Is our future, future of war/La guerra resterà strumento di soluzione dei conflitti?
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Is our future, future of war/La guerra resterà strumento di soluzione dei conflitti?
Il Generale David Petraeus parla di crescente instabilità geopolitica globale, analizzando il declino dell'ordine post-bellico e l'aumento delle tensioni, in particolare tra Stati Uniti e Cina, e il conflitto in Ucraina. Petraeus discute degli errori passati, della necessità di una deterrenza efficace, delle sfide future, inclusi potenziali conflitti e della necessità di una maggiore cooperazione tra alleati occidentali.
La Signore e signori, benvenuti a questa sessione Signore e signori, benvenuti a questa sessione su il guerra resterà strumento di soluzione su il guerra resterà strumento di soluzione dei conflitti, grazie della vostra presenza, sono Amy Casman del Financial Times e anche a nome degli organizzatori del festival apprezziamo molto la vostra presenza. General Petreus, buongiorno, spero che mi senta bene. Sì, sì, la sento, grazie. Allora, non so se vede la sala, ma volevo dirle innanzitutto che mi trovo in una sala dipinta stupenda che è stra piena di centinaia di persone di tutte le età, dalle persone anziane, agli studenti che sono venuti qui sentire e quello che ha da raccontarci a proposito di questo momento di disordine globale in cui viviamo. E siamo veramente molto fortunati con noi lei che ha scritto un libro fantastico sui conflitti, l'arte della guerra contemporanea che ci illuminerà appunto su quello che sta succedendo dal periodo post bellico in poi. Quindi grazie per la vostra presenza. General Petreus, vorrei chiederle con l'invasione russa dell'Ucraina e con alcune delle voci che si sono susseguite a Washington durante la presidenza di Trump e la prospettiva del suo ritorno alla Casa Bianca. Forse l'impressione che stiamo assistendo alla scomposizione del mondo post bellico in un nuovo ordine di sicurezza. Quindi quest'ordine che è stato creato dopo la Seconda Guerra Mondiale, secondo lei si sta veramente disintegrando oppure l'idea che si è finendo è molto esagerata. È molto esagerata secondo me, però non ci sono dubbi sul fatto che ci sia un forte stress a cui è sottoposto l'ordine mondiale. In effetti, dagli undici anni in cui ho avuto l'ultima posizione di direttore della CIA, quindi ruolo pubblico di governo, abbiamo visto una grande trasformazione del mondo e in particolare nel occupo del KK Institute che si occupa di geopolitica. 11 anni fa, parlavamo del mondo dicendo che era un mondo di globalizzazione benigna. Quindi le barriere al commercio, al flusso di capitali e di informazioni si riducevano e quindi si cresceva dappertutto. L'economia dettava l'agenda della geopolitica. 11 anni fa eravamo in un momento di grande rivalità, più che altro commerciale, di business. Invece la geopolitica si è presa più che la sua rivencita, le barriere che avevamo visto scomparire adesso stanno tornando a irrigersi. Vediamo sempre più protezionismo, vediamo limiti alla possibilità di comerciare, di investire, eccetera. E in effetti l'importanza dell'Istituto KKR Global Institute è salita moltissimo perché in questo momento la geopolitica che detta l'agenda dell'economia vincola molto quello che si può fare. Come possiamo descrivere il mondo oggi, questo chiaramente dal punto di vista occidentale, americano, direi che il mondo si trova ad affrontare più difficoltà, più sfide, proprio come quantità e anche sfide più complesse di quanto non sia successo, direi, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale o anche perlomeno dalla fine della Guerra Fretta. Gli alleati occidentali, so che molti fanno parte appunto della NATO, eccetera, se ci mettiamo insieme e pensiamo che siamo quelli che hanno cercato di far girare le cose come se fossimo degli acrobati di un circo, adesso ci troviamo a dover tenere in equilibrio tante più cose. Naturalmente la cosa più importante è quella che riguarda la Cina, il rapporto è quello che importa più di tutti, più di tutto il resto. Chiaramente questa possibilità non deve assolutamente oscillare, non deve essere fuori equilibrio. C'è anche un programma che riguarda la Russia molto importante anche per via della questione nucleare, l'Iran anche una potenza nucleare e poi bisogna anche l'assistenza che viene fornita a varie organizzazioni della regione che hanno intenzioni tutt'altro che amichevole, gli Utili, Esbolla, ci sono poi le minacce cibernetiche rappresentate anche da vari criminali a livello di stati o non stati, eccetera, ci sono gruppi estremistici su cui bisogna cercare di tenere accesa l'attenzione. Abbiamo notato anche in Iraq, dopo le varie insurrezioni, in Iraq in particolare c'è stato un aumento delle truppe che ha portato a un grande sconvolgimento, ma ci sono state anche delle situazioni che hanno portato a creare il primo carifatto estremista in particolare in Siria, quindi ci sono anche questioni che riguardano non solo le dimensioni politiche ma anche i cambiamenti climatici, ci sono in Europa tanti movimenti populisti, anche nel mio Paese movimenti estremisti, quindi se pensiamo a questo circo in cui bisogna tenere in equilibrio tutte queste cose, sono sempre più i birilli da far girare, da tenere in equilibrio e alcuni sono più complessi di quanto non siano stati negli ultimi decenni. Ancora due domande che sono state in grado di fare, secondo lei sono stati fatti degli errori che hanno portato alla scomposizione di quella che era il vecchio ordine post bellico e al ritorno con vendetta, come diceva lei, della geopolitica è stato quindi inevitabile questo ritorno della geopolitica, sta nella natura delle cose che ogni ordine è duri per un po' fino a scomporsi oppure si poteva fare qualcosa di diverso. Seconda domanda, se guardiamo invece al futuro con questo tipo di aumento della competizione geopolitica, lei si aspetta di vedere dei conflitti più attivi, più numerosi conflitti attivi in varie parti del mondo o come si svolgerà questa concorrenza? Beh, io penso che ci siano stati degli errori in effetti, sicuramente bisogna anche cercare di capire se gli Stati Uniti sono riusciti a fare quello che volevano fare nei primi due decenni di questo secolo e forse siamo stati troppo sicuri di noi vi ricorderete un articolo sulla fine della storia di Francis Yoko Yama che era stato veramente fondamentale e aveva tirato l'interesse di tutto, c'è una concorrenza tra quelli che sono i governi democraticamente eletti che hanno un'economia di libero mercato che per un periodo sono stati prevalenti rispetto al sistema comunista dell'Unione Sovietica in particolare con l'economia dirigista e forse il nostro governo è diventato troppo sicuro di se, ha pensato che veramente la storia fosse finita invece altro che finita è tornata e si vendica e già questa dialettica, questa concorrenza quindi tra diversi sistemi politici e economici la vediamo in atto adesso e comunque come lei diceva, gli Stati Uniti magari potrebbero chiedersi se forse hanno sbagliato, hanno fatto degli errori nel tempo, se invece pensiamo al futuro forse l'unico modo di rispondere alla domanda se ci saranno più conflitti attivi visto che ho fatto anche un professore d'economia io devo cominciare ogni risposta e quindi la frase dipende e soprattutto dalla possibilità che gli Stati Uniti gli alleati e i partner riescano a mantenere un sistema di deterrenza nelle aree più importanti del mondo, secondo me il ritiro dall'Afghanistan contro il quale mi ero schierato perché in effetti era sostenibile l'impegno americano a livello di truppe presenti e il risultato poi è stato veramente disastrato e prevedibile, io l'avevo in effetti previsto e per questo mi ero opposto all'idea di ritirarsi dall'Afghanistan anche perché quando gli afghanisti si sono resi conto che nessuno veniva da ilutarli a salvarli hanno visto una fuga di personale militare 37.000 persone sono scappate dall'Afghanistan non sono più tornate non sono più riuscite a mantenere la loro strategia e la motivazione delle truppe, ecc. tutte queste difficoltà che si sono affermate in giro per il paese erano più che prevedibili e questo secondo me ha creato una situazione di meno deterrenza che Putin ha subito notato e ne ha approfittato e quindi anche i paesi del mondo occidentale ne hanno tutti sofferto ricordiamoci anche cosa ha detto il presidente cinese C gli americani non sono dei partner degli alleati affedabili sono un grande potenza ma sono in declino questo non credo sia vero però sta a noi ricordarci che restiamo sempre in una situazione di conflitto ma dobbiamo ricordarci che quello che succede in una parte del mondo e quello che facciamo si riverbera in tutte le altre mi ricordo di essere stato a Singapura e il presidente ha osservato che quello che si fa in giro per il mondo ha un impatto anche sull'asia pacifico quindi nel mondo la cosa più importante è assicurarci che la deterrenza sia assolutamente solida nell'area dell'indo pacifico la deterrenza è funzione di due elementi innanzitutto la valutazione da parte dei potenziali avversari delle nostre capacità e la valutazione da parte dei potenziali avversari della nostra disponibilità di utilizzare queste capacità non devono esserci mai dubbi su noi su uno dei due fronti e dobbiamo ricordarci che quello che facciamo da una parte ha impatto dappertutto se per esempio il congresso negli Stati Uniti non avesse concordato di continuare l'assistenza all'Ucraina questo sicuramente avrebbe dato un'idea negativa anche al resto del mondo che non si può contare sugli Stati Uniti e sulla loro parola invece secondo me dobbiamo assolutamente sostenere l'Ucraina e Mosca deve saperlo, deve capirlo deve sapere che questa invasione brutale non provocata di un paese vicino per la prima volta nella storia europea da decenni non può essere accettata e per quello che vale non è stato un errore il fatto che in quattro occasioni il presidente Biden abbia detto chiaramente che siamo pronti a intervenire per sostenere Taiwan se viene invasa anche se naturalmente i consulenti di politica internazionale pensando anche alla Russia hanno cercato di ammorbidire i toni e non si può fare questo con le nostre capacità militari quindi tornando alla sua domanda ci saranno altri conflitti? sì, ci saranno se non siamo efficaci nel portare deterrenza contro i conflitti è una sfida vedendo tutto quello che succede oggi nel mondo compreso anche la situazione in Medio Oriente, ovviamente in Accoraina e poi chiaramente negli sviluppi nell'Indo Pacifico e anche negli gruppi estremisti islamici quindi non possiamo lavorare da soli dobbiamo farlo con i nostri partner però penso che possiamo farlo e penso anche che la leadership americana sia essenziale in questo ruolo ma che si tratti di un lavoro e di uno sforzo collettivo in quanto tutti i partner occidentali della NATO dovranno essere impegnati insieme a questo critico ma sono levato un sacco di punti importantissimi e anche abbiamo parlato del conflitto in Ucraina che è un conflitto molto vicino a noi qui in Europa è stato davvero importante che il congresso alla fine abbia detto vogliamo sostenere l'Ucraina questo ha mandato un messaggio positivo però allo stesso tempo c'è stato un ritardo enorme nel partito repubblicano c'è stato un altro messaggio forte che dà la sensazione che è stato un'altra cosa che non è stata mai troppo tardi è stato più tardi di quanto avrebbe dovuto succedere avremmo dovuto risolvere la cosa prima però dobbiamo teneramente che la cosa ha più a che vedere con le dinamiche in una del parte del congresso dove un numero di persone che sono stati in un concorso sono stati in un concorso che sono stati in un concorso che sono stati in un concorso che sono stati in un concorso dove un'unica persona sulla base delle regole definite sul portavoce una persona può zittire il portavoce questo è quello che è successo con il portavoce precedente questa dinamica è stata pericolosa però è stata bipartisan la decisione non c'è mai stato dubbio a proposito del sostegno dell'Ucraina semplicemente nel House of Representatives c'è stato un ritardo ha detto che mi assumo il rischio e vado avanti con coraggio le cose sono avvenute correttamente ed effettivamente anche gli altri partiti l'altro partito lo ha sostenuto quindi sì, ci è voluto troppo tempo siamo arrivati in ritardo però non è mai troppo tarde adesso stiamo cercando di aiutarli è ancora un periodo difficile per l'Ucraina perché le ammunizioni che abbiamo, il sistema di armamenti sono arrivando sulle linee del fronte però penso che gli Ucraini cercheranno di stabilizzarsi e saranno pronti per la controffensiva che ci aspettiamo tra uno o due mesi da parte della Russia quindi sono stati in grado di mantenere fino a questo punto i russi fuori da Kharkiv che è estremamente importante e nel frattempo c'è un altro sviluppo estremamente importante cioè l'Ucraina stessa ha avuto un dibattito parlamentare a proposito della legge per la coscrizione hanno ridotto l'età c'erano persone che evitavano il servizio minerale e questo significa che adesso c'è una nuova generazione e si nota che la realtà è che stanno lottando contro un nemico che ha la popolazione tre volte quella dell'Ucraina e dieci volte l'economia dell'Ucraina e che non si preoccupa affatto del numero di morti che si sono stati in grado di ottenere sono pronti a recrutare chiunque anche soprattutto nelle aree rurali non lo stanno facendo naturalmente se è a Pientroburgo o a Mosca dove le lizze sono protette e a questo punto dobbiamo chiederci ma i padri e le madri russe quando cominceranno a dire adesso basta non più i nostri figli non più i nostri mariti questa è una cosa difficile da giudicare però il numero di morti in Russia è colossale e poi ci sono tutta una serie di altre dinamiche il continuo supporto dell'Europa in effetti quest'anno alla conferenza le cose discusse sono state diverse rispetto a qualsiasi altro momento del passato addirittura rispetto alla guerra fredda quest'anno gli europei sono stati quelli seri l'Unione Europea ha dedicato 50 miliardi di dollari e sono stati un pochettino più deboli in questa dinamica però alla fine siamo riusciti a farlo 61 miliardi di dollari è una quantità enorme di denaro per sostenere l'Ucraina 20 miliardi in più rispetto ai 42 per i quali c'eravamo già impegnati nei primi due anni quindi sicuramente una somma davvero significativa che potrà avanti le cose per qualche anno e poi ci sono altre dinamiche che potranno determinare la corsa alla tecnologia l'Ucraina sta producendo decine di migliaia di droni tutti i mesi e sta cercando di sviluppare nuove tecnologie per utilizzare appunto mezze piuttosto che soldati perché hanno meno soldati rispetto alla Russia e poi ci sono altre dinamiche interessanti in effetti questa è una guerra che in un modo o nell'altro rappresenta un po' la prima guerra mondiale ci sono le trincee, c'è la gente che lavora direttamente sul fronte e ci sono dei problemi della guerra fredda modernizzati però ancora riconoscibili rispetto a quello che avevamo allora e poi invece anche tecnologia molto avanzata in altri sensi quando si parla del sistema di difesa aerea piuttosto che dei missili autoguidati piuttosto che dei droni e l'Ucraina in particolare ha avuto nell'ultimo anno delle vittorie significative sul mare e non a terra e anche dei droni marittimi, droni aerei e anche missili che hanno distrutto un terzo della flotta sul Mar Nero e questo significa avere più opportunità per gli ucraini di inviare il grano ad altri paesi il 25% delle esportazioni e questo che è fondamentale naturalmente per la sicurezza dell'Egitto per la sicurezza di altri paesi africani e per la situazione fiscale in Ucraina e l'ultimo punto a proposito del futuro il futuro dipende dai leader statunitensi e dell'Unione Europea vale a dire se sarà possibile liberare quei 300 miliardi di dollari che sono stati congelati o solo gli interessi a questo proposito e questo dovrà essere deciso nelle prossime settimane però sarebbe fantastico per il futuro poter liberare questi 300 miliardi per l'Ucraina perché la Russia ha fatto molto più danni rispetto a questo all'Ucraina però già questo sarebbe sufficiente considerando quello che la Russia ha fatto nelle ultime settimane e negli ultimi mesi cioè cercando di distruggere il sistema dell'elettricità in Ucraina e anche il sistema di trasmissione che potrebbe significare un inverno molto difficile vorrei porre un'altra domanda a proposito dell'Ucraina che secondo me riflette una prospettiva italiana e non necessariamente la prospettiva di tutti gli italiani però un qualcosa che ho rilevato nelle mie conversazioni con le persone qui in Italia cioè in generale in Italia c'è ovviamente forte simpatia per l'Ucraina e la convinzione che l'Ucraina è stata invasa erroneamente però come sapete c'è una tradizione pacifista molto forte in Italia dove la guerra e le brutalità della guerra e la devastazione della guerra sono visti come qualcosa da evitarsi a tutti i costi e questo potrebbe essere anche il riflesso della presenza molto visibile di Papa Francesco che continua a dire smettiamola, finiamola con questa guerra vogliamo la pace, quindi voglio chiederle lei come risponderebbe alle persone che dicono non ci può essere niente di peggio della guerra e quindi dobbiamo cercare di finirla e risolvere le cose alternativamente non perché non sono a favore dell'Ucraina ma perché ritengono che quello che stanno soffrendo gli ucranini e gli altri sia assolutamente insopportabile che cosa è in gioco qui? Perché il conflitto forse dovrebbe continuare? Beh, è la sopravvivenza dell'Ucraina che è in gioco bisogna garantire la sopravvivenza della nazione indipendente, cosa che Putin non vuole la sua visione revisionista della storia non la vede in questo modo quale potrebbe essere la catastrofe peggiore nel XX secolo Putin non ha detto la grande depressione la prima o la seconda guerra mondiale bensì la dissoluzione dell'Urss questo vi dà un'idea di come la pensa Putin e quindi questo è quello che è in gioco io ho vissuto per tre anni e mezzo fantastici avicenze in Italia ho viaggiato, sono tornato tantissime volte sono stato anche decorato da carabinieri perché sono un po' il Michael Jordan della polizia e lo sono effettivamente e insomma abbiamo anche delle forze fantastiche e capisco quali siano le tradizioni di cui sta parlando lei, però il problema è che non è possibile seguire questo percorso non è che la Russia mette se l'Ucraina dice alziamo bandiera bianca c'è la volontà da parte di Putin di invadere sempre più spazi nell'Ucraina e quindi la Moldavia arriverebbe immediatamente dopo e a questo punto sarebbero molto vicini all'Italia e poi la Romania anche molto probabilmente avrebbe grossi problemi perché ha una frontiera molto lunga con l'Ucraina e poi dovremmo considerare la Lituania, gli Stati Baltici Lituania è sicuramente un obiettivo per Putin e poi ci sono i paesi della NATO quindi la sfida qui è proprio questa io non penso che nessuno voglia più di quelli che effettivamente l'hanno sperimentata e hanno visto la perdita, la distruzione i feriti, i morti io penso che sia stata l'unica persona che ha comandato l'inizio di due guerre negli ultimi decenni e quindi mi rendo perfettamente conto di quale sia la situazione, non vogliamo vedere la guerra, i soldati non vogliono la guerra se si vuole la sopravvivenza di un paese come l'Ucraina, l'Ucraina sta lottando per la propria sopravvivenza, questa è la loro guerra di indipendenza e noi dobbiamo riconoscerla come tale questa guerra, capendo allo stesso tempo le buone intenzioni di coloro che vorrebbero la fine della guerra, a volte semplicemente non è realistico pensare alla fine della guerra ancora una volta altre due domande sono le lezioni davvero importantissime c'è la sensazione che se Donald Trump ritornerà al potere gli Stati Uniti potrebbero fare un passo indietro e ritornare in una situazione di isolamento, dicendo perché dovremmo essere coinvolti, questo non è nostro problema è dall'altra parte del mondo questa guerra adesso non sto chiedendole quale sarà il risultato delle lezioni statunitensi, ma se il signor Trump risponde a questo pericolo, le lezioni statunitensi ritiene che ci potrebbe essere questo pericolo e cioè che gli Stati Uniti si muovano verso un isolazionismo questo è un momento critico per l'Europa e forse si ha la sensazione a Washington che l'Europa in effetti non si assuma i propri impegni o comunque non del tutto per la propria sicurezza per la sicurezza degli altri, non so se la vede anche lei così l'esigenza dei Paesi europei, degli alleati nato di garantirsi un sostegno oppure ci dovrebbe essere il blocco della guerra a questo punto dove stiamo adesso innanzitutto è molto difficile dire cosa potrebbe succedere se Trump tornasse a essere presidente alla Casa Bianca nel primo mandato leggeva i tweet ascoltava le osservazioni di tutti e poi seguiva le truppe, i soldi e le sue politiche nel secondo mandato poi siamo tornati a sedi operative in Europa siamo tornati a portare carri armati in Europa per la prima volta dopo tanti anni lui ha fatto tantissimi cambiamenti nelle variazioni anche nell'ambito delle varie iniziative NATO in corso e quindi continueremo a fare le varie iniziative in Europa quindi continuerà probabilmente così ma il famoso movimento America First è stato molto rilevante in questa tendenza politica però è difficile cercare di capire cosa potrebbe succedere in futuro dipenderà da tanti fattori con chi si accompagnerà, chi sarà il consulente della sicurezza nazionale, il ministero della difesa cosa farà con Grace o chi controllerà la Camera dei deputati, anche questo avrebbe un impatto notevole e quello che è interessante chiaramente è che tanti dei suoi alleati, per esempio in Senato tra cui Lindsey Graham per esempio con cui abbiamo lavorato tantissime volte è un colonnello personale della Reunautica e anche molto coraggioso ed è una persona che è assolutamente impegnata nei confronti della NATO è comunque impegnatissimo rispetto al nostro ruolo nel mondo e alla nostra leadership nel mondo poi c'è comunque un fattore di imprevedibilità che accompagna sempre Trump l'abbiamo già visto nel passato quando per esempio l'Iran ha fatto cadere un drone da 100 milioni di dollari e non è successo nulla quando ci sono stati attentati alle strutture petrolifere in Arabia Saudita che ha chiuso il 5% della produzione mondiale per un mese e mezzo e non è successo niente quando è stato ucciso un americano in Iraq e ha portato invece ora della fine all'uccisione di Sulemani quindi c'è un elemento di imprevedibilità sono stato nel comando in queste posizioni in queste regioni e so quanto possono essere appunto imprevedibili si entra e si esce dai paesi e dalle truppe molto velocemente ma Lindsey Graham nella Casa Bianca potrebbe essere un fattore di stabilità quindi le cose sono difficili da prevedere ma vedremo appunto che cosa succederà e poi i presidenti sia di un partito che dell'altro sono sempre stati nella NATO senza dubbio quando ero giovane anche quando ho vissuto in Italia so che la NATO è sempre stata assolutamente fondamentale e questo anche per i vari comandati una, due, tre stelle che gli Stati Uniti hanno fornito la NATO quindi crediamo nel concetto della NATO ma gli europei dovrebbero fare di più? sì, dovrebbero fare di più in effetti stanno già facendo di più e magari Trump può prendersi un po' il merito perché ha sempre detto che i paesi europei devono fare di più dei suoi predecesori e ha cercato appunto di spingerli a impegnarsi di più anche il presidente Bush l'aveva già fatto comunque sono sempre di più i paesi che spendono 2% del pili in difesa e anche in Europa ci si rende conto del fatto che è necessario aumentare in modo radicale il budget militare e la produzione industriale cosa che stiamo facendo negli Stati Uniti per produrre le armi, le munizioni che vengono consumate in grande quantità sul campo di battaglia ucraino in particolare però a livello di NATO quello che deve fare la NATO e il mondo occidentale in generale è garantirsi che l'Ucraina possa continuare a proteggere la sua indipendenza e la sua sovranità di stato nazionale non dovrebbe perdere ma gli ancora dovrebbe vincere dovremmo fare di più per loro dovremmo cercare di decidere più velocemente quello che possiamo fare come dicevo prima la risposta contro l'invasione russo in Ucraina è stata sicuramente molto impressionante ma abbiamo temporizzato troppo lungo abbiamo perso tempo quando abbiamo pensato i cacciamenti occidentali, i sistemi d'arma i sistemi di difesa, ecc. e tutte queste decisioni dovranno essere prese in modo più tepessivo, più rapido se ci sono degli aerei nello spazio aero-ucraino devono essere in grado di abbattere eventuali invasori e questo va fatto con delle decisioni anche rapide quindi questo è un altro compito di far sì che il nuovo concetto della NATO che è stata approvata l'anno scorso da parte del Consiglio di Nord Atratico dovrà essere messo in atta ma questa è un po' una questione che sta soprattutto bisogna essere molto attivi sul terreno con divisioni, sedi operative con organizzazioni e architettura organizzativa che servono sul campo di battaglia, sul terreno anche a livello di NATO bisogna fare tutte queste cose e bisogna andare avanti con la produzione militare che per il momento è troppo bassa troppo contenuta e va corretta voglio riconoscere i meriti anche dei paesi europei oltre che degli Stati Uniti nella NATO perché sono stati molto decisi nella posizione sull'Ucraina e il 2% del PIL investito in difesa per la prima volta da decenni e la terza economia del mondo, questo è molto importante e lo vediamo anche in altri paesi vorrei chiedergli un'ultima domanda a proposito di un altro enorme conflitto che sta preoccupando moltissimo il mondo cioè il Medio Oriente, Israele e Gaza naturalmente lei ha parlato molto del potere di deterrenza per il potere di deterrenza che ha perpetrato in Israele a carico di Amass bisogna instaurare la deterrenza anche in Israele si dice tante volte vorrei chiederle, Israele è andata troppo in là c'è una strategia da parte loro che è il modo non adeguato di cercare di gestire i terroristi ma sta infliggendo un costo troppo alto alla popolazione questa è la mia domanda innanzitutto riconosciamo il trauma che è stato vissuto da Israele il giorno peggiore della loro storia abbiamo perso non solo 3000 persone noi a Mribanio abbiamo perso 3000 persone negli attacchi dell'11 settembre e questo che è stato fatto a Israele è come se gli Stati Uniti ne avessero persi 42 mila di cittadini e se avessero visto prendere o stagio 7 mila loro cittadini quindi è barbarico è una cosa assolutamente terrificante inaccettabile, questo va assolutamente riconosciuto e va visto anche a mass come gruppo estremamente estremita che non può assolutamente essere lasciato fare liberamente i loro campi vanno catturati vanno imprigionati vediamo che si usa una strategia che secondo me Israele dovrebbe usare bisogna cercare di portare avanti una campagna militare di aumento della presenza militare in modo da ripulire delle aree dai terroristi e poi mantenerle sotto proprio controllo per poterle ricostruire Israele cerca di distruggere a massa in termini militari, distruzione vuol dire che il gruppo non deve essere capace di portare avanti le sue azioni e non possa neanche ricostruirsi quindi in questo modo delle volte abbiamo visto che abbiamo notato degli esempi in cui i gruppi terroristi ci sono stati messi in condizioni di non andare avanti ma non sono stati messi in condizioni di non ricostruirsi a Gaza e in altre aree e non possiamo bloccare le azioni terroristiche ma anche mettere in condizioni i gruppi terroristici di non ricostituire la possibilità di farne altre c'è stata un'enorme insurgenza a livello urbano anche in tutto Medio Oriente, in Iraq che hanno portato delle campagne sia militari che civili molto impressionanti mi riferisco anche alle campagne in Afghanistan e questo andrebbe fatto qui bisogna tenere sotto controllo i punti di ingresso perché bisogna impedire non solo che l'esercito di Hamas continui a fare quello che fa ma bisogna impedirli di ricostituire la possibilità di farlo ci sarà bisogno di controlli, di controlli biometrici bisogna avere una visione a lungo termine va benissimo però prima bisogna affrontare il breve termine in questo momento ha una visione che non è adeguata devo dire che non dovrebbe essere una campagna quindi si va avanti, si cancella tutto e si va via bisogna cancellare i terroristi ma poi restare e ricostruire quindi deve esserci un impegno che deve essere messo in atto prima di andare avanti con qualsiasi operazione in zona urbana come è successo in Iraq ma anche a Cuba in altre zone in passato dobbiamo dire alla popolazione che stiamo arrivando e quindi non è così facile perché rimetteremo le nostre vite perché elimineremo le vostre vite al Qaeda li terremo lontani dalle vostre vite miglioreremo la vostra sicurezza e ripareremo i danni che sono stati inflitti dalla guerra quindi inonderemo di assistenza umanitaria vi rimetteremo a posto le strutture ricostruiremo gli ospedali, mercati, le scuole cercare di far notare due cose molto chiaramente uno dei nostri compiti è stato detto di far morire di fame gli irakheni è stato detto appunto in passato ma cosa è stato fatto per cercare di risolvere questo problema se non cercare di eliminare le minacce per la popolazione civile ma il fatto di essere stati attivi sulle strade per togliere i cattivi dalle strade è stato sufficiente a migliorare la vita dei civili non è detto che sia sempre stato così ci sono stati dei casi in cui si è dovuto agire ma non è sempre stato fatto nel migliore possibile dei modi adesso per quanto riguarda Israele sappiamo che è stato un trauma pazzesco ma sappiamo anche che Israele cerca di far spostare i civili dalle zone dove ci sono delle azioni militari con gli altoparlanti con i volantini con tutti i modi che si stanno utilizzando però chiaramente le operazioni militari hanno un impatto terribile anche sui civili il problema è che nessuno garantisce la sicurezza nelle aree da cui è stata già eliminata la presenza di Hamas quindi adesso chi è che si occupa di Gaza nelle zone dove non c'è Israele e ci sono anche i graziati che tenono sotto scacco anche il programma alimentare mondiale per impedire la distribuzione delle aiuti quindi chiaramente non basta ripulire una zona dai terroristi, bisogna anche controllarla e ricostruirla e questo è chiaramente detto molto e ultimamente anche in modo più pubblico perché c'è una vera urgenza di fare qualche cosa e bisogna migliorare la loro vita e deve esserci un impegno a farlo non mi aspetto che le cose possano succedere dalla mattina alla sera, conosco la politica interna sono stato recentemente varie volte in Israele siamo in contatto in costante dialogo con chi opera direttamente lì, però quello che propongo e quello che sostengo è proprio quello che dicevo prima man mano che vanti questa campagna ci rendiamo conto che il problema è che non solo si devono eliminare i terroristi ma bisogna poi mantenere in sicurezza il territorio liberato dai terroristi e poi ricostruirlo sennò non si riesce a arrivare ai propri obiettivi nel coso del tempo tecnicamente il tempo si è concluso ma spero che gli organizzatori non si arrabbino una domanda al general Treus prego, si è alzata una mano se può alzarsi gentilmente mi scuso con gli organizzatori ma molto rapidamente una domanda alla parte del pubblico salve, grazie per la presentazione interessante sono un fisico e come fisico tendo a concentrarmi sui numeri, quindi può darci una spiegazione razionale mi chiesto che gli Stati Uniti hanno fatto ripetutamente negli ultimi anni e che adesso alla fine gli europei stanno accettando di aumentare la spesa militare perché se riassumo i costi che gli europei hanno dedicato in passato alla difesa all'esercito, etc abbiamo speso molto più dei russi quindi dal mio punto di vista sarebbe meglio spendere meglio magari cercando di evitare duplicazioni a cose di questo genere chiedo la sua opinione in questo senso ho un po' la sensazione che forse stiamo duplicando o replicando gli errori fatti nel periodo della crisi di decenni fa dell'assenza di missili dando per scontato la possibile superiorità missilistica degli Stati Uniti e gli Stati Uniti la domanda molto brevemente perché grazie per la domanda chiediamo alla generale Petreus di rispondere grande rispetto per la sua domanda però non trovo l'analogia di questa erronea percezione della forza russa rispetto a quella statunitense all'inizio degli anni del sviluppo missilistico la cosa non è applicabile in Europa vediamo la minaccia russa non c'è una sottovalutazione della minaccia russa la Russia ha dimostrato la cattiveria e la sua pericolosità e noi ancora una volta riteniamo che non si bloccheranno se avranno successo lì continueranno in Moldavia in Lutuania, in Romania la questione però è l'inefficienza delle spese da parte dei paesi nella regione c'è si ridondanza, c'è ripetizione e lei dice dovremmo naturalmente investire meglio per esempio la difesa aerea potrebbe essere gestita dall'Italia invece i carri armati potrebbero essere in effetti in un modo più efficace il problema è che nessun paese europeo neppure quelli dell'Unione Europea sono pronti a dipendere da qualsiasi altro paese per la propria difesa nazionale quindi ogni paese deve avere sia i carri armati che gli aerei, che questo, che quell'altro e questo da putrista teorica non è sicuramente il modo più efficace ed efficiente che succede realisticamente questa è una problematica che è stata affrontata già in passato ne abbiamo discusso tantissimo e sfortunatamente però le realtà politiche nazionali non ci hanno permesso di raggiungere quello che si potrebbe raggiungere se ci fosse un approccio razionale almeno dal punto di vista teorico che potrebbe però poi scontrarsi con le rocce della realtà e quindi con gli interessi nazionali comunque grazie per la domanda molto interessante grazie Amy per questa conversazione estremamente interessante e stimolante mi sarebbe piaciuto essere presente di persona perché amo tantissimo l'Italia comunque grazie ancora per l'opportunità che mi avete dato di trascorrere il tempo con voi vogliamo ringraziarla a noi e a tutti i nostri amici che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere a questo punto che ci sono stati in grado di rispondere
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