La nazione delle piante e l’arte della convivenza
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La nazione delle piante e l’arte della convivenza
Guardando alle piante possiamo imparare l’arte della convivenza: una organizzazione decentrata e cooperativa, in cui tutti i viventi trovano spazio perché ognuno è consapevole di dipendere dagli altri.
buongiorno e benvenuti a questo nuovo incontro del feste ed economia dedicato ad ambiente crescita e chi meglio di stefano mancuso può parlare di questo tema mancuso come molti voi sanno è un botanico dirige il laboratorio internazionale neurobiologia dell'università di firenze e anche un intellettuale che ha dedicato gli ultimi anni a molti interventi pubblici sul tema dell'ambiente con una particolare prospettiva che è quella di leggere interpretare il mondo vegetale mondo delle piante pensando agli uomini pensando fortemente a cosa questo mondo possa dire gli uomini quindi è una voce che non poteva mancare in questo festival in cui l'economia naturalmente centrale ma da sempre da 15 anni da quando il festival è iniziato gli economisti dialogano con intellettuali con ricercatori di altre discipline mancusi autore di molti libri fortunati verde brillante riuscito solo alcuni verde brillante e lungo viaggio delle piante da ultimo anche un libro è uscito proprio in questi giorni che scala pianta del mondo forse quello che nel trattare il tema del suo intervento che è dedicato al mondo delle piante come mondo che ci insegna l'arte della convivenza forse il libro più significativo che è un best seller di mancuso è la nazione delle piante e ci arriviamo tra pochi minuti e all'arte della convivenza volevo però visto che il festival servono anche per far circolare le idee riportagli due questioni molto rapidamente forti che sono uscite ieri eri il festival si è aperto con una relazione di esther duflo premi nobel dell'economia introducendo la doc lo tito boeri il direttore del festival ha posto una questione ad un flow relativa all'impatto del covip e gli ha detto non pensi che il kovida reso più evidente a tutti l'importanza di quello che è in economia si chiamano esternalità cioè il fatto che ogni nostro comportamento ha effetti sugli altri se ne è sempre parlato in particolare per l'ambiente ma sembrava che in fondo gli effetti fossero marginali quindi non fosse così importante cambiare i nostri comportamenti col covi di questo si è reso così evidente perché i nostri comportamenti possono provocare dei danni e quelli degli altri su di noi volevo rilanciare questa questione anche a mancuso perché mi interessava molto sentire il suo punto di vista sull'argomento beh è una questione estremamente interessante perché il l'idea delle esternalità cioè il fatto che ciò che noi combiniamo nelle nostre con le nostre azioni quotidiane abbia poi un influenza sull'economia sull'ambiente sulla propagazione delle malattie non è mai stato percepito nella sua forza fin quando appunto non è arrivata questa pandemia allora con la pandemia abbiamo iniziato a capire che le nostre azioni avevano delle dirette conseguenze che si potevano vedere nel giro di poche settimane stavamo se uscivamo facevamo gli assembramenti dopo due settimane si vedeva direttamente l'innalzamento del del numero dei contagi se una cosa ci dovrebbe insegnare questa pandemia è che molti dei nostri comportamenti hanno conseguenze simili a quelle che abbiamo visto nella pandemia ma che si sviluppano invece che in due settimane in tempi più lunghi ed è ed è il classico esempio appunto quello dell'ambiente ogni nostro comportamento ha delle ripercussioni immediate come consumo di risorse come produzione di anidride carbonica su ciò che sta accadendo al pianeta il che poi porterà indietro del dei fenomeni la cui entità sarà purtroppo molto più ampia anche di quella dell'impatto che ha avuto la pandemia sull'umanità però in dei tempi molto più lunghi e questo è un problema per l'uomo noi non riusciamo a percepire un un come dire un nesso di causalità fra ciò che stiamo combinando oggi è ciò che accadrà fra 30 anni eppure dobbiamo pensare pensiamo semplicemente a una minuscola pezzo di informazione se noi bloccassimo oggi tutte le produzioni di anidride carbonica per miracolo quindi non si produce più anidride carbonica da questo istante bene per i prossimi 30 anni per una questione di inerzia l'anidride carbonica nell'atmosfera continuerebbe ad essere sempre la stessa se non aumentare quindi su questi temi capisci che è molto complesso riuscire a capire il legame stretto e purtroppo in un certo senso il fatto che noi siamo stati così di buon grado abbiamo accettato così di buon grado delle limitazioni importanti anche alla nostra libertà per per diciamo un obiettivo superiore che era quello della salute di tutti quanti e lo abbiamo fatto con estrema diligenza devo dire io sono rimasto colpito dalla dalla serietà come diceva davvero ieri il presidente mattarella di noi italiani e proprio perché però credo che ci sia molto nel fatto che siamo possiamo percepire immediatamente i risultati delle nostre azioni facciamo un sacrificio oggi fra due settimane vediamo il risultato la diminuzione del numero dei contagi dovremo capire che e dovremmo diciamo utilizzare la stessa serietà nel comprendere che ridurre oggi alcuni nostri comportamenti avrà dei risultati che però vedremo fra in un tempo più lungo questo è anche uno dei compiti diciamo dell'educazione della cultura si stiamo parlando di una situazione che ovviamente ha determinato anche questo festival noi siamo qui in un luogo meraviglioso che il musée un museo della scienza che un modello però siamo senza pubblico e diciamo da questo punto di vista credo che ci conforta lo dico perché siamo tutti legati a questo punto a questi dati ieri il festival ha avuto una quantità enorme di contatti sulle varie piattaforme del sito su facebook e questo fa sì che almeno siamo contenti del pensare che quello che abbiamo perso in termini pubblico in presenza lo abbiamo acquistato anzi molto moltiplicato in termini persone che ci stanno eseguendo la seconda questione che volevo porti prima di passare argomento era quella che aveva posto la stessa duflo nel suo intervento quando aveva detto un po come ha scritto anche nel suo libro la buona economia per tempi difficili forse noi economisti nell'affrontare il tema dell'ambiente diamo un po troppo fiducia nelle virtù salvifiche della tecnologia di per sé se non cambiamo i comportamenti quindi torniamo alla questione di quelli già parlato se non cambiamo i nostri comportamenti la tecnologia non è una soluzione che da sola ecco tu come la pensi sul sesso è esattamente come la duflot anzi probabilmente in maniera ancora più forte su questo punto di vista nel senso che non solo l'economia ma in generale un po direi quasi tutti è una convinzione comune questa qui che non dobbiamo tanto preoccuparci di quello che sta accadendo ai vari parametri ambientali come l'innalzamento della milite carbonica il riscaldamento globale la riduzione delle risorse l'aumento dei rifiuti eccetera perché la tecnologia riuscira a trovare dei sistemi per salvare per riparare a tutto questo in tempi più brevi rispetto a quelli che ci aspettano per vederne diciamo i risultati in altre parole abbiamo 30 40 anni 50 anni davanti i 50 anni vai a pensare chi sa quello che riuscirà a trovare la tecnologia questo è un atteggiamento è un po più un pensiero che primitivo direi oserei dire primitivo perché mette al posto diciamo se tu metti al posto della tecnologia la parola magia o miracolo è la stessa cosa noti pack avrà un miracolo che ci salverà da questo purtroppo la questione non sta in questi termini non soltanto perché il tempo è molto breve ma anche perché altre volte nella storia noi siamo andati di fronte siamo stati diciamo ci siamo confrontati con problemi analoghi pensa a quando durante agli inizi della rivoluzione industriale uno dei primi problemi in cui gli industriali immediatamente si resero conto era che l'intera rivoluzione industriale si basava sul carbone e allora cominciarono a chiedersi dopo un certo poco tempo ma questo carbone quanto durerà quanto ce nè di questo carbone un problema quindi tipico di approvvigionamento di risorse come lo abbiamo oggi è la la risposta degli scienziati fu non vi preoccupate perché carbone anche se non ce ne è tanto però l'efficienza con la quale tra eremo trarremo energia dal carbone aumenterà e in effetti e fu quello che accade prima da un chilo di carbone si otteneva uno di energia nel giro di 50 anni da un filo di carbone si otteneva cento di energia però quello che è accaduto è paradossale quando accade una cosa del genere invece che esserci una riduzione del assumo della materia prima c'è un aumento perché la materia prima diventa più a buon mercato e quindi le possibilità di suo uso diventano molto superiori per cui c'era questo paradosso che la tecnologia risolveva in effetti dei problemi il cui risultato finale però si capovolgeva e diventava una cosa che era l'opposto di ciò che si aspettava cioè un maggiore consumo di risorse questo è un problema che oggi abbiamo nel senso che oggi non abbiamo un problema di risorse solo sul carbone tutte le risorse che la nostra civiltà utilizza sono a termine e la risposta che abbiamo è la stessa che avevamo agli inizi dell'ottocento non vi preoccupate la tecnologia sarà in grado di trovare dei modi per riutilizzare rendere più efficiente l'uso di queste risorse non credo che questo sia vero io credo che i problemi che riguardano l'ambiente in generale siano molto più profondi e che non ri non possono essere risolti soltanto voluto delle tecnologie richiedono proprio una conversione diciamo del nostro modo di pensare e del nostro modo di porci di fronte al pianeta all'ambiente che non deve essere più visto come un luogo diciamo di materie prime che noi possiamo consumare manifeste una specie di per usare le parole di papà francesco che su questo tema ha le idee molto chiare la casa comune questo ci porta al tema direttamente del tuo intervento il titolo che abbiamo scelto è la nazione delle piante e l'arte della convivenza nella nazione delle piante to immagino la costituzione che in qualche modo veicola in termini sintetici i principi di funzionamento del mondo delle piante e ci insegna appunto che cosa può essere l'arte gol della convivenza ce lo spieghi eh sì dunque beh io partirei proprio per far capire che cos'è una pianta e come funziona l'arte della convivenza nelle piante partirei proprio da un po da qualche cosa che tutti quanti noi abbiamo sperimentato durante questi tre mesi di confinamento che cosa è successo durante questi tre mesi noi siamo stati forzatamente trasformati in piante perché qual è l'essenza vera della differenza fra piante e animali e il fatto che le piante non si possono spostare dal luogo in cui sono nate cioè non è non è neanche non è vero che le piante non si muovono le piante si muovono tanto ma non possono spostarsi dal luogo in cui sono nate allora in questi tre mesi noi abbiamo provato che cosa vuol dire essere una pianta cioè siamo rimasti obbligati fermi a casa che cosa accade e che io immagino sia qualche cosa che molti di noi hanno potuto provare in prima persona ci sono alcune cose che immediatamente rima diventano divengono palesi per esempio un maggiore è molto più profondo direi attenzione per l'ambiente che ci circonda rimanendo fermi a casa siamo stati costretti a vedere che cosa andava nelle nostre case cosa non andava che cosa si poteva migliorare cosa cosa bisognava il deterioramento che andava bloccato eccetera e tutto questo dipende va proprio da un'attenzione case io per esempio mi sono accorto di come è fatta casa mia che per anni diciamo frequentato di passaggio ma non ho realmente vissuto e quindi un'attenzione all'ambiente è proprio connaturata con l'idea con la stanzialità con la sessualità meglio delle delle piante l'altro e alla questione delle risorse di nuovo immediatamente legato al fatto che non hai la possibilità di muoverti di spostarti eravamo molto più attenti alle risorse quante risorse ave biani in casa c'è l'acqua c'è il vino accesa la c'è la pasta c'è il pane sono le verdure eravamo attenti alle nostre risorse e che cos'è accaduto io quando è iniziato il confinamento avevo pronosticato che ci sarebbe stato una riduzione molto forte della del dello spreco alimentare che in italia e che pure è una una delle nazioni più virtuose tuttavia è superiore al 60 per cento dal dal campo diciamo alla cucina ecco e in effetti è quello che è accaduto lo spreco alimentare durante questi tre mesi si è dimezzato perché di nuovo è una star fermi richiede una particolare attenzione alle risorse e il terzo punterà la comunità il convivere stando rimanendo bloccati in un in un ambiente particolare chi ti sta intorno diventa molto più importante per te io ricordo una all'inizio del confinamento iniziavano un po queste storielle ce n'era una molto divertente si sentiva un signore che diceva ma e allora io sono rimasto qui in casa sono mi hanno bloccato con la mia famiglia ma e devo dire che sono delle persone perbene era questa storia di chiti di chi ti sta intorno diventa fondamentale perché guarda gli animali in cui noi siamo animali gli animali hanno questa grande soluzione che utilizzano sempre che quella del movimento si spostano via c'è si allontanano dal problema è questa questa cosa non va bene c'è noi diciamo di risolvere un problema quando in realtà lo abbiamo evitato il confinamento lo stare fermo quindi lo stare come le piante ci fa capire che non è sempre possibile evitare i problemi alcune volte bisogna risolverli quindi partendo da questa idea partendo diciamo da questa esperienza che molti di noi hanno fatto possiamo un po iniziare a comprendere che cosa sono le piante che sono una forma di vita incredibilmente diversa da noi è una forma di vita e che noi non riusciamo neanche lontanamente a comprendere proprio per per la sua direi per l'essere così aliena a noi alla fine noi comprendiamo gli animali perché hanno due occhi o anche ne hanno mille gli occhi per parlo degli occhi hanno una testa hanno dei sistemi per captare l'ambiente si muovono capisci che se ne spiace che uno per terra non gli fa piacere sono tutte cose che se riusciamo a a diciamo ad avere una certa empatia con loro con le piante no perché le piante sono costruiti in una maniera diversa e qui andiamo in un punto fondamentale perché il tutto di riguarda di nuovo l'essere ferme le sere non potersi muovere e noi come siamo costruiti noi abbiamo un'organizzazione non gli animali tutti insieme un'organizzazione che è molto semplice piramidale gerarchica c'è un cervello che governa degli organi ognuno di questi organi e specializzato in una specifica funzione due polmoni per respirare uno stomaco per digerire due occhi per vedere due orecchie per sentire eccetera e un cervello per ragionare e abbiamo replicato questa struttura in pratica in qualunque tipo di nostra organizzazione abbiamo mai costruito basta guardare l'organigramma di qualunque tipo di organizzazione vediamo una cosa del genere c'è sempre il capo che non si chiama capo per per caso è il capo della testa c'è il capo e poi ci sono sotto gli organi che svolgono delle diverse funzioni la nostra società le nostre aziende le università i musei tutto è costruito in questa maniera questo tipo di organizzazione è un'organizzazione che ha dei vantaggi soprattutto in termini di velocità aveva o se lei dire dei vantaggi in termini di velocità nel senso che un'organizzazione piramidale c'è una il capo decide e quindi e veloce questa cosa questo unico unico vantaggio né si perde via via che nell'organizzazione diciamo cominciano ad arrivare dei livelli di trasmissione degli ordini che rallentano che poi diventa la burocrazia allora perdi l'unico vantaggio di uno di un'organizzazione che per il resto nonostante sia costruita come siamo costruiti noi non ha non ha molti vantaggi per esempio è molto fragile un'organizzazione di questo tipo come il nostro corpo è fragile ci si rompe uno degli organi non c'è neanche bisogno che si che si rimuova la che il capo la testa basta che si rimuova uno degli organi fondamentali e l'intera organizzazione quindi il nostro intero corpo muore decade immaginatevi una pianta se una pianta fosse costruita come noi una enorme sequoia della california una pianta che di il più grande organismo vivente 110 metri sopra la terra e dobbiamo immaginare 110 metri sotto la terra cosa che normalmente tendiamo a dimenticare un organismo così enorme così longevo e così imponente se fosse costruito come noi il primo bruco che fosse in grado di fare un buco nei polmoni o nel cervello nel fegato in qualunque altra cosa farebbe crollare l'intera organizzazione e quindi noi non vedremo mai una pianta con degli occhi con delle orecchie con dei polmoni o con un cervello perché la pianta si è evoluta esattamente per un per un obiettivo che è molto diverso dal nostro cioè si è evoluta per essere predata pensate che enorme differenza è con noi per noi uomini essere mangiati e il il pericolo diciamo il l'incubo principale più all'atavico bene nel caso delle piante non sta alla questione completamente diverso una pianta può essere mangiata per il 70 all 80 per cento del corpo e continuare tranquillamente ad essere perfettamente vitale quindi per te che è un'organizzazione incredibilmente più efficiente da questo punto di vista più robusta e un'organizzazione paradossalmente più il migliore per quanto riguarda la risoluzione dei problemi cioè una cosa ha fatto la pianta la pianta diffuso sull'intero corpo ciò che gli animali hanno concentrato all'interno degli organi in una in altre parole una pianta vede con tutto il corpo sente con tutto il corpo respira con tutto il corpo ragiona con tutto il corpo una una soluzione del genere è molto ma molto più efficiente nella risoluzione dei problemi ti faccio un esempio che io mi addentro in un mondo che non è mio ma è una una enorme azienda una multinazionale magari che a 10 milioni di dipendenti in tutto il mondo è retta da un consiglio di amministrazione formato da 10 persone e poi da un amministratore delegato allora vedi è una struttura incredibilmente piramidale in cui 10 milioni di dipendenti contano quasi zero in termini decisionali e il il consiglio d'amministrazione ha tutto il potere nella decisione qual è il problema di una cosa legge né in termini naturali e quindi poi io credo che questa cosa possa essere traslata anche nelle organizzazioni aziendali e che non è efficiente cioè non è efficiente perché vedi in non è neanche immaginabile lontanamente che 10 persone abbiano la capacità di risolvere problemi come come capacità generale di 10 milioni tu stai perdendo qualche cosa questo è inevitabile perdi le possibili soluzioni che 10 milioni di persone potrebbero sviluppare nelle piante la questione è molto diversa la questione è che le piante hanno un'organizzazione diffusa il che vuol dire che dove avviene il problema il il problema viene risolto ora è chiaro che i problemi delle piante sono dei problemi che fino a un certo punto possono essere considerati e simili ai nostri però sono problemi proprio di resistenza come resistere alla mancanza di acqua la mancanza di nutrienti come e come sopravvivere agli attacchi come comunicare come riprodursi e e qui andiamo al secondo punto fondamentale del dell'organizzazione delle piante per le piante la comunità cioè gli altri organismi della stessa specie che stanno intorno a loro hanno una funzione fondamentale ora noi abbiamo un'idea della dell'evoluzione che nasce dagli studi straordinari incomparabili di charles darwin che però poi dai suoi successori dei suoi allievi vengono in parte stravolte cioè darwin non dice mai che nella sua nei suoi nei suoi scritti che l'evoluzione premia il più forte il più intelligente il migliore il più furbo quello qualunque cosa tu voglia mentre non lo dice mai perché è un assurdo biologico darwin e dice la la l'evoluzione premia il più adatto è il più adatto è un concetto molto diverso rispetto a migliore più forte più intelligente eccetera più adatto è qualche cosa che tu non puoi sapere e c'è per capirci e questo credo che sia qualcosa di estremamente rilevante anche per l'economia da lì e ne è nata tutta diciamo una una serie di corollari si parla anche di darwinismo economico per esempio dove di fatto non ha niente a che fare col darwinismo lì l'idea che la vita l'economia sia una giungla una neanche una giungla addirittura gli eredi di darwin parlano di atteggiamento gladiatorio c'è la vita sia un'arena in cui il gladiatore più forte vince che questo può essere la vita può essere l'economia eccetera è una follia che darwin a non ha mai detto e che invece è diventata mainstream cioè l'idea fondamentale intorno alla quale noi abbiamo stiamo creando il nostro mondo vi faccio un esempio per capire che cosa vuol dire adatto per darwin d'armi c'era una famosa c'è una farfalla bianca in inghilterra prima della rivoluzione industriale questa farfalla bianca viveva sui tronchi di betulla i tronchi di betulla sono bianchi la farfalla bianca gli uccelli non la vedevano quando nasceva qualche farfalla nera gli uccelli immediatamente la vedevano l'andavano e la uccidevano quindi queste farfalle nere non si potevano riprodurre la specie rimaneva bianca inizia la rivoluzione industriale si produce lo smog la polvere di carbone si deposita sul tronco delle betulle le betulle diventano nere tutte le farfalle bianche vengono mangiate dagli insetti da esclusa dagli uccelli le poche farfalle nere sopravvivono si riproducono e oggi quella fa quella specie e nera allora capì e questo è ritrovo è un esempio straordinario adatto vedi che cos'è non lo puoi dire un tempo e bianco un tempo e nero adatto riguarda la mia niente non c'è un'idea di migliore l'idea di migliore è un'idea che abbiamo creato noi uomini e che non ha alcun senso biologico anche quando noi immaginiamo di essere il meglio del pianeta che c'è sul pianeta perché noi siamo in grado di fare cose che nessun altro essere vivente in grado di fare non abbiamo stiamo di fatto dicendo un'assurdità di tipo evoluzionistiche biologico di nuovo quando noi pensiamo tutti quanti noi siamo convinti di essere il meglio che esiste per questo grande cervello che abbiamo dipingiamo la cappella sistina scriviamo la teoria della relatività il requiem di mozart i fratelli karamazov cioè riusciamo a fare delle cose che che quale altro essere vivente in grado di fare da questo i pensiamo di essere i migliori e questo di nuovo è sbagliato è sbagliato perché migliore richiede che ci sia un obiettivo ti faccio un esempio se io e te facciamo una gara sui 100 metri e chi arriva prima sul traguardo il migliore dell'altro c'è un obiettivo c'è una misurazione è abbastanza chiaro che cosa sia il termine migliore quindi uno di noi due è meglio dell'altro nella corsa sui 100 metri quasi sarebbe più corretto dire e nella vita però quando noi diciamo siamo meglio degli altri e quindi che questo è un concetto fondamentale per la batteria riallacciarci anche alla questione ambientale perché noi essendo meglio riteniamo che il pianeta sia qualcosa che è fatto perché noi lo sfruttiamo come accade sempre nel momento in cui riteniamo di essere meglio di un altro essere umano o di un altro organismo di quello che sia la questione io non voglio addentrarmi nella situa nell'etica di questa di questa affermazione ma proprio nella validità biologica per dire che noi siamo meglio vuol dire che c'è un obiettivo e questo obiettivo quale c'è un obiettivo l'obiettivo che abbiamo in comune con tutti gli esseri viventi e la propagazione della specie quanto a lungo vivrà la nostra specie questo è il punto fondamentale è ovvio che sia l'obiettivo se domani noi ci dovessimo estinguere scompare se scomparisse mo domani a chi potrebbe mai importare che abbiamo fatto la cappella sistina abbiamo scritto i fratelli karamazov scrittore non avrebbe tutto scomparirebbe non avrebbe senso quindi è fondamentale che la specie rimanga questo è il primo obiettivo ecco allora se guardiamo questo primo obiettivo guarda che noi non siamo fatto ha fatto messi bene rispetto agli altri esseri viventi perché noi siamo una specie molto giovane 300.000 anni abbiamo è la vita media di una specie su questo pianeta e 5 milioni di anni cioè il che vuol dire che se il nostro cervello non fosse né un vantaggio né uno svantaggio fosse assolutamente indifferente noi dovremmo vivere altri 4 milioni e 700 mila anni come specie può darsi che accadrà ma io lo vedo molto complesso se pensiamo che tutto quello che abbiamo fatto nel bene e nel male lo abbiamo fatto negli ultimi 15 mila anni quindi 4.700.000 anni una quantità di tempo indicibile eppure questo è quello che ci toccherebbe se noi fossimo una specie nella media delle altre vedi che cosa l'evoluzione l'approccio evolutivo alla vita ci fa capire una cosa allora noi non possiamo dire al momento se siamo meglio se siamo peggio se saremo qui fra quattro milioni e 700 mila anni però attenzione a questo è il punto fondamentale se saremo qui fra quattro milioni e 700 mila anni vuol dire che il nostro cervello air indifferente si sa se supereremo i 4 milioni e 700 mila anni vuol dire che il nostro cervello era un vantaggio evolutivo ma se ci estingueremo prima di quattro milioni e 700 mila anni avremo dimostrato di fatto che tutto quello di cui noi siamo orgogliosi e che per i quali per il quale diciamo riteniamo di essere i padroni del pianeta era in realtà uno svantaggio evolutivo questo è un qualche cosa che ci distingue molto dagli altri esseri viventi moltissimo perché proprio questo approccio predatorio all'ambiente che abbiamo ad esempio è qualche cosa che è tipico dell'uomo che non esiste un'altra specie che distrugge l'ambiente dal quale dipende la propria sopravvivenza in questo senso siamo terribili c'è una specie è presente qui e qui che quei film in cui ci sono quegli allievi che terminano un pianeta se lo mangiano tutto e poi si spostano su gli altri come le cavallette ecco sì qualcosa siamo noi quelli lì è un comportamento diciamo che non è sostenibile allora da questo punto di vista immaginare di essere meglio delle altre specie è abbastanza come dire presuntuoso e le piante invece rimangono un modello e inesplorato di incredibile efficienza noi abbiamo costruito tutto quello che abbiamo costruito sempre e soltanto ispirandoci al fatto che noi siamo animali a come siamo fatti noi animali a come siamo costruiti noi animali ma guardate che gli animali rappresentano una quantità irrilevante della vita di nuovo in termini economici in termini economici se a un certo punto ci sono un'azienda si divide in due diverse compagnie che prendono delle strade diverse come fai a valutare chi dei due ha fatto la scelta giusta ma in termini immagino di quote di mercato eccetera eccetera dopo un certo numero un certo periodo di tempo bene noi e gli animali e piante 500 milioni di anni fa eravamo insieme poi 500 milioni di anni fa arrivando diciamo conquistando la terra dall'acqua ci siamo divisi ci siamo scissi abbiamo preso due strade differenti le piante con le caratteristiche che le competono e gli animali con quelle che competono agli animali di fatto essenzialmente le piante in grado di stare ferme di prendere l'energia del sole per tutte le loro necessità e gli animali invece in grado di andarsene in giro a predare gli altri esseri che avevano che avevano questa energia qual è il risultato oggi oggi il risultato è quasi incredibile gli animali tutti insieme non gli uomini tutti insieme gli animali rappresentano lo 0,3 per cento di tutto quello che vivo in peso la quota di mercato diremmo degli animali e lo 0,3 per cento della vita le piante el 85 per cento all'ora già da questo che già questo semplice brutale numero che mostra la differenza della rilevanza degli a degli esseri viventi ci dovrebbe far capire che le piante sono dei modelli straordinari da studiare per poterle prendere delle soluzioni allora usiamolo questo cervello facciamo vedere che è davvero un vantaggio evolutivo e prendiamo soluzioni anche dalle piante non soltanto degli animali bene non so se il tempo dove assolutamente va benissimo abbiamo ancora qualche minuto per qualche domanda una mi sembra molto interessante e sequenziale rispetto a quello che tu dicevi a proposito del modello e dell'arte la convivenza ci arriva dalla pianta alessandro garzillo chiede ci scrive traendo ispirazione dal mondo vegetale in che modo è possibile applicare sistemi di organizzazione decentralizzata lui cita si forma ed io l'ho krazia di till organisation ai modelli in particolare organizzata tv gerarchici e verticistici delle pubbliche amministrazioni ovviamente il modello verticistico nel mondo animale nel mondo degli uomini non è solo delle pubbliche amministrazioni ma le pubbliche amministrazioni hanno una loro specifici sang da questo punto di vista le pubbliche amministrazioni hanno una loro specificità perché diciamo sono anche il luogo in cui quel famoso problema delle organizzazioni gerarchiche che è la burocrazia diventa talmente grande da non essere poi da vivere di vita propria cioè un famoso una famosa studio che riguarda il ministero delle colonie in gran bretagna che esiste ancora oggi sebbene sotto l'altro nome ebbene questo ministero delle colonie che nasce quando la gran bretagna possedeva diciamo aveva territorio più o meno nei due terzi su due terzi del pianeta era formato da un certo numero di persone che erano sufficienti a gestire questi due terzi del pianeta via via che passava il tempo e che la gran bretagna perdeva tutte le sue colonie questo il numero di persone che invece lavoravano in questo ministero continuava ad aumentare in maniera esponenziale fino ad arrivare a un punto in cui la gran bretagna non aveva più colonie ma aveva un numero di dipendenti in questo ministero che era tipo cento volte mille volte superiore a quello che era originariamente quindi a un certo punto la burocrazia vive di vita propria come è possibile cambiare queste cose io sinceramente non lo so cioè io non sono un esperto di organizzazioni umane so come funzionano le organizzazioni vegetali e credo una cosa tu su una cosa sono certo se dovessi scommettere io scommetterei che il futuro va verso la decentralizzazione la diffusione delle delle organizzazioni e si vedono già diciamo i primi le prime avvisaglie di questo internet che è di sicuro l'innovazione tecnologica più importante che l'uomo ha tirato fuori dai tempi della stampa internet è un'organizzazione completamente decentralizzata è costruita come una pianta non c'è un centro di comando o qualcosa del genere e tutto quello che diciamo per ora no internet lo abbiamo utilizzato nella maniera più triviale possibile è ma abbiamo già alcune cose che appaiono e che ci fanno capire la potenza di queste organizzazioni decentralizzate prendi wikipedia non a caso la cito in inglese perché è quella in inglese è veramente straordinario tu pensa è un'organizzazione che nel giro di vent'anni ha prodotto l'equivalente di 40 mila volumi dell'enciclopedia britannica 40.000 e non pensiate che siano come si sente spesso dire che non sia un'ottima fonte di informazione ella di gran lunga la migliore fonte di informazione del pianeta oggi qualche anno fa science e fece una prova prendendo 10 mila lemmi casuali da dai più grandi diciamo dalle più grandi enciclopedie del mondo e facendo la comparazione con quello che appariva wikipedia è quello che è venuto fuori è che i wiki pd aveva sempre le informazioni più aggiornate migliori più ampie sugli stessi argomenti in 9.997 casi su 10 mila cioè sono tanti in tre casi le fonti di informazione diciamo tradizionali erano migliori su 10.000 come tu immagina se la vecchia organizzazione delle enciclopedie come si faceva una ciclope di a si chiamava un capo enciclopedia che poi cominciava a distribuire le tutti occuperai di storie to di geografia to di economie poi di storia tu di storia greca to di storia romana to destroy roma della repubblica to dell'impero eccetera eccetera eccetera e cosa riusciva a produrre un volume ogni due tre anni forse neanche ecco invece in questa maniera 40.000 volumi di e di pari valore e importanza dal punto di vista se non migliore dal punto di vista della qualità in maniera completamente decentralizzata cioè non c'è una organizzazione centrale che fa questo ecco io credo per quanto non possa rispondere alla questione in merito quindi a come si potrebbe fare nelle organizzazioni nella pubblica amministrazione non ho idea di come si possa fare per questa questa convinzione che il futuro sarà quello magari le pubbliche amministrazioni saranno proprio le ultime a per recepire una cosa del genere però c'è mi sembra un problema si perché questa medaglia di cui tu hai fatto vedere un aspetto positivo collaborativo come quello di wikipedia anche un'altra faccia nel libro nazioni a piante tu scrivi e appunto forma organizzazione decentrate come internet prevedono una decisione diffuse il consenso dell'autorità derivano dalla propria competenza e capacità di influenzare piuttosto che esse confini dall'altro su internet la capacità di influenzare può essere volta per il male cioè ragione io stamattina ascoltavo un podcast della bbc molto interessante per esempio raccontava storie terribili durante il covip persone che per errore erano state scambiate come persone volevano contagiare con meccanismi di diffusione di criminalizzazione di queste persone foto sbagliate che venivano diffuse e questi erano veramente impotenti rispetto a questi fenomeni di passaparola non c'è anche da questo punto di tema da affrontare importante questo è un tema fondamentale è un tema fondamentale e non a caso avevo proprio detto guardate che per ora internet noi lo stiamo usando nella maniera più triviale nella mera peggiore possibile anche da un punto di vista economico cioè internet e io immagino un futuro in cui porterà una prosperità più diffusa oggi cioè in cui tenderà per esempio ad abbassare quel famoso gap che esiste fra quei le venti persone che possiedono il 60 per cento e il restante dell'umanità che possiede 40 per cento quelle cose lì che quel gap che continua ad aumentare io immaginavo che internet sarebbe servito a diminuirlo cioè hai ragione al momento internet è usato nella maniera peggiore possibile e come uno strumento che ci è stato messo in mano che noi ancora no sappiamo utilizza però sono ho fiducia che tutte queste cose potranno essere risolte nel futuro alcuni in alcuni casi non saprei come per esempio la diffusione delle competenze e per ora un problema per me irrisolvibile cioè non riesco a vedere come si possa impedire a una persona che non è competente di poter avere su internet in un certo senso lo stesso il suo valore nella diffusione delle informazioni di colui che è competente bisognerebbe trovare probabilmente dei meccanismi di aggiustamento io penso che la scuola esatto noi credo che insistiamo giustamente sulle competenze tecniche ma lì il tema è molto più anno l'uso di internet che è un mondo richiede un lo diceva sempre stefano rodotà un esercizio di cittadinanza c'è una cittadinanza che si svolge rispetto al quale come dire avere una competenza scola che si acquista anche nella scuola è fondamentale c'è una domanda ancora di tommaso procopio che mi sembra interessante chiede ci può parlare dei meccanismi di commercio tra virgolette delle sostanze nutritive tra le piante del modo in cui si supportano questi meccanismi o meno reciprocamente parlare della parola commercio nel mondo delle piante diciamo mi sembra scorretto nel senso che avendo appunto la pianta al suo centro il valore della comunità a dei traffici di sostanze nutritive di ma di materiale energetico di acqua po come quello che noi potremmo diciamo definire dei traffici di valori e che però non richiedono non hanno mai nessuna contropartita cioè non hanno nessuna contropartita evidente che cosa intendo dire intendo dire che se noi guardiamo un bosco ad esempio un bosco è un e un lo dovremmo guardare non tanto come tanti organismi diversi ma come un unico superorganismo cioè tutti gli alberi sono connessi tra di loro attraverso le radici e attraverso queste radici si scambiano nutrienti a acqua informazioni ne hanno in cambio qualcosa no ne hanno una rete di mutuo appoggio come la chiamava il grande biologo kropotkin noi lo conosciamo per le sue tesi anarchiche però che ho poi chi ne era anche diciamo uno degli allievi migliori diciamo quelli che non hanno degenerato di di darwin e e kropotkin ci insegna una cosa ci dice la vita la vita ma non quella delle piante lui aveva studiato moltissimo le popolazioni per esempio della siberia c'è dice soprattutto dove ci sono dei problemi dove dove c'è una riduzione delle risorse la vita procede attraverso comunità attraverso la cooperazione il mutuo appoggio lui scrive un libro che si intitola il mutuo appoggio come fattore dell'evoluzione allora ne queste comunità sono comunità in cui si pratica il mutuo appoggio se una pianta ha necessità le altre gli forniscono ciò di cui ha necessità di cui ha bisogno per vivere il perché lo fanno perché questo perché le piante sono buone anno diciamo appreso le virtù evangeliche no lo fanno perché per le piante il mantenimento in vita della comunità e fondamentale per la propagazione della specie è che una cosa che dovremo comprendere anche noi quindi non possiamo parlare effettivamente di commercio ma dovremmo parlare di una comunità in cui abbastanza utopica per gli uomini in cui diciamo da da ciascuno come si diceva un tempo da ciascuno secondo le proprie possibilità a ciascuno secondo i propri bisogni sono la rappresentazione è naturale di questa utopia umana vorrei farti conclude con un'ultima questione ultima domanda a notte nera ce n'è ancora una forse interessante tra tra quelle tanto che arrivano c'è un signore qui accanto che domanda forse un signore che è qui con noi che domanda il concetto di intelligenza distribuita delle piante è simile a quello dell'intelligenza collettiva dei pierre levy e dell'intelligenza connettiva ride che arcore secondo lei il covic ha aiutato ad arrivare un'unità di coscienza globale planetaria simili a quelle che hanno le piante cosa manca per arrivare a questa coscienza globale era fatta complicata e una giornata per riaprire una somma è una domanda è una domanda molto è una domanda molto complicata e che come dovremmo essere meno umani c'è mi viene mi viene da ridere perché spesso noi diciamo utilizziamo il termine dovremmo essere più umani per dire dovremo fare le cose per bene dovremo essere più aperti agli altri per esempio l'apertura al diverso e agli altri viene di solito detto con dovremmo essere più umani io le dico dovremmo essere meno umani noi la nostra specie è una specie che in un certo senso porta all'ennesima potenza i pregi ei difetti dell'essere animale e fra questi la diciamo al primo posto al primo posto direi proprio l'individualità quindi il l'individuo come centrale per l'evoluzione per l'evoluzione e la sopravvivenza della nostra specie questo proprio è sbagliato noi dovremmo prima però come potremmo mai riuscire a risolvere un problema del genere di nuovo non sono in grado non sono in grado di dirglielo e quando quando è nata internet quelle nate in rete io l'ho guardata fin dall'inizio con con con grande p con grande favore perché immaginavo che sarebbe stato il primo passo proprio verso quella condivisione verso quella unione fra gli individui che richiede per forza di cose un collegamento perché altrimenti non può esserci devo dire che mi sbagliavo devo dire che mi sbagliavo quindi da questo punto di vista non mi sembra che l'uomo faccia alcun tipo di progresso nei millenni sai c'è questa particolare queste le qui ne abbiamo una tecnologia che fa progressi da gigante poi rimaniamo gli stessi uomini praticamente che si che si scannava no nel nel nel neolitico quindi non le saprei rispondere però mi viene in mente chiudiamo su questo che c'è una cosa che apparentemente sembra diversificarci che l'uomo può scegliere la propria condizione il che il forziere che sceglie anche per il male e che si fa del male da solo nella sua umanità come giudice vis apparentemente le piante possono scegliere meno e è vero le piante possono in parte e cioè fino a un certo punto è in ragione si parla di ri sono risposte automatiche in parte sono frutto proprio di scelta in maniera non dissimile da quanto facciamo noi c'è nola questo è quello che veramente quello che veramente e diversifica dalle piante da tutti gli altri esseri viventi e l'educazione è la trasmissione culturale allora è quello che rende di noi gli uomini gli occhi siamo uomini esclusivamente perché riusciamo a trasmettere culturalmente delle informazioni da una generazione all'altra e questo è la chiave di tutto è la chiave di tutto come dire noi siamo il nostro corpo mettiamola così è una specie di hardware come un computer se tu non gli metti dentro i programmi non fa assolutamente niente la cultura quella che trasmettiamo da una generazione all'altra in software e questo ha dei pregi e dei difetti il pregio enorme e che basta cambiare il software per poter fare fare a quella macchina delle cose straordinarie e questo cambiare il software vuol dire l'educazione anche anche dal punto di vista della domanda del signore di prima che come si può cambiare questo soltanto cambiando il software cambiando l'educazione aumentando l'educazione beh mi sembra la migliore conclusione del nostro incontro prima abbiamo parlato di scuola a scuola è un'agenzia fondamentale ma anche un festival ma certo è importante perché nella discussione pubblica in cui si confrontano anche idee diverse in maniera possibilmente accessibile e credo che tu hai dato la dimostrazione di come una competenza una ricerca può essere resa accessibile a tutti si fa quella educazione con la formazione indispensabile quindi ti ringrazio molto della tua presenza qui ai prossimi appuntamenti grazie mille grazie
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