India e Cina: l'inviato speciale racconta
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India e Cina: l'inviato speciale racconta
Federico Rampini è stato prima inviato in Europa, poi in America, oggi in Cina e India. Dal suo osservatorio racconta come cambia lo scenario mondiale con la crescita tumultuosa di due nuove superpotenze così diverse tra loro.
va bene allora forse possiamo incominciare ci sono molte persone in piedi ma vorrei dire che c'è una sala con uno schermo attrezzata è già piena anche quella si sente si sente meglio si sente meglio sì buonasera a tutti io sono federico fubini sono un giornalista del corriere della sera alla mia sinistra federico rampini giornalista di repubblica abbastanza comico questa quasi sinonimia fra giornale concorrente vorrei solo presentare federico con un ricordo personale penso che la prima volta che ci siamo incontrati in un paesino del ducato del granducato del lussemburgo di cui non ricordo esattamente il nome forse federico se lo ricorderà a un ecofin informale del settembre 1996 in cui l'italia sta disperatamente cercando di entrare nell'euro all'epoca federico e penso capo della redazione milanese correggimi se sbaglio divisione di repubblica e si inviato e european editor diciamo editorialista sull'europa di repubblica è già stato corrispondente a parigi negli anni precedenti vicedirettore del sole mi ricordo che quell'eco film fu complicato perché questa è una decisione che non semplificava la vita all'italia per l'ingresso nell'euro e ciampi all'epoca ministro va assolutamente non d'annuncio ma fortunatamente non ci cademmo quella volta che riusciamo a recuperarla dopo che federico ha continuato a viaggiare penso che nel 1998 97 devi aver lasciato quella posizione di european edito e poi in mente uno code negli anni della nuova economia preso una decisione coraggiosa di fare il corrispondente in un posto non abituale sicuramente non abituale per il giornalismo italiano che a san francisco la silicon valley raccontare quell'america che non è l'america che l'america appunto della costa che guarda al pacifico e chissà se proprio grazie a quella posizione geografica e geoeconomica federico avuto prima di altri la sensazione che qualcosa di veramente importante sta accadendo in cina che avrebbe cambiato l'economia dei nostri paesi fatto sta che dargli molto rapidamente decidesti o dopo qualche anno che comunque decidessi di essere fosse uno dei primissimi sicuramente il primo giornalista italiano ma penso uno dei primi giornalisti europei alla fine in questa seconda ondata o in questa data un ufficio di corrispondenza di e pubblica a pechino da cui mancherete corrispondenze stai scrivendo molto anche dall'india molto interessante devo dire quello che tu scrivi sull'india in questo libro che hai appena pubblicato l'impero di cindia sintesi fa appunto cina india su come in realtà anche il subcontinente indiano il secondo grande boom economico asiatico parallelo a quello della cina e non sia ancora una volta non corrisponde agli stereotipi che noi italiani europei abbiamo dell'india come un paese sostanzialmente povero sostanzialmente una grande inclinazione alla religiosità la spiritualità stiamo scoprendo accanto a questa un'altra india che che federico ci poteva raccontare oggi come ha raccontato nel suo libro che è un india di grandi investimenti nelle tecnologie e nei servizi il cosiddetto outsourcing è una parte molto importante dell'indie c'è un nuovo volto ne parlavamo poco fa penso che la borsa idee di abbia dovuto chiudere per eccesso di ribasso per la terza volta in pochi giorni se non sbaglio ieri ha avuto dei giorni in cui è caduta del 10 per cento c'è per un paese che sta crescendo perso nel primo trimestre parlo sempre dell'india di circa il 10 per cento 9 per cento veramente feedmi cinesi a uno squilibrio nei conti con l'estero che invece che un attivo a un passivo nei conti del dare e degli scambi con l'estero intorno al 34 per cento del pil quanto basta in condizioni diverse per una crisi finanziaria questi numeri e questi eventi ci ricordano che il boom asiatico è qualcosa di cui sicuramente abbiamo bisogno per le nostre economie siamo a un grado di interdipendenza con con le grandi economie emergenti dell'asia ma è anche qualcosa da maneggiare con cura fragile perché potrebbe da boom a diventare qualcos'altro se anche le grandi economie dei paesi avanzati non aiuteranno i paesi emergenti a fosse cresce con un equilibrio più sostenibile ma senz'altro passo la parola federico e ci potrebbe lui grazie preferisco alzarmi per essere un po più visibile e per cominciare poiché sono partecipi della sofferenza di quelli che sono in piedi ios vi segnalo che ci sono tre sedie almeno alcune signore possono risparmiare rocci dolori alla colonna vertebrale ecco purtroppo non ne vedo altre però sedetevi io io sto in piedi così visto che scusa se ti do le spalle visto che il titolo di questa di questo incontro se ricordo bene ha qualcosa a che vedere con il mestiere dell'inviato mi permetterete di cominciare ripercorrendo un po la mia biografia che federico fubini ha già ricordato che in qualche modo mi serve anche a spiegare quello che sta succedendo oggi in cina e partirei dalla l'esperienza che innocenzo ci porta a ricordo bene perché ci trovavamo spesso ne visto nei migliori ristoranti parigini a metà degli anni ottanta quando ero corrispondente a parigi e ogni tanto anche inviato in altri paesi europei per il sole 24 ore perché quella fu la prima occasione in cui cominciai a fare un mestiere rinviato che mi portava in contatto con le nuove frontiere della globalizzazione ma può sembrare strano parigi nuove frontiere della globalizzazione ma guardate che sembra passata un'eternità ma a metà degli anni ottanta succedevano delle cose anche nella nostra vecchia europa e in particolare da parigi che erano molto interessanti eravamo sotto il l'influenza del fascino di quella grande rivoluzione economica che era stata la rivoluzione reaganiana negli stati uniti e parallela con quella l'ondata delle liberalizzazioni delle terre cul e shawn e delle privatizzazioni realizzati in inghilterra margaret thatcher e l'europa ci stava credendo e l'europa si era convinta di poter seguire l'esempio americano di poter agganciare la locomotiva della crescita americana e stava facendo delle riforme che andavano tutte in quella direzione io all'epoca in cui l'ondata neoliberista dilagava su tutto il continente e lo ricordo che veramente sembra un'altra epoca se penso che nel 1986 quando io arrivai a parigi presidente della repubblica era il socialista con solita c era la coabitazione con un governo di segno colore opposto primo ministro era jacques chirac ma guardate che il ciad e allora era tutta un'altra cosa era un neo liberista scatenato che voleva privatizzare tutte le grandi aziende francesi invertendo la marcia rispetto alle nazionalizzazioni dei socialisti e si facevano una serie di riforme come per esempio cercare di copiare il big bang della borsa di londra tutte le liberalizzazioni finanziarie era un momento in cui l'europa ha veramente aveva fiducia nel futuro aveva fiducia nel mercato aveva fiducia nella concorrenza c'era un clima molto diverso da quello che respiro quando adesso ritorno nel nostro continente venendo da dall'asia adesso è la che respiro quel clima ecco dopo parigi poi ebbi la fortuna inviato editorialista di repubblica di seguire quell'altro momento creativo dell'europa che è stata la costruzione della moneta unica perché anche in quella fase c'era veramente l'idea che la moneta unica ed al completamento di un disegno cominciato con il mercato unico che avrebbe fatto dell'europa una superpotenza economica che grazie allo sprigionarsi di tutte le energie vitali grazie alla concorrenza le liberalizzazioni abbattendo monopoli abbattendo i protezionismi questo continente poteva fare delle cose formidabili per cui quella fu un'altra fase in cui qui tra di noi si costruiva quella che avrebbe potuto diventare la nuova frontiera della globalizzazione poi parti invece per la new economy perché alla fine degli anni novanta stava succede stavano succedendo delle cose straordinarie in california nella west coast americana in particolare nella silicon valley era dove stava nascendo un'altra delle tante ondate di innovazioni tecnologiche che la silicon valley ha storicamente partorito ha generato più volte dopo aver inventato il personal computer alla fine degli anni 90 ha sostanzialmente creato il fenomeno internet così come lo conosciamo oggi tutto questo tra l'altro rientra in quell'insieme di cambiamenti della nostra epoca che poi hanno consentito alla cina di diventare la cina che oggi non è possibile capire il miracolo che si è prodotto in cina quello che fa oggi della cina di fatto già la seconda superpotenza mondiale dopo gli stati uniti se calcoliamo il prodotto interno lordo in il pari con il metodo della parità di potere d'acquisto che usa la banca mondiale già oggi la cina non solo ha superato l'italia alla francia la gran bretagna ha superato anche la germania il giappone e al secondo posto mondiale come prodotto interno lordo non è possibile capire quello che è successo in cina se non lo si collega con tutto un insieme di cambiamenti di cui spesso noi siamo stati protagonisti siamo stati perfino artefici si potrebbe dire forse oggi con il senno di poi apprendisti stregoni perché abbiamo suscitato abbiamo scatenato delle forze poi non sa siamo stati noi a controllare a governare perché durante la metà degli anni novanta si è preparato si è costruito quel nuovo ordine dell'economia mondiale di cui l'architrave è stato il la world trade organisation l'organizzazione del commercio mondiale quella ondata di legalizzazione dei commerci che ha abbattuto tanti steccati ha consentito a paesi emergenti di aver accesso ai nostri mercati badate va sempre ricordato lo abbiamo voluto noi non sono stati cinesi a chiederci di costruire il double you tear l'organizzazione di commercio mondiale che poi è la figlia di un'altra organizzazione che si chiama valga sono creazioni dell'occidente capitalistico lo abbiamo fatto addirittura in certi momenti premendo noi politicamente con molta fa noi e gli americani più di noi ma sicuramente anche con il consenso e la partecipazione dell'europa premendo sui paesi emergenti perché accettassero di entrare in quel gioco perché accettassero le regole del gioco che noi stavamo disegnando dentro realizzazione del commercio mondiale questo accadeva metà degli anni 90 e allora se si mette insieme la rivoluzione reaganiana thatcheriana che ha portato il verbo con la v maiuscola del mercato a conquistare terre nuove compresa la stessa cina non è un caso che le riforme di deng xiao ping quelle che hanno trasformato la cina da un paese comunista ha un'economia di mercato anch'esse acquistano vigore negli anni 80 la trasformazione di grandi paesi a economia dirigista in paesi capitalistici con un'economia di mercato la liberalizzazione dei commerci mondiali che noi abbiamo diretto e orchestrato attraverso l'architettura istituzionale dell'organizzazzione commercio molare internet ovviamente tutto quello che ho potuto vivere da osservatore nella silicon valley sulla west coast tutte quelle rivoluzioni tecnologiche che hanno avuto come risultato finale quello di cancellare le distanze perché se oggi dietro la cina può emergere anche l'india come la nuova grande storia di successo nell'economia mondiale se l'india è capace addirittura di attivare mestieri come l'assistenza in tempo reale a tutti gli utenti del mondo che stanno usando un computer quando gli si rompe un computer se l'hanno comprato se un computer della del maca texana se un computer della hewlett packard ma marca californiana ha un problema cercano assistenza gli risponde qualcuno dall'india gli risponde un esperto informatico indiano se tutta l'operazione di riconversione del software informatico di tutte le aziende del mondo ma in particolare delle grandi multinazionali americane alla vigilia del baco del millennio quando eravamo terrorizzati che potesse fermarsi il mondo se tutta questa operazione è stata data in appalto all'india facendo di bangalore la seconda silicon valley del mondo questo è stato reso possibile perché c'era internet perché le nuove tecnologie l'informatica e la telematica avevano cancellato le distanze ecco questi tutti questi ingredienti messi assieme hanno preparato quella grande rivoluzione nella storia dell'umanità di cui oggi siamo testimoni e che io sintetizza nel termine cinghia perché in quella crasi si uniscono le due più grandi nazioni del mondo un miliardo 300 milioni di cinesi un miliardo 100 milioni di indiani e attorno loro quella dinamica che loro sono capaci di creare di suscitare in tutti i paesi satelliti in tutto il resto dell'asia che coinvolta in questo formidabile sviluppo ecco tornando per un attimo la mia storia e alla silicon valley è vero che stando lì vivendo a san francisco ho visto ho visto arrivare in anticipo quello che ci è capitato addosso in questo devo aggiungere anche un elemento di autocritica per la stampa italiana per tutti i mezzi di informazione italiani era evidente già da molti anni stando in cafone stando sulla west coast americana che il centro dell'economia mondiale si stava spostando si era già spostato dall'altra parte del pacifico vivendo a san francisco tutte le mattine a privo dei giornali che contenevano 567 articoli sulla cina inchieste analisi editoriali era un fenomeno già esploso talmente esploso del resto che la l'industria ad alta tecnologia della silicon valley ha cominciato la sua opera di delocalizzazione di tutta la tutti i mestieri manifatturieri e industriali sull'altra sponda del pacifico venti anni fa cioè silicon valley si è completamente deindustrializzata a partire da 20 anni fa se voi oggi visitate dei luoghi mitici per chi si interessa di innovazione di rivoluzioni tecnologiche come palo alto nella silicon valley ma palo alto assomiglia a santa margherita ligure cioè sembra un luogo di villeggiatura non c'è una fabbrica non ce n'è una ci sono dei bellissimi giardini delle ville circondate di verde gente che gira in bicicletta oltre che naturalmente in porsche e e poi dei centri di ricerca quasi invisibili però perché sono dei campus quindi è tutta ormai già da molto tempo soltanto attività post industriale hanno spostato lì i mestieri di progettazione di direzione strategica certo poi tutte le grandi multinazionali dell'informatica ma ancora i quartieri generali li hewlett packard intel apple sono tutte lì microsoft è un po più a nord sulla west coast ricina siete ma sono rimasti lì quartieri generali ma nel frattempo hanno smesso di illudersi di poter fare concorrenza agli asiatici sulla produzione industriale l'hanno spostata tutta di là a cominciare da 20 anni fa hanno cominciato con taiwan la corea del sud fino a finire naturalmente in cina e questo poi fa sì che la west coast abbia cominciato a investire anche energie intellettuali culturali sull'analisi di quello che stava accadendo in asia e i migliori di partiti di sinologia del mondo oggi vi trovate all'università di berkeley di stanford you see e lei in questo anche aiutati dalla straordinaria ricchezza multietnica di quella regione d'america che poi non a caso è quella c'è la più alta percentuale di asiatici e san francisco e cioè la più grande chinatown del mondo e il ruolo di questa diaspora cinese tra l'altro una magnifica storia da raccontare perché sono stati i primi a capire che la cina stava cambiando appena da in shopping nel 1979 annunciato le prime riforme che allora erano erano degli esperimenti e la cina era ancora un paese comunista in tutti i sensi a tutti gli effetti con proprietà tutte le grandi industrie e anche le medie erano erano pubbliche cominciò con le famose zone speciali quelle al confine meridionale della cina le più vicine a hong kong visto che hong kong era già e ancora britannica ed è una piazza finanziaria importante cominciò col fare delle specie di porti franchi dove sperimentava le prime forme di economia di mercato agevolazioni fiscali per attivare gli investimenti stranieri fu veramente in embrione l'inizio di una cosa che poi è diventata gigantesca e ha dilagato in tutta la cina ma i primi che capirono che quella è una cosa seria furono i cinesi di san francisco furono i cinesi di taiwan furono tutti cinesi della diaspora una diaspora ricca badate perché molti di quelli erano capitalisti che erano scappati nel 49 quando mao tse tung aveva preso il potere altri hanno scappati dopo ma comunque è un elemento interessante anche per capire tra l'altro certe caratteristiche dell'immigrazione sono cinese qui in italia l'emigrazione cinese all'estero a differenza dell'emigrazione italiana nel resto del mondo viene quasi tutta dalle regioni più ricche della cina non dalle regioni povere in ogni caso la la diaspora cinese anche quando era violentemente anti comunista e odiava al regime aveva conservato un reticolo fittissimo di relazioni con la madrepatria aveva conservato anche fu e di nazionalismo e furono i primi perché avevano gli strumenti per capire a capire che da in shopping faceva sul serio i primi capitali che arrivavano che inondarono le zone speciali di investimenti capitali che venivano da taiwan dal nemico storico che venivano dalle chinatown d'america o che venivano da tutta la diaspora del sud est asiatico perché poi minoranze cinesi sono decine di milioni dall indonesia singapore questo per dire che ecco le antenne sensibili si lo ho avuto questo privilegio di vivere in california e questo mi ha consentito di capire molto in anticipo rispetto a un'italia dove arrivava poca informazione sulla cina arrivava proprio informazione e quella poca che arrivava poi era spesso distorta fraintesa piegata dalle lenti di una cultura fortemente protezionista e questo ha fatto perdere all'italia anni preziosi per capire quello che stava succedendo là cioè la paura percepire la cina come il nemico che stava distruggendo interi pezzi di industria italiana che bisognava l'illusione di proteggersi di alzare barriere tutto questo non è stato soltanto sbagliato dal punto di vista della dottrina economica dei risultati il protezionismo in questo paese ha fatto soltanto disastri pensate a cosa è stata la vicenda della fiat l'unica azienda automobilistica al mondo che è riuscita a attraverso l'intreccio la politica e gli affari che caratterizza questo paese è riuscita a impedire che altre case produttrici straniera venissero a produrre macchine qui ci siamo ritrovati con un'industria automobilistica minuscola mentre l'inghilterra che aveva aperto ai giapponesi agli americani ai tedeschi o c'è una produzione automobilistica molto superiore alla nostra un occupazione nell'industria dell'auto ecco questa questo vizio storico del protezionismo quest'ansia di autarchia che ci portiamo dentro non è stata soltanto un errore strategico compiuto dal sistema italia di fronte alla sfida sia prima è stato anche un motivo di pigrizia culturale cioè cullati da questi messaggi falsamente rassicuranti o messaggi di paura ma al tempo stesso l'illusione di potersi chiudere nel proprio guscio abbiamo perso anni preziosi per capire cosa stava succedendo là andare a vedere sul luogo sul terreno cosa stava succedendo e confrontarci con quella sfida andare l'acqua anche come imprenditori come investitori ecco quello che sta succedendo in quella parte del mondo è veramente destinato a segnare la storia dell'umanità in questo secolo non era mai mai accaduto prima nella storia umana un simile spostamento delle frontiere tra ricchezza e povertà c'è un paese come la cina che in vent'anni solleva 300 milioni di persone da uno stato di miseria e ne fa una classe media con un tenore di vita moderno con un potere d'acquisto quasi occidentale 300 milioni classe media in senso lato se poi da questi 300 milioni isoliamo i 100 milioni più ricchi quelli sono veramente in grado di comprare sì le audi le vacanze all'estero di mandare i figli all'università in america 100 milioni di persone già quello è un mercato gigantesco e la stessa cosa sta succedendo in india la stessa cosa sta succedendo in india con caratteristiche molto diverse naturalmente è quello che mi appassiona la ragione per cui dopo aver scritto l'anno scorso secolo cinese quest'anno scritto l'impero di cindia e perché trovo affascinante l'interazione fra queste due gigantesche realtà la cina e l'india la concorrenza tra di loro la complementarietà le possibili contaminazioni modelli sono veramente due modelli alternativi da tantissimi punti di vista anche se hanno delle cose in comune è quella che a me affascina più di tutte forse è il senso della storia e il senso del passato è una cosa cui tra l'altro come italiani siamo subito molto sensibili quello che a volte ci manca in america lo troviamo mediatamente viaggiando in cina in india sono popoli che sanno cos'è la storia che sono consapevoli del loro passato gli indiani più di ogni altro popolo al mondo probabilmente hanno questa capacità straordinaria in questo momento di inserirsi nell'economia globale restando profondamente attaccati alla propria identità culturale di cui sacrificano pochissimo pur diventando moderni sacrificano poco della loro identità culturale i cinesi una storia un po diversa molto più tragica perché c'è stato un periodo del del comunismo radicale di mao tse tung in cui invece il passato dal maledetto la memoria storica veniva imputata venivano distrutte le tracce i templi le biblioteche adesso però tutto questo è finito e sta avvenendo un recupero di memoria storica anche in cina che spettacolare ma ecco a parte questo che li rende per certi versi simili cina india e invece sono stato di namento straordinariamente diversi perfino dal punto di vista strettamente economico la cina è diventata la fabbrica del mondo ha superato l'anno scorso gli stati uniti perfino nelle produzioni di tutti i prodotti ad alta tecnologia produce più computer produce più telefonini qualunque prodotto ad alta tecnologia viene prodotto ormai in volumi superiori in cina che in qualunque altra parte del mondo è la fabbrica del pianeta l'india invece il suo ha il suo punto di forza nell'essere il laboratorio del pianeta il posto dove le multinazionali farmaceutiche stanno delocalizzando multinazionali europee americane stanno delocalizzando la ricerca sulle staminali sul genoma e naturalmente leader mondiale nel software sta rubando mestieri agli americani perfino nelle professioni dei colletti bianchi gli avvocati grandi studi legali americani che ormai fanno fare quello che si chiama il lavoro di back office para legal lo the central in india gli ospedali americani che fanno fare la lettura delle radiografie in india perché costa un decimo è un altro e un altro livello quello a cui in cui l'india eccelle rispetto alla cina non le astera ma comunque molto interessante perché questo li vende complementari e ci sono spesso delle multinazionali occidentali che sfruttano questa complementarietà creando le fabbriche in cina e i laboratori di ricerca in india ma dove naturalmente i due modelli sono incompatibili alternativi tra di loro e questo è un tema che non può che riguarda ci appassionarci interpellarci è il sistema politico da da giornalista che vive a pechino sono particolarmente sensibile alle differenze tra questi due paesi perché ogni volta che salgo su un aereo a pechino per andare a new dehli lascio mi lascio alle spalle un paese dove dal mio ufficio non riesco neanche a leggere certi siti internet non posso leggere l'enciclopedia wikipedia perché la censura cinese nella oscura non posso leggere il sito della bbc su internet perché la censura cinese che occupa 30 mila tecnici a tempo pieno per monitorare internet né mimì censurato della bbc arrivo sbarco a new delhi ed è una festa per chi fa di mestiere produrre informazione raccogliere produrre e distribuire informazione mailing e fantastica perché naturalmente accendo la televisione e il telegiornale si apre con la notizia di qualche scandalo in cui sono coinvolti del governo dell'opposizione compro 10 giornali in lingua inglese indiani ma in lingua inglese e sono pieni di critiche al governo di denunce tutto quello che in cina ovviamente mi manca mi manca molto lily è una vera democrazia è una grandissima straordinaria democrazia dove quando ci sono le elezioni legislative vanno alle urne 700 milioni di elettori le elezioni devono durare tre settimane vista la massa umana che con delle contraddizioni immense perché poi a paese dove sopravvivono anche le caste però le caste hanno trovato dentro la democrazia indiana gli strumenti per lottare per il loro superamento perché ormai ci sono al parlamento di new delhi dei partiti che rappresentano le caste inferiori che si battono per ottenere l'avrete letto delle quote sempre più alte di affermative action di posti di lavoro nella pubblica amministrazione garantita ai più poveri ai più ai più emarginati l'india è questa cosa straordinaria che riesce a far convivere 150 milioni di musulmani dentro uno stato liberaldemocratico laico pluralista e tollerante e fantastico che con queste che con tutte le pastoie e le zavorre che la democrazia rappresenta e che noi conosciamo bene gli indiani hanno le stessi problemi che abbiamo noi guardate noi non riusciamo a costruire la tav anche in ideali fanno una fatica maledetta quando loro guardano la incredibile modernizzazione delle infrastrutture cinesi la cina che ha costruito 65.000 chilometri di autostrade in 20 anni la seconda rete autostradale al mondo dopo gli stati uniti e sono autostrade nuove fiammanti che attraversano tutto il paese la cina che ha allo porti che so più belli del mondo i più efficienti del mondo i più moderni del mondo porti infrastrutture di telecomunicazioni tutto questo è meraviglioso gli indiani arrancano nel tentativo di inseguire la modernizzazione cinese perché ogni volta che dici per esempio il governo indiano dice voglio privatizzare gli aborti perché new delhi dal porto di new dehli fa schifo po di mumbai loro pot di calcutta 6 maniero porti africani e se uno arriva da shanghai a mumbai sembra di aver fatto un salto indietro di 20 anni nella storia il governo indiano ha detto voglio privatizzare gli aeroporti il partito comunista che fa parte della coalizione di governo e che un partito comunista indiano molto più comunista dei comunisti cinesi ha detto altolà non se ne parla e sono lì che ne discutono da mesi mesi mesi chissà quando riescono ci sono questi problemi però però pur con le pesantezze del consenso della regola del consenso democratico l'india sta crescendo dell'otto per cento all'anno dell 89 per cento è il secondo grande paese col tasso di crescita più elevato al mondo dietro la cina e quindi a sua volta diventa un fantastico modello modello alternativo alternativo non vuol dire necessariamente che cina e india sono destinate a scontrarsi a diventare nemici lo scenario più positivo sarebbe una contaminazione reciproca in cui la cina accettasse qualche lezione di democrazia dall'india e l'india accettasse qualche lezione di efficientismo e di decisionismo dal suo grande vicino d'oriente ma sicuramente questa è una partita affascinante da osservare affascinante e anche se noi italiani tendiamo a vederne solo l'aspetto che ci preoccupa che ci spaventa 5 pisce noi noi non capiamo quanto affascinante meravigliosa sia questa storia per il resto dell'umanità per tutti i paesi poveri dell'asia che ancora ci sono nel sud est asiatico come il vietnam la cambogia per tutta l'africa per tutta l'america latina l'esistenza della cina e dell'india come sono oggi è la più grande speranza che ci sia mai stata vuol dire che è possibile vuol dire che vincere l'arretratezza e la miseria si può questo ci sfugge spesso noi occidentali che invece viviamo la sindrome dell'uomo bianco che ha perso la sua supremazia sul pianeta che ha perso e trave vede osserva malinconico il crepuscolo di un'era naturalmente poi questi giganti che crescono questo modo crescono a spallate e alcune delle spallate che stanno dando quelle che personalmente mi preoccupano di più non sono quelle della concorrenza al made in italy nel essi le calzaturiero ma sono l'accerchiamento che cina e india stanno facendo nei nostri confronti su tutte le riserve energetiche del pianeta stanno andando a occupare caselle strategiche di fornitori di petrolio in tutto il mondo ogni volta che il presidente cinese hu jintao parte per una missione diplomatica cito l'ultima ha fatto prima al famoso viaggio in america a washington la casa bianca george bush si sono detti banalità per non dire nulla dopo di che hu jintao è ripartito nell'altra direzione è andato in africa dato in nigeria è andata in kenya andati in sudan e ogni volta firmano contratti di lungo termine di fornitura di petrolio di gas naturale cinesi indiani addirittura si sono alleati in nigeria sono andati insieme ad assicurarsi a comprare dei giacimenti è questo che questo è un problema serio naturalmente perché petrolio e tutte le risorse naturali sono limitate sul pianeta e noi non sappiamo se c'è posto sul pianeta per quei giganti lì è stato calcolata stato stimato dall economist che la cina da sola crescendo come sta crescendo nell'arco di questo secolo aggiungerà all'economia mondiale l'equivalente di quattro volte gli stati uniti d'america siccome noi sappiamo che gli stati uniti d'america sono già oggi il principale consumatore di energia subito dopo c'è la cina sono il principale produttore di emissioni carboniche che provocano l'effetto serra al surriscaldamento del pianeta solo dopo c'è la cina è al terzo posto arriverà presto l'india ecco questo è un gigantesco punto interrogativo che io vivo tra l'altro sulla mia pelle sulla mia salute perché ho lasciato san francisco dove potevo allenarmi alla maratona correndo sulla spiaggia dell'oceano pacifico in una delle città meno qui nata del piano ruote che più belle anche meno inquinate del pianeta adesso vivo nel cuore del centro storico di pechino in un posto meraviglioso vicino alla città proibita ma di cieli azzurri ne ho visti ne ho visti veramente in quella città e alla sera quando vado a letto mi sento una cosa nei polmoni che come se avesse fumato pacchetti di sigarette e non fumo quel quello è un un immenso problema che i cinesi e gli indiani non possono risolvere da soli è un problema dell'umanità intera dovremmo trovare una soluzione insieme è quella tra l'altro io credo sia anche una delle grandissime opportunità per noi perché anziché vederlo sempre soltanto come un vincolo come un costo la riduzione dell'inquinamento può diventare anche un immenso business può diventare una nuova frontiera dello sviluppo della crescita mondiale dell'imprenditorialità dell'innovazione e io mi fermo qui perché non voglio assolutamente ucciderli con una relazione lunga e mi piacerebbe sentire invece le vostre domande grazie grazie federico quando parlavi di protezionismo mi veniva da pensare a cosa sta succedendo nelle attuali attuali dunque di questo ciclo di trattative del doha round del beauty o quando si è creato un paradosso il paradosso è che la cina è diventata forse la seconda nazione più commercianti al mondo dopo la germania o la seconda secondo la terza con il giappone ma è stata assolutamente silenziosa il grande silenzio della cina in queste trattative fa capire come gli stessi probabilmente leader cinesi si sentissero elefanti in una cristalleria di sensibilità protezionista dei nostri paesi occidentali come sappiamo questo ciclo di ulteriori liberalizzazione del commercio in realtà è molto vicino al punto di naufragare ci sono grandi interrogativi se l'apertura degli scambi continuerà oppure la tendenza si invertirà e andremo verso maggiori chiusure ci sono forti spinta in questo senso sia in europa sia per esempio al congresso americano questo è un grande punto interrogativo il secondo bretton woods è crollata oltre 30 anni fa il giappone ha perseguito una politica di forse come si chiama shadow quindi seguito il dollaro fino a un certo punto negli anni 80 quando si è reso conto che la sua politica montane non era più adatte ai bisogni tenere giappone scoppiata una bolla dieci anni di stagnazione in giappone viene da chiedersi se la cina con il suo tasso di cambio fisso e una politica monetaria che non è adatta per stop grande massa di investimenti non rischi un giorno la stessa fine ma a questo punto direi che tutte le domande sono benvenute alzate la mano e vi sarà dato il microfono nel suo libro lei parla di trionfo della decolonizzazione perché tutti siamo corsi in cina e la cina produce a prezzi per noi imbattibili però le parla anche di delocalizzazione della cina e in altri paesi determinate produzioni vengono mandato in vietnam in cambogia bangladesh ecco secondo lei questa discesa verso il basso trasformerà tutti gli altri paesi in piccoli cine è quello che loro sperano gli altri paesi cioè il vietnam è assolutamente evidente che sta cercando di copiare il modello cinese il tutto gli ricompreso il sistema politico cioè vietnam rimane il monopolio del potere in mano al partito unico partito comunista ma hanno avviato delle riforme di mercato imitando i cinesi stanno attivando effettivamente investimenti anche dalla cina peraltro anche dagli stati uniti c'è stata una riappacificazione totale di reali ai limiti dell'innamoramento nel senso che i vietnamiti di ernani in questo momento l'america è popolarissima tutto le ferite e le tragedie del passato della guerra sono in qualche modo sono state dimenticate soprattutto dalle nuove generazioni e il vietnam vuole essere la prossima cina o diciamo tenuto conto delle dimensioni il vietnam potrebbe essere il futuro giappone ha dimensioni demografiche che già adesso si avvicinano a quelle del giappone sta avvicinandosi alla soglia dei 100 milioni di abitanti e supererà il giappone perché il berna ma ancora una demografia galoppante sicuramente loro quello che vogliono fare e diventare tante piccole cine io forse dove anche una risposta perché in fondo è quello che hai detto conteneva delle domande su per quanto riguarda la attuali negoziati di liberalizzazione del commercio mondiale prima di tutto una verità fattuale bisogna sempre ricordare questa la cina è un paese molto aperto la cina non è il giappone la cina non è particolarmente protezionista lo vedete dal fa intanto in paese che importa tantissimo importa tantissimo ed è assolutamente aperta all arrivo di capitali esteri di multi nazioni straniere lo si vede del resto nel dilagare di oggetti di consumo di marche straniere in cina al consumatore cinese appena diventa medio ricco e esterofilo nelle sue abitudini così la cina non è una fortezza protezionista tutt'altro loro non si sentono molto coinvolti nel doha round perché il doha round è diventato alla fine molto un negoziato sull'accesso nei mercati dei paesi ricchi per le derrate agricole prodotte dai paesi più poveri quelli che stanno proprio in fondo cioè se prevalentemente paesi africani e latino americani la cina non ha bisogno di far sentire la sua voce in questo negoziato perché la cina già è diventata e credo che non ci sia bisogno di ricordarvelo qui a trento una potenza agricola mondiale e per esempio il l'esportatore numero uno al mondo di mele le mele più vendute nel mondo sono le mele fuji prodotte coltivate in cina ha superato la cina la produzione americana di mele l'america era stata per molti anni il primo produttore mondiale in tutta l'ortofrutta sono solo una potenza esportano di tutto voi non avete idea probabilmente di quello che mangiate di quanta roba cinese mangiate cavoli cavolfiori calcio fini i pomodori che poi vengono inscatolati con la marca la sosta della marr qualche malka di napoli o di salerno di napoli o di salerno pomodori pelati il pomodoro la materia prima sempre di più viene dalla cina loro non hanno bisogno e poi ecco l'altra cosa questo ci ricollega anche con la questione delle monete la cina quando può adotta perché è evidente che le fa comodo una strategia di basso profilo per cui se può fare un passo indietro e mentre si azzuffano gli stati uniti l'europa da una parte con i paesi dell'america latina dell'africa che protestano perché non riescono ad avere accesso ai nostri mercati se la cina può non farsi vedere troppo questo le consente di mantenere un ambiguità sul suo status che per il momento è la posizione politicamente direi diplomaticamente ideale cioè la cina sa benissimo di essere diventata una superpotenza ma continua a presentarsi come un paese emergente quanto le fa comodo anche perché per esempio questo le apre molte porte nelle sue relazioni con il sud del pianeta in africa in america latina doveva far compere e investimenti e la stessa ragione per cui non vogliono entrare nel g8 qualcuno ogni tanto scrive sui nostri giorni nostri ma non solo italiani anche giornali americani scrive una ben una benemerita sciocchezza quando dice il g8 è un'istituzione superata perché continuiamo a tenere fuori la cina che è un gigante mentre c'e dentro l'italia che non conta niente e che nessuno tiene fuori la cina è da tempo che gli americani ma anche gli europei stanno dicendo ai cinesi prego accomodatevi allarghiamo il g8 entrate anche voi e loro puntano i piedi perché e vengo la moneta non vogliono ritrovarsi in una situazione di cui sono a un tavolo rotondo loro stanno da un lato tutti gli altri si mettono di fronte e cominciano a dirgli tu devi rivalutare la tua meta perché sei troppo competitivo quindi stanno per il momento si stanno defilando io credo poi che la rivalutazione della moneta avverrà lentamente gradualmente con in questo anche una certa saggezza non bisogna dimenticare quando gli americani protestano perché secondo loro lo yuan o renminbi come si chiama la moneta cinese è sottovalutata e questo sarebbe un aiuto supplementare alla competitività delle merci cinesi dimenticano però che il fatto che lo yuan sia tuttora una moneta non convertibile fu nel 1997 la salvezza del mondo cioè fu un'ancora di stabilità quando ci fu la grande crisi asiatica il panico che comincio dalla thailandia coinvolse poi la malesia l'indonesia la corea del sud cominciarono le svalutazioni a catena ci fu una instabilità selvaggia dei mercati finanziari internazionali ebbene la cina avesse la cina non svalutò la sua fu l'unico e in quella zona del mondo che non svalutò la sua moneta e fu in qualche modo una una muraglia contro il dilagare dell'instabilità ecco per questo i cinesi ci vanno con i piedi di piombo prima di liberalizzare completamente la moneta e tutto quello che c'è intorno naturalmente stanno facendo delle riforme importanti oggi avrete letto è stata in larga parte privatizzata una delle più grandi banche cinesi della bank of china che non è la banca centrale è una delle banche grandi grandissime banche commerciali ha soltanto 200 mila dipendenti e l'hanno l'anno parzialmente privatizzata nel senso che lo stato conserva una quota di controllo ma ma ne vendono agli investitori stranieri gran parte del capitale sono tutti passi propedeutici anche verso la liberalizzazione finanziaria sicuramente come bacino europei dovremmo farci un esame di coscienza parlavi del vietnam penso che il salario medio di un operaio si sa circa la metà che in cina ci sono stati scioperi proteste bene la camera di commercio europea in vietnam dove sono rappresentate grandi colossi anche pubblici molto sindacalizzati in europa francesi tedeschi amano navette dal primo ministro minacciando di ritirare gli investimenti se la prossima volta il regime non fa di più per evitare le proteste ma continuiamo continuiamo con le domande alzate la mano una domanda sugli equilibri militari e geopolitici i russi possono avere la sensazione di essere circondati in asia da due potenze economiche e nucleari crescenti il giappone stesso mi pare che si stia riarmando cioè sempre problema di taiwan qual è la situazione geopolitica è una situazione delicata potrebbe anche precipitare in tensioni o conflitti isole ray prima di tutto la russia la russia è un caso particolare perché la russia sta diventando in quella zona del mondo l'equivalente di un arabia saudita con le tecnologie belliche di israele non so come dire cioè l'ormai si stanno sanno fare solo due cose non hanno infatti nei cinesi ne gli indiani considerano la russia un paese interessante come modello lo considero un paese che non ha mai superato la crisi la grande crisi della disgregazione dell'unione sovietica comprano energia e armi dalla russia e fornitore sia per la cina sia per l'india di energia e di armi da questo punto di vista le relazioni sono eccellenti si sono svolte l'anno scorso delle grandi manovre militari congiunte tra cinesi e russi di quelle dimensioni non accadevano da tantissimo tempo perché c'era stato un lungo gelo con addirittura una una quasi piccola guerra famosi scontro su lussu ri però ecco non c'è veramente un un feeling che possa portare ad alleanze strategiche è una gigantesca riserva di materie prime energetica dove i cinesi gli indiani si presentano staccando assegni e generosi io apporti con il giappone sono invece una una ferita aperta nel senso che da un lato c'è il pass il peso della storia il giappone è un paese che non ha mai fatto veramente i conti con le sue colpe con gli orrori le atrocità commesse durante l'occupazione della cina della corea e di tante altre zone dell'asia durante la seconda guerra mondiale in cina per la verità l'occupazione cominciata molto prima il mancio e arrivavano nel 31 tant'è che per i cinesi la seconda guerra mondiale è il capitolo finale della lunga guerra sino giapponese che per loro è durata più di 20 anni 25 anni e questo io devo dire l'ho sentito per esempio ancora fortissimamente lo scorso weekend ho fatto un weekend a berlino e da europeo trovarmi a berlino vedere il museo dell'olocausto vedere quella non so se siete stati di recente a berlino anche quella grande esposizione all'aperto dove non hanno ancora deciso se faranno un museo ma comunque già c'è una grande mostra su tutti i delitti dell'est esse della gestapo vedere questo è esattamente quello che mi manca ogni volta che vado a tokyo a tokyo non esiste nulla di simile anzi esiste il famoso tempio dove vengono commemorati onorati fra gli altri anche alcuni criminali di guerra a fianco del tempio c'è un museo della guerra dove si esaltano le gesta delle dei soldati nipponici durante tutte le loro campagne di conquista nel resto dell'asia e questo per i cinesi è una provocazione intollerabile i cinesi a loro volta naturalmente hanno una visione distorta censurata propagandistiche manipolata del loro passato per cui sono due paesi che non si capiscono assolutamente le relazioni sono pessime e in questo diciamo partendo da questo sostrato del passato poi è evidente che il giappone ha accettato da molto tempo ma in maniera più forte sotto il governo koizumi di entrare in un'alleanza di paesi molto molto vicini agli stati uniti d'america in funzione anticinese cioè in quella zona del mondo è evidente che è in atto un grande gioco strategico gli stati uniti ormai sono convinti sono certi che la cina sarà il loro rivale futuro e stanno cercando di capire cosa fare una delle ipotesi è quella di cercare di contenere la cina in qualche modo isolandola creando intorno alla cina un cordone di paesi alleati degli stati uniti il giappone in questo gioco centrato ovviamente ci sta e sta e sta effettivamente finanziando un riarmo sta rivedendo la sua costituzione pacifista per poter avere un esercito di nome oltre che di fatto l'india non ha accettato l'india è stata lungamente corteggiata dagli americani c'è stato un addirittura un gesto kano fortissimo che è stato la liberalizzazione di fornitura di tecnologia nucleare in linea di principio all'india nonostante che l'india sia un paese in qualche modo galeotto come l'iran perché si è costruita la bomba atomica senza senza aderire a nessun trattato di non proliferazione nella illegalità più totale nonostante questo adesso l'amministrazione bush gli ha promesso fornitura di tecnologie nucleari nella speranza di attivare l'india in questa grande cordone contro la cina l'india percepisce se stessa come una grande potenza ha una visione autonoma del suo ruolo in asia e non accetta di fare questo di entrare in questo tipo di gioco consente prendere qualcuno in fondo che hanno meno opportunità ne vedono laggiù un prete cattolico don celestino intanto grazie per la capacità di lettura e di elaborazione e per la passione d'apertura culturale a 360 gradi a livello mondiale tre battute l'inquinamento mondiale che ha denunciato vede veramente che siamo in difficoltà grave vede qualche soluzione la seconda battuta nella sala stampa alle ore 14 è stata fatta la domanda proprio su questi laboratori su queste fabbriche e ha risposto non mi pare un indiano e che disse più che noi più che i nostri laboratori sono le multinazionali che ne approfittano la terza battuta mi pare di aver capito che la relazionalità con le varie religioni e tranquilla mi pareva che avesse accennato a qualche religione grazie prendiamo forse ancora un paio di domande così poi federico poi risponde il signore che c'era prima e poi in fondo io cioè una domanda economica provengo da pochi giorni fa ho fatto una relazione proprio economico indiano per una multinazionale insegna economia città e fra i dati che ho diciamo analizzato ce ne sono stati di particolarmente interessanti volevo fargli una domanda perché ce n'è uno che noi che non riesco assolutamente a mettere insieme nella logica dei numeri perché lei certamente lo sa forse il pubblico non lo sa il pil indiano è fatto a 50 per cento dal settore servizi e il 30 dal settore industriale la cina l'inverso più o meno il 50 per cento da un settore industriale il 30 dei servizi quindi significa che l'india nel suo sviluppo ha quasi superato la fase dell'industrializzazione come di che è passato l'agricoltura ai servizi mentre la cina ha fatto uno sviluppo più tradizionale in questo settore bene poi si analizzano gli investimenti esteri diretti che lei cui lei ha fatto cenno e si scopre una grandissima differenza fra le due realtà che però che invece sono molto comparabili per i molti punti di vista e cioè dire che l'india riceve circa 5 miliardi di dollari l'anno mediamente quest'anno un po di più un po di meno ma insomma all'anno di investimenti la cina 10 volte di più 50 allora la domanda che mi sono fatto alla quale però una risposta dove servizi quindi ad alto valore di investimenti diretti rispetto ad uno limitrofo che viceversa uno sviluppo tira di più tradizionale e il cui rapporto con investimenti diretti e uno a dieci quindi una cosa estera del signore mi aspettava da corde in tempo si guardi c'era questi questo signore in seconda fila volevo chiederle io sono arrivato un po in ritardo che non so se lei l'ha trattato il new deal che recentemente il governo cinese ha lanciato soprattutto per le campagne mi sembra di capire cioè per portare un minimo di benessere nelle campagne nelle quali secondo i suoi bei libri di salò si sarebbero stati anche se ai 7.000 rivolte se date dal brutalmente dal dalla polizia sostanzialmente le campagne non hanno i contadini non corrono le alcuna garanzia né sanitaria secondo appunto la sua descrizione di lei sta parlando della cina in questo caso cina non l'india sì sì alla cina e quindi i contadini hanno la proprietà che rivendicano la proprietà delle terre per di più lo spostarsi e la creazione delle strade questo reticolo molto fitto sia la creazione di bacini imbriferi la deviazione eleganze hanno portato naturalmente allo spostamento di interi paesi lei dice centinaia di paesi anche di media grandezza distrutti i contadini sospinti verso up quindi una creare una situazione sociale gravissima ora non so se il new deal riuscirà a portare qualcosa sta creando un certo diciamo così una certa un miglior rapporto col governo un altro aspetto interessante che lei ha toccato nei suoi libri è che il fato identitario cinese secondo il governo non deve essere più umorismo ma deve la religione e la religione dei padri c'è in particolare che il buddismo il confucianesimo questo è un dato molto interessante è che forse va collegato anche con una certa difficoltà che però forse questo è superato dei rapporti con la chiesa cattolica un altro aspetto e poi chiudo i rapporti il divario enorme tra la ricchezza che si è creata in molti cetti soprattutto urbani che che vanno anche vestiti all'occidentale che comperano macchine lusso ferrari ricetta cioè la creazione di veri e proprio proprie tycoon che investono in america eccetera eccetera possono costoro come han tentato inutilmente vista va così in russia possono diciamo così mettersi in politica primo dopo come sarà in sostanza secondo lei una certa fuoriuscita dal una creazione di tratti perlomeno di democrazia grazie sedicenne per tenerli qua fino a mezzanotte cercherò risparmiarvi questa sofferenza le tre domande del sacerdote li la gravità dell'inquinamento indubbiamente ci riguarda noi ci colpisce da vicino e faccio qualche esempio le nubi tossiche che si creano sui cieli dell'asia prodotte dall'industrializzazione della cina e dell'india ormai vengono monitorate vengono seguite da satelliti tecnologie diciamo così di analisi meteorologica è regolarmente se ne ritrovano ormai delle tracce i cieli lontanissimi del resto del pianeta sono stati trovati polveri tossiche che venivano dalla cina sulla east coast americana non sulla wise costo della california che è relativamente più vicina anche se l'oceano pacifico ci vogliono 11 ore per attraversarlo ma sull'altra costa degli stati uniti sono arrivate le polveri dell'inquinamento cinese l'atmosfera pianeta è una sola non ci sono muri e non ci sono barriere ma cito altri esempi c'è un è almeno altrettanto importante della emergenza smog carboniche emissioni e l'emergenza idrica in cina in tutta l'asia si stanno sciogliendo i ghiacciai del tibet che sono cento volte più grandi dei ghiacciai le alpi su una delle grandi riserve d'acqua mondiali al ritmo del 7 per cento all'anno che è una velocità inaudita in cina il problema dell'acqua potabile e drammatico il ritmo di urbanizzazione che fa sì che ci sono ormai una ventina di città cinesi vicine alla soglia dei 20 milioni di abitanti ciascuna che ci sono ogni anno decine di milioni contadini che vanno in città tutto questo sta mettendo a durissima prova le reti idriche la maggioranza dei fiumi sono avvelenati sono intossicati dagli scarichi industriali i fiumi i laghi e anche questo in qualche modo arriva fin qui perché le mele fuji sono irrigate con quell'acqua lì i pomodori i cavoli cioè anche quello anche nelle cose che mangiamo c'è l'inquinamento asiatico poi non soltanto cinese perché badate non è che l'india sia meglio e passava una giornata in mezzo al traffico di new delhi non è meno devastante per la salute dei propri polmoni che stare a pechino a shanghai poi seconda sua domanda era se sono le multinazionali attrarre l'unico profitto quando creano dei centri di ricerca magari di informatica in india no ovviamente no loro traggono senz'altro del profitto ma al tempo stesso diffondono benessere io ho visto con i miei occhi a fianco alla città di calcutta che ancora tutti associamo un'idea di miseria pensiamo a madre teresa di calcutta pensiamo a quel bellissimo libro negli anni 80 che fu la città della gioia a fianco a calcutta è nata una calcutta bis una nuova calcutta che è fatta tutta di grattacieli di multinazionali informatiche che in due anni hanno assunto 20.000 giovani neo laureati in informatica beh la microsoft ci farà i suoi profitti ma intanto ci sono 20mila indiani che hanno trovato un posto di lavoro ben pagato e e che hanno una vita molto diversa da quella della calcutta di madre teresa le religioni è un grandissimo capitolo questo l'india se ne può parlare naturalmente il paese è il paese delle religioni quello dove c'è la maggiore ricchezza di religioni che convivono tra loro pacificamente da secoli con delle tensioni dei problemi anche enormi e anche momenti di violenza spaventosa per esempio nei rapporti tra musulmani e indù ma tutto sommato regge la cina dopo aver predicato e praticato l'ateismo di stato durante gli anni più radicali di mao in particolare gli anni della rivoluzione culturale dal 1966 1976 ha poi invece consentito la pratica delle religioni anche se è l'esempio dei difficili rapporti con il vaticano è né una prova la cina non ammette che ci siano dei movimenti religiosi dei movimenti in generale dei movimenti tucu ma ivi compresi dei movimenti religiosi eterodiretti che rispondono a un autorità spirituale che sta altrove la stessa ragione per cui non vogliono il dialogo con il dalai lama perché non vogliono che i buddisti tibetani diano vetta più al dalai lama che non al governo di pechino per la stessa ragione c'è questo difficilissimo di tativo di normalizzare i rapporti con il vaticano ci sono in cina attualmente circa 12 13 14 milioni di cattolici di cui solo 4 milioni praticano la loro religione nelle cosiddette chiese patriottiche dove i sacerdoti hanno fatto giuramento di fedeltà al governo e gli altri che sono i due terzi dei cattolici invece continuano a vivere la loro religione in qualche modo clandestinamente perché loro vogliono andare a messa dove ci sono dei sacerdoti che invece restano obbedienza al papa e alla chiesa di roma questo questo rende delicato i rapporti ma una religione come il buddismo cinese non il buddismo tibetano che storicamente non ha un papà non esiste un papà del buddismo cinese li la liberalizzazione è stata totale i templi i templi buddisti sono pieni di fedeli in cina in questo momento si calcola che ci siano almeno 150 milioni di cinesi che praticano regola sono tornati a praticare i riti del buddismo e 150 milioni è una bella cifra perché è vero che i cinesi sono un miliardo e 3 ma gli iscritti al partito comunista sono solo 70 milioni quindi ci sono il doppio di buddisti rispetto agli iscritti al partito comunista interessante vengo invece alla domanda sulla sila domanda economica sull'india su questo paradosso indiano l'india che ha il 50 per cento del suo pil già nei servizi soltanto 30 per cento nell'industria mentre la cina il contrario eppure l'india non attira atv ndash meno addirittura meno di un decimo degli investimenti diretti stranieri che vanno in cina la cina l'anno scorso è arrivato a 61 miliardi di dollari di investimenti stranieri ma la spiegazione è questa bisogna stare molto attenti a non a non credere tutta l'india sia bangalore hyderabad in india ci sono questi fenomeni meravigliosi di luoghi di eccellenza che sono diventati dei poli tecnologici ci sono queste attività avanzatissime ma quando diciamo che giustamente le statistiche di contabilità nazionale rilevano che il 50 per cento degli indiani lavorano i servizi attenzione non sono tutti nella consulenza per avvocati o nel software informatico lì c'è tutto il vecchio dei servizi indiani perché l'india è un paese di commercianti di piccolo commercio ci sono servizi molto arretrati e questo è il problema e questo è proprio il problema in questo momento no no no no no no no sì sì ma comunque comunque il problema dei servizi inviarla il peso preponderante dei servizi sull'economia indiani in questo momento è uno dei temi più dibattuti tra gli economisti indiani i quali sono consapevoli che non si può saltare una tappa nel processo di sviluppo cioè non si può passare dall'essere come era vent'anni fa l'india un paese prevalentemente agricolo direttamente all'x essere solo silicon valley è solo servizi avanzati perché questo era vigili non creano abbastanza occupazione il loro problema esattamente quello loro non stanno creando abbastanza occupazione e il modo per creare occupazione esige anche dei processi di industrializzazione cioè non quello che che alcuni economisti indiani hanno detto con una battuta e non possiamo passare dal bangladesh al giappone senza attraversare la corea del sud per indicare tre modelli o tra le fasi di sviluppo anche perché molto concretamente gli addetti ai servizi avanzati non ti piccolo commerciante i servizi tradizionali che sono importantissimi nell'economia indiana e dove pure c'è stato anche un aumento del benessere anche un piccolo aumento di produttività ma i servizi avanzati richiedono un livello d'istruzione come minimo una laurea spesso addirittura un must e un pd che non è alla portata dei figli dei contadini cioè ci vuole il passaggio da una generazione operaia o quantomeno di mestiere industriali perché poi e quindi l'india in questo momento in realtà sta cercando di stimolare la propria industrializzazione il problema degli investimenti diretti la piccola quantità di investimenti diretti non a caso invece si concentra tutta su bangalore hyderabad il software le biotecnologie perché c'è un motivo politico sociale molto ucciso quei settori non rientrano nella legislazione del lavoro indiana che è molto molto garantista anche questo è uno dei frutti della democrazia in india nelle attività diciamo tradizionali e molto difficile per un imprenditore licenziare un lavoratore la legislazione del lavoro e garantista i sindacati indiani sono forti e sono sindacati veri non come sindacato cinese che il sindacato di regime che di fatto poi sta dalla parte dei padroni più che degli operai i sindacati in india sono capace di paralizzare il paese quando c'è uno sciopero del pubblico impiego è meglio non viaggiare in india si ferma tutto e quindi invece l'informatica quei settori di nuovi settori giovani non rientrano non sono sottoposti alla stessa legislazione del lavoro tutte le multinazionali straniere ci si sono fiondate perché lì riescono ad avere dei livelli di competitività di flessibilità del lavoro di eccellenza che nel resto dell'economia indiana ancora si fatica a trovare sulla questione del new deal nelle campagne cinesi ma new deal è stato un espressione usata dalla stampa occidentale per sottolineare il fatto che negli ultimi due anni ma in particolare nell'ultimo plenum del partito comunista pechino c'è stato un evidente cambiamento di linguaggio della classe dirigente cinese hanno cominciato a mettere tra le loro priorità la lotta alle diseguaglianze sociali più mezzi più risorse per le campagne povere e anche la questione dell'ambiente la questione dello sviluppo sostenibile adesso quel che questo linguaggio da new deal si traduca in fatti resta da vedere il problema uno dei problemi fondamentali lei accennava gli scontri che ci sono nelle campagne in realtà non sono 7.000 sono stati 57 mila censiti dalla polizia cinese quindi dati ufficiali forniti dal governo 57.000 episodi di scontri violenti di conflitti sociali sfociati nella violenza anche scontri con la polizia via e sono ce ne sono di varia natura ma molti di questi effettivamente avvengono nelle campagne più pole della cina la ragione il più delle volte e l'esproprio delle terre dei contadini da parte della nomenclatura locale corrotta siccome i contadini non hanno la titolarità del diritto di proprietà della terra mentre ce l'hanno gli abitanti delle città che possono comprare e vendere appartamenti liberamente le terre agricole sono ancora sottoposti a un regime di decisione collettiva per cui il sindaco del paese si mette d'accordo come un imprenditore che ha deciso di costruire una fabbrica gli cede i terreni agricoli e lui in tasca una tangente ai contadini da delle briciole da delle indennità che sono irrisorie che spesso sono quelle che provocano la fiammata del malcontento delle proteste degli sconti questo è un fenomeno vastissimo in cina io non credo che da questo fenomeno nascerà una rivolta una rivoluzione democratica che possa dare una spallata al regime perché sono tanti piccoli focolai di protesta scollegati tra loro non c'è una solida da nof cinese che faccia da tessuto connettivo né tantomeno da da da mente politica dal cervello politico lei mi chiedeva anche invece a proposito delle diseguaglianze sociali se i tycoon i nuovi ricchi la nuova borghesia imprenditoriale può in qualche modo entrare nel sistema politico e come se può da addirittura dal dai tempi del precedente presidente cinese e il segretario generale partito comunista jiang zemin che si è ritirato due anni fa lui già aveva sancito la grande svolta per cui addirittura i capitalisti cinesi sono invitati a iscriversi al partito a entrare e di fatto guardategli con una battuta che può sembrare irriverente sia da una parte che dall'altra io dico che il partito comunista cinese assomiglia sempre di più al opus dei nel senso che e è un club della classe dirigente sempre più spesso non in tutto il paese ma sicuramente a pechino shanghai nelle zone più sviluppate del paese quelli che hanno la tessera del partito comunista spesso sono le élite tecnocratica banche perché in certi mestieri senza la testa del partito ancora si fa un po fatica a far carriera anche banalmente un professore universitario che voglia vincere il concorso per la cattedra come si direbbe da noi se iscritto al partito c'è una marcia in più rispetto al suo al suo concorrente comunque i capitalisti sono già dentro il partito e questo non è un processo alla russa cioè quello ecco quello che io cerco sempre di evitare è che si facciano paragoni tra quello che accade in cina dal punto di vista dell'arricchimento di una nuova borghesia imprenditoriale e il fenomeno dei boiardi russi perché in russia effettivamente il capitalismo gusto di oggi in larga parte una mafia in cina è molto diverso intanto c'è una borghesia industriale molto più estesa e che risale nelle sue origini ha tradizioni antichissime perché prima della rivoluzione comunista shanghai era una decina più sviluppate del mondo era una una città di una ricchezza straordinaria con una borghesia mercantile antica poi quelli sono scappati e adesso i loro nipoti sono tornati e una parte dei capitalisti che oggi fanno la ricchezza della cina hanno la memoria storica di che cos'era il capitalismo cinese vengo per concludere perché mi sembra che siamo veramente alla fine alla questione identik che qualcuno ha sollevato una domanda su identità religiose confucianesimo allora intanto alcune precisazioni il confucianesimo non è una religione confucio è stato un grandissimo filosofo laico confucio è stato un pensatore diciamo la specie di gigantesco macchiavelli asiatico uno che si è sempre soltanto occupato di arte del governo oltre che di etica ma mai di religione mai di metafisica non si è mai occupato di dio ha sempre considerato quella una cosa che non lo riguardava anche se si può cadere in inganno perché poi essendo la più antica delle religioni cinesi molto prima ancora del buddismo la religione degli avi il culto degli avi per il rispetto e il culto degli anziani è accaduto che siano nati in cina anche tanti templi confuciani e il visitatore se qualcuno è rimasto come scampato anche alle distruzioni delle guardie rosse durante la guerra ci dà la rivoluzione non è un lapsus la rivoluzione culturale era una guerra civile eccoli confucio era stato dichiarato come un reazionario borghese nemico del popolo e quindi templi confuciani possibilmente venivano rasi al suolo però se ne trovano ancora e allora visitando un tempio confuciano credere che confucio sia un dio no confucio era un uomo in carne ed ossa un filosofo è vero che in atto una potente riscoperta del confucianesimo in cina insieme parallelamente col fenomeno della riscoperta del buddismo ma la riscoperta del confucianesimo a un altro segno un altro colore culturale e politico e molto di più pilotata dall'alto è effettivamente una delle ideologie con cui la classe dirigente cinese di oggi cerca di riempire il vuoto che si è creato con la fine di fatto del comunismo si chiamano ancora comunisti ma è evidente a tutti che quella il regno della proprietà privata dell'economia di mercato del capitalismo e non c'è più il collante ideologico dell'egualitarismo comunista ci sono due collanti ideologici nuovi con cui questa classe dirigente la reggina e cinese sta cercando di solo uno il nazionalismo e ed è un nazionalismo che può fare paura ripensando anche a tutte le tensioni potenziali in quell'area del mondo con il giappone con taiwan il nazionalismo cinese è fortissimo e i bambini fin dalla più tenera età nei banchi di scuola vengono indottrinati con una forte dose di propaganda patriottica e nazionalista l'altra ideologia e il confucianesimo in una versione perché del confucianesimo ci sono tante versioni come si possono dare tante letture del cristianesimo o di platone o di aristotele qui confucio è aperto a tantissime interpretazioni ma quella che piace al regime cinese è la versione autoritaria il neo confucianesimo paternalista e autoritario quello teorizzato anche dal padre padrone di singapore e cioè l'idea che nelle sue tele società asiatiche sono fondamentalmente diverse dalle nostre per tra per antichissime tradizioni culturali non c'è quella tradizione di individualismo libertario quindi non sono adatte alla democrazia come la intendiamo noi mentre invece sono società che vanno governate come delle famiglie e quindi con un governo che è una specie di padre buono e i sudditi che devono armoniosamente con vivere in una società come si convive in una famiglia tenendo presente anche una quota magari di diritti di ciascuno ma che la famiglia è fatta anche di relazioni di autorità e di rispetto degli anziani questa li l'ideologia che in qualche modo cerca di rifondare una legittimità del regime autoritario cinese e una ideologia che consente tra l'altro di tenere a piazza tienanmen il ritratto di mao tse tung all'ingresso della città proibita e la salma di mao nel mausoleo al centro di piazza tienanmen migliaia di visitatori tutti i giorni perché anche in un certo senso è come se in questi trent'anni dalla sua morte quella salma e se subito una strana mutazione cioè da leader comunista mao è stato trasformato in qualcos'altro è stato trasformato in un leader nazionalista nel padre della patria in quello che ha ridato alla cina e non solo indipendenza ma anche legittimità prestigio sulla scena mondiale e quindi è diventato al tempo stesso una specie di leader nazionalista e confuciano grazie grazie federico probabilmente come dici potremmo andare avanti fino a mezzanotte solo una comunicazione tecnica di servizio chiedo chiedo un po di attenzione per cortesia il festival dell'economia ha suscitato un interesse anche al di sopra delle migliori aspettative e ci scusiamo con tutti coloro che sono rimasti fuori non hanno potuto partecipare o che hanno trovato una sistemazione è difficile domani dunque per questi motivi l'incontro con il ministro dell'economia tommaso padoa schioppa anziché in questa sala depero si terrà all'audit all'auditorium del centro santa chiara una sala che contiene molta vista devo anche devo anche comunicare che domani mattina all'incontro delle 10 30 con il professor luciano gallino e purtroppo annullato per l'impossibilità del professor gallino di raggiungere trento vi ringrazio buonasera
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