rafforzata che è quel principio in base al quale il trattamento fiscale di una determinata fattispecie dipende dal o è subordinato al relativo trattamento contabile. Quindi bisogna partire dal trattamento contabile per arrivare a determinare il corretto regime fiscale. Questo è un principio noto nel nostro ordinamento che è stato introdotto quando sono entrati in vigore i principi contabili internazionali. Oggi è ancorato ai criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione in bilancio ma è troppo spesso derogato da norme del testo unico che in realtà prevedono regole specifiche di quantificazione e di imputazione temporale dei componenti positivi di reddito secondo regole diverse da quelle previste dai principi contabili di riferimento con la conseguenza che occorre riportare al risultato di bilancio una serie di variazioni fiscali in aumento in diminuzione per arrivare a determinare il reddito imponibile. È interessante la ricerca della fondazione nazionale dei commercialisti che mi ha mostrato con riferimento e per l'imposta 2019-2020 in realtà non ci fosse questa gran differenza tra reddito imponibile e risultato di bilancio con la conseguenza che probabilmente a fronte di 500 miliardi di variazioni fiscali in aumento l'effettivo sbilanciamento tra le variazioni in aumento e le variazioni in diminuzione erano soli 3 miliardi quindi forse mi verrebbe da dire un'impresa che non vale la spesa e quindi la semplificazione e la possibilità di arrivare ad un avvicinamento sempre più veloce del reddito imponibile al risultato di bilancio è una strada sicuramente da percorrere. A lei? Avendo io una doppia anima politica e tecnica ho cercato di trasfondere la mia sperienza insomma con la collaborazione importantissima dell'amministrazione finanziaria in questo progetto di legge delega perché ho detto bisogna fare in modo di innanzitutto di dar certezza la struttura in quattro parti se voi vedete è di facile lettura e questo poi consentirà pure una declinazione nei decreti legislativi molto più accessibile rispetto alle impostazioni che si sono succedute nel tempo. La tematica che evocava prima la professoressa Salvini è vera noi abbiamo da una parte l'IRPF e l'IRPF è una riduzione oggettiva che grava sulle persone fisiche dall'altra l'IVA che è un'imposta tipica sui consumi e dice se qui lavoriamo sui due versanti che succede. Se andiamo a vedere la parte IVA vediamo proprio che nell'incipit della norma diciamo noi dobbiamo fare in modo di adeguare la normativa interna che è molto disallineata rispetto alla normativa comunitaria e soprattutto le pronunce della Corte di Giustizia pensate ai presupposti di imposta, alla cessione di beni. Noi oggi abbiamo un approccio di tipo giuridico formale per noi la cessione riguarda il trasferimento e diritto di proprietà e i diritti reali di codimento mentre invece in sede unionale il concetto è molto più sostanziale quindi ecco perché va cambiato la logica del presupposto quindi adeguarci un po alle regole unionali come pure il meccanismo dell'esenzione ecco che tante ipotesi possono uscire dal perimetro dell'esenzione ex articolo 10 del decreto 633 per essere riportato sul versante dell'imponibilità o le detrazioni non sfugge a tutti quello che è successo nel 1997 per quanto riguarda il trasferimento immobiliare dove ci sono diverse tipologie diversi approcci o l'esenzione o l'imponibilità a seconda poi della tipologia dell'impresa l'impresa costruttrice sopra sotto i cinque anni quindi si è generata una confusione tale per cui è necessario rimettere le mani su quel tema come pure il gruppo IVA come pure il meccanismo della detrazione del prorata perché noi abbiamo il prorata generale ma ciò che invece viene evidenziato a livello unionale è quello del prorata specifico ossia del prorata quando ci sono siamo in presenza di beni promiscui quindi ecco il ridisegno che a cui noi pensiamo è chiaro che poi c'è la parte che riguarda la rivisitazione delle aliquote e noi ora abbiamo la liquida zero che poi non è nient'altro che è un meccanismo di senzione con diritto alla detrazione quindi ecco che anche qui dobbiamo in qualche modo ispirarci a quelle che sono le regole aureo-unionale sul versante delle imprese sul versante delle imprese abbiamo pensato di fare tutta una serie di correzioni per esempio gli interessi passivi oggi è un momento in cui per ffetto dei tassi c'è un carico tributario enorme per le imprese quindi le imprese oggi deducono gli interessi passivi col meccanismo anche qui abbiamo meccanismi differenziati se parliamo di una persona fisica di una società di persone sostanzialmente c'è l'integrale deduzione degli interessi passivi se parliamo di una società di capitale c'è il meccanismo del rol rivisitato secondo le regole dell'imposizione sui redditi quindi è un meccanismo che sicura chiudo che non funziona ecco perché diciamo adeguiamoci a quelle che sono le regole comunitarie entro un certo tetto si possono dedurre gli interessi passivi l'ultima cosa che diceva prima il dottor colombo è la diciamo l'allineamento tra bilancio civilistico e reddito di presa questo è un elemento che noi abbiamo posto alla base della riforma insomma una però dobbiamo stare attenti perché oggi con la derivazione rafforzata noi abbiamo degli spazi così ampi per cui è opportuno questo lo dico nell'interesse proprio delle imprese rivedere anche i meccanismi per carità noi dobbiamo adottare i principi contabili internazionali di as principi contabili internazionali spesso hanno delle regole così ampie che ingenerano incertezza nelle imprese e quindi nel momento in cui magari un amministratore fa un tipo di valutazione pensate ai derivati piuttosto anche le riorganizzazioni infragruppo dove non ci sono regole e poi arriva la guardia di finanza o l'agenzia di entrate e da una valutazione diversa questo comporta anche conseguenze sul versante penale perché ci sarà una segnalazione in fedele dichiarazione senza il articolo 4 quindi anche qui bisognerà dare delle regole certe la certezza è uno dei pressupposti di questa riforma grazie vi chiedo la brevità per poter completare il giro e partirei ancora dal dottor colombo perché il viceministro ha toccato il tema del rapporto diciamo fisco contribuente secondo lei su quale punto bisogna insistere particolarmente sì dunque uno dei pilastri cercando di stare in tre sì sì in tre minuti uno dei pilastri della riforma fiscale garantire come diceva la certezza del diritto e favorire la collaborazione tra fisco e contribuente la direzione cui muoversi penso che sia chiara precisa molto ben delineata si va e si andrà sempre più spesso verso forme di collaborazione tra fisco e contribuente incentivando l'adeppimento spontaneo nelle forme dell'adeppimento collaborativo del concordato preventivo biennale al fine di prevenire l'insorgere di eventuali controversi fiscali su presupposto che è meglio un dialogo ex-ante piuttosto che un controllo ex post quindi diciamo le due forme previste dal disegno di legge che vanno in questa direzione sono quelle della cooperative compliance e del concordato preventivo biennale sulla cooperative compliance mi verrebbe da dire visto che è previsto un abbassamento della soglia perché un istituto che è stato introdotto nel nostro ordinamento nel 2015 però era solo per pochissimi eletti la previsione è di ridurre la soglia di accesso e quindi per ampliare la platea dei contribuenti potenzialmente interessati ad aderire il regime è auspicabile nel quando verranno fatti decreti d'attuazione che vengono previste delle forme semplificate standardizzate elaborate magari in contraddittorio con con l'agenzia delle entrate in modo da consentire un'adesione più rapida da parte di tutte le imprese e agevolare soprattutto il compito dell'impresa perché sembra che sia molto importante poi in questo rapporto tra dialogo tra fisco e contribuente è importante che ci sia sia ex-ante quindi nelle forme che abbiamo visto prima di addempimento spontaneo ma è altrettanto importante ci sia anche nella fase di controllo ex post e qui abbiamo visto che è prevista l'applicazione in via generalizzata del principio del contraddittorio preventivo che dovrà ssere attuato superando gli attuali limiti estendendolo a tutti i tributi quindi anche agli posti di registro gli altri tributi e a tutti i tipi di accertamento con l'esclusione di quelli automatizzati c'è un tema che corre in quasi in molti convegni di questa edizione del festival dell'economia che è quello della denatalità in due minuti la leva fiscale come può agire per risolvere questo che è un vero problema nazionale e qui si fa sempre il riferimento alla francia perché è vicino a noi perché da 70 anni la francia ha il coefficiente familiare pensavo che fosse stato archiviato o controllato è l'attuale articolo 193 del congenere ad esempio quindi chiaro quel poi diciamo che non è politically correct perché perché stimola la moglie che non lavora invece questo noi dobbiamo aumentare le donne che lavorano ma poi c'è un altro aspetto il 40% dei bambini nati in italia nell'ultimo anno è nato da genitori non sposati e quindi per esempio ecco direi finanziamo con la togliendo la detrazione per coniugia carico per due motivi uno perché non sono più coniugia carico perché non sono coniugi è questo perché poi molti hanno confuso l'idea quando ha fatto la legge sull'unione civili la legge in titola unione civile convivenza ma per la convivenza non dà nessuna disposizione dice solo che possono fare un contratto per quando dovessero andasse ecco quindi e poi a carico abbiamo un massimale di reddito che è 2800 euro della persona carico scusate un incentivo lavorare in nero ecco proposito di hoxe e quando è uscito reto di cittadinanza ricordo che ho visto il comunicato hoxe incrementerà informal job l'avevano chiamato lavoro nero ecco comunque il back gap sta diminuendo dopo la fatturazione elettronica in materia di iva e sceso 10 5 6 miliardi negli ultimi anni ecco quindi questo mi sembra molto importante un'ultima velocissima cosa io ho vissuto la prima riforma del 71 perché avendo i figli medici mi hanno salvato due volte se non sarei qui se avessero fatto il mio mestiere e eravamo in Assola ombarda che è un'industria di milano è venuto il professor Berlini che era uno dei padri della riforma e io faccio una domanda sui rimborsi iva e lui mi ha detto quasi l'idea era quasi con dire giovanotto è vero allora gli uffici allora si chiamavano ufficio imposte dirette ufficio del registro e ufficio imposti in dirette no ufficio registro che si stia le imposte in dirette sapete cosa mi ha risposto pubblicamente gli uffici si ricordi sono preposti alle entrate che non si chiamavano così concettualmente qualunque rimborso è un atto contro natura e quindi il fatto no ma di là di questo battuta spiritosa non possiamo dare all'agenzia delle entrate un compito di controllare i crediti di imposta sennò poi succedono i pasticci come quello del 110 cioè l'agenzia delle entrate deve curare le entrate e cioè i crediti di imposta scusate dovrebbe essere più il ministero delle industrie gli altri ministeri che controllano ma non l'agenzia delle entrate ecco quindi comunque vediamo cosa succede quindi la famiglia sicuramente ecco c'è una bellissima frase nella legge delega costo per la crescita dei figli mi è piaciuto molto questo costo per la crescita dei figli quindi speriamo che diventi un onere deducibile ecco questo grazie cco signor viceministro una domanda un minuto per dire che cosa ne possiamo trarre? Beh, anche io. Questa indicazione sul tema de natalità. De natalità se voi andate a vedere l'articolo 2 della delega che fissa i principi generali nazionali proprio nella lettera c'è scritto crescita economica tenendo conto in particolare della natalità quindi è un nostro obiettivo primario poi anche nel corso dei vari provvedimenti che questo governo ha adottato si è sempre prestato massima attenzione pensate anche agli interventi sulla estensione mantenimento del super bonus per le villette vi ho dicendo si è fatto riferimento al quaziente familiare quindi ecco è un tema che sta sempre molto a cuore perché bisogna intervenire in quella direzione per quanto riguarda invece il rapporto fisico contribuente teniamo presente che sono tre i versanti uno quello del concordato preventivo biennale che riguarda i vecchi ex studi settori ora isa ci sono c'è il concor il la cooperative compliance che si incentra sul tax control framework quindi la rilevazione monitoraggio del rischio fiscale ma c'è tutta la fascia dei soggetti che sono in mezzo tra i 5 milioni e quando sarai 100 milioni per la cooperative compliance che anche lì diciamo qualcosa che diciamo che se c'è un tax control framework certificato quindi se l'impresa si dota di un monitoraggio del rischio fiscale in quel caso ci sarà una disapplicazione delle sanzioni quindi ecco noi copriamo tutte le aree degli imprenditori anche quelli che sono in mezzo tra i forfettari e gli ovviamente si devono dotare di un tax control framework certificato da professionisti qualificati anche da questo punto di vista ci sarà diciamo un ffetto sul versante sanzionatorio. Allora io vi volevo proporre per chiudere poi passare le domande una specie di gioco di ruolo invertiamo i ruoli voi diventate voi tre che ci avete accompagnato in questa discussione diventate viceministro per una settimana qual è la prima cosa in attuazione della delega che secondo voi va fatta professoressa Salvini? Io partirei dalla riforma delle accise dalle modifiche in materia di accise adesso può essere sorprendente no perché non ne abbiamo per niente parlato nella legge delega c'è anche questo perché partire dalla riforma delle accise perché questa riforma è una riforma nel senso richiesto dall'europa di liminazione dei sussidi ai consumi ambientalmente dannosi e di incentivo ai consumi di prodotti energetici ambientalmente virtuosi quella mi sembra una misura volta al futuro no e qui il nostro tema è il futuro del futuro io mi chiedo questa riforma attuale tanto improntata sulla riforma degli anni 70 50 anni fa che occuperà tutto l'orizzonte della legislatura essendo così impegnativa veramente tra 5 anni che ragazzi che ci ascoltano saranno entrati nel mondo del lavoro avranno lo stesso sistema fiscale che è stato creato negli anni 70 non avremmo dovuto non dovremmo forse come viceministro lo propongo alla premier di guardare un po più al futuro di guardare all'imposizione ambientale di guardare forse ha fatto riferimento autorizzanti al gender gap forse a qualcosa di più evoluto in materia proprio di tassazione della famiglia ma soprattutto di promozione del lavoro femminile dovremmo forse guardare alle nuove forme di lavoro dovremmo forse pensare ai rider o più semplicemente alle forme di lavoro molto diverse dal classico lavoro dipendente stabile sul quale tuttora improntate il nostro sistema fiscale con le ritenute con l'imposizione del regno al lavoro dipendente dottor Colombo lei ministro per un minuto minuto ma io partirei obiettivamente da dove effettivamente vogliono partire nel senso che penso che perché la riforma fiscale possa essere oltre che ambiziosa come lo è certamente anche sistematica organica bisogna partire dalla revisione degli attuali testi normativi per mettere ordine per liminare quelle disomogenità quelle incongruenze quelle incoerenze che oggi ffettivamente ci sono questo perché soprattutto gli investitori esteri sono contenti se gli riduci gli imposti se li simplifichi il calcolo gli imposti ma sono soprattutto contenti se garantisci la certezza del diritto quindi con delle norme chiare precise trasparenti stabili nel tempo e che non si prestino a dubbi interpretativi poi noi professionisti se andremo veramente in questa direzione dovremo cambiare lavoro ma quello è un altro discorso. Grazie dottor Rizzardi a lei. Grazie ma io ho visto che è un tema di cui mi occupo solo da 50 anni parlerei dell'iva come ha ricordato il viceministro noi abbiamo un vestito da lecchino per esempio uno dei temi che si stanno discutendo molto oggi è la variazione dell'impunità dell'imposta è stata scritta ho scritto un saggio per 24 ore plus in cui ho detto ma perché la chiamiamo detrazione che non è una detrazione perché nel 72 non c'erano le calcolatrici e quindi sembrava più facile annotare una variazione e diminuzione sul registro degli acquisti ma quando uscirà la prima dichiarazione annuale hanno detto togliela dagli acquisti e togliela dalle vendite ecco però ci sono voluti per esempio due anni in cui la scrittura era quella poi l'effettuazione esigibilità abbiamo anche quella poi ecco un altro tema che invece ne parlavo con conosci un esponente della OIC il discorso del leasing leasing bisogna cambiare il codice civile perché oggi il leasing mi dice me lo racconti come si usa dire sotto la riga ecco ma leasing non può più continuare così ecco bisogna ricordarsi nel leasing non bisogna non è solo una norma fiscale ma è anche una norma civilistica. Grazie, grazie, io posso parlare da esperto, una cosa che diceva il dottor Colombo la condivido è una cosa che possiamo dire una delle dei primi impegni che affronterà il governo sarà quello dei testi unici ci stiamo già lavorando perché effettivamente pensate che ci sono circa 800 modifiche al testo unico delle imposte sui redditi dall'ottantasee e cinquecento in materia di iva quindi adesso fare testi unici compilativi per carità su cui poi si caleranno anche gli interventi che si dovranno fare già un passo avanti proprio nella logica della certezza ecco e questo si farà subito tanto è vero che nella dele che avete visto che si parla c'è un termine di dotto perché dodici mesi ma i primi mesi del 2024 li avremo insomma. Vedo che il viceminist si è riappropriato del suo ruolo di esperto nel nostro gioco e a questo punto però abbiamo ancora qualche minuto io chiederei se ci sono domande dal pubblico. Buongiorno volevo chiedere se nell'ottica della diciamo lotta all'evasione la volontà di che aveva dato un gettito molto importante negli anni passati non possa essere considerata come ulteriore strumento di introito e di diciamo sbiancamento di una serie di denari che sono chiaramente fuori. Devo rispondere? Allora diciamo che voglio una risposta da tecnico da politico perché da tecnico sarei d'accordo con lei da politico ci vuole totale cautela perché nel momento in cui si affronta un dibattito di questo tipo in Parlamento vengono fuori mal di pancia peggiori perché si dice la volonta vale a dire condono quindi condoni non se ne possono fare e a questo punto le dico da tecnico io condivido la sua proposta appunto di sta politico non mi impeleguerò mai su questa vicenda perché rischierò sempre di essere attaccato tutti dicono vuoi fare i condoni e di condoni noi non ne parliamo tanto è vero che nella tregua fiscale altra cosa è stata debitata avete fatti condoni l'imposta la facciamo pagare in tutte le fasi in cui interveniamo sulla diciamo sulla tregua fiscale quindi a partire dagli omessi versamenti si nei contenziosi l'unico caso in cui non chiediamo ossia togliamo il carico fiscale quando parliamo di cartelle fino a mille euro perché la effettivamente non erano più i costi che doveva sopportare l'amministrazione che la possibilità di introito ecco dunque qui si è parlato molto di futuro io da semplice cittadino e anche di problemi molto complessi da semplice cittadino vorrei parlare un po' di presente approfittando anche del fatto che proprio della presenza del viceministro e che ha parlato comunque anche di usare molto le banche dati e di conseguenza di avere al pre compilata a questo proposito io ringrazio molto l'agenziale di entrate ovviamente anche il governo per la pre compilata che è stato un grandissimo lavoro anche perché ha raccolto moltissimi dati importi negativi di reddito o comunque che riproducono minori imposte ecco invece c'è una componente positiva di reddito e qui magari vengono attaccato perché chiedo che venga suggetta che non viene inserita automaticamente nella pre compilata io questo l'ho fatto presenti già diverse volte poi specifico anche quando mi riferisco ai pagamenti fatti da gse per le ccedenze che sono quegli imposti corrispondenti per l'energia prodotta ma risultata in esubero rispetto al fabbisogno cco queste eccedenze al momento sono un imponibile obbligatorio che si deve denunciare che però non viene catturato automaticamente dall'agenzia delle ntrate io questo l'ho fatto presente all'agenzia delle entrate e anche al ministero delle finanze all'agenzia delle entrate nel 2016 nel 2019 nel 2022 ottenendo sacco alla risposta che i gse nonostante sia socio unico del ministero delle finanze non è obbligato a trasmettere i dati all'agenzia delle ntrate a me sembra una pura follia perché voglio dire vanno denunciati e io devo dire che nel mio piccolo che chiaramente non conta nulla io conosco nessuno che denuncia le eccedenze forchè me stesso ma magari è una mia impressione molto sbagliata è una vergogna io le ho detto che noi abbiamo diciamo un grande bagaglio conoscitivo però qualcosa in più si deve fare questo è il motivo per cui l'interoperabilità delle banche dati che è un buono stadio però magari manca qualche tassello tipo quello che lei dice il gse via dicendo allora questo è lo sforzo ulteriore che dobbiamo fare adesso in parallelo a quello che stiamo facendo sul versante legislativo stiamo con le nostre strutture tecnologiche sono soggei e sose che dovranno in qualche modo dialogare sempre in modo più stretto cerchiamo di acquisire tutte le informazioni possibili e immaginabili anche attraverso questi strumenti no perché non ha senso che tutto ce tenete presente che un altro passaggio può avvenire dalla collaborazione con pago pa pago pia c'è anche altri elementi quindi dobbiamo cercare di mettere a fattore comune tutte queste questi lementi conoscitivi per rendere sempre più agevole la pre compilata in poste rette ma anche la pre compilata iva che ha avuto il suo esordio in modo tale da cercare di semplificare il più possibile la vita ai contribuenti quindi una cosa di cui non si parla quello che si sta facendo sul versante legislativo interventi con i decreti della delega decreti legislativi si dovrà fare in modo sempre più spinto e questo lo vogliamo fare da subito sul versante tecnologico in particolare quello che dovranno il lavoro che dovranno svolgere soggei e sose proprio per fronteggiare queste situazioni a cui lei faceva riferimento abbiamo tempo eventualmente per un'ultima breve domanda se c'è qualcuno che vuole farsi avanti se c'è qualche studente che vuole altrimenti chiudiamo qui questa riflessione che spero abbia soddisfatto la vostra attenzione vi ringraziamo per la partecipazione primariamente ringraziamo voi direi e poi ringraziamo coloro che ci hanno aiutato in questo viaggio la professoressa livia salvini il viceministro maurizio leo il dottor raffaele rizzati e il dottor fabrizio colombo grazie e buon proseguimento con le tante iniziative del festival dell'economia grazie
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