Intelligenza del cuore: la gestione del successo
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Intelligenza del cuore: la gestione del successo
Fare della propria bellezza un volano per costruirsi un percorso di vita ricco di soddisfazioni, segnato dalla voglia di mettersi in gioco anche nei momenti difficili. Questo il messaggio lanciato da Miriam Leone, intervistata da Nicoletta Polla Mattiot direttrice Htsi. Miriam Leone racconta i passaggi salienti della sua vita: da quando era bambina in Sicilia, allo scettro di Miss Italia, che le ha aperto le porte per il mondo del cinema e delle fiction tv.
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Guarda, sono abituata, ne devo parlare sempre. Ti tocca. È una carta del mazzo che comunque evidentemente crea interesse anche giusto, poi crescendo te ne allontani anche di più, quindi insomma, però va bene. No, però lo sposto e ti spiego perché, perché comunque siamo nel contesto del Festival dell'Economia di Trento, quindi in realtà abbiamo parlato molto in questi giorni di un'altra declinazione della bellezza, che è il bello e ben fatto, che è proprio una sigla che in qualche modo identifica il made in Italy, il bello e ben fatto identifica le nostre imprese, l'artigianalità, ma anche l'industria che lavora con una cura al dettaglio con quel saper vivere che è tipicamente italiano, anche quando noi vendiamo dei prodotti, perché le aziende producono per poi vendere i loro prodotti, però in realtà non vendiamo prodotti, vendiamo stili di vita. E quindi, siccome tu qui sei, sì, nella veste di attrice, nella veste di bellissima donna, nella veste di tanti ruoli che hai, grandissima comunicatrice, quello ci ritorno perché un argomento mi interessa moltissimo, ma qui in particolare sei in veste di imprenditrice. E quindi in questo filone di bello e ben fatto nasce, sta andando a loop dentro di noi, nasce L'Avica. Voi raccontarci questo progetto che hai presentato ieri, quindi sei anche fresca dell'entusiasmo della presentazione. Per aria sono in questo momento. A Roma, no? È stato in lancio a Roma. Brava, tu dammi le coordinate. Allora, sì, L'Avica è un brand e quindi ho capito innanzitutto che cosa significa veramente fare l'imprenditoria? Perché diventare un imprenditore? Perché fino ad oggi io sono stata un imprenditore del mio lavoro, ma il mio prodotto comunque ero io. Quindi viaggio, vai da una parte l'altra. Cioè non dovevo produrre un oggetto fisico o una cosa fisica fuori da me. E invece noi abbiamo prodotto una linea di soul care, self care e skin care inizia proprio dallo skin care il racconto di questo luogo che è L'Avica. E mai avrei potuto pensare di passare notti a scegliere pantoni, sì, i pantoni, cioè che hanno infinite sfumature. Dove tu devi scegliere tutto, decidere tutto, hai la responsabilità, per esempio nel caso di una crema che si mette sul viso, di vendere questo prodotto e quindi questo prodotto deve essere il massimo del meglio che tu possa fare. Quindi è un lavoro di grande responsabilità, grande attenzione, grande creatività, devi creare un team. Il team di lavoro è la cosa più importante. Cioè bisogna sempre circondarsi di persone migliori di noi. Quella cosa è molto importante. Non avere invidia per le persone che hanno talenti diversi dai nostri, migliori non perché ci sia una competizione. Io vivo tutto guardando alle diversità come ricchezza. Sono siciliana, noi siamo un mix di... sono passati chiunque, sono passato chiunque da noi, gli arabi, i greci, i normanni, siamo un mix di cultura che è ricchezza. Due anni fa, ho deciso di farlo davvero. C'è una cosa che sognavo. Sognavi da quanto? Perché due anni fa l'hai calato a 30, ma da quanto ci pensavi? Io amo il Made in Italy, amo la moda italiana, proprio come idea di imprenditoria italiana e come dici tu di lifestyle, stile di vita da esportare nel mondo. Noi in questo, insomma dal rinascimento in avanti, siamo forti. L'Italia è forte sul tema della bellezza appunto e del prodotto. Devo dire che è una chiave fondamentale per la messa in moto di questo, adesso questo momento che potremmo definire quasi c'è posta per te, però una parte fondamentale in questo percorso è stato mio marito. E piango. Siamo stanchi, abbiamo fatto festa, ci emozioniamo per quello in questi due giorni, che è una persona che ha capito che potevamo concretizzare le mie idee. Quindi trovate una persona con cui realizzare i vostri sogni. Questo è un altro augurio che io vi faccio, una, duecento, famiglie, come le volete, di tutti i colori, arcobaleno, tutti i colori che volete, ma l'amore è la cosa che vi farà realizzare i vostri sogni. E noi ne abbiamo realizzato uno con un team fantastico, quando mi sono immaginata il nome di questo luogo dove io vorrei che la gente stesse bene e si possa prendersi cura di se stessa, perché è questo quello che ho imparato in questi anni, di viaggi, di vagabondaggio da una parte all'altra. Io non ho una casa, non ho una casa fissa. Cioè, casa mia, adesso io non ci vivo da circa un anno. Torno un giorno, giorno e mezzo, ma sono stata in una produzione in Sicilia, adesso sono in una lunga produzione a Roma. E ho capito che devo farmi una casa dentro di me creare un luogo che potesse accomunare le anime in viaggio. Noi le chiamiamo le anime vulcaniche, a trovare dei punti di riferimento per star bene. E ho pensato che cos'è un momento in cui le donne, anche gli uomini di nascosto, molti uomini, anche se non lo confessano, si ritrovano con loro stesse. Il momento della beauty routine, il momento in cui tu ti fai una doccia, ti metti una crema, il momento in cui tu ti regali quel momento per te. E da lì, i problemi di pelle che io ho avuto in questi anni, perché lavorando comunque sotto i riflettori, a volte si hanno delle reazioni a questi riflettori, a questo trucco, sempre continuamente messo sul viso, al mangiare sregolato, ho avuto amicizie sbagliate, come tutti. Cioè, ho attraversato come tutti delle fasi della vita. Quando finalmente ho detto, io oggi sto bene, voglio condividere come ho fatto a stare bene fino in fondo. E quindi ho conosciuto questa skin specialist, che si chiama Claudia Ferretti, che è con noi in questo progetto, che è una persona che ci ha aiutato, sia nello sviluppo dei prodotti, che nella manualità del prodotto. Ho portato con me in questa avventura Hervé Balot, che è il mio maestro di yoga, lui si definisce Life Sherpa, d è una persona che con cinque minuti di meditazione al giorno ti cambia l'equilibrio proprio nella vita. E dico, io voglio condividere questi cinque minuti con le persone, voglio che anche gli altri abbiano questo, in questo luogo, in questo lavica. E poi Matteo Pincella, che è nutrizionista della nazionale, dell'Inter, con il quale stiamo sviluppando tutta la parte dell'integrazione, quindi degli integratori per questo benessere fisico che parte da dentro, dalle emozioni, perché sulla pelle si vedono tutte le nostre emozioni. Arrossiamo, ci innamoriamo a pelle, uno non ci piace a pelle, ci viene la pelle doca, abbiamo un brivido, quindi con lui stiamo invece sviluppando la parte degli integratori, proprio per cercare di creare un luogo dove condividere quella che è stata la mia esperienza di questi anni. Il nome è un nome di terra perché volevo riportare tutto a casa, tutto a terra, volevo che fosse concreto e un nome molto concreto. Io sono nata e cresciuta con i piedi su questo vulcano che si chiama l'Etna, che è il vulcano attivo più alto d'Europa, le devo molto perché l'Etna è una madre che non si cura più di tanto dei suoi figli, però che ti insegna che non tutto dipende da te in questa vita, che quindi questa vita te la devi veramente godere fino in fondo, finché ce l'hai, perché l'Etna è così, se un giorno decide, rutta, terremoti, noi viviamo quotidianamente questa terra, la potenza della natura, e quindi vivere così, ma anche indifferente, nel senso che io non la vedo matrigna, io la vedo indifferente a noi la natura, nel senso che noi abbiamo un impatto terribile sulla natura in questo momento, perché veramente non ci rendiamo conto di quanto abbiamo bisogno dell'ossigeno, cioè noi tra poco ci dovremmo muovere dentro una navicella monoposto, non potremmo più salutarci, abbiamo passato anni senza poterci abbracciare, baciare, salutare, cioè noi ne diamo per scontato l'ossigeno, ma se non ci dovesse essere più, noi non potremmo più vivere sereni e felici fuori, quindi la natura ha un impatto importantissimo nelle nostre vite, noi dobbiamo rispettarla di più, come vedete anche le immagini del video manifesto, sono immagini nella natura, che è la mia più grande ispirazione assolutamente di vita, che è rispetto, e i prodotti sono prodotti che rispettano la natura, noi abbiamo delle confezioni refillable, quindi cerca il refill giusto, il fornitore giusto, questo lo dico per gli imprenditori in ascolto, loro sanno la parola fornitore, cosa voglia dire, io prima non lo sapevo, quando si parla di sostenibilità, perché questo è il punto tanto più di un progetto che nasce oggi, in qualche modo secondo me un progetto che nasce oggi e che va sulla pelle, non può prescindere da quello che stai dicendo, cioè dalla sostenibilità, però si è sostenibili come azienda, e poi però devi controllare tutta la filiera, tutti i famosi produttori perché è lì che poi si gioca veramente la sostenibilità. Assolutamente, io su questo faccio centinaia di centinaia di domande, cerco di avere tutte le risposte prima di dare un'approvazione su qualunque cosa, a volte aspettano una mia approvazione per giorni, chiedo perdono a tutto il team, loro lo sanno e così, la crema viso che noi abbiamo messo sul mercato sarà insomma in vendita tra qualche giorno, io l'ho rimandata indietro 68 volte, dicendo al laboratorio non va bene, mi ha dato una reazione, mi è venuta una cosa, questo non mi piace, questo ingrediente da dove viene? No, questo ingrediente non lo possiamo usare. Inoltre la società che abbiamo fondato è una società Benefit, significa che si occupa non solo di far star bene l'ambiente che ci circonda, ma la parola ambiente è una parola che ha a che fare con la nostra vita di tutti i giorni, cioè casa nostra è l'ambiente in cui viviamo, il luogo di lavoro è l'ambiente in cui lavoriamo e viviamo, quindi nella nostra società, nel nostro statuto, noi ci impegniamo a che le persone che lavorano con noi siano felici, c'è un nostro impegno, siano felici, stiano bene nel lavorare con noi possono sviluppare il loro talento all'interno della nostra società. Questo è un altro tema che anticipo una domanda che ti volevo fare, perché la battuta era inevitabile, un'imprenditrice vulcanica lo vediamo anche nel modo in cui comunica, ma è molto difficile anche la gestione del team e delle persone, perché io credo che davvero dalle persone si può ottenere il meglio nel momento in cui si comunica, motivazione, nel momento in cui si condivide un progetto, però le persone vanno anche gestite e non è una cosa facile quando all'inizio, come tu dici, tu nasci come imprenditrice di te stessa, altro è fare l'imprenditorio di una squadra, cco come si fa squadra o tu che cosa hai imparato e stai imparando, perché è sempre un work in progress. Io ho tutto da imparare sempre, meno male, perché mi diverto, imparare è la cosa che mi piace più di tutto, proprio a me piace imparare, ascoltare, sono molto curiosa. Un po' devo dire che ho imparato dal lavoro del cinema, perché il lavoro del cinema è un grande lavoro di squadra, non esiste un film, quando voi vedete tutti i titoli, magari c'è qualcuno qui che lavora nel cinema, quanti sono i titoli di testa? Tutte quelle persone lavorano in un film tutti i giorni, a parte il montaggio della post produzione, ma poi stiamo tutti i giorni tutti insieme. E motivare ogni giorno una troupe, adesso io mi ritrovo a lavorare in una serie dove per esempio cambiano tre registi, sono 8 episodi, io sono rimasta l'unico comune nominatore all'interno del progetto, io la troupe che rimane la stessa, quindi motivarci ogni giorno è la base del vivere bene anche le giornate più faticose, anche le giornate più pesanti, anche le giornate in cui non ti va. Motivarsi a vicenda è il segreto di una grande squadra. La cosa che è difficile è conciliare gli orari del set con gli orari di persone che magari sono abituate a fare orari dell'ufficio, l'ufficio non ce l'abbiamo sul set, non esiste, quindi si fanno riunioni a volte alle 6 del mattino con chi c'è, chi può e magari poi riporta quello che tu hai detto, insomma è affascinante il lavoro del team e ti costringe a migliorarti, perché anche nel momento di nervosismo è un momento di debolezza che tutti possiamo avere, al momento in cui sei stressato magari dai la risposta più nervosa, devi arrivare al passo prima non scaricare mai il tuo nervosismo, il tuo stress sugli altri. Anche se tu hai descritto una bellissima immagine della squadra però in qualità di imprenditrice d è una cosa molto difficile, ci si interroga tanto sulla leadership al femminile, poi c'è un momento in cui devi anche esercitare la tua leadership e dire sì e no, mi sembra che tu lo faccia perché 68 volte hai rifiutato un prodotto, quindi non è solo un lavoro di squadra, è anche un lavoro di decisione. È mio marito quello che fa così con la testa, che dice sì lo fa. Ecco, ma anche questo, il momento di dire si fa così, quanto è difficile da gestire? Non ho intenzione a questo linguaggio del corpo. Sarò sincera, io mi permetto di avere una leadership in questo momento con una squadra su quello che diciamo è portarli a sviluppare i loro talenti, cioè il mio interesse è sviluppare il meglio nelle persone che lavorano e quindi è quello il modo in cui io motivo il team, cioè dire non accontentarti di questa cosa perché noi possiamo raggiungere dobbiamo raggiungere quest'altra cosa, che non è di più ma è un punto diverso perché ho la visione di insieme delle cose e magari invece c'è la persona che lavora benissimo sul prodotto ma che non ha la visione di quella che sarà la comunicazione, la persona che lavora nella comunicazione magari non sa il problema che hai avuto col fornitore quindi perché non sono arrivati i prodotti. Tu devi tenere insieme tutte le parti e farle vivere serenamente però facendo chiaramente ognuno il nostro dovere perché il lavoro è un diritto ed è anche un dovere entrambe le cose. Toca un punto molto interessante che è quello della diversità, viene in mente quello che dice un grandissimo manager italiano che è Antonio Belloni che ha la guida di un grandissimo gruppo del lusso lui dice sempre io nelle persone che lavorano con me cerco non la bravura in tutto, non si può essere bravi a fare tutto, si può essere eccezionali in qualcosa questa idea di unire eccezionalità diverse e prendere il meglio da ognuno credo sia un po' il segreto di creare una squadra che funziona e riconosco molto di quello che tu stai dicendo. Ora lui sicuramente più bravo, noi abbiamo cominciato ieri quindi ve lo faccio sapere l'anno prossimo almeno per fare una valutazione delle cose. Ci vuole coraggio a iniziare un percorso imprenditoriale? Molto, ci vuole molto coraggio, ci vuole visione, sempre questo equilibrio tra coraggio e incoscienza della vita, se non hai coraggio non ti butti mai, la paura fa parte del gioco, la paura può essere anche qualcosa che ti salva, tu sei nella giungla e hai paura giustamente che è una bella feroce e ti divori, è una giusta paura, altra cosa è la paranoia dove invece non hai bisogno di aver paura ma tu proietti la tua paura in un momento in cui non hai bisogno di aver paura quindi sono dei meccanismi che poi ti liberano perché quando tu fai il passo, io oggi dopo abbiamo fatto venerdì la presentazione con la stampa, la conferenza stampa di Lavica, ieri una festa che è iniziata alle 10 del mattino è finita ieri notte, ma stamattina siamo partiti pieni di gioia per venire qua a comunicare questo perché poi comunicare quello che tu stai facendo se per te ha un valore speri possa anche ispirare qualcuno senti e vedi mi chiami subito al tema che volevo affrontare con te perché poi la comunicazione è fondamentale fondamentale quando si comunica a se stessi e anche tu sare bene che cosa si comunica come quanto più che mai è importante nel momento in cui appunto si ha un'impresa da promuovere tu hai, non l'ho guardato prima di entrare perché sicuramente è ancora cambiato il dato però diciamo almeno un milione e mezzo di follower in continua crescita, quello è un grosso lavoro uno pensa che appunto si ha Instagram e si posta due o tre foto, invece c'è dietro un lavoro, un pensiero è proprio un piano editoriale e tu fai un, lo dico appunto da giornalista e quindi che lavora con la comunicazione fai un lavoro interessantissimo proprio che calibra molto bene il pubblico, il privato quindi mi piacerebbe che ce lo raccontassi un po' e lo raccontassi un po' credo che ci siano decine di follower qui ma un conto è leggerti, un conto è capire tutto il lavoro che c'è dietro e anche quanto ci lavori innanzitutto ti ringrazio, è veramente un piacere parlare con te, grazie poi allora io non ci lavoro così tanto mi rimprovero per questo perché vorrei lavorarci di più e meglio è un processo molto spontaneo in verità nel senso che ci sono giorni infatti che io non posto vorrei ma non posto dice anche una canzone perché non mi va, perché sto vivendo, sto correndo sono sul set, devo andare a fare la spesa, voglio preparare da mangiare una cena con i miei amici proprio non lo faccio, giornate che ho l'urgenza di comunicare qualcosa allora faccio la foto o ce l'ho già, mi sveglio la mattina, inizio a pensare scrivo un testo di getto e lo pubblico, questo è più o meno quello che faccio adesso che invece ho una società devo un po' lavorare maggiormente su questo quindi abbiamo prodotto dei contenuti, ma sempre a casa, in maniera sempre molto semplice abbiamo prodotto dei reels, dei contenuti per Instagram, proprio per comunicare un'impresa come il frontman delle band, io devo portare avanti il lavoro di una squadra quindi lo devo nobilitare questo lavoro, quindi mi tocca fare i reels, non che mi dispiaccia però ho sempre avuto un approccio di grande autenticità e semplicità al social quindi l'ho sempre gestito con il cuore, oggi voglio comunicare questa cosa, oggi mi va oggi non ho niente da dire, sto zitta, perché stare zitti va bene, va bene pure stare zitti ogni tanto anch'io sto zitta ogni tanto non sembra questo verrebbe un applauso però, scusatemi, tanto più in questa società che sovracomunica secondo me ogni tanto avere il coraggio di stare zitti, di non avere un'opinione su qualcosa mi sembra o di parlarne al bar, non è che per forza questo commentismo assoluto soprattutto di dover commentare, aggredire, tu stai calmo cosa è successo, non è successo niente quindi sì un po' di relax, diciamo i social sono un nuovo luogo e non hanno ancora un'etichetta cioè il galateo ci vogliono secoli per sviluppare davvero una cultura, un galateo si imparerà, noi cerchiamo di sensibilizzare piano piano, io devo dire che ho followers molto educati quindi di questo sono molto fiera, molto contenta però quando viene la botta di matto uno scrive un commento sui social io spesso penso questo c'è veramente una vita infelice, cioè questo c'è una vita brutta se la prende per quello, bisogna stare attenti quando si punta il dito contro l'altro perché comunque fa male, può fare molto male, se io avessi vissuto i social nei miei 15-16 anni io sarei stata molto male, quindi noi dobbiamo avere un occhio di riguardo verso gli adolescenti verso chi comincia a entrare con la pelle sottile sottile perché a quell'età tu hai la pelle trasparente qualunque cosa ti colpisce e quello dobbiamo prendercene cura e sensibilizzare la violenza verbale comunque è violenza, comunque senti, e il confine pubblico e privato sui social? Tu come lo gestisci? perché poi uno parte da sé ovviamente, non c'è una regola assoluta però il mio punto di vista su me stessa è che non è che gliene freghi a tutti così tanto nella mia vita ok, cioè io dico, non è che tutti adesso questi vogliono sapere dove ho mangiato, cosa ho fatto, perché? però capisco che sembra naif, ma non è così, cioè è un modo anche di ridimensionarsi, di stare un attimo un i piedi per terra appunto per non andare in questa iper comunicazione di cui non sento l'esigenza anche come artista forse perché lavoro sui set, nel progetto su Oriana Fallaci firmo anche sceneggiature mi esprimo su tanti fronti diversi e quindi il social è una parte dell'espressione della mia persona del mio essere umana, non è tutto, ma adesso che ho un brand mi toccherà, preparatevi ve lo dico già oggi ho postato tantissimo, ho fatto un sacco di stories senti, citi Oriana Fallaci e ovviamente dobbiamo parlare di lei perché tu le dai volto voce a una giovane Oriana Fallaci quanto hai studiato? perché a proposito di icone e icone della comunicazione anche molto controverse ma Oriana Fallaci è davvero un'icona per tantissime cose, per la comunicazione, per l'essere femminile insomma pertanto come darle corpo e voce, entrare nella sua pelle io vorrei parlare un'ora di questa cosa con te ma non per questo ma essendo sul set non posso ancora parlare al lungo di questo progetto sicuramente ho cercato in tutti i modi di non farlo, ma me l'hanno fatto fare lo stesso perché è un molto impegnativo, è un grande impegno, quindi ne sono onorata ma prima devo vedere come va quando finisce, insomma quando finiremo a luglio finiremo di girare poi magari torno a raccontarvelo no ma io non ti chiedo di raccontarmi, perché so che è top secret devo raccontarti come ho lavorato diciamo la tua prima scoperta di Oriana Fallaci al di là di questo film perché è giustamente non se ne parla fin quando non è fuori però ci sarà una prima volta in cui come ragazza, come l'hai conosciuta leggendo il suo primo libro, non lo so insomma io avevo interpretato a Londra un corto su di lei girato da una ragazza che non aveva fatto nulla di 23 anni sordiente che mi ha scritto un messaggio su Instagram dicendo io voglio troppo fare questa cosa con te, adesso ne ricevo diversi di questi messaggi però non so questa ragazza mi aveva colpito e ho detto sì quindi sono andata a Londra da una ragazza che non conoscevo con una produzione che non conoscevo a girare un corto per metà in inglese lì ho iniziato a maneggiare veramente questo personaggio quindi il mio primo incontro serio è stato per questo cortometraggio però ho troppe cose da dire, non le posso dire ciao bellissimo, questa è creare aspettativa senti io però mi permetto di dire io qualcosa invece su Oriana Fallaci perché è un personaggio importante che tu vai a interpretare ed è un personaggio femminile importante siccome noi orgogliosamente lo dico siamo l'unica casa editrice che ha avuto questo riconoscimento questa accettificazione per la parità di genere quindi siamo molto attente al femminile e al lavoro femminile allora, io lo posso fare perché appunto non è allora mi sono presa questo piccolo, piccolo piccolo di righe ma tutt'altro che piccolo invece di contenuti questo scritto di Oriana Fallaci che ti rimando a commento ssere donna è così affascinante è un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna per incominciare avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia con i capelli bianchi oppure una bella ragazza poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela quel giorno nacque una splendida virtù la disobbedienza vedete che non ce lo siamo preparati, giuro infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede di essere ascoltata cco quanto è difficile essere belle e dimostrare che sei anche intelligenti quanto è ancora davvero una sfida e un'avventura che richiede coraggio essere donna allora questo diciamo è un problema che ringrazio intanto va beh questo lettera un po' minuminato meraviglioso e poi ne parleremo con te anche molto volentieri questo tema è un tema da cui io mi lascio toccare molto poco nel senso se io mi fossi fatta influenzare dai pregiudizi probabilmente avrei mosso molti meno passi nella mia vita invece vedevo il pregiudizio come una debolezza dell'altro mi dava forza dicevo ma tu non mi conosci non puoi sapere di me quello che non sai quello che ignori cioè non lo sai spesso sono state grande benzina verde naturalmente carburante green per la mia vitalità per il mio modo di essere lo vedo l'ho visto negli anni quando qualcuno mi ha magari guardato con un pregiudizio ma non l'ho mai vissuto come qualcosa di terribile non mi sono mai sentita vittima di questo so che per noi è più difficile è chiaro lo diciamo tutte se tutte lo diciamo è perché così ci avete reso per segoli le cose molto difficili ci bruciavano voglio dire non è stato facile non è facile però non bisogna neanche mettersi nella posizione di vittime perché non se ne esce mai dalla posizione di vittime quindi bisogna prendersi il proprio potere è vero che non bisognerebbe dimostrare niente ma le azioni valgono molto il rispetto comunque si conquista sul campo perché si conquista è molto vero e in realtà io man mano che tu parli sto prendendo appunti perché dai moltissimi sotto questo entusiasmo che sembra rendere tutto molto facile in realtà appunto è tutto molto facile nel momento in cui sotto l'entusiasmo c'è anche una bella forza lavica appunto un bel un bel nervo teso però ci sono moltissimi consigli imprenditoriali che tu dai per esempio mi sono appuntata a questo scegliere circondarsi di persone migliori di noi questo è molto interessante e non è così così scontato non rassegnarsi al fatto che non si cambi mai ma anzi cambiare molto anche questo da un punto di vista imprenditoriale è un pensiero potente perché invece il cambiamento è il motore noi ci siamo dati in questo festival un tema molto importante che è il futuro del futuro con l'idea che il presente di adesso costruisce il domani ma vogliamo guardare ancora oltre tu che per generazione anche per contatto con le giovani generazioni sei in contatto con quelli che davvero costruiranno il futuro del futuro come lo vedi imprenditorialmente parlando se posso chiedertelo io sono molto affascinata dal futuro crescendo sono sempre più affascinata dal futuro forse perché ho studiato tanto il passato tanto la storia, la letteratura, la amo, amo radicarmi finita quella parte di radicamento e comunque non finisce mai mi sono veramente appassionata al futuro e ha smesso di preoccuparmi in maniera leopardiana perché è vero che quando vedi i palazzoni che mostrificano la natura e i posti belli dove sei cresciuto le vie gluck della tua vita soffri però c'è anche un progresso che ha reso la condizione femminile in questa parte di mondo migliore rispetto a tante altre parti nel mondo dove le donne vengono lapidate perché non vogliono stare con un uomo di 50 anni più grande di loro che non amano quello è il passato, noi viviamo già nel futuro del futuro ma il presente e il futuro sono luoghi geografici anche noi pensiamo, noi viviamo nel futuro di tante zone dove la gente vive molto male soprattutto chiaramente più deboli e più fragili come sempre vedo nelle nuove generazioni come in tutto il bene e il male vedo un grande interesse per l'ambiente, una grande cura che noi non conoscevamo i bambini fanno la differenziata meglio di mio padre che di un'altra generazione quindi hanno già un'educazione, una cultura che io ammiro molto hanno questo mezzo potentissimo che sono i social che può essere chiaramente bellissimo perché ti può mettere in contatto con quello che c'è dall'altra parte del mondo ma anche pericoloso quindi vedo un futuro, sono ottimista sul futuro però vedo che ci sarà un divario tra noi e chi verrà dopo sicuramente la forbice sarà molto ampia, noi dobbiamo ascoltarli i giovani dobbiamo stargli dietro, noi dobbiamo ignorare o bollare come vabbè tu ancora non hai fatto niente, perché l'intelligenza del cuore che c'è in quel momento della vita è qualcosa che non dobbiamo mai perdere quindi il futuro del futuro lo vedo etereo perché credo che l'etere è il quinto elemento no, sapete gli elementi sono quattro e poi c'è il quinto elemento c'è anche un film famoso che è di Luc Besson che è l'etere ed è il quinto elemento in questo elemento si stanno sviluppando grandissime scienze, tecnologie, contatti, relazioni quindi lo vedo un mondo nuovo, una nuova umanità non ci dobbiamo dimenticare con tutte queste macchine, con tutto quello che potrà essere il futuro di restare umani, ma non l'umano quando diventa crudele cco, noi dobbiamo riuscire a utilizzare questa tecnologia per un nuovo rinascimento che sappia mettere l'uomo al centro, questo certo, grazie noi ci stiamo avviando alla fine del nostro incontro allora ti propongo un piccolo gioco, così chiudiamo in leggerezza sui tuoi social, in modo particolare quando sei nella tua terra, nella meravigliosa Sicilia ogni tanto posti con un hashtag che, lo dirò malissimo perché è una piemontese che cerca di parlare siciliano è terribile, ma comunque un hashtag che è acussi, corretto? l'hai detto benissimo, l'ha detto benissimo allora, io vorrei chiudere questo nostro incontro con un acussi su Trento acussi in realtà è uno stile di vita è un po' il my way di Frank Sinatra, non so come dire è quella cosa per cui viene da mia nonna, mia nonna Angela quando mia nonna Angela, tu mentre stai mangiando già te ha levato il piatto, aveva pulito tutto nel bicchiere, nonna scusa ancora, devo bere, si, acussi lo prendeva, lo lavava, quando tutto era pulito, perfetto, puliva sopra i pensi, pulitissima doveva pulire tutto, puliva sopra i pensi, aveva finito il suo compito il suo compito era concluso, le diceva, acussè perché aveva completato il suo dovere di quel momento, la sua mansione d era un mantra, mentre lei faceva le cose oppure quando ti sistemava il giubbottino prima di andare all'asilo gioia, acussi, era un mantra che mi dava energia quindi nasce da quello, oggi poter essere per me in una sala così bella a vedere dei volti belli e diversi, questa diversità che è veramente la nostra ricchezza nell'essere umani è una QC potente che mi rende grata del vostro ascolto, del vostro sguardo io vi ringrazio di avermi dedicato il vostro tempo, veramente grazie a QC grazie, grazie a Miriam, Leone, è stato davvero un piacere averti qui al Festival di Trento e chiacchierare con te, grazie ciao a tutti, ciao Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org Iscriviti al nostro canale! 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