Infrastrutture strategiche tra gestione dei dati e sostenibilità
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Infrastrutture strategiche tra gestione dei dati e sostenibilità
L'evento "Infrastrutture strategiche tra gestione dei dati e sostenibilità" del Festival Economia Trento 2024 esplora il ruolo cruciale delle infrastrutture per il futuro. Esperti di vari settori, tra cui Accenture, ENAV e Autostrade per l'Italia, discutono l'impatto dell'intelligenza artificiale e della sostenibilità sulla progettazione delle infrastrutture in ambiti come la mobilità, la logistica e la gestione dei dati.
Buongiorno dai, siamo perché forse vi siete resi conto che c'è un po' un giro di cose da fare, quindi il sistema dei jet lag è entrato in gioco. Sono Luca De Biase e vi presento i nostri ospiti, Mauro Macchi, presidente amministratore delegato di Accenture, Mario Abbadessa, senior manager director country hit di Heinz, Carlo Delladio, presidente Trentino Digitale, Pasqualino Monti, amministratore delegato ENAV e Roberto Tomasi, amministratore delegato Autostrade per l'Italia. Come è evidente, le infrastrutture sono diventate un argomento straordinariamente interessante, non è che fosse scontato in passato, ma ormai ci siamo resi conto che chi progetta le infrastrutture progetta il nostro futuro. Sono quelle strutture abilitanti che abilitano o non abilitano certe dinamiche che vogliamo che avvengano e qui il progetto delle infrastrutture è tanto più importante in questa fase nella quale il futuro sta cambiando per almeno due ragioni delle quali parliamo oggi, ce ne sono naturalmente speso purtroppo anche altre, ma le due di cui parliamo oggi sono l'intelligenza artificiale che modifica il contesto di conoscenza e organizzativo del nostro futuro e la sostenibilità, l'idea che dobbiamo contribuire e pensare a uscire dal loop negativo, ambientale, sociale, culturale che abbiamo costruito come conseguenza di un modello di sviluppo. A questo punto la progettazione delle infrastrutture deve abilitare la nostra società e la società mondiale a andare in questa direzione, fare il meglio con le opportunità che offre la tecnologia in una direzione non lasciando che le cose vadano come vanno, una direzione che dice sostenibilità. Quindi cominciamo con Mauro Macchi, presidente e amministratore appunto delegato di Accenture che è tra le aziende che stanno costruendo il nostro contesto mentale futuro con l'intelligenza artificiale e il resto. Bene grazie e buongiorno a tutti, sicuramente è un piacere essere qui in questo evento che sicuramente è unico da un punto di vista del suo genere. Hai toccato due parole mentre ti ascoltavo, abilitatore, quindi il tema delle infrastrutture sicuramente è l'abilitatore del cambiamento e ovviamente l'intelligenza artificiale che è un po' l'argomento di questi giorni. È ovvio che noi siamo un'azienda che fa anche da osservatorio e quindi vediamo a livello locale, a livello internazionale quanto sta accadendo e di fatto vediamo che l'intelligenza artificiale sta portando enormi vantaggi, enormi impatti sulla performance delle aziende. Sono 18 mesi che sperimentiamo tanto insieme alle aziende, all'inizio c'erano dei business case di estrazione del valore di un digit, adesso si passa subito a business case di estrazione del valore a doppia cifra e quindi vediamo quanto questo fenomeno stia crescendo. Molto importante una riflessione, per esempio l'azienda che io rappresento si sta trasformando, noi stiamo investendo tantissimo nei processi interni, stiamo automatizzando con l'intelligenza artificiale processi delle risorse umane, pensiamo al matching delle competenze con le esigenze quindi la creazione di informazioni immediate per la formazione, stiamo intervenendo sui nostri processi di finance, sui nostri processi di marketing, quindi da un punto di vista interno per noi è fondamentale che ci stiamo reinventando però quello che ci colpisce di più in questo contesto è che abbiamo visto sempre come osservatorio in questi sei mesi, io parlo in questo momento a livello globale, un impatto incredibile di progettualità, noi in questi sei mesi non ce l'ha mai capitato, a livello globale abbiamo generato oltre un miliardo e cento milioni di progetti legati all'intelligenza artificiale a livello globale e quindi vediamo uno spostamento da una progettualità più tradizionale, più piccola a progetti trasformativi che permettono quindi di reinventare l'azienda. Quindi l'intelligenza artificiale sta rappresentando una tecnologia che farà fare un salto perché fino ad oggi se facciamo un bilancio sulla trasformazione digitale, la trasformazione digitale negli ultimi dieci anni ha creato valore però riteniamo che abbia creato un valore, ha catturato il 30% del potenziale ma anche un 70% che verrà appunto spinto dall'adozione a scala dell'intelligenza artificiale. Alla fine l'intelligenza artificiale la possiamo considerare come una super proteina, una super proteina messa a disposizione delle aziende per costruire nuovi muscoli, per costruire l'azienda e l'organizzazione per costruire nuovi muscoli. Penso che siano fondamentali per l'infrastruttura digitale ragionare in ottica di grande attenzione alla pianificazione, prima citavo i quanto sono critiche perché abilitano e oggi vediamo il data center proliferare, ci sono alcune città europee che ormai hanno raggiunto già la saturazione per quanto riguarda l'utilizzo dell'energia, questo non è il caso in Italia però questo fa capire la portata dell'importanza sulla pianificazione delle nuove infrastrutture. Ovviamente per le aziende italiane c'è un'enorme potenzialità, noi consideriamo tre condizioni importanti, sono condizioni che riteniamo di suggerire a chiunque, la prima la condizione di base per le aziende è quella di veramente mettere a posto i cosiddetti basic tecnologici, cioè i basic tecnologici sono appunto avere l'infrastruttura giusta, modernizzare i cosiddetti legacy, ridurre il debito tecnologico, spostare gli investimenti dal cosiddetto, diciamo, run, cioè la gestione corrente, al cosiddetto change, che sono gli investimenti che abilitano la trasformazione, quindi vedremo uno spostamento di investimenti tra i costi non discrizionali e i costi discrizionali, quindi questo è un aspetto importante. La seconda condizione è riconoscere che l'intelligenza artificiale comunque rappresenterà sempre di più un cambiamento culturale, la tecnologia mano a mano diventa commodity, lo vediamo, noi siamo un'azienda neutrale dal punto di vista tecnologico, quindi noi cerchiamo di mettere a disposizione le cose migliori per i nostri clienti, siamo basati solo su persone, persone, competenze, talenti e quindi la seconda condizione è quella legata proprio alla capacità di comprendere che occorre un change management, cioè l'azienda forse in questi anni, 10 anni fa, 12 anni fa quando il digitale stava prendendo piede forse si sono costruite queste digital factor all'interno dell'azienda, adesso i processi diventeranno gene native, quindi proprio creati per portare questo livello uomo macchina ad un altro stadio e quindi il tema del change management, il cambiamento culturale diventa l'elemento più importante perché sarà un change management continuo e poi la terza condizione è comprendere che questa tecnologia rappresenta un'evoluzione a salti, cioè nel senso che è difficile capire come oggi, cosa avremo fra 18 mesi, cioè oggi noi interagiamo con il large language model quindi facciamo attività di prompting, cominciamo ad esercitare, c'è la GPT più conosciuta perché consumer, ma ci sono tantissimi modelli di linguaggio, dietro l'angolo ci sono già i large action model, cioè particolarmente ci saranno delle interazioni dove la macchina interagirà con le app, io prevedo un periodo in cui piano piano scompariranno una deapizzazione, le vecchie app, perché ci saranno subito interazioni tra agenti, noi un paio di anni fa, abbiamo nella technology vision, abbiamo citato questo esempio di agent for the future, cioè agenti tecnologici che comunicheranno tra di loro tante basi, dati, tante informazioni, ovviamente qui il tema della responsabilità sociale, responsabilità dell'intelligenza infiale è un altro capitolo, però questa è un'altra condizione quindi capire che bisogna essere preparati a questi salti e da cui l'importanza dell'abilitatore, che tu dicevi prima l'infrastruttura, perché se non ho l'infrastruttura se non ho il cloud sarò sempre indietro perché cloud vuol dire scalabilità, vuol dire agilità, vuol dire riuscire a catturare queste nuove opportunità, ultima cosa visto che abbiamo tempi ristretti, il tema della, se ne parla tantissimo, anche questo meritterebbe un capitolo, reskilling, l'upskilling, il nostro esempio come azienda, noi quest'anno abbiamo messo in cantiere il triplo degli investimenti in formazioni tipici che facciamo ogni anno visto che siamo una azienda di persone, ovviamente dovremmo tagliare costi da altre parti, però il concetto è che ormai dal nostro interno è un concetto di learn, educate or out, cioè noi vogliamo appartire da persone più senior che siano capaci di comprendere come questa tecnologia cambia il modo di catturare le opportunità, capire rischi, capire gli impatti, capire il valore e quindi può creare un vantaggio competitivo per i nostri clienti. Un'azienda di persone che propone e parla di una tecnologia che è erroneamente, probabilmente, pensata per sostituirle, testimonia che qui c'è una cosa da capire, quindi non stiamo, quello che mi sembra di leggere nel suo discorso è non è che le aziende comprano una tecnologia e la applicano, le aziende comprendono una opportunità connegata a una tecnologia e la sviluppano. La sviluppano e più che altro la inseriscono nel cambiamento culturale nel modo di lavorare perché nel modo di lavorare, come nell'automazione nei cicli passati, cambierà perché ci sarà un diverso rapporto uomo-machina, poi lì c'è il tema delle infrastrutture, dei dati, perché non abbiamo parlato di dati, nuovi modelli dati, le informazioni, quindi comunque il tema è comunque la persona rimane al centro uomo-machina però anche qui nuovi mestieri, un altro tema importante, nuove professioni, noi abbiamo noi abbiamo inserito recentemente dei progetti, due anni fa noi avevamo i prompt engineer, abbiamo adesso, stiamo preparando molti prompt engineer o addirittura in alcuni progetti internazionali questi figure chiamate generative AI process hacker, sono quelli che devono rompere i processi, ripensare i processi, per riconfigurarli con l'elemento uomo-machina ad un nuovo livello. È molto interessante, credo che tutti comprendano che stiamo correndo con questo panel intorno a tante questioni che sono molto complesse, accenni come questi ci danno delle finestre su potenzialità gli agenti, la riduzione del numero di app, la possibilità di cambiare il mestiere che facciamo per migliorare cose che facciamo male e per farle meglio, insomma c'è un sacco di discorsi da fare, sarebbero tutti da sviluppare, ma vediamo di passare di contesto in contesto in questo panel che, ci scusiamo, è un manel come vedete ma manca una delle nostre interlocutrici che doveva venire e purtroppo non è riuscita a esserci la leader della terna. Il contesto successivo a questo che volevo sottolinearvi è quello territoriale, la progettazione delle infrastrutture in un territorio ha un approccio a sua volta a 360 gradi come quello che abbiamo visto fino adesso, è una applicazione, un'adozione, un'organizzazione della tecnologia al servizio di un territorio che fa un sacco di cose, si difende da un sacco di cose, sviluppa un sacco di cose e quando la progettino deve progettare pensando un sacco di cose contemporaneamente. Buongiorno a tutti, oggi le infrastrutture vanno concordate e previste per la parte tecnologica per quelle che abilitano e soprattutto è necessario prevederne quello che in futuro si potranno utilizzare. La provincia autonoma di Trento è uno stato nello stato, fatta eccezione della delegazione. È anche un po' sovietica, è anche un po' centralista. È centralista però ha competenza su tutto all'infuori della difesa e l'autonomia vuol dire risorse ma vuol dire anche tanta responsabilità. È un concetto molto importante che le risorse, l'autonomia, si finanzia grazie alle risorse che vengono prodotte sul territorio. Questa è una cosa importante, ecco perché noi abbiamo l'obiettivo e la mission di mantenere un territorio innovativo, efficiente ed efficace. Trentino Digital è una società pubblica in house proprietaria di infrastrutture dorsali, rete, cappellari su tutto il territorio provinciale. Diamo connettività a tutte le sedi della pubblica amministrazione, diamo connettività agli operatori privati che a sua volta danno la possibilità di accesso a cittadini ad imprese. Siamo proprietari di un datacenter per la gestione delle piattaforme e dei dati della pubblica amministrazione e abbiamo la delega della provincia di Trento per far questa transizione digitale. Noi la chiamiamo la rivoluzione digitale perché stiamo innovando completamente tutta la pubblica amministrazione, grazie anche ai progetti del PNRR, soprattutto sull'innovazione dei servizi e piattaforme anche attraverso l'intelligenza artificiale. La provincia di Trento ha competenza su sanità, su istruzione, su trasporti. Noi abbiamo tramite le nostre reti le autostradi digitali, cioè la stiamo innovando. A luglio avremo una delle reti più innovative, rispetto al contesto europeo, perché abbiamo potuto in tempi molto veloci innovare tutta la nostra rete. Da questo punto di vista c'è una cosa importante, la periferia del Trentino è una periferia ricca. Nella periferia del Trentino c'è il turismo, c'è l'agricoltura, le mele, il vino, il formaggio, ci sono soprattutto le PMI, noi non abbiamo zone industriali e questo è un concetto molto importante perché nella periferia c'è il cuore economico di un territorio, ecco perché tutta questa rete che abbiamo costruita ancora 15 anni fa è fondamentale per rendere un territorio efficiente, efficace per i cittadini e per le imprese. Due sono i progetti del PNRR che noi stiamo gestendo per conto della provincia e del consorzio dei comuni. Uno che riguarda il progetto Bandiera, che è l'innovazione della provincia autonoma, però la migrazione delle piattaforme in cloud sui nostri datacenter. I nostri datacenter sono un po' unici in Italia perché noi siamo integrati in una rete, una rete fra esto crittata perché gestiamo anche un polo nazionale ed europeo dell'emergenza, quindi siamo un po' unici perché abbiamo i datacenter all'interno di una rete ben definita, abbiamo ridotto i punti di accesso, l'abbiamo resa molto più sicura e quindi quello che stiamo portando avanti con la provincia di Tronet Trento è proprio la migrazione delle piattaforme, nuove piattaforme utilizzando l'intelligenza artificiale. Il secondo progetto altrettanto importante è la transizione digitale dei comuni. Il PNR prevede che ci siano almeno quattro servizi digitalizzati. Noi abbiamo previsto 54 servizi digitalizzati sui comuni, alcuni sui più piccoli 44, cioè è una rivoluzione. Porto un esempio molto importante, noi siamo, come altre province e regioni, ai primi posti sulla qualità della vita in Italia e per noi sarà una rivoluzione. 56 servizi digitalizzati sui comuni vuol dire trasformare completamente una pubblica amministrazione, questo è il nostro obiettivo. Seconda cosa molto importante è, per renderla più efficiente, più efficace, entro il 2024 riusciremo a eliminare il divario tra centro e periferia, 2026 il progetto Bandiera varrà chiuso, 2025 dovrebbero partire tutti questi servizi. Non dimentichiamo una cosa molto importante, i dati della pubblica amministrazione sono immensi, sono strategici, abbiamo i dati della sanità, dell'istruzione e questo è una cosa che pochi parlano, ma la pubblica amministrazione è portatrice di informazioni strategiche e da questo punto di vista noi abbiamo portato avanti, abbiamo il dovere di tutelare quello. Sul lato cyber sicurezza abbiamo investito tanto, noi ci occupiamo, Trentino e Gitalia, della cyber sicurezza di tutta la pubblica amministrazione, sanità vi recendo, siamo gli unici ad avere due anni fa partecipato, l'unica in house in Italia, al cyber IRIO per l'evento europeo dell'Agenzia Europea di Cyber Sicurezza, abbiamo fatto sottoscritto un accordo con la Procura sul contrasto alla criminalità organizzata, abbiamo sottoscritto un accordo gli unici in Italia con Confindustria, noi mettiamo a disposizione, è un accordo istituzionale, noi mettiamo a disposizione le competenze nostre a favore delle società che operano, delle imprese che operano sul territorio in materia di cyber sicurezza, abbiamo portato avanti, abbiamo una rete di videosorveglianza, siamo l'unica territorio europeo che ha a tutti i confini del Trentino videosorvegliati con una lettura targhe, con un algoritmo che ci dice esattamente determinate cose, c'è stato un accordo con il garante della privacy, 92 telecamere su 46 valichi accesi due anni fa dove noi sappiamo perfettamente che è la lettura targhe con un'analisi ben definita. Per quanto... Un sacco di gente infatti viene in treno ormai a Trento. Però quello che portiamo avanti in maniera molto forte non è solo questa rivoluzione digitale ma soprattutto comportamentale perché non si può innovare una pubblica amministrazione se non si fa, noi l'abbiamo un po definita la human technology cioè stiamo facendo corsi di formazione, dobbiamo cambiare chi lavora all'interno della pubblica amministrazione, ma soprattutto i cittadini che utilizzano i nostri servizi. Altra cosa intelligenza artificiale, stiamo innovando le nostre piattaforme su quattro principi ben definiti, uno gli algoritmi dovranno essere neutri rispettosi della legge, rispettosi dell'equità e dell'etica ma soprattutto non discriminatori e questo è un concetto molto importante perché noi essendo portatori di tante informazioni scolastiche abbiamo la cartella socio sanitaria elettronica ma anche quella scolastica. Ecco questo è un esempio di quanto può essere complesso da una parte progettare nel sistema delle infrastrutture, della conoscenza in una epoca come questa con tutte le opportunità che sono state sottolineate e raccontate da dell'adio. Il punto se vuole per finire ma proprio in un secondo è che poi tutto questo deve essere al servizio di un progetto di società, di un progetto di vita. Questo voi lo discuterete probabilmente con l'insieme delle tra l'altro è molto importante la discussione, la deliberazione in questa vostra parte del Paese. Una delle direzioni di cui parla il nostro panel è la sostenibilità, avete il vostro modo per produrre l'energia che tra l'altro è abbastanza sviluppato da coprire l'insieme delle vostre esigenze o almeno così era fino a qualche anno fa. Nei datacenter e in questo tipo di tecnologie se ne usa molto. Qual è l'obiettivo da questo punto di vista? In mezzo minuto. Sulla sostenibilità tre tipi di sostenibilità, quella ambientale, quella economica e quella sociale. Ambientale tutta la nostra tecnologia andrà a ridurre il consumo di energia e del territorio. Delle economiche chi pagherà dopo il 2026? Quindi le infrastrutture dovranno tener conto di questo, cioè il PNR ci permette di arrivare al 2026 con un sacco di risorse. Chi pagherà dopo il 2027? Quindi tecnologia, calcolatori che costano di meno, costi-benefici, terzo sociale. Non dimentichiamo quello che ho detto prima, noi siamo una periferia, siamo comunque un piccolo, quindi tener conto di sotto un profilo sociale tutti i cittadini devono poter utilizzare gli stessi servizi in maniera indiscriminata. Grazie, bisogna proseguire Mario Abadessa, Heinz, data center e concentrazione sia di dati, di servizi, di consumo di energia, di sicurezza, anche qui la progettazione deve essere al servizio di un'idea. Noi siamo un fondo di investimento immobiliare, siamo i più grandi, o fra i più grandi, abbiamo 160 miliardi nel mondo e in Italia abbiamo investito 7 miliardi negli ultimi 7 anni. L'intelligenza artificiale e la digitalizzazione per chi fa il nostro lavoro è come passare da una macchina da scrivere ad un iPad, questa è la velocità e la radicalizzazione di questo cambiamento. Quindi ci può piacere, non ci può piacere, siamo d'accordo anche con lato etico, è molto importante ma la trasformazione andrà avanti. Ieri io oltre a essere responsabile per l'Italia, per i data center una responsabilità europea, il nostro comitato ha approvato una strategia di investimento per quest'anno di 5 miliardi di euro su questa asset class che viene definita dagli americani secular shift, quindi un cambiamento epocale, soprattutto per chi fa il nostro lavoro che è di investire in beni reali, quindi non in beni intangibili, sostanzialmente è uno fra i mestieri più antichi al mondo, anche negli antichi Romani si costruivano le case, le città e gli edifici e lo so che fa ridere ma la tecnologia di questo settore è stato il settore che più si è difeso da un certo punto della tecnologia perché sì la sostenibilità, sicuramente le nuove tecniche, però le metodologie sono ancora quelle delle maestranze, dell'architetto, dell'ingegnere, del geometra e così via. Oggi tutta la catena di approvvigionamento, quindi non solo la progettazione, noi a Milano abbiamo dei diversi aree della città, adesso con un i credit abbiamo lo scalo Farini che sarà il più grande intervento d'Europa di rigenerazione urbana, sono 2 miliardi di investimento, olex, aree Falk, Assesso San Giovanni su un lotto specifico, ma anche altre, la modalità della progettazione e dell'intervenire sui masterplan è completamente cambiata ma non solo questa, la pratica esecutiva e la gestione poi dopo degli edifici, noi per esempio abbiamo 5.000 posti letto per studenti in Italia, fra Milano e Firenze, un conto era gestirla con il vecchio processo tecnologico e un conto è gestirlo con l'intelligenza artificiale. Questo come tutte le cose può avere due risvolti, un risvolto chiaramente negativo perché se utilizzata in un determinato modo di fatto va ad azzerare la presenza umana sul 50-70% dei lavori che sono desk, dall'altro invece se utilizzato bene in realtà accelera ed amplifica le potenzialità del lavoro delle persone soprattutto riducendo nei rischi e margini di errore per chi interviene poi nel bene reale quindi poi per chi fa veramente le bonifiche o chi veramente realizza grandi progetti anche per esempio in merito alla sicurezza sul lavoro quindi è un argomento che sta sostituendo altri argomenti molto glamour, se ne parla moltissimo di questo tema, bisogna stare molto attenti per esempio ottimo che si si costruiscono data center energeticamente sostenibili, noi stiamo facendo data center più grande in Italia vicino Milano e le emissioni di calore di quel data center che ha al massimo delle emissioni equivale a 365 giorni di chiusura delle auto nel centro di Milano quindi bisogna stare molto attenti e investire tantissimo sulla tecnologia e soprattutto peccato che non c'è terna però sull'approvvigionamento alternativo rispetto alla rete elettrica dei paesi in Europa come l'Irlanda hanno fermato completamente questa trasformazione digitale perché occupano oltre il 50 per cento della rete elettrica quindi gli accumulatori energetici e pannelli fotovoltaici o tutto quello che è alternativo alla rete e dove il futuro si deve concedere perché è lì che veramente saranno energeticamente sostenibili. E questo in un contesto in quale energia costa di più in Europa che altrove? Voi che avete una vista larga, che tipo di peso è per il nostro sviluppo? È un peso di fatto che come purtroppo molte di questi trend sono ad economia nei confronti della definizione perché se c'è una sostenibilità che non è sostenibile, di sostenibilità non è niente e soprattutto se la sostenibilità è ad appannaggio di determinate fasce della popolazione o addirittura di determinate aree geografiche si sta creando un gap sociale che sarà incolmabile perché oggi tutti gli interventi di datacenter sono tutti quasi nel nord Italia. Io parlo di interventi non di prossimità ma di intelligenza artificiale quindi da 150 megawatt in su. La città di Napoli ha 3 milioni di abitanti e oggi non c'è uno sviluppo di datacenter come quello che c'è nel nord Italia con quelle dimensioni, con quella disponibilità. Quindi sono delle nuove sfide molto entusiasmanti che come la macchina da scrivere, cambieranno completamente. Oggi una macchina da scrivere, anche se è molto carina esteticamente, molto leggera, diremmo che chi si presenta a un colloquio con una macchina da scrivere per prendere appunti è la stessa cosa. Non possiamo evitare che questo avvenga. Dobbiamo lavorare secondo me come comunità tutti insieme anche perché credo che adesso gli investimenti dei private equity quindi degli investitori sono molto più maturi e responsabili per far sì che siano veramente sostenibili, così come il costo dell'energia e l'accessibilità a questa infrastruttura. Grazie, bene. Quindi stiamo cercando in qualche modo di vedere come attraverso la riprogettazione delle infrastrutture ci possiamo fare un'idea del futuro e come possiamo progettarlo perché vada nella direzione che ci interessa. Questo lo ricapito perché Pasqualino Monti che è amministratore del legato dell'ENAV in realtà potrebbe appartenere a uno di quei dipinti del futuro che c'erano qualche tempo fa. Vi ricordate la città con tutti dei veicoli che si muovono, che volano in tutte le direzioni, che vanno, portano, distribuiscono pacchetti e persone come se ci fosse questo genere, questo tipo di quadro del futuro tipo Jackson, insomma ce ne sono stati tanti. Non può funzionare se non c'è un sistema infrastrutturale che governa i passaggi di questi veicoli volanti. Tra l'altro, per quello che ho capito, saremo uno dei primi paesi nei quali questo tipo di cosa potrebbe cominciare a succedere. Che cosa stiamo progettando? Grazie e buongiorno a tutti. Io prima di entrare ho visto arrivare molti ragazzi, li vedo adesso in platea. Di solito quando alzi la testa al cielo mi rivolgo a loro, guardi quel grande spazio ma tutto di immagine tranne che riflettere sul fatto che quello spazio rappresenti un'infrastruttura strategica per il Paese. La gestione di quello spazio che è un'infrastruttura evidentemente non materiale ma è un'infrastruttura in materiale può essere gestita in maniera efficiente, deve essere gestita in maniera efficiente solo avendo un'attenzione molto molto importante alla tecnologia. Quindi riprendendo un po' il titolo del panel, infrastruttura strategica tra gestione di dati e sostenibilità, noi adesso siamo a gestire circa quasi 2 milioni di aeroplani che passano al nostro spazio aereo e lo facciamo attraverso una tecnologia molto matura e su quella investiamo e continuiamo sempre ad investire. Perché dico questo? Perché la caduta del nostro piano industriale prevede il fatto che noi si gestisca quella grande infrastruttura, il nostro cielo attraverso 45 tori di controllo nei 45 aeroporti italiani più importanti e attraverso 4 centri di controllo che gestiscono quegli aeroplani che passano nel nostro spazio aereo ma che non decollano e atterrano i nostri terminali, nei nostri aeroporti. 4 di questi centri diventeranno, si stanno trasformando anzi 2 di questi centri si stanno trasformando in centri remoti digitali nei quali evidentemente noi gestiremo 26 aeroporti sui 45 che vi dicevo prima attraverso tori digitali in cui non ci sarà la presenza dell'uomo nella gestione del reto. Quindi mi rifaccio a quello che diceva giustamente il dottor Abbadessa quando parlava della transizione digitale, diceva alla fine le infrastrutture digitali comunque rappresenteranno il futuro poi affianco a quella ci deve esistere una sostenibilità che non per forza di cose debba essere una sostenibilità ambientale necessaria assolutamente ma deve essere quanto meno sociale ed economica. Quindi a questo processo noi abbiamo accompagnato alla caduta anche la possibilità di guardare al di fuori di questa infrastruttura che è molto alta che si muova al di sopra dei 6.500 metri e abbiamo ragionato e arriva la sua domanda su quello che si muova al di sotto dei 6.500 metri quindi a quello che avremmo potuto fare attraverso la gestione dello spazio aereo per quanto concerne i droni che ormai sono una realtà e quindi mentre prima eravamo delegati dal regolatore nazionale ad occuparci solo ed esclusivamente lo spazio aereo quindi la gestione di coloro che movimentavano i droni così in maniera più per divertimento piuttosto che per motivi professionali noi abbiamo cercato di capire invece l'industria soprattutto l'industria dei servizi dove stava andando e quindi abbiamo cominciato a ragionare con i più grandi player nazionali faccio un esempio poste e internazionali amazon e il futuro che è molto maturo perché la tecnologia e l'industria è molto matura in quel senso ci dice che ragionare su questo business è una cosa sì difficile ma è una cosa che insomma arriverà molto a breve quindi abbiamo chiuso questo questo è importante intesa alla fine del 2024 ci sarà la sperimentazione della consegna dei primi pacchi attraverso i droni in aree ben stabilita evidentemente perché gestire lo spazio aereo 250 metri non è una cosa semplice ma il futuro andrà in quella direzione e per ricollegarmi a quello che diceva anche il presidente il dottor macchi amministratore delegato di accentur guardando i ragazzi esistono delle professioni che oggi sono poco conosciute ma che sono molto molto importanti nel nostro gruppo noi abbiamo circa 2.100 controllori fare il controllore non è una cosa semplice i controllori al netto di guadagnare molti molti soldi vivono un processo di formazione che è molto molto lungo per arrivare poi a guidare o comunque a gestire gli aerei e tutto ciò che si muove sopra le nostre teste ma sono un'occasione di lavoro in più perché certamente noi continueremo ad avere il bisogno di professionisti in tal senso così come coloro che si occupano di tecnologia abbiamo un'azienda del gruppo che si occupa solo di software per la gestione dello spazio aereo è evidente che a noi serviranno molti ingegneri informatici quindi la nostra preoccupazione oggi è quella di cercare di chiudere accordi con le università per poterli portare a casa formarli avere la possibilità insomma di costruire le professioni del domani ma avendo una domanda che in questo caso deve essere incrociata dall'offerta che non è sempre così comune non è banale ecco su questo aggiungiamo anche il livello di sostenibilità ambientale e poi mi taccio la sostenibilità ambientale come la garantiamo è chiaro che l'aereo che passa in cielo non il drone ma l'aereo anche i droni più grandi vanno a gasolio quindi quello che tu puoi fare ambientalmente è consentire agli aerei di muoversi sopra una determinata cifra non entrando nel network di rotte a zigzag ma facendogli percorrere la traiettoria più dritta possibile per arrivare a meta ho banalizzato un concetto che in realtà è molto complicato da gestire in termini di software ma noi siamo il primo service provider in europa a farlo lo abbiamo fatto dal lo abbiamo ormai messo al regime dal 21 marzo del 2024 abbiamo investito negli ultimi sei mesi del 2023 tante risorse per poter arrivare a questo risultato e siamo i primi a conseguire questo importante obiettivo che è un obiettivo che l'unione europea ha dato a tutti i service provider nazionali entro il 31 dicembre del 2025 questo ci consente ci consentirà nel 2024 arrivo all'obiettivo al risultato di far risparmiare le compagnie circa 90 milioni di chilogrammi di carburante e questo in termini sostenibilità ambientale vi assicuro che un risultato davvero straordinario continuare a farlo continuare ad investire continuare ad unire questi fattori sostenibilità ambientale sostenibilità economica e sociale secondo me rappresentano il vero grande obiettivo al quale l'industria anche in termini di dialogo tra le diverse modalità di trasporto deve poter conseguire e questo è un esempio non so se se commento serva perché sotto gli occhi di tutti però fondamentalmente stiamo raccontando una storia in cui l'intelligenza artificiale digitalizzazione abilitano qualcosa che gli umani non sarebbero stati in grado di fare non sostituisce gli umani ma li fa diventare più forti più capaci di fare per esempio la gestione di una cosa così complessa come quella insomma idea futurista ma ormai come ci è stato confermato non così lontana di luoghi nei quali una popolazione di oggetti volanti ben organizzati e controllati facilitano la logistica in maniera drastica con una competenza di conoscenza che deve essere sviluppata e che ha bisogno che tra l'altro se viene prima in italia che altrove da quello che si capisce almeno per amazon potrebbe essere così l'italia potrebbe esportare questa competenza è quello su cui l'altro fattore sul quale stiamo concentrando l'attenzione noi siamo molto bravi a raccontare il peggio del nostro paese ma sempre rivolgendomi ai ragazzi in realtà bisogna anche raccontare le eccellenze no siamo comunque il paese del bello del buono del ben fatto no quindi noi abbiamo investito tanto il tal senso tanto in tecnologie siamo il service provider più efficiente d'europe perché il service provider che garantisce il numero minore di minuti per di ritardo per volo assistito cioè banalmente per ogni minuto che passa noi garantiamo 0,01 minuto di ritardo per volo assistito vi assicuro che la media europea è ben più alta rispetto a quella che noi riusciamo a garantire alle compagnie questo diventa per il gestore europeo un motivo per il quale consentire al service provider nazionale di gestire più traffico quindi l'incremento di traffico che noi abbiamo è dovuto anche al fatto che siamo molto capaci a gestire l'infrastruttura allo spazio aereo quella tecnologia la esportiamo nel mondo siamo presenti in 65 paesi nel mondo e siamo quelli che quando arriviamo diciamo così siamo sempre accolti con grande assoluto interesse perché il nostro prodotto è un unicum a livello mondiale. Grazie, questo insomma qualche volta va la pena di dirsele queste cose insomma il Trentino ce lo dice ce lo dicono le persone che lavorano qua è la nostra storia una storia di un'industrializzazione dopo guerra costruita su infrastrutture che come vi immaginate visto il colore dei miei capelli ho visto crescere sotto i miei occhi dove non c'erano collegamenti e poi ci sono state le autostrade immediatamente dove intorno alle autostrade cresceva un'industrializzazione che sappiamo quanto sia stata importante per noi dove quella progettazione intorno ai collegamenti all'automobile e alle autostrade all'industrializzazione delle fabbriche ha progettato l'Italia che conosciamo oggi è chiaro che intorno alle autostrade possiamo avere un'idea della progettazione dell'Italia del futuro e le autostrade si stanno trasformando con Tomasi. Grazie Luca e grazie anche a tutti gli intervenuti faccio due considerazioni partono da una considerazione pseudo storica la prima autostrada realizzata in Italia fu inaugurata nel 1924 dal Re, 1924 sono passati cent'anni la seconda grande infrastruttura che ricorre quest'anno è il 1964 che è l'autostrada del sole che ha diciamo così unito un paese e ha creato la trasformazione industriale di questo paese se facciamo la domanda tra quanti di voi sono nati prima del 64 probabilmente un 10 per cento all'interno di questa stanza alzano la mano un 90 per cento non l'alza e di quelli che l'alzano di sicuro non si ricordano della costruzione dell'autostrada del sole questo vale per tutte le infrastrutture del paese perché se andiamo veniva ricordato anche il grande vantaggio ad esempio dell'idroelettrico l'idroelettrico viene realizzato prevalentemente prima o quando noi eravamo relativamente tra gli anni 70 gli anni 80 tenete conto che l'85 per cento dell'infrastruttura autostrada del paese viene realizzato prima degli anni 70 quindi questo vuol dire che abbiamo un sistema infrastrutturale estremamente vecchio anche qui le storie economiche sono estremamente interessanti perché se voi andate a vedere la crescita del pil del paese il pil poi diviso per la popolazione e fare la ricchezza di ognuno di noi e quella dovrebbe essere tendenzialmente ripartita l'infrastruttura anticipa il il benessere della società nella quale siamo c'è un altro elemento interessantissimo che se voi andate a vedere pil qui sono abbastanza sarcastico e andate a vedere produzione di co2 i due i due parametri sono la stessa unità di migiora cioè la quantità di co2 che noi produciamo è paragonabile alla quantità di pil che noi produciamo quindi dobbiamo sempre prestare la massima attenzione quando noi parliamo di sostenibilità che quella sostenibilità è stata detto più volte sia anche una sostenibilità economica e non è solo economica ma è sociale perché è assolutamente necessario avere la sostenibilità economica sociale ho portato qualche slide anche qui per portarvi su due numeri se andiamo alla prossima vi porto sulla prima che sono le previsioni di crescita del traffico queste sono tutte le modalità gomma ferro che cosa ci dice questa slide la prima cosa ci dice che noi dobbiamo pianificare da qui vedendo al 2050 minimo per fare infrastrutture non si può immaginare una pianificazione che sia una pianificazione di breve termine perché il tempo per poter realizzare grandi infrastrutture minimo è un decennio ma normalmente se andiamo a vedere la realtà dei fatti minimo è un ventennio quindi se oggi pianifico oggi vuol dire che quell'opera la vedranno i nostri figli tra vent'anni ci dice un'altra cosa che questo bias percettivo ci dice che non è vero che c'è questa competizione tra le modalità di spostamento ovvero tutte le modalità continueranno a crescere e questo è un altro elemento che forse in questi anni abbiamo confuso perché le esigenze di trasporto sono diverse tra di loro quindi se andiamo a cercare di sovrapporre queste aree in realtà questa sovrapposizione è così difficile perché c'è ci sono due fattori tempo e costo che le rende quasi impossibili tenete conto che due terzi della popolazione italiana non vive nelle grandi città anche qui se facessimo un'alzata in mano quanti di voi hanno utilizzato la gomma nell'ultimo periodo tendenzialmente è di più di quelli che avevamo visto diciamo così nel sondaggio precedente quindi questo è un bias percettivo estremamente importante che non è vero che i sistemi sono così sovrapponibili tra di loro ma questo non vuol dire che non bisogna investire su tutti i sistemi affinché questi diventino più efficienti tra di loro anche qui vi porto due numeri la mia tradizione da ingegnere mi porta a cercare di immaginare le cose attraverso i numeri ci dice che il 90 per cento di chi si sposta su gomma si sposta sia che siano passeggeri che sia che si sposta su merci la logistica del paese veniva ricordata prima l'80 per cento della logistica e venti chilometri da un casello autostradale ovvero le nostre industrie i nostri sistemi di produzione sono nati così e noi abitiamo così e quindi la logistica non è solo il tratto di collegamento da un luogo all'altro ma è la luogo dove si genera il benessere e diciamo così la vita delle persone vi porto velocemente sulla prossima slide per cercare di rispondere quali sono le tre esigenze di cui noi oggi abbiamo bisogno tenete conto che ognuna di questa ha una dinamica di tempi di costi completamente diversa la prima è il potenziamento di alcuni assi noi oggi abbiamo alcuni assi che devono essere potenziati per il sistema non lo vedete nella mappa ma noi abbiamo una rete il paese più bello del mondo ma il paese più complesso da un punto di vista infrastrutturale tanto che se io ho un problema sull'adriatica non ho alcuna possibilità di spostare i trafici da nessun'altra parte se ho un problema sull'asse centrale non gli riesco a spostare sulla terrenica ma questo vale anche per quanto riguarda gli assi diciamo così di attraversamento est ovest del paese quindi abbiamo una rete debole da un punto di vista resiliente questo vale per certi versi anche nel mondo dell'energia ovvero devo cercare di avere reti su questa benissima bellissima penisola che ha 2000 km però che è tendenzialmente difficile da essere infrastrutturata il secondo elemento lo dicevo la data prima l'ottantacinque per cento della nostra infrastruttura è stata realizzata prima degli anni settanta le infrastrutture invecchiano quindi hanno bisogno di un'intensità di ammodernamento con una complessità che non è proprio banale perché c'è il traffico sopra e quindi ammodernare con traffico è una delle condizioni più difficili molto meglio costruire la nuova un'autostrada che andare a diciamo così a modernarla mentre quel traffico estremamente elevato l'italia ha il 65 per cento in più dei traffici delle autostrade rispetto a tutta la parte d'europe in termini di intensità perché perché non abbiamo più realizzato infrastrutture negli ultimi negli ultimi 30 anni il terzo elemento è la vera sfida è l'ulteriore sfida che abbiamo che è tutto che quello che riguarda la digitalizzazione anche qui vi porto sui numeri se uno fa tutta la quantità di emissione di co2 che viene messa nella attività produttiva il 25 per cento del mondo dei trasporti quindi con treno aereo nave e da questo punto di vista quindi abbiamo un ruolo importantissimo se andiamo a vedere gli obiettivi che ci dà l'europa anche qui normalmente se facciamo l'alzata di mano quanti siete favori della sostenibilità tutti alzate la mano quindi qui è certo che abbiamo il 100 per cento l'europa ci dice al 2030 noi riduciamo la nostra impronta carbonica in italia del 43 per cento 2030 ci vogliono sei anni ne abbiamo ancora davanti a sei anni oggi siamo poco meno del 15 per cento immaginare di arrivare al meno 43 per cento vuol dire che abbiamo un'intensità di azioni da fare per poter raggiungere quel target che è estremamente complesso da quasi l'impressione che sia quasi impossibile da poter raggiungere ma se è ambizioso quello ancora più ambizioso quello del 2050 perché noi abbiamo l'obiettivo di zero emissioni quindi da questo punto di vista la digitalizzazione perché ha una valenza così importante ovviamente tutta la parte di ricariche elettriche e di biocarburanti sono l'altro componente perché la digitalizzazione si fa in tempi brevi e da un efficientamento del trasporto che oggi non abbiamo provate immaginare quanto inefficiente oggi la nostra modalità sia che sia logistica sia che sia spostamento di persone per poter effettivamente spostare ovvero il kilowattora per chilometro di persona di persona spostata siamo assolutamente inefficienti la digitalizzazione è un fattore fondamentale per poter raggiungere questo tipo di obiettivo la seconda considerazione la digitalizzazione è che la nostra infrastruttura è sempre più complessa e quindi per poter gestire infrastrutture così complesse con volumi di traffico così importanti o noi questa complessità la riusciamo a tradurre attraverso una gestione del dato veniva ripreso credo in quasi tutti i panel strategica e divisione oppure diventerà estremamente difficile pensare di immaginare questa complessità che oggi gestiamo e su questo ci stiamo lavorando e abbiamo fatto passi da gigante è l'elemento sul quale bisogna certamente intervenire perché la capacità di investimento in questo caso è il beneficio è di gran lunga questo rapporto cioè tra investimento e beneficio è di gran lunga favorevole sul mondo della digitalizzazione il problema del finanziamento è un problema non banalissimo perché nel sistema autostradale il pnr non ha dato contributi ma noi non possiamo pensare che la storia si fermi al 2026 cioè noi dove nelle nostre società dobbiamo avere un'ambizione di fare piani che siano economicamente sostenibili per le generazioni future che non si fermano al 2026 quindi dobbiamo generare capacità finanziaria anche con meccanismi di equilibrio tali che ci diano la possibilità poi di sostenere questi investimenti non male come complessità perché francamente tutta la questo questo panel ci ha dato questa impressione ma evidentemente qui abbiamo contemporaneamente un forte apporto di cose fisiche insomma di mani che mettono pezzi di cose per terra e che le devono mettere bene dall'altra parte gestione di una complessità di questo tipo con una crescita mi sembra abbastanza rilevante che questo passaggio che hai fatto di dire che crescono tutti i sistemi di perché quindi e cresce anche lo smart working cioè il non trasporto diciamo così in un certo senso c'è tutto in trasformazione la connessione è una delle la connessione totale di tutto il nostro sistema è effettivamente la grande trasformazione che stiamo avvertendo ed è questa la complessità più siamo connessi in tutte le direzioni più è complesso il sistema ora non dico che sia facile rispondere in due minuti però questa apporto dell'intelligenza artificiale costituisce poi ti lascio costituisce un salto mentre tante delle cose che ci ha fatto vedere tomasi sono in continuità e miglioramento e efficientamento diciamo così lì c'è un salto di possibilità quindi che cosa può fare l'intelligenza artificiale in quel contesto della complessità dei trasporti sarà un progetto delle autostrade sarà un progetto del paese sarà un progetto di connessioni o di ciascuno pensa al suo come può essere fatto da questo punto di vista tu cogli un altro elemento siamo siamo nel festival della 24 ore quindi della confindustria ovviamente abbiamo bisogno che i soggetti che concorrono a ridisegnare un sistema dell'infrastructure camminino tutti nello stesso nello stesso modo cioè e quindi i migliori e le migliori tecnologie trascinino un intero un intero settore questo è un altro fattore di sistema fondamentale per poter far sì che queste cose possono crescere ti rubo solo un minuto poi lascio lo spazio il problema delle competenze è ancora più cruciale perché non è vero che quella crescita che voi vedete è una crescita lineare in realtà se dovessimo di disegnare la crescita della complessità noi stiamo andando avanti a società sempre più complesse e quindi anche nella gestione dell'infrastruttura e la gestione del dato diventa strategica non è una complessità dice ti aumentano il volume di traffico di un 5 per cento tua complessità ti aumenta in 5 per cento no quella complessità diventa esponenziale e quindi la gestione del dato diventa una condizione una condizione fondamentale le competenze per certi versi si stanno divarificando cioè noi abbiamo bisogno di alcune competenze di altissimo profilo sia nel mondo dell'intelligenza artificiale che nel mondo del digitale che nel mondo dell'ingegneria ma abbiamo e dobbiamo riscoprire anche manualità sembra strano la difficoltà nostra nel fare le grandi opere oggi avere gli operai specializzati che diventa un altro mestiere di grandissimo profilo credetemi non immaginiamo che sia l'operaio di una volta ma le macchine che si stanno si stanno utilizzando sono sempre più elevate anche quello diventa un'altra ripresa del valore delle competenze sulle quali l'industria in generale deve deve di nuovo nella pianificazione di lungo termine deve incominciare insieme al mondo dell'università e della scuola in generale a riflettere con grandissima attenzione. C'è una collaborazione insomma c'è un passaggio da una competizione tutti contro tutti in casina eccetera a un mettersi un po d'accordo su grandi visioni grandi progetti cosa voleva? Io volevo solo aggiungere che a parte che ho apprezzato tantissimo il dinamismo e la grande azione in corso da parte delle aziende rappresentate dall'amministrazione e questo è un messaggio importante perché il costo del non fare questo va trasmesso alle altre aziende alle PMI perché il costo del non fare sarà altissimo si parlava dei costi dell'energia ma aumentano i costi delle licenze software sia per i mainframe che per gli applicativi i costi dell'accesso ai talenti e alle nuove professionalità quindi è molto importante il problema è che la velocità del cambiamento non si faceva l'esempio tra la macchina da scrivere e noi possiamo prendere l'esempio dell'iphone 1 nel 2007 l'iphone 15 in 2022 l'altro giorno ciabgpt è uscita con la quarta realisa in meno di due anni c'erano altri 10 release perché la prossima è prevista tra i quattro mesi quindi c'è il problema è far quadrare i conti in questa transizione perché bisogna arrivare a far costare la tecnologia di meno così si può spendere di più sulle persone quindi riuscire ad arrivare perché le vecchie tecnologie per questo mettiamo molto d'accento sulla modernizzazione tecnologie perché le vecchie tecnologie costano assorbono energia quindi bisogna arrivare a far costare la tecnologia di meno per poter permettersi di investire di più sulle persone e poi condivido il tema dell'ecosistema di fare sistema speriamo molto più pubblico e privato insieme per poter gestire il cambiamento e lì noi siamo insomma di fronte alla conclusione di questo panel mi dispiace che non si possa approfondire di più è un tema straordinario è una progettazione del nostro paese del futuro cioè non è di meno di questo quindi è per questo che è così appassionante parlarne e ciascuno mette il suo pezzo è chiaro che sul piano del fare sistema non siamo i primi della classe questo mi sembra evidente però abbiamo delle grandi punti di forza io penso che in questo contesto dell'intelligenza artificiale delle nuove tecnologie non solo non si compra l'intelligenza artificiale si applica a quello che fai ma in effetti la vera intelligenza nascerà dalle competenze delle aziende che la sviluppano e queste sono tutte aziende che hanno una competenza che avrà una protagonismo nel nuovo mondo dell'intelligenza artificiale da questo punto di vista credo che dovremmo cominciare ad avere una narrativa diversa anche dell'intelligenza è vero che gli americani sono così spettacolarmente avanti su certe cose ma pure sulle allucinazioni sono avanti insomma no le nostre sono attività diverse fatte bene che potrebbero avere uno sviluppo tale per cui come l'ENAV invece di essere i controllori di volo diventa un'azienda tecnologica che esporta la sua competenza io credo spero che queste cose non ci cambiano la visione del mondo ma ci diano un pochino di più di orgoglio di essere in questo paese di lavorarci magari di attrarre talenti e investimenti per questo paese grazie
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